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A conclusione delle quarant’ore, celebrate presso il santuario del Sacro Cuore di Mugnano, il 27 Aprile u.s. si è tenuta una solenne concelebrazione eucaristica, presenziata dal postulatore della causa di beatificazione di madre Maria Pia Brando, propagatrice del culto al Sacro Cuore, e cioè da don Antonio Salvatore Paone, che, nella sua coinvolgente omelia ha così parlato all’assemblea: “desidero rivolgere un saluto ai sacerdoti presenti, al Diacono, alla Madre generale. Suor Carla Di Meo, alla congregazione tutta, al gruppo di preghiera proveniente dal santuario di sant’Antimo e a tutti voi qui convenuti.

Insieme, riflettiamo stasera sull’importanza della parola di Dio, che è sempre un aiuto efficace al fine di far sì che comprendiamo quel che è bene fare ogni giorno della nostra vita e, nel contempo, per conquistare un po’ di quella pace, un briciolo di quella felicità, che tanto manca alla nostra vita. Se con il cuore noi ascoltiamo la Parola di Dio, troveremo quell’insegnamento che si trasforma in solido sostegno nell’affrontare la quotidianità e superare la tristezza, che, talvolta, con o senza un motivo evidente, quasi ci aggredisce; quel supporto ci consente anche di superare limiti e lacerazioni interiori. Stasera Gesù ci dice: ‘Io sono il pane di vita, chi mangia di questo pane non morrà, ma vivrà in eterno…‘; ebbene, noi abbiamo dato inizio alle Quarant’ore con l’invito alla ricerca del cibo che non perisce ed ora concludiamo con queste parole, che racchiudono il senso profondo di un Gesù che diventa Eucarestia. Comprendiamo dunque questa grande verità: nell’Eucarestia c’è realmente Cristo, che offre rimedio ai nostri mali. Non serve cecare soluzioni cervellotiche al cospetto delle difficoltà che accompagnano il nostro cammino terreno, non serve ricorrere ai consigli degli altri, perché dobbiamo capire, una volta per tutte, che quel Pane fa sì che nel nostro cuore avvengano eventi miracolosi, in quanto l’anima si nutre del Pane vero e noi siamo illuminati, così da riuscire a individuare la soluzione che risolve i nostri problemi.

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L’altro grande miracolo che Cristo, Pane vivo, compie in noi, costituito dal momento in cui prendiamo atto del male che abbiamo compiuto o subito; alla luce dell’Eucarestia tutto assume un diverso connotato, tutto si modifica, ponendoci nella verità, ecco perché essa deve diventare il centro della nostra fede e l’ adorarla consente a Gesù di prendere su di sé la nostra debolezza.

E’ questo il grande miracolo che compie Cristo entrando nel nostro cuore, ed è quanto è avvenuto qui, in questo tempio, allorché Madre Maria Pia Brando instaurò un intimo rapporto con Gesù eucaristia, così che si generava uno scambio tra il suo cuore e quello di Cristo; per Madre Pia era indispensabile stare ai piedi di Cristo e da qui attingeva la forza per trasformarsi nella religiosa rivoluzionaria che incarnò, non limitandosi alla contemplazione; infatti, a seguito dell’intensa preghiera, ella spendeva un lungo tempo nel continuare ad amare Gesù nei poveri, negli ammalati, nei sofferenti e in quei bambini che, amorevolmente, accoglieva in convento. In un Sud post-unitario, povero e dimenticato, lei si faceva pane, conforto, sostegno, preghiera concreta per tutti. Stasera pensiamo che Madre Pia stia intercedendo per noi, chiedendo al suo amatissimo Sacro Cuore di infondere in ciascuno di noi la sua forza; sicuramente la “monacella santa”, come allora la chiamavano, sta rivolgendosi con fede a Cristo, affinché tocchi i nostri cuori e conceda la sua grazia soprattutto a chi soffre, a chi non riesce ormai neppure a manifestare il suo dolore”: e noi tutti siamo sicuri che, rinnovati nella fede e fortificati dall’amore che promana dal Cuore di Cristo, sull’esempio di Made Pia possiamo continuare il nostro pellegrinaggio terreno con più serenità e rinnovato ardore, nella certezza che Cristo è il nosro compagno di viaggio, sempre!

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