Comando Provinciale Vigili del Fuoco Reggio Calabria Ordine degli Architetti Pianificatori Paesagisti Conservatori Corso base di specializzazione di prevenzione incendi art.16 Dlgs 139/2006 Sostanze estinguenti – Misure di prevenzione degli incendi Direttore Vice Dirigente Collini ing. Emilio
Sostanze Estinguenti Tecniche di spegnimento Per ottenere l’estinzione dell’incendio si ricorre a quattro sistemi Esaurimento del combustibile: allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio d’incendio
Raffreddamento: sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione
Soffocamento: Separazione del comburente dal combustibile o riduzione della concentrazione di comburente.
Tecniche di spegnimento Azione Chimica: Oltre i 3 sistemi visti in precedenza, esiste anche l'azione chimica di estinzione dell'incendio (azione anti-catalitica o catalisi negativa). Sono sostanze che inibiscono il processo della combustione (es. halon, polveri). Gli estinguenti chimici si combinano con i prodotti volatili che si sprigionano dal combustibile, rendendo questi ultimi inadatti alla combustione, bloccando la reazione chimica della combustione. Bloccano i radicali liberi.
Sostanze Estinguenti Acqua (piĂš antico e diffuso) Raffreddamento a) sottrae alle superfici dei materiali in combustione una considerevole quantitĂ di calore (oltre 2,6 MJ per chilogrammo di acqua vaporizzata); b) Porta in breve la superficie dei materiali bagnati a temperature inferiori a quelle occorrenti per il mantenimento del processo di pirolisi che alimenta le fiamme;
A
Sostanze Estinguenti Acqua (piÚ antico e diffuso) Soffocamento a) Grazie al vapore che essa può formare (1700 litri circa per chilogrammo di acqua vaporizzata). Le molecole di vapore, infatti, insinuandosi fra le molecole combustibili e l'ossigeno dell'aria riducono le possibilità di reciproca collisione e in concomitanza sottraggono loro parte dell'energia cinetica posseduta;
A
Sostanze Estinguenti Acqua (pi첫 antico e diffuso) Separazione a) Ostacola, quando proiettata con sufficiente energia sulle superfici dei materiali in combustione, il processo fisicochimico di piroscissione che sostiene la combustione con fiamma dei solidi.
A
Sostanze Estinguenti Acqua Quando non deve essere mai impiegata se gli incendi coinvolgono: 1) sostanze suscettibili di reagire con essa in modo esplosivo o violento (sodio, potassio, ecc. ); 2) sostanze che rilasciano, quando vengono a contatto con essa, gas tossici o comunque nocivi; 3) sostanze che non possono essere raffreddate al di sotto della loro temperatura di decomposizione (nitriti, idruri, carburi, metalli alcalini, perossidi liquidi infiammabili ecc.);
A
Sostanze Estinguenti Acqua Quando non deve essere mai impiegata se gli incendi coinvolgono: 4) materiali solidi allo stato fondente, aventi in tale stato temperatura superiore a quella di ebollizione dell'acqua, contenuti in recipienti superiormente aperti. Essi infatti, provocherebbero l'immediata vaporizzazione dell'acqua penetrata in essi, con conseguente proiezione all'intorno del materiale alla temperatura di fusione;
A
Sostanze Estinguenti Acqua Quando non deve essere mai impiegata se gli incendi coinvolgono: 5) materiali liquidi a basso punto di infiammabilitĂ e piĂš leggeri dell'acqua stessa, conservati in contenitori aperti e privi di dispositivo di troppo pieno e di scarico. L'acqua infatti, "affondando" in essi, ne provocherebbe il trabocco e la dispersione nell'ambiente, specie se versata in essi a getto pieno;
A
Sostanze Estinguenti Acqua Quando non deve essere mai impiegata se gli incendi coinvolgono: 6) apparecchiature e componenti elettrici sotto tensione in particolar modo per i possibili conseguenti pericoli di elettrocuzione, ed inoltre potrebbero instaurarsi ponti elettrici rovinosi per le apparecchiatura stesse.
A
Sostanze Estinguenti
A
Acqua Frazionata/Nebulizzata L'acqua finemente suddivisa in minutissime goccioline per effetto dell'alta pressione e della sua proiezione mediante appropriati erogatori allo stato di goccioline o di quasi nebbia, non solo offre rendimenti molto superiori a quelli offerti dai getti pieni ordinari, ma consente anche di operare, usando la oculatezza sui liquidi infiammabili.
Getto pieno e frazionato
Sostanze Estinguenti
A
Acqua Frazionata/Nebulizzata
Test impianto water mist
Minimizzazione danni
Prova a fuoco sperimentale
Sostanze Estinguenti Acqua additivata con prodotti “bagnanti” Per migliorare la penetrazione dell'acqua entro lo spessore dei corpi fibrosi o porosi, oppure favorirne l'adesione alle superfici dei materiali incendiati sia per ottenerne l'estinzione, sia per impedirne l'accensione quando siti in prossimità di focolai d’incendio si possono aggiungere ad essa delle particolari sostanze aventi effetto tensioattivo che ne migliorano sensibilmente le capacità bagnanti. Trattasi in genere di prodotti simili ai tensioattivi non schiumanti presenti nei detergenti usati nelle comuni lavastoviglie che si aggiungono all'acqua sotto forma di liquido o di polvere.
Sostanze Estinguenti Acqua additivata con prodotti ritardanti I ritardanti sono prodotti che aggiunti all'acqua utilizzata per spegnere gli incendi, non ne migliorano tanto le capacità estinguenti, ma ne prolungano gli effetti. Il loro impiego è prezioso soprattutto nella lotta contro gli incendi di bosco perché consentono di impedire o quantomeno di ritardare l'ignizione della vegetazione di sottobosco e delle essenze arboree per effetto del calore irradiato dal fronte di fiamma dei focolai in rapido movimento e di quelli non totalmente estinti anche dopo l'avvenuta evaporazione dell'acqua nella quale si trovavano in soluzione. I ritardanti più comunemente usati sono per lo più composti chimici noti per le loro proprietà ignifuganti quali i fosfati, i borati, i carbonati, l'ammonio, il potassio e altri.
Sostanze Estinguenti
B
Schiuma Come si forma la “schiuma”?
Acqua Aria Liquido Schiumogeno
Sostanze Estinguenti Schiuma 1. esclusione della fornitura di ossigeno alla combustione 2. abbattimento dei vapori sotto la coperta di schiuma 3. raffreddamento dell’area attraverso l’azione dell’acqua contenuta nella miscela schiumogena
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Requisiti di uno schiumogeno per uso antincendio
PERFORMANCE • aderenza alle specifiche di norma • estinzione della fiamma • resistenza alla riaccensione • impatto ambientale minimo • essere sufficientemente LEGGERA
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Requisiti di uno schiumogeno per uso antincendio
PROPRIETA’ FISICHE • qualità dello schiumogeno (espansione/drenaggio) • fluidità • tensione superficiale • stabilità al calore • tolleranza al combustibile • compatibilità alle polveri antincendio • non generare prodotti tossici di decomposizione
B
Sostanze Estinguenti Schiuma ProprietĂ fondamentali delle schiume
CONCENTRAZIONE Per concentrazione di una soluzione schiumogena si intende il rapporto tra il volume Vs di liquido schiumogeno adoperato e il volume totale Vt della miscela (acqua + liquido schiumogeno). Generalmente la concentrazione assume valori compresi tra l’1% ed il 6%
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume
TEMPO DI DRENAGGIO O DIMEZZAMENTO Rappresenta il tempo necessario affinchè da un certo volume di schiuma si raccolga la metà del volume di soluzione adoperata per produrla. Il fenomeno del drenaggio è dovuto alla gravità ed è auspicabile che esso evolva lentamente, affinchè la schiuma possa trattenere il più a lungo possibile la soluzione schiumogena, mantenendo cosi inalterate le sue proprietà (fluidità, resistenza al calore ecc,)
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume
RAPPORTO DI ESPANSIONE Il rapporto di espansione di una schiuma è dato dal rapporto tra il volume di schiuma ottenuto ed il volume iniziale di soluzione (acqua più liquido) utilizzato. In relazione ad esso le schiume vengono classificate come segue: - schiume a bassa espansione r. e. fino 12 - schiume a media espansione r. e. fino a 200 - schiume ad alta espansione r.e. a 1000-1500
B
Sostanze Estinguenti Schiuma ProprietĂ fondamentali delle schiume Rapporto di espansione Schiuma a bassa espansione ( r.e. fino a 12)
Queste schiume sono principalmente adatte allo spegnimento di incendi di liquidi infiammabili quali benzina, petrolio, benzolo, oli, grassi, vernici, catrami e simili. Possono essere usate per spegnere anche incendi dĂŹ materiali solidi.
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume Rapporto di espansione Schiuma a media espansione ( r.e. fino a 200) Queste schiume vengono usate con buoni risultati negli incendi interessanti grandi superfici sia all'aperto, sia entro vasti locali. L'effetto estinguente è simile a quello delle schiume a bassa espansione.
B
Sostanze Estinguenti Schiuma ProprietĂ fondamentali delle schiume Rapporto di espansione Schiuma ad alta espansione ( r.e. da 600 a 1500)
Queste schiume si usano soprattutto per riempire locali sotterranei o fuori terra di grande volume nei quali sono immagazzinati prodotti sia solidi, sia liquidi, entro i quali non è possibile o sconsigliabile accedere a causa del fumo e della atmosfera irrespirabile e rovente esistente.
B
Sostanze Estinguenti
B
Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume
FLUIDITA’ Indica la capacità di una schiuma a dilagare ed a richiudersi. Per un’azione proficua di estinzione è essenziale che la schiuma scorra bene sulle superfici liquide e solide. Tale caratteristica si manifesta, particolarmente, quando la schiuma deve penetrare in zone molto accidentate e quindi difficili da essere raggiunte dal getto. La scorrevolezza aumenta col diminuire del rapporto d’espansione e cresce all’aumentare delle dimensioni delle bolle. In relazione alla natura dei liquidi schiumogeni questa proprietà aumenta nell’ordine seguente: Proteinici
Sintetici
Fluoroproteinici
Fluorosintetici
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume - Fluidità
Proteinici -
P
Composizione
Proprietà
1. proteine animali disciolte in base acquosa
1. stabilità in presenza di idrocarburi
2. aggiunta di conservanti per ridurre ossidazione e sedimentazione
2. alta tensione superficiale compatta 3. lento scorrimento
B
Sostanze Estinguenti
B
Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume - Fluidità
Fluoroproteinici -
FP
Composizione
Proprietà
1. Proteine animali disciolte in base acquosa con aggiunta di sali e fluorocarburi
1. stabilità in presenza di idrocarburi 2. tensione superficiale minore rispetto ai proteinici P 3. meno compatto ma con scorrimento più veloce rispetto ai proteinici P 4. buona resistenza alla riaccensione (burn-back)
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume - Fluidità
Filmanti A AFFF (aqueos film forming foam) Composizione
Proprietà
1. Tensioattivi sintetici fluorocarbonici
1. più fluidi rispetto ai proteinici P e fluoroproteinici FP 2. veloce azione sul fuoco 3. tasso di drenaggio veloce 4. formazione di film di contatto 5. discreta resistenza alla riaccensione
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume - Fluidità
Filmanti B FFFP (film forming fluoroproteinic) Composizione
Proprietà
1. Proteine disciolte in base acquosa con aggiunta di miscele fluorocarburi e stabilizzatori
1. più fluidi rispetto ai proteinici P e fluoroproteinici FP 2. veloce azione sul fuoco 3. maggiore resistenza alla riaccensione dei filmanti AFFF
B
Sostanze Estinguenti Schiuma ProprietĂ fondamentali delle schiume - FluiditĂ
Filmanti alcool reistenti AR (AR-AFFF ; AR-FFFP) Composizione Stessa composizione degli schiumogeni AFFF o FFFP con aggiunta di polimeri con peso molecolare elevato
ProprietĂ 1. formazione di film insolubile a contatto di solventi polari 2. larga applicazione ad alta efficienza su molti tipi di rischio, sia in caso di combustibili a base di idrocarburi che di solventi polari 3. costo elevato rispetto ad altri schiumogeni
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Proprietà fondamentali delle schiume - Fluidità
sintetici media/alta espansione ME/HE Composizione
Proprietà
Miscela di idrocarburi con glicoli e stabilizzatori
1.bassa resistenza alla riaccensione 2. grande capacità di “volume”
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Per combustibili non solubili in acqua idrocarburi (es. olii, benzene, tuolene) Schiumogeni utilizzabili Tutte le famiglie di schiumogeni possono essere utilizzati con successo, l’ottimizzazione della scelta dipende dai risultati che desideriamo ottenere
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Per combustibili Solubili in acqua solventi polari alcoli, acetoni, chetoni,.. Schiumogeni utilizzabili Le normali famiglie di schiumogeni vengono “distrutte”. E’ necessaria una particolare famiglia di schiumogeni detta AR che contenente polimeri ad alto peso molecolare che “impermeabilizzano” e proteggono lo schiumogeno
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Il tipo di schiumogeno dipende dalla natura dell’incendio esempio: comparazione in una installazione petrolchimica Tipi di incendio: Incendio di serbatoio grande quantità di combustibile temperature relative “elevate”
Resistenza alla contaminazione da combustibili, al calore, alla riaccensione
Incendio superficiale piccola/grande area breve tempo di innesco temperature relative “basse”
Velocità di intervento
B
Sostanze Estinguenti Schiuma Performance dei vari tipi di schiumogeno
B
Sostanze Estinguenti Schiuma
bassa espansione - lancia
media espansione - lancia
alta espansione 1
bassa espansione - SPK
media espansione - fisso
alta espansione 2
Sostanze Estinguenti Anidride Carbonica Abatte la percentuale di ossigeno presente nell'ambiente al di sotto del limite necessario per la combustione (SOFFOCAMENTO) azione RAFFREDDANTE VANTAGGI L'anidride carbonica è un gas inerte: non altera, non corrode, non danneggia i materiali, è elettricamente non conduttivo, non e’ tossica
Ideale in prossimità di quadri elettrici e dove è vietato l’impiego di acqua come estinguente
Sostanze Estinguenti Anidride Carbonica ATTENZIONE! In un ambiente saturo di anidride carbonica NON È POSSIBILE SOPRAVVIVERE … e questo aspetto va tenuto nella giusta considerazione. Può provocare notevoli shock termici a causa delle basse temperature raggiunte dal gas in uscita (< - 70°C). In fase di progettazione di un sistema a CO2 devono essere considerati con attenzione gli allarmi di prescarica e altre misure di sicurezza, per garantire la sicurezza a chi si può trovare a transitare od operare nella zona protetta dall’impianto.
Sostanze Estinguenti
A
Polvere Le polveri sono costituite da particelle solide finissime. Le principali sostanze utilizzate sono:
B
•bicarbonato di sodio •bicarbonato di potassio
C
•solfato di potassio •cloruro di sodio •fosfati •sali organici. A tali sostanze vengono aggiunti additivi essenzialmente per evitare la formazione di grumi
D
Sostanze Estinguenti Polvere PRINCIPIO Dâ&#x20AC;&#x2122;AZIONE Azione anticatalitica : decomponendosi per effetto delle alte temperature raggiunte nellâ&#x20AC;&#x2122;incendio, danno luogo ad effetti chimici sulla fiamma con azione anticatalitica ed alla produzione di anidride carbonica e vapore dâ&#x20AC;&#x2122;acqua. I prodotti della decomposizione delle polveri pertanto separano il combustibile dal comburente, raffreddano il combustibile incendiato e inibiscono il processo della combustione. Effetto di soffocamento
Sostanze Estinguenti Polvere PRINCIPIO D’AZIONE Le polveri hanno proprietà altamente dielettriche (NON conducono l’elettricità) e quindi possono essere usate anche su apparecchiature sotto tensione. Le polveri hanno un alto potere riflettente (sono OPACHE) e contengono il calore sviluppato dalle fiamme all'interno della cappa da loro creata durante l’erogazione
Sostanze Estinguenti Polvere PRINCIPALI USI spegnimento di incendi di liquidi infiammabili (soprattutto in presenza di alte temperature, dove potrebbe non essere accettabile lo shock termico provocato dalle basse temperature della CO2) spegnimento di incendi di materiali solidi con formazione di brace con polvere a base di bicarbonato, spegnimento di incendi di materiali grassi grazie al processo di saponificazione (es. Olio) protezione di trasformatori elettrici, caldaie, ecc. utilizzabile sia in locali chiusi che allâ&#x20AC;&#x2122;aperto
Sostanze Estinguenti Polvere PRINCIPALI USI spegnimento di incendi di liquidi infiammabili (soprattutto in presenza di alte temperature, dove potrebbe non essere accettabile lo shock termico provocato dalle basse temperature della CO2) spegnimento di incendi di materiali solidi con formazione di brace con polvere a base di bicarbonato, spegnimento di incendi di materiali grassi grazie al processo di saponificazione (es. Olio) protezione di trasformatori elettrici, caldaie, ecc. utilizzabile sia in locali chiusi che allâ&#x20AC;&#x2122;aperto
Sostanze Estinguenti Polvere ATTENZIONE Le polveri hanno il difetto di sporcare (spesso in maniera irreparabile) tutto quanto interessato dalla scarica, caratteristica che le rende in alcuni casi non utilizzabili. Anche se in genere le polveri adottate non sono tossiche, occorre comunque valutare, e considerare nella progettazione, i possibili rischi indotti alle persone, ad esempio difficoltĂ di respirazione e visibilitĂ ridotta in prossimitĂ della zona di scarica.
Sostanze Estinguenti Polvere ATTENZIONE Le polveri hanno il difetto di sporcare (spesso in maniera irreparabile) tutto quanto interessato dalla scarica, caratteristica che le rende in alcuni casi non utilizzabili. Anche se in genere le polveri adottate non sono tossiche, occorre comunque valutare, e considerare nella progettazione, i possibili rischi indotti alle persone, ad esempio difficoltĂ di respirazione e visibilitĂ ridotta in prossimitĂ della zona di scarica.
Sostanze Estinguenti Aerosol
Aerosol condensato: “mezzo di estinzione composto da particelle finemente suddivise e sostanze gassose, generato mediante un processo di combustione di un composto solido formante aerosol”. (UNI) L’azione di agente estinguente dell’aerosol di Sali di potassio è caratterizzata da una doppia componente: una chimica e una fisica. Componente chimica: si manifesta attraverso la creazione di legami chimici stabili tra i radicali di potassio e quelli prodotti dalla combustione. Per effetto dell’energia ceduta dall’attivatore, l’aerosol subisce una rapida ossidazione che si manifesta con un passaggio di stato – da solido a gassoso – dando origine a radicali liberi, gli atomi di potassio. Questi intercettano gli altri radicali liberi e interrompono la catena di combustione. Componente fisica: deriva dalla tendenza dei sali alcalini in forma di aerosol di stratificare nell’ambiente intralciando efficacemente le interazioni tra combustibile e comburente. Questo consente una sufficiente inertizzazione dello stesso e evita pericolose riaccensioni dell’incendio.
Sostanze Estinguenti Aerosol
Normative tecniche e legislative di riferimento - UNI ISO 15779: "Condensed aerosol fire extinguishing systems _ Requirements and test methods for components and system design, installation and maintenence - General requirements.
Aerosol
Differenza tra impiego Acqua ed Aerosol
Sostanze Estinguenti Tabella estinguente â&#x20AC;&#x201C; Azione estinguente
Sostanze Estinguenti Agenti estinguenti â&#x20AC;&#x201C; Tipi di incendio/sostanze
IL RISCHIO Il rischio di ogni evento incidentale (l'incendio nel nostro caso) risulta definito da due fattori: La frequenza, cioè la probabilità che l'evento si verifichi in un determinato intervallo di tempo. La magnitudo, cioè l'entità delle possibili perdite e dei danni conseguenti al verificarsi dell'evento. Rischio = Frequenza x Magnitudo
IL RISCHIO INCENDIO
Rischio = Frequenza x Magnitudo
LA PREVENZIONE INCENDI
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 Art. 3 - Misure preventive, protettive e precauzionali di esercizio – 1. All'esito della valutazione dei rischi di incendio, i datore di lavoro adotta le misure finalizzate a: a) ridurre la probabilità di insorgenza di un incendio secondo i criteri di cui all'allegato II; …. Omissis …. Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilità di insorgenza degli incendi
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi A) MISURE Dl TIPO TECNICO: - realizzazione di impianti elettrici realizzati a regola dâ&#x20AC;&#x2122;arte; - messa a terra di impianti, strutture e masse metalliche, al fine di evitare la formazione di cariche elettrostatiche; - realizzazione di impianti di protezione contro le scariche atmosferiche conformemente alle regole dell'arte; - ventilazione degli ambienti. in presenza di vapori, gas o polveri infiammabili; - adozione di dispositivi di sicurezza.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi B) MISURE DI TIPO ORGANIZZATIVO- GESTIONALE: - rispetto dell'ordine e della pulizia; - controlli sulle misure di sicurezza; - predisposizione di un regolamento interno sulle misure di sicurezza da osservare; - informazione e formazione dei lavoratori. Per adottare adeguate misure di sicurezza contro gli incendi, occorre conoscere le cause ed i pericoli piĂš comuni che possono determinare l'insorgenza di un incendio e la sua propagazione.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilità di insorgenza degli incendi 2.2 - CAUSE E PERICOLI DI INCENDIO PIÙ COMUNI A titolo esemplificativo si riportano le cause ed i pericoli di incendio più comuni: a) deposito di sostanze infiammabili o facilmente combustibili in luogo non idoneo o loro manipolazione senza le dovute cautele; b) accumulo di rifiuti, carta od altro materiale combustibile che può essere incendiato accidentalmente o deliberatamente; c) negligenza relativamente all'uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore;
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi â&#x20AC;Ś.. d) inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delle apparecchiature; e) uso di impianti elettrici difettosi o non adeguatamente protetti; f) riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone non qualificate;
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi â&#x20AC;Śâ&#x20AC;Ś. g) presenza di apparecchiature elettriche sotto tensione anche quando non sono utilizzate (salvo che siano progettate per essere permanentemente in servizio); h) utilizzo non corretto di apparecchi di riscaldamento portatili; i) ostruzione delle aperture di ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari, apparecchiature elettriche e di ufficio,"
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi
â&#x20AC;Śâ&#x20AC;Ś.. j) presenza di fiamme libere in aree ove sono proibite, compreso il divieto di fumo o mancato utilizzo di portacenere; k) negligenze di appaltatori o degli addetti alla manutenzione; l) inadeguata formazione professionale del personale sull'uso di materiali od attrezzature pericolose ai fini antincendio.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998
Allegato II - Misure intese a ridurre la probabilitĂ di insorgenza degli incendi Al fine di predisporre le necessarie misure per prevenire gli incendi, si riportano di seguito alcuni degli aspetti su cui deve essere posta particolare attenzione: - deposito ed utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili; - utilizzo di fonti di calore; - impianti ed apparecchi elettrici; - presenza di fumatori; - lavori di manutenzione e di ristrutturazione; - rifiuti e scarti combustibili; - aree non frequentate.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 –Allegato II
2.3 - DEPOSITO ED UTILIZZO DI MATERIALI INFIAMMABILI FACILMENTE COMBUSTIBILI Dove è possibile, occorre che il quantitativo dei materiali infiammabili o facilmente combustibili sia limitato a quello strettamente necessario per la normale conduzione dell'attività e tenuto lontano dalle vie di esodo. I quantitativi in eccedenza devono essere depositati in appositi locali od aree destinate unicamente a tale scopo. Le sostanze infiammabili, quando possibile, dovrebbero essere sostituite con altre meno pericolose (per esempio adesivi a base minerale dovrebbero essere sostituiti con altri a base acquosa). Il deposito di materiali infiammabili deve essere realizzato in luogo isolato o in locale separato dal restante tramite strutture resistenti al fuoco e vani di comunicazione muniti di porte resistenti al fuoco. I lavoratori che manipolano sostanze infiammabili o chimiche pericolose devono essere adeguatamente addestrati sulle misure di sicurezza da osservare. I lavoratori devono essere anche a conoscenza delle proprietà delle sostanze e circostanze che possono incrementare il rischio di incendio. materiali di pulizia, se combustibili, devono essere tenuti in appositi ripostigli o locali.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
2.4 - UTILIZZO DI FONTI DI CALORE I generatori di calore devono essere utilizzati in conformità alle istruzioni dei costruttori. Speciali accorgimenti necessitano quando la fonte di calore e utilizzata per riscaldare sostanze infiammabili (p.e. l'impiego di oli e grassi in apparecchi di cottura). I luoghi dove si effettuano lavori di saldatura o di taglio alla fiamma, devono essere tenuti liberi da materiali combustibili ed è necessario tenere sotto controllo le eventuali scintille. I condotti di aspirazione di cucine, forni, seghe, molatrici, devono essere tenuti puliti per evitare 1'accumulo di grassi o polveri. I bruciatori dei generatori di calore devono essere utilizzati e mantenuti in efficienza secondo le istruzioni del costruttore. Ove prevista la valvola di intercettazione di emergenza del combustibile deve essere oggetto di manutenzione e controlli regolari.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
2.5 - IMPIANTI ED ATTREZZATURE ELETTRICHE I lavoratori devono ricevere istruzioni sul corretto uso delle attrezzature e degli impianti elettrici. Nel caso debba provvedersi ad una alimentazione provvisoria di una apparecchiatura elettrica, il cavo elettrico deve avere la lunghezza strettamente necessaria ed essere posizionato in modo da evitare possibili danneggiamenti. Le riparazioni elettriche devono essere effettuate da personale competente e qualificato. I materiali facilmente combustibili ed infiammabili non devono essere ubicati in prossimitĂ di apparecchi. di illuminazione, in particolare dove si effettuano travasi di liquidi.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
2.6 - APPARECCHI INDIVIDUALI O PORTATILI Dl RISCALDAMENTO Per quanto riguarda gli apparecchi di riscaldamento individuali o portatili, le cause piĂš comuni di incendio includono il mancato rispetto di misure precauzionali, quali ad esempio: a) il mancato rispetto delle istruzioni di sicurezza quando si utilizzano o si sostituiscono i recipienti di g.p.l.; b) il deposito di materiali combustibili sopra gli apparecchi di riscaldamento; c) il posizionamento degli apparecchi portatili di riscaldamento vicino a materiali combustibili; d) le negligenze nelle operazioni di rifornimento degli apparecchi alimentati a kerosene. L'utilizzo di apparecchi di riscaldamento portatili deve avvenire previo controllo della loro efficienza, in particolare legata alla corretta alimentazione.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 –Allegato II
2.7 - PRESENZA Dl FUMATORI Occorre identificare le aree dove il fumare può costituire pericolo di incendio e disporne il divieto, in quanto la mancanza di disposizioni a riguardo è una delle principali cause di incendi. Nelle aree ove è consentito fumare occorre mettere a disposizione portacenere che dovranno essere svuotati regolarmente. I portacenere non debbono essere svuotati in recipienti costituiti da materiali facilmente combustibili, né il loro contenuto deve essere accumulato con altri rifiuti. Non deve essere permesso di fumare nei depositi e nelle aree contenenti materiali facilmente combustibili od infiammabili
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
2.8 - LAVORI DI MANUTENZIONE E Dl RISTRUTTURAZIONE A titolo esemplificativo si elencano alcune delle problematiche da prendere in considerazione in relazione alla presenza di lavori di manutenzione e di ristrutturazione: a) accumulo di materiali combustibili; b) ostruzione delle vie di esodo; c) bloccaggio in apertura delle porte resistenti al fuoco; d) realizzazione di aperture su solai o murature resistenti al fuoco. All'inizio della giornata lavorativa occorre assicurarsi che l'esodo delle persone dal luogo di lavoro sia garantito. Alla fine della giornata lavorativa deve essere effettuato un controllo per assicurarsi che le misure antincendio siano state poste in essere e che le attrezzature di lavoro, sostanze infiammabili e combustibili, siano messe al sicuro e che non sussistano condizioni per l'innesco di un incendio. Particolare attenzione deve essere prestata dove si, effettuano lavori a caldo (saldatura od uso di fiamme libere). Il luogo ove si effettuano tali lavori a caldo deve essere oggetto di preventivo sopralluogo per accertare che ogni materiale combustibile sia stato rimosso o protetto contro calore e scintille.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
Occorre mettere a disposizione estintori portatili ed informare gli addetti al lavoro sul sistema di allarme antincendio esistente. Ogni area dove è stato effettuato un lavoro a caldo deve essere ispezionata dopo l'ultimazione dei lavori medesimi per assicurarsi che non ci siano materiali accesi o braci. Le sostanze e infiammabili devono essere depositate in luogo sicuro e ventilato. I locali ove tali sostanze vengono utilizzate devono essere ventilati e tenuti liberi da sorgenti di ignizione. Il fumo e l'uso di fiamme libere deve essere vietato quando si impiegano tali prodotti. Le bombole di gas, quando non sono utilizzate, non devono essere depositate all'interno del luogo di lavoro. Nei luoghi di lavoro dotati di impianti automatici di rivelazione incendi, occorre prendere idonee precauzioni per evitare falsi allarmi durante i lavori di manutenzione e ristrutturazione. Al termine dei lavori il sistema di rivelazione ed allarme deve essere provato. Particolari precauzioni vanno adottate nei lavori di manutenzione e risistemazione su impianti elettrici e di adduzione del gas combustibile.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 â&#x20AC;&#x201C;Allegato II
2.9 - RIFIUTI E SCARTI DI LAVORAZIONE I rifiuti non devono essere depositati, neanche in via temporanea, lungo le vie di esodo ( corridoi, scale, disimpegni) o dove possano entrare in contatto con sorgenti di ignizione. L'accumulo di scarti di lavorazione deve essere evitato ed ogni scarto o rifiuto deve essere rimosso giornalmente e depositato in un'area idonea preferibilmente fuori dell'edificio. 2.10 - AREE NON FREQUENTATE Le aree del luogo di lavoro che normalmente non sono frequentate da personale (cantinati, locali deposito) ed ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi senza poter essere individuato rapidamente, devono essere tenute libere da materiali combustibili non essenziali e devono essere adottate precauzioni per proteggere tali aree contro l'accesso di persone non autorizzate.
MISURE
PREVENTIVE
D.M. 10/03/1998 –Allegato II
2.11 - MANTENIMENTO DELLE MISURE ANTINCENDIO I lavoratori addetti alla prevenzione incendi devono effettuare regolari controlli sui luoghi di lavoro finalizzati ad accertare l'efficienza delle misure di sicurezza antincendio. In proposito è opportuno predisporre idonee liste di controllo. Specifici controlli vanno effettuati al termine dell'orario di lavoro affinché il luogo stesso sia lasciato in condizioni di sicurezza. Tali operazioni, in via esemplificativa, possono essere le seguenti: a) controllare che tutte le porte resistenti al fuoco siano chiuse, qualora ciò sia previsto; b) controllare che le apparecchiature elettriche, che non devono restare in servizio, siano messe fuori tensione; c) controllare che tutte le fiamme libere siano spente o lasciate in condizioni di sicurezza; d) controllare che tutti i rifiuti e gli scarti combustibili siano stati rimossi; e) controllare che tutti i materiali infiammabili siano stati depositati in luoghi sicuri. I lavoratori devono segnalare agli addetti alla prevenzione incendi ogni situazione di potenziale pericolo di cui vengano a conoscenza.
Grazie per lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione
Direttore Vice Dirigente
Dott. Ing. Emilio Collini Comando Provinciale Vigili del Fuoco Reggio Calabria sito web: http://www.vigilfuoco.it