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AL MANN CONTRO STIGMA E TABU’
Ogni anno, il secondo lunedì di febbraio è dedicato alla Giornata Internazionale dell’Epilessia un evento, speciale, con cui si intende promuovere una certa consapevolezza sull’epilessia, una malattia neurologica verso la quale ci sono ancora troppi pregiudizi. E condividiamo, con piacere, anche con i nostri lettori, una trasmissione della rete web NanoTv che ha visto il Dir. Nando Troise ed il Dr. Maurizio Cerbone presenziare a questo evento che, a Napoli, è stato organizzato dall’Associazione ECO Epilessie Campania ODV e dal centro di riferimento per l’epilessia della Federico II, che si è tenuto nelle prestigiose sale del maestoso Museo archeologico MANN di Napoli, grazie alla generosa accoglienza del Direttore Paolo Giulierini. Un luogo di storia e di arte, dove autenticità e bellezza hanno accolto la medicina e la scienza, la ricerca e la conoscenza in un connubio tra passato e presente, fruttuoso per un futuro di sicuro progresso. Tante le forze e le personalità coinvolte, a cominciare dalla Prof.ssa Leonilda Bilo , responsabile del centro di epilessia della Federico II che evidenzia, appunto, questa sorta di negatività che ancora grava su questa malattia perché ancora troppo poco conosciuta: “Sono qui in veste di coordinatrice LICE della Campania e del Molise, la società scientifica che raccoglie la maggior parte dei epilettologi italiani, è molto prestigiosa ed organizza, localmente, eventi in coincidenza di questa giornata che, ci tengo a ricordare, si celebra in tutto il mondo: sono infatti circa 170 i Paesi che festeggiano oggi l’epilessia, e lo fanno perché è una malattia che merita attenzione in quanto complessa e largamente diffusa. In Ita- lia ci sono circa 600.000 pazienti affetti da epilessia; in Campania circa 50.000. Sono numeri grossi per una malattia ancora gravata dal peso dello stigma sociale: un alone di negatività che, ancora oggi, circonda il paziente, che non si giustifica e che, con questi eventi, dobbiamo azzerare e distruggere. Facendo informazione, perché il pregiudizio nasce sempre dalla non conoscenza”. La Bilo continua evidenziando quanto il soggetto epilettico venga ancora emarginato in tutti gli ambiti del contesto sociale: scuola, lavoro, relazioni sociali, sport. Non a caso l’evento di Napoli è stato dededicato alle scolaresche, lì dove deve iniziare la formazione, affinchè le generazioni future siano preparate e abbiano comportamenti inclusivi nei confronti di chi ne soffre. Presenti la scuola Padre Ludovico di Casoria e l’Istituto Superiore Sociosanitario Guglielmo Marconi di Giugliano. Anche la Dott.ssa Maria Rosaria Annunziata, segretaria della ECO EPILESSIA CAMPANIA ODV, punta l’obiettivo sulla sensibilizzazione della società: “L’associazione ECO è nata da un gruppo di famiglie e di malati di epilessia e ha l’obiettivo principale di far capire che l’epilessia non deve essere invalidante nella vita della persone che ne soffrono e che possono svolgere qualsiasi attività”. Accanto alla Annunziata, Irma Ruggiero, l’artista, giovanissima, che, per il secondo anno consecutivo, ha deliziosamente curato la parte grafica ed artistica della locandina e della presentazione dell’evento. Anche lei, che conosce molto bene questa patologia, ha commentato così: “Sono molto onorata di aver dato anche quest’anno un mio contributo con una illustrazione in cui cerco sempre di portare la mia esperienza. Anche io ho sofferto di epilessia proprio negli anni della scuola, tra le medie ed il liceo. Per questo, sono molto contenta che, oggi, siano presenti le scuole, coinvolgendo i giovani : è molto importante imparare ad aiutarsi tra compagni e combattere il pregiudizio”.
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Dal prestigioso Studio di commercialisti napoletani Gaeta arriva il sostegno a questa iniziativa : “Ci fa piacere essere vicini all’associazione ed al Secondo Policlinico. Riteniamo che tutte le iniziative volte a diffondere la conoscenza di questa malattia e agli effetti che può avere, sia in ambito lavorativo che di studio, vadano assolutamente sostenute. Noi, come Studio Gaeta cerchiamo di essere vicini alla diffusione di queste informazioni anche per essere vicini al sociale, anche con il contributo del 5 per mille a cui l’associazione da quest’anno ha avuto accesso. Siamo noi che ringraziamo la ECO Epilessie Campania per averci consentito di partecipare a questo evento”. La Vice Presidente dell’Associazione Anna Stilo chiosa così : “E’ una giornata mondiale, siamo in un luogo splendido e da qui vogliamo lanciare un messaggio positivo nei confronti di chi vive questa patologia: si può essere grandi anche con l’epilessia, Giulio Cesare, Van Gogh, Bonaparte, musicisti, artisti sono entrati a far parte della storia pur essendo soggetti epilettici. Può essere un po’ scomodo conviverci, ma non ci deve limitare”.
Ma la vera conclusione spetta di diritto alla Presidente dell’Associazione, l’imprenditrice napoletana, collega giornali- sta, Rossella Giaquinto che, con il suo strenuo impegno, sta cercando – riuscendoci - a portare ad alti livelli di progettualità le ambizioni dell’Associazione ECO. In compagnia del Consigliere della VIII Municipalità, il Dr. Amleto De Vito, a dimostrazione della fondamentale presenza delle Istituzioni, Rossella sottolinea l’importanza di ottenere parti sociali che si uniscono perseguendo gli stessi intenti: “La presenza del Dr. De Vito dimostra quanto è importante che istituzioni, scuola, famiglia, territorio e associazioni confluiscano in una rete di condivisione di un obiettivo comune. Il nostro obiettivo, come associazione, è quello di togliere lo stigma da questa malattia e fare in modo che vengano tutelati, sotto tutti gli aspetti, i diritti dei pazienti e delle famiglie”.
Doverosi, come ogni grande evento che si rispetti, i ringraziamenti da parte di Rossella rivolti alle scuole presenti, ai patrocini ricevuti dalla Regione Campania, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dalla Federico II, ma un ringraziamento anche ai tanti Comuni campani, e non solo, che, nella giornata del 13 febbraio, hanno illuminato di viola i monumenti della propria città. Un colore che unisce, include, comprende, che non spaventa ma che accoglie e cura. Da ogni punto di vista.
CHIARA D’APONTE
Enzo Campagnoli Racconta La Sua Esperienza
SANREMESE: “SONO UNO ZIO PROTETTIVO CON GLI ARTISTI CON CUI LAVORO”
Dopo il grande successo sanremese il maestro Enzo Campagnoli si racconta, rivelando anche dei particolari interessanti del dietro le quinte del Festival di Sanremo.
Noi ci siamo sentiti a fine dicembre 2022, all’epoca già sapeva con chi sarebbe stato accoppiato?
Partiamo da un dato: questo è stato il mio diciassettesimo Sanremo! Ho fatto 11 edizioni da musicista RAI e 6 da direttore d’orchestra. Lì sono e mi sento a casa perché la squadra nel dietro le quinte e i maestri che compongono l’orchestra sinfonica sono praticamente sempre gli stessi da anni. Ormai siamo una famiglia, ci conosciamo bene e lavoriamo con grande affiatamento. Per quanto riguarda l’accoppiamento diciamo che già tra Novembre e Dicembre si inizia a capire se si verrà scelti o meno per il Festival. Ma la stragrande maggioranza degli artisti che hanno proposto un brano sanno se sono stati o meno scelti solo quando viene fatto l’annuncio ufficiale durante l’edizione delle 20.00 del TG1. Quindi non sempre il Direttore d’orchestra sa in anticipo se farà e con chi farà il Festival. Deve sapere che la scelta del Direttore d’orchestra è fatta dalla casa discografica dell’artista e dalla sua major di appartenenza, dunque prima di contattare il Direttore d’orchestra, la squadra che lo segue deve avere la certezza che il proprio artista sia stato selezionato. Solo a quel punto ci si rivolge ad un Direttore d’orchestra di fiducia cui sono affidati la scrittura della partitura del brano per adattarlo all’orchestra e gli arrangiamenti della cover che l’artista porterà in gara nella serata del venerdì. Se la casa discografica non ha all’interno del suo team un Direttore d’orchestra allora ci si rivolge all’esterno. E la major di Lazza (Universal Music Italia mentre l’etichetta discografica è Island) ha scelto me. Parliamo di Lazza. Da quando ho saputo che lo avrebbe diretto Lei io ero convinta che, insieme, avreste funzionato alla grande. Perché avete molte cose in comune: avete entrambi studiato tanto, siete umili, gentili e di talento…
Per me Lazza è stata una piacevolissima scoperta. Ho scoperto un ragazzo di grande umiltà e semplicità. E’ anche molto competente. Lui è un trapper ma ha una formazione classica. E a tal proposito ricordo che durante la prima prova di “Cenere” con l’orchestra lui si è commosso perché ha sentito la sua canzone suonata con gli strumenti classici ed è come se questa cosa lo avesse riportato indietro nel tempo.
Ma è vero che Lazza la chiama “Zio Enzo”?
Certo! Io sono molto protettivo con gli artisti che seguo. Ormai sono diventato lo “Zio Enzo Nazionale”! Un po’ come la mia grande amica Mara Venire ormai diventata “La Zia Mara”. E Lazza ha avvertito il mio volerlo proteggere, tutelare, farlo sentire a proprio agio. E credo che questo si sia visto sul palco. Nonostante avesse gli occhi di milioni di persone puntati addosso, lui sembrava tranquillo ed era sicuro di se. Credo che abbia fatto un ottimo festival ed i risultati in termini di ascolto del suo brano si sono fatti sentire subito. Già durante il terzo giorno del Festival il suo brano era stato ascoltato più di otto milioni di volte. Certo, lui aveva già dei numeri pazzeschi prima di Sanremo, ma il Festival gli ha dato modo di farsi conoscere dal pubblico nazional popolare. E questo nuovo pubblico lo ha apprezzato: ha apprezzato la sua umiltà, la sua buona educazione, il suo regalare i fiori di Sanremo alla mamma. Insomma lui non è solo ciò che appare e cioè un ragazzo pieno di tatuaggi ma un ottimo artista con dei sani valori e sani principi. E’ un ragazzo con la testa sulle spalle che scrive da Dio! Ma vi aspettavate un piazzamento così alto?
Io si. Da quando ho ascoltato il brano per la prima volta. Ricordo che esclamai: “questa è una hit!”. Sapevamo che ce la saremmo andata a giocare con le armi giuste. La canzone era giusta, idem l’artista, io ci ho messo il mio, la mia anima e la passione di sempre e i risultati sono stati eccellenti. Abbiamo addirittura superato il favoritissimo Ultimo. Ma tutto ciò è accaduto perché eravamo sereni, avevamo una squadra forte e quando hai alle spalle una squadra forte non hai paura di perdere. Anche perché chi ha paura di perdere in realtà ha già perso. Tra l’altro i miei artisti, anche nei Sanremo passati, sono sempre finiti almeno in TOP 10.
Una delle tante polemiche suscitate da Sanremo 2023 è quella relativa all’eccessivo uso di Autotune. Cosa pensa in merito?
Quando si fa una esibizione live ogni artista cerca di rendere la stessa quanto più simile possibile al brano registrato in studio che è poi la versione del brano che passeranno le radio. Io penso questo: se l’autotune è usato come effetto che deve dare una caratterizzazione alla canzone allora lo si può usare tranquillamente.
Io a Lazza ho chiesto di toglierlo, perché lui sa cantare e non ha bisogno di usarlo. Prova ne è il fatto che quando il giorno dopo la finale di Sanremo si è trovato, durante Domenica In, ad avere dei problemi tecnici con la base lui è riuscito a cantare a cappella. Un’altra polemica l’ha creata a denti stretti il maestro Vessicchio che ha parlato di un presunto trattamento economico iniquo nei confronti dei membri dell’orchestra. Come stanno le cose?
Io non voglio alimentare nessuna polemica. Mi limito a fare una riflessione: se un musicista si ritrova a suonare per il Festival è perché ha scelto di essere lì. Nessuno lo ha obbligato ad esserci e ad accettare quella determinata paga.
E cosa pensa del pasticcio combinato da Blanco sul palco?
Credo che lui abbia imparato tanto da questo episodio e credo anche che nella vita si debba sbagliare per crescere. Lui si è mortificato tanto dopo. Ma sono convinto che questo episodio lo aiuterà molto a crescere come artista.
In attesa di Sanremo 2024 che cosa fa “Zio Enzo”?
Io sono il direttore artistico, a Roma, della joseba academy, una importante realtà per i ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo della musica e dello spettacolo. E poi giro l’Italia facendo corsi di formazione. E seguo Serena Autieri nei suoi concerti.