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Rivista di informazione del settore casa Ottobre - Novembre 2011 - ANNO 3 #17 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217
Società editrice / redazione: Calleidos S.r.l. via Aldo Moro, 54 - 36035 Marano Vicentino TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 www.calleidos.it info@calleidos.it direttore reSponSabile: Giuseppe Grolla direttore editoriale: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it Stampa: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. hanno collaborato: Studio Ca’ de Mar Daniele Berlato Elena Guzzonato Enrico Ruffato Erica Urbani Giuseppe Grolla Luca Sartori Mara Capitanio Maria Vitella Stefano Battistella Silvia Sella
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08 Biennale 2011 16 Il vetro. L’illusione della materia 24 LEED. Dagli Usa un nuovo modo di Fare Sostenibilità 32 Progettare la ristrutturazione. Pavimenti e solai 38 Abitare il tempo 100% PROJECT 44 MARMOMACC 54 CASA SU MISURA 58 Un tema, sempre più attuale: il social housing. 61 Curiosità...Gli edifici più cari del mondo 66 Brevi Rassegne immobiliari 74 Libri 76 Fiere Italia 2011/2012
professionisti
12 HOME RELOOKING. Un raffinato progetto all’insegna della funzionalità 22 SELECTION 2012 50 Al via il piano casa bis
aziende
15 FPL 26 Energia solare ed energia elettrica 28 IM.CA. Comfort secondo natura 30 Sfumare i contorni fra esterno e interno 37 DIQUIGIOVANNI 42 Ongaro Casa 43 Tendaggi Zanrosso 53 TIEMME 2
64 D.P.S. Qualità e sicurezza in ogni casa 68 Chalet Maddarello 70 Residence Laguna Blu 72 Sardegna 78 Arredamenti Rossi
contenuti
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Viene chiamata “nuova forma di consumo sostenibile”, lega insieme il tradizionale metodo del baratto con sistemi tecnologici come i social network dedicati allo scambio, gli eco-store del riutilizzo, la vendita on-line. Sistemi che cercano di evitare il maggior numero di sprechi ma anche di ottimizzare le risorse che abbiamo a disposizione, siano esse materiali oppure no. Il baratto così come lo conosciamo sui libri di storia non è una soluzione in grado di risolvere l’attuale crisi di liquidità. Se escludiamo il baratto classico, in un’economia in cui scarseggiano la disponibilità di moneta e la capacità di acquisto, è possibile utilizzare il baratto in modo evoluto e organizzato per permettere un’efficace circolazione dei beni e dei servizi? La risposta è sì: tutto ciò non solo è possibile, ma è una realtà quotidiana negli U.S.A., in Europa e persino in Italia. In particolare queste nuove, o se vogliamo, ricostituende forme di scambio ci interessano per sostenere la mission che ci siamo imposti come redazione di CASAINMENTE living way che, parlando di “baratto”, non è quella di “riconsegnare alle imprese il potere d’acquisto”, ma quella di svilupparne il business condividendo tra esse “un rapporto sinergico e collaborativo derivante dalla condivisione degli obiettivi di crescita e sviluppo”. Una mission importante dunque che deve essere prima capita e poi, soprattutto, deve eticamente coinvolgere i partecipanti del network con lo scopo della crescita di gruppo. Se infatti il progetto è trasparente e comune, quando cresce un’azienda, crescono anche le altre. Ci impegnamo come redazione a fare da legame per chi ha concretamente capito i vantaggi del network così come da noi inteso, e, con tutto l’entusiasmo che ci distingue, ringraziamo coloro che hanno capito e che capiranno la nostra diversità di intenti.
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editoriale
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Biennale 2011 Bice Curiger e l’arte che illumina La 54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia si presenta nella veste di una grande mostra sul tema della Luce. La luce intesa come lume della ragione, come illuminazione epifanica, come materiale che gli artisti usano per plasmare la propria visione del mondo. Nelle sedi storiche dei Giardini di Sant’Elena e dell’Arsenale, la mostra presenta una selezione di 83 artisti delle più svariate nazionalità, oltre alla presenza di grandi star del panorama contemporaneo. Espongono Cindy Sherman, Fisshli & Weiss, Pipilotti Rist, Song Dong, Nicholas Hlobo insieme a Sigmar Polke, Maurizio Cattelan, Seth Price e…Tintoretto. Sì, perché quest’anno la curatrice svizzera Bice Curiger, direttrice della Kunsthalle di Zurigo e prima donna a curare interamente da sola la mostra per entrambe le sedi, porta ai Giardini tre opere del grande pittore veneziano cinquecentesco. Una scommessa, quella della Curiger: che si rivela da subito vincente. Insieme a queste tele, nel padiglione centrale appaiono inoltre, stridenti ed affascinanti, le centinaia di colombi imbalsamati di Cattelan, gli animatroni di Mellors, i quadri alchemici di Polke e le Illuminazioni di Philippe Parreno. I padiglioni nazionali invece (vincitore del Leone d’oro per quest’anno la Germania) mostrano, come sempre, diversi punti di vista sull’Uomo, il Mondo, la Vita. Così, Chance di Boltanski (Padiglione Francese) realizza una profonda riflessione sul Caso e sul Destino, Teleco Soup del Padiglione Giapponese ricrea un pozzo “al contrario” per parlare del rapporto fra uomo e tecnologia,
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il padiglione Statunitense presenta un grande carro armato (curatela di Allora & Calzadilla) azionabile attraverso un tapis roulant e un “bancomatorgano” che suona (il “rumore dei soldi”) quando si ritira del contante. Nella sede dell’Arsenale invece Song Dong, di Pechino, porta la centenaria casa nella quale è nato, mentre la marocchina Yto Barrada presenta le foto della rubrica telefonica della nonna analfabeta; Nicholas Hlobo presenta un gigantesco uccello in gomma di camere d’aria ispirato a tragici fatti del Sudafrica dell’haparteid, mentre Urs Fisher ci mostra una copia digitale del Ratto delle Sabine del Giambologna realizzata in cera, e la fa sciogliere lentamente nel corso dell’esposizione. La Biennale di Venezia, con tutte le sue presenze contrastanti, forti, polemiche, sussurrate, anche quest’anno presenta un mondo di carattere multiforme, espressione della necessità umana di volersi conoscere ma in cui ancora si devono fare i conti con una società non sufficientemente consapevole. di Enrico Ruffato
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HOME RELOOKING Un raffinato progetto all’insegna della funzionalità Lo scopo principale che mi pongo al momento della progettazione è quello di personalizzare e ripensare l’ambiente in relazione a chi ci dovrà vivere, perchè sono le esigenze unite ai gusti del committente il punto di partenza del processo creativo. In definitiva anche se l’aspetto iniziale dell’ambiente è quello di semplici stanze di alcuni metri cubi di spazio, la condizione necessaria per la sua trasformazione sta nell’avere le giuste idee sul loro utilizzo. Il progetto illustrato è l’esempio di come lo spazio può essere plasmato su misura se il progetto nasce da intuizioni mirate alla valorizzazione del personale modo di vivere la casa del cliente. Questa è la zona giorno di un single, ordinato e raffinato, che per lavoro è spesso fuori casa e al rientro vuole una casa funzionale e accogliente, su misura in base alle sue priorità. La situazione di partenza presentava un ‘accenno’ di scala con relativo sottoscala che rubava spazio vitale alla zona fondamentale di questo piano, la zona tv e conversazione. Con il metodo del modello in 3d è stato subito chiaro che l’intervento di demolizione avrebbe reso la stanza + ampia e vivibile.
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DOPO La decisione di demolire il muro sotto la scala e lasciare la rampa a vista ha dato ampio sfogo alla stanza che è da subito sembrata più grande. Per renderla leggera è stato realizzato un parapetto in vetro con una struttura sagomata sui gradini.
PRIMA
DOPO L’ingresso completamente aperto sul salotto è stato delimitato da un controsoffitto nel quale sono state inserite le luci che servono ad illuminare tutta la stanza e al quale si aggancia l’elemento a vetri che serve da filtro alla stanza.
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case in movimento ll posto naturale per la cucina è stato sfruttato al massimo senza appesantire, le colonne sono state nascoste da una spalla in cartongesso utile al posizionamento delle prese di servizio, che lascia intravedere le basi e la pannellatura in vetro a disegno personalizzata come i vetri dell’ingresso.
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Il vetro. L’illusione della materia Un materiale architettonico d’arredo
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Plinio il Vecchio narra di alcuni marinai che dopo essere sbarcati su una spiaggia per mangiare, per sorreggere le pentole avessero usato la sabbia fine della spiaggia e il nitro (soda) di cui era carica la loro nave. Dopo aver acceso il fuoco si accorsero che sotto al tegame scorreva un liquido incandescente che si trasformava in materia traslucida. Così, secondo il mito, nacque il vetro. Probabilmente la nascita del vetro si deve alle ricerche degli artigiani ceramisti, i quali già 5000 anni prima di Cristo conoscevano la composizione dello smalto, utilizzato come rivestimento vetroso di perline e vasi in ceramica. Di certo il vetro nacque tra Egitto e Fenicia. I primi oggetti interamente vitrei a nucleo friabile risalgono al periodo che va dal 2000 al 1500 a. C. Considerato un materiale nobile, gli Egizi sperimentarono diverse tecniche di lavorazione: la pasta di vetro, il termoformato e il vetro soffiato che ebbe poi larga diffusione durante l’Impero Romano. Furono perfezionate in quel periodo sia la tecnica del vetro soffiato all’aria aperta sia quella con stampi, che permisero la produzione di oggetti alla portata di tutti. Anche i Romani divennero maestri vetrai. Crearono, infatti, il vetro per mosaico, introdussero il decoro a cammeo, incisero e tagliarono il vetro. Infine inventarono i muri trasparenti: le finestre. Con il declino dell’impero romano nel 476 d. C. la produzione di vetro fu pressoché abbandonata. Bisogna attendere il Medioevo per trovare la vetrata, una superficie più elaborata rispetto al vetro romano per finestre, composta da un mosaico di piccoli pezzi colorati e tenuti assieme prima con bronzo o marmo, poi con piombo. La vetrata instaura un nuovo rapporto tra vetro, architettura e rito religioso, valorizzando la simbologia della luce. Nell’arte vetraia contemporanea il rinnovamento estetico del vetro parte dalla seconda metà dell’Ottocento. Iniziò un’importante discussione, prolungatasi fino ai giorni nostri, per definire il ruolo dell’industria e dell’artigianato nella preparazione del vetro. Il problema venne posto dal movimento inglese Arts and Crafts, che indusse gli artigiani a prendere una posizione per frenare la massificazione causata dall’attività industriale. All’inizio del XX secolo l’Art Nouveau valorizzò le “arti minori” e il vetro entrò di prepotenza nelle opere architettoniche e nell’arredo d’interni. Il vetro, composto artificiale, è la sintesi di tre grandi famiglie di elementi naturali: vetrificanti, fondenti e stabilizzanti. L’elemento vetrificante principale è la silice, sottoforma di quarzo. Un tempo si utilizzava sabbia comune, purché fine. Ne risultava però un composto verdastro a causa delle impurità, soprattutto di origine ferrosa. Poiché la silice fonde a temperatura molto alta, viene amalgamata con fondenti che ne abbassano il punto di fusione, come la soda e la potassa. Il composto manca però di stabilità, è “solubile in acqua”. Per questo motivo bisogna ricorrere a una terza famiglia di elementi stabilizzanti, come gesso e allumina, che rendono il mélange più resistente all’umidità e all’aggressione dei prodotti chimici. Vetrificante, fondenti e stabilizzanti hanno bisogno del calore, che a partire da 1280°C li trasforma in una nuova mescolanza completamente liquida. Con un successivo raffreddamento il composto torna allo stato solido, dando vita al vetro. L’industria ha fortemente agevolato la produzione di questo materiale, sia per la purezza della materia prima, sia per i tempi di meccanizzazione. Il progresso tecnologico permette di ottenere prodotti che superano continuamente se stessi. Ad esempio, l’utilizzo del vetro per l’illuminazione, sia nella lampadina che nel neon. Tirare questo materiale fino all’estremo creando dei fili porta ad ottenere la lana di vetro, eccellente isolante termico, molto utile come materiale da costruzione. Con i fili di vetro si fabbricano tessuti, incombustibili e isolanti elettrici. Inoltre si possono aggiungere alla plastica per darle la rigidità e la
resistenza che altrimenti non avrebbe. Ora l’industria produce il vetro float, delle grandi lastre di vetro con uno spessore e delle superfici molto omogenee. Prende il nome dalla tecnica di lavorazione, in quanto galleggia su una superficie di stagno fuso. Infine, non si può non ricordare i palazzi di vetro e i pannelli solari che catturano l’energia, le grandi conquiste tecnologiche che hanno cambiato i costumi e le abitudini dell’uomo contemporaneo. Come materiale di costruzione Il vetro è un materiale fragile. Trova impiego sotto forma di lastre nella realizzazione degli infissi, per le finestre o per le facciate continue. Permette alla luce di entrare negli ambienti interni e al tempo stesso isola l’edificio dagli agenti atmosferici. Può essere utilizzato anche a scopo decorativo, realizzando ad esempio delle vetrate a mosaico. Le lastre di vetro possono essere assemblate in strati, tra cui viene lasciata un’intercapedine. Si parla in questo caso di vetrocamera. L’utilizzo della vetrocamera permette un buon isolamento termico e acustico. Esiste anche la possibilità di creare dei “mattoni” in vetro, detto vetrocemento. È possibile realizzare pareti divisorie in vetrocemento che permettono il passaggio della luce mantenendo allo stesso tempo una certa privacy. Per porre rimedio alla fragilità del vetro si utilizzano alcuni accorgimenti. Per quanto riguarda la sicurezza la troviamo declinata in tre tipi di lavorazione: in vetri armati (o retinati), prodotti inserendo in fase di laminazione, quando il vetro è ancora fluido, una rete metallica che ha la funzione di trattenere i frammenti in caso di urto; in vetri temprati, soggetti a trattamenti termici atti ad aumentarne la resistenza all’urto e di conseguenza quando si rompono si frantumano in piccoli frammenti con spigoli arrotondati; in vetri stratificati, interponendo tra due lastre di vetro, di norma temprate, un foglio di materiale plastico. Il vetro stratificato (in inglese laminated glass) è stato inventato nel 1909 dal chimico francese Edouard Benedictus. Lo scienziato si è ispirato ad un flacone rivestito da uno strato plastico di nitrato di cellulosa che per una disattenzione in laboratorio è caduto e si è rotto, ma senza aprirsi in pezzi. Il vetro stratificato è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico
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solitamente in polivinilbutirrale (PVB). Il PVB è unito “a sandwich” con il vetro che è poi scaldato a 70°C e pressato con rulli per espellere l’aria ed unire i materiali. L’operazione viene conclusa inserendo il sandwich così composto in un’autoclave a temperatura e pressione costante, dove si completa il processo di espulsione dell’aria, rendendo così il vetro laminato nuovamente trasparente. Lo strato intermedio mantiene i pezzi di vetro in posizione anche quando il vetro si rompe, e con la sua resistenza impedisce la formazione di larghi frammenti affilati. La resistenza del vetro aumenta secondo il maggior numero di strati e dello spessore. Lo strato di PVB dona al materiale anche un maggiore effetto di isolamento acustico e riduce del 99% la trasparenza alla luce ultravioletta. Il vetro stratificato è normalmente impiegato dove ci può essere il rischio di impatti con il corpo umano, oppure dove il pericolo possa derivare dalla caduta della lastra se frantumata. Le vetrine dei negozi e le zone parapetto delle vetrate interne ed esterne sono tipicamente realizzati con questo tipo di materiale. Viene considerato un vetro di sicurezza grazie alla capacità di mantenersi compatto se fratturato. Il vetro temprato si ottiene per indurimento tramite un trattamento termico definito tempra. Il pezzo deve essere tagliato alle dimensioni richieste e ogni lavorazione, come la levigatura degli spigoli o la foratura e la svasatura, deve essere effettuata prima della tempra. Il vetro è posto su un tavolo a rulli su cui scorre all’interno di un forno che lo riscalda alla temperatura di 640°C. Quindi viene rapidamente raffreddato. Questo processo ne causa l’indurimento, mentre la parte interna rimane calda più a lungo. Il successivo raffreddamento della parte centrale produce uno sforzo di compressione sulla superficie, bilanciato da tensioni distensive nella parte interna. Non tutti i vetri sono temprabili. In particolare, se presentano forme articolate o numerosi fori vicini tra loro, possono rompersi durante il trattamento termico a causa delle tensioni interne del materiale. Il vetro temprato è circa sei volte più resistente del vetro float perché i difetti superficiali vengono mantenuti “chiusi” dalle tensioni meccaniche compressive, mentre la parte interna rimane più libera da difetti che possono dare inizio alle crepe. Per evitare la frantumazione del vetro in molti piccoli frammenti il taglio deve essere effettuato prima della tempra e nessuna lavorazione può essere fatta dopo.
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Applicazioni specifiche Il vetro temperato per la sua maggior robustezza è spesso impiegato per la realizzazione di elementi senza struttura portante, tutto vetro, come porte in vetro e applicazioni strutturali e nelle zone parapetto. È anche considerato un “vetro di sicurezza” in quanto, oltre ad essere più robusto, ha la tendenza a rompersi in piccoli pezzi smussati poco pericolosi. In alcune situazioni però si possono avere problemi di sicurezza a causa della tendenza del vetro temprato a frantumarsi completamente in seguito ad un urto sul bordo. Da un punto di vista ottico la lastra di vetro può presentare delle distorsioni determinate dal processo di tempera rispetto ad un vetro non temperato. Le fibre di vetro sono un materiale utilizzato per la produzione di materiali compositi, ovvero materiali strutturali avanzati in cui diversi componenti sono integrati tra loro per produrre un materiale di resistenza superiore. L’esperienza comune ci dice che il vetro monolitico è un materiale fragile. Se esso invece viene filato a diametri d’ordine inferiore al decimo di millimetro perde la sua caratteristica fragilità per divenire un materiale ad elevata resistenza meccanica. La fragilità del vetro comune è dovuta al gran numero di difetti della cristallizzazione che agiscono come microfratture e zone di concentrazione degli sforzi. Al contrario, la fibra di vetro non presenta questi difetti, per cui raggiunge resistenze meccaniche elevate. Si distinguono vari tipi di fibre a seconda delle loro caratteristiche che ne condizionano l’impiego. Le fibre di vetro sono largamente utilizzate nella produzione di compositi strutturali in campo aerospaziale, nautico, automobilistico, associati a matrici di resine sintetiche. I compositi a fibre ottiche risultano economici, tecnologicamente semplici da produrre e hanno ottime caratteristiche meccaniche a basse temperature d’esercizio. Nel campo dell’ingegneria civile le fibre di vetro sono impiegate nella realizzazione di manufatti in fibrocemento.
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La vetroresina o VTR è un tipo di plastica rinforzata con vetro sottoforma di tessuto o TNT (feltro a fibre orientate casualmente) impregnate con resine termoindurenti come poliestere o epossidica, che induriscono dopo la lavorazione per intervento di catalizzatori ed acceleranti. É nota anche come plastica rinforzata con vetro o plastica rinforzata con fibre di vetro. A partire dagli anni Cinquanta la vetroresina ha avuto molte applicazioni per la costruzione di oggetti esposti agli agenti atmosferici, come ad esempio i lucernari e le piscine. Per la sua resistenza alla corrosione in ambienti basici, come l’acqua marina, viene utilizzata per produrre tubazioni e vasche. Piuttosto diffusa l’applicazione nel settore edile, soprattutto in seguito alla verificata insorgenza di tumori dovuta alla respirazione delle fibre di amianto presenti nei manufatti in cemento-amianto, un materiale precedentemente molto utilizzato per le coperture industriali e civili. di Erica Urban
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SELECTION 2012 di Yvonne Pugliese MOSTRA: SELECTION 2012 ARTISTI INVITATI: Alessandro Cannistrà, Walter Davanzo, Domenico Dell’Osso, Dubravka Lošić, Riccardo Negri, Veronica Organo, Hannu Palosuo, Arianna Piazza, Mario Sughi, Cristina Treppo, Dania Zanotto A CURA DI: Yvonne Pugliese PERIODO: 29 settembre/12 novembre 2011 ORARI GALLERIA: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30 (o su appuntamento ) L’artista, si sa, adora il pensiero magico. Che ricchezza! Che fortuna sapere dove trovarlo! Il pensiero magico. Il pensiero magico non serve, non è verificabile e non è misurabile. Ma esiste. Per fortuna. Perché esiste una “felicità mentale” solo nostra, dove si pensa all’ombra di un albero, si ascolta musica, si guarda un quadro.
Gli artisti di SELECTION 2012, collettiva inaugurata giovedì 29 settembre alle ore 20.30 nella sede di Contrà Porti, 21, riescono a trasmetterci questo pensiero magico. Principalmente per tre fattori: profondità di pensiero, abilità artistica, autentico desiderio di relazione. Il primo punto, la profondità di pensiero, è una costante sensibilità nel percepire la vita. Ognuno degli 11 artisti coglie un aspetto diverso, ma tutti un elemento di felicità del vivere: nella memoria, nella spiritualità, nella leggerezza, nel gioco, nell’ironia e anche nella tragedia di eventi forti. Undici talenti di altissimo livello artistico che hanno coltivato la loro tecnica in anni di studio e pratica senza accontentarsi mai, in una continua ricerca di miglioramento. Avere una cosa da dire è importante, ma saperla trasmettere è l’abilità dell’artista. Il vero artista poi è un generoso. La voce degli artisti è la voce degli “isolati” per definizione: ma è la voce che poi rappresenta l’umanità intera. Il progetto SELECTION, fin dalla nascita, si fonda anche su un rapporto di relazione e di continuità fra artisti e galleria. Un rapporto semplice e umano che ci permette di sentire l’autenticità di una scelta e capire quando siamo di fronte a chi ha una vera necessità di essere artista e non potrebbe essere altro. Gli artisti invitati sono:
Yvonne Pugliese Alessandro Cannistrà (1975, Roma) attualmente alla Biennale di Venezia, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. I suoi paesaggi sospesi nebulosi, ci trasportano in boschi immaginari che invitano alla calma contemplazione. L’esecuzione, personalissima, è fatta di fumo su tela, fissata grazie ad un meticolosa ricerca. Il suo pensiero magico è l’armonia della natura.
Contrà Porti, 21 - Vicenza Tel. 3939060790 www.yvonneartecontemporanea.com info@yvonneartecontemporanea.com
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Dania Zanotto (1975, Treviso) vincitrice del premio Arte Laguna 2008. Il suo lavoro, One way journey (Viaggio di sola andata), è composto da materiali semplici con i quali riesce a rappresentare l’aspetto spirituale, impalpabile del viaggio. Il suo pensiero magico è lo spirito delle cose.
abitare l’arte Domenico Dell’Osso (1975, Gioia del Colle) pittore eccellente, vincitore di numerosi premi tra cui: premio Arte Mondadori 2007, premio Celeste 2008, premio speciale Arte laguna 2011. Le atmosfere dei suoi quadri sono surreali, fumettistiche, ironiche, a volte anche esilaranti. Il pensiero magico di Domenico Dell’Osso è la forza d’animo dell’uomo.
Hannu Palosuo (1966, Helsinki, Finalandia). Le sue tele rappresentano una mancanza, ma il segno è pulito e rassicurante. Chiamato anche lui alla Biennale di Venezia 2011 era già presente alla Biennale 2009. Le opere sono tutti olii su tela di iuta, l’esecuzione attenta e l’armonia totale. Il suo pensiero magico è la nostalgia.
Dubravka Lošić (1974, Dubrovnik, Croazia) artista croata che porta con sé tutta l’intensità, la complessità, la tragedia della storia del suo paese in particolare e del mondo in generale. Raffigura in grandi sculturecomposizioni a muro, un burattino-corridore. I colori sono solo tre: bianco, rosso e nero, colori forti, netti, privi di sfumature. Il suo pensiero magico è la passione e la compassione.
Arianna Piazza (1983, Asolo) rappresenta piccoli mondi fantastici di pittura su plexiglass. Sono opere gustose e divertenti che giocano con forme, colori e sfumature di organismi viventi che l’artista scopre al microscopio. Il suo pensiero magico è il gioco.
Veronica Organo (1977, Padova) presenta le sue Divosaure. Un attento lavoro di ricostruzione delle dive di un tempo, con attenzione agli accessori. I dinosauri, come le Barbie, diventano oggetti da collezione VIP, racchiusi nelle loro teche rosa. Il suo pensiero magico è l’ironia della vita glamour!
Cristina Treppo (1968, Udine), finalista al premio Pomodoro 2006, presenta due pezzi di sublime eleganza. Il suo lavoro consiste nell’accostamento di oggetti che non sono nati per stare insieme ma trasmettono poesia, semplicità, quasi naturalezza in un lavoro di equilibrio e leggerezza. Ed è proprio l’equilibrio il suo pensiero magico,
Mario Sughi (1961, Cesena) Ogni quadro è un piccolo racconto di vita contemporanea e svela la sua figura di cartoonist. Mario Sughi, italiano di nascita, vive a Dublino dove è presente nel padiglione delle Biennale di Venezia 2011. L’artista usa un nome d’arte, nerosunero, ispirato al titolo di una raccolta di scritti di Sciascia. Il suo pensiero magico è la storia di ognuno come le storie dei fumetti.
all’opera.
Il
suo
pensiero
Riccardo Negri (1985, Mantova) espone alla 54 Biennale di Venezia ed ha una tecnica impeccabile. L’opera presente nella collettiva costruisce uno spazio con il carboncino nero evidenziando una luce che sembra preesistente magico è la spiritualità. Walter Davanzo (1952, Treviso) lavora sul ricordo, utilizza foto, spartiti del nonno musicista, vecchie carte geografiche. Molta la materia pittorica, raffinati i colori, forte il gesto pittorico. Il suo pensiero magico è la memoria, e anche un po’ l’ironia.
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LEED Dagli Usa un nuovo modo di Fare Sostenibilità Oggi per l’architettura la parola d’ordine è senza dubbio sostenibilità. Mai come ai giorni nostri si è attribuita tanta importanza alle conseguenze dell’attività edilizia sull’ambiente. Il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è una risposta efficace alle incertezze implicite nella complessa questione dell’impatto ecologico derivante dalle attività edilizie. Si tratta del sistema di valutazione della qualità energetico ambientale per lo sviluppo di edifici “verdi” ad alte prestazioni che funzionano in maniera sostenibile e autosufficiente a livello energetico. Nato nel 2000, è promosso dal U.S. Green Building Council (il Consiglio per le Costruzioni Ecologiche degli Stati Uniti), organizzazione no profit nata nel 1993, i cui membri sono rappresentativi di tutti i segmenti dell’industria delle costruzioni. Il LEED è applicabile sia per interventi di nuova edificazione che per ristrutturazioni integrali, è una certificazione, su base volontaria, in cui è il progettista stesso che si preoccupa di raccogliere i dati per la valutazione e di inviarli al U.S. Green Building Council. Il sistema si basa sull’attribuzione di crediti per ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità dell’edificio. Dalla somma dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto. L’edilizia comporta un elevato sfruttamento di risorse naturali e contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas a effetto serra che accelerano il cambiamento climatico. Negli Stati Uniti il 39% delle emissioni di CO2 deriva dagli insediamenti edilizi, che a livello globale utilizzano il 40% delle materie prime disponibili. L’ambito della costruzione sostenibile svolge un ruolo non trascurabile nella lotta per il controllo dell’inquinamento e nella ricerca di metodi costruttivi ecologicamente responsabili. Secondo il Green Building Council degli Stati Uniti «il LEED promuove un approccio globale basato sulla sostenibilità degli edifici valutandone le qualità secondo cinque requisiti principali legati a fattori umani e ambientali: lo sviluppo di insediamenti sostenibili, il consumo efficiente dell’acqua, il risparmio energetico, i materiali impiegati e la qualità degli ambienti interni».
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Tale sistema prende in considerazione sia l’architettura che le diverse professioni coinvolte nel processo della costruzione. La valutazione globale è senza dubbio più vicina all’obiettivo di incoraggiare un’architettura sostenibile reale, rispetto ad un singolo progettista che sostiene di aver realizzato una struttura più ecologica di quelle vicine. Un’industrializzazione della costruzione cantieristica, che dopo la realizzazione garantisca il monitoraggio dell’edificio. Così da controllare se l’edificio fa ciò per cui è stato progettato e raccogliere informazioni utili da utilizzare come dati per lo sviluppo futuro.
Il LEED serve a migliorare tre aspetti: gli aspetti economici, quelli sociali e quelli ambientali. In Italia le normative impiantistiche sono state recepite bene perché sono basate
su quelle degli Stati Uniti. Questa certificazione, però, valuta anche la fase di costruzione. Ad esempio come vengono gestiti i rifiuti in cantiere. La gestione del cantiere viene valutata a livello ambientale in un modo che in Italia non esiste. Il livello di punteggio assegnato in questo caso è molto alto. Il LEED, infatti, è strutturato su quattro livelli basati sul totale di punti raggiunti. Si va dai 40 punti base ad un massimo di 110 punti di eccellenza. Questo sistema potrebbe modificare i criteri dell’assegnazione delle gare di appalto. L’ente pubblico potrebbe, tra breve tempo, inserire la logica del punteggio minimo previsto dal LEED per migliorare la qualità delle proposte. I criteri valutativi contemplati dal LEED sono raggruppati in sei categorie, che prevedono uno o più prerequisiti prescrittivi obbligatori, e un numero di performance ambientali che attribuiscono il punteggio finale all’edificio: • Insediamenti sostenibili (1 prerequisito, 14 punti) • Consumo efficiente di acqua (5 punti) • Energia ed atmosfera (3 prerequisiti, 17 punti) • Materiali e risorse (1 prerequisito, 13 punti) • Qualità degli ambienti indoor (2 prerequisiti, 15 punti) • Progettazione ed innovazione (5 punti)
Ci sono 4 livelli di rating: • certificazione base: tra 26 e 32 punti • argento: tra 33 e 38 punti • oro: tra 39 e 51 punti • platino: tra 52 e 69 punti In Italia l’unico edificio certificato LEED (col rating argento) è all’interno della base americana di Vicenza. L’unico altro progetto sviluppato in Italia, oltre a ITCLab, iscritto al LEED, è quello GaribaldiRepubblica a Milano. Non vi sono progetti certificati LEED in Francia, Germania e Inghilterra, mentre uno si trova in Spagna (certificato argento) a Madrid. Gli edifici certificati con rating platino si trovano negli Stati Uniti, in India e a Porto Rico. di Silvia Sella
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Energia solare ed energia elettrica ...convivono in armonia GUIDA AL FOTOVOLTAICO a cura di SOLAR GLOBE Cos’è l’energia fotovoltaica IN QUESTO NUMERO i componenti principali di un impianto DICEMBRE - GENNAIO 2012 Dove installare l’impianto fotovoltaico FEBBRAIO - MARZO 2012 Quanta energia produce l’impianto APRILE - MAGGIO 2012 Costo e durata GIuGNO - LuGLIO 2012 incentivi e conto energia AGOsTO - sETTEMBRE 2012 Rendita e ritorno dell’investimento OTTOBRE - NOVEMBRE 2012
L’energia fotovoltaica Perché dobbiamo puntare all’utilizzo dell’energia solare? • Il sole è una fonte di energia inesauribile, almeno per le nostre prospettive temporali; • il sole è l’unica fonte di energia “esterna” rispetto alle risorse disponibili sul nostro pianeta, fatta eccezione per l’energia delle maree che però è incomparabilmente di minore entità ed attualmente ancora di difficile sfruttamento; • l’energia solare è distribuita in maniera molto più uniforme sul pianeta rispetto a tutte le altre attuali fonti energetiche; • l’energia solare che investe la Terra è circa 15.000 volte superiore al fabbisogno energetico mondiale; • l’energia solare che investe in un anno una superficie di poco meno di 2 mq di suolo (Italia Centrale) equivale ai consumi elettrici annuali di una famiglia media (circa 3.000 kWh).
Che cos’è un impianto fotovoltaico
un impianto fotovoltaico è un impianto per la produzione di energia elettrica. La tecnologia fotovoltaica permette di trasformare direttamente l’energia solare incidente sulla superficie terrestre in energia elettrica, sfruttando le proprietà del silicio, un elemento semiconduttore molto usato in tutti i dispositivi elettronici. e n e r g i e
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I vantaggi
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Solar Globe
• assenza di qualsiasi tipo d’emissione inquinante; • risparmio dei combustibili fossili; • estrema affidabilità poiché non esistono parti in movimento (vita utile superiore a 25 anni); • costi di manutenzione ridotti al minimo; • modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei moduli).
Le applicazioni
• piccoli e medi impianti collegati alla rete in bassa tensione o media tensione; • centrali fotovoltaiche, generalmente collegate alla rete in media tensione o alta tensione; • impianti per utenze isolate dalla rete che prevedono l’utilizzo di batterie (rifugi, pozzi, sistemi di segnalazione stradale e navale, ecc...); • piccole reti isolate per l’alimentazione di villaggi di limitata estensione non raggiunti dalla rete elettrica.
materiali e tecnologie
Le due tipologie di impianti fotovoltaici collegati alla rete possono essere distinte in base alla loro potenza in:
ImpIaNtI fotovoLtaICI CoN poteNza NoN SuperIore a 200 kWp sono impianti particolarmente indicati per installazione su immobili di privati cittadini, di attività commerciali e di piccole aziende. In particolare, per le applicazioni residenziali la potenza dell’impianto non supera quasi mai i 6 kWp. L’energia prodotta è generalmente destinata a ridurre i prelievi dalla rete ed i conseguenti costi sostenuti per la fornitura di energia elettrica. L’esercizio richiede una limitata manutenzione e bassi oneri di gestione.
ImpIaNtI fotovoLtaICI CoN poteNza SuperIore a 200 kWp Tali impianti vengono realizzati principalmente da imprese interessate alla produzione di energia elettrica sia per l’autoconsumo che per la pura vendita. I costi di gestione connessi all’esercizio dell’impianto crescono, arrivando a comprendere alcuni oneri fiscali e la gestione del contratto di vendita dell’energia, mentre il costo della manutenzione rimane comunque limitato. A volte l’installazione di questa tipologia di impianto richiede dei costi aggiuntivi per la realizzazione di una linea elettrica idonea al trasporto dell’energia prodotta.
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IM.CA. Comfort secondo natura
IM.CA.: il piacere della casa Le nuove concezioni di spazi abitativi, di moderne tecnologie applicate alla quotidianità della vita, di risparmio energetico e di altre soluzioni innovative sono esperienze che finalmente si possono vivere. iM.cA., grazie all’esperienza acquisita nel campo delle costruzioni residenziali da oltre 30 anni, propone abitazioni dallo schema funzionale, dove il comfort è di casa.
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Panorama, natura, silenzio, praticità. tutti elementi chiave che garantiscono oltre a una perfetta abitabilità anche l’investimento economico giusto nel corso degli anni. La scrupolosa ricerca dei luoghi garantisce ambienti lontani dai rumori cittadini ma vicini ai servizi della città. Grazie alla ricerca di materiali innovativi iM.cA. realizza case eco-sostenibili dai consumi ridotti. L’importanza riservata alla progettazione assicura spazi indipendenti, quiete e privacy. il tutto, ovviamente, senza rinunciare al comfort di ambienti caldi e accoglienti d’inverno o freschi d’estate, per favorire il relax e la salute dei propri inquilini.
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Soluzioni «all inclusive» iM.cA. progetta e realizza con la certificazione casaclima. Accompagna il cliente in tutte le fasi del progetto, con un servizio “chiavi in mano” che consente di ottimizzare tempo e risorse economiche. Un servizio realmente all inclusive che semplifica ogni aspetto dell’intermediazione. Una squadra di lavoro che comprende maestranze qualificate ed uno staff di professionisti che cercano di captare ed anticipare le esigenze più diverse: dallo studio di fattibilità allo sviluppo del progetto, dalla definizione degli aspetti tecnici, finanziari, legislativi e amministrativi alla scelta dei materiali, dall’esecuzione dei lavori all’assistenza post-vendita. nel comune di Schio ha realizzato un progetto certificato in casa clima classe B. L’edificio è dotato delle tecnologie di ultima generazione che permettono un elevato isolamento termico e acustico.
il piano interrato è caratterizzato da elementi che mantengono l’ambiente asciutto e bloccano l’infiltrazione del gas radon, comunemente presente nel terreno. Salendo, al piano terra, la struttura è composta da murature perimetrali molto isolanti, ecosostenibili e con enormi capacità di traspirazione, portoncini d’ingresso e finestrature di alta qualità. il sistema di pannelli fotovoltaici e solari termici sul tetto si integra architettonicamente con la copertura. il fabbricato è orientato a sud per garantire un’esposizione ottimale. Le strutture sono progettate per garantire il miglior comfort abitativo. L’esposizione al sole è studiata affinché il suo calore raggiunga il più possibile l’interno dell’abitazione nel periodo invernale. nel periodo estivo, invece, l’ambiente rimane più fresco grazie ai corpi ombreggianti che ostacolano l’ingresso dei raggi solari.
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Sfumare i contorni fra esterno e interno Il gruppo Saccardo, operante nel settore dell’edilizia e delle energie rinnovabili, presenta questo mese tre nuove proposte abitative, dalla cui osservazione emerge uno dei tratti più affascinanti della pratica progettuale dell’azienda. Attenti sia al valore del comfort all’interno di un’abitazione che all’importanza della luce e dell’ambiente al suo esterno, le proposte Saccardo Group si concentrano sulla creazione di un forte legame tra le zone chiuse e quelle aperte di un lotto abitativo. Il sole è considerato un elemento essenziale per la serenità di un inquilino; presenza costante (così italiana) sui terrazzi e gli esterni, viene stemperato ed accolto con piacere anche dalle ampie aperture delle strutture. Sia essa sezionata in accattivanti fasci luminosi, o scomposto dai volumi dei blocchi edilizi, questa componente è sempre parte integrante del concetto di “vivere”: che altro non è, se non la stessa parola “living”. Quel termine che oggi indica spazi illuminati, ampi, pensati per muoversi in completa armonia con ciò che ci circonda, sia dentro la nostra casa che fuori.
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In nuovo esclusivo contesto di sole cinque unità con vista sui colli, disponibili prestigiosi tricamere con ampio giardino al piano terra e ultimo tricamere duplex con ampi terrazzi e zona notte con travi a vista. Tutti gli appartamenti sono dotati di ingresso indipendente, pannelli solari per la produzione di acqua calda, predisposizione clima, fotovoltaico allarme e domotica, garage doppio con basculante sezionale e posto auto esclusivo. Anche in questo fabbricato l’azienda presenta, unitamente a un fabbricato di forte impatto emotivo, soluzioni tecnologiche d’avanguardia per garantire il massimo confort termico e acustico, finiture di standard elevato e studio personalizzato della divisione e dell’arredamento delle singole unità immobiliari.
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SuRPRISE – SCHIo In prossima esecuzione nuovo fabbricato di solo sei unità. Disponibili ampi mini, bicamere e tricamere e appartamento attico con oltre 150 mq di terrazza e piscina idromassaggio. Tutti gli appartamenti sono dotati di ingresso indipendente, giardino o ampie terrazze. Costruzione di design progettata con particolare attenzione alle soluzioni tecnologiche e con finiture di pregio.
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GREEN lIFE - CoGollo In prossima esecuzione nuovo residence composto da due fabbricati da sei unità progettato con particolare attenzione al contesto ambientale, inserti in legno e pietra a faccia vista, creano uno stile tradizionale rivisitato in chiave moderna. Disponibili diverse tipologie dal miniappartamento alla casa a schiera di testa, tutte le unità sono dotate di ingresso indipendente.
Progettare la ristrutturazione Pavimenti e solai (Prima Parte) Una delle scelte più vincolanti quando si ristruttura è certamente quella dei pavimenti e dei solai. Ci si stufa facilmente di un mobile, di una tappezzeria o di una tinteggiatura ma, se a distanza di breve tempo, ci si rende conto che la superficie che calpestiamo quotidianamente non ci convince è un problema non da poco. Così, quando si intraprende la ristrutturazione di un pavimento o di un solaio si devono valutare le rotture o le irregolarità eventuali, la stabilità degli elementi rispetto al piano di posa e la presenza di avvallamenti. Con i pavimenti in parquet dovranno essere controllate le liste e la presenza di parassiti. È necessario, inoltre, verificare la tessitura del solaio, annotando la posizione e l’interasse degli elementi portanti. Le superfici delle nostre abitazioni sono costituiti da una serie di strati sovrapposti con funzioni diverse: lo strato portante, lo strato di livellamento, lo strato di collegamento, lo strato di finitura. In alcuni casi, a questi strati principali, si possono aggiungere altri strati con funzioni particolari: lo strato di isolamento termico, lo strato di ammortizzazione e lo strato di impermeabilizzazione. Lo strato portante è costituito di solito da un solaio, che ha la funzione di sostenere il peso. Il solaio piano è una struttura portante. Può essere “a travetti”, costituito da una serie di piccole travi portanti parallele distanziate tra loro di alcuni centimetri e “tessute” parallelamente, collegate tra loro da elementi di chiusura. Oppure può essere “massiccio” o “soletta”, che si configura come una trave unica larga e bassa.
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Lo strato di livellamento assorbe gli errori di planarità degli strati sottostanti, in modo da realizzare un piano di posa uniforme e privo di asperità per consentire la posa degli strati successivi. Solitamente si tratta di un massetto realizzato in malta di sabbia e cemento. Nello spessore di tale strato si possono collocare le canalizzazioni degli impianti tecnici, come quello elettrico, telefonico, idraulico e termico.
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Nelle operazioni di ristrutturazione capita spesso di abbattere le esistenti tramezzature per ripartire lo spazio secondo differenti esigenze. Dal momento che in genere lo strato di livellamento viene steso dopo la realizzazione delle pareti, non è difficile riscontrare, a pareti abbattute, differenze di quota di uno o due centimetri. Per ripristinare la planarità del pavimento ed ottenere un piano di posa omogeneo occorre demolire ampi tratti del massetto per poter procedere alla stesura di un nuovo strato di livellamento.
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Lo strato di collegamento costituisce un vincolo stabile tra lo strato di finitura e lo strato sottostante. Ha uno spessore sottile e la sua natura dipende dal tipo di pavimentazione che costituisce lo strato di finitura.
Nel caso di materiali pesanti, come le pietre naturali o artificiali, lo strato di collegamento ha principalmente la funzione di realizzare un appoggio omogeneo ed uniforme.
Nel caso di pavimentazioni in legno queste possono essere montate per incollaggio o inchiodando appositi listelli inglobati nel piano di livellamento.
Le pavimentazioni viniliche o in tessuto hanno uno strato di collegamento realizzato con collanti che garantisce l’aderenza tra lo strato di finitura ed il massetto.
Lo strato di finitura ha la funzione di realizzare la finitura estetica ed il piano calpestabile. Mentre lo strato di isolamento termico deve regolare la temperatura soprattutto nel caso i locali sottostanti non siano riscaldati o siano aperti all’esterno e non sia stato realizzato un opportuno isolamento termico. Lo strato di ammortizzazione ha la funzione di impedire il trasferimento diretto alla struttura del solaio delle vibrazioni dovute ad impatti sulla superficie del pavimento. Lo strato di impermeabilizzazione ha la funzione di impedire il passaggio dell’acqua attraverso la partizione orizzontale. L’uso di impermeabilizzazione è in genere legato alle pavimentazioni esterne per le quali è necessario garantire la tenuta all’acqua piovana o per particolari situazioni nelle quali si preveda la necessità di una pavimentazione con caratteristiche tali da impedire la penetrazione dell’acqua. Lo strato di impermeabilizzazione deve essere posto in opera su di un piano di posa accuratamente preparato per evitare lacerazioni della guaina. Il piano di posa deve essere conformato con le opportune pendenze in maniera da convogliare l’acqua verso gli appositi scarichi. I requisiti richiesti alle partizioni orizzontali sono la sicurezza, il benessere e l’aspetto. La sicurezza rispetto alla scivolosità, rispetto alle intrusioni di insetti nocivi e rispetto all’emissione di sostanze nocive. Il benessere nell’isolamento termico e acustico, la tenuta all’acqua, l’impermeabilità alle acque meteoriche e l’umidità ascendente. L’aspetto dato dalla resistenza meccanica e al gelo e la pulibilità. La sicurezza rispetto alla scivolosità riguarda essenzialmente lo strato di finitura. Questo strato infatti oltre a caratterizzare la pavimentazione dal punto di vista estetico costituisce anche il piano di calpestio. La superficie della pavimentazione, dunque, deve avere caratteristiche conformi alle attività alle quali è destinato lo spazio in questione. Si devono avere le idee chiare sull’utilizzo: come e da chi saranno vissuti gli spazi abitativi? Ci sono bimbi che giocano per terra per ore? C’è la presenza di animali domestici? Passiamo molto tempo in casa, è il nostro rifugio, o una breve parentesi tra le nostre occupazioni? Un bel parquet o una moquette possono essere l’ideale per i più piccini, ma se il nostro cane perde il pelo e scorrazza per la casa sono entrambi da scartare. Per i locali, invece, in cui maggiore è la probabilità che il pavimento sia bagnato, come cucine, bagni, lavatoi ecc. il piano di calpestio deve essere realizzato con materiali non scivolosi anche se bagnati.
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I punti critici a cui prestare attenzione nelle pavimentazioni per quanto riguarda la sicurezza rispetto alle intrusioni di insetti nocivi sono l’attacco tra la finitura superficiale della pavimentazione e la parete, l’attacco tra il battiscopa e la parete, l’attacco tra il battiscopa ed il pavimento, la discontinuità tra il piano di posa e lo strato di finitura.
Gli elementi in laterizio sono appoggiati direttamente sulla struttura in legno quindi la tessitura degli elementi secondari (travicelli) sarà più o meno fitta a seconda della dimensione dei laterizi impiegati.
Alcuni prodotti impiegati per la finitura delle pavimentazioni possono liberare sostanze nocive negli ambienti di soggiorno. E necessario quindi controllare le caratteristiche dei prodotti impiegati ed attuare tutte le precauzioni opportune evitando, ove possibile, I’uso di prodotti che contengano sostanze nocive, seguendo comunque attentamente le indicazioni di posa, aerando i locali per i tempi prescritti. In particolare è necessario prestare attenzione ad alcuni prodotti: vernici per la finitura di pavimenti in legno, collanti per il fissaggio di pavimentazioni viniliche, tessili o in legno.
Il solaio in acciaio e laterizi è simile al precedente. In esso la struttura portante è costituita da profilati in acciaio. La maggiore resistenza dell’acciaio permette di usare un minor numero di elementi ponendoli ad un interasse maggiore. Per questo motivo, se sono stati usati i mattoni, essi, anziché essere disposti in piano, risulteranno disposti “a voltina”. Occorre tenere presente che questo tipo di solaio comporta una leggera spinta laterale sul travetto terminale che si compensa in genere con tiranti disposti trasversalmente. Nel caso siano state usate pignatte non vi è alcun problema di spinte laterali.
TECNOLOGIE E MATERIALI Un pavimento è calpestato in continuazione, sottoposto a sbalzi termici, caduta di oggetti, abrasioni e macchie. Dunque, queste situazioni inevitabili, possono essere fronteggiate con una scelta di qualità. È opportuno non contenere troppo i costi, sia per il materiale da rivestimento sia per la posa in opera dello stesso. Sicuramente si può giungere ad un compromesso ragionevole. Una soluzione può essere smantellare completamente l’esistente e prevedere il passaggio di nuovi impianti oppure limitarsi a ricoprire la pavimentazione vecchia senza rimuoverla. La scelta può ricadere, ad esempio, su dei rivestimenti ceramici inferiori a 4 mm di spessore, parquet, resine o moquettes, ma anche PVC o linoleum. Il massetto deve maturare, vanno verificate le condizioni di umidità e la temperatura dell’ambiente, specialmente nel caso di pavimenti in resina e parquet. Inoltre, è necessario distinguere due casi principali: la necessità di isolare termicamente il pavimento di una abitazione rispetto ad uno spazio sottostante più freddo; la necessità di isolare termicamente la pavimentazione di una terrazza rispetto alla spazio sottostante coperto. Nel primo caso si interviene in genere con la posa di pannelli isolanti in polistirene espanso ad alta densità sopra i quali viene realizzalo il massetto con funzione di ripartizione dei carichi. Lo spessore dei pannelli sarà calcolato in rapporto alle esigenze di isolamento calcolate per l’elemento impiegato. Nel secondo caso sarà necessario combinare lo strato isolante con lo strato di impermeabilizzazione. Sarà inoltre necessario considerare che lo strato isolante deve garantire anche una protezione contro l’eccessivo riscaldamento della superficie interna del soffitto. La ceramica, in tutte le varianti, è di certo uno dei materiali più usati. Facile da pulire, igienica e duratura. Negli ambienti dall’arredamento moderno sta prendendo sempre più piede l’uso della ceramica tecnica, lavorata attraverso processi industriali e chimici, con la particolarità di assumere l’aspetto di altri materiali come seminati, radiche, mattoni ed altre pietre, marmi, addirittura pelle e cuoio, oltre ad effetti a bassorilievo. 34
Le tipologie di solaio che si possono trovare in costruzioni residenziali sono generalmente: il solaio interamente in legno; il solaio in legno e laterizi; il solaio in acciaio e laterizi; il solaio in calcestruzzo armato e laterizi e il solaio interamente in calcestruzzo armato. Il solaio in legno e laterizi è costituito da una ossatura portante in travi di legno con dimensionamento ed orditura in rapporto alla luce, sulla quale sono appoggiati direttamente gli elementi in laterizio. Questi elementi sono in genere mattoni pieni, forati o tavelloni.
Il solaio in calcestruzzo armato e laterizi è forse quello attualmente più usato. È costituito da travetti portanti in calcestruzzo armato sui quali sono appoggiati elementi in laterizio di altezza variabile detti pignatte. di Elena Guzzonato
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ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT Un intreccio virtuoso Tutto ha avuto inizio nel maggio del 1986, quando Veronafiere e Carlo Amadori, ideatore del progetto di Abitare il Tempo, ha dato il via, a Verona, alla prima edizione delle ‘Giornate internazionali dell’arredo’, inaugurando una formula del tutto inedita, basata sul rilancio della grande tradizione dell’artigianato classico italiano sapientemente messa a confronto con la ricerca e la sperimentazione svolta da autorevoli esponenti del mondo dell’architettura e del design. Un intreccio carico di implicazioni per il futuro che ha aperto la strada alla rivalutazione dell’ornamento e della decorazione nel contesto di un più ampio rinnovamento stilistico dell’arredamento ‘made in Italy’, nel segno di una ricchezza tecnica e creativa capace di testimoniare il “tentativo di costruire un linguaggio plurale”, come sottolineava l’architetto Paolo Portoghesi nel convegno ‘Virtuosi decori’, svoltosi durante la seconda edizione. Un successo crescente Maurizio Calvesi, Adolfo Natalini, Ugo La Pietra, Andrea Branzi, Luigi Serafini, Piero Fornasetti, François Burkhardt, Alessandro Mendini, Luca Scacchetti, William Sawaya, Maurizio Vitta, Massimo Iosa Ghini, Ettore Mocchetti, Simone Micheli, Vanni Pasca, figurano fra le personalità che, a vario titolo, hanno concorso a definire l’identità della manifestazione, contribuendo a suscitare una curiosità crescente verso questo nuovo appuntamento fieristico capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo, tanto da convincere gli organizzatori ad estendere gli inviti anche alle migliori aziende operanti sul versante del design. L’anno della definitiva consacrazione è il settimo, il 1992, quando nella grande esposizione ‘La casa neoeclettica’ cadono gli steccati fra classico e contemporaneo, fra alto artigianato e industria, fra grande e piccola serie, fra ricerca supertecnologica e tecniche tradizionali, celebrando la nascita di una nuova cultura dell’abitare che fa breccia nella crisi della modernità.
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Giovani emergenti e globalizzazione, sostenibilità e negozi La decima edizione di Abitare il Tempo, svoltasi nel 1995, oltre ad un nutrito programma di mostre e laboratori di ricerca, annovera una selezione di 430 espositori raccolti in 4 padiglioni. L’anno successivo, si dà inizio alla serie di laboratori incentrati sul Negozio del 2000, con un’installazione a cura di Ennio Arosio, nella quale appaiono le prime applicazioni digitali dedicate ai punti vendita d’arredamento; non meno importante e significativa è la mostra ‘Eco Way 96’, dedicata da Serena Omodeo Salè ai temi della sostenibilità. Distribuzione e salvaguardia
1989
Carlo Amadori “La notte ed il giorno” Pavimento realizzato da Cerdisa, tavolo realizzato da Chelini, centrotavolo realizzato da Mangani, alla parete “Ritratti e paesaggio toscano” 1479-1979
1990
Università del progetto design, comunicazione, strategie, Reggio Emilia. Attaccapanni, tavolino e letto realizzati da Plana; poltrone realizzate da Sensoli; vaso e abat-jour realizzati da Fornace della Cava. Tutti i pezzi sono tratti da vignette di Topolino per gentile concessione della The Walt Disney Company Italia.
1991
Riccardo Dalisi “Dormire è essere fanciulli”. Installazione realizzata da Agostini Editoria Tessile.
1997
Progetto di negozio: “La casa e le sue sorelle” a cura di Luca Meda
1997
“Le stanze di charme” di Ettore Mocchetti
2002
A casa di Giulietta. A cura di Giulio Cappellini
2004
Una vita semplice. A cura di Aldo Cibic
2005
100 volti 100 progetti. Looper. A cura di harry&camila
2006
Pelle d’asino. Sintesi sotto il manto. A cura di Patricia Urquiola
ambientale diventano due argomenti strategici per il settore, trovando ulteriori occasioni di sviluppo e approfondimento nelle successive edizioni della rassegna. Ad esempio, nei progetti di negozi firmati da Luca Meda (1997) e Antonio Citterio (1998), o in quello dedicato all’ambiente bagno da Piero Lissoni (1999), mentre l’eco-design si afferma con abbondanza di esempi nella mostra di ricerca e sperimentazione ‘1999 Italia-Europa, scenari del giovane design europeo’, curata da Giulio Cappellini e Vanni Pasca, in cui 8 progettisti emergenti (Tom Dixon, Konstantin Grcic, Ferruccio Laviani, Ross Lovegrove, Jasper Morrison, Christophe Pillet e Thomas Sandell) guidano una compagine di oltre 100 giovani promesse. Un impegno con la nuova progettualità rinnovato nell’edizione del 2000 – anno in cui le mostre e i laboratori occupano un’area di ben 20000 mq per un totale di 18 grandi eventi – con la grande esposizione ‘Mondializzazione e identità locali’, curata dalla collaudata coppia Pasca-Cappellini, con il competente contributo di Paola Antonelli, responsabile della collezione design del MoMA di New York. Maestri di ieri e di domani Dal 2002 viene istiuito il Premio Abitare il Tempo, assegnato ogni anno ad un importante esponente del mondo del design. Nella prima edizione, il prescelto è Ettore Sottsass, seguiranno poi Maddalena De Padova, Pierluigi Cerri, Vico Magistretti e Michele De Lucchi, Ingo Maurer, Alessandro Mendini, Rolf Felhbaum e Gillo Dorfles. Sempre nel 2002 nasce Abitare il XXI secolo, un’indagine sulla trasformazione degli spazi dell’abitazione contemporanea: si amplia così di fatto il raggio di azione da una selezione di mobili di eccellenza alla questione più complessa delle architetture d’interni segnando una vera e propria svolta epocale nel mondo dell’arredo e della sua comunicazione. L’iniziativa si è protratta fino al 2004 e ha visto la partecipazione di moltissimi architetti e realtà (fra cui Alessandro Mendini, Massimo Morozzi, Ettore Sottsass, Denis Santachiara, Piero Lissoni, Giulio Cappellini, Fabio Novembre, Nucleo, Tanja Solci e Peter Bottazzi, Aldo Cibic, De Padova, Setsu-Ito, Massimo Iosa Ghini, Matali Crasset…) Nel 2005 si celebrano i vent’anni della manifestazione veronese, che nel frattempo ha raggiunto la ragguardevole quota di 600 espositori, accuratamente selezionati e raggruppati in 7 padiglioni commerciali (dedicati a classico e contemporaneo, mobili e imbottiti, illuminazione, tessile, cucina, bagno, arte della tavola, complementi d’arredo). Tra i molti eventi in programma, suggellati dall’emblematica icona della ‘Poltrona di Proust’ firmata da Alessandro Mendini, spiccano nel padiglione 8 le installazioni della mostra ‘100 volti, 100 progetti’, in cui altrettanti designer, architetti, artisti, critici, uomini di cultura (già coinvolti nelle precedenti edizioni), esprimono la loro affettuosa creatività per onorare il ventennale della rassegna, tra i presenti: Karim Rashid, Fernando e Humberto Campana, Philippe Daverio, Toshijuki Kita, Fabrizio Plessi, John Pawson, Matali Crasset, Fabio Novembre, Andrée Putman e Claudio Silvestrin. La 21ma edizione, si segnala per la splendida mostra ‘Pelle d’Asino’ di Patricia Urquiola, in cui
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la designer spagnola sfodera la sua brillante verve creativa, rivelando al pubblico ciò che sta sopra e sotto la pelle degli oggetti. Sul logo della manifestazione figura l’emblematica ‘Knotted Chair’ disegnata dall’olandese Marcel Wanders.
2007
Mutagenesis. A cura di Arne Quinze
2008
Simone Micheli Domestic Campus. A cura di Simone Micheli
2009
Architettura en plein air. A cura di Carlo Colombo
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2010
Da 25 anni in anticipo
Nuovi percorsi, nuovi traguardi Nell’appuntamento del 2007, che annovera più di 700 espositori, è un’inedita versione della poltrona ‘Up’ di Gaetano Pesce a campeggiare sull’affiche della rassegna, in occasione della quale si inaugura anche il nuovo padiglione 7b (11.000 mq) che ospita per la prima volta le spettacolari installazioni della mostra-evento ‘Linking People – nuovi spazi per l’ospitalità’, curata da Carlo Amadori con Simone Micheli e dedicata alle nuove espressioni del made in Italy architettonico nella sfera del contract. Un’altra mostra, ‘Mutagenesis’ del visionario Arne Quinze, offre una emozionante galleria di avveniristici artefatti. “Puntiamo al cuore”, recita l’headline della campagna di comunicazione ideata per Abitare il Tempo 2008, recante l’immagine dell’iconica poltrona ‘Big Easy’, rivisitata per l’occasione in chiave ‘sartoriale’ dal suo autore, Ron Arad. Gli oltre 750 espositori che vi prendono parte concorrono a definire la più completa rassegna dedicata in Italia all’arredamento, con 7 padiglioni commerciali che occupano una superficie totale di 70.000 mq. “Cultura e mercato non sempre vanno d’accordo, ma quando ciò accade scocca la scintilla dell’innovazione”, dichiara Rolf Felhbaum, presidente di Vitra, nel ricevere il Premio Abitare il Tempo, un riconoscimento implicito al valore di una manifestazione che dedica il 40% del proprio spazio espositivo a mostre ed eventi centrati su ricerca, sperimentazione e tendenze in atto. Nel 2009, l’allestimento dei padiglioni commerciali si presenta rinnovato, nel segno di una sobrietà e di una funzionalità miranti a valorizzare ulteriormente l’offerta degli espositori e ad agevolare la visita degli operatori. William Sawaya e Paolo Moroni festeggiano 25 anni di attività in una grande e suggestiva mostra antologica, ospitata nel padiglione 9, e viene avviato, dopo 11 anni, un nuovo percorso di ricerca e sperimentazione dedicato all’evoluzione dei negozi d’arredamento e della distribuzione. Abitare il Tempo, anche con la collaborazione dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) propone 4 concept: “arredamento – arte – design”, “showroom tecnologico-virtuale”, “negozio futuro” e “Shopping Lab”, esclusivo ed avveniristico concept di spazio vendita progettato dallo studio Bestetti Associati. Il vincitore del Premio Abitare il Tempo 2009 è un critico d’arte e design che tutto il mondo ci invidia, il centenario Gillo Dorfles. Durante la cerimonia di consegna, egli spende parole d’elogio per la manifestazione, sottolineandone la capacità di evolvere negli anni senza smarrire la propria identità d’origine. Un punto di vista autorevole che costituisce il miglior preambolo per avvicinarsi all’ambito traguardo del quarto di secolo: 25 anni dedicati a promuovere la creatività e la qualità del made in Italy nella sfera dell’arredamento, fra cultura, arte, design e decorazione.
Dopo 25 anni di successi questa manifestazione cambia volto immagine e logo, diventando ABITARE IL TEMPO 100% Project. Di fronte ad un mondo che cambia, l’Ente di Viale del Lavoro reinventa il format in partnership con Federmobili con l’obbiettivo di restituire fiducia al mondo della distribuzione. Pertanto non la solita fiera ma un vero e proprio workshop dedicato al mondo della distribuzione. Infatti nei tre giorni si terranno ben 40 convegni dove al centro della discussione ci sarà il rivenditore. A questo format fieristico innovativo molto ben calibrato, due padiglioni dove le eccellenze del Made In Italy metteranno in mostra il meglio di se, merito anche dell’ottimo allestimento curato da Giulio Cappellini, art director della manifestazione. Dopo il taglio del nastro, si terrà un convegno sulla distribuzione indipendente, messa a dura prova dalla debolezza dei consumi delle famiglie, dalla concorrenza di altri settori merceologici e dall’avanzata della distribuzione organizzata. All’intervento introduttivo di Ettore Riello, presidente di Veronafiere, si susseguirenno gli interventi di: Franco Zanini - vicedirettore generale di Agos Ducato, Mario Abis presidente Makno, Giovanni Comboni - socio Partners Spa e Mino Politi - amministratore delegato Webmobili. Ai convegni parteciperanno esperti di fama internazionale quali: Giulio Cappellini, art director della manifestazione, Dario Rinero, amministratore delegato di Poltrona Frau, Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea Italia Retail srl, Mauro Mamoli, Vice Presidente di Federmobili, uno dei partner più importanti dell’evento. L’appuntamento più atteso è sicuramente il confronto con due dei più importanti interlocutori della distribuzione, Lars Petersson di “Ikea Italia” e Dario Rinero di “Poltrona Frau” al quale parteciperanno anche Patrizia Moroso di Moroso, all’architetto Andrea Mazzoli, Livia Peraldo, direttrice di “Elle Decor” e Mauro Mamoli di Federmobili. Il titolo del dibattito sarà: “ Il sistema Arredamento: a ciascuno il suo ruolo?” Ci si aspetta che questo nuovo format scelto dagli organizzatori possa essere veramente di aiuto al settore del legno arredo in tutte le sue componenti. di Luca Sartori
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MARMOMACC La Mostra di Pietre, Tecnologie e Design, leader mondiale del settore, guarda con interesse ai Paesi con un mercato in crescita e radica la propria presenza all’estero, raddoppiando gli appuntamenti negli Usa e in Arabia Saudita.
A Verona, da mercoledì 21 a sabato 24 settembre 2011 si è tenuta la Mostra di Pietre, Teconolgie e Design. Nella luce del tema “MUTABLE SPIRIT” si è tenuta la quinta edizione di Marmomacc Meets Design. Nel titolo, la parola “Spirito” è intesa come soffio, essenza, carattere, individualità, mentre “Mutante” sta ad identificare la capacità necessaria di evolversi, trasformarsi, adattarsi. Il tutto presentato da Umbrella, costituitasi nel 1980, società dedita alla comunicazione per il design e l’architettura. Mutable Spirit, nell’esposizione 2011, è stato inteso come essenza del marmo, materiale alchemico strettamente legato alle origini, elemento naturale da sempre legato alla storia dell’uomo: in costante evoluzione, per rispondere a creatività e progettualità presenti e future. Senza mai tradire la propria individualità.
FOCUS ARCHITETTURA E DESIGN Al fine di promuovere le opportunità di crescita del mercato attraverso gli eventi culturali e le sperimentazioni di alto livello, Marmomacc ha proposto numerose iniziative nelle quali operatori, architetti e designer facessero conoscere la pietra e le sue molteplici applicazioni nella progettazione, nell’arredo di interni ed esterni, frutto di un profondo connubio tra sviluppo della tecnologia e un materiale duttile come la pietra, da sempre presente nella storia delle costruzioni dell’uomo.
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Di notevole interesse è stato lo spazio dedicato a “Marmomacc Meets Design”, il cui tema, per questa edizione, si è concretizzato nel concetto di “Spirito Mutante”; sul fronte della formazione rimane invece forte l’impegno di Marmomacc nel promuovere una vera “cultura litica”, sia a livello internazionale che nazionale, grazie a due percorsi di riferimento: la formazione specialistica rivolta agli architetti degli Stati Uniti (AIA, American Institute of Architects), Gran Bretagna (RIBA, l’associazione professionale degli architetti inglesi), Canada (RAIC, l’associazione canadese), Australia (AIA, Australian Institute of Architechts), Sud Africa (SAIA South African Institute of Architects), TexasTech, Facoltà di Architettura di Lubbok (USA), Ungheria (MEK Associazione Ungherese degli Architetti), Francia (Ecole d’Architecture Paris Malaquais). Anche l’Italia è stata fortemente impegnata nell’attività formativa di carattere universitario e professionale.
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Ne sono stati un esempio il master di 2° livello organizzato dal dipartimento di progettazione del Politecnico di Milano e la collaborazione ai corsi di progettazione con la pietra realizzati insieme al Politecnico di Milano, polo regionale di Mantova; la facoltà di Architettura di Ferrara, la facoltà di Ingegneria di Trento, quelle di Architettura di Pescara e del Politecnico di Bari, D.I.C.E.A. Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. 44
Marmomacc si è confermata come il più importante e qualificato appuntamento internazionale per la commercializzazione e l’aggiornamento professionale per i comparti del settore: dalla pietra grezza, alle realizzazioni di design in pietra, dai macchinari, ai prodotti strumentali e agli accessori.
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INTERNAZIONALIZZAZIONE E PARTNERSHIP Prosegue con successo anche il processo di internazionalizzazione della rassegna, e, con esso, del sistema imprese afferente, attraverso una linea di radicamento sui mercati esteri, in particolar modo, in paesi come India, Cina, Brasile, Stati Uniti e Medio Oriente. Marmomacc si è riconfermata, così, piattaforma internazionale al servizio di imprese, associazioni di categoria ed istituzioni, dove le aziende italiane promuovono il meglio del made in Italy in termini di prodotti, design e macchinari. Subito dopo la chiusura della 46a edizione di Marmomacc, infatti, Veronafiere parteciperà assieme a Confindustria Marmomacchine, alla Saudi Stone-Tech (16-19 ottobre) di Riyad in Arabia Saudita, una rassegna dedicata al building e, al cui interno, verrà organizzata una vera e propria “fiera nella fiera” per il settore della pietra, materiali e tecnologie e per la quale i due partner cureranno la partecipazione italiana.
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La collaborazione tra Veronafiere e Confindustria Marmomacchine, che rappresenta oltre 330 imprese tra produttori di materiali lapidei e costruttori di macchine e attrezzature per la relativa estrazione e lavorazione, è il frutto dell’accordo firmato lo scorso febbraio per la partecipazione a rassegne e la gestione congiunta e condivisa di nuovi eventi fieristici o iniziative commerciali in aree in forte sviluppo quali Brasile, Cina, India e Golfo Persico, siano esse promosse e organizzate da Veronafiere (da Marmomacc a StonExpo Marmomacc Americas), oppure da Confindustria Marmomacchine (in media 15/20 manifestazioni l’anno sui principali mercati esteri). I primi risultati positivi sono emersi da StonExpo Marmomacc Americas, conclusasi a fine gennaio scorso a Las Vegas, alla quale hanno partecipato oltre venti aziende che hanno registrato significativi ritorni commerciali. A Marmomac il concetto di Spirito Mutante si è manifestato attraverso diverse forme espositive e presentazioni tematiche. Per ulteriori informazioni, visitate il sito
www.marmomacc.com
di Enrico Ruffato Fotografie di / Photos by © Alberto Parise
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AL VIA IL PIANO CASA BIS Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, la legge regionale 13 del 2011, la proroga della legge n. 14 del 2009, denominata anche “piano casa”. Questo piano proroga la possibilità di presentare le Dia (denuncia inizio attività) o le richieste di permesso fino al 30 novembre 2013. Per quanto riguarda gli edifici residenziali, in caso di interventi di semplice ampliamento viene concesso un premio volumetrico del 20%, al quale si può aggiungere un 10% nel caso di utilizzo di fonti rinnovabili e un ulteriore 15% se l’intero edificio viene riqualificato e raggiunge una classe energetica B. In totale risulta quindi un aumento di volume del 45%. Questa possibilità edificatoria supplementare rappresenta una grande possibilità di investimento nei casi in cui il volume edificabile dell’area sia già saturato ma le distanze dai confini e da altre abitazioni consentano un ulteriore volume abitabile.
Arch. Tarquinio Morbiato
info@tqproject.it tel. 0495991191
investimenti immobiliari
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investimenti immobiliari
Il piano casa trova una ulteriore utile applicazione per rendere abitabili i sottotetti non accatastati. Per quel che riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione, è confermato il premio di volumetria fino al 40%, che diventa 50% se si sottopone l’intero intervento a piano urbanistico attuativo (Pua) con la possibilità, prima inibita, di demolire e ricostruire anche solo parti dell’edificio. È stata poi introdotta la possibilità di intervenire nei centri storici e nelle corti rurali nei casi in cui l’edificio interessato sia privo di grado di protezione. Il piano casa non sarà applicabile nelle aree a vincolo monumentale, nella fascia di rispetto cimiteriale, nelle aree di pericolosità idraulica elevata e molto elevata e nelle aree di rispetto idraulico». Sotto il profilo degli incentivi economici infine, è stato introdotto il totale sgravio del contributo di costruzione, composto da costo
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di costruzione ed oneri primari e secondari, per gli interventi realizzati su edifici destinati a prima abitazione che utilizzino impianti ad energia rinnovabile. Il piano Casa bis risulta quindi un’ottima opportunità per ampliare e rivalorizzare la propria abitazione soprattutto nei casi in cui la volumetria del lotto sia già satura. Ritengo che l’informazione e uno studio di fattibilità caso per caso, convincerebbe molti ad approfittare di questa legge, con buon vantaggio per l’intera economia. Di seguito riportiamo un esempio di attuazione del piano casa: Edificio esistente, unifamiliare, anno di costruzione 1982, mq 200. Piano Casa semplice: Si può aumentare il volume del 20%, quindi ottenere un edificio di 240 mq totali: Costo di costruzione dell’ampliamento =1.000 euro/mq x 40mq= 40.000 euro Spese tecniche di progettazione= 5.000 euro Oneri comunali totali = 1.000 euro Spesa totale per ottenere un volume abitabile di 40 mq= 46.000 euro Considerando che 40 mq corrispondo ad un mini appartamento e che il prezzo medio di mercato in zona periferica varia da 60.000 ad 80.000 euro risulta evidente il vantaggio economico nell’attuazione del piano casa.
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CASA SU MISURA Padova, 8 – 16 Ottobre 2011 A Casa su Misura 2011 sempre più arredamento di qualità, grande attenzione alle tendenze del momento per accontentare anche i clienti più esigenti in fatto di novità. Casa su Misura offre ai visitatori un’ampia gamma di idee per arredare la casa in tutti i suoi spazi, interpretando le migliori proposte, ambientate in un format espositivo immediato e moderno. Le novità per Casa su Misura saranno, come sempre, moltissime, a cominciare dalle offerte d’ingresso a quello che da anni è uno degli eventi di punta del settore d’arredamento per il Nord Est. La mostra sarà gratuita per tutte le donne il mercoledì, in occasione del ventennale dell’evento. Il biglietto resterà comunque molto contenuto anche negli altri giorni: 5 euro durante la settimana, 7 euro (4 euro ridotto) il sabato e domenica. Le attività collaterali della Fiera inoltre si apriranno in tutta l’area cittadina. Vivere il design a Padova, dal 5 al 16 ottobre porterà nel cuore della città alcuni tra gli esempi più significativi del settore, con i contributi dei maggiori interpreti e teorici del design contemporaneo nazionale e internazionale. Un viaggio nella storia del design, a partire da quello firmato “made in Italy”, per ridare senso e peso al valore di oggetti e materiali che - nati dalle suggestioni creative e dalle applicazioni tecniche dei designer contemporanei - appartengono al nostro vissuto quotidiano e rappresentano pezzi unici di alto valore artistico. Teatro delle numerose iniziative (mostre, esposizioni, incontri e spettacoli) il percorso cittadino si svolgerà fra i luoghi simbolo della città, come il Caffè Pedrocchi, il Centro culturale San Gaetano, Borgo Altinate e la Fiera di Padova . Per celebrare i 20 anni di Casa su Misura, in collaborazione con il Consolato Giapponese a Milano, Casa su Misura ospita inoltre la mostra “La filosofia dell’acqua. Il design italiano incontra l’artigianato giapponese”. 52
La mostra presenterà oggetti pensati da designer italiani e giapponesi e realizzati a Kyoto. Casa su misura sarà l’occasione per un incontro fra il design italiano e l’artigianato giapponese, un abbraccio virtuale per rendere omaggio alla grande ricchezza culturale ed espressiva del popolo niponnico, segnato
Design e arreDo moDerno
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Studio delle linee, minimalismo, design ma anche contaminazioni di diversi stili e concezioni d’avanguardia. L’occhio al futuro di Casa su Misura: un’ampia panoramica sui materiali più innovativi, le moderne concezioni abitative, uno sguardo al comfort senza dimenticare la ricerca estetica.
Per rendere la casa “a misura di bimbo” e creare ambienti confortevoli e funzionali per la crescita dei bambini: una casa che cresce insieme a loro, per accompagnarli nei momenti più belli della vita. In mostra: camerette per bambini, complementi d’arredo e oggettistica per gli ambienti domestici dedicati ai più piccoli.
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Tutto il meglio che offre il mercato: materiali per ristrutturazioni edilizie, consulenze delle migliori imprese, tutto quello che serve per rinnovare le abitazioni e per creare le case di domani. Design, tecnologia e ricerca si identificano nei prodotti esposti: dalle porte agli infissi, dai caminetti ai pavimenti, dall’arredobagno alle ceramiche di design.
Il meglio della tradizione italiana: materiali di qualità, linee classiche, mobili su misura e la consulenza dei migliori artigiani. Un settore per offrire al visitatore il meglio dell’arredamento in stile e i suggerimenti per coniugare classico e moderno. La cura nei dettagli e il servizio post-vendita fanno della produzione classica e contemporanea uno dei settori tradizionali più attuali e ricercati.
Dai più sofisticati complementi di design, fino alle stoffe e agli oggetti che permettono di personalizzare ogni ambiente. Una gamma completa di proposte per esprimersi creativamente e dare un tocco inconfondibile ad ogni stanza della casa. Il mondo artigiano e i principali marchi convivono esprimendo il massimo della creatività per l’arredamento della casa.
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Climatizzazione, riscaldamento, coibentazione degli ambienti domestici: tutto ciò che, nel rispetto dell’ambiente, rende la casa confortevole e salubre in ogni stagione. Le tecnologie più innovative al servizio delle aziende e dei visitatori per l’ottimizzazione del risparmio energetico. Casa Ecoclima propone meetings, incontri, presentazioni e dimostrazioni in diretta in fiera.
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dalla tragedia dell’11 marzo. La mostra La filosofia dell’acqua propone oggetti pensati da designer italiani e realizzati a Kyoto. In esposizione le opere di Paolo Schianchi, Giuseppe Chigiotti, Roberto Marcatti e Junzo Jamashita, che curerà anche l’allestimento. L’evento sarà organizzato in collaborazione con le aziende Disegno Ceramica per l’Itala, Naxis, Iwaki, Shogado, Maruni e Yokoyama per il Giappone. Un’altra mostra, all’interno dello Spazio Fiere, sarà quella intitolata “NX500”, ospitata all,interno di Casa su misura. Tale manifestazione metterà insieme arte contemporanea e arte palladiana: designer, architetti e maestri orafi di fama nazionale e internazionale presenteranno opere ispirate alliarchitettura di Andrea Palladio. Ritornano poi “Le Cucine Attive”: i grandi marchi di cucine presentati dai grandi chef. Rinomanti chef nazionali si esibiranno dal vivo presentando i migliori piatti elaborati in fiera; e, nello stesso ambito, Massimo Biale, chef patron del ristorante “Ai Navigli” di Padova, sarà presente per far degustare i Suoi “filetti di cappesante al pepe verde” all’interno del padiglione 8 nelle giornate di mercoledì 12 e sabato 15 ottobre dalle 18 alle 21. Mini corsi e degustazioni guidate anche per quanto riguarda il vino, con la presenza delle migliori etichette italiane ed estere. Wine Top Selection sarà realizzata in collaborazione con Suoni Divini by Accademia della Musica. Molteplici anche le iniziative legate alle novità in presentazione: Per far “luce” sulle potenzialità dei LED, Assodel (Associazione Nazionale Fornitori Elettronica) promuove una mostra convegno dedicata alla tecnologia LED e alle sue applicazioni nell’illuminazione. L’evento si articolerà in una nutrita sessione convegnistica coordinata dal Comitato Tecnico di Assodel e in una community area di incontro tra la domanda e l’offerta di soluzioni dove lampade e sistemi di illuminazione a LED mostreranno dal vivo l’unione perfetta tra tecnologia e design. A corollario, una sessione “educational” proporrà una serie di seminari formativi e tutorial applicativi di approfondimento. E, a metà della manifestazione, si potrà partecipare al convegno Strategie Su Misura: Idee e opportunità per il settore legno-arredo del territorio padovano.
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Nell’ambito dell’esposizione appariranno inoltre in anteprima le novità firmate Michele de Lucchi (con la lampada Tolomeo), le ultime novità per l’arredo casa della collezione Diesel e Moroso, e la a cucina modello “Eco” di Key Cucine, marchio di Sbabo cucine, progettata da Alessio Bassan, un prodotto interamente realizzato in PaperStone, un materiale composto da fibre ottenute da carta riciclata e resine non derivanti dal petrolio. Una serie di grandi eventi nella città di Padova, nella metà di Ottobre. Maggiori informazioni sul sito http://www. casasumisura.pd.it
di Enrico Ruffato
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Un tema, sempre più attuale: il social housing. COS’E’: «Il social housing è una risposta all’accentuarsi del fabbisogno abitativo in emergenza per la crisi, un modo per sostenere e integrare le proposte pubbliche e per rispondere a quella fascia di popolazione che non riesce ad accedere al mercato ma non è così povera per poter accedere all’edilizia popolare», parole di Angela Airoldi, responsabile Area Economia Urbana e Immobiliare dell’Università Bocconi di Milano commentando una ricerca fatta dal CERTeT_Bocconi, proprio sui temi dell’edilizia sociale. «Per rispondere alle esigenze della società» ha continuato Airoldi, «che vede il crescere di una rent generation, quei giovani cioè chiamati gergalmente generazione mille euro, oggi oltre 7 milioni con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, ma che presto diventeranno 15 milioni. O ancora quei giovani che vivono in famiglia e non ce la fanno a comprare casa. È evidente che servono forme nuove».
PERCHE’: I costi diventano insostenibili, quelli di un monolocale periferico infatti oggi sono di 3-400 euro per l’affitto e dai 120 ai 190 mila euro per l’acquisto (6-700 euro e fino a 270 mila euro a Milano). La ricerca ha mappato i progetti di housing sociale presentati nel 2010. Ecco i numeri: su 181 schede di cui 53 progetti presentati all’Eire 2010, 107 individuali, 23 bandi relativi a progetti di social housing. Quindi qualcosa è in movimento, tuttavia, in generale, è la Lombardia che sostiene maggiormente il progetto per il 49% ed il restante 51% invece è equamente spalmato sul resto del territorio nazionale. «La criticità che abbiamo riscontrato maggiormente», ha concluso Airoldi, «è la difficoltà dei soggetti che operano nel settore a riconoscersi come operatori e attori del social housing, scarsa collaborazione da parte dei vari soggetti, sopratutto pubblici, a fornire informazioni e la mancanza di definizioni omogenee e univoche nei parametri dimensionali. Insomma c’è ancora molto da fare».
COME: Per Felice Scalvini, presidente di Fondazione Housing Sociale di Fondazione Cariplo «si è molto parlato della cosa. Ora è tempo di concentrarsi sul come. Questa idea del percorso è per me, che sono un montanaro, molto vicina. Il problema in montagna è infatti decidere chi batte la pista, chi sta davanti. Ecco la Fondazione è stata ed è questo». «Siamo partiti in un mercato pressoché vergine e vogliamo continuare a farlo», ha sottolineato Salvini, «vogliamo essere un open source e un patrimonio collettivo. Il nostro lavoro è dissodare il terreno per tutti gli altri». Tre punti hanno caratterizzato il lavoro della Fondazione per Scalvini: visione olistica costante che deve inglobare una serie di interessi, comporli in una dinamica di collaborazione e equilibrio, dimensione professionale. 56
Il direttore Generale Ance, Federico Merola sottolinea come «il social housing sia un tema caro all’associazione». Uno il punto su cui ha insistito in particolare: «parliamo di categorie solvibili ma non capienti. Da questo punto di vista forse dovremmo, partendo dal sociale, estendere questa fascia. Includere quella classe media che gli inglesi chiamano key workers». Nel farlo però per Merola bisogna stare attenti «a non creare nuove ghettizzazioni ed essere sostenibili».
GLI ENTI: A chiudere è intervenuto Carlo Maggi, direttore generale di Fondazione Enasarco. «Abbiamo fatto per 50 anni social housing in modo anomalo. Come ente di previdenza sociale incassiamo i contributi, paghiamo le pensioni e gestiamo i tfr. Da sempre abbiamo investiti in 20 mila appartamenti acquistati. Operazione con gestione a costo zero ma dai rendimenti parimenti insoddisfacenti. Fino a poco tempo fa affittavamo i locali alle fasce sociali deboli», continua Maggi, «il punto di svolta è stata la privatizzazione. È nato così il progetto Mercurio che ha come obiettivo di alienare il nosro patrimonio immobiliare. Vendendo tutti i nostri appartamenti in modo orientato completamente all’inquilino e, attraverso il dialogo con i rappresentanti delle parti sociali, stiamo facendo il nostro social housing». Quello che risulta evidente è che gli enti di previdenza sociale non sono esperti di social housing. «Gli esperti sono fuori dal nostro ente. Altre casse come noi dovranno imboccare la nostra stessa strada. Abbiamo bisogno di operatori specializzati, siamo per la delega» ha concluso Maggi.
LA POLITICA: Il mondo politico sembra non essere recettivo nei confronti di questo mondo. Zambetti riassume il punto di vista delle pubbliche amministrazioni che consiste «nel dare una risposta ad una esigenza il cui problema non è quantitativo ma qualitativo. Quello che dobbiamo fare è proprio questo, non concentrarci sul numero delle unità abitative ma su che case vogliamo costruire». A rincarare la dose ci pensa Buontempo «se il social housing non punta sulla sostenibilità, sull’edilizia green e sul risparmio energetico rischia di diventare un’ennesima speculazione». Risponde Isabella Goldamnn, amministratore di Goldmann&Partners, «è proprio questa la direzione che vogliamo perseguire», ha rassicurato, «per noi il tema ambientale ed energetico degli immobili è al centro dell’attenzione. Senza qualità il social housing perde lo stesso suo motivo di esistere». Un commento però che difficilmente verrà raccolto. Tutti i rappresentanti delle pa infatti avevano già abbandonato l’incontro.
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Conclude Antonio Intiglietta, presidente di Eire che sottolinea «siamo agli albori di questo nuovo mercato. Un settore che si sta imponendo per la crisi delle casse pubbliche. Oggi l’housing sociale è una necessità e, come risulta dal convegno, costruttori e pubblica amministrazione se ne stanno rendendo conto. Sta diventando l’unica possibilità. Tre i problemi che ci si pongono: l’amministrazione pubblica deve convincersi
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dell’unicità di questa soluzione, lo stato centrale deve cambiare le politiche fiscali del settore e infine la finanza deve sciogliere le riserve che ancora oggi la frenano dall’investire. I presupposti ci sono, non resta che fare. Di certo siamo oltre la metà del cammino». Testi di Lorenzo Alvaro.
Curiosità... Gli edifici più cari del mondo Esistono edifici che rappresentano autentici gioielli del mercato immobiliare, per lo meno dal punto di vista del costo di costruzione. Vi presentiamo uno speciale che raccoglie gli edifici più cari mai costruiti nel mondo, tra cui troviamo la Banca Cinese di Hong Kong o lo stadio di Wembley di Londra. Ve li mostriamo in ordine crescente, dal meno caro al più caro. Si fa per dire!
Resort Mandalay Bay e il Casino di Las Vegas La costruzione è costata 950 milioni di dollari, circa 690 milioni di euro.
Banca Cinese, Hong Kong 1.000 milioni di dollari, circa 729 milioni di euro
World Financial Center di Shanghai 1.200 milioni di dollari, circa 875 milioni di euro
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Yankee Stadium di New York 1.500 milioni di dollari, circa 1.094 milioni di euro
Burj Khalifa a Dubai 1.500 milioni di dollari 1.094 milioni di euro
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Stadio di Wembley di Londra 1.500 milioni di dollari, circa 1.094 milioni di euro
Hotel Bellagio e Casinò di Las Vegas 1.600 milioni di dollari, circa 1.168 milioni di euro
Taipei 101 a Tapei, Cina 1.800 milioni di dollari, circa 1.314 milioni di euro
Antilla, una residenza privata a Mumbai 2.000 milioni di dollari, circa 1.460 milioni di euro
Wynn Resort di Las Vegas 2.700 milioni di dollari circa 1.970 milioni di euro
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D.P.S. Qualità e sicurezza in ogni casa L’esperienza ventennale nella lavorazione del ferro e dei serramenti in alluminio consente alla D.P.S di Zugliano di rispondere a tutti i tipi di esigenze sia in ambito civile che in quello industriale. Per il residenziale è in grado di fornire un’ampia gamma di servizi, tutti garantiti dalla costante ricerca di prodotti innovativi. Non più semplici accessori, ma veri e propri componenti d’arredo per la casa. Grazie alla stretta collaborazione con le migliori ditte produttrici di serramenti la qualità della lavorazione diventa centrale. La scelta di componenti e materiali che rispondono ai massimi standard qualitativi di mercato permette la realizzazione di soluzioni tecniche specifiche per infissi in PVC, legno e alluminio.
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Anche per porte blindate, portoni basculanti e sezionali scorrevoli, attraverso un’ampia scelta di sistemi e colori. Dal più economico, al più sofisticato e funzionale. D.P.S. propone soluzioni di alta qualità per scuretti e persiane, abbinando la tecnologia più all’avanguardia al design giusto per ogni tipo di abitazione. Sceglie e installa le porte sezionali marchiate Ditec e i basculanti Ballan. Interviene nella protezione delle finestre proponendo le zanzariere Palagina, ditta leader nel settore che propone accessori sempre in tinta con la tipologia installata. Uno dei punti di forza della ditta di Zugliano, però, rimane la lavorazione del ferro battuto. Sempre più ricercato e tornato di gran moda negli ultimi tempi.
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Brevi...Rassegne immobiliari Dopo la prima agenzia aperta nel gennaio del 2010 a Tunisi, Tecnocasa ha inaugurato 6 nuove agenzie in Tunisia, a conferma della buona riuscita dei propri piani di sviluppo, anche a livello extra europeo. Le agenzie affiliate, l’ultima delle quali ubicata ad Hammamet - spiega una nota - stanno ora garantendo un impiego a 40 giovani, preparati e formati per svolgere al meglio la professione di agente immobiliare. Sempre più evidenti i saldi del mercato immobiliare Con la congiunta economica è evidente il forte rallentamento delle compravendite degli ultimi anni. Un numero sempre più alto di proprietari è così costretto ad uniformarsi alla domanda rendendo i prezzi di vendita sempre più competitivi rendendo i propri immobili davvero “convenienti” per chi è intenzionato seriamente ad aquistare casa. I tempi sempre più lunghi per la vendita della propria casa spingono i venditori a rivedere maggiormente i prezzi sempre più al ribasso, tenendo monitorato il sito www.casainmente.it ne abbiamo verificata l’entità e alcuni immobili nel mese di settembre hanno raggiunto prezzi quasi da saldo rispetto al loro stesso prezzo di sei mesi prima. Si evince così che i prezzi seguono la logica che più diminuisce la domanda più bassi sono i prezzi e di conseguenza più alto lo sconto sugli immobili che sono maggiormente sul mercato. Si fa strada questa tendenza in particolare per le case di fascia bassa dove il prezzo è la componente più importante, situazione che non è altrettanto veritiera per immobili di pregio. Home stager Vedi ad esempio CASAINMENTE living way numero 15: ovvero Valorizzare la propria casa con pochi accorgimenti allo scopo di venderla o affittarla nel più breve tempo possibile. Un aiuto concreto per rivalutare un immobile fino al 10%. La casa diventa protagonista grazie alla presenza di una nuova ma importante professione, ed esattamente quella dell’home stager, una figura professionale che può aiutarci a rivalutare il nostro immobile fino al 10%. Questa professione ha il compito di affiancare gli operatori del settore, il servizio di home staging, nasce negli stati uniti díamerica già negli anni ‘80. Nel mercato americano ed anglosassone l’inserimento di questa figura professionale ha consentinto concretamente di superare anche quei periodi di ingessatura del mercato immobiliare determinando l’avvio di nuove strategie di vendita più efficaci. Secondo quanto risulta da una stessa indagine americana ecco l’importanza che tutto ciò che si vede entrando in casa, deve colpire l’attenzione della persona o delle persone interessate, contemporaneamente deve emozionare, deve saper dare quel quid che fa scattare un desiderio di piacere, un sentire subito che quella casa è esattamente ciò che si desiderava. Quindi non è sufficiente una casa vuota, peggio ancora se presenta quel concetto di “vissuto” del proprietario precedente la casa deve avere qualcosa in più o in meno di ciò che è o è stata. è la casa che diventa ”padrona di casa” e invita l’ospite a restare. A consentire che la casa si presenti nel modo migliore, è proprio la consulenza offerta dall’home stager, lo sceneggiatore dell’ambientazione, che in base alla casa da proporre, provvede innanzittutto a svuotarla del superfluo e del vissuto, consigliando magari l’intervento dell’home relooking. 64
Home relooking Si può affermare che si parla di home relooking come del risultato di lavoro dell’home stager. L’home relooking è spesso realizzato da una figura professionale che include diverse competenze, è architetto, è interior & decoration design, è interior advisor ma soprattutto attraverso la sua consulenza
riesce ad influenzare un certo lifestyle, fornendo così al mercato una vera e propria specialità in perfetta sintonia con le esigenze e gli obiettivi del suo committente sia esso un coordinatore come l’home stager, o anche direttamente un agente immobiliare, un costruttore o un privato, ossia il diretto proprietario di un immobile che ha deciso di ricollocare la propria abitazione. Per l’home relooking si veda anche pag.12. Venerdì 17 si vende casa Una provocazione la nostra, per dire che è il venerdì il giorno più propizio della settimana per pubblicare via internet annunci immobiliari. Non si tratta di scaramanzia, ma di una conclusione statisticamente provata dal sito di intermerdiazione redfin su più di un milione di annunci su 16 piazze nazionali negli ultimi due anni. Se l’annuncio appare negli ultimi giorni della settimana, l’immobile ha migliori possibilità di essere venduto, le case i cui annunci vengono pubblicati prima del fine settimana, infatti, hanno il 12% in più di possibilità di essere vendute entro 90 giorni, così come quelle pubblicate di giovedì e venerdì vengono vendute ad un prezzo più vicino a quello di listino, rispetto a quelle annunciate di domenica o addiruttura di lunedì. La teoria del sito di intermediazione di Seattle è più che logica: “gli acquirenti il fine settimana tendono a visitare di più le pagine web degli annunci, di fatto 2,5 volte al giorno in più che nei giorni feriali”. Sono proprio gli annunci di immobili pubblicati il giorno precedente o due giorni prima, perchè più “freschi” ad attirare gli acquirenti. Inoltre, come nel caso di casainmente.it, su alcuni portali immobiliari le case più recenti vengono segnalate tramite la scritta (nuovo), di modo che l’acquirente può dedicarsi direttamente a quegli immobili messi in vendita più di recente e per i quali “ha migliori possibilità di ottenere su un potenziale accordo utile prima di altri acquirenti”. Questi fattori producono delle conseguenze a catena: “più visite significa più acquirenti che vanno a vedere gli immobili in vendita nel week end, approfittando del tempo libero e della possibilità di fare una passeggiata fuori porta”, scrive redfin nel suo studio. “visite anche dal vivo significa più offerte, più offerte significa un prezzo migliore e una migliore possibilità di vendita”. Nel sito www.casainmente. it potrete aggiungere il vostro immobile di venerdì in tempo reale.
di Erica Urban
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Chalet Maddarello
Questa nuova creazione di Alpina Immobiliare sorge a soli 3 km dalle piazze del centro storico asiaghese, incastonata nel verde della natura e confinante con la zona boschiva che risale le pendici del Monte Zebio.
Realizzazione e vendite: Alpina Immobiliare S.I.CO. Spa Piazza II° Risorgimento n° 3 36012 Asiago (VI) Tel. 0424.462300 www.alpinaimmobiliare.it info@alpinaimmobiliare.it 66
I quattro villini che compongono questo caratteristico chalet, completamente indipendenti, sono disposti su tre livelli così articolati: al piano interrato garage doppio, taverna con caminetto e servizio; al piano terra giardinetto esclusivo con caminetto esterno, ingresso sulla luminosa zona giorno dotata di ulteriore caminetto o stube, angolo cucina con terrazzo abitabile, bagno; al piano primo due camere matrimoniali ciascuna con proprio poggiolo e ulteriore bagno. Caratterizzano la costruzione le finiture particolarmente curate che riprendono i materiali tradizionali della zona come legno, pietra lavorata a mano, marmo locale; meritano inoltre menzione tutti gli accorgimenti adottati per garantire il massimo isolamento termico ed acustico come cappotto esterno, tapparelle motorizzate, riscaldamento autonomo con comando telefonico a distanza, cassetta di sicurezza, pavimenti in tavole di legno essenza larice o rovere spazzolato, caminetti interni con riscaldamento ed esterni già istallati, sanitari sospesi, basculanti motorizzati, ect. La zona suggestiva e particolarmente tranquilla, nonché la vicinanza ai servizi, ne fanno un contesto davvero unico, ideale per trascorrere piacevoli momenti di vero relax sia nei periodi di vacanza che nei weekend. Chalet Maddarello, interessante anche nel prezzo: a partire da Euro 295.000,00 con consegna del villino completamente finito.
casa vacanza
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Residence laguna Blu Il frontemare che ti fa sentire in cielo
A brevissima distanza da Caorle, incastonata tra le località di Porto Santa Margherita e Duna Verde, sorge la nuovissima urbanizzazione del Lido Altanea, una moderna località turistica. L’insediamento turistico si sviluppa su un’area di oltre 100 ettari, concepito e progettato come un villaggio dalla moderna architettura, in perfetta armonia con il territorio e la natura in cui è inserito.
ALTANEA
Viale degli Aironi, 10 30021 - Altanea (VE) Tel. 0421.260357 Fax 0421.489492 68
Piazza Padova, 3 30021 Caorle (VE) Tel. 0421.212291 Fax 0421.217526
Luna Rossa Altanea
Immobili al piano terra o primo di tipo bilocale o duplex, ampi giardini esclusivi, posto auto e piscine. Soluzioni immobiliari curate nella modalità di costruzione e valorizzate nell’aspetto architettonico. Magnifica posizione.
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Lido Altanea si presenta ai turisti con eleganti e curati giardini, piscine e costruzioni basse curate nei minimi dettagli e con preziose finiture. Un luogo di vacanza e relax per chi desidera un soggiorno tranquillo a contatto con la natura. Tanti i percorsi pedonali e ciclabili, ampi ed illuminati, che consentono di raggiungere comodamente la vicina località di Caorle. Nella magnifica posizione del residence Laguna Blu diventa realtà il sogno di abitazioni indipendenti ideali per la tua vacanza dove si può godere delle innumerevoli attrazioni che questa località sa offrire.
Immobili al piano terra o primo di tipo bilocale o duplex, ampi giardini esclusivi, posto auto e piscine. Soluzioni immobiliari curate nella modalità di costruzione e valorizzate nell’aspetto architettonico.
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Superficie commerciale 57,50 mq. Giardino 80,44 mq.
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Superficie commerciale 118,15 mq. Giardino 88,00 mq.
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Il Fotovoltaico in Architettura
Autore: Niccolò Aste Editore: Sistemi Editoriali
Già da parecchi anni abbiamo avuto modo di riscontrare quasi ovunque nel nostro territorio quanto fossero precarie le condizioni di conservazione delle finiture ornamentali esterne. Abbiamo avvertito quindi l’urgenza di documentare e di far conoscere questa situazione. Così è nata l’idea di realizzare i bozzetti policromi di edifici decorati. Il lavoro di rilevamento, iniziato molti anni fa, non sempre è stato facile; innanzitutto a motivo dei disagi incontrati per accedere alle superfici murarie da esaminare, collocate spesso in posizioni assai disagevoli e raggiungibili soltanto con l’ausilio di scale. Non poche difficoltà ha riservato la lettura della decorazione pittorica ridotta talvolta ad esigue tracce riconoscibili a fatica e con colori appena percettibili, prossimi a scomparire sotto l’azione delle intemperie. Nonostante le lacune ci sembra che il materiale raccolto ed elaborato offra nel suo complesso una documentazione non disprezzabile e componga una messe di informazioni utili per i futuri, si spera, restauri. Per ogni edificio abbiamo proceduto ad una rilevazione diretta e meticolosa di tutta la superficie muraria esterna, per giungere alla formazione di un disegno in scala ridotta, dove abbiamo avuto cura di riportare tutte le tracce ancora leggibili di decorazioni e di figure; registravamo i colori ed eventuali particolarità caratteristiche dell’intonaco. La seconda fase del lavoro per l’elaborazione dei bozzetti è consistita nel rilievo prospettico di ogni edificio allo scopo di riportare in scala, il paramento decorativo risultante dalla restituzione effettuata. Il prospetto, completato con le sue decorazioni, veniva disegnato su carta in “lucido”, da cui si ricavava la copia eliografica. Sulla copia così ottenuta dipingevamo le decorazioni con colori acquarello, riproducendo il disegno ed i colori originali.
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Per richiedere copie del libro rivolgersi a:
CALLEIDOS S.r.l. Telefonicamente al numero 0445.560709 - anche tramite fax 0445.1920319 oppure via mail all’indirizzo info@calleidos.it
nquinamento di acque e suoli, impatti sull’ecosistema, alterazioni climatiche e crisi petrolifere rendono la strada verso uno sviluppo sostenibile un percorso obbligato. Nell’ambito di questo panorama, lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili diviene una delle strategie principali. Il fotovoltaico, che consente di generare energia elettrica per conversione diretta della radiazione solare, sembra essere una delle opzioni più interessanti, anche e soprattutto per la sua integrabilità in architettura e la sua versatilità. Per promuovere questa tecnologia innovativa e promettente, molti Paesi hanno adottato consistenti programmi di incentivazione e finanziamento, come il recente Conto Energia in Italia. Grazie a queste iniziative, negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio boom dell’elettricità solare, segnato dal sorgere ininterrotto di realizzazioni caratterizzate da svariate tipologie e dimensioni, soprattutto in campo edilizio. Se la cultura tecnica sul fotovoltaico si evolve con il raffinarsi delle soluzioni tecnologiche, tuttavia, non così lineare si dimostra la crescita di una cultura architettonica che sappia progettare compiutamente ed efficacemente l’integrazione nell’involucro degli edifici dei sistemi ad energia solare. Questa III edizione del volume, rinnovata e aggiornata, offre un mirato contributo scientifico e metodologico a produttori e progettisti, studenti e ricercatori interessati all’approfondimento ed al corretto impiego della tecnologia fotovoltaica, con particolare riferimento alle sue molteplici potenzialità applicative nel settore delle costruzioni.
Bioenergetic Landscape
La progettazione del giardino terapeutico bioenergetico
L’energia che ho in Mente
L’energia che ho in Mente
Un libro che non solo fa risparmiare sulla bolletta, ma soprattutto invita a non depauperare le risorse del pianeta. Una piccola guida al “consumo critico energetico” con tutta la potenza dell’informazione indipendente. Dopo la liberalizzazione del mercato energetico, tutti possono scegliere a chi pagare la bolletta dell’elettricità e del gas. Per questo assistiamo a una crescente campagna pubblicitaria di aziende che promettono risparmi e tutela dell’ambiente. Come districarsi tra le numerose offerte? A partire dalla lettura della bolletta, una pratica guida che analizza le offerte e fornisce ai lettori tutti gli elementi per scegliere la migliore opzione, con un occhio di riguardo al risparmio e all’ambiente. Non fossilizzarti! L’energia che ho in mente è il manuale pratico per scegliere in modo consapevole il proprio fornitore di elettricità e di gas, privilegiare le fonti rinnovabili, diventare autarchici producendo energia o acquistandola collettivamente. Venti schede analizzano le offerte delle aziende-da Enel a Edison, da Sorgenia a E.On- con un occhio di riguardo alle tariffe applicate, alle opzioni “verdi”, alla trasparenza e alla correttezza dei contratti, alla qualità del servizio e del rapporto coi clienti. La seconda parte del libro invece è dedicata al risparmio energetico in casa e all’autoproduzione.
Personalità di spicco del panorama attuale come Calatrava, Souto de Moura, Rogers, Nouvel, UN Studio, ecc. espongono i loro progetti in 600 pagine ampiamente illustrate e accuratamente documentate.
Autore: Gruppo Elettrogeno Editore: Altraeconomia
Autore: Alex Sanchez Vidiella Editore: Logos
Autore: Franco Battaglia Editore: Il Punto d’Incontro Edizioni
La relazione uomo-natura e la convinzione che il contatto con le piante abbia un effetto positivo sulla salute fisica e mentale dell’uomo ha sempre suscitato grande interesse fin dall’antichità. Di questo è convinto anche Marco Nieri, ecodesigner, che partendo da un attento studio della Biosfera e dell’elettromagnetismo vegetale, unito ad un preciso e sensibile strumento di misura biofisica (l’antenna Lecher), è arrivato alla realizzazione del “Bioenergetic Landscape”, una tecnica che consente di ottenere il massimo beneficio dalle emissioni elettromagnetiche delle piante, collocate esternamente e internamente agli edifici. È noto a tutti che moltissime specie vegetali possiedono proprietà terapeutiche, utilizzate sotto forma di preparati fitoterapici, medicinali o alimentari. Sono numerose anche le ricerche nell’ambito della psicologia e della fisiologia che dimostrano come l’esposizione agli ambienti naturali e ai giardini terapeutici in particolare (healing garden), consenta il recupero dalla fatica attenzionale e dallo stress psicofisiologico. Il Bioenergetic Landscape introduce una nuova modalità di consapevolezza nel nostro rapporto con il mondo vegetale, basata su principi energetici. La tecnica permette di realizzare giardini bioenergetici, spazie verdi dove è possibile massimizzare i benefici che si ottengono dalla presenza soprattutto di alberi scelti e collocati in specifiche posizioni dopo precisi rilevamenti, amplificando e diffondendo nello spazio circostante le loro proprietà energetiche in grado di influire in maniera diversa su ciascun organo del nostro corpo.
L’opera è divisa per capitoli tematici che ne favoriscono la lettura e permettono a chiunque sia interessato all’architettura di oggi di poter apprezzare gli interventi urbanistici più innovativi, gli edifici per la cultura e per lo svago più spettacolari, le residenze di ultima generazione e, infine, l’architettura del futuro. L’architettura contemporanea presenta una complessità tale che la critica specializzata talvolta stenta ad orientarsi... Tuttavia...tale varietà, seppur difficile da catalogare significa anche grande ricchezza... Gli architetti non ricercano l’adeguamento delle loro opere a canoni prefissati; al contrario, scelgono liberamente soluzioni funzionali ed estetiche precise, in risposta a problemi concreti. Questo Atlante di architettura contemporanea vuole introdurre il grande pubblico a temi e argomenti che fino ad oggi sembravano dominio esclusivo di lettori specialistici della materia...
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Fiere Italia 2011/2012 Dal 5 all’8 – RHO (Milano) MADEExpO - MilAnO ARcHitEttuRA DEsign EDiliziA Manifestazione fieristica internazionale dedicata all’architettura, all’edilizia e al design Dall’8 al 16 - padova cAsA su MisuRA - 20° EDiziOnE Mostra mercato arredo e complementi Dal 15 al 19 – Verona ABitARE il tEMpO Mostra internazionale per le soluzioni d’interni. Soluzioni d’arredo, rifiniture d’interni e decorazione d’interni
ottobre
Dal 20 al 22 - Rimini sun - 29° sAlOnE intERnAziOnAlE DEll’EstERnO Salone internazionale degli arredi per esterni e delle attrezzature per l’outdoor. Progettazione, Arredamento, Accessori Dal 05 all’08 - Bologna sAiEnERgiA Salone delle energie rinnovabili e tecnologie a basso consumo per il costruire sostenibile Dal 22 al 23 - Ferrara HABitAt Salone dell’arredamento e delle soluzioni abitative Dal 25 al 26 - Verona HOME & BuilDing Mostra convegno internazionale della domotica & building technologies
novembre
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gennaio
Dal 16 al 19 - Milano nERsOlAR+ Salone dedicato all’energia solare fotovoltaica e termica Dal 18 al 27 - Bergamo sAlOnE DEl MOBilE Il Salone del mobile e del complemento d’arredo
Dal 26 al 29 - Bolzano KliMAHOusE Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile Dal 27 al 30 - Milano MAcEF pRiMAVERA Salone Internazionale della casa
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GENNAIO 2011 - FEBBRAIO 2011
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Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 3
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- Il giardino in primavera - Tiemme - Il sole in ogni casa - Il gesso - Greenbuilding - Home Stager - Progettare la ristrutturazione Diquigiovanni si rinnova
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aNNo Vi
Una nuova vita nel recupero degli edifici storici a Vicenza. pag. 10
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Immagine tratta da “ancore” Università IUaV di Venezia
Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #17 - oTToBRE -noVEMBRE 2011
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Pubblicazione bimestrale in abbonamento - Anno 3 #16 - Agosto -settembre 2011
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arredamenti
La cucina F4NTASY utilizza un sistema tecnologico ed innovativo che permette la riproduzione di qualsiasi immagine sulla superficie della cucina, immagini riprodotte con sorprendente definizione. Un modello completamente personalizzabile, unico e prodotto ad alti livelli qualitativi. Può essere riprogettata e rivista in ogni componente. Da un soggetto a scelta viene creato un file che poi viene sviluppato. Si può giocare con i moduli, le forme e le misure. La personalizzazione viene declinata nei modi più diversi. Già la gamma base di colorazioni comprende venti tonalità lucide o opache. Non ci sono limiti agli abbinamenti, anche per gli arredi già presenti nell’ambiente abitativo.
dal 1887 a Schio Vi - Via SS.trinità, 27 - t/f + 39 0445 521835 - www.arredamentirossi.com - info@arredamentirossi.com 1