LALTROLATO

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Settimanale Indipendente - Anno II numero 12 - sabato 18 dicembre 2010

POVERA ITALIA oggi si beve Sabato 18 dicembre 2010

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EDITORIALE

UN PAESE VITTIMA DELLA LEGGE di Paolo Borzillo

Tre voti in più, 314 a 311, due in meno della maggioranza assoluta (316) ma Silvio Berlusconi, ancora e sempre lui, resta in sella al governo dell’Italia. Una vittoria di Pirro, una resa dei conti rimandata ma resta il fatto che il Cavaliere ha vinto la sua sfida personale con Gianfranco Fini, al quale va quantomeno il merito di averlo sfidato a viso aperto e forse, la vicenda è ancora tutta da scrivere, di aver iniziato a decretarne la fine, almeno della leadership politica. Ora; si potrebbe parlare degli Scilipoti, dei Razzi, dei Calearo e della loro faccia tosta con cui hanno annunciato di cambiar casacca a pochi giorni dal voto, con tutte le implicazioni legate alla ventilata corruzione dei due ex Idv; dell’astensione sorprendente dell’ex fedelissimo finiano Silvano Moffa nonostante il suo giuramento riguardo la sfiducia; oppure del clamoroso tradimento delle due donne, risultate poi determinanti, Maria Grazia Siliquini e Catia Polidori, quest’ultima insultata in aula da un furioso Luca Barbareschi che poi ha rivelato come la stessa deputata Fli sia stata minacciata da uomini di Berlusconi di far chiudere le aziende di suo cugino, Francesco Polidori, proprietario del Cepu e quindi interessato dai benefici alle università private previsti dalla “riforma Gelmini”. Si potrebbe parlare dei ringraziamenti personali che Berlusconi ha riservato a queste due ultime onorevoli in una saletta riservata della Camera dei Deputati; degli ammiccamenti con Moffa in Transatlantico ma invece, in questo nostro ragionamento, vogliamo provare a cercare la radice di questo tanto riprovevole comportamento. Perché Berlusconi riesce ad avere tanto appeal sui parlamentari? Possibile che sia realmente soltanto una questione di soldi, capace di far cambiare idea a sei deputati? Perché queste persone decidono di tenere ancora in piedi un governo guidato da un uomo dalle qualità morali compromesse che peraltro sta portando l’Italia nelle peggiori condizioni di economia reale del dopoguerra? Quale la risposta a questi interrogativi, dunque, quale la motivazione delle nuove trasmigrazioni che si stanno preparando? Semplice, non è possibile pretendere uno scatto d’orgoglio da un Parlamento di nominati piuttosto che di eletti. L’attuale legge elettorale, la 270 del 2005, attribuita

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formalmente al leghista Roberto Calderoni ma ispirata proprio da Silvio Berlusconi, cancellando le preferenze e dando all’elettore (dunque a quel popolo a cui appartiene la sovranità italiana, secondo l’articolo 1 della Costituzione della Repubblica) solo la possibilità di eleggere una lista di candidati predeterminata dal capo del partito, ha di fatto cancellato l’indipendenza morale, politica che la stessa Carta costituzionale attribuisce a deputati e senatori. Tradotta nella logica padronale imposta al Pdl da Berlusconi, questa situazione si traduce nell’indissolubile dipendenza dei parlamentari al capo, al “papi”, ai suoi soldi. Se fossimo in un paese normale, in cui fosse ancora viva la prerogativa democratica, quella ispirata dai “resistenti” e dai Partigiani, verrebbe da dire “stamm nguaiat” ed invece no; la legge

FOTORAGIONAMENTO Il pomeriggio di guerriglia seguito a Roma alla fiducia al Governo Berlusconi ha innescato molte polemiche su possibili strumentalizzazioni. Sulla stampa internazionale abbiamo scovato questa foto che evidenzia come manifestanti e forze dell’ordine abbiano le stesse scarpe. Strano no? Cosa significa e perché sulla stampa italiana questa foto non è stata pubblicata? Forse la risposta sta nei servizi che tutti i tg di Rai e Medisaet hanno fatto, ben prima del voto, sui disordini che sarebbero certamente accaduti a Roma il 14 dicembre? I violenti vanno condannati ma le rivendicazioni dei giovani non vanno represse premeditatamente.

elettorale resiste e non è stata scalfita neppure dai tentativi di referendum abrogativi, ben due, ignorati colpevolmente anche da quei partiti della sinistra che gli avevano votato contro in Parlamento. Segno che anche al Pd faceva comodo nominare amici e parenti senza nessun problema. Erano i tempi delle cazzate di Veltroni che come dice l’impareggiabile comico Maurizio Crozza “son così grandi che non scadono mai”. Peraltro, visto che la legge così com’è attribuisce il premio di maggioranza solo alla Camera e non al Senato, anche in caso di elezioni Berlusconi si troverebbe sotto in uno dei due rami del Parlamento. Infatti, secondo i sondaggi, la Lega è avanti a tutti e quindi la coalizione con il Pdl vincerebbe le elezioni alla Camera ma le perderebbe al Senato con il risultato di nuova ingovernabilità. Una situazione drammatica in un Paese reso debole dal punto di vista economico e finanziario dal debito pubblico, arrivato la massimo storico, secondo i dati Eurostat, proprio in questi due anni di Governo Berlusconi, mentre lui dice il contrario. Ecco dove monta la rabbia della gente, la distanza siderale che la figura di questo Premier pasticcione e della ignobile pletora di deputati che gli ha votato la fiducia ha imposto tra paese reale e paese politico. I fatti rendono evidente che anche la cosiddetta Seconda Repubblica è morente, serve un forte rinnovamento in tutti gli schieramenti politici. In questo è positiva la creazione del Terzo Polo, una formazione di moderati che se riuscirà ad interpretare adeguatamente lo spirito riformista che chiede la gente sarà la vera novità politica di questo tempo di fine berlusconismo. A sinistra infatti si continua a latitare, l’unico leader credibile rimane a pieno merito Nichi Vendola che ha come lacuna più grande, paradossalmente, è la diffidenza del Pd, il più grande partito della sinistra, che dovrebbe essere invece il suo principale alleato. La prima esigenza però resta la riforma delle legge elettorale con l’introduzione della preferenza, dei collegi che calino nuovamente i candidati sui territori. La politica è malata, lo sappiamo tutti, ma almeno una legge elettorale che preservi le prerogative democratiche avrà l’effetto di un antibiotico ad ampio spettro. Settimanale Indipendente - Anno II numero 12


Sabato 18 dicembre 2010

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Quartiere Stella

A BRILLARE SOLO LA CHIESA TRA INFRASTRUTTURE ASSENTI E CRIMINALITA’ di Rosaria Russo

In un tessuto sociale gravemente compromesso bisogna dimenticare dell’inefficienza di autobus VIAGGIO ATTRAVERSO da emergenze sanitarie, ambientali e criminali di linea che dovrebbero collegare questa I LUOGHI DI CASORIA: di ogni categoria e specie, si distinguono realtà periferia con il centro cittadino tramite la S.S. residenziali particolarmente segnate da queste Sannitica che confina con tutto il quartiere. pericolose problematiche. Una di queste realtà È in fase di ultimazione un sottopasso che Inizia questa settimana una serie dovrà collegare questa zona periferica da Via è sicuramente il Quartiere Stella. Quest’ultimo si estende nella zona nord-est di articoli per raccontare le storie Concordia a Via Pietro Nenni; affinché si possa della città di Casoria, su un’area che arriva fino cosi disciplinare il traffico sulla Sannitica. Resta dei singoli quartieri della città, invece una chimera l’ultimazione del ponte ai confini limitrofi Frattamaggiore e Cardito. La zona infatti è molto ampia e gli abitanti dalle periferie al centro passando sull’Asse Mediano, confuso tra le erbacce al raggiungono circa 6000 unità. del quartiere con Frattamaggiore, la cui per i luoghi storici, gli appunti di confine L’abusivismo edilizio è la causa principale di realizzazione resta ferma per le inadempienze tale degrado e inadempienza. Infatti percorrendo viaggio della nostra inviata per far delle amministrazioni competenti. le vie di questo quartiere appare subito chiara ultimo ma non in ordine di importanza è conoscere i problemi ma anche la Inl’emergenza la scarsa presenza delle Istituzioni. Numerosi criminalità: spesso la gente è stata sono stati gli interventi per il recupero di una speranza delle realtà positive. vittima di furti e rapine soprattutto nei fine dimensione dignitosa del quartiere residenziale, settimana e nelle ore notturne. Difficile, infatti, ma attualmente le problematiche risultano per le forze dell’ordine raggiungere un quartiere ancora irrisolte. lontano dai comandi di Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani e le cui vie Ad esempio solo recentemente è stata attuata l’illuminazione, ma solo d’accesso sono spesso intasate da rifiuti e dal traffico della Statale in alcune zone, numerose quindi sono le strade non ancora illuminate Sannitica. e non asfaltate. Gli unici luoghi di aggregazione che si propongono di rappresentare Ma questi sono solo alcuni dei motivi per cui non è facile vivere gli abitanti del quartiere sono la chiesa Santa Maria Della Stella e il II in quest’area. Un altro grosso problema è l’insufficienza di servizi Circolo Didattico Giuseppe Moscati. commerciali, per tanto gli abitanti sono Entrambe le Istituzione sono impegnate costretti a spostarsi e purtroppo non tutti in prima fila a creare opportunità e motivi sono automuniti. Precedentemente era di interesse sociale. Recentemente è nata stata messa a disposizione una navetta che un’associazione, denominata “Comitato aveva reso, per un breve periodo, più facile del quartiere Stella” che ha come obiettivo lo spostamento all’ interno della zona, ma la riqualificazione del territorio. Questo poi col tempo l’utilizzo di questo mezzo è è il luogo reale di vita per molti abitanti venuto meno. propositivi e combattivi che vogliono Attualmente coloro che pagano risollevare le sorti del loro quartiere. E a tal maggiormente le conseguenze di queste proposito chiedono un piano di intervento, problematiche sono i giovani e gli di sviluppo immediato e finalizzato anziani. Infatti oltre ad esserci problemi a garantire strade pulite, controllo di collegamento interni al quartiere, non del territorio, manutenzione stradale,

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ATTUALITA’

illuminazione e ripristino della legalità. Serve assolutamente un programma di riqualificazione serio, progetti di recupero,

una classe politica responsabile che affronti le questioni in maniera nuova e diversa dal passato. L’unico pregio di questo quartiere e in generale di tutte le zone periferiche è sicuramente la mancanza del caos del centro cittadino e del traffico. A mio modesto parere, in qualità di residente del Quartiere Stella, è necessaria la compartecipazione di tutti, degli Amministratori, delle Istituzioni, dei comitati e soprattutto dei residenti che devono prendere coscienza ed è necessaria

la “presenza” di tutti per sovvertire e migliorare la qualità di vita in questo quartiere.

L’API PRESENTA IL NUOVO SIMBOLO DEL PARTITO Quasi in concomitanza con l’annuncio della nascita del Terzo Polo, il movimento politico Alleanza per l’Italia ha presentato a Roma il nuovo simbolo. Si tratta di un restiling del simbolo gia precedentemente conosciuto in cui spariscono le due apine che facevano capolino sopra la scritta “Alleanza per l’Italia” e viene portata al suo posto la margherita, altro caratteristico simbolo distintivo del partito. Il logo assume quindi una veste più seriosa, quasi come volesse prepararsi alla sfida ardua del governo del Paese. Riguardo la nascita del Terzo Polo, frutto dell’alleanza con Futuro e Libertà di Gianfranco Fini e con l’Udc di Pierferdinando Casini, il leader dell’Api, Francesco Rutelli ha detto: “Il nuovo polo è speranza, il precario è Berlusconi”. Rutelli ha anche specificato che il terzo polo formato da ApI, Udc e Fli non si chiama “Polo della nazione”. “Il nome non c’è ancora, non è stato ancora deciso, lo faremo prossimamente”, ha spiegato Rutelli arrivando a Bruxelles ad una riunione dei liberaldemocratici europei dell’Alde. Rutelli ha quindi

Sabato 18 dicembre 2010

replicato al premier Silvio Berlusconi per il quale il terzo polo non avrebbe alcuna speranza di successo, coi suoi protagonisti destinati a scomparire politicamente. “Il destino precario è quello di Berlusconi”, ha ripetuto. “La convergenza tra ApI, Udc e Fli in questo nuovo Polo - ha quindi proseguito - sarà una passeggiata se si pensa a quella che dovrà realizzare il Pdl con quelli che erano nell’Idv”. “Cercheremo di trovare una linea comune anche sui temi che finora ci hanno visto su posizioni diverse”, ha assicurato Rutelli, ribadendo con fermezza che il nuovo polo «sarà all’opposizione». Nell’ipotesi di elezioni anticipate, Rutelli ha quindi spiegato che si dovrà studiare il modo in cui il terzo polo si dovrà presentare: “Penso - ha affermato - che al Senato dovrebbe essere possibile una lista unitaria”. Per quel che riguarda i tratti che caratterizzeranno il nuovo polo, Rutelli ha spiegato che si ispirerà ad “una moderna laicità, di cui faranno parte anche relazioni positive col mondo cattolico, superando definitivamente steccati che appartengono ad un’altra epoca”.

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Marcia per il lavoro e per i diritti “per non dimenticare” Giovedi’ 23 dicembre Ore 17,00 concentramento in Piazza San Paolo Casoria Per il diritto al lavoro, contro le clientele per una societa’ piu’ giusta per le pari opportunita’, contro le ingiustizie sociali. Per difendere il diritto alla scuola, alla cultura per la difesa dei beni comuni e dell’ambiente per l’acqua pubblica contro le privatizzazioni, contro gli inceneritori e le centrali a biomasse, contro lo sperpero di denaro pubblico, contro ogni forma di violenza, contro tutte le mafie. “per non dimenticare” Le vittime della strage di natale del 23 dicembre 1984 in San Benedetto val di Sambro Manifestiamo tutti insieme, riprendiamoci le nostre piazze, per far sentire alle istituzioni assenti e sorde del nostro territorio la voce e la presenza dei senza lavoro dei precari dei cittadini e di tutti coloro che lottano per un mondo migliore. Per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo. Lavoro, scuola, diritti, giustizia sociale Per tutte e tutti Al termine della manifestazione in piazza cirillo verra’ posata una corona per ricordare le vittime della strage fascista del 23 dicembre 1984 in san benedetto val di sambro, dove morirono diciasette persone fra cui cinque cittadini casoriani Lanciamo un appello a tutti i cittadini ai disoccupati ai precari agli studenti, ai comitati e a tutte le forze sociali democratiche alla mobilitazione generale. Usb – unione sindacale di base Movimento di lotta per il lavoro Casoria BAR TABACCHI

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L’IMPIANTO DI BIOMASSE DI CASALNUOVO FERMATO DAL TAR

Sul fronte della battaglia contro la Centrale di Biomassa della Cittadella, un’altra tegola sulla testa dell’amministrazione Ferrara piove da Casalnuovo. Il comune guidato dal sindaco Antonio Peluso, per contrastare la messa in esercizio dell’impianto voluto dalla società Comasa ha fin da subito adottato la linea dura, opponendosi a suo di ricorsi ai tribunali amministrativi. Una strategia che ha da prima portato oggi alla sospensione dell’apertura. A Casoria invece il sindaco Stefano Ferrara si è limitato a scrivere alla Regione convocando una nuova conferenza di servizi, ottenendo per tutta risposta un diniego perché non doveva essere il Comune a convocarla perché non competente; ma poi, non si è neppure presentato alla convocazione che la direzione regionale competente gli aveva procurato su sua richiesta. Insomma la dimostrazione che sulla questione a Casoria si è adottata una strategia, come tutte le cose di questa amministrazione, pasticciata ed inutile. A Casalnuovo intanto si attende il probabile ricorso di Comasa in Consiglio di Stato ma intanto i cittadini potranno trascorrere un Natale nella consapevolezza di avere un sindaco bravo che realmente vuole tutelare i loro interessi. Caro Babbo Natale, perché non ce ne porti uno così anche a noi?

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ATTUALITA’ A PAGARE E’ SEMPRE ARPINO

L’isola Ecologica a Lu frano di Brunella Guadagno Alla fine l’Amministrazione di centrodestra è riuscita nel suo malsano intento di trasformare Arpino nella pattumiera della città. C’è voluto un Consiglio Comunale in seconda convocazione, quindi un numero di voti minori rispetto al totale dei consiglieri che aveva già una prima volta bocciato la proposta per far passare la delibera che autorizza la realizzazione dell’isola ecologica di Casoria nella frazione Arpino e segnatamente nella zona di via Lufrano. Il provvedimento è passato con i voti favorevoli della maggioranza dei presenti e quello contrario del dei consiglieri Fuccio e Balsamo del Pd, Bene di Idv, Marro dell’Api e di Mariano Marino (Noi d’Arpino). L’area individuata precisamente per questa struttura, si trova nei pressi del vivaio Flora Napoli, adiacente a complessi densamente abitati e nelle vicinanze della stazione della Circumvesuviana. Nella suddetta isola dovrebbero essere sversati materiali di vario tipo: carta, cartone, vetro, plastica, ferro, ma addirittura rifiuti speciali come: pile, farmaci scaduti, oltre ovviamente ai materiali ingombranti. Un’area di diverse migliaia di metri quadri, di proprietà comunale, per cui è stata appositamente predisposta la trasformazione urbanistica da terreno agricolo di valore paesaggistico ed ambientale (E1) a zona di utilizzo pubblico (F1). Per un’opera che sarà interamente finanziata dalla Provincia di Napoli. Nella zona ricca di terreni fertili e ricchi di acqua, confluisce il fiume Sebeto che nel quattrocento, attraverso una condotta, era destinato alle fontane della città ed al servizio di ben undici molini funzionanti nella palude. Oggi la zona di Lufrano, nonostante le bonifiche del Consorzio addetto, resta di matrice marcatamente paludosa e gli acquitrini rendono difficile la vita dei residenti. Alle sconvenienze della natura si sono aggiunti poi periodicamente problemi dovuti alle cattive amministrazioni dei due Comuni di Casoria e Volla. Ovviamente le infrastrutture sono inesistenti, per non parlare dell’elemento estetico in cui l’abusivismo edilizio ha fatto la sua parte per deturpare il posto, però esso comunque si insinua dove c’è un vuoto istituzionale. La località, dopo aver avuto per anni in zona un campo rom abusivo ed in pessimo stato igienico-sanitario, è stata violentata dai cantieri per il passaggio TAV, senza ritrovarsi neppure con un sovrapassaggio che lo collegasse con il centro cittadino Cittadella/Arpino. Un degrado in cui non si salva neppure la stazione della Circumvesuviana di “Volla” (ex “Casoria Fontane”) che risulta isolata dal contesto del quartiere, priva di vigilanza e per questo impraticabile nelle ore serali. La genesi della questione, risale al 2008, quando, nonostante la forte opposizione del centrosinistra (12 voti espressi), il Consiglio Comunale ha approvato una prima delibera che prevedeva la strutturazione del centro di raccolta a Lufrano, sfruttando i fondi che, in occasione dell’emergenza rifiuti, erano stai messi a disposizione dalla Provincia di Napoli in base ad un

provvedimento speciale della Presidenza del Consiglio. Nella polemica politica sorta sulla questione la giunta Ferrara non ha mai preso in considerazione la proposta di Tommaso Casillo che nell’ottobre 2008 richiamava l’opportunità di considerare la possibilità di realizzare l’isola in zona Cantariello, in un terreno già indicato dalla Commissione Prefettizia e per cui non si renderebbe necessaria la modifica della destinazione d’uso. Un terreno sottratto alla disponibilità del clan Moccia e che invece l’amministrazione continua a mantenere inutilizzato senza minimamente indicarne l’eventuale utilizzo a fini sociali. Dopo l’autorizzazione data alla Centrale di Biomassa promossa dall’Arin, ancora una volta l’amministrazione di centrodestra, tra cui figurano peraltro numerosi consiglieri comunali di Arpino, si dimostra nemica della gia martoriata frazione andando ad istallare un’isola ecologica il cui rischio, in un’epoca di costanti emergenze rifiuti, è quello di diventare sversatoio e deposito di camion e rifiuti indiscriminati durante le fasi calde dell’emergenza. Quindi un vero e proprio centro di stoccaggio in una zona dove il Nucleo Ambientale del Comune continuamente rileva discariche abusive. Durante il dibattito il sindaco Stefano Ferrra ha annunciato che un’altra isola ecologica sorgerà in via Pietro Nenni, altra periferia della città che a differenza di Lufrano e molto più densamente popolata. Tuttavia l’annuncio, in pieno stile Ferrara, è un altro modo per prendere per i fondelli la gente di Arpino e per costituirsi l’alibi che per cui: tanto la faremo anche a Casoria, non vi dovete lamentare. Il sindaco però, annunciando che l’opera sarà finanziata dai fondi del “Piu Europa”, non ha specificato che per veder concretamente realizzata la seconda isola ecologica della città passeranno mesi se non addirittura anni. Un periodo in cui la zona di via Lufrano resterà l’unica pattumiera della città.

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Parole, Parole, Parole... di Ciro Galierio*

Sono trascorsi oltre due mesi dall’ultimo incontro avuto dal comitato di quartiere Castagna con il sindaco di Casoria Stefano Ferrara ed i suoi collaboratori gli assessori Ernesto Valiante e Marco Capparrone, il dirigente Salvatore Arcella ed Antonio Isoldo della società Casoria Ambiente, era presente inoltre all’incontro il consigliere comunale Luisa Marro. L’incontro fu richiesto dal comitato di quartiere per gli argomenti oramai ricorrenti e che ripetiamo da oltre due anni e cioè la costante emergenza rifiuti, la bonifica delle aree dismesse (Tubibonna e Torex), la curva del pericolo in via Castagna, il mercato rionale del venerdi, il diserbo dei marciapiedi, la videosorveglianza e una maggiore presenza dei vigili sull’intero quartiere. Argomenti noti, arcinoti che al solo pensiero di nominarli o pensarli viene la nausea, sì la nausea perché è sotto gli occhi di tutti, abitanti e non del quartiere, che la situazione non è minimamente cambiata. A dir il vero in sede di riunione chiedemmo anche la potatura degli alberi ed il taglio dell’erba nei giardinetti in via Caruso e una bonifica (intesa come pulizia perché la parola bonifica significa tutt’altro) di una striscia di terreno posto a fianco della Chiesa di S. Giustino de Jacobis, (terreno di cui il comune almeno per una certa quantità di metri quadrati ne è proprietario) con l’eliminazione del famoso fusto di cui si ignorava il contenuto e che da tempo si faceva richiesta di rimuoverlo. Ebbene bisogna dire che in via Caruso si è operato con la potatura degli alberi e il taglio dell’erba nei giardinetti, che nel terreno vicino la chiesa si è eliminato l’ammasso di detriti e di materiale “puzzolente” che da tempo stazionava nella zona. Il fusto no: è rimasto lì in bella posa. Chiaramente queste sono operazioni di facciata nel senso che dove si è intervenuto lo si è fatto in maniera “superficiale” senza andare ad eliminare quello che effettivamente si nasconde nei meandri del sentiero che conduce da via Calvanese a via Petrarca. E non si venga dire che quanto richiesto è stato fatto perché chi ha la responsabilità di un territorio deve avere ben chiaro che interventi del genere sono di ordinaria amministrazione e dovrebbero essere soprattutto ricorrenti e non saltuari e attuati solo quando se ne fa esplicita richiesta.

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Per non parlare del problema dei rifiuti e della raccolta differenziata, a tal proposito l’assessore Valiante aveva dichiarato che per far fronte al problema del deposito dei rifiuti fuori calendario, ci sarebbe stata una grande campagna di sensibilizzazione verso i cittadini volta a spiegare come dividere i rifiuti in vista dell’estensione delle zone di raccolta porta a porta fino al 35% del territorio. Mi sarò perso qualcosa perché di questa lodevole iniziativa, almeno nel nostro quartiere, non se ne è saputo niente, forse sarà stata organizzata in altri quartieri. I rifiuti che stazionano per giorni e giorni, forse anche settimane e settimane, lungo le strade del nostro quartiere bagnate dalle piogge di questi giorni si riversa immancabilmente al centro delle strade con quello che è facilmente immaginabile: tutto tace, tutto fermo, calma piatta, una quiete incredibile. Il dirigente di Casoria Ambiente, Antonio Isoldo, riceve dal sottoscritto almeno due telefonate la settimana con la stessa lamentela che da mesi gli rivolgo e cioè “quando si ritira il grosso della spazzatura nella nostra zona?”, ben conscio che comunque l’intera provincia di Napoli e la stessa Napoli vivono situazioni al limite dell’assurdo. In questa assurda situazione si autorizza lo svolgimento del mercatino rionale. Ma evidentemente la salute dei cittadini non è molto a cuore alla nostra amministrazione, tanto è che fra poco si darà anche il via alla costruzione della centrale delle biomasse in zona Arpino in pieno centro abitato. Nella nostra zona i casi di tumore sono in aumento e l’ambiente come tutti sanno è una delle cause principali. Se Napoli nella classifica stilata in questi giorni è risultata essere, per vivibilità, l’ultima città italiana Casoria ne è lo specchio fedele. Anche noi cittadini comunque non aiutiamo a rendere meno complicata l’opera della raccolta porta a porta perché non rispettiamo in maniera assidua il calendario ne tantomeno quello che conferiamo nelle buste dove si mischia di tutto. Questo ovviamente si ripercuote su di noi in quanto quella busta non raccolta rimarrà in strada per giorni e giorni con la logica conseguenza che il degrado aumenta, la puzza aumenta, i cani randagi strappano le buste, i temporali di questi giorni portano per strada di tutto. Noi cittadini siamo i principali attori del nostro degrado, perché ad un palmo dal Settimanale Indipendente - Anno II numero 12


ATTUALITA’ naso di casa nostra “non me ne pò fregà de meno” dicono i romani, noi napoletani diciamo di peggio ma ometto di scrivere quello che tutti hanno inteso. Esempio classico è l’episodio accaduto la settimana scorsa: dopo la rimozione della la montagna di rifiuti, che stazionava da oltre tre settimane in via Mauro Calvanese, qualcuno ha pensato bene, dopo neanche due ore, di liberarsi di un frigorifero e di parcheggiarlo vicino la campana di vetro, dove varie buste di plastica con bottiglie come funghi si erano già moltiplicate. Assurdo ed inconcepibile, che nessuno dica nulla: nè il cittadino, nè i vigili che passano in continuazione lungo via Calvanese, né quelli della vigilanza ambientale, che vigilano? solo loro lo sanno. Ritornando all’incontro con il sindaco e gli assessori, fu proprio una iniziativa dell’amministrazione comunale comunicarci a fine seduta che si sarebbe provveduto quanto prima a: • recintare il lembo di terra vicino la chiesa di S. Giustino e nei pressi della Torex (altra discarica a cielo aperto) per scoraggiare quanti sono tentati inavvertitamente di poggiare i loro scarti;

• rendere disponibile entro dicembre 2010 la struttura giochi all’inizio del parco SIE; • ripulire per dicembre 2010 il suolo sotto i ponti della sopraelevata, tanto per intenderci di fronte Villa Santa Chiara, che attualmente è il biglietto da visita di Casoria e conferirne un aspetto più decoroso. Ad oggi tutti i punti precedentemente riportati non sono stati realizzati. Ricordo, con amarezza visti i risultati, le parole del sindaco Ferrara che in uno dei primi incontri dopo il suo insediamento, aveva riferito ai presenti che il nostro quartiere doveva diventare il fiore all’occhiello dell’amministrazione nascente. E’ mancanza di progettualità, è qualunquismo, è superficialità o sono le solite parole, parole, parole, nient’altro che parole che ci sentiamo dire da tempo. E’ una mortificazione continua per noi cittadini di Casoria. Però la città è addobbata a festa. Buone feste a tutti. * Presidente del Comitato di Quartiere Castagna

ULTIMORA

TRUFFA NEI SERVIZI SOCIALI INDAGATI QUATTRO FUNZIONARI PUBBLICI

La Procura della Repubblica di Napoli ha consegnato otto informative d’indagine a due funzionari del Comune di Casoria, a due dell’Ambito Territoriale Na 6 e a quattro tra titolare e professionisti della Cooperativa Sociale Fleming che ha operato nei comuni di Casoria, Casavatore e Arzano nell’ambito dell’Assistenza Domiciliare. Secondo gli inquirenti, le otto persone avevano messo su un comitato d’affari destinato a truffare la Regione Campania. L’inchiesta è partita verso la fine del 2005. Ai carabinieri della Tenenza di Arzano furono presentate alcune denunce di familiari di anziani e disabili, che dopo mesi dalla richiesta erano ancora in attesa dell’assistenza domiciliare. I militari dell’Arma avrebbero accertato che l’assistenza veniva fornita sulla carta a cittadini che in realtà erano morti. Nell’inchiesta sarebbero state accertate anche una serie di minacce di morte per funzionari Asl e quelli dell’Ambito Na 6, incaricati del controllo.

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REALTA’ POSITIVE

All’esplorazione della biblioteca comunale… di Rosa Davide e Emanuele Tanzilli

Nella giornata dello scorso 29 Ottobre, in presenza delle autorità del territorio, vi è stata l’inaugurazione della prima biblioteca comunale della città di Casoria. La struttura è situata in Via Aldo Moro 26, accanto a quella che è una delle sedi del liceo polispecialistico Gandhi. Tale evento è stato inizialmente visto con favore ed entusiasmo dalla maggior parte dei cittadini, in quanto la struttura era stata presentata come moderna ed attrezzata . A distanza di poco tempo sono partite le critiche, derivate dalla delusione della maggior parte dei visitatori, in quanto i locali di via Aldo Moro risultavano totalmente sprovvisti di libri, elemento indispensabile per un luogo che voglia definirsi biblioteca. Il termine “biblioteca”, infatti, deriva da due parole greche (biblion, “libro” e théke, “ripostiglio”), significa letteralmente “raccolta ordinata di libri”, e viene utilizzato per indicare un’estesa collezione fondata e mantenuta da un ente locale o da una istituzione che viene condivisa da molte persone che singolarmente non sono in grado di affrontare l’acquisizione di un numero di libri così vasto. L’unica risposta alle critiche ricevuta è pervenuta dai membri di qualche movimento politico, che piuttosto che porre attenzione su quelli che sono dati di fatto oggettivi, continua a considerare quello che dovrebbe essere un bene comune come una rivendicazione personale. “Nella biblioteca non solo ci sono dei libri, ma ci sono addirittura mappate di libri”. Queste sono state le loro parole. Non si sa bene a cosa volessero riferirsi con il termine “mappata”, le numerose ricerche non hanno infatti condotto a nessun risultato: il termine

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non risulta appartenere a nessun dizionario di lingua italiana. Si può però ipotizzare che sia stato da loro utilizzato per indicare un numero enorme, spropositato, una vera e propria caterva, una marea di libri… Ma cosa c’è effettivamente all’interno della biblioteca? Quanti sono realmente i libri disponibili? Le immagini, scattate recentemente, mostrano quella che è la situazione attuale. Gli scaffali sono quasi del tutto vuoti. I pochi libri che la biblioteca dispone non sono ancora stati catalogati. Il processo di catalogazione

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è infatti davvero lungo e richiede molta calma. Attualmente vi è un unico dipendente all’interno dell’edificio, che certamente non può adempiere a tutto il lavoro da solo. L’edificio, inoltre, è aperta al pubblico solamente fino alle 14:00, nella fascia oraria in cui la maggior parte degli studenti è a scuola e non può usufruire del servizio. Il dubbio sorge spontaneo e legittimo: constatando piacevolmente l’ottenimento di una conquista così importante per la collettività, è probabilmente necessario porre un’obiettiva valutazione dell’effettiva utilità della stessa. Più di un mese è trascorso dall’inaugurazione, i libri sono teoricamente presenti, per quanto pochi, ma praticamente inutilizzabili, in attesa di sostenere un processo burocratico che li renda consultabili riversato interamente sulle spalle di un’unica persona; le postazioni internet sono ancora vuote, sebbene l’attivazione del collegamento ADSL sia previsto a breve; gli orari di apertura non favoriscono per nulla la fruibilità del servizio: attualmente, quindi, siamo alle prese con una cattedrale nel deserto. Riesce difficile immaginare che le tempistiche per la completa operatività possano venir rispettate, data la scarsità di personale. Più si va avanti, più il rischio che tutto finisca nel solito dimenticatoio aumenta, e quello che dovrebbe essere un motivo di vanto per Casoria diventerebbe l’ennesima occasione persa. Forse, date le festività natalizie imminenti, era maggior priorità delle nostre istituzioni l’allestimento di luminarie per le strade piuttosto che il procacciamento di una fonte di luce più importante, quella della cultura, per la nostra città.

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ATTUALITA’

GIOIELLI A CASORIA: UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA INTERVISTA AD ANTONIO LAMAGNA di Luisa Marro Lamagna, una tradizione di famiglia? Si, è una tradizione che va avanti da tre generazioni. Oltre un secolo che operiamo nella città di Casoria. Quando è nata la gioielleria in via Pio XII, 96? Il negozio in via Pio XII,96 è nato nel 1991 per seguire l’espansione di questa città. La gioielleria, che si rivolge ad un pubblico alla moda, predilige piu’ le nuove tendenze o il gusto classico? Riteniamo di poter accontentare sia una clientela giovanile che quella più classica ed impegnativa. La gioielleria può tranquillamente soddisfare ogni esigenza, per uomini e donne. Il negozio lamagna di via pio xii, rivenditore autorizzato di moltissime marche, e’ ideale per ogni tipo di

regalo. Quali sono oggi le marche piu’ richieste? Per quanto riguarda la clientela più giovanile, dunque fashion, i marchi trainer sono sicuramente BROS, D&G, REBECCA, GUESS, BREIL. Per quanto riguarda gli orologi e i gioielli fashion , sono molto richiesti i marchi YUKIKO e KIARA, soprattutto per la mini gioielleria da indossare con disinvoltura anche in discoteca. Per quanto riguarda la clientela più classica, si può certamente affermare che il diamante è sempre quello che affascina di più. Pertanto, la signora di classe trova le migliori interpretazioni

della gioielleria più impegnativa nei marchi di ALFIERI e ST JOHN di casa Damiani, o in DAVITE e DELUCCHI o nei Titoli. Per i gentlemen le richieste più raffinate si rivolgono ai marchi di ARKANO o ZANCAN o altri, ma è all’orologeria che prestano più attenzione. Nel settore orologi i marchi più amati si ritrovano in HAMILTON, BULOVA, FREDERIC COSTANT, ma EBERHARD è sempre quello che persiste nei sogni di ogni uomo. Quali offerte speciali propone il negozio lamagna in via pio xii in occasione delle festivita’ natalizie? La ditta LAMAGNA ha sempre avuto

particolare attenzione per la propria clientela, durante tutto l’anno. Quasi mai lo sconto praticato scende al di sotto del 20%, che di per sé risulta già essere uno sconto molto consistente, nonostante la rilevanza internazionale dei marchi proposti. Comunque, considerando i tempi di crisi economica che ci attanagliano, già dall’anno scorso abbiamo avviato un negozio OUTLET, proprio di fronte alla nostra sede, in Via Pio XII n.76, dove il cliente può trovare articoli pregiati con una spesa che parte da 10 euro ed arriva a 100 euro. Ringraziamo il Sig. Antonio Lamagna ed il suo staff per averci dato la possibilità di conoscere una realtà casoriana fatta di professionalità, serietà e cortesia.

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La terra dei Santi, Casoria tra Zinannute Scanoriu – alunnideltempo@hotmail.it

Domenica scorsa una fredda giornata di dicembre casoriano e una leggera nebbiolina ha accolto il primo gruppo di pellegrini Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo (una trentina), venuti da tutta la provincia di Napoli per inaugurare la prima giornata de’ “Il sentiero dei Santi” iniziativa promossa da Antonio Paone della Paone Travel viaggi, la catechista Anna Leonetti e dal vostro umile cronista locale. Storia, cultura e religione hanno animato noi tutti, accomunati da un solo unico scopo, trasmettere agli altri l’amore profondo, che abbiamo per la nostra terra, per la nostra millenaria cultura e le nostre origini contadine.

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La finalità di quest’incontri, che s’arricchiranno di altri tre percorsi, sarà quella di far conosce quel secolo l’ottocento, dove il destino o un disegno divino volle far incontrare, vivere e collaborare sotto la guida spirituale del beato padre Ludovico, la Santa Giulia Salzano, la beata Maria Cristina Brando e la francescana “monaca santa” Maria Luigia Velotti. Nacquero così contemporaneamente nella nostra città opere ed istituti di carità, che oggi sono presenti in quasi tutti i continenti assistendo caritatevolmente quella variegata umanità di uomini, donne e bambini emarginati dalla cosiddetta società civile.

Domenica scorsa ho conosciuto un gruppo meraviglioso di persone e un ambiente quello della fede e dei fedeli a cui purtroppo non appartengo, ho conosciuto Antonio che insieme ai fratelli sono la terza generazione dei Paone, che ormai si occupa non solo di viaggi in tutto il mondo, ma con amore si dedicano soprattutto ai viaggi, che hanno come meta i luoghi Santi sparsi in tutta l’Europa, loro hanno un rapporto profondo e speciale con quel mondo così particolare che appartiene a chi ha fede. Non riesco a trovare le parole giuste per raccontare a voi tutti la felicità e l’accoglienza che ci hanno riservato le Suore

degl’Istituti dove ci siamo recati, con emozione viva ci hanno lasciato visitare le loro chiese, hanno aperto le porte delle stanze dove hanno vissuto quelle persone speciali, che oggi sono salite agli onori degl’altari, hanno raccontato il loro mondo semplice fatto di amore e carità, ma anche di dedizione completa all’insegnamento e ai fanciulli, li cito nell’ ordine cronologico con cui abbiamo disegnato il percorso: le suore Bigie del beato padre Ludovico, le Suore Francescane, le Sacramentine, le suore del Sacro Cuore di Gesù o come amava chiamarle mia madre con affetto profondo “e Suore e donna Giulietta”, queste ultime

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CULTURA

percorsi Barocchi e new Gotico ci hanno ospitato per il pranzo nel refettorio dell’asilo, dove ci siamo sentiti per qualche ora di nuovo bambini nel senso più profondo della parola “senza peccato”. Il gruppo di pellegrini dopo aver visitato la stanza della Santa Giulia, è rimasto fino al pomeriggio inoltrato per la messa e ha festeggiato insieme alle Suore il giorno della “gioia”. In ultimo ma solo perché gli “ultimi saranno i primi” ringrazio profondamente don Elpidio Moccia a cui sottoponemmo la prima volta il nostro piccolo progetto chiedendo d’iniziare il percorso “barocco” da quel piccolo gioiello che è la chiesa di Santa Maria delle Grazie o dell’Assunta, che egli mirabilmente sta facendo rinascere, grazie don Elpidio perché mai cuore fu più grande, grazie per quel sorriso con cui la prima volta accolse tutti noi. Il successo di ieri è un omaggio sincero all’appoggio incondizionato di tutta la redazione de Laltrolato nella persona del direttore Paolo Borzillo, che ama come tutti noi questa terra. Domenica mi sono “ritrovato” in quello straordinario mondo, che avevo dimenticato dopo gli anni del mio seminario, un mondo fatto di chiostri silenziosi, preghiere, quiete meditazioni e bontà senz’altro scopo se non quello di darsi agli altri. Sono rimasto profondamente colpito dal gruppo della mia amica Anna Leonetti, fatto di persone eccezionali, uomini e donne semplici dalla fede salda e sincera, ho conosciuto i loro figli, alcuni in tenera età, ci hanno seguito senza mai lamentarsi senza mai fare un capriccio, ho mangiato insieme a loro, ho ascoltato i loro canti e quando qualcuno ha visto dipinta sul mio volto quell’ espressione di meraviglia, che mi tradisce ogni volta che sono a disagio, mi si è avvicinato e mi ha detto

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semplicemente «è il nostro modo di ringraziare Dio». È vero, “un canto vale mille preghiere” recita una poesia degl’indiani d’America e se ricordo bene Goethe diceva “chi non ama la musica, non merita il nome di uomo, chi l’ama è uomo per metà, chi la vive un uomo completo”, per Sant’ Agostino invece “cantare è proprio di chi ama”. Sono rimasti rapiti dalla bellezza delle nostre chiese, muti davanti ai presepi molto belli che le suore hanno allestito per questo Natale, davanti a quei presepi hanno ascoltato con piacere, miti che ho loro raccontato, hanno sorriso ascoltando le leggende del Natale, la metafora del serpente cosmico, della stella che guidò i Magi, l’eterna lotta tra il bene e il male, il dualismo tra la luce e l’oscurità, hanno ascoltato con trasporto il racconto sull’esistenza del quarto re Mago Taor il «perpetuo ritardatario», il principe pentito di non aver seguito i Magi si metterà in cammino per raggiungerli senza mai riuscirci e senza mai poter incontrare il Re dei Re. Non ricordo i nomi di tutte le Suore e le persone che ho conosciuto domenica, da molti anni ormai i libri e le parole scritte hanno sostituito nella mia vita i volti e le persone, ma vi assicuro che tutti loro resteranno per sempre impressi nella mia memoria, porterò con me la semplicità e la gioia con cui ogni giorno affrontano la vita, grazie, grazie per avermi ascoltato e condiviso insieme a me la felicità, il senso profondo della mia (nostra) appartenenza a questa terra, grazie perché domenica “voi” (e non io) mi «avete guidato» con altri occhi, gli occhi dell’anima sul sentiero dei Santi. I prossimi appuntamenti ci vedranno complici di altre storie, seguiremo altri sentieri, avremo nuove emozioni e finché ci sarà qualcuno a raccontare la nostra storia noi saremo sempre lì… nell’altrove.

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ISIS TORRENTE: Manifestazione conclusiva dei PON 2009/2010 di Luisa Marro

Una scuola assolve appieno il suo ruolo istituzionale quando offre ai suoi studenti le conoscenze e le competenze opportune al loro inserimento nel mondo lavorativo e nel contesto civile. Deve essere in grado di alimentare la società del domani con individui perfettamente integrati nei consessi sociali ed in grado di offrire ad essi un contributo fattivo allo sviluppo socio-economico nel solco dei valori democratici. Il problema dell’enorme debito pubblico pone problemi etici ed economici all’utilizzo delle risorse statali; una scuola che fa un uso oculato delle, oramai scarse, risorse pubbliche che i Governi le mettono a disposizione, assolvendo in pieno alle proprie prerogative nella formazione e nell’offrire opportunità concrete ai giovani, è la mi liore risposta al pessimismo che ci attanaglia quando volgiamo lo sguardo al futuro . L’ISIS TORRENTE è senza dubbio una sorpresa positiva per come si attiva nel cercare di offrire ai suoi giovani studenti, riuscendoci, un’ istruzione e una formazione al passo con il mondo del lavoro. Essa è sempre attenta alle opportunità che le Istituzione europee e nazionali offrono in termini di offerta formativa per i cittadini del futuro; sconosciuta è per i suoi docenti e per il Dirigente Giovanni Rosa la tipica apatia con la quale semplicisticamente e frettolosamente si suole spesso avvolgere l’intera realtà della scuola pubblica nazionale, che la condanna ad essere considerata dai campioni

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del privato (non senza interessi reconditi) evanescente, inutile e sperperatrice di risorse. Non è sfuggita all’ISIS Torrente l’opportunità offerta dal Fondo Sociale Europeo (FES) e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) di finanziare PON per le scuole pubbliche di 4 Regioni del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia. Gli obiettivi principali sono stati quelli di innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, di aumentare la partecipazione a opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e di rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro. Di innovativo, rispetto all’edizione precedente 2000/2006, risulta la particolare attenzione all’istruzione secondaria di secondo grado nelle classi del biennio per ampliare i tempi del servizio scolastico e offrire un’ampia gamma di attività orientate prioritariamente sulle competenze misurate dall’indagine OCSE PISA, cioè lettura, matematica e scienze, nonché sulla altre competenze chiave per l’apprendimento permanente: comunicazione nelle lingue straniere , competenza digitale, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità. Il gruppo di progetto, coordinato dal D.S. Prof. Giovanni De Rosa, ha provveduto alla definizione delle proposte e, tenuto conto del Piano dell’Offerta Formativa, ha elaborato il Piano Integrato degli

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TURISMO interventi,configurando questo,come parte integrante del P.O.F. Il Dirigente ha avuto cura ,seguendo le indicazioni e disposizioni ministeriali , di coinvolgere l’intera comunità scolastica non solo nella fase di individuazione delle priorità e di programmazione, ma anche nelle fasi di monitoraggio e valutazione. Le attività hanno visto nel complesso la partecipazione di circa 212 Alunni, 25 docenti , 37 adulti suddivisi per azione. L’esperienza vissuta dalla nostra Istituzione Scolastica offre sicuramente spunti di miglioramenti così come evidenziate nella relazione del valutatore, ma comunque vissuta positivamente da tutte le componenti Il 14 e 15 dicembre scorsi sono state due giornate di manifestazione conclusiva Pon 2009/2010. Il programma ha previsto una mostra dei lavori prodotti, attività laboratoriali ed incontri per la presentazione e disseminazione dei risultati raggiunti dalle Azioni Pon 2009/2010. La manifestazione si è conclusa con la rappresentazione di Notre Dame de Paris, spettacolo realizzato dal Laboratorio Coreutico dell’ISIS TORRENTE.

Responsabili del progetto Prof. De Rosa Giovanni Direttore del progetto Prof. Buonocore Giovanni Facilitatore Prof. Ragosta Giuseppe Valutatore Giardiello Angelo DSGA Prof. Marina Garzia Tutor di azione C1 Prof. Arenga Patrizia Tutor di azione C6 Prof. Pepe Vincenzo Tutor di azione F2 Bruno Giovanna Tutor di azione G1 Staffelli Annamaria Tutor di azione D1

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MUSICA

Saluti da Napoli a cura di Antonio Manfredi Inaugurazione domenica 19 dicembre 2010 ore 18.00 19 dicembre 2010 | 30 marzo 2011 Domenica 19 dicembre alle ore 18.00 il CAM | Casoria Contemporaray Art Museum presenta SALUTI DA NAPOLI a cura di Antonio Manfredi. L’evento è il saluto ironico e consapevole di 60 artisti napoletani attraverso una produzione che è testimone di cinquant’anni di storia partenopea. La provocazione che parte dal CAM è la riflessione sul contesto sociale in cui hanno operato, ed operano, gli artisti napoletani. Mezzo secolo di eccellenze e drammi, un patchwork di fattori ambientali affiancato dalle rappresentazioni banali delle tragedie, segnano la storia e la contemporaneità di Napoli. La pizza come la Camorra, Maradona come la spazzatura, la guerriglia urbana come le strade dei presepi, il centro direzionale come il colera, le stazioni dell’arte come le vele di Scampia, incoerenze, contrasti e luoghi comuni che sono l’immagine stereotipata di una città. Aver operato superando queste barriere contestuali, è stata la sfida che gli artisti hanno accettato, è l’humus da cui hanno attinto. Napoli non è Stoccolma e “Casoria non è Sondrio”, ma non è un caso che Giorgio Gaber

aprisse uno spettacolo dicendo: “Voi non vi aspettereste ... un terreno fertile per la creatività individuale, .... dove la tonalità principale è un grigio pregnante e fermo…”. Il CAM mette in mostra, attraverso un nuovo allestimento, le recenti acquisizioni che vanno ad aggiungersi alla già nutrita collezione permanente. Le opere degli artisti storicizzati dialogheranno nelle sale del CAM con quelle dei giovani napoletani in un crogiuolo internazionale. La sala che ospita le opere dei napoletani sarà intitolata il 19 dicembre allo storico dell’arte, recentemente scomparso, Vitaliano Corbi.

Fautore degli studi sull’arte napoletana dal secondo dopoguerra in poi, Corbi ha sempre propugnato la valenza dell’espressione produttiva partenopea e di un’arte non legata al mercato. Particolare attenzione fu dedicata dallo scrittore al concetto di museo, la cui attività “non limitandosi al solo evento espositivo, sappia dispiegarsi attraverso un lavoro sistematico di ricerca, di studio e di documentazione”. Altrettanto forte è stato il suo interesse verso i giovani, gli artisti dell’oggi e del domani, indirizzandoli ad un impegno etico oltre che estetico, verso la rivalutazione delle diversità, superando standard omologanti. Secondo quanto afferma Antonio Manfredi, direttore del CAM e promotore dell’iniziativa: “La scomparsa di un amico e di un grande nome per la critica italiana lascia un vuoto incolmabile. Mi è sembrato doveroso dedicare a Vitaliano Corbi la sala in cui sono raccolte le opere degli artisti napoletani sulle cui evoluzioni e per la cui valorizzazione si è impegnato a scrivere e a studiare. Sono certo che la sua filosofia sia quella vincente; non a caso quei musei IKEA, privi di un’identità e di una caratterizzazione, un po’ tutti uguali, che spesso evitano di confrontarsi con la storia locale e le problematiche sociali, alla fine falliscono”.

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SOCIETA’

IX Edizione Casoria Corre - 4° Memorial V. Montanino L’ASD Podistica Casoria con il patrocinio del Comune di Casoria, Assessorato dello Sport, Provincia Campania, Regione Campania, organizza una manifestazione regionale di corsa su strada denominata IX Casoria Corre, “4° Memorial V. Montanino“ di Km 10.00 , riservata alle categoria Assoluti e Amatoriali Master affiliati alla FIDAL o altri enti di promozione sportiva. La manifestazione, come da calendario FIDAL, si svolgerà Domenica 19 Dicembre 2010 in Casoria (NA), con ritrovo Giurie e Concorrenti presso La Villa Comunale di Casoria ( adiacente il Tribunale di Casoria ). 1. Programma: Ore 07.00 Raduno presso La Villa Comunale di Casoria; Ore 08.45 Partenza della Gara; Ore 11.00 Premiazione 2. Alla manifestazione possono partecipare gli atleti maggiorenni, appartenenti alle categorie del settore assoluto, amatori e master, maschili e femminili, regolarmente tesserati alla FIDAL per l’anno in corso oppure ad altri Enti di Promozione Sportiva in possesso del Certificato Medico di idoneità sportiva valido. 3. Le iscrizioni dovranno pervenire, complete dei dati anagrafici e della categoria di appartenenza entro le ore 20.00 del Giovedi 16 Dicembree utilizzando il sito www. mondocorsa.com . La chiusura delle iscrizione avviene al raggiungimento del 800° iscritto. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Cell. 334.36.29.673. oppure visitando il sito www.podisticacasoria.com Tassativamente non saranno consentite richieste di iscrizioni successive a tale data. Per le iscrizioni di gruppo non si accettano ritiri parziali. 4. Il contributo organizzativo è di 6,00 (sei) euro. La quota di partecipazione dovrà essere versata al ritiro del pettorale. 5. I pettorali e pacco gara possono essere ritirati presso la Villa Comunale di Casoria dalle ore 16:00 alle ore 20:00 del giorno precedente la gara, e la mattina della gara dalle ore 07:00 alle ore 08:00. 6. La gara si snoderà su un circuito cittadino di km. 5.00 , da ripetere 2 volte , completamente asfaltato, pianeggiante e chiuso al traffico.

PERCORSO GARA INTERO PERCORSO VELOCE DI 10 KM VIA MACELLO (PARTENZA) VIA PIO XII VIA MARCONI VIA P. DI PIEMONTE VIA AVELLINO VIA NAPOLI VIA G.B. VICO VIA FROSINONE VIA BRINDISI VIA PIAVE VIA PO VIA CALORE VIA DUCA D’AOSTA VIA A. DIAZ

VIA G. MAZZINI CORSO EUROPA VIA A. DIAZ VIA SAN. ROCCO P.ZZA BENEDETTO XV° VIA PADULA VIA CALVANESE VIA CASTAGNA VIA P. TIGNOLA (ANDATA E RITORNO) VIA CASTAGNA VIA PAISIELLO VIA PUCCINI VIA PADULA VIA. GIOVANNI AMATO VIA PIO XII° VILLA COMUNALE (ARRIVO)

IL CUORE NON BASTA, GIOTTO ANCORA ALL’ASCIUTTO

Partita equilibrata nel derby col Meta che la spunta portando a casa il bottino pieno CIA GIOTTO VOLLEY – MSC META 1-3 (25/19, 13/25, 19/25, 22/25) Il campo non premia l’impegno della banda guidata da Pacecchi ed il Giotto non può far altro che aggiornare il contatore delle sconfitte che è arrivato a 7 consecutive con 3 giornate senza fare punti. Ma il rimpianto più grosso è che quello che si è visto sul rettangolo di gioco non è pienamente rispecchiato nel risultato finale. Rimane il rimpianto per non aver colto niente in un match giocato comunque con grinta e voglia di vincere. Purtroppo in determinati frangenti ci condannano errori in serie che poi determinano il divario decisivo per il set, visto che, contrariamente a quanto facciamo noi, gli avversari non ci regalano punti semplici. La squadra, supportata da Saccone e Di Salvatore, ha cercato la vittoria per tutto il match senza, purtroppo, riuscire a racimolare nessun punto.

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RUBRICHE MATEMATICA SCIENZA E CONOSCENZA

Nanotecnologia: un futuro più o meno prossimo di Carlo Di Mauro

2° puntata

cambiare forma e proprietà per formare oggetti diversi. Verrebbero così evitati gli sprechi che oggi facciamo di tante risorse del pianeta! Le applicazioni in medicina sarebbero eccezionali: potremmo usare sonde nanometriche, inseribili nel corpo umano senza arrecare lesioni, munite di sensori che potrebbero trasmettere immagini precise facilitando le diagnosi dei medici. Inoltre dei nanorobot iniettabili potrebbero curare e distribuire farmaci direttamente sulla zona interessata. Già oggi la Quantum

Quesito 1: il primo cavaliere stringe 14 mani; il secondo, avendo già stretto la mano al primo, stringe 13 mani e così via. Si ha quindi: 14+13+12+11+10+9+8+7+6+5+4 +3+2+1=105. In generale, in un gruppo di “N” persone ci saranno N*(N-1)/2 strette di mano (“*” indica la moltiplicazione e “/” è la divisione). Quesito 2: Una gallina fa un uovo in un giorno e mezzo per cui farà 4 uova in 6 giorni. Quesito 3: un bambino mangia una caramella in 3 minuti per cui 30 bambini mangeranno 30 caramelle in 3 minuti

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Risposte:

Le prime basi della nanotecnologia furono ipotizzate da R. Feynman, premio Nobel per la fisica; ma il termine e tutta la sua concezione si devono a K.E. Drexler che nel 1986 scrisse un libro (Engines of Creation: The Coming Era of Nanotechnology) che è una sorta di manifesto della nuova tecnologia. Nel quarto capitolo di questo libro Drexler parla di auto-replicazione: così come le cellule costruiscono copie di se stesse per riprodursi, allo stesso modo i robot molecolari progettati dall’uomo potrebbero fare altrettanto. Le enormi spese di ricerca sulla progettazione e costruzione del primo robot molecolare auto-replicante verrebbero ripagate dal costo necessario per produrre gli altri robot: miliardi e miliardi di tali robot sarebbero più economici di una insalata comprata dal fruttivendolo! Per dare un’idea del lavoro da fare per progettare nanomacchine che sappiano manipolare un singolo atomo, uno scienziato ha comparato la chimica attuale al tentativo di costruire degli oggetti con i mattoncini LEGO usando dei guantoni da boxe: oggi non sappiamo posizionare un singolo atomo per cui è necessario lavorarli in numero statisticamente significativo per ottenere, dopo un opportuno filtraggio, il prodotto realmente desiderato: la nanotecnologia è invece superefficiente e superpulita! Seguiamo ancora le idee un po’ fantascientifiche di Drexler: se fabbricassimo dei robot auto-replicanti detti assemblatori, potremmo “costruire” case, utensili da cucina, automobili, arredi, strumenti medici, navi spaziali, ecc. con costi enormemente più bassi di quelli attuali; con che cosa costruiremmo tutto ciò? Con atomi, energia, software (come i programmi che utilizziamo nei nostri PC) e il tempo. Un’altra applicazione futuribile della nanotecnologia è la “utility fog”, una nuvola di microscopici robot interconnessi (e più semplici degli assemblatori) in grado di

DOT, azienda americana, sta sperimentando nuovi tipi di tecniche terapeutiche basate sui “dendrimetri” (complesse strutture nanomolecolari) capaci di portare la medicina verso il bersaglio; i problemi più grossi che si stanno affrontando sono relativi ai meccanismi di rilascio. La nanotecnologia è oggi usata anche nella cosmesi e nella immaginografia medica. Dobbiamo solo sperare che l’umanità comprenda l’enorme vantaggio della nanotecnologia e non si butti a capofitto nelle ricerche militari di nanorobt capaci di penetrare le linee nemiche senza essere avvistati. Se così fosse allora è preferibile che questa tecnologia resti confinata nel regno della fantascienza. Quesiti 1) 15 cavalieri sono invitati ad un incontro nel castello di Re Artù; ogni cavaliere, prima di sedersi, stringe la mano a ciascuno degli altri. Quante strette di mano si registrano in tutto? 2) Se una gallina e mezzo fa un uovo e mezzo in un giorno e mezzo, quante uova farà una gallina in 6 giorni? 3) Se 3 bambini mangiano 3 caramelle in 3 minuti, quanto minuti impiegheranno 30 bambini a mangiare 30 caramelle?

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AGENDA

TESTIMONIANZE DI UN’ITALIA CHE VUOLE CAMBIARE

MARIA PIA BRUNELLESO VINCE IL PREMIO LETTERARIO DI SAN GIORGIO A CREMANO

di Emanuele Tanzilli

di Francesco Gemito

11 DICEMBRE: ANCHE CASORIA IN PIAZZA SAN GIOVANNI COL PD Siamo a Roma, in piazza San Giovanni; è sabato 11 dicembre, e la città è letteralmente invasa da bandiere e persone, accorse da tutta Italia per aderire alla manifestazione nazionale del Partito Democratico. Ovunque si volga lo sguardo, è un brulicare di drappi tricolori e simboli di varia natura e cromia: dall’arancione dei Giovani Democratici all’arcobaleno dell’Italia dei Valori, passando per il giallo dei Moderati e anche per un po’ di rosso qui e là. E’ la risposta alla “chiamata alle armi” voluta da Pierluigi Bersani per esprimere tutto il disappunto nei confronti dell’attuale governo. Due cortei, provenienti uno da piazza della Repubblica, l’altro da piazzale Ostiense, un punto di ritrovo comune, un palco con numerosi cantanti ad esibirsi (tra cui Nina Zilli, Roy Paci e gli Aretuska, Fiorella Mannoia, Simone Cristicchi e Neffa), la lettura di alcuni articoli della Costituzione, poi il momento tanto atteso: il discorso, con cui si smantellano una per una tutte le bugie e gli errori commessi in sedici anni di berlusconismo sfrenato, portando il Paese sull’orlo del baratro. Un discorso prima distruttivo, poi costruttivo, in cui l’opposizione si fa portavoce di proposte, rimedi, soluzioni da percorrere per rimettersi in carreggiata, tra cui l’equiparazione dei costi di lavoro precario e stabile e la tassazione delle rendite finanziarie. Il freddo è tanto, l’entusiasmo anche, lo sventolio di bandiere è un modo per testimoniare l’uno e combattere l’altro. Lì, tra circa un milione di persone, era presente anche una rappresentanza di Casoria, partita da piazza Cirillo alle ore 9.00 e giunta, assieme agli amici di Arzano e Casandrino, a Cinecittà a bordo di uno degli oltre 1.500 pullman provenienti da tutta Italia. Prima la metropolitana, dove alcuni menestrelli intonavano “Bella Ciao” con la fisarmonica, quindi il corteo lungo le strade della città, dunque la manifestazione vera e propria, e infine il ritorno a casa, alle 21.30, tra le luci sfavillanti della piazza e un po’ di stanchezza. Una rappresentanza probabilmente non tanto numerosa quanto ci si potesse aspettare, ma indubbiamente solerte e reattiva nei confronti di una mobilitazione generale nei confronti di un governo che ha perso da tempo ogni credibilità e che rischia di trascinare a fondo con i suoi guai l’intero popolo. C’è bisogno di un cambiamento, da Roma è arrivato un segnale forte, l’Italia vuole cambiare e, nel nostro piccolo, Casoria anche. La storia insegna, non si rimedia agli errori con altri errori più grandi: occorre il coraggio di ammettere i propri sbagli e cambiare radicalmente linea d’azione.

Iniziò a scrivere poesie fin dalla sua giovane età, una delle prime la dedicò ad un suo fratello allora militare, poi come tutte le ragazze che amano sognare, anche Maria Pia Brunelleso iniziò a scrivere poesie d’amore perchè lei nell’amore ci credeva davvero. Lo dimostra tutt’oggi il suo cuore. Qualcuno la consigliò male, così Maria Pia nella poesia non ci credeva più, ma nonostante tutto continuava a scrivere e conservava nel suo cassetto le sue note dal sapore di vita. Fu nel 2008 che qualcuno la convinse a partecipare ai premi letterari. Così in Maria Pia si risvegliò la voglia di ricominciare un cammino lasciato a metà. Nel 2009 mette insieme le sue prime opere che verranno pubblicate nel suo primo libro “Parole dal silenzio” Ed. Menna. Il suo primo percorso letterario è stato presentato anche a Casoria, il 6 novembre, durante la manifestazione del premio letterario le “Parole dell’anima”. Una poesia in particolare ha destato l’attenzione della critica, “Illusione”: Stasera, per una volta ancora ho voluto credere in questo amore... ho voluto credere che esistesse davvero. Stasera, per l’ultima volta, mi sono illusa, e tu, sei rimasto assente, incapace di dire al tuo cuore e al mio le parole che aspetto da sempre. La Brunelleso ha saputo cogliere l’attimo per esprimere la sua angoscia, il suo perchè, e non si da una spiegazione del perchè dell’amore deluso. Versi, amari verso la persona che forse amava davvero. La Brunelleso ha già partecipato a qualche premio ricevendo un riconoscimento meritevole, ma la svolta è avvenuta domenica 5 dicembre 2010, al premio letterario “città San Giorgio A Cremano” città natale del grande Massimo Troisi, dove ha vinto con una lirica in dialetto napoletano dal tema la comicità. Applaudita da critici letterari, attori, tra cui il giovane Fabrizio Nevola, e dallo stesso fratello di Massimo Troisi. Dunque, La città di Casoria si può vantare di avere cittadini che amano scrivere e che vincono concorsi nazionali di poesie. Maria Pia Brunelleso ben presto pubblicherà il suo secondo volume di poesie, forse proprio in vernacolo napoletano, lei che ama anche scrivere narrativa.

Settimanale Indipendente Anno II numero 07 Reg. Trib. Napoli N. del 23/10/2009 - sabato 18 dicembre 2010 Editore Associazione Orizzonti Liberi Direttore Responsabile Paolo Borzillo Redazione Via Pio XII, 80 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817362661 e-mail: redazione. laltrolato@gmail.com impaginazione e grafica LITOGRAFIA BUONAURIO srl - 0817584466 Chiuso in redazione il 17/12/2010 - tiratura 5.000 copie Sabato 18 dicembre 2010

MA C’AGGIA FA PE TE FA ‘NNAMMURA’...? Ma c’aggia fa pe te fa ‘nnammurà? Ma c’aggia fa pe te vedè felice? Me metto ‘a vesta bella, nù scior ‘int ‘e capille, e ppur ‘e tacc a spill, ma tu aiz ‘e spalle e te ne vaje murmulianne. Ah, si? Accussì stanne ‘e cose? Mò baste a t’aspettà... Aggio truvate a ‘n ‘ate: tu stiv fore o bar cu ‘e cumpagne a jucà a carte.... mmane tè rimaste ‘a briscola quanne sò passata sotte ‘o vraccio ‘e Pascal.... e ssì...juoc, juoc, juoc a carte, ije joco cu ‘ll’ammore e stà man uardann a faccia ch’è fatte l’aggia vinciute ije. Primo premio sezione poesia comica – 5 dicembre, San Giorgio A Cremano

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Settimanale Indipendente - Anno II numero 12


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