RIGENERARE L’UTOPIA Un progetto per Consonno Carla Procida Relatore: Prof. Fortunato D’Amico Anno Accademico 2015/2016
in collaborazione con
Corso di Laurea triennale in Design degli interni
A mio padre, Giovanni Procida. Non andartene docile in quella buona notte, I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno; Infuria, infuria, contro il morire della luce. Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta Perchè dalle loro parole non diramarono fulmini Non se ne vanno docili in quella buona notte, I probi, con l'ultima onda, gridando quanto splendide Le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia, S'infuriano, s'infuriano contro il morire della luce. Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono, Troppo tardi imparando d'averne afflitto il cammino, Non se ne vanno docili in quella buona notte. Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi Che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire, S'infuriano, s'infuriano contro il morire della luce. E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi, Benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego. Non andartene docile in quella buona notte. Infuriati, infuriati contro il morire della luce. Dylan Thomas
Indice Introduzione
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Progettare oggi
Cittadellarte Fondazione Giannino Bassetti Vision ONU Gli esempi di Culver City e Torino Obiettivi del progetto
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Il paese 32
La storia di Consonno Le illustrazioni di Alessandro Abbadini Consonno prima e dopo Come raggiungere Consonno Sondaggio tra i cittadini Valorizzazione del territorio Brianza Parco Monte Barro Il verde nella zona
I capitoli 1, 2 e 3 sono stati svolti in collaborazione con Elisabetta Milani e Davide Grella.
34 44 50 60 62 64 66 70 72
3 I “Contro” diventano “Pro” Da Con-sonno a Con-sogno Cinema teatro Sviluppo del polo culturale Le attività proposte Il Festival Teatro d’ombre Marionette Corso teatrale Proiezioni sul bosco Teatro all’aperto Drive-in Orti Falegnameria condivisa
Ripartire
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76 78 80 84 90 92 96 100 104 108 112 116 118 122 126 130
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Gli alloggi di Consonno 134
Perché gli alloggi I principi e gli obiettivi Utenza L’intervento Rilievo Recupero dell’esistente Fasi di recupero Tavole delle ombre Schermatura solare Parete ventilata Pompe di calore geotermiche Copertura ventilata Progetto Edificio 1 Recupero dei mattoni Recupero dell’acqua Edificio 2 Il letto a incastri Recupero dei mattoni Edificio 3 I lucernari e il camino solare Gli orti, la falegnameria, la biomassa Il progetto inserito in Cittadellarte
138 140 142 146 149 169 172 176 182 192 198 206 217 222 232 234 226 248 234 256 272 256 282
Rigenerare l’utopia
Introduzione In un mondo dove tutto è uguale a tutto, dove da inventare non esiste più nulla, l’unico obiettivo per cui vale la pena combattere è quello di permettere alla gente di sognare. Viviamo in una società che per decenni ha ignorato i problemi legati all’industrializzazione, che mira alla produzione di beni piuttosto che al reale benessere delle persone. L’intento ora è dire “Basta”! Basta con le aree dismesse e dimenticate, basta col pensare che ormai nulla si possa fare, è arrivato il momento di tornare a sognare, di donare nuova speranza alla gente. Così, rispettando i criteri dettati dall’ONU e basandoci sui criteri ambientali, sociali, politici ed economici promossi da Cittadellarte e dalla Fondazione Giannino Bassetti, il progetto vuole far rinascere un grande colosso caduto: Consonno.
Consonno è proprio il manifesto che mette in mostra come una società prettamente consumistica sia destinata al declino. Per ridare vita ad un intero paese, però, non si può pensare di imporre le nostre idee, i nostri progetti e la nostra volontà. Dobbiamo saper ascoltare ciò che il territorio ha da dire. Come dice il famoso architetto, designer e saggista italiano Ugo la Pietra: “È raro trovare elementi nelle città che non siano fornitura stradale o opere d’arte proprie semplicemente messe lì, ma che invece siano frutto di un dialogo con il territorio. [...] I progetti devono nascere nella società, per la società. [...] Si ha la possibilità di raccontare o restituire alla comunità dei segni che la rappresentano. I segni che ci appartengono sono quelli che ci fanno vivere bene”.
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Progettare oggi
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Cittadellarte
la fondazione di Michelangelo Pistoletto
“Progetto Arte” si fonda sull’idea che l’arte è l’espressione più sensibile ed integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale. Si parte constatando che la civiltà non può più essere intesa in termini di territorio circoscritto, l’espressione di una “civiltà globale”.
L’ecologia, in particolare, è al centro dell’attenzione del mondo di oggi o almeno dovrebbe esserlo. La nostra società spesso non presta attenzione all’ambiente, ma al denaro. La logica della cultura che ci è stata imposta è “il denaro ti permette di avere ciò che ti serve”, ma ciò che serve davvero, il cibo, l’acqua e l’ossigeno, arriva dalla natura. La fondazione di Michelangelo Pistoletto da anni si occupa di sensibilizzare su questo tema e un’opera dell’artista che ingloba tutti questi concetti è il “Terzo Paradiso”, che collega passato, presente
Un motto in questo senso è “eliminare le distanze mantenendo le differenze”.
un’indicazione su un nuovo modo di vivere, basato sulla conoscenza delle conseguenze delle nostre azioni. “Il XX Secolo ha segnato la crescita del corso
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto viene istituita nel 1998 come attuazione concreta di questi concetti contenuti nel Manifesto Progetto Ar te. Ha sede a Biella in un’ex manifattura laniera. Si tratta di un laboratorio di energia creativa, uno spazio collettivo in cui si spazia in tutti i possibili ambiti, in cui il tema dell’arte è sempre al centro e tenta di risolvere i problemi del nostro tempo.
esponenziale. Sono cambiate le nozioni di spazio e di tempo, siamo entrati in una nuova dimensione spinti dall’immaginazione e dall’ingegno umano. Contemporaneamente registriamo una curva contraria che ha portato gran parte degli esseri viventi ad uno stato di degrado sociale ed esistenziale aberrante”
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Fondazione Giannino Bassetti l’innovazione responsabile
Fondazione Giannino Bassetti nasce a Milano nel 1994. Lo scopo è promuovere l’esercizio responsabile dell’innovazione, in ambito nazionale ed internazionale, assistendo i soggetti istituzionali, privati e associativi. La Fondazione intende: contribuire a rendere consapevoli delle conseguenze e responsabili del proprio ruolo tutti gli attori che, a vario titolo, partecipano a decisioni innovative;
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agevolare il rapporto tra società civile e istituzioni;
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partecipare a progetti e consorzi internazionali, materia di Responsabilità nell’innovazione dall’Unione Europea e contribuendo a evolverle e arricchirle; collaborare con gli Enti pubblici nell’attuazione dei programmi di governo concernenti
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Fondazione;
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Nello Statuto redatto nel 1994, si affermava l’obiettivo di “creare attorno al ricordo di un antesignano una nuova e aggiornata consapevolezza, un nuovo e diffuso senso di responsabilità sociale, civile, politica tra chi innova”. corrisposto molti successi: tanto che il concetto di innovazione responsabile si è affermato in Europa e negli Stati Uniti. Intorno alla Responsible Research and Innovation
Nel 2016 abbiamo giudicato opportuno rinnovare lo Statuto, consentendo la collaborazione a strutture esterne: dalle istituzioni a operatori dell’alta formazione, a enti di ricerca operanti nelle scienze della vita e in ulteriori ambiti pertinenti alla nostra missione. Realtà per le quali occuparsi di ricadute economiche, ma ai valori della società in cui essa si esercita.
Vision Il mondo si sta evolvendo. Per decenni la società ha voluto ignorare i problemi legati all’industrializzazione e alla produzione niente. E’ di vitale importanza saper guardare al mondo con la consapevolezza che ogni azione ha una conseguenza. L’uomo deve prendersi le proprie responsabilità, e iniziare a progettare con consapevolezza. Questo è possibile. Già dal 1987 si è iniziato a parlare di sviluppo sostenibile mettendo al primo posto la questione ambientale. E’ fondamentale ma soprattutto realizzabile uno sviluppo che sappia proteggere le risorse in esaurimento del pianeta, in particolar modo sfruttando intelligentemente le nuove risorse rinnovabili che la natura ci offre.
Tante sono le nuove tecnologie che inquinano molto meno rispetto al passato e sono queste le innovazioni di cui va sempre tenuto conto nella progettazione del futuro. Lo stile di vita proposto dalla società consumistica non è più sostenibile e va cambiato. Lo sviluppo sostenibile deve partire da noi, dalle azioni di tutti i giorni. La progettazione deve responsabilizzarsi essendo pienamente consapevole di poter plasmare lo stile di vita delle persone. Tutti questi sono concetti ampiamente promossi da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, che si fonda sull’idea che ‘’è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana’’. L’arte va intesa come progetto, in ogni campo e non esiste altro progetto se non il progetto della vita stessa.
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Inquinamento
EST e risorse rinnovabili
La società industriale di tipo consumistico si è rivelata un fallimento. Tutta presa dalle nuove invenzioni, dai macchinari che facevano ciò che gli uomini non riuscivano a fare, dall’euforia del poter possedere i più svariati oggetti, l’umanità si è adeguata ad un modello di produzione e consumo non sostenibile. Questo stile di vita, per decenni, non si è curato delle conseguenze negative del suo sviluppo, le più gravi delle quali sono state sicuramente i danni provocati all’ambiente e, ne segue, alla vita delle generazioni future.
Al giorno d’oggi il modello proposto dalla società consumistica non può più essere sostenuto.
Cambiamenti climatici sempre più evidenti, inquinamento, distruzione degli ecosistemi sono solo alcuni degli effetti che il modello consumistico ha provocato sul pianeta Terra. E’ stata una scelta delle generazioni passate che si è rivelata sbagliata. Oggi ne stiamo pagando le conseguenze.
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Già dal 1987 l’ONU dichiara la necessità di adottare uno stile di vita nel rispetto dell’ambiente e si appella alle singole nazioni e alle singole città promuovendo programmi di sviluppo sostenibile raggiungibile proteggendo le risorse di energia in esaurimento e sfruttando in modo intelligente le risorse rinnovabili. Le ESTs, Environmentally Sound Technologies, sono tecnologie che proteggono l’ambiente, inquinano meno, utilizzano le risorse in maniera sostenibile e riciclano i loro stessi scarti. L’utilizzo di tali tecnologie è oggi fondamentale se vogliamo sperare che una rinascita nel rispetto del pianeta e della nostra vita sia possibile.
ONU costruendo il terzo millennio
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Oslo, 20 Marzo
1987
Brundtland Report
Rio, 3-14 GIUGNO
1992
Agenda 21
Kyoto, 11 Dicembre
1997
Kyoto Protocol
New york, 9 giugno
2001
johannesburg, 4 settembre
2002
johannesburg, 4 settembre
2002
Plan of Implementation of the World Summit on Sustainable Development
20 dicembre
2002
United Nations Decade of Education for Sustainable Development
23 dicembre
2003
Water for Life
lipsia, 23-24 maggio
2007
Leipzig Charter
Declaration on Cities and Other Human Settlements in the New Millennium Johannesburg Declaration on Sustainable Development
Rapporto Bruntland
‘’Our Common Future’.’ Il nostro futuro comune. Questo è il primo documento che dà una nuova Sviluppo Sostenibile come uno sviluppo che “deve venire incontro ai bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro bisogni”.
Il problema dello sviluppo non sostenibile nasce dal fallimento dell’economia consumistica ed è aggravato dal crescente numero di abitanti sulla faccia della Terra, che cresce ad una velocità non sostenibile dalle attuali risorse ambientali. Il problema non è solo nel numero di abitanti, ma nel modo in cui essi si apportano alle risorse disponibili.
Cambia totalmente la posizione dell’ambiente nel discorso e la protezione dell’ambiente diventa scopo primario dello sviluppo economico.
La priorità assoluta deve essere la ricerca e lo sviluppo di EST (Environmentally Sound Technologies). Per quanto riguarda l’industria, il mondo degli anni ’80 produce 7 volte in più degli anni ’50.
E’dichiarata la fondamentale necessità di trasmettere il messaggio con urgenza a tutti coloro che prendono decisioni in merito allo sviluppo e all’economia, allo scopo di non privare le generazioni future di un mondo sano e vitale. E’ importante saper trasporre questo messaggio in un linguaggio che possa raggiungere la mente e il cuore di tutti. Ci si appella perciò ai cittadini, alle organizzazioni non governative, alle istituzioni per l’istruzione, alla
L’obbiettivo è: produrre di più con meno. L’esperienza ha dimostrato come le tecnologie anti-inquinamento hanno avuto ottimi effetti in termini di salute e danni all’ambiente e hanno reso le industrie interessate più efficienti dal punto di vista delle risorse. Tuttavia molte tecnologie emergenti portano con sé il E’ necessario quindi investire nella ricerca di nuove tecnologie sostenibili da ogni punto di vista.
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Agenda 21 Già nel 1992 la questione sullo sviluppo sostenibile inizia ad essere affrontata in maniera più completa. Ecco che a Rio de Janeiro viene redatta, nel mese di Giugno, l’Agenda 21, attraverso la quale le Nazioni Unite si preoccupano di delineare tutti i punti del loro futuro impegno nel 21esimo secolo. ll documento parte con un’affermazione forte: ‘’L’umanità è arrivata ad un punto determinante nella storia. Siamo davanti ad un aumento delle disparità tra e all’interno delle nazioni, un peggioramento della povertà, della fame, delle malattie e dell’analfabetizzazione, e un continuo deterioramento degli ecosistemi su cui si basa la nostra vita.’’ Gli obbiettivi programmatici che le nazioni si impongono attraverso l’Agenda 21 sono svariati, ma hanno uno scopo comune: migliorare gli standard di vita di tutti e auspicare ad un futuro . più
Come agire? Rispettando tutti i punti della Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo, le Nazioni Unite si impegnano ad accelerare i processi che dovranno portare ad uno sviluppo economico sostenibile per il pianeta e per la vita attraverso un dialogo costruttivo e continuo. Considerando le condizioni di ciascuna, le nazioni devono promuovere riforme economiche che rinnovabili, soprattutto rimuovendo le barriere causate dall’inefficienza burocratica. Una delle cause principali del deterioramento dell’ambiente è il modello diffuso di produzione e consumo della società odierna dei paesi industrializzati. La richiesta eccessiva di prodotti di questo stile di vita non sostenibile stressa il pianeta.
Questo può avvenire sia riorientando le attuali produzioni sia investendo nelle produzioni a piccola scala, quindi nel caso del consumo dipendendo maggiormente dalle aziende locali cioè dal km 0. Se il cittadino è consapevole, sarà egli stesso ad incoraggiare una produzione più sicura, sana per lui e per il pianeta, che non abbia ricadute negative e che sia possibile riciclare, che non abbia un packaging inquinante e tanti altri fattori. La maggior parte dell’energia oggi è utilizzata negli aggregati urbani, soprattutto per il funzionamento delle case. I governi devono promuovere una progettazione e una manutenzione del territorio che siano sostenibili, il che comprende anche i trasporti e l’insediamento o la conversione delle industrie.
L’ambiente urbano va protetto aumentando l’efficienza dell’utilizzo di energia, promuovendo le fonti rinnovabili e riducendone al minimo gli effetti inquinanti. Il settore delle costruzioni è fondamentale per lo sviluppo socio-economico ma è spesso la maggiore fonte di danno all’ambiente, quindi anche questo va riconvertito ad esempio promuovendo l’utilizzo di materiali naturali e, per quanto possibile, reperiti localmente. E’ fondamentale promuovere modelli di vita e di consumo che riducano l’utilizzo di risorse, che consapevoli del legame tra produzione, consumo, ambiente, innovazione e crescita economica. deve assolutamente essere integrato ad ogni livello del processo decisionale in qualsiasi campo.
Protocollo di Kyoto
Declaration on Cities and Other Human Settlements
Il trattato viene prodotto durante la Conferenza sui cambiamenti climatici del 1997 e riguarda in particolar modo i punti programmatici per limitare il riscaldamento globale.
Nel 2001 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite produce questo documento sulle città ed altri insediamenti umani nel Nuovo Millennio. Ci si trova difronte ad una situazione storica molto particolare dal punto di vista dello sviluppo delle città, un momento in cui almeno la metà dei 6 miliardi di persone che abitano la Terra sono abitanti di città, ma ci si trova allo stesso tempo nella condizione in cui un quarto della popolazione mondiale urbana vive sotto la soglia di povertà. E’ fondamentale trarre tutti i vantaggi possibili dalle connessioni tra le aree urbane e le aree rurali, sradicando da queste ultime la povertà per migliorarne le condizioni di vita.
raggiungere sono:
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sfruttare al meglio l’efficienza dell’energia, soprattuto in determinati settori delle economie nazionali;
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proteggere ed aumentare i serbatoi di gas serra non controllati dal protocollo di Montreal;
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promuovere forme di agricolture sostenibili in considerazione dei cambiamenti climatici;
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fare ricerca sulle nuove forme di energia rinnovabile.
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Johannesburg Declaration
Implementation of the World Summit
Si tratta di una dichiarazione prodotta durante il World Summit del 2002. Le Nazioni Unite riaffermano la loro responsabilità e il loro impegno verso uno sviluppo sostenibile.
Il World Summit del 2002 lascia molti dubbi su come effettivamente affrontare alcuni punti cruciali
sviluppo sostenibile già raggiunta nell’87, marcando il concetto che il futuro appartiene ai bambini di oggi e che le nazioni devono agire in modo da far loro ereditare un modo libero dall’indegnità, dalla povertà e dal degrado ambientale.
Nel 2004 viene prodotto questo documento, che costituisce, per i documenti redatti nel 2002, un’implementazione, completando e perfezionandone i punti programmatici.
L’ambiente continua a soffrire, continua ad esserci mancanza di biodiversità, mancanza di terre fertili e gli effetti del cambiamento climatico
Sono affrontati molto più nel dettaglio i piani d’azione su argomenti come l’eradicazione della povertà, la promozione di modelli di produzione e consumi sostenibili, la protezione delle risorse di energia e la possibilità di uno sviluppo sostenibile in un mondo globalizzato e in altre situazioni molto diverse, come in Africa o nelle piccole isole in via di sviluppo.
della globalizzazione sono mal distribuiti. Le Nazioni Unite ribadiscono la loro piena responsabilità dell’importante compito di rafforzare i pilastri dello sviluppo sostenibile.
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tutti.
Decade “Water for Life”
Decade of Education
La questione sull’acqua è una delle più critiche sullo sviluppo sostenibile, ed è una questione
Riprendendo uno dei punti del Piano di Implementazione del World Summit, ovvero l’importanza dell’educazione allo sviluppo sostenibile, le Nazioni Unite dichiarano il decennio 2005-2015 il decennio dedicato appunto all’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, impegnandosi quindi in questo senso.
povertà, la fame, oltre ad essere indispensabile per la salute e il benessere di tutti gli essere viventi. Analogamente al precedente documento, col presente le Nazioni Unite dichiarano il decennio 2005-2015 il decennio dedicato all’acqua e alla sua vitale rilevanza. Gli obiettivi sono:
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focalizzare l’attenzione sulle questioni che riguardano l’acqua a tutti i livelli di indagine;
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implementare tutti i programmi e i progetti relativi all’acqua.
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Carta di Lipsia In occasione dell’Incontro Ministeriale Informale sullo Sviluppo Urbano e la Coesione Territoriale tenutosi a Lipsia nel 2007, il documento indaga la questione delle Città Europee Sostenibili. e dei diversi patrimoni storici, economici, sociali ed ambientali delle città europee, i Ministri degli Stati membri responsabili per lo Sviluppo Urbano concordano su strategie e principi comuni per la politica di sviluppo urbano’’. di Lipsia nelle politiche di sviluppo nazionali ed internazionali. Lo scopo è nelle aree urbane “degradate”, rafforzandone l’economia locale e promuovendo un tipo di trasposto urbano sostenibile.
ulteriormente le nostre città, noi sosteniamo fermamente la Strategia UE dello Sviluppo Sostenibile’’ attraverso le sue tre dimensioni: la prosperità economica, l’equilibrio sociale e l’ambiente salubre. All’interno e tra le città è fondamentale mantenere l’equilibrio sociale, ‘’garantendo la loro diversità culturale e introducendo un’alta qualità in settori quali il design urbano, l’architettura e l’ambiente’.’ Si raccomanda di fare ricorso a tutte le strategie della politica di sviluppo urbano integrato, ovvero di prendere in considerazione le potenzialità e i bisogni rilevanti per lo sviluppo con approccio globale (che quindi presti anche attenzione agli aspetti culturali e sanitari). Di vitale importanza è la coesione territoriale. ‘’La conciliazione degli interessi […] costituisce una possibile base per un consenso tra Stato, regioni, città, cittadini e attori economici.’’
L’obiettivo è ‘’un partenariato equo tra città e zone rurali e anche tra città piccole, medie e grandi e città all’interno di città-regioni e aree metropolitane’’ per non guardare più gli interessi delle singole città in modo isolato.
Le città si impegnano nel modernizzare le reti infrastrutturali e migliorare l’efficienza energetica, creare spazi pubblici di alta qualità, salvaguardare il patrimonio architettonico e preservarne il valore urbano. Inoltre si impegnano a promuovere politiche didattiche:
gli scarsi fondi pubblici possono essere utilizzati in saranno coordinati meglio. La politica di sviluppo urbano integrato […] consente ai cittadini di avere un ruolo attivo nel determinare il loro immediato spazio vitale’’. A livello più pratico, per attuare tali programmi le città dovrebbero individuare al loro interno i punti per l’area urbana e assicurarsi che gli investimenti siano orientati appunto a promuovere lo sviluppo dell’area urbana.
conoscenza. Il completo sfruttamento del potenziale di conoscenza di una città dipende dalla qualità del sistema prescolastico e scolastico e dalle opportunità di mobilità fornite all’interno dei sistemi educativo e di formazione, così come dalle reti sociali e culturali’’. Si punterà all’eccellenza di tutte le istituzioni atte all’istruzione, quindi anche degli istituti di ricerca non universitari.
Culver City Culver City è una città degli Stati Uniti, della California, di circa 38.000 abitanti. Centro residenziale e industriale, è sede dei quartieri generali di diverse case dello spettacolo Culver City, però, solo un decennio fa stava morendo. Il centro era in assoluta decadenza. Oggi invece si è proclamata una rinascita urbana. Parti della città che una volta erano “abbandonate e dimenticate” ora collaborano con aziende high-tech e professionisti dei media creativi. Che cosa è successo per ribaltare la situazione? Due persone hanno deciso di prendere in mano la città e impegnarsi a fondo per far rinascere una zona che si credeva ormai persa. Queste persone sono Frederick e Laurie Smith Samitaur, marito e moglie.
Frederick era un assistente artistico di Pablo Picasso. Laurie era una ballerina. Eroi improbabili? Sta di fatto che questa collaborazione portò all’apertura di una delle più grandi sale di spettacolo di Los Angeles. L’obiettivo era permettere alla sensibilità artistica di promuovere lo sviluppo urbano. Questo è stato raggiunto partendo dalla costruzione di una scuola di danza, di un teatro, per con una grande rete che creasse un vero e proprio ecosistema. Gli ecosistemi si basano sull’interconnettività delle cose, non solo sulla presenza di beni e denaro. infrastrutture e idee intelligenti, la chiave è come far interagire il tutto. Bisogna costruire ecosistemi invece che giungle di cemento.
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Torino La videro Torino svilupparsi come città industriale: nel 1899 Giovanni Agnelli, insieme ad altri soci, vi fondava la FIAT, nel 1906 Vincenzo Lancia la fabbrica automobilistica che portava il suo nome, e insieme ad esse sorsero numerose altre realtà produttive.
Torino, però, è pronta al cambio di passo. Ragiona così il nuovo piano strategico del capoluogo piemontese. Il terzo Piano Strategico è la risposta ai cambiamenti economici, sociali e istutuzionali più recenti: la crisi, la riduzione delle risorse pubbliche e la nuova riforma degli enti locali con la nascita della Città Metropolitana di Torino.
Questo boom industriale ha portato alla costruzione di fabbriche, cascine, ferrovie, stazioni, centrali eletriche e varie strutture che nel periodo post-industriale sono state dismesse. Sono tante le aree abbandonate: uno spreco di risorse, un capitale che si perde. Gli spazi in attesa di vocazione non mancano: dall’ex stabilimento Westinghouse alle acciaierie Thyssen, dalla vecchia Manifattura Tabacchi al Palazzo del Lavoro, dallo scalo dismesso in Vanchiglia
Sono intervenuti i principali 100 stakeholder torinesi, che hanno avuto il compito di indicare i temi prioritari e selezionare i principali progetti dell’agenda metropolitana al 2025. I gruppi di lavoro tematici sono otto: investimenti, capitale umano, PA e impresa, attrattività locale, qualità dello spazio urbano, infrastruttura verde, poli di sviluppo, mobilità Obiettivo del nuovo Piano è continuare a essere una città vivibile, motore di sviluppo economico, socialmente e ambientalmente sostenibile, aperta al mondo.
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MACRO progettare in linea con i documenti uf�iciali sullo sviluppo sostenibile offrire una panoramica sull’inquinamento provocato dalla società industriale implementare con una panoramica sulle nuove risorse (EST) e un focus sulle centrali a biomasse non demolire, ma riquali�icare i grandi vuoti integrare il progetto Cittadellarte nella proposta di riquali�icazione
micro valorizzare il territorio e le sue risorse mettere in risalto la vegetazione della zona risvegliare il paese immerso nel sonno creare un centro culturale
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Il paese
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La storia di Consonno Un piccolo borgo sul Monte di Brianza Immaginatevi una Brianza ancora verde smeraldo, punteggiata di cascine e borghi. Un luogo dove la vita scorre faticosa ma serena.
L’accesso si ha dal paese di Olginate tramite una lunga mulattiera.
Il problema è che nessun abitante dei 300 di inizio Novecento possiede la casa che abita o i terreni che conduce, poichè il borgo, i boschi e i campi sono di proprietà della “Immobiliare Consonno Brianza”.
Gli abitanti erano però già scesi ad una sessantina. Ecco in altre parole com’era il borgo protagonista della nostra storia: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, al comune, all’osteria, all’unica bottega del paese, un cimitero, verso Nord, tutto intorno prati e campi e boschi.
Consonno all’inizio degli anni ‘60 viene descritto come un “insieme di terreni, boschi, fabbricati rurali intersecati da corsi d’acqua, anditi, stradette, mulattiere di forma irregolare”.
E il tempo scorre sereno... Immaginate.
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l’arrivo in paese del Conte Mario Bagno, eccentrico imprenditore, che ha messo gli occhi su Consonno, minuscolo paese in una posizione panoramica facilmente raggiungibile da Milano. Per un suo grande progetto c’è solo una modalità: la distruzione dell’antico borgo e la costruzione di una grande nuova Consonno, ma come città dei balocchi.
Giunge quindi una data storica: con atto notarile dell’8 gennaio 1962, il Conte acquista il borgo per il prezzo di 22.500.000 lire. Per Consonno è l’inizio
“Costruirò una nuova strada” disse. Detto e fatto. Da quel momento Mario Bagno, per gli anziani del posto, diventa il “Conte Amen”. L’imprenditore fa realizzare una strada camionabile per unire Olginate a Consonno, così iniziano ad affluire, ruspe, camion e betoniere.
L’arrivo del conte Mario Bagno
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In un primo tempo il Conte fa pensare che il progetto sia quello di un centro agro-turistico: gli alberghi portano lavoro e i turisti, che possono acquistare i prodotti della terra.
I consonnesi ricordano ancora oggi i giorni della demolizione: “Le ruspe attaccavano le case con ancora all’interno gli abitanti o gli animali nelle stalle. Bisognava scappare fuori in fretta e furia”.
Ben presto però si capisce che la realtà è un’altra: si mira alla costruzione di una pacchiana Las Vegas della Brianza.
Anche la collina viene attaccata dalle ruspe: limita il panorama e deve essere abbassata.
Il progetto del conte
L’opera delle ruspe muta l’equilibrio idrogeologico della zona: iniziano le frane. Ma il conte Bagno non si ferma, alle vecchie case cannoni, pagode, di tutto un po.’ “Farò il circuito in quella zona là, […] lì sotto farò il campo di calcio, il campo della pallacanestro e del tombarello, […]
qui vengono i campi da tennis, delle bocce, e da minigolf, di là dovrà venire la pista del pattinaggio, luna park e uno zoo di bestie da parco e giardino, un grande zoo, con un grande ristorante popolare con orchestrine curiose, è vero, per attirare tutto il pubblico naturalmente”.
La città dei balocchi Il Conte Mario Bagno piombò sul borgo di Consonno come un uragano.
Invitanti striscioni accolgono le migliaia di persone che affollano questa città dalle mille luci:
Sessanta e gli inizi degli anni Settanta.
“A Consonno il cielo è più azzurro”, “A Consonno è sempre festa”, “Consonno è il paese più piccolo ma più bello del mondo”.
Migliaia di persone raggiungono la Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi in cui si trova di tutto.
La stampa locale, però, inizia a parlare dello scempio in atto.
Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da cinesi, da colonne doriche al “Grand Hotel Plaza”.
L’apoteosi di Consonno dura alcuni anni, prima che un inesorabile declino l’attenda dietro l’angolo, come accade ad ogni località che perde le caratteristiche di novità. Nel frattempo si moltiplicano le iniziative di protesta.
Ci sono serate danzanti, grandi ospiti, le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza.
Consonno diventa di anno in anno sempre più una città fantasma ed il suo padre e padrone muore il 22 ottobre 1995 alla veneranda età di 94 anni.
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Consonno oggi: un paese fantasma
sono stati interamente recintati. situazioni di pericolo nonché rischi di crollo. aperto ogni domenica. Arrivando oggi a Consonno ci accompagna una strana sensazione. Ci si arriva dopo una strada piuttosto tortuosa, che
I primi muraglioni di cemento ci accompagnano minacciosi sulla destra, mentre il panorama sul lago di Olginate, d’inverno, quando gli alberi sono spogli, occhieggia in basso a sinistra. Siamo all’ultima curva ed ecco che sulla sinistra svetta quello che oggi è sicuramente il simbolo di Consonno: l’improbabile minareto. d’avvistamento sovrasta ciò che resta della città dei balocchi.
d’estate è apprezzabile, i colori d’autunno fantastici, il gelo d’inverno vela di brina l’asfalto. Ogni stagione ci riserva un avvicinamento diverso.
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Giunti alla balconata, scandita da pennoni a lancia, si può apprezzare un bel panorama sul Monte Resegone, che compare alle spalle del poggio che i vecchi consonnesi chiamano scherzosamente “Monte Mario” dal nome del Conte Bagno, che lo fece abbassare proprio per godere appieno della vista sulle Prealpi lecchesi e per costruirvi un circuito per le auto, che nelle sue intenzioni sarebbe stato il più suggestivo d’Europa.
Illustrazioni di
Alessandro Abbadini Storia di Consonno
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Consonno
antico borgo prima dell’arrivo del conte
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Consonno
paese abbandonato dopo l’intervento del conte
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Consonno tra non-luogo e spazio pubblico La tesi di sociologia “Consonno – tra non-luogo e spazio pubblico “ di Davide Ferrario e Elena Nolli si propone di analizzare Consonno sotto vari aspetti, concentrandosi sull’uso che oggi le persone fanno degli spazi aperti e lasciati a loro stessi del paese. Gli autori definiscono Consonno come esempio di “autogestione degli Spazi” e questo come “la necessità di ulteriori spazi pubblici fruibili”, ma contemporaneamente anche come non-luogo, secondo le teorie di Marc Augè.
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“L’analisi ha lo scopo di svelare quale sia questo meccanismo che spinge a rivivere Consonno come reale luogo di divertimento” La ricerca analizza i frequentatori odierni di Consonno sottolineandone la sostanziale inconsapevolezza “di organizzare attività non individuali” che possono avere un ruolo fondamentale nel percorso di rivalutazione dello spazio. “Questo fenomeno di recupero e riappropriazione dello spazio, può essere interpretato come sintomo della distruzione del tessuto urbano tipico dell’epoca industriale e della mancanza di un’organizzazione urbana valida che lo possa sostituire.”
Come raggiungere Consonno Da Olginate È raggiungibile in autunno-inverno ogni domenica dalle 11 alle 12 ed in primavera-estate ogni domenica e festivo dalle 10 alle 19. Negli altri giorni e orari vi si può arrivare solo a piedi e in bicicletta. Imboccare da Olginate la via Belvedere, che è una traversa della vecchia Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga: all’incrocio tra via Belvedere e la Provinciale c’è una rotatoria.
Da Villa Vergano La strada sempre percorribile per Consonno sale dall’altra parte della collina, la deviazione si trova a Villa Vergano (Galbiate).
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Arrivare a Colle Brianza da Milano nella Strada Provinciale 342 Dir, da seguire in direzione Lecco superando Osnago, Cernusco Lombardone e Merate. Giunti alla rotonda di Calco svoltare a sinistra per Como e imboccare a destra la strada per Santa Maria Hoè - Colle Brianza alla prima rotonda. Giunti a Colle Brianza proseguire diritti lungo la Strada Provinciale 58 seguendo le indicazioni per Galbiate - Villa Vergano.
Sondaggio
le opinioni della comunità Conosci Consonno?
sì
no Quante volte l’hai visitato? 0 1 2-5 5-10 più di 10 L’hai visitato anche prima che venisse disabitato? sì no Conosci qualcuno che abitava lì? sì no Conosci la storia di Consonno come città dei balocchi? sì no Saresti interessato alla riqualificazione della zona? sì no Sei a conoscenza dei danni procurati dallo sviluppo industriale? sì no E dei traguardi dell’ecologia? sì no Pensi che i pannelli solari siano un buon traguardo come fonte di energia? sì no Sai che dalla natura si può ricavare energia pulita? sì no
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Che energia pulita conosci? geotermica
eolica idroelettrica
talassotermica biomasse Quale mezzo di trasporto utilizzi principalmente? automobile treno moto bicicletta mi sposto a piedi Possiedi un orto? sì no Se no, vorresti possederne uno? sì no Che cibo consumi? supermercato prodotti delle aziende locali a km0 prodotti del tuo orto Conosci Michelangelo Pistoletto? sì no Conosci Cittadellarte? sì no Se la conosci, sai che si impegna da anni nell’ambito arte-ecologia? sì no Pareri, opinioni, proposte per la riqualificazione della zona: “mostre fotografiche” “azienda sgricola, agriturismo” “punto di ritrovo per le famiglie la domenica” “tornare alle vecchie coltivazioni” “eliminare il degrado cementizio”
Valorizzazione del territorio Obiettivo primario del progetto sarà procedere con una grande considerazione di ciò che esiste oggi. Fondamentale sarà valorizzare, quasi dipendere totalmente, dalle risorse che il territorio circostante ha da
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Questo significherĂ dare grande rilevanza alla azienda che da anni offrono prodotti di qualitĂ nella zona circistante Consonno, utilizzare intelligentemente gli scarti delle lavorazioni, ma anche valorizzare gli edifici del paese, la loro storia, il passato e il presente.
Brianza
agricoltura, allevamento, artigianato
perché la sua base etimologica non può essere altro che la parola celtica BRIG” Don Rinaldo Beretta L’insieme dei due termini avrebbe quindi dovuto anth”. Proprio per questo carattere di passaggio, la Brianza è stata una delle prime zone ad essere dotate di strutture di trasporto, con la seconda linea ferrata della penisola e con le prime automobili che la attraversavano. Il signor Carlantonio De Capitani D’Hoe, parroco di “la parte forse più deliziosa del Dipartimento del Lario, la quale si estende dall’est al nord al di qua dell’Adda, ed è un aggregato di fertili e vaghissime colline, ove l’arte o la natura sembrano aver fatto a gara per unire l’utile al dilettevole” Il territorio in passato era prevalentemente agricolo, con ampie zone dedicate alle piantagioni, oggi ormai ridotte a pochi ettari. L’agricoltura briantea, che per secoli è stata la principale fonte di ricchezza del territorio, era specializzata nella coltivazione del mais, nella gelsi bachicoltura e nella viticoltura, oltre che godere di piantagioni di alberi da frutta.
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Oggi la percentuale di imprese agricole sul numero di imprese totali è di circa il 3%. Anche l’allevamento, che prima era un altro carattere distintivo della zona, oggi è quasi scomparso. Il processo di industrializzazione che ha assorbito la zona ha spostato l’attenzione sul consumo di massa: i prodotti basati sulla qualità sono stati sostituiti con piantagioni che necessitano di poche cure e che producono il massimo possibile. In questo modo, molte varietà di alberi da frutta sono scomparse e si possono trovare oggi solamente in piccole aziende che producono a km0 e non per il grande mercato. Nella zona di Monza, l’industrializzazione ha toccato picchi record, infatti la presenza di ampie aree coltivabili e di corsi d’acqua e laghi ha permesso uno sfruttamento intensivo delle risorse e un processo di urbanizzazione che ha aumentato notevolmente la densità della popolazione. Fra le tradizioni brianzole, una rimane ancora caratterizzante: l’artigianato. Il “saper fare” tipico del luogo resiste ancora oggi e per questo è al centro dell’attenzione di associazioni ed enti che si occupano della sua valorizzazione, come il “Brianza Design District”, un progetto considerato in vista di Expo 2015 che mira a delineare e promuovere un’ampia offerta turistica, che offre l’opportunità al visitatore di conoscere in prima persona la incontrare i produttori esperti.
Azienda agricola “I Vallicelli” Il comune in cui si trova la “Cassina Vallicelli” si connotava in passato come una sorta di centro servizi dove l’agricoltura era per lo più votata al sostenamento familiare. L’azienda oggi ha conservato l’impostazione originaria delle piantagioni, ma da anni si dedica al miglioramento qualitativo dei prodotti. Frutta e verdura sono coltivati secondo i dettami di un’agricoltura priva di forzature per ottenere i prodotti migliori. I frutti che non rispettano l’eccellenza vengono scartati. Varietà quasi dimenticate, frutti antichi che qui tornano a nuova vita. L’impresa è stata la prima ad essere insignita della migliori aziende a km0. In anni di lunghe sperimentazioni l’azienda ha individuato le colture più adatte a mantenere in cottura quelle caratteristiche naturali che consentono di realizzare le confetture migliori. “Noi siamo pessimi nel marketing, i nostri prodotti non vendono sul grande mercato. Sulle nostre etichette troverete scritto ciò che scrivono tutti, la differenza è una: quello che scriviamo noi è vero’.’
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Consonno o I Vallicelli Va
L’area protetta del Parco Monte Barro presenta il protette della Regione Lombardia: più di 919 specie di piante superiori su circa 665 ettari. “Vogliamo far sì che quelli che una volta erano Non è una pura esigenza estetica, ma la concreta manifestazione di prenderci cura di quei luoghi, di frequentarli e di recuperare un rapporto d’amore con la Madre Terra”.
La caratteristica del Monte Barro di essere collocato in una zona fortemente antropizzata e di prestarsi ad una frequentazione da parte della popolazione a scopo escursionistico, culturale e didattico richiedeva che vi fosse un’organizzazione del territorio che non fosse di pura conservazione, pur necessaria in alcuni ambiti, ma anche di riassetto territoriale per valorizzare le tracce del lavoro e della presenza dell’uomo lungo i secoli sul monte. Per ricevere adeguatamente i visitatori il parco unisce cultura, tradizione e territorio, passando per un processo educativo e di sensibilizzazione.
Parco Monte Barro un percorso nel verde
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Per questo sono stati aperti 44km di sentieri con opportuna segnaletica. Nelle postazioni collocate lungo il percorso si avrà modo di approfondire diverse tematiche naturalistiche e non. Ci si potrà mettere alla prova con il riconoscimento supportati da immagini e da descrizioni, scoprire il funzionamento dei boschi, conoscere l’importanza che aveva il bosco per l’uomo, conoscere gli animali e i funghi.
Esiste anche un Centro Flora Autoctona, una stazione sperimentale della Regione Lombardia il cui obiettivo fondamentale è quello di promuovere azioni tali da garantire la disponibilità di piante autoctone compatibili con le popolazioni lombarde.
Il Monte Barro è stato oggetto di frequenti Tali ricerche nel 1891 ispirarono la fondazione del primo giardino botanico alpino italiano, chiamato “Daphnea” e realizzato in questi luoghi. Tale giardino rivive in parte oggi nella veste di Sentiero Botanico ambienti delle Prealpi Lombarde:
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la prateria delle rocce carbonatiche;
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lo stipeto;
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il prato magro;
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la boscaglia submediterranea;
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Castagno (Castanea sativa Miller) Pioppo (Populus) Agrifoglio (Ilex aquifolium) Gelso (Morus) Nocciolo (Corylus avellana) Tiglio (Tilia cordata) Rovere (Quercus petraea) Faggio (Fagus sylvatica) Acero campestre (Acer campestre) Felce aquilina (Pteridium aquilinum) Listera maggiore (Neottia ovata) Biancospino comune (Crataegus monogyna) Cefalentera maggiore (Cephalanthera longifolia) Carice montana (Carex montana) Olmo montano (Ulmus glabra)
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Anemone montana (Pulsatilla montana) Lino delle fate piumoso (Stipa pennata) Orchidea (Orchis apifera) Genziana (Gentiana clusii) Primula (Primula glaucescens) Carice (Carex baldensis) Sesleria comune (Sesleria varia)
Prati magri
Vegetazione boschiva 73
Ripartire
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I “contro” rilanciare il paese
Il nome del paese, “Consonno”, ne suggerisce la morte, il “sonno” è un posto in cui le persone hanno paura di andare il paese è isolato e pericoloso, con soltanto due strade di accesso si trova nel nulla, in mezzo al bosco del monte su cui sorge
è distante da tutti gli altri centri abitati
Consonno era diventata la Las Vegas della Brianza è il simbolo del fallimento della società consumistica
vi è un minareto e dei disegni arabeggianti che poco hanno a che fare con la Brianza
il paese è sede di rave party durante la notte
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diventano “pro” sfruttandone gli svantaggi “Consonno” è un nome su cui si può giocare per evocare sensazioni positive sarà un luogo dove recarsi di proposito è facilmente controllabile la vegetazione può essere valorizzata con un percorso didattico
si possono organizzare eventi senza il problema di causare disturbi ma anche interessante, che può essere sfruttata per valorizzarla sarà ripreso il concetto di meta per eventi sarà simbolo di prosperità culturale non è necessario costruire, ci sono già le strutture possono essere multiculturalità
sfruttati
come
simboli
di
che possono diventare forma d’arte promossa si possono progettare spazi che sfruttino una doppia vita, una di giorno e una di notte 77
Da Con-sonno Occorre risvegliare il paese immerso nel sonno, infatti la frazione è oggi abbandonata e dimenticata. La gente parla della zona con ricordi lontani, come se tutto dopo il fallimento si fosse addormentato e fosse rimasto lì, immobile, destinato al declino.
a Con-sogno Come metafora del risveglio abbiamo inserito nel nome la parola “sogno” al posto di “sonno”. Il sogno rappresenta la speranza della rinascita, l’obiettivo del nostro progetto, ovvero quello di ridare vita ad un paese a cui la vita è stata tolta anni fa.
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Cinema
innovazioni e vecchie tradizioni Partendo dall’analisi di cosa manca nella zona, abbiamo deciso di ascoltare la voce degli abitanti dei dintorni. Ci siamo resi conto che nella città di Lecco hanno chiuso parecchi cinema che non riuscivano a stare al passo con le nuove tecnologie, quindi ora per riuscire a raggiungere sale cinematografiche di grandi dimensioni bisogna spostarsi molto per arrivare per esempio a Lissone o Bergamo.
I ragazzi chiedono che venga costruito un cinema all’avanguardia, diverso dagli altri. I bambini vorrebbero essere più coinvolti dalle attrattive delle solite sale. Gli adulti vorrebbero trovare anche un posto in cui poter lavorare a contatto con altre persone. Le scuole chiedono più spazi di apprendimento da avere a disposizione per corsi di approfondimento e assemblee. Fra le iniziative che i vari paesi propongono, invece, abbiamo notato un’attenzione agli eventi teatrali, che vengono solitamente proposti in particolari periodi dell’anno, come a Natale o a Pasqua. Anche in questo caso i ragazzi e i bambini coinvolti necessitano di un maggior numero di apparecchiature per permettere una più ampia varietà di spettacoli.
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teatro
con un coinvolgimento attivo
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Scuole
L’educazione parte dall’infanzia, pertanto era impensabile n o n comprendere le scuole nel nostro progetto. Siamo partiti quindi da un’ analisi del territorio, facendo un focus sul paese di Olginate, di cui Consonno è frazione. Nella provincia di Lecco ci sono: 97 scuole dell’infanzia 9 scuole primarie 8 scuole secondarie di 1° grado 15 scuole secondarie di 2° grado Di queste a Olginate ci sono: 3 scuole dell’infanzia 2 scuole primarie 1 scuola secondaria di 1° grado 1 scuola secondaria di 2° grado
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Olginate Consonno
dal piccolo passo dopo passo
Lo scopo è quello di far rinascere Consonno costruendo un luogo di ritrovo, di scambio, di condivisione e sì, anche di puro svago. Non tutto, però, in una volta. Consonno è un paese che è stato addormentato per lungo tempo e bisogna rispettarne i ritmi. Il modo migliore per riattivarlo è facendolo a piccoli passi. Un piccolo evento di benvenuto. Una serata cinema. Uno spettacolo teatrale. Due eventi in contemporanea. Tre. a farla di nuovo conoscere alle persone come un luogo dove si sta bene e ci si diverte. Il tutto sino creare un vero e proprio centro di cultura dove sperimentare tante nuove cose, un posto che non si ferma mai ma che è capace di proporre ogni giorno qualcosa di nuovo.
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AL GRANDE
idea dopo idea
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Giorno
il paese con una Una caratteristica del paese oggi è proprio quella di avere una doppia vita: una più tranquilla durante il giorno e una distruttiva la notte. L’obiettivo è quello di fare di questa differenza un pregio, eliminando l’aspetto distruttivo e sostituendolo con qualcosa di costruttivo. Durante il giorno si potranno sfruttare: i laboratori di recitazione i laboratori di musica
le attività per i bambini e gli adulti gli orti la falegnameria
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Notte
doppia vita Di notte il paese cambierà volto, vi saranno attività dedicate maggiormente ai ragazzi. Sarà la fase della giornata dedicata agli eventi. Durante la notte il paese prenderà vita, diventerà un punto di ritrovo non solo locale, ma un centro di attività che può diventare regionale, nazionale o internazionale. Di notte si potrà partecipare a:
spettacoli teatrali concorsi di varie categorie artistiche festival
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Stagionalità
servizi che cambiano ciclicamente La zona di presta ad organizzare eventi sia all’aperto che al chiuso, ma occorre tenere presente la differenza di temperatura nelle varie stagioni, che varia mediamente da 27°C d’esteate a -1°C di’inverno. Le estati calde permettono di utilizzare gli spazi aperti del paese, le piazze e i boschi. Nel periodo più freddo, invece, è preferibile avere a disposizione aree al chiuso, con un isolamento adeguato.
In primavera/estate saranno sfruttati maggiormente: orti percorso nella natura festival teatro o cinema all’aperto concerti concorsi all’aperto
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In autunno/inverno ci si dedicherĂ a: laboratori piccole proiezioni al chiuso concorsi al chiuso collaborazione con le scuole
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Le aree
e le relative attivitĂ
Laboratori teatrali
Orti
Magazzino e falegnameria comune
Proiezioni sul bosco
Teatro all’aperto
Piazza per eventi e drive-in
Punto ristoro giĂ in funzione
Zone pernottamento
Chiesa ancora in uso e casa parrocchiale 90
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20m 91
Consogno in festa il nostro festival
Il festival di Consonno sarà un evento atto al coinvolgimento di un pubblico giovane, ( bambini, ragazzi, adolascenti, scolaresche), un momento di condivisione e di crescita culturale collettiva.
Questi lavori, che verranno visti dal pubblico durante il festival, serviranno a far conoscere questa parte del mondo artistico ai giovani, sensibilizzandoli al contempo su temi importanti che verranno scelti man mano, senza rinunciare al divertimento.
, spettacoli prodotti dalle compagnie che aderiscono all’iniziativa e spettacoli creati con la partecipazione attiva dei ragazzi; dalla creazione dei fondali, alla messa in
documentari che verranno proiettati sia all’aperto che nelle strutture predisposte.
Tutto questo sarà possibile grazie al supporto degli spazi laboriatorali teatrali, all’interno dei quali i partecipanti verranno affiancati da esperti e invogliati a lavorare i fantasia e creatività.
Largo spazio avranno anche gli incontri , i dibattiti e le interviste partecipano al festival, favorendo la curiosità e lo scambio di idee tra i giovani.
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Giffoni Film Festival
Il Giffoni Film Festival è organizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, associazione non Campania, con il supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia di Salerno e del Comune di Giffoni Valle Piana. A questi Enti si aggiungono altre associazioni, organizzazioni, istituzioni e sponsor privati. Il festival rappresenta da 46 anni un banco di prova per la produzione destinata ai bambini e ai ragazzi. Luogo ideale per vivaci confronti tra produttori, autori e distributori, ma anche tra l’universo produttivo e il pubblico di riferimento, il festival promuove la conoscenza e la diffusione di prodotti di alto valore artistico, capaci di contribuire alla crescita culturale e alla formazione di una matura coscienza critica nei ragazzi. Protagonisti e giurati della manifestazione sono i bambini e i ragazzi, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.
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discuterne con registi, autori e interpreti, per poi essere chiamati a scegliere il vincitore. Ogni giorno, inoltre, i giurati incontrano vari ospiti e televisivo, con i quali intraprendono un dibattito, ponendo loro delle domande. Il Festival passa da una manifestazione poco più che regionale a un evento di respiro internazionale, a cui oggi aderiscono personalità Uno degli ospiti è stato il regista François Truffaut, che nel 1982 in una lettera ha lasciato scritto: “Di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario”. Nel tempo il Festival si è quindi evoluto, spaziando dal cinema alle altre specialità artistiche, come . Dal 2009 nome il marchio del Festival cambia nome in Giffoni Experience, ritenuto più adatto a descrivere l'esperienza completa che esso rappresenta, anche attraverso altre attività ed eventi collaterali.
Teatro d’ombre attualità e tradizione Per i laboratori e gli eventi proposti per la riqualificazione della zona non si guarderà solo al futuro e alla nuove tecnologie, ma si vuole riprendere una lunga tradizione teatrale e cinematografica. Per questo motivo saranno proposte anche tecniche di spettacolo anriche, come il teatro delle ombre.
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Le ombre cinesi hanno origine antichissima, ma sono una tradizione che viene curata ancora oggi da diverse compagnie teatrali di tutto il mondo. Nel nostro caso possono essere utilizzate nei laboratori dei bambini, durante gli spettacoli teatrali serali o come integrazione alle scenografie cinematografiche. Può essere un modo per integrare attualità e tradizione, istruzione e divertimento.
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Teatro Gioco Vita
Teatro Gioco Vita nasce nel 1971, tra le prime realtà in Italia ad essere protagonista del movimento dell’animazione teatrale. Nel fermento culturale e treatrale del secondo Novecento, Teatro Gioco Vita grazie all’animazione ha saputo dare un contributo originale alla nascita del teatro ragazzi, con il suo peculiare modo di fare, di intendere e vivere il teatro, i rapporti, la ricerca e la cultura che lo ha caratterizzato fin dalle prime esperienze. Teatro Gioco Vita incontra il teatro d’ombre alla fine degli anni Settanta. La Compagnia, con Fabrizio Montecchi in qualità di responsabile artistico, è impegnata oltre che nella produzione di spettacoli, anche in attività di laboratorio con le scuole e i giovani. I treatri sono una grande casa dove si sperimentano, si realizzano rassegne teatrali, ospitalità, scambi culturali, luoghi dove progettare percorsi artistici e culturali per la ricerca della Compagnia e il lavoro sul territorio. Teatro Gioco Vita affianca l’attività sul territorio di Piacenza e provincia ad una dimensione sempre più internazionale.
“La coscienza del cammino percorso fino ad oggi, tra animazioni, figure, ombre e sagome, è condizione ideale per definire nuovi spazi di progettualità e ridisegnare la prospettiva di un itinerario artistico. Il nostro punto di vista sulle cose è appesantito da una storia di anni densi di trasformazioni personali e culturali che, in vari momenti, ci hanno portato ad interrogarci per non farci sorprendere dai cambiamenti. Ma il nostro punto di vista oggi ha quella leggerezza necessaria a rompere il ciclo della ripetizione e il mito della sicurezza per sperimentare cose nuove, contaminando lavoro e gioco, serietà e impertinenza, realtà e sogno. Nel desiderio si una bellezza della vita che non è mai esaurita e che l’arte ha il potere di rigenerare ogni volta... Il nostro fare teatro vuole essere passione, rigore, fantasia, una regola di vita importante soprattutto nei momenti di stanchezza, quando intorno aleggia un’idea asfittica di civilità e urge reinventare il destino del teatro, anche del nostro, come luogo artistico e di incontro. Per questo vogliamo mettere almeno tre accenti: sulla libertà, sulla creatività, sulla fantasia. Diego Maj
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Marionette
creare e controllare
La storia delle marionette è molto antica, seppur non documentata, perché il marionettista era un artigiano e non un uomo di spettacolo. Nella memoria collettiva, però, numerosi artisti e storici hanno riportato notizie sull’utilizzo delle marionette a scopo ricreativo, religioso o spettacolare. L’animazione della marionetta ha bisogno di una lunga esercitazione per comprendere i movimenti che sono necessari a controllare il fantoccio. Esistono diverse tecniche, per la realizzazione della marionetta e per permetterne il movimento. Nella Grecia classica si cita l’esistenza di un marionettista chiamato Potino e si parla del principe Antioco di Cizico come di un gran collezionista ed amante delle marionette, ffinemente e riccamente decorate di materiali preziosi. Nel teatro latino, invece, siamo a conoscenza di marionette danzanti utilizzate per settacoli comici. Erano costruite in legno, terracotta, osso o avorio. Gli arti non erano sempre mobili, ma avevano un foro che veniva praticato alla sommità del capo del fantoccio per potervi infilare una fune o un’asta che permettesse il movimento dello stesso.
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Fra i laboratori dei bambini sarĂ inserito un corso di progettazione delle marionette che non affronterĂ solo la parte della costruzione, ma anche quella della scelta dei materiali e la fase in cui si insegnerĂ come utilizzarle, come generare i movimenti evitando di intrecciare i fili e come rendere teatrale lo spettacolo.
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Carlo Colla & Figli
La compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è una delle più conosciute compagnie del mondo, con alla spalle quasi tre secoli di attività. E’ stata Teatro Stabile di Marionette (1906-1957), al Teatro di PIazza Beccaria a Milano. Oggi i suoi spettacoli sono apprezzai in tutto il mondo da un pubblico di adulti e giovani, in occasione delle più importanti manifestazioni nazionali ed internazionali. L’Associazione Grupporiani, nata nel 1984 dal desiderio di giovani marionettisti di esplorare culturalmente tutto il teatro di animazione, sotto la direzione artistica di Eugenio Monti Colla gestisce direttamente in esclusiva tutta l’attività di produzione e distribuzione della Compagnia Carlo Colla & Figli, nonché di promozione della sua tradizione. Ha messo a punto e perfezionato una serie di laboratori artigiani per la manutenzione dell’edificio marionettistico della Carlo Colla & Figli e per la creazione di nuovi spettacoli.
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I laboratori dell’associazione sono vari: - produzione di marionette, costumi, parru che, scenografie e attrezzeria. Questa produzione include una fase di ricerca scientifica sui libri di storia del costume, la produzione di bozzetti, la scelta dei tessuti e delle bordature - restauro, poiché ci si occupa conrtinuamente della manutenzione del materiale antico - ricerca, poiché operatori del settore teatrale si rivolgono a questa associazione per creazioni artigianali come la realizzazione di marionette a grandezza naturale o di marionette da collezione - progetti speciali, in cui si sperimentano anche altre tecniche tipiche del teatro d’animazione, come la spettacolazione dell’espressione corporea e tecnica delle ombre.
Corso teatrale
comunicando con il corpo
E’ possibile avvicinarsi al percorso di teatro per curiosità o per passione, per migliorare le proprie capacità espressive, comunicative, creative, relazionali o per costruire le basi per intraprendere un percorso attorale come obbiettivo artistico e professionale. Partendo dal corpo, passando attraverso l'esperienza sensoriale ed emotiva, con il training esercizi teatrali e alle improvvisazioni sceniche, i corsi aiuteranno a mettersi in relazione con il gruppo attraverso il lavoro corale; a sviluppare l'ascolto e il ritmo; a scoprire le proprie potenzialità; a sviluppare la consapevolezza di sé stessi, delle capacità espressive del proprio corpo, della propria voce e del proprio io.
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La nostra voce è legata allo status del corpo. In particolare al suo movimento. Più il nostro corpo è libero, più la nostra voce esce senza costrizioni o barriere. Grazie al training mirato e agli esercizi vocali, scopriremo nuove forme, nuovi colori e nuove sonorità di una voce che è unica.
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Il Cenacolo Francescano
La compagnia teatrale Il Cenacolo Francescano è una delle più note compagnie teatrali della provincia di Lecco. Da anni si impegna ad attrarre grandi e piccoli, facenoli conoscere e muovere i primi passi nel mondo della rappresentazione teatrale.
Inoltre coinvolge anche le scuole con 4 appuntamenti che comprendono la preparazione allo spettacolo tramite apposite schede didattiche, la visione e il dibattito con gli attori, per stimolare la curiosità dei più giovani. Non mancano tuttavia rappresentazioni teatrali
“Piccoli e grandi insieme” edizione 2015/16 è la rassegna di Teatro per le famiglie organizzata con la direzione artistica dell’Associazione Culturale Gli Eccentrici Dadarò. 7 appuntamenti da non perdere 7 domeniche in cui viaggiare con la fantasia a 7 spettacoli per raccogliere le famiglie attorno alla scatola magica del palcoscenico e scoprire insieme che lo sguardo del bambino è una risorsa che nessuno di noi dovrebbe mai perdere, per moltiplicare la realtà, dargli colore, rincorrere la speranza e la fantasia.
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eventi e spettacoli durante tutto l’anno. L’associazione inoltre fa parte della FITA della provincia di Lecco.
Proiezioni sul bosco sfruttare ciò che si ha Fra gli spettacoli serali, vi saranno delle proiezioni che sfrutteranno ciò che si ha a disposizione intorno al paese, ovvero il bosco. Il bosco prenderà vita, il buio della notte verrà sfruttato per generare scenografie suggestive date dalla proiezione di immagini sulle chiome degli alberi.
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Con questo tipo di proiezioni si crea un effetto di tridimensionalità, perché immagini bidimensionali vengono trasferite sulle superfici tridimensionali e irregolari delle piante. Le piante che circondano il paese sono per la maggior parte dei castagni, che date le dimensioni si prestano a questo gioco
Le immagini o le scene da proiettare saranno realizzate nei laboratori diurni oppure si potranno invitare artisti specializzati in questa tecnica per gli eventi nel paese.
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Cambodian Trees
Clément Briend vive e lavora a Parigi ed insegna fotografia presso l'Università di Valenciennes. Ha completato il suo corso di studi presso l'Ecole Louis Lumiere nel 2008. Nei suoi progetti lavora con particolari modalità di proiezione che propongono un'altra interpretazione, un'altra percezione delle immagini nello spazio. Utilizzando i prototipi fatti in casa in grado di proiettare immagini in grande scala, egli fa apparire così immagini evocative dotate di un nuovo senso di tridimensionalità. In questo modo, egli crea spazi ibridi e scatta le sue foto. Queste fotografie uniscono la realtà e la proiezione, lo spazio e la superficie. Il suo lavoro vuole esplorare non solo il mondo dell’arte, ma anche quello della politica, della cultura per diventare interdisciplinare. Nel 2011, crea il Gruppo Politics Illuminations che utilizza la proiezione come espressione libera e creativa che permette di mostrare le realtà invisibili del nostro mondo.
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L’artista francese ha creato delle installazioni luminose in occasione del festival fotografico di Phnom Penh, in Cambogia, e intitolate “Cambodian Trees”. E’ proprio l’addormentata capitale cambogiana ad essere stata teatro di questa espressione artistica della spiritualità nazionale, sottolineando come essa sia sempre presente nella vita quotidiana, abitando il mondo tanto quanto le persone. Tra stupore e paura, sono incredibilmente realistiche. La spiritualità del popolo crea una consapevolezza del mondo popolato da geni e spiriti. Passando per una sonnolenta cittadina di notte si rivelano queste figure di divinità sugli alberi, come se si trattasse della loro incarnazione. Con queste proiezioni notturne si può quindi comprendere il loro sguardo sul mondo, filtrato dalla magia.
Teatro all’aperto oltre lo spettacolo
A Consonno c’è una zona che oggi è infestata da piante selvatiche, con l’edera che ricopre delle vecchie colonne e con oggetti fra i più disparati ormai rivestiti da centimetri di terra. Anche quest’area verrà recuperata e avrà un ruolo fondamentale nel progetto.
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L’idea è quella di rimuovere la vegetazione selvatica che ormai ha infestato la superficie e costruire un teatro all’aperto, anzi un anfiteatro, perché sarà la pendenza naturale del terreno a definire i vari gradoni, fino ad arrivare alla parte dove sarà situato il palco.
I teatri all’aperto regalano emozioni che vanno oltre il semplice spettacolo. la percezione della gente viene influenzata da odori, luci e suoni che non sono solo quelli dell’opera, ma sono anche queli che provengono dalla natura che circonda quel palcoscenico.
Sui gradoni arriverà il profumo del bosco, delle foglie, scenderà l’umidità dell’aria e il vento leggero soffierà, ci saranno spettacoli al tramonto e altri quando sarà già calata la notte, rendendo ogni spettacolo unico, indimenticabile.
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Regent’s Park Open Air Theatre
l premiato Regent’s Park Open Air Theatre è un punto di riferimento di Londra, un appuntamento fisso dell'estate in città, un centro culturale nella splendida cornice di un vero parco.
Eppure questo Teatro all'Aperto non ha solo una straordinaria atmosfera, ma ti coinvolge nella narrazione.
Il suo auditorium inclinato è uno dei più grandi di Londra con 1.250 posti a sedere, ma le persone che lo frequentano dicono che è anche uno dei più intimi. Oltre 140.000 persone frequentano le quattro produzioni annuali tra maggio e settembre.
I gestori si propongono di presentare produzioni coraggiose e dinamiche, che stimolano i sensi. Il meteo e il clima aggiungono un contributo emozionale per il loro lavoro, rendendo il rapporto tra performer, testo e pubblico un evento davvero unico nel suo genere. Ogni spettacolo risulta in questo modo diverso dagli altri, anche quando la rappresentazione è la stessa.
Ogni notte si crea un'atmosfera incomparabile che nasce dal brusio delle persone che godono dello spettacolo: amici che fanno un pic-nic sul prato, riempiendo i bicchieri di vino o con le luci che brillano tra gli alberi.
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Drive-in
ritorno agli anni ‘50 Parlando di drive-in ci si riferisce ad un locale in cui si può ricevere il servizio rimanendo in automobile. Può essere un cinema, un teatro, ma anche un ristorante. Il primo ristorante drive-in fu il Kirby's Pig Stand, che aprì a Dallas nel 1921. Il primo drive-in italiano, invece, fu inaugurato il 30 agosto 1957 a Casal Palocco, a Roma. Ogni automobile era fornita di altoparlante da agganciare alla portiera. Questi luoghi divennero uno dei simboli degli Stati Uniti degli anni '50, soprattutto per i giovani. Oggi non si tratta semplicemente di cinema, ma di luoghi d’incontro che evocano l’intera atmosfera di quegli anni. Parlando di questi locali non si può non pensare al Pickwick Drive-In, a Burbank, dove è stata girata la scena del film Grease, con Danny Zuko e Sandy Olsson, ideale di una vita spensierata, con i ragazzi che si divertono, ballano, ridono e si innamorano.
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Il drive-in nell’immaginario collettivo non può distaccarsi da tutto il contesto in cui era inserito. I giovani di oggi sono attratti da questa vita in cui i problemi sembrano passare in secondo piano, soprattutto al giorno d’oggi. Inserendo a consonno un’area destinata a questa attività si vuole costruire non solo una zona di spettacolo, ma un punto d’incontro. Come ha detto l’architetto e designer Ugo la Pietra: “Oggi la gente va in certi luoghi e vi rimane delle ore senza far nulla, solo per stare in mezzo alla gente, per stare insieme! Passano ore in un locale senza dirsi niente solo per stare in mezzo alla gente. Come all’Expo, pensate che le persone facessero ore di coda per vedere i padiglioni? No, lo facevano perchè così erano tutti insieme. Per progettare non si deve partire dalla tipologia, ma dal comportamento!”
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Orti
km0, energia pulita ed eco-strumenti Ci sarĂ la possibilitĂ di attrezzare gli spazi aperti con orti che verranno sfruttati dal punto ristoro giĂ presente a Consonno in modo da avere a disposizione frutta e verdura a km0. Questi orti possono anche essere trasportabili, per permettere di avere zone sgombre in occasione di grandi eventi.
118
In cambio di questi spazi che vengono messi a disposizione, gli utenti si impegneranno a raccogliere gli scarti prodotti da questi orti. Questi scarti, insieme a quelli delle aziende agricole dei dintorni, andranno ad alimentare la piccola centrale a biomassa che verrĂ installata nella zona.
Alcuni di questi orti verranno invece dedicati alla produzione di ortaggi che potranno essere utili per i laboratori nella struttura. Infatti, alcune verdure si prestano alla creazione di strumenti musicali, ad esempio le zucche. Questi strumenti serviranno per la composizione di melodie che saranno sfruttate negli
spettacoli teatrali o cinematografici. Esistono anche dei rumoristi che evocano l’atmosfera delle scene proposte attraverso la rottura, la percussione e/o il movimento di frutta, verdura, foglie e legnetti. Questi strumenti potranno essere utilizzati anche nei laboratori di apprendimento per i bambini.
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The Vegetable Orchestra Unica in tutto il mondo nel suo genere, The Vegetable Orchestra si esibisce con strumenti fatti esclusivamente di verdure. Queste variano da quelle fresche a quelle essiccate, così troviamo carote, porri, sedani, carciofi, zucche e buccia di cipolle. Tutti questi componenti sono utilizzati per la costruzione di strumenti organici e generatori di suoni che di solito durano solo per un concerto o una giornata in studio. Oltre alle verdure, utensili vari, come giradischi o trapani elettrici, sono utilizzati per creare rumori insoliti e per aggiungere una consistenza inaspettata alla musica. I suoni prodotti dagli strumenti vegetali sono molto diversi fra loro, da quelli quasi impercettibili a quelli scoppiettanti, da quelli acuti a quelli più gravi, una moltitudine eterogenea a noi sconosciuta la cui origine non è sempre immediatamente riconoscibile.
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Unica in tutto il mondo nel suo genere, The Vegetable Orchestra si esibisce con strumenti fatti esclusivamente di verdure. Queste variano da quelle fresche a quelle essiccate, così troviamo carote, porri, sedani, carciofi, zucche e buccia di cipolle. Tutti questi componenti sono utilizzati per la costruzione di strumenti organici e generatori di suoni che di solito durano solo per un concerto o una giornata in studio. Oltre alle verdure, utensili vari, come giradischi o trapani elettrici, sono utilizzati per creare rumori insoliti e per aggiungere una consistenza inaspettata alla musica. I suoni prodotti dagli strumenti vegetali sono molto diversi fra loro, da quelli quasi impercettibili a quelli scoppiettanti, da quelli acuti a quelli più gravi, una moltitudine eterogenea a noi sconosciuta la cui origine non è sempre immediatamente riconoscibile.
Spettacoli musicali dai rifiuti Non è solo dagli ortaggi che si possono ricavare strumenti musicali. Molti suoni e rumori possono essere generati riciclando i rifiuti di più disparata natura. Dagli accendini ai bidoni della spazzatura, da vecchie scope a pagine di giornale, ogni rifiuto può vedersi riutilizzato per generare un intreccio di suoni che potranno animare l’atmosfera degli spettacoli teatrali, oppure essere uno spettacolo musicale a sé stante.
122
L’attività può essere proposta sia a bambini che ai ragazzi, e sono infiniti gli spettacoli che si possono inventare combinando i vari suoni.
Stomp
Il gruppo “Stomp” nasce nel 1991 a Brighton, in Inghilterra. Come si intuisce già dall’onomatopeico nome, il gruppo propone spettacoli, che mette in scena in tutto il mondo, in cui rifiuti e oggetti di uso quotidiano vengono utilizzati per creare combinazioni di ritmi e suoni che si intrecciano come dei
124
Ad uno spettacolo partecipano circa venti musicisti, che cambiano di volta in volta. Infatti, il gruppo cambia composizione in continuazione, e chiunque con le dovute capacità può entrarne a far parte.
Falegnameria condivisa Tra le varie attività proposte, vi sarà anche una falegnameria ad uso comune. Un luogo adatto sia per semplici attività creative per bambini, sia per famiglie, che per laboratori per classi di liceo, o anche per lavori di tipo più professionale. Vi saranno diverse aree, in particolare una con macchinari elettrici, ed un altra, più estesa perché adatta a più utenti di diverse età, un’area con attrezzi manuali con cui poter realizzare di tutto.
126
La falegnameria inoltre sarà collegata all’area di creazione delle scenografie, uno dei corsi laboratoriali a tema teatrale proposti. Nell’aula del corso la scenografia per questo o quello spettacolo sarà studiata e pianificata, e potrà poi essere successivamente realizzata servendosi della falegnameria. Infine, insieme agli scarti organici derivati dagli orti, gli scarti della falegnameria andranno altrettanto ad alimentare un mini impianto a biomassa che sarà posto nella zona.
Parco della Cellulosa Il Parco della Cellulosa di Roma nasce nel 2005 grazie all’intervento di un comitato di cittadini che si interessarono all’area, precedentemente dismessa. Nel Parco sono presenti diversi impianti sperimentali per arboricoltura da legno ed una vasta collezione di specie mediterranee provenienti dal Lazio e dal centro Italia. Inoltre vi è una falegnameria aperta a tutti, che chiunque può usare per realizzazioni personali, oppure per partecipare a laboratori organizzati come per esempi quelli per realizzare sgabelli, sedie e tavolini per l’arredo del parco, con la partecipazione dei più piccoli.
128
Falegnameria comunale di Zurigo La Falegnameria di Zurigo si trova nel più ampio complesso del GZ Buchegg, un centro ove poter realizzare le proprie idee con il supporto di spazi e mezzi all’occorrenza. Non manca appunto un’area per la lavorazione del legno, per singoli, gruppi o famiglie. Gli utenti, se privi di esperienza, vengono aiutati e supportati dallo staff. Un giorno a settimana è esclusivamente dedicato all’uso da parte di bambini accompagnati dai 7 anni in su.
L’edificio dei corsi dove si svolgono i laboratori di Consonno L’edificio adibito ai laboratori teatrali e cinematografici è stato oggetti di tesi di laurea della studentessa Elisabetta Milani. L’edificio in questione è stato svuotato dei solai per lasciare a vista solo la struttura portante in pilastri, e un enorme spazio vuoto all’interno, che è stato reinterpretato con l’inserimento di interni in un interno: una serie di moduli di legni interamente realizzati a incastro che generano degli spazi adatti ad ospitare i corsi e i laboratori.
130
Inoltre è stato progettato un modulo arredo che, componibile in diversi modi, può essere usato come porta attrezzi, come teatrino per le marionette, come teatrino per le ombre e così via.
Scala 1:1000
131
Gli alloggi di Consonno
4
I PerchĂŠ gli alloggi?
perché gli alloggi?
Le attività previste a Consonno vedono la partecipazione di molte persone. I corsi di recitazione, i laboratori per i bambini, il festival, vedranno l’arrivo a Consonno di gruppi, classi di liceo, ospiti ecc... Poiché molte attività ed eventi si svolgeranno nell’arco di più giornate, è indispensabile prevedere dei luoghi dove i partecipanti possano fermarsi per una o più notti. Nell’area di Consonno, tre sono gli edifici che sono stati identificati e scelti per ospitare gli alloggi. Edifici in passato costruiti a questo scopo.
10 138 124
20m
125
Recupero degli edi�ici Recupero dei materiali
Recupero dell’acqua
Recupero della memoria
Valorizzazione della luce Valorizzazione del vento Valorizzazione della vegetazione Valorizzazione delle risorse locali
Valorizzazione degli spazi esistenti Valorizzazione della manifattura
i principi e gli obiettivi del progetto Il progetto degli alloggi di Consonno parte da un unico principio: progettare nel rispetto delle linee guida dettate dall’Onu per il nuovo millennio. Il progetto è quindi tutto improntato alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.
Questo vuol dire sfruttare le risorse, come luce, vento, manifattura, materiali, della zona di Consonno. Ma vuol dire anche riuscire a valorizzare al meglio le strutture preesistenti per evitare di demolirle, poiché l’operazione costerebbe caro all’ambiente.
ro ria
ne nto
e i
a
“Il designer può allargare un mercato inventando nuovi oggetti per nuovi bisogni reali (al contrario degli Stati Uniti dove si inventano dei bisogni per poi vendere dei prodotti). […] non è necessario inventare dei bisogni quando ce ne sono già tanti da soddisfare.” Bruno Munari - “Artista e Designer”
141
L’utenza
a chi sono destinati gli alloggi? Classi di liceo con insegnanti
Bambini dagli 8 ai 14 anni
Ospiti celebri del festival (attori, registi, sceneggiatori...)
124 142
gli
10 143
20m
28°
15°
-10°
634 m s.l.m. Consonno è un luogo climaticamente particolare. Il paese, infatti, sorge su una collina a circa 634 m sul livello del mare. Le temperature sono piuttosto calde in estate, ma in inverno è soggetto a nevicate frequenti. Questi sono aspetti di cui sarà tenuto conto nella progettazione
144
m.
II II L’intervento
Fasi di intervento
II.a - Rilievo II.b - Recupero dell’esistente II.c - Progetto
I
II Rilievo
.a
150
151
40
80 200
N
1542
70 200
70 200
70 200
120 120
120 120
TOT. 142 MQ 153 120
70 200
1722
1622
120 120
70 200
70 200
120 120
153 120
70 200
70 200
153 120
153 120
140 200
40
70 200
40
920 1000
40 1100
152
140 450
310
460
80
460
1000
450
310
140
prospetto Nord
430
140 1000
430
prospetto Sud
Scala 1:200 50
1622 1722
50
prospetto Ovest
153 125
Tetto caldo in Eternit rivestimento in doghe di legno naturale
Intonaco di finitura
Muratura portante in c.a. e laterizio
154
155
156
157 125
N
1365
90 150
200 150
140 150
200
90 150
190
250 300
185
448
612 1445
158
200
300 1644
250 300
1344
TOT. 110 MQ
604
789
179.5 150
1444
200 150
115
1444
100 150
800
400
160 150
340
100 150
95 150
250
68 150
565
150 100
200
160 450
290
50
1444
prospetto Est
450
290
160
1644
1544
50
185
1060 1445
200
prospetto Sud
Scala 1:200
159 125
Tetto caldo in Eternit
rivestimento in doghe di legno naturale
Muratura portante in laterizio con finitura ad intonaco listato
160
161 125
162
163 125
150 90
150 90
150 90
150 90
150 90
150 90
150 90 75 90 150 90
75 90
150 90
150 90
150 90
N 5
0
0
0
30
33
30
33
30
33
200 150 200
100
150 90 75 90 150 90
75 90
600
3
150 90
33
0
33
TOT. 429 MQ
75 90 75 90
0
30
30
30
30
150 90
0
8 33
30
30
200 150 200 75 230 150 100 100150 100 150 200 150 200 150 120
3300
3300
0
164
1 2
3 4
5m
1300
0
33
30
100
0
33
600
7.
48
1300
160 550
390
200 70170110 100
100
1500
prospetto Est
3300
100
3400
prospetto Sud
0
1 2
165 125
3 4
5m
Copertura in pannelli di Eternit
Intonaco di finitura
Muratura portante in laterizio forato
166
167 125
II.a - Rilievo II.b - Recupero dell’esistente II.c - Progetto
I
II Recupero dell’esistente
.b
Un paese in cerca di identità La distruzione e successiva ricostruzione del paese non ha portato nulla di buono. Il progetto del conte Mario Bagno che ha visto consonno un polo dello svago per una ventina d’anni, ha poi lasciato una spiacevole eredità: un paese non sono abbandonato del tutto, ma che se anche volesse rivivere come luogo abitativo, non avrebbe più una sua identità.
170
Perdita di identità non significa solo perdita di persone. La distruzione ha eliminato anche la sua storia, le memorie. Ha distrutto anche la sua identità architettonica, basata su tecniche costruttive del luogo. Il progetto quindi si pone anche l’obiettivo, seppur senza ricostruire il precedente borgo ma rispettando le edificazioni esistenti, di riportare al paese una sua identità su vari livelli.
171 125
recuperare gli edi�ici esistenti signi�ica attuare speci�ici interventi atti a migliorandone l’ef�icienza energetica allo scopo di non demolirli.
Schermatura solare • mediante gli alberi della zona Realizzazione pareti ventilate
• per tutti gli edi�ici
Realizzazione di pompe geotermiche
• per tutti gli edi�ici
Modi�ica delle coperture
• per gli edi�ici 1 e 2
nuova copertura • eRealizzazione modi�ica della muratura per l’edi�icio 3
67
°
21°
44°
Solstizio d’estate
Equinozio di primavera Equinozio d’autunno
Solstizio d’inverno 175 125
Incidenza solare gli edi�ici nel rapporto con la luce solare
10 20m
176 124
PRIMAVERA e AUTUNNO
ESTATE
INVERNO
8:00
12:00
18:00
177 125
10 20m
178 124
PRIMAVERA e AUTUNNO
ESTATE
INVERNO
8:00
12:00
18:00
179 125
10 20m
180
PRIMAVERA e AUTUNNO
ESTATE
INVERNO
8:00
12:00
18:00
181 125
Effetto schermante degli alberi gli alberi della zona adatti a schermare il sole estivo ~25 m
A foglia stretta. Caducifoglio dai rami fitti.
castanea sativa (castagno) ~15 m
~35 m ~10 m
A foglia larga. Caducifoglio.
populus italica (pioppo)
~7 m
A foglia larga. Caducifoglio.
morus alba (gelso)
corylus avellana (nocciolo)
A foglia larga. Caducifoglio dai rami fitti.
fagus sylvatica (faggio)
ilex aquifolium (agrifoglio) ~25 m
A foglia larga. Caducifoglio dai rami fitti.
~ 30m
A foglia stretta. Caducifoglio dai rami fitti.
A foglia larga. Caducifoglio dai rami fitti.
tilia cordata (tiglio)
~40 m
A foglia stretta. Caducifoglio dai rami fitti.
quercus petraea (rovere)
~25 m
~20 m ~4 m
A foglia larga. Caducifoglio.
acer campestre (acero)
A foglia larga. Sempreverde.
A foglia larga. Caducifoglio.
crataegus monogyna ulmus glabra (biancospino) (olmo montano)
ri
sistema di protezione dai raggi solari incidenti Gli alberi sono un ottimo sistema per schermare il forte sole estivo in modo naturale. PiĂš adatti saranno gli alberi che hanno foglie larghe per una maggiore protezione dai raggi, ma caduche, di modo da non schermare il poco calore solare che in inverno risulta necessario per riscaldare gli ambienti. castagno pioppo agrifoglio
Di seguito sono consideati quattro orari della giornata e, per ogni edificio, in base alle caratteristiche necesarie, saranno scelti gli alberi da piantare e le loro posizioni intorno agli edifici.
gelso
nocciolo
tiglio
rovere
faggio
15m
7m
25m
40m
30m
acero biancospino
olmo montano
cadufoglio altezza
25m
35m
10m
20m
4m
25m
pertinenza
18.00
O
13.00
9.00
5.30
E
183 125
5.30
67
Il sole all’alba è basso e proietta un’ombra lunga che penetra negli ambienti. Delle siepi o degli alberi bassi sul fronte Est degli edifici sono l’ideale per ovviare al problema di essere svegliati della luce troppo presto.
°
N
N
N
184
9.00
Alle 9.00 del mattino, in estate, il sole è già alto e batte sulle pareti a Est e Sud degli edifici. La soluzione sono alberi alti e abbastanza vicini agli edifici. L’edificio dedicato ai bambini è già protetto da un aggetto orizzontale proprio nell’angolo sud-est.
N
N
N
185 125
13.00
Alle 13.00 il sole è perfettamente perpendicolare al suolo, e proietta tutto il suo calore a Sud, e in particolare sulle coperture, surriscaldando gli ambienti. Per ovviare al problema e ristabilire un equilibrio termico, si andrà ad agire modificando le coperture degli edifici.
N
N
N
186
18.00
Alle ore 18.00 il sole si è ormai spostato verso ovest. In estate si può considerare ancora un orario caldo, ragion per cui anche l’affaccio a sud-ovest dovrà godere della protezione dai raggi che possono dare gli alberi.
N
N
N
187 125
15m
L’edificio è protetto dalle prime luci del mattino tramite il nocciolo piantato a 15 metri a Est. In mattinata il sole viene schermato dall’aggetto orizzontale che è già presente allo stato di fatto dell’edificio. I caldi raggi delle 13.00 sono ammortizzati dal grande Olmo posto a Sud, mentre i due tigli proteggono l’edificio dal sole pomeridiano.
nocciolo
12m
6m
tiglio olmo
All’alba, la siepe di biancospino e i due noccioli schermano i primi, bassi raggi che penetrerebbero altrimenti nelle stanze. I gelsi a Sud-Est dell’edificio mitigano le temperature interne delle ore mattutine. A mezzogiorno l’edificio sarà rinfrescato mediante una modifica delle coperture, poiché i raggi sono troppo alti. Il sole pomeridiano è schermato dai faggi che sono già presenti a Ovest dell’edificio.
faggio (già presenti) 3m
biancospino (spiepe) 20m
6m
5m
188
nocciolo gelso
.
8m
20m
pioppo
Sul fronte Est dell’edificio non sono presenti finestre, per cui la schermatura ha il solo scopo di evitare l’eccessivo riscaldamento della parete e quindi degli ambienti. Due agrifogli ovviano al problema. Il fronte Sud è il più ‘abitato’, per cui dei pioppi, alti ma stretti, schermano i raggi più forti senza però ostruire del tutto il passaggio della luce.
agrifoglio
189 125
190
PRIMA
A
L’intervento comporta la rimozioni di 12 alberi cosÏ composti: - 3 abeti - 4 salici - 5 tigli che saranno ripiantati in un’altra zona del paese (evidenziata in verde scuro).
DOPO
191
Parete perimetrale ventilata realizzazione di un cappotto termico ventilato per un maggior comfort termico
I
192
a
Trasmittanza termica U massima delle strutture opache verticali, verso l’esterno soggette a riquali�icazione spessore (m) conducibilità (λ)
o
dati reperiti “Calcolo del coef�iciente U e catalogo degli elementi costruttivi” di SvizzeraEnergia. Si consideri la zona climatica F, dove si trova Consonno
Resistenza
intonaco
0,02 m
0,7 W/mK
0,03 mqK/W
laterizio
0,4 m
0,27 W/mK
1,5 mqK/W
isolante
0,12 m
0,07 W/mK
2,14 mqK/W
aria
0,07 m
0,53 W/mK
0,16 mqK/W*
pietra
0,02 m
1 W/mK
0,02 mqK/W
*dato reperito dal Manuale d'uso del Software CENED+ (Capitolo 10: Fisica delle pareti)
intonaco muratura esistente in laterizio isolante in biomattone canapa e calce profilo metallico camera d’aria
profilo metallico profilo metallico pietra di Moltrasio
Int.
Est.
2
esistente
40
2
15
aggiunta
7 2
scala 1:10
Calcolo della trasmittanza U U=
S1 λ1
U=
+
S2 λ2
+
1 S3 λ3
+
S4 λ4
+
S5 λ5
1 2 x 0,03 + 1,5 + 2,14 + 0,13 + 0,02
U=
1 3,82
= 0,26
La realizzazione di una parete ventilata è un ottimo sistema per isolare l’edificio sia dal caldo estivo che dal freddo invernale. La camera d’aria infatti smorza il passaggio delle temperature esterne all’interno, e rallenta anche la dispersione di calore dall’interno verso l’esterno. Inoltre, la soluzione si presta molto bene ad interventi del genere, ovvero di recupero di edifici, perché non è necessario abbattere alcuna parete per realizzarla, ma si applica all’esterno di essa. La parete progettata rispetta il valore di trasmittanza U massimo che sarà imposto per le realizzazioni 125 dal 2021 in poi.
incastri a scomparsa Il rivestimento esterno in pietra verrà fissato alla parete mediante il sistema a ganci a scomparsa Marazzi. Quattro tasselli sono posti dietro ad ogni angolo della lastra, e a questi tasselli è avvitato il primo gancio che si va ad agganciare ai profili a C trasversali.
194
195 125
Focus L’isolante in Biomattone di calce e canapa Il Biomattone® è un materiale isolante massiccio con alta capacità isolante, bassa energia incorporata e capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera: è il primo materiale edilizio a impronta di carbonio negativa. Viene prodotto in blocchi prefabbricati in Natural Beton®: biocomposito in canapa e calce di dimensione 20x50 cm, disponibili negli spessori di 8, 12, 15, 25, 30, 36, 40 cm, dall’azienda Equilibrium che si trova a 18 km da Consonno.
196
Focus La pietra di Moltrasio L'unica cava da dove tuttora si può estrarre la pietra di Moltrasio è quella di Careno, a circa 50 km da Consonno. La pietra di Moltrasio si presenta con una fitta ed uniforme stratificazione che permette di ricavare contemporaneamente "piode" relativamente sottili e conci (blocco di pietra quadrato) di misura calibrata, oltre a eventuali lastroni di grandi dimensioni. Verrà utilizzata in lastre come rivestimento esterno degli edifici.
\97 125
Pompa geotermica
installazione di impianti a pompa di calore geotermica per il riscaldamento dell’acqua La pompa di calore geotermica è un sistema per ricavare calore dal terreno. A minimo 20 metri sotto terra, dove la temperatura è sui 14°C costanti, viene installato l’impianto. Attraverso i tubi dell’impianto, la pompa assorbe il calore dal terreno, e tramite energia elettrica lo restituisce a una teperatura molto superiore. L’energia spesa a far funzionare la pompa è comunque molto minore de rendimento dell’impianto.
impianto a 20m sotto terra
aree di installazione delll’impianto
Succesivamente la pompa trasferisce il calore ad un accumulatore di acqua calda, che la distribuisce tra sanitari e impianto di riscaldamento, per esempio a pavimento.
pompa di calore geotermica
accumulatore di acqua calda
impianto di riscaldamento a pavimento
199 125
Copertura ventilata realizzazione di un tetto freddo
206
Trasmittanza termica U massima delle strutture opache orizzontali o inclinarte, di copertura, verso l’esterno soggette a riquali�icazione spessore (m) conducibilità (λ) tavolato legno isolante canapa isolante sughero
dati reperiti “Calcolo del coef�iciente U e catalogo degli elementi costruttivi” di SvizzeraEnergia. Si consideri la zona climatica F, dove si trova Consonno
Resistenza
0,03 m
0,12 W/mK
0,25 mqK/W
0,1 m
0,07 W/mK
1,43 mqK/W
0,1 m
0,04 W/mK
2,5 mqK/W
aria
0,1 m
0,53 W/mK
0,16 mqK/W*
coppo
0,01 m
0,27 W/mK
0,37 mqK/W
*dato reperito dal Manuale d'uso del Software CENED+ (Capitolo 10: Fisica delle pareti)
Calcolo della trasmittanza U
5
controlistello listello
3 1 10
isolante in sughero isolante in canapa guaina bituminosa
15
10
coppo in laterizio
5
U=
traverso
tavolato di legno
capriata
S1 λ1
U=
+
S2 λ2
+
1 S3 λ3
+
S4 λ4
+
1 0,25 + 1,43 + 2,5 + 0,16 + 0,37
U=
1 4,71
= 0,21
Le coperture, dove presenti, verranno rimosse fino allo strato del tavolato, dopodiché sarà messo in posa un doppio strato di isolante, uno in materiale di calce e canapa, l’altro di sughero, e tra quest’ultimo e i coppi, grazie all’incrocio di listelli e controlistelli, circolerà l’aria. La copertura progettata rispetta il valore di trasmittanza U massimo che sarà imposto per le realizzazioni dal 2021 in poi.
207 125
scala 1:10
S5 λ5
Focus La copertura in coppi sovrapposti
208
Tutte le tradizionali coperture, in Italia, sono costituite di coppi in laterizio. Le combinazioni tra coppi e altri elementi, come per esempio tegole piane, sono svariate. Consonno è un paese che ha subito una vera e propria privazione della sua identità di caratteristico paesino di montagna della Brianza, a seguito della grande demolizione degli anni Sessanta e successiva ricostruzione con un linguaggio che molto si discosta da quello del paese demolito. Nell’intento di ridonare al paese alcuni elementi che possano creare un ponte col passato, è stata scelta la posa dei coppi su due strati, alternativamente con la concavità verso l’alto e poi verso il basso. La posa tradizionale è quella che ritroviamo anche nelle fotografie storiche che documentano come appariva il paese prima della demolizione.
Rispettando l’obiettivo di utilizzare, per quel che è possibile, materiali e manifattura della zona Brianzola o comunque vicina a Consonno, la produzione e lavorazione dei coppi verrà affidata ad un’azienda dalla storia che risale all’Ottocento. L’azienda in questione è la Fornace Artistica ubicata a Fornaci di Briosco, località che prese questo nome proprio a seguito dell’apertura di diverse fornaci specializzate nella lavorazione di laterizi e tegole. E’ stata meta di molti scultori e ceramisti che si recavano lì per realizzare le loro opere. Oggi l’azienda, oltre alle tradizionali lavorazioni, produce anche pavimenti in cotto e rivestimenti.
209 125
Nuova copertura
modi�ica della muratura e realizzazione delle nuove capriate muratura demolita
434
muratura lasciata intatta
630
20
640
640 1280
210
630
scala 1:100
L’edificio che ospita le classi di liceo, allo stato di fatto, presenta una copertura molto leggera, in Eterenit, e che poggia solo su delle capriate sottili in acciaio: una copertura non adatta alla permanenza e al pernottamento di persone. Per questo motivo essa sarà rimossa del tutto, e la muratura abbassata per permettere l’appoggio delle nuove capriate.
Le capriate nuove che sono state progettate saranno realizzate in castagno. Si tratta di una capriata a catena inclinata con saette, che permette il passaggio delle persone e quindi la fruibilità del soppalco.
cuffia di acciaio piastra di acciaio spinotti di acciaio ø 2cm
7
29
1
16,2
cordolo in c.a.
scala 1:10
211 125
212
213 125
Focus Il legno di castagno La Castanea sativa Miller, meglio conosciuta come castagno, è un albero della famiglia delle Fagaceae che raggiunge fino a 30 metri di altezza. Grazie alle sue caratteristiche tecnologiche, è l’albero con maggiore varietà di utilizzo. Per esempio, è principalmente usato come materiale da costruzione tra cui travi, pali, tavole. Le travi in legno di castagno vengono utilizzate per la costruzione di tetti e in particolare capriate. Nelle zone circostanti Consonno sono presenti molti castagneti. La castanicoltura è stata per secoli una delle attività principali di sostentamento agricolo, e la tradizione ha prodotto un patrimonio di pratiche legate alla coltivazione, conservazione e trasformazione della castagna. Una delle poche attività che ancora oggi viene svolta tutti gli anni a Consonno è proprio la Burollata: una giornata dedicata alla scoperta della castagna, con specialità culinarie, laboratori per bambini, mercatini e interventi sugli usi principali delle castagne.
Proprio per questi motivi, nel 2011 è stato lanciato il progetto di cooperazione internazionale Italia e Svizzera “I Castagneti dell’Insubria”. Sul territorio italiano, il progetto raccorda fra di loro quattro importanti Province lombarde (Como, Lecco, Varese, Brescia). Obiettivo principale è quello di mappare i castagneti della zona, promuovere scambi di esperienze e ricerche scientifiche, e fare azioni di marketing sulla filiera del castagno. Una delle più riuscite attività è stata la progettazione di una pavimentazione per esterno in sezioni di tronco. Il legno infatti è poco sensibile alle variazioni di umidità, e inoltre la presenza del tannino lo rende particolarmente valido per gli impieghi all'aperto.
Focus La lavorazione del legno: segheria mobile La materia prima per la realizzazione delle capriate è quindi a km0. Ma può esserlo anche la lavorazione? Over Trees è una ditta nata nel 2004 specializzata nella conoscenza degli alberi e nella loro gestione. Lo scopo è quello di monitorare gli alberi presenti sul territorio e attuare una serie di accorgimenti per la loro conservazione e crescita. Tra le attività vi sono: la potatura, il consolidamento degli alberi, le indagini di stabilità, ma anche, là dove necessario, l’abbattimento di piante morte o valutate pericolose. Proprio per non perdere una importante risorsa come il legno ricavabile dagli alberi abbattuti, la ditta prevede anche un servizio di segheria mobile “per ridare vita a tronchi e legno dopo l'abbattimento”, di cui ci si avvarrà per la produzione delle travi delle capriate.
III.a - Rilievo III.b - Recupero dell’esistente III.c - Progetto
I
IIIc Progetto
.
Organizzazione degli alloggi Consegna chiavi alla reception Camere singole, doppie e quadrulple
Camera singola per un adulto e camere da 6 posti per i bambini
Camere matrimoniali con bagno privato
10 20m
218 124
estratto dal Regolamento Edilizio di Lecco CAPO 2° - Norme igieniche. Edilizie per edifici civili. ART. 47: Altezza dei locali e soppalchi. L'altezza dei locali viene fissata come segue: a) per gli edifici costruiti sul filo stradale, il soffitto del piano terreno dovrà essere a m. 3,50 dal piano di marciapiede e l'altezza netta minima del locale non dovrà essere inferiore a m. 3,00; b) per gli edifici arretrati dal filo stradale in conformità all'art. 28 o per effetto di norme di zone dettate dal Piano Regolatore Generale, il soffitto del piano terreno potrà essere a m. 3,15 dal piano del terreno antistante e l'altezza netta minima del locale non dovrà essere inferiore a m. 3,00; c) per i piani superiori l'altezza netta minima non dovrà essere inferiore a m. 2,80 per i locali abitabili e a m. 2,30 per i relativi accessori (anticamere, corridoi, bagni e latrine); d) Le anzidette altezze potranno ridursi ad un valore minimo di m. 2,50 sia al piano terreno che a quelli superiori quando I'edificio venga costruito su un terreno posto a quota superiore ai 600 m. sul livello del mare.* Nei locali di abitazione, uffici, negozi, depositi e magazzini, anche di case preesistenti, gli impalcati a mezzaria saranno ammessi solo quando si verifichino le seguenti condizioni: 1) l locale abbia un'altezza minima di m. 4,20; 2) la proiezione orizzontale del soppalco non ecceda la metà della superficie del locale. *Consonno si trova a 634 m s.l.m. 219
Le pareti divisorie interne con intercapedine di noccioli di olive
isolante in noccioli d’oliva profilo metallico a “C� da 5cm pannello Aquapanel knauf da 12,5mm
scala 1:10
220
Focus il materiale isolante Gli olivi da cui inizia il ciclo di produzione del materiale isolante sono quelli della coltivazione del frantoio della Valsassina, a Bellano. Solo il 12% del raccolto diventa olio, il resto sono noccioli e sansa. Per questo motivo i proprietari hanno pensato ad un sistema per dividere la polpa dal nocciolo e permettere così l’utilizzo anche di quest’ultimo. I noccioli vengono frantumati in piccoli pezzettini e subiscono un processo di essiccazione. “Per non sprecare nulla, i noccioli delle olive vengono frantumati e trasformati in pellet”. In questo modo si limitano gli scarti di produzione e si recupera un materiale che negli ultimi anni è entrato come isolante anche nel settore edilizio.
I noccioli frantumati saranno successivamente lavorati dall’azienda Edilteco, specializzata in intonaci termoisolanti, malte, tecnologie per il risanamento delle vecchie murature, con uno sguardo in ambito ecologico. Infatti, da qualche anno viene prodotto MIXXOL, un sottofondo alleggerito composto per il 49% di noccioli di olive schiacciati, contribuendo al recupero dei rifiuti dell’impresa oleifera. Il materiale nasce come sottofondo ma viene spesso adoperato anche come isolante per divisioni murarie interne non portanti.
221 125
L’edi�icio per gli ospiti celebri del festival L’edificio è suddiviso in quattro stanze matrimoniali con bagno, di cui una accessibile da una persona in carrozzina. Le stanze presentano anche una piccola zona giorno, e il bagno è realizzato in cocciopesto e si avvale di un sistema di recupero dell’acqua.
222
scala 1:100
223 125
A’
A 1000
1622
N
224
B
B’
scala 1:100
307,72
499,79 192,08
prospetto AA’
prospetto BB’
225 125
307,72
499,79 192,08
D 420 55 10
200
200
420 10 55
175
40 40
N
40
175
E’
40
40 40
1000 20 40 20 40
C’ 85 210 85 210
85 210
120 210
tot 33mq
120 210
162,5 210 70 210
70 210
70 210
70 210
30
162,5 210
75 210
70 210
70 210
75 210
40
40
90
108
163
303,75
30
503
314,25
30
1622
314,25
526
30
70 210
70 210
85 210
75 210
70 210
303,75
120
110
108
C
226
D’
E
scala 1:100
200
70
22,25 15 55,33
137,22
137,22
72
198 307,25
126,11
22,25 126,11 15
66,43
64,94
sezione CC’
sezione DD’
sezione EE’ 227 125
45
270
240
307,25
307,72
15
499,79
110,39
214,79 162,64
15 15
192,08
52,15
52,15
accessibilità dell’edi�icio N C
C’
85 210
150
228
85 210
150
85 210
85 210
321,75
255
scala 1:100
sezione CC’
229 125
recupero dei mattoni Dalla demolizione della muratura per aprire le porte d’accesso alle stanze, saranno ricavati i materiali per costruire i bagni. I mattoni interi saranno riutilizzati per costruire i gradini in muratura del bagno, mentre dalle polveri e dai piccoli frammenti si ricaverà il materiali di rivestimento, il cocciopesto.
232
scala 1:200
Focus Metodi di recupero dei mattoni Cocciopesto
Il cocciopesto è un materiale molto usato dell’antica Roma ricavato della macinazione di vecchi mattoni, coppi e tegole. Si tratta di un intonaco che costituisce un rivestimneto totalmente impermeabile e per questo perfetto per rivestire ambienti umidi come il bagno, in sostituzione delle solite piastrelle. Un simile rivestimento viene anche realizzato in Marocco: si tratta del Tadelakt, frutto di un’antichissima tradizione artigiana.
Rebrick
Rebrick è un progetto della Gamle Mursten, che consiste in una tecnologia che permette di ricavare mattoni pieni dalle demolizioni, che se no verrebbero utilizzati per applicazioni di bassa qualità come materiale inerte per applicazioni di bassa qualità, ad esempio come strato di base nella costruzione delle strade. Attraverso la vibrazione ottenuta con macchinari, gli strati di malta attaccati ai vecchi mattoni sono rimossi, e il mattoni può essere riutilizzato integro.
Lavabo in cocciopesto
Vasca da bagno in tadelakt 233 125
recupero dell’acqua in bagno
234
scala 1:50
Il lavabo e la doccia sono posti a 72 cm dal livello del pavimento. In questo modo, attraverso un sistema di tubi, le acque di scarico di lavabo e doccia vanno ad alimentare lo scarico del WC. 235 125
L’edi�icio per i bambini dagli 8 ai 14 anni L’edificio è suddiviso in tre stanze e i bagni. Una delle stanze è singola con bagno in camera ed è pensata per una persona adulta che supervisionerà i bambini. Le altre due stanze sono da sei posti letto, una maschile e una femminile, così come i bagni.
236
scala 1:100
237 125
N A
A’ scala 1:100
prospetto AA’
239 125
N C
B
C’
B’
A
scala 1:100
sezione BB’
sezione CC’ 241 125
accessibilità dell’edi�icio
N
D
D’ scala 1:100
sezione DD’
243 125
Il letto a castello per le camere dei bambini Il letto a castello proposto è una variante del letto matrimoniale a incastri della tradizione giapponese. Il letto a incastri segue un semplice principio: tutti i componenti sono fatti in modo da incastrarsi perfettamente fra loro, retti da 4 piedi in legno massello. Ne risulta un letto costruito interamente senza colla né chiodi. Il letto delle camere dei bambini sarà un letto a incastri, ma a castello. I numerosi elementi, incastrati tra loro nella giusta successione, compongono un letto dalla struttura massiccia e stabile.
248
Il letto è stato anche pensato come soluzione ludica. trattandosi di un arredo rivolto, in questo caso all’utilizzo da parte di ragazzini. Il letto inferiore si ribalta, la cornice su cui appoggiano le doghe diventa un ripiano su cui scrivere, e il cassetto presente sotto il letto per riporvi le valigie, fà da seduta. Il sopracitato cassetto, poi, è a sua volta ribaltabile e una lavagna girevole renderà la zona ancora più efficacemente utilizzabile come zona studio o per il semplice scambio di idee. iIl letto sarà realizzato dall’azienda Alart Ariosto, a Figino Serenza, che dista 33 km da Consonno, ed è una delle aziende brianzole d’eccellenza selezionate dalla Brianza Design District.
249 125
L’edi�icio per le classi di liceo e gli insegnanti L’edificio è suddiviso in dieci stanze. Due sono stanze singole e sono pensate per gli insegnanti che accompagneranno le classi di liceo. Le stanze per gli studenti sono quadruple e doppie, tra cui una accessibile da una persone in carrozzina, perché dotata di bagno disabili e ascensore per salire sul soppalco. Il soppalco è una zona studio comune da cui si accede mediante scale a chiocciola che danno nelle stanze munite di serratura per poter accedere solo alla propria stanza. 256
scala 1:500
257 125
N
B’
A
A’
258
scala 1:200
B
B’
prospetto AA’ B
prospetto BB’
259 125
N D’
40
C’
C
D
260
scala 1:200
C’
sezione CC’
sezione DD’
261 125
N
40
F E
E’
F’
262
scala 1:200
E
sezione EE’
sezione FF’
263 125
N
accessibilità dell’edi�icio
G
G’
264
scala 1:200
sezione GG’
265 125
Il lucernari
per un’ottimale illuminazione naturale
272
Per illuminare il soppalco, è stato pensato un sistema di lucernari che seguono l’andamento del sole. Sono costituiti da quattro lastre di vetro collegate tra loro da cerniere, di modo che ogni movimento di una lastra sia seguito dalle altre. I lucernari si configurano quindi in quattro diverse posizioni, regolabili in base all’inclinazione solare del momento.
Le due lastre di vetro a Sud, che saranno le più colpite dal sole, saranno realizzate in vetro fotovoltaico, nell’intento di fornire all’edificio altre energie pulita, oltre a quella ricavata dall’impianto a pompa di calore e quella generata mini impianto a biomassa.
273 125
274
275 125
276
277 125
Il camino solare
per la ventilazione del soppalco
278
Al fine di ventilare il soppalco, che altrimenti si surriscalderebbe, sono stati inseriti sulla copertura due camin i solari. A Sud la luce del sole entra attarverso il vetro, e riscalda un materiale scuro di modo che la sezione a Sud accumuli molto calore.
A Nord invece, il camino è aperto e il vento entra attaverso un canale. La presenza del calore nella sezione a Sud fa si che l’aria si muova e circoli nell’edificio.
279 125
Altre aree
orti, falegnameria e mini impianto a biomassa
280 142 124
a
A completamento del progetto sono state individuate altre aree e relative proposte di attività. L’edificio adibito a magazzino avrà al suo interno anche la falegnameria condivisa. Essa sarà collegata soprattutto all’area di ideazione delle scenogafie, nell’edificio dei laboratori teatrali, e ne permetterà la realizzazione. Un’area verde all’esterno del terzo edificio ospiterà degli orti ad uso comune per tutti i partecipanti alle attività di Consonno e i cui prodotti saranno cucinati nel ristorante, ma anche utilizzati come strumenti nei laboratori. Gli scarti degli orti e della falegnameria alimenteranno un mini impianto a biomassa, posto sotto il porticato dell’edificio 3.
281 125
ufficioarte
CINEMA-TEATRO
ARTIGIANATO LOCALE (LETTO A INCASTRI, CAPRIATE) FALEGNAMERIA CONDIVISA
“L’arte è il denominatore comune di ogni attività di Cittadellarte secondo il motto: Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile.”
ufficioproduzione
“L’Uf�icio Produzione sviluppa sinergie con il mondo dell’impresa e dell’artigianato, per la realizzazione di prodotti che incorporino una sostenibilità sociale e ambientale.”
ufficioarchite�ura
RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI LUCERNARI E CAMINI SOLARI VETRO FOTOVOLTAICO POMPE DI CALORE GEOTERMICHE 282
“L’Uf�icio Architettura ha dato vita nel 2008 a n.o.v.a.civitas, Nuovi Organismi di Vita Abitativa, un’impresa di progettazione architettonica e di costruzione e commercializzazione di prodotti e materiali di origine naturale o riciclati. Insieme promuovono la sostenibilità in architettura e edilizia attraverso mostre, eventi e attività”
ufficioeducazione
“Nell’ambito delle attività educative, il Dipartimento Didattica di Cittadellarte realizza laboratori con le scuole, i quartieri e diversi enti, volti ad attivare una cre-attività da mettere in gioco in ogni occasione della vita sociale.”
LABORATORI TEATRALI FALEGNAMERIA CONDIVISA ORTI
Come da premessa, il progetto ha l’intento di proporsi nell’ambito della Fondazione Cittadellarte come progetto che ne incarna diversi aspetti e che, come mostrato, spazia in molti ambiti, tutti in un modo o nell’altro affrontati dagli Uffizi di cui la Fondazione Cittadellarte si compone. Ciò pone il progetto anche nella posizione di essere eventualmente finanziato dalla Fondazione e promosso dai suoi vari Uffizi.
ufficioecologia
“L’Uf�icio Ecologia pone la creatività al centro di attività �inalizzate alla sensibilizzazione sulle tematiche di sostenibilità ambientale. Rientra in questo processo l’operato del Centro di Riuso Creativo ReMidaBIELLA che propone un modo nuovo di pensare all’ecologia, valorizzando gli scarti come oggetti utili a vivere un’esperienza creativa nel rispetto dell’ambiente, e che incentiva il consumo critico e responsabile.”
RIUTILIZZO DEI NOCCIOLI D’OLIVA MINI IMPIANTO A BIOMASSA RECUPERO DEI MATTONI POMPE DI CALORE GEOTERMICHE VETRO FOTOVOLTAICO
283 125
Finanziatori...
Comune di Olginate
284124
...& partners L’ a s s o c i a z i o n e nazionale di architettura bioecologica è costituita da un gruppo di architetti di diverse parti d'Italia accomunati dalla sensibilità per le tematiche ambientali .
Una giovane Associazione nata per la promozione di una riflessione critico-tecnica sullo stato attuale dell'Edilizia e dell'Architettura.
Un progetto di condivisione delle memorie degli abitanti di alcuni borghi. Molti ex abitanti di Consonno sono stati intervistati. L’associazione che riunsce i vecchi abitanti di Consonno antica ancora in vita, e abitanti dei dintorni che vi organizzano attività
Liberi Sogni è una cooperativa sociale attiva in provincia di Lecco sui temi dell'educazione, dell'ambiente, della sostenibilità.
L’associazione si occupa di promozione e sviluppo di proposte di didattica del territorio.
285
Conclusioni
Copertina
Illustrazione realizzata dalla studentessa
Capitolo 1 pp. 4-5 p. 7
http://www.resegoneonline.it
p. 9
Immagine presa dal video dello storytelling della Fondazione Bassetti disponibile sul sito http://www.fondazionebassetti.org
p. 10 p. 13
http://3.bp.blogspot.com
pp. 16-17
http://www.blueplanetheart.it
p. 19
http://www.improntaunika.it
p. 21
http://www.ferraraitalia.it
Indice immagini
p. 22
http://www.charitywater.org
p. 23
https://img1.goodfon.ru
p. 26
http://img.archilovers.com
p. 28
http://static.panoramio.com
p. 31
Illustrazione realizzata dagli studenti
Capitolo 2 pp. 32-33
Immagine presa dal video “Rischiare la vita al paese fantasma� disponibile sul sito https://www.youtube.com/watch?v=gBgegk2XwKo
p. 35
Illustrazione realizzata dagli studenti
pp. 36-37
Illustrazione realizzata dagli studenti
pp. 38-39
Illustrazione realizzata dagli studenti
p. 41
Illustrazione realizzata dagli studenti
p. 43
Illustrazione realizzata dagli studenti
p. 45
Illustrazione realizzata da Alessandro Abbadini
p. 46
Illustrazione realizzata da Alessandro Abbadini
p. 47
Illustrazione realizzata da Alessandro Abbadini
p. 48
Illustrazione realizzata da Alessandro Abbadini
p. 49
Illustrazione realizzata da Alessandro Abbadini
p. 51
Illustrazione realizzata dagli studenti
p. 52
in alto: http://www.consonno.it in basso: http://www.consonno.it
p. 53
http://www.consonno.it
p. 55
Illustrazione realizzata dagli studenti
p. 56 p. 57
http://static.panoramio.com
p.59
Fotografia scatta dagli studenti
p. 61 p. 63 p. 65
http://blog.zingarate.com/lostinbrianza
p. 67
http://img.miogest.com
p. 69
http://www.campagnamica.it/
pp. 70-71
http://www.pieroweb.com/
pp. 72-73
Illustrazione realizzata dagli studenti
Capitolo 3 pp. 74-75
http://www.ilvideogioco.com
p. 83
http://www.canalesicilia.it
pp. 86-87
http://www.esploriamoluniverso.files.wordpress.com http://www.usercontent2.emaze.com
p. 95
http://www.fashioncollision.it
p. 99
http://www.guiarisari.com
p. 103
http://www.ilgiornale.ch
p. 107
http://www.glieccentricidadaro.com
p. 111
http://66.media.tumblr.com
p. 115
http://www.sightseer.tv
p. 121
https://greenblender.com
p. 123
http://www.performingarts.ufl.edu
p. 125
http://www.newsroom.unl.edu
p. 127
http://energia-ambiente.unibo.com
p. 129
http://www.parcodellacellulosa.it
pp. 130-131
Illustrazioni realizzate dalla studentessa Elisabetta Milani
pp. 132-133
Render realizzato dalla studentessa Elisabetta Milani
Capitolo 4 pp. 134-135
Fotografia scattata dalla studentessa
p. 139
http://rwrant.co.za
p. 140
Fotografia scattata dalla studentessa
p. 145
http://www.panoramio.com
pp. 150-151
Fotografie scattate dalla studentessa
p. 155
Render realizzato dalla studentessa
pp.156-157
Fotografie scattate dalla studentessa
p. 161
Render realizzato dalla studentessa
pp. 162-163
Fotografie scattate dalla studentessa
pp. 166-167
Render realizzato dalla studentessa
p. 170
http://www.consonno.it
p. 171
http://www.consonno.it http://glamouraffair.com http://www.hwupgrade.it http://www.hwupgrade.it
pp. 252-253
Render realizzato dalla studentessa
pp. 254-254
Render realizzato dalla studentessa
pp. 194-195
Render realizzato dalla studentessa
pp. 266-267
Render realizzato dalla studentessa
pp. 268-269
Render realizzato dalla studentessa
pp. 270-271
Render realizzato dalla studentessa
pp. 274-275
Render realizzato dalla studentessa
pp. 276-277
Render realizzato dalla studentessa
p. 278
Render realizzato dalla studentessa
pp- 282-284
http://www.cittadellarte.it
Libri
“‘’Storia del parco Monte Barro’’ - Giuseppe Panzeri
Consorzio Parco Monte Barro, Galbiate, 2011
‘’Le origini della Brianza’’ - Virgilio Riva
1989
“Il valore del mestiere. Elementi per una valutazione d’eccelleza artigiana” - Aberto Cavalli con Giuditta Comenci e Giovanna Marchello Marsilio Editori, 2014
‘’Slot City’’ - Marco Dotti
Rund Robin Editrice, 2013
“Alberi – come riconoscere gli alberi” - Paola Lanzara e Mariella Pizzetti Arnoldo Mondadori Editori, 1983 “L’arte muratoria”- Luigi Cattaneo
Stabilimento Tipogra�ico Antonio Vallardi Editore, 1889
Architettura sostenibile” - Stefano Comandini e Andrea Dal Fiume e Andrea Ratti Pitagora Editrice, 1998
“Architettura sostenibile” - Dominique Gauzin-Müller Edizioni Ambiente, 2003
“La responsabilità dell’architetto” - Renzo Piano Passigli Editori, 2014
BIBLIOGRAFIA
Documenti
Carta di Lipsia, Lipsia, 2007
Declaration on cities and other human settlements, 2001
Implementation of the World Summit, 2004
Johannesburg Declation on Sustainable Development, Johannesburg, 2002
Protocollo di Kyoto, Kyoto, 11 Dicembre 1997
Agenda 21, United Nations Conference on Environment and Development, Rio de Janeiro, dal 3 al 14 Giugno 1992
Our Common Future, World Commission on Environment and Development 4 Agosto 1987 Uso e riuso delle pieter lombarde e di importazione nell’area prelpina Roberto Bugini, 2003
La Canapa nell’Edilizia, Matthieu Narducci, 2010/11
Consonno tra non-luogo e spazio pubblico, Davide Ferrario e Elena Nolli
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WEBGRAFIA
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Ringraziamenti
Ringrazio Elisabetta che mi ha accompagnato in questa avventura universitaria per tre anni. Grazie per tutti i progetti insieme e soprattutto per essere rimasta sveglia con me durante le nostre nottate di studio. Ringrazio l’amico di tutta la mia vita, Antonio, per ogni giorno che passiamo insieme e per tutto il supporto che mi dai, per aver sempre creduto in me. Ringrazio le mie zie, i miei zii, le mie cugine e i miei cugini perché siete come madri e padri, sorelle e fratelli. Ringrazio Fabio. Senza di te probabilmente mi sarei laureata tra altri sei mesi! Grazie per tutto l’aiuto, per le passioni in comune, per tutto il tempo insieme che viviamo sempre come se non ci vedessimo da una vita. Grazie per il tuo amore. Ringrazio mia madre che pensa sempre, anche se erroneamente, che io sia la migliore del mondo e mi loda sempre. E ringrazio mio padre che invece non mi ha (quasi) mai lodata, ma mi ha sempre fatto capire che avrei potuto fare di meglio, che nella vita non si arriva mai, e che mi spronava a non sentirmi mai interamente soddisfatta. Questa laurea la volevo prendere con te presente nell’aula. Ma sei presente nell’aria e so che sei fiero di me.
RIGENERARE L’UTOPIA Un progetto per Consonno Carla Procida Relatore prof. Fortunato D’Amico A.A. 2015/2016 Corso di Laurea triennale in Design degli Interni