Grandi alberi e foreste vetuste della Sardegna. Biodiversità, luoghi, paesaggio, storia.

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GRANDI e foreste vetuste della Sardegna Biodiversità, Luoghi, Paesaggio, Storia ALBERI IGNAZIO CAMARDA Carlo Delfino editore NUOVA EDIZIONE

Ginepro feniceo (1).

Sentiero Lanaitho-Tiscali, Oliena.

clinato con una circonferenza di 200 cm, ramificato con cinque grandi branche a formare una chioma lassa, tipica nei grandi alberi di questa specie. Alla base giace una grande branca adagiata al suolo che faceva parte dello stesso ceppo (1). Proseguendo nel sentiero si trova un altro esemplare con circonferenza di base di 406 cm e da cui si dipartono due grandi branche rispettivamente di 260 e 120 cm per 10 m di altezza (2). Le contorsioni del tronco di un altro esemplare ne evidenziano sia l’età secolare, a cui tuttavia non corrisponde una grande mole, sia la straordi naria plasticità di questo legno per altri versi durissimo (3). Altre decine di grandi alberi giacciono a terra come schiantati dal tempo e dalle in temperie, ma pur sempre ancora sorprendentemente vitali (4) lungo un percorso che senza dubbio è tra i più suggestivi dell’Isola.

Ginepro feniceo (2).

Sentiero Lanaitho-Tiscali, Oliena.

Ginepro feniceo (3).

Sentiero Lanaitho-Tiscali, Oliena.

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Ignazio Camarda
GM 40°14’42.17”N - 9°29’28.56”E. Quota 180-320 m.

Proseguendo nel sentiero da Tiscali a Doloverre lungo il percorso 481, un esemplare, a 80 cm di altezza dove inizia la ramificazione, ha una circonferenza di 270 cm con cinque grandi branche che si elevano a 8 m di altezza a formare un’ampia chioma lassa (5). Alcune branche sono secche altre sono fessurate, tuttavia la pianta nonostante l’aspetto se nescente presenta un buono stato fitosanitario.

GM 40°14’22.95”N - 9°29’34.28”E. Quota 320-230 m. Nelle immediate vicinanze un altro esemplare (6) si suddivide in due grandi branche di 8 m di altezza. Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento, archi tettura; valori: ecologico, paesaggistico.

Ginepro feniceo (4).

Sentiero Lanaitho-Tiscali, Oliena.

Ginepro feniceo (5).

Sentiero Doloverre-Tiscali, Dorgali.

Ginepro feniceo (6). Sentiero Doloverre-Tiscali, Dorgali.

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Grandi alberi
e
foreste vetuste

Tasso. Radura di Mularza Noa (1), Bolotana.

cm. La chioma raggiunge 12 m di altezza. Numerosi piccoli getti sono presenti su gran parte della superficie del tronco. Si tratta di un esem plare in buono stato fitosanitario, con una chioma piuttosto compatta e assurgente. Non mancano i rami secchi, anche di grandi dimensioni, che restano sulla pianta grazie alla durezza degli stessi. Verosimilmen te è stato colpito da fulmini che hanno seccato alcuni rami. La presenza infestante di Robinia pseudoacacia, propagatasi a seguito di un incen dio di alcuni anni orsono, determina senza dubbio una notevole con correnza a livello radicale così come la presenza di alcuni esemplari di Acer pseudoplatanus contribuisce sia all’ulteriore concorrenza radica le sia al suo ombreggiamento. Ormai oggetto di centinaia di visitatori, è richiesta una severa limitazione di accesso alle immediate vicinanze per evitare costipamento ed erosione che sono già particolarmente evi denti alla base delle radici dal tronco principale. L’eliminazione delle piante esotiche di introduzione recente, sarebbe anche un utile contri buto per riportare migliori condizioni di naturalità del sito. Volendo dare un’età presunta, supponendo un accrescimento radiale di 1 mm all’anno, può essere valutata in 1300-1500 anni. GM 40°20’54.0”N - 8°52’38.4”E. Quota 980 m. Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, rarità botanica, paesaggistico.

Mularza Noa (1), Bolotana (NU) - Tra i numerosi grandi alberi di tasso che crescono isolati nella radura di Mularza Noa, per tutti, si segnala quello dalla singolare forma del tronco a clessidra con base di 360 cm, che a metà si restringe a 190 cm per poi espandersi a 460 cm a formare una chioma costituita da numerosi rami di modeste dimensioni, segno di antiche capitozzature, ma che tuttavia formano una chioma compat ta globosa ascendente di circa 6 m di altezza. Sebbene di dimensioni non particolarmente notevoli, l’albero è sicuramente molto annoso in quanto ingloba gran parte della parte secca centrale, con accrescimenti irregolarmente costolosi. La parte basale del tronco e quella superiore

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sono provviste di una grande quantità di minuscoli rami regolarmente brucati dai bovini.

GM 40°21’17.06”N - 8°54’34.29”E. Quota 980 m.

Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, rarità botanica, paesaggistico.

Mularza Noa (2), Bolotana (NU) - Poco oltre, verso il bosco, si erge con singolare compostezza la chioma di un esemplare con fusto di 200 cm di circonferenza. Il fusto si allarga verso l’alto e si ramifica a 210 cm con una folta chioma triangolare cupoliforme.

GM 40°21’16.52”N - 8°54’29.73”E. Quota 985 m.

Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, rarità botanica, paesaggistico.

Sos Niberos, Bono (SS) - Tra i numerosi esemplari presenti nella valle cola percorsa da un rigagnolo di Sos Niberos, che pur impropriamente ha dato il nome alla località, in quanto il termine indica generalmente il ginepro e non il tasso, si segnala un imponente esemplare con circon ferenza alla base del tronco di 550 cm e 530 cm a petto d’uomo. Alla pri ma diramazione il fusto evolve in quattro grandi branche che dilatano il tronco e si ergono diritte a 20 m di altezza. È senza dubbio uno dei più poderosi tassi presenti nell’Isola (vedi foto a pagina seguente).

GM 40°25’21.86”N - 8°59’44.26”E. Area Quota 950 m.

Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, rarità botanica, paesaggistico, forestale.

Tasso (2). Radura di Mularza Noa, Bolotana.

193Grandi alberi e foreste vetuste

Su Calarige-Curadore, Tonara (NU) - Il castagno, in località su Calari ge-Curadore, vive in una formazione boschiva a prevalenza di leccio e roverella, in un versante con pendenza marcata che favorisce l’erosio ne nella parte inferiore, mettendone parzialmente a nudo l’apparato radicale. L’albero ha una circonferenza di base di 850 cm che mantiene anche a petto d’uomo. Le branche formano una chioma alta 16 metri. Il tronco presenta alla base ferite e parti secche nonché la tipica torsione propria dei castagni annosi e quattro principali branche sulle quali si osservano numerosi tagli di grandi rami che ne hanno ridotto la primi tiva chioma. Di alcuni rami restano solamente dei grossi monconi che testimoniano le centenarie vicissitudini di questo patriarca. L’umidità dell’area determina la crescita lungo i rami di ricche colonie di Polypo dium australe che caratterizzano la pianta. Il sito ricade all’interno di

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Castagno. Su Calarige, Tonara.

un cantiere forestale gestito dall’Agenzia Forestas e appare sufficien temente tutelato rispetto al recente passato. Si tratta del castagno, con tronco principale ancora pienamente vitale, di maggiori dimensioni conosciuto nell’Isola.

GM 40°01’12,00’’N - 9°08’38,00’’E. Quota 970 cm.

Nella zona sono presenti altri castagni di dimensioni notevoli. Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, storico, culturale, paesaggistico, eco nomico.

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Grandi
alberi e foreste vetuste
Castagno. Su Calarige, Tonara.

Roverella. Sarcerie, Villagrande Strisaili.

Sarcerie, Villagrande Strisaili (NU) - Tra le querce presenti nel territo rio di Villagrande Strisaili, alla periferia di Villanova, in prossimità della Strada Statale 389 poco distante da un agriturismo, in località Sarcerie, si erge un esemplare tra i più maestosi dell’Isola. La sua base ha 800 cm di circonferenza e il tronco a 1 m di altezza (includendo le grosse escre scenze tumorali), presenta 570 cm, mentre a 1,50 m nella regolarità del tronco ha 450 cm. La ramificazione è a 2,5 m dalla base e l’altezza della chioma si aggira sui 25 m.

Il tronco si erge come una imponente colonna da cui si dipartono rami di modeste dimensioni, frutto del centenario sfruttamento della pian ta per le frasche da dare agli animali. Restano escrescenze tumorali e bozzi dovuti alla rimarginazione delle ferite. L’insieme delle altre grandi roverelle origina un prato arborato che offre un paesaggio oltremodo suggestivo nei vari periodi dell’anno, durante la stagione della fioritura, in autunno e nel pieno inverno quando perde le foglie.

GM 39°57’50.71”N - 9°27’22.24”E. Quota 834 m. Aspetti di Monumentalità Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, architettura vegetale, storico, paesaggistico.

Nella pagina accanto Roverella. Sarcerie, Villagrande Strisaili.

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299Grandi alberi e foreste vetuste

Leccio.

Badde Tureddu, Orgosolo.

a petto d’uomo di 450 cm. Il fusto è fortemente cariato e le possenti bran che che originano una chioma globosa di 20 m di altezza non ingannano sul reale stato fitosanitario che, in realtà, è precario.

GM 40°15’25.6”N - 9°25’20.8”E. Quota 1050 m.

Aspetti di Monumentalità. Età, dimensioni, forma, portamento; valori: ecologico, storico, paesaggistico, idrogeologico.

Note. La concentrazione di questi alberi con dimensioni simili, in stato molto precario con forte pericolo di caduta, la mancanza di rinnova zione naturale a causa del pascolamento, i marcati processi di erosio ne richiedono una urgente iniziativa di salvaguardia per ristabilire un equilibrio necessario e interrompere il progressivo dissesto idroge ologico presente in quest’area. La loro salvaguardia, pur complessa, è anche funzionale al mantenimento della stabilità del versante che sale verso il Corrasi.

Badde Tureddu, Orgosolo (NU) - A Badde Tureddu si perviene per un sentiero dall’antico ovile di Sa Senepida. Il corso d’acqua che scorre ora sul pietrame, ora sulle lisce rocce scistose, quasi asciutto d’estate e ric co d’acqua in inverno e in primavera, è caratterizzato dalla presenza degli ontani con tronco non notevole in diametro ma alti 18-20 m. Tra i lecci e alcuni tassi sul versante sinistro e le macchie di eriche e cor bezzolo della riva destra, qualche alto agrifoglio che affonda le radici sul margine del rigagnolo, è presente uno dei lecci più singolari della Sardegna. Se si vuole una chiara dimostrazione della potenza insedia

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Grandi alberi e foreste vetuste Leccio. Badde Tureddu, Orgosolo.

Oleastro (3). Budò, Padru.

Gruppo dei grandi oleastri. Budò, Padru.

Nella pagina accanto Oleastro. Budò, Padru. Esemplare del gruppo di oleastri.

richiama le passate capitozzature. Nel maggiore di essi la base ha 12 m e il tronco si divide ben presto in due branche rispettivamente di 530 e 415 cm di circonferenza. Il gruppo merita una sistemazione adeguata alla sua importanza.

GM 40°47’4.27”N - 9°33’57.70”E. Quota 163 m. Aspetti di Monumentalità . Età, dimensioni, forma, portamento; va lori: ecologico, architettura vegetale, storico, culturale, paesaggi stico.

Ignazio Camarda
641Grandi alberi e foreste vetuste

Un immenso lavoro, frutto di impegno, professionalità e passione volti alla divulgazione della conoscenza della ricchezza di questo grande patrimonio di cui dobbiamo avere cura. Grazie dunque all’Autore che, in completa sinergia, ha contribuito alla sua redazione donando a tutti uno sguardo straordinario sulla varietà della flora in Sardegna e sulla sua civiltà.

AlessAndrA stefAni e lAurA CAnini, MIPAAF, Direzione generale Economia montana e Foreste, Alberi monumentali

La conoscenza territoriale, storica, ecologica e linguistica dell’Autore è il risultato di una vita di esplorazioni condotte con rigore e con grande passione ed amore per le piante e la terra di Sardegna. Il libro ha lo scopo di raccogliere informazioni puntuali, utilissime per la conservazione di grandi alberi e dei boschi, in un’opera armonica che ha il pregio di contribuire a far conoscere questa Isola meravigliosa, le sue piante, i boschi vetusti e le tradizioni agricole e culturali.

MAriA Consol AtA sinisCAlCo, Presidente Società Botanica Italiana

Per i monumenti della natura vivente posseduti, dobbiamo convenire che la Sardegna non trova altro luogo geografico eguagliabile, sia in Europa, sia in tutta l’area mediterranea. Della possibilità di potere apprezzare i monumenti viventi presentati restiamo debitori all’Autore di questo splendido volume a cui auguriamo la più ampia diffusione. Ritengo dunque di poter esprimere a quanti hanno contribuito alla realizzazione di questa importante opera, l’ammirazione degli studiosi del settore e della comunità botanica mediterranea.

frAnCesCo MAriA rAiMondo, Presidente OPTIMA,Organization for Phyto-Taxonomic Investigation for Mediterranean Area

Un’opera completa basata su quelle che da sempre ho definito le “Tre S della conoscenza” che sono ben note a tutti i ricercatori del settore biologico scientifico: «Storia, Scienza, Sapere». Leggendo il volume si comprende come gli aspetti scientifici, culturali, etici costituiscano l’elemento fondamentale per la conoscenza di quanto la Natura fornisce all’Uomo, legittimando la necessità di valorizzare quanto è a non molti noto e l’opportunità agli altri di apprenderlo e di tenerne sempre conto. Un’opera estremamente importante a cui tutti gli amanti della Natura devono essere legati. orAzio CiAnCio, Presidente Accademia Italiana di Scienze Forestali

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