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INCONTRO SU SALUTE E SANITÀ IN RICORDO DEL DR. NUNZIO GUERRA
Particolarmente partecipato e commosso l’evento ideato, introdotto e moderato dal Dir. Nando Troise, svoltosi nella splendida location di Villa Egle, in via Indipendenza a Casoria, in ricordo del compianto Dr. Nunzio Guerra. Giovedì 19 gennaio scorso, esattamente a vent’anni dalla sua scomparsa, il Dir. Troise ha pensato di organizzare una tavola rotonda di eccellenze della nostra sanità per discutere degli obiettivi e delle criticità della Missione 6 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) atta a garantire un maggiore sostegno alla salute e al benessere dei cittadini. E lo ha voluto fare in memoria di uno dei migliori medici che ha avuto Casoria, e non solo. Guerra fu, infatti, medico generale ma diventò Direttore dell’Istituto Scientifico di Telese Terme IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri, la cui sede centrale è a Pavia; anzi, ebbe il merito, insieme agli altri medici, di portare la fondazione da Campoli, sul Monte Taburno, alla centralissima città di Telese dove l’istituto ha acquisito rilievo internazionale ed è diventato ormai un qualificato centro di riferimento specializzato nella medicina riabilitativa e multi-specialistica. I relatori che hanno sapientemente introdotto i presenti nella discussione non sono stati medici scelti a caso. Tutt’altro. Il Dir. Troise ha pensato bene di far intervenire coloro che in qualche modo sono stati vicinissimi a Nunzio Guerra:Tommaso Celardo, Mauro Fiore e Filippo Rossi, i medici cardiologi compagni delle prime avventure mediche casoriane quando si ritrovarono a lavorare insieme nel Medical
Obiettivi e criticità della MissiOne 6 dedicata alla di cura; implementazione delle centrali operative territoriali; sostenere la telemedicina per un miglior supporto ai pazienti cronici; tramite gli ospedali di comunità, rafforzare le strutture sanitarie intermedie. Tutto per migliorare la sanità del territorio ed evitare di ingolfare ed affollare il pronto soccorso degli ospedali. Tanti progetti interessanti che, però, nella pratica saranno di difficile attuazione per la mancanza di risorse umane, di medici, di infermieri, di operatori che sono fondamentali affinché qualsiasi di questi progetti finanziati dal PNRR possano essere concretamente validi. È quanto sottolinea, infatti, il Dr. Filippo Rossi, medico cardiologo, che, dopo un ricordo dell’estremo pragmatismo e poliedricità di Nunzio Guerra
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Cardio Center, lo studio di fronte alla Chiesa del SS. Sacramento in via Gioacchino D’Anna, diretto dal Prof. Cristoforo D’Ascia, anch’egli intervenuto alla tavola rotonda e che ha speso parole di stima e grande affetto per Nunzio Guerra. Tutti – all’invito del Dir. Troise – non hanno minimamente esitato a confermare la loro generosa ed affettuosa partecipazione.
Tommaso Celardo, specialista ambulatoriale in cardiologia del distretto 43 dell’ASL NA2 Nord a Casoria in via De Gasperi, ha aperto il dibattito illustrando alla folta platea i punti salienti dell’ambizioso decreto ministeriale : risorse che dovranno incentivare la realizzazione di reti, strutture e telemedicina per migliorare l’assistenza sanitaria territoriale come, ad esempio, la costruzione di case della comunità come primo luogo
“lui è sempre riuscito a far funzionare meglio le cose” – pone l’accento proprio sulla mancanza di personale. Il decreto – secondo Rossi - ha in sé troppi condizionali, e se non aumentano gli operatori sanitari, chi avrà la peggio saranno sia i medici di base che gli assistiti, con il rischio che le cose possano peggiorare invece di migliorare. E, come ha evidenziato nel suo intervento il Dr. Mauro Fiore, Medico di medicina generale, non ci sarà più la figura del paziente, ma dell’utente, trasformando completamente la figura dell’assistito come persona bisognosa di cure. Affettuoso anche il suo ricordo di Nunzio Guerra, che era e sarebbe stato una importante figura di riferimento per la sua comunità; una figura che manca e mancherà sempre di più, soprattutto per i giovani. Dopo i primi tre relatori, un importantissimo ospite è stato introdotto nella discussione in video conferenza da Sondalo, in provincia di Sondrio: il Prof. Mario Melazzini, specialista in ematologia generale e direttore del P.O. ASST Valtellina Alto Lario, l’oncologo che ha curato e seguito Nunzio Guerra nei suoi ultimi giorni di vita. Diventato famoso per molte partecipazioni televisive, è uno dei pochi che è riuscito a resistere alla SLA. Colpito improvvisamente da questa malattia, vive sulla sedia a rotelle ma continua ad esercitare la sua professione di medico, senza lasciarsi sopraffare dalla malattia. Vivo, tenero, affettuoso il suo ricordo di Nunzio Guerra. Relativamente al PNRR, grandi i dubbi sulle reali possibilità di tradurre in fatti concreti ciò che teoricamente viene messo a disposizione e, soprattutto, compiere il miracolo entro il 2026. Particolarmente commosso fino a spezzare la voce dall’emozione, è stato il ricordo del Prof. Franco Rengo, professore emerito di medicina interna dell’Università Federico II : suo giovane e validissimo allievo, così prematuramente scomparso, fu lui a portare Nunzio Guerra alla Fondazione Maugeri, su consiglio del Prof. D’Ascia. Molto piacevole è stato il suo intervento sulla geriatria, il ricordo di Marjory Warren chirurgo britannico, madre della geriatria moderna. Ma senza la realizzazione dei punti precedenti alla missione 6, sarà anche quasi impossibile arrivare a realizzare quanto è presente nel decreto. Anche Rengo, come i colleghi che lo hanno preceduto nel dibattito, si è dimostrato pienamente concorde sulla mancanza di personale che rappresenta uno degli aspetti più critici della questione sanità. Tra gli ospiti presenti c’erano anche la moglie del Dr. Guerra, che allora aveva soltanto 43 anni, la figlia maggiore ne aveva 18, la figlia, France- sca 13, ed i gemelli soltanto 11 anni. Ma questo evento che ha visto un’accorata partecipazione di tanti medici che alla stessa ora, nello stesso momento in una discussione non prettamente tecnica, si sono ritrovati tutti insieme in ricordo di un esimio collega, ci fa piacere vederlo come un seme che potrà germogliare e portare, in futuro, grandi frutti. Grandi, come le doti, uniche, dell’indimenticato Dr. Nunzio Guerra. Un premio in suo nome – come ipotizzato a fine convegno dal Dir. Troise - potrebbe essere un primo, importante passo.