Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #16 - Agosto -settembre 2011
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applicazioni, id ee, prodotti e tendenze per la Casa
Immagine tratta da “ancore” Università IUaV di Venezia
Rivista di informazione del settore casa Agosto - Settembre 2011 - ANNO 3 #16 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217
Società editrice / redazione: Calleidos S.r.l. via Aldo Moro, 54 - 36035 Marano Vicentino TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 www.calleidos.it info@calleidos.it direttore reSponSabile: Giuseppe Grolla direttore editoriale: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it Stampa: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. hanno collaborato: Studio Ca’ de Mar Daniele Berlato Elena Guzzonato Enrico Ruffato Giuseppe Grolla Mara Capitanio Maria Vitella Nicole Rossi Stefano Battistella
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editoriale
UN FORMAT MOLTEPLICI FONTI In questa epoca siamo costantemente sollecitati da enormi quantità di informazioni. Noi crediamo quindi che la migliore strategia per permettere che possano venire condivise idee, strategie, ma soprattutto sensazioni, passione ed emozioni, sia da ricercare nella necessità dell’incontro, sia tra imprenditori dello stesso settore che tra imprenditori e professionisti in ambiti diversi. Per questo puntiamo sul provocare nuovi processi di comunicazione. Il nuovo va creato con fermezza e decisione, senza indugiare sulle paure del cambiamento e senza farsi condizionare dalle abitudini e dalla sicurezza che i nostri metodi ci hanno sempre dato; forse ora è venuto il tempo di rinnovare, consapevoli e ottimisti del fatto che, trovando persone che sanno ascoltare il cambiamento, questo arriverà più veloce di quanto pensiamo. Quando questo accadrà sarà meglio aver condiviso le informazioni, anziché trovarci ancora fermi nello stato di indecisione e insicurezza nel quale la preponderante comunicazione generalista ci vuole abbandonare. Siamo convinti così, tramite anche la nostra rivista, di poter creare un network forte, che ha già messo le prime basi e ottenuto i primi risultati all’Hub di San Pietro in Gu, dove durante l’evento di fine giugno abbiamo presentato la nuova linea editoriale e l’innovativa impaginazione di CASAINMENTE living way bimestrale. Con piacere abbiamo conosciuto osservazioni e pensieri sia dei nostri lettori, sia di chi è diventato un inserzionista che predilige il dialogo, informando il lettore tramite casi reali piuttosto che tramite pubblicità dei propri prodotti. Affrontiamo in questo numero di CASAINMENTE living way ancora una volta i temi del recupero e della ristrutturazione e ringraziamo dell’intervista che ci è stata concessa dalla Dott.ssa Sara Marini, la quale ci ha illuminato su quanto i giovani e futuri architetti dello IUAV di Venezia possano contribuire alla realizzazione di nuovi concetti dell’abitare, come il progetto (in questo numero presentato) affrontato nell’ex area dell’Elba di Bassano.
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editoriale
03 Un format molteplici fonti
rUbriche
06 Ristrutturazione 14 Quarto conto enrgia 20 Complesso Ex - Elba 24 Analisi di un intervento 38 Festa all’HUB 40 15° Gallio Film Festival 48 Libri 50 Fiere Italia 2011
professionisti
16 Arianna Plazza e il suo mondo 28 Logiche imprenditoriali 32 Home reloocking una casa da 3 a 6
aziende
10 D.P.S. - Qualità e sicurezza in ogni casa 12 Solar Globe - energia e Benessere 18 Rossi - F4NTASY Cucina personalizzabile 19 Diquigiovanni - Tecnologia tedesca design italiano 26 Ongaro Casa - Welcome 27 Tiemme - Tutto il bello dell’energia solare 30 IM.CA. - Comfort secondo natura 35 Tendaggi Zanrosso 36 Saccardo Group - sfumare i contorni fra esterno e interno 4
42 Alpina immobiliare -chalet Berga 44 Altanea - residence Laguna Blu 46 Casainvestimento - Sardegna 52 Fpl - high design low budget
contenuti
Un format molteplici fonti
D.P.S. Qualità e sicurezza in ogni casa
Energia e Benessere
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Complesso Ex - Elba
Analisi di un intervento
Ristrutturazione
Arianna Piazza e il suo mondo
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F4NTASY Cucina personalizzabile
Diquigiovanni Tecnologia tedesca design italiano
Quarto conto energia
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Ongaro Casa Welcome
Tiemme Tutto il bello dell’energia solare
Logiche imprenditoriali
IM.CA. Comfort secondo natura
home relooking una casa da 3 a 6
Tendaggi Zanrosso
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Photo Elisa Shebaro
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Arne Jacobsen Cittadella dello Sport. L’edilizia in armonia con l’ambiente PH Artichoke La pietra naturale Th Center. La torre per uffici nel Parco Sud Professione fantasia. Arredi per ambienti originali La gravità del tempo. Mostra personale di Matko Vekić Residence Le Betulle
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Fiere Italia 2011
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Th Center. La torre per uffici nel Parco Sud Sedia Barcelona Professione fantasia Design quotidiano Il rame Oro materiale SpazioCasa 2011 mostra del mobile, arredamento e casa Vivi la Casa Un evento per chi abita Residence Le Betulle ARTE ACCESSIBILE
ANNO VI
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Un nuovo modo di conoscere casa Come vestire la tua casa e il tuo business
- Vicenza città bellissima. Souvenir e memorabilia - Additional Living System - Harry Bertoia - Il valore spirituale e simbolico dell’acqua Il Calcestruzzo solidità strutturale plastica
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anno Vi
Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 3
02
marzo duemilaundici
applicazioni, idee, prodotti e tendenze per la Casa Jacques Villeglè
- Il giardino in primavera - Tiemme - Il sole in ogni casa - Il gesso - Greenbuilding - Home Stager - Progettare la ristrutturazione Diquigiovanni si rinnova
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aNNo Vi
Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 10
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a p r i l e - m ag g i o 2 0 1 1
Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #15 - giugno-luglio 2011
Fred Building: alti livelli per un concept inedit
Un nuovo modo di conoscere casa Klimahouse Efficienza energetica e sostenibilità Sostenibilità e mobilità
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Progettare la ristrutturazione Pareti interne La parete interna serve a tracciare i limiti e a definire lo spazio interno dal punto di vista fisico, psicologico, acustico, termico e ottico. Inoltre, permette e regola il passaggio tra uno spazio e l’altro, contenendo gli impianti utili allo svolgimento delle attività a cui sono destinati i vari spazi. Nell’edilizia residenziale, con l’avvento del calcestruzzo e del ferro sono avvenuti mutamenti radicali nel modo di strutturare le pareti interne. Gli elementi di parete interna, infatti, sono ora tutti relativamente leggeri e la loro posizione non deve essere rigidamente determinata da esigenze statiche, dal momento che gli elementi di tamponatura non hanno funzione strutturale. Ciò conferisce, quindi, una grande flessibilità alla pianta dell’ambiente che s’intende ristrutturare e permette di usare materiali nuovi e più leggeri in maniera da non gravare eccessivamente sulla struttura dell’edificio. C’è una maggiore libertà nell’intervento di ristrutturazione, visto che in linea di massima la posizione delle tramezzature che separano i vari ambienti può essere vincolata unicamente dalla posizione dei pilastri e delle colonne degli impianti. La parete interna deve’essere sicura, avere resistenza meccanica, resistente all’emissione di sostanze nocive, portare benessere e isolamento acustico. La resistenza meccanica è data dalle tramezzature che devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni. Urti occasionali, relativi ad eventi di natura eccezionale, ed urti comuni che non devono danneggiare le qualità estetiche e funzionali della parete. Tutto ciò, insomma, non deve compromettere la stabilità delle tramezzature. La sicurezza rispetto all’emissione di sostanze nocive è molto importante. I materiali che costituiscono le pareti interne non devono in nessun caso essere fonte di sostanze nocive per gli utenti sotto forma di gas, polveri, radiazioni ecc. Si deve prestare particolare attenzione alla scelta e alla modalità di posa in opera di materiali isolanti termoacustici. Tecnologie e MaTeriali La realizzazione di pareti di divisione interna in un intervento di restauro può essere declinata in quattro modi: mattoni forati, blocchetti in calcestruzzo cellulare espanso, pannelli in gesso o laterogesso e lastre in cartongesso.
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Mattoni forati I mattoni forati sono elementi prodotti mediate estrusione della pasta di argilla cotta in seguito nella fornace. Nella realizzazione di una parete i mattoni sono sovrapposti grazie all’interposizione di una malta di calce, sabbia e cemento (malta bastarda). Questa malta non è un collante, solitamente non è capace di resistere a sollecitazioni di trazione, ma ha solo una funzione di distribuzione dei pesi. Le dimensioni dei mattoni sono variabili a seconda dello spessore e del numero di fori, ma sono comunque sempre abbastanza piccole da poter essere maneggiati con una sola mano. La parete di mattoni necessita di una finitura superficiale costituita da uno strato di regolarizzazione in malta bastarda e uno strato più fine in grassello di calce per la lisciatura della superficie. Ha una buona resistenza meccanica in genere,
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sia per gli urti di corpi molli che per quelli localizzali. Serve un ancoraggio solido al soffitto e alle pareti. Le pareti in muratura rigide hanno un isolamento acustico determinato soprattutto dal peso per unità di superficie della parete. C’è una buona resa in caso di sospensione di elementi leggeri. Non sono adatte nel caso si voglia installare apparecchi sanitari a parete. C’è una buona capacità di contenere gli impianti. Una parete in forato è l’ideale per contenere gli impianti elettrici, idraulici, termici e telefonici. Lo spessore modesto, tuttavia, non le permette di supportare colonne di scarico. Gli impianti, dunque, verranno posizionati dopo la realizzazione della parete. Le pareti servono a fissare contenitori, mensole, quadri o quanto altro possa essere utile sospendere ad una parete in ambito domestico. Le pareti che delimitano spazi con funzioni particolari, come bagni o cucina, devono essere conformate in maniera tale da consentire il passaggio delle attrezzature necessarie alle relative attività elementari come il fissaggio delle apparecchiature sanitarie o dei contenitori della cucina. Tutte le pareti devono essere in grado di resistere senza alterazioni visibili all’azione del calore provocato da impianti o attrezzature per il riscaldamento domestico, come radiatori o tubazioni. Pannelli di gesso I pannelli di gesso sono elementi di dimensioni maggiori dei mattoni forati in laterizio, generalmente misurano circa 60x60x8 cm. Sono realizzati con gesso colato in stampi in stabilimento. Generalmente presentano i bordi sagomati maschio/femmina per facilitare il montaggio che avviene tramite adesivo a base di gesso. La giunzione resiste a sollecitazioni modeste e la muratura diventa monolitica. I pannelli possono essere tagliati e sagomati, così da poterli adattare alle esigenze della costruzione. La realizzazione di una parete in pannelli di gesso è in genere più veloce di una in mattoni forati a causa della dimensione maggiore dei componenti, ma soprattutto per la finitura superficiale dei pannelli. Questi, infatti, necessitano della sola rasatura fine per nascondere le connessioni. Il problema principale delle murature in pannelli di gesso è l’umidità. Il gesso è un materiale altamente idrofilo e si gonfia a contatto con l’acqua. Ad oggi ci sono dei pannelli di gesso trattati con sostanze che ne riducono l’instabilità in presenza di acqua.
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Il tramezzo in pannelli di gesso, come quello in mattoni forati, può essere realizzato sia sulla soletta al rustico che sul pavimento finito. Dopo aver tracciato con cura lo sviluppo previsto dal tramezzo, avviene la preparazione dell’adesivo a base di gesso, rispettando le proporzioni indicate dal fabbricante e generalmente riportate sulle confezioni del prodotto, mescolando se possibile con mescolatori elettrici, fino ad ottenere un impasto omogeneo. L’adesivo deve essere distribuito accuratamente su tutta la lunghezza dei bordi, sia in senso longitudinale che trasversale, in modo tale che risulti presente su tutti e quattro i lati dei blocchi. Si stende quindi un primo cordolo continuo di adesivo sul quale
si posa la prima fila di blocchi che deve essere accuratamente messa in bolla. Le file successive si posano sovrapponendo i blocchi gli uni sugli altri avendo cura di verificare che le sagomature dei bordi siano prive di scaglie o frammenti che non ne consentano il corretto accoppiamento. Eccedenze eventuali di adesivo vengono eliminate con una spatola; la posa avviene a giunti sfalsati, provvedendo al taglio degli elementi. In questo caso gli impianti verranno posizionati dopo la realizzazione della parete e l’apertura di opportune tracce mediante scanalatrice elettrica o a mano con martello e scalpello. Le tracce saranno quindi chiuse e rasate. È opportuno prestare particolare attenzione alla protezione delle tubature metalliche per i fenomeni di corrosione che possono verificarsi utilizzando scagliola. Blocchetti in calcestruzzo I blocchetti sono realizzati con una miscela di sabbia, cemento e calce additivata con pasta di alluminio. Il processo di reazione chimica provoca la lievitazione dell’impasto, dando origine a una porosità fine e uniforme. I blocchetti usati per la realizzazione di tramezzature sono in genere 60x25 cm, con spessori variabili dai 7,5 a 15 cm. I blocchi vengono posati a giunti sfalsati, utilizzando un apposito collante steso con una spatola dentata, e possono essere sagomati con una sega a mano o elettrica. Al piede delle tramezze si stende uno strato di malta bastarda che serve per la messa in bolla del primo corso e nel contempo aiuta ad assorbire eventuali deformazioni del solaio. Le tramezze possono essere rifinite con idonei rasanti a base gessosa o cementizia. È possibile realizzare i rivestimenti maiolicati applicandoli direttamente con collante senza alcun intonaco di sottofondo. Lastre in cartongesso su ossatura metallica Una tecnica diffusa in altri paesi europei, come in Francia, in Germania ed in Scandinava. Nel nostro paese è poco utilizzata per la realizzazione di tramezzi. I vantaggi risiedono principalmente nella tecnica di montaggio “a secco”, che consente di effettuare interventi rapidi e soprattutto “puliti”, cosa che può rivelarsi particolarmente vantaggiosa per interventi di ristrutturazione parziale nei quali è importante agire con rapidità e non compromettere il livello di finitura dell’esistente. Per quanto riguarda gli svantaggi, spesso derivano dall’utilizzo scorretto del materiale e delle tecniche. I principali difetti che si attribuiscono ad una parete realizzata con lastre di gesso rinforzato sono in genere la leggerezza, la scarsa resistenza meccanica e la bassa coibenza acustica. In realtà il materiale utilizzato correttamente permette di ottenere tramezzature con eccellenti prestazioni per quanto riguarda l’acustica e la resistenza meccanica, mantenendo tutti i vantaggi derivanti da una tecnologia di montaggio anziché una tecnologia di costruzione. La posa in opera è in genere molto più veloce dei pannelli di gesso. Rivestimento in maiolicati Nei locali bagno e cucina vengono spesso realizzati rivestimenti in maiolicato o in pietra. Tali rivestimenti vengono generalmente applicati mediante incollaggio sulla parete preparata con rasatura di malta di cemento e rena. Le pareti debbono essere preparate in maniera da risultare perfettamente lisce. L’applicazione di un rivestimento di maioliche e nella maggior parte dei casi della
pietra, porterebbe inevitabilmente ad esaltare ogni imperfezione delle pareti. Per ottenere un buon risultato è utile disporre in modo accurato la pianificazione delle maioliche in maniera tale da minimizzare i problemi derivanti dal fatto che le dimensioni dell’ambiente difficilmente sono perfettamente multiple di quelle degli elementi. Va prestata molta attenzione al disegno. Il disegno formato dalle connessure delle maioliche del pavimento deve’essere ripreso nelle pareti. La vasca deve essere disposta con il rivestimento frontale composto da maioliche intere, in maniera che le connessure della parete del fronte vasca siano allineate con quelle delle pareti. Nel caso si ipotizzi la sistemazione di un grande specchio si può considerare la possibilità di evitare la maiolicatura della parete dove verrà posizionato. Meglio scegliere linee di prodotto che prevedano pezzi speciali per la realizzazione di spigoli. Una progettazione accurata della disposizione delle maioliche di un rivestimento è indispensabile per garantire un risultato soddisfacente e per rendere al meglio l’impiego di un rivestimento spesso costoso. In un rivestimento maiolicato, infatti, il disegno formato dai giunti gioca un ruolo di fondamentale importanza nel risultato finale del rivestimento. Isolamento acustico Le pareti devono essere in grado di garantire un livello di isolamento acustico tale da mantenere negli ambienti un livello
sonoro che permetta il corretto svolgimento delle attività. La loro capacità di abbattimento sonoro deve tenere conto delle diverse attività che si svolgono negli spazi che separano. In linea di massima, la capacità fonoisolante di una parete interna di un alloggio deve avere un valore compreso tra i 40 e i 50 decibel. Il valore massimo sarà naturalmente relativo alla parete tra lo spazio destinato al riposo ed i locali servizi, come cucina e bagno, o tra lo spazio destinato al riposo ed un alloggio contiguo. Il valore più basso tra il locale di soggiorno e un altro ambiente dello stesso alloggio. Le pareti in muratura rigide hanno un potere fono isolante determinato principalmente dal peso per unità di superficie della parete. Il modo più efficace di migliorare il comportamento acustico di una parete senza aumentarne il peso, e quindi senza incrementare il carico sui solai, è comunque quello di realizzare una parete doppia. Meglio realizzare i due strati della doppia parete con spessori diversi. In questa maniera si evita che le due pareti sollecitate da un determinato suono presentino fenomeni di vibrazione in coincidenza. Per migliorare ulteriormente il funzionamento di una doppia parete è indispensabile ridurre i fenomeni di risonanza dell’intercapedine tra i due strati. Per questo motivo è opportuno interporre sempre fra le due pareti un materassino di materiale isolante acustico.
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D.P.S. Qualità e sicurezza in ogni casa L’esperienza ventennale nella lavorazione del ferro e dei serramenti in alluminio consente alla D.P.S di Zugliano di rispondere a tutti i tipi di esigenze sia in ambito civile che in quello industriale. Per il residenziale è in grado di fornire un’ampia gamma di servizi, tutti garantiti dalla costante ricerca di prodotti innovativi. Non più semplici accessori, ma veri e propri componenti d’arredo per la casa. Grazie alla stretta collaborazione con le migliori ditte produttrici di serramenti la qualità della lavorazione diventa centrale. La scelta di componenti e materiali che rispondono ai massimi standard qualitativi di mercato permette la realizzazione di soluzioni tecniche specifiche per infissi in PVC, legno e alluminio.
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La manutenzione di porte e serramenti riveste con il passare del tempo una maggior importanza, soprattutto grazie alle normative introdotte recentemente nell’ambito della bioedilizia. Di certo, in una casa di nuova costruzione gli accorgimenti per i materiali e l’efficienza energetica non sono mai troppi, ma sono la ristrutturazione e gli interventi sugli edifici già esistenti le azioni che richiedono la massima attenzione per la qualità e la sicurezza. Tutto ciò riguarda da vicino l’abitare contemporaneo, perché l’isolamento termico, fatto nel migliore dei modi, fa risparmiare sui costi di riscaldamento, riducendo allo stesso tempo le emissioni di anidride carbonica.
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Energia e Benessere ...convivono in armonia Con sede a Thiene (VI) ed operante in tutto il Triveneto, l’azienda Solarglobe lavora nel settore delle energie rinnovabili, in particolar modo nel fotovoltaico e nel solare termico.
Tutto il personale della ditta Solarglobe è in possesso di una vasta esperienza professionale ed è in grado di offrire a tutti i suoi clienti, in qualsiasi settore (privati, imprese, aziende agricole...), soluzioni derivate dallo studio delle migliori progettazioni ingegneristiche ed architettoniche, applicate alle singole casistiche.
Negli ultimi anni la ditta si è specializzata ulteriormente presentandosi come realtà imprenditoriale anche nel campo dell’installazione di sistemi solari e strumentazioni per la climatizzazione, quali climatizzatori a parete, a soffitto-pavimento, barriere d’aria.
Da tutto questo si evince la mission aziendale: migliorare il presente, investendo con impegno nel futuro.
Obbiettivo basiliare che si prefigge l’azienda consta nell’utilizzare esclusivamente prodotti di qualità, individuati fra i produttori leader dei specifici settori, e di seguire con attenzione i propri clienti, valutando ogni esigenza e consigliando le scelte più opportune per ciascuno, in modo da ottenere il più ottimale ritorno economico.
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Gli impianti Solarglobe convivono in armonia già in fase di progettazione permettendo di esaudire il bisogno energetico reale delle abitazioni garantendo: risparmio elettrico, durata nel tempo (testata oltre i vent’anni), ma anche un maggior benessere, derivante dalla conoscenza del settore della climatizzazione, grazie anche al completo rispetto dell’ambiente da parte dei prodotti utilizzati. Parallelamente, i prodotti selezionati si distinguono per il loro design innovativo e per i nuovi sensori di cui sono dotati.
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strumentazioni per la climatizzazione
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alcuni impianti realizzati
Fotovoltaico: elaborazione del futuro ecologico Al via il quarto conto energia. La questione degli incentivi e dei tempi di rientro dell’investimento. Lo scorso 5 maggio è stato varato il quarto conto energia rivolto alle aziende e ai privati che decidano di installare, nelle loro proprietà, pannelli fotovoltaici. Il provvedimento causa oggi ovvi entusiasmi (soprattutto in seguito alla decisione, da parte del ministro Paolo Romani, di chiudere il precedente ciclo di incentivi, inizialmente confermato fino al 2013) e comprensibili domande, relative al costo, all’efficienza, alla possibilità di recupero in termini economici dell’investimento, all’impatto energetico e al rapporto produzione privata – immagazzinamento pubblico. I pannelli fotovoltaici, realizzati in silicio, hanno costi ancora considerevoli; l’efficienza dei modelli in commercio rimane oggi intorno al 10 % del fabbisogno. Inoltre, se nel 2007 il primo conto energia, inoltre, prevedeva un incentivo di 45 centesimi di euro per kWh, oggi si è passati alla cifra di 34 centesimi, che si ridurranno a 25,2 a partire dal secondo semestre del 2012. Dunque, considerando che tale forma di energia si profila come la più adeguata per il futuro, sembra necessario affrettarsi; anche perché, con il calo degli incentivi, i tempi previsti per il rientro dei costi di installazione necessariamente si faranno più lunghi. Le nuove proposte da parte dei governi europei sono quindi legate ad indurre nei privati una certa celerità nel passare al fotovoltaico; e la stessa attitudine di “collaborazione a lungo termine” si incontra per quanto riguarda il soddisfacimento del fabbisogno effettivo. Considerando che i pannelli fotovoltaici non possono, ad oggi, provvedere alla totalità delle necessità energetiche (di notte non possono produrre sufficiente corrente), mentre di giorno generano un surplus di produzione che va disperso, si è deciso di pattuire uno “scambio” fra la rete energetica nazionale e il centro privato. In definitiva, quella sovrapproduzione che si vede creare durante l’immagazzinamento diurno andrà a finire nei serbatoi pubblici, mentre di notte, tale rete restituirà ai privati l’eguale valore del loro impegno energetico.
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In ultima analisi, il fotovoltaico può presentare ancora delle perplessità e mostrare, all’orizzonte, qualche ostacolo; ma è proprio in virtù del perseguimento di una “soluzione verde” che gli sforzi incrociati si devono condurre. Nei prossimi anni, con l’affievolirsi degli incentivi, le capacità di produzione energetica dei pannelli al silicio arriveranno ad offrire il 29% della resa. Fino ad allora, tutto sta nell’affrontare e risolvere i problemi, e nel non cedere al desiderio di aggirarli.
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ARIANNA PIAZZA E IL SUO MONDO Cenni BiografiCi • 1983, nasce ad Asolo (TV), attualmente vive e lavora a Bassano. • 2002, si diploma all’Istituto d’arte di Nove, Bassano; • Dal 2006 espone in gallerie private, spazi pubblici e concorsi artistici nazionali e internazionali; • 2010, si laurea con lode all’Accademia di belle arti di Venezia in pittura, installazione e storia dell’arte;
Arianna Piazza da più di un anno collabora con la galleria Yvonneartecontemporanea e appartiene a pieno titolo alla sezione Selection che si occupa di curare e promuovere giovani e talentuosi artisti emergenti. Le sue opere, colorate e divertenti, sono subito entrate in sintonia con i linguaggi espressivi originali e innovativi che la galleria intende diffondere. Coerente con i progetti artistici e culturali di Yvonneartecontemporanea è inoltre la funzione che Arianna Piazza attribuisce all’arte che, “deve prima di tutto coinvolgere divertendo, trascinando l’osservatore in un mondo parallelo fatto di elementi fantastici e situazioni immaginarie in continuo divenire”.
CurriCulum artistiCo • 5 mostre personali • oltre 20 mostre collettive • 11 cataloghi pubblicati • 4 fiere d’arte (Milano, Bolzano, Catania e Reggio Emilia) • 4 volte vincitrice e 6 segnalata in premi nazionali e internazionali (tra cui Premio Arte Laguna, Premio Celeste e Premio Arte Mondadori)
Yvonne Pugliese
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Contrà Porti, 21 - Vicenza Tel. 3939060790 www.yvonneartecontemporanea.com info@yvonneartecontemporanea.com
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Arianna Piazza a soli 28 anni lavora già con diverse realtà del territorio nazionale: da Vicenza a Trento, da Milano a Catania e la sua produzione artistica abbraccia sia la pittura che l’installazione. I personaggi che popolano le sue tele provengono da un microcosmo parallelo che prende spunto dal mondo degli insetti e da situazioni batteriche presenti in ogni cosa. Nel dar vita a questo universo, Arianna Piazza risulta raffinata e precisa nell’esecuzione, attenta ai particolari lavorando su plexiglass con diverse tecniche dal disegno con matita grassa alla resina. Il soggetto principale prevede invece l’uso di mascherature tagliate manualmente e l’utilizzo successivo dell’aerografo. La progettazione e la realizzazione di una sua opera ha diversi passaggi fondamentali: gli schizzi prelimiari, la preparazione della lastra in plexiglass, la realizzazione pittorica, la colatura della resina e l’asciugatura finale per un risultato divertente e accattivante.
Nonna nonna sono scappate le meduse dalla gabbia tecnica mista su plexiglass, 100x100cm - 2010
3.30 non ho ancora sonno tecnica mista su plexiglass, 100x100cm - 2010 Le uova si sono schiuse tecnica mista su plexiglass, 50x40 cm 2010
Soffermarsi sui titoli dei suoi lavori è doveroso: “nonna nonna sono scappate le meduse dalla gabbia”, “credevo nascesse una farfalla” l’erba del vicino è sempre più verde”… nomi che non attribuisce a priori ma sono le creature stesse che suggeriscono la loro storia una volta impresse sul plexiglass. Creature magmatiche e gommose che, raccontandoci spassionatamente le loro bizzarre avventure, galleggiano beatamente in uno spazio onirico privo di gravità.
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Complesso Ex-Elba una struttura da riutilizzare, ripensare, rivivere Questo mese Living Way si è concentrata, per il tema del recupero di strutture industriali dismesse, sul grande complesso dell’Elba. La struttura, analizzata da studiosi e docenti dello IUAV, è stata oggetto di nuove proposte per il riuso e la riqualificazione. Il nostro format ha intervistato la professoressa Sara Marini (IUAV) e l’architetto Tarquinio Morbiato, importante professionista veneto specializzato nel recupero di strutture produttive che ha parlato per la committenza. Hanno inoltre contribuito alle analisi e alla realizzazione di nuove proposte anche alcuni studenti della Facoltà di Architettura di Venezia. Living Way presenta qui, di seguito, le interviste ai due professionisti citati: due punti di vista diversi, due approcci complementari su un tema oggi molto sentito. Il passato come serbatoio di nuove proposte per un futuro che non preveda solo la cementificazione, ma che sia testimonianza di un continuo risorgere dell’edilizia nel tempo. Ricercare per rinnovare Intervista alla dott.ssa Sara Marini, Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV)
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1 – Professoressa, ci può spiegare il lavoro svolto all’ELBA e quali sono state le vostre priorità di sviluppo, al momento della prima analisi del sito? Il lavoro del workshop è stato strutturato su differenti fronti, su due componenti che possiamo definire generiche, rintracciabili in buona parte del territorio italiano ma anche europeo, e una specifica: il tema dell’abbandono o del non utilizzo di alcune parti della città, gli spazi del lavoro e i nuovi modelli di sviluppo, l’ex-Elba in rapporto al disegno futuro della città di Bassano del Grappa. La prima settimana di lavoro è stata impostata a riflettere su fenomeni che stanno diventando temi centrali nel progetto dei nostri territori per poi far convergere questi pensieri in atteggiamenti progettuali applicati al caso studio. L’analisi in loco e in aula è stata improntata su un approccio a tutto campo: il giorno del sopralluogo l’ufficio tecnico ci ha esposto la storia dell’area e le linee di sviluppo per questa previste, in seguito abbiamo ascoltato la posizione e le aspettative della proprietà, a piedi abbiamo raggiunto l’area oggetto di studio ponendo attenzione alle altre aree dismesse presenti e ai caratteri della strada, infine nell’ex-Elba, oltre a visitare gli spazi, abbiamo intervistato il sig. Lorenzo Pegoraro ex operaio dell’Elba per capire come si viveva questo spazio. Il territorio di Bassano è stato letto evidenziando aree in abbandono e spazi attivi della produzione: la nostra tesi è che gli spazi inattivi possano accogliere ancora spazi del lavoro strutturati non sulla grande produzione ma articolati come laboratori, centri di ricerca e valorizzazione delle eccellenze del territorio. Per sostenere questa tesi abbiamo letto il territorio nei suoi caratteri produttivi, sociali, geografici e architettonici, in sintesi abbiamo guardato questa realtà non come un manufatto statico ma cercando di intercettarne possibili linee di sviluppo, anche economiche, future.
2 - E’ stata in sopralluogo all’ELBA con i suoi Studenti, i quali hanno sviluppato delle ipotesi progettuali. Che ne pensa del lavoro svolto? Cosa è emerso, dall’osservazione generale di tali ipotesi? Prima di andare in sopralluogo abbiamo chiesto agli studenti di esporre con un primo modello in scala 1:2000 la loro idea di trasformazione del capannone, si è proceduti poi ad un graduale cambio di scala, alcuni progetti sono stati sviluppati in scala 1:200, una proposta ha approfondito le problematiche strutturali del rapporto tra nuova costruzione ed edificio esistente costruendo modelli di dettaglio in scala 1:100. Se il primo modello raccontava solo le possibili azioni di trasformazione dell’area di progetto nel progressivo cambio di scala degli eleborati l’area d’interesse è stata allargata: sono entrati nei ragionamenti progettuali gli spazi limitrofi come la strada mercato, la campagna retrostante, il monte Crocetta, possibili connessioni con il tessuto residenziale presente e con il fiume Brenta. Le proposte sono state orchestrate per offrire un catalogo di soluzioni il più possibile diversificate l’una dall’altra, tutte sostenute da analisi tematiche che avvalorassero la fattibilità e le ragioni del progetto. I progetti offrono tre possibili atteggiamenti: l’abbattimento totale del capannone e la costruzione di nuove strutture, l’abbattimento parziale e la realizzazione di alcuni nuovi manufatti, il mantenimento dell’edificio esistente e l’inserimento al suo interno di dispositivi architettonici a supporto di nuove possibili funzioni. Con questo percorso volevamo sottolineare che il destino dell’ex-Elba non è univoco ma dipende, data anche l’estensione dell’area, dalla messa a sistema delle energie trovate nel territorio e dalla necessità di orchestrarle ripensando tematicamente tutta questa parte di città. 3 - Cosa significa oggi per lei fare architettura per qualificare parti di città? Il caso Elba è stato utile per far capire agli studenti che in questo tempo non si può più trasformare la città operando semplicemente con nuovi oggetti architettonici: servono sistemi anche solo a commento dell’esistente che però innervino parti del territorio e trovino significato nel palinsesto territoriale ed economico delle realtà nelle quali si va ad operare. L’abbandono di parti di città, di aree produttive prossime al centro, di strutture che non hanno più ragion d’uso si presenta sulla scena contemporanea come occasione per ripensare tutto il sistema, per ridisegnare la logica urbana, mi sembra interessante nella misura in cui si torna a ragionare sull’”idea di città” piuttosto che sul destino di un singolo brandello di spazio. 4 - Lei che impressione ha del sito e quale sarebbe la sua possibile riqualificazione urbana ed ambientale? Le proposte che abbiamo elaborato sono molteplici: alcuni gruppi hanno lavorato sulla possibilità di costruire un centro di ricerca con spazi espositivi e anche commerciali che vedesse la compartecipazione di tutte le aziende eccellenti del bassanese
(mobili, ceramica, grappa...), altri hanno sviluppato la stessa proposta ma per uno solo dei settori di produzione. Un gruppo ha progettato, mantenendo la struttura del capannone, un mercato-laboratorio degli alimenti di origine controllata, il tema dell’eccellenza è stato portato alle estreme conseguenze nella proposta di un centro del lusso. Abbiamo anche esplorato la possibilità che nell’area vengano costruite residenze e servizi ai cittadini, con un gruppo la proposta è stata articolata abbattendo il capannone e costruendo un nuovo tessuto residenziale, improntata in particolare alle esigenze di una popolazione anziana, con altri studenti si è valutata la possibilità di costruire case patio negli shed della struttura esistente sviluppando così un parcheggio sotto le residenze, alla quota del terreno. Diversi gruppi hanno ragionato sul possibile sviluppo di un centro per grandi eventi dove il territorio possa incontrarsi e mettere in mostra la propria produzione culturale e in generale i propri
prodotti, offrendo anche spazi per attività ludiche e per il tempo libero nell’arco dell’intera giornata e per tutte le fasce d’età. Questa proposta si lega alla candidatura di Venezia, non della singola città ma di tutto il territorio del Veneto, a città della cultura del 2019, quest’occasione è stata letta come possibile motore della trasformazione del modello del nord-est da spazio della produzione a spazio della creatività e della valorizzazione delle risorse. Agli studenti è stato chiesto di produrre due mappe a sostegno della propria proposta progettuale: una relativa alle specifiche attività presenti a Bassano che potessero essere ospitate o avere una sede “collettiva” nell’ex-Elba, l’altra dove definire i possibili indirizzi urbanistici che possano orchestrare la trasformazione di tutta questa parte di Bassano. Quelle precedentemente elencate sono solo alcune delle proposte sviluppate, i progetti sono però accumunati dalla
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necessità che la trasformazione dell’ex-Elba sia considerata come un fatto di interesse comune, una possibilità per la città ma anche per le aziende per pensare diversamente il proprio futuro. Una delle questioni necessarie per rendere fattibile e vantaggiosa qualsiasi proposta è la concertazione delle energie presenti ma oggi disgregate che sappiano cogliere la prossimità al centro dell’area e la sua facile accessibilità mettendo però al contempo in valore il brano di paesaggio, di campagna coltivata che l’abbraccia. La città ha bisogno di spazi di qualità, di architetture che dialoghino con lo spazio aperto, che imparino dalla struttura morfologica del centro storico, solo così potranno resistere al possibile cambio di funzione nel tempo. 5 – Visto l’attuale situazione storica ed economica, trova che le sue ipotesi di lavoro siano ad essa coniugabili e sostenibili? Abbiamo discusso per impostare i progetti proprio sull’attuale contingenza economica e sul ruolo dell’Europa nell’assetto economico globale. Abbiamo anche invitato il Prof. Francesco Gastaldi che insegna Urbanistica nella Facoltà di Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia a tenere una lezione sull’evoluzione del modello “nord-est”, da quest’incontro e dai dati studiati è emerso che questo territorio è ancora il motore economico dell’Italia e che probabilmente si trova in una fase evolutiva in cui non è facile leggere con precisione i nuovi caratteri. Abbiamo guardato alla nuova sede della Diesel a Breganze come esempio positivo dove ecologia e qualità architettonica definiscono un nuovo modello di città del lavoro. In sostanza la nostra tesi è che l’unica possibilità di fattibilità e di successo per una nuova architettura sia la qualità, un’architettura mediocre con un programma funzionale improntato non sull’eccellenza ma sui grandi numeri oggi può difficilmente sopravvivere se non per poco tempo. Una seconda possibilità che offre la struttura del capannone è quella di sviluppare proposte progettuali a commento dell’esistente che mettano in valore lo spazio flessibile della struttura e la sua grande estensione dimensionale, ad esempio uno dei progetti ha esplorato la possibilità che l’arte
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informale colonizzi questo spazio attrezzandolo con nuovi solai in acciaio, box e pareti mobili. L’importanza del vintage nella cultura contemporanea e quindi dello spazio del capannone come “memoria di un passato recente” da riciclare è stata coniugata in queste proposte con soluzioni architettoniche che possano reagire velocemente al cambiamento delle esigenze funzionali. Anche in questo caso si cerca però un coinvolgimento vasto, delle forme di dialogo allargato per coinvolgere utenti che possano attraversare i confini comunali. 6 - La proprietà dell’ELBA ha presentato alcuni possibili indirizzi per la riqualificazione. Lei che ne pensa? La proprietà si è dimostrata molto disponibile al dialogo e aperta alle possibili proposte che comunque un’attività didattica poteva sviluppare. L’indirizzo guardava soprattutto allo sviluppo di attività commerciali ma di ultima generazione, anche in questo caso strutture di grande qualità architettonica e abbondante presenza di spazio aperto, alcuni gruppi hanno lavorato su questo tema. Credo sia stato molto utile per gli studenti poter conoscere anche il punto di vista della proprietà, solitamente quando si affronta un tema di progetto all’Università si struttura un dialogo con l’amministrazione ma raramente si è messi nella condizione di poter discutere con il privato. Uno dei ruoli della professione dell’architetto è proprio quello di coniugare i diversi indirizzi, le differenti aspettative, le vocazioni del territorio con le attese della proprietà, da questo punto di vista i diversi interlocutori che abbiamo avuto a Bassano e la loro compartecipazione sono stati preziosi. 7 – Quali sono i suoi consigli, oggi, per permettere lo sviluppo di un ambiente architettonico ed urbanistico più adeguato alle nuove esigenze dell’uomo e dell’ambiente? Il primo atto per essere veramente sostenibili è evitare di consumare altro suolo, anche per questo motivo ho scelto di lavorare sull’ex-Elba. In Europa se si vuole valorizzare il paesaggio e le grandi risorse ambientali va intrapresa una politica di riutilizzo delle architetture e degli spazi già compromessi evitando ulteriori espansioni. I lavori del corso, le loro molteplici proposte sono volte a dimostrare che anche in presenza di una struttura architettonica esistente o di un’area impostata si può operare con larghi margini, definire nuovi scenari. Ho avuto modo in questi anni di studiare approfonditamente questo rapporto tra sviluppo del territorio e utilizzo dell’architettura esistente, studi che ho restituito in due libri: l’uno, “Architettura parassita. Strategie di riciclaggio per la città”, evidenzia come queste tematiche siano già nell’agenda.
EX-ELBA / SCENARI. IL CAPANNONE 23
Analisi di un intervento dai grandi effetti sociali ed economici. Intervista all’architetto Tarquinio Morbiato 1 - Qual è il primo passo da fare per affrontare un progetto così vasto? La prima analisi consiste nella verifica della sostenibilità dell’intervento. Questo primo passo risulta propedeutico al successivo sviluppo progettuale ed architettonico. Nel caso del recupero di grandi strutture esistenti,sempre più spesso viene richiesto all’architetto un indirizzo sul tipo di intervento da promuovere: residenziale, commerciale, terziario.. .Questa competenza però richiede la conoscenza prima di tutto delle necessità ed esigenze della città, del quartiere e del paesaggio. Risulta quindi evidente quanta importanza venga data alla attuale figura dell’architetto che non deve soltanto progettare un edificio bello e funzionale, ma anche capire le esigenze della proprietà e della comunità. Un qualsiasi intervento di riuso di complessi architettonici esistenti deve essere sostenibile economicamente, soddisfare i committenti e gli utilizzatori finali, tutto questo deve essere valutato in un arco di tempo di minimo 15 anni. Con queste premesse sembrerebbe un’avventura impossibile! 2 - E invece? E invece una buona soluzione c’è sempre, a volte più di una. Per soddisfare tutte le esigenze servono comunque una ricerca di mercato approfondita, una buona intuizione ed una architettura funzionale. Come vede l’architetto, nel senso più comune del termine, è abbastanza defilato nell’arco del processo. In realtà un buon architetto è in grado di indirizzare la committenza, proporre e far apprezzare nuovi modi di concepire l’architettura e anche rendere conto del successo o dell’insuccesso economico delle proprie idee. 3 - Lei è stato alla presentazione dei lavori svolti dagli studenti della professoressa Marini, quali sono state le sue impressioni? Ho avuto grandi conferme alla vista dei lavori svolti, è stata fatta una analisi approfondita del progetto e dal punto di vista formale questi futuri architetti hanno molto da dire. Le idee possibili sono state tutte affrontate ed approfondite. Alcune considerazioni sull’energia grigia dell’intero processo e alcune valutazioni economiche potrebbero portare alla soluzione di quella che può sembrare un’equazione impossibile.
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4 - In base alla sua esperienza che tipo di progetto vedrebbe per quest’area? Nell’ottica di portare a termine un progetto a basso impatto economico e paesaggistico si potrebbe perseguire un insediamento misto, residenziale e in parte terziario con alcune ampie parti dedicate ad attività pubbliche di svago. Queste ultime potrebbero essere previste in quelle porzioni dell’edifico esistente che hanno caratteri formali più rappresentativi dell’architettura industriale( come la zona con copertura a shed). Vedrei bene alcuni campi da gioco al coperto, l’intento sarebbe quello di portare persone e vitalità nel cuore del complesso. Altre parti invece andrebbero sicuramente demolite. L’energia da dedicare per ripristinare le coperture esistenti ed isolare gli involucri esterni per renderli abitabili sarebbe sicuramente superiore a quella per la loro demolizione e ricostruzione con tecniche evolute. Queste soluzioni vanno comunque valutate con lo studio sull’energia grigia e con una analisi economica. Resta inoltre la variabile tempo ad indicare il giusto percorso. L’attuale congiuntura economica farebbe propendere per questa soluzione più conservativa, ma c’è sempre la possibilità che fra qualche anno, con una situazione economica più positiva, non si possa optare per un intervento ex novo come quelli già pensati ( vedi torri multipiano). Rimane comunque da considerare l’impatto paesaggistico di simili interventi al limitare di un tessuto urbano di impostazione medievale e dai caratteri tipologici così apprezzati , come il caso della città di Bassano. La committenza ha dimostrato grande responsabilità e maturità nella valutazione dei possibili progetti. Analizzare l’area da più punti di vista senza farsi prendere dalla frenesia del costruire è un merito indiscutibile e porterà sicuramente ad ottimi sviluppi. Adesso è il momento di tirare le somme e valutare in base a parametri sociali ed economici, ridurre tutto ad una semplice equazione risolvibile. La buona riuscita di questa area avrà grandi effetti su tutto l’intorno.
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La logica del passato premia poco gli imprenditori di oggi Il settore immobiliare, fino a poco tempo fa, ha dato l’impressione di essere una certezza per chi si sentiva operatore immobiliare per il solo fatto di aver creato degli AUTOMATISMI DI VENDITA ovvero perché “BASTAVA ESSERCI PER FARE”. Di fatto la capacità di gestire il proprio denaro, e/o la bravura nella gestione dei finanziamenti bancari, erano sufficienti per avviare una operazione immobiliare e concluderla con una certa sicurezza. Lo scrupolo nella pianificazione urbanistica, la qualità del costruire, la saggezza nella scelta dei siti ambientali idonei, la lungimiranza nel pensare che le scelte sbagliate restano per molto tempo e le conseguenze le subiscono tutti mentre le speculazioni passano veloci e soddisfano pochi, sembravano essere punti di riflessione seri che avremo rimandato ai posteri.
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Non abbiamo pensato che i posteri siamo noi e/o i nostri figli? Oggi però le cose sono cambiate e FORSE LA CAPACITA’ E LA BRAVURA NELLA GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE NON BASTANO PIU’. Fino a pochissimi anni fa, alcuni investitori istituzionali, qualche immobiliarista ovvero qualche piccola società costituita dai “tipici tre amici al bar”, puntavano sul fatto di iniziare un’operazione di costruzione e compravendita immobiliare e di trovarsi, con certezza, nel vortice positivo di un mercato immobiliare che sembrava non doversi fermare mai. In un certo senso era come se il proverbio che dice “attenzione a non trovarsi con il cerino in mano” fosse solo un brutto sogno. Forse per molti di questi soggetti oggi si parla di “vero incubo” che diventa tanto più angosciante quanto più gli istituti di credito reclamano gli insoluti. A questo punto non possiamo pensare che tutto sia perduto ma dobbiamo trovare le VERE ALTERNATIVE. Il SUGGERIMENTO SEMPLICE ED ESSENZAILE lo indirizziamo a tutti quegli imprenditori, investitori, operatori ecc… che hanno capito che oggi può essere ancora UN BEL MOMENTO PER AVERE OPPORTUNITA’. L’OCCHIO per vedere tali NUOVE OPPORTUNITA’ deve essere però SINTONIZZATO CON IL CERVELLO per portare la visione oltre la certezza del soldino in tasca e/o della banca che ha fiducia. In sostanza bisogna porsi degli obiettivi che, oltre a essere di tipo economico, mirino a un’attenta pianificazione basata su tutte le COMPONENTI DEL NUOVO MERCATO IMMOBILIARE. Per fare ciò, ad esempio, non basta più pensare allo sfruttamento della massima cubatura; IL VECCHIO MITO ERA “COSTRUIAMO LA MASSIMA CUBATURA COSI’ VENDEREMO MOLTI METRIQUADRATI”.
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La nuova visione deve mirare a: CAPIRE COME SI ORIENTANO LA RICHIESTA E LE ESIGENZE E RISPONDERE CON PROPOSTE ADEGUATE. Ma come si trovano le risposte adeguate?
1) Innanzitutto facciamoci un esame di coscienza: vogliamo essere tuttologi e sperare di arrivare in porto solo con LA PRESUNZIONE E CON L’AUTONOMIA DEL NOSTRO VECCHIO SAPERE O, PIUTTOSTO, DECIDIAMO DI AVVIARE UN PERCORSO ATTRAVERSO IL CONTRIBUTO DI VERE PROFESSIONALITA’ tramite le quali decidere la strada da seguire IN MODO CONSAPEVOLE E CORRETTO?
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2) Se a questo punto L’ASSILLO E’ IL COSTO DELLE PROFESSIONALITA’ SPECIFICHE CUI RIVOLGERSI PREVENTIVAMENTE poniamoci un quesito: preferiamo strapagare un terreno, un edificio da recuperare o ricerchiamo soluzioni urbanistiche/architettoniche che, più che originali e realistiche, sono strampalate ed inadeguate tanto da accontentare solo l’estro ovvero le voglie di chi le progetta? Oppure predilegiamo un percorso dove, con umiltà, ascoltiamo le analisi dei professionisti che abbiamo incaricato, utilizziamo i loro suggerimenti e con lungimiranza prendiamo la decisione finale che, in qualche caso, potrebbe essere anche quella di NON PROCEDERE NELLA DECISIONE DI CONCLUDERE UN AFFARE? IL PRIMO PENSIERO CHE OGGI AD UN INVESTITORE CONVIENE FARE, PRIMA DI INIZIARE UNA TRATTATIVA PER UN COSIDDETTO “AFFARE IMMOBILIARE”, DEVE ESSERE: LA MIA FAMIGLIA ED IO, ANDREMMO A VIVERE E A LAVORARE IN QUEL POSTO? SICURAMENTE E’ NECESSARIO DARCI UNA RISPOSTA ONESTA PER REALIZZARE VERAMENTE IL NOSTRO INTERESSE.
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Una famiglia composta da 6 persone (due genitori e quattro figli di 12, 6, 3 e 1 anno) si rende conto che la propria casa comincia a essere troppo stretta.
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Ottimizzare gli spazi per creare zone piacevoli e sufficientemente grandi per tutta la famiglia. L’abitazione è su due livelli ed è stata progettata per una famiglia da 3 persone. Gli spazi sono stati concepiti come open space con grandi vetrate che permettono al verde circostante di entrare in casa e le finiture sono state decise con criterio e gusto. Le stanze trattate sono 4: la camera matrimoniale, le due camere da letto per i figli e la cucina. prima
il progetto
1_ la camera matrimoniale: l’unico punto a sfavore è la mancanza di un mobile contenitore. Come si può notare infatti le coperte e gli altri oggetti, che comunemente sarebbero stari chiusi in un armadio, sono semplicemente appoggiati a terra. Così è stato deciso di sfruttare la nicchia presente inserendoci un armadio con mensole e vani richiudibili.
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Interior designer continua il suo percorso artistico nell’home-relooking: dallo stile essenziale ma allo stesso tempo audace, infonde tutta la sua creatività nei progetti non dimenticando note di colore e fantasie. MQ 230.00 ANNO 2005 pOsiziONe Dueville, Vicenza
2_ la camera da letto per 3 figli: questa stanza è stata “modificata” mano a mano che la famiglia cresceva. Inizialmente era la camera singola per il primo figlio, dopodiché è stato aggiunto un letto per il secondo figlio, fino ad arrivare al quarto figlio e quindi al quarto letto. La soluzione è quella di creare un letto a castello alternativo per tre ragazzi. La struttura è composta da tre parallelepipedi di legno, sufficientemente grandi per un letto, che si sorreggono tra loro. Il resto della parete è stata attrezzata ad armadio con profondi cassettoni scorrevoli e ante. Una soluzione divertente che è sempre molto gradita ai bambini. Questa tipologia di letto a castello è molto simile a quella presente nelle barche, quindi ogni notte sarà un’avventura verso sogni fantastici.
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3_ la camera da letto singola: al piano inferiore si trova uno studio, qui è stato pensato di creare una zona per il letto, con un armadio contenitore e utilizzare i tavoli presenti come scrivania. Si è riuscita a creare così una camera accogliente e funzionale, adatta per ogni tipo di esigenza.
4_ la cucina: anche qui si è sentita molto la mancanza di un mobile contenitore. Così è stata creata una mensola sotto il taglio di luce presente in modo da poterla utilizzare come piano di appoggio e inserire dei mobili chiusi sotto ad essa. La cucina vera è propria è composta da una grande isola con fuochi e lavello, e una grande nicchia nella quale sono presenti i frigoriferi, il forno, la lavastoviglie, la dispensa e il piano di lavoro. Si è pensato così di andare a mascherare il tutto con dei pannelli in vetro o tessuto che scorrono fino a chiudere tutta la nicchia.
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Sfumare i contorni fra esterno e interno Il gruppo Saccardo, operante nel settore dell’edilizia e delle energie rinnovabili, presenta questo mese tre nuove proposte abitative, dalla cui osservazione emerge uno dei tratti più affascinanti della pratica progettuale dell’azienda. Attenti sia al valore del comfort all’interno di un’abitazione che all’importanza della luce e dell’ambiente al suo esterno, le proposte Saccardo Group si concentrano sulla creazione di un forte legame tra le zone chiuse e quelle aperte di un lotto abitativo. Il sole è considerato un elemento essenziale per la serenità di un inquilino; presenza costante (così italiana) sui terrazzi e gli esterni, viene stemperato ed accolto con piacere anche dalle ampie aperture delle strutture. Sia essa sezionata in accattivanti fasci luminosi, o scomposto dai volumi dei blocchi edilizi, questa componente è sempre parte integrante del concetto di “vivere”: che altro non è, se non la stessa parola “living”. Quel termine che oggi indica spazi illuminati, ampi, pensati per muoversi in completa armonia con ciò che ci circonda, sia dentro la nostra casa che fuori.
THIENE
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Via dell’Elettronica, 12 THIENE (VI) Tel. 0445.362678 www.saccardogroup.it info@saccardogroup.it
Saccardo Group
Su progetto dell’architetto Gherardo Pertile, nuovo fabbricato di design composto da locale commerciale al piano terra di oltre 250 mq commerciali (eventualmente suddivisibile) e da appartamenti di diverse tipologie (mini, bicamere e tricamere) ai piani superiori con vero attico all’ultimo piano. Tutti gli appartamenti sono dotati di ampie terrazze che consentono la vista sul paesaggio circostante e diventano il naturale prolungamento della zona giorno. Caratteristica peculiare del’intervento sono i grandi elementi frangisole i quali oltre a riparare dal sole estivo consentono la massima privacy di ogni unità.
abitare il nuovo
SURPRISE – SCHIO E’ una costruzione di design progettata con particolare attenzione alle soluzioni tecnologiche e con finiture di pregio. Presente, tra gli altri, anche un appartamento attico con oltre 100 mq di terrazza e piscina idromassaggio.
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GINGER E FRED – LIMITROFI THIENE Questo edificio corona l’attenzione che l’azienda ha sempre riservato ai contenuti di design e all’impegno rivolto alla ricerca tecnologica, abbinando tecniche costruttive innovative ed accostamenti inediti.
Festa all’HUB: Presentazione di CASAINMENTE living way bimestrale! Si è tenuta all’HUB, la presentazione del nuovo “Format” di CASAINMENTE living way, durante il primo compleanno di un luogo unico nel suo genere. Abbiamo parlato in questo numero anche di riqualificazione industriale e l’Hub è un esempio di come si possa “vivere il cambiamento con audacia, ottimismo e collaborazione, dove le persone fanno e vedono le cose in modo diverso” queste sono state le parole per spiegare l’HUB da chi ci lavora e noi della redazione le riportiamo con entusiasmo in quanto ampiamente condivise. In un clima rilassato, conviviale, Calleidos con la collaborazione di TQ e Aster Servizi ha voluto poter incontrare di persona i propri interlocutori, per confrontarci, per poter dimostrare che siamo aperti al dialogo e convinti che relazionarci fisicamente serva a crescere insieme, riequilibrando il nostro mondo troppo tecnologico e lontano dalle sensazioni vere, umane, dettate dal cuore oltre che dalle leggi del commercio. Il primo dunque di una serie di percorsi che desideriamo intraprendere come redazione di Calleidos, lasciamo alle foto evocare i momenti più belli e ringraziamo in particolare la Scuola Waldorf Aurora, Teamforce, Michela Gruppach (my phanton chair) lo studio Cà de Mar e Dielle per la fotografia e naturalmente tutti quelli
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che vi hanno partecipato. Come promesso riportiamo anche la frase più bella che ha descritto l’evento: “incontro, dialogo e relazioni affettive... grazie HUB!”
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15° GALLIO FILM FESTIVAL del cinema italiano opere prime “I soldi non contano: contano le idee” Ma a Gallio si fa resistenza, quella vera. Non ci sono soldi? Ridimensioniamo il budget e andiamo avanti. Non ci possiamo permettere l’impennnata del costo necessario per affitare il Cineghel? Andiamo ad Asiago al Grillo Parlante (un immenso grazie alla Parrocchia di Asiago), dove non siamo andati per fare “un salto di qualità”, perché della qualità al Gallio Film Festival, Sergio Sambugaro, direttore artistisco, ne ha sempre fatto uno dei criteri fondamentali del suo lavoro di selezione dei lungometraggi. L’anima del Gallio Film Festival è forte, l’aria che si respira è sana, piena di talento e diventa quasi magica quando in sala, come semplice spettatore e con la grazia che si addice ad un grande maestro, Ermanno Olmi si lascia emozionare dal film “Corpo Celeste” .
photo CALLEIDOS.it
Mai come quest’anno il Festival ha lanciato un messaggio di speranza e di voglia di veder crescere il cinema italiano premiando come miglior attore e miglior attrice due adolescenti impeganti in ruoli importanti: Miglior attrice Yile Vianello per la sua intrerpretazione di Marta nel film “Corpo Celeste” e Luigi Fedele per la sua interpretazione di Nicola nel film “La pecora nera”.
Gallio è un piccolo ma prezioso pezzo della cultura cinematografica italiana; qui arrivano le opere prime, i lungometraggi d’esordio dei giovani (e anche meno giovani) registi; a Gallio si vedono pellicole che probabilmente non si vedranno mai, se non in quei pochi cinema di nicchia che una volta si sarebbero detti “d’essai”.
Il Festival ha bisogno di fondi, e ringrazia quelle persone, quei cittadini responsabili, entusiasti e generosi, che di tasca propria hanno deciso di sostenerlo, ma ha soprattutto ha bisogno di tanta gente che lo segua, che lo difenda e che lo aiuti a crescere. Per questo è nata l’Associazione Festival di Gallio che ha lo scopo di promuovere, valorizzare e lavorare per il Festival alla quale, tutti quelli che vorranno potranno iscriversi (info su www. galliofilmfestival.it) e in questo modo sostenere un’importante pezzo della nostra cultura. Comunque, come dice il nostro slogan: a Gallio “non contano i soldi, contano le idee”. È con le idee forti, sane e belle ci si costruiscono mondi interi e si creano comunità come quella che sta’ nascendo intorno al Gallio Film Festival.
Al Gallio Film Festival non vengono i “volti noti”, non ci sono i registi di fama, quelli che ossessivamente chiedono le riviste patinate per concederti l’onore di un trafiletto: qui vengono quelli che poi diventeranno i volti noti del cinema italiano. Come è stato con Diritti e con Crialese.
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Ma quest’anno questo importantissimo pezzo di cultura - e non di glamour o di gossip, come troppo spesso sono i grandi festival finanziati con soldi pubblici - ha rischiato di non esserci. Questo è accaduto per l’incapacità della politica e delle istituzioni di comprendere l’urgente necessità di mantenere in vita la cultura, di preservare ognuno una piccola parte del patrimonio materiale e immateriale della cultura italiana, mai come ora messa in difficoltà dall’ostentazione della mediocrità.
miglior attrice: Yile Vianello photo Roberto Rossi
I premi della 15° edizione del Gallio Film Festival
La giuria della 15° edizione del Festival
Premio del Pubblico al Film Passannante di Sergio Colabona Premio miglior Film a Lettere dal deserto – Elogio delle lentezza, di Michela Occhipinti Premio miglior Regia a Corpo Celeste di Alice Rohrwacher Premio miglior Sceneggiatura a Into paradiso di Paola Randi Premio Miglior attrice a Yile Vianello per l’interpretazione di Marta nel film Corpo celeste di Alice Rohrwacher Premio Miglior Attore a Luigi fedele pr l’interpretazione di Nicola nel film La pecora nera di Ascanio Celestini
Presidente: Emidio Greco (regista) Membri Gianluca Arcopinto (produttore) Fabio Rosi (regista) Elisabetta Pandimilglio (regista) Gabriella Gallozzi (giornalista) Piersandro Pallavicini (scrittore) Paolo Cottignola (montatore)
La sensibilità di CALLEIDOS abbraccia la cinematografica italiana contribuendo alla buona riuscita dell’evento “Gallio Film Festival”, grazie alla partecipazione dello Staff della casa editrice. Una manifestazione all’insegna della cultura, con un’anima così nobile che anche noi abbiamo deciso di iscriverci all’associazione e invitiamo tutti i nostri lettori a seguire quest’iniziativa.
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Chalet Berga la tua casa nel cuore di Asiago
A soli due passi dal centro storico di Asiago, all’interno della nuova lottizzazione Berga posta a ridosso della verde vallata che protende verso Camporovere e Canove, sorge questo splendido chalet, piccolo contesto di sole sei unità abitative indipendenti che rispecchiano fedelmente l’architettura “tipo” che Alpina immobiliare ha proposto nell’ultimo deccennio, sempre al passo coi tempi e con le innovazioni del mercato.
Realizzazione e vendite: Alpina immobiliare S.I.CO. Spa Piazza II° Risorgimento n° 3 36012 Asiago (VI)
Affacciati sul verde antistante, proponiamo due splendidi duplex mansardati caratterizzati da zone giorno con caminetto ed ampie terrazze ideali per pranzare all’aperto e dotate di ulteriore caminetto esterno, tre bagni tutti finestrati, tre camere mansardate con poggioli panoramici, garage e cantina.
Tel. 0424.462300
Le finiture riprendono i materiali tipici della tradizione locale sapientemente accostati a quelli innovativi ed eco-compatibili a garanzia di un’elevata qualità; ne sono un esempio i rivestimenti in sasso lavorati singolarmente a mano, le strutture in legno, i marmi locali, il cappotto esterno, i pavimenti in tavole di legno in essenza rovere o larice, le ceramiche pregevoli, le tapparelle elettriche a vantaggio del confort acustico, i caminetti interni ed esterni già istallati, i basculanti elettrici dei garage, ect.
www.alpinaimmobiliare.it info@alpinaimmobiliare.it 42
L’ottima esposizione, la generosità della metratura interna, la particolare cura riposta anche nei più piccoli dettagli, garantiscono qualità, benessere e confort destinati a durare nel tempo.
casa vacanza
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Residence laguna Blu Il frontemare che ti fa sentire in cielo
A brevissima distanza da Caorle, incastonata tra le località di Porto Santa Margherita e Duna Verde, sorge la nuovissima urbanizzazione del Lido Altanea, una moderna località turistica. L’insediamento turistico si sviluppa su un’area di oltre 100 ettari, concepito e progettato come un villaggio dalla moderna architettura, in perfetta armonia con il territorio e la natura in cui è inserito.
ALTANEA
Viale degli Aironi, 10 30021 - Altanea (VE) Tel. 0421.260357 Fax 0421.489492 44
Piazza Padova, 3 30021 Caorle (VE) Tel. 0421.212291 Fax 0421.217526
Luna Rossa Altanea
Immobili al piano terra o primo di tipo bilocale o duplex, ampi giardini esclusivi, posto auto e piscine. Soluzioni immobiliari curate nella modalità di costruzione e valorizzate nell’aspetto architettonico. Magnifica posizione.
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Lido Altanea si presenta ai turisti con eleganti e curati giardini, piscine e costruzioni basse curate nei minimi dettagli e con preziose finiture. Un luogo di vacanza e relax per chi desidera un soggiorno tranquillo a contatto con la natura. Tanti i percorsi pedonali e ciclabili, ampi ed illuminati, che consentono di raggiungere comodamente la vicina località di Caorle. Nella magnifica posizione del residence Laguna Blu diventa realtà il sogno di abitazioni indipendenti ideali per la tua vacanza dove si può godere delle innumerevoli attrazioni che questa località sa offrire.
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Superficie commerciale 57,50 mq. Giardino 80,44 mq.
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Superficie commerciale 118,15 mq. Giardino 88,00 mq.
Sardegna Il programma Casa Investimento nasce dal desiderio di offrire un prodotto all’avanguardia, che sfrutti appieno le possibilità che oggi un investimento immobiliare consente. Gli immobili che rientrano nel programma Casa Investimento sono il risultato di un’attenta ricerca delle migliori condizioni di mercato effettuata a più livelli. - ricerca delle location che presentano particolari condizioni di rivalutazione a breve e medio termine - strutture realizzate a regola d’arte, per garantirne il valore sia dal punto di vista estetico che qualitativo - prezzo assolutamente competitivo, grazie ad accordi diretti con le imprese costruttrici - studio di soluzioni di finanziamento con mutui particolarmente vantaggiosi - gestione dell’immobile, della manutenzione alla cura delle affittanze
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Numero Verde 800 900 295 www.casainvestimento.it
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Anelli contemporanei. Design e tendenze da tutto il mondo
Le nuove boutique
Creati da artisti e artigiani costantemente tesi a trascendere i limiti della propria disciplina, molti di questi anelli sono realizzati con materiali insoliti (dagli insetti ai fiori al legno); in altri, i materiali tradizionali sono utilizzati in maniera singolare, per esempio incastonando diamanti all’interno del cerchio; altri ancora sono fatti in modo tale che non è possibile indossarli.
Da tempo moda e design cercano di incontrarsi: mentre il design è affascinato dalla capacità della moda di creare miti che si rinnovano a ogni stagione, creando oggetti “leggeri”, da usare e sostituire, la moda si impegna ad ampliare il suo campo d’azione a tutto ciò che riguarda la qualità della vita quotidiana, sperimentando la creazione di oggetti di design e elementi d’arredo.
Le opere illustrate stimolano l’immaginazione sfidando princìpi e norme tradizionali. Dai più semplici ai più complicati, da quelli indossabili a quelli che non lo sono, ciascuno di questi anelli è stato pensato ed elaborato in un modo particolare e irripetibile. Il presente volume si pone dunque come una bella e articolata rassegna di opere e di nomi tra i migliori della gioielleria artistica contemporanea.
Il progetto dello showroom di una griffe di moda rappresenta il punto di incontro tra questi due mondi creativi. Un esempio milanese è quello di Dolce Gabbana che affida a David Chipperfield e Ferruccio Lariani l’immagine del loro tempio: il risultato è un gioco di contrasti che vede scale minimaliste di basalto nero e lampadari di vetro soffiato. Ma gli esempi contemporanei di maggiore interesse e innovazione si trovano in Giappone.
Autore: Bingham Neil Editore: Idearte
Autore: Estrada Nicolas Editore: 24 Ore Cultura
Lungo la strada della moda di Tokyo, Omotesando, due grandi maison hanno costruito da zero le loro sedi: l’architetto Jun Aoki per Louis Vuitton ha realizzato una edificio / contenitore trasparente che unisce tecnologia moderna e tradizione locale e , nella vicina via Aoyama, gli svizzeri Herzog e De Meuron per Prada hanno progettato un enorme prisma a rete.
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150 anni di design. Arredamento d’autore
Autore: Wellner Martin - Mehlhose Andrea Editore: Tandem
150 Anni di Design presenta l’evoluzione e gli highlight degli ultimi 150 anni di storia del design del mobile in una retrospettiva a partire dalle ultimissime tendenze. Accanto ai classici, ai fenomeni noti e a quelli emergenti, il volume propone lo straordinario e l’ordinario, il prodotto di massa e l’avanguardia. Questo volume presenta i più importanti sviluppi e le personalità di spicco per quanto riguarda l’arredamento degli ultimi 150 anni, partendo dalle ultime tendenze attuali. I riflettori sono puntati su numerosi capolavori di design a partire dalla serie Heaven di Emu, famoso disegnatore italiano, fino a creazioni in laminato e cartone che non consideriamo più come innovative, ma che hanno largamente influenzato l’arredamento delle abitazioni del nostro tempo. Brevi testi e più di 900 splendide illustrazioni accompagnano i progetti uno per uno, mentre alcuni approfondimenti scritti da esperti sui temi e gli stili di maggior interesse consentono di tenersi aggiornati e fanno di questo volume un vero e proprio punto di riferimento. Fremdkörper è uno studio di design di Colonia fondato nel 1996 da Andrea Mehlhose e Martin Wellner. Parallelamente a lavori commissionati nel campo della grafica, del product design e del corporate design, lo studio attualmente realizza progetti propri che puntano a ribaltare in maniera creativa le aspettative tradizionali. Con questa intenzione programmatica Fremdkörper propone una panoramica su centocinquant’anni di storia del mobile in cui non solo è possibile ritrovare i classici ben noti, ma anche farsi sorprendere dal quotidiano e dall’avveniristico.
Bioenergetic Landscape Autore: Marco Nieri Editore: Sistemi Editoriali
La relazione uomo-natura e la convinzione che il contatto con le piante abbia un effetto positivo sulla salute fisica e mentale dell’uomo ha sempre suscitato grande interesse fin dall’antichità. Di questo è convinto anche Marco Nieri, ecodesigner, che partendo da un attento studio della Biosfera e dell’elettromagnetismo vegetale, unito ad un preciso e sensibile strumento di misura biofisica (l’antenna Lecher), è arrivato alla realizzazione del “Bioenergetic Landscape”, una tecnica che consente di ottenere il massimo beneficio dalle emissioni elettromagnetiche delle piante, collocate esternamente e internamente agli edifici. Sono numerose anche le ricerche nell’ambito della psicologia e della fisiologia che dimostrano come l’esposizione agli ambienti naturali e ai giardini terapeutici in particolare (healing garden), consenta il recupero dalla fatica attenzionale e dallo stress psicofisiologico. Il Bioenergetic Landscape introduce una nuova modalità di consapevolezza nel nostro rapporto con il mondo vegetale, basata su principi energetici. La tecnica permette di realizzare giardini bioenergetici, spazie verdi dove è possibile massimizzare i benefici che si ottengono dalla presenza soprattutto di alberi scelti e collocati in specifiche posizioni dopo precisi rilevamenti, amplificando e diffondendo nello spazio circostante le loro proprietà energetiche in grado di influire in maniera diversa su ciascun organo del nostro corpo. Questa tecnica non solo rappresenta uno strumento efficace per realizzare parchi e giardini dotati di effettive qualità terapeutiche, ma consente anche di verificare lo stato di salute delle piante ed effettuare test di compatibilità al fine di individuare i prodotti più efficaci per la loro salute e cura.
Interior Italia. Belle case da vivere
Emozioni di Pietra
Trenta case di carattere, dove nulla è scontato e dove tutto (o quasi) è molto italiano. Trenta case d’autore che illustrano lo stile dell’abitare urbano da Torino a Milano, da Venezia a Roma, da Napoli a Bari. Attraverso quattro coordinate altamente esemplificative del gusto del vivere in Italia - la passione per il collezionismo, il comfort ricercato delle atmosfere glamour, la contaminazione eclettica di stili e arredi, il design - gli autori fotografano lo stile di vita di alcuni protagonisti del professionismo italiano: stilisti, art director, imprenditori, designer, architetti, galleristi, antiquari e collezionisti, guru della comunicazione o dell’arte contemporanea, anticipatori di tendenze e di nuovi modelli di abitare. Modelli che possono essere utilizzati come fonte d’ispirazione per arredare o rivisitare il proprio spazio domestico. “La casa è il nostro regno, ma è anche lo strumento attraverso cui comunichiamo chi siamo, cosa facciamo e cosa vorremmo fare ... Questa capacità di essere diversi pur nell’uniformità, l’abilità di scegliere quell’oggetto, quel quadro, quel colore per affermare la propria cifra stilistica e culturale fanno di ogni casa italiana un luogo di suggestione”.
Racconti sull’Indonesia o la Siria, Berlino o Berkeley, Angkor o Mozambico, Cosenza o Minas Gerais scritti con la lente dell’architetto e con l’emozione del viaggiatore.
Autore: Catalano Patrizia, Thoreau Henry Editore: Mondadori Electa
Autore: Paola Coppola Pignatelli Editore: Magi Edizioni Scientifiche
Scritti nei vari anni ma accomunati dalla stessa passione per l’altrove, per il diverso, per il luogo di cui non si sa ancora ma da cui ci si aspetta molto. Racconti di viaggi. Ricordi di uno specifico luogo, del clima fisico e culturale di un certo momento, del contributo delle persone incontrate ma soprattutto delle impressioni e delle emozioni suscitate dalle città e dai paesaggi. Viaggi di ieri e di dieci anni fa. Viaggi che qualcuno farà domani. Non ha importanza. Ieri è già il passato in un mondo che cambia continuamente e quello che si vedrà domani si intravede già oggi. I monumenti come luoghi dell’immaginario, le città storiche come specchi della nostra psiche, l’architettura delle città moderne come indizio delle trasformazioni della società. Un libro che può dirsi di architettura perché comprende i paesaggi e le città, i luoghi e i non-luoghi in una visione che genera emozioni sempre nuove, pone domande, definisce problemi, chiede soluzioni e cerca commenti. Ma, principalmente, è un libro sulla comunicazione in cui ogni luogo svela le aspirazioni della società e ne denuncia la visione del mondo.
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Fiere Italia 2011 DALL’ 8 ALL’11 – RHO (MILANO) MACEF - 91° EDIZIONE Salone Internazionale della Casa DALL’ 8 ALL’12 - PORDENONE OUTLETCASA Salone dell’Arredamento, complementi d’arredo, edilizia, della ristrutturazione e della manutenzione degli edifici
settembre
DAL 17 AL 25 – MONZA MIA - 66° MOSTRA ARREDAMENTO Rassegna Internazionale dell’arredamento DAL 20 AL 24 - BOLOGNA CERSAIE Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno DAL 21 AL 24 - VERONA MARMOMACC – 46° EDIZIONE Principale evento internazionale dedicato alle aziende del settore lapideo, designer ed operatori del settore DAL 24 AL 3 - UDINE CASA MODERNA - 58° EDIZIONE NAZIONALE L’abitare in evoluzione: lo stile della casa italiana, il gusto, il design ed il piacere dei vivere
DAL 5 ALL’8 – RHO (MILANO) MADEExPO - MILANO ARCHITETTURA DESIGN EDILIZIA Manifestazione fieristica internazionale dedicata all’architettura, all’edilizia e al design DALL’8 AL 16 - PADOVA CASA SU MISURA - 20° EDIZIONE Mostra mercato arredo e complementi
ottobre
DAL 15 AL 19 – VERONA ABITARE IL TEMPO Mostra internazionale per le soluzioni d’interni. Soluzioni d’arredo, rifiniture d’interni e decorazione d’interni DAL 20 AL 22 - RIMINI SUN - 29° SALONE INTERNAZIONALE DELL’ESTERNO Salone internazionale degli arredi per esterni e delle attrezzature per l’outdoor. Progettazione, Arredamento, Accessori
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Th Center. La torre per uffici nel Parco Sud Professione fantasia. Arredi per ambienti originali La gravità del tempo. Mostra personale di Matko Vekić Residence Le Betulle
Photo Elisa Shebaro
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dicembre 2010 - GeNNAiO 2011
Sedia Barcelona Professione fantasia Design quotidiano Il rame Oro materiale SpazioCasa 2011 mostra del mobile, arredamento e casa Vivi la Casa Un evento per chi abita Residence Le Betulle ARTE ACCESSIBILE
ANNO VI
SimpleTable JoeVelluto
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GENNAIO 2011 - FEBBRAIO 2011
- Vicenza città bellissima. Souvenir e memorabilia - Additional Living System - Harry Bertoia - Il valore spirituale e simbolico dell’acqua Il Calcestruzzo solidità strutturale plastica
Carrè
anno Vi
Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 3
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marzo duemilaundici
- Il giardino in primavera - Tiemme - Il sole in ogni casa - Il gesso - Greenbuilding - Home Stager - Progettare la ristrutturazione Diquigiovanni si rinnova
ongaro casa oltre il giardino, un mondo di vasi
aNNo Vi
Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 10
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a p r i l e - m ag g i o 2 0 1 1
Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #16 - Agosto -settembre 2011
La pietra naturale
Th Center. La torre per uffici nel Parco Sud
a p p l i c a z i o n i , i d e e , p ro d o t t i e t e n d e n z e p e r l a C a s a
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Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #15 - giugno-luglio 2011
Cittadella dello Sport. L’edilizia in armonia con l’ambiente
Un nuovo modo di conoscere casa Come vestire la tua casa e il tuo business
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Un modo Esclusivo di vivere la Casa
Immagine tratta da “ancore” Università IUaV di Venezia
la maddalenasa pag. 20
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