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LINEE GUIDA AREE ABITATE DI INTERESSE AMBIENTALE E.3. VERDE Costituisce nel suo complesso il sistema biotico siciliano, a sua volta articolato nei sottosistemi vegetazionale e agricolo; da conoscere e salvaguardare, nelle sue esigue aree naturali e nelle sue vaste porzioni di territorio seminaturale ed antropizzato, per contribuire al perpetuarsi e alla valorizzazione dei caratteri ambientali, percettivi e culturali dei paesaggi siciliani. La sua conservazione e corretta fruizione, da attuare con il pieno coinvolgimento delle comunità locali, è fondata sulla conoscenza e salvaguardia della qualità e delle identità dei paesaggi culturali che caratterizzano gli abitati siciliani di interesse ambientale. Una specifica attività di monitoraggio diviene lo strumento essenziale per valutare la complessità della struttura di un ambiente e le modalità di interazione con il contesto costruito; su queste basi si possono definire i criteri per gestire efficacemente ed in modo equilibrato le relazioni di una grande quantità e diversità (genetica, di specie, ecologica) di forme di vita connesse con il contesto ambientale e l’insediamento urbano. Gli interventi operati dovranno contribuire a recuperare e a conservare un alto grado di biodiversità vegetale, per salvaguardare l’ambiente e le specie presenti, privilegiando l’utilizzo della vegetazione autoctona. Si dovranno preferire, al semplice effetto di mascheramento a verde, le scelte tecniche che preservino o recuperino gli habitat seminaturali, eventualmente interclusi nella trama dell’abitato di interesse ambientale; perché questi, popolati in una lenta sedimentazione storica dalle popolazioni vegetali e animali, hanno avuto un ruolo centrale nel definire le specifiche identità dei luoghi. Una particolare cura, in tal senso dovrà porsi alla conservazione e al recupero delle formazioni vegetali minori, perché residuali o di margine, e perciò a maggiore rischio di cancellazione o profondo stravolgimento. Gli interventi previsti dovranno basarsi sulla conoscenza della composizione vegetale relativa allo specifico contesto ambientale, definendo tabelle della realtà locale , complete dei dati sulle esigenze pedoclimatiche e sulle diverse potenzialità di utilizzo, relative alle diverse specie erbacee, arboree, arbustive e sarmentose, e all’eventuale presenza di specie endemiche e rare e di emergenze botaniche che accrescono la valenza paesaggistica.

INDIRIZZI TECNICI DI ATTUAZIONE AREE ABITATE DI INTERESSE AMBIENTALE e.3.4. Parchi, Ville, Giardini pubblici La loro realizzazione negli ambiti urbani ha progressivamente perso il connotato monumentale, espressione di una elite sociale, per fornire un’adeguata risposta alle esigenze della comunità. Il recupero degli impianti esistenti contribuisce alla riqualificazione di queste aree, nelle parti maggiormente esposte al rischio da eccessiva o incongrua antropizzazione. Dovranno prevedersi, ove necessario, gli opportuni aggiornamenti tecnologici e le integrazioni delle lacune nei manufatti e nelle piantumazioni. L’attenta conservazione degli impianti storici è un’esigenza ineludibile, volta a salvaguardare e tramandare importanti testimonianze culturali, per una proficua collaborazione tra progettisti e committenti, nel fornire l’interpretazione estetica, tecnologica e scientifica del rapporto intessuto tra l’ambiente antropizzato, l’ambiente naturalistico e l’ambiente naturale. In particolare valgono i criteri di una rigorosa conservazione che interessa il progetto originario delle piantumazioni, le recinzioni, il sistema dei percorsi, gli arredi, riferibili nella loro globalità all’assetto originario. Dovrà curarsi un adeguato aggiornamento tecnologico dell’impiantistica che, tuttavia, sia limitato alle indispensabili esigenze tecniche; così come potranno prevedersi interventi di dendrochirurgia per il risanamento di specie rare, così come dovranno essere apportati tutti quegli interventi di sostituzione, delle parti aggiunte incongruamente e non frutto di una corretta evoluzione progettuale, per un pieno recupero di questi beni naturalistico-architettonici.

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Per le nuove realizzazioni saranno privilegiati interventi riconducibili alle nuove progettazioni di qualità. Saranno promosse azioni che incentivano la biodiversità dei sistemi territoriali e una maggiore qualità ambientale, rifuggendo da inserimenti di specie del tutto estranee alla coltura locale e proponendo in loro vece vegetazioni che contribuiscano a costruire l’identità spaziale e cromatica dei diversi paesaggi siciliani.

LINEE GUIDA AREE ABITATE DI INTERESSE AMBIENTALE E.11. IMPIANTI TECNOLOGICI DI ENERGIA RINNOVABILE L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili recepisce le indicazioni fissate dal protocollo di Kyoto sull’esigenza di una sostanziale riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Il Piano di Riqualificazione fa riferimento alle linee di tendenza della ricerca scientifica nel promuovere lo sviluppo di tecnologie di produzione di energia pulita che indirizzano le scelte verso una compiuta diversificazione delle fonti energetiche, privilegiando quelle rinnovabili. Il Piano condivide la necessità, definita dagli studi di bioarchitettura, di un ripensamento globale delle tecniche costruttive in chiave ecocompatibile, utilizzando materiali e soluzioni tecnologiche ad alta efficienza energetica ed ambientale. La strategia energetica per lo sviluppo sostenibile che il Piano di Riqualificazione promuove si relaziona alla Campagna di decollo del piano di raddoppio delle fonti rinnovabili (Campaign for Take-Off for Renewable Energies), adottata dall’Unione Europea. Sono indirizzi strategici relazionati alle Linee Guida, in corso di stesura congiunta da parte dei Ministeri per l’Ambiente e per i Beni e le Attività Culturali e dalle Regioni, con l’obiettivo di definire criteri e modalità per un corretto inserimento degli impianti di fonti rinnovabili che non danneggi in modo irreversibile il tessuto urbano. Le Linee Guida promuovono infatti “una consapevole cultura dell’energia, dell’ambiente e della tutela del patrimonio culturale, che costruisca un patrimonio di valori e criteri condivisi sulle interazioni tra energia, sistemi ecologico-ambientali e beni culturali e paesaggistici”. Gli indirizzi definiti nel Piano di Riqualificazione evidenziano la necessità di assumere un approccio globale nella gestione del patrimonio energetico, per definire ed attuare scelte coerenti alla scala regionale in grado di valutare correttamente i costi estetici sull’ambiente e le interferenze sui paesaggi urbani. Su queste basi sarà possibile individuare le scelte più opportune per armonizzare esigenze produttive e mantenimento delle identità paesaggistiche. Questi indirizzi forniscono un contributo attivo ad interpretare correttamente le scelte di un Piano Energetico Ambientale Regionale che fissi gli obiettivi di produzione e individui la strategia energetica complessiva più efficace, in grado di coprire con fonti rinnovabili un’adeguata parte del fabbisogno locale; scelte che combinano l’esigenza di dare un effettivo ed efficace contributo ai delicati equilibri dell’ecosistema con la necessità di salvaguardare l’identità formale e costruttiva del contesto ambientale nel quale si inseriscono. Per acquisire maggiore consenso delle popolazioni ed una conseguente più convinta accettazione di queste strutture nel territorio è opportuno privilegiare le tipologie di impianto caratterizzate da un più ridotto impatto ambientale, a parità di potenzialità di sfruttamento, attuando un adeguato dimensionamento energetico e fisico degli impianti e scegliendo le ubicazioni territoriali nell’ottica di un adeguato inserimento nei paesaggi coinvolti, sulla base di un’attenta conoscenza dei relativi caratteri territoriali, paesaggistici e storico culturali.

INDIRIZZI TECNICI DI ATTUAZIONE AREE ABITATE DI INTERESSE AMBIENTALE e.11.1. Aerogeneratori, Fattorie del vento L’utilizzo dell’energia rinnovabile per integrare il piano complessivo di energia rappresenta una linea di tendenza auspicabile. La realizzazione di tali impianti tecnologici, se pur condivi-

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sibile nell’ottica di una compiuta diversificazione delle fonti energetiche e della preferenza da attribuire a soluzioni paesaggisticamente ecocompatibili, rende però indispensabile una totale coerenza ad un piano regionale che determini scelte nette sull’attuazione di fattorie del vento basate sulla valutazione delle esigenze produttive e della tutela dei diversi paesaggi, che costituiscono nel loro complesso un’identità culturale da valorizzare e non alterare. In tale ottica fatto salvo il rispetto del quadro complessivo regionale di interventi, sarà esclusa la realizzazione nelle aree di elevato valore storico e paesaggistico.Ove fosse indispensabile la loro collocazione in prossimità di tali aree, occorrerà verificare rigorosamente la loro effettiva collocazione e, in caso affermativo, dovrà razionalizzarsi drasticamente il numero degli aerogeneratori costituenti la fattoria del vento prevista, preferire l’ubicazione in aree di margine, adottare cromie neutre per steli e navicelle, ricondurre i meccanismi e le lame di queste ultime in larga parte all’interno degli skyline naturali. Non dovranno in ogni caso intercettarsi negativamente visuali preferenziali, da intendersi e tutelarsi come quadri storico ambientali di pregio,nè dovranno alterarsi sentieristiche storiche per la realizzazione di piste di servizio. Saranno comunque da escludere le collocazioni in aree dove insiste il passaggio di specie volatili protette. Contestualmente ai lavori di collocazione si dovrà prevedere un ripristino dell’originario assetto dei luoghi e della vegetazione, anche con la messa a dimora di piante adulte. Nell’eventualità che le opere previste comportino notevoli movimenti di terre o di rocce e i materiali di risulta non vengano convogliati nelle discariche dovrà prevedersi un loro riutilizzo per la costruzione di rilevati contribuiranno, al recupero dei luoghi.

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