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1.1. L’IDEA DI PROGETTO Roberto Garufi, Guido Meli

Un filone di ricerca del progetto regionale ha determinato lo sviluppo di una Carta del Rischio interpretata alla scala locale e dedicata ai territori contigui di Taormina, Castelmola e Giardini Naxos. In questo caso la scelta di includere nell’attività di indagine i tre comuni scaturisce dalla volontà di ricostituire l’omogeneità territoriale e storico culturale che ha caratterizzato l’area sino all’attuale tripartizione amministrativa decisa nell’ottocento. Si raggiunge un ulteriore obiettivo, adottando questa interpretazione: il percorso di conoscenza che viene così a configurarsi amplia infatti in modo significativo la gamma delle peculiarità morfologiche e culturali di questo territorio, che sono state oggetto dell’attività di indagine. Si spazia infatti dalla modesta densità abitativa di Castelmola, alla forte pressione antropica degli altri due territori, resa oltretutto ancora più complessa dal diagramma delle presenze estremamente disomogeneo tra la fase primavera-estate e quella autunno-inverno, in ragione dei consistenti flussi turistici che usualmente interessano quest’area. Se invece si prende in considerazione la realtà morfologica dei tre territori ci si rende conto di leggere simultaneamente uno spaccato paradigmatico della realtà territoriale siciliana. • La realtà di Castelmola è infatti quella degli abitati siciliani di modeste dimensioni ed un’esigua popolazione, collocati su un’altura dalla quale si inquadrano vaste aree del territorio sottostante ma dove, d’altro canto, la realtà morfologica del sito costituisce di per sé un elemento potenziale di criticità, legato agli assetti statico strutturali del terreno. • Insediamenti a mezza costa come quello di Taormina sono favoriti dall’apprezzamento di quadri paesaggistici di pregio e dalla contiguità con i sottostanti terreni agricoli. Tutto questo costruisce usualmente, come in questo caso, i presupposti per la presenza di una densità demografica più accentuata e per esaltare la vocazione di un turismo culturale di qualità. • L’insediamento in pianura e sulla costa di Giardini Naxos, infine, riunisce in sé le criticità che connotano la storia recente degli abitati costieri siciliani: una forte e stagionalizzata pressione antropica, alterazioni profonde apportate al paesaggio costiero da una attività insediativa abnorme e non sempre autorizzata, la progressiva cancellazione dei principali valori di identità culturale presenti nel territorio. Nel sito di Giardini Naxos si aggiunge inoltre la presenza estremamente significativa di un vasto parco archeologico costiero che si prolunga anche nei fondali del suo mare, con una importante presenza di testimonianze legate all’archeologia subacquea. Anche l’aspetto relativo alla gamma del patrimonio culturale annoverato in questi tre territori comunali costituisce un fattore di estrema varietà e ricchezza tematica. Lo dimostra sia la diversa impostazione delle trame urbane di ciascuna delle tre cittadine che la presenza di edifici monumentali appartenenti a varie fasi stilistiche, musei ed antiquaria, monumenti e parchi archeologici, percorsi sacri di interesse etno-antropologico, quadri paesaggistici di eccellenza e riserve naturali. Siamo quindi di fronte ad uno spaccato della realtà siciliana estremamente denso di emergenze storico culturali e di tematiche ambientali e particolarmente stimolante per le molteplici problematiche legate al rischio. Tutto questo rende il territorio di Taormina, Castelmola e Giardini Naxos l’area territoriale ideale per sperimentare un modello di percorso di conoscenza per la conservazione che, verificato positivamente, può allora divenire un significativo prototipo, replicabile nelle diverse realtà siciliane.

Taormina, costa

Taormina, Villa Comunale

Giardini Naxos, Parco Archeologico di Naxos

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LE TAPPE DELL’ATTIVITÀ Il modello di indagine che si è venuto a configurare ha interpretato l’approccio conoscitivo a questa area attraverso la redazione preliminare di schede di vulnerabilità, alla quale sono seguiti lo studio della pericolosità territoriale in riferimento ad aree omogenee e l’individuazione di una calibratura degli indicatori di vulnerabilità e dei fattori di pericolosità, tale da consentire la costruzione di scenari più complessi e realistici rispetto a quelli definiti nel modello regionale. La creazione di questo Sistema è avvenuta a partire dalla scelta e inquadramento dell’area oggetto dello studio e da una prima fase di analisi condotta nel territorio dei tre comuni, per localizzare la presenza del patrimonio culturale sul territorio. Una seconda tappa dell’indagine ha riguardato l’individuazione dei fenomeni di pericolosità presenti nell’area, in relazione alla situazione di vulnerabilità che caratterizza i beni. La fase finale ha riguardato l’elaborazione dei dati per definire i rapporti causa/effetto che legano i fattori di pericolosità con i parametri di vulnerabilità del bene. MODELLO DEL RISCHIO A SCALA LOCALE Se alla Carta del Rischio a scala regionale spetta il momento del coordinamento e sintesi dei dati, questo modello di analisi costituisce il primo anello informativo del territorio, perché consente di leggere simultaneamente la presenza ed il peso degli indicatori di pericolosità territoriale e delle variabili desumibili dalla schedatura. Alla fase delle osservazioni sul campo subentra quella che prevede l'organizzazione delle conoscenze relative all’intera gamma del patrimonio culturale, complete dei dati sulla loro vulnerabilità, e gli studi sulle pericolosità che connotano il territorio. I quadri conoscitivi che in tal modo si definiscono costituiscono l’indispensabile fase propedeutica alle scelte di pianificazione e per programmare interventi e risorse, all’interno di una corretta politica di gestione dei rischi e in una ottica di conservazione e uso sostenibile della realtà territoriale e del patrimonio culturale ed ambientale.

ta da un DVD che completa ed integra i materiali di studio su questa area territoriale proposti all’interno del testo cartaceo. La Comunità Europea ha in tal senso espresso più volte la volontà che fossero adeguatamente divulgati i risultati delle attività di ricerca, che ha finanziato all’interno dei Programmi Operativi Regionali. A tale esigenza l’Istituto ha voluto rispondere realizzando questa pubblicazione, a stampa e su DVD, parte integrante di un progetto di comunicazione più ampio ed articolato. Il modello di indagine, condotto sull’area di Taormina, Castelmola e Giardini Naxos, è inserito all’interno del Sistema Informativo Territoriale della Carta del Rischio Siciliana del Patrimonio Culturale ed Ambientale. L’accesso a questi dati avverrà tramite il Web server del Sistema con modalità diversificate in relazione alle responsabilità e competenze specifiche nel territorio assunte dalle Istituzioni collegate in rete. Una sintesi esaustiva, relativa alla documentazione sugli studi condotti sul tema, verrà invece inserita all’interno del Website del polo siciliano di Carta del Rischio, ubicato presso il nostro Istituto. Ciò consentirà, noi auspichiamo, la più ampia divulgazione dei criteri, tappe e risultati della nostra attività di ricerca, utilizzando modalità che permettono un costante aggiornamento delle informazioni e promuovono contestualmente l’interazione e riflessione critica condivisa con altri esperti, Istituzioni e Strutture di ricerca impegnati in campo internazionale su questo tema. Il confronto con esperienze diverse condotte in altri contesti territoriali e culturali deve essere promosso, per valutare se buone pratiche, e finanche esperienze non riuscite, possano ispirare correttamente variazioni alle impostazioni teoriche definite alla base della nostra ricerca. Siamo d’altro canto giunti solamente ad una prima fase dello studio e molto resta ancora da fare. Occorre infatti che i criteri, le strategie e gli strumenti ora individuati possano trovare un’adeguata applicazione sul campo e, in tal modo, riescano ad incidere concretamente sulle trasformazioni vissute dal territorio, interpretandole in chiave di pieno riconoscimento, per attribuire un giusto valore al tema dell’identità culturale.

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLE CONOSCENZE In questo strumento di studio e analisi i materiali conoscitivi grafici ed alfanumerici, frutto delle campagne di indagine, sono stati organizzati e resi agevolmente consultabili in banche dati georeferenziate. Queste conoscenze sono state a loro volta relazionate al Sistema Informativo Territoriale dedicato all'intero territorio regionale, e ciò permette una corretta valutazione del panorama complessivo del rischio riscontrato in questa parte del territorio siciliano. Il sistema così strutturato consente infatti di gestire le informazioni su pericolosità, vulnerabilità e patrimonio in un unico ambiente di lavoro informatico flessibile, che si interfaccia facilmente con l'utente. Assicurando il confronto e verifica dei dati a livello centrale il Sistema possiede una naturale predisposizione a fornire risposte esaurienti alle esigenze delle Istituzioni locali, delle Strutture di ricerca, dei Responsabili della tutela. DIVULGAZIONE DEI RISULTATI È opportuno sottolineare un ultimo dato, che riguarda il significato da attribuire a questa pubblicazione a stampa, correda-

NOTE 1 “(…) Sviluppare la gestione e la promozione del patrimonio culturale euromediterraneo sfruttando le opportunità offerte dalla società dell’informazione e dalla rete (web-based culture) al fine di promuovere un turismo di qualità, la diffusione della ricerca e dell’offerta formativa (…)” Dichiarazione di Palermo - 2003.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE CIPOLLA C., C’era una volta Taormina ed il suo territorio, Palermo 1984 DI GREGORIO G., Taormina. Le emergenze architettoniche dell’edilizia civile, Siracusa 2002 DILLON A., Interpretazione di Taormina, Catania 1948 MAUCERI E., Taormina, Bergamo 1907 RAGNO B., Rapsodia della Storia di Taormina dalle origini al 1860, Catania 1983 AA.VV., La Dichiarazione di Palermo sul Patrimonio Culturale e la Partnership Interregionale nel Mediterraneo, Regione Siciliana, Palermo 2003 RIZZO G., Taormina e i suoi dintorni. Storia, Architettura, Paesaggio, Catania 1902 RIZZO P., Tauromenion, Palermo 1983 SANTANGELO M., Taormina e dintorni, Roma 1950

A cura di: ROBERTO GARUFI, U.O.IX - Ricerca tecnico scientifica per i Beni Paesistici, Naturali, Naturalistici, Architettonici ed Urbanistici e della Carta del Rischio - C.R.P.R. GUIDO MELI, Direttore del C.R.P.R.

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