Supplemento n. 1 a CAORLEMARE Magazine n. 8/2020 anno XXIX - Aut. Trib. Venezia n. 929 del 18.4.1988 - Iscr. Reg. Naz. Stampa n. 06170 - R.O.C. n. 5276 - Sped. in abbonamento postale 70% - DCB Venezia - Una copia Euro 2,00.
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FALCONERA: È ancora tutto fermo di Flavio Ineschi _____________________________________________
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Per l’economia è un anno bruciato _____________________________________________
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Panico pandemico mondiale di Flavio Ineschi _____________________________________________ I dati della tassa di soggiorno di Riccardo Coppo _____________________________________________ Nuovi ruoli per il turismo _____________________________________________ Politica - La Giunta regionale _____________________________________________ Muretta del Rio: ancora niente lavori di Riccardo Coppo _____________________________________________ Una Variante al Piano degli Arenili di Riccardo Coppo _____________________________________________ Quattro nuovi maxi-pennelli a mare di Michele Ineschi _____________________________________________ Casa di Riposo Don Moschetta in emergenza covid _____________________________________________ Viale e Piazza: tutto nuovo di Flavio Ineschi _____________________________________________ Piste ciclabili: altre opportunità _____________________________________________ Riqualificazione di Lungomare Trieste _____________________________________________ Pesca: in Veneto calano flotta e occupati _____________________________________________ PARCO: L’inestimabile valore dell’Acqua _____________________________________________ Quest’anno per i Caorlotti... Vacanze in Sicilia ! _____________________________________________ Premio “G. Mazzarotto” a Guido Impallomeni _____________________________________________ Il 2020 con le prime pagine di CaorleMare Magazine _____________________________________________ Come eravamo... La storia dei Caorlotti nel secolo scorso _____________________________________________ A Duna Verde c’è “La Casa di Margherita” di Riccardo Coppo _____________________________________________ Un nuovo film su Ernest Hemingway _____________________________________________ Festività Natalizie _____________________________________________ Città e Cittadini - A Rita Gusso un premio di poesia _____________________________________________ Educazione civica a scuola è realtà di Michele Ineschi _____________________________________________ La Vogalonga in un libro _____________________________________________ SPORT _____________________________________________ Caterina Cornaro, Regina anche a Caorle di Aurora Ineschi _____________________________________________ Storie di vita di un pescatore caorlotto _____________________________________________
e a pag. 50 AUGURI CITTÀ DI CAORLE di Isidoro Silvestrini
in copertina: Luci del Natale 2020 (foto di Pierluigi Marchesan)
Aut. Trib. Venezia n. 929 del 18.4.1988 Direttore Responsabile: Flavio Ineschi Redazione: CAORLE (Ve) - Via della Triglia, 10 redazione@caorlemare.it Stampa: PERUZZO INDUSTRIE GRAFICHE S.p.A. Via Marco Polo, 10 - Mestrino (Pd)
Bonjorno e Bon prinsípio de’ Anno e de’ saùte e de’ guadagno
Dopo questo 2020 Annus horribilis
uongiorno e Buon principio dell'Anno, e di Salute e di Guadagno....» Mezzo secolo fa questa era il ritornello di una canzoncina con cui tanti bambini di Caorle, la mattina presto alle prime luci del Primo gennaio, si preparavano con in mano scatolette ben ripulite della patina da scarpe, o di latta o cartone colorato, e andavano per le case delle famiglie di parenti e vicini ad annunciare l'arrivo dell'Anno Nuovo. Con l'augurio di Salute e Guadagno per chi li accoglieva, e regalava loro qualche monetina di mancia per ringraziamento. Era una consuetudine molto attesa e molto gradita dai bambini, che in questa maniera riuscivano a fare una piccola musigna per comprarsi i dolci il giorno dell'Epifania. Gli adulti aspettavano anche l'arrivo della banda, composta da mezza dozzina di suonatori, che intonava lo stesso motivetto augurale, con due o tre variazioni sul tema, semplici arie popolari; anche questa era una cosa molto gradita da tante famiglie, che tutt'oggi perdura. Ecco, è il sincero Augurio di Salute di Guadagno, che mai come quest'anno è pertinente alla condizione in cui viviamo. Abbiamo bisogno di salute, ma anche di guadagno, di rapida ripresa sociale, di sopravvivenza economica che è stata messa a repentaglio in questi mesi per le misure governative di contrasto al coronavirus. Il 2020 è stato davvero Annus horribilis. Ma poi, chi dice che sia l’anno a dover essere giudicato? A livello collettivo, forse non abbiamo avuto anni particolarmente sfortunati? Le guerre (da quella dei Balcani a quelle di Libia e Siria solo per citare le più coinvolgenti dell’ultimo decennio nel bacino mediterraneo) alle violenze del terrorismo integralista (l’attentato alle Twin Towers di New York nel 2001), alle crisi finanziarie per le economie mondiali (la grande recessione del 2007 e il fallimento nel 2008 della banca Lehman Bros., uno dei primari operatori del mercato dei titoli di Stato statunitense; quella che è stata la più grande bancarotta nella storia degli Stati Uniti, ha causato una crisi mondiale protrattasi per almeno sei anni). Non sono stati questi anni altrettanti orribili ?... Ma per ogni singola persona un anno è diverso dall’altro, per lutti, malattie, crisi del lavoro, ecc., ma anche per le cose belle e gli avvenimenti lieti. Quindi, poco vale giudicare un anno... Speranza, Coraggio e Provvidenza sono le qualità e i valori cui si rivolgeranno sempre i popoli ovunque nel mondo. In particolare, le misure restrittive sanitarie ci hanno privato di un momento straordinariamente importante per la nostra comunità: la quinquennale processione per mare della Madonna dell’Angelo. Verrà ripresentata a settembre del 2021, perché la Sua Luce di misericordia è speranza per noi Caorlotti.
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Buon Natale 3
Non si sblocca la situazione per i residenti nell’area contesa dal Demanio
FALCONERA: È ANCORA TUTTO FERMO Ordini di demolizione e processi ai danni dei cittadini di FLAVIO INESCHI
Poi sono state realizzate ope1 re infrastrutturali (argine, stra1 de asfaltate, sottoservizi per le utenze di luce e acqua) s,a tu1 tela dei territori dopo l’alluvio1 ne del 1966 ma anche e soprat1 tutto delle famiglie e le loro abitazioni, opere che da sole bastano a definirne la non esi1 stenza del carattere di dema1 nialit* dell’area all’interno dell’anello stradale, e questo ai
(se cos,non fosse, allora tutte le localit*costruite lungo le co1 ste italiane e le isole 1da Porto1 fino a Capri 1sarebbero sotto la spada di Damocle della pre1 suntiva illegittimit* demania1 le). E ancora, un possente pool di avvocati, avrebbe avuto gioco facile nel contrastare il Comu1 ne di Caorle, patrocinato dal fa1 moso e costoso (con i soldi dei
sensi del Codice abitare un’area in cui i primi in1 della Navigazione Rimaste sediamenti risal1 (...Art. 28 - Beni gono a un secolo lettera morta del demAnio mAritfa, e per la quale timo - Fanno parle reiterate non vi + assoluta te del demanio promesse certezza dei re1 marittimo: a) il liquisiti di dema1 do, la spiaggia, i dei politici nialit*. porti, le rade; b) le Fin dall’epoca lagune, le foci dei Asburgica (appena 150 anni fiumi che sboccano in mare, i fa...) quelle aree in tutto o in bacini di acqua salsa o salmaparte erano latifondi di pro1 stra che almeno durante una priet* privata (proprietari ter1 parte dell'anno comunicano lirieri Chiggiato e altri). beramente col mare; c) i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo. 111Art. 35 - esclusione di zone dAl demAnio mArittimo - Le Zone demaniali che dal capo del compartimento non siano ritenute utilizzabili per pubblici usi del mare sono escluse dal demanio marittimo con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione di concerto con quello per le finanze.) palese che un pool di le1 gali competenti gi* avrebbe preteso dal capo del com1 partimento (Capitaneria di Porto, nella fattispecie) e dal Ministro dei trasporti la de1 rubricazione dell’area e conseguente affidamento all’Amministrazione comu1 nale per gli scopi residen1 ziali e urbanistici necessari
cittadini di Caorle) principe del foro avv. Orsoni (ex sindaco di Venezia) nel ricorso avanti il Tar avverso l’ordine di demoli1 zione 1atto d’ufficio 1di tre ca1 se dove vivono da decenni tre famiglie di adulti, anziani e bambini piccoli. Se fossero ricchi e potenti, i cittadini di Falconera avrebbe1 ro anche dato vita ad un movi1 mento di informazione e opi1 nione, scomodando le grandi testate televisive, radiofoniche, i giornali nazionali ed anche le rubriche di denuncia delle tan1 te ingiustizie burocratiche ita1 liane (Striscia la Notizia, Le Ie1 ne, Mi manda RaiTre, l’Indigna1 to Speciale, ecc..). Ma purtroppo sono povere anime, senza padrini politici e tanto meno finanziatori occul1 ti. Insomma, cittadini di serie B. Povere famiglie di pescatori e non certamente possidenti, quindi costrette a subire la mannaia giudiziaria, il peso del potere burocratico di una am1 ministrazione pubblica avver1 sa, che non serve i cittadini, ma si serve di loro, imponendo pe1 dissequamente norme la cui interpretazione + a prescinde1 re vessatoria nei confronti dei cittadini, specialmente dei pi. deboli. Una vergogna italiana. 15
richiesta di canoni pregressi, il Comune di Caorle prosegue con la sua ordinanza di demoli1 on si vede an1 zione di tre abitazioni. cora la luce palese che se i cittadini di nell’intricata vicenda delle abi1 Falconera fossero ricchi e po1 tazioni e dei cittadini residenti tenti, avrebbero gi* incaricato a Falconera. un pool di legali specialisti nel1 Le reiterate promesse dei la materia amministrativa pub1 politici sono rimaste lettera blica, non solo per difendersi in morta. Per la sdemanializza1 giudizio, ma soprattutto per far zione dell’area si sono spesi il valere il sacrosanto diritto di
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Consiglio della Regione Veneto con una mozione approvata al1 la quasi unanimit*, i deputati in Parlamento con una nuova proposta di legge (la terza in trent’anni), che per-dorme nei cassetti del Governo. Intanto la magistratura del Tribunale di Pordenone prose1 gue la sua istruttoria dibatti1 mentale ai danni dei residenti con l’accusa di occupazione il1 legittima di suolo pubblico, il Demanio marittimo e idrico proseguono con la pervicace
Foto: Prismart Denis Varriale
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RUDI BRICHESE - VIA DEI CASONI, novembre 2020
Le persecuzioni che durano ormai da 5 anni, le pressioni che ancora oggi, in questo drammatico 2020 stiamo subendo sono vergognose e inaccettabili. La mancanza di "rispetto" nei confronti dei nostri genitori, dei nostri nonni, delle nostre famiglie è inammissibile. Sì, stiamo parlando di persone, uomini e donne (i nostri nonni) che subito dopo il secondo conflitto mondiale hanno costruito queste modeste abitazioni solo con il loro lavoro, solo con la loro fatica. Hanno bonificato un territorio, hanno, alla luce del sole, portato le loro famiglie a vivere in un'area che, non solo non interessava a nessuno, ma non aveva, allora, neanche le minime caratteristiche igienico/sanitarie per poterci vivere, la hanno resa sufficientemente abitabile, si sono presi cura del territorio, l'amministrazione comunale a partire dai primi anni ‘50 ha poi fatto il resto. Dov'era allora l'Amministrazione Marittima, dov'era lo Stato quando l'area di Falconera NON VALEVA UN CENTESIMO BUCATO??? Questi sono fatti, fatti documentati, quello che oggi è Falconera (bella o meno) lo è per il lavoro e i sacrifici fatti dai nostri "vecchi". Non la faccio troppo lunga, non vado ora indietro nel tempo, non entro in questioni che riguardano se Falconera sia demanio o proprietà privata, questioni che riguardano confini, catasto ecc., no, ora racconto solo un paio di cose (delle mille che avrei), un paio di cose che stanno accadendo oggi, ripeto e sottolineo, in questo già drammatico 2020, sulla pelle delle nostre famiglie, dei nostri figli. Nel 2007 l'Agenzia del Demanio di Venezia, in previsione della Legge Finanziaria del 2004 (L.311/2004), che aveva reso possibile la cessione dei beni immobili da parte delle Amministrazioni statali ai Comuni, senza necessità appunto di una formale procedura di sdemanializzazione (art.1 commi 434 e 435), determinò il prezzo e sbloccò la situazione: la determinazione del prezzo fu stabilita dall'Amministrazione finanziaria con nota 20.04.2007, in ragione delle caratteristiche tipologiche delle aree, quella relativa agli inse-
er Falconera serve un piano di recupero urbanistico e paesaggistico. Andare avanti in queste condizioni non è più possibile. Ripetiamo: l’area va recuperata e messa a norma. In primis creando sicurezza del diritto per i residenti proprietari di abitazioni e attività imprenditoriali. Parimenti per i casoni che vi sussistono, e che rappresentano la storia umana di Caorle e della Laguna. Ribadiamo la necessità di scrivere una regola corrispondente alla caratteristica peculiare del luogo. Non quindi una
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norma genericamente omnicomprensiva valida indistintamente per l’intero territorio nazionale, ma una norma che riconosca le specificità: ogni sito ha una sua storia e identità, e non si può fare di ogni erba un fascio. Solo questo dovrebbe essere riconosciuto in una norma generale. E allora, è necessario sdemanializzare l’intera area compresa entro l’anello stradale di Falconera. Sdemanializzata e affidata al Comune di Caorle. Va poi riconosciuta la proprietà del sedime edificato ai titolari delle abitazioni e attività in muratura erette nei decenni precedenti il 1967 (se del caso, con eventuali sanatorie). Per-
Foto: Prismart Denis Varriale
diamenti abitativi qualificata come zona omogenea C, cioè zona di espansione urba-
na: 690.000 euro. Dunque, di fronte ad una situazione così fluida, dopo 10 anni che cosa è cambiato? Le caratteristiche morfologiche dell'area di Falconera? Certamente no; se non era più riconducibile al demanio nel 2007, tantomeno lo può essere oggi. Se poteva essere ceduta allora, perché oggi no? Che cosa è cambiato? Vediamo dunque, chi e che cosa è cambiato in questi dieci anni? I dirigenti dell'Agenzia del Demanio sono cambiati, i nostri Amministratori Comunali, questi sono cambiati. E poi cos'altro è cambiato? Cosa hanno cambiato per dire oggi che quel contratto non è più valido? Beh, sulla nostra pelle sono cambiate le cifre, i soldi: oggi Falconera vale molto di più, oggi non bastano più 690 mila euro, oggi quei soldi li vogliono da ogni singola famiglia, oggi dobbiamo fare cassa, Falconera è appetibile, vi sono probabilmente "rapaci imprenditori" che offrono molto di più di quei quattro "poveracci" che pretendono diritti. Diritti per cosa poi, solo per aver avuto la sfortuna di esser nati lì. Falconera oggi è terra, TERRA PROMESSA, altroché UN CENTESIMO BUCATO, Falconera vale milioni di euro, sulla pelle delle nostre famiglie !! ........Ecco, questo è cambiato, e anche questi sono fatti documentati.
ché non esiste diritto costituzionale se non viene garantito il titolo sacro della proprietà. Il Comune può invece mantenere nel proprio patrimonio il titolo di proprietà delle rimanenti aree in cui siano eretti i casoni, dai cui proprietari potrà esigere un ragionevole canone di occupazione, e al contempo regolamentando sia le tecniche di costruzione secondo i canoni storico urbanistici, sia le destinazioni d’uso, in particolare a scopi di pesca, di ittiturismo e pescaturismo. Il Comune, poi, dovrebbe rimettere ordine nelle strade, nelle zone oggi assalite nei wee-
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kend da centinaia di auto e camper; dovrebbe riqualificare e valorizzare il piazzale dove oggi invece si depositano i cassonetti delle immondizie. Per fare questo, molto semplicemente, il Comune deve diventare titolare dell’area, ricevendola svincolata dal Demanio. Molto chiaro e semplice, si direbbe... - Flavio Ineschi
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Il mondo travolto da un virus che in 10 mesi ha fatto 1 milione e mezzo di morti In Italia oltre 60mila decessi (0,08%), ma in Cina solo 4.749 morti (0,0003%)
Panico pandemico mondiale di FLAVIO INESCHI
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i eravamo preparati parecchi canovacci, durante i mesi tra marzo e novembre, su cui redigere un articolo per questo numero di CaorleMare Magazine di fine anno 2020, che potesse dare un quadro organico e generale della pandemia da coronavirus che ha infestato il pianeta. Un articolo che avesse anche valore di testimonianza lasciata ai posteri, vista la funzione di questo annuario natalizio che ormai da 33 anni pubblichiamo per la nostra città. Ebbene, ci vorrebbe un’enciclopedia per raccontare tutto in modo analitico. E nemmeno ce la sentiamo di risolvere la questione con qualche frase slogan che sintetizzi il pensiero generale degli italiani ma anche dei popoli del mondo (quantomeno degli europei, visto che parecchi di loro sono nostri ospiti ed amici, nel turismo e nel vivere consueto). Numeri: non se ne sono mai avuti così tanti e totalmente inutili, ma purtroppo buoni a ingenerare terrore mediatico. Così come la scienza medica e gli scienziati: tanta e ben confusa, anche incoerente e contrapponente. Per non dire dell’industria biomedica e gli apparati sanitari, lacerati tra interessi corporativi farmaceutici ed eroica generosa dedizione degli operatori in trincea. E ancora gli organi politici di governo e di amministrazione pubblica socio-economica: un caos mondiale. E, per finire, il totale e inaffidabile pressapochismo mediatico tipicamente italiano. Speravamo, a questo punto, di aver abbondantemente superato ed esserci già dimenticati di questo schifoso virus covid19, mostriciattolo della famiglia Sars - Cov2 (quella dei virus del raffreddore e influenzali che però possono provocare polmoniti e broncopolmoniti, ossia la “severa acuta sindrome respiratoria”, appunto S.a.r.s.). E invece rieccoci qua, punto e accapo. Di nuovo immersi nelle sabbie mobili del contagio diffuso, dei tamponi più o meno attendibili, delle chiusure di attività e luoghi di aggregazione con lo scopo di limitare il propa6
garsi del contagio. Ma contagio di che? Di un virus che da più di un anno circola indisturbato in tutto il mondo, dalla Cina all’Europa, alle Americhe, all’Africa, Asia e Oceania. Insomma, ovunque. Passerà ? Sì, certo che passerà. Forse non sapremo mai come sia nato questo covid-19, ma certamente sapremo a breve quanti vaccini saranno stati prodotti e immessi nel vasto mercato farmaceutico di oltre 7 miliardi e mezzo di esseri umani. Anzi, 6, perché a quanto pare il miliardo e mezzo di cinesi non ne ha bisogno: in Cina, dove tutto è cominciato, ci sono stati meno di 5 mila morti e sembra non ci siano più persone contagiate. Secondo il WHO (al 2 dicembre - dati ufficiali https://covid19.who.int/) i casi confermati a livello mondiale ammontano a oltre 63 milioni, mentre i morti sono 1 milione e mezzo (tasso di mortalità su 7 miliardi e mezzo di anime è dello 0,02%). In Italia si registrano 1 milione e 600mila casi di positività al virus, con 60.000 morti, e quindi un rapporto di 0,10 morti/abitanti: il 4° più elevato al mondo. Siamo preceduti, nell’amara classifica dei decessi, da Belgio (0,14), Perù (0,11), Spagna (0,09). Seguono Gran Bretagna (0,08), Argentina (0,08), Usa (0,08), Francia (0,08), Brasile (0,08), e poi tutti gli altri paesi, escluse numerose Isole del Pacifico, Mongolia, Seychelles, Laos, Cambogia, Città del Vaticano ed Eritrea, che hanno avuto qualche decina di contagiati ma nessun decesso. Tra i grandi Paesi del mondo,
agli ultimi posti della graduatoria morti/popolazione, si trova nientemeno che la Cina, proprio dove l’epidemia è nata, la quale con soli 4.749 decessi su un miliardo 439 milioni di abitanti, registra una percentuale dello 0,0003, che è migliore del Giappone (0,0017) e perfino alla Nuova Zelanda che ha avuto 25 decessi su 5 milioni di popolazione (0,0005), ma peggiore della Thailandia (60 decessi su 69 milioni di popolazione, pari allo 0,00009). - Dati https:// www.worldometers.info/coronavirus/#countries Chiaramente, in molti paesi si muore per ben altre patologie. E anche in Italia i decessi complessivi in un anno sono mediamente 630 mila (dati Istat 2018). Quindi ad oggi l’incidenza della mortalità in condizione di positività al covid-19 rappresenta non più del 9%.
UN SECOLO DI PANDEMIE VIRALI
Ne avevamo già viste nei decenni passati:
1918: la H1N1 “Spagnola” Fu
la pandemia più grave della storia recente, causata da un virus H1N1 con geni di origine aviaria. Si stima che circa 500 milioni di persone o un terzo della popolazione mondiale siano state infettate da questo virus. Il numero di morti è stato stimato in almeno 50 milioni in tutto il mondo con circa 675.000 negli Stati Uniti. 1947: la pseudo H1N1 una pandemia lieve, perché si diffuse a livello globale, ma causò relativamente pochi morti. Si verificò il completo fallimento del
vaccino nel proteggere un gran numero di militari americani vaccinati. 1957: virus H2N2 fu segnalato per la prima volta a Singapore nel febbraio del 1957, a Hong Kong nell’aprile del 1957 e nelle città costiere degli Stati Uniti nell’estate del 1957. Il numero stimato di decessi era di 1,1 milioni in tutto il mondo e 116.000 negli Stati Uniti. 1968: virus H3N2 il numero stimato di decessi era di 1 milione in tutto il mondo e circa 100.000 negli Stati Uniti. La maggior parte dei decessi in eccesso riguardava persone di età pari o superiore a 65 anni. Il virus H3N2 continua a circolare in tutto il mondo come virus stagionale influenzale. 2003: SARS. L’OMS (WHO) rende pubblico l’allarme per una nuova sindrome che minaccia la salute mondiale. Secondo dati rilevati nel 2007, l’epidemia è arrivata in 32 Paesi, colpendo oltre 8000 persone e uccidendone più di 900. Poi, in meno di un anno, la malattia è sparita così come era arrivata. Tuttavia, è certo che se la sindrome non fosse stata riconosciuta per tempo, anche grazie al medico italiano Carlo Urbani che lavorava a Hanoi per conto della WHO e che identificò il primo focolaio di questo nuovo morbo, l’epidemia sarebbe stata molto più tragica per l’umanità.
2019: febbre gialla, dengue, Zika virus, febbre di lassa, vaiolo delle scimmie, listeriosi, ebola si sono registrati casi in
Mali, Nigeria, Brasile e Venezuela, Giamaica, Afghanistan, Pakistan, Sudan, Spagna, Sierra Leone, Nigeria, Myanmar, Ghana, Indonesia e Mozambico. Nella Repubblica Democratica del Congo la più grande epidemia di ebola con 3.416 casi, inclusi 2.237 decessi, 1.136 sopravvissuti e pazienti ancora in cura. Per una panoramica completa sulle malattie infettive recenti, vedi https://www.treccani.it/ enciclopedia/malattie-infettive-emergenti_%28XXI-Secolo%29/ Insomma, Covid-19 non è la più letale delle pandemie. Perché dunque questo lockdown pandemico mondiale ? Ai posteri l’ardua sentenza!
TURISMO - Perso il 40% delle presenze. Ciò si traduce nell’azzeramento degli utili d’impresa Gravi ripercussioni soprattutto nei bilanci delle famiglie e una drastica riduzione dei consumi
Per l’economia è un anno bruciato URISMO - Drammatico il bilancio della stagione «T balneare 2020, investita dalla
prenditoriale che si ripercuote sul mercato, causata dalla perdita di solidità finanziaria. I ristori governativi non possono certo dare soccorso.
circolazione significa minori acquisti, quindi minore gettito (soprattutto dell’Iva) per l’erario. Di conseguenza, servono molti altri soldi pubblici a debi-
Così avevamo titolato nel numero di ottobre di CMM, cercando di stimare un bilancio della stagione balneare turistica, ossia il settore primario socioeconomico di Caorle, delle spiagge veneziane e traino indotto per tutto l’entroterra produttivo del Veneto orientale. Agosto e settembre, infatti, hanno dato ossigeno permettendo di limitare le perdite ad un deficit comunque gravissimo. Certo alcuni settori si sono salvati, e non soltanto i fornitori di servizi necessari per l’emergenza pandemica, il distanziamento e la sanificazione. Il settore ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero denuncia purtroppo un calo che supera il 50-55% (vedi anche alle pagg. 8 e 9 i dati della tassa di soggiorno). Giocoforza, le aziende hanno dovuto ricorrere a restrizioni di bilancio, limitando al massimo i costi e le assunzioni di personale. Insomma, un anno bruciato; andato in fumo ! Lo confermano i dati raccolti da “Demoskopika”, che per il settore nazionale del turismo registra una perdita di oltre 220mila posti di lavoro. E non solo: ben 50mila imprese italiane rischiano il fallimento a causa di una contrazione del fatturato di 12 miliardi di euro, una mortalità im-
Lo ha riferito Raffaele Del Rio presidente di Demoskopika, istituto che si occupa di ricerche di opinione e di mercato, spiegando che «questo si riflette sul mercato del lavoro con una perdita diretta di 220mila posti a cui, ovviamente, va aggiunto l'intero indotto... E non va dimenticato, se a qualcuno fosse sfuggito, che nel primo trimestre del 2020, si è registrato il peggiore bilancio della nati-mortalità del sistema turistico degli ultimi 25 anni.» Questa ecatombe di posti di lavoro si traduce da una parte nel gravissimo disagio sociale dei lavoratori dipendenti (moltissimi dei quali stagionali e quindi obbligati a sostenersi solo con una retribuzione limitata nel numero di mensilità), ma anche per le casse dello Stato, perché minore denaro in
to per lo Stato. Come già rammentato, il vero tasto dolente sono stati i bilanci di esercizio, perché se le aziende non hanno introito, sono obbligate ad effettuare tagli sui costi. Il generale stato di incertezza e disorientamento nei primi mesi della pandemia, con gli italiani e gli europei, e per estensione le popolazioni di tutto il mondo, condotti in un marasma comunicativo e incredibilmente contraddittorio da parte dei governi e delle task forces di esperti, ha causato situazioni di allarme diffuso e totale in-
pandemia. Si chiude con un -40%. Solo Agosto e Settembre hanno registrato presenze significative.
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certezza. Da un lato si cercava di capire se la stagione avrebbe avuto un inizio. Dall’altro - se come auspicato si fosse partiti almeno con luglio - si aveva la ineludibile certezza di vedere azzerati i mesi di aprile, maggio e giugno. A fronte della consapevolezza che le entrate sarebbero state drasticamente ridotte, ogni azienda ha dovuto rivedere i propri conteggi, procedendo anche ad un taglio drastico delle uscite, ovvero i costi di esercizio, e in primis le assunzioni di personale, che sono state praticamente dimezzate, lasciando a casa non solo gli stagionali più precari (come quelli “a chiamata”) ma anche gli immigrati da paesi est europei o asiatici. L’imperativo è stato quello di limitare le perdite a percentuali accettabili; ma il sovraccarico di lavoro è stato tutto sulle spalle dei titolari, per una stagione che ha portato molti allo sfinimento, sia fisico che psicologico. Insomma, un annus horribilis dal punto di vista umano e sociale prima ancora che econo-
mico finanziario. E ancora ci stiamo leccando le ferite.
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TURISMO - Dimezzati Arrivi e Presenze. Un milione di euro in meno per le casse comunali
I dati della tassa di soggiorno di RICCARDO COPPO
ARRIVI E PRESENZE SU DATI ISTAT. RIPARTIZIONE MENSILE (PER IL 2020 FINO AL 31 AGOSTO)
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a pandemia decurta anche l'imposta di soggiorno. Le chiusure forzate che hanno sostanzialmente azzerato i numeri del mese di maggio e ridotto dell'80% l'affluenza in giugno, oltre ad un luglio “dimezzato” quanto a presenze turistiche spiegano il mancato introito nelle casse comunali di circa un milione di euro rispetto ai dati del 2019. Se lo scorso anno al 31 dicembre il Comune di Caorle aveva incassato
TASSA DI SOGGIORNO PER ANNO E PER COMPARTO RICETTIVO.
le nostre iniziative promozionali possano contribuire a far risalire i numeri della località”. Nel merito dei dati relativi alla tassa di soggiorno si può notare come tutti i settori del comparto ricettivo abbiano sofferto per l'assenza di turisti, in particolare stranieri, ma che alcune tipologie abbiano retto meglio il colpo rispetto ad altre.
ALBERGHI Il com-
2.412.761,30 euro di imposta di soggiorno, nel 2020 l'importo si è fermato ad 1.332.898,50 euro (dato aggiornato al 30 settembre, comunque a stagione turistica conclusa). Ridotte le “perdite” invece in agosto e settembre, con un -16% ed un -11% rispetto agli stessi mesi del 2019. L'assessore al turismo Alessandra Zusso ha presentato questi dati agli operatori del ricettivo nel corso di una riunione di Dmo Caorle tenutasi a fine ottobre.
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Il risultato, pur inevitabilmente inferiore agli anni scorsi, è comunque da considerarsi positivo rispetto alle previsioni di inizio estate, quando si temeva che potesse “saltare” l'intera stagione 2020. “Abbiamo chiuso la stagione turistica con un meno 40%” spiega Zusso. “Tutto sommato possiamo sentirci parzialmente soddisfatti; altre località a noi vicine hanno registrato cali anche del 50%. Ci auguriamo che per il 2021 un miglioramento della situazione sanitaria e
parto alberghiero ha visto ridursi il gettito totale dell'imposta di soggiorno di circa il 43%, dato che ovviamente rispecchia anche il minor numero di presenze registrate dalle strutture. Tra queste i cali maggiori relativi all'imposta raccolta (e quindi anche i cali maggiori nelle presenze) si sono manifestati negli alberghi di fascia inferiore: gli hotel ad una stella hanno infatti visto contrarsi di quasi il 60% l'imposta di soggiorno dichiarata a fronte di un -38% degli alberghi a quattro stelle.
Consorzio di Promozione Turistica rinnova i vertici, presidente torna Marco Catto. Il Comune nomina un responsabile relazioni con i media
Nuovi ruoli per il turismo neoeletto direttivo del ITuristica, L Consorzio di Promozione guidato ora dal presi-
AFFITTI TURISTICI Il settore
dell'affitto turistico invece ha registrato una contrazione di circa il 50%. VILLAGGI VACANZE Il gettito prodotto dai villaggi vacanze si è ridotto del 44%, mentre dai campeggi di circa il 30%. Da segnalare, infine, che nei mesi scorsi è cessato anche il contratto triennale con il destination manager Manfred Canins, che non è stato sostituito. Come ha riferito la stessa Zusso, da quest'anno la Regione Veneto non compartecipa più ai costi di assunzione dei destination manager delle diverse Dmo ed il Comune di Caorle ha preferito per il momento rinunciare a questa figura.
dente Marco Catto e dai vicepresidenti Walter Pezzon e Marco Gusso, e di cui fanno parte anche i consiglieri Iglif Spini, Alessandra Marafon, Alberto Fiammengo, Gilberto Molena e Lucia Comisso, è già al lavoro per cercare di individuare nuove strategie promozionali, da attuare in sinergia con Dmo Caorle e l’Amministrazione comunale, che mantengano alta la visibilità di Caorle sia sul mercato italiano che su quello estero. “Abbiamo davanti a noi un periodo complicato, a causa degli effetti della pandemia da coronavirus - spiega il presidente Marco Catto - ma lavorando in sinergia con DMO Caorle e, quindi, con l’Amministrazione comunale, sono convinto che potremo fare molto per cercare di richiamare a Caorle i nostri graditi ospiti. Certo non è pensabile che già dal 2021 si possa tornare ai livelli pre Covid, ma è nostro dovere fare il possibile per continuare a promuovere l’immagi-
ne di Caorle, sfruttando tutti i canali, da quelli più moderni a quelli tradizionali. Dobbiamo lavorare consapevoli che se, come tutti auspichiamo, la situazione sanitaria migliorerà in primavera, durante l’estate 2021 i turisti stranieri vorranno tornare a Caorle, in particolare quelli di lingua tedesca. Dobbiamo veicolare per quanto possibile un messaggio di positività e fiducia che rassereni gli ospiti stranieri, oltre naturalmente ai clienti italiani che nel 2020 hanno di fatto salvato la stagione, permettendoci di contenere le perdite”. All’interno del Consiglio Direttivo è stato già istituito un tavolo di lavoro, composto dal presidente Catto, dal vicepresidente Gusso e dai consiglieri Marafon e Molena, per lo sviluppo di strategie di marketing connesse al web. Nel 2021, inoltre, grazie ad un contributo ottenuto dal Consorzio di Promozione grazie alla partecipazione ad un bando della Regione Veneto, l’ente organizzerà una giornata “B2B” che punterà a far incontrare gli operatori del ricettivo, della co-
municazione e della promozione con tutte le realtà dell’entroterra che si sono specializzate nella produzione di prodotti enogastronomici di qualità.
NUOVO RESPONSABILE ALLE PUBBLICHE RELAZIONI
Dopo aver presentato in DMO le attività di promozione svolte nel 2020, il Comune di Caorle sta già lavorando per il 2021. Annunciata la nuova collaborazione con Umberto Labozzetta, che svolgerà il ruolo di responsabile delle pubbliche relazioni del Comune di Caorle. “Negli ultimi anni abbiamo fatto della promozione e della comunicazione i nostri capisaldi – ha detto il Sindaco Luciano Striuli – ed è per questo motivo che abbiamo deciso di avvalerci di professionisti del settore sia nei paesi DACH (Germania, Austria e Svizzera) che in Italia”. Docente all’Università Cattolica di Milano per il Master in comunicazione musicale, Labozzetta curerà le pubbliche relazioni del Comune di Caorle con i vari media italiani, affiancando il team interno che già si occupa di promozione a 360°.
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La Giunta Regionale
Nominati dal Presidente Zaia gli assessori. La vicepresidenza va a De Berti, al turismo rimane Caner
L’ex sindaco di Jesolo Calzavara subentra a Forcolin
L
e elezioni dello scorso 20 e 21 settembre per il rinnovo del Consiglio Regionale del Veneto hanno visto la riconferma plebiscitaria di Luca Zaia a governatore della Regione per il terzo mandato consecutivo, dopo che il politico della Lega aveva già rivestito in precedenza i ruoli di vicepresidente durante il mandato di Giancarlo Galan, e di ministro dell’Agricoltura e Pesca del governo Berlusconi dal 2008 al 2010.
Lo scorso mese, Zaia ha provveduto a nominare gli assessori che lo affiancheranno nel quinquennio fino al 2025, con queste deleghe: - Presidente Luca Zaia: COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE - ATTUAZIONE AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA, FEDERALISMO, REFERENDUM CONSULTIVI PREVISTI DA LEGGI REGIONALI - RELAZIONI INTERNAZIONALI E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA E TRANSNAZIONALE - FUNZIONI DI CONTROLLO E ISPETTO-
RATO - COMPETENZE ISTITUZIONALI (STATO-REGIONE) – CONFERENZE ISTITUZIONALI - RAPPORTI CON PARLAMENTO NAZIONALE ED EUROPEO ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI - GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI INVERNALI 2026 ED ALTRI GRANDI EVENTI - STATISTICA.
- Vicepresidente Elisa De Berti: AFFARI LEGALI E CONTENZIOSO - LAVORI PUBBLICI - SVILUPPO LOCALE/ IPA - INFRASTRUTTURE PROGRAMMAZIONE DEI TRASPORTI - TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - NAVIGAZIONE INTERNA E PORTUALE - MOBILITà SO-
Gianpaolo Bottacin: - PROGRAMMAZIONE PER LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE - CAMBIAMENTI CLIMATICI TUTELA DEL SUOLO E DELL’ARIA - CICLO INTEGRATO DELL’ACQUA - DIFESA DEL SUOLO E MITISTENIBILE
GAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO - FORESTE - CAVE - PROTEZIONE CIVILE E ANTINCENDIO BOSCHIVO SPECIFICITà PROVINCIA DI BELLUNO - COORDINAMENTO PIANO STRAORDINARIO ALIENAZIONI IMMOBILI E PARTECIPAZIONI.
- Francesco Calzavara BILANCIO E CONTROLLO FINANZIARIO - FI-
NANZE E TRIBUTI - DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE AT T UA Z I O N E PROGRAMMA DI GOVERNO - RAPPORTI CON CONSIGLIO REGIONALE - RAPPORTI CON IL CREDITO - PARTECIPAZIONI SOCIETARIE - RISORSE UMANE - AFFARI GENERALI, DEMANIO E PATRIMONIO - SISTEMA INFORMATICO, E-GOVERNMENT E AGENDA
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DIGITALE - SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA, TRASPARENZA, ANTICORRUZIONE RAPPORTI CON ENTI LOCALI - RIORDINO FUNZIONI DI COMPETENZA REGIONALE FUNZIONI METROPOLITANE
- Caner Federico PARTECIPAZIONE
ALLE ISTITUZIONALI IN SUPPORTO AL PRESIDENTE - PROGRAMMAZIONE (FAS E FSC) - PROGRAMMI FERS PROGRAMMA ITALIA-CROAZIA - TURISMO - TRASPORTI A FUNE - COMMERCIO ESTERO E INTERNAZIONALIZZAZIONE - ECONOMIA E SVILUPPO MONTANO - ATTIVITà PROMOZIONALI - POLITICHE DELL’AGRICOLTURA E ZOOTECNIA - POLITICA AGRICOLA COMUNE –PAC - PIANO DI SVILUPPO RURALE (FEOGA) - PROGRAMMA COMUNITARIO LEADER - FITOSANITARI - PRODUZIONI AMBIENTALI E VEGETALI - BONIFICA
CONFERENZE
- Cristiano Corazzari PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA - BENI AMBIENTALI, CULTURALI E TUTELA DEL PAESAGGIO PARCHI E AREE PROTETTE CACCIA - PESCA E ACQUACOLTURA - POLIZIA LOCALE – SICUREZZA - CULTURA, SPETTACOLO E SPORT - EDILIZIA SPORTIVA - EDILIZIA DI CULTO - EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA - IDENTITà VENETA - FLUSSI MIGRATORI/VENETI NEL MONDO - DIRITTI UMANI - MINORANZE LINGUISTICHE. - Elena Donazzan POLITICHE DELL’ISTRUZIONE - DIRITTO ALLO STUDIO SCUOLE PARITARIE - EDILIZIA SCOLASTICA - PROGRAMMAZIONE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE - PROGRAMMI COMUNITARI FSE - POLITICHE PER IL LAVORO - PARI OPPORTUNITà - UNIVERSITà E RICERCA FONDAMENTALE CON RIFERIMENTO AI RAPPORTI CON LE UNIVERSITà VENETE E GLI ISTITUTI DI RI-
CERCA NAZIONALI E REGIONALI - ACCORDI DI PROGRAMMA AI SENSI DEL DM MISE 1° APRILE 2015.
- Manuela Lanzarin: PROGRAMMAZIONE SANITARIA E SOCIO SANITARIA - TUTELA DELLA SALUTE - IGIENE PUBBLICA - PROGRAMMAZIONE EDILIZIA A FINALITà COLLETTIVE - ATTUAZIONE ART. 20, LEGGE N. 67/1988 SICUREZZA ALIMENTARE SERVIZI VETERINARI - PROGRAMMAZIONE E SERVIZI SOCIALI - INTERVENTI A FAVORE DELLA FAMIGLIA, DEI MINORI, DEI GIOVANI, DEGLI ANZIANI E PORTATORI DI HANDICAP NON AUTOSUFFICIENZA E DISABILITà - VIOLENZA DI GENERE - NIDI E SERVIZI INNOVATIVI - SETTORE DEL NO PROFIT E DEL VOLONTARIATO
- RAPPORTI CON ISTITUZIONI
DI ASSISTENZA E RIFORMA DEL SETTORE.
- Roberto Marcato: ARTIGIANATO - COMMERCIO - ACQUE MINERALI E TERMALI - PICCOLE E MEDIE IMPRESE - INDUSTRIA – FIERE E MERCATI - DISTRETTI - RICERCA E INNOVAZIONE - IM-
PRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE - ENERGIA PER TUTTE LE FILIERE - TUTELA CONSUMATORE - SVILUPPO BANDA LARGA - RICONVERSIONE POLO INDUSTRIALE DI MARGHERA - LEGGE SPECIALE PER VENEZIA.
Rispetto alla precedente legislatura, da rilevare l’incarico di vicepresidente affidato a Elisa De Berti, l’introduzione di Francesco Calzavara (a Jesolo è stato assessore al turismo dal ‘93 al 2001 e poi sindaco per altri due mandati dal 2002 al 2012) in luogo di Gianluca Forcolin, e la riduzione di due assessorati, con accorpamenti delle materie della sanità, e dell’agricoltura e ambiente.
Il Genio Civile regionale ignora le richieste dell’Amministrazione per la messa in sicurezza del Porto
Muretta del Rio: ancora niente lavori ! d
Per il momento, come ha spiegato il Vicesindaco ed Assessore ai lavori pubblici Giovanni Comisso, dal Genio Civile Regioopo svariati solleciti da parte del- nale, competente per l’esecuzione di quel’Amministrazione comunale, ri- sti lavori di difesa dal rischio idrogeologimangono ancora fermi “al palo” i la- co, sono arrivate solamente risposte invori di sistemazione del muretto del Porto terlocutorie che, in sintesi, si possono ripeschereccio e di messa in sicurezza delle assumere con “faremo i lavori quando ci banchine e degli argini del Canale dell’Oro- saranno i soldi per pagarli”. Per ora, invece, le risorse necessarie ad logio. eseguire queste opere che dovrebbero difendere il centro storico e Sansonessa dal rischio di potenziali alla12 novembre 2019 gamenti non ci sono, o sono state dirottate verso altri progetti che evidentemente gli organi regionali devono aver ritenuto come prioritari. Questo atteggiamento preoccupa Così titolavamo in queste pagine un anno fa non poco la politica locale: anche la quando, la notte del 12 novembre, si evitava minoranza nei mesi scorsi ha più voll’esondazione del Rio interno solamente per te sollecitato l’Amministrazione a pochi centimetri. Il muretto di contenimento continuare a richiedere alla Regione aveva mostrato grande fragilità con preoccul’esecuzione di queste opere ritenute panti infiltrazioni. non più indifferibili. La mattina seguente apprendevamo la notiCon un’interpellanza, le consigliezia che a Venezia lo scirocco aveva innalzato la re della lista “Liberi e Trasparenti” marea al pauroso livello di 187 cm, la seconda Marilisa Ferraro e Katiuscia Doretto, quota più alta dopo i 194 cm dell’alluvione del dopo aver contestato l’inerzia della 1966. Giunta comunale, hanno proposto a questa di impiegare parte dell’avanzo di amministrazione del bilancio comunale per il rifacimento del muretto che circonda il porto e lungo il quale la Protezione Civile ha posato nei mesi scorsi diversi sacchi di sabbia in previsione di possibili “acque grandi” che, almeno per il momento, questo terribile 2020 ci ha risparmiato. “L’avanzo di amministrazione lo abbiamo impiegato per la realizzazione di opere che competono al Comune” - spiega Comisso. “È però certamente increscioso quello che sta succedendo. Il problema non riguarda solo il muretto del porto, ma anche le banchine lungo il Canale dell’Orologio che ormai sono pesantemente danneggiate dal moto ondoso causato dal passaggio di pescherecci ed imbarcazioni, tanto che queste opere non svolgono più la fun...e nel 2018 zione di difesa degli argini, soprattutto sul lato Sansonessa. «Molta preoccupazione ha destato il muretAbbiamo chiesto alla Regione di into Rio Interno che ha manifestato numerose infiltrazioni sia lungo Strada Nuova che in Riva dei Bragozzi. Urge, senza dubbio, un intervento di messa in sicurezza della struttura per evitare il rischio di crolli e di conseguenti allagamenti del centro storico.» di RICCARDO COPPO
La notte della paura
SOPRA. Infiltrazioni d’acqua durante la mareggiata del 12 novembre 2019. SOTTO. I sacchi di sabbia posti lungo il muretto di contenimento.
serire questi interventi tra quelli da finanziare con le risorse messe a disposizione per la tempesta Vaia, ma anche in questo caso non abbiamo ricevuto risposte. Il Genio Civile qui da noi ha eseguito opere importanti come la sistemazione del molo a Falconera e sta per dare il via alla realizzazione dei pennelli sulla spiaggia di Ponente. I lavori di messa in sicurezza del porto però, così come l’escavo del Rio che da tempo chiediamo, sembrano non essere una priorità per la Regione, nonostante le plurime richieste che il Sindaco ha inviato, l’ultima non più tardi di un paio di settimane fa”.
caorle 2020 11
Una Variante al Piano degli Arenili
Già effettuato il deposito delle osservazioni che i concessionari intendono esporre al Comune
La decisione però sarà rimessa alla compagine amministrativa che emergerà dopo il voto del 2021
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di RICCARDO COPPO
iamo ormai vicini alla scadenza del mandato dell’attuale Amministrazione comunale: nella primavera del 2021 (emergenza covid permettendo) i caorlotti torneranno alle urne per eleggere il nuovo primo cittadino ed il
nuovo consiglio comunale che post elezioni. L’attuale Giunta ha comunrimarranno in carica fino al que dato un discreto impulso 2026. Alcuni provvedimenti saran- alla procedura pubblicando l’avviso per il no quindi inevitabildeposito delle mente rinviati alle scelte di indirizzo Per dare una osservazioni parte di tutpolitico della futura organizzazione da ti gli interessati Amministrazione. più nuova (i concessionaTra questi, con tutri degli stabilita probabilità, ci sarà e moderna menti) che anche la variante al alle spiagge chiedono una Piano Particolaregdi Caorle modifica rigiato degli Arenili spetto all’atche dovrebbe prevedere una revisione sistematica tuale situazione. Osservazioni dell’attuale dispositivo tecnico, che sono arrivate e che ora soapprovato circa un decennio fa no sul tavolo dei competenti e che l’attuale Amministrazio- funzionari del Comune per la ne ha sin dall’inizio del manda- disamina. Nel frattempo è stata anche to considerato come “nato vecchio”: dopo una lunga gestazio- avviata la procedura di gara ad ne, infatti, il documento è en- evidenza pubblica per ad trato in vigore quando le esi- l’affidamento genze degli utenti della spiag- esperti dell’incarico di redazione di tutti gli gia erano già cambiate. È lo stesso Sindaco Luciano elaborati tecnici neStriuli ad aver precisato che ra- cessari all’approvagioni di opportunità e rispetto zione della variante al istituzionale renderanno pro- Piano particolareggiababile l’approvazione definiti- to degli Arenili. “Finora abbiamo riva della variante solamente
“
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cevuto osservazioni che riguardano diversi aspetti del Piano oggi vigente” - spiega il Sindaco Striuli. “Sono state chieste modifiche che riguardano le strutture, la qualità dei materiali da utilizzare in spiaggia, una diversa organizzazione dei comparti spiaggia e dei servizi di salvataggio, soprattutto per quanto riguarda i comparti centrali di Altanea, senza dimenticare la gestione delle spiagge libere. In generale possiamo dire che le diverse osservazioni giunte dagli interessati vanno tutte nel senso di dare una visione più nuova e più moderna alla nostra spiaggia, principale elemento dell’offerta turistica della nostra città”.
Incontro programmatico con i Soci: Diverse novità per la stagione 2021
i è svolto nella giornata di venerdì 20 novembre presso Expomar, il secondo incontro programmatico con i soci, dopo gli appuntamenti pre-lockdown di fine 2019. La partecipazione numerosa, assieme ad un clima propositivo e di condivisione hanno reso l’evento l’occasione per ripartire dal lavoro svolto, con la determinazione ad accelerare sugli obiettivi comuni. Il lockdown è stato un periodo di grande difficoltà in quanto si sono dovute intraprendere scelte e linee gestionali in una condizione di grave incertezza normativa e del futuro, con l’intento di garantire la continuità lavorativa del personale, le condizioni storiche di servizio ai soci e un livello
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di accoglienza adeguato agli utenti. I tempi ci hanno premiato, certo con qualche sbavatura, ma la consapevolezza di aver superato una delle sfide più difficili
della storia del Consorzio ci rende più forti, più uniti e preparati al lavoro che ci aspetta.
Il Tema da cui si è assieme ripartiti è la Qualità, individuata nella triplice declinazione di qua-
lità organizzativa, delle infrastrutture e del servizio: in una città che si rinnova, nelle strutture ricettive e nella proposta promozionale, è oggi inderogabile completare il lavoro in arenile, già avanzato nella direzione di una offerta sempre più curata e al passo con i tempi. Sono già programmati ulteriori incontri per la fase esecutiva che vede l’introduzione già per la stagione 2021 di importanti novità nell’ambito dei servizi agli ospiti e delle attrezzature.
- Francesco Perissinotto Presidente Consorzio Arenili Caorle
Saranno realizzate dal Genio Civile in spiaggia di Ponente nuove barriere contro l’erosione
Quattro nuovi maxi-pennelli a mare Q
uattro maxi pennelli a mare sorgeranno lungo la battigia della spiaggia di Ponente, rimpiazzando gli otto pennelli più piccoli - realizzati negli anni ‘50/’60 - ormai troppo corti e vicini per rappresentare un’adeguata protezione del litorale dall’erosione del mare e delle mareggiate (nella foto piccola in basso, la mareggiata del 30 agosto 2020). Il protocollo d’intesa, firmato nel 2018 da Comune di Caorle, Consorzio AreniliCaorlespiaggia e Regione Veneto porta alla realizzazione di quattro pennelli della lunghezza variabile fra i 90 e i 180 metri, nonché di un geotubo di chiusura tra le testate dei pennelli in modo da garantire maggiore stabilità dell’arenile grazie al contenimento del materiale. Il progetto prevede la costruzione di due pennelli (il terzo e quarto, come indicato nella mappa) quest’anno, e gli altri due l’anno prossimo. Il quarto pennello, quello
più a est, sarà curvilineo. Questo perché, vista comunque la
parità di efficacia idrodinamica con quelli verticali, si inserisce meglio nel contesto paesaggistico tra la spiaggia e la scogliera, caratterizzata quest’ultima da vari punti di curvatura, e tenderà la vista verso la chiesa della Madonna dell’Angelo. Verranno a crearsi, inoltre, le condizioni per il formarsi di una spiaggia
libera, attualmente mancante in questa zona del litorale, tra il pennello e la scogliera a mare. Gli altri pennelli, invece, saranno di lunghezza crescente verso ovest, man mano che ci si avvicina alla foce del fiume Livenza, con il pennello più lungo (il 1°) che raggiungerà la lunghezza di 180 metri. Al fine di ripristinare la posizione della linea di riva oggi in erosione, è previsto inoltre il ripascimento del tratto di costa, che avverrà con materiale sabbioso da prelevare dalla Spiaggia di Levante, per un volume di 30mila metri cubi. Obiettivo generale della progettazione è quindi la protezione e la stabilizzazione della Spiaggia di Ponente dalle mareggiate che negli ultimi anni hanno reso vulnerabile il litorale all’erosione ed esportazione di sabbia. Il finanziamento dei lavori deriva da fondi istituiti con l’ordinanza del dipartimento di Protezione Civile 558/2018 emanata a seguito della “tempesta Vaia”, con una compartecipazione dell’Amministrazione comunale.
di Michele Ineschi
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Iniziativa di solidarietà di Mara Cossutti e numerosi concittadini, Associazione Bakà e Lions Club per dotare i reparti e le camere degli ospiti isolati, di tablet collegati ai famigliari via internet-wifi
Casa di riposo in emergenza covid Nessun contagiato nei primi mesi della pandemia Ma a novembre 48 positivi tra ospiti e personale
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ei primi terribili giorni della pandemia da coronavirus, quando nelle case di riposo per anziani e Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) di tutto il Nord Italia scoppiavano devastanti focolai di contagio, la Casa di Riposo “Don Moschetta” di Caorle ne rimaneva fortunatamente immune. Tra gli oltre 70 ospiti e il per-
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sonale di servizio e amministrativo, grazie alle precauzioni immediatamente adottate, nessun caso di positività. Ora però, anche la nostra casa di riposo è stata raggiunta dal virus, che si è velocemente propagato nelle settimane di metà novembre, fino a contagiare 34 ospiti e 14 operatori il 27 novembre, divenuti poi 37 ospiti e 9 ope-
ratori l’1 dicembre. Per fortuna, solo pochi di loro hanno presentato sintomi. «La casa - ha spiegato il direttore Paolo Giacopello, che informa costantemente sulla situazione mediante la pagina fb - è quotidianamente monitorata dall’equipe di medici dell’USCA, per garantire la massima tutela sanitaria, in concerto con i nostri medici, e il nostro personale che continua ad attuare tutte le necessarie misure per contenere lo sviluppo del virus. Le attività che non riguardano la Casa di Riposo sono state esternalizzate: la mensa scolastica è ora stata presa in carico dal Hotel International ed il Servizio SAD viene gestito dall'esterno.» La situazione è dunque pesante, sia per l’aver dovuto porre in camerette isolate tutti gli ospiti, sia per la mancanza di personale sanitario, la cui positività ha obbligato alla quarantena in isolamento. Il personale non positivo al virus (sottoposto al tampone rapido e a quello molecolare ogni giorno) deve espletare doppi e anche tripli turni di lavoro. Un’azione di volontariato e di grande sensibilità è stata messa in atto da Mara Cossutti, che assieme a numerosi concittadini, negozi ed altre aziende di Caorle ha attivato una colletta al fine di acquistare una quindicina di tablet - per una spesa di circa 1.500 euro - che servano per collegare via internet-wifi gli ospiti ai loro famigliari. Grandin Group ha aderito all’iniziativa donando quattro televisori, mentre il Lions Club Caorle coprirà i costi - circa 2.600 euro - per l’installazione degli impianti wifi ai piani 1° e 2°, che ne sono al momento privi. E non di meno, l’Associazione Bakà ha provveduto ad installare nel piazzale retrostante alcuni gazebi da usare come punto di consegna di pizze che periodicamente Pizza Pazza dona gratuitamente agli ospiti e al personale in servizio.
Viale e Piazza: tutto nuovo
Continuano alacremente i lavori, da concludere entro Pasqua
Si sta completando il primo stralcio di Viale Santa Margherita
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di FLAVIO INESCHI
ntro Pasqua 2021, o giù di lì, la zona di ponente del capoluogo avrà una nuova Piazza Sant’Antonio e un nuovo Viale Santa Margherita, completo per il primo stralcio, ossia fino a Via Gozzi.
Lo scorso ottobre sono ripresi i lavori sul tratto rimanente compreso tra Via Manzoni e Via Gozzi, che viene realizzato in continuità a quanto finora eseguito: strada a senso unico lato nord, pista ciclabile lato mare e arredo urbano. I lavori del primo stralcio si concluderanno entro la Pasqua 2021, fatto salvo qualche minore lavorazione di rifinitura.
Lavori in Piazza Sant’Antonio Anni ‘60
PIAZZA SANT’ANTONIO
Del Viale abbiamo già visto la prima metà, realizzata tra ottobre 2019 e maggio 2020, e pure abbiamo riscontrato alcuni palesi incongruenze, in primis il cordolo tra carreggiata e pista ciclabile, la cui forma prismatica costituisce purtroppo un pericolo.
I primi giorni di ottobre sono iniziati anche i lavori di riqualificazione di Piazza Sant'Antonio. Gli stessi sono previsti a fasi diverse a seconda dello stato di avanzamento e della viabilità, e sono a cura della ditta che sta realizzando il nuovo albergo The One Caorle (ex Hotel Caorle), nell’accordo pubblico-privato. Anche la loro conclusione è prevista per Pasqua 2021.
do viario e urbano, che in estate diventa anche isola pedonale serale, va pensata una riqualificazione (escludendo eco-mostri!!) che sappia mettere in connessione il centro storico con la rinnovata zona di Ponente.
VIALE SANTA MARGHERITA SECONDO STRALCIO
A tutt'oggi - informa il Comune di Caorle - è in corso la progettazione esecutiva del secondo stralcio della riqualificazione del viale, che interesserà il tratto compreso tra Via Gozzi e Piazza Piave, e ricomprenderà anche Piazza De Gasperi.
I NODI DI VIA L. DAL MORO E IL RESTO DEL VIALE
È ben vero che negli ultimi 20 anni (ma anche 30) sono stati fatti nella rete viaria del capoluogo soltanto sporadici interventi tampone. E quindi va dato atto che questa Amministrazione, in quattro anni, ha operato un intervento di riqualificazione radicale, preceduto da quello di Viale Pompei. Ma vi è anche la consapevolezza che il fondo stradale del tratto finale di Viale Santa Margherita è ridotto ad un tracciato da “camel trophy”, con gravi disagi per automobilisti e più ancora ciclisti. E inoltre, rimane senza risposta il problema di Via Luigi Dal Moro, strategico collegamento tra Rio Terrà/Via Roma e la Piazza Sant’Antonio stessa. Per questo nevralgico no15
bbiamo anticipato, A nel numero di Ottobre di CMM, la prossima
realizzazione, da parte della Città Metropolitana di Venezia (ovvero quella che era la Provincia) di un percorso ciclabile in Sesta Presa, per un tratto a lato della strada provinciale n. 59 e in parte sull’argine del Fiume Livenza, che raccorderà il centro parcheggio scambiatore di Sansonessa con il Ponte Riello, e quindi sarà di servizio per il collegamento sia con la frazione rurale di San Gaetano e, da questa, anche Ottava Presa, utilizzando le strade già esistenti. Il costo si aggira sul milione di euro e i lavori dovrebbero partire con il nuovo anno. E così la rete di piste ciclabili di Caorle si arricchisce ulteriormente, facendo diventare la nostra città un punto di attrazione e richiamo per la proposta turistica dell’intero litorale. Infatti, oltre ai collegamenti con Porto Santa Margherita e Duna Verde che assommano a svariati chilometri, oltre alla ciclopedonale che porta alla laguna e costeggia il Canalon e il Palangon/Saetta, va aggiunto il percorso realizzato a Ca’ Corniani nei terreni di Genagricola. E che dire poi delle infinite opportunità cicloturistiche già esi-
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Dal Capoluogo a San Gaetano. Ma ne serve una anche per Falconera
Piste ciclabili: altre opportunità stenti nell’ambito della Laguna di Caorle, da Valle Vecchia alla Brussa, al Bosco delle Lame (in comune di Concordia Sagittaria) e lungo il Marango fino a San Gaetano. Insomma, una straordinaria rete infrastrutturale che gli appassionati di cicloturismo, locali e stranieri, ben conoscono. E non basta: è in progredire anche un ambizioso piano di sviluppo dei percorsi ciclabili tra Veneto e FriuliVenezia Giulia con la “Ciclovia” che in un futuro prossimo metterà in rete addirittura Venezia con Trieste, passando proprio per le nostre strade e gli ambiti lagunari, dove già Bibione ha allestito un collegamento di traghetto stagionale da Baseleghe a Brussa. Di fatto la Ciclovia Trieste–Venezia è un percorso ciclabile, parte su piste riservate e parte su strade secondarie, frequentata soprattutto tra la primavera e il primo autunno, ideale anche per organizzare la prima vacanza in bicicletta: data la confor-
mazione del territorio e il fatto che il percorso è sempre in prossimità del mare, il tracciato è sostanzialmente pianeggiante e la sua lunghezza è di circa 250 km. Insomma, il turismo del futuro, quello a vo-
re Trieste con la Laguna a Falconera. Si tratta anzitutto di una necessità infrastrutturale viaria, perché Viale dei Cacciatori, pur rifatto e allargato una ventina di anni fa, rimane del tutto inadeguato al traffico veico-
lare, ciclabile e per i pedoni che lo percorrono estate e inverno. Realizzare una passerella (in legno o materiali ecocompatibili e con un costo contenuto) sul fronte spiaggia, sarebbe quantomai opportuno.
NALE O D E OP CICL A L EREL PASS
cazione ambientale, un turismo che gravita tutto l’anno ed è considerato economicamente più “ricco” di quello prettamente balneare (110€ pro die per il cicloturista, contro 95€ pro die per il turista balneare). Allora, proponiamo (per la seconda volta, in realtà) la necessità di realizzare una pista ciclopedonale anche lungo la spiaggia di Levante di Caorle, collegando Lungoma-
Il Comune lancia un concorso di idee per dare un nuovo volto alla promenade di levante
Riqualificazione di LUNGOMARE TRIESTE
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n concorso di idee per riqualificare Lungomare Trieste, tratto di strada che costeggia la spiaggia di Levante e porta a Falconera. È questo il piano dell’Amministrazione comunale, già praticato con la riqualificazione di Viale Santa Margherita. Il Comune di Caorle ha infatti pubblicato un bando, aperto ai soggetti professionali (architetti, ingegneri, paesaggisti ed equipollenti) le quali proposte dovranno giungere come termine ultimo entro le ore 12:30 del 12 febbraio 2021. Appunto seguendo il medesimo
Lungomare Trieste oggi.
iter che ha portato alla realizzazione del nuovo Viale Santa Margherita, anche per quanto riguarda Lungomare Trieste saranno analizzate le proposte da parte di una Commissione giudicatrice di esperti, che selezionerà una graduatoria di merito e individuerà il progetto vincitore. Vengono indicate diverse finalità che i progetti dovranno raggiungere: garantire spazi idonei al transito Lungomare Trieste negli anni ‘70.
di autoveicoli, pedoni e ciclisti; prevedere un sistema di illuminazione con tecnologia finalizzata al risparmio energetico; presenza di spazi verdi che arricchiscano l’ambiente; abbattimento delle barriere architettoniche; sviluppo dei collegamenti viari per l’accesso al mare.
Inoltre, è prevista la realizzazione di posti auto interrati (3mila o più) nell’ultima parte dell’arenile. Auspichiamo che il progetto preveda anche la realizzazione di servizi igienici pubblici e fruibili tutto l’anno.
I PROGETTI DI VENT’ANNI FA
Questo intervento si preannuncia particolarmente complicato (ben più di Viale Santa Margherita) per i vari approcci ed interessi che va a toccare. D’altra parte, l’ambito tra i più prestigiosi ma anche degradati di Caorle, necessita di una riqualificazione che viene chiesta a gran voce da tutti. Infatti, già vent’anni fa erano stati ipotizzati progetti di allargamento del sedime stradale, di realizzazione di promenade e pista ciclabile, giardini (anche piscine), parcheggi. Le stesse necessità che vengono prospettate dal bando di oggi. Ma ogni ipotesi di intervento era stata cassata, vuoi per la divergenza di opinioni degli attori dell’ambito (in primis alberghi e residenze turistiche), vuoi per la mancanza di fondi con cui finanziare l’opera. Anche oggi, dopo un anno di crisi economica spaventosa anche per le casse comunali, non sembra realistico immaginare che il Comune di Caorle abbia le risorse finanziarie adeguate le quali, qualora vi fossero state, sarebbero ben servite a manutenere molte strade con fatiscenti asfaltature oramai degradate e marciapiedi dissestati nell’area più orientale del capoluogo. Comunque, è assodato che una riqualificazione di Lungomare Trieste è indispensabile.
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Pesca: in Veneto calano flotta e occupati Non basta una buona stagione autunnale per recuperare le drastiche perdite di quest’anno Già i dati del 2019 erano negativi rispetto al 2018. Il bilancio del 2020 sarà drammatico
na buona “fraìma”, la stagione di pesca autunnale, per la marineria di Caorle, con pescate abbondanti e anche prezzi al mercato moderatamente soddisfacenti, almeno per quanto riguarda le specie più pregiate. La ristorazione locale ha fatto la sua buona parte, fin che c’è stata la possibilità di lavorare e offrire alla clientela sia locale che turistica le prelibatezze del nostro mare. Altrettanto si può dire per la distribuzione all’ingrosso, che considera il pesce di Caorle sempre più un marchio di qualità. E adesso contiamo sulle festività natalizie, che tradizionalmente vedono rilanciare i ristoranti e rifiorire la cene in famiglia, anche se mancheranno quelle grandi serate a tavola
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aziendali, associative e tra compagnie di amici. Purtroppo, però, non basta l’autunno a far recuperare le perdite accumulate nel periodo più ricco, quale è la primavera e la stessa stagione turistica. Quel che è andato perso, non si recupera più. Lo affermano anche i
ro di occupati sono in calo rispetto al 2018. Più in dettaglio, risulta che anche nel 2019 la consistenza della flotta peschereccia veneta si è mantenuta stabile, visto che alle 652 unità registrate corrisponde una perdita di appena lo 0,9% rispetto al precedente anno, mentre un
numeri dell’osservatorio per la pesca di Veneto Agricoltura, secondo cui è vero che il pescato locale e il numero delle imprese ittiche è in crescita, ma sia la flotta peschereccia che il nume-
po’ più corposa risulta la diminuzione di alcuni parametri costruttivi delle barche come stazza (-4%) e potenza motore (-3,2%). Lieve incremento delle imprese attive nella
filiera ittica regionale le quali con 3.802 unità fanno segnare un +0,4% rispetto al 2018, ma è il numero degli occupati a preoccupare: con 7.235 unità lavorative attive, sono in decrescita del -6,9%. Nel 2019, il prodotto sbarcato locale, pescato dai pescherecci veneti e conferito giornalmente nei 6 mercati ittici regionali, ha fatto segnare un aumento della produzione del +5,7% rispetto al 2018, a fronte delle 20.915 tonnellate pescate, col relativo fatturato che si mostra sulla stessa lunghezza d’onda con un +4,7% (50,7 milioni di euro), mentre i prezzi di vendita alla produzione si mostrano in leggero calo (-0,8% medio). La voce del pescato locale che maggiormente ha inciso sull’aumento dei quantitativi sbarcati nei mercati è rappresentata dal pesce azzurro
(alici e sardine), che nel 2019 evidenziano una crescita dei volumi del 9,5%, con il mercato di Pila-Porto Tolle ad incidere in maniera determinante sull’incremento grazie al +12,8%. Anche la venericoltura (l'allevamento di molluschi, in particolare i bivalvi) mostra una variazione negativa per la produzione rispetto al 2018, visto che alle 10.643 tonnellate prodotte si associa una perdita annua del -2,0%. Con le 4.087 tonnellate rilevate lo scorso anno, infine, i due Co.Ge.Vo. veneti mostrano un calo della produzione totale di molluschi di mare del 10,4% rispetto all’anno precedente, con le vongole che perdono l’11% e i fasolari l’8,7% rispetto al 2018. In perdita le esportazioni di pesce veneto (-8,2%), mentre continuano a salire le importazioni (+0,6%).
PARCO
della Laguna
L’
LAGUNA DI CAORLE
L’inestimabile valore dell’Acqua
Bene comune dell’umanità, l’acqua dolce va preservata per tutti
Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile del Pianeta - che abbiamo presentato in queste pagine lo scorso anno - dopo i temi della povertà e della fame, della salute e benessere, dell’istruzione, dell’uguaglianza di genere per i popoli della terra, all’obiettivo n. 6 presuppone il diritto all’acqua pulita e all’igiene. Entro il 2030, infatti, è richiesto ai governi dei Paesi di garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti. Sembrano temi banali, per un pianeta ricoperto in gran parte dall’acqua di oceani, mari, laghi e fiumi. E in quanto all’igiene, beh, il dislivello è assolutamente incolmabile tra paesi poveri e paesi ricchi, e all’interno di questi, tra aree centrali moderne e sviluppate, contro periferie urbane degradate. Ma noi stessi siamo fatti in larga parte di acqua: il corpo umano è composto per il 70% di acqua, che è quindi indispensabile per la sopravvivenza e per mantenere il nostro organismo in uno stato di buona salute. L'acqua copre il 71% della superficie della Terra, di cui il 97,5% è salata, e occupa un volume enorme: un miliardo e mezzo di chilometri cubi. Tutte le acque del pianeta, degli oceani, dei fiumi, del sottosuolo e dell'atmosfera, sono ovviamente connesse tra loro. In definitiva, l’acqua dolce costituisce solo il 2,5%, e quella realmente utilizzabile è meno della metà. L’acqua è bene comune dell’umanità, risorsa primaria, sempre più preziosa, tanto da essere considerata un bene di consumo e per questo soggetta alle leggi del mercato. Intorno all’acqua, vero e proprio “Oro Blu”, oggi si muovono grandi interessi economici: per essa si arriva a combattere vere e proprie guerre. Quando l’acqua dolce inizia a scarseggiare, si assiste al crollo della produzione di derrate alimentari. Nel 2000 l’ONU dichiarava che il consumo di acqua dolce tra il 1900 e il 1995 è aumentato di ben 6 volte, più del doppio del livello di crescita della popolazione. La Banca Mondiale ha riconosciuto oltre 500 conflitti legati al controllo delle risorse idriche, fra questi la recente guerra civile in Siria. La carenza d’acqua dolce ha numerose cause: il graduale cambiamento climatico; il “water grabbing” ovvero il furto dell’acqua da parte di un governo o autorità che la sottrae alla popolazione; le infrastrutture di acqua potabile obsolete o carenti che ne favoriscono la dispersione; l’aumento dei prezzi dovuto alle privatizzazioni che vari governi attuano con la cessione della gestione acquea a società private. Nel 2016 la siccità e la desertificazione hanno contribuito ad aumentare di ben 50 milioni le popolazioni già colpite da “fame
Foto: Pierluigi Marchesan
estrema”; nel 2017 la tragedia dell’Equatoria, provincia del Sud Sudan, ha visto le persone uccidersi a vicenda per la poca acqua rimasta nei pozzi. Circa un terzo della popolazione mondiale già oggi vive in Paesi considerati ad emergenza idrica, con un consumo che supera più del 10% il totale dell’offerta. Con questo trend i due terzi della popolazione della Terra nel 2025 vivrà in analoghe condizioni. Per il mondo scientifico, nel 2020 è già stato raggiunto in molte parti del mondo quello che viene definito il “Day Zero”, il giorno cioè in cui i rubinetti resteranno letteralmente a secco. È accaduto in svariate grandi città: da Città del Capo in Sudafrica, passando per San Paolo in Brasile, arrivando fino a Chennay in India. Quasi un miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile e circa 4 miliardi di persone fronteggiano almeno per un mese all’anno una condizione di grave scarsità di acqua, mentre il 12% della popolazione mondiale (di cui gli europei fanno parte) consuma l'85% della sua acqua totale. Il 20% delle falde mondiali sono eccessivamente sfruttate. In Italia ne consumiamo in media 220 litri al giorno per abitante; il nostro livello di consumo è superiore anche alla media europea. Se il degrado dell'ambiente naturale e la pressione insostenibile sulle risorse idriche globali continuano ai tassi attuali, il 45% del PIL globale e il 40% della produzione globale di cereali saranno a rischio entro il 2050.
Anche gli ambiti salmastri rientrano in queste problematiche, anche per le vocazioni legate alla pesca. Sempre l’anno scorso, in queste pagine, abbiamo riferito in merito al Contratto di Area Umida nell’ambito del Progetto Wetnet, col fine della salvaguardia della nostra Laguna. Tra le azioni da portare a compimento vi sono la creazione di un programma di riequilibrio dei rapporti tra le foci del Baseleghe e del Nicesolo, l’agevolazione dello scambio di acqua dolce e salata, la riapertura del canale Baseleghe tra il Dossetto e Vallevecchia, la salvaguardia ambientale, la difesa della fauna, la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura.
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L’impossibilità di effettuare viaggi all’estero ha obbligato i vacanzieri a rimanere in Italia
Quest’anno per i caorlotti...vacanze siciliane !
A ottobre molti hanno scelto il mare e il patrimonio culturale. Gettonate anche Toscana e Puglia a fine settembre a ottobre inoltrato, le pagine facebook dei caorlotti sono state inondate di selfies e immagini scattate sui luoghi più suggestivi della Sicilia: il limpido e caldo mare, le cattedrali barocche, i templi grecoromani, le specialità enogastronomiche e la movida slow, caratteristiche della grande isola italiana. Eh sì, perché in tempi di chiusura degli spazi aerei, le mete tradizionali delle “vacanze caorlotte” di fine stagione balneare (Isole Canarie, Santo Domingo, Thailandia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, ecc.) sono state precluse, e quindi giocoforza moltissimi connazionali si sono dovuti rivolgere alla cosiddetta vacanza domestica, ovvero sul territorio nazionale. Cosa, peraltro, che si è verificata per tutti i mesi estivi, quando anche sulle nostre spiagge veneziane si sono visti per l’80% turisti italiani. E così, tutti alla scoperta della Sicilia, terra ricchissima di tesori culturali. Vediamone alcuni. Secondo Travel+Leisure visitare quest'isola è come fare un tuffo in paradiso. Del resto ci sono spiagge davvero strepitose come quelle di Isola Bella, la splendida San Vito lo Capo, Mondello, Cefalù e molto altro ancora.
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Il secondo motivo riguarda il cibo. Il turismo enogastronomico è un segmento sempre più significativo in tutta Italia, e la Sicilia propone una cucina che vanta diverse influenze culturali e contaminazioni mediterranee tali da rendere ogni suo piatto una vera e propria esplosione di bontà. Il pesce, la pasta, la frutta, i dolci incredibili. Insomma, il cibo siciliano è sicuramente uno dei motivi validi per visitare quest’isola grazie anche all’abbinamento con dei vini strepitosi, basti citarne i nomi: Zibibbo, Inzolia, Nero d'Avola, Cerasuolo di Vittoria, Syrah, Etna rosso e bianco, Marsala, Malvasia delle Lipari, Catarratto. E che dire dei siti archeologici! Il Teatro Greco di Taormina risalente al III secolo a.C. e il parco di Giardini Naxos; l’area archeologica di Tindari presso Siracusa e la stessa Neapolis siracusana; Santa Venera al Pozzo, sotto l’Etna; la necropoli rupestre di Pantalica; il Parco di Cava d’Ispica e della Forza; la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina; l’Isola fenicia di Mozia a Marsala; l’Acropoli di Molino a Vento a Gela; la sontuosa Valle dei Templi di Agrigento; i due templi greci di Segesta e Selinunte, verso Trapani. Non da meno sono le tradizioni siciliane, con eventi rievocativi che si svolgono durante tutto l'anno: la Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento, la Sagra della Ri-
Palermo
Taormina
Uno spot molto accattivante che viaggia in questi giorni sulle tv nazionali mette in luce le caratteristiche della costa occidentale, niente affatto inferiori a quelle delle mete turistiche più famose, da Atene alle Canarie, da Marrakesh ai Caraibi, a Zanzibar.
Lecce
Toscana e Puglia
cotta a Vizzini e la festa di Santa Rosalia a Palermo. Non parliamo poi delle isole: dalle Pelagie alle Egadi e le stratosferiche isole Eolie, con Panarea, Alicudi, Filicudi. Poi l’arte barocca. Davvero emozionante è anche l'architettura siciliana del Duomo di Monreale, non lontano da Palermo, straordinario esempio di epoca normanna; la Cattedrale di Cefalù, situata su una collina sopra la città e la Villa Romana del Casale, patrimonio mondiale dell'Unesco. Infine la gente: il più valido motivo per visitare la Sicilia è l’ospitalità dei suoi abitanti. Infatti, i siciliani sono assolutamente calorosi, facendo di questa particolarità un unicum culturale ancestrale. È facile quindi capire perché questa regione sia stata la più gettonata, grazie anche alle temperature miti che consentono bagni di mare e sole anche fuori stagione.
Non meno gettonate da parte dei vacanzieri caorlotti, sono state le tradizionali regioni centromeridionali ad alta attrazione turistica, che sono la Toscana e la Puglia. Si sa che un’esperienza nella città di Dante (nel 2021 cade il 700° anniversario della morte) tra le terre senesi, nelle roccaforti medievali e in alta Maremma toscana Firenze sono un tuffo nella storia e nella piacevolezza del vivere rurale, con prodotti enogastronomici superlativi e tra paesaggi mozzafiato. Ecco un breve elenco delle località più note, oltre a Firenze, Siena e Pisa: San Gimignano, Volterra, Monteriggioni, San Galgano, Pitigliano, le terme di Saturnia, Sovana, le colline del Chianti e della Val d’Orcia, Montepulciano, Montalcino, Pienza, insomma un mondo da scoprire e gustare fino in fondo.
Ostuni
E che dire della Puglia, regione storicamente turistica, ma che in questi ultimi anni si è presa la scena nazionale grazie ad un Salento modaiolo e musicale, con un mare degno delle Maldive (anzi, ben due spiagge si sono prese questo appellativo: Punta Suina e Marina di Pescoluse a Santa Maria di Leuca). Che dire del Gargano, della Valle d’Itria con Alberobello, di Polignano a Mare, le Grotte di Castellana e Castelmonte, la città bianca Ostuni, e giù fino a Lecce, la capitale del barocco ricamata nel tufo, poi la festaiola Gallipoli della movida giovanile e la luminosa perla d’Oriente Otranto. Chi ha “assaggiato” il Salento è rimasto letteralmente “preso per la gola” tra friselle e vino Primitivo e Negramaro, ma soprattutto catturato, anzi “pizzicato” nella vorticosa danza del tamburello alla Notte della Taranta di Melpignano. Insomma, che splendido Sud Italia !!
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VISITA la tua SCUOLA in SICUREZZA
Manuela e il suo Staff augurano un sereno Natale e un 2021 migliore per tutti
nche in questo momento partiA colarmente impegnativo la Scuola Alberghiera di Caorle sta ga-
rantendo la SCUOLA IN PRESENZA per le attività di Laboratorio. Due giorni alla settimana le classi turnandosi, stanno svolgendo le esercitazioni pratiche di cucina, sala e bar, vero tratto distintivo dell’offerta formativa. Potersi ritrovare con i propri discenti e compagni di classe è uno stimolo e una ricchezza di relazione che aiuta l’apprendimento e la psiche. La scuola ha realizzato dei virtual tour e dei video laboratori per poter far conoscere ad allievi, famiglie ed insegnanti come opera una Scuola Professionale. Digitando il sito sotto riportato si possono vedere le attività che si svolgono a scuola e ascoltare le spiegazioni dei ragazzi. SITO WEB - ORIENTAMENTO www.lepidorocco.it/caorle
Le attività di Orientamento per le famiglie e allievi di terza media sono previste nelle date sotto riportate solamente su prenotazione al nr. 0421.299269 o via e-mail: alberghiero.caorle@lepidorocco.com • SABATO 24 OTTOBRE 2020 dalle ore 14.00 alle ore 18.00 • SABATO 28 NOVEMBRE 2020 dalle ore 14.00 alle ore 18.00 • SABATO 12 DICEMBRE 2020 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 in presenza e ON LINE • SABATO 9 GENNAIO 2021 dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
Foto realizzata prima dell’emergenza covid-19
NEWS - Scuola Alberghiera “Giovanni XXIII”
DÌ E MERCOLEDÌ DAL 26 OTTOBRE al 21 GENNAIO 2021 dalle ore 9.00 alle ore 16.00 sempre PREVIA PRENOTAZIONE ai contatti sopra citati.
ORGANIZZAZIONE LABORATORI ON-LINE del 12 DICEMBRE Il link che abbiamo creato per SCUOLA APERTA on-line per il giorno 12 DICEMBRE 2020 è il seguente: meet.google.com/ruf-gvhr-zqqqf Nei seguenti orari si terranno i laboratori professionalizzanti: • dalle ore 12.00 alle ore 12.30 Laboratorio CUCINA • dalle ore 14.00 alle ore 14.30 Laboratorio CUCINA • dalle ore 15.00 alle ore 16.00 Laboratorio BAR • dalle ore 16.15 alle ore 17.15 Laboratorio SALA.
Come ogni cambiamento, anche la scelta della scuola può spaventare, perché si tende a pensare a ciò che si sta perdendo. Occorre invece pensare a ciò che vorrò essere e a ciò che mi arricchirà, costruendo il mio nuovo percorso di crescita.
Sono previsti, inoltre, MICRO STAGE OGNI LUNE-
“Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio” Antoine de Saint-Exupèry
Formazione Iniziale PRIMI ANNI : DGR 429 del 07/04/2020 SECONDI ANNI : DGR 431 del 07/04/2020 TERZI ANNI : DGR 430 del 07/04/2020 QUARTO ANNO : DGR 915 del 09/07/2020
SCUOLA ALBERGHIERA “Giovanni XXIII”
Via del Passarin, 15 30021 CAORLE (VE) tel: 0421 299269 e-mail: alberghiero.caorle@lepidorocco.com 24 caorle 2020
Dona il 5x1000 alla Fondazione Lepido Rocco ! In dichiarazione dei redditi indica il n.94155890265
Premio “G. Mazzarotto” a Guido Impallomeni LIONS CLUB CAORLE - Causa misure restrittive, la Cerimonia ufficiale rinviata a data da stabilirsi
È
l’architetto Guido Impallomeni la personalità insignita quest’anno del “Premio Giovanni Mazzarotto – Lions Club Caorle”. La candidatura ha riscontrato il consenso unanime della Commissione del Lions Club Caorle che ogni anno valuta le candidature per l’assegnazione di un riconoscimento che annualmente viene assegnato a «persone, imprese, associazioni ed enti che hanno contribuito in modo significativo alla crescita dell’economia, dell’immagine e del prestigio del territorio di Caorle, rispecchiando con la propria intraprendenza, creatività, ingegno, impegno e dedizione al lavoro quei valori che hanno caratterizzato la vita di Giovanni Mazzarotto.» - (art. 1 del Regolamento) A Caorle l'architetto Guido Impallomeni è protagonista della realizzazione del grande
complesso urbanistico Villaggio dell’Orologio che comprende villette e unità abitative, uffici e negozi; lo Sporting centro tennistico e ricreativo con annesso
ristorante; la chiesa parrocchiale di Santa Margherita; la grande Darsena dell’Orologio nel cuore di Caorle, capace di 480 posti barca; il Cantiere Nautico sul versante opposto del Canale dell'Orologio, in località Sansonessa, dove è anche approvato
un piano di sviluppo per la realizzazione di un nuovissimo Polo Nautico. Guido Impallomeni è pertanto importante pioniere dello sviluppo urbanistico della zona di ponente del capoluogo e del turismo di Caorle, avendo tra l'altro operato per la costituzione del Consorzio degli Arenili, e nella progettazione di alberghi e residences. «Ho costruito un’intera città, ho costruito un porto, ho progettato cantieri, ho cercato la bellezza, in una città e per una città, luogo principale della mia attività, della mia passione, della mia immaginazione» ha scritto nel suo libro memoriale “La Mia Storia dell’Orologio”. La spiccata sensibilità per la cultura e la socialità lo hanno visto promotore e sostenitore di numerose iniziative di beneficenza e di sostegno di varie associazioni morali e culturali, non soltanto a Caorle ma più
ancora a Portogruaro, sua città di residenza. Appassionato di musica in particolare, ha ospitato per anni nel palazzo storico di Via Cavour, uno dei concerti organizzati dalla Fondazione Santa Cecilia. Guido Impallomeni ha dedicato la sua vita e la sua opera alla famiglia, all’amatissima moglie la signora Paola Verga Falzacappa, ai figli Alessandra, Vittorio, Benedetta e Giovanni. La cerimonia di assegnazione del premio, che doveva tenersi il 12 dicembre in Centro civico, per le restrizioni nel distanziamento sociale, viene rimandata a data da stabilire nella primavera prossima.
Iniziative nell’anno della pandemia news - “WE SERVE”. Le attività del Lions Club Caorle
Dal Cassetto della Solidarietà i Buoni-Spesa alimentare per le famiglie Impianto wi-fi alla Casa di Riposo. Premio “G. Mazzarotto” rinviato al 2021
I
n condizioni di ripresa autunnale della pandemia da coronavirus, il Lions Club Caorle ha riattivato iniziative di sostegno già messe in atto nei primi mesi di emergenza sanitaria tra aprile e maggio scorsi, e si è inoltre orientato a rinviare iniziative tradizionali di fine anno. Dopo la decisione presa dal Direttivo di soprassedere al viaggio a Norcia rimandandolo alla primavera prossima, è stato dato seguito al service di inviare euro 2.500 ad una situazione di necessità individuata nel servizio veterinario di Norcia e della Valnerina, colpite dal terremoto del 2016. Si è poi riunito il Comitato per il Premio “G. Mazzarotto – Lions Club Caorle”, che ha unanimemente indicato vincitore dell’edizione 2020 l’arch. Guido Impallomeni. È stato tuttavia deciso il rinvio a nuova data (primavera) la cerimo-
nia di consegna del Premio. Anche la tradizionale Serata degli Auguri di Natale è stata annullata, ipotizzando in alternativa un convivio da tenersi in primavera. Attingendo dal proprio fondo “Cassetto della Solidarietà” sono stati decisi interventi di particolare consistenza e significato. Il primo è volto ad installare nella casa di riposo Don Moschetta di Caorle un impianto di connessione WiFi ai piani 2° e 3° per le camere in cui sono isolati gli anziani ospiti contagiati dal virus covid-19. La Casa di riposo di Caorle, scevra da contagio in primaveraestate, in queste settimane è stata investita dal contagio che ha colpito oltre
40 persone tra ospiti degenti e personale di servizio. Il costo dell’installazione si aggira sui 2.600 euro e sarà coperto dalle somme accantonate per mancati services. Sarà questo il nostro service “Un Natale Speciale 2020”. Verranno anche realizzati i pacchi dono natalizi, per un valore di 1.000 euro circa, che come ogni anno vengono consegnati al settore Servizi Sociali del Comune di Caorle affinché siano convogliati a famiglie bisognose attraverso la Caritas locale. Quest’anno non conter-
ranno alimenti natalizi (ciò è impedito dalle norme anticovid), ma verranno sostituiti da Buoni-Spesa Alimentare (con le stesse modalità dell’aprile scorso e fruibili presso i supermercati Famila e Alìper), assieme ad un piccolo panettone donato dai giovani Leo del Club Adriatico Superiore, simbolo di un Natale di difficoltà e distanziamento sociale. Una graditissima strenna natalizia sarà presentata dalla neo socia Carlotta Melchiori, che ha realizzato un CD cofanetto con incise cinque famose arie liriche da lei interpretate.
Soprattutto in tale momento di emergenza sanitaria, a tutti giungano gli Auguri del Lions Club Caorle per un Natale di serenità e un Nuovo Anno 2021 di salute e benessere
DONA il 5 ‰ alla FONDAZIONE LIONS 108 Ta3 indicando il codice fiscale: 03539020275
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IL 2020 con le
PRIME PAGINE
Ecco riassunte le otto Prime Pagine di CaorleMare Magazine del 2020, il 29esimo anno di pubblicazione. Un’annata che passerà alla storia per la pandemia globale del “Covid-19” che già dai primissimi mesi ha stravolto - e continua ancora - la vita di ogni essere umano del pianeta. Tuttavia, è necessario reagire, affrontare questo periodo particolare rispettando con attenzione le prescrizioni sanitarie, con la certezza che la nostra vita tornerà presto alla normalità. L’auspicio è che l’anno venturo porti una ventata di rilancio per tutti noi e in tutti i Paesi del mondo. La Redazione di CaorleMare Magazine prosegue il suo impegno di informazione ed augura ai suoi Lettori
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Felici Festività Natalizie e arrivederci al 2021
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COME ERAVAMO... La storia dei Caorlotti nel secolo scorso Quando in mare morirono 18 pescatori per lo scoppio di due mine di guerra vevo 10 anni appena, ed ero il più giovane della Compagnia di 13 pescatori che stava tirando la “trattacanal” sull’ansa Ca’ Bragatto della Livenza Morta.
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Comincia così il racconto di Dino Vian, che ancora oggi, a distanza di 75 anni, si commuove al ricordo della terribile disgrazia che causò la morte di 18 pescatori caorlotti il 28 del mese di maggio 1945, appena poche settimane dalla fine della seconda guerra mondiale. Morirono in mare, appena fuori la foce della Livenza, sulle loro barche da pesca, per lo scoppio di due mine navali lasciate dai tedeschi che avevano minato tutto il litorale Adriatico. A fine guerra le spiagge ed il mare antistante Caorle erano ancora contaminati da residuati bellici che i soldati del Terzo Reich avevano costruito e posizionato per contrastare un eventuale sbarco dei soldati Alleati americani e inglesi, che veniva previsto proprio in Alto Adriatico. I tedeschi avevano costruito a Caorle i bunker di ri-
In questo tratto pescavano tre Compagnie, che si formavano con giovanissimi pescatori reclutati all’occorrenza, e alla sera si portava il pesce alla Pescheria di Caorle a vendere. Una giornata di pesca prevedeva 8/10 ore di lavoro, con 5 o 6 “tirae” del bragotto da trattacanal lunga 60 metri e alta 2. Pescavamo pesci di poco valore, di acqua dolce, sgàrdoe, pésse persego, rainóti e raine, carpe, tinche e qualche lùs, ma era anche quello necessario alla sopravvivenza, dopo quattro anni di una grave guerra mondiale terminata da appena un mese. Il più pregiato veniva conservato in marota, la menoàia veniva invece cucinata per i pescatori al lavoro; erano i più giovani, cioè io e Ottorino Damiani “Magnon”, che sotto mezzogiorno dovevano preparare la poénta in calièra, e la fritùra in farsóra. Non era ancora mezzogiorno di quel drammatico mattino di maggio del ’45, quando tutti noi intenti a pescare sulla Livenza Morta,
Immagine tratta dal libro “Caorle” di V. Donà - G. Prevarin.
fugio in cemento armato, e poi postazioni di mitragliatrici, cannoni e antiaeree, e quindi collocato sulle spiagge e in mare mine anti mezzi navali.
udimmo un violento boato, un’esplosione che sollevò in cielo una colonna bianca alta venti metri di acqua e sagome scure, nere… erano corpi umani assieme a rottami di barca che una mina navale aveva fatto esplodere. Subito sbarcammo a terra per accorrere verso il luogo che ci sembrava essere quello del disastro, distante circa due chilometri, quando udimmo un secondo botto e vedemmo una seconda co-
lonna di acqua alzarsi, non più verticale come la prima, ma laterale, come una fontana di acqua mescolata con altri corpi scaraventati in alto, e poi ricadere dilaniati dallo scoppio… Fu una cosa incredibilmente dura da accettare e comprendere. Accorse subito tutto il paese, tutti nel panico e nel dolore, colpiti dalla consapevolezza che erano saltati in aria fratelli, genitori, amici, tutta gente di Caorle e in prevalenza abitanti nelle zona delle baracche di Santa Margherita. Una lapide commemorativa venne installata al santuario della Madonna dell’Angelo da parte delle Assicurazioni Generali, epitaffio di uno dei momenti più infausti per la nostra comunità, un episodio che non potremo mai dimenticare e che va documentato a imperitura memoria.
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Casa-vacanza per bambini malati di tumore assistiti dal reparto oncologico dell’Ospedale di Treviso
A Duna Verde c’è “La Casa di Margherita” S
adeguamento della casa alle particolari necessità dei futuri ospiti e per il relativo arredamento. Per consentire all’associazione i chiamerà “La Casa di Margheri- senza scopo di lucro di comprare l’eta” e permetterà ai bambini ma- dificio, CentroMarca Banca, oltre ad lati di tumore ricoverati all’O- aver devoluto una cospicua somma, spedale di Treviso di poter godere di ha inserito il progetto in “CMB4PEOun periodo di vacanza a Duna Verde. PLE”, la piattaforma di crowdfunding, È questo in sintesi il contenuto del realizzata per aiutare a concretizzare progetto promosso dall’Associazione iniziative utili al progresso sociale, “Margherita c'è ancora vita”, con il culturale o ambientale del territorio. Un altro “mattone” importante per supporto di CentroMarca Banca, che permetterà all’ente benefico di acqui- realizzare la “Casa di Margherita” è stare una casa-vacanza al mare dove i stato “posato” dagli amici di “Cammipiccoli pazienti del reparto onco- nare per la Vita” che, con il presidenematologico pediatrico dell’Ospedale te Paolo Ruggiu e la testimonial d’ecdi Treviso potranno vivere momenti cezione Deborah Compagnoni, handi svago, insieme alle rispettive fami- no fatto una importante donazione. glie, durante le pause del percorso di Chiunque può contribuire a questo progetto: il budget da raggiungere è terapia. importante, 280mila euro. Una volta raggiunta la cifra, la casa sarà acquistata e riqualificata per ospitare i bambini con le loro famiglie che saranno assistiti in loco dal personale dell’Ulss2. Ad ogni nucleo familiare sarà garantita la possibilità di godere di una settimana di vacanza. Già ora un primo “seme” di questa iniL’idea è nata Potranno tra- ziativa è germogliagrazie all’intrato: nel 2019 e nel prendenza di Mar- scorrere periodi in 2020 in via sperico Mion, presidenmentale è stata te dell’Associazio- riva al mare in una ne “Margherita c'è struttura a misura affittata una casa che nel ancora vita” costidi famiglia corso delle due tuita in memoria assistiti in loco estati ha ospidella figlia, una ratato 17 famigazza trevigiana, dal personale glie. “Gli ottimi ballerina e sportidell’Ulss2 riscontri riceva, morta a causa vuti ed i benedi una patologia fici ottenuti oncologica. “Margherita ha perso la battaglia spiega Ignazio La Marca, uno contro una forma rara di cancro poco degli infermieri che ha preso prima di compiere 19 anni, ma fino al- parte al progetto - ci hanno reso l’ultimo respiro ha sempre mostrato audaci e ci hanno spinto a porci un grande amore per la vita, per la sua l’ulteriore obiettivo di acquistafamiglia e per gli amici” - racconta il re una casa da adibire stabilpapà. “Una forza che lei ci ha donato e mente a residenza di cura per che continuiamo a portare avanti at- giovani malati di tumore e loro traverso i progetti dell’associazione, a famiglie, provenienti dalle varie lei intitolata, dedicati a tutti i giovani strutture ospedaliere”. “L’attenzione alla salute, al di che stanno combattendo l’insidioso là del covid, oggi pone le persomale”. L’ultimo di questi è appunto “La Ca- ne ad affrontare situazioni molsa di Margherita” che gode del patro- to difficili causate da malattie cinio dell’Ulss2 Marca Trevigiana: l’i- gravi” ha aggiunto Claudio Alesniziativa è stata ritenuta, infatti, di al- sandrini, direttore generale di CentroMarca Banca. “Senza esito valore terapeutico. L’immobile da acquistare è “a misu- tazioni il nostro Istituto, che da ra di famiglia”: ha un bel giardino, una sempre è attento alle necessità piscina condominiale e si trova vicino delle persone, ha voluto appogalla spiaggia, ma in zona tranquilla. Al giare questa importante iniziaprezzo di acquisto si dovrà aggiunge- tiva mettendosi al fianco delle re un ulteriore importo per lavori di famiglie”. di RICCARDO COPPO
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Un nuovo film su Ernest Hemingway
“Di là dal fiume e tra gli alberi”. Iniziano le riprese
quanto meno per la fama del cast: con la regia del neozelandese Martin Campbell, mentre protagonista doveva essere niente meno che Pierce Brosnan.
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eriodicamente spunta fuori una nuova produzione cinematografica dedicata al mito di Ernest Hemingway. Dopo Pierce Brosnan, questa volta tocca a Liev Schreiber impersonare il colonnello Richard Cantwell, il personaggio protagonista del romanzo “Across the river and into the trees - Di là dal fiume e tra gli alberi”.
Della produzione di quattro anni fa avevamo parlato nel CaorleMare Magazine di Ottobre 2016; con un bud-
get di 14 milioni di dollari, avrebbe dovuto essere quasi un “colossal”,
Ma ci risulta che la produzione non sia arrivata a conclusione, e non se ne sa più nulla. Adesso, quindi, arriva la notizia che sta prendendo vita un progetto sullo stesso soggetto, con produzione guidata da Robert MacLean per Tribune Pictures e che dovrebbe partire in questi mesi a Venezia e nelle aree circostanti. Il ruolo del protagonista stavolta è affidato a Liev Schreiber: l'attore statunitense interpreterà il colonello Richard Cantwell, di stanza prima a Venezia e poi a Trieste dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Faranno parte del cast anche Matilda De Angelis (che prossimamente debutterà negli USA con la serie televisiva The Undoing, prodotta da HBO), Giancarlo Giannini, Laura Morante e Javier Camara (noto in Italia per la sua partecipazione a The Young Pope e The New Pope, serie dirette da Paolo Sorrentino). La regia sarà firmata dalla spagnola Paula Ortiz (nel testino in basso a sinistra), al suo terzo lungometraggio, mentre la sceneggiatura è stata scritta dall'inglese Peter Flannery. Un cast e una troupe scelti tra attori di fama internazionale, mentre nel frattempo, il 7 novembre scorso a Portogruaro, è stato fatto un casting per le comparse necessarie, rivolto a
uomini e donne da 18 a 75 anni, per dare vita alle riprese con il primo ciak programmato per fine novembre, con scene tutte girate in Veneto tra Venezia, Noventa e Fossalta di Piave, Nervesa, in Riviera del Brenta, in Friuli e Trieste. Il progetto godrà anche del supporto della Regione Veneto e sarà presentato al mercato virtuale del prossimo Toronto International Film Festival nel settembre 2021. Speriamo questa sia la volta buona!
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Un Natale di ... semplicità
FESTIVITÀ NATALIZIE
le
In linea con le direttive ministeriali, non si farà il “Caorle Wonderland” festività di Na- rica pista di pattinaggio tale, quest’an- sul ghiaccio che da una no, le festegge- ventina d’anni viene alremo a casa. lestita in Rio Terrà. Come prevedibile, Ma sono state instalnon ci sarà il “Caorle late le luminarie, che si Wonderland”: non- accenderanno durante ostante l’intenzione le sere lungo Rio Terrà, iniziale fosse quella di e saranno ammirabili giungere ad organizza- fino alle ore 22.00 (ora re in centro storico le casette natalizie, con qualche evento di corollario, le rigidissime direttive emanate dal Governo per contenere la seconda ondata della pandemia sanitaria non permettono assolutamente la proposizione del grande evento, che negli ultimi due anni ha portato nella nostra località mi- Addobbi natalizi in Rio Terrà. gliaia di visitatori, ed è stato apprezzato in cui inizia il “coda tutti gli operatori prifuoco”). del turismo per i positiCome oramai tutvi riflessi economici ti abbiamo appreso, che ha indotto. dal 21 dicembre al Caorle Wonderland è 6 gennaio 2021 non stato anche premiato sarà possibile uscidal portale nazionale re dalla regione, ItaLive.it come “Miglior mentre per le giorevento social dell’anno nate del 25 dicem2019”, avendo genera- bre Natale, 26 dicemto le maggiori intera- bre Santo Stefano, e 1 zioni sui canali social. gennaio Capodanno Dunque niente caset- non sarà consentito te natalizie né giostre nemmeno uscire dal per bambini, niente ca- comune di residenza mioncini street food né fatti salvi eccezionali Casa di Babbo Natale, e casi di necessità. neanche la oramai stoFesteggeremo così
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un Natale in sobrietà, a casa con i nostri stretti familiari, senza particolari eccessi. Medesimo discorso vale per la notte di San Silvestro, quando il coprifuoco cesserà alle 7.00 della mattina di Capodanno (a differenza di tutti gli altri giorni che cessa alle ore 5.00).
BENVENUTO 2021
Ogni anno, quando ci si avvicina alla sua conclusione, auspichiamo che il prossimo porti con sé salute e benessere, e che sia migliore di quello
Caorle Wonderland nel 2019.
appena terminato. Se lo scorso anno il pronostico è stato completamente stravolto, mai come ora ci auguriamo che il 2021 porti resilienza: una rinascita sotto tutti i punti di vista.
FESTIVITÀ NATALIZIE
Pan e Vin, le tradizioni delle nostre campagne
Casera: significato di un rito pagano a “Casera” è un’antica L tradizione delle nostre campagne, ed è ri-
cordata annualmente il 5 gennaio con il grande falò che precede l’Epifania, ultimo giorno delle festività del periodo natalizio.
È una tradizione contadina, un atavico culto agrario delle campagne, dove i coltivatori accumulano legna in eccesso, paglia, rami, canne di mais e costruiscono una grande catasta, alla cui estremità viene collocata
base alla direzione che fumo e faville prendono. Tuttavia, non c’è mai stato un pensiero unanime, e sempre in base alla cultura tramandata dai più anziani. Un rito che non è mai andato perso ed anzi è stato tramandato fino ai giorni odierni, nonostante si disponga ora delle più moderne attrezzature per lavorare i campi. La casera, inoltre, produce anche una buona cenere adatta sempre alla concimazione dei terreni. Altra tradizione è sicuramente la “Pinsa”, un dolce povero fatto con il pane, la farina di mais e di grano, uva passa e fichi, che si mangia proprio in occasione del “Pan e Vin”, accompagnata da un caldo bicchiere di vin brulè. Sono svariate le Casere che vengono organizzate nelle nostre zone e rappresentano un conviviale momento di ritrovo della comunità. Si trovano a San Giorgio di Livenza, a Ca’ Cottoni e Ca’ Corniani, Ottava Presa, San Gaetano, Sansonessa e in tutti i campi dell’entroterra. Una viene eretta anche in Sachéta davanti alla Madonna dell’Angelo. E nonostante le Casere del 2021 non potranno essere luogo di grande ritrovo, la tradizione dei nostri padri, nonni e antenati sarà sempre portata avanti negli anni a venire.
una croce o un fantoccio. La sera del 5 gennaio, verso l’ora di cena, viene incendiata nei punti più bassi, e il fuoco ben presto sale imponente, portando calore, scintille e fumo. Il significato pagano della “Casera”, chiamata anche “Pan e Vin”, è proprio quello di pronosticare gli auspici in
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di Natale, questa è un’occasione per offrire leggerezza e spensieratezza da condividere con tutta la famiglia. Per acquistare il regalo di Natale, visitate il sito https://shop.aquafollie.it/ ricordando di inserire il codice sconto: FUFI.
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ome annunciato l’anno scorso, Caorle avrà un collegamento di traghetto con C la città di Parenzo nell’Istria croata.
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Il Comune di Caorle è partner capofila del Progetto SUTRA, Interreg Italia Croazia, nell’ambito del quale è prevista appunto l’attivazione di un collegamento marittimo con Parenzo-Porec. Adesso è stato deciso il punto di imbarco e sbarco: i locali necessari troveranno spazio nello stabile ora occupato dal Gruppo Teatrale Caorlotto, dall’ALTA e dal Gruppo Sommozzatori Caorle situato in Strada Nuova. Entro fine dicembre le associazioni potranno contare su nuove sedi negli spazi dei magazzini comunali situati presso il Bacino di alaggio e varo di Sansonessa, sicuramente più ampi e più salubri. Il fabbricato di Strada Nuova sarà interessato, nel corso della primavera 2021, dagli interventi per la realizzazione degli uffici necessari e del pontile. Nello stesso periodo verrà emanato il bando per l’assegnazione del servizio, che dovrà essere attivo entro la fine del 2021.
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Ma rimane anche il servizio cartaceo
ontattando l’Ufficio Tributi del Comune di Caorle e comunicando la propria eC mail si potranno ricevere i prospetti riassuntivi del tributo dovuto ed il modello di versamento F24 compilato, sul proprio computer o smartphone. Il Comune di Caorle, per facilitare il corretto versamento dell’IMU, invia ai contribuenti appositi prospetti riassuntivi del tributo che risulta dovuto sulla base dei dati desunti dalle dichiarazioni pervenute, allegando il modello di versamento F24 compilato. Con la finalità di promuovere la digitalizzazione del servizio e il superamento dell’invio in forma cartacea, i contribuenti sono invitati a comunicare a tributi@comune.caorle.ve.it un indirizzo di posta elettronica per la trasmissione telematica dei modelli precompilati. In questo modo si aiuterà a rispettare l’ambiente, a ridurre l’utilizzo della carta, e a risparmiare sui costi postali. Chi non comunicherà l’indirizzo e-mail, continuerà a ricevere la copia cartacea finché non provvederà a dotarsi di un indirizzo di posta elettronica ed a comunicarlo all’Ufficio Tributi.
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po delle opere eseguite, nonché per l’utilizzo sede: Via dello Storione, 4 - 30021 Caorle (VE) dei migliori matel. 348.7840051 - mail:info@valterbasso.it www.valterbasso.it teriali e di tecniche di applicaL’ impresa edile Ediluno S.n.c. rappresentata zione d’avanguardia con particolare attenzione al da Basso Valter, Basso Renzo e Basso Francesco risparmio energetico. offre una garanzia professionale basata sull’espeTutto ciò ha permesso all’impresa Ediluno di rienza quarantennale dei propri rappresentanti. poter operare in tutti i campi delle costruzioni, da Essa si è sempre contraddistinta per compequelle civili e storiche di pregio a quelle indutenza, professionalità, serietà e garanzia nel temstriali.
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Rita Gusso premiata al Concorso “Elvi Longhin”
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Nella rassegna “Parfin Dolse” promossa dal Comune di Campagnalupia per valorizzare la cultura veneta a rassegna “Parfin Dolse - parole e musica in lingua veneta”, realizzata dal Comune di Campagna Lupia (Città Metropolitana di Venezia) si prefigge di promuovere il nostro dialetto attraverso la sua rappresentazione in diversi ambiti, dal teatro alla poesia, dalla musica da camera ai canti popolari di protesta degli anni '70, dalla ricostruzione storica al coro veneziano tradizionale, perché la cultura veneziana e veneta si è espressa, e ancora si esprime, in tanti diverse rappresentazioni, tutte da valorizzare e scoprire. La giuria del Concorso Letterario “Elvi Longhin” ha espresso la propria ammirazione per l’alto valore della generalità delle opere esaminate, in considerazione della difficoltà
della scrittura in lingua veneta, spesso diversificata da particolarità locali. La scelta dei vincitori non è stata facile, perciò oltre ai vincitori hanno selezionato anche delle menzioni speciali, destinate ad ulteriori opere particolarmente meritevoli. Il secondo premio è stato assegnato alla nostra poetessa caorlotta Rita Gusso con la poesia “Rifrangente” che qui pubblichiamo in anteprima, dato che per il momento la cerimonia di pre-
Cecotto a Palermo ARTE - Museo a cielo aperto
Planet Shark in Via Principe Granatelli
M è il progetto open air che si sta realizzando
USEO A CIELO APERTO
a Palermo in Via Principe di Granatelli, promosso dall’artista Miliza Rodic. Il primo artista invitato è Enrico Cecotto, di La Salute di Livenza, che ha fatto dono alla città di Palermo di un murales con il suo magnifico Planet Shark.
miazione che doveva svolgersi sabato 21 novembre è stata procrastinata a seguito delle disposizioni anti-covid.
Rifrangente
'e sate scurta el passo gramoe strensùe nervi trinchi un film in testa riciapo el via. cœa bici figa el pedal va da sœo no' serve fracar tanto, tuti i riva. desso me invento boschi de agàne, baie de spiuma e ventìsiol Parigi Praga Porto rico prenotai. nea me festa mobie basta un ninte ... tuti, proprio tuti da incontrar quel che ragion ne ga vùe da dir, e quel che no’ ga podùo dirle... Armando el me amico musicista che no’ vedo da un tocon, ‘na marenda da qualche parte cœa amica e stravacarse davanti el bao dee ondisioe. ma se te resti qua sensa indormia parchegiàal luna park, in un noturno zo in strada a vardar 'e foje soto i neon intorcœarse nee girandoe tiente duro forte ti si za un miracœo co’ pochi schei in scarsea 'na sfesa strensùa in pugno mie e 'na note nee rode.
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Educazione Civica a scuola è realtà Entrato in vigore il nuovo curricolo dalla Scuola dell’infanzia alla Secondaria
C
di MICHELE INESCHI
on l’approvazione della legge 92/19 entra in vigore dall’anno scolastico in corso il nuovo curricolo di Educazione Civica per le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado. L’insegnamento del nuovo curricolo prevede un minimo di 33 ore per ciascun anno di corso e sarà affidato a docenti abilitati all’in-
LA BANDIERA DELLA
REPUBBLICA ITALIANA Il 5 maggio 1948, con la firma ufficiale del 1° Presidente della Repubblica Enrico De Nicola, l’Italia presentava il nuovo emblema ufficiale. Lo stemma fu disegnato dall’artista piemontese Paolo Paschetto, docente all’Accademia delle Belle Arti di Roma, e fu approvato dall’Assemblea Costituente tra un totale di circa 800 bozzetti e dopo due concorsi. Il tema era libero, gli unici vincoli erano: nessun simbolo di partito politico, e l’utilizzo obbligatorio della Stella d’Italia: il più antico simbolo patrio italiano, risalente all’antica Grecia. L’emblema di Paschetto presenta ulteriori tre elementi: • la ruota dentata, simbolo dell’attività lavorativa (art. 1 Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”) • il ramo d’ulivo, simbolo della volontà di pace della nazione, nel senso della fratellanza interna e della concordia internazionale • il ramo di quercia, che incarna la forza e la dignità del popolo italiano.
segnamento di discipline giuridiche ed economiche. A fondamento dell’Educazione Civica è posta la conoscenza della Costituzione italiana. Inoltre altri argomenti importanti saranno affrontati dai docenti, come le istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione Europea e degli organismi internazionali, la Bandiera Italiana e l’inno nazionale. Ma anche l’Agenda 2030 adottata dall’Assemblea generale dell’Onu il 25 settembre 2015, l’educazione alla cittadinanza digitale, diritto del lavoro, sviluppo sostenibile, educa-
zione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio. L’Educazione Civica, come sottolineato dal Ministero, contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi, promuovendo piena partecipazione e consapevolezza civica, culturale e sociale, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. Non meno importante il tema trasversale che riguarda l’Educazione alla Cittadinanza Digitale. Gli alunni svilupperanno conoscenze che permetteranno loro di confrontare e valutare criticamente l’affidabilità delle informazioni, individuare mezzi di comunicazione adeguati, ricercare opportunità di crescita personale attraverso le tecnologie digitali, conoscere strategie comunicative negli ambienti digitali, proteggere l’identità digitale e tutta una serie di conoscenze che influenzeranno il benessere psicofisico degli alunni, coinvolgendo l’inclusione sociale con attenzione a comportamenti riconducibili al bullismo e cyberbullismo. Un curricolo che spazia dai temi accademici per ampliarsi in questioni innovative e di sensibilizzazione per preparare i giovani al mondo che si troveranno davanti nei prossimi anni.
La Vogalonga in un libro
VOGA ALLA VENETA - Protagonista anche Dino Vian
L
galonga”. Venne stabilito il pera nobile arcorso, circa te della Vo30 km, con ga alla Vepartenza dal neta, o meglio alBacino San la Veneziana, viMarco, quinsto che nelle ladi Sant’Elena, gune alto-adriatiMurano, Viche è nata, trova gnole, Sant’Ela sua più signifirasmo, Burano, cativa partecipazione di Mazzorbo, Murapopolo nella “Vogalonno (davanti alla ga”. casa di Lino ToffoLa Voga alla Veneta si lo) e arrivo al Ponattua in posizione erette dei Tre archi nel ta, spingendo sul remo e Rio di Cannaregio. perciò in direzione Alla prima ediavanverso (ben diverso zione, erano ben è il canottaggio, che si 500 le imbarcaziopratica in direzione reni partecipanti, provetroverso, da seduti, tinienti da tutte le località: rando a sé i remi). Caorle e Chioggia, Padova, Perché in piedi? Treviso e Riva del Garda, dalla Lombardia e dal Piemonte. Il successo andò poi aumentando con un crescendo di adesioni fino a raggiungere la cifra Dino Vian, classe ‘35, a pope della mascareta di La Salute. massima di Perché la particolare condizione 1.550 imbarcazioni con 5.800 parteciidrogeologica della laguna, con acque panti nel 2007. Sull’onda dell’entusiasmo sorsero profonde nei canali ma anche bassissime nelle velme e intorno alle bare- in pochi anni a Venezia e nei centri line, ha obbligato nei secoli a sviluppare mitrofi, oltre 50 società remiere che, barche a fondo piatto, per poter giun- gradatamente, si munirono di splengere ovunque e attraccare ad ogni ri- dide imbarcazioni di rappresentanza va. Vogare in piedi serve, perciò, per a dieci, dodici e diciotto remi. Tutto ciò vedere chiaramente dove ci sia suffi- facendo rifiorire un senso del luogo e un artigianato che risultava quasi ciente fondale. Non solo le barche, ma anche i remi scomparso. e soprattutto le forcole ebbero uno sviluppo evolutivo tale da farne stru- Cavalieri del Remo e delle Onde L’organizzazione della Vogalonga ha menti perfetti e preziosi. Snelle e leggere, le barche venezia- quindi deciso di coniare un titolo “none a seconda delle necessità possono biliare” per i vogadori più fedeli alla essere condotte da diversi vogatori tradizione e alla manifestazione: “Ca(dai 2 o 3 di mascarete, batée, sandoli, valiere del Remo e delle Onde” per coecc. ai 6 delle caorline, agli 8, 10 e più loro i quali abbiano partecipato a tutte delle remiere), ma anche da un solo le prime 35 edizioni. E Dino Vian, vogatore. È questa la tecnica più diffi- caorlotto residente a La Salute di Licile e riservata ai più bravi: i gondolie- venza, ma veneziano nell’anima e apri in primis, ma anche il pescatore di partenente fino al 2012 alla Remiera barena (sovente con l'aiuto di una ve- Bucintoro, le ha fatte tutte: 35 alla vala al terzo decorata a vivaci colori), e lesana e 9 con equipaggi vari. L’ultima, la 45ª quella di questo infine con i due remi incrociati detta squinternato anno 2020, non l’ha fatta "a’la valesana". La tecnica individuale consente an- nessuno, perché è stata sospesa per le che di dare la giusta direzione alla bar- vicende sanitarie. Ma per celebrarla, è ca, senza necessità di un timone ma stato edito un libro a cura di Franco solo con la sapiente dose di forza della Tonello dedicato ai 28 Cavalieri del spinta di ciascun remo o della sua in- Remo, e tra questi il Maestro di voga Dino Vian; un autentico “libro d’oro” clinazione e manovra. Per celebrare gli uomini e le donne che rievoca la nobiltà remiera, non di questa storica arte della voga, e per meno valorosa dei “Re del Remo”, ovprotesta contro il moto ondoso provo- vero i campionissimi che su gondolino cato dai natanti a motore, a Venezia hanno vinto 5 edizioni consecutive nel 1975 è nata la manifestazione “Vo- della Regata Storica.
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SPORT
Drastico calo dell’attività fisica Palestre e piscine chiuse. Per la riabilitazione c’è la fisioterapia
IL
lockdown della scorsa primavera e le attuali restrizioni basate sul sistema a zone, misure necessarie per fronteggiare la pandemia in corso, hanno costretto molte persone a ridurre drasticamente il proprio livello di attività fisica. Recenti studi hanno evidenziato la stretta correlazione tra la diminuzione del livello di attività fisica delle persone dovuta all’emergenza covid-19 e l’incremento del rischio per la salute fisica e mentale. In particolare, si nota come la sedentarietà aumenti il rischio cardiovascolare, renda più deboli le difese immunitarie e sia associata ad una maggiore incidenza di disturbi muscolo-scheletrici. Questi ultimi si riferiscono anche ai comuni “acciacchi” da inattività che spaziano dalle più frequenti lombalgia (mal di schiena) e cervicalgia (mal di collo) a problemi specifici che coinvolgono le articolazioni dell’arto superiore e/o inferiore. Con la speranza di tornare quanto prima alle vecchie abitudini, rimane sempre valida la fondamentale raccomandazione di condurre uno stile di
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vita sano, trovando il modo di svolgere la giusta quantità di attività fisica nonostante la chiusura di palestre e piscine e le limitazioni allo svolgimento di attività sportive. Gli “acciacchi” dipendenti dall’inattività sono per lo più di lieve entità e con prognosi benigna, cioè si risolvono da soli. Può capitare però che, in caso di inattività protratta, la disfunzione tenda a diventare cronica e quindi maggiormente invalidante. Per disturbi del genere c’è la possibilità di rivolgersi al fisioterapista di fiducia tramite accesso diretto, senza necessità di prescrizione medica. Il fisioterapista, infatti, è il professionista sanitario abilitato a svolgere, anche in via autonoma, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali conseguenti ad eventi patologici. I dottori fisioterapisti del Centro Kinesis - Fitness e Riabilitazione sono a disposizione per valutazioni e consulenze nelle aree di competenza presso lo Studio che si trova all’interno del Centro sito a Caorle, via Traghete n. 52.
SPORT
Aspettando gli eventi sportivi
Europe Triathlon Cup e Finale Oro di Atletica nel 2021
U
n’eccezionale doppietta di manifestazioni sportive per aprire in bellezza la stagione estiva 2021. Grazie all’ormai rodata collaborazione tra la società trevigiana Silca
to garantirà in un periodo il quale normalmente si classifica come bassa stagione. Si rinnova per il 2021 anche il grande appuntamento con la Triathlon Sprint Silca Cup, riservata anche agli atleti age group italiani, ormai evento fisso nel calendario sportivo caorlotto.
ATLETICA LEGGERA
Ultralite Vittorio Veneto, il Comune di Caorle e la Fondazione Caorle Città dello Sport, la nostra cittadina avrà l’onore di ospitare due eventi di grande valore sia nazionale che internazionale.
TRIATHLON
Il weekend del 15 e 16 maggio 2021 si terranno la Europe Triathlon Cup sulla distanza sprint e la Europe Triathlon Junior Cup sulla distanza supersprint. Dunque, dopo otto anni di campionati nazionali, Caorle si appresta a fare il salto di qualità e si prepara ad accogliere atleti élite, junior e youth provenienti da tutto il continente europeo. Una grande occasione per la città, che dal punto di vista sportivo si candida ufficialmente ad assumere un ruolo di punto di riferimento per il mondo della multidisciplina (corsa, bicicletta, nuoto); ma anche dal punto di vista turistico, grazie al richiamo di ospiti che questo even-
Un’altra novità targata 2021 sarà la finale Oro del campionato di società di atletica leggera, che avrà luogo nel mese di giugno presso lo stadio Chiggiato di Caorle. Si tratta di una manifestazione che vedrà sfidarsi gli atleti più competitivi delle migliori società italiane sulla piazza, organizzata in collaborazione con la Federazione Italiana di Atletica Leggera. Lo stadio di Caorle, che non è nuovo ad iniziative di caratura nazionale ed internazionale di questo valore organizzativo, solo l’anno scorso è stato oggetto di un intervento di riqualificazione che ha visto tra l’altro l’ampliamento della pista d’atletica da 6 a 8 corsie per effettuare i Campionati Europei Master di Atletica Leggera che hanno avuto luogo nel settembre 2020 tra Caorle, Eraclea e Jesolo (ma manca ancora il completamento del secondo e terzo stralcio dei lavori, che include il rifacimento del campo da calcio secondario e di altre strutture). Tale operazione è votata a rendere la struttura un luogo ideale per accogliere eventi sportivi di rilievo, come le due manifestazioni in questione, che conservino a Caorle la denominazione di “Città dello Sport”.
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I TESORI DI VENEZIA
Caterina Cornaro, regina anche a Caorle
Secondo la tradizione, la nobildonna veneziana e regina di Cipro qui trovò rifugio da una burrasca
di AURORA INESCHI
«A
vea la cura del regno di Cipri a’ Padri duplicata lo essersi da loro inteso, che Ferdinando Re di Napoli, con avere la Reina a maritarsi col figliuol di lui lusingata, occasion cercava di farsi signore di quella isola. Costei era Caterina, in Vinegia nata della famiglia Cornelia chiara e illustre: la quale il padre M. Marco Cornelio a Jacopo Lusigniano Re di Cipri avea maritata […]. Questa moglie in brieve tempo il Re morendo lasciò pregna, avendola per suo testamento fatta erede insieme con chi dovea di lei nascere, sotto la tuteria del Senato di Vinegia [...]. Dunque appresso la morte del padre un figliuol nato, e in capo dell’anno il dì del natal suo parimente morto essendo, e alcuni maggiori di quel regno nuove cose movendo; mandato tostamente dal Senato all’isola e alla Reina un navilio con Proveditori e col padre di lei, que’ tumulti agevolmente si quetarono. Renduta all’isola la sua tranquillità, la donna con l’autorità della Repubblica avea dopo la morte del marito pacatamente quindici anni quel regno governato; quando per due suoi ministri […] il Re Ferdinando nascosamente quelle nozze, che io dissi, procurava. […] Mossi da queste cose i Signor Diece, quantunque senza dubbio non solamente gl’inganni di Ferdinando, ma ancora le insidie e gl’incominciamenti del Turchio temuti aveano, e oltre a ciò ancora del Re della Siria non eran punto sicuri; a M. Giorgio Cornelio fratello della Reina danno carico di gire alla sorella, e di persuaderle, che lasciato il governo del regno alla Repubblica, ella a Vinegia si ritorni, e voglia piuttosto nella patria e tra’ suoi quello che gli avanza di vita sicuramente e tranquillamente passare, che in lontana e sospetta isola, a stranieri uomini se e la vita sua commettere. M. Giorgio […] ne’ giorni della bruma in Cipri arrivò, e la cagione della sua venuta alla sorella fè palese. Costei dalla novità della richiesta grandemente commossa, ricusava, né volea le fosse persuaso di lasciare un ricco regno […] conchiudendo, che assai potea bastare, se appresso la sua morte quella isola in balía della Repubblica venisse. Contro le quali cose M. Giorgio s’ingegnava di dire e di pregarla, che ella non volesse più stima fare di Cipri, che della terra natale sua e della Repubblica. Perciocché i casi delle umane cose erano incerti, e in poca d’ora poteva addivenire che ella del Regno scacciata fosse, da così potenti Re quasi assediata e ricinta [...]. A questi casi tutti e pericoli ella con uno modo solo e consiglio potea benissimo provedere, lasciando il suo regno; posciaché figliuoli non avea; in governo alla Repubblica […]. Ma ora che nessuna parte di sicurezza si vede in veruno
c
aterina Cornaro, regina di Cipro, assecondando le parole di supplica dell’amato fratello Giorgio, si imbarcò dall’isola in cui aveva trascorso metà della sua vita nel marzo dell’anno 1489, tra la commozione dei Ciprioti suoi sudditi. Fu l’ultima volta in cui posò gli occhi sul suo regno. Il cardinale veneziano Pietro Bembo, famoso letterato e umanista, racconta nella sua celebre opera Historia Veneta, pubblicata postuma nel 1551 ma da lui stesso già tradotta dall’originale latino ad un più accessibile volgare, l’arrivo di Giorgio Cornaro a bordo della galea del capitano generale da Mar Francesco Priuli, ed il suo discorso di minacciosa supplica alla sorella, invitata - con le buone oppure con le cattive maniere - a cedere l’isola di Cipro alla Re-
essere, e che da tutti i vicini Re, e ancora da’ lontani e che quinci sono da molto mare remoti e separati, tutte le arti s’adoperano, e quasi reti a questa isola si tendono, per pigliarla e per tenerla; Giorgio Cornaro inviato a Cipro [...] il Senato s’è dimesso di Francesco Hayez, 1842 ed è venuto a quello Accademia Carrara, Bergamo che gli è solo paruto essere di tutti gl’impendenti mali e pericoli rimedio. […] Oltreché, se nessuna necessità la premesse, qual fatto potrebbe alla per fine essere più acconcio e più giovevole alla fama del suo nome sempiterna; che alla sua patria ella stessa un regno nobilissimo donare, e che negli annali si noti e scriva, la Città di Vinegia dell’impero dell’isola di Cipri, opulentissima, da una sua cittadina essere accresciuta e onorata stata? In ogni contrada ella fia Reina detta. [...] Di nessuna donna, e anco di nessuno uomo fu giammai la venuta così cara alla Città, come è per essere la sua. Che se pure Vinegia un vile castelletto fosse, e in luogo aspero e ignobile posto; sarebbe nondimeno della sua pietà, e d’umano animo ufficio, quella terra […] voler rivedere […]. Ma conciosiacosaché quella città […] dal consentimento di tutti gli uomini sia preposta, e nella Italia medesima di tutte le Italiane città la più opportuna estimata; che cagione può ella avere, per la quale, dopo tanto tempo, dal Senato e dalla Repubblica invitata, ella volere andare non vi debba sommamente volentieri? Che ella Reina sia, e che molti anni sicuramente e felicemente regnato abbia, dee ella grazie al Senato rendere, da cui ha ella ciò ricevuto. […] Perciò si lasci piegare, e rispetto abbia sì a se ora, e sì per lo innanzi a’ suoi. Nessuna cosa più da lodare è, che la seconda fortuna moderatamente usare, né sempre volere essere nel più alto grado. Dio ancora ottimo e immortale di coloro, a’ quali egli lungamente s’è benivolo dimostrato, vuole alle volte con alcuna non seconda cosa far pruova, se essi d’essere nati uomini si ricordano. Nessun priego potrebbe ella più grato a Sua Maestà porgere, nessun sacrificio maggior fargli, che d’essere alla volontà di lui presta proferirsi: e quella essere volontà di Dio estimar si dee, che è volontà della patria e della sua bene ordinata Repubblica.»
PIETRO BEMBO, DELLA ISTORIA VINIZIANA, 1790, VENEZIA - TOMO I, LIBRO I, PP. 24-29
pubblica di Venezia, per la sicurezza e la tutela sua e dell’isola stessa, entrambe vittime di subdole contese tra le potenze circostanti. La storia di Caterina si avvicina a quella di quasi tutte le grandi donne rinascimentali. Costretta ancora adolescente ad un matrimonio di interesse politico ed economico dalla famiglia e dalla sua stessa Patria, giunta in un paese straniero per sposare un sovrano che non aveva mai visto prima, una vita vissuta sotto il controllo della corte che la circondava in quanto giovane donna e quindi, di norma, non adatta al governo di un regno e infine relegata in un esilio dorato dove finalmente concluse la sua vita nella pace della campagna trevigiana, regina del suo fiorente salotto culturale.
La regina depone la corona al doge Agostino Barbarigo di Bernardino Contin, 1580-84 Chiesa di San Salvador, Venezia
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I TESORI DI VENEZIA
ricolosa con il disarmo degli armati veneaterina Cornaro nacque a Venezia ziani concesso dalla Repubblica in nome nell’anno 1454. Nelle sue vene della prudenza in seguito alle accuse rivolscorreva sangue nobile: il padre te dai “commissari” al Cornaro per non era Marco Cornaro, del ramo di San Cas- aver pagato i suoi soldati, i quali sarebbesiano della nobile famiglia patrizia vene- ro rivoltati causando quel bagno di sanziana dei Cornaro, il cui bisnonno era sta- gue. La Repubblica di Venezia, però, non era to doge. La madre era Fiorenza Crispo, sorella del duca di Nasso e nipote per lato rimasta a guardare. Conscia del pericolo materno dell’imperatore di Trebisonda che da più fronti incombeva su Cipro (anche papa Sisto IV guardava con interesse Giovanni IV Comneno. Dopo un’infanzia serena trascorsa prima nel palazzo paterno, l’attuale Ca’ Corner della Regina, poi presso il monastero di San Benedetto Vecchio a Padova, a quattordici anni venne data in sposa per procura al re di Cipro Giacomo II Lusignano: un’unione vantaggiosa dal punto di vista politico sia per il sovrano cipriota che per la Serenissima, allarmata dalla pressione turca sull’isola. La partenza di Caterina per Cipro avvenne solo nel 1472. Ormai diciot- Venezia rende omaggio a Caterina Cornaro tenne, fu accompagnata a San Nicolò al di Hans Makart, 1872-73 Lido da un gran seguito di popolo, im- Österreichische Galerie Belvedere, Vienna barcata sul Bucintoro al fianco del doge Nicolò Tron. Il motivo di tutto questo alle vicende cipriote, sostenendo Carlotta, sfarzo era l’adozione da parte della Sere- sorellastra di Giacomo II da lui deposta), nissima di Caterina come “figlia” della Re- aveva inviato il capitano generale da Mar Pietro Mocenigo, al comando di buona pubblica. Lo sbarco avvenne al porto di Famago- parte della flotta, a porre sotto controllo la sta, presso la cui cattedrale fu finalmente situazione. Sospettoso al passaggio delle celebrata l’unione con re Giacomo e più navi napoletane che trasportavano il Fatardi, a Nicosia, Caterina fu incoronata re- bricies, il capitano ordinò al provveditore Vettor Soranzo di fare vela sull’isola e gina di Cipro con una fastosa cerimonia. Il matrimonio con Giacomo durò meno chiedere la restituzione dell’autorità a Cadelle trattative per portarlo a compimen- terina Cornaro; costretto a passare all’ato: infatti, il re cipriota morì improvvisa- zione anche dalle sommosse popolari che mente una notte di luglio del 1473. L’anco- stavano avendo luogo a Nicosia, i cui abitanti acclamavano il nome delra giovanissima Cala regina, il provveditore sbarterina, all’epoca in cò il 31 dicembre 1473 a Famaavanzato stato di gosta a capo di 700 uomini, gravidanza, si ritroprovocando l’immediata fuga a vò erede al trono asRodi del Fabricies e di molti alsieme al nascituro. tri congiurati. Messi a morte gli La posizione della assassini del Cornaro, Soranzo regina era debolissibandì dall’isola catalani e nama e fu subito messa poletani, confiscandone i beni. da parte dai maggioAncora una volta, però, Cateri esponenti del parrina fu esautorata del potere, tito catalano, che forche fu assunto da un provvedimarono un collegio tore e due consiglieri scelti daldi “commissari” che la Serenissima per “assistere” prese il potere sull’ila regina nel governo dell’isola. sola. I consiglieri ciprioti di Caterina, La tensione politinei quali lei riponeva fiducia, ca nel regno crebbe furono invece allontanati. durante l’autunno di Ritratto di Caterina Cornaro L’anno successivo il figlioletquello stesso anno, di Tiziano Vecellio, 1542 to di Caterina, Giacomo III, mofino a sfociare in un Gallerie degli Uffizi, Firenze rì all’età di appena un anno a complotto ordito dal partito catalano e dal re di Napoli Ferdi- causa di febbri malariche. Distrutta dal nando, il quale stava conducendo delle dolore, la regina ricevette la visita del patrattative matrimoniali con l’arcivescovo dre, organizzata dalla Repubblica, allo di Nicosia, Luigi Fabricies, per far sposare scopo di assicurarsi la fedeltà del popolo al figlio bastardo Alfonso una figlia natu- cipriota. Marco Cornaro dovette prendere rale di Giacomo II. Di ritorno da Napoli, il atto della supremazia politica che i magiFabricies montò ad arte un’accusa contro strati veneziani detenevano sulla regina; Andrea Cornaro, zio di Caterina ed unico Caterina stessa, inoltre, aveva già preso membro veneziano del collegio dei “com- carta e penna per lamentare direttamente missari”, imputandogli l’assassinio per av- al doge le continue ingerenze negli affari velenamento del re Giacomo II. La congiu- statali e l’umiliante condizione, per niente ra sfociò nel sangue la notte tra il 13 e il 14 adatta al suo status di regina, nella quale novembre 1473, con l’assassinio all’inter- era costretta. Venezia non arretrò di un no del palazzo reale dei più fidi consiglieri passo sul controllo politico dell’isola, ma di Caterina, incluso Andrea Cornaro ac- concesse alla regina una rendita annuale corso in difesa della sovrana. La situazio- di 8.000 ducati di cui disporre senza conne di Caterina divenne ulteriormente pe- trollo. La regina fu costretta pian piano a
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rassegnarsi all’ufficiosa trasformazione di Cipro da regno indipendente a possedimento della Serenissima. Gli anni a venire furono dominati da apparente tranquillità, ma i movimenti politici, specialmente da parte del mai domo re Ferdinando di Napoli che continuava a tramare unioni matrimoniali di natura politica, addirittura tra il bastardo Alfonso - già vedovo - e la stessa Caterina, persistevano al pari della sempre viva minaccia turca e di altri regni circostanti. L’ultimo tentativo del sovrano napoletano avvenne nel 1488: gli ultimi superstiti della congiura del 1473, fecero vela su Cipro recando l’ennesima offerta di nozze. Durante il viaggio di ritorno furono però intercettati e catturati dalle navi del capitano generale da Mar Francesco Priuli, che fu quindi inviato dalla Repubblica di Venezia a persuadere la regina al ritorno in patria. Insieme al capitano, fu imbarcato anche il fratello di Caterina, Giorgio Cornaro. Come racconta Pietro Bembo, facendo appello agli affetti familiari e al dovere verso la Patria, ma anche mettendo in guardia la sorella sulla volontà della Repubblica di prelevarla da Cipro ad ogni costo, il nobile veneziano ottenne la resa della regina. Caterina si imbarcò sulla galea comandata dal cugino Nicolò Cornaro nel marzo 1489, salutando per sempre la sua isola tra la commozione dei Ciprioti. In tutta Cipro fu infine innalzato lo stendardo di San Marco.
CATERINA CORNARO A CAORLE Conosciamo il giorno del suo arrivo a San Nicolò al Lido, ovvero il 5 giugno 1489, e sappiamo essere stato il suo un viaggio particolarmente travagliato. Stando alle parole dello storico Trino Bottani, riportate nella sua opera Storia della Città di Caorle risalente al 1811, secondo i racconti popolari tramandati oralmente dagli abitanti di una ancora arcaica Caorle, il movimentato viaggio condusse Caterina Cornaro proprio al largo delle coste della nostra città, presa in una burrasca e quindi soccorsa e indotta a rifugiarsi con la flotta nel porto di Caorle.
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ino all’anno 1686. si osserva nel soffitto del Presbiterio il ritratto a fresco di una Regina, che si crede sia stata Catterina Corner; la quale al suo ritorno da Cipro vuolsi che siasi per una burrasca di mare trattenuta in Caorle alcuni giorni. Fu questo biancheggiato nel predetto anno 1686., perché deformato, e mutilato dal tempo. Si pretende che la suindicata Regina abbia fatti alcuni regali alla nostra Cattedrale, cioè d’una antichissima Palla d’argento finamente lavorata con moltissime figure in essa incise, che si conserva all’altar maggiore sotto il Reliquiario, e di due candelieri di getto d’oro, che esponevansi nelle solennità, e che erano ingegnosamente lavorati, ma rottosi uno di questi non fu possibile raccomodarlo, e perciò si cambiarono con sei candelieri d’argento molto grandi, ed altri sacri vasi [...].»
TRINO BOTTANI, STORIA DELLA CITTÀ DI CAORLE, 1811, VENEZIA, PP. 185-186
I TESORI DI VENEZIA
Si rifà alle leggende popolari riportate dal Bottani anche Giovanni Musolino nella sua Storia di Caorle del 1967, il quale racconta della decisione assunta dal Consiglio dei cittadini il giorno 23 giugno 1686 «d’imbiancar certe figure poste sotto la cappella dell’altar maggiore per esser indecenti, molto sconcie nella faccia, consumate dal tempo e di poca considerazione.» Le figure in questione, riporta Musolino, poste nella conca dell’abisde, includevano la rappresentazione della regina Caterina Cornaro che, di ritorno da Cipro, approdata a Caorle a causa di una tempesta, vi si trattenne per qualche giorno. L’oggetto che più di tutti lega tradizionalmente Caorle all’affascinante figura della Regina di Cipro è tutt’oggi ammirabile all’interno del Duomo di Caorle. La splendida Pala d’Oro che orna l’abisde maggiore della Cattedrale di Santo Stefano sarebbe il dono ricevuto da Caorle come ringraziamento per il soccorso e l’accoglienza offerti alla Regina. Le sei formelle che la compongono, incise in realtà in argento dorato, raffigurano una serie di immagini sacre, alcune di certa identificazione come l’Arcangelo Gabriele, il Cristo in trono e la Vergine Orante, altre ancora ipotizzabili come il profeta Daniele, il San Pietro Apostolo e - probabilità accresciuta dal fatto di rappresentare il patrono di Caorle - il Santo Stefano Protomartire. A suo tempo, mons. Musolino aveva tratto dalle sue fonti l’identificazione dell’Arcangelo Michele al posto di Gabriele e, considerando l’importanza di tale figura assieme a quelle della Vergine e di Santo Stefano nella cultura caorlotta, aveva teorizzato la possibile creazione della Pala appositamente per la Cattedrale di Caorle. Se questo fosse vero (fermo restando l’errata identificazione dell’Arcangelo) la datazione delle singole lastre risalente al XIII e al XIV secolo renderebbe improbabile che fosse stata proprio Caterina Cornaro a donarle alla comunità caorlotta. Nulla di ciò va comunque a smentire la tradizione popolare del dono di Caterina Cornaro, stando anche al fatto che tanto la provenienza quanto l’originaria composi-
GLI ULTIMI ANNI DELLA REGINA Dal punto di vista politico, la Repubblica di Venezia fu attenta a non permettere un risveglio delle ambizioni di ritorno al trono di Cipro in Caterina Cornaro, mantenendola appagata attraverso il tributo di onori ad Asolo e in ogni sua apparizione a Venezia e nelle podesterie in terraferma.
zione delle formelle che costituiscono la Pala rimane tutt’oggi incerta (P. F. Gusso e R. Candiago Gandolfo, Caorle Sacra, 2012). Sicuramente sappiamo che Caterina Cornaro giunse in patria solo ad inizio giugno, ricevendo una regale accoglienza capeggiata dallo stesso doge Agostino Barbarigo, che accompagnò la regina sul Bucintoro fino a Piazza San Marco, dove fu rinnovata la donazione dell’isola di Cipro alla Repubblica di Venezia. Caterina, come indennizzo, poté conservare la sua annuale rendita di 8.000 ducati, e le furono inoltre conferite le terre e il castello di Asolo, di cui divenne signora. Conservando per concessione della Serenissima il titolo di rejna de Jerusalem Cypri et Armeniæ, durante gli anni tra-
Nel febbraio 1509, in seguito agli eventi della guerra della Lega di Cambrai, l’incalzare delle truppe dell’imperatore Massimiliano mise in pericolo Asolo e costrinse Caterina a rifugiarsi a Venezia. Respinte le truppe imperiali a novembre, la Comunità asolana si affrettò a chiedere il ritorno di Caterina e a fare nuovamente atto di sudditanza e devozione nei suoi confronti. Nell’aprile dell’anno 1510 troviamo una deliberazione del Consiglio dei Dieci che la giudica coinvolta in una congiura ordita da tal Antonio Rossi riguardante il governo di Cipro. Questo le costò un severo ammonimento ad astenersi da ulteriori macchinazioni, pena l’adozione di severi provvedimenti nei suoi confronti.
scorsi nel suo dominio di Asolo Caterina diede vita ad uno dei più fiorenti salotti rinascimentali italiani, accogliendo personaggi noti del mondo culturale e politico dell’epoca. Lo stesso Pietro Bembo vi trovò l’ispirazione per comporre i celebri Asolani. I suoi anni ad Asolo la videro tramutarsi in mecenate, impegnandosi nello sviluppo culturale e artistico della cittadina arricchendola di opere come il fonte battesimale scolpito nel duomo da Francesco Grazioli, la pala della chiesa di S. Martino commissionata ad Andrea da Murano, la fontana fatta scavare nella roccia a Crespignana. Promosse poi restauri e costruzioni tra cui il suo palazzo estivo di Altivole, il “Barco”. Questa sua indole votata all’elargizione artistica nei confronti del popolo non può che supportare la tradizione popolare che vede i Caorlotti come destinatari dei doni derivati dalla sua gratitudine.
Caterina morì proprio a Venezia, annota lo storico Marin Sanudo, la notte tra il 9 e il 10 luglio 1510 dopo tre giorni di dolori di stomaco. Le furono tributate onoranze fastose in qualità di figlia adottiva della Repubblica di Venezia. Sanudo descrive la sua bara adornata come quella di una regina. Un lungo corteo funebre passò sopra un ponte di barche allestito per l’occasione sul Canal Grande, conducendo la defunta regina dalla chiesa di San Cassiano a quella dei Santi Apostoli, dove fu recitata l’orazione funebre dal poeta Andrea Navagero. Qui Caterina fu sepolta accanto al padre nella cappella di famiglia.
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di 12 […] fu fato le exequie di la serenissima regina de Cypri el qual fu fato in questo modo: si redusseno li zenthilomeni in sala dil gran Consejo [...] et erano questi: il reverendissimo patriarcha nostro e l’arzivescovo Zane di Spalato, el vescovo di Feltre Pizamano, l’abate Mozenigo, e l’abate Diedo et altri, e poi li corozosi; era apresso il vice doxe sier Zorzi Corner el cavalier, procurator, fratello di la raina, poi soi fioli et altri parenti con li zenthilomeni andono. Fu tolto il corpo, qual era in chiesia di San Cassan in una cassa coverta di restagno d’oro con una corona di quelle di le zoje di San Marcho di sopra in segno è raina, et portato a Santo Apostolo [...] et fu fato uno ponte su burchiele in canal grando, da la becharia che passava a Santa Sofia, e con tutta la chieresia di Veniexia, frati e scuole, e il patriarcha etc. con gran luminarie, erano torzi portati a man numero… et posto il corpo over cassa in chiesia di Santo Apostolo [...] fe l’oratione sier Andrea Navajer di sier Bernardo [...].» MARIN SANUDO, DIARII, A CURA DI G. BERCHET, 1883, VENEZIA - VOLUME X
Il suo corpo rimase nella chiesa dei Santi Apostoli fino alla fine del Cinquecento quando, in occasione di lavori di rifacimento della chiesa, il suo sarcofago fu traslato alla chiesa di San Salvador. Vi riposa tutt’oggi, al cospetto del monumento sepolcrale a lei dedicato e inciso a fine ‘500 dallo scultore Bernardino Contin e sotto una lapide che riporta inciso il titolo che l’ha accompagnata attraverso la storia: Catharinæ Corneliæ Cypri Hierosolymorum ac Armeniæ Reginæ.
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APRULAE (vulgo Caorle). [...] Cathedralis Basilica invicto Prothom. Stephano consecrata [...]. Sex argenteis tabulis, crucibus, et vasibus supra loci conditionem ornata est, Reginæ cujusdam illac prætereuntis munere, ut incolæ affirmant. («La Basilica Cattedrale consacrata all’invitto Protomartire Stefano [...]. Sei tavole in argento, croci e vasi di condizione migliore rispetto al luogo la ornano, dono di una Regina passata di là, affermano gli abitanti.») FERDINANDO UGHELLI, ITALIA SACRA, 1720, VENEZIA - TOMO V, P. 1335
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“Diario di un pescatore” - Libro autobiografico di Gelindo Botter nella Caorle del secolo scorso
Storie di vita di un pescatore caorlotto Un memoriale di vita vissuta tra mare e laguna, con tante storie da raccontare
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Sono moltissimi i capoversi di questo lungo racconto, strutturato in sette “capitoli-diari”, che Gelindo ha raccolto in molti anni quale memoriale, ed ha infine portato in forma manoscritta all’editore Alessandro Biz della Publimedia, che dopo un’accurata opera di trascrizione ha
dato alle stampe nel settembre di quest’anno. La presentazione pubblica è avvenuta lo scorso 21 ottobre al ristorante Pic Nic, presenti i famigliari, i tanti amici pescatori e le autorità marittime con le quali Botter si è rapportato nei tanti anni di vita di pescatore.
uadri di vita quotidiana, sotto forma di diario, di giornate e notti trascorse in laguna e in mare, con il padre pescatore e poi come capobarca. E sullo sfondo la Caorle di un’epoca fa. È questo il racconto autobiografico che Gelindo Botter Detto Martinazzi ha voluto dare alle stampe, per incidere nella memoria collettiva con linguaggio asciutto e sobrio quelle storie di vita che l’infinita passione per il mare ha serbato per decenni nella sua mente e nel cuore. Una memoria da trasmettere ai posteri, ovviamente. E così Gelindo, nato nel gennaio del 1941, in piena Seconda guerra mondiale, comincia a raccontare la sua vita in mare, fin dall’età di 9 anni, assieme a nonno Achille e a papà Antonio e a tutto il corollario del pittoresco mondo caorlotto, fatto di uomini e donne segnati dalla arcaica quotidiana vita marinaresca e popolana che caratterizzava la nostra città fino a mezzo secolo fa, prima che il turismo modificasse persone e costumanze. Le memorie si imperniano su episodi che
hanno lasciato il segno nella vita prima di un bambino, poi di un ragazzo e infine di un uomo adulto e padre di famiglia. Dalle storie della Seconda guerra mondiale al ritrovamento del piroscafo Liberty nelle acque di Trieste, al crollo di un soffitto o ancora all’acquisto delle prime barche da pesca, ai pericoli del mare, alle pescate prodigiose e alla progressiva crescita del turismo, alla nuova casa e alla costruzione della Pensione Antonella, alle tante persone sia della famiglia, sia tra gli amici di gioventù, e poi i momenti di lutto ma anche quelli di gioia con matrimoni e battesimi. Insomma, uno spaccato di vita popolana in cui ogni lettore caorlotto ritroverà un po’ di se stesso e di tante persone e amici che ne sono protagonisti. 49
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uest’anno Q voglio ricordare una
Gli Anni ‘80 e ‘90 del Centro Culturale Enos
DI ISIDoRo
delle tante epoche felici dell’enoteca enos e di riflesso della nostra amata Caorle. erano gli anni a cavallo fra ‘80 e ‘90. Un’epoca di fervore culturale, politico e sportivo. L’amicizia era sempre ac-
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SILVeSTRINI
compagnata da un buon bicchiere di vino e chiacchiere in allegria, ma quando si passava al tema della politica, gli animi si infervoravano, fino a scaldarsi. L’enoteca aveva una sua funzione di “Centro Culturale”, perché qui venivano anche i locali autori di libri, tra i quali Milena Romagnoli con il suo “Voglio un etto di mortadella e... ne voglio tanta”, Mario Rossetti con “Il Gabbiano Solitario”, o Francesco Fontana con diverse sue opere letterarie, con la assidua presenza dell’amico Florio Pellegrin. e anche Vittorio emanuele Dalla Bella con il suo libro “Il Portasigarette d’Argento”. Anche il CaorleMare Magazine ha avuto battesimo al “Centro Culturale enos”, perché fui proprio io che nel 1988 suggerii agli amici giornalisti Renzo Trevisan e Flavio Ineschi di realizzare per la nostra Caorle una rivista natalizia, stampata prima presso le Grafiche 3 e poi nella Tipografia di Giovanni Capiotto, per divulgare le belle novità che la nostra città proponeva sia nel turismo che nella cultura e non meno nello sport. Infatti, anche gli sportivi qui trovavano un incoraggiamento: le squadre di calcio ma anche i giovani ciclisti del gruppo C.S.C. Caorle, fondato dai cari amici Toni Ferro presidente, enzo Valvason segretario, il D.s. Anselmo Carnieletto e altri. Ma era ogni giorno la politica a tener sempre banco. Per 40 anni ho assistito a tutti i Consigli comunali, e a quei tempi per accaparrarsi una sedia in prima fila bisognava arrivare un’ora prima. Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Socialista, PRI, MSI, e poi Lega Nord e Forza Italia: insomma, tutto l’arco parlamentare nazionale ave-
va un suo pulpito per comizi improvvisati e dialettiche salaci, che alla fine si concludevano sempre “in gloria” in un brindisi finale. I personaggi più in auge erano Amerigo Vio e Giannino David, Dante Bertoli, Cirillo Brichese e Renzo Cristofoli, Alessandro Benatelli, Ampelio e Walter Barbaro, Alfonso Alajmo, Giorgio Riosa, Giovanni Carrer, Giovanni Marson e Giovanni Padovese, Franco Francescato, Candido Vio e Giovanni Vio, Fabio Titon, Ileno Bronzin, Celio Sartori, Giuseppe e Sergio Vigani, Pilade Pellegrini, e diversi altri; insomma tutti i Sindaci di Caorle di quegli anni. e non di meno Luigino Moro, che divenne Sindaco nel 1992 e fu Primo Cittadino per 10 anni consecutivi. e ancora Astrid Scala, produttori di vino a San Gaetano, Angelo Rossi, Corrado Piasentin, Renato Grando, Gianni Stival, Marco Sarto, Vanni Ferro, Fabrizio Tonon; e ora nel Terzo Millennio Alessandro Borin, Gianni Gusso, Carlo Miollo e l’eurodeputata Rosanna Conte, Giovanni Comisso, Rocco Marchesan e il Sindaco in carica Luciano Striuli. Insomma, tutti i bei nomi della politica caorlotta, accomunati dall’amicizia che si crea davanti ad una buona ombretta di vino nobile. Li ringrazio tutti di cuore, con un pensiero di eterno amore per la mia cara Annalisa, e mi scuso se ho scordato qualcuno. e pertanto, con questi bei ricordi, a voi tutti, per un lieto Buon Natale e prospero Nuovo Anno 2021, giunga il nostro brindisi augurale:
Alla Vita !
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