CaorleMare Magazine Natale 2019

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Supplemento n. 1 a CAORLEMARE Magazine n. 8/2019 anno XXVIII - Aut. Trib. Venezia n. 929 del 18.4.1988 - Iscr. Reg. Naz. Stampa n. 06170 - R.O.C. n. 5276 - Sped. in abbonamento postale 70% - DCB Venezia - Una copia Euro 2,00.



in questo numero:

____________________________________________________ 12 Novembre 2019: la notte della paura di Riccardo Coppo 4 ____________________________________________________ Acqua Granda: Caorle come Venezia di Flavio Ineschi 5 ____________________________________________________ Il Parlamento sdemanializzi Falconera! di Flavio Ineschi 6 ____________________________________________________ A processo anche i secolari casoni di Riccardo Coppo 7 ____________________________________________________ Procedono i lavori in Viale S. Margherita di Riccardo Coppo 8 ____________________________________________________ Ponti da mettere in sicurezza di Michele Ineschi 11 ____________________________________________________ EVENTI - delle Festività Natalizie di Veronica Marchesan 12 ____________________________________________________ Turismo. Nel 2018 un calo del 4% 14 ____________________________________________________ Turismo: Il piano marketing del Comune di Caorle 15 ____________________________________________________ Se i nostri giovani diventano emigranti 18 ____________________________________________________ AGENDA 2030: Che cos’è ? di Flavio Ineschi 19 ____________________________________________________ Raccolta rifiuti porta-a-porta anche a Porto SM 22 ____________________________________________________ Premio “G. Mazzarotto - Lions” 2019 a Valentina Bellacima 23 ____________________________________________________ Il 2019 con le prime pagine di CaorleMare Magazine 28 ____________________________________________________ Come eravamo - “Quando i luoghi... di Rachele Gusso 29 ____________________________________________________ Il Cammino di Santiago dei pellegrini caorlotti 30 ____________________________________________________ PARCO - Servono dissuasori a Valle Vecchia di Riccardo Coppo 32 ____________________________________________________ PARCO - Nasce il contratto di area umida di Riccardo Coppo 33 ____________________________________________________ PARCO - Dune di Valle Vecchia 34 ____________________________________________________ Città e Cittadini 36 ____________________________________________________ Amatori: Quando il calcio è passione 38 ____________________________________________________ Spètame che rivo ! Edizione 2019 di Michele Ineschi 39 ____________________________________________________ 41-43 SPORT - Atletica, calcio e basket ____________________________________________________ L’orologio del campanile di Caorle 44 ____________________________________________________ La Salute di Livenza, paese di meridiane e mappe murali 45 ____________________________________________________ Elogio all’eclettismo musicale caorlotto 47 ____________________________________________________ Mondo Caorlotto: “Lèxer tra i banchi...” di Rita Gusso 48 ____________________________________________________ SCUOLA - “V. Romiati” tra natura e bambini 49 ____________________________________________________ e a pag. 50 AUGURI CITTÀ DI CAORLE

Aut. Trib. Venezia n. 929 del 18.4.1988 Direttore Responsabile:  Flavio Ineschi Redazione: CAORLE - Via della Triglia, 10 redazione@caorlemare.it Stampa: PERUZZO INDUSTRIE GRAFICHE S.p.A. Via Marco Polo, 10 - Mestrino (Pd)

foto tratta da: www.Vicenzapiù.com

in copertina: Scirocal grando (foto di Pierluigi Marchesan)

di Isidoro Silvestrini

Tra paura e speranza anno, nella tremenda notte fra il 31 ottoLavevaobrescorso e il 1° novembre, avevamo avuto paura. Il mare frustato violentemente la nostra costa con uno sciroccale di inaudita violenza. Una notte di ansia e attesa che la mareggiata calasse. Il giorno dopo ci ritrovammo con la scogliera e le spiagge stracariche di rifiuti che il mare aveva rigettato a chi ve li aveva scaricati: quasi un atto biologico di rigenerazione da quell’inquinamento che l’uomo provoca costantemente. E questo era nulla rispetto alle notizie e le immagini che ci sono presto giunte dalle montagne, dalle Dolomiti, devastate dalla tempesta Vaia. Un uragano di vento e pioggia che ha strappato come fuscelli milioni di alberi dai declivi di quelle splendide cime che l’Unesco ha proclamato patrimonio dell’umanità. Ma quale umanità: quella che rispetta la natura e tutela l’ambiente, o quella che lo inquina e degrada ? Era stata comunque una sola notte di tempesta. Dopo pochi giorni tutto era dimenticato, tutto ritornato “ordinario” nella stagione degli sciroccali e delle tempeste di vento. Ma quest’anno la paura si è ripresentata, e con violenza di gran lunga superiore. Non è stata solo una notte, ma ben dieci giornate di alte maree unite alla violenza del mare da scirocco che non accettava l’acqua dei fiumi, che rialzava fino a livelli angoscianti e devastanti. Venezia, Chioggia, Caorle, tutte le località dell’entroterra a ridosso dei fiumi che ingrossavano fino ad esondare e mangiarsi le strade e i campi. Venezia sott’acqua come nel 1966. L’Acqua granda che allaga tutto, cogliendo impreparati anche chi doveva essere previdente. Chiese, musei, biblioteche e librerie, negozi, abitazioni...tutto sotto le schiumose acque di mare e laguna, per giorni e giorni. Anche il santuario della nostra Madonna dell’Angelo è stato violato dalle onde. Un segnale che deve indurre non solo ad una riflessione ma soprattutto ad un atto di umiltà e di amore, contro l’arroganza dell’abuso dell’ambiente, e non solo a Caorle e Venezia, ma in tutto il pianeta terra. Con la speranza che ciascuno sappia esprimere nel proprio essere il rispetto per l’habitat in cui viviamo.

Buon Natale 3


12 Novembre 2019: la notte della paura

MALTEMPO - Sfiorata per pochi centimetri l’esondazione. Allagamenti in tutto il paese

A forte rischio la muretta del Rio di RICCARDO COPPO

er chi non ha vissuto l’alluvione del 1966, la notte del 12 novembre rimarrà nella memoria come la “notte della paura”. Sarebbero bastati solamente pochi centimetri di marea in più ed il Rio Interno avrebbe superato il muretto di contenimento del porto peschereccio, con danni incalcolabili in tutto il centro storico. Fortuna (o Divina Provvidenza) ha voluto che Caorle venisse sostanzialmente risparmiata dall’ “acqua granda”, che invece ha devastato Venezia, ma anche nella nostra località non sono mancati i danni. Il Rio Interno in alcuni punti è esondato, in particolare in prossimità del Mercato Ittico e nell’area occupata dall’ex squero, causando l’allagamento di alcuni scantinati e di qualche stabile al piano terra. Il muretto di contenimento, pur avendo retto alla pressione della marea (grazie anche ai numerosi sacchi di sabbia posizionati dalla protezione civile e dagli operai comunali), ha mostrato tutte le sue fragilità: de-

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cine di copiose e preoccupanti infiltrazioni si sono manifestate in testata del porto peschereccio; infiltrazioni così gravi da spingere il sindaco Luciano Striuli a sollecitare il Genio Civile Regionale per la terza volta nel giro di pochi mesi ad intervenire per garantire le messa in sicurezza della difesa idraulica.

Allagamenti si sono invece registrati a Santa Margherita, in prossimità della foce del Livenza: le acque agitate hanno sommerso gran parte di Via Livenza, allagando diversi stabili della zona. L’eccezionale marea ha interessato anche l’area lagunare dove diversi casoni sono parzialmente finiti sott’acqua: i casonanti hanno lamentato danni a mobili e suppellettili che arredano i capanni, retag-

gio storico della nostra comunità. Anche gli argini dei fiumi sono finiti “sotto pressione”: la mattina del 13 novembre, il Lemene in piena ha distrutto una ventina di metri di argine a Marango, allagando tutti i bacini di bonifica (circa 2000 ettari) posti a nord della località di Ottava Presa. Anche in questo caso fortuna o Provvidenza hanno voluto che in quell’area non vi fosse alcuna abitazione. Non solo i fiumi hanno però dimostrato la loro forza: anche l’Adriatico ha scatenato tutta la sua furia, spazzando con violenza l’intero litorale: le ondate hanno lesionato la “Scogliera Viva”, spostando diversi massi dalla sede abituale. L’acqua è penetrata anche nel Santuario della Madonna dell’Angelo danneggiando in più punti l’impianto elettrico, i banchi,

gli altri arredi in legno ed il pavimento. Una grande quantità di schiuma ha anche “imbiancato” la parte inferiore della facciata principale della chiesa. Già nella notte tra il 12 ed il 13 novembre il sacrestano, i sacerdoti e altri volontari si sono attivati per liberare dall’acqua il pavimento del Santuario al fine di evitare un aggravamento dei danni. La mareggiata ha però evidenziato che gli scarichi per il deflusso dell’acqua di piazzetta Marchesan sono insufficienti ad evitare l’allagamento del luogo di culto più caro ai caorlotti in caso di eventi meteo di portata rilevante. Proprio per l’ingente conta dei danni, il Comune di Caorle ha attivato anche la procedura per la valutazione del riconoscimento della dichiarazione di esistenza dello stato di crisi per eccezionale avversità atmosferica.

sorzio Caorlespiaggia rimaste sull’arenile, come i giochi per bambini ed i pronto soccorso di spiaggia. Non è andata

meglio nelle località a destra della foce del Livenza, dove le acque hanno cancellato buona parte, se non tutta, la fascia di sabbia posta a valle della difesa a mare, costituita dai gradoni di cemento. A Porto Santa

Cancellate dalla mareggiata le spiagge di Ponente e Porto SM, dove l’acqua è arrivata nelle strade

Gravi danni all’arenile A

di RICCARDO COPPO

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nche l’eccezionale ondata di maltempo di novembre, così come la tempesta Vaia dell’autunno 2018, ha avuto fortissime ripercussioni sull’arenile, in termini di erosione e di rifiuto spiaggiato. Quanto all’erosione, i problemi principali si sono manifestati lungo l’arenile di Ponente: nel tratto compreso tra la scogliera e piazzale Colombo sono spariti almeno 60mila metri cubi di sabbia.

Si tratta di un dato addirittura superiore rispetto ai danni causati da Vaia lo scorso anno. La furia dell’Adriatico ha colpito anche le strutture del Con-


Margherita le opere di difesa idraulica, ovvero i gradoni e le dune (rimaste a presidiare un tratto limitato di costa in corrispondenza dell’Hotel San Giorgio), si sono rivelate insufficienti ad arginare l’Adriatico. Durante le mareggiate più intense, le onde hanno scavalcato i gradoni fino a superare la spiaggia a monte della difesa idraulica, arrivando a sommergere le strade più vicine all’arenile. Si tratta di un segnale d’allarme da prendere in considerazione: pur non essendosi registrati danni significativi al di fuori della spiaggia (qualche chiosco lesionato), per la prima volta dalla fondazione di Porto Santa Margherita le difese a

mare sono risultate non sufficientemente efficaci. Pesantemente erosa anche la spiaggia di Brussa: le ondate hanno sommerso le dune, asportando anche qui diverse tonnellate di sabbia. Il secondo ordine di problemi è invece legato all’ingente quantità di rifiuto spiaggiato che l’Adriatico e le piene dei fiumi hanno scaricato non solo lungo la battigia, ma su tutto l’arenile di Caorle e delle sue frazioni. Migliaia di tonnellate di rami, tronchi, radici di posidonie e plastiche hanno “sommerso” i 15 chilometri di costa del Comune, costringendo i concessionari degli stabilimenti balneari ad eseguire opera-

zioni extra di raccolta rifiuti. Questa immensa quantità di rifiuto spiaggiato, certamente superiore a quella abbandonata dal passaggio di Vaia, inciderà non poco sul conto totale della tassa sui rifiuti, la famigerata Tari, che residenti, proprietari di seconde case, esercenti, albergatori e commercianti dovranno pagare. Si ipotizza, infatti, un aumento di 600700mila euro sul conto totale. Per il momento, il legname spiaggiato viene ancora considerato rifiuto urbano (con conseguenti costi di smaltimento a carico della collettività), fatta salva l’approvazione anche in Senato dell’emendamento della deputata Giorgia Andreuzza

che lo classificherebbe, invece, come biomassa vegetale. In attesa di questa importante novità legislativa, il Comune di Caorle ha cercato di fare il possibile per ridurre i costi a carico di cittadini, proprietari di seconde case ed imprese, stringendo accordi con aziende specializzate per il recupero del legname, di cui viene pagato esclusivamente il costo di trasporto fino ai centri di trattamento. Poco invece si può fare in chiave di risparmio economico ed ambientale con le radici delle posidonie che quasi mai vengono accolte negli impianti di trattamento per la conversione in cippato.

Urgente il riassetto idrogeologico del territorio costiero e delle arginature interne

Acqua granda: Caorle come Venezia ...E se la marea arrivasse a 2 metri ? C

La Protezione Civile di Caorle ha dovuto posizionare numerosi grossi sacchi di sabbia per contenere la pressione dell’acqua che spingeva contro la muretta del Rio Interno, creando numerose fessurazioni, al fine di evitare cedimenti strutturali.

di FLAVIO INESCHI

e lo ricorderemo a lungo questo martedì 12 novembre 2019 per lo straordinario sciroccale con un livello di marea arrivato a 187 cm, che costituisce la seconda quota più alta dopo i 194 cm dell'alluvione ‘66. O sarà solo un'altra tappa nell'escalation del cambiamento climatico, i cui effetti già si erano visti il 31 ottobre 2018 con la tempesta Vaia e la mareggiata in Alto Adriatico (che avevamo documentato in queste pagine). L'anno prossimo, nella consueta stagione degli sciroccali tra metà ottobre e primi di dicembre, cosa succederà ? Venezia sotto l’Acqua Granda per più di dieci giorni non si era mai vista nel recente passato; e si è anche fatta trovare impreparata. Stralciate le polemiche sul Mose, che ben si sa non entrerà in funzione tanto presto, né basterà a proteggere la Laguna, ci preoccupano le considerazioni scientifiche già presentate diversi anni fa. Bisogna “sollevare” Venezia di 30 cm. per evitarne lo sprofondamento, secondo lo studio condotto da G. Gambolati dell’Università di Padova con l’Ismar del CNR. Per farlo in 10 anni bisognerebbe iniettare 150 milioni di mc d’acqua salata nel sottosuolo a 700 mt di profondità, ossia nella falda da

cui hanno attinto per decenni le industrie di Porto Marghera. Il centro storico di Venezia, infatti, da inizio ‘900 si è abbassato di 13 cm. Andrea Moccia di GeologiaPop (lo trovate su Youtube) spiega che vi sono più fattori da considerare: la componente astronomica, quella meteorologica - che la sera del 12 ottobre si sono trovate in contemporanea massima potenza in Alto Adriatico: picco astronomico, bassa pressione atmosferica e forte vento da scirocco. Terza componente è la subsidenza, ovvero l’abbassamento progressivo del terreno, naturale e antropica. Ora, la domanda da farsi è questa: se eventi così estremi si ripeteranno in futuro, sarà da aspettarci un superamento dei livelli fin qui toccati ? Si supereranno i 2 metri ? Se questo dovesse succedere, andremmo tutti sotto acqua, anche Caorle, dato che i fiumi non potendo defluire nel

Il mare è penetrato anche dentro il santuario della Madonna dell’Angelo.

mare, secondo la legge dei vasi comunicanti andrebbero ad aumentare i livelli dei corsi interni, fino a superare argini e murette di contenimento non solo nelle Lagune ma anche nell’entroterra. E dunque cosa potrebbe capitare a Caorle ? Martedì 12 abbiamo provato paura, la stessa del '66. La scogliera, ristrutturata pochi anni fa ha retto bene, ma in due ore il livello dei fiumi è salito fino a pochi centimetri dal margine della muretta dei Rio. Ancora poco e l'acqua sarebbe tracimata, allargando tutto il centro storico. La Protezione civile, che merita tutto il nostro plauso per l’emergenza in cui si è trovata ad operare, a poco nulla servirebbe se l’acqua andasse oltre il livello di 2 metri. Allora, fin da subito, serve rialzare e soprattutto rafforzare la muretta e le arginature anche con parancole mobili nei punti dove l’acqua fluisce, come in Strada Nuova.

Ma servono più generali ed efficaci interventi di riassetto e difesa idrogeologica, che i tecnici ben conoscono. Con urgenza ! Serve rialzare gli argini, soprattutto all’interno dell’isola Caorle. E i cittadini devono attrezzarsi. Anzitutto case e negozi del centro storico e delle zone più basse rispetto al me-

dio mare, per un paio di mesi tra ottobre e dicembre devono provvedere a rialzare suppellettili di valore, mobilia, mercanzie poste normalmente al piano terra. E dotarsi di paratie antiallagamento e barriere stagne da applicare in caso di emergenza, così come di pompe sommerse e sacchi barriera da tenere a portata di mano. Insomma, non facciamoci trovare impreparati il prossimo mese degli sciroccali.

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Proposta di Legge della Lega (Fogliani-Andreuzza e altri) per dare legalità all’area

IL PARLAMENTO SDEMANIALIZZI FALCONERA !

Da decenni l’area non ha più i requisiti demaniali per i pubblici usi del mare (CdN art. 35) di FLAVIO INESCHI

entre l’analogo problema di Riva Lusenzo a Chioggia ha ottenuto il consenso unanime in Senato e attende il via libera anche dalla Camera, Falconera di Caorle inizia analogo percorso con la Proposta di Legge

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mato a dare soluzione all’annosa questione. Una prima Proposta di Legge n. 5438 per il “Trasferimento al comune di Caorle delle aree di proprietà dello Stato situate in località Falconera” fu presentata nel 1998 a firma dei deputati Basso, Pezzoli, Scarpa Bonazza Buora. Un secondo dispositivo nel 2004, nella forma del-

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ODICE DELLA NAVIGAZIONE

- Art. 35 Esclusione di zone dal demanio marittimo. - Le Zone demaniali che dal capo del compartimento non siano ritenute utilizzabili per pubblici usi del mare sono escluse dal demanio marittimo con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione di concerto con quello per le finanze.

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presentata alla Camera dalle deputate della Lega Ketty Fogliani, Giorgia Andreuzza, Alex Bazzaro e Sergio Vallotto. Questo a seguito della Mozione presentata in Consiglio della Regione Veneto dalla rappresentante M5S Erika Baldin e approvata a stragrande maggioranza, con cui si impegna il parlamento a dare definitiva soluzione e messa in legalità dell’ambito su cui esistono da secoli i casoni dei pescatori e da molti decenni una ventina di abitazioni di famiglie di pescatori e loro discendenti. Va detto che con questa PdL è la terza volta che il parlamento è chia-

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l’Interrogazione al Senato a cura dei senatori Falcier, Archiutti, De Rigo, Tredese, Mainardi, Favaro, Sambin e Carrara, seguito dal Disegno di Legge n. 2969 a firma dei senatori Basso e Falcier con lo stesso titolo della Pdl del 1998. Nel 2007, ancora, ai sensi della Legge Finanziaria, fu anche tentato l’acquisto dell’area (con un calcolo fatto dall’agenzia regionale del Demanio di circa 1 milione e 800mila euro) ma nemmeno questa strada portò l’auspicato risultato. Speriamo, quindi, che questa sia la volta buona. Lo chiedono le famiglie che da alcuni decen-

ni si vedono con questa spada di damocle sul capo, e non di meno lo chiede l’amministrazione comunale di Caorle, che sulla stessa area ha realizzato infrastrutture e sottoservizi per le utenze di primaria necessità. Sì, perché ci basiamo sul logico principio perfettamente enunciato dall’art. 35 del Codice

della Navigazione - secondo cui le aree che non siano più idonee agli usi del mare, devono essere sdemanializzate. Dall’altro, la logica elementare ci conferma che se così non fosse, dovrebbero allora essere considerate nella stessa condizione tutte le località costiere e delle isole italiane dalla Liguria alla Toscana, dal Lazio alla Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, dove le abitazioni delle località costiere sono a picco sul mare. Si pensi a Portofino, Le Cinque Terre, Procida, Capri e Ischia, insomma tutte le “perle” italiane delle località marinare. Migliaia di località grandi e piccole, località famose e località semisconosciute. Perché Falconera no? Qualcuno ce lo vuol spiegare ? Speriamo dunque nella nuova Proposta di Legge, presentata il 24 ottobre 2019 e intitolata “Norme riguardanti il

trasferimento al patrimonio disponibile e la successiva cessione a privati di aree demaniali nel comune di Caorle”, la quale dopo le premesse, così recita: « 1. La presente legge ha lo scopo di trasferire al patrimonio disponibile del comune di Caorle l'area demaniale del comprensorio denominato «Falconera», già oggetto di richiesta di attribuzione da parte del comune di Caorle, ai sensi dell'articolo 1, commi 434 e 435 della legge 30 dicembre 2004, n. 311. 2. All’area demaniale di cui al comma 1 si applicano le disposizioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 177. L'acquisto delle aree fa venire meno le pretese dello Stato per canoni pregressi ed in genere per compensi richiesti a qualsiasi titolo in dipendenza dell'occupazione delle aree. Dalla data di presentazione della domanda di cui all'articolo 2 della legge 5 febbraio 1992, n. 177, sono sospesi i procedimenti di ingiunzione o di rilascio delle aree comunque motivati. 3. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, valutato in 200.000 euro per l'anno 2019 e in 100.000 euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 20192021, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al mede-

simo Ministero.» A seguito di questa iniziativa, sostenuta anche dall’eurodeputata caorlotta Rosanna Conte, e delle notizie apparse sulla stampa l’Amministrazione comunale di Caorle ha diffuso una nota con cui dichiara che «Il Comune di Caorle non è mai rimasto inerte in merito alla questione in oggetto: abbiamo seguito un percorso che è partito dall’inserimento dell’attuazione del Piano di Recupero in Falconera nelle linee programmatiche del nostro programma elettorale, approvato durante il primo consiglio comunale (giugno 2016). Abbiamo quindi tentato sia di acquisire l’area sia di ottenerla in concessione unitaria per poi gestire frazionamenti e sub concessioni direttamente con la popolazione ivi residente. Purtroppo entrambi i percorsi hanno subìto forti limitazioni a livello sovracomunale. Continua, quindi, il nostro impegno in quanto è nostra ferma volontà risolvere assolutamente la questione per dare una risposta agli interessati e permettere da un lato la regolarizzazione dell’attuale popolazione residente e dall’altro la riqualificazione dell’ambito, garantendo al tempo stesso l’assenza di speculazioni. Redigere ora un documento sulle azioni che verranno intraprese dopo la sdemanializzazione? È solo una proposta politica, seppur condivisibile... Tale azione andrà concretizzata solo dopo che la sdemanializzazione sarà effettivamente concessa dal Parlamento.» “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur... - Mentre Roma discute, Segunto brucia... “ E infatti, nel mentre la politica discute, i cittadini sono chiamati al banco degli imputati dal Tribunale di Pordenone.


Oltre alle abitazioni di Falconera, sotto l’occhio della magistratura le tradizionali strutture in legno e canna palustre, presenti nella laguna da più di tremila anni

A processo anche i secolari Casoni di RICCARDO COPPO

A

lla “sbarra” abitazioni e casoni di Falconera. Mentre la politica si interroga sull’eventualità di sdemanializzare l’area di Falconera, non si ferma l’azione della macchina giudiziaria che inesorabilmente sta portando a processo decine tra residenti e possessori di casoni. Dei processi ai residenti vi abbiamo parlato più volte nei precedenti numeri di Caorlemare Magazine: sono una ventina gli abitanti di Via dei Casoni ai quali la procura della Repubblica di Pordenone contesta la violazione degli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione, ovvero il reato di occupazione abusiva di area demaniale. Le abitazioni degli abitanti di Via dei Casoni sono, infatti, costruite su

un’area che formalmente appartiene al Demanio statale, ma che in realtà ha perduto da tempo i caratteri del patrimonio demaniale, come sostengono i legali dei residenti. La prima udienza del primo procedimento a carico di uno degli abitanti della zona si sarebbe dovuta celebrare a fine ottobre, ma, a causa dell’astensione dalle udienze degli avvocati penalisti, il processo è stato rinviato. Nelle prossime settimane, comunque, i residenti dovranno difendere le proprie abitazioni davanti ai Giudici del Tribunale di Pordenone. Non sono però solamente i residenti ad essere finiti sotto processo: la lente d’ingrandimento dei pubblici ministeri si è spostata anche sui proprietari dei casoni ai quali viene contestato nuovamente il reato di occupazione abusiva di area demaniale.

Tra i casonanti finiti sotto indagine ve ne sono diversi che, dopo i processi dell’ultimo decennio (conclusi con l’assoluzione di tutti gli imputati, ma con il riconoscimento della demanialità dell’area ove sussistono i casoni), si erano muniti di una regolare concessione demaniale - pertinente al Demanio Idrico - pagando, quindi, anche il canone concessorio annuale. Nemmeno questo titolo, a quanto pare, sembra però sia sufficiente ad evitare la prosecuzione del procedimento giudiziario: pare infatti che la magistratura contesti l’occupazione abusiva di area pertinente al demanio marittimo, contestando la validità della concessione relativa al demanio idrico, rilasciata comunque dall’ente pubblico competente. Per i casonanti, però, ci sono altri problemi all’o-

rizzonte: nelle ultime settimane la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Caorle, in collaborazione con la Capitaneria di Porto, si è dedicata alle verifiche sulla regolarità degli scarichi di chi ha realizzato bagni e cucine a servizio dei capanni. In particolare le Fiamme Gialle stanno controllando che non siano stati eseguiti scarichi diretti nelle acque lagunari, vietati dalla normativa vigente.

Fino ad oggi due possessori di casoni sono risultati non in regola con gli scarichi e per loro sono scattate le sanzioni amministrative previste in materia. Ad uno dei due casonanti, che nella struttura pratica l’ittiturismo, è stata contestata la violazione relativa alle strutture commerciali che prevede una sanzione del valore di 10mila euro. All’altro, invece, quella prevista per i fabbricati di tipo abitativo pari a 2mila euro.

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Procedono i lavori in Viale Santa Margherita Radicale intervento di riqualificazione con un importo di spesa per oltre 2 milioni di euro

Una volta installata la nuova condotta idrica, cominceranno le lavorazioni in superficie di RICCARDO COPPO

P roseguono senza intoppi i lavori di riqualificazio-

ne di viale Santa Margherita. L’eccezionale ondata di maltempo di metà novembre non ha rallentato le opere che, entro aprile 2020, trasformeranno il primo tratto dell’arteria stradale, quello compreso tra piazza Sant’Antonio e l’incrocio con Via Manzoni. Dopo il “doloroso” abbatti-

Sanzio, poi fino all’incrocio con Via Palma il Vecchio ed infine l’ultimo tratto fino a Via Manzoni), ciascuna della durata di un mese e mezzo, dovranno essere eseguite tutte le opere che interessano la sede stradale: la realizzazione della corsia a senso unico di marcia verso viale Santa Margherita, della pista ciclabile a doppia corsia (lato mare), delle aree di sosta per i veicoli, dei marciapiedi e delle aree verdi. Nelle scorse settimane, dopo l’abbattimento dei pini e le po-

I lavori saranno sospesi 6 mesi da aprile al 30 settembre per la stagione estiva

Già in questa prima parte del nuovo viale Santa Margherita ci saranno più alberi e piante rispetto alla situazione precedente: certo, non è facile abituarsi alla visione della strada privata dei suoi imponenti pini, ma in futuro - assicura l’Amministrazione comunale - viale Santa Margherita rappresenterà un “fiore all’occhiello” dal punto di vista del decoro urba-

sti, durante la stagione balneare. La “pausa” proseguirà fino al 30 settembre, perché dal 1 ottobre 2020 il cantiere riaprirà i battenti per portare a compimento i lavori del primo stralcio della riqualificazione di Viale Santa Margherita, ovvero fino all’incrocio con la già riqualificata Via Gozzi. Questa maxi-opera urbanistica è interamente finanziata dalle casse comunali per un valore superiore a 2 milioni di euro. Il progetto prevede anche la riqualificazione del tratto conclusivo di viale Santa Margherita (da Via Gozzi alla foce del Livenza), ma, considerando le

Due rendering del progetto di riqualificazione di Viale Santa Margherita.

Le principali novità prevedono: • Sostituzione dei pini con alberi tra querce, lecci, aceri e carpini (altezza 4-8 m), e circa 400 arbusti ornamentali • Senso unico di marcia verso rione Santa Margherita (senso invertito in Viale Marconi, verso il centro storico) • Nuovi marciapiedi in entrambi i lati • Nuova pista ciclabile a doppia corsia (lato mare) • Nuove sedute • Aree di sosta per i veicoli

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mento dei primi trenta pini domestici del viale (duramente contestato sui social network da diversi residenti e turisti), il cantiere è stato affidato all’Asi (Azienda Servizi Integrati) che ha provveduto ad installare la nuova condotta idrica, per poi procedere agli allacciamenti di questa con le utenze private, domestiche e commerciali, che si affacciano lungo la strada. Con la “riconsegna” del cantiere al Comune di Caorle ed alla ditta appaltatrice (l’Italbeton di Trento), si passerà quindi alle lavorazioni di superficie. Nell’arco di tre fasi (dal civico 1 all’incrocio con via Raffaello

lemiche che hanno fatto seguito al taglio (un gruppo di attivisti ha anche “inscenato” una sorta di funerale degli alberi), è intervenuto il Vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Giovanni Comisso il quale ha precisato che entro l'estate del prossimo anno lungo il primo tratto di viale Santa Margherita saranno piantumati 35 alberi tra querce, lecci, aceri e carpini di altezza compresa tra i 4 e gli 8 metri. Oltre agli alberi saranno piantati anche 400 arbusti ornamentali simili a quelli posizionati nelle aree verdi di Lido Altanea.

Piazza Sant’Antonio oggi.

no per Caorle. Ad aprile 2020 i lavori saranno comunque interrotti per non arrecare disagio a residenti, operatori del ricettivo e turi-

tempistiche, sarà una questione della quale dovrà occuparsi la compagine politica che sarà eletta alle prossime amministrative del 2021.


Nuove piantumazioni, occasione di riqualificazione estetica

Alberature che fanno eleganza urbana

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a dolorosa polemica sull’abbattimento dei pini marittimi, sarebbe lenita se ci fosse la certezza che queste monumentali piante (le quali tuttavia non sono millenarie, ma hanno soltanto una settantina d’anni) venissero sostituite da alberature altrettanto importanti ed esteticamente gradevoli . Ci viene detto che le nuove alberature e arbusti che saranno piantumati in Viale Santa Margherita saranno del tipo di quelle già piantate a Lido Altanea: querce, lecci, aceri e carpini, e

arbusti vari. Ebbene, a Lido Altanea queste alberature godono di ampi spazi a prato e giardino; Viale Santa Margherita non presenta le stesse condizioni di spazio urbano, anzi. Non per nulla alcuni dei piccoli lecci piantati in Viale Pompei o in Piazza Vescovado sono poi morti e si è dovuto sostituirli. E allora quali sono le alberature ideali, sia per la radicazione a fittone (che penetra in profondità e non spacca l’asfalto) sia per l’eleganza estetica? Il Giappone fa scuola in questo

senso. Piante di varia provenienza e a basso contenuto di pollini, ben si accostano alle necessità urbanistiche anche in Italia. Bene l’acero rosso, nelle sue forme più eleganti, bene la betulla bianca siberiana, bene il ginkgo biloba giallo, il profumato tiglio; tutti alberi a foglia caduca (bisognerà poi pulire le strade), che in autunno assumono una fantastica colorazione. Ma bene anche piante a fioritura primaverile, come l’albero di Giuda, utilizzato in molte città per la sua bella fioritura e per la sua resistenza, o le palme. E me-

glio ancora alberi da frutto (i ciliegi giapponesi sono una attrazione turistica mondiale). Insomma, l’inserimento delle alberature in Viale Santa Margherita potrebbe trasformarsi in occasione di nuova eleganza estetica per la nostra città.

Criticità su Via Dal Moro e zona Santa Margherita Servono manutenzioni continue in tutte le zone di Caorle, creando decoro turistico

È

di FLAVIO INESCHI

palese che la qualità della riqualificazione di Viale Santa Margherita dipenderà in buona parte dai materiali scelti per rivestire questa strada la quale, non lo dimentichiamo, costituisce anche l’Isola Pedonale Serale estiva. Finora le sue condizioni di arredo urbano sono state pessime, con transennature da cantiere null’altro. Auspichiamo quindi, a lavori conclusi, di ammirare una eleganza estetica degna di una città turistica. Appunto, a lavori conclusi. E sappiamo che ci vorranno almeno un paio di anni per vedere rinascere quest’ambito di Ponente. Anzitutto, ci è stato detto che l’intervento su Piazza Sant’Antonio - dove si sta realizzando il rifacimento dell’Hotel Caorle con completa demolizione del vecchio edificio avverrà tra almeno un paio d’anni. L’intero ambito è tra l’altro interessato da lavori di riqualificazione di strutture alberghiere e chioschi in spiaggia che sta dando al comparto una veste nuova e molto attraente. Ma che ne sarà allora di Via L. Dal Moro ? Abbiamo più volte espresso perplessità per le condizioni di totale degrado in cui è lasciato il

Via L. Dal Moro.

complesso delle 6 case popolari che appartengono al patrimonio del Comune di Caorle. Non sarebbe il caso di intervenire almeno con il rifacimento delle murette di recinzione e dei giardini interni ? In definitiva, si tratta di una strada - anch’essa rientrante nell’Isola Pedonale Serale - che collega il centro storico con Viale Santa Margherita, ed è frequentatissima tutto l’anno. Altro punto critico è il resto del Viale Santa Margherita. Una volta che il primo tratto sarà bello e concluso, il resto del viale subirà l’effetto contrario di dimostrarsi degradato e inadeguato. Certo, c’è l’intenzione di intervenire su tutto il viale fino a Piazza Piave, ma con quali risorse e con quali tempi ? Altro elemento di riflessione sono le condizioni in cui versa Lungomare Trieste, dove la passeggiata lungo la spiaggia è costituita da una miserrima muretta, scrostata in molte parti e con pericolosi ferri ruggini che sporgono dal calcestruzzo, mentre il marciapiede in porfido presenta qua e là cubetti divelti che causano inciampo e non vengono mai ripristinati. Alcuni anni fa sono stati collocati sulla strada carrabile sei dissuasori/attraversamento pedonale che sono degni più di una zona industriale che non di una passeggiata lungomare. Per non dire del resto del Capoluogo, dove mancano cronicamente apprezzabili interventi di manutenzione generale. È vero che è stato ben ristrutturato il marciapiedi in porfido del tratto di Via Dal Moro che collega al Rio Terrà, ma permane la pessima pratica, nelle altre parti del centro storico, di sostituire i cubetti in porfido che saltano via

con dell’asfalto. Un obbrobrio. Chiaramente, dato che Caorle ha vaste zone piastrellate a porfido, deve essere cura dell’ufficio tecnico comunale provvedere alla periodica manutenzione e riparazione a regola d’arte con altro porfido. Questo io farei a casa mia, e il Comune è la casa di tutti.

9



Da febbraio 3 mesi di lavori (15 giorni di chiusura totale) per il principale ingresso a Caorle

PONTI DA METTERE IN SICUREZZA: SAETTA, NEGRELLI E BRUSSA di MICHELE INESCHI

Ifrastrutture n un’Italia che vede molte indegradate e perico-

lose, dove ponti e strade crollano come fossero di cartone, è necessario interrogarsi e vigilare per la efficace sicurezza delle strade. Un’opera di controllo e messa a norma iniziata già qualche tempo fa (si ricordi ad esempio i lavori al ponte di Portegrandi sulla Triestina Bassa ma anche il Ponte Bilance sulla provinciale Caorle-Ca’ Corniani) con monitoraggi e interventi che adesso interessano anche il nostro capoluogo e la Brussa. Importanti lavori di manutenzione stradale ai due ponti dell’isola Caorle, infatti, sono previsti nei prossimi mesi. Coinvolti dagli interventi il Ponte Saetta (la cui ma-

nutenzione necessita di interventi sempre più frequenti), il Ponte Negrelli, così come il ponte della Brussa che porta a Vallevecchia sulla S.P. 70. Dopo un paio di rinvii dovuti al quasi incessante maltempo del mese di novembre, che ha causato un innalzamento del livello dei fiumi e canali, l’intervento al Ponte Saetta era previsto nella settimana di lunedì 2 dicembre, protraendosi per circa 1015 giorni. Anche questa volta, gli interventi in programma sono: montaggio e smontaggio del ponteggio, sostituzione delle travi in legno, riparazioni di travetti posti sotto l’impalcato del ponte. Molto più consistente sarà invece l’intervento per il Ponte Negrelli, che sarà interessato da un lavoro di consolidamento nella struttura. A partire presumibilmente dai primi giorni di febbraio 2020, il ponte sarà totalmente ripristinato ed impermeabilizzato, verranno rifatti i giunti e verrà adeguato dal punto di vista sismico. Il tempo di esecuzione dei lavori (eseguiti di giorno e notte, e an-

che in giorni festivi per accelerare i tempi) sarà di tre mesi: 15 giorni di chiusura totale, e senso unico alternato per il rimanente tempo di esecuzione. Nei 15 giorni di chiusura totale il traffico dei mezzi pesanti (inferiori alle 44 tonnellate) sarà consentito sul Ponte Saetta. L’importo dei due interventi ammonterà a circa 1 milione di euro. Questa strategica arteria viaria di entrata/uscita al capoluogo, è stata interessata pochi anni fa da un rifacimento del manto stradale, ma adesso è l’intera struttura portante che necessita di essere messa in sicurezza. Si temono forti disagi - ed un eccesso di pressione nel traffico che si riverserà sul piccolo ponte Saetta - ma l’intervento è assolutamente imprescindibile. Purtroppo Caorle pagherà le conseguenze di non avere un terzo ponte di accesso al capoluogo, del quale si era parlato più volte negli anni passati - specialmente nelle campagne elettorali - ma sempre rimasto lettera morta. Infine, anche il ponte

sulla S.P. 70 in località Brussa, che porta alla zona di Vallevecchia e alla spiaggia, subirà un intervento per il consolidamento strutturale tale da poter garantire la portata come ponte di prima categoria. L’intervento, della durata di circa 6 settimane, dovrebbe essere eseguito non prima di un anno, si parla quindi di gennaio 2021, e solamente di un primo stralcio per la messa in sicurezza, equivalente ad un importo di 100mila euro.

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veronica.marchesan@gmail.com

appuntamenti

Caorle Wonderland

eventi a cura di Veronica Marchesan

Festeggiamo il Natale dal 6 dicembre al 6 gennaio

U

n vero e proprio villaggio natalizio ricco di eventi e attrazioni per tutta la famiglia: adulti, bambini e perfino gli amici a quattro zampe saranno i protagonisti di questo Natale a Caorle. I festeggiamenti avranno luogo nel Centro Storico di Caorle: nessuna piazza esclusa! A partire da venerdì 6 dicembre e per tutto il Ponte dell’Immacolata, tutto sarà pronto per farci assaporare i

Maratonina di Natale

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sabato dicembre

Aspettando la “Spetame che Rivo”. Allenamento libero di gruppo su parte del percorso della corsa (8,5 Km). Piazzale Olimpia. Ore 19:00

22

domenica dicembre

“Spetame che Rivo”. Nuovo percorso zona casoni. Partenza alle ore 9:00 zona Bafile.

Vedi articolo a pag. 39

12

primissimi profumi del Natale. Anche durante il fine settimana di metà dicembre (sabato 14 e domenica 15) le casette e le attrazioni saranno attive. Dal 21 dicembre, in concomitanza con l’inizio delle vacanze natalizie, Caorle diventerà il paese delle meraviglie con spettacoli sul ghiaccio, eventi e aperitivi in piazza e i concerti di Natale. Oltre agli appuntamenti organizzati dallo staff di Caorle Wonderland, non mancano le date ricorrenti legate alla tradizione locale, come “Natale sul Mare”, la Processione che dal Lungomare Petronia al Duomo precede la celebrazione della S. Messa (Ore 23.30). Il Gruppo Sommozzatori porterà in dono al parroco celebrante l’effige del Bambin Gesù recuperato dal mare antistante. Lo spettacolo pirotecnico si svolgerà come di consueto il primo gennaio alle ore 18:00. Mentre con l’arrivo della Befana domenica 6 gennaio, tra un bicchiere di vin brulè, una fetta di pinsa e qualche caramella della calza, non si può perdere la casera. Ogni quartiere prepara il fantoccio da incendiare per bruciare e scacciare via l’anno passato e dare il benvenuto all’anno che verrà.


Gli eventi del mese di dicembre

appuntamenti

7

sabato dicembre

CONCERTO DI NATALE. Carlotta Melchiori. Duomo di S. Stefano, ore 21:15.

8

domenica dicembre

BOSCHI A NATALE. Regione Veneto e Pro Loco del Veneto propongono visite guidate con degustazione di prodotti tipici. Punto di ritrovo Ciclostazione Borgo Ca’ Corniani - ore 10:00

13

venerdì dicembre

EL CAMINO DE SANTIAGO DE COMPOSTELA. L’esperienza del cammino raccontata e illustrata dai pellegrini caorlotti. Sala Parrocchiale Giovanni XXIII - ore 20:30.

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sabato dicembre

CONCERTO DI ORGANO. Duomo di S. Stefano - ore 20:45.

19

giovedì dicembre

Concerto dell’Orchestra Liceo XXV Aprile, a cura del Rotary Club di Caorle. Duomo di S. Stefano - ore 16:00.

22

domenica dicembre

Concerto dei Cori, chiesa di S.Margherita - ore 20:30.

27

venerdì dicembre

Concerto del soprano Maria Giovanna Barberi. Duomo di S. Stefano - ore 16:00

31

martedì dicembre

Festa di Capodanno con musica in RioTerrà Duomo di S. Stefano - ore 16:00

DA NON PERDERE

1

mercoledì gennaio

“Cimento”. Primo tuffo in mare, spiaggia di Ponente. Ore 10:00

Spettacolo pirotecnico

Spiaggia di Levante ore 18:00

5

domenica gennaio e 6 gennaio

Tradizionale Casera a Caorle, in Loc. Sansonessa, a Porto S. Margherita e a Ca’ Corniani dalle ore 17:30

13


di FLAVIO INESCHI

TURISMO. Nel 2018 un calo del 4%

Elaborazioni dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto su dati Istat

ncertezza. Un diffuso senso di indecifrabilità sulla nostra economia primaria: il turismo. Certo, ogni singolo impren- CAORLE ditore della ricettività, del commercio e dei servizi, sa bene come è andata la sua stagio- P E R C A T E G O R I A ne, una volta tirate le somme tra entrate e uscite e redatto il alberghi òòòò òòò bilancio della propria azienda. alberghi alberghi òò Ma a livello generale, non c’è alberghi ò altro che incertezza. Perfino il RTA res. tur. alb. Servizio di statistica della Re- TOT. ALBERGHI gione Veneto fornisce dati in modo scarno, ritardato e in- VILLAGGI completo. Abbiamo ricevuto i e campeggi dati per la stagione 2018 (vedi ALLOGGI agroturistici ALTRI esercizi (B&B) tabella a fianco). APPARTAMENTI Ma per quanto riguarda la stagione 2019 siamo ben lon- TOT. COMPLESSIVO tani: ad oggi sono pubblicati solo i dati sulle presenze fino al P E R N A Z I O N A L I T À mese di Luglio compreso. Germania E al 31 luglio 2019 si regi- Austria strava un calo di 56.229 pre- Paesi Bassi Rep. Ceska senze, pari a -2,29% rispetto al Danimarca 2018 (che complessivamente Svizzera registrava un calo del -4% ri- Polonia Francia spetto al 2017). Significativo il crollo di Mag- Ungheria gio a -47,53% e la crescita di Belgio Svezia Giugno +18,32%, con un so- Regno Unito stanziale pareggio a Luglio. Slovacchia Sappiamo che Agosto e Set- Russia tembre sono stati assai positi- ... TRANIERI vi. Basterà ?... Per saperlo do- SITALIANI vremo aspettare i dati ufficiali, TOT. COMPLESSIVO a marzo dell’anno prossimo.

I

fonte: Sistema Statistico Regionale - http://statistica.regione.veneto.it/jsp/turismo_comune.jsp?anno=2018&provenienza

ARRIVI

>

2018

46.706 185.892

PRESENZE

37.312

269.910

221.913

2.431 12.707 143.627

650.588

2018

131.320 131.303 11.379 45.302 11.094 15.394 17.826 5.315 13.451 3.046 2.421 3.735 7.165 1.762 ... 414.702 235.886 650.588

>

2018

210.571 831.574

176.212

1.218.357

1.698.894

11.843 77.884 1.283.252

4.290.230

2018

1.100.693 665.242 117.730 315.917 105.226 120.691 139.763 41.791 77.796 27.481 16.623 30.039 50.603 15.242 ... 2.909.333 1.380.897 4.290.230

storico presenze

=0&x1=5&regione=27005+-+Caorle&B1=Visualizza+in+Html

2004

2008

2012

2015

> > 2016

2017

32.588 102.050 122.993 113.131 145.219 180.361 622.316 736.702 715.379 749.033 907.353 891.158 183.197 143.973 157.616 129.848 183.915 144.947 90.161 76.747 212.675 205.847 18.379 67.046 84.740 77.884 1.040.395 1.194.718 1.170.889 1.146.643 1.265.247 1.277.366 1.326.755 1.728.030 1.699.159 1.722.449 1.676.055 1.743.585 111.423

115.285

112.868

112.492

125.506

93.328

1.006.810 1.340.574 1.469.007 1.290.798 1.271.948 1.419.284 3.485.383 4.378.607 4.451.923 4.272.382 4.338.756 4.533.563 733.533 950.650 1.145.421 1.106.964 540.335 561.659 621.962 617.515 162.397 256.072 208.098 141.605 169.091 238.273 308.785 299.822 90.285 157.111 146.893 107.963 106.724 112.620 116.839 126.989 20.340 77.300 93.424 118.793 25.642 53.906 42.860 44.917 36.814 52.131 39.055 53.257 29.235 49.511 35.432 31.781 56.713 42.302 29.060 21.605 41.876 40.262 23.898 28.109 16.098 26.997 34.135 38.975 ... ... 13.195 13.029 ... ... ... ... 2.064.986 2.698.476 2.916.213 2.817.177 1.420.397 1.680.131 1.535.710 1.455.205 3.485.383 4.378.607 4.451.923 4.272.382

1.110.082 648.012 140.508 275.468 123.785 130.695 127.692 41.164 60.831 32.385 28.964 28.179 44.658 11.643 ... 2.886.065 1.398.314 4.284.379

1.211.291 655.424 141.605 315.173 125.803 128.912 139.256 41.595 71.798 30.085 22.060 27.784 47.861 16.120 ... 3.046.910 1.422.991 4.469.901

MAREGGIATE: EROSIONE E DETRITI

pochi giorni dall’attenuazione della furia meteorologica che ha interessato il nostro territorio soprattutto litoraneo, ogni località avrà modo di analizzare con obiettività i danni subiti. L’esperienza degli anni ci fa intuire uno scenario non certo incoraggiante, ma la stessa ci ha reso nel tempo preparati a reagire nel modo più efficace. Cosa dobbiamo temere da questi eventi? In estrema sintesi, limitatamente al nostro ambito di intervento, ovvero la spiaggia, potremmo individuare due macro criticità: da un lato l’erosione dell’arenile, dall’altro l’apporto smisurato dal mare di detriti in spiaggia. 1 - Sul tema dell’erosione, da un’analisi per ora visiva, si preannunciano scenari importanti nella

A

spiaggia di Ponente ma allo stesso tempo non trascurabili a Levante, soprattutto nei primi comparti a ridosso della ‘sacheta’. Da anni il Consorzio opera in autonomia con i propri uffici un monitoraggio di rilievo plano-altimetrico dell’arenile e a breve avremo dati ufficiali dell’erosione subita, dati che ci sbilanciamo oggi a quantificare superiore ai 50/60.000 metri cubi di sabbia: un danno economico molto pesante per la nostra comunità. Su quest’ultimo aspetto, una riflessione andrebbe introdotta oggi in un contesto in cui gli eventi si propongono sempre più violenti e distribuiti nei territori costieri, rappresentando criticità croniche che dovrebbero essere gestite come problema di sistema e non più con le sole risorse locali private.

2 - L’apporto di detriti in spiaggia rappresenta una criticità altrettanto grave dell’erosione in quanto va ad incidere sia su piani di gestione immediata che su vulnerabilità future. Lo spiaggiato, infatti, se da un lato richiede un costoso intervento di raccolta differenziata, con vagliatura a mano del materiale (plastica, legname e materiale vegetale leggero) e conseguente raccolta con mezzi meccanici; dall’altro rappresenta una ‘contaminazione’ dell’arenile che comprometterà nella stagione balneare la qualità granulometrica degli inerti, ‘sporcando’ la sabbia con materiale vegetale difficile da raccogliere a causa della sua pezzatura ridotta e della smisurata quantità. Aspetti apparentemente marginali, ma di fatto influenti sulla qualità del pro-

dotto turistico offerto. Infine, oltre ai costi di gestione straordinaria legati all’opera di pulizia, ci sono quelli generati dallo smaltimento dei detriti: una legge nazionale miope considera infatti tutto lo spiaggiato un rifiuto speciale da smaltire con le costose procedure del settore. Oggi un emendamento è in attesa dell’ultima approvazione in Senato per ricondurre la norma ad un senso di ragionevolezza, chiedendo che lo spiaggiato venga considerato materiale biomassa, così che in fase di raccolta, dopo le opportune vagliature, possa essere riutilizzato come fonte rinnovabile, a favore di un risparmio economico importante, liberando risorse per altri ambiti di necessità. - Francesco Perissinotto

Presidente Consorzio Arenili Caorle


TURISMO - Con i proventi della tassa di soggiorno

Il Piano Marketing del Comune di Caorle

il dati deStitoecondo sunti in base al getdella tassa di sog-

giorno, nel 2018 Caorle ha avuto un incremento di presenze del 4%, arrivando alla cifra di 4.743.063. E’ uno dei dati diffusi nell’incontro pubblico dello scorso mercoledì 13 novembre in Centro civico, per la presentazione del Piano Marketing 2019 del Comune di Caorle in materia di turismo. Altro numero sostan-

numerosi, e tra questi vanno ricordati Caorle Oltremare,Venezia in Musica, Caorle Wonderland, Caorle Film Festival, Festival Show, La Luna nel Pozzo, Street Food Festival, Festa del Pesce, Processione della Madonna dell’Angelo e “incendio” del campanile, La Cinquecento, Nuotiamo Insieme, Finali Nazionali Beach Volley, Emac, PiterPan Beach Arena, Frisbee, Campionato Europeo Soft Dart, Venice Cup Karate, e numerosissi-

ziale, riguarda il gettito della tassa di soggiorno ed il suo utilizzo, che nel 2018 ha raggiunto i 2 milioni 400 mila euro, dei quali 800.000 investiti in iniziative di turismo indiretto (conservare e migliorare il patrimonio pubblico), e 1.600.000 per costi di promozione e organizzazione eventi. Gli eventi sono stati

mi altri. Ma l’occasione è servita anche per presentare il profilo promozionale di Caorle, che prevede la valorizzazione dei “motivi” per la vacanza (Mare e Natura, Enogastronomia, Benessere, Cultura e Storia) e i prodotti “leader” sugli stessi settori. Sempre al riguardo del profilo, è stato ricorda-

to l’abbinamento nel logo di Caorle alla città di Venezia e il merchandising di materiale gadgettistico correlato. Nello specifico, è stato presentato il team che opera nello Iat e le funzioni dei singoli, che vanno dalla valorizzazione dell’enogastronomia e i prodotti locali del mare, alla comunicazione digitale sul web e social tra cui il booking caorle.eu (che dalla sua attivazione ha generato 155 transazioni/prenotazioni nelle strutture affiliate per un totale di 100mila euro). Poi la comunicazione dell’ufficio stampa e articoli in giornali italiani, tedeschi e austriaci, i rapporti con le emittenti televisive e agenzie di stampa straniere e italiane. Non ultima, un’azione di pubbliche relazioni con troupe di attori tedeschi per videoriprese ambientate a Caorle. E ancora il co-marketing in accoppiamento enogastronomico con Plan de Corones in l’Alta Pusteria e con il festival Hostaria a Verona. Infine le fiere, in partenariato con il brand “Venice Sands”.

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D’estate curati quasi 500 turisti al giorno

Intensa attività nei Pronto Soccorso dell’Ulss4 V. O.

(Ufficio Stampa Ulss4)

n’estate di grande lavoro nei Pronto Soccorso dell’Ulss4 “Veneto orientale”, azienda sanitaria a cui afferiscono le località di Caorle, Bibione, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, e con esse milioni di presenze turistiche nei mesi più caldi dell’anno. Non a caso nel suddetto periodo le strutture di emergenza-urgenza presenti nelle 5 località balneari hanno registrato il picco massimo di lavoro: in media 490 persone curate ogni giorno. Il record del 2019 lo ha raggiunto il pronto soccorso di San Donà di Piave con un picco di 147 e una media di 133 accessi giornalieri, seguito dal pronto soccorso di Portogruaro, con 109 accessi giornalieri e Jesolo con 102, in maggioranza turisti o utenti extra-regionali. La gravità delle patologie per le quali gli utenti ricorrono alle cure mediche è nella stragrande maggioranza di lieve entità, infatti nel complesso il 73% degli accessi avviene in codice bianco, il 18% in codice giallo, il 7,5% in codice verde e l’1,5% in codice rosso. “Gli interventi più comuni sono legati alla piccola traumatologia (contusioni e ferite) anche in relazione alle attività tipiche dell’estate - spiega il direttore del pronto soccorso di San Donà di Piave e Jesolo, dott. Mattia Quarta -. A queste si aggiungono patologie mediche minori come dermatiti, diarrea, infiammazioni alle vie respiratorie”. Da qualche anno i medici in servizio sul litorale rilevano inoltre una tendenza destinata a crescere: è in costante aumento il numero di turisti anziani, e ciò fa pensare che l’età media della popolazione turistica è in crescita. “Molti anziani - continua il dott. Quarta - si rivolgono a noi per patologie acute ma anche per problemi cronici, come stanchezza, difficoltà ad alimentarsi”. A questi si affianca un discreto numero di accessi per problemi psichiatrici, a cui spesso si associano disagi in relazione alla partenza per le ferie. Al pronto soccorso di Jesolo ogni giorno viene curato un ragazzo in stato di ubriachezza. “Un lavoro straordinario quello che svolge tutto il personale dell’urgenza-emergenza del litorale - aggiunge il direttore generale Carlo Bramezza -. A tutti va il ringraziamento per lo

U

sforzo fatto nei giorni clou dell’estate, un lavoro estremamente importante in primis per la salute dei turisti, ma anche per quella dei lavoratori stagionali e ovviamente dei residenti; un lavoro importante anche per il settore turistico che può contare su un servizio sanitario di eccellenza, non riscontrabile in altri paesi, come ad esempio nelle coste dell’ex Jugoslavia o del nord Africa”.

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SOCIETÀ - In 10 anni gli italiani emigrati all’estero (registro Aire) sono passati da 3 a 5 milioni. Di questi, ben 10.000 sono giovani Veneti di età fra 25 e 35 anni

Se i nostri giovani diventano emigranti

entre l’Italia e il Veneto si riempiono di immigrati (sia comunitari, sia d’oltre continente) gli italiani e in particolare i giovani emigrano. O anche viceversa. Il fenomeno legato alle migrazioni, soprattutto per i suoi risvolti occupazionali (e la scorsa estate anche a Caorle si è registrata una pesante carenza di personale da assumere nelle strutture del turismo stagionale) è di pressante attualità. Vi sono alcuni dati ed elementi che consentono una riflessione. Il primo è che la Regione Veneto nel luglio di quest’anno, ha istituito l'Osservatorio regionale dei "Veneti nel mondo". Il motivo è più che comprensibile: causa la grande crisi finanziaria internazionale, dal 2007 è ripresa con vigore la pratica della migrazione dei veneti in paesi del mondo economicamente più sviluppati. Il rapporto della Fondazione Migrantes riferisce dati preoccupanti: dal 2006 al 2018 il numero complessivo di cittadini italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) è cresciuto del 65%, passando da 3 a 5 milioni. Questo è il primo motivo dello spopolamento dell’Italia. Preoccupa soprattutto il dato giovanile del Veneto: in dieci anni, troppi giovani di età compresa tra 25 e 35 anni hanno abbandonato l’Italia cercando, all’estero, non soltanto quelle opportunità professionali ed economiche che

M

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in Italia non trovano più, ma anche una qualità di vita migliore. Ed è risaputo che una buona metà dei giovani emigranti sono in possesso della laurea. Questa “nuova emigrazione” (sulle strade che i Veneti percorrevano nell’Ottocento e tra le due guerre mondiali e li portava prima nelle Americhe e in Australia, poi in Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra), per il nostro paese, si traduce in un impoverimento che toglie energie fresche e prospettive di futuro della nostra “migliore gioventù”, regalando a quei paesi stranieri l’investimento rilevantissimo fatto sulla formazione dei nostri figli. Insomma, le famiglie italiane investono notevoli risorse economiche ed emotive per sostenere la formazione universitaria dei figli, per poi vederli andare via a portare la loro energia di competenze e passione a paesi stranieri. “Bisogna intercettare i cervelli in fuga” ha detto l’assessore regionale Manuela Lanzarin partecipando ad un focus promosso a Belluno a fine luglio con l’intento di studiare le contromisure da mettere in campo per arginare questo fenomeno che ci è costato, in dieci anni, la perdita di almeno 10.000 giovani veneti. Tuttavia, sappiamo bene che un’esperienza di lavoro all’estero è decisamente formativa. Preziosa non solo per un guadagno economico, ma più ancora per acquisire competenze professionali e linguistiche, ed anche

esperienze umane. Infatti, alla “fuga” verso l’estero dei nostri giovani contribuisce anche un decisamente più elevato e accattivante stile di vita culturale e sociale che si vive nei paesi più avanzati: nell’incontro di etnie e culture, nei divertimenti individuali (musica, cinema, pub, disco), nelle occasioni culturali (musei, teatri, corsi e masters), nella mobilità (aerei, treni, bus, circolazione urbana) organizzata e facilmente fruibile. Ma un conto è trascorrere un paio d’anni a Londra o Barcellona per “fare esperienze”, altra cosa è l’emigrazione definitiva. In Italia, per i giovani, permane la cronica impossibilità di esprimere fin da subito il proprio potenziale intellettuale e di passione; per mentalità diffusa, prima di poter entrare a pieno titolo nella professionalità, bisogna fare una gavetta infinita, e purtroppo con remunerazioni da “stagista”, che soprattutto per le giovani coppie costituisce un handicap inaccettabile. E in più c’è lo stile di vita, la gioia di vivere che viene a mancare; mancano le sane e positive opportunità di aggregazione e relazione e crescita sociale, spesso affogate nel disvalore di alcol e droghe. E se poi d’estate non si trovano abbastanza giovani disposti a svolgere lavori stagionali... le ragioni ci sono.


Per lo Sviluppo Sostenibile del nostro Pianeta Terra

AGENDA 2030. CHE COS’È ?

Obiettivi e traguardi da raggiungere nei prossimi dieci anni ei prossimi anni, a livello planetario, sentiremo sempre più spesso riecheggiare queste parole, che sembrano la premessa di una Carta Costituzionale delle Nazioni Unite. Si tratta dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs - in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. ‘Obiettivi comuni’ significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Qui di seguito una panoramica dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: 1 POVERTÀ ZERO - Sradicare la povertà in tutte le sue forme e ovunque nel mondo. 2 FAME ZERO - Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile. 3 SALUTE E BENESSERE - Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età. 4 ISTRUZIONE DI QUALITÀ - Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti. 5 UGUAGLIANZA DI GENERE Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. 6 ACQUA PULITA E IGIENE - Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e

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in questa direzione. servizi igienici per tutti. ...Questa agenda è un programma Ma nulla succederà se 7 ENERGIA PULITA E ACnon vi sarà la spinta CESSIBILE - Garantire l’ac- d’azione per le persone, per il pianeta e la propulsiva dei popoli, cesso all’energia a prez- prosperità. Essa persegue inoltre il rafforzamento dei cittadini, delle perzo accessibile, affidabile, sostenibile e moder- della pace universale in una maggiore li- sone che in ogni angolo del mondo chiedono sia na per tutti. bertà. 8 LAVORO DIGNITOSO E Riconosciamo che sradicare la povertà in attuata questa buona CRESCITA ECONOMICA - tutte le sue forme e dimensioni è la più governance. Tra le mete (Goals) da Promuovere una cresci- grande sfida globale e un requisito indiraggiungere entro il ta economica duratura, spensabile per lo sviluppo sostenibile. inclusiva e sostenibile, (.) Nell’intraprendere questo viaggio col- 2030, eliminare la pola piena occupazione e il lettivo, promettiamo che nessuno verrà vertà estrema misurata come persone che vivolavoro dignitoso per tut- trascurato. no con meno di $1,25 al ti. (dal Preambolo) giorno; eliminare la fa9 INDUSTRIA, INNOVAme e le forme di malnuZIONE E INFRASTRUTTURE trizione, assicurando a Costruire un’infrastruttura resiliente, promuovere contrastare la desertificazione, tutte le persone l'accesso a l’industrializzazione inclusiva e arrestare e invertire il degrado un’alimentazione sicura; ridursostenibile e sostenere l’inno- dei suoli e fermare la perdita di re il tasso di mortalità materna biodiversità. globale a meno di 70 per vazione. 16 PACE, GIUSTI- 100mila nati vivi; porre fine ZIA E ISTITUZIONI alle epidemie di Aids, tubercoFORTI - Promuovere losi, malaria e malattie tropisocietà pacifiche e cali trascurate e combattere inclusive orientate l'epatite, le malattie legate allo sviluppo soste- all’uso dell’acqua e altre malatnibile, garantire a tie trasmissibili; assicurarsi tutti l’accesso alla che tutti i ragazzi e le ragazze giustizia e costruire completino una istruzione priistituzioni efficaci, maria e secondaria libera, equa responsabili e inclu- e di qualità; porre fine a ogni sive a tutti i livelli. forma di discriminazione nei 17 PARTNERSHIP confronti di tutte le donne, PER GLI OBIETTIVI bambine e ragazze di ogni parRafforzare le moda- te del mondo; conseguire l'aclità di attuazione e cesso universale ed equo all'ac10 RIDURRE LE DISUGUAGLIAN- rilanciare il partenariato globa- qua potabile sicura e alla portale per lo sviluppo sostenibile. ta di tutti; espandere l'infraZE - Ridurre le disuguaglianze Si potrà obiettare che queste struttura e aggiornare la tecnoall’interno dei e fra i Paesi. 11 CITTÀ E COMUNITÀ SOSTE- aspirazioni non siano così im- logia per la fornitura di servizi mediatamente seguite da azio- energetici moderni e sostenibiNIBILI - Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, si- ni concrete, e anche che le li per tutti i Paesi in via di sviazioni non sembrano coerenti luppo; raggiungere la piena e curi, resilienti e sostenibili. 12 CONSUMO E PRODUZIONE con quanto affermato negli produttiva occupazione e un laRESPONSABILI - Garantire mo- obiettivi. Vero. Ma Agenda voro dignitoso per tutte le dondelli di consumo e produzione 2030 è un percorso irreversibi- ne e gli uomini, anche per i giole. Qui non si tratta dei capricci vani e le persone con disabilità, sostenibili. 13 AGIRE PER IL CLIMA - Adot- o ambizioni di un singolo Pae- e la parità di retribuzione per tare misure urgenti per com- se, di un singolo partito politi- lavoro di pari valore; ridurre in battere i cambiamenti climatici co, di un singolo regime. Qui si modo sostanziale la produzione e le loro conseguenze (* Consi- tratta del futuro della nostra di rifiuti attraverso la prevenderato che la Convenzione qua- esistenza. Qui si tratta dell’e- zione, la riduzione, il riciclagdro delle Nazioni Unite sui quilibrio tra popoli e ambiente, gio e il riutilizzo; dare attuaziocambiamenti climatici è il fo- ovvero l’ecosistema nella sua ne all'impegno assunto nella Convenzione quadro delle Narum centrale, internazionale e globalità. Si tratta della vita stessa in zioni Unite sui cambiamenti intergovernativo per negoziati volti a trovare una risposta glo- cui ci troviamo oggi. Le dina- climatici per raggiungere l’obale ai cambiamenti climatici). miche demoscopiche e le risor- biettivo di mobilitare cento mi14 LA VITA SOTT’ACQUA - Con- se naturali vanno amministra- liardi di dollari all'anno entro il servare e utilizzare in modo so- te con una governance interna- 2020; prevenire e ridurre in stenibile gli oceani, i mari e le zionale condivisa. Ecco perché modo significativo l'inquinaAgenda 2030 può e deve esse- mento marino; (...). risorse marine. (Per ulteriori info, vedi 15 LA VITA SULLA TERRA - Pro- re la piattaforma su cui instalteggere, ripristinare e promuo- lare i processi di sviluppo e cre- https://asvis.it/goal-e-targetobiettivi-e-traguardi-per-ilvere l’uso sostenibile degli eco- scita futuri. I Paesi, pur con spinte cen- 2030/) sistemi terrestri, gestire in - Flavio Ineschi modo sostenibile le foreste, trifughe, stanno già operando

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Aggiornamento normativo della Regione Veneto

Locazioni turistiche obbligatorio il Codice

ocazioni turistiche Linformativi. con nuovi obblighi La Regione

Veneto ha pubblicato nel BUR di venerdì 15 novembre aggiornamenti normativi che prevedono, tra l’altro, la sostituzione del modello di comunicazione di locazione turistica. Le locazioni turistiche riguardano immobili non classificabili come strutture ricettive, che vengono dati in locazione per finalità esclusivamente turistiche e senza alcuna prestazione di servizi accessori o complementari, come disciplinato dal Codice Civile. I locatori turistici dovranno quindi esporre un Codice identificativo dell’alloggio in locazione turistica, con le modalità e i tempi indicati nel Regolamento. Codice che rimane visibile direttamente al locatore accedendo alla procedura di rilevazione statistica, consultando la sezione Anagrafica alloggi. Più precisamente, per l’apertura di una locazione turistica non è necessario che l’immobile abbia destinazione edilizia turistico ricettiva, né occorre presentare una domanda di classifica-

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zione alla Regione, né una Scia al Comune. È obbligatorio, invece, registrare la struttura ricettiva nell’Anagrafe regionale delle strutture ricettive presentando il modulo di "Comunicazione di locazione turistica" alla Regione del Veneto. Dopo aver presentato la Comunicazione per l'iscrizione in Anagrafe, il locatore riceve una password e le indicazioni per accedere all'area operatori del portale turistico www.veneto.eu. Questo serve anche ai fini della comunicazione dei dati statistici degli ospiti. Viene anche precisato che il locatore che non firma digitalmente il file deve procedere eseguendo una stampa, apporre la propria firma autografa e quindi eseguire la scansione del modulo firmato ottenendo nuovamente un file in formato pdf. Per aggiungere/chiudere alloggi e/o comunicare altre modifiche all’anagrafica è necessario accedere alla procedura dedicata alla rilevazione statistica e utilizzare la funzione di accesso ai propri dati anagrafici. Tutte le informazioni si trovano al sito www.regione.veneto.it/web/turismo/locazioni-turistiche.

Nuovi adempimenti gestionali

Scontrini telematici e fine delle monetine A partire dal 1° gennaio del nuovo anno entreranno in vigore alcuni nuovi adempimenti per le attività commerciali. Scatta infatti l’obbligo di munirsi del registratore telematico per tutti i soggetti che emettono lo scontrino fiscale. Una evoluzione di quanto già introdotto quest’anno con la fattura elettronica. In pratica, lo scontrino elettronico permette di non emettere più lo scontrino cartaceo, in quanto con questa nuova modalità i dati vengono inviati direttamente al fisco in via digitale. Saranno esclusi i tabaccai e tutti coloro che vendono beni dai Monopoli di Stato. Esclusi anche i benzinai per i “pieni” ai clienti che acquistano al di fuori dell’esercizio di impresa, arte e professione. Esclusi i produttori agricoli, i notai, i giornalai, quelli del settore scommesse e new slot ma anche fumisti, ciabattini, ombrellai e arrotini in forma itinerante. Anche chi

vende cartoline o souvenirs e chi vende gelati, dolci o caldarroste non sarà interessato dall’obbligo dello scontrino elettronico. Escluso chi vende panini e bevande agli stadi, alle stazioni, nei cinema e nei teatri. Per quanto riguarda invece le monetine di rame da 1 e 2 centesimi di Euro, dal 1° gennaio 2018 la Zecca dello Stato ha smesso di coniarle, ai sensi dell’articolo 13 quater della legge 96/2017. Il motivo sta nell’eccessivo costo di produzione. Per i consumatori è previsto l’arrotondamento dei prezzi per difetto o per eccesso a 0, 5 e 10 centesimi più vicini. Esempio: 1 o 2 cent diventa Zero; 3 o 4 cent si arrotonda a 5 cent; anche 6 o 7 cent si arrotonda a 5 cent, mentre 8 o 9 cent diventa 10 cent. Questo vale solo per il pagamento con moneta contante, mentre per bancomat e carte di credito rimane l’importo preciso.


Il parco acquatico chiude l’estate 2019 con un +11,5% di presenze, e ospiti da tutta Europa

Stagione positiva all’Aquafollie 2019 abbiamo registrato la giornata con maggiore affluenza nella storia trentennale del nostro parco.” In attesa di riaprire i battenti nel 2020, Aquafollie si prepara a nuovi investimenti, destinati a rendere l’offerta del parco ac-

quatico sempre più competitiva e in linea con le aspettative degli ospiti, che cercano l’occasione di vivere una giornata all’insegna del divertimento, lasciandosi coinvolgere da un programma di attività a misura di ogni membro della famiglia.

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Ufficio Stampa Karen Zanier

quafollie conclude la stagione estiva 2019 con ottimi risultati in termini di fatturato e presenze. Infatti, il parco a tema acquatico di Caorle ha visto aumentare il numero degli ospiti nei tre mesi di apertura di oltre l’11% rispetto all’anno precedente. Cresce anche il numero di turisti stranieri provenienti da Polonia, Ungheria, Ucraina, Russia. Di conseguenza, si registra un dato positivo anche per il fatturato relativo all’acquisto dei biglietti di ingresso ad Aquafollie, con un +6,51% rispetto all’estate 2018. In diminuzione, invece, gli ospiti tedeschi e austriaci, che hanno preferito altre mete turistiche. Grazie all’ampliamento della superficie, realizzato da Aquafollie in vista della stagione estiva, la godibilità delle attrazioni e degli spazi non ha risentito del crescente numero di ospiti, garantendo divertimento e relax a tutti. Come già anticipato da un’analisi dei risultati del primo mese di attività, la biglietteria online si conferma un grande successo, con + 50% considerando solo le vendite effettuate direttamente sul sito ufficiale del parco. Il fatturato dei punti vendita all’interno di Aquafollie è complessivamente aumentato di oltre cinque punti percentuali, grazie all’apporto del noleggio ombrelloni e lettini, allo shop, ai punti ristoro. Tuttavia, la spesa pro capite si è lievemente ridotta, attestandosi a -0,36€. “Ci riteniamo più che soddisfatti per come è andata la stagione - racconta la direzione di Aquafollie -. Complici il gran caldo e la scelta di collaborare con i più grandi eventi di Caorle, come sponsor e partner, nel

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Raccolta rifiuti “porta a porta” anche a PSM Aumenta la percentuale di differenziata, che si attesta al 61,45%. Obiettivo 65% come da normativa

Servizio di raccolta domiciliare operato da ASVO di MICHELE INESCHI

ntrerà in vigore entro la prossima estate anche nella località di Porto Santa Margherita il sistema di raccolta rifiuti “porta a porta”, operata da

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ASVO. Già da tempo questo sistema di raccolta, che prevede l’eliminazione dei cassonetti (ad eccezione dei bidoni verdi dell’umido e dei bidoni blu del vetro) dalle strade pubbliche, è in vigore in alcune zone di Caorle,

nonché a San Giorgio di Livenza e in Brussa. Dopo la recente introduzione di questo sistema anche nelle zone di Ponente e Levante, che hanno garantito l’intera copertura del servizio nel capoluogo, mancavano solo le località di Porto Santa Margherita e Duna Verde. Ecco quindi che ASVO ha deciso di introdurre il “porta a porta” anche a PSM: nei prossimi mesi i cittadini della località riceveranno una lettera con tutte le indicazioni e modalità per il conferimento. Un sistema di raccolta che diminuisce gli sprechi e che soprattutto incentiva la raccolta differenziata, la quale dovrà essere attuata nel domicilio da ogni utente, con sacchetti forniti da ASVO per la plastica e il secco non rici-

clabile, un bidone giallo per carta e cartone, e sacchetti biodegradabili per l’umido (da conferire al bidone stradale con una chiave). ASVO fornirà un calendario dove sarà indicato il giorno di raccolta di ogni sacco, e sarà cura dell’utente lasciarlo fuori di casa dopo le ore 20.00. L’obiettivo che da qualche anno si è prefissato l’Amministrazione comunale è quello di arrivare al 65% di differenziato, come previsto da normativa nazionale, risultato quasi centrato visto che la percentuale si aggira attorno al

61,45% (al 30.09) Un ruolo fondamentale, inoltre, lo gioca l’Ecocentro di Piazzale Olimpia (fianco sinistro dello stadio Chiggiato), dove ci si può recare con il proprio mezzo e conferire rifiuti ingombranti, speciali, ramaglie e molto altro. Gli orari di apertura dell’Ecocentro sono i seguenti: orario invernale (ottobre-marzo) lunedì 8.30-12.30/14-17.30, mercoledì e sabato 8.30-12.30; orario estivo (aprile-settembre) lunedì 8.3012.30/15.30-19,mercoledì e sabato 8.3012.30.


Premio “G. Mazzarotto” 2019 a Valentina Bellacima

LIONS CLUB CAORLE - Sabato 14 dicembre in Centro civico si terrà la cerimonia ufficiale

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abato 14 dicembre alle ore 11.00 nella sala superiore del Centro civico di Caorle si terrà la tradizionale cerimonia di assegnazione del “Premio Giovanni Mazzarotto – Lions Club Caorle”. Insignita del prestigioso riconoscimento, quest’anno, Valentina Bellacima, direttrice della Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII” Lepido Rocco di Caorle. La candidatura, presentata dai docenti e il personale dell’Istituto professionale caorlese considerato di eccellenza nel panorama della ristorazione e ricettività alberghiera del Veneto e oltre, evidenzia soprattutto le doti umane, oltre che manageriali, di Valentina Bellacima con i suoi 200 studenti e il per-

sonale docente stesso. “Da anni la nostra Direttrice investe energie ed impegno con assiduità e passione al fine di

dare dignità ai nostri ragazzi - scrivono i docenti - accompagnandoli nella loro crescita personale e professionale, restando sempre vicina alle loro famiglie, sostenendole e coadiuvandole nell’educazione dei figli.(.) Non

lascia che la stanchezza condizioni le sue azioni, riesce sempre a coinvolgere anche noi insegnanti nelle numerose iniziative cui prende parte la scuola”. Iniziative che rendono la Scuola alberghiera di Caorle protagonista riconosciuta. Istituito nel 2010, il Premio intende ricordare l’operato dell’imprenditore di Portogruaro che in oltre mezzo secolo ha caratterizzato edilizia e turismo del Veneto orientale, e prevede il conferimento di una somma ad una persona o associazione che rappresenti i principi enunciati dall’art. 1 del regolamento, ossia persone, imprese, asso-

ciazioni ed enti che hanno contribuito in modo significativo alla crescita dell’economia, dell’immagine e del prestigio del territorio di Caorle, rispecchiando con la

propria intraprendenza, creatività, ingegno, impegno e dedizione al lavoro quei valori che hanno caratterizzato la vita di Giovanni Mazzarotto.

Le iniziative di fine anno news - “WE SERVE”. Le attività del Lions Club Caorle

Cassetto della Solidarietà, Premio “G. Mazzarotto” e Serata degli Auguri

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ono in corso numerose iniziative già definite dall’Assemblea del Lions Club Caorle, per questo anno lionistico 2019/20, e ufficializzate alla Serata di Apertura che si è svolta in maniera colle-

lo sport, della salute e per le comunità, vedono nelle prossime settimane anzitutto l’attivazione del “Cassetto della Solida-

rietà” con il quale si cerca di dare un aiuto a famiglie di Caorle in difficoltà economica, su segnalazione degli Uffici comunali dei Servizi Sociali. E anche quest’anno, entro l’8 Dicembre, saranno consegnate 30 confezioni contenenti diversi prodotti di prima necessità.

Purtroppo, per motivi burocratici, quest’anno viene sospeso e rinviato all’anno

giale tra i Clubs della Zona D, ovvero San Donà di Piave, Jesolo, Caorle e S. Stino di Livenza-Liquentia venerdi 11 ottobre scorso. I services, ovvero le iniziative operative che toccano i campi della società per i giovani e

venturo il pluriennale Premio Un Poster per la Pace che il Lions Club Caorle svolge in collaborazione con le scuole del territorio. Ma è già ufficializzata l’edizione 2019 del “Premio Giovanni Mazzarotto – Lions Club Caorle”, istituito nel 2010 e quindi giunto alla 10ª edizione. Viene inoltre dato il patrocinio ed un sostegno all’incontro promosso per il 13 Dicembre in Sala Parrocchiale “Giovanni XXIII” e dedicato al “Cammino di Santiago” dei pellegrini caorlotti, così come verrà affiancata la sezione di Caorle dell’AIDO sia nell’evento sportivo “Spetame che rivo”, sia con una presentazione delle attività legate alla donazione di organi e tessuti, nel corso della Serata de-

gli Auguri che si terrà domenica 15 Dicembre all’Hotel International, sede del LCC.

A tutti giungano gli Auguri del Lions Club Caorle per un Natale di felicità e di un prospero Nuovo Anno 2020

DONA il 5 ‰ alla FONDAZIONE LIONS 108 Ta3 indicando il codice fiscale: 03539020275

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NEWS - Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII”

VINCITORI AL COOKING CONTEST

nnesima soddisfazione per la Scuola Alberghiera di Caorle. Sabato 23 e domenica 24 novembre presso il “Centro Piave” di San Donà di Piave si è svolta la 3ª edizione del “Cooking Contest”, ovvero una gara che mette di fronte gli allievi delle scuole alberghiere e della ristorazione del territorio. Ospite straordinario Andrea Mainardi, chef e showman formatosi con Gualtiero Marchesi e oggi personaggio di punta della gastronomia nazionale soprattutto nella componente chimico-tecnica, estremamente fondamentale per l’accostamento degli alimenti in cucina. Il Cooking Contest si incentrava sulla “Valorizzazione dei Prodotti delle Cucine Tipiche Regionali”. Sei coppie di allievi si sono sfidati ai fornelli il sabato in due manches di 30 minuti ciascuna, e i tre selezionati nella finale di domenica, dove ha prevalso una coppia della nostra scuola di Caorle, che alla giuria composta da un rappresentante di SlowFood, e un rappresentante di ogni singola scuola e da Mainardi, ha presentato una rivisitazione in chiave moderna e coerente del piatto “Bigoli in Salsa”. Il premio consisteva in un buono spesa per l’acquisto di attrezzature professionali. Prossimi impegni in esterna per gli allievi della nostra scuola alberghiera sono la preparazione del Pranzo di Natale per gli ospiti della Casa di Riposo “Don Moschet-

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ta” di Caorle, il prossimo sabato 14 dicembre. I nostri ragazzi di sala e cucina prepareranno il conviviale e altresì eseguiranno canti e musiche natalizie e della tradizione per allietare gli anziani, i malati e i loro famigliari. Rappresentando Caorle e la sua cucina tipica, il 21, 22 e 23 dicembre, nello Chalet La Ville, ai piedi della pista da sci “Gran Risa” in Alta Badia, la nostra scuola allestirà il servizio di ristorazione per gli atleti, organizzatori e accompagnatori della gara di slalom di Coppa del Mondo. Dopo il periodo Erasmus trascorso da alcuni nostri allievi in Irlanda, in giugno preparerà il prossimo soggiorno all’estero che sarà a Monaco o Lisbona. A tutti gli Allievi e alle loro Famiglie un sincero augurio di Buon lavoro e Buone Feste da parte della Direzione e del Corpo docente e Non docente della Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII”

Formazione Iniziale PRIMI ANNI : DGR 852 del 19/06/2019, DEC 968/2019 SECONDI ANNI : DGR 856 del 19/06/2019, DEC 970/2019 TERZI ANNI : DGR 853 del 19/06/2019, DEC 962/2019 QUARTO ANNO DUALE : DGR 762 del 04/06/2019, DEC 882/2019

SCUOLA ALBERGHIERA “Giovanni XXIII” Via del Passarin, 15 30021 CAORLE (VE) tel e fax 0421.299269 e-mail:capalg@tin.it


Panificio Gusso Il Fornaio

“Con un sentito ringraziamento ai nostri affezionati clienti che ci hanno permesso di arrivare fino a qua. Grazie”

info d

Alcide Gusso

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Gusso Il Fornaio - d

CENTO ANNI -

DI ARTE BIANCA A CAORLE

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rano i primi del Novecento quando il primo Alcide Gusso apriva la sua bottega di panettiere. Caorle all’epoca era un paese poverissimo e i suoi giovani venivano mandati in guerra. Così succede anche ad Alcide nella prima guerra mondiale e a suo figlio nella seconda da cui non farà più ritorno.

L’attività resta come unica fonte di sostentamento nelle mani della moglie Loredana, nota a molti come la “Doredana” e delle sue figlie aiutate da un paio di lavoranti tra cui Bepi e uno dei suoi figli Tarcisio Gusso.

Inizia un’altra guerra con i tedeschi in casa convinti che gli alleati proveranno ad approdare proprio nelle coste del litorale adriatico e poi finalmente arriva la pace. Lucia e Tarcisio si sposano e iniziano a mettere su famiglia e a investire nell’attività crescente grazie ai primi turisti a Caorle e al boom economico degli anni sessanta. Ampliano l’attività che dalla bottega di Calle Lunga si sposta prima nella sede di viale

Santa Lucia nel 1953, aprono una rivendita in viale Santa Margherita e infine in viale Panama dove dal 1995 si sposta e si ingrandisce con un moderno laboratorio di produzione. Un’attività familiare che vede dal 2004 una riorganizzazione generazionale e una divisione dei compiti: Alcide, il primogenito di Tarcisio, prende l’incarico di seguire la parte della produzione, mentre le so-

relle e un fratello si occuperanno delle rivendite. Così prende avvio una nuova gestione di Alcide coadiuvato dalla moglie Dilla che proseguono la tradizione e intravedono il potenziale di Sansonessa investendo a loro volta nell’azienda e dando avvio ad una trasformazione del negozio aggiungendo l’angolo caffetteria alla rivendita del panificio ed infine il bar. Questa svolta tiene conto del cambiamento dei tempi e degli stili di vita: la gente non riesce più a passare tutti i giorni per il pane quotidiano ma in questo modo consente a chi passa di approfittare oltre a comprare il pane di fare una pausa, gustandosi un buon caffè o un aperitivo in un ambiente caldo e accogliente. Alcide, da sempre attento alle novità e agli aggiornamenti, sa informarsi sulle materie prime e sui nuovi metodi di lavorazione. Molto impegnato a livello locale e provinciale con l’Associazione Panificatori di Venezia e provincia e con l’Associazione Artigiani, lavora con passione e sacrificio. Giunto all’età della pensione è pronto a lasciare l’attività a fine anno. Il panettiere è un lavoro di fatica, che ti fa svegliare di notte e recuperare il sonno di giorno. È anche un’arte che è difficile imparare: tener conto del tempo, dell’umidità, delle ore che servono per lievitare l’impasto e del minuto giusto per sfornare un pane cotto a puntino o un panettone artigianale. Al momento non c’è un passaggio di consegne in continuità familiare. La gestione però non cesserà. Saranno altri, nuovi imprenditori, a subentrare in questo antico e nobile mestiere. 25




Il

2019

con le PRIME PAGINE Le otto significative immagini di copertina di CaorleMare Magazine, che giunge al termine del suo 28esimo anno di vita. È stata un’annata caratterizzata da novità, come la prima piscina in spiaggia a Ponente, l’ampliamento dello stadio comunale, i lavori in Viale Santa Margherita che gli conferiranno un volto diverso, senza i monumentali pini. Abbiamo affrontato con insistenza la vicenda giudiziaria delle case e casoni di Falconera, nella speranza di arrivare al più presto ad una soluzione definitiva. Inoltre, il turismo, l’attualità, la cultura, cinema e teatro, l’ambiente, l’enogastronomia, lo sport e la solidarietà. Dietro il giornale c’è una squadra consolidata (ringraziamo tutti per l’impegno profuso) la quale con passione e professionalità lavora tutto l’anno per garantire la migliore informazione ai suoi Lettori, ai quali auguriamo

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Felici festività e un Arrivederci al 2020

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COME ERAVAMO... (e, forse, come saremo) Quando i luoghi si riempiono di persone e si svuotano di significato

C

aorle è la mia città, luogo dove sono nata e cresciuta, dove ho trascorso l’infanzia tra giochi e corse in Campo dea césa (Piazza Vescovado), e l’adolescenza tra giri e ritrovi in quelli che poi sono diventati e restano per sempre punti di riferimento sia fisici che emotivi. Posso affermare che conosco e vedo Caorle con gli occhi di una ragazza di vent’anni, e seppur in un così breve lasso di tempo ho avuto modo di osservare come questa piccola, ridente e colo-

go”, ora sono puramente insegne in un continuo susseguirsi di cambiamenti. Sentir parlare della Virginia del latte, di Apostolo il bazar o di Claudio dei ciuccioni fa saltare subito all’occhio come una semplice persona, con la sua quotiImmagini tratte dal libro “Caorle - Ricordi di Biagio Marin” In alto Campo Negroni con “la moglie del pescatore” A sinistra Calle Lunga negli anni ‘80.

rata cittadina sia trasformata. Luoghi che oggi sempre più si riempiono di persone, ma si svuotano di significato. Da recente spettatrice di questo processo già rapido, in questi vent’anni, posso solo immaginare quanto diversa sia stata questa mia città agli occhi di quelli che considero gli spettatori del passato; questi per me sono tutti coloro i quali hanno abitato, hanno giocato e sono cresciuti prima di me tra queste calli e campielli. Uno di questi testimoni a me più vicino per un confronto è mio padre, con il quale spesso parlando di un luogo o edificio ci siamo trovati a nominarlo e apostrofarlo con nomi e modi diversi. La prima diversità che subito nei nostri scambi di racconti e aneddoti traspare è il fatto che, anche nelle attività commerciali, mentre un tempo era la persona con la sua anima a “fare luo-

diana costante presenza potesse far vivere muri e scaffali di quello che altrimenti sarebbe un mero punto vendita. Ed è proprio sentendo parlare di nomi, persone e luoghi che, pur da cittadina di Caorle, non ho conosciuto, ha fatto nascere in me la voglia, la curiosa brama di scoprire il passato di questa nostra comunità affinché non venga dimenticato. Parlare di Caorle come di una semplice località balneare ne impoverisce il valore storico e umano; Caorle non nasce come riferimento turistico, Caorle è nido di pescatori, intreccio di storie, isola dall’atmosfera popolana, gioiosa e colorata, ma al tempo stesso rivestita di malinconico tepore, frenetica e immobile. La cosiddetta paura de pasàr el ponte, frase che quasi tutti i caorlotti si son sentiti dire, per me non è nota dispregiativa, ma dato storico e prova del legame tra terra, mare e abitanti. Quel

nostro mare che può portare lontano ma che come le sirene per Ulisse sarà sempre un forte ed innato richiamo. Il mio obiettivo è quindi quello di riscoprire luoghi e storie della nostra Caorle passata, tenerli vivi attraverso l’importante mezzo della parola, tentando nel mio piccolo di arginare la voragine della dimenticanza.

- Rachele Gusso

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Un convegno in Sala Parrocchiale il 13 dicembre

Il Cammino di Santiago dei pellegrini Caorlotti rinnova il legame tra i SgriniiCaorlotti divenuti pellesul “Cammino di Santia-

go de Compostela”. Ormai sono diventati numerosi coloro che hanno provato questa esperienza, chi in forma breve, chi in forma dura e impegnativa, ma tutti con l’intento devozionale di raggiungere e onorare le spoglie di San Giacomo Maggiore, sepolto appunto nella basilica nell’estremo nordovest della Spagna, in Galizia, fino all’oceano di Capo Finisterre. Il percorso più famoso e frequentato è il cammino francese da Saint Jean Pied de Port,di circa 800 km. Ma sarà anche più lungo, ben 2.145 chilometri, per il giovane Matteo Nadalon partito il 9 novembre in bicicletta da Caorle. Venerdì 13 dicembre ore 20.30 in Sala Parrocchiale Giovanni XXIII si terrà un convegno promosso da Marco Dorigo con i protagonisti che racconteranno questa forte esperienza.



PARCO

della Laguna

LAGUNA DI CAORLE

Servono dissuasori a Vallevecchia

Nella strada verso la Brussa troppi animali selvatici colpiti dalle auto

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Luca Benatelli ©

Luca Benatelli ©

di RICCARDO COPPO

a strada provinciale “Portogruaro - Brussa” rappresenta la porta d’accesso all’Oasi naturalistica di Vallevecchia. A percorrerla non sono solamente gli amanti di questo luogo incontaminato, circondato dalle acque dell’Adriatico e della Laguna di Caorle, ma anche diversi turisti che apprezzano la spiaggia selvaggia di Vallevecchia, l’ultima ancora non attrezzata del litorale del Veneto

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Orientale. Qualche anno fa, la strada ha subìto un intervento di riasfaltatura, reso necessario

viste le pessime condizioni manifestate in precedenza dal manto stradale e la conseguente necessità di garantire la sicurezza di chi aveva l’intenzione di raggiungere in auto il parcheggio posto in prossimità della pineta (per i ciclisti c’è oggi una comoda pista ciclabile). Le migliori condizioni della sede stradale hanno però spinto diversi automobilisti a sfrecciare lungo la provinciale ad una velocità ben superiore al limite di 30 chilometri orari, ben evidenziato dalla segnaletica verticale, stabilito anche al fine di tutelare l’incolumità della fauna selvatica che vive nell’oasi naturalistica. Purtroppo in più occasioni nel corso dell’estate sono stati segnalati animali uccisi in seguito allo scontro con le auto che sfrecciavano lungo la provinciale. In ben tre occasioni a rimetterci la vita sono stati caprioli e daini, in un paio di occasioni dei piccoli scoiattoli. “L’alta velocità delle auto lungo la provinciale è un problema serio - racconta Luca Benatelli, fotografo naturalista che ha fatto di Vallevecchia la sua seconda casa - purtroppo in più occasioni ho visto gli animali morti lungo la strada. Ho anche raccolto le segnalazioni di altre persone che frequentano la zona che hanno assistito ad altri episodi simili. Urge al più presto un intervento affinché venga ridotta la velocità delle vetture. Sarebbe fondamentale l’installazione di dissuasori che costringerebbero i conducenti a moderare la velocità”. Ad oggi la strada in accesso al parcheggio è affidata alla cura del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, anche se da anni si registrano conflitti di competenza proprio tra il Consorzio e Veneto Agricoltura sulle strade di Vallevecchia. In ogni caso, per l’installazione dei dissuasori, è necessario che l’ente che gestisce la strada ne faccia richiesta alla polizia locale di Caorle, competente poi ai fini dell’installazione della segnaletica. L’augurio di chi ha a cuore la tutela della fauna dell’oasi naturalistica è che, al di là di eventuali conflitti di attribuzioni, gli enti competenti sull’area possano al più presto provvedere ad installare adeguati dispositivi che garantiscano il rispetto dei limiti di velocità stabiliti lungo il tratto conclusivo della Provinciale Portogruaro - Brussa.


PARCO

della Laguna

LAGUNA DI CAORLE

Nasce il Contratto di Area Umida

Concluso il progetto europeo “Wetnet” per salvaguardare la Laguna

di RICCARDO COPPO

È

stata la sala Hemingway del municipio di Caorle ad ospitare la conferenza di chiusura del progetto europeo Interreg-Mediterranean “Wetnet”, che ha permesso di arrivare all’atteso Contratto di Area Umida del Sistema della Laguna di Caorle. Il progetto europeo ha infatti individuato il “Sistema della Laguna di Caorle” quale ambito in cui sperimentare il Contratto di Area Umida come strumento di “governance” del delicato contesto ambientale di questo lembo di Veneto Orientale, con l’obbiettivo di giungere ad una pianificazione e progettazione coordinata di azioni diverse da svolgersi per la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambito lagunare. L’importanza del Contratto di Area Umida è legata soprattutto all’elevato numero di portatori di interessi (gli stakeholders) che hanno preso parte al suo processo formativo e che dovranno lavorare in sinergia in futuro per la sua effettiva applicazione. Tra i 50 stakeholders vi sono non solo le Amministrazioni comunali di Caorle, San Michele al Tagliamento e Concordia Sagittaria, la Regione Veneto, il Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale (in qualità di capofila), ma anche il Gal, le associazioni ambientaliste, quelle venatorie, le associazioni di categoria e quelle sportive. Insomma, a vario titolo, sono entrati a far parte di questo progetto tutti i soggetti che sono interessati alla preservazione ed alla promozione della Laguna di Caorle. A chiusura del progetto Wetnet sono stati redatti il documento di intenti e, soprattutto, il piano d’azione. Quest’ultimo ha individuato cinque “macro-necessità”: «1. Definire un “modello istituzionale rappresentativo” di riferimento unico per il coordinamento dei vari attori, stimolan-

do e attivando azioni per la gestione, la tutela, nel sistema delle laguna di Caorle; 2. Garantire la salvaguardia idraulica dell’area dal rischio di inondazione e dall’apporto di sedimenti derivanti dall’attivazione del canale scolmatore Cavrato, nonché dagli apporti da monte; 3. Creare la rete di misuratori per il monitoraggio di tutti i dati necessari a definire e conoscere le attuali dinamiche lagunari; 4. Definire un programma operativo in grado di ripristinare le dinamiche lagunari, di garantire e consolidare la tutela, la promozione e lo sviluppo del territorio afferente l’area umida; 5. Consolidare e promuovere strumenti ed azioni per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio, nonché per la difesa degli habitat», che si dovranno tradurre in oltre una cinquantina di azioni che i diversi portatori di interesse dovranno attuare, in ottica sinergica, nei prossimi anni. Tra le azioni da portare a compimento vi sono la creazione di un programma di promozione delle laguna e delle sue valenze, anche attraverso la creazione di un marchio territoriale, il riequilibro dei rapporti tra le foci del Baseleghe e del Nicesolo, l’agevolazione dello scambio di acqua dolce e salata, la riapertura del canale Baseleghe tra il Dossetto e Vallevecchia, la possibile istituzione di ambiti di tutela e promozione del territorio (per esempio riserve, oasi o parchi di interesse locale) in grado di at-

Senza l’escavo dei fondali, si avrà impaludamento

Problema imbonimento dei fondali

I

l principale problema su cui dovrà incentrarsi l’opera degli Enti pubblici coinvolti nel Wetnet per il Si-

stema Laguna di Caorle è l’imbonimento dei fondali, come ha ben spiegato Pasqualino Codognotto, il sindaco di San Michele al Tagliamento, preoccupato in particolare per lo sbocco a mare del Baseleghe a Bibione. Se non si opereranno interventi di riassetto dei fondali, infatti, la qualità delle acque è destinata a degradare e a provocare un progressivo impaludamento. Nella foto, si notano le condizioni di già pesante imbonimento nelle rive del Canalon a Falconera.

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trarre finanziamenti legati alla salvaguardia ambientale, la difesa della fauna, la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura, lo sviluppo del turismo in bici e la creazione di un legame turistico con la laguna, in modo che la sua visita rientri nell’offerta turistica delle località della costa.


LAGUNA DI CAORLE

Dune di Valle Vecchia Progetto LIFE “REDUNE” per proteggere l’habitat

2.000 nuove piante per ripristinare la pineta

eneto Agricoltura, grazie al progetto europeo LIFE “REDUNE”, sta effettuando dei lavori di ripristino nella pineta litoranea. Vengono asportati 300 alberi schiantati dal maltempo, che saranno sostituiti da ben 2.000 nuove piante. Interventi interessano anche le staccionate e la passerella che conduce alla spiaggia. Più nel dettaglio, al posto delle circa 300 piante schiantate negli ultimi anni a causa di nefasti eventi meteorologici, verranno presto messe a dimora su una superficie di circa 6 ettari oltre 2.000 nuove piante tipiche dell’habitat di pineta. Grazie al progetto europeo LIFE REDUNE (acronimo di Restoration of Dune Habitats), Veneto Agricoltura sta infatti realizzando un importante intervento di ripristino dell’area. Si sta quindi liberando la pineta litoranea della grande “isola” gestita dall’Agenzia regionale dalle piante schiantate, spezzate o parzialmente sradicate in occasione di una serie di gravi eventi meteorologici verificatesi nelle ultime stagioni: da quello registrato nell’inverno del 2016, al fortunale dell’agosto 2017, fino alla tempe-

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sta Vaia dell’ottobre 2018. Come accennato, l’intervento viene realizzato grazie al progetto “REDUNE” (www.liferedune.it; www.facebook.com/liferedune), che si inserisce nell’ambito dell’importante Programma europeo per l’Ambiente LIFE, attivo nell’area di ValleVecchia (e in altri siti li-

sultavano essere purtroppo estremamente pericolose, perché inclinate o a causa della ceppaia completamente scalzata, quindi a rischio di schianto al primo evento di bora. Per questo motivo si è reso

toranei quali la penisola del Cavallino, la Laguna di Caorle – Foce del Tagliamento, la Laguna del Mort e la Pinete di Eraclea, il Bosco Nordio a Sant’Anna di Chioggia). Obiettivo del progetto LIFE “REDUNE” è proprio quello di ripristinare il sistema dunale litoraneo, un ambiente straordinariamente importante per le sue valenze naturalistiche legate sia alla flora che alla fauna. I tecnici di Veneto Agricoltura segnalano che le 300 piante asportate, pur essendo talvolta ancora vive, ri-

necessario un intervento di asporto e ripristino, concentrato per lo più nelle aree retro dunali e ai bordi degli accessi principali alla spiaggia. Al fine di migliorare la fruibilità dell’area, si sta realizzando anche una passerella in legno di 50 metri costeggiata da una staccionata per raggiungere la spiaggia da un terzo accesso autorizzato senza danneggiare la duna. Infine, a breve verranno sostituite quasi interamente le staccionate che costeggiano gli accessi a mare vicini al parcheggio.



Niente Mestrexit

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Bocciato il Referendum per la separazione

occiato anche questa volta il referenB dum per la separazione di Mestre da Venezia. Domenica 1 dicembre, sono andati alle urne 45 mila elettori sui 206 mila residenti. Il quorum è il più basso della storia: 21,73%. Fra coloro che hanno partecipato, il Sì arriva complessivamente al 66%. La maggior parte dei cittadini hanno scelto di non prendere parte al voto come forma di protesta avverso l’ipotesi di scindere le due realtà in separate amministrazioni comunali.

Scacchi: evento nazionale

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A Maggio 2020 i Campionati Italiani Studenteschi con duemila concorrenti aorle ospiterà, nel mese di maggio 2020, i Campionati Italiani Studenteschi di Scacchi. La notizia è stata ufficializzata nei giorni scorsi dalla Fondazione Caorle Città dello Sport, che nell’aggiudicarsi l’evento era in competizione con altre quattro città italiane, succedendo così, nell’Albo delle sedi ospitanti alla città di Matera. Gli atleti in gara saranno circa 2000, oltre a tecnici, arbitri e familiari al seguito.

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La manifestazione si svolgerà all’interno del palaexpomar dal 12-17 maggio 2020. Oltre 60 strutture alberghiere e della ricettività saranno a disposizione per garantire l’alloggio per questo importante evento.

3° Caorle Film Festival

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Dal 5 al 9 Maggio 2020. Già iscritte opere da 15 Paesi del mondo

aorle Independent Film Festival 2020 si C terrà dal 5 al 9 Maggio 2020. Attualmente si sono candidate opere da 15 paesi e iscrizioni si chiuderanno il 16/02/20. Anche il prossimo anno verrà proposta la rassegna "Aspettando il festival" durante i mesi di marzo/aprile con proiezioni di opere dell'edizione 2019. Il tutto preceduto da una serata a fine gennaio del documentario "Per Memoria" in occasione del Giorno della Memoria.

________ 50° dell’Orchestra a Plettro Sanvitese

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Tra i fondatori i due fratelli Marafon

omenica 24 novembre si è tenuto a San D Vito al Tagliamento il 50° anniversario dell’Orchestra a Plettro Sanvitese. È un'orchestra amatoriale che, grazie alla versatilità degli strumenti a corda quali: mandolino, mandola, chitarra, balalaika, domra. ecc., da mezzo secolo si dedica all'esecuzione di svariati generi musicali, dalle musiche classiche alle musiche leggere originali e trascritte, offrendo concerti che soddisfano i gusti di un pubblico di ogni età. Tiziana Pauletto, chitarrista di Portogruaro, durante le pause del concerto, spiega l’excursus storico dell’Orchesta, in cui anche Caorle ha avuto una parte importante. Infatti, l’orchestra è nata nel 1969 grazie a due fratelli caorlotti John e Celio Marafon e al Dott. Beni di San Vito al Tagliamento. Tre persone unite da una stessa passione che hanno attinto dal nutrito archivio musicale dei fratelli caorlotti per la trascrizione delle musiche ad opera di John. A loro si sono uniti Olivo Sarto, Silvano Caramel di Ligugnana e Don Aldo il parroco della Brussa. I successi di questo sodalizio sono la dimostrazione dei traguardi delle persone unite da una stessa passione. - Rita Gusso

________ Stagione concertistica

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Portogruaro - Al Teatro Luigi Russolo

in corso, al Teatro comunale L. Russolo È di Portogruaro, la Stagione Concertistica Invernale, iniziata a novembre e che si protrarrà fino a febbraio 2020. Tra i prossimi appuntamenti di rilievo, il Concerto di Capodanno mercoledì 1 Gennaio 2020 alle ore 17.00, con l’esibizione dell’Orchestra Fiati Portogruaro diretta dal M. Mauro Valente, su musiche di Bauduc, Benjamin, Broughton, Dvorak e altri. Altri concerti sono in programma l’11 e 26 gennaio e il 5 febbraio. Info: www.fmsantacecilia.it



Oltre 40 atleti nelle due formazioni rossoblu impegnate nei campionati Aiac e Over40

Amatori: quando il calcio è passione a passione per il calcio a Ldubbio Caorle è perpetrata senza dagli Amatori.

La loro storia inizia nel 1985. Gli esordi furono, come spesso capita, un po’ difficili, perché mettere assieme una compagine adeguata ad affrontare le partite di campionato è sempre complicato. Ma con una forte passione e il necessario tempo di maturazione, pian piano la squadra prese forma, e poi con il passare degli anni si avvicinarono diversi ex giocatori, assieme a molti simpatizzanti e amici. La prima iscrizione al campionato FIGC avvenne nel 1986 e fu una autentica sfida ! L’auspicio era di riuscire a portare a termine il campionato giocando tutte le partite con onore, privilegiando lealtà e rispetto per gli avversari. Nella stagione 2002/03 il passaggio al campionato Aiac e la consacrazione di esser diventati una Società a tutti gli effetti. “Con il passare del tempo il Calcio Amatori a Caorle si è ben consolidato ed oggi rappresen-

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ta una importante realtà di cui andare orgogliosi” - dichiara il presidente Maurizio Heissl. “Partecipiamo anche quest’anno al campionato Aiac, ma facciamo anche di più: abbiamo iscritto una seconda formazione al Campionato Over40, per dare l’opportunità di continuare a praticare lo sport ai tanti Amatori del gruppo storico che hanno già raggiunto un’età importante, anche over50. Quest’anno, poi, annoveriamo anche un grande “acquisto”: il giovane viceparroco Don Davide Rioda. Altra nostra iniziativa è l’organizzazione del Torneo dei Quartieri nel campo parroc-

chiale di Caorle, in pieno centro storico, quest’anno giunto alla 6ª edizione e dedicato alla memoria del cav. Luigi Ineschi, storico segretario dell’A.c. Caorle. A Maggio 2020 si disputerà la 7º edizione. E ancora la nostra dirigenza sta valutando la possibilità di promuovere altri eventi nell’impegno per il sociale, con l’obiettivo di estendere alla nostra comunità i principi e lo spirito su cui si fonda l’attività degli Amatori Calcio Caorle. Valori che si possono riassumere nell’apertura a tutti i giovani e over alla pratica dello sport e continuarla nel tempo, con il rispetto delle regole di

gruppo e lealtà sportiva, dove tutti possano sentirsi utili l’un l’altro e solidali, con l’obiettivo di amalgamare lo spogliatoio nell’immancabile “terzo tempo”. Infatti, c’è anche l’aspetto ludico da tenere in considerazione. Da qualche anno abbiamo avviato un gemellaggio con la squadra austriaca di Murau, paese della Stiria, che prevede due incontri, uno a maggio a Caorle e uno a ottobre in Austria. Due occasioni importanti per divertirci in campo e fuori, condividendo momenti di sana via sociale, con scambio turistico e culturale. Poiché tutta la nostra attività è autofinanziata, rivolgiamo un sincero ringraziamento all’Amministrazione comunale, che ogni anno riesce a darci uno spazio importante nella struttura dello stadio Chiggiato, e agli sponsor che ci sostengono. Insomma, possiamo dire con orgoglio di avere raggiunto uno status di genuina sportività e amicizia di cui la nostra città di Caorle può andare fiera. Seguiteci su Facebook e Instagram. Grazie”. Maurizio Heissl (Presidente Amatori Calcio Caorle)


SPORT

SPÈTAME che rivo !

Domenica 22 Dicembre la manifestazione sempre più partecipata

i svolgerà domenica 22 dicembre la “SpèS tame che rivo”, celebre

corsa podistica non agonistica, sempre organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica “Olimpicaorle”.

ste, mentre negli altri due percorsi si prosegue verso l’Isola dei Pescatori, e la strada Palangon fino allo Stadio comunale. Con il percorso medio si torna in Rio Terrà, mentre il percorso lungo prosegue per Via Strada Nuova, raggira il Porto peschereccio, pro-

L’evento, che ogni anno si conferma motivo di richiamo per moltissimi appassionati sportivi, non solo residenti a Caorle, ma numerosi anche da tutta la zona del Triveneto, avrà inizio alle 9:30 dal punto di partenza installato in Rio Terrà (zona Bafile). A tutti i partecipanti, prima della partenza, saranno consegnati dei cappelli di Babbo Natale, in modo da creare una scenografia molto particolare, una “chiazza” di cappellini rossi che sarà composta da circa un migliaio di corridori. Lo scorso anno i partecipanti sono stati ben 1.583, un numero mai superato fino ad ora. Tre le possibilità di percorso, della lunghezza di 7,5 km, 10,5 km o 21 km. Si partirà tutti assieme lungo Rio Terrà verso la spiaggia della Sachéta, si prosegue in riva al mare verso Falconera. Con il percorso corto si torna indietro per Lungomare Trie-

segue lungo l’argine di Riva del Varrogio, al faro ritorno in Lungomare Venezia verso la Madonnina e arrivo in Rio Terrà. Sarà possibile iscriversi singolarmente o in gruppo a partire dalle ore 8:00 e fino a 10 minuti prima dell’inizio della corsa, con un contributo di partecipazione di 3,50 euro. Previste alla fine della gara le seguenti premiazioni: • riconoscimento ai primi cinque uomini ed alle prime cinque donne classificati nel percorso lungo (21 km); • riconoscimento ai primi cinque uomini ed alle prime cinque donne classificati nel percorso medio (10,5 km); • riconoscimento ai pri-

di MICHELE INESCHI

mi cinque uomini ed alle prime cinque donne classificati nel percorso corto (7,5 km); • ai primi cinque ragazzi e alle prime cinque ragazze fino a 14 anni; • al partecipante uomo meno giovane ed alla partecipante donna meno giovane; • al partecipante più giovane (categoria unica); • ai cinque gruppi più numerosi (sono validi solo i gruppi composti di almeno 5 corridori che avranno presentato l’iscrizione cumulativa). Infine, è organizzata per sabato 14 dicembre alle 19 una corsa di allenamento in notturna aspettando la “Spètame che rivo”. Ritrovo e partenza in Piazzale Olimpia, di fronte allo stadio.



SPORT

Francesco Cerchier al MAUI

Grande performance del nostro triatleta alle Hawaii

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rancesco Cerchier, poliedrico atleta caorlotto, ha realizzato il suo sogno: gareggiare al XTERRA World Championship di Maui, nelle Isole Hawaii. E questa impresa l’ha compiuta alla significa-

tiva età di 56 anni. Dopo varie esperienze negli sport a livello locale, una ventina d’anni fa si è avvicinato al triathlon, praticando le discipline dal mezzo iromen all'ironmen sprint olimpici, e rivolgendosi in special modo agli “xterra” (1500mt nuoto 30 km mtb dislivello>1100mt corsa trail 10km con 500mt dislivello) arrivando sempre sul podio e conquistando così la “Slot” che dà diritto di partecipare alla gara finale “xterra” ai Campionati Mondiali che si sono svolti il 27 Ottobre scorso a MAUI/ Isole Hawaii.

Per realizzare questa avventura sportiva, ha ricevuto l’aiuto di alcuni sponsor, ma soprattutto ha fatto conoscere il nome di Caorle e di tutto lo sport caorlotto in questo contesto mondiale di straordinario valore. La sua prestazione nel Master 55-59 si è conclusa con il 17° posto assoluto. “Il mio risultato sportivo mi soddisfa pienamente. Ringrazio di cuore gli sponsor che mi hanno aiutato in questa impresa”. Cerchier, nei giorni di permanenza alle Hawaii, ha postato nella sua pagina FB numerose immagini e video della sua performance, che resterà sicuramente negli annali dello sport caorlotto, ma soprattutto nella sua personale bacheca tra i trofei più preziosi e indimenticabili.

Igor Cassina a Lido Altanea Il grande ginnasta in visita agli amici del Rist. La Baia

a fatto visita a Caorle, e più precisamente al ristorante La Baia di Lido Altanea, il campione olimpico della ginnastica Igor Cassina. Amico dei titolari Mauro Bonetto e Antonella Marin, come già da qualche anno, Cassina, accompagnato da amici, ha colto l’occasione per degustare le specialità enogastronomiche del nostro territorio.

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“Igor è una persona amichevole e cordiale - ci dice Bonetto - e con lui coltivo un’amicizia da diverso tempo.” Igor Cassina, lombardo originario di Seregno (MB), è un atleta campione olimpico di ginnastica artistica nella specialità della sbarra. Ha conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004. Oggi è allenatore di ginnastica. Ma nella sua gloriosa carriera sportiva ha conquistato molte altre medaglie importanti: oltre l’oro di Atene 2004 citiamo l’argento ai Mondiali di Anaheim 2003 e il bronzo ai Mondiali di Londra 2009 sempre nella specialità della sbarra. È considerato uno dei più grandi atleti della ginnastica artistica italiana. - M. I.

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SPORT

60 anni di Sangiorgese I

CALCIO - Celebrato lo scorso 19 ottobre l’anniversario

neroverdi della Sangiorgese hanno raggiunto la bella età di 60 anni nella storia sportiva del calcio locale. L’anniversario è stato celebrato lo scorso sabato 19 ottobre con una festa nel campo sportivo di San Giorgio di Livenza, alla quale hanno partecipato oltre 150 persone, tra calciatori di oggi e del passato, dirigenti sportivi, ragazzi del settore giovanile, genitori e tanti tifosi. “La storia della società - ci racconta il presidente Marco De Lazzari - inizia nel 1959, grazie alla dedizione della famiglia di Eros Pasin, poi Dante Bertoli, Mario Moretto, Paolo Catto, Caberlotto e tanti dirigenti come Angelo Gonella, che hanno dedicato passione in campo e fuori. Nel corso della festa abbiamo ricordato i momenti più elevati, come nel 1968/69 quando in Prima Categoria si affrontavano squadre del calibro di Conegliano, Jesolo, Caorle, ed anche le vittorie in Seconda Categoria nel ‘77/78 e nel ‘82/83”.

Oggi la società è composta da: Presidente De Lazzari Marco, Vicepresidente Pasian Marco, Segretario Speretta Danilo, Consiglieri Baldin Claudio, Montisano Fabiola, Brichese Erika, Fregonese Carlo, Furlanetto Marco, Battistella Stefano, Giro

Mauro, Foglia Pino, Vibilio Cristiano; Responsabile settore giovanile Giro Nicola. E mentre la prima squadra milita nella Seconda Categoria girone O, è proprio il settore giovanile a suscitare grande orgoglio, con oltre 120 giovani nelle varie compagini dai Primi calci ai Pulcini, dagli Esordienti ai Giovanissimi e alla Juniores, con giovani che giungono alla Sangiorgese anche dai paesi vicini, perché qui il gioco del calcio è ancora gioia e passione.


SPORT

Linea verde BVO

BASKET CAORLE - Soddisfazioni dal settore giovanile

P

rima squadra con età media inferiore ai 23 anni (la seconda più giovane del campionato di C Gold dopo Bassano che gioca direttamente con l'Under 18) e molti giovani 2000/2001 lanciati nella mischia. Questa la linea verde voluta dal BVO Basket Caorle, come sempre targata "Gruppo SME". Avvio come da previsioni difficile in campionato, ma risultati e gioco che cominciano ad arrivare. A 10 anni dalla fondazione del Progetto Giovani BVO assieme alle società di Annone e San Stino, facciamo il punto della situazione assieme ad Alberto Zorzi, Responsabile tecnico del Settore giovanile del BVO BASKET. - Una vita sportiva in gialloblù ma con tante altre esperienze nella propria carriera, cosa dice la tua personale vita con il pallone a spicchi ? Ho iniziato nel minibasket in questa società all’età di 5 anni, ho disputato tutte le categorie giovanili sempre con Caorle, a parte una stagione a Treviso, e dopo alcuni anni sono arrivato a far parte della prima squadra ai tempi della serie C. Ho avuto la fortuna di aver avuto sempre degli ottimi allenatori, che mi hanno dato tanto sia dal punto di vista tecnico che umano, cosa che mi impongo di fare io tutt’ora. Nel frattempo ho iniziato ad allenare sempre in questa società, la quale ha sempre creduto in me, affiancandomi ad allenatori di indiscusso valore. Quest’anno è arrivata la proposta di fare il responsabile tecnico del settore giovanile BVO che comprende Caorle San Stino e Annone, e alla quale non ho potuto rifiutare. - Quanto è importante per te la figura di un allenatore nella crescita umana dei ragazzi ? Ad oggi almeno quanto quella tecnica. Senza una maturazione umana dei ragazzi e un rapporto di fiducia tra allenatore e giocatori moltissime energie si disperdono. A volte questa cosa viene sottovalutata, ma un buon allenatore/istruttore deve

riuscire a trasmettere valori sociali e culturali, dal minibasket fino alla prima squadra. - Il minibasket, e tutto il settore giovanile, ricoprono una grande importanza nel BVO BASKET. Come si svolge e come viene organizzata l’attività nei vari centri minibasket? Per il Minibasket l’attività inizia a metà settembre per proseguire fino alla fine di maggio con due/tre allenamenti settimanali. I gruppi più grandi vengono iscritti ai trofei di categoria (esordienti – aquilotti – scoiattoli) mentre per i più piccoli delle feste e dei tornei interni tra i nostri centri. A Natale viene sempre organizzata una festa, e quest’anno sarà il 15 dicembre al Palamare. In questo devo ringraziare i nostri istruttori Eva e Nacho, tutti i loro assistenti Stefano, Francesco, Sara, e tutte le persone che lavorano nell’ombra ma che fanno tantissimo per il nostro movimento a partire dal nostro Presidente. - Obiettivi e le aspettative per il futuro? Arriviamo da un annata molto proficua, dove abbiamo vinto un titolo regionale e Nazionale al JTG con il gruppo 2006 e altri ottimi piazzamenti al livello provinciale con un 2° e 3° posto per U16 e U15. Giocatori prodotti del nostro settore giovanile si sono messi in mostra in categorie importanti, Eugenio Rota gioca ora in Legadue e altri più giovani vengono selezionati regolarmente per far parte ai raduni regionali. Grazie ad Eva stiamo ampliando sempre di più il nostro movimento femminile, e penso che stiamo facendo un ottimo lavoro con Frattin (U18-U13 Caorle), Rinaldin (U13 San Stino), Mozzon (U16 Annone) e Dose (CSI), senza dimenticare la nostra Promozione ad Annone, in cui sono presenti giocatori del nostro settore giovanile, che ha un ruolino di marcia di 7 vittorie e 0 sconfitte.

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I TESORI DI CAORLE

Fatto installare dal Vescovo Grassi nel 1700 ha segnato il nostro tempo fino alla demolizione nel 1912

L’orologio del campanile di Caorle nche Caorle ha ed ha avuto A le sue meridiane, strumenti indispensabili per indicare le

ore alla comunità. Una grande meridiana - anche questa realizzata nel 2002 da Renis Ridolfo, vedi articolo nell’altra pagina - fa bella mostra sulla facciata a mare della Spécola, la sede dell’A.n.m.i. Un’altra, pure di recente installazione, è visibile sulla parete a sud della Canonica del Duomo. In passato, ci informa l’arch. Paolo F. Gusso, storiografo di Caorle e autore del monumentale testo “Caorle Sacra”, dal quale abbiamo attinto le immagini e le notizie su questo argomento, esistevano meridiane sicuramente sul lato sud del Palazzo Pretorio (sul luogo ove oggi sorge la caserma della GdF), sulla facciata della piccola chiesetta di San Gaetano, a Ca’ Corniani e sulla barchessa di Ca’ Cottoni. Ma Caorle ha avuto anche un maestoso orologio pubblico, collocato sul campanile all’inizio del 1700 per volere dell’allora Vescovo Francesco Grassi. Installato sopra la corona polifora e rivolto a nord-ovest, evidentemente serviva alla popolazione che abitava il centro storico, ma anche il porto peschereccio, poco distante in linea d’aria. Dalle foto, si nota che il campanile aveva notevoli problemi

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di stabilità, e pertanto erano state inseriti numerosi tiranti in ferro. Il successore, Vescovo Vincenzo De Filippi - scrive Paolo Gusso - nella relazione pastorale del 1719 prescriveva alcune riparazioni e affermava che l’orologio «era una vecchia manifattura e molto insufficiente» ed era necessario provvedere alla sua sostituzione per segnalare le sacre funzioni alla popolazione e, soprattutto, agli ammalati. Anche il Vescovo Civran nel 1771 ordinò di riparare i solai, le scale e l’orologio, così come il Vescovo Sceriman che nel 1778 ne dispose una nuova riparazione. Ulteriori interventi di manutenzione si susseguirono per tutto il XIX secolo, fino agli inizi del 1900, quando il Sindaco di Caorle Vittorio Braga ed il Parroco Gioacchino Marchesan incaricarono l’ing. Antonio Del Pra’ di Portogruaro di redigere un progetto per il restauro del campanile, che versava in gravi condizioni statiche. La Soprintendenza ai Monumenti ritenne necessario un ben più corposo intervento di restauro, la cui spesa complessiva assommerà a Lire 29.401, che furono reperiti soprattutto grazie ad una associazione composta da proprietari terrieri locali, in particolare Giovanni Chiggiato divenuto da poco proprietario della vasta tenuta tra 6ª e 7ª Presa, e lo stimato cittadino Sig. Nasossi, finché nell’agosto 1912 iniziarono i lavori sotto la guida del Soprintendente ing. Max Ongaro, su progetto dell’ing. Samassa, conclusi appena prima della Grande Guerra. Fu innalzata una grande impalcatura in legno per poter svolgere i lavori esterni, e

oltre al consolidamento statico con la posa di solai in cemento armato, vennero demoliti non soltanto l’arco murario che collegava il campanile al duomo, residuo dell’antecedente portico che si univa alla precedente Chiesa delle Grazie, già demolita ai primi del ‘800, ma anche l’orologio. Ciò probabilmente si rese necessario per restituire all’antica struttura quella stabilità che le derivava

dalla caratteristica cilindrica della struttura, in quanto - come affermò Max Ongaro «Tutto ciò ch’è tondo non casca mai!»


I TESORI DI CAORLE

La Salute, paese di meridiane e mappe murali Realizzato sul muro della Delegazione comunale un dipinto della più antica mappa del territorio

ell’agosto dell’anno scorso a La Salute di Livenza è N stata inaugurata una grande

meridiana murale collocata sulla parete di un’abitazione in Corso Cavour, realizzata dall’ing. Renis Ridolfo, esperto di gnomonica ed orologi solari, e da Roberto Tollardo, artista de-

coratore con uno speciale interesse per l’arte della calligrafia medievale. Ridolfo e Tollardo, tra La Salute e San Giorgio di Livenza, hanno già realizzato una quindicina di orologi solari e meridiane, tanto da far diventare le due località un vero “Paese delle Meridiane”, che va ad aggiungersi ad altre località così caratterizzate (Aiello del Friuli/Ud, Presson e Monclassico in Val di Sole /Tn, Balboutet di Usseaux/To in Piemonte, e molti altri) che se messi “in rete” assieme formerebbero un’autentica curiosità culturale e turistica. Dunque quest’anno, insieme a Claudio Schiavon che ha curato le opere murarie, Ridolfo e Tollardo hanno realizzato un dipinto murale sulla parete ovest della Delegazione comunale di La Salute, riproducendo la più antica mappa del territorio conosciuta. Si tratta del disegno di Gio Alvise Galesi del 1596, conservata all’Archivio di Stato di Venezia, sul “Territorio compreso tra Livenza, Lemene e Laguna di Caorle” (nell’immagine in basso, gentilmente concessaci dall’arch.

Paolo F. Gusso e pubblicata nel suo libro “La Metamorfosi del Territorio Lagunare Caprulano” - ed. PubbliCaorle 2002. La stessa mappa fa parte della collezione esposta in mostra all’interno del Municipio di Caorle, nonché in affresco nel Centro civico di Piazza Vescovado). Nel corso dell’inaugurazione, domenica 10 novembre, sono state lette delle note storiografiche davvero interessanti. «...il colorito di roseo sono terre arrade parte piantade et videgade, il colorito di verde sono pradi et pascoli, il colorito di zalo sono pascoli paludi et barene, cioè dal fiume della Livenza sino al fiume del Lemene et come nel presente appar. E’ la mappa più antica maggiormente dettagliata di questo territorio che ci sia pervenuta, antecedente al Taglio della Livenza, tratto di canale artificiale realizzato nel 1654-55, che va dal ponte stradale fino a Cà Cottoni dove arrivava un ramo secondario della Livenza detto Il Traghetto, ora interrato. Anche il Canale degli Scoladori, attuale Canale Brian proveniente da Boccafossa, non è riportato poiché scavato nel 1650. Il primo tratto del corso della Livenza, caratterizzato da una curva a gomito, ora interrato, corrisponde al Caomozzo e la cui conformazione caratterizza il confine tra i paesi di La Salute e San Giorgio. Il tratto del fiume più a valle è l’attuale Livenza Morta. Anche gli edifici più antichi della zona non sono indicati nella mappa: la Chiesa della Resurrezione di Ca’ Cottoni verrà edificata nel 1720, come pure non compare l’antica Chiesa di S. Maria della Salute risalente al 1713 e demolita definitivamente nel 1923. Si può osservare che alla fine del Cinquecento si poteva navigare dalla Livenza al Lemene, attraverso una serie di corsi d’acqua quali, Il Traghetto, Resengolo, Ramo dalle Zoppe e Ramo butta in Lemene, senza dover scendere fino il mare. In corrispondenza dello sbocco del Lemene nella Laguna di Caorle, si trovava una palada, ovvero uno sbarramento fluviale costituito

da palificate fisse o parte fisse e parte mobili, avente la funzione di controllo del traffico fluviale, con accanto un casello daziario per l’esazione di dazi e pedaggi, gestito o affidato in appalto dallo Stato veneziano. Il territorio era antropizzato quasi esclusivamente lungo la Livenza e in particolare attorno alla grande ansa corrispondente all’attuale comprensorio Bonotto, la cui zona centrale faceva parte del grande Paludo della Stoppa, cioè della canna palustre. L’area oltre il Paludo della Stoppa verso il Lemene e la Laguna di Caorle era goduta dai Caorlesi; un cason di un certo Anzolo pescador da Caorle, si

trovava nei pressi del Canal de Ragadura, mentre le vestigie di un altro cason fatto da un certo Messer Anzolo si trovavano in prossimità del Traghetto, in corrispondenza del Canal della Stoppa. »

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Genagricola e Cooperativa “Il Gabbiano - Il Pino” Esempio di collaborazione e responsabilità sociale

Vivere Ca’ Corniani

Dieci ragazzi disabili impegnati in lavori ambientali

G

enagricola, holding agroalimentare di Generali Italia e maggior azienda agricola italiana, da tempo ha adottato un modello gestionale attento a valori sensibili sia per il mondo dell’agricoltura, sia per il contesto sociale. Genagricola ritiene infatti che l’attività economica - e quella agricola in particolare debba tener conto dell’ambiente sociale in cui opera, favorendo la creazione di sinergie e progetti di cooperazione con associazioni volte all’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. Nasce da questa profonda convinzione la collaborazione di Genagricola con la Cooperativa “Il Gabbiano - Il Pino” a Ca’ Corniani: un importante progetto occupazionale, che - da maggio 2019 - impegna una decina di ragazzi diversamente abili in attività di giardinaggio e cura degli ambienti. Ca’ Corniani - con i suoi 1.770 ettari di estensione nell’entroterra di Caorle - vuole essere il simbolo di una campagna rinnovata, in grado di offrire benefici alla comunità, con lo sviluppo di nuove collaborazioni che oltre al valore legato all’occupazione, riconoscano nell’attività agricola un’insita capacità formativa e di gratificazione. Permette infatti alle persone di operare secondo ritmi naturali ma categorici, in funzione delle condizioni ambientali. “La collaborazione con la Cooperativa Gabbiano - Il Pino, avviata poco prima dell’inaugurazione del progetto Ca’ Corniani - estende anche all’azienda di Caorle un modello già applicato in altri contesti da Genagricola, che in passato ha collaborato con San Patrignano e tuttora collabora con la Cooperativa Capodarco nel Lazio” commenta Gilberto Conficoni alla guida dei “Progetti speciali” di Genagricola. “In un contesto di apertura, inclusione e condivisione com’è

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quello che Ca’ Corniani sta diventando per le comunità locali, ci è sembrato naturale offrire un’opportunità a questi ragazzi. Opportunità che hanno saputo cogliere svolgendo sempre con diligenza le attività assegnate”. “Questo tipo di esperienza - dichiara Luca Buoso, Vice Presidente della Cooperativa - è particolarmente proficua perché permette di valutare le reali capacità operative dei singoli, di compensarle attraverso l’impiego di soci lavoratori in stato di svantaggio, ma soprattutto di accompagnare i nostri ospiti in contesti sociali e occupazionali normalizzanti”. La nuova collaborazione con la Cooperativa “Il Gabbiano - Il Pino” di Fossalta di Portogruaro (VE) si rivela da un lato come opportunità di entrare in contatto con una dimensione non solo occupazionale, ma anche naturale e esperienziale di grande valore formativo e dall’altro come momento di condivisione che arricchisce e stimola tutti i soggetti coinvolti. (c.s. Gagliardi & Partners)


Elogio all’eclettismo musicale

I rockers di Caorle che danno vita a gruppi di vario genere

Caorle, come sempre, bisogna sapersi arrangiare...anche in termine musicale. Suona strano vedere un musicista che si esibisce in più formazioni e su generi musicali parecchio diversi tra loro. C’è da una parte il Tritolo Acustico i cui componenti li ritrovi anche nei BassoVolume, nelle Onde Anomale, nell’Euforia Gipsy Trio, o ancora i Rastatoo e i Sunset, Bontuto Arkestra Social Jazz, ecc. Dall’altra ci sono vari singoli musicisti impegnati in

A

percorsi alternativi, come Alex Bianchini o Morris Stringari, il Sisso, Rocco e Luca Bragatto, e numerosi altri, che producono canzoni originali, videoclip, insomma tutto ciò che riguarda l’arte musicale. E senza poi parlare dei Dj, dove il discorso è altret-

TOP CONCERTI a NordEst n RKOMI

tanto similare. Ne parliamo con uno dei più popolari frontman, Dante Gallo. “A Caorle operano almeno una ventina di musicisti, accomunati dall’essersi incontrati al Microcosmo, la ex scuola di Ca’ Corniani, a partire dagli anni ‘90. Lì si sono formati i primi gruppi quali Matiz e Guduarzawunga, i Basso Volume, Artetra, Emotiva, Wonder e altri. Ci si incontrava e il confronto artistico è subito stato vivace e collaborativo; si spaziava sui generi dal punk al swing, dalle varie espressioni del rock al grunge, al reggae, jazz, ecc. Lì hanno anche avuto modo di crescere e perfezionare la tecnica e l’ispirazione espressiva tutti questi giovani musicisti, realizzando un vincolo di amicizia e professionale che tutt’oggi è motivo di crescita e anche di orgoglio per Caorle, che così ha a disposizione, estate e inverno, gruppi in grado di creare eventi e performance dai piccoli concertini ai palchi più importanti. Si pensi, ad esempio, che il gruppo Basso Volume (vedi youtube) esiste dal 1995 ed ha già inciso ben 6 cd con brani assolutamente originali nel genere rock italiano”. Insomma, le qualità sono di tutto rispetto, apprezzate anche nelle performance dei nostri musicisti nel territorio (Portogruaro, Venezia, Pordenone, San Donà, ecc.), ma soprattutto è da apprezzare lo sforzo artistico che, pur tra notevoli limiti di tempo (e denaro) alimenta una passione che merita plauso e sostegno. __________ Flavio Ineschi

MUSICA n JAMES BLUNT

21 dicembre RONCADE New Age Club

27 marzo PADOVA Kioene Arena

1 febbraio PADOVA Kioene Arena

28 marzo JESOLO PalaInvent

19 febbraio UDINE Teatro Nuovo Giovanni da Udine

25 maggio VERONA Arena

29 febbraio JESOLO PalaInvent

29 maggio BIBIONE Stadio Comunale

6 marzo SAN BIAGIO DI CALLALTA Supersonic Music Arena

21 giugno LIGNANO SABBIADORO Stadio Teghil

n MIKA

n NEGRITA

n ANTONELLO VENDITTI n FRANCESCO DE GREGORI

n MARRACASH n EMMA MARRONE n ULTIMO

n CESARE CREMONINI

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Mondo Caorlotto

pensieri de RITA GUSSO

“Lèxer tra i banchi, lèxer da grandi” D

iverse insegnanti dée scuoe primarie ga portà vanti ‘na atività continua de xoghi de paroe, rica de aprendimento e de divertimento par introdur i fioi àea conprension dea lingua italiana. Poesie, leture, osservassion se insenbra in un discorso che, tegnendo ben ciaro el raporto tra senso e segno, guida ai ‘ati de comunicassion del testo e porta a scoprir e a gustar ‘e quaità del linguagio, e del linguagio poetico, negà spesso dàea speciaixassion academica o/e da massa sentimentaismo. Da ‘sti laboratori scoastici xe nati dei libri come intinerari possibii par lexer ‘a poesia co’ atenssion e piasser: un metodo feisse che verxe àea gratificassion estetica e inteletual ‘e motivassion più forti àea letura personae. Uno dei metodi più imediai de comunicassion xe sicuramente el ritmo che de traverso el són, el movimento, ma anca imagini, fati e tuto quel che acade nel spassio e nel tenpo el mete insieme arti diverse, soratuto poesia, musica, dansa:

Batte e ribatte una certa misura, svetta un gesto di voce un tono uguale un tratto attento un battere e levare, una risposta nel diverso cantare, nel danzare un sacro movimento. Cade alto un accento

(“Calicanto” Einaudi 1988-E. Zamponi R. Piumini)

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Giossa de aqua, polvere grisa senpre tova, amorosa; drento nuvola ruosa nel to bel rîe s’inparadisa (‘Na quartina daea poesia “Signor son la fogia” /Signore sono la foglia de Biagio Marin)

Goccia di acqua, polvere grigia,/ sempre tua, amorosa;/ dentro nuvola rosa/ nel tuo bel riso s’imparadisa.

‘Naltro metodo imedià, che no’ se usa quasi più néa poesia contenporanea xe ‘a rima. ‘A rima come ‘a aliterassion, ‘a paronomàsia, assonanse e altre figure de són se trova no’ sóeo néa poesia, ma anca née fiastroche popoari, nei proverbi, nei slogan, usada come aiuto par ‘a memoria. Poeti vernacoari e neodiaetai nel loro

Dal libro “C’era una volta e c’ero anch’io - Storie di Caorle”: Alunni della scuola S. Margherita

percorso de ricerca artistica i ga recuperà paroe in disuso osando novi acostamenti, molte volte utii a un rinovamento del linguagio stesso. Ae volte ‘na poesia no’a parte dal senso, ma proprio dàe sonorità, eco ‘na poesia scatenada de sóni, ritmi, rime e altre forme retoriche... nel nostro bel caorloto:

Patrissia ‘a rissa Pitusso patusso cassuto missia sbrissa strissa rissa, scarabisso schivanea batèa marea, bronsa consa broca, bogoo bunigoeo refoo. Recin lustrin passin, punta, arco, de veùdo fianco bavaro e canto, ganfo, inmagonà inpastrocià, fufignà inrissà. Pomo granà; parfora parsora, parona. Piròn cocòn sbrindòeon, scarpiòn repèton, fantùina, sparagina cremesina pastafina. (“Gris de luna” Campanotto 2013 – R. Gusso)


SCUOLA DELL’INFANZIA - A San Giorgio di Livenza un piccolo gioiello educativo per i piccoli

“V. Romiati” - Si respira aria di scuola tra natura e bambini Consentita l’iscrizione a bambini da 3 a 6 anni, e a inizio anno scolastico anche ad “anticipatari”

a scuola dell'infanzia “Virginia Romiati” di S. Giorgio di Livenza dista un chilometro e mezzo dal paese ed è situata in un vecchio edificio che è stato via via ristrutturato ed ampliato, restando comunque per motivi architettonici coerente con lo stile di costruzione. Fruisce di un esteso spazio verde interno ed è ubicata in prossimità di un ramo del fiume Livenza, all’inizio di una aperta campagna, of-

L

frendo così ai bambini la possibilità di cogliere e osservare diversi aspetti naturalistici. Una parte dei bambini iscritti proviene anche dalla frazione di La Salute di Livenza in quanto, seguendo i confini naturali del fiume, i due paesi si intersecano, cosicché il paese di S.Giorgio di Livenza finisce con inglobare una parte del territorio di La Salute di Livenza. Frequentano la scuola dell’infanzia i bambini dai tre ai sei anni e vista la disponibilità numerica, è concessa l’iscrizione alle attività educati-

ve fin dall’inizio dell’anno scolastico anche ai bambini “anticipatari” con una età minima di due anni e quattro mesi. Il servizio mensa è interno e risponde alle diverse esigenze alimentari che sempre più vengono richieste in questo periodo. Il plesso è costituito da due sezioni, il temposcuola è di otto ore, dalle 8.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Operano nella scuola cinque insegnanti e un’insegnante di religione cattolica che si alterna nelle due sezioni. Le sezioni sono strutturate, in alcuni momenti della giornata per età eterogenea, per permettere di sviluppare la più ampia socializzazione in senso verticale e la

restante parte, la strutturazione è di tipo laboratoriale con il gruppo dei pari, per rispettare le esigenze specifiche delle singole età, i tempi, le diverse intelligenze e gli stili di apprendimento di ciascun bambino. L’offerta formativa del plesso è ampia: dal progetto Accoglienza, L2 lingua inglese per bambini di quattro e cinque anni, Più Sport a scuola, Ambiente, Sicurezza e Biblioteca, Alternativa alla religione cattolica, a altre iniziative frutto della intensa collaborazione con le famiglie e le associazioni del territo-

rio. Proprio in vista delle prossime iscrizioni la scuola sarà aperta per le famiglie interessate ad iscrivere i loro bambini nelle date 20 Dicembre 2019 e 9 Gennaio 2020. La scuola si trova in Strada S. Giorgio n. 8 S. Giorgio di Livenza 30021 Caorle (VE). Per info: mail veic81900r@istruzione.it e telefono 0421 80190.

REPERIBILI PER URGENZE ANCHE DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE

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rano i bei Ela Caorle tempi delche

DI ISIDORO

iniziava a percorrere la strada verso il successo turistico ed economico, in campo internazionale.

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SILVESTRINI

Quando c’era Amicizia e Collaborazione...

Negli anni ‘60 e ‘70 era comune il sentimento di amicizia, che portava come conseguenza la collaborazione, nelle più svariate iniziative, dalle feste alle attività culturali (teatro, cinema, sala da ballo, ecc.) professionali e promozionali per Caorle, in Italia e all'estero, ma anche nello sport, e in particolare nel calcio, visto che all’epoca era il principale svago per noi giovani. Alla domenica, pensavamo soltanto alla partita, alla quale si rivolgeva tutta la nostra attenzione, arricchita di commenti anche nei successivi giorni della settimana, e sempre con la “sacra” ombretta di vino, per stare insieme.

Miro Gusso (capitano), Franco Francescato, Luciano Penso, Carlo Padoan, Antonio Gambato “Bacs”, per giocare assieme ai migliori di Pramaggiore, tra cui il biondo Franco Bergamasco “Pacio” e Giacomino Battiston (poi passati al Caorle negli anni della Promozione). La vera amicizia di una volta poteva crescere perché si aveva tanto tempo disponibile. Ci si trovava spesso non solo al bar, ma anche in conviviali

Ricordo l’allora presidente dell’A.c. Caorle Armando Bortoluzzi, proprietario del Panificio che all’epoca produceva anche i panettoni che per Natale venivano forniti alla squadra del Venezia, sia calciatori sia famigliari e alla tifoseria, abbinati alle bottiglie del famoso spumante “Enos Etichetta Nera”. All’epoca io ero consigliere dell’A.c. Caorle in 1ª categoria, ed anche presidente dell’A.c. Pramaggiore che giocava in 3ª categoria. L’amicizia ci portava a collaborare con lo scambio di giocatori tra le due Società. Uno scambio alquanto... economico: per trasferire un giocatore di Caorle al Pramaggiore poteva bastare una damigiana di vino, mentre per i più bravi, si arrivava anche a 3 damigiane !! Ricordo che nel 1964, con allenatore Luis Lorenzon, i primi due giovani caorlotti trasferiti al Pramaggiore furono Willy Milan, diventato subito l’idolo della tifoseria locale, e Primo Marchesan “Panterino”. Poi arrivarono anche

(in particolare al cason de Richetto Biancon, Cèce Stefanutto, Mario Di Leonardo e altri) dove si stava ore ed ore a raccontarsi storie e aneddoti di vita vissuta. Oggi tutto è più veloce, tutto tecnologico e si consuma in fretta, non c’è più tempo per la conversazione: è un altro vivere, ben diverso da quello di mezzo secolo fa. Certamente l’amicizia continua a resistere tra i giovani, ma non si ha più tempo per la collaborazione nel costruire quello che un tempo mancava, perché oggi si può ottenere tutto in sovrabbondanza e facilmente, senza alcuna fatica. Oggi si vive troppo l'individualismo, che porta a rinchiudersi in se stessi e pensare solo al proprio orticello, senza curarsi del vicino prossimo, e ancor meno della comunità. Spero che tornino tempi di rinnovata Amicizia e Collaborazione. Con questi bei ricordi, a voi tutti, per un lieto Buon Natale e prospero Nuovo Anno 2020, giunga il nostro brindisi augurale:

Alla Vita !

Z e e Z e e Z e e Z e e Z e e Z e e Z Z e e Z e e Z e e Z e e Z e e Z e e




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