Poste Italiane Spa Dicembre 2014 - Spedizione in abbonamento Postale - 70%, DCB Modena
percorsi 30 IN CERAMICA
RIVISTA DI SEGNI E IMMAGINI MAGAZINE OF GRAPHICS AND DESIGNS
Gianni Arnaudo
Pop reloaded
CASALGRANDE PADANA Pave your way
Poste Italiane Spa Dicembre 2014 - Spedizione in abbonamento Postale - 70%, DCB Modena
percorsi 30 IN CERAMICA
RIVISTA DI SEGNI E IMMAGINI MAGAZINE OF GRAPHICS AND DESIGNS
Gianni Arnaudo
Pop reloaded
CASALGRANDE PADANA Pave your way
CASALGRANDE PADANA Pave your way
PERCORSI IN CERAMICA rivista di segni e immagini magazine of graphics and designs direttore responsabile editor-in-chief Mauro Manfredini progetto e coordinamento grafico art director Cristina Menotti, Fabio Berrettini coordinamento editoriale e redazione testi editorial co-ordination and text editing Livio Salvadori, Alfredo Zappa stampa printing Tecnostampa Industria Grafica Recanati Tassa pagata Postage paid
in copertina cover story Gianni Arnaudo Maligno Industria Arredamenti Peveragno, Cuneo
sommario 06 GRAND PRIX 2013 - 2015 La decima edizione entra nel vivo 10 12 14 16
GIANNI ARNAUDO
Percorso di un pensiero pop Architettura Radicale in poche righe Biografia Architetture 20 Barolo, Cuneo - Nuovo stabilimento vitivinicolo Terre da Vino La storia progetta il suo futuro 26 Castello di Montaldo - Museum Design Hotel Il paesaggio del pensiero 32 Peveragno, Cuneo - Maligno Industria Arredamenti La forma dell’identità
PRODOTTI Casalgrande Padana Via Statale 467, n. 73 42013 Casalgrande (Reggio Emilia) Tel. +39 0522 9901 Ai sensi del D.LGS. n. 196/2003, la informiamo che la nostra Società tratta elettronicamente ed utilizza i suoi dati per l’invio di informazioni commerciali e materiale promozionale. Nei confronti della nostra Società potrà pertanto esercitare i diritti di cui all’art. 13 della suddetta legge (tra i quali cancellazione, aggiornamento, rettifica, integrazione). Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 982 del 21 Dicembre 1998.
Lo standard FSC definisce la tracciabilità di carta proveniente da foreste correttamente gestite secondo precisi parametri ambientali, sociali ed economici. Il rigoroso sistema di controllo prevede l’etichettatura del prodotto stampato realizzato con carte FSC. The FSC standard certifies paper traceability to forests managed according to well-defined environmental, social and economic requirements. The strict monitoring system also includes the use of the “Printed on FSC paper” label on printed products.
54 Granitoker Steeltech 58 Granitoker Marmoker 62 NEWS
summary 08 GRAND PRIX 2013 - 2015 The tenth Grand Prix comes into its own 10 36 38 38
GIANNI ARNAUDO
Pop philosophy through time Radical architecture, in a nutshell Bio Architectures 44 Barolo, Cuneo - Terre da Vino new winery History mapping its own future 48 Castello di Montaldo – Museum Design Hotel Horizons of thinking 52 Peveragno, Cuneo – Maligno Industria Arredamenti The shape of identity
PRODUCTS 56 Granitoker Steeltech 61 Granitoker Marmoker 63 NEWS
Intramontabile POP
POP, a timeless culture
Mettere in discussione le sicurezze della razionalità attraverso i dubbi delle emozioni. Adottare un provocatorio e innovativo linguaggio POP capace di travalicare ogni categoria, soggetto e scala del progetto architettonico, per tradursi in proposte di forte carica utopica e grande impatto visionario. A 50 anni dai primi clamori suscitati dall’avanguardia POP cosa significa continuare a praticarne lo spirito nell’attività professionale? Ce lo spiega in questo numero di Percorsi, a lui dedicato, Gianni Arnaudo, protagonista del movimento capace di traghettare la cultura architettonica e del design oltre la modernità del Movimento Moderno. Un percorso professionale ricco di opere dove dissacrazione e ironia, creatività e coup de génie, lasciano trasparire la reinvenzione della razionalità che consente di dare forma a sofisticati complessi produttivi dove poesia e logistica vengono declinati senza nessun compromesso, oppure a luoghi e ambienti abitati dove la dimensione spaziale diventa esperienza emozionale. Le tecniche e l’uso dei materiali non assumono mai nella sua opera la dimensione di manifesto ideologico. Arnaudo predilige il messaggio al mezzo per esprimerlo, ma l’uso che fa della téchne dimostra conoscenza, perizia e appropriatezza. Lo dettano il suo ruolo di professore di tecnologia al Politecnico di Torino e l’esperienza che gli fa affermare come: “Dalla ricerca non si possa affatto prescindere, anche in collaborazione con l’industria italiana, che a ciò dedica molte risorse”. Campo in cui Casalgrande Padana, presente con i suoi materiali ceramici in molte opere di Gianni Arnaudo, svolge da sempre il ruolo di assoluto protagonista, coniugando ai massimi livelli cultura del progetto e cultura produttiva. Ma in questo numero di Percorsi si parla anche di Grand Prix, con la decima edizione entrata ormai nella fase cruciale, dove si evidenzia grande interesse e molta vitalità da parte dei progettisti; nuovi prodotti, con le serie in grès porcellanato di ultima generazione Marmoker e Steeltech, presentate all’ultimo Cersaie; e ceramiche bioattive, al centro di un recente incontro promosso e organizzato da TOTO tra gli HYDROTEC® partners del settore ceramico a livello internazionale, dove si è riaffermata la volontà e l’impegno di tutte le aziende coinvolte per diffondere maggiormente l’uso e la conoscenza della tecnologia HYDROTECT®.
Distrusting the certainties of rationality through the doubts of emotions. Adopting a challenging, innovative POP language that goes beyond any category, the subject and the standard of the architectural project, to translate it into ideas of a deep utopian power and great visionary impact. 50 years after the first furore of the POP avant-garde, what does it mean to keep adhering to its spirit in one’s professional practice? This is explained in this issue of Percorsi, which is all about him, by Gianni Arnaudo, one of the stars of the movement, who carried the culture of architecture and design over and beyond the modernity of the Modern Movement. A professional career laden with works, where desecration and irony, creativity and coup de génie, hint at a reinvention of rationality, which shapes sophisticated productive units, in which poetry and logistics are handled uncompromisingly, or inhabited places and rooms where the spatial dimension turns into an emotional experience. In his works, the techniques and materials he uses never stand up as an ideological manifesto. Arnaudo likes the message better than the way to communicate it, but the way he uses the téchne is proof of his expertise, skills and appropriateness. This is dictated by his role as professor of technology at Turin’s Politecnico and the experience that makes him state that: “One cannot do without research, even in partnership with the Italian industry, which invests lots of resources in that”. A domain in which Casalgrande Padana, whose ceramics largely feature in Gianni Arnaudo’s works, has always taken centre stage by combining the culture of design and culture of production at the highest levels. But this issue of Percorsi is also about the Grand Prix award, now in its tenth year and by now in its most decisive stage, with the entrants proving to be really very keen and busy; the new products, with the latestgeneration stoneware ranges Marmoker and Steeltech, displayed at the latest Cersaie; and the bioactive ceramics discussed at a recent meeting, promoted and organised by TOTO for the international HYDROTEC® ceramic-manufacturing partners who showed to be willing to go on with their efforts to spread the use and knowledge of the HYDROTECT® technology even further.
grandprix tenth edition
2013/2015
X
are you ready for the tenth edition?
X
are you ready?
Grand Prix 2013 - 2015 La decima edizione entra nel vivo “are you ready for the tenth edition?”
Lo testimoniano le cifre: 25 anni di storia, 10 edizioni,
Con questa esortazione il video promozionale di Grand
più di 1500 progetti presentati da oltre 1000 architetti e
Prix 2013-2015 invita i progettisti a partecipare a
designer provenienti dai 5 continenti.
questa edizione particolare che segna i 25 anni della
Attraverso questa iniziativa culturale, l’azienda ha voluto
manifestazione ideata e organizzata da Casalgrande
promuovere e saputo concretizzare un evento in cui la
Padana per selezionare e premiare, con cadenza
ceramica evidenzia con forza le sue doti di flessibilità e
biennale, le realizzazioni più significative che, nei
versatilità. Un evento in cui la piastrella non si rivela in
vari campi d’intervento architettonico, meglio hanno
funzione del progetto, ma ne diventa protagonista.
saputo valorizzare le proprietà tecniche e le potenzialità
Forte interesse, grandi attese e molto fermento per
espressive degli elementi in grès porcellanato
questa decima edizione di Grand Prix, entrata ormai
Casalgrande Padana.
nella fase cruciale.
Cresciuto e sviluppatosi nel tempo, Grand Prix ha
Il dialogo fra progettisti e azienda si è fatto più intenso.
assunto un ruolo sempre più internazionale e di
Nonostante manchino ancora dodici mesi alla scadenza,
riferimento per l’intero settore.
fissata al 31 dicembre 2015, si cerca di stringere i
Grand prix 2010-2012 Centri commerciali: Primo premio Shopping centres: First prize Sergey Nagrebel’nyy OOO “ASK Gorod” Shopping Centre, Yekaterinburg (RUS)
Grand prix 2010-2012 Edilizia pubblica e dei servizi, edilizia industriale: Primo premio Buildings for public functions and services, industrial buildings: First prize Andrea Mambriani Cedacri Group Headquarter, Collecchio, Parma (I)
6) Percorsi in ceramica 30
Daniel Libeskind Lectio Magistralis Grand Prix 2010-2012
tempi di progettazione, decisione ed esecuzione degli
I criteri di valutazione adottati fanno riferimento agli
interventi. Anche se al concorso possono partecipare
aspetti progettuali, funzionali e applicativi dell’utilizzo dei
opere completate nel periodo gennaio 2010-dicembre
prodotti Casalgrande Padana.
2015, l’obiettivo è di arrivare a questo appuntamento
In particolare, è compito della giuria internazionale
con le realizzazioni più recenti, più interessanti. Nel
evidenziare all’interno di ogni opera gli elementi
frattempo, numerose richieste sono già pervenute, molti
di valorizzazione e corretto impiego del materiale
contatti si sono attivati e stanno arrivando i primi lavori.
ceramico a diversi livelli: sul piano della creatività, in
Dotato di un montepremi complessivo di euro 37.200,
relazione alla composizione architettonica, al design,
il concorso è aperto a tutti i progettisti che abbiano
allo studio cromatico e delle finiture, al disegno di posa,
costruito opere in cui sono stati impiegati i materiali
alla personalizzazione del progetto; sul piano della
ceramici di Casalgrande Padana per pavimentazioni
funzionalità e delle prestazioni tecniche, in relazione
e rivestimenti di qualsiasi tipo, in interni e in esterni, in
alla destinazione d’uso e alla tipologia d’intervento; sul
ambito pubblico e privato, nelle nuove costruzioni e nel
piano della messa in opera, in relazione alla corretta
recupero dell’esistente.
esecuzione, alla tecnica applicativa, allo studio dei particolari. I risultati di ogni edizione del Grand Prix vengono raccolti in Creative Book, una proposta editoriale di Casalgrande Padana che, nelle ultime sei edizioni, è stata realizzata insieme a Casabella, prestigiosa rivista internazionale di architettura, protagonista del dibattito culturale sui temi del progetto. Concepito essenzialmente come strumento di lavoro per il professionista, il volume, che si presenta in una veste editoriale attenta e accurata, offre numerosi spunti di riflessione, non solo sulle potenzialità espressive e applicative del grès porcellanato, sulle sue qualità strutturali e caratteristiche estetiche, ma anche sugli elementi architettonici che da tali applicazioni sono esaltati e qualificati, con risultati complessivi di pregevole
Grand prix 2010-2012 Edilizia residenziale: Primo premio Residential buildings: First prize Javier Artadi, Artadi Arquitectos Las Palmeras House, Lima (PE)
qualità, come testimoniano le realizzazioni proposte. Il bando del concorso è disponibile sul sito www.grandprixcasalgrandepadana.com. CASALGRANDE PADANA
(7
X
are you ready?
Grand Prix 2013 - 2015 The tenth Grand Prix comes into its own “are you ready for the tenth edition?”
There are the figures to show for it: first launched 25
This is how the Grand Prix 2013-2015 promotional
years ago, held 10 times, over 1500 projects entered
video has been inviting designers to enter this very
by over 1000 architects and designers from the 5
special award that marks the 25th anniversary of
continents.
the event, developed and organised every two years
Through this cultural initiative, the company wanted
by Casalgrande Padana to select and reward the
to promote and successfully put in place an event in
most significant projects that, in different areas
which ceramics deeply emphasise their own flexibility
of architecture, have managed to promote the
and versatility. An event, in which tiles are not
technical properties and the expressive potentials of
revealed as instrumental to a project but as the real
Casalgrande Padana’s stoneware.
stars of the show.
Grown and developed over time, the Grand Prix has
Keen interest, great expectations, and lots of efforts
come to play an increasingly international and leading
are buzzing around this tenth Grand Prix, which is
role in the entire industry.
now in its hottest stage.
Grand prix 2010-2012 Rivestimenti di facciata, pavimentazioni esterne: Primo premio Façade coverings, external floorings: First prize aa&a, Studio di Architettura, Anselmi & Associati San Pio da Pietrelcina, church compound, Roma (I)
Grand prix 2010-2012 Piscine: Primo premio Swimming pools: First prize Marco Ciarlo & Fabio Fabiano Swimming Pool, Savona (I)
8) Percorsi in ceramica 30
Vincitori Grand Prix 2010-2012
Winners Grand Prix 2010-2012
The interaction between the designers and the
enhanced and properly used, from multiple points of
company is getting busier.
view. In terms of creativity: architectural composition,
Despite there still being twelve months until the
design, chromatic solutions and finishes, layout,
deadline of 31st December 2015, everyone is trying to
uniqueness of the project; in terms of functionality:
design, decide and implement everything as quickly
technical performance, intended uses and types of
as they can.
project; in terms of installation: proper execution,
Even if the award is open only to projects completed
installation techniques, details.
from January 2010 to December 2015, the aim is to
The results of every Grand Prix award are published
be there with the most recent, and therefore the most
in Casalgrande Padana’s Creative Book, which, in the
interesting, projects ready. In the meantime, lots of
last six awards, has teamed up with the prestigious
applications have been submitted, lots of contacts
international architecture magazine Casabella, which
have been mobilised, and the first few projects are
has always been at the centre of the cultural debate
flocking in.
on these issues.
With a 37,200 euros’ jackpot, the award is open
Basically designed as a professional work tool,
to designers who have built four projects in which
this book, with its accurate, well designed artwork,
Casalgrande Padana’s ceramics have been used for
provides lots of food for thought, not just on the
interior or exterior floors or facings, in any private
expressive and application potentials of stoneware
or public building, including new builds and
or its structural and aesthetic qualities but also on
renovations.
the architectural features that such applications do
The shortlist will be based on the design, functionality
enhance and add value to, usually producing works of
and application of Casalgrande Padana’s products.
outstanding value.
In particular, in each project, the international jury will
Terms and conditions at
look for the features in which ceramics are actually
www.grandprixcasalgrandepadana.com.
CASALGRANDE PADANA
(9
Gianni Arnaudo Pop reloaded
Maligno Industria Arredamenti Peveragno, Cuneo
GIANNI ARNAUDO
Percorso di un pensiero pop “We have chosen to by pass the decaying Bauhaus image which is an insult to functionalism”. “…we are in pursuit of an idea, a new vernacular, something to stand alongside the space capsules, computers and throw-away packages of an atomic/electronic age”.
Dopo l’impatto della meteora Pop, niente è più stato come prima. Per cercare di far comprendere a quanti non hanno vissuto da vicino le vicende di questa avanguardia e del dissacrante e innovativo impatto provocato dal movimento di architettura e design radicale, chiediamo aiuto a uno dei suoi protagonisti: Gianni Arnaudo. “Molte sono le definizioni espresse sull’arte e sul movimento Pop”, ci spiega l’architetto e poi prosegue: “Il tratto comune, come emerge da uno dei commenti alla
“Abbiamo scelto di bypassare l’immagine decadente del Bauhaus, che è un insulto al funzionalismo”. “…siamo alla ricerca di un’idea, di un nuovo vernacolo, qualcosa che stia accanto alle capsule spaziali, ai computer e agli involucri usa e getta di un’epoca atomica/elettronica”. Dialogo tratto dal cartoon riprodotto sulla copertina di Concerning Archigram a cura di Dennis Crompton, Archigram archives, Londra 1999.
recente mostra dedicata a Lichtenstein dal GAM di Torino (Roy Lichtenstein opera prima, settembre - gennaio 2015), è l’intento di scegliere oggetti che la mente conosce già e lavorare su altri livelli”. Il design radicale, sottolinea Arnaudo, aggiunge a questo metodo un significato ulteriore, che si traduce nel concetto di ‘progetto critico’ e cioè: “L’uso delle forme architettoniche e di design come strumento per far esplodere in modo figurativo e immediato le contraddizioni degli aspetti deteriori del prodotto culturale contemporaneo”. Su questi principi si è sviluppato anche il percorso creativo e progettuale di Gianni Arnaudo, evidenziatosi sin dalle prime opere divenute celebri come “Multipli”, concepite tra l’inizio e la metà degli anni Settanta nell’ambito dello Studio 65. Oggetti, sedute e installazioni d’arte prodotti industrialmente in edizione limitata, ben presto assunti a elementi iconici, collezionati ed esposti in molti musei del mondo tra i migliori esempi del design radicale. In questo quadro, il manifesto non solo grafico ma creativamente programmatico più prossimo ai Multipli è sicuramente la carta da lettere ideata e realizzata da Gianni Arnaudo per lo Studio 65, raffigurante i quattro soci storici e giovani creativi che, nello spirito dell’epoca,
12) Percorsi in ceramica 30
Fossano Stabilimento Maina Panettoni IL NASTRO ROSSO Alla fine, Charlie Bucket aveva ottenuto una fabbrica di cioccolato. Ma Willi Wonka aveva ottenuto una cosa migliore: una famiglia. E una cosa era assolutamente certa: la vita non era mai stata più dolce. Dal film La fabbrica di Cioccolato regia Tim Burton
Per far fronte alle crescenti richieste di mercato, la nota industria dolciaria ha investito oltre 6 milioni di euro per potenziare il suo polo produttivo di Fossano. L’intervento, oltre a coinvolgere l’area di produzione, prevede il rinnovo degli spazi direzionali, degli uffici e dello spaccio aziendale. Anche in questo caso Gianni Arnaudo fa leva oltre che sul suo consolidato back ground nella progettazione di opere di architettura industriale, sullo
zoom di scala e sull’ironia POP, per generare un oggetto di forte carica identitaria. L’idea è di avvolgere in un grande nastro rosso, come quelli che si utilizzano per confezionare i panettoni, tutto il vecchio stabilimento. Committente Maina Panettoni spa Progetto architettonico e direzione artistica Gianni Arnaudo Progetto strutture Marcello Durbano
Progetto Utilities Mauro Fruttero Progetto Impianto Elettrico Sergio Degiovanni Progetto Impianto Climatizzazzione EQ Ingegneria Impresa di costruzioni Zumaglini & Gallina Serramenti Frea & Frea, Bertolotto Porte Prefabbricati Isocell Materiali ceramici pavimentazioni e rivestimenti interni realizzati in grès porcellanato Granitoker serie Metallica, Inox; pavimentazioni esterne in grès porcellanato Pietre Native serie Amazzonia, Dragon Grey
hanno animato questa esperienza, ideando gli oggetti più
sulle nuove tecniche costruttive. Un atteggiamento che
famosi della produzione Gufram, piccola azienda di Nole
può apparire straniante, dato che Arnaudo è docente di
Canavese aperta e sensibile alle nuove forme creative e
Tecnologia Ambientale presso il Politecnico di Torino.
alla sperimentazione di materiali innovativi.
“In realtà, ci spiega, l’importante per l’ispirazione è il
Nel 2006, la mostra Big Bang - Destruction et création dans
messaggio dell’opera di design o di architettura e non il
l’art du
20e
siècle, organizzata dal Centre Pompidou di
mezzo o il materiale per realizzarlo. Ritengo naturalmente
Parigi, inserisce la figura di Gianni Arnaudo tra le personalità
ovvio e banale che dalla ricerca non si possa affatto
che hanno caratterizzato le svolte più significative in campo
prescindere, anche in collaborazione con l’industria italiana
artistico nel XX Secolo. Tutto ciò in apparente contrasto con
che a ciò dedica molte risorse”.
una figura che, per l’intento eversivo della sua opera, risulta
Questa è la chiave di lettura delle opere di Gianni Arnaudo,
fondativamente ‘antimuseale’.
all’interno delle quali un sottile e lungo filo rosso lega
“In questo senso, precisa Arnaudo, molte delle mie opere,
il tavolo Dejeuner sur l’arbre (unico prodotto Gufram
anche create singolarmente dopo lo sfaldamento nel
acquisito in un museo dal 1976 a oggi), ai tavolini Fizz
1976 della compagine originaria dello Studio 65, hanno
prodotti da Slide e, facendo un salto di scala ma non
continuato a essere un punto di riferimento per cultori,
di atteggiamento creativo, alle architetture della Cantina
musei e collezionisti, come espressione iconica dell’anima
di proprietà di Tenute Sandra in Barolo (presentata alla
pop, contro miti e riti che dominano l’architettura e il
XXIII Biennale di architettura di Venezia come singolare
design della banalità”.
esempio di architettura pop) e non ultimo il progetto in
Dissacrazione e ironia sono gli strumenti adottati da
corso di realizzazione per la fabbrica dei panettoni Maina,
Arnaudo per concepire i suoi progetti. In questo senso,
che Arnaudo stesso descrive come: “Un grande e festoso
non si troverà mai in una sua intervista più di un accenno
nastro rosso che con uno sguardo zoom abbraccia il
all’ormai comune tema della ricerca sui nuovi materiali o
luogo della produzione di un dolce italiano leggendario”.
CASALGRANDE PADANA
(13
GIANNI ARNAUDO
Architettura Radicale in poche righe La definizione viene attribuita al critico dell’arte Germano
come al mondo dell’arte, ai mezzi di trasporto come
Celant. Fu lui a parlare di “Architettura radicale” per
all’abbigliamento, al telefono come all’alloggio.
definire l’ambito operativo all’interno del quale una serie
L’ampliamento dell’ambito umano e dei mezzi di
di avanguardie avevano promosso, a partire dagli anni
determinazione dell’ambiente supera di gran lunga
’60, un profondo processo di rifondazione delle differenti
quello del costruito. Oggi praticamente tutto può essere
aree del progetto (città, paesaggio, architettura,
architettura”.
design) attraverso un approccio teorico che rompeva i
Una ricerca che, indipendentemente dai nuovi linguaggi
tradizionali confini disciplinari, adottando un provocatorio
ma non a prescindere da essi, mette in discussione,
e innovativo linguaggio pop capace di travalicare ogni
utilizzando provocatori strumenti espressivi uniti a un
categoria, soggetto e scala, per tradursi in proposte di
tagliente sarcasmo, il tradizionale approccio razionale e
forte carica utopica e grande impatto visionario.
meccanicistico tra forma e funzione. Prassi consolidata
“Alles ist Architektur”, tutto è architettura, scriveva
che, secondo i radical, aveva mortificato la creatività
Hans Hollein sulla rivista Bau - Schrift für Architektur
progettuale, confinando l’architettura e il design in ambiti
und Städtebau n. 1/2, Vienna 1968, per poi affermare
poco permeabili ai nuovi fermenti culturali e alla nuova
che: “Le definizioni limitate e tradizionali di architettura
scala di sensibilità da essi generata nella società.
e dei suoi mezzi hanno perduto in buona parte validità.
A livello internazionale, tra i più noti protagonisti della
Il nostro impegno è rivolto all’ambiente come totalità,
scena radical, i londinesi Archigram con le loro visionarie
e a tutti i mezzi che lo determinano. Alla televisione
metacostruzioni hitech, mediate da una rivoluzione
14) Percorsi in ceramica 30
Barolo Cantina Tenute Sandra CONTENITORE E CONTENUTO Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristallo Mirco Stefanon
Il packaging, negli anni che stiamo vivendo, ha assunto un’importanza fondamentale: il contenitore diviene più significativo del contenuto. Il progetto per la nuova sede della Cantina Tenute Sandra muove dall’idea di concepire il fabbricato come due scatole sovrapposte, prendendo come modello i contenitori in legno naturale da tempo utilizzati per la commercializzazione e vendita delle singole bottiglie di vino. Il disegno evidenzia le
contraddizioni di un sistema di produzione ove a volte il marketing e l’etichetta sono prevalenti rispetto al vino, per quanto mitico come nel caso del Barolo. Il significato introduce a richiami etici, con un’operazione di “zoom” sull’oggetto, per ironizzare, con lo strumento della macroscopicizzazione, sulle forme spesso utilizzate per apparire rispetto ai contenuti dell’essere.
Committente Tenute Sandra Progetto architettonico e direzione artistica Gianni Arnaudo Progetto strutture Roberto Mellano, Studio Simete Impresa di costruzioni g.b. costruzioni srl Serramenti Frea & Frea Rivestimento esterno Woodn Materiali ceramici pavimentazioni e rivestimenti interni previsti in grès porcellanato Granitoker serie Newood, Beige
iconografica capace di trasformare le tavole di progetto
con la ricerca e le sperimentazioni introdotte da Ettore
in un processo di comunicazione in linea con le
Sottsass sin dai primi anni ’60.
caratteristiche di consumismo e massificazione della
Nel dicembre 1966 Adolfo Natalini promuove a Pistoia
nuova realtà urbana.
l’ormai famosa mostra Superarchitettura, per il cui
Rispetto alle esperienze che contemporaneamente
manifesto scrive: “La superarchitettura è l’architettura
venivano portate avanti nel resto d’Europa, in Italia le
della superproduzione, del superconsumo, della
contaminazioni di linguaggi e approcci metodologici
superinduzione al consumo, del supermarket, del
vennero principalmente interpretate come strumenti di
superman e della benzina super”. Per l’occasione
contestazione della disciplina, introducendo contenuti
nacquero il collettivo Archizoom e Superstudio che,
culturali, portatori, attraverso forme provocatorie e
insieme alla produzione teorica e alle opere di una
sorprendenti, del ribaltamento necessario a suggerire
serie di importanti protagonisti - quali Alessandro
modalità e comportamenti altri, nei modi di intendere
Mendini, Gianni Pettena, Ugo La Pietra, Remo Buti,
il paesaggio urbano e quello domestico. Un percorso
Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Gaetano Pesce, Franco
operativo ricco di scritti teorici, dove anche il contro-
Raggi, Lapo Binazzi con gli Ufo, lo Studio 65, i gruppi
design, con i suoi elementi di apparente irrazionalità,
Strum, 9999 e Zziggurat, il laboratorio di architettura
assumeva un ruolo centrale nella negazione
sperimentale Global Tools e molti altri -, hanno
di metodologie disciplinari ormai desuete. Un
alimentato e promosso negli anni a seguire il movimento
atteggiamento che gli storici collocano in continuità
dell’avanguardia radicale in Italia.
CASALGRANDE PADANA
(15
GIANNI ARNAUDO
Gianni Arnaudo
Si è laureato nel 1971 alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove oggi è docente di Tecnologia Ambientale. La stessa Facoltà dove nel 1969, nell’ambito del convegno internazionale Utopia e/o Rivoluzione, i radicali Archigram presentarono la cellula nomade Cushicle ideata da Michael Webb. In questo clima, l’esperienza professionale di Arnaudo ha preso avvio all’interno dello Studio 65 di cui è tra i principali animatori fra il 1970 e il 1975. Qui prendono forma i suoi primi progetti di architettura radicale, che si concretizzano attraverso la collaborazione con la fabbrica/laboratorio Gufram affermandosi a livello internazionale a seguito di esposizioni quali New Domestic Italian Landscape, curata da Emilio Ambasz per il MoMA di NewYork, nel 1972. Alcune opere di questo periodo, fra cui le poltrone Bocca, Capitello e Attica, vengono inserite nelle collezioni permanenti di importanti musei, quali il Denver Museum of Modern Art, il Vitra Museum di Basilea, il Musée des Art Décoratifs del Louvre, il Centre Pompidou Musée National d’Art Moderne a Parigi e il Metropolitan Museum a New York. La sua prima opera architettonica, realizzata con lo Studio 65, è il complesso Flash Back a Borgo San Dalmazzo (Cuneo). Il progetto guadagna la copertina della rivista Domus e testimonia l’originale linguaggio di Arnaudo, fondato
su un profondo interesse per la ricerca, la sperimentazione e i rapporti con il contesto sociale e territoriale. Da allora, lunghissimo è l’elenco di opere e realizzazioni portate a termine singolarmente o in collaborazione, che comprendono edifici pubblici, plessi scolastici, centri commerciali, musei, centri sportivi, complessi industriali, cantine vinicole e molto altro ancora. Tra questi: la Champagnerie LamborghiniContact (Montecarlo), gli uffici per le Olimpiadi (Atlanta), il centro sportivo di Montreal (Canada), gli uffici del Consolato del Giappone (Montecarlo), la cantina Terre da Vino a Barolo (presentata alla XII edizione della Biennale di Venezia nella mostra Le Cattedrali del Vino), il nuovo Aeroporto di Cuneo, il Museo della Repubblica di Capo Verde e il Museum Design Hotel del Castello di Montaldo Torinese. Recentissimi sono l’ampliamento del complesso industriale dell’impresa dolciaria Maina a Fossano e le Tenute Sandra a Barolo, la prima cantina Pop al mondo. Quest’ultima, pensata come due scatole di legno sovrapposte e disassate tra i vigneti, è stata oggetto di una conferenza stampa al Padiglione Italia della XIII edizione della Biennale di Venezia. In merito, va sottolineato che Gianni Arnaudo ha partecipato con sue opere alla X e alla XI, XII, XIII e XIV Biennale di Architettura di Venezia. Ha inoltre curato l’allestimento di mostre di
16) Percorsi in ceramica 30
risonanza internazionale, come “Pop Design - Fuori scala, fuori luogo, fuori schema” per Torino World Design Capital. Frutto delle numerose collaborazioni con importanti aziende del settore del design e dell’arredamento, la poltrona Va Pensiero, il divano You welcome e l’originale tavolo Dejeuner sur l’arbre presentato al Salone del Mobile di Milano 2005, alla Biennale del Design di St. Etienne del 2006 e ora acquisito nella Collezione Permanente dal Centre Pompidou. La sua intensa produzione è sintetizzata all’interno del volume Opacità e trasparenza (Arca Edizioni), che raccoglie le sue opere degli ultimi anni ‘90 e testimonia le numerose mostre a lui dedicate da importanti istituzioni culturali quali il Centre Pompidou Musée National d’art Moderne di Parigi, il Powerhouse Museum of Modern Art di Sidney, il centro culturale Frac - Nord, Pas de Calais, il Musée National d’Art Moderne di Brest, la Biennale di Saint Etienne e non ultimo il Fonds regional d’art contemporain di Dunkerque. Tra le più recenti sono da segnalare quelle sul Pop Art Design, al Vitra Museum di Basilea, al Louisiana Museum di Copenhagen, al Moderna Museet di Stoccolma e al Barbican Center di Londra. Fra i molti riconoscimenti conseguiti, il Premio Internazionale di Architettura Dedalo Minosse nelle edizioni del 2004, del 2006 e del 2008.
Racconigi, Cuneo Complesso industriale V2 Elettronica COME UN’ASTRONAVE Rotta, Capitano? Seconda stella a destra, e poi dritto fino al mattino. Dialogo da Star Trek VI
Il complesso industriale V2 è costituito da una fabbrica di componenti elettroniche di alta precisione. Uno dei problemi caratterizzanti la progettazione è stato l’armonizzazione del contenitore industriale con un contesto storico e paesistico di notevole rilievo, tenendo conto di alcune scelte imposte dalla committenza, quali l’uso di una struttura prefabbricata e la definizione di superfici organizzate secondo una rigida logica produttiva alla quale le forme architettoniche dovevano adeguarsi.
L’idea guida introdotta dal progetto di Gianni Arnaudo è stata quella di smaterializzare i volumi opachi del complesso ponendoli in contrasto dialettico con un grande spazio espositivo vetrato, coperto da un sottile foglio di acciaio curvo, ottenendo un effetto scenografico di grande leggerezza. Contributo determinante è stato ottenuto attraverso gli effetti luminosi, grazie ai quali, oltre il crepuscolo, l’edificio si trasforma in una sorta di astronave per comunicare la
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volontà di conquistare nuovi spazi - grazie alle capacità che, anche in momenti di crisi, consentono di affermarsi a chi dimostra creatività e un modo diverso di fare impresa. Committente V2 Elettronica spa Progetto e direzione artistica Gianni Arnaudo Materiali ceramici pavimentazioni interne in grès porcellanato Pietre Native, serie Pietra di Luserna
GIANNI ARNAUDO
Grinzane Cavour Stabilimento industriale Dromont NUOVO SMALTO Dipingere non è un’operazione estetica Pablo Picasso
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Dromont è una realtà che produce macchinari ad altissima precisione meccanica ed elettronica per il confezionamento di vernici coloranti industriali, destinati sia alle grandi linee di montaggio delle multinazionali, sia ai mixer automatici utilizzati nei colorifici. Il progetto ha previsto l’ampliamento e rivisitazione dell’edificio esistente, ponendo tra gli obiettivi
quello di imprimere un segno architettonico molto forte connesso all’addizione di un nuovo corpo sul fronte principale dello stabilimento, risolto espressivamente attraverso una macro superficie metallica che simboleggia un foglio di lamiera (come quelli oggetto dei processi di coil coating) adagiato su un prato tra le colline. La parte preesistente del
complesso e la parte nuova sono legate da uno dardo in cristallo strutturale che trafigge i volumi creando consequenzialità compositiva. Un ponte sospeso consente il percorso degli addetti e delle utilities e termina con una vetrata che si affaccia sul paesaggio. Al progetto, firmato da Gianni Arnaudo, è stato conferito il premio internazionale di architettura Dedalo Minosse.
Committente Dromont spa Progetto e direzione artistica Gianni Arnaudo Materiali ceramici pavimentazioni e rivestimenti interni delle zone operative e degli ambienti direzionali realizzati in grès porcellanato Granitogres serie Marte
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GIANNI ARNAUDO
Barolo, Cuneo - Nuovo stabilimento vitivinicolo Terre da Vino
La storia progetta il suo futuro Tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo
Il borgo di Barolo è un luogo di grande fascino e bellezza. Dal castello
Cesare Pavese, Il compagno
del celeberrimo vino Barolo, lo sguardo può spaziare sull’intera Valle
dei marchesi Falletti, che nelle sue viscere ospita l’Enoteca Regionale Talloria, sui vigneti e sul paesaggio della Langa che l’Unesco ha voluto eleggere patrimonio mondiale, descrivendolo come un luogo esemplare di interazione tra l’uomo e il suo ambiente naturale: “Una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino”. Inserire una nuova architettura in questo palinsesto è compito assai impegnativo, che richiede sensibilità, misura, capacità di collocarsi nella giusta prospettiva tra la storia, le tradizioni del luogo e il disegno del suo futuro.
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GIANNI ARNAUDO
Il nuovo complesso vitivinicolo Terre da Vino nasce con queste premesse e Gianni Arnaudo, che ne ha curato il progetto, ha saputo felicemente coniugare la sua innata carica innovativa con le esigenze funzionali e sociali di un territorio unico. L’insediamento copre una superficie di circa 5 mila metri quadrati ed è caratterizzato da una netta distinzione tra l’edificio direzionale e quello destinato al complesso produttivo. Il primo è chiaramente ispirato alla tipologia delle antiche case rurali della Langa, con volumi compatti, murature intonacate a calce e alcune grandi specchiature vetrate che riecheggiano nell’impaginato di facciata i tradizionali vuoti dei fienili. Ma non solo, la trasposizione temporale dei graticci in legno, che un tempo nelle cascine venivano utilizzati per fare essiccare il mais, ha consentito di riproporre il tema giustapponendo alla facciata un ordito in lamellare sul quale in autunno i fasci di pannocchie creano una primitiva e policroma parete ventilata.
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Committente Terre da Vino spa Progetto e direzione artistica Gianni Arnaudo Direzione Lavori Paolo Bormida Collaboratore alla Direzioned’angolo Lavori Prospetto Ezio Bogliolo per Terre da Vino Progetto Strutturale Marcello Durbano Progetto utilities Studio Agnelli Materiali ceramici pavimentazioni e rivestimenti interni di cantina, zone di produzione, aree di transito e di servizio realizzati in grès porcellanato Granitogres serie Granito 1, Nebraska e Granitoker serie Metallica, Inox
Planimetria
Planimetria
Prospetto Nord-Est
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GIANNI ARNAUDO
Il complesso produttivo è stato invece pensato per smarcarsi con decisione dall’anonimo e paesaggisticamente irriguardoso capannone squadrato, e le linee curve che ne definiscono i profili di copertura entrano in dialogo con le colline circostanti. Di grande impatto figurativo e ponte simbolico tra la saggezza del passato e la volontà dell’azienda di proiettarsi nel domani, il percorso aereo di circa 800 metri attraversa l’intera azienda, trasformando l’esperienza dei visitatori in un percorso memorabile e al tempo stesso consentendo di ammirare quanto si sta producendo (dalle fasi di vinificazione, sino all’imbottigliamento) senza disturbare il lavoro degli operai. Per i suoi contenuti, il progetto è stato presentato nel 2012 all’interno della XIII Biennale di Architettura di Venezia curata da David Chipperfield.
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Castello di Montaldo - Museum Design Hotel
Il paesaggio del pensiero L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e indica il contenuto del futuro
A pochi chilometri da Torino dietro la collina di Superga, su una
Vasilij Kandinskij
Montaldo.
sommità che annuncia la pianura che separa il capoluogo Piemontese da Langhe e Monferrato, sorge l’elegante sagoma del Castello di Una costruzione severa, le cui prime pietre si fanno risalire all’anno 1011, posate per volere di Landolfo, Vescovo di Torino. Le vestigia odierne, di impianto settecentesco, sono invece frutto di una delle numerose trasformazioni che hanno interessato i suoi trascorsi. In questo caso fu il conte Carlo Emanuele Ferrero d’Ormea a interviene significativamente, trasformandolo in sontuosa villa destinata a sua residenza principale.
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GIANNI ARNAUDO
Nei successivi passaggi di proprietà il castello ha ospitato le attività di alcune istituzioni religiose fino alla recente ridestinazione e trasformazione in hotel e centro benessere che lo ha strappato da una condizione di degrado e abbandono per restituirlo alla sua originale bellezza. Il progetto sviluppato da Gianni Arnaudo ha trasformato integralmente lo spazio sul piano concettuale, pensando non semplicemente a dar forma a un esclusivo “design hotel” sulla falsariga di quanto già realizzato nel mondo, ma a un vero e proprio museo. Al suo interno gli ospiti, oltre a beneficiare di nuovi equilibri, grazie a un ritrovato benessere fisico e sensoriale, possono espandere gli orizzonti della loro conoscenza entrando in contatto nei percorsi, negli ambienti e nelle suite, con opere di design scelte tra le eccellenze della produzione internazionale storica e contemporanea. L’allestimento grazie al quale è avvenuta la trasformazione ha dovuto tener conto della rigidità dell’involucro e delle partiture interne, con la difficoltà di coniugare le esigenze di ricettività alberghiera, l’inserimento di una nuovissima SPA e la predisposizione di adeguati spazi di accoglienza e ristorazione.
Committente Castello Di Montaldo srl Progetto e direzione artistica Gianni Arnaudo Direzione Lavori Giovanni Pierro Impresa esecutrice ED.AR.T. Materiali ceramici pavimentazioni e rivestimenti interni di camere con bagni, spazi collettivi e di ritrovo, salone pranzo, centro benessere, aree funzionali, zone di transito e distribuzione, servizi realizzati in grès porcellanato Pietre Native serie Meteor, Grigio Pianta piano terra
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Pianta primo piano
Pianta secondo piano
Pianta sottotetto
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L’organismo si compone di quattro livelli. Al piano terra trovano collocazione la piscina e le grandi attrezzature per il centro benessere, collegate grazie a un doppio ascensore al sottotetto, dove è alloggiato il resto della SPA e dal quale si gode uno splendido panorama. I restanti livelli sono dedicati alle suite, alle sale congressi e ai ristoranti. All’interno delle storiche mura, gli ospiti, guidati da schermi che descrivono le opere di design, la loro storia, le loro caratteristiche, il pensiero e la poetica dei loro autori, possono percorrere un coinvolgente itinerario tra oggetti di varie epoche, avvicinandosi nel modo migliore a uno degli ambiti meno conosciuti dell’arte figurativa. L’intenzione progettuale, sviluppata da Gianni Arnaudo è rivolta a cucire nel tempo e nello spazio capolavori di design e di creatività, offrendo l’opportunità di esplorare nuovi paesaggi del pensiero, nuovi oggetti, comprenderne il valore, il fascino, e forse amarli come testimonianza di quella continua ricerca innovativa che sta alla base del progresso.
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GIANNI ARNAUDO
Peveragno, Cuneo - Maligno Industria Arredamenti
La forma dell’identità
Pianta piano terra
Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.
Non sono molti i marchi legati al mondo del design che possono vantare
Adriano Olivetti
i pochi che, nei passaggi generazionali, è riuscito a fondere la tradizione
più di sessant’anni di storia imprenditoriale. Maligno è uno di questi e tra e la sapienza dell’ebanisteria con i più sofisticati sistemi di produzione contemporanea, dal disegno digitale alla produzione a controllo numerico. Oggi l’antico laboratorio artigianale si è trasformato in una fabbrica d’avanguardia aperta agli stimoli, alle suggestioni, alle idee, ai saperi, ai fermenti culturali che animano il mondo dell’architettura d’interni e del design. Maligno ha così acquisito commesse in molte parti del mondo e ha firmato gli allestimenti di alcuni dei più importanti brand della scena internazionale.
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GIANNI ARNAUDO Prospetto Est
Il nuovo stabilimento e sede della società riflette questo percorso e tensione continua, rivolta a cogliere gli stimoli capaci di legare a doppio filo tradizione e futuro, storia e innovazione. Il progetto, sviluppato da Gianni Arnaudo, si è misurato con la sfida di riuscire a coniugare gli stranianti e provocatori salti di scala, propri dell’avanguardia POP, con le rigorose esigenze tecnico funzionali imposte dalle dinamiche operative di un moderno impianto produttivo. Compito che, grazie alla grande esperienza maturata da Arnaudo in questo complesso ambito della progettazione, ha portato alla creazione di un edificio iconico. Il progetto fa dunque leva sull’uso di un simbolo forte. 34) Percorsi in ceramica 30
Prospetto Nord
Osservando le tavole della pianta è immediato scorgere il Committente Maligno Industrie Arredamenti Progetto e direzione artistica Gianni Arnaudo Materiali ceramici pavimentazioni interne di reception, zone di transito e distribuzione, aree funzionali e di sosta, scale realizzate in grès porcellanato Granitoker serie Metallica, Inox
macrodisegno di una vecchia pialla, utensile eleggibile a caposaldo della splendida tradizione di ebanisteria artigianale praticata dal fondatore, qui eletto a riferimento di sapienza e qualità produttiva. Ecco allora che le linee di questo disegno si trasformano nello sviluppo dell’opera in una razionale mappa di ordinamento per le diverse funzioni della fabbrica, allocando aree specializzate e tracciando spazi capaci di qualificare il lavoro, così come la sua immagine. Un risultato che va oltre gli stereotipi dei luoghi del fare per diventare identità. CASALGRANDE PADANA
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GIANNI ARNAUDO
Pop philosophy through time “We have chosen to by pass the decaying Bauhaus image which is an insult to functionalism”. “…We are in pursuit of an idea, a new vernacular, something to stand alongside the space capsules, computers and throw-away packages of an atomic/electronic age”. From the cartoon on the cover of Concerning Archigram by Dennis Crompton, Archigram Archives, London 1999.
After the impact with the pop meteor, nothing has ever been the same again. For those who did not have a first-hand experience of such avant-garde and the irreverent, innovative impact of radical architecture and design, let’s ask someone who has been at the centre of it all: Gianni Arnaudo. “Many are the definitions given of pop art and the pop movement”, the architects explains, then he goes on: “The common trait, as revealed by one comment on the recent Lichtenstein exhibition at Turin’s GAM (Roy Lichtenstein opera prima, September – January 2015), is the will to choose objects the mind already knows and then work on other levels”. Radical design, Arnaudo points out, adds one further meaning to such method, which translates into the concept of ‘critical project’; in other words: “Using architectural forms and design as ways to figuratively and immediately expose the contradictions in the inferior features of the products of contemporary culture”.
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Fossano Maina Panettoni (cake factory) THE RED RIBBON In the end, Charlie Bucket won a chocolate factory. But Willy Wonka had something even better: a family. And one thing was absolutely certain – life had never been sweeter. From Willie Wonka and the Chocolate Factory directed by Tim Burton
To cope with increasing market demands, the famous cake factory invested over 6 million euros to upgrade its Fossano site. As well as affecting the factory, the project involved renewing the HQ, the offices and the factory shop. Once again, in addition to his well-established background in industrial architecture, Gianni Arnaudo relies on zooming and playing with scales, and on his pop irony to create something that has a really powerful
identity. The idea is to wrap all of the old plant in a big red ribbon, like those used to package Christmas cakes. Client Maina Panettoni spa Architectural design and art director Gianni Arnaudo Facility design Marcello Durbano Utility design Mauro Fruttero Electric engineering Sergio Degiovanni
Air conditioning engineering EQ Ingegneria Building contractor Zumaglini & Gallina Doors and windows Frea & Frea, Bertolotto Porte Prefabricated pieces Isocell Ceramics interior floors and facings in Granitoker Porcelain stoneware, Metallica series, stainless steel; exterior in Pietre Native Porcelain stoneware, Amazzonia series, Dragon Grey
These are the very same principles that inspired
soul, challenging the myths and rites that are
Gianni Arnaudo’s creative and designer career,
rampant in the architecture and design of the trivial”.
as shown even in his very first, now very famous,
Irreverence and irony are the ways Arnaudo chose
“Multipli”, the works he designed between the early
to go for, in his works. In this sense, you will never
Seventies and the mid-Seventies as a member of
find in any of his interviews anything more than
Studio 65. Industrially-produced, limited-edition
a brief hint at the ubiquitous research into new
artistic objects, chairs and installations, soon
materials or new building techniques. An attitude
turned into icons, collected and displayed in many
that doesn’t seem to match Arnaudo’s current post,
museums around the world as some of the best
as a professor of environmental technology at Turin’s
examples of radical design.
Politecnico University.
In this scenario, the programme (not so much the
“In fact, he points out, what’s important for
poster as the manifesto) that comes closest to the
inspiration is the message of a design or
Multipli is certainly the lettercard designed and made
architectural project, not the technique or the
by Gianni Arnaudo for Studio 65, portraying the four
material it is made with. Of course I think you can’t
older partners and the creative young people who, in
do without research, that goes without saying, not
the spirit of the time, brought that experience to life
least with the support of the Italian companies,
by designing the most famous objects produced by
which invest a lot in that”.
Gufram, a small company based at Nole Canavese,
This is how Gianni Arnaudo’s works should be
open and sensitive to the new creative forms and to
understood, works in which a long, thin thread joins
experiments with innovative materials.
his Dejeuner sur l’arbre table (only Gufram product
In 2006, Big Bang – Destruction et création dans l’art
in a Museum collection since 1976), the Fizz side
du 20e siècle, the exhibition organised by the Centre
tables by Slide, and, on a grander but equally
Pompidou in Paris, cast Gianni Arnaudo into the
creative scale, the architecture of Tenute Sandra
firmament of those artists who have left their marks
winery at Barolo (which was presented at the XXIII
on the most important artistic milestones of the XX
Venice Biennale as an unusual example of pop
century. All this sounds slightly contradictory for
architecture) and, last but not least, the project he is
someone who, with the rebellious spirit of his works,
currently working at for Maina, the Christmas cake
is basically all against museums.
factory, which Arnaudo himself describes as: “A big,
“In this respect, Arnaudo explains, many of my
cheerful red ribbon that zooms in to the place where
works, even those I designed on my own after the
a legendary Italian cake is made”.
disintegration of the original Studio 65 in 1976, were still considered milestones by the experts, collectors and museums as an iconic expression of the pop CASALGRANDE PADANA
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GIANNI ARNAUDO
Radical architecture, in a nutshell This definition has assumedly been coined by art critic
Nowadays, virtually anything can be architecture”.
Germano Celant.
A research that, independently of but not regardless
It was him who spoke of “Radical Architecture” about
of the new language, questions the traditional rational,
the kind of work in which, since the Sixties, a number
mechanistic approach between form and function,
of avant-garde movements had been promoting a
using challenging expressive tools combined with a
deep redefinition of multiple spheres of design (cities,
sharp sarcasm.
landscape, architecture, design) through a theoretical
A well-established practice that, according to the
approach that broke with the traditional boundaries of
radicals, had frustrated the creativity of design,
the discipline and adopted a challenging, innovative
confining architecture and design to spheres that
pop language that went beyond any category, subject
were fairly impassable to the new cultural flurries
or scale and translated into ideas that were deeply
and to the new range of sensitivity they brought into
charged with a utopian attitude and great visionary
society.
impact.
On the global scene, the best known stars of the
“Alles ist Architektur”, everything is architecture,
radical movement, London-born Archigram, with their
Hans Hollein wrote on Bau - Schrift für Architektur
visionary high-tech meta-constructions mediated by
und Städtebau no. 1/2, Vienna 1968, and then he
an iconographic revolution, managed to turn drawings
stated: “Limited, traditional definitions of architecture
into a communication process, in keeping with the
and its means no longer apply now. Our efforts are
consumer and mass culture of the new urban world.
focussed on the environment as an entirety and to
On the background of the experiences that were
all the means that define it. To television as much as
taking place in the rest of Europe, in Italy the
to the art world, to transport as much as to clothing,
contaminations of languages and methodological
to telephone as much as to housing. The extension
approaches were mainly understood as means to
of the human sphere and the environment-defining
challenge the subject by adding cultural contents,
means largely surpasses that of the built environment.
which, in provocative, unexpected forms, would
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Barolo Cantina Tenute Sandra (winery) CONTAINER AND CONTENT Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristallo We keep drinking bad wine, making sure our glasses are made of crystal Mirco Stefanon
In this day and age, it is all about packaging: the container is more important than the content. The project for the new winery, Cantina Tenute Sandra, takes inspiration from the idea of looking at the building as at two boxes, one on top of the other, like those natural wood containers that are usually used to market or sell individual bottles of wine.
The design emphasises the contradictions of a production system in which marketing and labelling often prevail over the wine, no matter how legendary it is, as Barolo wine definitely is. The meaning here is a wink at ethics, zooming in on the item to be ironic, enlarging the shapes that are often used for appearance over being.
Client Tenute Sandra Architectural design and art director Gianni Arnaudo Facility design Roberto Mellano, Studio Simete Building contractor g.b. costruzioni srl Doors and windows Frea & Frea Facings Woodn Ceramics interior floors and facings in Granitoker Porcelain stoneware, Newood series, Beige
dramatically change and overturn all of the methods
architecture of super-production, super-consumption,
and attitudes, any view of the urban and family
of a super-induction to consume, of super-markets,
landscapes.
super-men and super-gasoline”.
A working process, replete with theoretical writings,
That led to the birth of the Archizoom and
where even counter-design, with its assumed
Superstudio collectives, which, along with the theories
irrationality, played a key role in the rejection of
and works of a number of key artists – such as
obsolete teaching methods.
Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Ugo La Pietra,
An attitude that historians regard as the continuation
Remo Buti, Riccardo Dalisi, Andrea Branzi, Gaetano
of the research and experimentation that Ettore
Pesce, Franco Raggi, Lapo Binazzi with Ufo, Studio
Sottsass had been playing with since the early Sixties.
65, the Strum, 9999 and Zziggurat groups, the Global
In Pistoia, in December 1966, Adolfo Natalini
Tools experimental architecture lab, and lots more –,
promoted the famous Superarchitettura, an exhibition
fuelled and promoted the radical avant-garde in Italy
on whose poster he wrote: “Super-architecture is the
for many years.
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GIANNI ARNAUDO
Gianni Arnaudo
Graduated in Architecture in 1971 from Turin’s Politecnico University, where he currently teaches environmental technology. The same Faculty where, in 1969, at the international conference ‘Utopia e/o Rivoluzione’, the radical Archigram presented the Cushicle nomadic cell designed by Michael Webb. It is in this climate that Arnaudo’s professional background started at Studio 65 where he played a key role between 1970 and 1975. It is there that his first radical architecture projects took shape and eventually turned into reality with the Gufram lab/factory, becoming global successes after some exhibitions such as New Domestic Italian Landscape, curated by Emilio Ambasz for the MoMA in New York, in 1972. Some designs from back then, such as the Bocca, Capitello and Attica armchairs, are in the permanent collections of major museums, such as the Denver Museum of Modern Art, the Vitra Museum in Basel, the Musée des Art Décoratifs at Louvre, the Centre Pompidou Musée National d’Art Moderne in Paris and the Metropolitan Museum in New York. His first architectural work, in partnership with Studio 65, is Flash Back, an estate in Borgo San Dalmazzo (Cuneo). The project is on the
cover of Domus magazine, proudly showing Arnaudo’s unique language based on his deep interest in research and experimentation and in the relations with the social and local fabric. Since then, the list of works and projects completed by him either on his own or in partnership with others would be too long to mention and includes public buildings, campuses, shopping malls, museums, sporting facilities, industrial estates, wineries and lots more. To mention just a few: Champagnerie LamborghiniContact (Monaco), Olympic HQ (Atlanta), Montreal sporting centre (Canada), Japan Consulate HQ (Monaco), Terre da Vino winery at Barolo (presented at the XII Venice Biennale for the Cattedrali del Vino exhibition), the new airport in Cuneo, the Museum of the Republic of Cape Verde, and the Museum Design Hotel at Castello di Montaldo Torinese. His latest works include the extension of Maina’s cakemanufacturing site in Fossano and Tenute Sandra in Barolo, the first pop winery in the world. The latter, designed as two wooden crates one on top of the other, staggered and scattered amidst the vineyards, has been addressed at a press conference in the Italian Pavilion at the XIII Venice Biennale. Note that Gianni Arnaudo’s works have been on display at the X, XI, XII, XIII
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and XIV Venice Biennales. In addition, he has curated worldclass exhibitions, such as “Pop Design – Fuori scala, fuori luogo, fuori schema” for Torino World Design Capital. The result of his many collaborations with leading furniture and design companies, the Va Pensiero chair, the You welcome sofa, and the quirky Dejeuner sur l’arbre table, presented at Milan Furniture Show in 2005 and St. Etienne Design Biennale in 2006, now in the Permanent Collection of Centre Pompidou. His large production is summed up by the book Opacità e trasparenza (Arca Edizioni), which showcases his works from the late Nineties and the many exhibitions held in leading cultural institutions, such as the Centre Pompidou – Musée National d’art Moderne in Paris, the Powerhouse Museum of Modern Art in Sidney, the Frac – Nord culture centre in Pas de Calais, the Musée National d’Art Moderne in Brest, the Saint Etienne Biennale and, last but not least, the Fonds Regional d’Art Contemporain in Dunkirk. Most noteworthy are his recent exhibitions on Pop Art Design at the Vitra Museum in Basel, the Louisiana Museum in Copenhagen, the Moderna Museet in Stockholm, and the Barbican Centre in London. The many awards he has won include the Dedalo Minosse international architecture award in 2004, 2006 and 2008.
Grinzane Cavour Stabilimento industriale Dromont A NEW LEASE OF LIFE Painting is not an aesthetic operation Pablo Picasso
Dromont is a company that produces extremely highprecision mechanical and electronic machinery for the packaging of industrial dyeing paints for large assembly lines in multinational corporations as well as for automatic mixers in paint factories. The project involved the extension and makeover of the existing building, one of the goals being adding a very powerful architectural touch by securing a new body on to the plant’s
main façade, expressively rendered by a metallic macrosurface as a symbol of a sheet of metal (like coal-coated ones) resting on a lawn amidst the hills. The existing portion and the new portion of the property are connected by a structural crystal arrow that pierces the volumes into a sequential composition. The staff and the utilities can move on a hanging bridge, which ends with a glazed surface overlooking the scenery.
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For this project, Gianni Arnaudo won the Dedalo Minosse international architecture award. Client Dromont spa Designer/art director Gianni Arnaudo Ceramics interior floors and facings in the HQ and factory in Granitogres Porcelain stoneware, Marte series
GIANNI ARNAUDO
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Racconigi, Cuneo V2 Elettronica site LIKE A SPACESHIP The route, Captain? Second star to the right, and straight on till morning From Star Trek VI
V2’s site is a high-precision electronics factory. One of the challenges in this project was achieving a fine balance between the industrial box and an outstanding historical and natural landscape, in compliance with the client’s brief, such as using a prefabricated construction and laying the areas out according to the strict requirements of the production department. The guiding idea in Gianni
Arnaudo’s project was to dematerialise the opaque volumes of the site, placing them in dialectic contrast with a large glazed showcase covered with a thin sheet of curved steel, for an extremely light, scenic result. The decisive factor was the light effects that, after dusk, turn the building into a sort of spaceship to convey the desire to conquer new spaces with the skills that, even at times of crisis, make the success
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of those who are creative and find new ways of doing business. Client V2 Elettronica spa Designer/art director Gianni Arnaudo Ceramics interior floors in Pietre Native Porcelain stoneware, Pietra di Luserna series
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Barolo, Cuneo - Terre da Vino new winery
History mapping its own future Tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo
The village of Barolo is a very charming, very beautiful place. From
It takes three noses to drink Barolo
of the super-famous Barolo wine, your eyes may see as far as the
Cesare Pavese, Il compagno
the Marchesi Falletti’s Castle, its belly home to the Regional Winery Talloria valley, the vineyards and the landscape of the Langhe that Unesco wanted to include into its World Heritage sites, describing it as the perfect example of interaction between man and his natural environment: “An outstanding living example of the historical tradition of vine growing, wine making, a social, rural and economic fabric based on the culture of wine”. Fitting a new architecture into such scenery is a very demanding task, which requires sensitivity, a sense of balance, the right perspective on history, local traditions, and on outlook on its future.
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GIANNI ARNAUDO
The Terre da Vino new winery was born on such assumptions, and the designer, Gianni Arnaudo, successfully combined his inbred innovative spirit with the functional and social requirements of a unique region. The estate covers about 5 thousand square metres, with a sharp separation between the HQ and the factory. The HQ is clearly inspired by the ancient farmhouses of the Langhe region, with compact volumes, lime-plastered walls and large mirrorglazed surfaces, where the façade echoes the traditional recesses of the barns. That’s not all: the modern version of the wooden espaliers, which were used to dry corn in the old farmhouses, brought the subject up again by juxtaposing the façade with a laminated weave, on which in autumn the tied-up corncobs create a primitive, polychrome ventilated façade.
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The factory has instead been designed to deeply break with Client Terre da Vino spa Designer/art director Gianni Arnaudo Project management Paolo Bormida Assistant project manager Ezio Bogliolo for Terre da Vino Structural design Marcello Durbano Utilities Studio Agnelli Ceramics interior floors and facings in the winery, factory, passageways and utility areas in Granitogres Porcelain stoneware, Granito 1 series, Nebraska and Granitoker Porcelain stoneware Metallica series, Inox
the nondescript, environmentally-disrespectful boxy shed, and the curved lines of the roof harmoniously fit in with the surrounding hills. With great figurative impact, as a symbolic bridge between the wisdom of the past and the company’s will to look to the future, an 800-metre aerial strip runs through the entire winery, turning the visitors’ experience into a memorable journey while also showing what is being made (from harvesting to bottling), without disrupting the workers’ job. For its contents, the project was exhibited at the XIII Venice Biennale curated by David Chipperfield, in 2012.
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Castello di Montaldo – Museum Design Hotel
Horizons of thinking Art steps beyond the boundaries in which time would like to restrain it And points to the contents of the future
A few miles from Turin, behind the Superga hill, on a hilltop that is
Vasilij Kandinskij
request of Landolfo, Bishop of Turin.
a foretaste of the plateau that separates the main city of Piedmont from Langhe and Monferrato, stands the elegant silhouette of Castello di Montaldo. A stern castle, its first stones laid in the year 1011, built at the The remains, dating back to the 18th century, are instead the result of the many changes the castle experienced over the years. In this case, it was Count Carlo Emanuele Ferrero d’Ormea who made the major renovation works, turning it into a sumptuous villa as his main dwelling.
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GIANNI ARNAUDO
As it changed hands, the castle was also inhabited by a few religious orders, then in recent times it was converted into a hotel and spa that wrenched it out of a state of dilapidation and desertion and brought it back to its pristine glory. The project, designed by Gianni Arnaudo, entirely changed the space in conceptual terms, thinking not just of shaping it into an exclusive “design hotel� in the footsteps of what has already been made all over the world, but into a veritable museum. There, the guests may not only benefit from its new well-balanced Client Castello Di Montaldo srl Designer/art director Gianni Arnaudo Project management Giovanni Pierro Contractor ED.AR.T. Ceramics interior floors and facings in the bedrooms, bathrooms, communal areas, meeting areas, dining room, spa, utility areas, passageways, in Pietre Native Porcelain stoneware, Meteor series, Grey
areas and a renewed physical and sensory wellbeing, they can also broaden their cultural horizons as they walk through the trails, the rooms and the suites, by coming into contact with designer pieces, a selection of the most outstanding international ancient and contemporary works of art. The layout that changed the castle so dramatically had to consider the rigidity of the shell and the interior partitions, balancing the needs of a hotel, the addition of a brand-new spa, and the inclusion of adequate reception and eating areas. The building consists of four levels. On the ground floor are the swimming-pool and the larger spa equipment, connected by a double lift to the attic which houses the rest of the spa and offers a wonderful view. The other floors house the suites, meeting rooms and restaurants. Within the old walls, the guests are guided by sketches that describe the designer pieces, their history, features, the authors’ philosophy and poetics through an attractive journey amidst objects from all ages, learning about one of the least known areas of figurative art in the best possible way. With his design, Gianni Arnaudo aimed at sewing together, in time and space, some masterpieces of design and creativity, providing guests with a chance to explore new horizons of thinking, new items, to understand their value, their charms, and maybe to love them as evidence of the endless, innovative research that progress is built on.
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CASALGRANDE PADANA
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GIANNI ARNAUDO
Peveragno, Cuneo – Maligno Industria Arredamenti
The shape of identity Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.
There’re not too many brands so often associated with the world of
I think of the factory as being made for man, not of man as being made for the factory
one of them and one of the very few that, moving from generation
Adriano Olivetti
The old family-run shop has now grown into a cutting-edge factory
design that can boast over sixty years in the business. Maligno is to generation, successfully blended the cabinet-making tradition and art into today’s most sophisticated digital design systems, and applied them to its NC factory. that embraces the suggestions, the challenges, the ideas, the skills and the cultural vibrancy that inhabit the world of interior design and architecture. So, Maligno has worked for lots of international clients and has designed the layout of some of the world’s leading brands. The company’s new plant and HQ reflect such journey and such
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endless tension, aiming to grasp the ideas that can bond tradition Client Maligno Industrie Arredamenti Designer/art director Gianni Arnaudo Ceramics interior floors in the reception areas, passageways, utility and seating areas, staircases, in Granitoker Porcelain stoneware, Metallica series, Inox
and future, history and innovation tightly together. Gianni Arnaudo’s design took up the challenge, trying to combine the bewildering, cheeky changes of scale, which are typical of the pop avant-garde, with the strict technical and functional requirements of a modern factory. A task that Arnaudo’s extensive experience in such complex area of design turned into an iconic building. So, the project revolves around a powerful symbol. If you look at the footprint, you will instantly see the macro-drawing of an old planer, a tool that can be considered to be the forerunner of the outstanding cabinet-making tradition practised by the founder, as the epitome of superior skills and quality. Here, then, the lines of the drawing turn the project into a rational map, which lays down the rules for the different purposes of the factory, allocating it specialist areas that add value to its work as well as to its image. Leaving behind the classic factory clichés, the result gives this place its true identity.
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PRODOTTI PRODUCTS
Granitoker Steeltech 54) Percorsi in ceramica 30
steeltech rame lappato cm 90x90 - 36”x36” steeltech beige naturale/matt cm 90x90 - 36”x36”
Il grande formato e l’effetto metallico sono, in estrema sintesi, gli Caratteristiche tecnico-prestazionali
elementi distintivi della serie Steeltech, nuova proposta della linea Granitoker di Casalgrande Padana. Realizzati attraverso i più aggiornati
Tipologia prodotto: linea Granitoker, grès porcellanato. Classificazione: Gruppo B1a completamente greificato (UNI EN 14411, ISO13006). Formati: cm 90x90 e sottomultipli. Spessore: mm 10,5. Colori: grigio, beige, rame. Finitura: superficie naturale e lappata. Caratteristiche dimensionali e d’aspetto: tolleranze minime nella 1a scelta (UNI EN ISO 10545-2). Assorbimento acqua: d 0,1% (UNI EN ISO 10545-3). Resistenza alla flessione: N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4). Resistenza al gelo: garantita (qualsiasi norma). Resistenza attacco chimico (escluso acido fluoridrico): nessuna alterazione (UNI EN ISO 10545-13). Resistenza usura e abrasione: alta (UNI EN ISO 10545-7). Dilatazione termica lineare: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistenza alle macchie: garantita (UNI EN ISO 10545-14). Resistenza dei colori alla luce: nessuna variazione (DIN 51094). Applicazioni: pavimenti e rivestimenti interni ed esterni, pavimentazioni sopraelevate, pareti ventilate, rivestimenti di facciata. Campi d’intervento: edilizia residenziale, edilizia pubblica e dei servizi, commerciale e terziaria, nuove architetture e ristrutturazioni dell’esistente.
processi di produzione, che mettono a frutto la ricerca continua sviluppata dall’azienda in ambito tecnologico, cromatico e decorativo, gli elementi ceramici della serie Steeltech integrano le notevoli qualità estetiche del grès porcellanato di ultima generazione con le elevate performance tecniche che caratterizzano il prodotto Casalgrande Padana. Le lastre, colorate nella massa con le stesse tonalità della superficie, sono contraddistinte dalla particolare lavorazione metallizzata dello strato di finitura, che richiama al tatto la brillantezza, la matericità e i cromatismi delle lamiere metalliche. Un effetto decorativo moderno, decisamente orientato al design di gusto contemporaneo degli spazi abitativi e in ambito contract, dove l’abbinamento tra la struttura della superficie e la lucentezza delle finiture propone originali percezioni tattili e visive, qualificando questo grès porcellanato come prodotto industriale evoluto, estremamente versatile e flessibile alle esigenze dell’architettura. Realizzata in lastre nello spessore di 10,5 mm, la serie Steeltech è disponibile nei colori grigio, beige e rame, con finitura lappata e naturale, nel formato 90x90 cm. Caratterizzata da elevati valori di resistenza all’usura, allo scivolamento, alla flessione, al gelo e alle sostanze macchianti, è in grado di soddisfare severe specifiche prestazionali e, parallelamente, fornire soluzioni compositive adeguate per qualsiasi esigenza di progetto, sia nelle pavimentazioni che nei rivestimenti, in tutti gli ambiti di intervento architettonico, per spazi contemporanei pubblici e privati, nel rispetto assoluto dell’ambiente. La serie Steeltech è disponibile anche nelle versioni: Bios Antibacterial®, con assolute e certificate proprietà antibatteriche; Bios Self-Cleaning®, con elevate prestazioni di autopulizia e di abbattimento degli agenti inquinanti. Come tutta la produzione Casalgrande Padana, la serie Steeltech si caratterizza per i contenuti di ecocompatibilità. L’azienda, infatti, da
Tutte le piastrelle Granitoker sono collaudate e certificate secondo le norme nazionali ed estere, confermando valori qualitativi superiori a quelli previsti.
sempre è impegnata nella ricerca di tecnologie innovative per produrre materiale dalle alte prestazioni ma a basso impatto ambientale, come testimoniano le certificazioni ISO 14001 ed Emas.
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PRODOTTI PRODUCTS
In a nutshell, a large size and a metallic finish are the distinctive Technical and performance characteristics
features of the Steeltech Series, the newcomer in the Granitoker Line by Casalgrande Padana. The result of cutting-edge production
Product type: Granitoker line, porcelain stoneware. Classification: fully vitrified B1a group (UNI EN 14411-G, ISO13006). Sizes: cm 90x90 and submultiples. Thickness: mm 10.5. Colours: grigio, beige, rame. Finishes: matt and lappata Dimensional and aesthetic characteristics: minimum tolerance in 1st choice (UNI EN ISO 10545-2). Water absorption: d 0.1% (UNI EN ISO 10545-3). Bending strength: N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4). Frost resistance: guaranteed (all standards). Resistance to chemical attack (hydrofluoric acid excluded): no alteration (UNI EN ISO 10545-13). Resistance to wear and tear, and abrasion: high (UNI EN ISO 10545-7). Linear thermal expansion: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistance to stains: guaranteed (UNI EN ISO 10545-14). Resistance of colours to light: no change (DIN 51094). Applications: indoor or outdoor floors and facings, raised floors, ventilated walls, façades. Areas of application: residential, public, service, commercial buildings, new architectures and renovation projects. All Granitoker tiles have been tested and certified according to national and international standards, their quality standards unfailingly exceeding such requirements.
processes, driven by the company’s endless research into stateof-the-art technology, colours and decorations, the Steeltech Series combines the remarkable aesthetic properties of latestgeneration stoneware with the superior aesthetic performance of any Casalgrande Padana’s product. Coloured throughout in the same shades as the surface, these slabs stand out for a unique metallic effect in the finishing layer, where the shine, texture and colours make it look exactly like a metal sheet. A modern decorative effect, firmly targeted to contemporary living areas or contract projects, where the combination of the surface texture with a glossy finish offers a unique tactile and visual experience, so that such stoneware may be considered to be a cutting-edge, extremely versatile industrial product that is so flexible it can meet any architectural requirement. Made of 10.5mm thick slabs, the Steeltech Series is available in grey, beige and copper, with a lapped or natural finish and in a 90x90 cm size. Extremely resistant to wear, slipping, bending, frost and stains, it can fulfil very strict performance requirements while also offering decorative solutions that perfectly fit in with any project, such as floors and facings, any architectural area, any public or private modern project, in perfect compliance with any environmental constraint. The Steeltech Series is also available as: Bios Antibacterial®, with absolute, certified antibacterial properties; Bios Self-Cleaning®, with excellent self-cleaning and pollutant-reducing properties As for any other product by Casalgrande Padana, the Steeltech Series is eco-compatible. Actually the company has always worked hard to find innovative technological solutions to produce highperformance, low impact materials, as proven by its ISO 14001 and EMAS certificates.
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steeltech rame naturale/matt cm 90x90 - 36”x36” steeltech beige lappato cm 90x90 - 36”x36”
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PRODOTTI PRODUCTS
Granitoker Marmoker 58) Percorsi in ceramica 30
marmoker pulpis tortora naturale/matt lappata cm 60x120 - 24�x48�
Caratteristiche tecnico-prestazionali
Continua l’intensa azione di ricerca e sperimentazione che caratterizza gli elementi ceramici a elevato contenuto tecnico ed estetico della linea Granitoker di Casalgrande Padana. Realizzata con la più avanzata tecnologia digitale applicata al grès porcellanato, la nuova serie Marmoker interpreta i materiali di riferimento riproponendo le tonalità, le venature, le trasparenze, la matericità, la lucentezza e i preziosi cromatismi dei marmi da estrazione, mentre i livelli prestazionali risultano addirittura superiori a quelli presenti in natura. Scaturita da un approfondito studio progettuale, materico e formale, finalizzato a ottenere un effetto naturale, la serie Marmoker è proposta in 20 tipologie litiche a cui si aggiunge un bianco ceramico. Una proposta cromatico-decorativa molto variegata, ulteriormente ampliata dalla disponibilità di due finiture (naturale e lappata) e dai grandi formati 60x120 e 60x60 cm, che consentono numerosi abbinamenti compositivi. La qualità del materiale e l’originalità del design offrono al progettista notevoli possibilità espressive, permettendo di realizzare soluzioni applicative esclusive e personalizzate. Caratterizzate da elevate prestazioni le lastre Marmoker, sempre diverse l’una dall’altra, trovano impiego nelle pavimentazioni e nei rivestimenti interni ed esterni, anche in realizzazioni particolari. Le tipologie d’intervento spaziano dall’edilizia residenziale alle grandi superfici commerciali, dagli edifici pubblici all’arredo urbano, dalle più impegnative costruzioni di architettura moderna, al recupero e restauro dell’esistente. La serie Marmoker è disponibile anche nelle versioni: Bios Antibacterial® con assolute e certificate proprietà antibatteriche; Bios Self-Cleaning®, con elevate prestazioni di autopulizia e di abbattimento degli agenti inquinanti. Come tutta la produzione Casalgrande Padana, la serie Marmoker si caratterizza per i contenuti di ecocompatibilità. L’azienda, infatti, da sempre è impegnata nella ricerca di tecnologie innovative per produrre materiale dalle alte prestazioni ma a basso impatto ambientale, come testimoniano le certificazioni ISO 14001 ed Emas.
CASALGRANDE PADANA
Tipologia prodotto: linea Granitoker, grès porcellanato. Classificazione: Gruppo B1a completamente greificato (UNI EN 14411, ISO13006). Formati: cm 60x120 e sottomultipli. Spessore: mm 10,5. Colori: Statuario Grigio, Giallo Striato, Bardiglio Bianco, Pulpis Tortora, Olimpo, Rosato, Canova, Zebrino, Breccia Argento, Nero Creta, Statuario Oro, Saint Laurent, Asiago, Crema Select, Bardiglio Imperiale, Birimbau, Travertino Santa Caterina, Travertino Beige, Travertino Romano, Travertino Miele, Travertino Noce. Finitura: superficie naturale e lappata. Caratteristiche dimensionali e d’aspetto: tolleranze minime nella 1a scelta (UNI EN ISO 10545-2). Assorbimento acqua: d 0,1% (UNI EN ISO 10545-3). Resistenza alla flessione: N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4). Resistenza al gelo: garantita (qualsiasi norma). Resistenza attacco chimico (escluso acido fluoridrico): nessuna alterazione (UNI EN ISO 10545-13). Resistenza usura e abrasione: alta (UNI EN ISO 10545-7). Dilatazione termica lineare: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistenza alle macchie: garantita (UNI EN ISO 10545-14). Resistenza dei colori alla luce: nessuna variazione (DIN 51094). Applicazioni: pavimenti e rivestimenti interni ed esterni, pavimentazioni sopraelevate, pareti ventilate, rivestimenti di facciata. Campi d’intervento: edilizia residenziale, edilizia pubblica e dei servizi, commerciale e terziaria, nuove architetture e ristrutturazioni dell’esistente. Tutte le piastrelle Granitoker sono collaudate e certificate secondo le norme nazionali ed estere, confermando valori qualitativi superiori a quelli previsti.
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PRODOTTI PRODUCTS
60) Percorsi in ceramica 30
marmoker zebrino lappata cm 60x120 - 24”x48”
The intensive research and experimentation that features in the high-tech, highly aesthetic ceramics in the Granitoker range by Casalgrande Padana shows no signs of slowing down. Made with cutting-edge digital technology applied to stoneware, the new Marmoker range takes the usual materials and adds the shades, veins, transparency, texture, shine and precious colours of marble, while the performance standards are even better than those of the real thing. The result of in-depth research into design, materials and formal features aiming to achieve a natural effect, the Marmoker Series is available in 20 stone effects, plus a white ceramic effect. A very wide range of colours and decorative effects, plus two finishes (natural or lapped) and two large sizes, 60x120 and 60x60 cm, that lend themselves to a multitude of combinations. The quality standards and unique design of the material provide designers with remarkable expressive potentials to produce exclusive bespoke solutions. Standing out for the their excellent performance the Marmoker slabs, where no two are alike, can be used for indoor or outdoor floors and facings, including non-standard applications. The scope of application ranges from residential buildings to large commercial areas, from public buildings to urban spaces, from the most exacting modern architectures to renovations and conversions. The Marmoker Series is also available as: Bios Antibacterial® with absolute, certified antibacterial properties; Bios Self-Cleaning®, with excellent self-cleaning and pollutantreducing properties. As for any other product by Casalgrande Padana, the Marmoker Series is eco-compatible. Actually the company has always worked hard to find innovative technological solutions to produce high-performance, low impact materials, as proven by its ISO 14001 and EMAS certificates.
Technical and performance characteristics Product type: Granitoker line, porcelain stoneware. Classification: fully vitrified B1a group (UNI EN 14411-G, ISO13006). Sizes: cm 60x120 and submultiples. Thickness: mm 10.5. Colours: Statuario Grigio, Giallo Striato, Bardiglio Bianco, Pulpis Tortora, Olimpo, Rosato, Canova, Zebrino, Breccia Argento, Nero Creta, Statuario Oro, Saint Laurent, Asiago, Crema Select, Bardiglio Imperiale, Birimbau, Travertino Santa Caterina, Travertino Beige, Travertino Romano, Travertino Miele, Travertino Noce. Finishes: matt and lappata. Dimensional and aesthetic characteristics: minimum tolerance in 1st choice (UNI EN ISO 10545-2). Water absorption: d 0.1% (UNI EN ISO 10545-3). Bending strength: N/mm2 50÷60 (UNI EN ISO 10545-4). Frost resistance: guaranteed (all standards). Resistance to chemical attack (hydrofluoric acid excluded): no alteration (UNI EN ISO 10545-13). Resistance to wear and tear, and abrasion: high (UNI EN ISO 10545-7). Linear thermal expansion: 6x10-6 (UNI EN ISO 10545-8). Resistance to stains: guaranteed (UNI EN ISO 10545-14). Resistance of colours to light: no change (DIN 51094). Applications: indoor or outdoor floors and facings, raised floors, ventilated walls, façades. Areas of application: residential, public, service, commercial buildings, new architectures and renovation projects. All Granitoker tiles have been tested and certified according to national and international standards, their quality standards unfailingly exceeding such requirements.
CASALGRANDE PADANA
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NEWS
Casalgrande Padana ospita il primo incontro tra gli HYDROTECT® Partners Nel 1967, gli scienziati giapponesi Akira Fujishima e Kenichi Honda dell’Università di Tokyo scoprirono l’effetto igienizzante attivo del biossido di titanio nella fotocatalisi. Le ricerche sul fenomeno, ora noto come “Effetto Honda-Fujishima”, furono pubblicate nel 1972 in un articolo dal titolo “L’effetto del foto-catalizzatore TiO2” su Nature, la rivista scientifica internazionale specializzata in ricerche originali e innovative. Ma l’ulteriore effetto igienizzante passivo della fotocatalisi fu scoperto soltanto negli anni Novanta, in collaborazione con l’Università di Tokyo, dagli ingegneri sviluppatori di TOTO, il maggiore produttore giapponese di sanitari. Le superfici trattate con biossido di titanio reagiscono all’azione dei raggi ultravioletti prodotti dalla luce del sole decomponendo le sostanze di natura organica e neutralizzando gli ossidi d’azoto con un effetto pulente: le superfici trattate riducono drasticamente la tensione superficiale dell’acqua, che vi scorre sopra come una pellicola sottilissima, rimuovendo nello stesso tempo tutto lo sporco, le particelle inquinanti e perfino le sostanze grasse e oleose. Grazie a questa straordinaria scoperta, nel 1994 TOTO ha lanciato con grande successo sul mercato giapponese le prime piastrelle fotocatalitiche del mondo. Può essere trattata con la tecnologia HYDROTECT® una vasta gamma di materiali edili, per la realizzazione di facciate esterne, rivestimenti interni e pavimentazioni - tra cui piastrelle in ceramica, alluminio, vernici, vetro ecc. Negli anni sono stati sottoscritti vari contratti di licenza con partner strategici, tra cui Saint Gobain Performance Plastic, NSG Group e Alcoa, per diffondere l’uso della
tecnologia a livello internazionale. Nel settore delle piastrelle ceramiche Casalgrande Padana è stata la prima azienda a introdurre questo trattamento, che caratterizza la linea Bios Ceramics®, presentata al Cersaie 2012. La rete HYDROTECT® Partners si è successivamente espansa con l’adesione di altre tre realtà internazionali: Crossville (HYDROTECT®), Laminam (HYDROTECT®) e Grespania S.A. (H&C TILES®). Il primo incontro tra gli HYDROTECT® Partners, organizzato da TOTO Europe - la controllata europea di TOTO Global Group -, è stato ospitato da Casalgrande Padana presso la propria sede di Casalgrande (Re). In questa occasione i partner hanno concordato di unire le forze per diffondere maggiormente l’uso e la conoscenza della tecnologia HYDROTECT® in tutti i mercati globali delle piastrelle in ceramica. La nuova ed esclusiva generazione di prodotti Bios Ceramics® di Casalgrande Padana presenta caratteristiche assolute e certificate nel campo della riduzione dell’inquinamento ambientale, dell’autopulizia e della capacità di abbattere i principali ceppi batterici. Per rispondere a qualsiasi esigenza applicativa in interni ed esterni, la produzione si articola in due linee estremamente specializzate: Bios Self-Cleaning® e Bios Antibacterial®. Bios Self-Cleaning® è la linea di lastre ceramiche sviluppata per la realizzazione di rivestimenti esterni di facciata. Grazie allo speciale trattamento basato sulla tecnologia HYDROTECT®, in presenza di luce solare Bios Self-Cleaning® attiva una reazione in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria, decomporre lo sporco che si deposita sulla sua superficie e rimuoverlo 62) Percorsi in ceramica 30
grazie all’azione naturale dell’acqua piovana. Basti pensare che un rivestimento di 150 metri quadrati di facciata con Bios Self-Cleaning® ha la capacità di purificare l’aria in misura paragonabile a un bosco delle dimensioni di un campo da calcio, oppure di eliminare gli ossidi di azoto (NOx) emessi da 11 automobili nel corso di un’intera giornata. Bios Self-Cleaning® viene offerta in una vastissima gamma di proposte in termini di formati, finiture e cromie, non ponendo limiti alla creatività. La tecnologia HYDROTECT® è infatti disponibile su richiesta per tutte le serie a catalogo. Bios Antibacterial® è la linea di lastre ceramiche da rivestimento e pavimentazione in grès porcellanato pienamente vetrificato dotata di proprietà antibatteriche assolute e certificate, in grado di abbattere al 99,9% i principali ceppi batterici presenti negli ambienti confinati. Ma non solo, Bios Antibacterial® non ha bisogno di luce per attivarsi e in presenza di umidità, tradizionale terreno fertile per lo sviluppo della flora batterica, amplifica addirittura i propri effetti benefici. La linea è articolata in due varianti di prodotto: Bios Antibacterial HYDROTECT®, destinato agli impieghi in ambito residenziale, commerciale leggero, spa, centri benessere e piscine. Disponibile a richiesta su tutte le serie del catalogo Casalgrande Padana. Bios Antibacterial GRANITOGRES®, destinato agli ambienti ad altissimo traffico come centri commerciali, aeroporti, scuole, ambienti industriali ecc. Disponibile a richiesta, esclusivamente sulle serie della linea Granitogres.
Casalgrande Padana hosts the first meeting of HYDROTECT® Partners Back in 1967, Japanese scientists Akira Fujishima and Kenichi Honda from Tokyo University discovered the active cleansing effects of titanium dioxide in photocatalysis. Some research works into such phenomenon, now known as “the HondaFujishima Effect”, were published in 1972 in an article called “The effect of the photo-catalyst TiO2” in Nature, the international scientific magazine specialising in original, innovative studies. But the additional passive cleansing effect of photo-catalysis was not discovered until the Nineties, in partnership with Tokyo University, by development engineers at TOTO, Japan’s greatest manufacturer of sanitary-ware. Surfaces treated with titanium dioxide react to the effect of ultraviolet rays from sunlight by decomposing the organic substances and neutralising nitrogen oxides with a cleansing effect: the treated surfaces dramatically reduce the surface tension of water, which flows over them in an extremely thin film and washes away any dirt and pollutant and even any grease or oil. Such an extraordinary discovery led TOTO to successfully launch the first photocatalytic tiles in the world in 1994. A wide range of building materials may be treated with the HYDROTECT® technology, such as external and internal facings and floors – including ceramic tiles, aluminium, paints, glass, etc. Over the years, several licence agreements have been entered into with strategic partners, such as Saint Gobain Performance Plastic, NSG Group e Alcoa, to launch such technology on a global scale.
In the area of ceramic tiles, Casalgrande Padana has been the very first company to supply such treatment, which is now the standard for its Bios Ceramics® range, presented at Cersaie 2012. Then, another three global partners joined in the HYDROTECT® Partners network: Crossville (HYDROTECT®), Laminam (HYDROTECT®) and Grespania S.A. (H&C TILES®). The first meeting of HYDROTECT® Partners, organised by TOTO Europe – TOTO Global Group’s European subsidiary –, was hosted by Casalgrande Padana at its HQ in Casalgrande (Re). There, the partners agreed they would join forces to spread the use and knowledge of the HYDROTECT® technology even further, in all of the global ceramic tiles markets. The exclusive new generation of Bios Ceramics® by Casalgrande Padana has absolute, certified properties in the reduction of environmental pollution, self-cleaning and the ability to reduce the main bacterial strains. The range consists of two very specialised lines: Bios Self-Cleaning® and Bios Antibacterial®, so as to meet any interior or exterior applications. Bios Self-Cleaning® is the range of ceramic slabs developed for external facings. Having been treated with the HYDROTECT® technology, the Bios SelfCleaning® slabs react to sunlight by reducing airborne pollutants, decomposing the dirt that settles on their surfaces, and removing it with the help of rainwater. Just think that a 150 square metre surface tiled with the Bios Self-Cleaning® tiles can purify air like a wood the size of a football pitch, or remove the nitrogen
CASALGRANDE PADANA
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oxides (NOx) produced by 11 cars in one day’s time. Bios Self-Cleaning® is available in a wide range of sizes, finishes and shades, with no limits to creativity. The HYDROTECT® option is available for any range in the catalogue. Bios Antibacterial® is the range of fully vitrified stoneware slabs for facings and floors with absolute, certified antibacterial properties, that can remove 99.9% of the main bacterial strains from any confined space. But that’s not all, the Bios Antibacterial® tiles need no light to work, and, when exposed to humidity, a traditionally fertile ground for the development of bacteria, its beneficial effects are actually even greater. The range includes two product types: Bios Antibacterial HYDROTECT®, for residential and light commercial areas, spas, fitness centres and swimming pools. This option is available for any range in Casalgrande Padana’s catalogue. Bios Antibacterial GRANITOGRES®, for heavy-traffic areas, such as shopping malls, airports, schools, industrial sites, etc. The HYDROTECT® option is available for the Granitogres range only.