il giornale di Casoria - Anno 1 - Numero 1

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Anno 1 - Numero 1 - Domenica 1 maggio 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - ilgiornaledicasoria@libero.it - Distribuzione gratuita

Il sindaco che verrĂ Le richieste dei cittadini

Casoria nel cuore.

Casoriani D.O.C. Intervista all’ Ing. Vinci

Le radici profonde non gelano mai!


EDITORIALE

Le radici profonde non gelano mai! Casoria nel cuore. di Giuseppe Storti

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unque: dove eravamo rimasti? Con il numero odierno parte un nuovo settimanale per la nostra citta’. Una Testata che dal nome e dalla grafica vuole identificarsi con quelli che sono i simboli genetici di Casoria. Non a caso l’abbiamo ideata secondo questi canoni. Perché un nuovo giornale. Uno dei parametri della costituzionalità di un sistema giuridico è sicuramente quello del pluralismo. Il corollario piu’ marcato del pluralismo è la liberta’ di pensiero, da cui discende la liberta’ di stampa. Allora raccogliendo le sollecitazioni che da tempo ci venivano da molte persone, abbiamo pensato di offrire ai lettori casoriani un nuovo strumento di informazione. Il nostro editore di riferimento è concorde con chi scrive, nel ritenere che un giornale locale debba separare i fatti dalle opinioni. Stimolare il dibattito delle idee e delle diverse culture e sensibilita’. In altri termini se si ha la pretesa di creare una Testata dedicata alla città, non è possibile non tentare almeno, di rappresentarne tutte le voci,dedicando spazio e tempo alla variegata e plurale platea di lettori e lettrici. I latini dicevano: “nomen omen”. Ovvero:

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il destino di questo giornale è nel nome. Dedicato alla citta’ di Casoria, ed ai suoi abitanti, per rappresentarne i disagi, le ansie, le aspettative, i sogni, le speranze e le idee. Certo questa è una citta’ che ci fa soffrire. Se Cristo si è fermato ad Eboli, secondo il titolo di un celebre romanzo dedicato all’arretratezza del Sud. Qui a Casoria, sembra che il tempo si sia fermato. Cristallizzato nelle emergenze ataviche di un “paesone” indistinto e distante anni luce dai desideri dei cittadini che chiedono solo condizioni di vivibilita’ “normali”. Scorrendo la rassegna stampa dei miei articoli di 31 anni fa: c’era ancora il muro di Berlino: pensate! Scopro,

che molte problematiche sono le stesse di ieri. Si spera ovviamente che non siano le stesse di domani. Sembra di stare in un romanzo di Dumas: venti o trent’anni dopo. Non importa. Il problema è che i problemi stanno sempre li’. Ma è inuti-

le stare a percuotersi il petto di fronte ai mille muri del pianto del nostro Paese. Bisogna andare oltre. C’è molto scoramento in giro. Sentendo qualche voce “fuori dal coro” ho notato che parecchi non credono alla possibilità di un futuro diverso per Casoria. Certo, tanto per dirne una: con una rete viaria come quella casoriana che assomiglia al formaggio svizzero, come fai a sperare. Ma il punto è proprio questo. Il dilemma è amletico. Sopportare nella propria mente i colpi e gli strali di una fortuna avversa: essere nati in questa città. Oppure, impugnare le armi: della partecipazione civile secondo i canoni della democrazia. Pretendendo, quindi, il rispetto dei propri diritti civici, mettendoci la faccia, la passione e l’impegno per essere motore del cambiamento. Nessuno deve fare l’eroe: per carità. Il famoso poeta e drammaturgo tedesco: Brect, diceva: fortunato è quel popolo che non ha bisogno di eroi. Casoria ha bisogno semplicemente di cittadini attivi. Indisponibili a dare deleghe in bianco a chicchessia. Di recente è stato a Napoli: capitale del malessere sociale di un Sud che non avanza ma arretra, il sociologo e filosofo polacco Zigmunt Baumann. Famosissimo per aver coniato la definizione di “società liquida” Ovvero una società che ha smarrito ogni certezza, se non quella del galleggiamento. Una vita “liquida”. Baumann ha incitato i cittadini napoletani a ribellarsi, perché- ha dichia-

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EDITORIALE rato- il limite è ormai superato. “Prendete il potere nelle vostre mani, reagite, scuotetevi”. Questo il senso del suo appello. Valeva per Napoli. Vale ancor di piu’ per Casoria: quarta città della Campania. Ma sicuramente non ai primi posti per le condizioni di vita e di vivibilità che offre ai suoi abitanti. Esempio: uscire di casa, passeggiando a piedi, respirando a pieni polmoni un bel condensato di scarichi di motori e motorini dell’ingovernabile ed ingovernato traffico cittadino. Sembra di essere al centro del big bang primordiale. Il grande scoppio da cui nacque l’Universo.Un vero incubo riuscito. Poi ti svegli e ti ritrovi con i neuroni violentati da ogni genere di rumore. Già: i tempi della città. Morti nel traffico. Ma come è possibile che una città di queste dimensioni non abbia ancora centraline di rilevazione della salubrità dell’aria? Ma come è possibile che una città metropolitana non abbia ancora un regolamento comunale che disciplini il caos antenne delle compagnie telefoniche che invadono i tetti dei palazzi del centro storico? L’inquinamento elettromagnetico non è meno pericoloso di quello derivante dalle ricorrenti emergenze dei rifiuti, che ormai fanno parte del panorama locale. Altra tematica cruciale a cui daremo sempre spazio è quella del lavoro. L’Ente Locale non puo’ sottrarsi al ruolo di artefice dello sviluppo e dell’occupazione. Non lo diciamo noi. Ma la Carta Costituzionale La riforma del Titolo V della Costituzione all’art. 114, capovolge l’assetto ordinamentale della

Repubblica. Non piu’ lo Stato al vertice dell’architettura istituzionale repubblicana. Ma i Comuni. Secondo quel principio della sussidiarietà che assegna compiti e ruoli piu’ pregnanti agli Enti prossimi ai cittadini. Nessuno ha piu’ l’alibi di dire che le politiche di sviluppo e dell’occupazione spettano allo Stato. Un Ente Locale virtuoso deve darsi il ruolo di primo attore per creare quelle condizioni e quelle occasioni di progresso sociale della comunità, nel cui ambito rientrano le politiche del lavoro. Questi sono solo assaggi delle questioni che tratteremo con l’aiuto del nostro team redazionale. Stare sempre sulla notizia d’attualità, mai bucare un argomento, pur con tutti i limiti di non aver un’organizzazione alle spalle, ma basandoci su mezzi propri, dedicandoci con passione e orgoglio all’ascolto del Territorio e delle sue problematiche. Lo stile di questo giornale, per chi ci conosce, non è una novità, sarà sempre improntato per cultura e formazione di chi scrive, che non rinnego anzi rivendico alla moderazione ed all’educazione. “ la verità, niente di più sovversivo” Questa la stella polare che ci guiderà in un ambiente difficile e complesso. In una città dalle mille emergenze e dalle centomila sofferenze. Sì quelle dei cittadini che scontano una qualità della vita in caduta libera da molti anni a questa parte. Pronti al confronto, ma mai allo scontro. In un contesto in cui la svendita della proprie idee e della propria dignità è diventata purtroppo la norma, siamo disponibili a confrontar-

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ci nel reciproco rispetto di ogni persona che riteniamo un universo a se stante da scoprire e valorizzare. Nutriamo profondo rispetto per le Istituzioni. Anche se le Istituzioni repubblicane, vivono un periodo di crisi e di smarrimento che scava di giorno in giorno un solco sempre piu’ profondo tra Paese legale e Paese reale. Critiche sì, fanno parte del diritto di cronaca, ma mai offese. Questo giornale avrà toni decisi ma sobri. In quest’ottica accetteremo le critiche, allorquando non preconcette e costruttive, le respingeremo, quando ci accorgeremo che sono il frutto di malevolenza e supponenza senza basi dialettiche. Benvenuti a bordo a quanti intendono interagire con il giornale. Barra e schiena diritta. Inizia la navigazione. Massima disponibilità ad imbarcare altri volenterosi che condividono il nostro progetto. Chiudo con una citazione che ritengo fondamentale soprattutto in campo giornalistico. “Chi pensa è immortale, chi non pensa muore”. (Averroè)

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POLITICA

I Casoriani ed il Sindaco che verrà. Le richieste dei cittadini alla classe politica che governera’ casoria. di Rosa e Concetta Alvino Cosa sperano i Casoriani per la loro città? Cosa chiedono i cittadini di questa terra, oramai famosa alle cronache per misfatti e scandali, al futuro Sindaco? Abbiamo provato a interrogare direttamente gli elettori e a domandare loro cosa si auspicano per il prossimo futuro. Una sorta di piccolo sondaggio insomma, che chiaramente non ha alcuna pretesa di assoluta rappresentatività, ma di certo offre uno spaccato, seppur minimo, della nostra società civile. Quella che troppo spesso, dopo aver esercitato il proprio diritto di voto, si trova impossibilitata ad interagire ed interloquire con coloro i quali dovrebbero, fino alla fine del proprio mandato, ascoltare le loro esigenze ed a rappresentare i loro bisogni, nonché le loro idee. Eccovi allora un po’ di considerazioni. P.T., commerciante, spera che il nuovo sindaco possa mettere un po’ di ordine tra queste strade troppo caotiche e piene di confusione. M.A., impiegato, spera si investi nella cultura. M.S., studente, vorrebbe che la sua città fosse più pulita, con meno smog e con più verde. G.G., disoccupato, auspica che il nuovo Sindaco non si dimentichi dei giovani e delle loro necessità. T.A., impiegata, vorrebbe che Casoria fosse una città con meno delinquenza e immondizia. A.A., libera professionista, spera che fi4

nalmente a Casoria ci siano più asili e più efficienza. Ma c’è soprattutto chi rivendica più onestà e trasparenza, chi vorrebbe una nuova classe politica dedita al bene comune e non al proprio interesse particolare e chi vorrebbe che ci fosse più cura nella manutenzione del manto stradale. Tante opinioni e tante richieste, ma tutte con un minimo comune denominatore: tutti cercano ciò che spetterebbe, in realtà, di diritto. Forse perché ormai, abituati da anni a subire soprusi e ingiustizie, ci siamo dimenticati che tutto quello che sogniamo e chiediamo fa parte della NORMALITA’. Non stiamo pretendendo la luna, stiamo rivendicando ciò che in altri luoghi viene dato per scontato. Ma questa è stata fino ad ora la nostra sorte. E se questo destino è tanto simile a quello vissuto fino ad ora dai cittadini del capoluogo Campano o da quelli dell’intera Regione, forse è venuto il momento che i

nostri politici si rimbocchino le maniche e si rendano conto che, dopo aver toccato il fondo, ora è il momento di risalire. E Casoria vuole rinascere! E noi? Noi dobbiamo imparare ad avere più senso civico e a comportarci da buoni cittadini senza barricarci dietro falsi alibi. Perché a volte una parte di responsabilità di come vanno le cose è da imputare anche a noi stessi e al nostro eccessivo lassismo. Perché lì dove ci sono diritti ci sono anche doveri. Per fortuna, o purtroppo, come andranno le cose non è dato ancora sapere …chi vivrà vedrà.

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AT T U A L I TÀ

Morti Montefibre corsa contro il tempo per dare giustizia agli operai. Il processo minacciato dalla prescrizione breve. di Federico Russo Ottantatre morti. Potrebbe essere il bilancio di un attentato, di una sciagura o di uno dei tanti scontri in atto nei paesi del Maghreb, invece è il tragico resoconto delle morti causate dalla prolungata esposizione all’amianto degli ex operai della Montefibre di Acerra. Quasi tutti originari di Casoria o comunque impegnati nell’ex opificio Rhodiatoce del viale Europa, prima della sua definitiva chiusura avvenuta nel 1976. Mesotelioma pleurico, asbestosi e tumori alla laringe ed ai polmoni, le strazianti diagnosi che hanno unito la fine di chi, tra Casoria ed Acerra, ha lavorato a diretto contatto con questo elemento altamente nocivo la cui pericolosità è stata accertata con una legge nel 1992. Quella degli operai della ex Rhodiatoce di Casoria, oggi dismessa, e della Montefibre di Acerra, ufficialmente in manutenzione ma praticamente in chiusura, è una storia lunga, iniziata molti anni fa grazie alla tenacia di Errico Striano, un giovane avvocato figlio tra l’altro di un operaio morto nel 1984, che grazie alla collaborazione di alcuni operai, ormai in pensione, ha prima raccolto le cartelle cliniche degli oltre 200 operai ammessi come parte civile e poi iniziato, nel 2001, una azione in sede civile, presso il Tribunale di Nola, per arrivare a definire un risarcimento per la prolungata esposizione. Ben presto però, presso la sede nolana della Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale per accertare eventuali responsabilità da parte di chi per anni ha assunto, in merito alla vicenda, un comportamento omertoso. I rappresentanti del gruppo industriale lombardo, infatti, hanno da prima negato i curriculum degli operai (addirittura per Casoria l’archivio è sparito completamente)

dai quali si evincerebbe il loro contatto con il materiale letale e affermato poi che l’amianto sarebbe stato smaltito dall’opificio di Acerra nel 1985 mentre secondo l’impianto accusatorio e secondo alcune testimonianze di operai esso sarebbe ancora stoccato in alcuni reparti della fabbrica, chiusi rigorosamente al pubblico, fino ai primi anni duemila. Pesanti i capi d’imputazione per cinque ex dirigenti Montefibre e due medici di fabbrica: omicidio colposo plurimo, disastro colposo e violazione delle norme sulla sicurezza. Nel marzo scorso si è conclusa la prima fase della parte dibattimentale in cui il Pm Giuseppe Cimmarota ha chiesto, dinnanzi al giudice monocratico Daniela Critelli, varie condanne per un totale di oltre 23 anni di reclusione. Ai due medici di fabbrica, finiti alla sbarra per la prima volta in Italia, viene contestata anche l’accusa di aver taciuto o sottovalutato il pericolo dell’esposizione degli operai all’amianto presente nel colosso chimico di contrada Pagliarone, nonostante fossero stati a conoscenza di un primo decesso avvenuto nel 1986. “Ci sono stati anni ed anni di sistematiche mancate cautele a favore dei lavoratori, nonostante il legislatore fin dagli inizi del secolo scorso avesse classificato l’amianto come sostanza nociva”, ha argomentato in aula il Magistrato. A rinvigorire la tesi dell’accusa sono state le relazioni redatte dai tecnici incaricati dalla Procura, che hanno stabilito, con certezza scientifica, una connessione tra i decessi e la prolungata esposizione all’amianto e ad alcuni solventi tossici presenti nello stabilimento. I direttori dell’impianto, secondo l’accusa, non avrebbero adottato quelle necessarie cautele contro l’esposizione al minerale killer e ad altre sostanze tossiche, l’amianto, definito della peggior specie dalla Procura, sarebbe stato presente in tutti i reparti sotto forma di isolante per tubazioni, funi e caldaie. Il processo, giunto alla sua fase cruciale, potrebbe però subire

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un brusco arresto perché su di lui si abbatterà la scure della “prescrizione breve”, la cui legge è in corso di approvazione in Parlamento; gli imputati, tutti incensurati, potrebbero beneficiare della decadenza del reato. Il procedimento Montefibre è stato citato anche dall’onorevole Antonio Di Pietro, tra i processi che termineranno inesorabilmente a causa della norma introdotta nell’ordinamento per salvare il Premier Berlusconi dai suoi processi. Una corsa contro il tempo che ricomincerà fin dal prossimo 2 maggio, in cui dovrebbe esserci spazio per le parti civili. “Attendiamo una sentenza che potremmo definire storica – afferma l’avvocato Pietro Striano che insieme al suo collega Diego Abate difende gli operai – l’ultimo decesso di un operaio c’è stato nel 2008 ma molti altri sono ammalati o sono affetti da bronchite cronica per questo uno stop al processo per prescrizione sarebbe una grave ingiustizia”. Proprio la prescrizione non ha permesso di allargare l’accertamento delle responsabilità in corso con questo processo alla Rhodiatoce di Casoria che era una diversa società rispetto alla Montefibre. Ad essere minacciato anche il procedimento in sede civile che mira a riconoscere agli operai il cosiddetto danno esistenziale per il quale, pur costituendo danno non di natura economica, può prevedere un risarcimento sotto forma di versamento agevolato dei contributi pensionistici o di assegno Inail.

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AT T U A L I TÀ

Unico campania, unicamente una “fregatura”: e io pago! Forti proteste dei pendolari per l’aumento deciso nella Finanziaria Regionale. di Antonella Storti Nei prossimi giorni,i pendolari che si recheranno nelle edicole per acquistare biglietti Unico Campania,oppure per ritirare l’abbonamento mensile,troveranno una bella sorpresa! Il consorzio Unico Campania,d’accordo con la Regione Campania,ha previsto il drastico aumento del costo dei biglietti,che i numerosissimi pendolari dovranno obbligatoriamente comprare per poter usufruire dei trasporti pubblici. Il rincaro aumenta in modo esponenziale,divenendo sempre maggiore a seconda della Fascia in cui è situato il comune da raggiungere. I comuni appartenenti alla fascia UnicoNapoli,quali Arzano, Casandrino, Casavatore, Casoria, Cercola, Marano

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di Napoli, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Portici, Pozzuoli, Quarto, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Volla,hanno visto il biglietto aumentare di oltre il 45% ossia si è passato da 1,10 euro a ben 1,60 euro! Lo stesso è accaduto per i comuni di Fascia due quali Acerra, Afragola o Torre Annunziata: per ogni singola corsa il prezzo è arrivato a 2,10 rispetto al costo precedente che era di 1,80 euro. Per non parlare dei comuni situati,per loro sfortuna,nella Fascia 5:il prezzo del biglietto,in questo caso è praticamente raddoppiato,per balzare a 12 euro dagli originari 6,20 euro. Martedì 12 Aprile presso la facoltà di architettura,gli studenti hanno messo in atto una simbolica occupazione del terzo piano dell’edificio,per protestare contro quello che a loro avviso è un assurdo aumento dei prezzi,minacciando addirittura di usufruire dei mezzi pubblici non pagando il biglietto. Le cose sarebbero più eque se al rincaro del prezzo corrispondesse un mi-

glioramento dell’efficienza del servizio,cosa che,purtroppo non è avvenuta. I pullman e le metropolitane sono sempre traboccanti di persone,i mezzi di trasporto sono complessivamente fatiscenti e maleodoranti,per non parlare delle numerose obliteratrici rotte o senza inchiostro,che rischiano di far incappare un pendolare disattento in una bella multa. Le linee ferroviarie di Trenitalia,continuano a non essere puntuali,accusando ritardi che vanno dai dieci ai venti minuti. “Oggi,pur di non pagare il biglietto,andrò a lavoro a piedi!” queste sono le parole di un uomo di mezza età,che con la sua valigetta ed il viso indignato procede a passo svelto per le strade di Napoli,affollate di giovani studenti,lavoratori e turisti di tutte le età che,per necessità,per comodità o semplicemente per evitare una lunga passeggiata a piedi,continuano a comprare il biglietto,apparentemente senza avere nessun disagio. Dal Consorzio Unico Campania affermano: “Il via vai di gente c’è sempre,l’aumento c’è, ma chi è costretto a prendere funicolari e metro, continua a farlo”. E’ questa la verità:la necessità è più forte di tutto e così,pur se a malincuore,ai cittadini campani non rimane altro da fare se non “darsi un pizzico sulla pancia”,ma soprattutto,darne uno,ancora più forte,al portafogli.

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AT T U A L I TÀ

La Conciliazione delle controversie in materia di telecomunicazioni. Contenzioso tra utenti e gestori dei servizi di telecomunicazioni: no problem ci pensa il CORECOM CAMPANIA. di Giusto Il CORECOM Campania, è l’organo di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. E’ organo funzionale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e organismo di consulenza della Giunta e del Consiglio regionale. In particolare, ed è cio’ che piu’ interessa i cittadini, si occupa dello svolgimento del tentativo di conciliazione nelle controversie tra ente gestore del servizio di comunicazione elettroniche e utenti, e assunzione di provvedimenti temporanei in materia di sospensione del servizio, ai sensi del Capo II della delibera n. 173/07/CONS, recante “Regolamento sulle procedure di risoluzione delle controversie tra operatori di

comunicazioni elettroniche ed utenti”. La conciliazione ha l’obiettivo di risolvere le controversie tra utenti e operatori delle telecomunicazioni, prima che queste siano presentate all’autorità giudiziaria o all’Autorità garante per le comunicazioni. Il tentativo di conciliazione è un servizio gratuito, di facile accesso e che garantisce in tempi rapidi la definizione della controversia. Tra le attività del Corecom, la conciliazione delle controversie in materia di telecomunicazioni è quella che ha il maggior contenuto di servizio nei confronti della cittadinanza. Il cittadino può avviare la procedura di conciliazione compilando un modulo (scaricabile dal sito del Corecom, al quale si accede dal Portale del Consiglio Regionale della Campania, inviandolo via fax o per posta raccomandata all’indirizzo del Corecom. Al ricevimento dell’istanza, il Corecom vaglia l’ammissibilità della domanda e comunica l’esito all’interessato. Successivamente il cittadino verrà convocato tramite lettera raccomandata (o via fax qualora sia indicato il numero) all’udienza di conciliazione, che si svolge presso gli uffici del Corecom alla presenza del conciliatore, un funzionario esperto che interviene nei rapporti conflittuali con un comportamento di imparzialità ed equidistanza, per accompagnare entrambi

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i contendenti ad una rapida e condivisa soluzione della vertenza. Il Corecom è un organismo importante nel settore delle comunicazioni che, con il conferimento delle deleghe da parte dell’Agcom, è chiamato a svolgere funzioni fondamentali per la vita dei cittadini che vanno dalla tutela dei minori rispetto alle trasmissioni televisive alla conciliazione delle controversie tra i cittadini e le grandi società operanti nel settore delle comunicazioni costituendo un importante strumento deflattivo del contenzioso In occasione dell’insediamento del Comitato, eletto dal Consiglio regionale il 13 gennaio scorso, il neo Presidente dell’Organismo: Lino Zaccaria, notissimo giornalista napoletano,ha dichiarato: “Il Corecom è un organismo importante nel settore delle comunicazioni che, con il conferimento delle deleghe da parte dell’Agcom, è chiamato a svolgere funzioni fondamentali per la vita dei cittadini. Occorre recuperare il tempo perso per il fatto che il Corecom, seppur costituito nel 2002, ha iniziato a lavorare solo nel 2009, e mettersi al passo delle fondamentali deleghe conferite dall’AgCom. Per questo – ha proseguito – occorre impegnare tutte le energie professionali a disposizione per poter espletare al meglio le funzioni proprie e le funzioni delegate dell’organo”. oggi, infatti, il Corecom è chiamato a importanti funzioni che hanno un impatto immediato sulla vita dei cittadini, come quello relativo alla tutela dei minori nel rapporto con la televisione e quello della conciliazione delle controversie tra i cittadini e le grandi società operanti nel settore delle comunicazioni. In piena sintonia con l’istituzione regionale, metterò in campo impegno e passione per imprimere rinnovamento e dare nuovo slancio al Corecom e alle sue competenze”.

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PA N O R A M A CA S O R I A N O

LE(G)ALI AL SUD gli da una platea felicemente gremita giustizia tre dei quattro rapinatori. Ora

Inaugurato all’ISIS Andrea Torrente il progetto “Le(g)ali al Sud “con la lezione di Don Luigi Merola. Don Luigi Merola è stato docente d’eccezione presso l’ISIS Torrente di Casoria dove ha tenuto , in un’aula magna gremita, una lezione per spiegare che cos’è la camorra, quali sono i meccanismi che ne stanno alla base, le conseguenze gravissime che le sue attività producono sulla società, sul mondo del lavoro e dell’economia, illustrando il valore di concetti di cruciale importanza quali la legalità e il rispetto

di giovani studenti, attenti e partecipi. L’ Incontro rientrava nel progetto Le(g) ali al Sud realizzato dall’ISIS Torrente, nell’ambito della programmazione dei Fondi Strutturali Europei 20072013. Il progetto,dal titolo “Il TG dei diritti dei ragazzi”, che durerà fino a giugno con corsi e incontri, intende promuovere la cultura e la pratica della legalità. Il percorso è organizzato dalla scuola in collaborazione con enti e associazioni del territorio il cui scopo è quello di contrastare il disagio e promuovere opportunità di sviluppo e crescita sana per i giovani. All’incontro Hanno partecipato anche le scuole gemellate nel progetto :”I.C. Palizzi di Casoria“ e la “Benedetto Croce di Casavatore”.

ROCAMBOLESCA RAPINA AD UNA NOTA GIOIELLERIA CASORIANA.

Don Luigi Merola

delle leggi. Il parroco, che da sempre si batte contro la criminalità organizzata e per questo vive sotto protezione, ha incontrato i ragazzi, gli insegnanti e i genitori di Casoria alle 16 rispondendo ad una fitta serie di domande rivolte-

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Due coppie di rapinatori pare provenienti da Secondigliano, armi in pugno hanno razziato gioielli ad altri valori. Scalpore ha suscitato in città la dinamica dell’azione criminosa che ha coinvolto due giovanissime donne a testimonianza del ruolo primario assunto dall’universo femminile nella geografia criminale locale. Grazie all’intervento di una guardia giurata che ha allertato le forze dell’Ordine, i malviventi sono scappati. Le indagini subito scattate da parte del Comando carabinieri di casoria, hanno in breve tempo assicurato alla

il compito dei Carabinieri è quello di recuperare la refurtiva. Eduart Levi 42enne albanese, pregiudicato per ricettazione, è stato arrestato dai Carabinieri di Casoria per furto aggravato perpetrato all’interno di un’abitazione nel comune di San Nazzaro. L’intervento dei militari, tramite il 112, è stato richiesto prontamente dal proprietario di casa, accortosi che qualcuno era entrato nella propria abitazione, praticando un foro in una finestra ubicata al piano terra e asportando circa 100 euro in contanti e alcuni monili in oro, oltre alla sua autovettura Fiat Brava, parcheggiata nel cortile. La centrale operativa dei Carabinieri di Benevento, ha immediatamente diramato alle altre centrali le ricerche dell’autovettura, allertando così tutte le pattuglie presenti sul territorio a livello regionale. Grazie al costante contatto tra le centrali operative di Benevento e Casoria e alla stretta collaborazione tra le pattuglie presenti sul territorio, l’autovettura in questione è stata intercettata e bloccata nell’ hinterland napoletano, con a bordo l’albanese che, dopo aver tentato di darsi alla fuga, è stato raggiunto e dichiarato in arresto. Parte della refurtiva e l’autovettura sono state restituite al legittimo proprietario. Scippi, rapine e reati contro il patrimonio sono in costante aumento nella nostra città, nonostante l’impegno delle forze dell’Ordine. a cura della Redazione

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PA N O R A M A CA M PA N O Il Consiglio Regionale rappresenta il popolo della Regione. Il Consiglio Regionale esercita i poteri legislativi e regolamentari attribuiti o delegati alla Regione; determina l’indirizzo politico ed amministrativo della Regione: adempie alle altre funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione, dallo Statuto, dalle leggi e dai regolamenti (art.19 titolo IV dello Statuto Regionale).

VIA IL SEGRETO DI STATO SUI DOCUMENTI DEL MEZZOGIORNO

Nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, il Consiglio regionale della Campania, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per far rimuovere il segreto di Stato dai 150 mila documenti relativi al Mezzogiorno negli anni compresi tra il 1860 ed il 1870. L’iniziativa è stata promossa dalla consigliera Anita Sala dell’Italia dei Valori. La Giunta regionale si è impegnata a fare da tramite presso Il Governo nazionale ed il Parlamento per il buon esito dell’iniziativa bipartisan del parlamentino regionale. E’ opportuno che si chiarisca finalmente in maniera chiara, cosa sia successo in quegli anni su cui esistono ricostruzioni differenti, per una rilettura piu’ puntuale del processo di unificazione nazionale che in particolare ha interessato il Meridione.

Questo in sintesi lo scopo dell’ordine del giorno votato dall’intera assemblea legislativa della Campania.

NOMINE REGIONALI: ALLE DONNE IL 40% DEI POSTI.

Legge bipartisan in Consiglio per una rigida applicazione del principio della parità di genere. Dopo lo Statuto Regionale e la legge elettorale all’avanguardia in Italia per quanto riguarda le pari opportunità per le donne, il Consiglio regionale persegue anche l’indirizzo politico di assicurare la parità di genere in materia di nomine, assicurando che almeno il 40% dei posti disponibili in importanti organismi regionali siano ricoperti da donne. E’ utile ricordare che grazie ad una legge regionale in materia elettorale, passata anche al vaglio del sindacato della Corte Costituzionale, ben 15 donne sono state elette in Consiglio alle ultime elezioni per il rinnovo del parlamentino campano. Ma all’assemblea regionale piu’ rosa d’Italia non basta. Infatti una legge bipartisan presentata dalle donne del Consiglio e dal capogruppo del partito democratico Giuseppe Russo: prima firmataria la consigliera del partito di Bersani, Rosetta D’Amelio, introduce modifiche all’attuale legge regionale in materia di nomine, la n. 17 del 1996. Detta proposta che dopo il passaggio nella competente Commissione consiliare, giungerà presto in aula, mira a far arrivare piu’ donne negli organismi di

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gestione di importanti enti regionali. In sintesi la nuova normativa regionale prevederà che nell’anno solare di riferimento le strutture tecniche del Consiglio, dovranno verificare che le nomine effettuale dalla Giunta e dall’assemblea regionale rispettino la percentuale del 40% di presenza per ogni genere. I risultati degli accertamenti effettuati saranno comunicati semestralmente al fine della verifica agli organi che hanno provveduto alle nomine. Nel caso di una verifica negativa rispetto alla percentuale prevista, gli organi che hanno effettuato la nomina saranno tenuti nell’anno solare successivo a nominare un maggior numero di persone del genere sottorappresentato in modo da rispettare la parità. La legge è a costo zero, e non prevede copertura finanziaria. a cura di Giuseppe Storti

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CASORIANI D.O.C.

Parola d’ordine: regalare entusiasmi! Intervista al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli Luigi Vinci. di Francesco Scalamogna È con l’intervista all’Ing. Luigi Vinci che si inaugura la rubrica “Casoriani D.O.C.”, un’idea volta a evidenziare le eccellenze della nostra città nei vari settori della società; dietro ai cumuli di spazzatura, oltre alle voragini delle strade c’è una Casoria che “brilla” e che lotta per venir fuori. L’Ing. Vinci ci ha accolti calorosamente nel suo studio all’Ordine degli Ingegneri di Napoli e Provincia cui è Presidente. L’Ing. Vinci, appartiene ad una famiglia storica di Casoria. Notissimo in città, è stimato da tutti, ed ha a cuore le sorti della sua città d’origine. C’è da dire che nella fase di scelta dei candidati a sindaco della città per le ormai prossime elezioni amministrative è stato corteggiato in maniera ossessiva da molti schieramenti politici. Un nome di grande prestigio, quindi ma L’Ingegnere ha preferito restare nel suo ruolo tecnico professionale, pur seguendo da casoriano D.O.C. le vicende della sua Casoria.Con grande cortesia e semplicità l’Ingegnere ci ha consentito di porgergli alcune domande. Lei è un casoriano di successo, cosa consiglia ai giovani di Casoria per realizzarsi nella vita professionale? - Il mio suggerimento è quello di portare avanti serenamente i propri studi; in particolare per gli studenti di Ingegneria, il mio consiglio è di conseguire l’esame di abilitazione per l’iscrizione all’albo. Proprio a tal fine, offriamo ai ragazzi la possibilità di seguire dei corsi di preparazione per affrontare al meglio tale esame. Inoltre

organizziamo degli stage nelle aziende per dare concreta possibilità a giovani laureati di inserirsi nel mondo del lavoro. Lei è stato uno dei professionisti della città maggiormente corteggiati dai partiti locali per la candidatura a Sindaco di Casoria. Quali consigli darebbe al futuro Sindaco per risolvere gli annosi problemi della città? - Per prima cosa, deve ripartire a funzionare la “macchina” comunale. Casoria necessita di persone eticamente corrette, competenti e pronte a governare sacrificandosi per gli altri. Bisogna saper regalare entusiasmi ai cittadini per risollevare le sorti della città. È necessaria un’opera di svecchiamento della macchina comunale; è opportuno stabilire una sinergia tra le forze che governano e gli elettori che miri a migliorare la qualità della vita e lo standard dei servizi che la città può offrire ai suoi abitanti. Il sottosuolo casoriano è di frequente soggetto a crolli che mettono a rischio la stabilità in particolare del centro storico. Quali gli accorgimenti tecnici per evitare altri crolli? - La causa principale dell’elevato numero di crolli a cui è soggetta la città di Casoria è da imputare alla mancanza di manutenzione. A mio avviso, la sostituzione edilizia deve seguire delle precise regole al fine di migliorare anche la viabilità. A tal proposito, voglio citare il “Fascicolo del Fabbricato”. Detto fascicolo è redatto, aggiornato con cadenza non superiore a dieci anni e tenuto a cura del proprietario o dell’amministratore del condominio. Sul fascicolo sono annotate le informazioni relative all’edificio - di tipo identificativo, progettuale, strutturale, impiantistico con l’obiettivo di pervenire ad un idoneo quadro conoscitivo a partire, ove possibile, dalle fasi di costruzione dello stesso e su cui registrare le modifiche apportate rispetto alla configurazione originaria, con particolare riferimento alle componenti statiche, funzionali ed impiantistiche. La

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produzione del fascicolo del fabbricato, debitamente aggiornato, è presupposto del rilascio di autorizzazioni o certificazioni di competenza comunale relative all’intero fabbricato od a singole parti dello stesso. La scuola d’Ingegneria napoletana è tra le migliori d’Europa, ma spesso i più bravi ingegneri napoletani sono costretti a cercare lavoro fuori dall’Italia. C’è futuro per i giovani ingegneri locali nell’ambito del mercato del lavoro campano? - La situazione attuale è nera e drammatica. Stiamo assistendo ad una vera e propria “fuga dei cervelli”. I nostri giovani sono attirati dalle aziende del nord Italia le quali ricercano forze giovani e freschi laureati non ponendo nei loro bandi il requisito di esperienze lavorative pregresse. Stiamo combattendo per far sì che le aziende campane pubblichino anche loro bandi di selezione per giovani neo-laureati alla prima esperienza lavorativa. Le aree dismesse di Casoria potrebbero costituire un volano per lo sviluppo e l’occupazione dei giovani laureati casoriani, cosa suggerirebbe alla politica per un uso oculato di dette aree? - Bisogna creare un’attrattiva per gli imprenditori. Il comune deve garantire una sostenibilità economica agli imprenditori affinché essi possano erogare dei servizi fruibili dai cittadini. Bisogna snellire e semplificare le procedure burocratiche, a volte occorrono mesi per avere un permesso di costruzione e ciò ritarda e scoraggia lo sviluppo di dette aree. Per concludere, è mai stato attirato da sirene che lo avrebbero portato via da Napoli? - Recentemente, sono stato accostato ai partiti locali di Casoria come candidato Sindaco ed alla Presidenza Nazionale dell’Ordine degli Ingegneri. Tutte posizioni sicuramente di prestigio ma che mi avrebbero portato lontano dalla realtà napoletana. Mi sento molto vicino ai nostri giovani ed andare via da Napoli significherebbe per me tradirli. 11


CASA CASORIA

Un osservatorio immobiliare per la Citta’ di Casoria La proposta del Gruppo Napolincasa alla nuova amministrazione comunale. di Carlo De Vita Gli Enti locali non sempre riescono a conoscere le informazioni utili relative al territorio di competenza. In particolare quelle inerenti un’oculata gestione urbanistica che sia tale cioè da consentire agli assessori ed al Sindaco di poter mettere in campo idonee azioni di governo del territorio stesso. Ciò dipende in massima parte dal caotico sviluppo urbanistico delle nostre città, e la nostra Casoria rappresenta un esempio illuminante in tal senso. I provvedimenti di condono edilizio in-

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tervenuti negli ultimi anni ancora non hanno trovato una compiuta definizione a livello comunale. E spesso accade che dati importanti per un censimento della situazione siano imprecisi o addirittura manchino. A questo proposito, il Gruppo Napolincasa propone in collaborazione con le Società di Servizio sul territorio, con l’indispensabile patrocinio del Comune di Casoria, e dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, la creazione di un “OSSERVATORIO IMMOBILIARE”. Un esperimento che se segnato dal successo, possa essere allargato a tutti i Comuni a Nord di Napoli. Insomma la creazione di una banca dati da aggiornare continuamente che possa fornire un quadro d’insieme della situazione urbanistica del territorio. Ciò consentirebbe anche una verifica sul campo del rispetto delle norme in materia di prevenzione dei rischi sia dal punto di vista idrogeologico, che da quello delle calamità naturali. L’iniziativa che per il momento lanciamo come “idea forza” da svilup-

pare successivamente in maniera più dettagliata, potrebbe essere condotta con i seguenti criteri: Censimento di tutti i condomini e di tutti i fabbricati mancanti di Condominio; Censimento di tutti gli amministratori di Condominio e relative notizie del fabbricato esistente; Censimento delle Licenze o delle pratiche di Condono esistenti sui relativi fabbricati; Censimento in merito all’agibilità e all’abitabilità del fabbricato. L’intero patrimonio di notizie raccolte verrebbe catalogato in una banca dati informatica e potrebbe essere oggetto di pubblicazioni periodiche a disposizione dell’Ente Locale per l’insieme delle politiche urbanistiche e di governo del territorio. Questa “l’idea”, che il Gruppo Napolincasa svilupperà a breve in una proposta organica alla nascente amministrazione comunale.

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SPORT

Quando lo sport diventa un lusso L’assenza di impianti sportivi penalizza i cittadini di Casoria. di Giusto Centomila abitanti zero impianti sportivi pubblici. Altro record negativo di Casoria è proprio quello di non avere impianti sportivi ad accesso gratuito per i cittadini. Se vuoi praticare una disciplina sportiva devi pagare. Costi diretti ed indiretti. Ne sanno qualcosa i tanti appassionati di podistica. Correre in un parco pubblico nelle altre città è un fatto normale. Qui no! C’è solo la strada. E di questi tempi si sa con l’immondizia tra i piedi sarebbe una corsa ad ostacoli. Ed allora i tanti appassionati salgono in macchina e vanno al Parco Taglia a Cardito, dove amministratori piu’ lungimiranti, hanno pensato al benessere fisico dei propri cittadini. Certo c’è il PalaCasoria. Impianto costato all’erario ben 34 miliardi delle vecchie lire. Ma da anni la struttura è stata privatizzata ad iniziare dalle amministrazioni di centro sinistra e per finire a quella di centro destra. Quindi: paghi se vuoi fare pratica sportiva. Il glorioso stadio comunale: il San Mauro chiuso da anni. Muore lentamente nell’incuria e nella negligenza di quanti ad ogni campagna elettorale hanno promesso di riaprirlo alla città. Eppure in una città priva di strutture sportive sono nati atleti dal calibro di Mauro Sarmiento e Vincenzo Picardi, campioni olimpici alle ultime olimpiadi di Pechino. Insomma, la speranza puo’ nascere tanto più forte laddove il disagio è maggiore, per cui parafrasando tranquillamente il ritornello di una nota canzone di Fabrizio De Andrè: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascon fiori» Recenti notizie ci dicono che la squadra di calcio della città di Nocera Inferiore ha conseguito il passaggio nella serie cadetta. Un tuffo al cuore. Ricordando i fasti del Casoria calcio del Presidente Bruno Tintori, che portò l’undici viola fino alla serie C2. Il San Francesco, stadio di Nocera è stato inaugurato nel 1973, attualmente è omologato

per 7.700 posti. Nel corso degli anni è stato interessato da vari lavori di riadeguamento e ristrutturazione. Perché qui da noi ogni cosa diventa problematica e difficile? Lavori eterni che non si concludono mai, privando la città dell’unico impianto pubblico esistente. Aderiamo convinti alla proposta del collega Pasquale Tignola. Se non si riesce a restituire lo stadio di San Mauro alla città lo si trasformi in parco pubblico.Una seria politica dello sport pubblico è cio’ che manca ad ogni amministrazione comunale. Nei programmi elettorali che impazzano in città in vista delle prossime amministrative non leggiamo nulla di nuovo..La solita pista ciclabile che dovrebbe(il condizionale è d’obbligo) unire Casoria ad Arpino attraverso

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l’Ovulo commerciale. La solita promessa di riapertura dello stadio. Ormai è una ferita viva nel cuore dei cittadini. Nessuno parla e scrive ad esempio della possibilità di aprire ai cittadini il piazzale antistante il Palacasoria. Liberato dalle auto nei giorni festivi e prefestivi potrebbe trasformarsi in un enorme parco pubblico. Basterebbero un po’ di giochi gonfiabili, un po’ di cesti per il basket e reti per la pallavolo. Ed ecco uno spazio enorme con zero costi per le casse comunali da offrire ai ragazzi della città, che sciamano invece senza meta per le strade cittadine sorbendosi i veleni dell’inquinamenLo stato di abbandono dello to da traffico. Stadio S. Mauro Ovviamente il Comune dovrebbe fornire adeguata sorveglianza alla struttura. Basterebbe al riguardo interessare le associazioni di protezioni civile presenti ed operanti sul Territorio. Insomma bastano le idee e la buona volontà. Ovvero cio’ che manca, quasi sempre ai pubblici amministratori.

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RUBRICA MEDICA

“Progetto educativo sulla promozione di uno stile di vita sano nelle scuole“ Il progetto è partito dal mese di gennaio di quest’anno, nell’Istituto ISIS A.Torrente di Via Duca D’Aosta diretto dal Dirigente Scolastico Prof. Giovanni De Rosa.

A cura della Dott.ssa Silvana Di Martino Il “Progetto Educativo sulla Promozione di uno Stile di Vita Sano” nasce dall’esigenza di attivare delle strategie preventive atte a contrastare il continuo aumento delle problematiche collegate all’alimentazione (sovrappeso, obesità, disturbi alimentari) nella nostra popolazione, e rivolge la sua attenzione nello specifico ai giovani tra i 13 ed i 18 anni. La decisione di dedicarci ed intervenire sui giovani pre-adolescenti ed adolescenti deriva dall’evidenza che questa fascia d’età risulta la più esposta ai condizionamenti di una società basata sui consumi e sull’immagine. Ci troviamo di fronte ad una situazione in cui i giovani sono sovraesposti a modelli mediatici che, da un lato condizionano nella scelta dei prodotti alimentari, dall’altro

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esaltano un ideale di bellezza incentrato sulla magrezza che troppo spesso si allontana da un ideale di salute. Tutti questi condizionamenti trovano un terreno fertile sui giovanissimi che vivono già una fase critica, quella dello sviluppo adolescenziale, in cui sono chiamati a fare i conti con i cambiamenti evidenti del loro corpo, spesso difficili da accettare e di per sé fonte di disagio. Avvicinarsi i giovanissimi, dare loro la possibilità di riflettere sulle tematiche correlate all’alimentazione,fornire loro valide indicazioni su una corretta alimentazione ed trasmettere competenze in merito al corpo umano e ai cibi rappresenta la strategia attraverso la quale i giovani possano imparare a scegliere, unamodalità per proporre un effettivo cambiamento in tema di promozione della salute e del benessere. Scopo: • Educare ad una sana e corretta alimentazione quale base per una vita in buona salute. • Sviluppare una conoscenza più approfondita degli alimenti e dei principi nutritivi, della loro corretta utilizzazione. • Promuovere la conoscenza del funzionamento del proprio corpo e una presa di coscienza delle proprie abitudini alimentari e della possibilità di modificarle • Incoraggiare all’attività fisica. • Favorire la partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti ai temi trattati attraverso la creazione di un clima acco-

gliente, derivante dall’atteggiamento empatico e non giudicante adottato dai professionisti. • Rilevare le situazioni a rischio ponendo particolare attenzione agli atteggiamenti del gruppo classe, valutare le modalità per il contatto diretto con i professionisti (dietista o, anche psicologo) ed, eventualmente, per un invio alle strutture competenti del territorio. In ogni Istituto coinvolto l’obiettivo è: 1. la realizzazione di un incontro di presentazione del Progetto agli alunni, ai docenti ed ai genitori della scuola. Questo incontro sarà concordato con la Dirigenza Scolastica ed in base alle specifiche esigenze delle singole realtà scolastiche. Possono essere valutate , qualora la Dirigenza ne valuti la necessità, anche altre modalità di presentazione del progetto. 2. L’attivazione di uno Sportello Informativo condotto da un dietista una volta a settimana per un’ora. 3. La realizzazione di un intervento mese condotto da uno psicologo ed un dietista. 4. Fase ricreativa: Realizzazione di un ciclo di lezioni realizzate dallo sport trainer. Promozione di corsi aggiuntivi di sport non praticati all’interno della scuola (es atletica, basket ecc.) Supportare le scuole nelle attività di preparazione ai “Giochi della Gioventù” (per le scuole che vi partecipano),promovendo di corretti stili alimentari e sani stili di vita.

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RUBRICA LEGALE

All’ Ipoteca Legale non si può sfuggire A cura dell’Avv. P. Francesca Del Prete Ho quattro figli ai quali ho donato tutta la mia proprietà, dopo averla equamente divisa. Mi sono riservato tuttavia l’usufrutto vita natural durante. Il mio figlio minore, però, ha avuto a che fare, suo malgrado, con la giustizia e dopo parecchie cause, il Tribunale gli ha messo un’ipoteca di 170.000 Euro. Vorrei sapere se mio figlio può rinunciare alla mia donazione, in modo che la sua proprietà ritorni a me ed io possa donarla ai suoi figli. Gentile Lettore, l’ipoteca prevista dagli articoli 2808 e seguenti del Codice Civile è una garanzia reale che vincola il bene al soddisfacimento del credito e che attribuisce al creditore il diritto di espropriare i beni oggetto di ipoteca. L’ipoteca alla quale Lei fa riferimento è l’ipoteca legale, di cui all’articolo 2817, III

comma, del Codice Civile, per le ipotesi previste dagli articoli 189, 190 e 191 del Codice Penale. Il nuovo Codice ha sostituito all’ipoteca legale il sequestro conservativo sui beni del condannato. L’ipoteca legale iscritta sui beni di Suo figlio potrebbe essere allora stata costituita in virtù di una sentenza penale di condanna, divenuta definitiva e tale iscrizione, ai sensi dell’articolo 2847 del Codice Civile, conserverà il suo effetto per i venti anni successivi, prorogabili di altri venti in caso di rinnovazione della iscrizione. Poiché l’ipoteca ha ad oggetto beni specificamente indicati, se tali beni sono quelli da Lei donati a Suo figlio, è da escludersi che una rinunzia alla donazione possa sottrarre i beni alla garanzia del credito. Perché si possa quindi ottenere la cessazione dell’ipoteca dovrà verificarsi una delle cause d’estinzione espressamente previ-

ste dall’articolo 2878 del Codice Civile e tra queste l’estinzione delle obbligazioni, la cancellazione della iscrizione o la mancata rinnovazione dell’iscrizione prima del termine di venti anni. Di tale parere sono anche i più recenti orientamenti giurisprudenziali secondo cui l’adempimento del debitore costituisce un comportamento dovuto per la sua idoneità obiettiva a soddisfare l’interesse del creditore, prescindendo dall’elemento intenzionale dal quale tale atto sia eventualmente accompagnato, atteso che sia l’estinzione dell’obbligo che la realizzazione del diritto del creditore non sono disposti dalla Legge in considerazione di una conforme volontà del solvens e che, proprio per questo, tale elemento, anche quando sia rilevabile in concreto, non assume alcun rilievo ai fini della qualificazione dell’atto in questione.

AVVISO

La collaborazione è aperta a tutti ed è a titolo gratuito. L’editore non è obbligato alla pubblicazione degli articoli pervenuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle norme di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano identificabili, tramite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

COMUNICATO PREVENTIVO

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 15 E 16 MAGGIO

Ai sensi della legge n.28 del 22 febbraio 2000 contenente le “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” e della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 33/08CSP recante “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni amministrative del 15 e del 16 MAGGIO, nel periodo compreso tra la data di indizione dei comizi elettorali e il termine ultimo fissato per la presentazione delle candidature” SI COMUNICA Che per le campagne elettorali relative alle elezioni amministrative fissate per il 15 e 16 maggio,IL GIORNALE DI CASORIA, mette a disposizione gli spazi pubblicitari su questa testata per la diffusione di messaggi politici elettorali nelle forme consentite dall’art. 7 della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 e successive modifiche e della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 33/087CSP. L’accesso agli spazi su “IL GIORNALE DI CASORIA” è consentito a tutti i candidati ed ai partiti politici che ne facciano richiesta, nel pieno rispetto del principio della parità di trattamento. Le condizioni temporali di prenotazione e le tariffe sono quelle previste nel documento analitico depositato presso la redazione di “IL GIORNALE DI CASORIA” , Via S. Di Giacomo n. 6/8- 80026 Casoria(NA).

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Anno 1 - Numero 1 Domenica 1 maggio 2011 ilgiornaledicasoria@libero.it Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Direttore responsabile: Giuseppe Storti Hanno collaborato a questo numero: Rosa e Concetta Alvino Federico Russo Antonella Storti Giusto Francesco Scalamogna Silvana De Martino Francesca Del Prete Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro 1 - Casoria (NA) www.grafisprint.com

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