La BandaCadabra

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La BandaCadabra di Neil Patrick Harris Illustrazioni di Lissy Marlin Illustrazioni Impariamo a... di Kyle Hilton Traduzione di Maria Laura Capobianco © 2018 Editrice Il Castoro Srl viale Andrea Doria 7, 20124 Milano www.castoro-on-line.it info@castoro-on-line.it Pubblicato per la prima volta nel 2017 da Little, Brown and Company, Hachette Book Group, con il titolo The Magic Misfits Copyright testo e illustrazioni © 2017 Neil Patrick Harris. Illustrazioni copertina di Lissy Marlin. Design di copertina di Karina Granda. Copyright illustrazioni copertina © 2017 Neil Patrick Harris. Copyright copertina © 2017 Hachette Book Group, Inc. - New York ISBN 978-88-6966-344-4 Finito di stampare nell’agosto 2018 presso Rotolito S.p.A. - Seggiano di Pioltello (MI)


di Neil Patrick Harris & Alec Azam

Lissy Marlin illustrazioni Impariamo a‌ di Kyle Hilton illustrazioni di

Traduzione di Maria Laura Capobianco



Per Gideon e Harper, una banda perfetta.


INDICE UNO – Il primo. . . . . . 1 DUE – Il secondo. . . . . . 7 TRE – E sono tre. . . . . . 29 QUATTRO – Tre più uno. . . . . . 44 CINQUE – Sei meno uno. . . . . . 52 SEI – Cinque più uno. . . . . . 69 SETTE – Sei e uno fanno. . . . . . 86 OTTO – La metà di “ottovolante”!. . . . . . 99 NOVE – Che sta fra l’otto e il dieci. . . . . . 112 DIECI – Il numero più alto in un mazzo di carte. . . . . . 127 UNDICI – L’undici assomiglia a due lineette, o a due L minuscole. Rischia di creare confusione, vero? Guarda! Queste sono due L minuscole: ll. E questo qui invece è un undici: 11. Da perderci la testa!. . . . . . 145


DODICI – Altrimenti noto come “dozzina”. . . . . . 152 TREDICI – Meglio non parlarne. . . . . . 164 QUATTORDICI – Il quattordicesimo capitolo. . . . . . 166 QUINDICI – Dieci più metà di dieci. . . . . . 176 SEDICI – Mi è sempre piaciuto, il sedici!. . . . . . 192 SEDICI MILIARDI – A-ha! Beccato! Volevo vedere se eri attento. . . . . . 200 DICIASSETTE – Nove più sei per dieci più tre diviso nove. . . . . . 201 DICIOTTO – Diciassette più uno. . . . . . 208 DICIANNOVE – Il numero che manca in questa serie: 3,14159265358979323846264338 3279502884__71693. . . . . . 215 VENTI – Il penultimo. . . . . . 224 VENTUNO – … E l’ultimo!. . . . . . 231





BUONGIORNO! (O buonasera, come faccio io a saperlo?)

Tu ci credi alla magia? Ehi… parlo con te. Allora, che mi dici? Credi alla magia o no? Se sei come il protagonista di questo libro, mi dirai che non ci credi. Ma io te lo giuro: la magia è tutto intorno a te. Dico sul serio. Cosa c’è, non sei convinto? La magia è nascosta nelle piccole cose, cercala bene. formica briciola magia sassolino granello polvere magia riso magia punto sabbia magia nocciolina…

L’hai capita? Eh? Piccole cose… Magia nascosta… (Ok, lascia perdere, non era poi così divertente.)


Adesso faccio il serio. Il significato della parola “magia” cambia da persona a persona. Per alcuni è magia quando un mago tira fuori un coniglio da un cilindro, o quando sega una persona in due e poi la rimette a posto (o almeno si spera). Per altri la magia è un fresco mattino d’autunno o l’abbraccio rassicurante di un amico. E io? Beh, per me la magia è una storia, un gioco, un enigma, o una sorpresa così strabiliante da togliermi il fiato. Capisci? La magia ha mille forme e mille aspetti, mille colori e sapori e odori e sensazioni. A volte la magia ha la forma di un libro… chi lo sa, magari proprio di questo libro. O forse no… Non voglio montarmi la testa. Ma a volte è difficile ricordarsi che il mondo è pieno di magia. Il protagonista di questo libro lo sa bene. Spesso le persone non si accorgono della magia perché sono troppo impegnate a preparare zucchero filato per i bambini, o troppo distratte a guardare gli uccellini appollaiati sul davanzale, oppure troppo stanche dopo aver messo in ordine la soffitta, ma io te lo giuro: la magia esiste. È solo questione di cercarla nei posti giusti. (Cercala con il naso, con la lingua, con gli occhi! O con il pensiero.) E… sì: qualche volta le magie puoi farle anche tu.


Dimmi un po’, ti piacerebbe imparare? Ah, non avevo dubbi. Bene, allora ripeti con me: SIM SALA BIM! Come? Non ti ho sentito. Riprova: SIM SALA BIM! Alza la voce: SIM SALA BIM! Molto bene, sei un allievo provetto. Ora volta la pagina e… NO, NO, FERMI TUTTI! Stupido, stupido che non sono altro! A momenti dimenticavo la cosa più importante! Ci attende una storia magica e piena di avventura, ma prima devo spiegarti…


…COME leggere questo lIbro! beh, noN te lo posso certo dire io, come leggere Questo libro! magari lo leggerai sull’autobUs, sull’aerEo, o SotTO un albero. o forse Lo leggerai mentre ti lavi i dentI, o mentre spazzoli il tuo Bellissimo alpaca domestico (sono ceRto che ne hai uno). magari lO leggerai a letto, o sotto il letto, o Chissà, sospeso in aria sopra il letto! o se tI va puoi leggerlo al contrario, nel rifleSso di uno specchio, O sottosopra, o soprasotto. vedi? noN sta a me dirti quando e dove leggere questo libro, e tantomeno come. puoi leggerlo a occhi aperti o a occhi chiusi (se ti stai chiedendo se si può fare, la risposta è sì). puoi leggerlo da destra a sinistra o puoi chiedere a qualcuno di leggertelo ad alta voce. perché no? puoi anche leggere solo le lettere finali di Ogni frase. e qualcuno mi ha detto che di un certo capitolo devi leggere solo le lettere maiuscole. hai l’imbarazzo della scelta! una coSa importante: questo libro contiEne lezioni di magia. i capitoli ti reGaleranno momenti di avventuRa,


stuporE, emozione, divertimento, mentre le lezioni di magia (e le parti nascosTe) ti aiuteranno a scoprire i segreti dell’illusIonismo. se leggi tutto in ordine, le avventure del libro e le tecniche di magia ti lasceranno a bocca aperta, apertissima, spalancata. io ti consiglio di non saltarE nulla! i veri maghi condividono con gli apprendisTi i loro segreti, ed è per questo che io ti sto rivelando i miEi. ma ho un favore da chiederti: acqua in bocca! non rivelare i Segreti che scopri ai tuoi amici, o agli amici dei tuoi amici. nOn usarli per truffaRe gli altri e non salire sul tetto per urlarli aI quattro venti. la verità è che la ricompeNsa più bellA, per un mago, è vedere un broncio trasformarSi in sorriso. sicuramente meglio del Contrario! ma Ora bando alle ciance, Si comincia! pronTo? sì? benissImo…

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UNO Nel buio di una stazione quasi fuori città, da una fitta coltre di nebbia emerse una figura ombrosa. Si guardò alle spalle, poi prese a correre lungo file e file di binari vuoti. Non so tu, ma io ho i brividi a immaginarmi una figura ombrosa emergere dalla nebbia, di notte, in una stazione deserta, alla fioca luce di pochi lampioni lontani. Ma niente paura: era solo un ragazzino smilzo di nome Carter Locke. Tutt’al più, a farti paura dovrebbe essere l’uomo che stava alle calcagna di Carter. Lo aveva braccato per tutta la stazione, urlando: «Torna subito qui! Non vo1


Neil Patrick Harris glio farti del male!». Questa, mio caro, era una bugia: l’uomo voleva eccome fare del male a Carter. E Carter lo sapeva benissimo. Perciò correva a gambe levate, stringendo forte la sua borsa a tracolla, e scrutava nella foschia per trovare il convoglio che si dirigeva sferragliando fuori dalla stazione. Il gemito di una sirena gli rimbombò nei timpani, e Carter scivolò su una rotaia. Sentì, qualche binario più in là, uno sferragliare che conosceva bene: un lungo treno, arrugginito ma dai colori accesi, gli sfilò accanto fischiando nella bruma. Adesso Carter ci vedeva bene: saltò sui binari e si lanciò all’inseguimento del treno in corsa. La sfilza di vagoni sembrava non finire mai. Rossi, azzurri, verdi, gialli, viola, rossissimi, neri, arancioni, ancora più rossi. Guardando quel treno colorato, Carter ripensò al primo gioco di prestigio a cui avesse mai assistito: una mano si era avvicinata al suo viso e con un gesto gentile gli aveva tirato fuori dall’orecchio un fazzoletto di seta rossa, seguito da un fazzoletto giallo, poi da uno azzurro, uno verde, e ancora, e ancora, e ancora. Era uno dei pochi ricordi di suo padre. Senza pensarci, Carter toccò la tracolla per accertarsi che la scatolina di legno fosse ancora al suo posto. Sì, c’era. 2


la Bandacadabra Correndo accanto al treno, cercava un vagone su cui saltare. Dei passi riecheggiarono sulla ghiaia alle sue spalle, seguiti da una voce sgraziata, crudele. «Carter! Non pensarci nemmeno!» Il fragore metallico del treno non riuscì a sovrastare le parole dell’uomo. Sembrava più vicino che mai, l’aveva quasi raggiunto. «Sappi che ho occhi e orecchie in tutte le città, da qui a Timbuctù! Non mi sfuggirai mai, capito? Mai!» Carter cercò di non pensare a cosa gli sarebbe successo se l’uomo l’avesse raggiunto. Si concentrò sulla locomotiva: le pesantissime ruote avanzavano lungo i binari, sprizzando scintille. Il problema con i treni è che sono


Neil Patrick Harris fatti di metallo, quindi un vagone pesa letteralmente una tonnellata, forse anche di più… Eppure in movimento sono velocissimi. Un centimetro di troppo, un passo maldestro, e Carter sarebbe stato spacciato. Un vagone giallo gli sfilò accanto, quasi sfiorandolo. Giallo. Carter ripensò a un canarino che aveva visto una volta in un negozio di animali, chiuso in gabbia. Ma gli uccelli erano nati per volare in libertà, no? Lo prese per un segno: era il vagone giusto, il vagone che lo avrebbe portato via, lontano. E la scaletta era vicinissima. Per molti saltare su un treno in corsa è un’impresa difficile, spaventosa, ma Carter lo aveva fatto tante di quelle volte che gli venne facile come tirar fuori una moneta da dietro un orecchio, o mischiare un mazzo di carte con una mano sola. Piccolo problema: anche l’inseguitore di Carter sapeva saltare sui treni. Carter aveva quasi afferrato la scaletta, quando l’uomo lo agguantò per la tracolla e lo trascinò a terra. «No!», gridò Carter. Piombarono tutti e due sulla ghiaia e rotolarono accanto alle ruote del vagone giallo, che procedeva lungo le rotaie sgangherate con un sordo tu-tum, tu-tum, tu-tum: lo stesso suono del cuore impazzito di Carter. Se il treno se ne fosse andato senza di lui… meglio non pensarci. 4


la Bandacadabra Fermarsi era fuori discussione. Con un movimento contorto riuscì a improvvisare una capriola mentre rotolava. Si scagliò in avanti, a capofitto, e tirando con tutte le sue forze strappò la tracolla dalle grinfie dell’uomo; poi piantò i piedi nella ghiaia malferma e scattò verso il vagone di coda. Sul retro c’era una scala, proprio accanto a una porta aperta. Le mani di Carter afferrarono rapide il piolo più basso, facendo presa. Carter si inerpicò sulla scala, tirò su i piedi e si aggrappò al retro del treno, che ormai andava velocissimo. Finalmente poteva tirare il fiato. Salì sul tetto e si mise seduto; il vento gli scarmigliava i capelli. Dal vagone di testa, la sirena del treno ululò ancora. Si voltò e vide l’uomo in ginocchio sui binari, le braccia alzate in un gesto di rabbia, a urlare nella notte. Presto divenne un puntino e svanì nella nebbia lontana. Carter lo salutò con la mano. Arrivederci. Arrivederci alla città. Arrivederci alla signora Zalewski. E arrivederci al suo inseguitore – anche se Carter avrebbe preferito augurargli “a mai più rivederci”, in tutta onestà. Il cielo si tinse di un azzurro stupendo. Stava sorgendo il sole. A poco a poco il familiare dondolio e il possente rumore di ferraglia del treno rassicurarono il cuore di Carter. Gli scappò uno sbadiglio: smontò dal tetto del treno ed entrò nel vagone. Era stipato di 5


Neil Patrick Harris casse, accatastate a centinaia su tante pedane di legno. Carter si afflosciò a terra accanto a una pila di casse, infilò la borsa sotto la testa come fosse un cuscino e si addormentò. Fece un sogno che parlava di speranza, fato, destino, avventura, e forse, forse, anche di magia.

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DUE Sorpresa! Ci tocca fare un piccolo passo indietro. Lo so, lo so… Che fastidio quando una storia si interrompe sul più bello, vero? Però prima di andare avanti devi sapere un paio di cose su Carter. Ad esempio: ma chi è questo ragazzino? Perché scappa? Chi è l’uomo che lo insegue? Ti prometto che torneremo a seguire la fuga di Carter fra pochissimo. E se non mantengo la promessa, ti autorizzo a mettermi una camicia di forza e buttare la chiave! Oh, che incubo… Dicevamo? Ah, sì! 7


C

arter, mi permetto di darti un consiglio. È

vero, questo posto luccica”, e nel dirlo fece un gesto con le mani, a indicare la fiera, “ma al suo interno si annidano personaggi molto oscuri. Se questa gente notasse il tuo talento, stai pur certo che tenterebbe di sfruttarlo. Ti ritroveresti a ragionare come loro. Il mio consiglio è: non ci cascare. Segui l’istinto, ti sarà più utile di quanto credi. Lo capirai presto”. “Ho letto questo libro con

entusiasmo, gioia e il crescente

sospetto che a un certo punto mi avrebbe fatto scomparire.”

SN I CKE T

€ 15,50

—LE MO N Y

ISBN 978-88-6966-344-4

www.castoro-on-line.it


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