Fotocomputer - Articoli

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personaggi

la Biennale Per molti fotografi professionisti il passaggio al digitale o la sua adozione non avviene spontaneamente; ma in situazioni molto particolari si possono apprezzare al meglio le caratteristiche delle nuove tecnologie

DI

MASSIMO CREMAGNANI

Focus

Fotografare F

orse è il sogno di tutti i fotografi, forse il loro incubo: un unico luogo dove coesistono Still-Life e ritratti, pose statiche e movimenti continui, panoramiche e macro, diurno e notturno. Questo luogo si trova a Venezia, nel periodo dedicato alla Biennale d’Arte Contemporanea: un calderone di installazioni, sculture, performance, dipinti, proiezioni e altre mille forme d’espressione, ognuna da vivere in un’ottica particolare.

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Una bella sfida per Emanuele Biondi, incaricato di documentare la manifestazione per il sito Internet www.biennale24.com, cronaca in tempo reale dell’evento. Da oltre 10 anni dedito alla creazione e alla documentazione di opere d’arte, Biondi ha saggiamente lasciato a casa le sue fedeli compagne a rullino, in favore di una Nikon D1 e di un Digital Wallet. “La Biennale di Venezia offre occasioni di immagini irripetibili. Dalla

fusione tra opere d’arte e fruitori si vengono a creare situazioni al limite del paradosso; per un fotografo questa situazione è particolarmente stimolante, la possibilità di far interagire in un’immagine l’elemento umano e tutto ciò che lo circonda. Questo però prevede una buona prontezza di riflessi, dato che la maggior parte delle situazioni sono irripetibili, e la necessaria capacità del fotografo di rendersi invisibile”.


personaggi ANA LAURA ALÁEZ Dance & Disco, 2000

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Risoluzione: Fine - ISO 200 - 1/100 f 8,5. “Ho trovato buono il sistema di lettura della luce (Color Matrix 3D), che consente la lettura della luce su 5 punti”. © Studio Taky, 2001

JOHAN MUYLE - We don’t know him from heaven, 2001

Web il più velocemente possibile. Lavorando con una CompactFlash da 64 Mb, cioè circa 50 immagini, riversavo in continuazione i file nella memoria portatile Digital Wallet da 6 GB. Il tutto veniva scaricato due

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Obiettivo zoom ISO 1600 - 1/60 f 4,5.s La possibilità di lavorare senza l’ausilio di lampeggiatore flash anche in situazioni estreme come questa, permette di mantenere invariate le atmosfere originali della performance, creando immagini con volumi e profondità particolarmente suggestive. © Studio Taky, 2001

URI KATZENSTEIN Home, 2001

o tre volte al giorno, quindi selezionato e approntato per la messa on-line”, saltando a piè pari i tempi (e i costi) di sviluppo e scansione. Forte di una lunga esperienza come ritrattista (collaborazioni con Class, Millionaire, Capital) e legato professionalmente al mondo Hasselblad, Biondi ha potuto apprezzare anche la qualità delle ottiche Nikon in condizioni più tranquille: “Nel diurno, con un’impostazione

del sensore, impostato al massimo della sensibilità, permette di lavorare a tempi di scatto veloci”, molto utile soprattutto durante alcune performance, interpretate dagli artisti anche in presenza di video e di proiezioni. “L’utilizzo del flash, in alcune situazioni potrebbe risultare sconveniente dal punto di vista tecnico, come in tutte le foto di video, oltre che dalla necessità di restare neutri rispetto alla rappresentazione creata dagli artisti”. Quest’indole voyeuristica, tipica di molti fotografi, ci vuole ricordare anche il rispetto dovuto all’artista, soprattutto quando impegnato in un atto estemporaneo. Ma non sono solo questi i motivi per cui Biondi ha optato per il digitale: “C’era la necessità di rendere disponibili le immagini sul

Questa invisibilità è normalmente negata dall’uso di cavalletti per pose lunghe, nei casi in cui la luce si dimostri insufficiente o, in alternativa, dall’uso del flash. La capacità delle fotocamere digitali di giocare con il punto di bianco si dimostra quindi vincente. “La buona capacità

La buona capacità del sensore impostato al massimo della sensibilità (ISO 1600), ha permesso di lavorare a tempi di scatto “veloci”. In situazioni come questa, dove non è possibile fermare il video ma si vuole riprendere anche lo spazio circostante in penombra, le possibilità offerte da una macchina fotografica classica sono praticamente nulle. © Studio Taky, 2001

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personaggi

URSULA REUTER CHRISTIANSEN, HENNING CHRISTIANSEN, Dissolution of Stages and Cages, 1997

Obiettivo 105 mm ISO 200 - 1/125 f 11. In questa immagine si nota l’assoluta assenza di disturbo, che alcune volte si può riscontrare nelle immagini effettuate con impostazioni ISO 8001600, paragonabile semplicemente alla grana delle pellicole particolarmente sensibili. Notevole l’effetto di defocus dell’obiettivo 105 mm, che permette di isolare il ritratto dal fondo, rendendo l’immagine pulita e particolarmente d’effetto. © Studio Taky, 2001

Focus

ISO 200 a 1/125 di secondo, cade completamente ogni forma di disturbo, come talvolta avviene con impostazioni ISO 800-1600; un difetto paragonabile alla grana delle pellicole particolarmente sensibili”. Per quanto riguarda gli obiettivi, ho utilizzato uno zoom 35-70, che si è rivelato molto utile per la sua versatilità, e un 135 mm Defocus, “che permette di isolare il ritratto dal fondo rendendo l’immagine pulita e particolarmente d’effetto”. Insomma, anche se nella sua sala di posa allo Studio Taky di Milano Emanuele Biondi continuerà a utilizzare pellicole e flash, si è detto ben felice di quest’esperienza.

I ferri del mestiere La Nikon D1 è una reflex digitale a ottica intercambiabile. Grazie al sistema di misurazione esposimetrica/cromatica la D1 è in grado di ottimizzare contemporaneamente il valore di esposizione (Color Matrix 3D), il bilanciamento del bianco (TTL) e la compensazione tonale.

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L’intervallo di scatto (0,058 sec.) e la rapidità di elaborazione dei dati consentono di scattare fino a 21 immagini consecutive alla cadenza massima di 4,5 frame il secondo. L’otturatore elettronico ad accoppiamento di carica offre tempi di posa che vanno da 30 sec. fino a 1/16.000 sec., in grado di bloccare qualsiasi soggetto in azione. La sincronizzazione flash fino a 1/500 sec. offre nuove opportunità nella ripresa fill-flash in luce diurna. La D1 si avvale del modulo autofocus MultiCAM 1300, dotato di cinque sensori di rilevazione ed è compatibile con tutti gli obiettivi AF Nikkor tipo-D. In quest’occasione sono stati utilizzati un 135 mm.

Defocus (AF DC135 mm f2D) e uno zoom 35-70 (AF 35-70 mm f2.8D). La memoria di massa, costituita da una CompactFlash™ (CF) Card da 64 MB, risultava un po’ stretta al nostro fotografo. Entra quindi in gioco il Minds@Work Digital Wallet, un hard disk portatile da 6 GB, delle dimensioni di un walkman. Grazie agli adattatori in dotazione, è possibile scaricare le CompactFlash e ogni genere di supporto per fotocamere. Dotato di collegamento USB compatibile sia PC che Mac, è disponibile in formati da 3 a 20 GB. Tutto il materiale è stato fornito da Nital S.p.a. di Torino. Per maggiori informazioni sui prodotti: www.nital.it.


Casio QV-3500 EX

L

a nuova compatta Casio da tre megapixel è concepita per facilitare il compito ai neofiti; forse gli utenti più ferrati avrebbero preferito una maggiore semplicità nelle regolazioni manuali, in modo da incentivare la creatività. In compenso, ha fornito eccellenti prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione ambientale.

L’hardware La struttura massiccia le conferisce un’impugnatura comoda, anche per scatti verticali. Il mirino ottico

Test

Scatto nel buio

quindi diversi tipi di lenti opzionali. Il sensore ha una risoluzione da 3,34 milioni di pixel, sfruttato effettivamente a 3,1. Le immagini in uscita possono misurare 2048 x 1536 pixel (da 600 a 1400 Kb, a seconda della compressione JPEG) o di 1024 x 768 (da 350 a 150 Kb). In dotazione abbiamo una CompactFlash da 8 Mb, ma lo slot accetta anche i comodi Microdrive IBM da 340 MB e oltre. Questa soluzione, che consente il salvataggio simultaneo di oltre 200 immagini in modalità Fine, incide notevolmente sull’autonomia delle quattro batterie stilo.

Compatta ma non troppo, ricca di funzioni automatiche e manuali, si distingue per la versatilità in assenza di luce Informazioni > Risoluzione: 2048x1536 pixel > Obiettivo zoom: ottico 3x, digitale 4x > Prezzo: 1.750.000 lire > Contatto: Ical, tel. 02/33499060 > Web: www.ical.it Ottimo comportamento al buio Compatibilità con IBM Microdrive Semplice e versatile nelle funzioni automatiche Peso e ingombro eccessivi Software di scaricamento carente Impostazioni manuali laboriose

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risulta tuttavia fortemente disassato rispetto all’obiettivo, rendendo obbligatorio l’uso del monitor LCD, sul quale possiamo avere anche tutte le informazioni sulle impostazioni selezionate. L’ottica Canon 33-100 mm è munita di zoom 3x, al quale si può associare quello digitale di 4x. Attenzione però all’uso dello zoom digitale. Più precisa nelle piccole e medie distanze, accusa una leggera perdita di dettaglio sulle focali lunghe. L’obiettivo filettato consente il collegamento di un adattatore per lente di conversione, e

Il software L’interfaccia utente della fotocamera è moderna e intuitiva. Le impostazioni per le diverse inquadrature tipo sono regolabili in ogni dettaglio, anche se attraverso passaggi meticolosi; tre di queste possono quindi essere raggiunte tramite tasti veloci programmabili. Meno pregevole il software di scaricamento in dotazione, Casio Photo Loader 1.1. L’interfaccia offre poco controllo sulla macchina, e il sistema gestionale degli archivi è un po’ obsoleto.


software

Photoshop Quattro (anzi cinque) manuali per conoscere i fondamenti di Photoshop. E non solo quelli

DI

MASSIMO CREMAGNANI

Focus

Imparare L

a produzione di manualistica indipendente per l’informatica è molto vasta. Per i programmi più diffusi, soprattutto per quelli complessi come Photoshop, esistono prodotti dedicati a diverse fasce d’interesse, che comportano diversi livelli di approfondimento. Non sempre, però, si può valutare un manuale esclusivamente in relazione alle dimensioni e al prezzo, ma bisogna tenere conto anche della struttura, dello stile narrativo, della selezione degli argomenti trattati e della presentazione grafica degli

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esempi. In queste pagine vedremo di analizzare quattro esemplari molto differenti tra loro, per meglio comprendere quale tipologia sia più affine alle nostre necessità: introduttivo o completo, schematico o discorsivo, pratico o sperimentale, la scelta dipende dalla metodologia di apprendimento individuale, e dagli interessi soggettivi. Anche se ognuno di noi utilizza quasi sempre le stesse funzioni, è importante farsi un’idea di tutto ciò che il programma può offrire, così da poter sviluppare ogni

possibilità creativa. Tutti i volumi qui recensiti presentano una buona panoramica del programma, pur dando maggiore o minor peso a determinati argomenti; alcuni includono lezioni generali di computer grafica, altri inseriscono suggerimenti pratici per velocizzare il lavoro. In ogni caso si tratta di opere redatte da professionisti che, oltre a spiegare gli strumenti veri e propri, li integrano nel processo creativo in base alle proprie esperienze dirette. E questo, sulla Guida in linea, non c’è.


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MODIFICA DEL TESTO

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Tutto a colori, layout chiaro e stimolante, panoramica completa Immagini sfocate nell’edizione mini, mancano icone degli strumenti nel testo

Autore: Enrico Zonca Editore: McGraw-Hill Pagine: 274/202 a colori Prezzo: 40.000 lire (20,66 euro)/19.000 lire (9,81 euro)

Photoshop 6 No Problem e Mini No Problem

scrupolosamente: si parte con una panoramica sull’interfaccia utente e sui diversi tipi di immagini, proseguendo con operazioni di base che verranno via via implementate dalle altre funzioni. L’elaborazione si sviluppa dalla correzione cromatica, cui seguono i metodi di selezione e l’uso dei livelli; si parla quindi del nuovo strumento testo, delle forme vettoriali e dei tracciati, arrivando infine alla stampa. Ma non è tutto qui: ora che abbiamo imparato le basi, vediamo come ottimizzare e velocizzare il lavoro (azioni e operazioni batch), e come inserire le immagini sul Web, sia con Photoshop sia con ImageReady. Particolare attenzione è stata data alle funzioni innovative della

argomenti a chi si trova alle prime armi, ma rimane comunque utile a chi già mastica un po’ di computer grafica. Il layout riccamente variopinto e le estrose immagini d’esempio stimolano la creatività, invitando il lettore alla libera sperimentazione della tavolozza virtuale. Unica pecca, gli strumenti sono descritti nel testo solamente a parole; l’aggiunta del simbolo corrispettivo sarebbe stato più pratico per l’apprendimento.

Uno dei pochi manuali interamente a colori, ben curato nelle immagini come nel layout generale, No Problem è disponibile sia in versione tascabile sia in quella standard; quest’ultima si differenzia, oltre che per le dimensioni (e il prezzo), per l’integrazione di ogni capitolo con pratici riassunti, molto utili a identificare gli argomenti trattati, e per la migliore godibilità delle immagini, che sul tascabile, in alcuni casi, possono risultare confuse. Il testo, in ogni caso, resta esattamente lo stesso. Il programma è analizzato

sesta release, quali la gestione del colore (un argomento un po’ ostico, spesso lasciato in sordina) e gli stili di livello. Anche la sezione dedicata alla stampa è molto ben curata, includendo accorgimenti per diverse tipologie di output. La struttura narrativa è molto scorrevole, grazie anche al buon impatto visivo generale. L’uso di appositi box colorati per suggerimenti, glossari e accorgimenti specifici aiuta la comprensibilità degli

Photoshop 6 No Problem e Mini No Problem

software

Questa pagina del manuale illustra le differenze nella gestione del testo rispetto alla versione precedente

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software

Photoshop 6 for Dummies Pur celandosi dietro uno stile ironico, altamente sdrammatizzante, talvolta demenziale, Photoshop 6 For Dummies nasconde al suo interno un’elevata dose di professionalità. Il libro è adatto a qualunque livello di esperienza grazie alla scorrevolezza dei discorsi, spiritosamente aneddotici e corredati da numerosi consigli pratici; le elaborazioni utilizzate negli esempi sono espressamente in linea col testo, e talvolta commentate in maniera beffarda. Dopo un’introduzione che prepara il lettore alle varie amenità del programma,

Focus

l’autore identifica le due personalità dello schizofrenico Photoshop, disegno e ritocco; quindi aiuta il lettore a prendere confidenza con l’interfaccia e, contemporaneamente, con una delle principali fonti d’immagini, il Kodak Photo CD. Altri consigli utili al reperimento e alla manipolazione di immagini digitali sono disseminate nell’intero volume. Si parla quindi di dimensione e peso delle immagini e di elaborazioni cromatiche, mentre con la scusa del salvataggio dei file vengono spiegati i diversi formati grafici; con la stampa si conclude questa parte del libro, mentre la successiva sarà

conseguenza ai tracciati, mentre la quinta si occupa dei livelli, del testo e dei filtri, concludendo con l’ottimizzazione per il Web. La sesta è perlopiù un’appendice, ricca di trucchi e suggerimenti. L’autore non perde tempo con procedure accademiche, ma si premura sempre di segnalare i metodi più pratici o più rapidi, come le scorciatoie da tastiera o i diversi modi di selezionare una parte dell’immagine, a seconda della composizione. Più eccentrico di altri, McClelland esclude a priori la spiegazione di funzioni da lui ritenute inutili o particolarmente dannose, tipo il comando Luminosità/contrasto. Le 16 pagine a colori non risolvono

Photoshop 6 for Dummies Autore: Deke McClelland Editore: Apogeo Pagine: 422 b/n + 16 a colori Prezzo: 36.000 lire/ (18,59 euro)

GESTIONE AVANZATA DEL TESTO

In Photoshop 6.0 si può gestire il testo in maniera molto sofistiicata

Spiritoso ma professionale, scelta delle procedure più rapide, molti consigli per i fotoamatori In bianco e nero, descrizione degli strumenti senza icone

dedicata all’approfondimento degli strumenti: disegno, colori, forme vettoriali, più gli strumenti di ritocco principali e la storia, il cui buon uso ha salvato molte vite. La quarta parte è interamente dedicata alle selezioni, e di 52 < fotocomputer n. 37 >

la povertà grafica dell’intero volume, ma aiutano a seguire meglio numerosi passaggi; purtroppo mancano i simboli dei comandi nel testo. Consigliato a chi è serio, ma ha paura di prendersi troppo sul serio.


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rimasugli di una precedente versione del manuale, mentre alcune dichiarazioni sono troppo semplicistiche per un uso professionale del programma. Il libro è tutto in bianco e nero (il che è certamente molto limitativo) e mentre le illustrazioni relative agli strumenti risultano molto chiare, le foto appaiono spesso poco contrastate. Sarà comunque possibile vederle a

L’impostazione tipicamente scolastica di questo libro può essere congeniale a coloro che riescono a studiare solo a scuola, con argomenti ben definiti e interrogazioni finali. La struttura presenta infatti 24 lezioni, per ognuna delle quali dovrebbe essere sufficiente un’ora di

quelli di distorsione; se ne parlerà ancora, dopo aver affrontato l’argomento testo, sotto forma di effetti speciali e di plug-in prodotti da terze parti. Per concludere, due capitoli dedicati espressamente al fotoritocco in bianco e nero e a colori, uno per la stampa e uno per il Web. Ogni “lezione” si conclude con un riepilogo, domande (e risposte) sull’argomento

Imparare Adobe Photoshop 6 in 24 ore

software

Imparare Adobe Photoshop 6 in 24 ore

Autore: Carla Rose Editore: Tecniche Nuove Pagine: 376 b/n, Cd-Rom Prezzo: 55.000 lire (28,41 euro)

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Questa pagina spiega l’utilizzo della gomma per i vari compiti per cui può tornare utile

LA GOMMA

colori attraverso il cd-rom allegato, che contiene anche una versione tryout del programma e alcuni plug-in, sia per Pc sia per Mac. Molto comoda l’appendice, in cui sono riepilogate le diverse palette di comando. In definitiva un libro che con il suo stile schematico può tornare utile a chi vuole imparare le cose fondamentali.

trattato, quiz ed esercizi a tema, così che anche il più insicuro degli autodidatti possa mettersi alla prova. Lo stile è schematico e si limita a definire le singole funzioni senza approfondire né l’uso né l’origine degli strumenti; forse anche per questo, la lettura non invoglia particolarmente alla sperimentazione. Inoltre si possono incontrare alcune imprecisioni, spesso

applicazione. Il percorso si apre con le solite basi sull’interfaccia del programma e sui tipi di file, dopodiché si passa direttamente ai metodi di selezione e di trasformazione. Altre due ore per i modelli cromatici e all’elaborazione del colore, proseguendo attraverso gli strumenti di disegno e di ritocco principali. Un capitolo a testa viene quindi dedicato a livelli, maschere e tracciati, elementi fondamentali di Photoshop, mentre i filtri vengono suddivisi in quelli adatti a migliorare le immagini, quelli per immagini artistiche e

Struttura tipo corso base, cd-rom con esercizi e demo, comoda appendice con schemi dei pulsanti Tutto in bianco e nero, poco sperimentale

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software

Inside Adobe Photoshop 6 Le quasi ottocento pagine di nozioni fornite da Inside forniscono una delle più complete documentazioni del programma, dalla configurazione hardware all’esportazione dei profili colore. Oltre alle funzioni del software, possiamo trovare una breve biografia di Photoshop, e un lungo discorso generale sulla grafica digitale, sui flussi di lavoro, sulla stampa e su scelte grafiche come colori e font. La struttura del libro potrebbe essere definita “ridondante”, in quanto sin dall’inizio si parla di diversi strumenti che verranno

Focus

analizzati sempre più approfonditamente nel corso della lettura; a ogni indagine tecnica corrispondono numerosi consigli pratici maturati sul campo, paragoni con software analoghi o complementari, indicazioni per ottimizzare i flussi di lavoro. Al termine di alcuni capitoli possiamo anche trovare un elenco di risorse Internet, utili ad approfondire l’argomento trattato. I primi otto capitoli possono quindi essere considerati introduttivi, anche se già portano alla realizzazione di immagini; seguono quindi approfondimenti sugli strumenti di selezione, vettoriali e testo, mentre come

tenendo in considerazione le più avanzate tecniche di ottimizzazione offerte dal programma. La terminologia è estremamente accurata e documentata quando necessario; l’impostazione tecnico-pratica del testo, generalmente chiara e comprensibile, risulta forse un po’ pragmatica per le funzioni più complesse, come la gestione degli spazi colore. Peccato per i numerosi errori di stampa, che a volte possono confondere il lettore, e per il layout delle immagini in cui le didascalie sono un po’ confuse. Il cd-rom allegato è in inglese, e contiene le immagini utilizzate per gli esercizi del

Inside Adobe Photoshop 6 Autore: G.D. Buton, B. Buton, G. Kubicek, M.Z. Nathanson Editore: Mondadori Informatica Pagine: 756 b/n + 16 a colori, Cd-Rom Prezzo: 100.000 lire (51,65 euro)

IL PENNELLO

Qui si spiega come usare i vari tipi di pennelli per correggere i difetti delle immagini

Estremamente completo e accurato, introduzione alla grafica digitale, terminologia precisa e comprensibile Molto tecnico in alcuni casi, immagini poco chiare

“tecniche avanzate” vengono analizzate le varie tipologie di correzione e riparazione delle immagini, partendo questa volta dal fine invece che dal mezzo. L’ultima parte è interamente dedicata al Web,

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libro più altre bonus, di vario genere; disponibili inoltre alcuni plug-in di terze parti in versione demo, un glossario (sempre in inglese) e i collegamenti Internet per il sito degli autori e quello dedicato al manuale.


software

alle origini Photoshop sa fare tante di quelle cose, che spesso ci si dimentica di usarlo per il fotoritocco…

DI

MASSIMO CREMAGNANI

Focus

Ritorno N

ello scorso numero abbiamo presentato una selezione di manuali per Adobe Photoshop 6; diversi per tipologia e completezza, avevano il comune scopo di chiarire nella totalità le funzioni del programma. Per chi si interessa esclusivamente di fotoritocco mancavano però alcune dritte fondamentali, quel modus operandi proprio di chi deve “solo” migliorare le proprie immagini: restauro di vecchie foto d’epoca, recupero di riprese con luce errata, eliminazione di difetti fisici o compositivi. Il volume Photoshop Fotoritocco &

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Restauro si presenta, fatto assai raro nel mondo dell’editoria per l’informatica, come un manuale professionale per fotoritoccatori. L’argomento è affrontato con serietà e professionalità dall’autrice, che non disdegna comunque lo spirito romantico del recupero (e del miglioramento) dei ricordi fotoimpressi. Toni simpaticamente sdolcinati che sono tanto di moda, soprattutto nei rapporti con i clienti, anche se a qualcuno possono sembrare falsi come un fotomontaggio.

L’argomento “clientela”, a proposito, è tenuto in seria considerazione attraverso vari suggerimenti su come chiarire i rapporti di servizio e impostare il lavoro mantenendo un’aura professionalmente ineccepibile; e, di conseguenza, riuscire a farsi pagare il giusto. Il libro parte dal presupposto che il lettore abbia già una discreta conoscenza del programma e della fotografia in generale, saltando a piè pari ogni insegnamento sui comandi e sulle tecniche di ripresa.


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La prima parte del libro è dedicata agli errori tonali e di contrasto, alla correzione dell’esposizione e alla compensazione del colore. Si inizia quindi col riprendere confidenza con campionatori e istogrammi, in modo da aumentare la nostra sensibilità nei confronti degli errori da correggere.

luce, passiamo ai danni fisici delle fotografie: strappi, muffe, sporcizia, pieghe sono all’ordine del giorno, soprattutto per ricordi piuttosto datati. Le diverse metodologie di ricostruzione si basano quasi sempre sulla clonazione di parti sane, ma con metodi

Ritocco globale

Le tecniche vengono analizzate una ad una, a seconda dell’immagine iniziale da recuperare, fornendo esempi chiari in ogni passaggio sui più comuni problemi da risolvere. Le “lezioni” tendono a esporre la soluzione più pratica e/o più rapida, ma a lettura avanzata (e per stessa ammissione dell’autrice) risulterà evidente come ogni singola mossa rappresenti, comunque, solo uno dei tanti metodi utili forniti dal software, e che solo con l’esperienza diretta e prolungata il lettore si formerà un proprio stile di lavoro, adottando le tecniche più confacenti. Una volta ripristinati i giusti valori della

Il primo capitolo, più introduttivo che esplicativo, riprende comunque le funzioni che più verranno utilizzate nel corso del testo, e un’infarinatura generale sul luogo, gli strumenti e il flusso di lavoro.

software

VECCHIE FOTO RINGIOVANISCONO - Un’immagine completamente sbiadita può essere rivitalizzata in pochi secondi e senza perdita di dettaglio: basta una Maschera di livello senza alcuna regolazione, ma in modalità Moltiplica

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prima

software

Focus

UN PICCOLO TRUCCO - Per schiarire in maniera omogenea questa fotografia sottoesposta, è bastato realizzare una selezione della stessa immagine in scala di grigio invertita, colorarla di grigio al 50% e fonderla con l’originale con il metodo Colore scherma. Semplice, no?

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dopo


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Progredendo nella lettura si arriva alle raffinatezze estetiche, ovvero a tutti quei trucchetti usati in pubblicità e nel campo della moda:

Ritocco personale

sfocature glamour selettive, evidenziazione dei soggetti principali, ammorbidimento e contrasto di particolari più o meno importanti e artifici impercettibili di vario genere. Togliere i brufoli, le rughe, e i riflessi dagli occhiali, ma anche aggiungere personalità, carisma e fascino alle persone ritratte; togliere la carne da dove ce n’è troppa e metterne dove ce n’è troppo poca. Tutto ciò che occorre per patinare ancora di più un mondo rude, spietatamente sgranato e tuttora sensibile allo scorrere del tempo. Ecco quindi un testo inusuale, dove la spettacolarità viene sostituita dalla finezza di un lavoro invisibile, che

semplici del previsto. Anelli di Newton, moiré, retinature e la stessa grana della carta fotografica interferiscono con l’immagine, e raramente il solo driver di scansione può fare qualcosa per evitarlo. Anche qui abbiamo a disposizione diversi tutorial, per attenuare o eliminare il difetto; ciononostante, in alcuni casi vengono addirittura consigliati software alternativi specializzati.

difficili da immaginare per gli autodidatti, e soprattutto per chi non ha mai lavorato in camera oscura. Attraverso l’uso avanzato dei metodi di fusione riusciremo ad attenuare gli artifici più comuni che si creano durante queste operazioni, e scopriremo che la palette Storia non serve solo a rimediare agli errori, ma anche ad andare avanti col lavoro. Un genere di situazioni, spesso trascurate, sono invece quelle legate ai problemi di scansione: la digitalizzazione dell’album di famiglia, l’inserimento di un ritaglio di giornale in un’impaginazione, la duplicazione dell’archivio sono tutte situazioni che possono risultare meno

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software

Photoshop Fotoritocco & Restauro Autore: Katrin Eismann Editore: Apogeo – www.apogeonline.com Pagine: 276 a colori Prezzo: 30,47 euro Connubio tra fotografia classica e digitale ben evidenziato; oltre 50 tutorial spiegati in maniera chiara e veloce; adatto sia agli appassionati sia ai professionisti. Indice analitico migliorabile; i ritocchi più lievi possono risultare impercettibili negli esempi; sul sito non sono disponibili le immagini migliori, né i risultati delle elaborazioni.

rimedia alle piccole mancanze di fotografi e modelli. A dire il vero, partendo dal presupposto che “è meglio prevenire che curare”, troveremo accanto ai problemi più frequenti utili indicazioni

Le fotografie utilizzate per gli esercizi sono disponibili quasi tutte all’indirizzo Internet www.digitalretouch.org. Sul monitor del computer si potranno vedere meglio le effettive differenze. Per un

evidente mancato accordo con i professionisti che hanno contribuito alla stesura del libro, si è preferito non rendere disponibili le migliori: un dettaglio esecrabile, considerato che alcune di queste foto sono tra le più

Focus per evitare alcuni errori già al momento dello scatto. Il layout è molto chiaro, con immagini tutte a colori inserite vicino a ogni passaggio tecnico; soltanto in alcuni casi la differenza tra originale ed elaborazione è così sottile da risentire del retino di stampa, e rimanere quindi impercettibile.

LE IMMAGINI DEL LIBRO

Alcune schermate del sito Web www.digitalretouch.org, dal quale è possibile scaricare alcune delle immagini utilizzate nel libro; una sezione è dedicata ai lettori, che possono pubblicare i risultati ottenuti seguendo i suggerimenti dell’autrice

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significative per l’apprendimento. Sono comunque molti i consigli presentati in questo volume, teorici e pratici; tanto per citarne uno, la comodissima tabella di equilibrio RGB/ CMYK per gli incarnati, che aiuta a individuare le percentuali di colore della pelle sui singoli canali, sia in stampa sia a schermo.


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