2 minute read
IL MIGLIOR GIRO DI BOA DELLA STORIA DEL NAPOLI
Il Napoli ha chiuso il miglior girone d’andata della sua storia, ha girato a quota 50 punti esprimendo anche sia il miglior attacco che la miglior difesa del campionato. È una squadra matura, che sa leggere i momenti delle partite, riesce a superare le difficoltà e gli imprevisti, a gestirli, trovando forza nelle certezze trasmesse dall’allenatore. Basta osservare il primo tempo di Salerno: il Napoli ha fatto fatica a creare occasioni, la Salernitana non dava profondità e mancavano le scorribande di Kvaratskhelia che rendevano talvolta un po’ piatta la manovra. Davanti a questa situazione, il Napoli non è andato in ansia, non si è scomposto, ha continuato a far girare il pallone sapendo che la pazienza fosse la chiave giusta. L’ha fatto anche a buona velocità, con 18.3 passaggi riusciti al minuto e una percentuale del 90% riguardo alla precisione (88% nel primo tempo). Non ha perso fiducia, non si è innervosito, ha concesso alla Salernitana soltanto due occasioni e all’82’ ci ha pensato Meret ad evitare un finale di patemi d’animo.
La Salernitana è entrata solo tre volte dentro l’area di rigore del Napoli che anche sotto il profilo difensivo ha avuto l’atteggiamento giusto, cercando sempre di accorciare il campo, difendere in avanti con i tempi giusti negli interventi. Spalletti ha parlato di occasione irripetibile ed è effettivamente così: il Napoli ha il campionato in mano, deve avere l’umiltà di calarsi in ogni gara senza pensare a quanto sta costruendo. Il famoso “partita dopo partita” è oggi più che mai il mantra da acquisire.
Advertisement
La prossima gara è un’altra trappola, una sfida molto ostica. La Roma è in buon momento, nel 2023 tra campionato e Coppa Italia ha portato a casa quattro vittorie e un pareggio. Il 2-2 in rimonta a San Siro ha rappresentato una svolta in termini di fiducia e autostima.
La Roma ha la situazione di Zaniolo da gestire ma ha recuperato Abraham che è tornato ad essere incisivo dopo la sosta. All’andata Mourinho ebbe come priorità assoluta il contenimento del Napoli, è complicato pensare che adotti altre strategie ma c’è una grande differenza rispetto alla gara dell’Olimpico: ci sarà Dybala. Con la Joya in campo la Roma raddoppia la media punti rispetto al periodo in cui ha dovuto fare a meno del talento argentino campione del mondo. A livello stagionale Dybala vanta dieci gol (uno ogni 120 minuti), quattro assist e un rigore procurato.
La Roma ha una tenuta del campo a fisarmonica, esprime il pressing relativamente alto ma è pronta a scappare dietro, stringere il campo e compattarsi con un blocco difensivo davanti alla propria area di rigore quando l’avversario supera la prima linea di pressione. Dybala e Pellegrini galleggiano tra le linee con l’intenzione di intuire i momenti, cioè quando supportare la squadra nel palleggio e, invece, attivare la profondità con Abraham o l’ampiezza con i quinti.
Abraham contro lo Spezia era in smarcamento preventivo, quasi non partecipava alla pressione per essere pronto a guidare la transizione, scelta premiata in occasione del gol dello 0-2.
Servirà un grande Napoli per scompaginare il blocco difensivo e allo stesso tempo non consentire agli uomini offensivi giallorossi di avere spazi liberi da attaccare. Dedichiamo il finale al tentativo di equiparare Napoli e Juventus al grido di “così fan tutte”. Il -15 stabilito dalla Corte d’Appello Federale (attaccabile al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni) non punisce le plusvalenze ma la costruzione di un sistema che avrebbe alterato i bilanci falsificando di conseguenza anche i campionati. Il Napoli ha fatto dell’attenzione al bilancio il suo mantra, esprime una sola operazione sospetta: il coinvolgimento di Manzi, Palmieri, Liguori e Karnezis nell’affare Osimhen. Un procedimento che a livello federale ha visto doppia assoluzione. La Procura di Napoli, che indaga sulla scia di quanto accaduto in Francia al Lille, ha chiesto una proroga dell’indagine per altri sei mesi, va avanti l’acquisizione di documenti ma non sembrano esistere al momento intercettazioni o email imbarazzanti al punto di allarmare la Procura Federale.
I 21 milioni circa di plusvalenze compiuti con le quattro contropartite tecniche date al Lille non sembrano poi essere stati in ogni caso fondamentali per l’iscrizione al campionato e, inoltre, nel mercato estivo 2020 il Napoli oltre ad Osimhen prese soltanto in prestito con diritto di riscatto Bakayoko.