Anno IV #01 novembre 2012
Giornalino scolastico dell’IS Carlo Anti Villafranca di Verona
LA NOTIZA A RUOTA LIBERA
La Nuova Redazione di Loft - Milano in un giorno: visita alla Triennale - Brighton: un’esperienza da rifare! Progetto solidarietà - Operative system - Chi sono realmente gli Hacker - Non solo Manga - Lingue orientali: cinese e coreano - Beati loro! Ma speriamo che non piova - La mia esperienza nel Movimento Studenti Cattolici - Il mondo dell’equitazione - Le ricette del Cicca - I nostri indirizzi
Anno IV #01novembre 2012
Giornalino scolastico dell’IS Carlo Anti
Villafranca di Verona
Anno nuovo redazione completamente nuova! Proprio così, il nuovo anno scolastico si è aperto con la necessità di chiamare a raccolta nuove leve del giornalismo per ripristinare il gruppo di lavoro di Loft, capitanato dagli ormai storici professori Adami Alessandra, Buonocore Maria e De Giorgi Piero. Abbiamo pensato quindi di dedicare questo primo numero di Loft alla presentazione dei neoredattori attraverso le loro fotografie, un motto che li caratterizza e la stesura, da parte di ciascuno di loro, di un articolo che esprima i loro interessi culturali, sociali e scolastici. Ci auguriamo quindi che questo loro esordio possa rappresentare l’inizio di una lunga e proficua collaborazione. Non mancano in questo numero le pagine dedicate alla presentazione dei vari indirizzi, essendo in epoca di orientamento scolastico per gli alunni di terza media, ed infine uno spazio dedicato alla solidarietà. Si tratta in questo caso del progetto “Un pasto al giorno” promosso dalla Onlus AMOV, associazione istituita dalle suore orsoline di cui fa parte una docente del nostro Istituto, la Prof.ssa Caprini. L’obiettivo di questo progetto è quello di garantire almeno un pasto al giorno, per un anno, ad un bambino della scuola in Burkina Faso, con un importo pari a 200 euro. Invitandovi a compiere un gesto di generosità, vi auguriamo una piacevole e gradita lettura.
La redazione
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Via Magenta, 7/B - 37069 Sede centrale: 045 6303088 Sede staccata: 045 6301484
www.carloanti.net
Hanno partecipato a questo numero
Gli studenti:
Davide Cazzola Alessandra Lana Federico Vandin Mattia Tibaldi Nicole Dal Zovo Giorgia Lai Dario Petrin Manuel Finamore Lucrezia Macrì Mario Ciccarino Valentina Gobbi Daniela Pasqualon Milena Bortignon
2Bla 3Alm 3Alm 3Bla 4Btg 4Btg 5Atg 2Bit 2Bla 5Bls 4Btg 5Atg 5Atg
Sfogliate la versione online di Loft
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http://issuu.com/carloanti
M M A R I O
La Nuova Redazione di Loft Milano in un giorno: visita alla Triennale Brighton: un’esperienza da rifare! Progetto solidarietà Operative system Chi sono realmente gli Hacker Non solo Manga Lingue orientali: cinese e coreano Beati loro! Ma speriamo che non piova La mia esperienza nel Movimento Studenti Cattolici Il mondo dell’equitazione Le ricette del Cicca I nostri indirizzi
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La direzione del giornalino è di Alessandra Adami e Maria Buonocore; hanno collaborato gli insegnanti: Grazia Felici e Ismaele Chignola. La grafica è stata curata dagli studenti della classe V Btg coordinati dal prof. Piero De Giorgi
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Alessandra Lana Allucinazione è solo il nome che dai a una realtà in cui non credi. A qualcosa che vedi, che senti, che tocchi, eppure, decidi di non considerare.
Federico Vandin Dal Nero si origina la Luce e dalla Luce i colori. Nel Nero vivono, dunque, i tre colori primari. Gino e Michele
Davide Cazzola Solo i gabbiani che volano alto vedono tutto l’orizzonte.
Mario Ciccarino La cucina coincide con due passioni: quella di compiacere gli altri e quella di mangiare!
Lucrezia Macrì Una voce nell’aria, un sorriso sul volto e un cavallo al mio fianco.
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Daniela Pasqualon Non lasciare che la paura di perdere ti impedisca di partecipare.
Mattia Tibaldi Nel silenzio sta la conoscenza.
Dario Petrin La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare... è aver qualcosa da fare e farla fare a qualcun altro.
Nicole Dal Zovo Carpe diem.
Giorgia Lai Non c’è montagna più alta di quella che non scalerò, non c’è promessa più persa di quella che non giocherò ora.
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Milena Bortignon Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia. Paulo Coelho
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Davide Cazzola Alessandra Lana Federico Vandin Mattia Tibaldi Nicole Dal Zovo Giorgia Lai
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Dario Petrin Manuel Finamore Lucrezia Macrì Mario Ciccarino Daniela Pasqualon Milena Bortignon
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di Bortignon Milena 5ATG
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Daniela Pasqualon 5ATG
MILANO IN UN GIORNO: VISITA ALLA TRIENNALE
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A TRIENNALE DESIGN MUSEUM DI MILANO HA PRESENTATO LA QUINTA EDIZIONE DAL TITOLO TDM5 IN CUI LA GRAFICA ITALIANA È LA PROTAGONISTA. UN EVENTO A CUI L’INDIRIZZO GRAFICO DEL NOSTRO ISTITUTO NON POTEVA MANCARE, PER CUI LE CLASSI 5 ATG E 5 BTG HANNO VOLUTO CONOSCERE, MA SOPRATTUTTO TOCCARE CON MANO, LE RADICI DELLA GRAFICA ITALIANA.
Il 5 ottobre dunque, muniti di pranzo al sacco e macchinetta fotografica, siamo partiti alla volta di Milano. Con questa quinta edizione la Triennale Design Museum ha portato avanti il suo percorso di promozione e valorizzazione della creatività con la
scelta di dedicare una edizione alla grafica italiana e alla comunicazione visiva. Per noi studenti questa mostra ha rappresentato un’opportunità per capire vicende, figure, fenomeni che hanno accompagnato e sostenuto gli sviluppi culturali, sociali, economici e
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Un’occasione per collegare passato e presente, anche rispetto ai prodotti della cultura visiva che appartengono ormai diffusamente alla nostra vita quotidiana.
politici del nostro paese. Un’occasione per collegare passato e presente, anche rispetto ai prodotti della cultura visiva che appartengono ormai diffusamente alla nostra vita quotidiana. La grafica è un capitolo fondamentale della storia del design italiano, che ha contribuito fortemente a costruire la realtà sociale, economica e culturale del nostro paese... si legge nella prima pagina del libretto-guida: il senso di questa visita è stato proprio dimostrare come essa abbia contribuito a creare il mondo in cui oggi viviamo. Partendo dalle premesse storiche, dalle radici culturali e dai momenti-
chiave del graphic design italiano, il percorso espositivo si è articolato per tipologie per cui, nella prima parte abbiamo visionato tutto ciò che riguarda la tipografia e quindi il carattere e le lettere, con esempi di grandi personaggi come Bodoni che hanno praticamente scritto la storia della grafica; inoltre sono esposti qui libri, periodici, manifesti culturali e politici che hanno permesso ai grafici di esprimere il loro impegno sociale ed etico.
L’attraversamento di un ponte coloratissimo ci ha traghettati nell’altra sponda in cui ci attendeva la grafica italiana.
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La seconda parte ha riguardato invece la pubblicità, da Olivetti a Pirelli, dalla Rinascente alle prime campagne pubblicitarie di Barilla e il loro packaging, per concludere con lo schermo cinematografico e televisivo che ha avuto il bisogno molto presto dell’intervento dei progettisti grafici. I professori di progettazione grafica, Cavazzoli e Chignola, ci hanno sapientemente accompagnato in questo percorso davvero entusiasmante per chi, come noi, ha passione per l’immagine e la grafica. Milano è senza dubbio una città che pulsa, che corre, così anche noi,
inebriati da questa esperienza, siamo stati coinvolti dai docenti in un’altra visita culturale, questa volta presso il Palazzo Reale, che ospita una mostra fotografica di un pittore tedesco Juergen Teller. Poche opere, ma di indubbio fascino, che celebrano una delle personalità più interessanti del mondo della fotografia di moda. Allestita negli appartamenti di riserva di Palazzo Reale, la mostra in questione crea un contrasto forte e potente fra le immagini e l’ambiente architettonico che le ospita. Per qualche istante abbiamo immaginato di poter vivere in quelle meravigliose stanze,
“abitate dai Visconti, dagli Sforza e poi dagli Asburgo...” ci ha ricordato la Professoressa Felici. Per concludere, una visita, doverosa, al Duomo di Milano che, con la sua imponenza, ha ammaliato i nostri sguardi. Milano in un giorno: un grande successo! Professori e alunni sono apparsi a fine giornata contenti e soddisfatti per l’esperienza. Un ricordo bellissimo che personalmente porterò sempre con me in quanto sono proprio queste giornate “brevi ma intense” che non si possono dimenticare facilmente.
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BRIGHTON Un’esperienza da rifare!
di Daniela Pasqualon 5ATG
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’ IN PARTENZA IL VOLO PER LONDON GATWICK DELLE ORE 15:10 DALL’AEROPORTO VALERIO CATULLO DI VILLAFRANCA DI VERONA CON A BORDO 13 STUDENTI E LA PROFESSORESSA CHIARA TACCONI DELL’ ISTITUTO “CARLO ANTI”.
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“I gentili passeggeri sono pregati di allacciare le cinture. E buon viaggio a tutti!” Il viaggio in aereo, il fuso orario, poi ognuno nella propria famiglia ospitante e l’avventura ha inizio! La giornata tipo degli studenti è scandita da alcuni momenti prestabiliti ed importanti. La mattina, frequenza di un corso in una scuola certificata ISE dalle 9:15 alle 12:30. L’insegnante, Antonella, li ha seguiti per tutto il periodo della permanenza fornendo supporto e assistenza linguistica ma anche molte informazioni turistiche sulla città, Brighton, che i ragazzi hanno avuto occasione di visitare insieme all’insegnante e, passeggiando per le sue strade, mettersi alla prova nel porre domande ai passanti, in una sorta di gioco ove dimostrare competenze e coraggio. Dopo la pausa pranzo, il gruppo si reca sul posto di lavoro; durante le due settimane, infatti, gli allievi hanno svolto uno stage formativo
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Brighton e le famiglie ospitanti, domenica 16 Settembre, sono pronte ad accogliere 13 studenti di vari indirizzi dell’ Istituto “Carlo Anti” in occasione del Progetto Internship project- Inghilterra.
e lavorativo, ognuno in un contesto diverso. All’inizio qualche problema da affrontare con l’approccio all’attività lavorativa, presto risolto e, per la maggior parte dei ragazzi, un’esperienza positiva. Diamo voce a qualcuno dei partecipanti: Matteo Rudella della classe 5BLS afferma: “ Mi sono trovato bene al lavoro, è un’ottima possibilità per fare esperienza lavorativa all’estero. La disponibilità del mio datore di lavoro è stata davvero encomiabile e ho visto con occhi diversi la realtà del settore del vestiario e del lavoro in generale. Consiglio a tutti di avere coraggio e buttarsi in questa entusiasmante avventura!”. Un altro ragazzo, Alberto Gottardelli, della classe 4 AII aggiunge: “Mi sono trovato molto
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bene anch’io, ho lavorato in un charity shop nel quale si vendono oggetti e vestiario di vario genere, naturalmente usati, e il ricavato va alle persone in difficoltà o a malati terminali i quali non si possono permettere l’assistenza medica adeguata”. Prosegue poi dicendo: “ Questo lavoro mi ha dato la possibilità di conoscere altri ragazzi volontari nel mio stesso negozio i quali venivano da tutte le parti del mondo come Arabia, Corea del Sud, Hong Kong ecc. Sicuramente è un’esperienza che consiglio e che mi piacerebbe ripetere!”. Dopo il lavoro ognuno torna a casa con il proprio compagno di stanza, cena insieme alla famiglia, per poi prepararsi ad una nuova ed intensa giornata. Al sabato una meta d’eccezione: Londra! Grazie alla guida i ragazzi hanno visitato molte attrazioni turistiche tra cui il Tamigi, il Tower Bridge, l’Elizabeth Tower e il Lon-
don Eye. Finalmente è domenica! Giornata dedicata alla splendida cittadina di mare, Brighton e, dopo la visita all’incantevole Royal Pavilion, l’opportunità di assaporare la tipica colazione inglese, accompagnati dalla docente, attenta e disponibile. Anche l’ultima sera quel sole timido e tiepido è andato a dormire tra le onde del mare, per poi risvegliarsi la mattina seguente, accompagnandoli all’aeroporto in un’alba incantevole, finché i protagonisti di questo viaggio si sono imbarcati per tornare in Italia. I sorrisi e le vicende accadute, le persone conosciute e l’atmosfera londinese di queste due settimane hanno, in qualche modo, segnato il cuore di ognuno di loro creando magari nuovi sogni, nuove aspettative, nuovi progetti. Il viaggio, metafora della vita, li ha fortificati nello spirito di adattamento e resi pronti ad affrontare la vita lontano da casa. Soprattutto lontano da casa.
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PROGETTO SOLIDARIETÁ Cosa abbiamo realizzato insieme
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o scorso anno noi studenti dell’Anti abbiamo contribuito alla realizzazione di un sogno: Una casa per Reine. Reine è una bimba di quattro anni che abita in Togo, figlia di una ragazza madre che, non potendo mantenerla, si è rivolta alla missione delle Suore Orsoline del luogo le quali hanno garantito alla bambina un’adozione a distanza in Italia che le permette, anche oggi, di sopravvivere; ma Reine aveva bisogno di una casetta dove vivere con la sua mamma visto che la missione non poteva ospitarle a lungo. La prof.ssa Felici, in collaborazione con la prof.ssa Caprini, nostra insegnante e suora dell’ordine delle Orsoline, ha coinvolto i nostri rappresentanti di Istituto nel progetto Una casa per Reine attraverso il quale sono stati raccolti tra noi studenti dell’Anti, a cui si sono uniti anche alcuni professo-
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ri, oltre 600 € per costruire una casetta che potesse ospitare la mamma e la sua bambina. La casa è stata realizzata in mattoni e terminata in primavera. Il costo ha superato la cifra raccolta ma il nostro contributo è stato determinante per far partire il progetto. Animati da entusiasmo e supportati dal prof. Chignola, abbiamo anche lavorato alla grafica della Onlus che le suore hanno istituito per la gestione dei progetti di solidarietà creando il logo, AMOV (Associazione Missioni Orsoline Verona) e con esso calendari e segnalibri per propagandare le attività.
Cosa vogliamo realizzare insieme Aggiungi un posto a tavola! PROGETTO: Un pasto al giorno
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nche quest’anno, forti della precedente esperienza, intendiamo proporvi una sfida che abbiamo intitolato Aggiungi un posto a tavola! Ci definiscono una generazione apatica e insensibile…dimostriamo che anche noi riusciamo a cogliere l’importanza della solidarietà abbracciando il progetto Un pasto al giorno,attraverso il quale, con un importo pari a 200 €, si garantisce, per un anno, ad un bambino della scuola in Burkina Faso, un pasto al giorno. Tutto ciò attraverso la AMOV, il cui slogan è L’oceano è fatto di gocce: anche la tua è preziosa!
In Burkina Faso, specie nei villaggi, le abitudini alimentari sono molto semplici e ridotte al minimo: un pasto al giorno composto da una “polenta” di farina di mais bianco o di miglio con un sugo fatto di foglie verdi, noccioline pestate, sale, peperoncino e qualche volta un po’ di pesce secco, rappresenta spesso l’unico pasto della giornata che le suore preparano per i bambini della scuola. Dalle foto si evince come il pasto venga preparato dalle suore e consumato dai bimbi nella pausa dall’attività didattica. Il nostro gruppo classe lavorerà, anche quest’anno, all’aggiornamento della grafica della Onlus, coordinati dal prof. Cavazzoli docente di progettazione, ma ci faremo promotori nell’istituto di una raccolta fondi, affinché si possa garantire ad alcuni bambini, a scuola, un pasto al giorno. Ringraziamo il Dirigente, prof. Claudio Pardini, per la sensibilità che,
ancora una volta, ha voluto profondere nell’appoggiare questa iniziativa. La richiesta? Un euro ad allievo. Demanderemo la raccolta ai rappresentanti di classe del nostro istituto e, nel prossimo numero del giornalino, vi daremo conto a quanti bambini riusciremo a garantire un pasto. Certi che questa piccola goccia possa trovare in voi condivisione e, perché no, proseguo negli anni a venire, vi ringraziamo già d’ora per quanto vi impegnerete in suo favore.
La classe V ATG
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di Mattia Tibaldi 3Bla
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PRIMO SISTEMA E È PASSATO DI TEMPO DAL CI RITROVIAMO OPERATIVO MS-DOS E OGGI A DI SISTEMI DAVANTI A UNA VASTA SCELT ALE USARE? OPERATIVI, MA ALLORA QU ZITUT TO IN BASE LA SCELTA AV VIENE INNAN E DEL CAMPO DI ALLE ESIGENZE DELL’UTENTE CUNI SONO ADAT TI APPLICAZIONE. INFAT TI, AL ER, ALTRI INVECE A GESTIRE RE TI DI COMPUT RE USATI NEL SONO PIÙ ADAT TI PER ESSE TRI ANCORA CAMPO DELLA GRAFICA, AL NZIE DI OFFRONO MAGGIORI GARA NEI PER LA FUNZIONALITÀ. I OS PIÙ IDO LINUX, PER GESTIONE DELLE RE TI SONO MENTRE LA GRAFICA SONO MACOS, ZZO. WINDOWS È UNA VIA DI ME
WINDOWS 8
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etro, la nuova interfaccia. Touchscreen, la nuova parola d’ordine. Mobile, il nuovo dogma. Tutto ciò è Windows 8, il sistema operativo con cui Microsoft tenta la grande rivalsa nei confronti di Apple e Google tanto su desktop quanto su mobile. L’esordio, non a caso, avviene su un tablet Samsung a dimostrazione del fatto che il progetto è già maturo ed a partire dal 26 ottobre 2012 disponibile in beta release per il grande pubblico. Buone le sensazioni dell’esordio: i riscontri della critica sono stati positivi, ma il potenziale del sistema operativo andrà esplorato anche al di fuori del solo hardware fornito alla prima ufficiale. Quel che appare certo è il fatto che Windows 8 abbia ora quanto necessario per sfondare nel 16
mondo tablet in opposizione ad OS ed Android, mentre a livello desktop solo il tempo ce lo potrà dire. Steve Ballmer aveva definito Windows 8 come la più grande scommessa mai intrapresa dal gruppo. Ma l’arrivo del sistema operativo significa anche qualcosa di ulteriore: il gruppo si è dotato di un nuovo logo, ha abbracciato una nuova interfaccia grafica sui propri prodotti ed ha intrapreso una fase di cambiamento radicale anche in termini di modello. Ballmer ha infatti chiuso l’anno fiscale 2012 con una lettera agli azionisti nella quale ricorda che
nulla sarà più come prima: Windows 8 per Microsoft è qualcosa di più di un semplice sistema operativo, significa una nuova era, in tutto e per tutto.
disegno di Valentina Gobbi
REQUISITI MINIMI • •
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veloce Processore da 1 GHz o più per la GB (2 M RA ria 1 GB di memo ) bit ver sione a 64 co rigi16 GB di spazio libero su dis a 64 bit) do (20 GB per la versione DirectX Scheda video compatibile 9 con driver WDDM 1.0.
PREGI
DIFETTI
• del siste• Velocità di caricamento ma inferiore ai 10 secondi ormente otti• Il kemel e stato ulteri lta più miz zato e Windows 8 risu ows 7 nd Wi di nte tta veloce e sca crosoft al • Rinuncia da parte di mi a novità tra dizionale desktop: un • alcune che può tornare utile con applicazioni beta, la • Per essere ancora una s 8 con ow nd Wi di ilità compa tib vero dav è i mm gra i vecchi pro buona • re il supporto • Il nuovo Windows off achi nativo per l’installazione su vette USB creen mi• Il supporto per i touchs gliora notevolmente operativo è • L’usabilità del sistema stata migliorata een che • Molto utile lo Start Scr utilizzate più i on azi plic ap elenca le con tutti i • Ottima l’integrazione t servizi on-line di Microsof
inserita L’interfaccia stile metro va na anche nei contro poiché no limitaziotutti gli utenti piacerà! Le quei ni si notano, soprattutto, con ra nie programmi che usano in ma a ura intensiva proprio la strutt finestre s 8 ha Lo Start Screen di Window o al un’usabilità minore rispett un solo classico tasto Start, che in a tutti i clic permetteva di accedere puter programmi installati nel com . are e ai vari componenti hardw iab In Windows 8 è possibile dis llo tro litare completamente il con do en account utente, ma così fac tro molte delle applicazioni Me da dire smettono di funzionare. C’è ta del be che si tratta ancora di una ente sistema operativo: probabilm lla ne to questo difetto verrà corret versione definitiva.
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ngolin” è u 12.04 “Precise Pa nt bu U di to en l magnate l mom società fondata da la l, ca ni no Ca o. arrivat re di Ubuntu, uttleworth, ideato Sh k ar M no ca fri suda nuova versione sui suoi server la o at lic bb pu na i di una versioha appe Linux. Trattandos ne io uz rib st di ta 4 non contiene della no ort), Ubuntu 12.0 pp Su rm Te g on (L ne LTS
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a anto, piuttosto, un novità “epocali” qu sre te in e che hanno serie di modifich à introdotte nelle lit sato le funziona une, a partire da Ub precedenti releas do an ss Meerkat”, pa tu 10.10 “Maverick la r pe e ty Narwhal” per la 11.04 “Nat “Oneiric Ocelot”. più recente 11.10 e Ubuntu sono vist Le release LTS di en m po’ speciali, come versioni un di i ogrammator tre nelle altre i pr ioaggiungere funz o Canonical usan lti vo ti re esperimen nalità nuove e fa Le o. iv tema operat a migliorare il sis resentano la perfe versioni LTS rapp ri op pr e ri uzione, ve zione della distrib e za en ci effi rantire che debbono ga ” to en S im LT er ni rif io rs di “punti mpo. Le ve ngo periodo di te stabilità per un lu ente di tre anni di m al no norm do go , tti fa in , tu delle release per di Ubun a cinque nel caso o on lg sa e ch to aggio rispetto suppor di un grande vant tta tra Si . er rv se i per le versioni sistem e assicurano, sia ch li na zio di tra ci ai rilas orto massimo desktop, un supp le el qu r pe e ch server pari a 18 mesi.
UBUNTU 12.04
REQUISITI MINIMI
Processore 1 GHz x86 1 GB di RAM co 15 GB di spazio libero su dis ione luz riso a un Scheda grafica con 0 x60 minima pari a 800 di avvio da • Piastra madre capace B US o lettore CD/DVD • Scheda audio • Connessione Internet
• • • •
PREGI • • • •
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DIFETTI
• untu è a Il sostegno intorno ad Ub dir poco fenomenale. • il sistema Ubuntu è probabilmente quando operativo più supportato • are tw si tratta di sof Ubuntu è facile da usare. • ema Ubuntu è diventato un sist e volenoperativo che facilmente • lazione tal ins a un con tieri coesiste di Windows. • lto Ubuntu ha un supporto mo lungo. • nare. Ubuntu è facile da aggior di stabiUbuntu offre un buon mix • dia. uar ng ava all’ lità e software dei pacUbuntu fa della gestione i. azz rag da co chetti un gio ndows. Wi di oce vel Ubuntu è più
nti che Ci sono fin troppi nuovi ute . rto po sup e nir for cercano di di sofco sac un re ave ò Ubuntu pu ndows. tware, ma non è ancora Wi e gli Ubuntu potrebbe allontanar ux. Lin a sofi filo a ver utenti dalla o ecceI colori di Ubuntu non son zionali ero Gli aggiornamenti potrebb a. em sist il corrompere il più Ubuntu è stabile ma non stabile. ce agli Il Centro Software non pia utenti più tecnici. o magUbuntu è più lento rispett oni Linux. gior parte delle distribuzi
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ple grazie hi ha conosciuto Ap o all’iPad forse all’iPhone, all’iPod e la società avrà dimenticato ch e cresciuta grazie ai di Cupertino è nata sistemi operativi. Da computer e ai suoi to es qu evoluzioni di gli anni ’80 in poi, le r Mac sono state pe sistema operativo e al nuovo felino tante, fino ad arrivar Lion, il sistema opechiamato Mountain a ù di Lion sancisce un rativo che ancor pi . OS i n tegrazione co sempre maggiore in a: iar a da Apple è ch La strada intrapres a mobile/desktop creare un ecosistem sperienza utente capace di rendere l’e si utilizzi un Mac, sia un tutt’uno, sia che ositivo OS. Giusto che si utilizzi un disp , adesso possiamo per fare due esempi in ento Pages su iMac scrivere un docum d iPa a lavorarci su ufficio e continuare sa, senza dover ca a mentre torniamo agli automatismi di fare alcunché grazie iCloud.
REQUISITI MINIMI • • •
2 GB di memoria RAM rd Disk 8 GB di spazio liberi su Ha una da Per aggiornare il sistema il X, versione precedente di OS o la en alm computer deve eseguire versione 10.6.8
PREGI
e veloce • Installazione indolore • Prezzo tastico! • AirPlay Mirroring: fan iCloud, • Integrazione totale con documenti in primis Promemoria • Le nuove app Note e • Sicurezza migliorata massimi • Integrazione social ai livelli tovalutia• Game Center, non sot molo!
DIFETTI •
• •
Mac 2011 AirPlay Mirroring solo sui in poi… perchè? nde Power Nap: sarebbe un gra pochi su o sol pregio, ma funziona modelli delli Rallentamenti su alcuni mo Mac 2009/2010
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Manuel Finamore 2BIT
Provate a pensare ad un hacker… Cosa vi viene in mente?
We’re Anonymous. We’re legion. We don’t forgive. We don’t forget. Expect us!
Beh, sicuramente molti di voi immagineranno un hacker come un criminale informatico che ogni anno commette innumerevoli danni e reati tramite un computer, ma vediamo invece qual è il vero significato della parola stessa. Un hacker non è affatto un criminale e non ha commesso mai nessun reato nella sua carriera, ma è solo un esperto programmatore con conoscenze molto approfondite, che lavora con lo scopo di rendere più sicura la rete. I veri pirati informatici non sono gli hacker, bensì i “cracker”, che attaccano server ed altri computer per vari motivi, sfruttando la rete e i bug dei servizi internet. Un esempio di cracker sono gli Anonymous, il più grande e famoso gruppo di hacktivisti del mondo che andremo ad approfondire. 20
GLI ANONYMOUS
ATTIVITA’
Il simbolo degli Anonymous è rappresentato da un busto senza capo, che indica la mancanza di un leader.
Gli Anonymous hanno compiuto in totale una cinquantina di attacchi, ma il più importante si è verificato dopo che l’FBI aveva deciso la chiusura di Megaupload, sito che permetteva lo scambio di milioni di file. Quest’evento è stato definito la World Wide Web War perché oltre 30.000 computer hanno inviato attacchi DDoS ai più importanti siti internazionali governativi e federali, rendendone inaccessibili più di 200, tra cui quelli dei: - Dipartimento della Giustizia (Justice.gov); - Motion Picture Association of America (MPAA.org); - Universal Music (UniversalMusic.com) -Belgian Anti-Piracy Federation (Anti-piracy.be/nl/); - Recording Industry Association of America (RIAA.org); - Federal Bureau of Investigation (FBI.gov); - HADOPI law site (HADOPI.fr); - U.S. Copyright Office (Copyright.gov); -Universal Music France (UniversalMusic.fr); - Senatore Christopher Dodd (Chris Dodd.com); - Vivendi France (Vivendi.fr); - Casa Bianca (Whitehouse.gov) - BMI (BMI.com); - Warner Music Group (WMG.com).
Obiettivo: A dire la verità, gli Anonymous non hanno nessun obiettivo principale, ma agiscono anonimamente secondo un fine concordato. Il loro motto è: «We’re Anonymous. We’re legion. We don’t forgive. We don’t forget. Expect us!» ovvero « Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci! » Ognuno può far parte del gruppo Anonymous,che è composto da utenti provenienti da diversi forum di tutto il mondo che si riuniscono sulla rete.
Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci!
L’Italia non fa eccezione, infatti anche da noi si sono registrati numerosi attacchi, tra cui: Attacchi ai politici italiani rilasciando il seguente messaggio: “Mentre il paese va a rotoli a discapito delle classi più svantaggiate voi continuate a perdere ottime occasioni per tacere, per smetterla di rubare e per piantarla di farvi sempre e soltanto gli affari vostri” Attacco a Miss Padania 2010 Attacco al sito del Vaticano, hackerando il database della Radio Vaticana per aver usato ripetitori con potenze di trasmissione largamente fuori dai limiti di legge (che potrebbero causare gravi malattie neoplastiche) e rendendo inaccessibile il sito del Vaticano, accusato di attività di censura e di antiprogresso nei confronti della medicina e di discriminazioni religiose, sessuali e politiche. - Attacco a Trenitalia; - Attacco al sito di Equitalia; - Attacco al sito di Vittorio Sgarbi; - Attacco all’Enel, Endesa, Emgesa; - Attacco al Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa e Carabinieri.
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NONSOLOMANGA
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MANGA SONO ORAMAI ENTRATI NELLA CULTURA OCCIDENTALE. SONO SEMPRE DI PIÙ I RAGAZZI CHE SI AVVICINANO AL MONDO DEI FUMETTI DEL SOL LEVANTE. CHI NON HA MAI LETTO UN MANGA? OPPURE VISTO UN CARTONE ANIMATO TRATTO DA QUESTO? NOI SIAMO NATI E CRESCIUTI CON I CARTONI GIAPPONESI, QUALE BAMBINO NON HA MAI GUARDATO DRAGON BALL, I POKÈMON, I DIGIMON, DOREMI...? IN QUESTO ARTICOLO CERCHEREMO DI SCOPRIRE LA STORIA DEI MANGA. di Alessandra Lana e Federico Vandin 3Alm
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manga nascono a Edo (nome antico della città Tokyo) nel 1600, quando delle persone disegnarono sulle pareti dei templi delle “vignette” raffiguranti scene sacre. Queste vignette furono poi trasportate su tavolette di legno e rese pubbliche, questi furono i primi manga. Nel 1702, Shumboko Ono, un celebre autore di manga, raccolse tutti i suoi disegni in un libro, che ancora oggi è il testo più antico su questa forma d’arte. Nel 1928, a Toyonaka, nacque colui che era destinato a diventare il “dio dei manga”. Stiamo parlando di Osamu Tezuka, portato al successo, in Giappone, da Shin Takarajima, ma in Italia conosciuto soprattutto per Astro Boy. Osamu Tezuka fu colui che inventò i tradizionali “occhioni” dei manga. Il primo anime (cartone animato giapponese) fu proprio quello di Astro Boy. Il primo episodio fu mandato in onda nel 1963, la serie durò per tre anni e conta 193 episodi. Il 1972 è ricordato come l’anno della nascita del primo super robot: Mazinga Z. Nel paese del Sol Levante i manga hanno pari importanza dei libri e dei film, mentre in Italia sono spesso considerati “cose per bambini”. In realtà esistono
varie tipologie di manga, ognuna delle quali è destinata a un differente target. Esistono principalmente tre generi di manga: - Kodomo: con uno stile minimalista e stilizzato, i personaggi sono spesso zoomorfi ed è pensato per un pubblico di babmbini (alcuni esempi: Doraemon, Hamtaro, Doremi...); - Shonen: indirizzati ad un pubblico maschile e a una fascia di età compresa dall’età scolare alla maggiore età. Gli shonen si focalizzano principalmente sull’azione e la trama si snoda tipicamente in una serie di prove (duelli, prove sportive, ecc...) in cui i protagonisti vengono continuamente messi a dura prova (alcuni esempi: Dragon Ball, Naruto, One Piece, Death Note...); - Shojo: indirizzati ad un pubblico femminile e a una fascia di età compresa dagli ultimi anni dell’infanzia (dieci anni), sino alla fine dell’adolescenza (intorno alla maggiore età). Gli shojo sono incentrati su tematiche sentimentali, con situazioni melodrammatiche e idealizzate. Negli ultimi anni gli shojo hanno accostato alle storie sentimentali tematiche fantascientifiche, realistiche e sportive (alcuni esempi: Candy Candy, Lady Oscar, Kiss Me Licia, Lovely Complex...).
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N ITALIA, INSIEME AI MANGA, SI È MOLTO DIFFUSA LA PRATICA DEI COSPLAY, CHE CONSISTE NELL’INDOSSARE UN COSTUME CHE RAPPRESENTI UN PERSONAGGIO DEI MANGA, DEGLI ANIME, DEI VIDEOGIOCHI E DELLE BAND MUSICALI J-ROCK E VISUAL KEI. Il termine Cosplay è una contrazione dei termini inglesi costume (“costume”) e play (“recitare”), sviluppatosi in Giappone. Generalmente l’hobby del Cosplay è legato a convegni e fiere del fumetto, ma nella patria natia, è usuale che gli adolescenti giapponesi si riuniscano con gli amici, per riprodurre alcune scene delle loro serie preferite; fra questi raduni ricordiamo quello di Harajuku, quartiere di Tokyo, nel quale ogni domenica, decine di ragazzi e ragazze di riuniscono per mostrare i loro costumi ai turisti e ai fotografi. La fiera italiana più importante è “Lucca Comics and Games”, la quale è la terza nel mondo per importanza e visitato-
ri. Quest’evento si svolge nella città di Lucca, in Toscana, in concomitanza con il ponte della festa di ognissanti; è sviluppata nell’intero centro storico della città, con diversi padiglioni situati nelle principali piazze lucchesi e nelle vie più larghe. La città di Lucca è particolare per le sue mura, che durante la manifestazione sono palcoscenico naturale per ragazzi e adulti dediti a questa forma d’arte tipica dell’estremo oriente. Durante le fiere si svolgono delle gare di Cosplay, cioè vengono premiati i cosplayer nei quali i giudici colgono maggiormente la somiglianza e lo spirito del personaggio rappresentato; oltre al premio per aver vinto il contest, ci sono
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diversi premi: per esempio, il “premio simpatia” conferito alle scene più comiche o demenziali, o ancora il premio per i costumi più fedeli all’originale. I vestiti per i Cosplay si possono comprare su internet completi di oggetti e parrucche, ma a mio parere la vera anima di questa passione è proprio cucire autonomamente i travestimenti e co-
Quest’anno il Lucca Comics and Games è iniziato l’1 novembre e noi, ovviamente, eravamo lì per fotografare i migliori cosplayer.
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struirsi, anche con materiali casalinghi, gli oggetti del personaggio, anche a discapito di notti insonni per riuscire a finire prima di una fiera. Quest’anno il Lucca Comics and Games è iniziato l’1 novembre e noi, ovviamente, eravamo lì per fotografare i migliori cosplayer e per rendervi partecipi delle varie manifestazioni che sono state effettuate durante la fiera. Quest’anno alla fiera di Lucca ci sono state parecchie novità: il numero degli stand ed espositori è aumentato rispetto agli anni precedenti. Nei primi due giorni di fiera sono stati registrati 100.000 visitatori e solo il primo giorno sono stati staccati 58.000 biglietti. L’anno scorso il numero totale di partecipanti alla fiera è stato di 150.000, quindi quest’anno c’è stato un record per le visite.
A Lucca Comics & Games 2012 erano ospiti i K-ble Jungle, nuovo gruppo musicale formato da due personaggi già noti da tempo da appassionati di musica giapponese, cosplayer e amanti di anime e manga: DJ Shiru (italiano) ed Eriko (giapponese). A Lucca i K-ble Jungle hanno portato sul palco di Music & Cosplay il loro mix di canzoni originali, cover di sigle degli anime, e qualche pezzo di musica tradizionale giapponese. Quest’anno, inoltre, erano presenti tre autori di manga che hanno avuto un enorme successo a livello mondiale. Il primo di questi, ospite della casa editrice Planet Manga, era Takeshi Obata, disegnatore di numerosi manga, dei quali ricordiamo quelli di maggiore successo: Death Note e Bakuman. Per l’occasione sono stati ristampati i suoi manga. Ospi-
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te della Star Comics era Sakae Esuno autore del celebre Mirai Nikki, pubblicato in Italia appunto dalla Star Comics, la quale ha pubblicato il volume 7 anche in Variat Edition, con copertina olografica, all’interno un mini poster con un’illustrazopne inedita e in edizione limitata. La casa editrice GP Publishing, invece, aveva come ospite Akihisa Ikeda, autore di Rosario + Vampire. La parte più significativa per gli appassionati del Giappone è il Japan Palace, all’interno del quale è possibile mangiare cibi giapponesi, provare giochi della cultura del Sol Levante, come ad esempio la pesca del pesce rosso, e provare il lancio degli shuriken (stelle ninja) contro i bersagli predisposti. Per quanto riguarda il cibo giapponese l’associazione ManGiappone, rispetto all’anno precedente, ha ampliato la scelta dei piatti.
Quest’anno nel menù erano presenti, oltre agli Yakisoba (spaghetti di grano saltati) e Takoyaki (polpette con polpo) già presenti, gli Yakitori (spiedini di pollo), gli Onigiri (polpette di riso ripiene di vari condimenti, di forma rettangolare e con una striscia di alga nori su un lato) e i dolci Dorayaki (una specie pancake ripieno di salsa dolce di fagioli azuki), Daifuku (dolce di riso ripieno di salsa dolce di fagioli azuki) e Dango (una sorta di gnocco giapponese fatto con il riso e messo su di uno spiedino). Nel chiostro principale del Japan Palacela si è svolta lasfilata in kimono, modelle e cosplayer hanno sfilato con i costumi e il trucco preparato dallo staff del fotografo Naoya Yamaguchi. Inoltre, Yamaguchi, ha presentato alcuni suoi lavori in una raccolta chiamata “The Japonism”: opere che esprimono l’essenza del
senso estetico, dei sentimenti e della filosofia giapponesi, come ad esempio la foto chiamata “Orain”, dedicata ad una cortigiana che abitava a Yoshiwara nel Periodo Edo. Le orain non devono essere confuse con le geisha, le prime sono cortigiane di lusso e portano l’obi ( cintura a fiocco legata in vita al kimono) sul davanti, mentre le geisha lo portano al contatto con la schiena e sono artiste ed intrattenitrici, le cui abilità includono varie arti, come la musica, la danza e il canto. Le geisha, in occidente, vengono erroneamente assimilate a prostitue. Anche quest’anno il Lucca Comics & Games ha saputo meritarsi il titolo di fiera più importante d’Italia. Un evento che nessun amante dei manga e del Giappone può lasciarsi sfuggire.
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LINGUE ORIENTALI Cinese e Coreano di Davide Cazzola 2Bla
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ONO SEMPRE DI PIÙ GLI STUDENTI INDIRIZZATI ALLE FACOLTÀ UNIVERSITARIE DI LINGUA E CULTURA ORIENTALI. IL MOTIVO È EVIDENTE: I PAESI ORIENTALI, COME LA CINA, IL GIAPPONE E LA COREA HANNO UN’ECONOMIA E UN LIVELLO DI TECNOLOGIA MOLTO AVANZATI. INFATTI LA CINA È LA SECONDA MAGGIORE ECONOMIA AL MONDO E POSSIEDE, COME I SUOI CUGINI COREA E GIAPPONE, UN’ INNOVAZIONE TECNOLOGICA AVANZATISSIMA (BASTI PENSARE CHE FAMOSE AZIENDE COME, LA SAMSUNG PER LA COREA E TOSHIBA PER IL GIAPPONE, SONO FRA LE PRIME AZIENDE PRODUTTRICI DI DISPOSITIVI ELETTRONICI AL MONDO). SI DICE INOLTRE CHE QUESTE NAZIONI POTREBBERO DIVENTARE LE “PADRONE DEL MONDO”, POICHÉ PAESI IN CONTINUA ESPANSIONE NEL CAMPO DELL’ECONOMIA E DELLA TECNOLOGIA: FUTURO DEL NOSTRO PIANETA.
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Le consonanti iniziali di una parola vanno SEMPRE acc seconda del tipo di vocale). Le consonanti ďŹ nali vanno poste sotto al dittongo forma Il coreano è una lingua orientale afďŹ ne al giapponese (pronuncia) da circa 78 milioni nella pen Una parola iniziante parlata per vocale è accompagnata dalla c alcuni gruppi etnici di persone in Cina, Russia,Un Giappone, Stati Uniti, Brasile e Argentina. avere un n insieme di lettere deve necessariamente Presenta 14 consonanti e 21 vocali da incastrare fraparole loro come in underivano puzzle per Alcune coreane dalformare cinese. dei segni c ideogrammi: Le consonanti iniziali di una parola vanno SEMPRE accompagnate da una vocale (posta a destra o s Leseconda consonanti finali vanno poste sotto consonante "n". del tipo di vocale). alLe dittongo formato. consonanti ďŹ nali vanno poste sotto al dittongo formato. Una inizianteperper vocale è acdittongo "na". Una parola parola iniziante vocale è accompagnata dalla consonante muta. compagnata dalla consonante muta. Un insieme di lettere deve necessariamente avere un numero minimo di due lettere e uno massimo d Un insieme di coreane lettere derivano deve necessariaAlcune parole dal cinese. trittongo "nas".
Il Coreano
Il Coreano
Il coreano è una lingua orientale affine al giapponese (pronuncia) parlata da circa 78 milioni nella penisola coreana e da alcuni gruppi etnici di persone in Cina, Russia, Giappone, Stati Uniti, Brasile e Argentina. Presenta 14 consonanti e 21 vocali da incastrare fra loro come in un puzzle per formare dei segni che NON sono ideogrammi: Le consonanti iniziali di una parola vanno SEMPRE accompagnate da una vocale (posta a destra o sotto alla consonante a seconda del tipo di vocale).
mente avere un numero minimo di due lettere e uno massimo di 4. "n". Alcuneconsonante parole coreane derivano dal cinese.
quadrittongo "nags".
Coreano d
dittongo "na".
Qui verranno riportate alcune frasi ESSENZIALI per un
trittongo "nas". quadrittongo "nags".
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Coreano di sopravvivenza " ? (Anniònghaseyò?)= Buong
Qui verranno riportate alcune frasi ESSENZIALI per un eventuale viaggio in Corea, con pronuncia p
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Coreano di sopravvivenza
! (anniòng) = Ciao!
' . (Anniòng-hi Gyeseyò)=
! . (Nan guènjanhà )= Sto bene. & $ . (Hwanniong-habnidà )= Benvenuto/a! (Gamsà -Habnidà )= Grazie " ? (Anniònghaseyò?)= $ . Buongiorno./Come stai?
% . (Mian-hÊyo)= ' . (Anniòng-hi JumusÊyò)= Buonanotte. Mi dispiace/Sc Arrivederci. ? (Irum-i muòshibni ' . (Anniòng-hi Gyeseyò)= Sono qui riportate alcune frasi ESSENZIALI per un eventuale viaggio in Corea, con pronuncia posta fra parentesi. L 'unica difficoltà nell'apprendere il coreano è imparare il sistema di scrittura e memorizzare i diversi vocaboli, poichÊ le frasi si basano sulla costruzione "logica" (soggetto, verbo e complemento hanno posizioni precise) e i verbi non sono coniugati come in italiano ma hanno una sola forma per il presente, una sola per il passato e una sola per il futuro.
... . (JÊ irumun... ibnidà ) ! . (Nan guènjanhà )= Sto bene. (NÊ)= SÏ. $ . (Gamsà -Habnidà )= . Grazie
. (Aniò)= No. % . (Mian-hÊyo)= Mi dispiace/Scusa. # ? (Yòng-ò rul ha ? (Irum-i muòshibnikkà ?)= Come ti chiami? = Sai parlare in ... . (JÊ irumun... ibnidà )= Mi chiamo... . (NÊ)= SÏ. . (Aniò)= No. #
L'unica difďŹ coltĂ nell'apprendere il coreano è imparare i frasi si basano sulla costruzione "logica" (soggetto, ver coniugati come in italiano ma hanno una sola forma per
? (Yòng-ò rul hal jul ashibnikkà ?)= Il Cinese = Sai parlare inglese?
L'unica difďŹ coltĂ nell'apprendere il coreano è imparare il sistema di scrittura e memorizzare i diversi v frasi si basano sulla costruzione "logica" (soggetto, verbo e complemento hanno posizioni precise) e coniugati come in italiano ma hanno una sola forma per il presente, una sola per il passato e una sol
Il Cinese
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disegno di Valentina Gobbi
Il Cinese Il cinese è una lingua orientale parlata come lingua madre da un quinto della popolazione mondiale. Utilizza un sistema di scrittura ad ideogrammi (detti Hà nzi). Esistono 80.000 caratteri cinesi, un cinese con un buon livello di istruzione ne conosce almeno 8.000, uno straniero in Cina ha bisogno almeno di 3.500 caratteri per comunicare "bene", mentre una conoscenza di cinese "base" richiede 1.200 caratteri. Ogni ideogramma deriva dalla semplificazione di antiche pitture rupestri cinesi: Per esempio l'ideogramma "ren" ( ) deriva dalla semplificazione di una persona in piedi:
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Cinese di sopravvivenza
Il Cinese
Il cinese è ritenuta la lingua piĂš difficile Chi studia la lingua cinese sa bene che Il cinese è una lingua orientalenon parlata come lingua madre da un della popolazione da apprendere nel mondo, nella ogni vocale haquinto 4 diverse pronunce mondiale. Utilizza di scrittura ad ideogrammi (detti HĂ nzi). struttura grammaticale in sĂŠ, ma nella (toni). Esistono 80.000 caratteri cinesi, un cinese con un buon livello di istruzione ne conosce almeno 8.000, uno difficolta nell'imparare 1.200 caratteri ha bisogno almeno di 3.500 caratteri per comunicare "bene",parlato mentre una conoscenza di cinese "base" rich Nel cinese si rischia di chiamare "base" richiesti, nell'imparare il modo caratteri. propria madre, "cavallo", il che sarebbe di scrittura (infatti ogni segno di un Ogni ideogramma deriva dalla sempliďŹ cazione di antiche pitture rupestri cinesi: molto scortese. carattere va scritto da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso in un Per esempio l'ideogramma "ren" (0) deriva dalla sempliďŹ cazione di una persona in piedi: ordine preciso) e nella pronuncia.
Cinese di sopravvivenza
Qui verranno riportate alcune frasi ESSENZIALI per un eventuale viaggio in Corea, con pronuncia posta fr
Sono qui riportate alcune frasi ESSENZIALI per un eventuale viaggio in Cina, con pronuncia posta fra parentesi
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Il cinese è ritenuta la lingua piĂš difďŹ cile da apprendere nel mondo, non nella struttura grammaticale in sĂŠ, m nell'imparare 1.200 caratteri "base" richiesti, nell'imparare il modo di scrittura (infatti ogni segno di un carat sinistra verso destra e dall'alto verso il basso in un ordine preciso) e nella pronuncia. Chi studia la lingua cinese sa bene che ogni vocale ha 4 diverse pronunce (toni). Nel cinese parlato si rischia di chiamare propria madre, "cavallo", il che, sarebbe molto scortese.
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BEATI LORO
... ma speriamo che non piova! di Dario Petrin 5Atg
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UELLA CHE SEGUE È LA STORIA DELLA “BELLA VITA” DEI GIOVANI RAGAZZI DELL’INDIRIZZO GRAFICO PUBBLICITARIO DELLA SEDE STACCATA DELL’ISTITUTO “CARLO ANTI”. Sarete invidiosi di loro perché, pensate, cominciano la loro giornata alle 8:15 di mattina a causa della distanza della scuola e dei problemi legati ai mezzi di trasporto. Se perdono la navetta per un minuto di ritardo del loro autobus, devono raggiungere la scuola a piedi e, se va bene, arrivare trafelati per la seconda ora. Per due giorni a settimana poi, poiché non c’è la navetta, i ragazzi sono costretti a raggiungere il centro di Villafranca a piedi e sono oltre due chilometri…per tornare a casa, però, un sacrificio accettabile. Anche l’orario delle lezioni è loro favorevole: alcuni docenti
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hanno lezione in sede centrale e quindi arrivano in ritardo in sede staccata. E le Assemblee d’Istituto? Un vero piacere per alunni e prof che devono fare il tragitto a piedi, a volte andata e ritorno. Per non parlare della geniale idea di inserire il registro elettronico! Gli alunni (e questa volta tutti, immagino anche quelli della sede centrale) ringraziano, dato che quest’ultimo ipnotizza i professori tenendoli inchiodati a quel monitor per diversi minuti per capire chi manchi, chi c’è, cosa si fa ... e non dimentichiamo che le ore sono da 50 minuti!
Unica pecca della nostra sede? Le giornate di pioggia, che costringono gli alunni a tenere l’ombrello aperto pure in classe, creando un’atmosfera romantica. Ma tutto si sopporta pur di respirare aria pura, di campagna, e non fa nulla se spesso il concime naturale sparso per i campi rilascia il suo inconfondibile profumo nelle aule. È la natura! Dicono i prof. Una domanda che sorge però spontanea ai ragazzi è la seguente: per quale ragione ai grafici è stato donato questo splendido edificio, questo paesaggio tipico, e questa magnifica opportunità di fare così tanta fatica a raggiungere la scuola? Chi lo sa! Però, che dire… molti penseranno: beati loro!
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di Giorgia Lai IV BTG
Provare per credere!
La mia esperienza C nel Movimento Studenti Cattolici
i definiscono generazione bruciata, ma noi nel concreto cosa facciamo per combattere questi pregiudizi? Lo scorso anno sono venuta a conoscenza di un’associazione, il Movimento Studenti Cattolic;, posso già immaginare che qualcuno, sentendo la parola “cattolici”, possa credere di non essere interessato e di conseguenza diffidare dall’utilità di leggere questo articolo. Vi invito però a impiegare cinque minuti del vostro tempo-lettura e di riflettere su quest’opportunità. Non vi nego che, probabilmente, se lo scorso anno mi fossi trovata davanti ad un articolo simile avrei assunto un atteggiamento di assoluta indifferenza,
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ma grazie ad una buona dose di curiosità personale ho deciso di mettermi in gioco e di capire come operasse questo movimento. Per una serie di eventi fortuiti, mi sono ritrovata coinvolta in quest’esperienza e, con grande stupore, con il suo proseguire, mi sono accorta che essa mi ha totalmente scosso e cambiato. Oltre a rafforzare il credo religioso, che, tengo a precisare, non mi è mai stato imposto, quest’associazione studentesca mi ha fatto credere in me e nelle mie capacità. Inizialmente sono stata attirata da alcuni seminari di giornalismo organizzati con giornalisti celebri e docenti specializzati.
Ciò che fin da subito mi ha più colpito è stato il fatto che dentro l’associazione non sono mai stata trattata da bambina e non sono mai stata un numero di un grande gruppo, ma sono stata accettata per le mie qualità che, da subito, ho imparato a sfruttare; mi è stato richiesto di dare il massimo e di credere a pieno nelle mie capacità e in ciò che mi impegnavo a fare. Il movimento, inoltre, mi ha dato la possibilità di conoscere autorità politiche e persone di alta rilevanza nella società. Però, l’aspetto più sorprendente, è che ho conosciuto ragazzi da ogni parte d’Italia e del mondo con la voglia di non essere catalogati come una generazione inutile ma capace di agire ognuno nel suo piccolo e con le proprie forze per creare qualcosa di grande, nuovo e diverso. Ragazzi con cui ho instaurato fin da subito proficui rapporti d’amicizia.
Ma di cosa si occupa questa associazione?
Nel pratico l’MSC si occupa di Formazione Socio-politica e di Educazione alla Convivenza. Attraverso incontri periodici e due convegni nazionali che si tengono ogni sei mesi, il Movimento propone ai giovani momenti di formazione e di riflessione sulla società, avvalendosi di seminari guidati da docenti ed esponenti del mondo della chiesa, della cultura e della politica. Il Movimento ha inoltre un canale, Youtube, dove la troupe di MSCtv pubblica le varie interviste e un giornale, Educazione&Libertà, nel quale i giovani riportano le notizie senza i consueti filtri che la società ci impone, notizie reali, scritte da giovani per i giovani. Questo percorso permette inoltre di conseguire un patentino da pubblicista. L’MSC partecipa attivamente alla vita studentesca del nostro Paese preoccupandosi di eleggere propri candidati alle cariche rappresentative delle Consulte Provinciali Studentesche e sostenendo il Forum delle Associazioni
Studentesche maggiormente rappresentative, di cui è co-fondatore, istituito nell’anno 2001 presso il Ministero dell’Istruzione. Cosa propone per domani? Partendo dal presupposto che la scuola è ambiente privilegiato per far vivere le differenze, il Movimento Studenti Cattolici vuole essere un spazio temporale per stimolare l’educazione come impresa comunitaria. Provare per credere!
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di Lucrezia Macrì classe 2BLA
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NNANZITUTTO I PROGENITORI DEI CAVALLI SONO APPARSI SULLA TERRA CIRCA 55 MILIONI DI ANNI FA E CON IL PASSARE DEL TEMPO HANNO INIZIATO AD ESTINGUERE IN ALCUNI TERRITORI COME L’AMERICA MA SONO SOPRAVVISSUTI IN ALTRI COME L’EUROPA E L’ASIA.
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el tempoi cavalli si evolsero geneticamente e uno tra i tanti cambiamenti ai quali vennero sottoposti fu lo sviluppo e l’evoluzione dei loro arti. Questi, inizialmente suddivisi in più dita allargate adatte alla vita primordiale, successivamente, a causa dell’indurimento del terreno e del bisogno di scappare dai predatori, si svilupparono in un solo dito, il medio, oggi dotato di zoccolo. Da quando conobbero gli uomini, i cavalli vennero sfruttati per i lavori nei campi, per le guerre, per il trasporto di merci, persone e per moltissimi altri lavori pesanti. A seconda dei luoghi in cui si svilupparono, ci furono dei cambiamenti non solo nei finimenti ma anche nella razza, nelle monte e nel loro diretto utilizzo. Lo sviluppo dei cavalli ha fatto sì che varie razze, naturali o provenienti da incroci, siano state collocate in uno 36
schema; ad ogni razza, caratterizzata dalla sua genetica, è stato dato un compito, meglio definito come specialità. L’insieme di queste specialità compone le varie monte, o “stili di andare a cavallo”. Tutti questi “stili” creano l’equitazione, grazie alla quale l’uomo instaura un reciproco rapporto con questo nobile animale. Per esempio nella monta americana, praticata nelle praterie dove i cowboy utilizzavano i cavalli per il bestiame, vi sono molte discipline sportive come il cutting, il reining, il team penning, le gimkane western e molti altre nelle quali si utilizzano princi-
Anche il solo fatto di vederli correre liberi, di vederli nitrire, di vederli felici e spensierati riempie il cuore di felicità e armonia.
palmente alcune razze come il quarter horses, l’apaloosa ,il paint horses… Oppure nella monta inglese, più classica ed elegante, vi sono discipline come il dressage, il salto ostacoli, l’endurance, la polo e così via dove invece vengono utilizzati il purosangue inglese, la razza belga, l’arabo… Queste sono le monte equestri più conosciute ma ce ne sono tante altre molto interessanti e particolari. Nonostante tutte queste suddivisioni e queste differenze tra le varie razze, discipline e monte c’è una cosa che non cambia mai: il legame cavallo-cavaliere. Sicuramente vi sarà capitato di vedere qualche film sui cavalli, e normalmente c’è sempre un/a ragazzo/a che instaura un rapporto particolare con il suo cavallo. Normalmente i film sono finzione ma vi posso assicurare che questo legame
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Forse uno dei piÚ veri e importanti legami è quello tra uomo e animale; per moltissime persone sono come degli amici, dei compagni, dei complici. Quando un padrone cavalca il proprio cavallo è come se prendesse in prestito la sua libertà .
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c’è ed è vero. Forse uno dei più veri e importanti. I cavalli sono da sempre animali liberi e selvaggi. Quando un padrone cavalca il proprio cavallo è come se prendesse momentaneamente in prestito la sua libertà. Questo legame non si vede ma si sente. Il cavallo è capace di darti fiducia, amore, passione; l’unica cosa che chiede in cambio è rispetto. Se una persona ha questo rapporto con il proprio cavallo quando è triste le basta solo andare da lui e in un istante la sua tristezza trova conforto, anche solo con la sua presenza. Ci sono persone che guardando negli occhi un cavallo non sentono emozioni, altre invece, come me, vedono anche solo in uno sguardo l’anima pura e sincera di quell’animale. Per molti sono solo spettacolari animali che sanno correre o saltare, per quelli come me, sono tutto! Una ragione di vita, parte integrante della propria esistenza, sono creature tanto nobili quanto sensibili. Per moltissime persone sono come degli amici, dei compagni, dei complici. Sanno darti una forza interiore che ti fa superare ogni ostacolo che ti si presenti davanti. Danno soddisfazioni e gratitudine. Anche il solo fatto di vederli correre liberi, di vederli nitrire, di vederli felici e spensierati riempie il cuore di felicità e armonia. Potrei stare qui ore a raccontarvi la loro importanza e ciò che si sente quando cavalcandoli
si diventa un tutt’uno con loro. Questi animali ci possono far volare senza ali, possono farci sentire importanti. Grazie a loro moltissime persone hanno sviluppato il rispetto e stima interiore, quello che serve nella vita per andare avanti con serenità... Per saperne di più... attendete di leggere il prossimo articolo !
disegno di Valentina Gobbi
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LE RICETTE Cicca DEL
di Mario Ciccarino
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UONGIORNO A TUTTI!! SE AVETE LA PASSIONE DELLA CUCINA COME ME ALLORA SIETE SULLA PAGINA GIUSTA. CON QUESTA NUOVA RUBRICA SPERO DI AIUTARVI A PREPARARE DEI DELIZIOSI MANICARETTI DA PROPORRE OGNI VOLTA CHE VORRETE!
Le ricette che intendo proporvi sono due: una golosa e alquanto calorica, l’altra più salutare ma altrettanto appetitosa.
i t a l o c c o i C e r T i a a t r To to: Per l’impas di burro • 100 gr di zucchero • 100 gr hero e: na di zucc ti s u b Per le crem 1 • a da vanigliato n n a p i d l m 0 5 4 • rina bianca fa i d re r g ta 5 n 7 mo • olvere l latte a to la cacao in p o i c c d i io ia c i h c d c r • 2 cu • 300 g idito o per rb o m m a ino di lievit urro ia b i h c d c r u g c 0 1 0 • • 1 y dolci d n ra b i hiai d c c ttugiato u c 2 • colato gra c io c o i c d n r ia g to b • 50 di cioccola • 150 gr • 2 uova disegno di Valentina Gobbi
NTI INGREDIE
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razione: Per la deco nco ccolato bia io c i d r g 5 • 7 e olato al latt c c io c i d r ro • 75 g dente ama n fo to la o i ciocc • 75 gr d
PREPARAZIONE: Il giorno prima di servire la torta bisogna preparare le creme: quella al cioccolato si cucina mettendo in un pentolino 300 ml di panna e, quando sarà bollente, bisogna aggiungere il cioccolato al latte sminuzzato, 50 gr di burro e il brandy. Dopo di che si fa sciogliere e amalgamare il tutto e lo si mette in una ciotola. Per la crema bianca si usa lo stesso procedimento: cioccolato bianco, 150 ml di panna e 50 gr di burro, si fa sciogliere il tutto e poi si mette in un’altra ciotola. Lasciate poi raffreddare le due creme e mettetele in frigo per tutta la notte. Preparate l’impasto per la torta mettendo il burro in una ciotola, lavoratelo con il frullino elettrico e poi incorporate lo zucchero e lo zucchero vanigliato, aggiungete le uova e continuate a mescolare. Infine aggiungete la farina setacciata, il lievito, il cioccolato grattugiato e il cacao in polvere.
Imburrate e infarinate uno stampo per dolci e versateci l’impasto. Cuocetelo in forno caldo a 160°C per circa 20 minuti e fate la prova con lo stuzzicadenti per accertarvi della cottura. Adesso mettete la torta in un piatto da portata e frullate le due creme che erano in frigo con il frullino elettrico, poi mettete la crema bianca in una sacca da pasticciere e distribuitela sulla torta formando 3 cerchi, oppure una spirale. Montate anche la crema scura e, sempre con la siringa da pasticciere, riempite gli spazi vuoti lasciati dalla crema bianca. Con la crema scura rimasta coprite bene anche i bordi della torta. Mettete poi la torta in freezer per circa due o tre ore.
cioli. Lasciate rassodare i riccioli di cioccolato e quando saranno asciutti raccoglieteli tutti con una spatola. Decorate la superficie della torta con questi riccioli di 3 colori e buon appetito!
Per la decorazione dovete sciogliere i 3 cioccolati a bagnomaria separatamente e poi stenderli su un foglio di carta da forno, mescolateli appena con uno stuzzicadenti in modo da formare i ric-
a s s e t a l P i d i n i t t o g NTI Fa INGREDIE i platessa • 12 filetti d i omodorin p ollina i d r g 0 0 •5 ed erba cip to e n a , lo mo o di prezze • 1 mazzett tale rodo vege b i d ’ o p n •u e ezzo limon • succo di m
PREPARAZIONE: Lavate ed asciugate i filetti di platessa e cospargetevi sopra il succo di limone. Lavate e asciugate poi anche le erbe e poi sminuzzatele. Disponete su un piano i filetti di platessa e conditeli con un mix di olio e sale, dopo di che cospargetevi sopra le erbe. Una volta terminato il lavoro, arrotolate i filetti. Pulite e lavate poi i pomodorini. In una padella fate cuocere i pomodorini met-
pe q.b. • sale e pe ine d’oliva rg e v a tr x e • olio
tendoci un po’ di olio extravergine d’oliva e un po’ di acqua e adagiatevi i filetti. Mentre cuociono, aggiungete un po’ alla volta del brodo vegetale. Una volta pronti, conditeli con sale e una spolverata di pepe. Prendete infine delle terrine e disponete i fagottini di platessa, anche 2 o 3 per volta, insieme ai pomodorini e infornate il tutto. Il forno è bene accenderlo durante la cottura dei pomodorini, in
modo da trovarlo già preriscaldato. Infornate poi per circa 10 minuti a 180°. Quando saranno pronti ,serviteli insieme a un buon bicchiere di vino bianco e buon appetito!
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