PERIODICO DEL CASSERO | GAY LESBIAN CENTER DI BOLOGNA | ANNO VII | N.4 | LUGLIO/AGOSTO 08
CASSERO Gay Lesbian Center Via Don Minzoni 18 – 40121 Bologna – Italy ARCIGAY IL CASSERO SEGRETERIA tel 051.6494416 fax 051.6495015
Copertina: foto di Rudi Giuliani - Seconda e quarta di copertina: foto di Luca Sgamellotti - Terza di copertina: foto di Giovanni Cocco
Orari: lun-ven 9–24 sab 21–5 dom 21–24 www.cassero.it - cassero@cassero.i www.cassero.i cassero@cassero.it CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY IL CASSERO Emiliano Zaino (presidente),Vincenzo Branà, Nicola Cesari, Barbara Contoli, Sauro Nanetti, Bruno Pompa direttivo@cassero.i direttivo@cassero.it SEGRETERIA DI ARCILESBICA BOLOGNA Paola Brandolini, Nica D’Amico Nico Magenti, Elisa Manici (presidente), Barbara Marzocchi, Michela Mauri (tesoriera), Anna Maria Palumbo tel 051.6492684 www.arcilesbica.it/bologna - bologna@arcilesbica.i www.arcilesbica.it/bologn bologna@arcilesbica.it Linea lesbica informazione e salute salute:: martedì h 21-23, tel. 051-5280918 DIREZIONE ARTISTICA Bruno Pompa tel 333.2957200 ad@cassero.i ad@cassero.it ART ASSISTANT Mauro Copeta wawashi@cassero.i wawashi@cassero.it GENDER BENDER Daniele Del Pozzo tel 051.5280391 www.genderbender.it info@genderbender.i www.genderbender.i info@genderbender.it LIBERA UNIVERSITÀ OMOSESSUALE a c. di Paolo Salerno e Walter Rovere luo@cassero.it luo@cassero.i CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Sara De Giovanni tel 051.557954 doc@cassero.it doc@cassero.i PROGETTO BENESSERE CASSERO benessere@cassero.i benessere@cassero.it ACCOGLIENZA E MULTICULTURALITÀ Giada Cotugno accoglienza@cassero.it accoglienza@cassero.i CONSULENZA E SUPPORTO Maurizio Betti TELEFONO AMICO GAY 051.555661 telefonoamicogay@cassero.i telefonoamicogay@cassero.it GIOVANI Valeria Roberti giovani@cassero.i giovani@cassero.it GRUPPI E FORMAZIONE Matteo Ricci/Liberamente liberamente@cassero.it liberamente@cassero.i PROGETTO SCUOLA Matteo Martelli scuola@cassero.i scuola@cassero.it PROGETTO SALUTE Sandro Mattioli salute@cassero.i salute@cassero.it AGEDO BOLOGNA Associazione Genitori di Omosessuali 338.1869101 flavia.madaschi@gmail.com avia.madaschi@gmail.co SETTORE GIURIDICO Michele Giarratano (responsabile), S. Gorini (Sportello Legale) giuridico@cassero.i giuridico@cassero.it SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONI antidiscriminazioni@cassero.i antidiscriminazioni@cassero.it CASSERODONNA casserodonna@cassero.i casserodonna@cassero.it UFFICIO STAMPA Chiara Mantovan ufficiostampa@cassero.it ciostampa@cassero.i FUND RAISING Matteo Cavalieri COORDINATORE LOGISTICO Barbara Contoli ACCOGLIENZA NOTTURNA & LISTE Matty P, Matteino AMMINISTRAZIONE Samuele Cavadini CDOC Giulia Zonta, Marta Facen CLEANING LADIES Bob, Gianluca, Giuseppe FEED THE BEARS Nicola Cesari, Sauro Nanetti, Piero, Coco, Fvln GIARDINO Silvano La Nessa MANUTENZIONE Kai Trevisan GiGi Emanuele G. GRUPPI E FORMAZIONE Emanuele P. Filippo P. LIBERAMENTE Claudio, Andrea, Franco, Sauro, Gabriele, Raffaele, Christian, Vincenzo PROGETTO SCUOLA Ambra, Emanuele P., Filippo M., Gianluca, Jonathan, Marta, Matteo R., Mauro, Michele, Micol, Salvatore, Tommaso, Valeria TELEFONO AMICO GAY Carlo, Daniele, Miles e i partecipanti al corso di formazione RESIDENT DJS Little Fluffy Luke, Fiandrix, Wawashi, PoPpen, Matthe, Trash Couture, Frog_ette, Ruggero, Carey Ferry, Fable, Ues, LinuZ, Alessandro Bolognese, Salvo RESIDENT VJS Strong, Alias, Virgilio, MissPlugInn SECURITY Kai, Lucia, Letizia, Piero, Roberto, Elenoire, Marco SEGRETERIA Marinella Marovelli, Emanuela Ria, Elisa Manici SUONI & LUCI Michela Paolucci STAFF 1 FLOOR Matteo Giorgi (responsabile) Angelo, Anita, Cinzia, Elenoire, Filippo, Fvln, Gionata, Ferdi, Loris, Manu, Matteino, Michele, Vinz STAFF GROUNDFLOOR Eva, LaClaudina, Lorenza, Tatona, Corrado, Evina, Legolas, Damiano, Alessandra, Francesca, Frà Frà, Luigi ARCILESBICA NAZIONALE SEGRETERIA: 051.6492684 www.arcilesbica.i www.arcilesbica.it - arcilesbica@arcilesbica.i arcilesbica@arcilesbica.it ARCIGAY NAZIONALE TEL 051.6493055 www.arcigay.i www.arcigay.it - info@arcigay.i info@arcigay.it CASSERO MAGAZINE GERENZA Walter Rovere & Matteo Giorgi GRAFICA Danilo Danisi www.fecoonde.org - d.danisi@fecoonde.org d.danisi@fecoonde.or STAMPA Tipografie Negri FOTOLITO MGP HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Mauro Copeta, Vincenzo Branà, Elisa Manici, Aki Choklat, Christian Trippe, Giacomo Garavelloni, Ainu, Massimo Pavarini, Alberto Sarti, Dario Marrone, Sandro Mattioli, Sergio Lo Giudice, Daniele Pacini, Maurizio Cecconi, Sauro Nanetti, Helena Velena, Aurelio Mancuso. magazine@cassero.i ADVERTISING: adv@cassero.i magazine@cassero.it adv@cassero.it > www.myspace.com/casseromagazine
Bologna la Rossa, oggi, è più rossa. Di quel rossore che assale di solito dopo la lusinga perchè oggi - lo sa - è una città più bella. Bologna è più grassa: le sue strade traboccano, le sua piazze non riescono a contenere il nostro orgoglio. Bologna, oggi, è più Dotta, perchè impara dalle diversità, dalla naturalezza con cui ognuno di noi ha raggiunto l’appuntamento sotto le sue torri. Ed eccoci, finalmente, a quell’appuntamento: oggi, tra queste strade, sfila un movimento adulto, grande e complesso, che ha articolato negli anni la propria rivendicazione. Proprio questa città che trent’anni fa cullava tra le sue mura le prime cellule del movimento gay, lesbico e trans, oggi accoglie una moltitudine variegata, che riunisce generazioni e percorsi, madri e padri coi loro figli. E ci sono anche i nonni, quelli che sessant’anni fa lottando tra le montagne contro le forze nazifasciste, riuscirono a rendere la libertà al nostro popolo, e a fare della nostra Italia una democrazia. L’ANPI è qui con noi per festeggiare il 28 giugno, la giornata dell’orgoglio gay. Sono loro i primi a metterci in guardia dal pericolo, dalla “legittimazione della discriminazione” che è molto più che un rischio nelle pratiche politiche che il Paese ha riscoperto negli ultimi anni. Sono loro i primi a chiederci tenacia, a volerci pronti dinanzi a una sfida che coinvolge molto più che i nostri personali orizzonti, come la politica vuol far credere. DIGNITÀ, PARITÀ, LAICITÀ: fasulla la democrazia che non sente il bisogno di corrispondere a questo disegno, inetta la classe politica che non tende l’orecchio alla richiesta di una tale moltitudine. Queste strade hanno un ricordo intenso delle nostre lotte: fu a Bologna che si costituì il circolo 28 giugno, poi diventato il Cassero, 26 anni fa, proprio oggi. AUGURI, CASSERO! E fu proprio da qui, da Bologna, che Il cavallo di Arcigay spiccò il suo primo volo. Bologna contiene la nostra storia come uno scrigno, che oggi riapriamo dopo molti anni, ma non per richiuderlo e dimenticarlo nel cassetto: il nostro essere qui, in così tanti oggi, inietta colore in quelle immagini e le rende fotogrammi vividi di un presente che ha ancora bisogno di lottare. Il nostro orgoglio, a Bologna, rivendica la sua storia, trasforma gli sparuti cortei di un tempo in questa folla oceanica e nel riconoscersi cresciuto, adulto, guarda dritto negli occhi di chi governa. Godete fino all’ultimo dell’energia di questa piazza, fate sì che questa giornata, e questo corteo, diventino il motore per dare vigore ogni giorno alla nostra lotta contro ogni discriminazione. Continuiamo quotidianamente a prendere a spallate il muro che le istituzioni ci erigono attorno, rendiamo polvere queste barriere, e resistiamo alla stupidità che rende i governanti estranei alla loro stessa storia. Noi, invece, quella storia, la nostra storia, siamo qui a rivendicarla, e a celebrarla proprio nel giorno in cui a Stonewall questa storia ebbe inizio. Emiliano Zaino, Portavoce comitato Pride e Presidente Arcigay Il Cassero, discorso al Bologna Pride, 28 giugno 2008 Un grande ringraziamento a tutti i volontari e le volontarie che con il loro impegno ed entusiasmo hanno reso davvero speciale questo Pride !
ad iremo ria)
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200.000 le presenze dichiarata dagli organizzatori 40.000 quella stimata dalla Questura 5 km e mezzo di percorso 1,5 km la lunghezza del corteo 8000 gli ingressi contati al Party Pride serale al Parco Nord...
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LA GIORNATA PIÙ MEMORABILE CHE ABBIA VISTO BOLOGNA IN TANTI ANNI, E UN FIUME D’IMPRESSIONI E DI EMOZIONI CHE HANNO AFFOLLATO LE MENTI DI CHI C’ERA, QUANTO INIZIATO DAL MATTINO DOPO A RIEMPIRE I BLOG DI MIGLIAIA DI FOTO E RACCONTI... ECCOVENE ALCUNI, RACCOLTI DIRETTAMENTE DA CHI HA FATTO, A CHI HA SOLO VISTO (MA AL PRIDE OGNI PRESENZA È LO SPETTACOLO...) A CHI HA SCRITTO SUL WEB, AI COMMENTI DI STAMPA E POLITICI... a cura di Matteo Giorgi e Walter Rovere
Le foto di questo speciale sono state fornite da: Simona Bellotti, Filippo Brunori, Samuele Cavadini, Maurizio Cecconi, Claudio Cricca, Walter Rovere, Roberto Serra.
“La nostra associazione, l’Agedo, è nata per aiutare i genitori che si trovano o in difficoltà ad affrontare l’omosessualità dei propri figli. Oggi però vorrei parlare are dei genitori che non sono qui con noi, non perché non hanno potuto, ma perché non on hanno voluto esserci: non ci sono in quanto provano vergogna ad avere dei figli omosessuali, e sono convinti che quello sia il più grande dolore che potesse loro ro capitare. Non pensano al dolore che nella vita dovranno affrontare questi nostri ri figli: discriminazioni, umiliazioni, violenze verbali e fisiche. Allora sì che dovranno o vergognarsi, ma provare vergogna per non essere al loro fianco, per non affrontare e con loro le battaglie per i loro diritti, per la conquista delle loro libertà e del loro o rispetto. Se tutti insieme scendessimo in piazza a lottare con loro, formeremmo una tale forza, che le istituzioni e la Chiesa non potrebbero ignorare. Questo volevo dire ai genitori, e anche a quelli che non sono qui oggi. Cominciamo intanto ad ammettere tranquillamente che i nostri figli sono omosessuali: solamente così toglieremo qualunque velo di ipocrisia e ridaremo loro forza, e fiducia in noi. Chiedo scusa se mi permetto una nota personale, ma non credo che si ripeterà mai ai più per me una occasione simile; oggi è il compleanno di mio figlio: tanti auguri, Mattia. Tuo uo padre e io siamo orgogliosi di te, e saremo sempre al tuo fianco.” Flavia Madaschi, AGEDO, discorso al Bologna Pride 2008
“Carffy y, te lla a sbatto iin n ffa acciia a lla a cravatta”
la r la riis isp po osstta a di a allcu cuni pa ar rte rt ec ec ciiip richie panti (incr esstto da all Min avattati) al iniisst sttr ro o per er le pari op Pride “ “sso ob briio” portunità.
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a eri si i num ze ha e n a i le s agaz ziona nde ni e r o ecce ant* giova ome il gra ati t n e v t c e m i ì n d s m u o e o c stato ecipazion vedibili, tratti, ass urlato ide è t non ià lo na Pr ca. La par ni non pre he questi g o l agari ati. G *, del o “Il B ità politi roporzio . Credo c lavoro, m i volontar tti insper nuovo l l u t i p d a n r u if qu ne no Lgb me nella quest’an e coppie endere co o, di deci ia dato de ho notato iamo noi, b r to e .S an o e, assun o di donn farci comp e quotidi zzatore ab i assister da tempo o, nessun i r o d r o te e v n o u n e e a t m n m e r g d e a i u u e r f e r s z c t n v s O le po ostro ma pa ri, po * itato e non to pia ad alt ttro venti, , del Com ui ho avu gioiosa ch nist* del n ia e solida e volontar i r l o o c ai qua el Casser ollaterali onsabilità re protag ontà unita to dei/del bolognes d c sp ro ol /le sse tut t e i v t e r n i a i a t e r o t t staff, niziative d d p e u enso i emo oncr lti so à bbiam e e t nelle asmo, un s ns che do con una c co, nei vo me a tutt po porter lta, aiuter i c e a o m o o s r c l E h e v t u t c o . s t , o s , o o n y r è t t a , e a nuov . A lo r mol he, ga , anzi me si è neg lesbic lerà nulla ancora ci apevolezza rcigay. Pe he per co a e sociale c a A c s ci reg re ciò che uesta con mento di estazione one politi i e !” if ia otten contrato q il ringraz una man in una az e Bologna i i e s e ho ri esprimer i colori, d proceder gbt. Graz L e a , voglio e, i suoni t italiano e persone Nazional l y c b a c e g t g a l i t f c o u r t t le n A a e e o t og vim en il mo n primo lu o – presid i s parli lio Mancu Aure
n... . Driin mivi? riinn.. D . .. a! dor tto n m n i i m i a r “D am o fa o? sono l sera h Pront iao Sauro ivo.... ieri C ! m o! or ssione Pront amma si d Pride la pre llola.. l u e s M d a o pi iv sta Cia eso la i che t alla fe tardi ai pur tard illa... ho pr u F ra Ecco! mma tranq ndata? llaro ma c’e a a No m ora com’è ’ di casino alche meta l o u l . p e a q . n n h e.. Be afi ... ...u a gent ne all in TV simo! Benis o tantissim è andata be isto molto vano a r v l e a davv maroni m i? Non ho prima par r a spacc lata coi car nuovo... già ravi... fi o s n a r l e so... siete stati b v s E e o g d . a . ti ai.. Beh s i noi figura ire ancora.. o! i d poco lascio dorm ngo anche a! r e sero i Dai, t prossimo v on vedo l’o irettivo Cas n D o . / n .. s a n r a ’a m e l The B e mam Grazi anetti - Feed N Sauro
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ico ntast a f l a tti no tu imento, n g u i g t to 28 o.. no diver “Saba naPride: accomand Bolog ra.. e mi r palle!” l cultu atevi le s a, saluti a d r r gua na Ventu Simo naPride Bolog
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ll d lla da o,, estasiato o atto da ud onffuso, su a quella di o,, co l at el st c ci è al o to i u ut vu ch av e ho he h t gli oc perché quei o, alzato one ch nte solo ho me, e la visi eo dall’alto. Ho sorriso a tutt o rn to in i “Per un ista ic rt ità e, soprat amiche e am vrastavano il nostro co libere, in cerca di dign ovviamente, ampio di za en es pr e, so to, y e di un ini viola che ato le nostre vite, sospes arnevale Gay” ha da non per i ga due pallonc itolo “C r il Papa ma questrati lo o ricord ot se pe tt nn , e so ha ne ar i il be br m n o i ra co om palloncin del Carlino gli ambulanti felici di sg dal corteo. Noi lo capiam soffermarci sulla guer to es R Il ) parte ile sa de fa ut ca le In to te ) in es o en (… visibili. (… qu . at m tr ze ma anche stra e alle la ila stato seques ità, nelle nostre speran de m rticolare re la 0 pa se al 20 es in io e di di az sp rittura, dice fetti, nella nostra dign eravamo più so. Strano che i politici, ia di persone. di tà ad al e, re ch in e ri af lettor cces 7 mila miglia orno nei nost è stato un su e e di portare in piazza , la questura alcosa che siamo ogni gi giornali dicono 50 mila na, anche quest’anno, gent oblema, qu ose una re pr ta os un e sp i og m ( di ol i co o B i op a ad rc pr e gr i de id in od ve i Pr ic a dei numer Pr il ne per zittirci): o conto che siamo gli un ta e invece continuano mai, quando il governo manifestazio e sa ri della tattica an m er no nd co gu og : re ag rg da si , ve n he an sa ic la no m zo , el lit do an qu a po PD er l fa za un sp de e a az , li quel a, arrabbiata cattolici sorge, spontane obilitò per portare in pi onte ai bambini Rom, ch ifestazioni rs so ri a un ito dei Siamo le impr iesa si m nizzare man .) E a propos i Dico, la ch rno che vuole prendere ne dall’orga imbarazza. (.. blanda come quella de ve si guarda be e?” a go es un hi è C c’ la e re li, at legge inutile gi che al pote etta la vita dei più debo iglie eterosessuali spos ily Day e og m sp che fu il Fam omunitari, che non ri solto i problemi delle fa ri trac governo ha contro gli ex .it rà che questo og.kataweb di piazza? Sa i, da http://perseo.bl zz Marino Bu
„ affiatata Il podio per la copp spetta s sorella ia più gattuso, Carfagna dell icuramente a Giu Êo s n eppe Lom e r ll d e ine di s vesti di prime co bard an u da 17 an se trovate nel ca na principessa b ta omofobia, e i, s n io s i, e Angelo n t p d t e a o n ,p e sa LÊOscar per la st che adoro anche ensa a cosÊho ne dorata. „Ho me ss ll o e Bernar Êa r m d Vanda ia più romantica ia suocera oram rmadio! Siamo a o le l, a ssieme v i. sposati s a imbolicam del Quebec: inco invece a Alessa .. n n e t d di Padov nte ieri ratisi a ro Griso dava a, ch Parig lini, coniugi d e introdusse lÊan nti al consiglier i quattro anni di Firenze, e comun avvero il agrafe d ale Ale fa, si sono elle c pro sacerdot essa di r ssimo 8 agosto oppie di fatto. E ssandro Zan, Sarah Bu ito anglicano.‰ a Montreal, da diventeranno vanti a ono, Il R una esto del Carlino 2 9 giugno
e hanno dettoo sono passati accanto lì. CÊera anche mi i zz ga ra tre do an rcorso la schiena qu mondo gay era tutto „Un brivido mi ha pe frisc‰: in quel momento ho capito che il rima quando un anziano signore haa lac tÊé a an „GuardÊ a chistÊ qu mia Napoli. Non ho potuto trattenere un e allora ho capito che non cÊera bisognoo un pezzetto della , lesbiche; sono sempre figli nostri‰, , era lui il ppadre, il padre di ogni gay.. ns q el carroo, l qu v urlato „EEtttero, ggay, tra di avere un padre su ignnnoorree su www.gay.t Sig lo Si Marcellllo
e: i aPrid apà) e tantissimeies/en g o l he p Bo A qu l mio te mamme (e quraolcloo striscionep.ersonale: io e d e l lo o n bel ricord e per la tenere con ta se piu iglie Arcobalendoa, pretendere zdaizione, offro vuenste nera a sfitlalenrte, a me o c e L i m liz er tto
a div urlavano a lle Fa osì grandin strumenta ianco e so ino de music Il tren e/i, ormai c parlano di a di pizzo b scoltavano ’Agedo che mmirato e n a ll a in cati ch stito in gon ti bambini e i papà de pi notavo edo anbamb v e imbian em ve es polcri tte anni, tra Almeno qu i. Le mamm i”. I primi t ro figli. Ora o prima e . lo ie n at s e i v ia m n i, a o r r e i li io o s s p s g g s a fi o io ere re proce mpre i hann coragg anti g ndivid città in ascoltare c o gay son se sti genitori loro, per cu deciso di co Pride si e a l ai toccav gola “Etero facendo qu e stessi/e d fine, hanno i loro figli, a ici e le a ia i/ m ro squarc bene stesse no tratto ess e e di cui, all e. Ora, come oltre a gli a uesto q t – n n quanto nto bene ha i ammirazio egno militan opo 14 anni condividere abile i a tic d o p d , u p fa à q e , t im t e in l’ e it n r l’ ch lo ie to e ia c nte ia e do ella m a anch era sta nte co egiudiz angosc sfidare i pr in corteo - n , sincerame , fra l’altro, r strada c’er e i e i d h t o p s c de ada nte tto, ggio il cora vare per str o di altri co no Casagran i hanno de lti del a ro ,m zi insu mo fa z it in e E t o d R i. r S a u t i i. a , q it e i ac ambin strada i locali i Sanr litic ivati/e tidian ssuofobia d come b te, della po titolare una e siamo arr o o u n q o e i t rid diver ce a me no fferati a in a Stefano s alcun resso di se na P bili di c o olog e al B e igno e per il cong ante fa pegno di C grazie anch h t c , lini a e il n r id o cr eG Prid ni Pr truito. L’im el 1995. È into istra, le s e di og dono il d o, P dier e da sin che confon amich avevamo co di Bologna 82. a r Scu t s e 9 rtà che e nazionale assero nel 1 olitiche da d ellla via Paal, io Arcigay di libe id p r spazio atore del Pr motore del C talizzazioni tro violenti d nte onora t n e o izz organ Pinto, prim une strume ei soliti qua ice, presid lc d ed el far Samu più brutte (a ioni gratuit io Lo Giu ibilità di e rg az s e ic o r S c a e v to la poss spressione u e L v r . a p ia er v v le te o, di a va l’e vescov sono già vola o onorato zione che promuo , dove ) soprattutt ta o in Italia ibile es tt if u n tt a ra nel ‘72 m p i ntento e n
“Ridateci la rossa!!!!!! a!!!!!!Speravate ! Speravate non ce ne accorgessimo? Annikafiore, membro della formazione originale, è stataasostituitadaunamoraassaipiùsciapa sostituita da una mora assai più sciapa. Nonostante la presenza dell’insipida esurpatrice i tre, a fine manifestazione, si sono esibiti in una performance assolutamente top level. A partire dai costumi: il frontman ricoperto di pailettes che nemmeno Raffaella Carrà negli anni ‘80, le altre due vestite di arancione fluo e viola. E poi le coreografie: da far impallidire Pamela Petrarolo. Bravi bravi bravi! Nadir sul concerto degli Alcazar al Bologna Pride, www.gay.tv
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og o co te so poss vero molt e questo. Penso che alità, sia importan ti. Non è Sono dav ““S m intolleran tente che ssu co er se re to e iv se u d en q es e n ev n violenta , di qualu ersone ad n p o tà parte di u o avesse li n b a te , u n fo ca o ss ta fi ria se cora e paci nque om lu a u i gay, q della prop generale porta an na manifestazion se a bbe idea su u into che re v a za ie n n b ti co n ra m a o o v ca n n a So l’ig ita, ti d e la sua v indifferen ttte queste persone. na volta nel riimanere e tu er u p er li lo g o o so e cc ch riesce a ra di farne parte an ità l’opportun i trans.” e le lesbiche, i rd a N o Filipp
“Giulietta s’era sbagliata, ora s’è fatta la fidanzata!” (un gruppo di lesbiche veronesi)
“Si inventa verso una no offese immaginar di migliai manifestazione garb ie sparando offe f se vere per le vie da di persone, una del bata e serena di ce en n fresca per i Bologna, una verale più imponenti maitinaia bolognese la democrazia e la la e proprio boccata viste è stato “un d’aria icità. Il Pri “un vero segno de per assoluta”. e proprio sgarbo di disintegrazione dei la curia Di più: seco alla città” valori”, essere ignor , ata perché ndo Vecchi la manif “una vergogna dei parteci es n on ta zi ra on ppresenta vescovo ha panti sarebbero ir nulla, il n e deve con il voto la memoria corta. Il rilevante. Anche umero qu par dei Vaticano d partiti ma col fam agone non lo deve fai il il ov re molto ma m e il Pride successivoy day organizzato dal stati battuti olto più numeroso. a Roma nel 2007 fu miliardi e dai gay in una man Lo choc dell’essere non la si è mesi di preparazion ifestazione costata più ripetuta e è stato ta le che .” Franco Gri llini, 30 lugl io
Pompa parlò o 23 anni e Bruno Dieci anni fa, avev i impressi e a tutt’oggi trovo . 99 19 l ne ma Ro è stato a l n rimast “Il mio primo Pride po cantò Corona. I due fatti mi so rrucca bionda ignara dei lavaggi de , pa do dal palco e poco tra le treccine della cantante afro e la morabile, con Coq’O’Nuz e Samuele me a. a un’analogia segret l Cassero. Ho fatto molti Pride. Uno e ballavo Human Nature di Madonn de direttore artistico Finii a mimare d’esser frustato mentr tuto essere la “soubrette del popolo” po a. da nn Vie a , ici am e rso perché non ho du e potesse fungere bello e diverso. Dive ranza (bicipite, muretto, carro) ch rché l’ho passato pe Quest’anno è stato be llo otu Be pr a. ue nz nq da qualu nella ici e arrampicarmi su ssibilità di esibirmi indisturbato lina, coi colleghi di lavoro e gli am po rel l’universo a, lat ur “cubo” e darmi la col moroso, coi genitori, con la so ne zio olu re di una riv con la mia famiglia, a. Speciale perché, senza il clamo una società più giusta, più dolce, più vit ni e le amiche di una s’è riversato in piazza per chiedere organizzare un Pride cittadino og ti i ad dei miei sentimen mio augurio è che Bologna continu la possibilità di celebrare la giornata , Il gentile, più equa. rsone lgbtq che abitano questa città gno a venire. (PS: alla notte, al party giu pe e ni all og r o ee nd qu da e , no ns an tra o, gay, bisessuale, dell’orgoglio lesbic Maurizio Cecconi .)” me co Ec to. ho balla
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ssimo. lenza al pro tempo on fare vio n n u è e , m re co ta sì gay co manifes e , per poter a il Dna dei to clima. L te zz es le u an o q rt i o ev d p lp e il co ’im b i L S sa . e. n o d o n .” ri o sp P su a iil Gay ga fanno a nes iesa è la principale re è praticamente assurd “Ben veng ale non ne h 2008, allii di ma u ss cini, e la C se an o m m tto ciò, nel i o E gli i bambin facile. E tu o ta an vi o av n zz li an h si colpevo Italia, non o , in questa a, 17 giugn n g minoranze lo o B Il , ck a H a it Margher
Un bel Pride quello di Bologna. Pieno di gente, a dispetto di quello che le varie questure e media vogliono far passare. Gente colorata, allegra come sempre in quest’occasione, felice e incazzata. Sì, non è questo un controsenso, ma è il senso del Pride: incontenibile felicità di essere lì in quel preciso istante a guardare negli occhi il resto del mondo così come si è e così come si vuole essere. E rabbiosa determinazione a farsi rispettare come persone, come esseri umani, come fratelli e sorelle, come figli, come padri, come madri, come amici, come famiglie, come parte fondamentale della società. editoriale di Gaytoday.it “La mia pr ima semplice en reazione davanti al fi um orm ed educato, ità della folla presen e di gente che ha part ecip te: ap Al party se pena più colorato de il popolo GLBT esiste ato al Pride è stata di l fam rale , è fo co Quello che poi ho avuto l’emozio oso quadro “Il Quart rte, fiero e vivo. Ed mmosso stupore per la è in mi ne o St riduttivi, se ha infinitamente de di cantare davanti a un ato” di Pellizza, ma credibilmente sobrio luso è stat altrettanto mplicistici a platea en a e im la m or scandalistic (io ne ho co ponente. stampa de i, al ntat l giorno do me ed enormemente po, partecipe. tirato fuor e due sole in tutto il co pari di rotocalco rosa i una mia . In manca che ne ha parlato in rteo, peraltr n fo nza di “oltr termini to d’archiv o elegantis messaggio aggios io, e sime) impl è ora di ripa icito che la folla man questo già la dice lu , una testata di sinist e” dragg queen, ra ng rtire dalla da (! a va ) su ha a lla pe se stessa pe correttezza rsino gente. Dal piena voglia rò pens dei re popolo di qualcosa di esserci. Spero che sapr GLBT che semplic o fosse uno: alla mal portage. Ill emente c’è, ora i media positivo pe emo incana e che eviden r il nostro fu , la sento è la gr turo e per qu re questa energia che tementee ha an h abbi el enorme, ch de gratitudine per i volontari ch lo del nostro movimen amo sprigionato in e ha permes e to. Un’altra so risultati Daniele P enormi. Bra hanno reso tutto ciò cosa ch hee acini alia possibile. U v*!!!” s LaLa M no sforzo acCallan , diva
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˚ „IL MIO 28 GIUGNO
ANDATO COSˇ:
azione ore di sonno per lÊagit son detto) 8.00: sveglia dopo 3 (cominciamo bene, mi o in re rrie Co del o azz il figo (???) a torso nud to fat er av 9:00: lÊautista bon per cia bru mi ora anc che co 10:00-13:00: lÊustione montavo coi volontari lÊallestimento del pal gi ntre io di opinioni sui tatuag mb sca tro nos piazza VIII Agosto me il e rdi no Na va ede ppo chi Fili di che d iti har e azz 13:00-15:00: le battut colo „Fantastica!‰ con 50 omosessuali imp vare tro per o lor di spetta lottavano tra 15:00: le prove dello ensabili amenità, e che isp ind re alt e i cch spe acqua fresca, pass, i are i rispettivi truccator o (povero Emilio... sei tremenda!!!) un posto dove sistem tanti ha funzionat non che z Re ilio di 70.000 persone fes Em di 18:00: la base ere la piazza gremita ved nel a co rim pal lac e dal lch lio qua to al fig 19:00: lÊaver versato anno che Flavia ha fat auguri di buon comple r 20:00: i commoventi aza Alc li la folla per il bis deg di 20:30: lÊaver aizzato :-) portato in questi giorni e audio... Oh my God! vic ser del e vid collega che mi ha sop ato ni) fid ma 21:30: Da (il le co dal eri tta Fed volata la sapone allÊEstragon con Choir (a nessuno è sci 22:00: la doccia fatta io! Siete azzi del Roma Rainbow ttacolo (grazie ancora a Costantino e a Fab rag i e e) sal ver uni spe delirio lo del nte qui le ione dietro 23:00: la totale confus I!) TIC AS NT FA ti sta le Pussycat Dolls truccata come una del sone 24:00: Miss Plug Inn ) di fronte a 4.000 per uti se solo per 20 min ore 24 si qua o 03:00: suonare (anche dop provato nel coricarmi 06:00: la gioia che ho ico Party Pride ist art ore ett dir conico e Wawashi, direttore tec
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ta “Ill llustri prelat per ques i in qu que essttii giorni ha n augurio one che u e dichiaratto to u n h nno o che le no benve ifestazi stre relazion o darvi il ne. È una man i rapporti so lo che è i distruggereb “Desider ciali. zio à su quel i ta et C’ bb es ci be è if ch ro so h n i a ca la diritti, m nta Dante pe l’idea che l’a re si ra za es st iz st il i vo b gl more tra pers r a a sensi vita, di avere rv i: one dello stes avvalorare le conta, sosten se in el o d n a er à tt it sp ci so sesso non endo che la so di tutti i opportun one, gi to se li it cietà non pu fondamenta es ir re d st a un ò basare le su sull’ spetto, le alla razza, dall ri uali. ss so e se es i Ministri dello amore, ma sulla capacità lo st mente d dalle inclinazion segnare di procreare. stato sostengo te en d en ci vedete, qu indip ciali, be in i ora? Le vede no queste stesse posizion dizioni so sa, che dovreb isce ai i: te le migliaia bisessuali e dalle con Chie ne, imped dare so la di lesbiche, ga er transessuali o p p p le n a fo tr e che oggi qu y, Purtro to e portano le lo et m il risp i orgogliosam ro vite indivi vere assie ’affetto, sulla l’amore e ente duali, le loro gliono vi ll famiglie, il vo su , e to ch et i relazioni, le loro amore, risp rizzata cittadin loro i loro figli? asata sul intellettuale e te regola iesa, Avete il cora famiglia b n necessariamen politico di di a ch n u la ggio re Che tutto ciò mbro del à, no non ha valore che tutto ciò non è autent solidariet del comune o dal ti edo che ognuno ? ic Q o? cr ueste sono vi Paola Brando ndare dal timbro i stessi diritti. Io te e legami so lini, Arcilesb a vita e fo ciali!” ica, dal disc di avere gl r vivere la propri eterosessuale orso al Bolo te gna Pride 20 ano debba po a, che sia 08 a famigli n si poss la propri e che no presentano , le a u ss che rap o omose “ La re età, dei cittadini la nella soci a.” privare i Queste zione omoses za n ra o h za min suale n n riflessio a ra n io u o di ogni n la magg socializ i sono rilevan n veicola più il saluto al iritti che l d a d z Mons. C Hack, ti affarra, azione della p su alcune isti significato orig argherita ride M Arcivesc e Bologna P ovo di B rsona, l’error tuzioni della n inario della s e ologna, Bologna e e il disordin ostra vita asso ssualità: è rela e c Sette 22 /6/2008 circa quella in iata. Poiché la zione di identi c ficia og ni rapp società uomo-d i, cioè alla fine orto so ciale.” onna è il par con se stesso. adigma (. fondam ..) entale
«Tanti Il Cassearl corteo? E allor della Ma o di Porta Sara a? Le masse, s e donn gozza? E Padre Ga ra statoèuper questo, han briele Dig a.” ani, Il Re n n errore sto del Ca darlo aiogadulato anche rlino 30 g iugno Hitler. ay, è sem p «Quello che è sta r e stato to fatto sabato è
persone non va un vero e prop nno rio in piazza non c´e appoggiate. Si ricordino inve sgarbo alla città. I politici dovr ce, eb rano più di 50m la piazza non fa ila persone. Co i politici, che chi ha attaccato bero capire che non si può an sa sono 50mila la Chiesa ha pr dare avanti così. democrazia. Sp ? eso lo 0,9% alle Un es so nulla. Uno 0,9% fa solo confusion Mons. Ernesto Ve ultime elezioni. Che queste appunto. E poi e.». Anche sabato cchi, La Repubblic penso che anch e il metodo sia a 30 giugno sbagliato:
“Non esistono le famiglie omosessuali, lo dice l’art. 29 della Costituzione!”
Mons. Ernesto Vecchi, Il Resto del Carlino 30 giugno
: ai bordi del o. Disgusto, nemmeno le bici attaccate al pal nista conta i, cro bin il ti, bam con i con ti ole Fat ) Lame ci sono famigli o poi dove sarà? (... rta ism Po ion di loncini, le biz pal ole esi o aiu coi o est lle qu nin Su famiglie gay”, un tre “Paura, non fanno. venuti apposta. Tutto di o gli son “fi ca, dei afi più che ery ogr teo urs fot cor cchina ily Day. E questo a ventina) sul trenino-n viale tutti hanno la ma rebbe bene anche al Fam remo. I oro che bambini (un lav and San da da che i a” uta zon igli ten can in e fam a ali te meno transessu o “è l´amore che fa un i, gavettoni, maschera dei scolastica, coriandol chino d´Oro e il cartell nquilli come un corteo Family Gay, una gita canzoncine dello Zec un è Tanto dietro sono tra le i. sua end ses stip o e ism ra rie ion o. biz car di esi ggi di do eri e ran on pom hie azi ato una provoc Bologna un sab o rilassati e chiacc le il corteo passeggiand i che non rispettano in giro tutti assieme per poliziotti precedono no. Che votano politic amila ultras del calcio di ant to qu pre por cin a sem rap o e i im dir ogn o att re ton un e si sen la Chiesa di «inficia pensionati Cgil. Pensat categoria di italiani che si sentono accusati dal uilli, per essere una senzienti e innocui che gno con giu lti 29 adu Persino troppo tranq ica o, bbl on pu eng Re i chiedono e non ott chele Smargiassi, La Mi .” osi fi ma i e promesse. Che da ann dir o quanto non se lo sentan sociale» più spesso di
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“Vi ringra Pride. Vi zio di partecipare cora i proringrazio come citt belli e numerosi conquista pri diritti civili in adina che spera da questo Gay avendo io rne qualcuno in p questo paese, e chi conservare anloro fare tre figlie, penso chiù; e anche come me non dispera di è quello d do, dove la i riuscire e l’augurio miglio amma, perchè re che po la propria propria identità a vivere in un pae ssa non veng natura, la propri i propri desideri, se, in un monan i a p in o ro timità ven violate p Lella Cost gano rico ri bisogni, a, attrice, .” nosciute, saluti al B e ologna Pri de
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2008 E IV T A N R E T L MISS A THE ITALIAN
no mitico 28 giug a ricordi quel tit “Hey baby, ti stra amatissima traves e lté in cui la no baraccona tirò una deco sudamericana o a un poliziotto? ine ill col tacco a sp a solo roba tipo Mattach ta, Beh prima errtiti in giacca & cravat lo Society, inve tailleur (cioè dico, te rò lesbiche in far politica, sostenendo pe e e immagini?) a o essere sobri, sembrar che dovevam me persone “normali”... co comportarci ccede oggi? rrà E mò che ti su si sfinocchia colla Ca e e Che la sera e tutte le robe checch o tiv in discoteca, e finiscono lì, e l’impera a, at queen/kingos e mai una parola sens la è divertirsi, più. Poi invece di là a m qualcosa di scorsi importanti certo, di militanza, i te seriosi e PALLOcratici. tremendamen TERNATIVE. AL Ma c’è MISS e allora? een, h, Uno dice: be lita roba delle drag qu Sempre la so are, roba vecchia. ppa... vecchia come scop pi Vecchia una un orgasmo... e irito godere, aver cosa attuale e fica, lo sp ix la questo m In Ma dove sta ? pi m te dei te NECESSARIOracreative megabaraccona e ch perfetto di st , CON il dire le cose ne se scheccheggio e questioni da risolvere di ch in vanno dette, unque ancora un tot, qu & m abbiamo co ne sulle questioni serie tto io tu az E recepisce, e si davvero. sensibilizz COLTA, e che una e, ma politica satira taglient usta per farle arrivare ad casino ma anche CHE AS gi un le due cose con l’energia a, che si sta divertendo ò & deve unire nt di come si pu o audience atte a un pezzettino di più. im iss ch fi e pio sieme mixat consapevolizz ATIVE quindi come esem altra, ma in pallosa dall’ MISS ALTERN O BISOGNO. .. ica se lit llo po pa e ne e e rt are di cui ABBIAM indless fun da una pa o, e non sono più ne scem a sapientemente a miscel m ica Quindi non e pompano bene un casin lla piazza senza dubbio, m a e impegno politico. M ch dj su tistic ri ar lio ità ig tiv m giustissime, e ea m Cassero co rtimento, cr etto per Cioè gente, il tirino a palla, sano dive Massimo Risp e to party, e ch an in modo che s, ht rig r our nce & fight fo storie!! get up and da Quindi: let’s e & il Cassero! !!!!” iv Miss Alternat che va detto, baby, va detto el qu e ch el Qu Helena Velena
A N O M SI A R U T VEN di
eo Giorgi t t a M e e r e v o Walter R
Incontenibile SuperSimo: da quando ha annunciato di voler passare dall’altro lato dei riflettori le sue attività si sono addirittura moltiplicate, ed eccola, dopo il tour di presentazioni nelle librerie dell’autobiografia “Crederci sempre arrendersi mai” ad aprile, approdare a fine maggio a Rimini, tra la finale e il galà di X Factor, invitata dal Corso di laurea in Sistemi e comunicazione della moda per parlare della sua carriera nonché della linea di tute Star Chic da lei firmata. Dopo la lezione e gli autografi di rito, ci dà appuntamento in un caffé sul lungomare per filmare i suoi saluti al Pride (l’avete vista sul sito You Tube del Bolognapride2008?) e fare due chiacchiere...
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Cominciamo parlando della Simona gay icon. La nostra generazione ha avuto come mito assoluto la Raffa nazionale, i giovani d’oggi invece vogliono diventare come la Ventura... perché secondo te? “Ne sono molto contenta, penso sia perché ho un carattere molto maschile e forte che all’inizio mi ha fatto anche soffrire, perché non è che gli uomini avessero così piacere ad avere a fianco una donna ingestibile e poco rassicurante. Molti preferiscono le famose donne tappetino, che creano meno problemi. Però questo carattere mi ha aiutato ad avere le spalle larghe per il mondo del calcio, un mondo maschile, maschilista e quasi misogino, dove non c’erano molte giornaliste sportive e nel quale dovevi temprarti ed essere molto dura per andare per la tua strada. Ora le ragazzine mi vedono come un modello e ne sono orgogliosa: se passa il concetto che chi lavora e si fa un mazzo tanto per arrivare, alla fine ce la fa, viene fuori il bello e la lealtà del mio mestiere” Ma come si fa a diventare una Ventura, qual è stato il percorso che ti ha fatto diventare la regina di oggi? “La forza, il duro lavoro, il crederci sempre arrendersi mai come il titolo del mio libro. L’unica cosa che sapevo era che non volevo stare in ufficio. Praticavo moltissimi sport, così come male minore mi iscrissi all’Isef. Mia madre era convinta che volessi aprire una palestra. Ma in verità il mio sogno era diventare come Maria Teresa Ruta che presentava la Domenica Sportiva. Anche perchè sono stata una delle prime ultrà, andavo in curva all’insaputa dei miei genitori, ai quali dicevo che ero da tutt’altra parte...”. Ed i concorsi di bellezza come sono arrivati? “Per divertimento, ma neanche poi tanto... a Chivasso ero una delle più carine e mi sono detta, perchè no? Solo uscendo e confrontandomi
con delle altre potevo capire dove potevo o non potevo arrivare, e alla fine ne ho fatti tantissimi. Mi servivano per mettere soldi da parte. Se vincevo un motorino, lo vendevo e usavo i soldi per un viaggio o quant’altro. E anche se non ero magari sempre la più carina trovavo il modo di ingegnarmi.. sapete come ho vinto le selezioni come candidata italiana a Miss Universo?” Prendiamo appunti... non si sa mai.. “Quando ho visto le altre, ho capito che dovevo studiare qualcosa che colpisse i selezionatori. Ho visto che il presidente della giuria era il grande Salvatore Fiume. Bene: la notte prima della finale ho studiato tutto: vita, opere, stile. Al colloquio gli ho parlato delle sue opere e ovviamente sono passata, anche perchè nessuna delle altre concorrenti ne sapeva un-acca...” Poi però sei diventata valletta di Magalli… “Un’esperienza traumatica. Anche se lui fu fantastico, più che portare carrelli e sorridere non facevo, e mi son detta, da qui a diventare conduttrice la vedo molto dura... anche se adesso il passaggio può sembrare più facile, allora non lo era. Così ho smesso di lavorare per poi ripresentarmi come giornalista sportiva, una carriera che dall’88 è durata fino al 94, passando dalla GBR a Telemontecarlo e fino alla mitica Domenica Sportiva. È il mestiere che pensavo di fare tutta la vita, poi con Mai dire Gol è iniziata questa seconda carriera nell’intrattenimento...” Sei stata quindi in un certo senso una collega della Carfagna... cosa ne pensi del suo operato al ministero delle Pari Opportunità? “Da quel che mi è arrivato, mi risulta che nemmeno il suo presidente sia contento delle sue uscite. Non capisco proprio il suo atteggiamento, anche perché lei è la prima a sapere cosa significa essere senza paracadute. Al di là di tutto, se una diventa ministro della Repubblica va rispettata. Invece non ho mai visto una così poca tutela verso una donna. Appena eletta hanno pubblicato qualunque cosa: non hanno tolto una foto, un calendario, si è visto di tutto di più. Quindi è la prima a sapere cos’è la discriminazione, e come reagisce? Discriminando a sua volta! Forse si è trovata stretta tra due fuochi e non ha saputo cosa fare, d’altronde non è facile fare il ministro con una così breve esperienza politica.”
14 anni sempre d’amore e d’accordo? Non può essere... “Una volta successe un putiferio. Per una trasmissione mi avevano dato dei vestiti che arrivavano sotto al ginocchio, delle longuette, mi stavano da cane. Io portavo sempre minigonne perchè pensavo che uno dei miei punti di forza fossero le gambe, non ero ancora forte come oggi, e insomma cercavo di vendere la mia mercanzia; così una sera tagliai un vestito. Loro mi videro in televisione, e successe un inferno. Per una stagione intera non mi diedero più nulla.” Poi sono arrivati Valentino e Dsquared… “Valentino non avrei mai pensato caratterialmente di poterlo indossare... è un monumento della moda mondiale. A New York l’ho visto entrare a un galà con Anna Wintour e tutta la gente ai tavoli alzarsi in piedi, non succede per molti italiani... ma lui mi invitava alle sue sfilate, e un giorno con la mia solita faccia gli chiesi se mi avrebbe vestito per L’Isola. Lui ci ha pensato un po’ e mi ha chiesto che look mi vedevo addosso. Gli ho detto che pensavo a un monocolore, al suo mitico rosso Valentino che vedevi solo indossare alle feste del jet set... Il suo socio Giannetti è sbiancato, lui però dopo averci riflettuto si è messo lì e in una mezz’ora ha fatto tutte le bozze dei vestiti nella sequenza che avete visto in trasmissione, scarpe comprese. Lui personalmente! Alla conferenza stampa ho detto, non sarò fra le donne più importanti che Valentino ha vestito, ma sicuramente sono la più tatuata! Dsquared li adoro perché osano, sono molto all’avanguardia. Dopo Quelli che il calcio hanno fatto anche X Factor, e ho amato questo look tutto giocato sul bianco e nero.. molto lesbo chic.” Capitolo isola: Simona diventa un’icona, per alcuni del trash... “Ma me ne vanto pure. Ma forse è un po’ superficiale e speculativo dire che l’Isola è trash. Sarà anche capitato, ma io ho sempre cercato di non essere diseducativa nelle mie trasmissioni. Mentre trovo che ci siano dei personaggi televisivi che hanno fatto dei veri danni nei giovani. D’altronde un tale successo ha dato sicuramente fastidio. In primis ai radical chic, che poi sono i primi che guardano l’Isola. E pensare che, come X Factor, anche quel reality è nato con un pubblico di laureati, di alto livello, che poi a pioggia è diventato trasversale.” Infatti è diventato il programma cult dell’anno, pur senza arrivare al successo di altri talent show... “Abbiamo portato in tv il talento vero, l’eccellenza, il merito. Non siamo mai caduti nella trappola dei litigi, delle polemiche create ad arte dei reality. Morgan e Mara hanno portato un mondo diverso che in tv non viene mai proposto, e c’è stata veramente una ventata di aria fresca. La gente ha anche bisogno di una certa pulizia, anche se gli ascolti spesso e volentieri premiano chi trascende verso il basso per cercare di
Però gli ascolti più bassi del previsto vi hanno causato salti di palinsesto, e a maggio abbiamo appreso del cambio di direzione di La7 con cancellazione di Markette e altri programmi, nonché dell’annunciata chiusura di Canal Jimmy... non sono tutti segnali di battute d’arresto della tv di nicchia sulla quale si diceva di voler puntare per il futuro? “Ma, intanto va detto che questo show ha riportato davanti alla tv gente che di solito si dedica ad internet o al satellite, gente che non esiste per l’Auditel. Vi faccio un esempio: la finale dell’Isola ha avuto 250.000 voti telefonici con uno share del 32%. Quella di X Factor ha avuto 350.000 voti con share del 14. C’è qualcosa che non torna. Le nuove multimedialità sono da campionare, anche perchè il futuro è nella web tv, che lo voglia la tv generalista o meno. “Quelli che il calcio” l’anno prossimo andrà in questa direzione, faremo metà contenuti per il programma, e il resto per questo progetto web che stiamo studiando. Sarà un ibrido che vi stupirà. Quanto a La 7 purtroppo c’è poco da dire, è cambiato il management della Telecom, che per risanare i conti sta rinunciando a tutti i propri cavalli di razza, ma è una scelta che mi pare proiettata verso il passato, non il futuro.” Senti, e non doveva esserci anche una Simona cantante? Avevi annunciato per maggio l’uscita di un disco scritto per te da Cristiano Malgioglio... “Alla fine se l’è cantato lui. Sta uscendo e si chiama “Balla Simona”. Cristiano è un grande, sono pazza di lui... è una persona di un’intelligenza e sensibilità straordinarie. Adesso è a Cuba e ci saluta tutti.” Ultime due domande: l’altra regina queer di questo speciale è Daria Bignardi, un pensiero su di lei? “Lei è l’eccezione. Non è una radical chic. Intanto è stata la prima e più brava conduttrice di reality. E mi diverte molto intellettualmente, mi rende fresca. L’ammiro molto e c’è una grande sintonia tra noi anche se veniamo da mondi completamente diversi.” Per chiudere: quanti gay, e devi essere sincera hanno vinto l’Isola dei Famosi? C’è chi dice uno chi due... “Uno sicuro, ma non l’ha mai detto ed è una scelta da rispettare. Ma poi, gay... molti uomini oggi sono come dico io “di bosco e di riviera”: sono bisex ma non lo vogliono ammettere... Molti concorrenti erano cosi. Uno ha vinto, e non è certamente Walter Nudo. Poi chi c’era... Muniz? Dici? No, è stato con una mia amica... restiamo su un vincitore... ma comunque anche se fossero stati più d’uno va bene lo stesso: di bosco o di riviera, tutto è rispettabile...”
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Torniamo al “come si diventa Simona Ventura” con il capitolo moda. Con “Mai dire Gol” e “Le Iene” cominciano anche i tuoi rapporti con i grandi stilisti... “Erano già iniziati prima... con la faccia tosta che mi ha sempre contraddistinto quando sono stata scelta per Miss Universo sono andata a bussare alla porta del grandissimo, per me tutt’ora mito incontrastato, Gianni Versace. Pensavo mi tirasse per un orecchio e mi cacciasse dalla porta e invece mi diede gli abiti. Ma i primi a credere veramente in me sono stati Dolce & Gabbana. Siamo cresciuti assieme. Sono stata con loro per 14 anni. Ho un archivio che nemmeno loro possiedono. Mi sono tenuta anche le mutande.”
acchiappare un certo bacino. Il mio sogno era che diventasse cult e ci siamo riusciti. Su I Tunes siamo stati primi per un sacco di tempo per non parlare dei blog, del sito, di myspace. Se poi anche uno solo di loro avrà successo nel mondo della musica devo dire che abbiamo stravinto al di là degli ascolti. Perché in Italia al contrario del resto del mondo non è mai successo che qualcuno uscito da un talent show avesse un successo vero, e sfido chiunque a dirmi il contrario.”
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Foto di Stefano C.Montesi / Photomovie
Nel tuo libro citi anche la Brambilla come politica che ti piace, sappiamo che sei amica della Santanché, quindi anche se non ti sei mai espressa politicamente ti immaginiamo donna destra. Ecco ma come giudichi ad esempio le scelte di Alemanno da neo sindaco di Roma, tipo negare il patrocinio al Pride dicendo che non ne condivide i principi… “Beh, Alemanno sta percorrendo una strada pericolosa, ma se ne sarà reso conto anche lui perché ormai ci sono aggressioni all’ordine del giorno. A Roma tira un’aria pesante, l’han capito tutti. Kledi è stato aggredito per non parlare degli episodi del Pigneto. L’intolleranza va sempre condannata, e Alemanno in questo senso sta andando verso una strada quasi xenofoba, che non ha certo creato lui, ma è evidente che su un humus che già vegetava ha gettato benzina sul fuoco. Ma adesso so che sta correndo ai ripari... speriamo.”
DARIA BIGNARDI
di Matteo Giorgi Nei venerdì autunnali e primaverili è ormai un must! Alle 21.30 ci si sintonizza su La7 per guardare “Le invasioni Barbariche” e poi non perdere occasione di commentare ogni ospite, ogni battuta vista durante le 3 ore di trasmissione. Abbiamo deciso di incoronare come seconda regina di questa annata 2007/2008 la barbarica padrona di casa Daria Bignardi che raggiungiamo telefonicamente mentre è in vacanza in Sardegna anche se, viste le condizioni meteo, “sembra più di stare in Cornovaglia”
Cominciamo dal momento in cui la tua vita s’incrocia con Bologna: Wikipedia dice che dopo l’adolescenza passata in un liceo a Ferrara ti trasferisci nella nostra città per immatricolarti al DAMS che lascerai un anno dopo “per incompatibilità con l’ambiente della facoltà, giudicato dalla stessa come infarcito di finta trasgressione”… “Un po’ sì. Bisogna anche pensare che erano gli anni ’80, il periodo dei dark e della new wave che a me influenzava abbastanza e tendevo ad avere una visione dark delle cose. L’ambiente del DAMS mi sembrava finto alternativo, vedevo un proliferare di chiodi (lo storico giubbotto di pelle) e anfibi che costavano una fortuna. Io non avevo certo soldi da buttare e quindi vivevo il tutto con un po’ di rabbia. Ma magari il problema ero io: arrivavo da un’esperienza talmente gratificante al liceo che forse non sono riuscita ad inserirmi o non ero particolarmente portata agli studi universitari. Comunque al DAMS cinque esami li ho dati: quando mi sono trasferita a Lingue a Venezia nemmeno uno.”
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Passato e presente: la questione La7, baluardo della tv intelligente avviata a prematura chiusura almeno come la immaginiamo noi, e poi tu che vieni già data per certa in Rai nella prossima stagione secondo alcuni siti di gossip/informazione… “Ah, si? Ma scusami chi lo dice? ” Dagospia... “Ah. Per quanto posso cerco di evitare le generalizzazioni. Bisogna innanzitutto verificare che la 7 sia la tv intelligente, assodato quello bisogna dimostrare che chiuda quindi ci sono talmente tanti passi per cambiare Rete che non mi sbilancerei… comunque nel mio
mestiere capita di cambiare...l’unica cosa che posso dire con certezza è che in autunno ci sarà un nuovo ciclo delle Invasioni Barbariche su La 7.” È certo però che Chiambretti è in volo verso altri lidi e Markette non tornerà… “Ah sì?” Ah, è vero che tra voi non corre buon sangue… “Eh no, sei informato male. Non abbiamo tanti rapporti, è diverso. La stima professionale che ho nei suoi confronti l’ho scritta anche nella mia rubrica su Vanity Fair. Una volta sono stata involontariamente scortese con lui, ma successe perchè ero in una pausa dalla televisione perchè era nata mia figlia e dirigevo un mensile, quindi non ricordavo tanto bene le dinamiche televisive: diedi buca il giorno prima di andare ospite al suo programma e lui giustamente si seccò ma io avrei fatto lo stesso. E comunque è acqua passata” E invece nel libro nero delle “Invasioni” chi è segnato? “A dire la verità un solo personaggio mi ha dato buca per un intervista da un giorno all’altro ma ora è in carcere quindi non mi sembra carino infierire. Invece nel talk show ci fu questo Cosimo Verde, un candidato della PDL, che non si presentò senza nemmeno avvisare nonostante il dibattito fosse tutto incentrato su di lui. E sì che gli pagammo pure l’aereo per arrivare da Parigi che lui puntualmente prese..” Questa stagione delle “Invasioni” sarà anche da ricordare per il defilèe delle signore della moda accorse a farsi intervistare da te, spesso in esclusiva: Frida Giannini di Gucci, Donatella Versace, Franca Sozzani di Vogue, i soliti Dolce & Gabbana.. perché hanno proprio scelto il tuo salotto? “Forse perché è un programma anche culturalmente milanese, un po’ più freddo, meno romano. Aldilà delle etichette comunque, le “Invasioni Barbariche” è una trasmissione piuttosto trasversale e spregiudicata e i nomi da te citati li ho molto corteggiati. Franca Sozzani l’ho chiamata per un anno…”
Però quando lei viene in trasmissione da te volano staffilate… “Quelli per cui provo una sincera simpatia, quelli che amo, sono quelli con cui tendo anche a litigare e a battibeccare. Se qualcuno non mi prende te ne accorgi, perché divento insolitamente gentile e tendo a sorridere molto…” Ma quindi per Claudia Pandolfi era amore sincero o insolita gentilezza? Perché a me lei sembra un bluff tremendo.. “Ma la Pandolfi è un genio! Si vede che non l’hai capita. È una donna di grande equilibrio ed autoironia, molto cool, non sembra nemmeno italiana. Le attrici nostrane fanno spesso le insicure o si prendono sul serio, lei se ne frega di tutto e tutti e mi è molto simpatica…” Tornando a Simona hai citato il suo “X Factor” come uno dei tuoi programmi cult di quest’anno.. “Quando ho visto la prima puntata mi è piaciuto molto. È un programma ben fatto che ha rispetto per la musica. Non c’è alcuna indulgenza verso i sentimentalismi, si sforza di essere civile che non è poco in televisione.” Insomma apprezzi il fatto che non l’abbia buttata in vacca come “Amici”.. “Questo l’hai detto tu… A me Amici piace molto, è un programma ipertelevisivo, fatto coi controfiocchi.” Ma eri una tifosa degli Aram Quartet o di Giusy, che si appresta a diventare la nuova icona LGBT dell’estate 2008? “Di Giusy, non si discute. Con quella voce può cantare anche lo scontrino del supermercato, come ho letto in un blog, anche se deve trovare un look un po’ più suo…”
A proposito di icone gay.. come ti trovi in questo ruolo?“ Me l’hanno detto e ne sono compiaciuta anche se non mi sembra di avere le caratteristiche fisiche dell’icona, quindi immagino sia per quelle psicologiche. Comunque non mi sono mai chiesta il perché. Forse sarà anche stato perché nella prima puntata di “Tempi Moderni” (che insieme alle Invasioni considero il mio programma più riuscito) invitai 9 coppie gay… e si parla del 1998 il sabato pomeriggio su Italia 1! La mia attenzione a certi temi deve aver lasciato il segno. Dieci anni fa una coppia gay in televisione era qualcosa di cui discutere, c’era da dire e da riflettere.. ora è più normale.” Parliamo del nuovo governo: Carfagna, Brambilla... allora erano meglio degli uomini delle quote rosa che ci sono toccate? “Diciamo che non sono del partito “meglio un uomo piuttosto che una donna con cui non vado d’accordo”, in generale sono per le persone e per la meritocrazia, fermo restando che una donna in un posto di responsabilità mi fa sempre e comunque piacere, e di solito fa anche meglio.”
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L’altra icona che abbiamo incoronato in questo numero è Simona Ventura che si è sperticata in complimenti nei tuoi confronti… “Guarda, non vorrei che sembrasse che facciamo mielina... ma Simona è la nostra Madonna, la nostra Material Girl. È una vera bomba, ha un’energia incredibile. Poi adoro il fatto che se ne freghi delle retoriche buoniste: è priva di filtri, una bella bestia…”
Sapevi che aveva già fatto un disco facendosi chiamare Gaetana? “Beh, allora ha già fatto un passo avanti, no?”
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Chiudiamo con lo svacco estivo: consiglia un disco, un libro, un programma tv e una vacanza per quest’estate che non arriva mai.. “Andiamo per ordine: ho la compilation vivente in casa, il re delle playlist e quindi della musica se ne occupa lui. Riguardo alla lettura non ho il bestseller dell’estate perché mi sto dedicando a letture tipo “Cronache familiari” di Pratolini o “Il romanzo di Ferrara” di Bassani. La vacanza? Io ormai sono anziana quindi ormai quelle che ricordo sono quelle di quando ero ragazza... La volta che sono andata in autostop in Sardegna con 5 amiche..” Questo è uno scoop! Daria Bignardi alle prese con la “vita smeralda”… “Macchè, tutt’altro! Andavamo in quei posti un po’ da hippie tipo la Valle della Luna… comunque ora che sono mamma sono più da villeggiatura: posti con poca gente, molta natura dove si possa stare tranquilli, senza una pizzeria con la tv accesa” E la serie tv da consigliare? “Sono rimasta un po’ indietro con tutto. L’unica con cui sono in pari è Lost, di cui ho visto l’ultima puntata dell’ultima stagione. Delle nuove serie mi è piaciuta “Californication”: i dialoghi sono veramente brillanti.” Pensa che, per me è stata una delusione e io di telefilm ne guardo… “Non vorrei fare della psicologia spicciola, ma secondo me era perché avevi aspettative di altro tipo.. l’hanno venduto come un telefilm erotico quando il succo era un altro.. ti aspettavi il sesso spinto e sei rimasto deluso...” Posso chiudere con una curiosità: perché hai ancora una mail di quelle della preistoria di Internet e non una più moderna… gmail magari… “Lo so, ho un indirizzo mail arcaico.. ma ne sono orgogliosa, anzi quasi me ne vanto. Sono aliena da tutto ciò che è alla moda..” Allora potresti addirittura riciclare un indirizzo virgilio.it “Non esageriamo.. deve essere pure Telecom… Lasciamo perdere, va..”
Foto Di Gianmarco Chieregato / Photomovie
… ma poi è bastata la puntata di Report sul mondo della moda e lei si è presentata il venerdì successivo… “Dici che è per quello? No, non credo, era già un po’ di tempo che mi diceva che sarebbe venuta in quella data..”
DOVEVAIINVACANZA? a cura di Matteo Giorgi e Walter Rovere
L’estate e il caldo finalmente pare siano arrivati e in questo speciale numero estivo abbiamo cercato di capire come è la situazione del turismo LGBT targato 2008. Ne parliamo con Monica di www.outtravel.com, la più importante agenzia di viaggi on line italiana a target specificamente LGBT. Cominciamo raccontando quali sono le mete preferite della comunità GLBT dell’estate 2008 “Intanto vorrei chiarire che i dati che abbiamo riguardano le richieste che ci vengono fatte e alcune risposte che abbiamo ottenuto facendo dei sondaggi su Gay.it quindi magari non sono rappresentativi della comunità gay in toto, anche perché analisi specifiche non ne sono mai state fatte. Diciamo che ci sono differenze per fascia di età e per status (single, coppie). La fascia di età fino ai 35 anni, single, predilige destinazioni conosciute per essere gay-friendly come la Spagna (Gran Canaria, Sitges e Ibiza sono le imbattute). Poi c’è stato il boom delle crociere gay, che vengono scelte da chi ha età e possibilità di spesa un po’ più alte. Senza dimenticare la classica Grecia (Mykonos e Lesbos su tutte), e l’Italia (in particolare per la nostra agenzia, Torre del Lago), che attirano sempre una buona percentuale di clientela.”
AGAZINE / ESTAT E 20 RO M SSE 08 CA
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Come è cambiato il turismo LGBT dagli anni 80 ad oggi e ci sono nuove mete che stanno riscuotendo particolare interesse per l’estate 2008? “A differenza del mercato nord americano e anglosassone, in quegli anni in Italia non esisteva un turismo “analizzato” e riconoscibile come turismo gay, quindi non posso darti risposte precise. Tieni presente che negli anni ‘80 viaggiava quasi il 50% in meno di persone rispetto ad oggi, in modo diverso e con una diversa, come dire, visibilità… Le località storiche italiane per il turismo gay sono state negli anni: Capri-Taormina-Venezia, che poi per motivi diversi hanno perso appeal o comunque non sono più così riconoscibili. All’estero sicuramente Amsterdam, Londra, Londra, New York e San Francisco, che avevano anche vent’anni fa una riconoscibilità come destinazioni gay-friendly. Le nuove mete
di oggi? Bodrum in Turchia, Marrakhesh e il ritorno di un evergreen come New York.” Ma ci sono gay che si rivolgono a voi anche per mete naturalistiche non specificamente mirate al turismo LGBT tipo Polo Nord o sud, Machu Picchu, i parchi sudafricani ecc? “Assolutamente sì. Per questo tipo di clientela proponiamo su richiesta anche viaggi ad hoc in strutture gay o comunque frequentate frequentate da clientela gay internazionale. In alternativa sul nostro sito ci sono comunque sempre visibili proposte di pacchetti turistici “standard” per destinazioni lungo raggio quali ad esempio il Sudafrica.” Lonely Planet ora fa guide anche per posti assurdi tipo Iran, Iraq, Afghanistan... È possibile andarci? Quali sconsigliate ai vostri clienti? “Per quanto ci riguarda sconsigliamo tutte le destinazioni per le quali il Ministero degli Affari Esteri “sconsiglia viaggi a qualsiasi titolo”, SEMPRE. L’Iraq e l’Afghanistan sono tra queste, ma non lo è l’Iran (o perlomeno, in Iran solo alcune zone sono sconsigliate). Poi dipende molto dal tipo di cliente che ci interpella, dal tipo di viaggio che desidera fare, dal budget che ha a disposizione. È generalmente in base a questi elementi che si consiglia o meno una destinazione.”
gestione gay. Se è gestito professionalmente raramente ci sono sorprese negative. Ci sono invece vacanze la cui peculiarità gira tutta intorno alla struttura nella quale si alloggia. È qui che la gestione gay può fare la differenza. È vero comunque che, in generale i prezzi delle strutture gay-owned sono più alti degli alberghi di catena e che molti b&b/ guesthouse/piccoli alberghi, in Europa, quando si fregiano del riconoscimento “gay owned”, costano più di un buon albergo! L’Italia in questo senso com’è messa in quanto a numero hotel e qualità? “È’ difficile rispondere. Sicuramente ci sono sono molti b&b di proprietà e gestione gay. ma non esiste a tutt’oggi un hotel o villaggio o residence per soli gay (uomini o donne o misti) come invece altri Paesi già da tempo hanno prodotto. In Italia si parla ancora di gay-friendly e molto poco di gay-owned. Fino a un paio di mesi fa ritenevo di dover togliere da tutte le descrizioni la dicitura “gay friendly”: negli ultimi mesi mi sto invece ricredendo sulla sua importanza perchè sembra ce ne sia ancora bisogno, a maggior ragione in un periodo dove i diritti diminuiscono per tutti.”
Ma la presenza di possibilità di battuage rimane l’unico metro di selezione di una meta? “Diciamo che il battuage contribuisce a rendere la meta più conosciuta e a dare inizio allo sviluppo in senso anche turistico della località stessa. Per noi è importante sapere se c’è o no, ma non rivolgendoci solo a una clientela di single o coppie aperte non ci basiamo certo su quello.” Gli hotel gay hanno sempre avuto fama di essere così così, è ancora vero? “Mi sembra che in questi ultimi anni ci sia stata un’inversione di tendenza ed anche gli hotel a gestione gay abbiano ampiamente migliorato la qualità dei servizi offerti. Molto spesso 1) Gran Canaria per chi cerca mare, per alcune località non ha sole e divertimento, tutto l’anno alcuna importanza il http://www.outtravel.it/cerca.php?what=GRAN%20CANARIA fatto che l’hotel sia o no a 2) Marocco, Marrakech, una città fantastica!
I viaggi consigliati da Outtravel:
http://www.outtravel.it/cerca.php?what=MAROCCO
3) Sudafrica, Cape Town e safari Riserva Kruger http://www.outtravel.it/cerca.php?what=SUD%20AFRICA
4) Crociere gay, on line quelle fino al giugno 2009
http://www.outtravel.it/cerca.hp?what=CROCIERE%20GAY
a cura di Giacomo Garavelloni (www.myspace.com/discodromo) om mo e Mauro Copeta
BASSO
www.basso-berlin.de Punto d’incontro per la comunità gay ayy underground, il Basso assso è un bar molto naif n e spartano in n cui, come ha scritto ittto Butt Magazine, incontrarsi, n nc creare, u ubriacarsi, vedere vecchi film, ve ballare, ve vedere mostre d’arte, organizzare feste o assistere al lancio dell’ultima di ccompleanno d omplea l fagzine... tutto in un ex magazzino.. so Berlin! ne... e... e il tu
MÖBEL-OLFE B
www.moebel-olfe.de m Il nome me suona un po’ come “mobilificio Olfe”, e questo op perché non è stata cambiata la vecchia insegna che faceva a riferimento all’attività commerciale precedente. de Ma il Moebel Olfe non vende più mobili, ma drink in cheap a un pubblico molto eterogeneo e decisamente sa underground. Il giovedì sera è la serata specificamente sp gay e l’orario di chiusura può arrivaree fino f alle sei di mattina. Sicuramente uno dei bar più carini ca della città: maschi barbuti, bartenders simpatici, ci,i, ottimi dj locali. ci
BERGHAIN/PANORAMA B ERGH GHAIN/PANORAMA B BAR AR www.berghain.de/ g
www.am-firmament.com/ amen Ottimo store ore di recente apertura, situato al o pian primo piano di un anonimo palazzo in una zona sid residenziale. Niente vetrine e bisogna citofonare pe per entrare, proprio come se si andasse a trovare un amico. Ma non fatevi intimorire. Lo staff è friendly e la location favolosa (un loft ancora munito di lavatrice e piano cottura...). Qui potete trovare i migliori brand (giapponesi per lo più) d di streetwear: Original Fake con le stampe dell’artista pop americano Kaws, Supreme, Visvim, P.A.M., ecc. Casual con stile.
http://www.myspace.com/petshopbears .ccom Serata mensile imperdibile mp sia per chi ama il genere “panzettaa con pelo”, sia per chi vuole b ascoltare dellaa buona musica in una venue gay re più p rara...). Disco, italo disco, early (cosa sempre eep house sono i generi più gettonati. house, deep sfe è molto friendly e ridanciana, del L’atmosfera “p in tipo “party in casa”. La location è il Berghain nt trov Cuntine, una casetta abbandonata che si trova pro proprio di fianco al Berghain.
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SPACEHALL
www.space-hall.de/ Delizioso negozio di cd e vinili (nel basement). em Si va dal pop al r’n’b, dalla techno all’elettronica. ett Vi si trovano anche un sacco di vecchie V cch uscite ormai difficili da reperire, e all bancone è o p possibile chiedere una copia di “Slices” l il DVD gr gratuito divenuto cult, tutto dedicato alla musica elettronica. Per i tabagisti orsofili, consiglio le l’acquisto delle sigarette presso il tabacchi ac situato proprio di fronte al negozio... una u tenerissima coppia di bear vi somministrerà la e er vostra ra dose quotidiana di nicotina. Qui potrete acquistare anche Groove Magazine, ottima is rivista ri vis a (in tedesco...) di musica dance, sempre accompagnata p nata da un un cd con le ultimissime novità.
HARDWAX D DW
http://hardwax.com/ rd Vero e proprio p santuario del pr vinile, Hardwax w è uno dei più importanti negozi e di dischi d’Europa. Considerato n che la stragrande maggioranza m dei produttori e dj techno ormai vive a Berlino, in è facile capire che la sua clientela e en sia molto olto olt o esigente esig e che, di conseguenza, con co onseg se uen uenza, ue za, il suo su suo catalogo cata atta talog loggo sia sia costantemente cos ostantem temen ent ne aggiornato, ag agg ior ornat nato, nat o, anc aanche ncche h grazie grazzie all contatto gra co conta ntatto nta ttto tt to facilitato fa facil cilita cil itato ita to con co le migliori le migli mig gli liori lio orii etichette etiche eti et cheette (che (che h spesso spe p sso “testano” “test “test estano a ” le ano le loro loro uscite usc us iite in anteprima an antep teprim tep rim ma proprio p prop ro rio roprio rop rio qui). qui).
CHANTALS C HANTALS H HOUSE OUSE O OF FS SHAME HAME Parlare Par Pa P arlar laree male male all del de del Berghain Berg erghai ain sarebbe ai sare arre arebbe r bb bbe b un n po’ po po’ come come om me me parlare par p arrllar ar aem male ale aal le del deel primo prim prim rim rimo mo YSL. YSL SL. L. Impossibile. Im Im mpos pos pos po ossib s bile. sib illee. E a ile rag ragion aggion io o ve on vedut veduta. ed dut du utaa.. Location Lo Loc Lo occati a on at on insupe ins insuperabile nsupe ns up perab raab rab abile le (un’ex le (u ( n n’’e n’e ’ex centrale ce cen entra en rale alee elettrica), eele leettr trrica), trica ica ica ca), ), line lin lin inee up up sempre seemp mp m pre re ottima, ottiima ot ott ottima im maa, m atmosfera aat atm ttm mo ossf osf sfer era rilassata era ri rillas laaassat attaa e insieme insie insie sieme ieem mee grondante grron ggro nda d dante nttee di n di ssensualità, sen ensua ssu sua ua u lit lliit lità, ità, à, clientela clli ccli lient entela ella l mista mi missta ta ta (prevalentemente (p (prrev reevvale vaale allente nttteem nte n meeen men nttee gay), ga ggay ay), ), ingresso ing in nggres n resssso o cheap cche ch heeap h ap (10€), (10 (10 (1 10€) €), € ) bagni ), ba b gni gn sempre sem se mpr mp pre puliti p puli ullitii u a o ogni gni gn ni ora. orra. o ra. a. La La ser se serata erraata erata atta de del d el sabato saba saba abat ab batto ba o solitamente so solita sol o ita taamente meente men m te chiude ch cchi hi hiiude ud ude u de d alle al alle lllee 20 20 del deel giorno d gi giiorn orn or orn no dopo. dopo op o po po. o. Si Si consiglia ccons on o onsigl ons ns n igl iggllia ia dii andarci d an and nd n darc arrci dopo ar dopo opo po le le 6 della deeellllaa mattina. del d maattin mat tin ti tin inaa.. Due Du D u uee darkroom. d da dar ar a kro kro kr oom om. m. Se S Sex ex p parties arrttie art iies eess ve vvery erryy hard haar har h ard a cca cadenza caden ad deenza den za irregolare. irr iir rrrrego eggolar go olar llaaarree.. P Per Pe eerr ar arrivarci, arri rrivarc riv iivvar arcci, arc i, bas b ba basta as asttaa ssal salire aallire iree su ir uu un n ta taxii taxi ed dire iire ree “Panoramabar”. “P “Paano an no n oram raaam maaba ab baar”. r .A r” At Attenzione: tten tenzio te en e zio ione io ne: p ne: pe perquisizione erquisi rq rq rqu qu uisi isiizi zio ione ne obbligatoria obb ob bblig liig igat atorria ato riia ia e selezione ssel el elez eezi zzio one nee all’ingresso al alll’i’iingr nggrreess ng ssso (non (non no on o n perché pe perrch rccch hé devi d dev de eevi apparire ap ppa pp parrir p riiirre favolosa, fav avo vvo olos olos lo osaa,, ma os ma perché per pe p eerrch ché ché hé non no non vogliono vogl oggl g iion ono on rompicazzo rro rom omp om piiiccazz pic aazz az zzo aall’interno...) lll’int ll’ ll in in ntteern errn rno...) o....) o.. .)
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A AM AMSTERDAM A cura di Ainu (http://al.twww.tv) e djYoko
ARTLAUNCH / GALORE / UNK / SPELLBOUND I migliori gay party underground della città si devono a un unico team di dj e promoter che collaborano insieme dando vita a eventi sempre pieni e diversi tra loro. Artlaunch (a cadenza non regolare) attira un pubblico arty anche per le numerose e spettacolari performance che animano le location. Al Galore e all’Unk la crowd è più mista e la musica va dall’italo disco all’acid. Spellbound ha 2 sale, una italo disco e house, l’altra più pop trash. Le location cambiano regolarmente, per cui è sempre meglio dare un’occhiata al sito: il prossimo Galore si terrà il 1 agosto in occasione del Gay Pride! www.artlaunch.nl.
RESTAURANT AS
Questo ristorante concettuale e trendy si trova nella zona sud della città e fa parte di Platform 21, uno spazio sperimentale dedicato al design e alla moda. La cena è servita su grandi tavoli comuni e i cibi cucinati in un forno originale toscano. Gli ingredienti sono rigorosamente biologici e prodotti in loco, e dal giardino interno è possibile vedere dei maialini da latte che si calciano prima di diventare patè. La terrazza-giardino esterna è circondata dal bellissimo Beatrix Park, e in un’apposita zona del locale è possibile anche cenare accompagnati dal proprio amico a quattro zampe. www.restaurantas.nl; www.platform21.nl
COFFESHOP KATSU
Un must per l’hashish e alcune specialità in fiore in un ambiente familiare e accogliente. Vaporizzatore thc al tavolo. www.katsu.nl
ARTIS ZOO Padiglione delle Farfalle
Nell’antico zoo di Amsterdam si trova il modernissimo padiglione delle farfalle. Camminare in un ambiente dal clima tropicale con tanto di cascatelle e fiori coloratissimi, circondati da bellissime farfalle che svolazzano libere posandosi sulla frutta preparata per loro è davvero un’esperienza indescrivibile. Perfetto per una giornata fredda e uggiosa. www.artis.nl
SPRMRKT
SPRMRKT (ovvero Supermarkt) è IL concept store di Amsterdam. Ci si trovano designer ormai affermati come Martin Margiela, Raf Simons e Henrik Vibskov, ma anche stilisti più underground, borse vintage, modernariato, libri, riviste... www.sprmrkt.nl/sprmrkt Una lista completa di marjuana e hashish biologici a prezzi onesti. Ambiente molto gay friendly, clientela molto sexy. www.coffeeshop.freeuk.com/Media.html
FAMOUS
AGAZINE / ESTAT E 20 RO M SSE 08 CA
JAPAN INN YAKITORI RESTAURANT
DE TAART VAN M’N TANTE
Specialisti nel creare torte bizzarre che sembrano (anzi che sono) delle vere e proprie sculture (per non parlare degli abiti-torta commestibili!!!), questo delizioso caffé ospita inoltre al piano superiore un confortevole B&B gay. www.detaart.com
Se non vi fosse bastato quello di Bologna, il Pride di Amsterdam si svolge dall’1 al 3 agosto; attorno alla celebre parata di 60 battelli nei canali della città del sabato, si dipanano tre giorni di party all’aperto e nei locali: dal Galore del 1 agosto (preceduto il pomeriggio dallo streetparty “per donne e i loro amici” Vivelavie), alla scelta del sabato tra Bear Necessity (serve traduzione?), White Party (pettorali depilati) e i nuovi rivali della circuit scene Roxy Colosseum, o il M.U.L.T.I.S.E.X.Y. (secche in D&G). Domenica pomeriggio i più coraggiosi possono recarsi al nude party del Cockring (dress code: solo scarpe. Le vostre Bape si noteranno moltissimo...), oppure (sempre dalle 15) al Rapido, fino alle 2 del lunedì. E ora ci manderete mica a casa, già vi sento dire? Niente paura, per i più riottosi c’è anche l’after Club Exit, fino alle 10 di mattina... Sul sito www.amsterdamgaypride.nl trovate anche il link per il concorso Come Out And Dance: pensi di saper fare di meglio della travestita grassa che interpreta Amy ubriaca in un cassonetto nel video su www.youtube.com/user/ ComeOutAndDance? Crea il tuo video dance (vedi esempi da – non – imitare tra i Favoriti dello stesso sito) e invialo entro il 25 luglio, il più votato potrà sfilare sul battello Nightours alla Canal parade, nonchè vincere volo e due notti al Circuit festival di Barcellona dell’8 agosto.
COFFESHOP MEDIA
Se siete appassionati di designer toys, dovete passare da Famous. Solo tirature limitate e oggetti nati da collaborazioni improbabili (come quella tra l’artista pop Kaws e il fashion designer Heidi Slimane). Oppure potete acquistare foto originali di Terry Richardson, o litografie di Takashi Murakami (l’artista giapponese che ha collaborato anche con Louis Vuitton). Molto expensive... www.famous.nl
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AMSTERDAM GAY PRIDE
Un ristorante a conduzione familiare regolarmente frequentato da giapponesi a cena. Jenny, la manager, e l’intero staff sono estremamente cordiali e pazienti. Cheap like home, but tastes better! Meglio prenotare. www.japaninn.nl/ AINU
WELCOME TO THE FUTURE
Se i nomi dei dj chiamati per il Pride non vi soddisfano, potreste optare per un salto (il 2 agosto) nel paesaggio bucolico di Het Twiske (a nord di Amsterdam) per la nuova edizione del festival Welcome to the Future: da mezzogiorno a mezzanotte cinque palchi con Luciano, 2000 And One, Heartthrob, Guido Schneider, Mountain People, Marc Houle, Matthias Kaden, il veterano Joey Beltram, ecc. www.welcometothefuture.nl
CONSCIOUS
Avete (prevedibilmente) esagerato con i party e il giorno dopo dovete presentarvi al lavoro? Niente paura, Conscious Dreams, negozio (ora mini-catena) fondatori nel 94 del concetto di Smart Shop, vendono nella sezione After Party (col motto “non possiamo impedirvi di prenderle ma possiamo aiutarvi a ridurre gli effetti collaterali”) una serie di preparati dai nomi come “After C” “After T”, e “Prepara e Ripara”: una bustina blu prima di uscire e una rossa al rientro probabilmente non servirà a nulla, ma attenuerà il vostro senso di colpa... http://conscious.nl DJ YOKO
I consigli di Massimo Pavarini e Mauro Copeta
HORSE MEAT DISCO
Una delle serate più cool della capitale. Ogni domenica dalle 20 alle 3, Severino, Jim, James e Luke Howard selezionano il meglio della disco underground (niente Village People, per intenderci), spesso accompagnati da ospiti prestigiosi come Maurice Fulton, Todd Terje, I-F... Pubblico gay, atmosfera indescrivibile, musica travolgente. Durante i Bank Holiday (il prossimo sarà a fine agosto), la serata si sposta al Barcode (sempre a Vauxhall) per un esclusivo after che dura “fino a esaurimento scorte”. Dopo le consacrazioni su Time Out e Butt, l’anno scorso Horse Meat Disco ha curato presso il festival indie di Glanstonbury la prima tenda gay mai apparsa a un grande festival. Successo immediato, stampa in visibilio. Quest’anno si replica, e i Groove Armada hanno richiesto la tenda anche per il festival che organizzano ogni anno a Victoria Park, il Lovebox Week End. www.myspace.com/horsemeatdiscolondon
DUCKIE’S
Locale cult nella zona di Vauxhall, il Duckie’s celebra il proprio successo dal 1996, mantenendo invariata la propria formula: musica indie-pop-trashy e performance strampalate. Il sabato è la notte di punta, ma il primo venerdì del mese c’è la serata Ursus, dedicata ai bear. Ogni anno in occasione del Gay Pride, lo staff del Duckie’s celebra il Gay Shame & Lesbian Weakness (quest’anno il 5 luglio) al Coronet, un teatro fatiscente a Elephant&Castle, mettendo in piedi performance parodiche su grandezze e miserie della gay culture. www.duckie.co.uk
GUTTERSLUTZ
Niente sito e pubblicità per questa serata VERY underground organizzata da Per Q Ex ogni secondo venerdì del mese. La location non è fissa. La prima serata si svolse in uno strip club, e la gente ne parla ancora come di uno dei migliori io party mai fatti. La musica è techno in una na sala, sa trashy-pop nell’altra. Il pubblico è gay-artyga underground e decisamente freaky aky (travestiti con barba e boa di struzzo, star dell’underground, dell’u visionari di vario genere...). )
One night mensile (il primo sabato del mese) iniziata in sordina in un basement a Dalston e presto ascesa allo status di party superfigo, dove si riversa la Londra più underground. La promozione si basa solo sul passaparola, aumentando quell’aura illegale (ad esempio qui è possibile fumare...) ed elitaria che il party si è conquistata. La location è piccola, fumosa (ovviamente), e grondante di sudore. Un must. www.myspace.com/discobloodbathdisco
A BATHING APE SHOP
C’è solo una città in Europa in cui trovare il brand giapponese lanciato da Nigo, Bape, ed è Londra. Jeans baggy, camouflage anche sulle mutande, scarpe da ginnastica dai colori abbacinanti, e l’inconfondibile scimmietta di Bape ovunque. Capita di dover aspettare fuori a causa di orde di giapponesi in vacanza, o perché Pharrell Williams è all’interno a fare shopping. Upper James Street, Westminster, W1F
KOKON TOZAI
Shop nel cuore di Soho dello stilista macedone Marian Pejoski (quello che disegnò l’abito da cigno indossato da Bjork agli Oscar). Un vero e proprio buco, surreale e caotico, dove non si fa distinzione tra lui e lei, collezioni vecchie e nuove, fashion e kitsch. Presente anche una piccola, ma ben assortita, selezione di vinili e cd. www.myspace.com/ktz_live
PHONICA RECORDS
Decisamente IL negozio di musica a Londra. Situato a Soho, offre un’ampia selezione di vinili e cd per i clubbers di tutti i gusti, dalla techno alla new disco, dalla minimal al downbeat. Heidi, la biondissima dj della Get Physical, serve dietro il bancone. Tutti i migliori dj della capitale si riforniscono qui. White label ogni settimana. www.phonicarecords.co.uk
I consigli di Aki Choklat e Christian Trippe (www.bearflavoured.com)
BETHNAL GREEN
Bethnal Green, nell’East London, è il nuovo centro artistico della capitale! Con più di dodici gallerie, Vyner Street offre la più alta concentrazione di gallerie d’Inghilterra. Nettie Horn, Fred London, e lo stupefacente edificio nero della Wilkinson Gallery sono quelle assolutamente da vedere. Consigliato visitarle il sabato o la domenica, o, ancor meglio, il primo giovedì del mese, quando molte gallerie organizzano vernissage collettivi sotto il nome ‘First Thursday’. L’evento, specialmente d’estate, diventa spesso in un piccolo party per strada. www.nettiehorn.com www.fred-london.com www.wilkinsongallery.com www.firstthursdays.co.uk
DOVER STREET MARKET
L’imponente concept store di sei piani di Comme Des Garcons resta il luogo di culto per tutti i fashionisti che visitano la capitale. Oltre a firme come Raf Simons, Martin Margiela, Ann Demeulemeester, troverete capi creati in esclusiva per lo store e, al piano terra, una sezione dedicata alla pelle e gli iconici profumi della maison. www.doverstreetmarket.com
STROMBOLI’S CIRCUS
Nel cuore di Carnaby Street, a Kingsley Court, Stromboli’s Circus è un fantastico negozio di antichità e modernariato. Non ci troverete solo abiti, ma anche accessori, gioielli, libri, oggetti per la casa e persino mobili. E potreste anche incontrarci Amy Winehouse, che è una habituè di Circus. www.circusvintage.com
THE BARBICAN - The House of Viktor and Rolf Mostra che ripercorre i 15 anni di carriera dei due designer olandesi e le loro creazioni, eleganti quanto spesso surreali, dal 92 ad oggi. Ogni abito e accessorio è stato riprodotto per 55 bambole di porcellana, create dai due stilisti per l’occasione. Per lo shop del museo, se Victor & Rolf hanno han nno e selezionato i loro inoltre disegnato un foulard fo o libri e oggetti di design esi preferiti. Aperta fino all 21 settembre. www.barbican.co.uk o
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LONDRA
DISCO BLOODBATH
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MOSCA di Vincenzo Branà
Certo a Mosca l’estate è un modo di dire, una specie d’astrazione che prescinde dal nostro immaginario fatto di canotte e infradito. A Mosca, per essere chiari l’estate è semplicemente un “più”, o meglio ancora un “non meno”, cioè l’occasione per festeggiare la colonnina di mercurio che per una volta non va sotto il punto di glaciazione dell’acqua. Quindi, primo consiglio, magari portatevi una giacca, e pure una sciarpetta leggera: vi guarderanno male, ma se vi buttate su Hermes avrete conquistato con un semplice svolazzo attorno al collo la stima incondizionata di gran parte dei passanti. Perchè a Mosca – se avete dormito dal 1991 ad oggi vi aggiorno – è sbarcato il capitalismo, quindi anche il consumismo col suo opportuno codazzo di fanatiche. Anche lì insomma, come in molti paesi dell’est europeo, negli ultimi decenni si è un po’ chiusa un’era, e dove c’era l’austerity del comunismo con abile coupe de théâtre è arrivata la proprietà privata, il libero mercato e, ovviamente, la moda. Quindi, tornando alla composizione della borsa per il viaggio, se avete un Cavalli infilatecelo e non vi fate problemi a mostrare il “D&G” cubitale stampato sul retro di quel tamarrissimo jeans che vi hanno regalato a Natale e che – vi eravate ripromessi – non avreste mai e poi mai indossato. A Mosca, quello spot riprodotto su un calzone, è uno status symbol che vaga in una terra che su questi simboli basa le sue tassonomie.
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Il viaggio è una sciocchezza: da Bologna c’è un volo diretto Eurofly, economico per di più, e in poco più di tre ore siete a ridosso della Piazza Rossa. Con un rammarico, credetemi, che è quello di non aver potuto portare con voi quel bono dello steward che – su questo diamo un 10 e lode ad Eurofly – è una costante dei voli di quella tratta. Bono al punto che se vi dà una caramella ne volete un’altra, se vi consegna gli auricolari vi fate spiegare più e più volte con aria beota a cosa servono, e quando vi porta lo snack siete perfino pronti ad inscenare una di quelle parti da vero intenditore scandendo con tono perentorio “Io un biscotto al cocco così
buono giuro non l’ho mai trovato. Guardi che sono uno che viaggia, io, mi creda… signor..?”. Va da sé che il cocco normalmente sia per me come kryptonite…. Una volta arrivati nella madre Russia sarete accolti da uno stuolo di uomini. La contentezza, però, durerà solo qualche attimo, il tempo di capire che tutti quei bei maschi in divisa vi vengono incontro perché hanno scambiato la nuance ambrata della vostra carnagione – ottenuta grazie a uno studiatissimo ciclo al vostro solarium di fiducia – per un tratto distintivo della vostra evidente origine magrebina, e di conseguenza lo zainetto che portate in spalla altro non è che una ricca composizione di candelotti di dinamite con la quale, secondo loro, intendete far saltare in aria tutta la parte nord del continente. Chiarito il malinteso, nel quale incapperete con cadenza regolare tutte le volte che farete ingresso in metropolitana, e recuperate le scarpe, i jeans, i pedalini, la medaglietta di San Rocco e tutto quello che gli agenti vi avranno fatto sfilare convinti celasse la più avanguardistica delle cariche esplosive, potrete guadagnare l’uscita e gettarvi nella vita moscovita. Ovviamente il volo atterra nel tardo pomeriggio, quindi uscendo dall’aeroporto vi immetterete direttamente nel traffico dell’ora di punta, che è lo stesso di Napoli, solo che a Mosca ci vivono 10 milioni di persone… Arriverete – prima o poi – in hotel: sarà sicuramente un hotel di lusso, perché a Mosca di tre stelle non se ne costruiscono e di ostelli – su 10 milioni di abitanti – ce n’è uno solo. Che ovviamente, senza averlo visto, non mi sento di consigliarvi. Va subito chiarito che lusso ed educazione a Mosca sono due concetti distinti e assolutamente distanti l’uno dall’altro, anche ampliandone infinitamente l’accezione, alla ricerca magari anche solo di un receptionist cortese. Invece quel receptionist, che all’inizio avevate perfino deciso di definire “niente male”, sarà quello che vi farà la sveglia in camera un’ora in anticipo rispetto a quando l’avevate richiesta (per poi negare clamorosamente) o che vi minaccerà di sigillarvi nella suite se non saldate immediatamente quell’extra di 100 rubli (=3 euri) che risulta addebitato sulla vostra camera, a prescindere dal fatto che voi in quel cazzo di hotel dovrete restarci ancora 10 giorni. E sull’onda dei buoni consigli, vi ricordo che la richiesta di un espresso in aggiunta alla faraonica colazione continentale sortisce su di loro l’effetto di un videomessaggio di Bin Laden, e vi chiedono con una certa limpidezza di saldarlo immediatamente e in
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accattivarsi la simpatia di un popolo che, già di per sé, fa fatica a rivolgervi anche un cenno di saluto. Piuttosto fatevi un giro in una delle tante chiese – ricostruirle ed erigerne di nuove è stata una delle attività predominanti del post-comunismo – dove l’integrazione, anche la più complicata, si fa coraggio davanti a quel bizzarro connubio di cupole d’oro e mendicanti sul sagrato.
contanti, non si sa mai vi venga in mente di scappare via dall’hotel senza pagare quella broda immonda e lasciando in camera la valigia, i documenti e tutto il resto…. Per il resto la città è un enorme libro di storia, che si scrive ancora giorno per giorno e del quale voi, camminando per la metropoli, potete sentirvi protagonisti. Perché un conto è buttare l’occhio a templi il cui racconto è declinato in un passato talmente remoto da sembrare fiaba, altro conto è visitare il Cremlino e capire che qualcosa di storico in quelle stanze sta ancora succedendo. L’indizio senza dubbio ve lo dà la guida indigena – con denti d’oro alla Goldfinger - che a ogni angolo sfoggia il suo corredo di metafore col quale descrive il vincolo che attualmente lega quel paese all’ideologia dei comunisti. “Quei deficienti” “quei porci” “quei delinquenti”. E neanche Gorbaciov – “quel maiale” – si sottrae all’iconoclastia di quel post senza guerre ma con tanta rabbia, che ha fatto sparire falce e martello da ogni luogo in superficie – la metropolitana invece ne è piena in maniera monumentale, e solo per questo vale la pena visitarla – e ha accantonato il tutto in un giardino in cui neanche più si taglia l’erba. E che volendo potete anche visitare, anche se da subito potete abbandonare l’idea che sia un moscovita a condurvici, essendo quel posto, per lui, pressappoco una discarica. Stesso discorso per la “cara” salma di Lenin, che nominerete così perché qualcosa dei vostri studi alla fine degli anni Ottanta ancora ricordate, e che riposa nel mausoleo che condivide l’orizzonte con San Basilio e il Cremlino. Visitarla è come bestemmiare, non di certo la maniera più congeniale di
E la vita gay? Beh inutile ricordare le difficoltà che ogni anno incontra il Gay Pride, a cavallo tra un divieto esplicito e una tolleranza da vivere voltandosi a vicenda le spalle. E se prima di partire avrete consultato l’oracolo della Spartacus avrete notato che le possibilità che Mosca offre in questo senso sono in numero poco oltre quelle di Bari o Cosenza, entrambe città piccole e nelle quali il movimento lgbt non ha di certo trovato la strada spianata. Inoltre proprio le prime righe di introduzione della guida lanciano un monito inquietante – “se rimorchiate un ragazzo in un locale non portatelo nella vostra camera d’hotel” – riflesso dell’alto tasso di criminalità della città e opportuna sintesi dei tanti pericoli di cui è pieno un contesto ancora pressoché inesplorato come quello gay moscovita. I posti, questo mi hanno raccontato in seguito, ci sono eccome, ma le porte d’ingresso sono spesso celate e di frequente, per evitare problemi, traslocano in nuovi indirizzi. Certo questo non vuol dire che l’omosessualità non ci sia, tutt’altro: vi ci imbatterete però – se non avrete carpito i circuiti “off” – solo se frequenterete i luoghi del sollazzo dell’oligarca: i bania, ad esempio, lussuosi complessi termali in cui si pratica la sauna russa e il massaggio coi rami di betulla. E dove, in un ambiente testosteronico che poco spazio lascia all’ambiguità, vi potrebbe capitare di imbattervi nel panzone con la scorta e il ragazzetto appena maggiorenne. Che lui a un certo punto bacerà sul collo, neanche troppo furtivamente, anzi quasi a mostrare con spavalderia che coi soldi, in certi posti, si può comprare anche il consenso verso ciò che, a portafoglio chiuso, genera indignazione.
WORLD OVVERO “LE VACANZE INTELLIGENTI . . .”
Mikamale Teatro
WORLD TEATRO
riguarda il teatro”, aggiunge Eleonora, “non mi è giunta alcuna notizia di spettacoli a tematica lesbica. Ma tra i festival consiglio quello di Santarcangelo (RN), che si svolgerà dall’11 al 20 luglio, che val sempre la pena di vedere, perchè c’è il meglio che poi girerà nei teatri indipendenti e non. Come festival che invece ha sempre spettacoli a tematica lesbo-gay consiglio quello alternativo che si tiene a Edimburgo in concomitanza con quello di Edimburgo “ufficiale”, dall’8 al 31 agosto. È un festival indipendente, queer e frociarolo che si tiene in centri sociali e cantine della città e che è oramai diventato più interessante di quello istituzionale, e nel quale si possono scoprire spettacoli sempre molto significativi, spesso d’avanguardia.” Da Elena Rossi, attiva come drammaturga dal ’96, arriva un ultima segnalazione: “il festival itinerante di cinema indipendente delle donne, che a fine agosto avrà la sua ultima puntata in Puglia. Per chi non è riuscita a vedere i film nella propria città, vale la pena, e l’ingresso è a offerta libera. Il festival ha già fatto tappa negli ultimi mesi in diverse città italiane, in collaborazione con le associazioni di donne presenti sul territorio, e presenta 21 documentari, 7 opere di video arte e 13 corti di registe di vari paesi. Le prossime location saranno a Venezia (dal 14 al 30 luglio), Trieste (dal 21 al 27 luglio), Fabro Scalo (dal 3 al 15 agosto) e Lecce, dove il 23 e 24 agosto saranno proclamate le vincitrici. ELISA MANICI
SANTARCANGELO FESTIVAL TEATRO – I consigli di Micaela Cappucci, DRODESERA - FIES Eleonora Dall’Ovo ed Elena Rossi Inaugureranno entrambi a luglio le nuove edizioni di due storici festival
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Abbiamo chiesto a tre note esponenti del teatro lesbico in Italia quali sono i loro consigli per l’estate riguardo a musica, libri, e spettacoli da intercettare: Micaela Cappucci, alias Mika Male Teatro, è reduce dal successo del suo spettacolo Sola ma non troppo, presentato in anteprima nell’ambito delle iniziative per il Bolognapride. Il libro da mettere in valigia per Micaela è Potentissima signora: canzoni e dialoghi scritti per Laura Betti da Pier Paolo Pasolini et al.! (Longanesi 1965). Come canzone da ascoltare Canción de las simples cosas interpretata da Mercedes Sosa, e come “artista da non perdere ovunque si esibisca” il clown inglese Chris Lynam, visto il giugno scorso a Pontedera, e al Veregra Street, il festival dell’arte di strada di Montegranaro (i prossimi suoi show in Italia saranno il 26 e 27 luglio a Mercogliano, AV, ndr). Micaela spiega così i suoi consigli per i nostri lettori: “Ho scelto istintivamente persone, parole e sguardi che mi hanno stravolto il senso, il sogno, l’intendere e il percepire. Con l’arte del ripetere, dell’aspettare, del sentire, una sorta di strategia del migliorarsi nel tempo giocata con emozione.” Eleonora Dall’Ovo, dopo aver scritto e messo in scena a partire dagli anni novanta diversi spettacoli teatrali a tematica lesbico, lo scorso anno ha curato l’antologia ScATTI di teatro lesbico (Il dito e la luna), che raccoglie le più note autrici italiane, da Paola Cavallin a Luisa Sax. Il libro che ci consiglia è coerente col suo percorso, e al contempo particolarmente adatto all’estate: Oasi proibite - una donna in viaggio da Pechino al Kashmir (Edt). È il reportage di un viaggio compiuto dall’avventurosa autrice, Ella Maillart: “Una donna controcorrente, una giornalista ante litteram che è riuscita a attraversare nel lontano 1935 luoghi ancora oggi inesplorati. Una nella quale mi riconosco, non solo per i viaggi e lo spirito, ma soprattutto per lo sguardo che ha sul mondo.” Per la musica suggerisce un album jazz uscito nel ’99, sicuramente da ripescare: Two Lips di Sandra Cartolari (Psm): “quando il Jazz e le storie di donne che amano donne si incontrano… Per quanto
italiani dedicati al teatro di ricerca e alle performing arts. Quello di Santarcangelo si svolgerà dall’11 al 20 luglio. In programma tra gli altri il secondo movimento di X (ics) Racconti crudeli della giovinezza dei Motus, sulla violenza nelle periferie urbane; la prima del Candide dei bolognesi Teatrino Clandestino, e Fanny & Alexander con due capitoli del loro Oz Project dedicato ai personaggi del mago di Oz: Kansas e Emerald City, quest’ultimo in prima assoluta. Troviamo inoltre i bolognesi Laminarie con la ripresa del loro Jackson Pollock, e con Emaki - storie arrotolate nella sezione Santarcangelo dei Bambini, comprendente anche la replica di Buchettino della Raffaello Sanzio. A Dro dal 25 luglio al 2 agosto, oltre a ritrovarvi il Candide del Teatrino Clandestino (più il loro film Mesmer-Vacuum) e Kansas, si potranno vedere la prima assoluta di East, altro capitolo del ciclo di Fanny & Alexander, performance site specific di Romeo Castellucci (Societas Raffaello Sanzio), Cosimo Terlizzi e del Teatro Valdoca, il balletto Tregua di Virgilio Sieni, e alcune prime nazionali dal Belgio, con Manah Depauw & Bernard Van Eeghem, Linda Adami & Stef Lernous (prodotti dal Troubleyn di Jan Fabre) e l’”esorcismo moderno” di Tourniquet della compagnia Abattoir Fermé. www.santarcangelofestival.com www.drodesera.it
WOLFGANG TILLMANS: PRESENCE OF MIND (AMSTERDAM) DUANE MICHALS 50 (VERONA)
A uno dei più straordinari artisti americani, che celebra quest’anno i cinquant’anni di attività, è dedicata la mostra “50”, curata da Mauro Fiorese ed Enrica Viganò, che si potrà vedere negli straordinari spazi sotterranei degli Scavi Scaligeri di Verona fino a settembre. L’obiettivo di “fotografare l’invisibile” – le storie personali, i sentimenti e i pensieri suscitati dall’oggetto che si sta fotografando, ma anche le grandi riflessioni filosofiche sulla natura umana e l’esistenza – è infatti ciò che spinse Michals a rivoluzionare il linguaggio della fotografia creando sequenze multiple, o aggiungendo alle immagini testi di commento scritti di suo pugno sulla carta fotografica. La mostra comprende circa 90 opere (per un totale di oltre 200 fotografie), dalle celebri sequenze “metafisiche” (come Alice’s Mirror, Things are Queer, The Spirit Leaves the Body), ai durissimi lavori degli anni 80 creati in risposta alle ingerenze della Chiesa nella vita politica americana (come Salvation e C.L.E.A.N.), e arriva fino al giorno d’oggi, con le spassose parodie di On Contemporary Art (con l’autore in parrucca bionda che rifà Cindy Sherman!) e la recentissima Ukiyo-e: Pictures from the Floating World, eccezionalmente concepita a colori. Verona, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Saligeri, fino al 14 settembre. Piazza Francesco Viviani, tel. 0458077532, www.comune. verona.it/scaviscaligeri
Tillmans è noto come fotografo le cui immagini di amici, frequentatori di club, attivisti e artisti, riflette gli stili di vita contemporanei che ruotano attorno ai mondi della musica e delle sottoculture giovanili, ma abbracciano anche un senso di impegno politico e sociale. Le linee divisorie tra “frocio” e “normale”, tra cultura alta e bassa sono irrilevanti nella sua opera, e nell’ultima decade la sua gamma di soggetti si è ampliata, passando dalla politica, religione, temi come l’Aids nel continente africano, al paesaggio urbano e della natura, a immagini astratte create con tecniche sperimentali di manipolazione dei negativi. Le sue opere sono concepite sia singolarmente che come parte di un work in progress liberamente ricombinabile e per le sue mostre Tillmans cura personalmente allestimenti che accostano ad esempio le sue fotografie a pagine di riviste (tra cui i suoi stessi famosi servizi per The Face e altre), raccolte in teche o incollate sulle pareti. Per la mostra nella sede temporanea dello Stedelijk (Oosterdokskade 5), a Tillmans è stato chiesto di fare una selezione tra la collezione del museo che mostrasse affinità o creasse un dialogo tra le sue opere e quelle di altri artisti (da Isa Genzken a Ellsworth Kelly a Peter Hujar sono tra i nomi scelti). Amsterdam, Stedelijk Museum, fino al 30 settembre. www.stedelik.nl
Hedi Slimane, Benicàssim/MUSAC, 2007 © Hedi Slimane Cortesía Galerie Almine Rech, París, Francia
HEDI SLIMANE: MUSAC (LEÓN)
Già prima di lasciare la Maison Dior nel 2007, Hedi Slimane aveva intrapreso da alcuni una parallela attività di fotografo e artista a tutto campo, che proprio nel 2007 ricevette la prima importante consacrazione con mostre a Berlino, Parigi e Amsterdam. L’oggetto delle sue foto e installazioni è l’universo dei teenager e i processi di costruzione identitaria reciproca che si osservano tra le celebrazioni musicali dei grandi raduni rock e i fans che li frequentano. Nel 2007 il Museo di Castilla & Leon ha invitato Slimane a fotografare il festival di Benicassim proprio in vista di questa mostra, inaugurata a fine maggio, per la quale Slimane ha ideato un’installazione basata sull’iconografia dei concerti: un palco vuoto e le foto dei giovani membri del pubblico,
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montate sui Pav usati per costruire i palchi. Il pubblico osserva la mostra dal palcoscenico, sperimentando così il ruolo della star che appare davanti alla folla che attende l’idolo col quale si identificano. Il catalogo in tre volumi Rock Diary, pubblicato in contemporanea dalla JRPRingier, raccoglie sia il reportage dei quattro giorni passati dall’artista al festival, che il “diario rock” che Slimane ha collezionato lungo l’ultima decade fotografando musicisti come Pete Doherty e l’iconografia dei concerti e dei loro spettatori. León (Spagna), Museo de Arte Contemporaneo de Castilla Y Leon, fino al 7 settembre. www.musac.es
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Wolfgang Tillmans, Police Helicopter, 1995, from The Stedelijk Room
Duane Michals, Chance Meeting, 1970 © Duane Michals, Courtesy Pace/MacGill Gallery, New York
WORLD ARTE
IT’S NOT ONLY ROCK ‘N’ ROLL, BABY! (BRUXELLES) Curata da Jérôme Sans, ex-direttore del Palais de Tokyo di Parigi (ora all’Ucca di Pechino) l’esposizione del Bozar raggruppa assieme per la prima volta opere di arti visive di celebri icone del rock e della musica sperimentale; un rapporto, tra i due ambiti espressivi, spesso di lunga data, visto il background nelle scuole d’arte, ma anche talvolta il successo espositivo, di moltissimi musicisti dagli anni 70 ad oggi, e le esperienze musicali intraprese per converso da numerosi artisti visivi. In mostra lavori tra gli altri di Alan Vega, Antony, Bianca Casady delle Cocorosie, Chicks on Speed, Devendra Banhart, Fischerspooner, Kembra Pfahler, Laurie Anderson, Miss Kittin, Yoko Ono, e clip musicali diretti da Doug Aitken, William Wegman, Damien Hirst, Wolfgang Tillmans, ecc. Il catalogo comprende interviste esclusive agli artisti presenti. Bruxelles, fino al 14 settembre, Ravensteinstraat 23. www.bozar.be WALTER ROVERE
TROPPO POVERE PER ANDARE IN VACANZA?
L’ESTATE L’ESTATE DI DI INTERNET! INTERNET! Troppo povere per andare in vacanza? Sfoga sul web! La guida estiva alle community e allo shopping on line dell’estate 2008.
1 COMMUNITY
www.daddyhunt.com “In Daddy hunt non c’è bisogno di mentire sulla tua età perchè qui vecchio è bello” E’questo l’incipit con il quale vieni accolto nella più grande community mondiale di “cercatori di ragazzi di una certà età, gli amanti dei capelli bianchi, bear, leather e chi più ne ha più ne metta.” Le ricerche possono essere molto dettagliate: addirittura si può cercare in base alla “quantità di alcool consumato” Un esempio di annuncio? “Uomo maturo amante dell’opera, degli acquarelli e della natura cerca incontri in tutto il mondo.” Come avrete capito siamo alle soglie dell’avanguardia. L’unico neo è che è a pagamento ma per gli amanti del genere rimane un “must” a livello mondiale. Esistono altre varie declinazioni o sottogruppi di interessi particolari per la popolazione LGBT worldwide: www.lefootclub.net è il paradiso francese dei feticisti. Fotografie “rubate” ai lati della strada ma anche create ad hoc di piedi, calze sporche, scarpe da ginnastica e via così. L’annuncio tipo non lascia adito a dubbi: “voglio essere placcato da una squadra di rugbisti! Disposto a leccare, pulire, sniffare tutte le loro divise dopo la partita.” Ingordo. La declinazione inglese è www.sportlads.co.uk , più perversa ed anche più banale. Ragazzotti di dubbio sex appeal in divisa da calciatori o nuotatori impegnati in performance che nulla hanno a che fare con lo sport agonistico. Se invece per voi il massimo orgasmo è un hamburger al tofu allora www.veggieromance.com è ciò che fa per voi. E’ infatti il punto di ritrovo (in inglese) per i vegani sul web: homo o etero poco importa: la prima cosa è l’amore per gli animali e la clorofilla. Si va dai macrobiotici, ai vegetariani fino alle declinazioni religiose di taoisti, agnostici, ecc. ecc. Un esempio di annuncio: “Mi definisco queer, vegetariano, attivista anti vivisezione e DJ” profilo Nobody Knows. Ma attenzione: ci sono anche deliranti messaggi di ammirazione per Cristo per lo più di disadattati eterosessuali. Altro neo: i vegani sono probabilmente allergici o restii anche alle onde wi-fi. La percentuale di collegamento al proprio profilo è bassissima. Per tornare nella nostra penisola www.comog.it è il sito che dal 2001 fa capo al Coordinamento Moto Gay & Lesbico. Non è una vera e propria community on line ma è un gruppo di amanti delle moto che si incontra nel nord Italia per cene, raduni e viaggi. L’appuntamento classico è quello il primo giovedì di ogni mese per una gita da Bergamo a Brescia “per andare a mangiare il polletto con le mani” Lontana dal tacchinamento come fine ultimo è www.livemocha.com , la prima comunità on-line con l’intento di imparare le lingue, certificata addirittura dal New York Times. Qui l’orientamento sessuale c’entra poco: ci sono vere e proprie lezioni on line di Inglese, francese, spagnolo, Hindi e tedesco. La parte di condivisione è proprio nella possibilità di “parlare” la lingua appena imparata insieme a nativi del posto e quindi guadagnare punti e voti nelle lezioni.
2 SHOPPING ONLINE
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Il vero cruccio ormai degli appassionati (leggi frocie impazzite che collezionano la di ogni) sono i cd single ormai non più stampati nell’asfittico mercato discografico italiano. Quindi le oasi di salvezza si trovano tutte all’estero: www.sanity.com.au è il paradiso australiano delle ultime hit (con qualche rimasuglio del passato) I costi sono veramente abbordabili: ( 4 cd single comprensivi di spese di spedizione sui 20 Euro) e spesso le edizioni sono esclusive per quel mercato. Le rarità si trovano invece su www.eil.com www.eil.com,, un sito specializzato nella vendita di tutto ciò che è introvabile. Ma se siete povere in canna come farete a permettervi i 1000 e passa euro per una collection giapponese di Prince o i 995 Euro di un single dei mitici Sigue Sigue Sputnik del 1995 per il mercato asiatico? Il capitolo su Madonna è impressionante: si va dai 30 euro (niente Mirabilandia per un giorno) delle spillette promozionali di Hard Candy fino ai 4000 (niente mese alle Maldive) del disco di platino di “Like A Virgin”. Ultima segnalazione per la madjesty del pop: www.amazon.co.jp è la declinazione giappo del colosso Amazon. Solo qui si può trovare l’esclusiva versione del madonnaro “Hard Candy” con la bonus track “Ring My Bell”. Passando all’abbigliamento (ma non solo) è tappa d’obbligo quella su: www.designersagainstaids. com , che rappresenta un’organizzazione mondiale no profit esistente dal 2004 per aumentare la sensibilizzazione nei confronti dell’AIDS rivolgendosi specialmente ad un pubblico giovane. Proprio per questo hanno chiesto a designer, musicisti, artisti famosi e emergenti di creare t shirt (rigorosamente in cotone organico), borse e tutta l’oggettistica possibile. I nomi coinvolti sono di tutto e di più: da Timbaland agli Scissor Sisters fino a Katherine Hamnett e Calvin Klein, le cui magliette esclusive sono acquistabili nella sezione “Buy on line”. Nella sezione DAA c’è anche una completissima guida anche in italiano su tutto il mondo AIDS: dalla prevenzione, ai 7 passi su come proteggersi con il preservativo. MATTEO GIORGI
OPPURE TROPPO POVERE PER ANDARE IN VACANZA?
LA TV DELL’ESTATE 2008! 2008 Quasi a sorpresa, si può tranquillamente affermare che l’estate televisiva 2008 trasuda testosterone queer in tutti i canali. Alcuni esempi?
Senza dubbio è SKINS SKINS,, la serie di culto del 2008, la cui seconda stagione andrà in onda per tutta estate su Canal Jimmy. Skins è l’emblema dell’adolescenza. Ma non l’adolescenza finto alto-borghese a cui ci hanno abituato i patinatissimi protagonisti di The OC, ma quella vera delle borgate londinesi fatta di feste distruttive, sesso random e vodka a qualsiasi ora del giorno. Due esempi per tutti: Tony il protagonista nella prima puntata mentre tutti fumano canne sul prato cita una battuta di Dawson Creek facendo incazzare un suo compare: “Non so cosa cazzo sia questo Dawson Creek, ma non avete altro da fare che sprecare il vostro tempo davanti alla tv?” E alla richiesta di consigli degli altri su come occupare meglio il tempo la risposta è: “Pasticche e scopare!” Mi sono ricordato di quando a 15 anni mi innamoravo ad ogni angolo di strada: vedendo Skins mi innamoro ogni cambio di scena. Di Tony, il bono fan della letteratura colta che scopa ogni cosa respiri; di Chris, abbandonato dalla famiglia e anche da ogni ritegno; di Cassie, l’allucinata anoressica e soprattutto di Maxxie, biondissimo, normalmente gay e desiderato da tutti. E gli attori hanno veramente 17 anni e non sono sull’orlo della pensione come Dawson e spesso gli script sono stati scritti da loro. Un telefilm geniale: l’adolescenza che trasuda non ha come obiettivo l’aggregazione, il far dimenticare la solitudine e la mestizia che certe volte colpiscono quegli anni, ma forse serve a far sentire ancora più soli.
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1 LA PIU’ CULT:
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2 LA PIU’ SPORCACCIONA:
Ad approdare in prima serata, addirittura su Canale 5 dal 3 luglio, è una serie ad alto tasso erotico come I TUDORS che ha come protagonista il bellissimo e chiacchierato (ve lo ricordate quanto era glam in VELVET GOLDMINE?) Jonathan Rhys Myers nei panni di Enrico VIII, salito al trono di Inghilterra nel 1509 quando aveva solo 18 anni. La ricostruzione storica è solo un pretesto per metterne in scena di ogni: intrighi, festini, orge sono tutti rappresentati con la stessa violenza e crudezza di quel tempo. E come hanno scritto è inequivocabile che “Tudors do it better”
3 LA PIU’ DISADATTATA:
Ma torna anche Betty la cozza o come l’hanno più semplicisticamente intitolata in italiano: UGLY BETTY. BETTY. L’avevamo lasciata alla fine della prima stagione in un caos quasi primordiale: il suo capo è in ospedale, il padre è ancora in Messico e Henry l’ha lasciata. Ma, a parte, queste facezie, il vero colpo della seconda stagione è l’arrivo di un’icona queer di prim’ordine: Naomi Campbell infatti sarà la guest star di alcuni episodi.
4 LE PIU’ CLASSICHE:
Sono entrambe arrivate alla quarta stagione e non mostrano segni di cedimento d’affezione del pubblico queer, anzi! Parliamo di LOST e DESPERATE HOUSEWIVES che domineranno i palinsesti estivi di RaiDue e Fox. E se per i superstiti del volo Oceanic 815 paiono arrivati i soccorsi (ma saranno veri? e a che conseguenze porteranno?) le nostre casalinghe sono alle prese con la ricostruzione di Wisteria Lane dopo il tornado. Alcune indiscrezioni? Un personaggio è diventato cieco, nuovi cugini bonazzi sono in arrivo e un matrimonio svelerà nuovi scheletri nell’armadio…
5 I PIU’ BONI:
Il telefilm è oggettivamente una chiavica: ancora giovani cacciatori di streghe, spiriti e bla bla bla. Ma i due fratelli Winchester interpretati da Jensen Ackles e Jared Padalecki, valgono veramente la visione di uno o più episodi di SUPERNATURAL SUPERNATURAL,, la cui seconda serie animerà i martedì notte di Raidue. MATTEO GIORGI
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FEEDBACK BRIAN SLOAN
Un’estate per due (Playground)
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“Scrivere un blog è talmente FROCIO. Punto.” Si apre così il primo ‘capitolo’ del romanzo di Sloan che esce per la collana High School, la stessa che ha ospitato la ‘serie Rainbow’ di Alex Sanchez. Il libro si propone come uno scambio d’incartamenti elettronici (con tanto di data e orario d’emissione ad ogni capoverso) tra due ragazzi, Chuck e Hal, due amici per la pelle, che per la prima volta si trovano a trascorrere le rispettive estati in due geografie diverse. La blogosfera viene dunque adottata come mezzo salvifico e al contempo narrativo per tenersi in contatto e poter così raccontare quotidianamente il loro parallelo periodo vacanziero. Nonostante la facciata diaristica, travestita da scambio elettronico di mail, il testo è una vera e propria cartina di tornasole di linguaggi, registri e codici espressivi, di un’età e di un intero mondo mediale che ad oggi conta milioni di fruitori, la blogosfera appunto. La cosa che più affascina di “Un’estate per due” è il sapiente lavoro di sutura condotto tra i registri narrativi del romanzo e il blog utilizzato come frame. L’autore riesce ad attenuare le enormi differenze dei generi in questione, ammorbidendone le linee di confine, rendendo lecita la convivenza di due sistemi di scrittura che apparentemente sembrano possedere ben poco in comune. La lettura diviene così fresca, immediata (forse fin troppo), arrivando al cervello come una conversazione spiata: un colloquio ingenuo e gentile tra due adolescenti distanti che (si) raccontano della consapevolezza di quanto amore e amicizia siano due regni tanto attigui quanto antipodici. DARIO MARRONE
GIUSY FERRERI
Non Ti Scordar Mai Di Me Ep (Sony-Bmg)
Dire che è stata la vincitrice morale di X-Factor (contro il pasticcio manierista composto da Morgan per gli Aram) è il già sentito. Ora tutti attendono Giusy alla prova del nove: quella dell’album d’inediti, che però
non arriverà prima di ottobre. Un punto a favore: si prende l’estate per lavorarci assieme a quello che è diventato il suo team, Tiziano Ferro e Roberto Casalino. Il duo che ha scritto per lei quello che è ormai il tormentone dell’estate: Non ti scordar mai di me, brano dagli echi un pò almodovariani primo periodo e un pò winehousiani pre-corto circuito. In questo EP, 5 cover chiariscono intanto da dove si parte per disegnare il mondo di Giusy: dalla ennesima riscoperta di Remedios (qui però nella versione più convincente di questi anni, Gabriella a parte of course), da una Bambola beat e sincopata, quasi uno sberleffo al destino di essere “tra le dieci bambole che non ti piacciono più”: anche nel graffiato della voce passa l’emancipazione e il “female power” targato 2008. Da adorare anche Ma che freddo fa, leggera e un po’ stupida, very summer. Meno riuscite il “Giuliano Palma style” di Che cosa c’è, che manca del pathos originario della canzone, e Insieme a te non ci sto più, cantata in questi anni da chiunque, e che nella versione di Giusy potrebbe avere come sottotitolo “...ma chi se ne frega”. Peccato manchi (delle cover della trasmissione) History repeating, e per i soli 20 minuti scarsi di musica. Ma ottobre è dietro l’angolo... MATTEO GIORGI
EMILIO REZ
Sei Tremenda (mp3)
Questo “tremendissimo” brano trashy dance, presentato da Emilio Rez sul palco del Pride bolognese da poco conclusosi, ha la scabrosa capacità di entrarti nel cervello e di non volersene più andare. Potresti dunque ritrovarti a parlare dell’ultima fatica dei Pan(a) sonic, farti un gran viaggio raccontando di quando all’età di 13 anni il loro primo album ti appassionò per il meticoloso studio sulle sinusoidi portato avanti dal gruppo finlandese, e, davanti alla faccia stupita del tuo interlocutore che sempre alla tua stessa età, ascoltava (giustamente) Cristina D’Avena, chiudere la conversazione gridando “sei tremenda, sei tremendaaaa!”. Il brano si può scaricare gratuitamente nella sezione download del sito del Mazoon (www.mazoom. com). Esiste anche una versione club curata da Alex Farolfi e Paolino Rossato di Radio Deejay. Presto il cd singolo nei negozi, per i feticisti della plastica... MAURO COPETA
LETTURE E ASCOLTI SOTTO L’OMBRELLONE
NOZE
Songs On The Rocks (Get Physical)
Camp, imprevedibili, perennemente fuori dal coro, tornano i Noze con un nuovo album per l’eccellente Get Physical (M.A.N.D.Y., Booka Shade, Chelonis R. Jones...). Il duo parigino propone, in coppia addirittura con Dani Siciliano per il primo singolo estratto, un pop avvinazzato, che odora più d’osteria che di club, un pop nel quale le influenze folk francesi si fondono con quelle dei Balcani, in cui le fisarmoniche scivolano su battiti a quattro quarti, in cui coretti ad alto tasso etilico tracciano giochi funambolici sui ritmi sincopati degli hi hats. Una svolta modernissima della folk music, una sorta di Emir Kusturica in chiave elettronica. Ottimo.
MUNK
Cloudbuster (Gomma)
Munk è il duo cui fa capo la Gomma Records, l’etichetta bavarese spesso associata all’americana DFA per quell’attitudine scanzonata a mescolare generi lontani tra loro (nello spazio e nel tempo...) mantenendo sempre il giusto equilibrio tra pop e sperimentazione. Non è un caso che i due si rifacciano alla disco di New York e al funk dei Parliament, tenendo contemporaneamente un occhio (anzi un orecchio) rivolto all’Europa, e più precisamente all’Italia, non solo per gli evidenti riferimenti all’italo disco, ma anche per la presenza su tre tracce di una delle icone italiane più osannate all’estero, miss Asia Argento: a cominciare dal singolo Live Fast Die Old, ottimo esempio di electro disco psichedelica funkettona. Il resto dell’album, tra riferimenti al sempre italianissimo genere “cosmic” e alla no-wave americana, è meno impattante, ma comunque sempre molto piacevole ed estivo. MAURO COPETA
L.R. CARRINO
JULIE ANN PETERS
EMILIANO GUCCI
C’è Napoli, la camorra, il Vesuvio sullo sfondo e nelle strade, a Secondigliano. Giovanni, il figlio del boss, assieme a Salvatore: ha in mano una busta gialla, dentro ci sono le paghe da consegnare agli uomini del racket. In questa Napoli vista da vicino, quella che Carrino racconta nel suo romanzo “Acqua Storta”, l’amore tra due uomini è un disonore che diventa presto e inesorabilmente un fatto di sangue. “Siamo una cosa di uomini, siamo due cani spersi sopra l’Asse Mediano che si guardano da lontano, due cani nella mondezza che si squadrano, si abbaiano, si odorano, si abbaiano, si appiccicano e si odorano, due cani che si fottono e che poi staranno sempre insieme e che poi no, due cani che se ne vanno per i cazzi loro”. L’amore clandestino dell’erede di don Antonio “Acqua storta”, per sopravvivere si finge addomesticato, mette l’anello al dito della mamma dei suoi figli, torna a casa la sera, accende la tv e guarda il telegiornale. Ma il giorno dopo imperterrito torna in quell’appartamento al settimo piano che affaccia sul cortile e in cui alle persiane si appendono gli sguardi. Giovanni fa le scale di corsa, entra in casa quasi senza respirare. E sempre senza fiato si attacca alla sua croce, Salvatore, in una “Bestemmia sull’altare ‘e Santa Chiara”. Un sacrilegio che azzarda il paradosso, e, proprio come la croce, parla d’amore. Senza mai pronunciarlo, però, relegandolo a sussurri dai quali perfino il lettore resta precluso, demandandolo a un desiderio che è fatto di bocche avide che si fondono, sfiorando i denti, tagliandosi, sanguinando. Il sesso che “non si dice”, nella Napoli di Carrino, è un sesso che si traveste da animale, ridefinisce la notte e il giorno come i tempi della caccia e della quiete, scava la sua tana e in essa cerca riparo. “Siamo talpe che sbagliano, ogni sbaglio è ‘na pallottola da evitare”: ci si ripara allora dietro le tende spesse, con le luci spente. Oppure tra gli scogli, dove c’è il mare che assorda, che nasconde. E che lava. Carrino nelle pagine mette a punto il suo ordigno a orologeria: la Napoli del malocchio e del sale che si butta dietro le spalle non trasgredisce alle sue regole e continua a parlare sotto i muri, trama i destini e stabilisce i finali. L’amore in queste cose non c’entra, anche se Ida la cantante, da quella musicassetta che sta fissa dentro all’autoradio, grida e si dispera nelle appassionate storie delle sue ballate di quartiere. “Facimme sulo ammore e nun parlammo maje”: perché la parola a Napoli tradisce, si attacca all’onore. Che è più forte della carne, del sangue e dell’amore. VINCENZO BRANÀ
Julie Anne Peters, autrice che negli Stati Uniti ha pubblicato diversi romanzi, è alla sua prima uscita italiana con questo libro, che tratta della vita del quattordicenne Nick, voce narrante, e della sua famiglia con due mamme, Erin e Jo. La sua vita scorre in un relativo equilibrio, tra la dimensione domestica che lo fa sentire amato e il mondo esterno, spesso teatro di discriminazioni grandi e piccole, fino a quando una brusca separazione tra le donne sconvolge tutto, gettandolo nel dolore devastante che spesso si scatena quando i legami che fanno esistere una famiglia si spezzano. Quando ci si trova di fronte a un romanzo come Tra mamma e Jo bisogna fare attenzione a non farsi condizionare troppo dal tema trattato nel valutarne le qualità. Nel nostro paese non c’è ancora un legislazione che tuteli i diritti delle coppie omosessuali, alle lesbiche – e non solo a loro – è proibita la fecondazione assistita, anche le forze politiche più progressiste non osano neppure affrontare la questione della responsabilità genitoriale della/del partner nelle famiglie composte da genitori dello stesso sesso, né tantomeno quella dell’adozione agli/alle omosessuali. È chiaro quindi, che leggere una storia che parla non solo di maternità lesbica, ma che addirittura è incentrata sulle implicazioni dello sfascio di una famiglia lesbica e sui conseguenti problemi emotivi del figlio, e che mette in discussione il primato del legame di sangue rispetto a quello affettivo, sembra fantascienza. Al di là di questo elemento forte, che può generare simpatia nei lettori che si sentono toccati a livello di vissuto individuale o di immaginario, il romanzo risulta tuttavia una variazione sul tema delle sofferenze dei figli di genitori separati, già ampiamente sfruttato da tutti i media. Per non parlare dell’espediente narrativo dell’album dei ricordi di Nick che accende le rievocazioni della sua infanzia, che rimanda al facile sentimentalismo di certi film-tv trasmessi nei pomeriggi estivi, rendendo insomma Tra mamma e Jo una lettura facile, ma certamente non imprescindibile per chi è in cerca di letteratura di qualità. ELISA MANICI
Emiliano Gucci confeziona per la sua terza prova un road book diviso in due parti distinte ma complementari, quasi contrappuntistiche. La prima racconta la storia attraverso gli occhi di Giovanni: un modesto e ordinario omuncolo di provincia, abitudinario e insoddisfatto, che si vede piombare in casa la mastodontica Lù, nato Salvatore, fisico da giocatore di rugby, indole “nervosa”, e un percorso che ha toccato la galera, la prostituzione e l’illegalità in tutto il suo scibile. Ne nasce un’amicizia particolare, mai sessuale in cui la parte più bella è l’uguaglianza nella diversità: i problemi di Lù con il suo “disagio fisico” non sono poi così diversi da quelli che ha Giovanni alle prese con la sua devastante psoriasi. Nella seconda, invece, il racconto si tinge di giallo, attraverso la voce di Lù, i suoi occhi e la sua testa in un vero e proprio viaggio attraverso il suo passato, il suo mondo... da ospite diventa padrona del viaggio. Qui la storia si perde un po’ attraverso avventure surreali e personaggi al limite dell’inverosimile. Ma non è quello che conta: è la quotidianità che sorprende, lo sviluppo dell’intreccio delle loro esistenze che sfocerà in un finale forse un po’ prevedibile ma che segnerà un punto di non ritorno nelle rispettive esistenze... MATTEO GIORGI
Tra mamma e Jo (Playground)
Un’inquilina particolare (Guanda)
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Acqua Storta (Meridiano Zero)
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ASIA ARGENTO
KRISMA
Se sulle doti d’attrice di Asia Argento vengono spesso espresse riserve, i due (notevolissimi) film da lei diretti hanno ricevuto invece il plauso della critica più accorta, che l’ha salutata come la “meno italiana” dei nostri registi. Cioè come una che almeno guarda al cinema indipendente americano contemporaneo, e non allo stile “due camere-tinello” e al cinema italiano degli anni 60 (ma senza saperlo rifare) che impera da noi. Nelle sue pellicole la cosa si nota molto anche dalla scelta delle musiche (parte di quelle di Ingannevole è il cuore... erano addirittura dei Sonic Youth), e questo cofanetto già dal suo libretto (che riproduce scritte e disegni dal suo diario) si presenta come un vero autoritratto in musica. Tre cd (non mixati) divisi per generi: Dance il primo, dalla scena rave romana primi ‘90 (Lory D), a brani fin troppo noti di Nathan Fake e Justice, e scelte più interessanti come i Liars e Confession dei Nervous Gender (mitica formazione queer-punk-elettronica fine 70) rifatti da Drew Daniel dei Matmos (il cui testo farebbe arrossire perfino gli amici
Narra la leggenda che nel 1982 Paolo Giaccio, produttore della trasmissione Mister Fantasy, si recò dal suo superiore chiedendo l’autorizzazione per produrre a spese Rai una serie di video per i Krisma da girarsi a Bari. Ricevuto l’assenso, l’intera troupe (comprendente anche Edo Bertoglio, il regista di Downtown 81) partì per Bali (contando evidentemente di giustificarsi col capostruttura dicendocheaveva capito male!), dove dopo varie disavventure, riuscirono a realizzare i video di Clandestine Anticipation. All’epoca i video in location esotiche erano solo appannaggio delle megastar (ad esempio, nello stesso anno, i Duran Duran girarono Save a Prayer nello Sri Lanka), ma non solo in questo il duo italo/ svizzero si dimostrò all’avanguardia (e non solo rispetto ai propri connazionali): basti pensare, per quanto riguarda il lato multimediale, al canale satellitare “in casa” fondato nel ‘98 (inizialmente piratando una frequenza del governo vietnamita!); o riascoltare questi dischi (due escono in cd per la prima volta) e far due conti con le date: quando venne registrato Chinese Restaurant, a metà 77, di new wave era uscito pochissimo: i Residents, il Bowie di Heroes naturalmente, qualche introvabile singolo dei Pere Ubu, e uno dei Devo, il primo Ultravox... per cui la miscela di affilato punk elettronico dai riferimenti come Velvet, Stooges, e Neu si rivelò un vero shock, e addirittura profetica col senno di poi (i Neu ridiventeranno hip solo dai primi anni 90, quando gli Stereolab cominceranno a copiarne i ritmi a man bassa!). Stile che si conferma con Hibernation (‘79), specie per la strepitosa seconda facciata (curiosità: al violino c’è Lucio Fabbri, l’arrangiatore di X Factor 2008), mentre Cathode Mamma (1980), è il disco della svolta electro-pop (ai synth aiuta Hans Zimmer, poi compositore da Il Gladiatore a Pirati dei Caraibi). È chiaramente un disco di transizione, le cui idee si riconosceranno sviluppate all’estremo nel capolavoro Clandestine Anticipation; ma con Many Kisses infilano uno dei grandi brani electro-pop di tutti i tempi, per intenderci del livello di un I Just Can’t Get Enough/Tainted Love/Der Mussolini (Depeche Mode/Soft Cell/D.A.F.), solo arrivando un anno prima di tutti loro. Attendiamo ora la ristampa degli altri lp! WALTER ROVERE
Disco Sux/U Just Can’t Stop the Rock/Sad Core (Antibemusic)
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di Carni Scelte...); Garage rock devastato e devastante dall’America anni 90 nel secondo (Chrome Cranks, Gories, Demolition Doll Rods...). Mentre il terzo, Sad Core, è quello evidentemente più vicino al cuore dell’attrice (ricordate la sua scelta dei Blonde Redhead nel bellissimo Cindy, the Doll is Mine?). Qui si va dai 60 ad oggi, passando attraverso blues, canzone d’autore, folk spettrale, rock catatonico (si rischia il coma con la doppietta Tricky – Pj Harvey che – inevitabilmente – distrugge la sublime Is That All There Is? di Peggy Lee), e nomi come Gino Paoli, Jessie Mae Hemphill, Black Heart Procession, Palace Brothers, fino al lugubre pop elettronico del francese Toog, cui partecipa la stessa Asia come vocalist. WALTER ROVERE
Chinese Restaurant/ Hibernation/ Cathode Mamma (Polydor)
DIAMANDA GALÀS
Guilty Guilty Guilty (Mute)
Diamanda Galàs si conferma, con il suo diciassettesimo album, interprete difficile e attenta di temi oscuri: “homicidal love songs” è infatti come descrive questo recital inciso il 14 febbraio sotto l’appropriato titolo “Diamanda’s Valentine Day Massacre”. Temi che s’intrecciano, come sempre nella cantante, con quello della colpevolezza e della punizione, come nella sua Plague Mass, nella quale le citazioni bibliche illustravano il Dio vendicativo che punisce gli “impuri” con la piaga dell’AIDS evocato dal fondamentalismo contemporaneo. Il fatto che negli ultimi anni si sia dedicata quasi esclusivamente a cover non cambia di molto la prospettiva, come attestano qui 8 Men and 4 Women (“ho sognato che l’amore era considerato un crimine...”) di O.V. Wright, l’impiccato condannato ingiustamente della ballata country Long Black Veil, il lutto di cui parla Heaven Have Mercy (dal repertorio di Edith Piaf)... ma la forza della cantante è come sempre nell’interpretazione: “tendendole al limite, ma mantenendone gli elementi emozionali” (come ebbe a dichiarare a Rumore a proposito di The Singer), queste canzoni, infatti, diventano altro nelle mani della Galàs, Le Foglie morte di Prèvert (che in italiano fece Patty Pravo), si trasforma in un’inquietante presagio, 8 Men and 4 Women da ballata soul assume la carica straziante delle Amanes (improvvisazioni vocali originarie dell’Asia Minore); l’unico sospiro di sollievo è Time di Timi Yuro, (breve) interludio di felicità di due amanti, dall’atmosfera soffusa e sognante. Resta di ogni brano, cruda e palpabile, l’essenza, una storia cupa in cui i colori di amore, odio, morte e compassione si mescolano fino a divenire un’indefinibile emozione. ALBERTO SARTI
di MATTEO GIORGI
A fine maggio è uscito il secondo cd della bolognese Pia, Urlo (il video del cui singolo Se non ti ammazzo ammazzami tu è praticamente made by Cassero... guardate i titoli di coda!). Vedere il cd nelle postazioni d’ascolto dei megastore fa pensare che sia finalmente giunta l’ora del sorpasso, da autrice preferita per Vasco e Patty (tra gli altri) a cantautrice in proprio. L’abbiamo raggiunta all’inizio del suo tour estivo...
È vero che avevi presentato al festival di Recanati la canzone “E” (che poi cantata da Vasco è diventata un grande successo), ma che fu scartata? “Certo! Ma anche se Buon compleanno l’avessi cantata io e non Irene Grandi sarebbe passata inosservata, ma fa tutto parte del discorso di prima. Ascolti mai le radio? Le maggiori hanno tutte la stessa identica playlist, solo grandi successi, solo grandi nomi, perlopiù stranieri. Non gliene frega nulla di mettere i giovani” Arriviamo appunto al capitolo delle tue collaborazioni… ne hai avute moltissime oltre a quelle citate... qual è quella che ti è rimasta più impressa? E ti senti più autrice o cantautrice? “Assolutamente cantautrice! Le canzoni mi piace scriverle e cantarmele. Poi le collaborazioni ci stanno, fanno curriculum, sono divertenti. Quella che porto più nel cuore e ritengo più importante è con Patty Pravo. Abbiamo lavorato insieme al suo album Una donna da sognare (del quale ho scritto sette pezzi) per quattro mesi a stretto contatto, io lei e Vasco.” Ma non è l’album che lei ha in un certo senso rinnegato e di cui non esegue mai pezzi? “Non so bene cosa sia successo, ma quelle sono logiche discografiche. Io e lei abbiamo mantenuto un buonissimo rapporto, ci sentiamo e vediamo ogni tanto. Mi ha portato anche con lei in tv a cantare Pensiero stupendo.”
Pensa che la prima volta che ho messo piede al Cassero è stato per vedere un tuo concerto.. e si parla di 15 anni fa… “Mamma mia, quanti ricordi, e pensa che il primo concerto al Cassero di Porta Saragozza l’ho fatto nel ‘92! E avvenne tutto in maniera molto semplice… portai una cassetta a quel mito che era Stefano Casagrande e lui mi fece suonare. Fu un periodo fantastico. Sapessi quante volte sono caduta dalle scale! Ci ho ballato, ci ho cantato, ho proprio lasciato un pezzo della mia vita in quel luogo piccolo ed accogliente. Ma era un periodo diverso, anche per la musica in generale…” Cosa intendi? “Che c’era più fermento, la gente aveva voglia di portare in giro le proprie cose, i propri pezzi: non come ora che esistono solo cover band! E non credere alle bischerate di quelli che dicono che le cover vengono imposte: io ho fatto molti concerti in meno di quelli che avrei potuto fare, ma li ho fatti sempre con musica mia..” È una velata critica a programmi come X-Factor o Amici? “Che ti devo dire? Non mi sembrano certo programmi costruttivi a livello musicale. Mi sembrano più fatti per fare pubblicità a chi li presenta. Penso anche a Music Farm: prendi degli artisti con una storia alle spalle e li fai gareggiare con delle cover? E poi ti chiudono in queste case, manca il contatto con la gente... sai qual è il vero problema? Sai cosa manca?” Dimmelo tu… “La gavetta! Se io avessi smesso 6 anni fa chi si sarebbe accorto di me? Ma il tempo poi ti premia se vali. E può capitare come a me che ti trovi all’Heineken Jammin’ Festival davanti a 80.000 persone che urlano il tuo nome e sanno le tue canzoni”..
Ah, vedi che ti ho sgamata, una cover l’hai fatta! Ma se proprio dovessi forzarti e inciderne una, quale faresti? “Una della Morissette! L’ho conosciuta all’Heineken Jammin’ Festival ed è stata la realizzazione di un sogno. Mi innamorai di lei a Sanremo il primo anno che ci andò, e il suo primo album è uno dei capisaldi della musica di ogni tempo” A proposito d’amore... le tue canzoni sono dedicate indistintamente a uomini e donne.. “Sì certo! Io parlo sempre in maniera schietta ma delicata allo stesso tempo. È per questo che il mio pubblico va dai 18 ai 70 anni. Buongiorno a te è dedicata alla mia amica del cuore: la Patty. E non ho problemi a dire “mi piaci perché sei bella”. E poi diciamolo... l’amore non ha sesso” Secondo scoop.. una rocker come Pia che cita la Tatangelo! “Oddio è vero... è lei... non ricordavo mica... lasciamo stare allora va’...” Sei autrice di centinaia di canzoni.. per conoscere la vera Pia quale dobbiamo ascoltare? “Per assurdo è proprio Una donna da sognare, quella che dà il titolo al disco di Patty. È proprio la canzone più autobiografica che ho scritto… io sono così... una donna da sognare!”
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PIA
Andiamo per ordine… dopo il Cassero e i primi concerti, arriva Castrocaro e poi Vasco, che ti porta a tante altre collaborazioni. Perché Vasco ha scelto te come unica artista da produrre? Non è che vede in te una sorta di suo clone in gonnella? “No figurati, è proprio il contrario. Tra noi c’è un gran feeling. Lui ha visto la mia semplicità. Io sono una figura ben definita, le nostre strade sono parallele, talvolta si incrociano, ma io vado con le mie gambe”
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TARTINA TECHNOCRATIKA TERZA
FEED THE BEARS
Con l’arrivo dell’estate torna anche l’immancabile appuntamento con la Tartina Tecnocratica, quest’anno giunta alla sua terza edizione. L’aperitivo open air più cool del martedì sera è sempre nel giardino estivo del Cassero e prevede un giusto mix dei resident dj del sabato sera e grandi nomi. La line up di luglio sarà la seguente:
“sogno un orso di mezz’estate”
VENERDÌ 1 AGOSTO.
MARTEDI’ 8 LUGLIO FRANCOIS DJ + DINO ANGIOLETTI DJ
MARTEDI’ 15 LUGLIO UES DJ + WAWASHI DEEJAY
…una calda notte agostana, rinfrescante anguria, buona musica e tanta compagnia. Ecco gli ingredienti della festa estiva xxl size del Cassero.
MARTEDI’ 22 LUGLIO FROG_ETTE DJ + FLAVIO VECCHI DJ
MARTEDI’ 29 LUGLIO CLOSING PARTY / special line up Ma le sorprese non mancheranno anche ad agosto.. chi può dirlo? L’apertura è prevista per le 19, la chiusura dopo mezzanotte. Il buffet è sempre e per sempre a cura de LaManu.
PROGRAMMA PROGRAMMA TECHNO HOUSE OGNI SABATO @ CASSERO
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Per tutta l’estate l’appuntamento con la techno house del sabato è con i nostri resident dj: Linuz, Ues, Matthe, François, Salvo, Frog_ette, Alessandro Bolognese e Ricky Scardia. L’ingresso è riservato alle persone tesserate e il biglietto di ingresso sarà per tutti e tutte di 5 euro (no liste). Per un rinfrescante sabato notte, scegli l’appuntamento musicale più piacevole: Cassero gay lesbian center, High Qwality House @ Bologna
HIGH QWALITY HOUSE OPENING PARTY
SABATO 30 AGOSTO 2008 H 23:00
FROG_ETTE dj - [resident Cassero / Bologna] www.myspace.com/frogettedj DACHSHUND (live) - [Perspectiv, Num, Harry Klein / Geneva www.myspace.com/dachshund1 Ha iniziato a produrre musica techno nel 2006. Influenzato dal suo passato dub e d&b, il suo sound è molto energico. Oggi è uno dei migliori esempi di qualità nella scena techno svizzera. Le sue produzioni sono state accolte da molte etichette di fama internazionale. Suona sia dal vivo che come dj, quindi conosce bene come infiammare un dancefloor. E’ già autore di ben due brani che hanno avuto un’ottima accoglienza nelle borse dei dj in tutto il mondo: “somehow” e “water game”. BENNA dj - [Harry Klein / Munich] www.myspace.com/benna80 Non ha bisogno di grandi presentazioni per il pubblico del Cassero. Ha già animato numerose serate accompagnando alcuni grandi dj che abbiamo invitato: Lee van Dowski, Sebo K, Mirco Loko etc. Ogni volta lascia da noi uno sciame di cuori infranti. Bellezza mediterranea imprigionata in una teutonica identità. Stategli lontano a fine serata, potrebbe coinvolgervi in un party senza fine. visual by STRONG vj www.myspace.com/vjstrong
ingresso 10 euro intero / 5 euro ridotto - liste 3355382848 matty
ESTATE ESTATE 2008 2008 ABSOLUTELY QUEER SUMMER NIGHT OGNI MERCOLEDI’ @ CASSERO La versione hot dello storico appuntamento con la musica commerciale al Cassero, gay lesbian center. Per tutta l’estate si inseguiranno in consolle i nostri paladini del remember, le nostre eroine della melodia e i nostri re del jingle: Little Fluffy Luke, Poppen, Trash Couture, Fiandrix, Ruggero, Wawashi e Cash&Ferry. Una notte dedicata alle stelle del firmamento pop. Per tutta l’estate l’ingresso sarà rigorosamente gratuito.
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E riparte la stagione 2008/2009 di HQH del Cassero. In consolle per questo opening party:
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FOTO DI LUCA GIAMELLOTTI
HILTON POP UP!
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di Vincenzo Branà Stressate, preoccupate che il firmamento di cui si sentono parte frani da un momento all’altro. Oppure spensierate, entusiaste, stordite dalla contentezza al punto da volerne fruire in ogni forma, senza farsi mancare assolutamente niente. Neanche un’equipe di luminari della psiche, insomma, riuscirebbe a trarre un’interpretazione univoca da quell’ininterrotta serie di eccessi che è la sfera privata del più esclusivo star system. Ma Bruce Foster, ingegnere della carta, e Mick Coulas, vignettista del Wall Street Journal, ci fanno fare un passo avanti in questa direzione: “Celebrity Meltdowns” è una piccola antologia del peggio che i nostri amici vip sono riusciti a mettere in campo, una raccolta dei panni più lerci che le stelle di Hollywood abbiamo mai buttato in piazza. Il tutto – meravigliosamente – in chiave Pop – up. Benvenuti, allora, nel teatrino del glam che scivola nella boazza, nel magico mondo di chi perde il controllo, la bussola, o più semplicemente un pezzo del vestito. Come Janet Jackson, con quel capezzolo amabilmente decorato portato alla luce dall’audace gesto di Justin Timberlake, davanti al pubblico oceanico del Super Bowl. O come l’imitatissima Kate Moss, che se ne è fatte cinque in 20 minuti, restando comunque al di sotto delle medie note ai più, e che nel gioco di matita e intaglio della coppia Foster- Coulas diventa un vero oggetto di ingegneria. Che dire di Tom Cruise, che per amore salta sul divano di Oprah, e della fuga in elicottero di O.J. Simpson, realizzata in ritagli di cartoncino rigorosamente 3-D, con le macchine della polizia che, se tiri la linguetta, corrono. Eh sì, una riga nel bestiario, dalle parti degli States, l’hanno scritta quasi tutti: perfino Winona Ryder - faccino pulito, carriera da manuale e mai il bisogno a fine mese di arrotondare – si è fatta beccare dal duo satirico mentre arruffa robe a caso nell’emporio, in preda a un raptus della più beffarda sindrome da cleptomania. Ed è immortalato nel cartone il monumento al più celebre pompino clandestino, quello che Hugh Grant ha ottenuto in cambio di qualche bigliettone dalla Divine Brown – non l’amica della Celine, l’altra – perdendo l’amore della bella Elisabeth Hurley. Ma la migliore, manco a dirlo, resta lei: la bella Paris, teorica del life style dell’ereditiera, principessina con tiara in testa e zeppe a fiori, che molto deve, col senno del poi, a quella sacrosanta scopata consumata col negrone, filmata e messa in rete sulla discarica universale di Youtube. “Se sei felice vestiti di rosa” recita Paris nel suo sacro manuale. E lei in effetti da quel giorno non ha mai più cambiato tinta. (in vendita su Amazon.com a 6 dollari più spese di spedizione.. in agosto esce il volume due)
HILTON GURU
di Betty Moore (www.malvestite.net) Tra tutti i camion che sfilavano in corteo al Pride romano il mio preferito era quello coi sexy ciccioni gay in déshabillé che si esibivano in elaborate coreografie che consistevano per lo più nell’agitarsi faticosamente roteando le braccine corte da tirannosauro (passo del ventilatore tascabile), tenendosi le tette nelle mani mimando sorpresa e pudicizia (passo del reggiseno a cui improvvisamente si rompono le spalline), facendosi schioccare le bretelle borchiate (1) sulla pancia (passo del tuffo a bomba sul materasso ad acqua), oscillando autisticamente il busto pachidermico col piercing capezzolare (2) che fa su e giù (passo di quello che bussa col batacchio), applaudendo al ritmo di musica con le braccine alte sopra la testa (passo del vicino che crolla stecchito come morto [*]), dando le spalle al pubblico e shakerando il didietro coi pantaloni (3) fissati a stento parecchio sotto il punto vita (passo del buco nero tritauniversi): un ipnotico spettacoloso rimestolìo di morbidume carnoso e peluria estrema (l’irsutismo pluviale fin su dalla punta dei capelli appena potati ma già in ricrescita - la barbona incolta e poi giù lungo le spalle e la schiena e il mazzolino che gli spunta dall’ombelico e poi ancora giù giù fino all’utilissimo strato antiscivolo sulle piante dei piedi), non riuscivo a staccarci gli occhi di dosso. E a parte le mutande rosa Tenerone di cui s’intravvede fortunosamente una microscopica strisciolina (4) tra l’ultimo rotolo in basso e i pantaloni, direi che vale la pena numerare il tatuaggio SPQR [**] ispirato ai tombini marciapiedari dell’Urbe (5) e quello da polpaccio col cuoricino incoronato e la scrittona Love (6 - la zona ben cerettata per non rischiare che sparisca per sempre nella boscaglia), il braccialozzo di pelle lucida sadomaso (7) il collanone vermiforme d’acciaio (8), tutto il necessario per spaventare in albergo nel cuore della notte quelle checche pappemolli dei gay trendini coi rumori dei fantasmi metallo-cingolanti (un paio di chili al polso e supercatenone carcere di massima sicurezza sul passante - 9) e infine spero apprezzerete la canotta finemente riposta nel tascone coll’ascella ancora visibilmente chiazzata d’umidore (10). [*] anche detto “passo Franchino” [**] ah no mi fa sapere stancotto nei commenti che ho visto male, non era una p, era una b: SBQR, il circolo romano degli orsetti del cuore.
ABSOLUTELY HILTON
www.jesusdressup.com : Il momento della giustizia finale è arrivato e potete finalmente crocifiggere i peggiori criminali del secolo: da Osama Bin Laden, a Hitler fino a Freddy Kruger e tutti i clown che infestano tutto il mondo civile. Il modo in cui farlo è semplice: nella schermata iniziale Gesù è crocifisso sulla sinistra. Sulla destra trovate abiti e accessori degli altri “Bad boy”. Basta sovrapporli, mandare in stampa il tutto e appiccicare il risultato dove meglio si crede. Detto così siamo sull’orlo della stupidità eppure questo semplice giochino in America è diventata una moda che ha tra i suoi fan anche John Waters, Jim Jarmush e Sarah Silverman. Anche perché il tutto non ha finalità esattamente cattoistruttive: questo semplice gioco ha dato il via anche ad un vasto mercato di gadget che comprende i magneti per il frigorifero (anche qui con Gesù sulla croce abbigliabile ogni giorno in maniera diversa), spille e magliette dalle inequivocabili frasi come “God is fake” o “Pray for Satan Salvation” tutte acquistabili on line. Su www.eneaies.com/satira/vestiberlusconi/Vesti_Berlusconi.htm è anche presente la versione nostrana: nell’armadio delle libertà si trova ogni tipo di vestiario, dal leather, al kapò fino all’immancabile versione da Papa per vestire il nostro attuale presidente del consiglio. Troppo stanchi o pigri per andare a Roma eppure un desiderio incombe senza freno: su geocities.com/makeyourdesiretrue potete per la modica somma di 10 euro buttare una monetina da un euro nella romana Fontana di Trevi con tanto di foto documentata sul sito. Agli ideatori il premio fantasia: sono stati meglio di Totò che vendeva la fontana di Trevi nel celebre film.. E’ giunto il momento di dire addio a questo squallido mondo : che fa sì che tutti siano nella melma della riviera romagnola o nelle cristalline acque maldiviane mentre tu sei lì che attendi l’inizio del prossimo reality su SKYVIVO. Ma quanto manca realmente alla tua dipartita www.deathclock.com risponde esattamente a questa domanda. A me è venuto fuori l’8 marzo 2011. Mi sto ancora toccando. Ma il premio del sito più “nerd” dell’anno va sicuramente a www.urinal.net , (il cui claim è “The best place to piss away your time in Internet”) una singolare raccolta dei pisciatoi più “affascinanti” di tutto il mondo. Questo sito esistente da quasi 10 anni è diventato una vera e propria community di fan che mandano foto da tutto il mondo. Oltre ad una mappa dettagliata ed interattiva dei più “interessanti” urinatoi statunitensi c’è una gallery di una mostra fatta a San Francisco dall’artista Clark Sorensen con delle rivisitazioni floreali del “tema” Peccato che nella top ten degli orinatoi planetari si sia classificato solo al terzo posto: a contendersi il podio sono al momento i caratteristici bagni del Taj Mahal e l’orinatoio più a sud del mondo: a soli 300 metri dal Polo Sud, in una zona talmente fredda e impervia che fino al 1912 nessuno ci aveva mai messo piede.
HILTON PHOTO! Amy Winehouse prima del suo ennesimo ricovero che ha portato a diagnosticarle un enfisema polmonare.
Da consumarsi preferibilmente il prima possibile Peso sgocciolato
IL NULLA COL VENTO IN POPPA
Di Matty P.
23 Kg
AGAZINE / ESTAT E 20 RO M SSE 08 CA
Andate a fuoco? Per spegnere ogni vostro calore chiamate il nuovo servizio antincendio made in Cassero: Marzia, Elisa e Matty !
HILTON SITES
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SALUTE
FINALMENTE SI SCOPA! Sesso anale: istruzioni per l’uso PRELIMINARI
Scopare è un po’ come dipingere: tutto sta nella preparazione. Prenderti il tempo necessario per i preliminari, renderà tutto più agevole. Per “preliminari” intendo ad esempio il rimming, una stimolazione digitale non brutale, la lubrificazione, ecc. da farsi senza fretta, ascoltandosi l’un l’altro e rispondendo adeguatamente. Ho scritto “agevole” perché i preliminari aiutano lo sfintere a rilassarsi e a ridurre il dolore o il disagio che molti provano facendo sesso anale.
Posizioni
Possono essere diverse e molto dipende dal tipo di coppia, dall’angolo d’erezione del pene e dalla sua curvatura. Le posizioni con le ginocchia piegate e allineate o appoggiate al torace, sdraiati sulla schiena o su un fianco, sono l’ideale per una scopata comoda o per iniziare. Distendendo il canale anale, consentono infatti un ingresso meno problematico o doloroso.
Rilassati
Se ti rilassi, scopare sarà più facile e divertente (cfr Frankie Goes to Hollywood!). Respira profondamente e prenditi il tempo che ti serve: se sei teso e ti senti sotto pressione ti divertirai di meno. Se invece ti sei stufato e stai lottando per farlo venire, prova a stringere i muscoli dello sfintere intorno al cazzo, per poi rilassarli di nuovo.
Lubrificanti appropriati
Nel rapporto anale va assolutamente usato molto lubrificante. Il lubrificante non solo aiuta il cazzo a scivolare meglio, ma riduce la frizione e quindi la possibilità che il preservativo si rompa, oltre a ridurre i danni alla mucosa anale. Usa solo lubrificanti a base d’acqua o al silicone, che non rovinano i preservativi. Evita qualsiasi lubrificante con Nonoxynol 9 perché irrita le mucose anali, oltre ad agevolare la trasmissione dell’Hiv. Nella prossima puntata ne parleremo meglio.
“Cacca”
AGAZINE / ESTAT E 20 RO M SSE 08 CA
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Se il tuo intestino è pieno, svuotarlo è cosa fattibile, specie se ti fa sentire più a tuo agio o se ti stai avventurando in una penetrazione profonda, come un fist fucking (introduzione del pugno nel culo). Il metodo più comune è il clistere, un contenitore di gomma a forma di pera (peretta appunto) che si compra in farmacia dove puoi trovare anche confezioni usa e getta, solitamente con già dentro un liquido a base di glicerina. È possibile usare anche quelle, ma consiglio solo acqua a temperatura corporea, appena tiepida. Tieni presente che il clistere (anche solo con acqua) può irritare le mucose rettali e renderti più vulnerabile alle infezioni. Non è il caso quindi di usare antisettici o disinfettanti, perché possono irritare ancora di più le mucose. Da evitare anche tubi collegati alla doccia o simili, perché non puoi controllare la pressione dell’acqua, né la sua quantità. Può accadere che la penetrazione inneschi la stessa risposta sensoriale che si verifica quando hai bisogno di cagare. Se hai questa sensazione quando un cazzo sta entrando, rilassati, ricordati che hai solo un cazzo in culo e divertiti! Nello stesso modo, può capitarti di avere la sensazione di dover orinare. Comunemente si verifica in posizioni in cui sei sdraiato sulla schiena, la vescica si appoggia sul retto, e il cazzo che spinge per entrare finisce per spingere anche sulla vescica stimolandola. Questo simpatico pungolare ti dà la sensazione di aver bisogno di pisciare. Se è un problema fai pipì prima, oppure cambia posizione e vedi se c’è differenza.
Esperienza
A uomini diversi piacciono cose diverse. Più fai pratica di sesso anale, più è probabile che tu riesca a capire cosa piace sia a te che al partner. Trova il modo di chiedere quello che vuole il partner o quello che vuoi che faccia: è anche un sistema per tenere sotto controllo il sesso, renderlo più piacevole ed evitare brutte sorprese.
Droghe
A qualcuno piace utilizzare droghe per apprezzare di più il sesso anale. Le droghe possono ridurre la capacità di giudizio e le inibizioni, facendoti fare cose che non faresti abitualmente. Alcune possono aiutare ad avere rapporti più lunghi e più intensi. Un bel viaggio insomma. Ma con dei rischi: una penetrazione molto prolungata facilita la rottura del preservativo se non lo si cambia, sempre che sotto l’effetto di sostanze tu abbia ricordato di metterlo, e aumenta le lesioni della mucosa rettale rendendoti più vulnerabile alle infezioni. Una droga ancora molto usata è il vecchio popper (Nitrito di amile/ butile). Il popper aumenta la frequenza cardiaca, causa capogiri, dilata i vasi sanguigni e rilassa i muscoli involontari come quelli del culo. Una pacchia. Ma in caso di penetrazione senza preservativo, aumenta il pericolo di trasmissione HIV per via della dilatazione dei vasi sanguigni della zona rettale che dà maggiori possibilità al virus di entrare nel flusso sanguigno, nonché per il fatto che con il rilassamento dei muscoli rettali il rapporto può durare più a lungo. Inoltre l’interazione fra popper e Viagra o preparati simili è da evitare per il rischio di problemi cardiaci. Ma molte altre sostanze vengono spesso usate. Sulle interazioni fra stupefacenti, sesso e MTS parleremo diffusamente in un prossimo numero.
Conosci i tuoi limiti
Se sei fiero di essere gay, di ciò che sei e di quello che fai, sarà più facile per te anche mantenere il controllo sul sesso che vuoi davvero fare. È importante conoscere i tuoi limiti sessuali, e i limiti fisici per evitare qualsiasi tipo di danno. Tanto per fare un esempio: con il tempo e l’esperienza, alcuni uomini imparano a mettersi in culo grandi oggetti (come grandi dildo o pugni), ma c’è un limite: tipicamente quando il dolore è maggiore del piacere è meglio smettere. Oggetti troppo grandi possono causare danni, anche molto seri. SANDRO MATTIOLI Responsabile Salute Cassero salute@cassero.it
In alto a destra: Immagini dalla campagna 2008 “Sesso sicuro anche in situazioni speciali”, ideata dall’Ufficio federale della sanità e da Aiuto Aids Svizzero per ricordare a gay e etero di portare sempre con sé preservativi durante vacanze o viaggi d’affari, situazioni nelle quali si rischia di trasgredire alle proprie abitudini di prevenzione.