Casainmente Livingway n° 19 by Calleidos

Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 4 #19 - FEBBRAIO-MARZO 2012

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Rivista di informazione del settore casa Febbrio - Marzo 2012 - ANNO 4 #19 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217

Società editrice / redazione: Calleidos S.r.l. via Aldo Moro, 54 - 36035 Marano Vicentino TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 www.calleidos.it info@calleidos.it direttore reSponSabile: Giuseppe Grolla direttore editoriale: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it Stampa: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. hanno collaborato: Daniele Berlato Giuseppe Grolla Lorenzo Grassotto Luca Sartori Mara Capitanio Maria Vitella Silvia Sella Stefano Battistella Stefano Bogotto Teresa Dardo

Diffusione

E’ vietata la riproduzione anche parziale del contenuto pubblicitario senza autorizzazione dell’editore. L’editore non è responsabile del contenuto pubblicitario stampato ed è sollevato in qualsiasi caso da responsabilità civile o penale nei confronti dei lettori o di terzi. Web: www.casainmente.it/magazine/living e-mail: info@casainmente.it Voip: casa in mente - calleidos

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06 Rinascimento... rUbriche

10 SpazioCaSa 36 Eventi Loft Life 56 Complesso Ex-Elba 48 Marmo: una pietra splendente...se ben curata 70 Coibentare per risparmiare 74 Un casa...per la vita 76 progettare la ristrutturazione: le scale 80 Libri 82 Fiere italia 2012 professionisti

20 HoME RELooKiNG. interventi mirati per un lifting ben riuscito 22 il recupero: il mezzo per impostare il futuro.

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08 arredamenti Rossi 09 alpina immobiliare 24 Sardegna 26 iL Voip. Voice over ip 28 FoNia 29 Diquigiovanni 30 Sfumare i contorni fra esterno e interno 32 Cambiano i tempi anche per la sicurezza nei cantieri 34 Cazzola Stefano. impianti elettrici 35 ongaro Casa 51 Tiemme 52 Tendaggi zanrosso 53 archinterni 54 architettura della casa...alla ricerca del “grado zero” 58 Energia solare ed energia elettrica 60 D.p.S. Qualità e sicurezza in ogni casa 62 Sole, Luce, Energia...uguale fonte rinnovabile. 64 NG tendaggi 65 iGVi 66 iM.Ca. Comfort secondo natura 68 Residence Laguna Blu 72 Linea ceramica 83 FpL

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Rinascimento... Il primo numero dell’anno 2012, il numero 19 di living way. Come tutti sapete la rivista si occupa del settore casa e, mai come quest’anno, casainmente è al centro dell’attenzione per chi è abituato a cercare soluzioni e nuove idee per la propria casa. Sono iniziati gli eventi loft live aperti al pubblico di cui casainmente è media partner. Troverete in questo numero il tema di cui si è parlato il 20 gennaio scorso a Vicenza nella suggestiva location dell’MT 55, un loft di Vicenza rinato secondo i metodi della “ristrutturazione a basso costo”, primo tra i temi che si tratteranno agli eventi e che tanto interessano alla redazione, e in particolare ai lettori che si sono identificati nelle nostre sceltte. Parlare di casi concreti, di temi che portano alla risoluzione di bisogni, siano essi razionali come per esempio la ristrutturazione, siano invece essi dettati dalle emozioni, come quelle che possono suscitare il design, le forme, la luce che, in questo numero, trovano grande enfasi con la collaborazione di “Spazio casa”, la fiera più importante del settore casa di Vicenza nella quale vi aspettiamo tra il padiglione B ed il padiglione F. In fiera ci riconoscerete grazie ad alcuni totem e stampe che rappresentano il “Rinascimento”, richiamato anche nella copertina della rivista. Vogliamo inaugurare in questo modo una nuova stagione nella quale CASAINMENTE living way si distingue nel cambiamento proponendo sempre più i temi rivolti a risolvere i reali bisogni di coloro che gravitano nel settore casa. Aumenta la nostra attenzione anche per il sociale, affrontata in questa uscita parlando del progetto centro aiuto alla vita di Dueville, perchè Rinascere vuol dire anche avere una casa...per la vita.

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Oltre alla grande novità 2012 rappresentata da Spazioluce, Spaziocasa propone ogni anno eventi, convegni e iniziative dedicati al mondo dell’arredamento e degli sposi. Al mondo della sedia sono dedicate le due mostre “My panton chair” e “Authentic icons”. La prima è dedicata alle interpretazioni che artisti, designer e creativi hanno dato della celebre “Panton chair”, uno dei prodotti più noti del XX secolo. Pensata dal designer danese Verner Panton già alla fine degli anni ’50, la “Panton Chair” non venne subito messa in produzione poiché non si pensava fosse possibile che, attraverso l’uso di un unico stampo, si riuscisse a realizzare una sedia a sbalzo. All’inizio la forma, oltre ad incuriosire, spaventava perché una forma così insolita sembrava sfidasse le razionali leggi della gravità. Le prime sedie furono dunque prodotte solo nel 1967, in poliestere rinforzato con fibroresina.

La prima serie fu prodotta in sette colori vivaci che descrivevano ed esprimevano il sentimento “Pop” dei tempi. La versione attuale è prodotta dal procedimento di stampa seriale a iniezione in polipropilene completamente riciclabile. La Panton, nel corso dei 50 anni, si è evoluta per materiali, colori e fantasia, ma la sua forma è rimasta uguale, in modo da essere riconoscibile per tutti. Nel 2011 Cattelan Arredamenti ha bandito un concorso per rileggere con una sensibilità contemporanea la “storica” sedia. Le trenta migliori interpretazioni della Panton saranno in mostra al Padiglione B e 10 fortunati visitatori ne potranno vincere una partecipando al concorso “My Panton chair”.

Sempre in collaborazione con Cattelan Arredamenti è stata realizzata “Authentic icons”, un excursus attraverso le sedie prodotte dallo storico marchio Cassina e disegnate da designer quali Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Vico Magistretti, Gio Ponti, Philippe Starck e tanti altri. Complementi d’arredo e utensili preziosi saranno invece i protagonisti della mostra dedicata all’argenteria Adinolfi che, nata nel 1966 a Torri di Quartesolo (VI) utilizza ancora oggi tecniche artigianali antiche che consentono la realizzazione di oggetti d’ispirazione classica o settecentesca. Di grande interesse gli incontri realizzati in collaborazione con VAGA - Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza - “Il Gioiello di Vicenza” e “Vicenza 2030”, con il Centro Produttività Veneto su materiali e soluzioni innovative per il settore dell’arredamento, dell’illuminotecnica e della bioedilizia, con Federmobili “Quali strategie per la distribuzione indipendente?”, con A.N.A.B. - Associazione Nazionale Architetti di Bioarchitettura - “Comfort abitativo e salute”, con WolfHaus “Edifici prefabbricati in legno con bilancio energetico positivo a prova di sisma” e con Casaclima “Costruire intelligente e benessere abitativo”

All’interno di “Spazioaperto”, l’area dedicata alle soluzioni per esterni, si terranno invece una serie d’incontri realizzati in collaborazione con Slow Food Veneto su erbe aromatiche, polente, risotti, pane, orzo e birra. PROGRAMMA Domenica 05/02 ore 11.00 - Erbe aromatiche ore 18.00 - L’orto cittadino e l’orto scolastico Lunedì 06/02 ore 18.00 - Le polente venete Martedì 07/02 ore 18.00 - Educazione sensoriale Mercoledì 08/02 ore 18.00 - La biodiversità nei progetti Slow Food Giovedì 09/02 ore 18.00 - Risi, risotti e risate: i risi del Veneto

Venerdì 10/02 ore 18.00 - Il Pane, protagonista in tavola Sabato 11/02 ore 11.00 - Lo spazio abitativo “buono, pulito e giusto” ore 18.00 - Giochiamo con i sensi (dedicato ai bambini) Domenica 12/02 ore 11.00 - Giochiamo con i sensi (dedicato ai bambini) ore 18.00 - L’orzo e la birra della Val Belluna

Da mercoledì 8 a Domenica 12 Febbraio Altrettanto denso d’eventi è “Sposiamoci”, il salone degli sposi, con il concorso “Sposati in un flash” a cura di CNA Vicenza, in cui il pubblico voterà le foto più belle di matrimoni realizzate da fotografi professionisti e potrà vincere un abito da sposa e uno da sposo. Sempre CNA Vicenza organizzerà un set fotografico in cui coppie di visitatori si potranno far ritrarre in una sorta di anteprima del matrimonio.

Verrà poi riproposta l’iniziativa “Fiera Vicenza Educational”, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Vicenza e l’Associazione Artigiani di Vicenza, che prevede dei laboratori creativi per bambini delle scuole elementari di Vicenza il giovedì e il venerdì mattina e per bambini accompagnati dai genitori il sabato e la domenica.

Il settore illuminazione rappresenta una delle eccellenze italiane: un connubio tra design, tecnologia, storia ed arte nel quale il Veneto recita un ruolo importante con una filiera che coinvolge più di 150 aziende. Oggi, qualsiasi progetto abitativo che possa dirsi tale, non può tralasciare l’aspetto illuminotecnico. L’illuminazione ha la capacità di caratterizzare gli spazi ed esaltare ogni scelta d’arredo. SPAZIOLUCE è un progetto interamente dedicato all’illuminazione residenziale, una vetrina esclusiva per gli operatori del settore illuminazione, destinato a diventare un appuntamento fisso all’interno di Spaziocasa. Il concept di SPAZIOLUCE è basato sulla sinergia tra contenuti commerciali ed «emozionali». Posizionato al centro del Piazzale Ovest, di fronte all’ingresso principale della Fiera di Vicenza, SPAZIOLUCE sarà caratterizzato da un’installazione di light art realizzata da Daam Studio con la tecnica del videomapping che creerà, attraverso suggestivi giochi di luce, una particolare atmosfera sia all’interno che all’esterno della tendostruttura.

Daamstudio si occupa da ormai quasi un decennio di comunicazione creativa e design grafico per aziende e realtà operanti nel mondo del design, della moda e dell’industria. L’approccio è visivo, molto influenzato dalle arti e improntato all’estetica non fine a sé stessa ma finalizzata a creare un’esperienza “ludica” nel destinatario: è convinzione dello studio infatti che, più che i processi di marketing, sia la percezione visiva a determinare i meccanismi di scelta. Ne deriva una visione utopicamente artigianale del fare comunicazione, difesa caparbiamente: ogni progetto nasce all’interno di un ambiente che ha più a che fare con il laboratorio di un artigiano che con un’agenzia di comunicazione, immagine oggi forse anche fin troppo abusata, ma l’unica realmente verosimile. La creatività viene coltivata come unica risorsa valida per affrontare la crisi di un sistema che ormai ha atrofizzato il gusto e l’ingegno, sia che si manifesti in progetti d’immagine, disegno grafico, illustrazione, video o web design.

Lo studio guarda inoltre con interesse alla contaminazione tra le varie discipline creative al fine di creare ambiti di lavoro sempre nuovi e consolidare il network di collaboratori lo affiancano. Via G.Marconi 19B, Thiene (VI) Tel. e Fax 0445 220842 www.daamstudio.com

ARES s.r.l. Ares nasce dalla volontà di distribuire sul mercato del Veneto un sistema d’illuminazione a led di qualità, realizzato in Italia da un’ Azienda Italiana: GPE. GPE attiva da 25 anni nel settore fotografico. Dal 2000 approfondisce la conoscenza la tecnologia Led che sperimenta in ambito fotografico in collaborazione con l’azienda Americana CREE. Con la competenza acquisita in questi 10 anni ha sviluppato soluzioni illuminotecniche per la casa, l’industria, l’arredo urbano ed il contract e si inserisce nel mercato dell’illuminazione Led con una vasta offerta di articoli seguendo con attenzione tutte le fasi produttive e poter essere così un riferimento per architetti, designer, e professionisti del settore.

D-CARRIER (2000-2007) Alla fine degli anni ’90 GPE (Gregoris Photographic Equipment), continua la sua ricerca e perfeziona una nuova tecnologia di stampa da applicare ai mini laboratori tradizionali per convertirli alla stampa di foto digitali di alta qualità. Nel 2000 GPE in collaborazione con EPSON brevetta il sistema D-CARRIER che utilizza display LCD. Negli anni successivi ne verranno installati più di 6500 in tutto il mondo. Con la nascita di nuove sorgenti Led, Gregoris, nata per supportare e migliorare lo sviluppo dell’immagine nell’arte fotografica, decide di reinvestire la propria esperienza, competenza e precisione nel mondo dell’illuminotecnica. Dall’intuizione di Tobia Scarpa nasce il progetto di ricavare forme essenziali scavando, come uno scultore, blocchi di materia. E’ da questo progetto che nasce la linea di lampade da interno “QUASAR” presentata a Euroluce 2010 e pubblicata su led.nowmagazine.

CIME ELECTRO SERVICE un partner nei materiali per la gestione dell’energia elettrica è un’azienda specializzata nella distribuzione di materiali e soluzioni per la gestione dell’energia elettrica. Sin dal 1969 dedichiamo tutte le nostre energie per rendere più facile il lavoro degli operatori del settore fornendo consulenza e supporto per affrontare, giorno dopo giorno, le esigenze della loro professione tenendoli sempre in contatto con il futuro. Un impegno che va in una precisa direzione: vincere insieme la sfida del mercato. Siamo un gruppo con sede a Vicenza e 10 punti vendita presenti capillarmente sul territorio Veneto per rispondere alle richieste sia dei professionisti dell’elettricità come pure alle esigenze delle aziende industriali con prodotti, tecnologie e servizi sempre più completi, efficienti e tecnologici. Soluzioni innovative per diffondere e gestire l’energia elettrica nel rispetto dell’ambiente. Oggi in Cime Electro Service SpA convergono la competenza, la professionalità, l’energia e l’entusiasmo di una struttura dinamica ed efficiente, una realtà completa e all’avanguardia capace di anticipare le richieste dei clienti ed offrire un’ampia gamma di prodotti di qualità per risultati altamente professionali. Un impegno quotidiano per cogliere ogni esigenza espressa dal mercato. Siamo quindi un’azienda multispecialista che spazia dai materiali per la realizzazione degli impianti elettrici nell’edilizia civile ed industriale integrati con le componenti tecnologiche legate alla domotica, alla climatizzazione ed alla illuminazione. Inoltre ci occupiamo di risparmio energetico e di efficienza nella gestione della energia offrendo consulenza e prodotti per il fotovoltaico e per tutte le altre fonti rinnovabili di energia. Consulenza e prodotti sono inoltre disponibili anche per la gestione dell’automazione industriale per i sistemi di gestione e controllo di macchine e processi industriali.

Tutto questo è integrato in un sistema logistico che garantisce, ad oltre diecimila clienti, la disponibilità costante e sistematica dei vari prodotti ed un servizio giornaliero di consegna del prodotto veloce e puntuale in qualsiasi località. Cime Electro Service SpA è quindi un partner globale nei materiali per la gestione dell’energia elettrica.

MT ILLUMINAZIONE S.R.L. La nostra azienda è specializzata nella produzione e vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di articoli per l’illuminazione di interni. Con alle spalle una consolidata esperienza produttiva e commerciale all’ingrosso sia nel mercato nazionale che internazionale, abbiamo deciso nel 2009 di aprire un nostro punto vendita esponendo esclusivamente modelli di nostra produzione, entrando così in diretto contatto con la clientela privata, alla quale possiamo così garantire un servizio particolare offrendo infatti la possibilità di personalizzare i nostri modelli in base alle esigenze del cliente. La linea di prodotti che proponiamo si caratterizza soprattutto per la tipologia dei materiali utilizzati tra i quali particolare importanza assume il cristallo. Abbinando infatti materiali raffinati e preziosi con finiture moderne e sorgenti di luce innovative come i led, abbiamo creato una collezione molto versatile ed originale che bene si accosta sia agli arredamenti classici che moderni. Invitiamo quindi la clientela a visitare il nostro showroom in Via Papa Giovanni XXIII di Fiesso d’Artico (VE) dove poter visionare ed acquistare direttamente tutti i nostri prodotti a prezzi altamente competitivi. MARCHI CHE PRESENTEREMO IN FIERA: Il nostro marchio MT ILLUMINAZIONE SRL

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CONCORSI

LUNEDì 6 FEbbRAIO 2012 Ore 14.00 Sala Trissino Convegno: “Quali strategie per la distribuzione indipendente?” A cura di Fiera di Vicenza e Federmobili Ore 17.00 Sala Trissino 1° Workshop: “Materiali e soluzioni innovative per il settore dell’Arredamento” A cura di Fiera di Vicenza e Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto (CPV)

Ore 17.00 Sala Palladio Convegno: “WolfHaus Case energy + - Edifici prefabbricati in legno con bilancio energetico positivo a prova di sisma” A cura di Fiera di Vicenza e Wolf System Ore 18.00 Spazioluce - Piazzale Ingresso Ovest Convegno: “Domotica, quale futuro? Come la tecnologia innova e trasforma il modo di vivere la casa” A cura di Fiera di Vicenza e Cime Electro Service

MARTEDì 7 FEbbRAIO 2012 Ore 17.00 Spazioluce - Piazzale Ingresso Ovest 2° Workshop: “Materiali e soluzioni innovative per l’Illuminotecnica” A cura di Fiera di Vicenza e Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto (CPV)

SAbATO 11 FEbbRAIO 2012 ore 11:00 Sala Trissino Convegno: “L’isolamento e la sua importanza...recupero del Malcostruito” A cura di Rofix e Fiera di Vicenza in collaborazione con Ictec. Ore 15.30 Sala Trissino Convegno: “CasaClima Network Vicenza bassano: costruire intelligente e benessere abitativo” A cura di Fiera di Vicenza e CasaClima Network di Vicenza - Bassano Ore 18.30 Sala Trissino Convegno: “Energie Rinnovabili, cosa sono e quali incentivi” Organizzato da Fiera di Vicenza e curato da Luca Fracasso, Titolare di R.B. Energy e dal P.I. Luca Andrighetto, Libero Professionista

MERCOLEDì 8 FEbbRAIO 2012 Ore 17.00 Sala Trissino Convegno “Comfort abitativo e salute” A cura di Fiera di Vicenza e ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica Ore 18.30 Spazioluce - Piazzale Ingresso Ovest Convegno: “Quando si accende la lampadina… Marmeled, la lampada autoprodotta che capovolge gli schemi del design e della creatività - Case History” A cura di Fiera di Vicenza e Studio Semiki Ore 18.30 Spazio VAGA – Pad. B, Stand B11/A Convegno: “Artigianato_Conoscenze dal passato nelle creazioni di oggi: il Gioiello di Vicenza “ A cura di Fiera di Vicenza e VAGA - Associazione dei Giovani Architetti di Vicenza Ore 19.00 Spazio Slow Food – SPAZIOAPERTO - Pad. D Conferenza Stampa: “La biodiversità secondo i Progetti di Slow Food” Presentata dal Presidente Slow Food Italia- Roberto Burdese A cura Fiera di Vicenza e Slow Food Ore 20.00 Spazio VAGA – Pad. B, Stand B11/A Presentazione della Mostra “UNA VITA CON L’ARGENTO. Tra design e artigianato, tra passato e futuro” A cura di Silvio Belekda in collaborazione con Argenteria Adinolfi e organizzata da Fiera di Vicenza GIOVEDì 9 FEbbRAIO 2012 Ore 17.00 Sala Trissino 3° Workshop: “Materiali e soluzioni innovative per la bioedilizia” A cura di Fiera di Vicenza e Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto (CPV) Ore 19.00 Padiglione B – Stand B 7 Presentazione delle Mostre “My Panton Chair” e “Authentic Icons” A cura di Fiera di Vicenza e Cattelan Arredamenti VENERDì 10 FEbbRAIO 2012 Ore 16.00 Spazio VAGA – Pad. B, Stand B11 Convegno: “Dal presente al futuro delle città_ Vicenza 2030” A cura di Fiera di Vicenza e VAGA - Associazione dei Giovani Architetti di Vicenza

MOSTRE COLLATERALI Spazioluce - Piazzale Ingresso Ovest Installazione di Light-Art basata sulla tecnica del video mapping A cura di Daam Studio e Fiera di Vicenza Pedana Padiglione F Galleria di Foto da Arredo A cura di CNA Vicenza e Fiera di Vicenza Pedana Padiglione F SET fotografico A cura di CNA Vicenza e Fiera di Vicenza Collegamento F-I Galleria Fotografica A cura di CNA Vicenza e Fiera di Vicenza La galleria sarà aperta dal giorno 8 al 12 febbraio 2012. Padiglione B - Stand B 7 MY PANTON CHAIR e AUTHENTIC ICONS A cura di Fiera di Vicenza e Cattelan Arredamenti Padiglione B UNA VITA CON L’ARGENTO. Tra design e artigianato, tra passato e futuro A cura Silvio Belekda in collaborazione con Argenteria Adinolfi e organizzata da Fiera di Vicenza Padiglione G STRUMENTI DI ASCOLTO D’ECCELLENZA DAL LEGNO STRADIVARI A cura di Fiera di Vicenza e FWS Audio By Ciresa Collegamento G-D Mostra di bonsai A cura dell’Associazione Club Bonsai Il Faggio

Concorso “My Panton Chair” Ai primi 10 estratti, 1 sedia Panton offerta da Vitra e Cattelan Arredamenti Concorso “Sposati in un Flash” A cura di Fiera di Vicenza in collaborazione con Laurenti Abiti da Sposa e Pal Zileri

INIZIATIVE Padiglione G FIERA VICENZA EDUCATIONAL A cura di Fiera di Vicenza, Associazione Artigiani di Vicenza, Comunde di Vicenza Padiglione D DIMOSTRAZIONI E DEGUSTAZIONI GRATUITE A cura di Slow Food Veneto

AREE ESPOSITIVE Padiglione G COMFORT AbITATIVO, bIO ARCHITETTURA, RISPARMIO ENERGETICO, RISCALDAMENTO Piazzale Ingresso Ovest SPAZIOLUCE Padiglione D SPAZIOAPERTO Padiglione I SPOSIAMOCI Da Mercoledì 8 a Domenica 12 Febbraio 2012

MARCHI ARREDAMENTO PRESENTI A SPAZIOCASA 2012 ELENCO MARCHI ARREDAMENTO PRESENTI SPAZIOCASA 2012 Arcom, Arital Cucine, Arros Group., Art Ceram, Bauline, Baxter, Beauty Shower, Bontempi Casa, Branchetti, Caccaro, Calligaris, Casa Mania, Cassina, Cesar, Compab, Compass, Dada, Danber Italia, Dedon, Delta Salotti, Di Tre, Dorelan, Emu, Europeo, Fast, Fendi, Fimor, Giusti Portos, Gobbo Salotti, Hidra ceramica, Ilma Idromassaggio, Jacuzzi, Kettal, Kristalia, Kundalini, Lube Cucine, Lupi, Ma-Bo, Maistri, Medea, Megius, Metaform, Mill-Due Bagni, Minotti, Mobile Aqua, Mobile Eban, Mobile Idea, Moda Cucine, Molteni, Moretti Compact, Nova Mobili, Okite, Paffoni rubinetterie, Parentesi Quadra, Provasi, Punto Tre, Record Cucine, Roda, San Giacomo, Sanitari Gessi, Stosa, Teuco, Tomasella, Turri, Valcucine, Ville Venete, Vitra, Weiss-stern, Zanaboni. ELENCO MARCHI ARREDAMENTO PER ESTERNO PRESENTI SPAZIOCASA 2012 Ama Protezioni Solari, Arredamento Lombardo, Baumann, Berti Pavimenti, Blooming, Brianza Tende, Callegari, Corradi, Emmetre, Erfal, Fast, Fermob, Fishbacker, Giallo Sistemi d’Ombra, Insubria Sun Protection Systems, Jab, Jati&Kebon, Liras, Magnetti, Myyour, Nina Campbell, Ombrellificio Veneto, Osbourne, Pircher, Pratic, Rossitex, Sahco, Sirishome, Subfob, Tolino, Umbrosa, Valla tende, Vermobil, Via Roma 60, Villanova. ELENCO MARCHI ILLUMINAZIONE PRESENTI SPAZIOCASA 2012 Bticino, Esedra, Fosanova, Gregoris-GPE Led, Louis Poulsen, MT Illuminazione, Nemo Divisione Luci, Philips, Prisma, Targetti.

HOME RELOOKING Interventi mirati per un lifting ben riuscito Buongiorno Angela, io ho comprato un appartamento semiarredato, con cucina, mobile tv e divani, sia le strutture che i mobili in generale sono chiari ma nell’insieme l’atmosfera non mi piace....mi sembra già vecchio... Io sono sempre stata affascinata dalle immagini sulle riviste dei loft luminosi e raffinati, stanze con arredi moderni e essenziali so che l’ambiente non è grandissimo ma ..., le chiedo...come potrei intervenire senza dover sostituire i mobili esistenti ? Michela Ecco di seguito gli interventi possibili, sono inerenti sia alla struttura che all’illuminazione che agli arredi, tutti partiucolari, più o meno sostanziali, che se modificati o corretti possono trasformare la stanza e renderla più giovane e fresca !

VISTA 1

PROPOSTA Togliere un divano

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VISTA 2

PROPOSTA Inserire una parete attrezzata dove inglobare il pensile copricaldaia e fare appoggiare un lato del tavolo Verniciare l’interno della porta d’ingresso

VISTA 3

PROPOSTA Coprire piastrelle a terra e sulle pareti Inserire l’illuminazione su controsoffitto eliminando plafoniere e lampadario

Il recupero: il mezzo per impostare il futuro. Quando si parla di restauro, si associano immediatamente i vocaboli storia, tradizione, memoria. Si richiamano anche i concetti di recupero, riutilizzo, manutenzione, esperienza in una prospettiva di valorizzazione di un patrimonio esistente per il presente e il futuro di una collettività. E forse, il recupero di oggetti, di spazi e di relazioni umane è il mezzo più sicuro e conveniente per impostare il futuro. Recuperare e riutilizzare elementi del passato non significa rimanere intrappolati in uno scrigno di ricordi e tradizioni, ma potenziare le fondamenta per iniziative future. Tuttavia, nell’ambito architettonico ad esempio, è indispensabile apprendere e diffondere una cultura del recupero che consideri l’impatto sociale, economico e ambientale degli interventi di riqualificazione.

Gianni Bacco

Un’antica strada romana costruita con sottofondi di coccio, pietrame e con manto di calpestio in massi di roccia ha consentito per millenni i traffici e i trasporti. Come mai oggi, interi tratti di strade e autostrade vengono annientati da alluvioni? Non è cambiata l’intensità della natura, è cambiato il senso di responsabilità e le capacità di chi progetta. Forse tutto è alterato dall’interesse economico fine a se stesso che acceca gli individui e li spinge ad agire in maniera egoistica. Fare imprese, svolgere una professione significa agire tenendo conto anche dell’effetto delle scelte imprenditoriali sulla vita di intere comunità. La logica della “sostituzione” al posto del recupero induce professionisti, imprenditori e maestranze a negativizzare qualsiasi forma di riutilizzo a favore di una fruizione immediata che predilige l’effetto finale a breve termine. In virtù della tendenza del momento, si radono al suolo edifici e si riprogettano enormi cubature che snaturano completamente gli equilibri consolidati di zone di pregio storico e ambientale. Si perde il valore dell’indipendenza dei fabbricati, dell’importanza delle aree destinate a verde e si favoriscono costruzione di alveari con zone di accesso comuni anguste e di parcheggi in superficie.

Lo stravolgimento dell’assetto urbanistico di un’area, ad esempio, ha un enorme impatto sulla collettività che popola quella determinata zona. Quindi, è significativo chiedersi: quanto sarebbe vantaggioso attivare un’opera di riqualificazione urbanistica che privilegi il recupero delle strutture architettoniche esistenti e limiti il più possibile la nuova edificazione? A fronte di una totale demolizione con smaltimento e riproposizione architettonica non si pensa mai a un’attenta revisione strutturale, al reimpiego di materiali come il legno, i marmi, i mattoni di cotto o al recupero di ringhiere, inferriate, portoni e serramenti?

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In questo senso, il recupero si trasforma in una scelta di responsabilità sociale nei confronti di un intero sistema socio-economico e ambientale. Gestire in modo sostenibile le risorse a disposizione significa tutelare l’ambiente naturale e sociale a favore di un benessere diffuso. Il bilancio sociale di un impresa che opera nel settore edilizio - immobiliare sarà positivo se potrà dimostrare il beneficio che la collettività trae dall’esistenza di quell’impresa. Gianni Bacco

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IL VOIP Voice Over IP

VOIP, forse non tutti conoscono il vero significato di questo acronimo di cui si sente spesso parlare. Voice over IP è quella tecnologia che ci permette di effettuare conversazioni telefoniche tramite la rete Internet o anche solo tramite la rete LAN della nostra azienda. Attualmente grazie a svariati providers (fornitori di servizi) il servizio è disponibile in tutto il mondo ed alla portata di chiunque (tecnologicamente ed economicamente parlando), grazie a servizi gratuiti (tipo SKYPE) possiamo accedervi gratuitamente (per chiamate da PC a PC) restando in contatto con amici, parenti, clienti, anche in capo al mondo a costi pari a zero.

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Ma il VOIP ha molti vantaggi sia economici che strutturali ad esempio la possibilità di virtualizzare il nostro numero telefonico e fare in modo che non sia più legato ad un cavo (di casa o dell’ ufficio) e di conseguenza non pagare più il canone o comunque ridurlo almeno del 50%. Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che permette di fare leva su risorse di rete preesistenti, consentendo una notevole riduzione dei costi in ambito sia privato che aziendale, specialmente per quanto riguarda le spese di comunicazione interaziendali e tra sedi diverse. Una rete aziendale, infatti, può essere sfruttata anche per le comunicazioni vocali, permettendo di semplificare l’installazione e il supporto e di aumentare il grado di integrazione di uffici dislocati sul territorio, ma collegati tramite l’infrastruttura di rete.

materiali e tecnologie

Il consumatore privato, utilizzando un collegamento ad Internet a banda larga tipo ADSL (ad alta velocità e sempre attivo), può effettuare e ricevere chiamate telefoniche (verso rete pubblica), potendo contare su tariffe molto economiche, soprattutto per le chiamate internazionali risparmiando dal 10 all’ 80% . La domanda più frequente è: Ma devo per forza usare il pc per telefonare con il VOIP ? Si tratta di un luogo comune ma non è così, i software tipo SKYPE sono ovviamente legati al computer in quanto software; ma esistono telefoni sia fissi che cordless (Telefoni IP) che utilizzando la connessione internet a banda larga (tipo ADSL) possono sfruttare i servizi VOIP con la semplicità di un telefono tradizionale e con costi di acquisto molto bassi ed accessibili. Per l’ azienda invece le soluzioni sono svariate e vanno studiate di volta in volta in quanto ci sono sistemi telefonici che integrano già i servizi VOIP o su sistemi preesistenti vi è la possibilità di integrare delle apparecchiature (gateway) atte a connettere la rete ip a quella telefonica. L’Azienda inoltre (previa valutazione dei costi) può avere grossi risparmi sui costi sulle telecomunicazioni (dal 20 al 70%) implementando questa tecnologia; quindi con i tempi che corrono è una soluzione da valutare. Bertoldo Alberto Responsabile IT Fonia srl

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Sfumare i contorni fra esterno e interno Il gruppo Saccardo, operante nel settore dell’edilizia e delle energie rinnovabili, presenta questo mese tre nuove proposte abitative, dalla cui osservazione emerge uno dei tratti più affascinanti della pratica progettuale dell’azienda. Attenti sia al valore del comfort all’interno di un’abitazione che all’importanza della luce e dell’ambiente al suo esterno, le proposte Saccardo Group si concentrano sulla creazione di un forte legame tra le zone chiuse e quelle aperte di un lotto abitativo. Il sole è considerato un elemento essenziale per la serenità di un inquilino; presenza costante (così italiana) sui terrazzi e gli esterni, viene stemperato ed accolto con piacere anche dalle ampie aperture delle strutture. Sia essa sezionata in accattivanti fasci luminosi, o scomposto dai volumi dei blocchi edilizi, questa componente è sempre parte integrante del concetto di “vivere”: che altro non è, se non la stessa parola “living”. Quel termine che oggi indica spazi illuminati, ampi, pensati per muoversi in completa armonia con ciò che ci circonda, sia dentro la nostra casa che fuori.

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Cambiano i tempi anche per la sicurezza nei cantieri (parte1) Com’è noto, il tema della sicurezza sul lavoro è particolarmente importante per il settore dell’edilizia e quindi per tutte le persone che operano a vario titolo nei cantieri edili, installatori compresi. Lavorare in sicurezza si può, a patto che tutti rispettino le norme finalizzate a minimizzare i rischi. Il riferimento legislativo da seguire è il “Testo Unico in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro” (D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81). Il Piano Operativo di Sicurezza Iniziamo ricordando che le norme hanno istituito la figura del “coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione” (Cse), incaricato di minimizzare i rischi dovuti alle eventuali interferenze tra i diversi subappaltatori. Almeno due settimane prima di iniziare a svolgere il proprio compito, ciascuna delle aziende che opereranno all’interno del cantiere deve consegnare il proprio Piano Operativa di Sicurezza (Pos) all’impresa affidataria, la quale compirà le verifiche previste dalle leggi e lo

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Cazzola Stefano

presenterà al Cse. Anche l’installatore elettrico dovrà quindi presentare il proprio Piano Operativa di Sicurezza, nel quale dovrà descrivere le attività svolte e le relative procedure, le attrezzature che verranno utilizzate, le persone preposte, l’informazione e formazione ricevuta... Ricordiamo, inoltre, che tutte le persone operanti nel cantiere - compresi gli installatori elettrici - devono essere dotate di un tesserino di identificazione contenente i seguenti elementi essenziali: fotografia, generalità, mansione, dati completi del datore di lavoro, data di assunzione se dipendente, autorizzazione al subappalto. Cavalletti e ponteggi Un altro capitolo molto importante riguarda le attrezzature, in particolare quelle necessarie per lavorare “in quota” come i cavalletti estraibili e i ponteggi. A volte l’installatore elettrico utilizza attrezzature di sua proprietà (ad esempio il trabattello), ma molto spesso si serve di cavalletti e ponteggi già presenti in cantiere. In entrambi i casi, le attrezzature devono essere a norma e devono essere utilizzate in modo conforme alle norme. Ad esempio, i “cavalletti estraibili” (i normali cavalletti ad altezza regolabile) devono essere dotati di fermi omologati, quindi per fissarli all’altezza voluta non è possibile utilizzare pezzi di tondino, né viti o chiodi. Il piano di lavoro sui cavalletti, inoltre, deve essere realizzato con gli appositi assi da ponte, non con pannelli da armatura o tavole zincate. Queste prescrizioni non valgono solo per il proprietario dell’attrezzatura, ma anche per l’utilizzatore; in altri termini, l’installatore elettrico non può fare finta di niente se il cantiere dispone di cavalletti non a norma. Per quanto riguarda l’uso delle attrezzature va ricordato che i cavalletti estraibili non devono essere utilizzati in prossimità di aperture che si affacciano su “cadute” superiori a due metri, ad esempio finestre e balconi. L’installatore elettrico, inoltre, può utilizzare il ponteggio già installato in cantiere - solo se autorizzato dall’impresa affidataria - ma non può modificarlo per adattarlo alle proprie necessità; le modifiche al ponteggio possono essere eseguite solo da personale in possesso dell’attestato relativo al corso pontisti, svolto presso un ente abilitato. Infine il trabattello - che deve essere allestito seguendo le indicazioni riportate nel libretto del costruttore - può essere spostato solo senza persone a bordo. Edilizia e impiantistica elettrica sono unite da un legame indissolubile che riguarda non solo le sorti economiche del settore, ma anche l’attività quotidiana degli installatori. Molto spesso, infatti, la realizzazione degli impianti elettrici avviene all’interno dei cantieri edili, nelle ultime fasi della costruzione o della ristrutturazione di un edificio. Com’è noto, il tema della sicurezza sul lavoro è particolarmente importante per il settore dell’edilizia e quindi per tutte le persone che operano a vario titolo nei cantieri edili, installatori compresi. Lavorare in sicurezza si può, a patto che tutti rispettino le norme finalizzate a minimizzare i rischi. Il riferimento legislativo da seguire è il “Testo Unico in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro” (D. lgs. 9 aprile 2008, n. 81). Ma quali sono, in concreto, gli aspetti principali della sicurezza in cantiere? Vediamoli con l’aiuto dell’architetto Alberto Bestetti del “Cpt di Milano Lodi Monza e Brianza”. Il Cpt (Comitato Paritetico Territoriale) è un ente bilaterale costituito da imprenditori edili (Assimpredil Ance) e sindacati (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil) allo scopo di aumentare la sicurezza e la prevenzione nei cantieri edili. continua...

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Ristrutturazione a basso costo come riutilizzare i materiali esistendi dell’involucro edilizio l 20 gennaio 2012 ha avuto inizio il ciclo di eventi LOFT LIFE. Un progetto di formazione e conoscenza che sviluppa temi dell’edilizia contemporanea mediante il lavoro di gruppo di professionisti ed artigiani. Il tema del primo incontro è stato la “Ristrutturazione a basso costo”, argomento che ha coinvolto un gran numero di partecipanti ed interessati. Sono stati presentati alcuni esempi di ristrutturazioni edilizie, spiegando come un progetto architettonico ragionato ed una equipe affiatata di artigiani hanno permesso di realizzare riqualificazioni con budget limitati. Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’evento: una ex fabbrica di ceramica trasformata in un loft dall’arch. Tarquinio Morbiato e un edificio degli anni ’60, riqualificato dal geometra Marzio Dal Toso.

IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI E LE ESIGENZE REALI Al giorno d’oggi il mercato immobiliare presenta costi di acquisto molto elevati per le nuove abitazioni. La valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente può essere un’opportunità di investimento ed una alternativa all’acquisto di un immobile nuovo. L’idea comune è che ristrutturare sia più costoso che costruire, ma noi non la pensiamo così! La riqualificazione di un edificio esistente rappresenta un‘opportunità per realizzare un’abitazione ad un costo sostenibile. 1 IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE Per raggiungere l’obbiettivo di contenere i costi, e allo stesso tempo realizzare un’opera di qualità, occorre un progetto architettonico intelligente che sia in grado di controllarne l’esecuzione ed il costo in ogni processo costruttivo. L’esperienza maturata in anni di lavoro, consente al progettista di mediare tra la nuove tecniche costruttive ed il riuso di materiali già presenti nell’immobile da ristrutturare. 2 LA FORZA DEL TEAM DI LAVORO Il progettista deve poter contare sull’abilità di un consolidato gruppo di artigiani che in sinergia propongono soluzioni costruttive alternative e meno costose. Per raggiungere gli obiettivi di una ristrutturazione a basso costo, è necessaria una squadra affidabile e capace, che assieme al committente, sia in grado di condividere in modo propositivo lo sviluppo del progetto. 3 SODDISFAZIONE DEL COMMITTENTE La garanzia di un gruppo selezionato consente al committente di essere affiancato in ogni scelta e decisione e di poter contare in un’assistenza che prosegue nel tempo oltre la consegna dell’immobile. Un tale processo costruttivo si svincola dai meccanismi consolidati del mercato edilizio proponendo al committente un’ alternativa sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. SIAMO A DISPOSIZIONE PER ANALIZZARE E SVILUPPARE OGNI TIPO DI PROGETTO

Un esempio concreto:MT55 MT55 è un loft ricavato ad un ex laboratorio di ceramiche degli anni Cinquanta situato in prossimità del Nuovo Teatro Comunale di Vicenza. L’obiettivo era di ricavare uno spazio adattabile alle esigenze di chi ci abiterà, una pianta libera che permetta di creare una casa su misura, non vincolata da soluzioni abitative classiche.

Esempi concreti primo intervento

Architetto Tarquinio Morbiato

Tipologia intervento: Recupero edilizio Tipologia edilizia: Residenziale privata Superficie: 650 mq Volume: 2120 mc

Unitaâ&#x20AC;&#x2122;: 3 Anno: 2005/2007 Luogo: Vicenza Committente: MT55 s.r.l

Parla Stefano Pigatto della ditta Archimede Group, chiamato dal progettista, Arch. Tarquinio Morbiato, dell’edificio MT55.

Archimede Group Via Francesco Tasca, 117 35010 SAN PIETRO IN GU, PD Tel. 049 7423009 www.archimedegroup.eu

“Prima di ristrutturare questo Loft, sia l’impresa che il progettista avevano bisogno di maggiori informazioni per essere sicuri dell’intervento che andavano a fare nonchè che le soluzioni che si sarebbero adottate fosseroil più possibile risolutive. In questo caso abbiamo fatto delle analisi termografiche, evidenziando quali fossero le zone interessate all’umidità di risalita e quali interessate da ponti termici (per evitare futuri problemi di condense e muffe). Abbiamo eseguito, anche in più punti dell’edificio, un’analisi con metodo ponderale (micro prelievi di campionature di materiale), metodo che misura la percentuale di umidità di risalita capillare dal terreno all’interno della muratura. Molto importante è stata anche la misurazione della quantità e tipologia dei Sali presenti nella muratura ed i vari punti critici presenti. Attraverso questi ed altri dati importanti, abbiamo infine steso una relazione scritta, con la quale assieme al progettista ed all’impresa abbiamo definito le varie procedure, gli interventi più opportuni ed efficaci, i materiali più compatibili ed economici.”

Un buon esempio di lavoro di gruppo Ă¨ rappresentato dal recupero del tetto. Il manto di copertura esistente era stato sostituito da poco ma non risultava isolato termicamente e dal punto di vista acustico. Inoltre la struttura secondaria non risultava verificata staticamente.

ANTONIO MORbIATO Via Francesco Tasca, 117 35010 SAN PIETRO IN GU, PD Tel. 049 5991191 www.morbiato.it

Analizzando lo stato di fatto con lâ&#x20AC;&#x2122;architetto e lo strutturista ing. Marco Gregori si Ă¨ trovata una soluzione che risolvesse le problematiche evidenziate, soddisfando il progetto, il committente e le esigenze economiche.

L’idea era quella di far convivere nello stesso edificio serramenti tecnologici di nuova generazione con altri esistenti in metallo che di primo acchito, sembravano destinati alla raccolta dei rottami ferrosi.

TONDIN PORTE SRL Via Bachelet, 6 35010 VILLALTA DI GAZZO PD Tel. 049 9425983 Fax 049 9426253 www.tondin-porte.it

Fu così che in MT55, presero forma – da un lato - dei nuovissimi serramenti in legno di Rovere, caratterizzati da ampie vetrate scorrevoli, ma allo stesso tempo semplici e funzionali, tali da consentire un’ottimizzazione del processo produttivo, rifiniti con coloranti dalle interessanti tonalità di rosso e grigio semitrasparenti. Dall’altro lato fu messo in opera un interessante processo di recupero degli esistenti serramenti in acciaio dall’innegabile prestigio storico. Le principali fasi

di quest’opera di ristrutturazione furono la pulizia, la verniciatura, la sostituzione dei vetri ed il ripristino dell’originale funzionalità. Ad opera conclusa il principale obiettivo era raggiunto: soddisfare le aspettative dell’Architetto, ma allo stesso tempo, noi della Tondin ci siamo arricchiti di un ulteriore bagaglio di esperienza passato attraverso un divertente e prestigioso intervento che vede convivere la tradizione con l’innovazione!”

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Varie superfici murarie interne sono state intonacate con intonaco grezzo e trattate con un fissativo per ottenere un effetto adatto allo stile del loft e contemporaneamente ridurre i costi. Altre esistenti sono state semplicemente pulite lasciando a vista la tramatura dei mattoni e delle pietre .

La volontà di ridurre i costi e contemporaneamente rispettare i caratteri formali caratteristici di un loft hanno condotto a inglobare il sistema di distribuzione del calore direttamente nel calcestruzzo industriale. Questo poi, lisciato e lucidato è diventato il pavimento del piano terra, senza l’aggiunta di altre finiture superficiali.

La soluzione progettuale ha previsto l’installazione dell’impianto elettrico con canalette a vista. Questa soluzione ha permesso di ridurre i costi per le scanalature e relativa chiusura mantenendo intatta la struttura portante esistente. L’impianto a vista ed il riuso di alcune lampade della vecchia fabbrica ha contribuito a rafforzare l’atmosfera del loft.

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Diomira dalle sessanta cupole d’Argento, Zora l’indimenticabile, Fedora con il palazzo al cui interno si trovano sfere di vetro……. magiche, Zoe dove tutto è possibile, Bersabea che da terrena prenderà a modello la sua copia celeste fondendosi in una cosa sola: sono tutte città dell’immaginario, non solo di Italo Calvino descritte in “Le città invisibili”, ma forse anche le nostre. L’arte edile è arrivata a livelli qualitativi e tecnologici mai raggiuti fino ad oggi, subendo però una complessità realizzativa e una burocratizzazione difficilmente pensabile in tempi passati. Il momento storico, investito da una profonda crisi economica, sociale e di valori, specialmente nel settore immobiliare, contrariamente a quanto stiamo vivendo, richiede semplicità costruttiva e minor burocrazia. Così, ripensando ai svariati anni di professione, sono giunto alla conclusione che anche noi stessi progettisti abbiamo il dovere di valutare il mutamento delle situazioni oggettive, modificandoci in base al periodo storico, un po’ come da sempre il mondo della moda è abituato a fare. Noi ovviamente abbiamo il nostro personale ed esclusivo tocco architettonico che si evolve nel tempo, ma spesso troppo rigidamente valutiamo le problematiche che la nostra molteplice committenza vive nell’oggettivo.

Esempi concreti secondo intervento

Geometra Marzio Dal Toso

Partendo da questa visione, negli anni ho elaborato uno stile che associato ad una grande passione per il settore edile, mi ha permesso di accontentare una committenza, spesso esigente, ma sempre più con misurate risorse economiche, rispetto al suo sogno di Magione per la vita. Il patrimonio edilizio nazionale ad oggi è prevalentemente costituito da immobili da ristrutturare, valutato attorno al 70% nel complesso del costruito residenziale. Se noi colloquiamo con qualsiasi persona, apprendiamo che Ristrutturare, necessita di costi sempre maggiori rispetto al costruire Nuovo. Allora la domanda che spontaneamente mi sono posto, è stata: è possibile abbassare i costi d’intervento nelle ristrutturazioni? Così l’idea che mi “ronzava nella mente” si è concretizzata sino a diventare realtà! Provenendo da svariate collaborazioni col mondo del restauro storico-architettonico e dalla Bioarchitettura “mitteleuropea”, tecniche e materiali costruttivi, sia attuali ma anche antichi, fanno ormai parte del mio DNA professionale. Correva l’anno 2002, e il mio carattere e la mia indole mi hanno condotto verso un nuovo importante obbiettivo, mediante l’accettazione della nuova sfida: concretizzare l’idea di contenimento dei costi nel prossimo intervento di riqualificazione edilizia. Così è iniziata la mia prima esperienza con una palazzina di sei unità abitative in centro storico a Vicenza. Start up progettuale del 2002 ed inizio esecuzione opera nel 2003: elaborazione di nuove soluzioni architettoniche con nuovi materiali di recupero ricavati dallo stesso edificio oggetto d’intervento, e specialmente, approntamento di nuove tecniche esecutive. E qui sono iniziati i primi problemi; forse i tempi non erano ancora maturi, ed in particolare gli Artigiani “ di allora” sempre indaffarati e colmi di lavoro, ed a volte sordi alle mie nuove proposte, erano spesso d’ostacolo al mio progetto di RISTRUTTURAZIONE A BASSO COSTO. Troppo spesso dovevo ascoltare sempre le stesse sterili frasi : “ma el costa più che farlo novo, ma xe voe masa tempo, ma non se poe fare, ma a lege non assa mia”…..normalmente questo pensiero finale era la loro ultima spiaggia per non eseguire il lavoro “alternativo”. Strano ma vero, ma alcune frasi erano molto, molto simili alle scuse di mia figlia piccola, quando non voleva eseguire i compiti diversi dall’ordinario! Nel successivo lavoro di ristrutturazione, ho subito cambiato molte cose, prima di tutto è avvenuta un’attenta e scrupolosa selezione degli artigiani più ostici e chiusi nelle loro certezze (di allora ma dubbi di oggi), ed ho cominciato ad approcciarli al mio nuovo pensiero mediante modesti interventi in semplici manutenzioni. Così, nel 2004, con una squadra quasi nuova di zecca sono partito per la seconda avventura, la ristrutturazione di una palazzina dei primi dell’ottocento ubicata in Vicenza, che da unica residenza, si trasformava in trifamiliare sovrapposta, denominata “Residenza scarlatta”. E così in accordo con gli artigiani, si sono accantonati e mantenuti tutti i materiali recuperati dalle demolizioni riutilizzabili in cantiere, come travature, vecchi mattoni, coppi, tavelline, pietre, ecc. Man mano che si procedeva con i lavori, i materiali venivano, puliti, integrati e riutilizzati, come le travature, dapprima sabbiate e poi resinate con prodotti strutturali a base legnina, poi impregnati con i Sali di Boro (ottimo antitarlo naturale) e infine ultimate con protettivi a base di pigmentati naturali.

Una volta posate le travi maestre, anche gli stessi artigiani, dall’impresario al manovale, scettici in fase iniziale, erano piacevolmente sorpresi e orgogliosi del loro intervento. Il medesimo risultato si evinceva in tutte le lavorazioni, addirittura in alcuni casi, gli stessi addetti lo riproponevano con enfasi ai loro clienti. Quindi non solo si erano ottenuti costi d’intervento minori, miglior effetto estetico, artigiani specificamente preparati, ma si erano ottenute tre residenze uniche ed esclusive, anche per committenze a reddito ordinario. L’analisi del consuntivo finale, delle spese sostenute in tutte le opere edili, di falegnameria, metalliche e di impiantistica ha fatto risparmiare alla società investitrice circa il 10% dei costi, rispetto all’applicazione delle tradizionali tecniche costruttive. Questo è stato il “LA” che mi ha dato lo slancio per proseguire in questa direzione, evolvendo il concetto sempre più, poiché i tempi diventavano difficili, e la committenza sempre maggiormente a corto di risorse. Siamo così arrivati nel 2011 con MEL3, intervento di ristrutturazione di edificio residenziale unifamiliare del 1959. Qui ho voluto associare i concetti maturati negli anni ad un’intelligente studio delle necessità della committenza. Così in un caso concreto mi sono chiesto: perché dobbiamo realizzare un abbassamento della pavimentazione dell’autorimessa (le nuove auto oggi sono di dimensioni leggermente maggiori rispetto alle Fiat 500 del ’59 !) rifacendola con tecniche e materiali simili ad un soggiorno, con sottofondo, massetto e piastrelle ? Così si è optato per una soluzione più semplice e funzionale, con un massetto armato da 25 cm, con una lisciata superficiale di ossido di ferro, idea che mi è sorta guardando il vecchio pavimento della lavanderia del ’59, che presentava una lisciata grigia in cemento. Così mi sono studiato la vecchia tecnica di esecuzione per trasmetterla alle manovalanze, ma l’ho aggiornata ai tempi, colorandola di una bella tonalità di rosso vivo con ossido di ferro (risultato simile ad una resina opaca); oltretutto il pietrame trovato durante gli scavi di abbassamento, è stato recuperato per la realizzazione di una muratura/libreria al pano primo e per le aiuole del giardino. Risultato bello ed economico: risparmio di costi pari a 1600 euro per 30 mq circa, dovuti a minor profondità di scavo, non realizzazione di sottofondo, di massetto, di pavimentazione ceramica, e di smaltimento del materiale di scavo. Accorgimenti e tecniche simili sono state adottate per la copertura, per i serramenti, per gli impianti, per le pavimentazioni ecc. Per gli impianti termoidraulici ad esempio, si è optato per la realizzazione di soluzione termica con pannellature sottointonaco a soffitto, risparmiando così i costi di demolizione dei massetti, delle pavimentazioni, dello smaltimento delle macerie, e della posa dei nuovi massetti. Invece la zona servizi di minor utilizzo ubicata al piano terra ed adibita a lavanderia, centrale termica, bagno, autorimessa, ecc., si è proposto il recupero dei vecchi radiatori in ghisa del Piano primo, mediante una loro riverniciatura, la sostituzione delle valvole con nuove testine termostatiche, e il ricollocamento al piano degli elementi preselezionati secondo opportuni dimensionamenti effettuati dal preciso e puntuale termotecnico. In ultima analisi, i costi complessivi dell’intero intervento edilizio si sono abbassati addirittura del 21,80 % rispetto allo stesso intervento realizzato con gli abituali sistemi costruttivi. Da non dimenticare poi, l’importantissimo beneficio Ambientale che ne consegue applicando questo nuovo concetto di Ristrutturare a Basso Costo, con minor formazione di macerie, scarti di cantiere e relativi inutili trasporti. 46

Voglio chiudere con una frase, di un famoso uomo di medicina Lakota di nome Toro Seduto, che ci farà riflettere molto: NON CHIEDO MAI NULLA DI CUI NON HO BISOGNO.

Marzio Dal Toso

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Marmo: una pietra splendente ...se ben curata

materiali e tecnologie Oggi il marmo è ritenuto una pietra difficile: se ci limitiamo al settore delle abitazioni private, lo abbiamo visto negli anni scavalcato nelle preferenze da efficaci pose in gres o da parquet in legno, solo per citare due superfici facilmente lavabili, senza dubbio comode per un uso quotidiano e adatte per ambienti trafficati, come cucine, camerette e bagni. Il regno del marmo è – e forse è sempre stato – il living, intendendo quindi, senza addentrarsi in sottigliezze, le sale da pranzo e i salotti, contesti intimi e maggioramente curati, spesso con fine dovizia, dai proprietari. Pur salvaguardata essenzialmente da una clientela business, medio-altolocata ed età adulta, negli ultimi tempi il fascino della pietra splendente (questo il significato del greco marmaron) attrae in buon numero anche un segmento più giovane e disordinato, sì aggrappato a convenzioni e comodità del vivere moderno, ma di certo non inflessibile di fronte allo spettacolo che un pavimento in marmo ben tenuto e curato può garantire negli anni. Il quotidiano di molte famiglie giovani, a primo impatto mal si addice infatti alle pretese marmoree, ma di fatto le principali cure devono essere dedicate ad un pavimento in marmo al primo ingresso nell’abitazione, un momento in cui è necessario valutare con attenzione il grado di usura della pietra e decidere se e come intervenire. In particolare, distinguiamo le procedure di pulizia e lucidatura del marmo, con la prima propedeutica alla seconda. Per pulizia si intende l’asportazione di tutte le macchie presenti sulla superficie; a seconda del tipo di macchia è consigliabile l’uso di ammoniaca, trielina o acquaragia (solo nei casi estremi e principalmente per graniti e quarziti) oppure di particolari cere e solventi appositamente prodotti per eliminare macchie derivanti da oli, grassi, caffè su pietre naturali e sul marmo in particolare. Ogni indicazione è però suscettibile di variazioni o controindicazioni a seconda del tipo di marmo: il consiglio è affidarsi ad un esperto marmista in grado di giudicare il danno e le possibili soluzioni, che in caso di abrasioni (le classiche ferite della pietra) non possono prescindere da una completa lucidatura. La lucidatura è la procedura mediante la quale un pavimento in marmo acquista la sua proverbiale brillantezza. Si effettua, oltre che nei

materiali e tecnologie casi già descritti, in presenza di pavimenti vetusti, che hanno subito decenni di calpestii senza per contro ricevere le cure adeguate. In questi casi, è insufficiente una semplice stesura di cera liquida, ma è invece necessario intervenire con una lucidatura meccanica. L’utilizzo di una monospazzola e di prodotti “vetrificanti”, permette di riportare agli antichi splendori qualsiasi pavimento in marmo, sebbene una perfetta cristalizzazione si possa ottenere soltanto con l’intervento di mani qualificate: talvolta, in presenza di vizi costruttivi o movimentazioni del pavimento, intervenire in modo non idoneo potrebbe peggiorare la situazione iniziale. Se il marmo “spaventa” chi acquista un appartamento con pavimenti in marmo, prima di sbarazzarsene o addirittura rinunciare all’acquisto, dovrebbe tenere a mente il valore di questa pietra – un valore che si trasmette all’intero appartamento – e la complessa lavorazione che dalle cave ha permesso a quello specifico tipo di marmo di essere trasformato in pavimentazione (vedi box). In conclusione, un elenco delle principali tipologie di marmo (fonte: Wikipedia), che prendono il nome dalla zona geografica di estrazione: • Bardiglio • Caldia • Pietra di Apricena • Marmo Pentelico • Marmo di Botticino • Marmo arabescato • Marmo di Candoglia • Marmo di Carrara • Marmo di Chiampo • Marmo di Lasa • Marmo occhialino • Marmo di Trani • Perlato di Sicilia • Rosso Levanto • Rosso di Verona • Rosso di Asiago • Bianco di Asiago • Rosa Perlino • Marmo verde di Taormina • Marmo di Vezza • Perlato Royal Coreno

Il viaggio del marmo: dalle cave al pavimento di casa Prima ancora dell’estrazione, la storia del marmo parte dalla non rara costruzione di apposite strade lungo la cava, per permettere ai mezzi di salire lungo le pareti della roccia e procedere all’asportazione del marmo grezzo e al trasporto presso i centri di lavorazione. Qui il marmo viene tagliato in lastre, in misure che variano da 1 a 30 centimetri circa. Le lastre vengono distribuite a seconda delle commesse ricevute dalle imprese, e la posa si conclude, solitamente, con una lucidatura (la più comune è quella “a piombo” che permette alla pietra di mantenere invariato il suo splendore negli anni (sempre che il pavimento sia adeguatamente curato e utilizzato)

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Architettura della casa... alla ricerca del “grado zero” Introduzione DICEMBRE - GENNAIO 2012

La copertura superiore della casa, il tetto, e il suo collegamento al corpo della casa determinano il volume e il profilo dell’edificio.

La copertura FEBBRAIO - MARZO 2012

Troveremo coperture alte, inclinate, piatte, ma sempre con il compito di proteggere la casa e le persone dalle intemperie, caldo freddo pioggia neve tempesta.

Le forature – serramenti e oscuri APRILE - MAGGIO 2012 Gli aggetti (terrazze, pensiline, pergole...) GIuGNO - LuGLIO 2012

Il profilo, disegnato dalla forma del tetto, definisce l’effetto plastico del volume e il suo rapporto verso il cielo. Possiamo pensare ad un edificio che si eleva verticalmente in modo “aperto” il quale si unisce al cielo con un profilo libero, accidentato, oppure “chiuso” definibile come un corpo unico, o ancora può essere semplicemente “esteso”, delimitato da una linea orizzontale neutra.

La distribuzione degli spazi interni e le caratteristiche degli ambienti AGOSTO - SETTEMBRE 2012 I collegamenti interni: il vano scale… la scala, la rampa OTTOBRE - NOvEMBRE 2012

Se pensiamo alla spazialità legata alla copertura passiamo dalla casa sotto il tetto alla casa sopra il tetto, dalla casa introversa alla casa estroversa. La casa sotto il tetto suggerisce l’immagine di una calda stanza che ci ripara, ma anche ad uno spazio, caratterizzato dalla presenza degli elementi strutturali in caso di coperture in legno o dalla particolare luce che una copertura a falde propone, con presenza di sfumature della luce zenitale che si riflettono sul piano inclinato magari con un occhio puntato direttamente al cielo.

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La casa sopra il tetto è una stanza sotto il cielo, ove è ancora possibile trovare uno spazio privatizzato: una terrazza, un giardino, un solarium, una palestra. Da tempi e paesi lontani la copertura piana della casa veniva resa impermeabile, attraverso questa l’acqua veniva fatta defluire internamente o esternamente e si raccoglieva in una cisterna. La casa con tetto piano è nella storia per lo più monomaterica, di forme essenziali e pure.

struttura e design

La scelta della copertura è un elemento che caratterizza l’espressione formale della casa più di ogni altro edificio. Essa però è importante quale elemento strutturale e tecnico che permette di garantire il benessere degli spazi interni. Dal punto di vista delle prestazioni dell’involucro complessivo la copertura è una parte fondamentale e spesso incisiva e pertanto deve avere una buona coesione strutturale e una buona coibentazione senza alcuna soluzione di continuità con il resto dell’edificio. La copertura ventilata L’azione combinata degli isolanti posti in posizioni più esterne e un’intercapedine d’aria che consente di smaltire umidità, acqua e surriscaldamento, contribuiscono ad elevare il benessere termoigrometrico dell’intero edificio. La movimentazione dell’aria avviene per moto convettivo dovuto alla differenza di quota nelle coperture a falde o per differenze di pressione atmosferiche indotte nelle coperture piane.

La copertura verde I tetti verdi non assumono solo una valenza estetica ma un importante aspetto relativo alla mitigazione ambientale. La vegetazione agisce anche sul microclima ambientale con effetti refrigeranti durante i mesi più caldi; ha poteri termoisolanti aumentando l’inerzia termica del pacchetto di copertura e influisce sulle prestazioni acustiche in maniera positiva. Il tetto verde necessita un’accurata posa dei numerosi strati che lo compongono e una manutenzione frequente. La successione degli strati è composta normalmente dalla vegetazione, dalla terra, dallo strato filtrante, dallo strato drenante, di separazione e di impermeabilizzazione, lo strato termoisolante, di separazione, lo schermo al vapore e strato di pendenza. Solitamente si realizzano coperture piane ma è possibile realizzare manti con vegetazione fino a pendenze in alcuni casi vicine ai 45 gradi. La copertura energetica Le coperture possono ospitare componenti in grado di generare attivamente o passivamente energia all’edificio. Lo sfruttamento attivo dell’energia avviene con l’installazione di dispositivi quali pannelli solari, celle fotovoltaiche o passivamente attraverso sistemi di accumulo grazie all’inerzia termica del materiale o inserendo elementi trasparenti ottimizzando il principio dell‘effetto serra indotto dall’ingresso della radiazione solare.

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Bibliografia A. Cornoldi, Architettura dei luoghi domestici, 1994, Jaca Book, Milano P. Schmitthenner, la forma costruita Variazioni sul tema L. Albertini, Energie Rinnovabili, Edilizia e costruzioni Immagini 1. AA.VV. Alberto Campo Baeza progetti e costruzioni, 1999, Electa, Milano 2. John Pawson, Themes and projects, 2002, Phaidon Press Limited, London 3. foto di teresa dardo

Complesso ex Elba Ipotesi di riqualificazione urbanistica, urbana ed ambientale vista dall’imprenditore investitore. In questo redazionale, CASAINMENTE living way propone la risposta pervenutaci da parte del Sig. Lorenzo Grassotto, imprenditore-investitore del complesso ex Elba, nell’ambito del recupero di questa grande struttura industriale dismessa. Ritenendo tale intervento spunto interessante per il dialogo tra Editore e Lettori, riproponiamo integralmente quanto ricevuto. “Egregio Direttore, ho letto con molta attenzione le interviste alla D.ssa Sara Marini dello IUAV di Venezia e all’Arch. Tarquinio Morbiato, aventi per oggetto ipotesi di intervento sul compendio urbanistico ed edilizio Ex Elba. Ho anche avuto modo di confrontarmi con gli studenti e di vedere i lavori da loro svolti sotto la guida della dottoressa Marini. L’idea di acquistare la ex Elba parte da lontano. Siamo nel 2002 quando sottoscriviamo un accordo preliminare di acquisto: allora il mondo girava in un certo modo, le previsioni imprenditoriali potevano essere definite con maggiori margini di affidabilità, l’insieme delle scelte strategiche di riqualificazione urbanistica, urbana ed ambientale dell’ex Elba era ben definito e bastava individuare la migliore opzione d’intervento con coerenza e concretezza rispetto ai trend di crescita e sviluppo del Veneto e della Città. L’atto di compravendita viene stipulato nel luglio 2007, poco prima della catastrofe finanziaria scatenata dai mutui subprime erogati negli Stati Uniti, e oggi siamo ancora immersi in una crisi finanziaria, economica, sociale e direi anche culturale senza precedenti, e da imprenditore non vedo facili vie d’uscita. Si pone quindi il problema di cosa fare nel contesto attuale della ex Elba. Non è solo un problema di risorse finanziarie da reperire ma è anche e soprattutto un problema culturale.

Fra le diverse ipotesi che si possono fare la più sicura e tranquilla è quella di non fare niente: esiste un fabbricato avente una superficie coperta di circa 20.000 mq, ripristinato e affittato ad uso magazzino, potenzialmente sfruttabile per altre funzioni, date le sue caratteristiche intrinsiche ed estrinseche. Ma non è questo il nostro obiettivo: noi siamo per le intraprese imprenditoriali nonostante la tempesta in corso.

E, quindi, l’ipotesi che stiamo coltivando in questo tempo di crisi è quella di definire un progetto avente come obiettivo quello di soddisfare esigenze reali e concrete di una economia in transizione, il cui approdo non potrà che essere la riappropriazione da parte della cittadinanza del suo futuro, arricchito da un vero umanesimo che ponga al centro la persona e l’interesse generale della comunità locale, intendendosi, non solo a parole: difesa e valorizzazione della tradizioni locali, della storia, del patrimonio paesaggistico, architettonico e monumentale, delle attività produttive, delle eccellenze locali, della cultura e di quant’altro di peculiare della identità cittadina. E, pertanto, l’ex Elba potrebbe diventare, attraverso un intervento radicale, lo spazio vitale per ospitare quell’insieme di attività economiche e sociali che tendono a dare risposte ai bisogni della città con l’offerta di relazioni, di beni e servizi generati e prodotti in loco, favorendo così una ripresa vitale delle attività economiche e sociali locali. Questo intervento dovrebbe essere la risposta alternativa ai centri commerciali tradizionali, che deprimono le attività economiche del territorio, drenano la ricchezza prodotta in loco conservandone solo le briciole, il tutto nella più coerente logica della globalizzazione. Il progetto, che deve avere comunque un suo equilibrio economico e finanziario, andrà testato nell’insieme dei possibili interessati all’iniziativa e, se fattibile perché dotato del necessario e sufficiente consenso, andranno definiti tutti gli altri aspetti inerenti e conseguenti. Come si vede, il futuro delle trasformazioni territoriali significative per le ricadute sul contesto urbano e socio-economico, a mio avviso avranno bisogno di un approccio innovativo ancora tutto da sperimentare, ma l’importante è che l’idea sia vincente, il resto avverrà con il supporto delle conoscenze imprenditoriali, professionali e di pubblici poteri aperti alle sfide che abbiamo di fronte.” 57

Lorenzo Grassotto

Energia solare ed energia elettrica ...convivono in armonia GUIDA AL FOTOVOLTAICO a cura di SOLAR GLOBE Cos’è l’energia fotovoltaica OTTOBRE - NOVEMBRE I componenti principali di un impianto DICEMBRE - GENNAIO 2012 Dove installare l’impianto fotovoltaico IN QUESTO NUMERO Quanta energia produce l’impianto APRILE - MAGGIO 2012 Costo e durata GIuGNO - LuGLIO 2012 incentivi e conto energia AGOsTO - sETTEMBRE 2012 Rendita e ritorno dell’investimento OTTOBRE - NOVEMBRE 2012

dove Guarda il Sole requisiti e vantaggi per l’installazione di un impianto I moduli fotovoltaici possono essere collocati su tetto (sia piano che a falda), sulla facciata di un edificio o a terra. La decisione in merito alla fattibilità tecnica si basa sull’esistenza nel sito d’installazione dei seguenti requisiti, che dovrannoessere verificati dal progettista/installatore in sede di sopralluogo: • disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli (per ogni 1.000 Wp di potenza installata occorrono circa 7/8/12 m2 di moduli con celle monocristalline/policristalline/thin film); • corretta esposizione ed inclinazione della suddetta superficie; • assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento.

le condizioni ottimali per l’italia sono: • esposizione suD (accettata anche suD-EsT, suD-OVEsT, con limitata perdita di produzione); • inclinazione 30-35° (accettata anche 15°/45° con limitata perdita di produzione).

dove può essere installato

sul tetto, sulla facciata di un edificio o a terra

e n e r g i e

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autorizzazioNi per l’iNStallazioNe Nei casi in cui l’immobile non sia in una zona sottoposta a vincoli (di tipo ambientale, storico, artistico, paesaggistico...), l’impianto fotovoltaico può essere installato senza alcuna autorizzazione; é sufficiente una semplice dichiarazione di inizio attività, come richiesto per qualsiasi tipo di lavoro di manutenzione straordinaria. se si tratta di un edificio in costruzione è preferibile integrare l’impianto fotovoltaico nella licenza stessa dell’edificio in costruzione. Qualora l’impianto venga installato in un’area protetta, bisognerà richiedere all’autorità competente sul territorio (l’ente locale, l’ente parco, la sovrintendenza ai beni culturali,…) un “nulla osta”. È sempre consigliato informarsi presso gli uffici comunali per verificare che non ci siano ulteriori problemi. Quanto sopra si riferisce solo ai piccoli impianti (fino a 20 kWp). Per impianti più grandi, l’iter autorizzativo può essere più complesso.

D.P.S. Qualità e sicurezza in ogni casa L’esperienza ventennale nella lavorazione del ferro e dei serramenti in alluminio consente alla D.P.S di Zugliano di rispondere a tutti i tipi di esigenze sia in ambito civile che in quello industriale. Per il residenziale è in grado di fornire un’ampia gamma di servizi, tutti garantiti dalla costante ricerca di prodotti innovativi. Non più semplici accessori, ma veri e propri componenti d’arredo per la casa. Grazie alla stretta collaborazione con le migliori ditte produttrici di serramenti la qualità della lavorazione diventa centrale. La scelta di componenti e materiali che rispondono ai massimi standard qualitativi di mercato permette la realizzazione di soluzioni tecniche specifiche per infissi in PVC, legno e alluminio.

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Anche per porte blindate, portoni basculanti e sezionali scorrevoli, attraverso un’ampia scelta di sistemi e colori. Dal più economico, al più sofisticato e funzionale.

Interviene nella protezione delle finestre proponendo le zanzariere Palagina, ditta leader nel settore che propone accessori sempre in tinta con la tipologia installata.

alla maestria della lavorazione artistica su disegno personalizzato. La manutenzione di porte e serramenti riveste con il passare del tempo una maggior importanza, soprattutto grazie alle normative introdotte recentemente nell’ambito della bioedilizia. Di certo, in una casa di nuova costruzione gli accorgimenti per i materiali e l’efficienza energetica non sono mai troppi, ma sono la ristrutturazione e gli interventi sugli edifici già esistenti le azioni che richiedono la massima attenzione per la qualità e la sicurezza.

Uno dei punti di forza della ditta di Zugliano, però, rimane la lavorazione del ferro battuto. Sempre più ricercato e tornato di gran moda negli ultimi tempi. Oltre alle ringhiere e ai cancelli, le recinzioni esterne, le scale interne ed esterne, i poggioli e le inferiate vengono studiate e realizzate grazie

Tutto ciò riguarda da vicino l’abitare contemporaneo, perché l’isolamento termico, fatto nel migliore dei modi, fa risparmiare sui costi di riscaldamento, riducendo allo stesso tempo le emissioni di anidride carbonica.

D.P.S. propone soluzioni di alta qualità per scuretti e persiane, abbinando la tecnologia più all’avanguardia al design giusto per ogni tipo di abitazione. Sceglie e installa le porte sezionali marchiate Ditec e i basculanti Ballan.

Sole, Luce, Energia... uguale fonte rinnovabile. Ecco come NG impiega nelle sue “pensiline” questa forma di sostenibilità. Gli impianti fotovoltaici si vedono sempre più nelle nostre case ma spesso si considera solo la possibilità di montaggio presso il tetto senza pensare ad alternative che possono essere migliori da un punto di vista architettonico e di tutela visivo-ambientale.

Nel primo caso l’energia si riversa nella rete e costituisce un credito energetico che potrà essere utilizzato quando serve oppure se non lo si utilizza lo Stato tramite il Gestore del Sistema Elettrico GSE, riconosce un incentivo che prevede il pagamento di una tariffa per ogni kWh (chilowattora) di energia elettrica prodotta, anche se parte o tutta questa energia viene consumata, purché la realizzazione sia di potenza superiore a 1 kW e a questo proposito ricordiamo che da una pompeiana di circa 20mq si ricavano quasi 3KW.

Un’idea sviluppata con professionalità e competenza, tanto da meritare persino una tesi di laurea e abbracciata anche da alcuni comuni italiani, è di realizzare la propria pensilina o meglio pompeiana-gazebo completa di impianto fotovoltaico integrato, dotando il progetto di certificazioni e brevetti.

Nel secondo caso l’energia prodotta dai pannelli viene accumulata nelle batterie e da queste viene prelevata per essere utilizzata rendendo l’impianto completamente autonomo pensando a progetti che possono essere realizzati e utilizzati ovunque, in quanto nel caso delle Pensiline fotovoltaiche o isole solari l’energia viene prodotta anche nei posti non serviti dalla rete.

Nel dettaglio gli impianti fotovoltaici abbinati alle pompeiane possono essere connessi oppure no alla rete elettrica.

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NG rende concreta questa possibilità realizzando una tipologia di pensiline attrezzate per usare autonomamente ed ecologicamente l’energia in diversi ambiti come per esempio per ricaricare le auto e le moto elettriche, si pensi ad esempio ai costi e alle difficoltà che si incontrerebbero per portare l’energia dalla rete nei parchi.

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La straordinarietà del progetto prevede la realizzazione di pensiline, pompeiane, gazebi con pannelli fotovoltaici di vario tipo anche per questioni estetiche oltre che di resa, essi possono essere semitrasparenti-policristallinimonocristallini ma sempre ad alta efficenza. Con la realizzazione dell’impianto, si intende conseguire un significativo risparmio energetico per la struttura servita, mediante il ricorso alla fonte energetica rinnovabile rappresentata dal Sole che nel caso delle pompeiane coniuga la versatilità del sito come giardini e parking. Nulla viene trascurato, anche la disponibilità della fonte solare per il sito di installazione è verificata utilizzando i dati “UNI 10349” relativi a valori giornalieri medi mensili della irradiazione solare sul piano orizzontale. Da un punto di vista qualitativo, i moduli utilizzati hanno prestazioni garantite per 25 anni, il legno utilizzato è legno lamellare di conifera Europea di 1° e 2° scelta secondo la normativa DIN 4074, con giunzioni a pettine secondo la DIN 68140 e con procedimento e dimensionamento secondo la DIN 1052.La tinteggiatura è scelta da una tabella colori fra quelli disponibili nel campionario e le superfici esterne sono trattate con impregnante antitarlo, antimuffa, idrorepellente, del tipo Bayer o similari. Made in Italy nel rispetto dell’ambiente Eco.

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IM.CA.: il piacere della casa Le nuove concezioni di spazi abitativi, di moderne tecnologie applicate alla quotidianità della vita, di risparmio energetico e di altre soluzioni innovative sono esperienze che finalmente si possono vivere. iM.cA., grazie all’esperienza acquisita nel campo delle costruzioni residenziali da oltre 30 anni, propone abitazioni dallo schema funzionale, dove il comfort è di casa. Linee pulite ed essenziali, spazi ben distribuiti, ordinati e ampliati dalla luminosità naturale degli ambienti pensati per il benessere di chi ci abita.

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Panorama, natura, silenzio, praticità. tutti elementi chiave che garantiscono oltre a una perfetta abitabilità anche l’investimento economico giusto nel corso degli anni. La scrupolosa ricerca dei luoghi garantisce ambienti lontani dai rumori cittadini ma vicini ai servizi della città. Grazie alla ricerca di materiali innovativi iM.cA. realizza case eco-sostenibili dai consumi ridotti. L’importanza riservata alla progettazione assicura spazi indipendenti, quiete e privacy. il tutto, ovviamente, senza rinunciare al comfort di ambienti caldi e accoglienti d’inverno o freschi d’estate, per favorire il relax e la salute dei propri inquilini.

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Soluzioni «all inclusive» iM.cA. progetta e realizza con la certificazione casaclima. Accompagna il cliente in tutte le fasi del progetto, con un servizio “chiavi in mano” che consente di ottimizzare tempo e risorse economiche. Un servizio realmente all inclusive che semplifica ogni aspetto dell’intermediazione. Una squadra di lavoro che comprende maestranze qualificate ed uno staff di professionisti che cercano di captare ed anticipare le esigenze più diverse: dallo studio di fattibilità allo sviluppo del progetto, dalla definizione degli aspetti tecnici, finanziari, legislativi e amministrativi alla scelta dei materiali, dall’esecuzione dei lavori all’assistenza post-vendita. nel comune di Schio ha realizzato un progetto certificato in casa clima classe B. L’edificio è dotato delle tecnologie di ultima generazione che permettono un elevato isolamento termico e acustico.

il piano interrato è caratterizzato da elementi che mantengono l’ambiente asciutto e bloccano l’infiltrazione del gas radon, comunemente presente nel terreno. Salendo, al piano terra, la struttura è composta da murature perimetrali molto isolanti, ecosostenibili e con enormi capacità di traspirazione, portoncini d’ingresso e finestrature di alta qualità. il sistema di pannelli fotovoltaici e solari termici sul tetto si integra architettonicamente con la copertura. il fabbricato è orientato a sud per garantire un’esposizione ottimale. Le strutture sono progettate per garantire il miglior comfort abitativo. L’esposizione al sole è studiata affinché il suo calore raggiunga il più possibile l’interno dell’abitazione nel periodo invernale. nel periodo estivo, invece, l’ambiente rimane più fresco grazie ai corpi ombreggianti che ostacolano l’ingresso dei raggi solari.

Residence laguna Blu Il frontemare che ti fa sentire in cielo

A brevissima distanza da Caorle, incastonata tra le località di Porto Santa Margherita e Duna Verde, sorge la nuovissima urbanizzazione del Lido Altanea, una moderna località turistica. L’insediamento turistico si sviluppa su un’area di oltre 100 ettari, concepito e progettato come un villaggio dalla moderna architettura, in perfetta armonia con il territorio e la natura in cui è inserito.

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Immobili al piano terra o primo di tipo bilocale o duplex, ampi giardini esclusivi, posto auto e piscine. Soluzioni immobiliari curate nella modalità di costruzione e valorizzate nell’aspetto architettonico. Magnifica posizione.

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Lido Altanea si presenta ai turisti con eleganti e curati giardini, piscine e costruzioni basse curate nei minimi dettagli e con preziose finiture. Un luogo di vacanza e relax per chi desidera un soggiorno tranquillo a contatto con la natura. Tanti i percorsi pedonali e ciclabili, ampi ed illuminati, che consentono di raggiungere comodamente la vicina località di Caorle. Nella magnifica posizione del residence Laguna Blu diventa realtà il sogno di abitazioni indipendenti ideali per la tua vacanza dove si può godere delle innumerevoli attrazioni che questa località sa offrire.

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Coibentare per risparmiare Prima di analizzare il risparmio energetico che si può ottenere intervenendo sulla coibentazione delle pareti perimetrali e della copertura, è bene fare un accenno all’importante novità introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, meglio noto come decreto “Salva Italia”. L’articolo che interessa il settore dell’edilizia è il n.4 secondo cui gli incentivi già vigenti sulla detrazione d’imposta del 55% per gli interventi di risparmio energetico concessi fino al 31/12/2011 secondo la legge finanziaria 2011, vengono prorogati al 31/12/2012 e dal 2013 tali incentivi saranno sostituiti con le detrazioni fiscali al 36% già ora utilizzate per le ristrutturazioni edilizie. Per chi intendesse pertanto investire su interventi per il risparmio energetico dell’immobile di proprietà, farebbe bene a valutare la realizzazione di tali lavori entro la fine di quest’anno per non perdere i 19 punti percentuali che cesseranno di essere disponibili a partire dal 2013.

Dati generali

Spessore:

0,360 m

Spessore:

0,460 m

Resistenza:

1,2398 m²K/W

Resistenza:

1,6298 m²K/W

Trasmittanza:

0,8066 W/m²K

Trasmittanza:

0,6136 W/m²K

Intonaco est.

ESEMPIO 2

Laterizio

ESEMPIO 1

Intonaco Int.

Come accennato nel numero precedente, un edificio mal isolato fa aumentare le spese per il riscaldamento e le emissioni di anidride carbonica, dannosa sia per l’ambiente che per la salute. Vediamo ora i possibili interventi realizzabili sulle pareti perimetrali e sulla copertura per favorire il risparmio energetico ovvero ridurre quanto più possibile la dispersione del calore attraverso gli elementi edilizi durante l’inverno o l’entrata del calore nel periodo estivo. Per fare ciò bisogna innanzitutto valutare la resistenza termica dell’elemento edilizio, ovvero la resistenza che il flusso di calore incontra lungo il percorso dal lato più caldo a quello più freddo. Tale resistenza è data dalla somma delle varie resistenze dei materiali che compongono il pacchetto edilizio e dal loro spessore. Definita la resistenza termica si può calcolare la trasmittanza termica (definita come l’inverso della resistenza), ovvero la quantità di calore che viene dispersa da un metro quadrato di superficie della struttura. Maggiore sarà la resistenza termica, minore sarà la capacità della struttura di disperdere calore, viceversa minore sarà la resistenza termica, maggiore sarà la dispersione del calore. Per capire meglio prendiamo un esempio semplice: una parete intonacata in entrambi i lati (0,5 cm per lato) su un laterizio alveolato di 35 cm nell’esempio 1 e di 45 cm nell’esempio 2 (dati ottenuti con software per il calcolo delle dispersioni):

Da ciò si può capire che per poter avere un risparmio sulle spese di riscaldamento del proprio edificio è necessario avere l’involucro edilizio composto da elementi che abbiano trasmittanza termica bassa. Per fare questo è necessario l’utilizzo di materiale isolante. Lo strato isolante può essere collocato all’esterno oppure all’interno di una struttura.

Se è possibile intervenire sull’intera superficie esterna dell’elemento edilizio quando non vi sono vincoli architettonici (ad esempio un palazzo storico) è preferibile l’isolamento esterno perché innanzitutto si possono contenere se non addirittura eliminare i ponti termici (punti critici di dispersione del calore, ad esempio il punto di incontro fra solaio e parete e causa di formazione di condensa e conseguente muffa) e si riduce la risposta alle variazioni di temperatura interne aumentando così l’inerzia termica complessiva dell’edificio (ovvero la capacità di opporsi al passaggio del flusso di calore e di assorbirne una quota senza rilasciarlo in maniera immediata e contribuendo al contenimento delle oscillazioni della temperatura interna). L’isolamento interno presenta invece minori vantaggi rispetto a quello esterno in quanto non risolve completamente i problemi legati ai ponti termici e riduce lo spazio interno. I materiali utilizzati per gli isolamenti possono essere di vario tipo: sughero, polistirene, poliuretano, perlite, lana di roccia, fibra di legno e a seconda dei casi si possono presentare come pannelli rigidi o materassini a seconda della densità (peso al metro cubo) del materiale.

lana di roccia in pannelli

lana di roccia in materassino

Nei sistemi di isolamento interno oppure esterno è necessario apporre un foglio di materiale adatto a svolgere la funzione di freno vapore, ovvero avente il compito di impedire la diffusione del vapore acqueo nella struttura che può portare al deterioramento del materiale isolante oppure all’interno delle abitazioni causare la formazione di muffa. Un’ulteriore tipologia può essere l’isolamento sull’intercapedine, ovvero su edifici dove la parete perimetrale è stata realizzata con un’intercapedine d’aria questa, mediante dei fori realizzati appositamente, può essere riempita tramite insufflaggio con fibra di cellulosa o schiuma. Tale sistema, seppure con costi contenuti e generalmente minori rispetto all’isolamento interno o esterno, può presentare dei problemi in quanto il materiale insufflato può trovare delle zone in cui non può passare (causate magari da ferri di armatura o malta in eccesso) causando così dei vuoti di isolamento.

operazione di insufflaggio dell’isolante nell’intercapedine di una parete

fibra di cellulosa

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Foto da nostra sala mostra

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Un casa...per la vita centro aiuto alla vita Dueville-Povolaro APERTURA CASA DI ACCOGLIENZA MAMMA/BAMBINO (M/B) Nella crisi della società moderna sta emergendo sempre più la necessità di reperire luoghi atti a dare accoglienza a donne, ragazze, mamme con bambini, nei momenti di maggior crisi spesso dovuti a stati di abbandono, di emarginazione, di povertà, malattia, maltrattamenti, di disagio sociale o psicologico, rottura dei rapporti familiari e di coppia.

L’ASSOCIAZIONE, LA STORIA E LA MISSION Il CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO (ONLUS RICHIESTA) è un’Associazione nata il 23 marzo 2011 a Dueville (Vi), costituita da un volontariato attivo e formato, strutturato in un sistema di managerialità, che lavora in rete col territorio, facente parte di una FEDERAZIONE ITALIANA di Centri di Aiuto e di Movimenti per la Vita, nata dopo il 1978, anno di approvazione della legge 194, che sanciva il diritto legale (non morale) all’interruzione volontaria della gravidanza. Il gruppo che supporta il CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO, inizialmente costituito da 7 socie fondatrici, conta ora 25 socie attive (mamme, nonne, single) nonché una decina di ragazzi e papà che collaborano per progetti di carattere informatico e di ricerca fondi ed è tuttora in continua evoluzione. Attualmente sostiene 45 famiglie in situazione di disagio fuori e dentro il paese, in rete con le associazioni del territorio e i Servizi Sociali. Lo scopo del CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO è quello di sostenere gestanti e madri in difficoltà di varia natura, quali relazionali, economiche, psicologiche e sociali, nella salvaguarda del diritto alla vita e alla vita dignitosa del nascituro, nel promuovere azioni solidali e benessere nel mondo giovanile, nel lavorare in un’ottica di prevenzione al disagio, all’aborto, alla contraccezione di emergenza, per coloro che sono alla ricerca di risposte alternative a quelle preconfezionate. Risposte che il mondo troppo gratuitamente e superficialmente offre con danni talvolta irreparabili.

Il CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO auspica una società in cui i bambini avranno la possibilità di nascere in serenità e armonia, per mamme che non saranno più lasciate sole nel momento più gioioso della vita, per affrontare la vita. Il CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO è una sfida ai bisogni ed alle emergenze attuali, una risposta concreta a situazioni di difficoltà.

L’accoglienza nella struttura educativa Mamma-Bambino (M/B), con la presenza di una operatrice volontaria o di una famiglia residente, garantirà l’accompagnamento della donna verso la preparazione alla maternità e alla relazione con il figlio, indirizzandola all’autonomia personale e alla capacità genitoriale, favorendo, nella gestione della quotidianità, un confronto proficuo in una vita familiare e di gruppo. L’obiettivo ultimo della struttura, è quello di rendere autonomo il nucleo madre–figlio, in un auspicabile reinserimento lavorativo, abitativo, sociale. Per rispondere concretamente dunque a tale proposito si è individuata una possibile casa che risponda agli standard regionali per l’accoglienza, l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture socio-sanitarie e sociali (DGR n. 84 del 16.1.2007 – lr n.22/2002-) nel territorio di Dueville (VI). Le destinatarie di questa Casa di Accoglienza M/B sono quattro gestanti e/o madri con figli (mediamente sotto i 6 anni) inviati dai Servizi Sociali, in difficoltà sotto il profilo delle relazioni familiari, parentali e sociali, oppure in condizioni di disagio psico-sociale. La loro permanenza può variare dai 6 mesi ad un anno e mezzo, a seconda del progetto educativo a favore delle donne e dei figli residenti. La casa sarà gestita da una famiglia o da un’operatrice volontaria che garantiranno la presenza residenziale notturna e diurna, con la presenza di educatori-animatori professionali che gestiranno il percorso educativo delle donne e i loro bambini. Si lavorerà nei ritmi e nei tempi della quotidianità per il reinserimento sociale, lavorativo ed abitativo delle persone entrate in difficoltà. La comunità sarà inserita nella rete del territorio e si proporrà come fulcro di aggregazione per lo stesso. Ma, come tutti i progetti, c’è bisogno della presa in carico da parte della società, cioè di tutti noi, verso coloro che domandano, verso chi è in difficoltà, per costruire un mondo dove il benessere comune si affianchi al più debole.

LA CASA DI MARIA BAMBINA Parla la Presidente del Centro Aiuto alla Vita di Dueville-Vivaro, nonché educatrice-professionale animatrice, moglie e mamma di tre splendide bambine, Sig.ra Maria Enrica Crea: “Quando ci siamo sposati mio marito ed io, abbiamo deciso di acquistare una casa grande, dove chiunque avesse bussato alla porta avrebbe potuto trovare non solo calore familiare per poter crescere, ma anche un posto a tavola sempre apparecchiato ed un letto dove dormire… si fosse trattato di figli naturali, accolti, di mamme in difficoltà oppure persone in crisi”. E così è stato per 10 lunghi anni. Poi, il cambio di casa, ripetuti colloqui con persone che chiedevano, hanno fatto emergere urgente la necessità di reperire un luogo adatto all’accoglienza. Luogo che, dopo tanti mesi di ricerca, è stato individuato nella ex casa delle Suore di Povolaro, in cerca di destinazione. L’Amministrazione Comunale si è resa disponibile ad un sopralluogo dal quale è risultata immediata la constatazione: “E’ LA CASA IDEALE PER ACCOGLIERE NUCLEI MAMMA-BAMBINO!”, con un ampio salone, 5 camere di accoglienza, 3 bagni, cucina e Cappellina, possibilità di ristrutturazione del mansardato e ampio giardino. E intorno a questo sogno tante persone: pedagogista clinico, educatrice, assistente sociale, psicologa, Amministratori Comunali, Soci del Centro Aiuto alla Vita, assemblea pubblica…)… un crescendo e … non da ultimo l’arch. Tarquinio Morbiato, impresario edile di grande competenza, attiva carità e spiccata fantasia. Questo progetto tuttavia è in attesa della sua spendibilità: un concreto intervento per la ristrutturazione della casa. E da qui l’invito della Sig.ra Maria Enrica Crea che invita chiunque abbia buona volontà a Fare! Coinvolgente anche la presenza dell’Arch. Tarquinio Morbiato, “trascinato” a poco a poco in questo progetto dalla moglie Alison, che – sebbene con una casa e quattro figli da gestire – ha sentito prepotente il bisogno di aiutare gli altri. Da qui comincia la frequentazione del CENTRO AIUTO ALLA VITA, con sede a Dueville, assieme ad un gruppo di donne, che si trovano per aiutare le persone più bisognose, portando a casa le iniziative prese, coinvolgendo il nucleo familiare, raggiungendo così anche il marito Tarquinio Morbiato, al quale si rivolge questo Centro per il nuovo progetto di una Casa a Povolaro, in cui realizzare un centro di aiuto per donne in difficoltà con bambini, a cui servirebbe l’opera di un architetto. Da qui in poi interviene il senso morale della mission, che fa leva su Morbiato, il quale si sente moralmente impegnato, non tanto a trovare i fondi per realizzare questa nuova Casa aiuto, ma per trovare il modo di coinvolgere persone disposte a contribuire nella realizzazione dell’intera opera, senza una remunerazione. Dal giorno di questa presa di posizione sono passate un paio di settimane e da queste pagine parla l’arch. Morbiato, rivolgendosi a Te Lettore, privato cittadino o artigiano, imprenditore o libero professionista, di qualunque età o classe sociale...chiedendo proprio a Te, la volontà di aiutare queste donne, per sollevarle dalla sofferenza della loro esistenza, per allontanare quel senso di abbandono che hanno sperimentato sulla loro pelle, anche vittime di abusi, senza compatire né giudicare. La presentazione del progetto è fissato per il giorno del prossimo giovedì 22 marzo a Vicenza alle 20,00, a cui Morbiato chiede semplicemente di partecipare, per sentire e decidere concludendo con la riflessione…. “un giorno potresti aiutare qualcuno”.

I NOSTRI RIFERIMENTI CENTRO AIUTO ALLA VITA DUEVILLE-VIVARO (ONLUS) Piazza Monza 43, 36031 DUEVILLE (VI) Tel 340.9728889 email: cav@upduevillevivaro.it CODICE IBAN: IT59Y0501811800000000137641 BANCA POPOLARE ETICA Il Presidente Crea Maria Enrica

Progettare la ristrutturazione Le scale INFISSI INTERNI PARETI INTERNE PAVIMENTI E SOLAI CONTROSOFFITTI SCALE

= giugno-luglio = agosto-settembre = ottobre-novembre = dicembre-gennaio = febbraio-marzo

Le scale sono formate da ripiani orizzontali posti a quote via via crescenti che si chiamano pedate. Lo spazio tra di esse prende il nome di alzata. L’insieme di alzata e pedata forma il gradino, mentre questi ultimi sono uniti nella rampa. Ogni rampa termina in un ripiano più grande della pedata che prende il nome di pianerottolo, di riposo o di arrivo, a seconda della sua posizione rispetto all’edificio. Le scale possono essere interne o esterne: queste ultime, di più difficile manutenzione, sono frequenti soprattutto nell’architettura storica. Uno degli elementi che serve a distinguere i vari tipi di scale è la sua pendenza, definita come il rapporto tra l’alzata (a) e la pedata (p) di un gradino. Questa inclinazione varia quindi tra 0° e 90° per cui si possono distinguere i seguenti tipi di scale: - da 0° a 15° parliamo di rampe, usate soprattutto per esterni e per spazi pubblici, dove ci sono dislivelli, strade ripide, ecc.; - da 15° a 45° si hanno le vere e proprie scale, che si distinguono a loro volta in scale leggere, per edifici pubblici (15°-23°), scale normali per l’edilizia corrente (23°-35°), e scale pesanti per accessi a spazi di servizio (35°-45°); - da 45° a 75° ci sono le scale usate nelle navi o in ambito industriale; - da 75° a 90° abbiamo le scale a pioli. In ambito progettuale si usa la formula 2a+p=62÷64 cm, dove quest’ultimo valore rappresenta la lunghezza media di un passo, per cui nella progettazione di una scala si tiene conto del rapporto tra alzata e pedata. Solitamente si utilizzano alzate di 12-15 cm per scale di edifici pubblici; di 15-17 cm per case di civile abitazione, mentre è consigliabile spingersi fino a 20 cm solo per scale di accesso a locali di servizio. 76

e ricordare che i gradini di una scala devono avere le alzate tutte uguali, mentre le ultime rampe possono avere alzate più piccole per non affaticare eccessivamente. Ogni rampa non dovrebbe superare i 15 gradini e quindi le scale vanno intervallate con un numero adeguato di pianerottoli di sosta.

I pianerottoli devono avere una larghezza adeguata a consentire la sosta delle persone e l’apertura delle porte che vi si affacciano senza creare intralci. La larghezza di una rampa non dovrebbe essere maggiore di 2 metri, se ci eccettuano casi particolari di rappresentanza. Le scale possono essere realizzate con vari materiali (legno, muratura, ferro, cemento armato), e, a seconda di questi, avere differenti schemi strutturali. Possiamo distinguere, infatti, scale a volta, appoggiate o a sbalzo. In passato, per le strutture in muratura, erano usate le scale a volta. Tra le più diffuse c’erano quelle con rampa con volta a botte sostenute da muri perimetrali che si andavano ad incrociare con pianerottoli anch’essi con volta a botte, a generatrici orizzontali, oppure con volte a crociera o a vela. In questa tipologia rientrano le scale cosiddette a collo d’oca, dove una volta a botte rampante sostiene la rampa e parte del pianerottolo, innestandosi nel muro di fronte. Oltre che da volte, le scale possono essere sostenute da travi in legno, ferro o cemento armato. Nelle strutture in muratura si realizzano travi guida che corrono lungo i lati lunghi delle rampe e sono incastrate nella muratura perimetrale. Si realizza poi un’orditura secondaria di travetti in ferro o legno che sostengono voltine o tavelloni, oppure una soletta continua in calcestruzzo di una decina di centimetri di spessore. Su questa struttura si esegue poi l’ossatura dei gradini. Altrimenti si possono usare delle travi appoggiate, perpendicolari alle rampe, che sostengono i ripiani con delle travi secondarie inclinate come le rampe. Nella realizzazione di queste scale bisogna fare attenzione al punto di innesto dei rampanti sul pianerottolo. Infatti, poiché sul pianerottolo arrivano un rampante ascendente ed uno discendente, essi saranno sfalsati di un gradino, per cui o bisognerà aumentare lo spessore del solaio del pianerottolo o sarà necessario che esso abbia una larghezza diversa in corrispondenza degli innesti. Quest’ultima è la soluzione più funzionale perché permette, tra l’altro, di avere un corrimano continuo. Nella tipologia a sbalzo i gradini, o le strutture che li sostengono, sono incastrati da un lato alla muratura perimetrale o alle travi, mentre l’altro lato è lasciato libero. Il sistema più rudimentale ed antico era quello di incastrare nella muratura per ca. 25-30 cm, delle lastre in pietra da taglio. Attualmente questo tipo di gradini viene realizzato prefabbricato in cemento armato oppure gettato in opera con la struttura. Un tipo di scala molto usata è quella a soletta portante a sbalzo da travi perimetrali che ha, tra l’altro, il vantaggio di non presentare il problema dei livelli diversi dovuto alle travi appoggiate. Anche le scale a chiocciola possono essere considerate un esempio di scala a sbalzo. Infatti i gradini, triangolari, presentano sul vertice un manicotto che serve da sostegno verticale assiale, mentre sono liberi sul lato opposto. Silvia Sella

Graphic design. Guida alla progettazione grafica Autore: Latino Gianni Editore: LetteraVentidue

Già da parecchi anni abbiamo avuto modo di riscontrare quasi ovunque nel nostro territorio quanto fossero precarie le condizioni di conservazione delle finiture ornamentali esterne. Abbiamo avvertito quindi l’urgenza di documentare e di far conoscere questa situazione. Così è nata l’idea di realizzare i bozzetti policromi di edifici decorati. Il lavoro di rilevamento, iniziato molti anni fa, non sempre è stato facile; innanzitutto a motivo dei disagi incontrati per accedere alle superfici murarie da esaminare, collocate spesso in posizioni assai disagevoli e raggiungibili soltanto con l’ausilio di scale. Non poche difficoltà ha riservato la lettura della decorazione pittorica ridotta talvolta ad esigue tracce riconoscibili a fatica e con colori appena percettibili, prossimi a scomparire sotto l’azione delle intemperie. Nonostante le lacune ci sembra che il materiale raccolto ed elaborato offra nel suo complesso una documentazione non disprezzabile e componga una messe di informazioni utili per i futuri, si spera, restauri. Per ogni edificio abbiamo proceduto ad una rilevazione diretta e meticolosa di tutta la superficie muraria esterna, per giungere alla formazione di un disegno in scala ridotta, dove abbiamo avuto cura di riportare tutte le tracce ancora leggibili di decorazioni e di figure; registravamo i colori ed eventuali particolarità caratteristiche dell’intonaco. La seconda fase del lavoro per l’elaborazione dei bozzetti è consistita nel rilievo prospettico di ogni edificio allo scopo di riportare in scala, il paramento decorativo risultante dalla restituzione effettuata. Il prospetto, completato con le sue decorazioni, veniva disegnato su carta in “lucido”, da cui si ricavava la copia eliografica. Sulla copia così ottenuta dipingevamo le decorazioni con colori acquarello, riproducendo il disegno ed i colori originali.

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Questo libro nasce da una riflessione sul graphic design contemporaneo. Oggi attraversiamo una fase di transizione dall’analogico al digitale in diversi settori: nella fotografia, nella televisione, nei caratteri tipografici e recentemente anche nei libri; questo passaggio deve tener conto di alcuni principi intramontabili di basic design definiti nella storia della progettazione grafica internazionale grazie al contributo tedesco del Bauhaus, quello svizzero del movimento dell’Internazional Typografic Style ed quello italiano dello studio Boggeri e dei diversi grafici che esportato l’etichetta del Made in Italy nel mondo. Non è un manuale, né un “abecedario”. Questa piccola pubblicazione vuole essere una guida al buon design di pubblica utilità, pensata per chi fa della professione di grafico un mestiere da praticare con professionalità e specializzazione guardando, con competenza e originalità, ai principali contributi che le diverse epoche ci hanno lasciato: idee e progetti grafici ancora oggi esempi di grande attualità e contemporaneità.

Low cost design

Autori: Pario Perra Daniele Editore: Silvana

Questo libro si fonda su un principio sostenuto dai più grandi protagonisti del design: il miglior progetto non è necessariamente quello che passa dall’ufficio brevetti, che nasce negli studi di architettura e di design e che si fa davanti ai computer nelle grandi aziende, ma anzi è, spesso, quello che nasce nella semplicità della vita di tutti i giorni e che vive delle geniali intuizioni della gente comune. Partendo da questo principio, Low Cost Design ci offre il frutto di una vasta ricognizione compiuta tra il nord Europa, il sud del Mediterraneo e gli Stati Uniti, raccolta in un database delle arti applicate: un grande dizionario visuale in costante relazione tra capacità poetica e capacità tecnologica. Le idee presentate sono classificate secondo diversi piani di lettura (cinque differenti livelli di progettazione per gli oggetti, sei categorie per le azioni), che compongono, nel loro insieme, un quadro di grande interesse sotto il profilo sociologico, urbanistico ed etnografico contemporaneo. Il secondo volume, dopo il successo del primo del 2010 completa la ricerca e vede il contributo di un gruppo di esperti: da Francesco Morace a Renzo di Renzo, Emiliano Gandolfi, Christina Kreps, Luca Villa, Lucia Babina e Pierfrancesco Frillici.

Architettura, scienza e percezione

Il senso dei materiali per il design

La cultura architettonica del XX secolo ha attuato progetti applicando un metodo cartesiano di separazione fra uomo e natura: si sono così prodotti sistemi chiusi di forme preordinate rispecchianti una logica dicotomica che frammenta la realtà in sistemi opposti e inconciliabili.

Il libro nasce con lo scopo di sensibilizzare sia giovani studenti che affermati designer sulle questioni relative al mondo dei materiali per il design e, nello specifico, affrontare il tema della sensorialità in tutti i suoi molteplici aspetti.

Autori: Catalano Claudio Editore: Aracne

La natura non è una macchina e il considerarla tale porta a perdere di vista le connessioni che tengono in vita l’uomo e l’intero universo. Tutto l’esistente è profondamente interconnesso e ciò implica la presa in considerazione di un’ipotesi ecologica per la quale l’equilibrio si attua attraverso l’autorganizzazione di entità complesse composte da esseri viventi e natura.

Autori: Rognoli Valentina Levi Marinella Editore: Franco Angeli

Mettendo in evidenza la multidimensionalità legata all’espressività della materia, il testo vuole porre l’accento sulla stimolante complessità dell’ambito emotivo e percettivo che influenza in modo determinante il lato sensoriale del progetto, e vuole dimostrare come sia interessante indagare quest’ambito, ossia cercare i metodi per introdurre strumenti per l’educazione sensoriale nel design, includendo un’indagine a tutto tondo nel mondo dei diversi linguaggi dei materiali: quelli che hanno avuto, quelli che hanno e quelli che avranno.

Fiere Italia 2012 Dal 06 al 13 - Vicenza SpaziocaSa / SpazioLUcE nEw Mostra del mobile, arredamento ed accessori per la casa, articoli per gli sposi Dall’11 al 13 - cremona artE crEmona Fiera d’arte moderna e contemporanea

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Dall’11 al 13 Feb - Bergamo Expo rEaL E&t Fiera del mercato immobiliare residenziale e dell’investimento nell’immobile turistico Dal 16 al 19 Feb - reggio Emilia EcocaSa Mostra & convegno su architettura sostenibile, risparmio energetico, qualità abitativa Dal 17 al 19 - piacenza EDiLShow Fiera dell’edilizia Dal 18 al 20 - Verona ViVi La caSa Soluzioni d´arredo classiche e moderne; prodotti e servizi per la casa e gli sposi

Dal 02 all’ 11 - Brescia BrEScia caSa Mostra arredamento, complementi e materiali per la casa Dal 3 all’11 - torino ExpocaSa - ExpoViVErE Salone dell’arredamento e delle idee per abitare Dal 10 al 18 - Firenze SaLonE DEL moBiLE Esposizione di arredamento e complementi

marzo

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Dal 18 al 27 - milano arrEDoEcaSa Mostra dell’arredamento e della casa Dal 22 al 25 - Vicenza GitanDo Salone del turismo e delle vacanze

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Immagine tratta da “ancore” Università IUaV di Venezia

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Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 10

Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #16 - Agosto -settembre 2011

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Diquigiovanni si rinnova

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