Risoluzione di Palermo

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RISOLUZIONE DI PALERMO Più di 200 partecipanti provenienti da 25 Paesi1 appartenenti a centri di ricerca, conservazione e restauro, ministeri, amministrazioni locali, università e settore privato si sono riuniti a Palermo per partecipare al III Convegno Internazionale “La Materia e i Segni della Storia”. L'evento è stato organizzato dal Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro della Regione Siciliana, con il contributo della Regione Siciliana, in collaborazione con l'ICCROM e con il sostegno dell'Associazione HERIMED. La Regione Siciliana, con questo Convegno, ha offerto l'opportunità di incontro e scambio di idee sul tema della conservazione del patrimonio per dare continuità alle precedenti iniziative a partire dalla Conferenza “Patrimonio Culturale e Partenariato Internazionale nel Mediterraneo” (Palermo, Novembre 2003) in occasione della Presidenza italiana dell'Unione Europea. Durante i lavori, sono stati affrontati temi riguardanti il patrimonio culturale come: tecniche di indagine non-invasive e innovative, sviluppo di linee guida per la stesura di una Carta del Rischio del patrimonio culturale del Mediterraneo, modalità di finanziamento degli interventi nel contesto della cooperazione EuroMediterranea. 33 esperti rappresentanti le istituzioni partecipanti hanno preso parte alla tavola rotonda conclusiva pervenendo alle seguenti conclusioni.

1 Albania, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Autorità Palestinese, Portogallo, Romania, Russia, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia


OSSERVAZIONI 1. La presente risoluzione si basa su un confronto franco, senza discriminanti né pregiudizi. La composizione delle sessioni di lavoro ha consentito un intenso scambio di idee tra i rappresentanti delle istituzioni e gli esperti provenienti dai Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs). Policy makers, istituzioni ed autorità locali, università e settore privato hanno lavorato per incrementare i loro sforzi finalizzati al raggiungimento di obiettivi comuni. 2. I partecipanti riconoscono ed apprezzano il recente interesse della Commissione Europea per la cultura nell'ambito delle relazioni internazionali. “The European Commission makes urgent efforts to adapt all projects to the cultural needs of our partners and to develop the cultural dimension as an integral part of the overall assistance” come ha dichiarato il Presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Durao Barroso al Forum della Cultura “The hearth of an open Europe”, organizzato a Lisbona il 27 settembre 2007. 3. Tuttavia, le enunciate strategie sulla cultura stanno evolvendo in programmi operativi con lentezza rispetto alle aspettative, sia da parte dell'Unione Europea che dei governi del Paesi Partner del Mediterraneo. La nuova Politica Europea di Vicinato (ENP) riconosce alla cultura un ruolo meno brillante rispetto alla Dichiarazione di Barcellona del 1995, punto di partenza per le relazioni euromediterranee. Dal 1995, soltanto 3 su 1500 “gemellaggi” europei tra amministrazioni pubbliche hanno affrontato il tema della cultura. I Programmi Indicativi Nazionali, approvati quest'anno in seguito ad una negoziazione intercorsa tra Commissione Europea e i Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs), non riconoscono la cultura e il patrimonio culturale come priorità nell'agenda della cooperazione. 4. La cultura è un fattore chiave per la creazione dell'identità nazionale, della coesione sociale e dello sviluppo locale. Lo scenario in questo campo sta evolvendosi rapidamente. Negli anni '50 soltanto un numero limitato di Paesi ha approvato e applicato la legislazione sul patrimonio culturale. Nel 2006, quasi il 90% dei Paesi nel mondo ha approvato leggi in questo settore. 5. Gli attori dei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs) impegnati nelle attività di conservazione e prevenzione non partecipano a progetti finanziati dall'Unione Europea tanto quanto potrebbero. Nella maggior parte dei casi, svolgono un ruolo secondario e non da protagonisti. Inoltre, l'accesso e la gestione dei finanziamenti dell'Unione Europea dovrebbero essere facilitati. 6. D'altra parte, le azioni prioritarie di alcuni programmi di cooperazione regionale, come Interreg IVC, evidenziano l'importanza della prevenzione del rischio nella cooperazione transfrontaliera. Ad esempio: “economia dell'innovazione e delle conoscenze e prevenzione ambientale e del rischio, le due maggiori priorità del programma, riflettono la rinnovata attenzione dell'Unione Europea per la strategia di Lisbona e Gothenburg finalizzata alla promozione del lavoro e della crescita in Europa”.


7. Le esperienze europee e dei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs) sono importanti e devono essere considerate come lezioni da cui trarre insegnamento e come errori da non ripetere. Le strategie valide, la cooperazione territoriale e di confine, la diffusione dell'informazione sul patrimonio culturale si dovrebbero preferire ad azioni orientate verso un singolo sito raramente isolato dal contesto generale. Il cambiamento di approccio da un singolo complesso monumentale ad un sistema territoriale integrato di valori culturali è stato ampiamente discusso. 8. In Italia, il Quadro Comunitario di Sostegno (2000-2006) per i Fondi Strutturali - Obiettivo 1, Asse Cultura – ha rappresentato un'esperienza interessante. Ha messo in evidenza punti di forza e di debolezza riguardo all'implementazione teorica e pratica (negli anni '90) dei programmi di gestione del patrimonio culturale che coinvolgono anche il settore privato. 9. La conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale dovrebbe mirare a nuove metodologie di intervento basate su una visione integrata. Qualsiasi distinzione – non puramente tassonomica – tra tipologie di patrimonio, tangibile ed intangibile, antico e contemporaneo, va superata a favore di un approccio olistico che tenga conto del contesto di riferimento (il paesaggio). Lo sviluppo locale sostenibile dovrebbe prendere in considerazione il patrimonio, l'ambiente e le identità culturali. 10. I centri di ricerca e prevenzione sono presenti in un numero limitato di Paesi, con funzioni e responsabilità differenti. Tuttavia, dei rapporti di lavoro tra le Istituzioni dei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs) esistono già sia a livello formale che informale e costituiscono un capitale di conoscenze da salvaguardare e valorizzare, su cui costruire. 11. L'informazione condivisa, attraverso le relazioni, i poster e gli incontri di lavoro tra i partecipanti a questo Convegno, costituisce un primo passo importante verso la condivisione delle conoscenze e fornisce occasioni di sviluppo di programmi comuni. RISOLUZIONE Tutto ciò premesso e considerato, i partecipanti alla tavola rotonda del Convegno di Palermo adottano la seguente Risoluzione: 1. Le opportunità di collaborazione tra le Istituzioni Culturali dei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs) dovrebbero essere sostenute al fine di incrementare e migliorare i programmi di formazione nel campo della conservazione del patrimonio culturale. Sono necessari scambi più efficaci tra le Università e i Centri di ricerca e le Istituzioni deputate alla tutela e alla gestione del patrimonio culturale. 2. Il patrimonio culturale (conservazione, prevenzione, come pure cooperazione territoriale, gestione ecc.) dovrebbe essere incluso nei programmi accademici e di formazione nonché nelle strategie messe a punto dai donatori e dalle Istituzioni responsabili del patrimonio culturale.


3. E' necessario che la gestione della conservazione del patrimonio culturale sia basata sulla valutazione e sulla mappatura del rischio. Si dovrebbe promuovere un approccio di tipo preventivo che miri a ridurre gli interventi costosi e inserirlo nelle strategie dei donatori. 4. Si dovrebbe prestare maggiore attenzione ai finanziamenti nazionali ed europei e ai programmi che sostengono il patrimonio culturale nei settori della cooperazione territoriale, della valorizzazione e salvaguardia della diversità e dell'identità culturale, del patrimonio intangibile, della filiera delle cosiddette “3C” (cultura, creatività, competizione), delle tecnologie nuove e tradizionali. 5. Si dovrebbe promuovere una migliore conoscenza della cooperazione europea ed internazionale e delle opportunità di finanziamento, specialmente nei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs), al fine di favorire una partecipazione più attiva attraverso un'ampia diffusione delle informazioni disponibili anche nelle lingue locali. Per coordinare e facilitare l'attuazione della presente Risoluzione occorre un Segretariato del Network. Lo scopo del Segretariato non è quello di sostituire le competenze e le responsabilità di ciascun membro, bensì di svolgere il ruolo di catalizzatore. Il Segretariato sarà costituito dal CRPR con un mandato ad interim. La partecipazione dei Paesi Partner del Mediterraneo (MPCs) al Network sopra citato sarà facilitata e promossa da HERIMED.

Il Segretariato svolgerà le sue attività secondo 5 assi:

A)

B) C) D) E) F)

Sostenere i donatori e le organizzazioni internazionali, europee e nazionali allo scopo di aumentare l'importanza strategica della cultura e del patrimonio culturale nelle politiche di sviluppo Identificare opportunità di finanziamento internazionali, europee e nazio nali nel settore Facilitare la ricerca di partners, la mobilità e l'internato degli studenti Raccogliere e diffondere le buone pratiche, la ricerca e gli studi Promuovere le attività di formazione Promuovere la creazione di centri di restauro nell'area del Mediterraneo e il loro inserimento in rete

Queste assi saranno applicate ai seguenti settori: Cultura e tecnologia 1. 2. 3. 4.

Sviluppo della ricerca e delle innovazioni nelle aree critiche del patrimonio culturale: diagnostica, monitoraggio, catalogazione e restauro Approfondimento della conservazione dei materiali sia tangibili che intangibili, incluso il paesaggio Conservazione di mosaici e dipinti, ricerca sulle malte e siti archeologici Conservazione di reperti archeologici e tecniche dei muri a secco


5. 6. 7. 8. 9. 10.

Materiali e tecniche di costruzione Metodologie di mantenimento, sali solubili, controllo delle infestazioni Costruzioni in argilla e coperture dei mosaici Valutazione dei protocolli di monitoraggio Valutazione della durata e compatibilità dei trattamenti di conservazione sui materiali inorganici Sviluppo di standard di catalogazione internazionali

Cultura e sviluppo 1. 2. 3.

4. 5.

Sviluppo di metodologie, tecniche e standard di rischio naturale e antropico (Carta del Rischio), censimento e GIS Costituzione di itinerari culturali ed anche marittimi e definizione di standard per la Carta del Rischio Creazione di sinergie tra istituzioni culturali e Protezione Civile e promozione di progetti integrati nelle aree dei parchi naturali, itinerari culturali comprendenti il patrimonio tangibile e intangibile, storico e contemporaneo Promozione di una consapevolezza collettiva del patrimonio culturale Promozione degli scambi di informazione e delle esperienze al fine di costituire una Carta del Rischio delle Regioni del Bacino del Mediterraneo

Il Segretariato si occuperà della diffusione del presente documento e della raccolta delle adesioni formali da parte di tutti i partecipanti. Sulla scorta delle risorse finanziarie disponibili, al fine di valutare i progressi conseguiti e di dare seguito alle attività intraprese e ai progetti comuni, si conviene di organizzare il prossimo Convegno nel 2010. Si è discussa la possibilità di coorganizzarlo con le autorità della Giordania e dell'Egitto. La presente Risoluzione sarà diffusa in inglese, francese, arabo e italiano attraverso i siti web di varie Istituzioni, come ICCROM, CRPR, HERIMED, Regione Siciliana e tutte le altre organizzazioni interessate.


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