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Sticker Girl di Janet Tashjian Illustrazioni di Inga Wilmink Traduzione di Francesca Capelli © 2017 Editrice Il Castoro Srl viale Andrea Doria 7, 20124 Milano www.castoro-on-line.it info@castoro-on-line.it Pubblicato per la prima volta nel 2016 da Henry Holt and Company, LLC Testo © 2016 Janet Tashjian Illustrazioni © 2016 Inga Wilmink Published by arrangement with Henry Holt and Company, LLC and The Italian Literary Agency. All rights reserved.
ISBN 978-88-6966-229-4
illustrato da
Inga WiLmink Traduzione di Francesca Capelli
Per le mie nipoti
Le cose da sapere su di me
È un po’ questo il problema di essere timidi: solo perché non metti tutti al tappeto con la tua travolgente personalità, la gente pensa che sotto la superficie non succeda quasi nulla. Ma la gente si sbaglia. Noi tipi silenziosi abbiamo un mondo interiore molto ricco, solo che non permettiamo a tutti di guardarlo. O, almeno, è così che mia madre spiega la mia timidezza alle sue amiche, quando crede che io non senta (e invece di solito la sento benissimo). I miei compagni di classe ritengono che non ci 1
sia una buona ragione per sedersi accanto a me a pranzo o avvicinarsi per fare due chiacchiere durante la ricreazione, solo perchÊ non ho niente da aggiungere alle conversazioni sull’ultima app o sul loro gruppo musicale preferito. Ma non sanno che conosco ogni singola parola di tutte le canzoni del momento, nÊ che sono bravissima a Candy Crash e che conosco a memoria interi dialoghi della maggior parte dei film Disney. Nessuno immagina che sono brava a cantare, come mia madre, e che invento storie incredibili, come la nonna. Il mio mondo interiore è entusiasmante e divertente. E il mio mondo esteriore? Molto meno.
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Le cose che amo di piu
Vivo con la mia famiglia nella San Fernando Valley, a nord di Los Angeles. Sono la figlia di mezzo, stretta – come il prosciutto di un sandwich – tra mio fratello maggiore Eric e quello piccolo, James. Con tutta l’energia che hanno i miei fratelli monopolizzano la vita familiare, così io passo la maggior parte del mio tempo da sola, nella mia stanza. Stare sola è fantastico, una volta che ti ci abitui, anche se non mi dispiacerebbe trovare un’amica del cuore prima o poi. Ho deciso di darmi un tempo, quando ci siamo trasferiti da San Diego, 3
l’anno scorso. Questo tempo era di dodici mesi. La scadenza sta per arrivare, ma non sono preoccupata. Per il momento. Ho una grande fantasia. A volte faccio finta che la mia chihuahua, Lily, sia un soldato ferito che devo salvare dal campo di battaglia. A volte giro dei piccoli video dove la faccio parlare con accento italiano. La nonna mi dice che dovrei fare uno sforzo per trovare nuove amiche che non siano dei chihuahua. Io le rispondo che da sola mi diverto e che mi piace tenermi occupata. E il modo che preferisco per tenermi occupata è giocare con gli adesivi. Non è che gli adesivi mi piacciono. Di più.
o amo gli
adesivi! 4
Adesivi di animali, adesivi di ballerine, adesivi di draghi, adesivi di nuvolette dei fumetti‌ Ne ho tantissimi. Migliaia. Li attacco sui quaderni, sui vestiti, sulla scrivania e sullo specchio della mia camera. Li appiccico sul computer di mamma, sulla palla da bowling di papà e sugli attrezzi da giardinaggio della nonna. Gli adesivi mi fanno compagnia mentre Eric ascolta la musica a tutto volume con i suoi amici o James butta una scatola di cereali giÚ per il gabi-
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netto. Nel mondo degli adesivi, sono io quella che comanda. Gli adesivi non ti giudicano, non gli interessa se sei silenziosa timida. I miei adesivi mi fanno compagnia a scuola all’ora di pranzo, mentre mangio da sola. Non so come sarebbe la mia vita senza di loro.
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o
Regali!
Quando papà torna a casa dal suo convegno di lavoro fuori città ha dei regali per noi. Evvai! Mio padre ha la barba ed è bassino. Mio fratello Eric lo supera già di cinque-sei centimetri. Ha il metabolismo rapido, che è una cosa buona perché ha bisogno di molte energie per lavorare nella sua tavola calda. È per questo che ci siamo trasferiti da San Diego. I miei genitori dicevano che comprare il ristorante era una grande opportunità. Sarà. Per il momento, è soprattutto una quantità enorme di lavoro. Papà ha portato a Eric una nuova custodia per il 7
telefono. La vecchia è distrutta, tanto che il disegno che c’era sopra si vede a malapena. Eric ha quindici anni e io non mi sono ancora abituata ai suoi baffetti spelacchiati. È strano vedere dei peli sulla faccia di uno che beve il latte direttamente dal cartone e che ha i piedi più puzzolenti di un caseificio. Gli occhi di James si illuminano quando papà gli consegna una cassetta per gli attrezzi di plastica, di un bel rosso vivo. James ha uno sguardo da birbante, come se fosse sempre sul punto di scappare. Ride molto e ha la stessa inesauribile energia di mio padre. Gattonando, può correre più veloce di qualsiasi altro mammifero terrestre menzionato dal Guinness dei primati. E il mio regalo? Non devo nemmeno chiedergli cos’è, tanto è sempre lo stesso: una nuova confezione di sticker, i miei adorati adesivi. «Sentite che strano», ha detto papà. «Mi sono fermato in un negozio che stava in una strada laterale, vicino a Pomona. C’era una donna anziana, con dei lunghi capelli grigi, che mi ha spiegato come arrivare all’autostrada. Aveva il tatuaggio di un pavone su una mano e un sorriso misterioso. 8
Mi ha dato questa confezione di adesivi e mi ha detto: “A tua figlia piaceranno”.» «Come faceva a sapere che hai una figlia?» Papà mi fa vedere il telefono con la foto di noi cinque in spiaggia sullo sfondo. «Immagino che abbia notato il cellulare quando ho preso la cassetta degli attrezzi per James. Comunque non mi ha fatto pagare né l’una né gli altri.» Cioè, fatemi capire, adesivi e un giocattolo GRATIS? Fantastico. Gli adesivi sono sbiaditi, come se fossero rimasti esposti nella vetrina del negozio per anni. Arriva mamma, carica di sacchetti della spesa: «William, questi bambini vuoi proprio viziarli!». Ci scherzano sempre. Chiunque entri a casa nostra, arredata con mobili di seconda mano e tende fatte da mamma, si rende conto al primo sguardo che siamo tutto fuorché viziati. Non c’è nessuno più bravo di mia madre a tirare fuori il massimo dal suo stipendio. Si potrebbe pensare che sia un po’ tirchia, ma io l’ho sempre considerata creativa. Non è da tutti ricavare un solido tavolino da salotto unendo le cassette della frutta o tappezzare 9
le sedie del soggiorno con la iuta dei sacchi di riso. A volte esagera, per esempio quando smonta i giocattoli di James per risparmiare le batterie, ma in genere ammiro molto la sua fantasia. Le altre madri, quando ci vengono a prendere a scuola, indossano magliette stropicciate e pantaloni della tuta. Lei no. Porta sempre una camicia stirata di fresco con un bel paio di pantaloni a sigaretta. I miei genitori parlano entrambi spagnolo, ma mamma anche portoghese, perché la compagnia di assicurazioni per la quale lavora da anni ha sede in Brasile. Anche quando è molto presa dal lavoro, è difficile che si arrabbi o perda anche solo la pazienza. Papà ha un carattere più impetuoso, come la nonna, la mia abuelita. Mamma è superorganizzata. La gente dice che ho preso da lei, e immagino che sia così. «E questo è per te, mi amor.» Papà le dà una scatola di cioccolatini fondenti. Lei sa che probabilmente sono un omaggio ri10
cevuto al convegno, ma adora il cioccolato e adora mio padre, cosÏ lo bacia e fa un sacco di scene ripetendo che sono fantastici. Aiuto mamma a svuotare le borse della spesa finchÊ lei non mi scaccia e mi manda a fare i compiti. Ma i compiti sono l’ultima cosa a cui penso.
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i v o u n
i ! v i s e ad 11
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NON E
fantastico? Ci metto vari minuti per decidere quale adesivo usare per primo. Alla fine scelgo un arcobaleno, da attaccare al mio portachiavi (adoro tutti i colori dell’arcobaleno!). Però, c’è qualcosa di strano. Quando cerco di staccarlo, l’adesivo inizia a fare dei rumori insoliti. Sento una specie di fruscio, poi una nuvoletta di coriandoli esplode dal foglio.
FSSS!
Puff! B ang!
CHE SUCCEDE?
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L’adesivo diventa un
a l e b n o o c r . a
(Sì, l’adesivo diventa un vero arcobaleno, proprio al centro della mia camera.) Fisso l’arco multicolore che si estende dalla finestra fino alla porta, poi faccio un urlo da far gelare il sangue: «PAPÀ! Un arcobaleno!». «Che strano, non era prevista pioggia.» Mio padre spunta dal corridoio. Sta guardando la posta e non alza nemmeno gli occhi. 13
«L’ADESIVO DELL’ARCOBALENO È VERO!» «Anche a me sembrava molto realistico.» Guardo le strisce blu, verdi e gialle che attraversano la mia camera. «Papà, GUARDA!» Ma il suo cellulare si mette a squillare e lui va in cucina a rispondere. Mi domando all’improvviso se anche altri adesivi prenderanno vita. Tiro fuori una confezione di adesivi di cavalli, animali della fattoria e caramelle. E se adesso mi ritrovo con un cavallo in camera? Sarebbe proprio FANTASTICO! Invece niente: cavalli, oche e caramelle gommose restano immobili nella mia mano. Spalanco gli occhi. L’arcobaleno continua a luccicare sopra il mio letto. L’adesivo successivo della confezione che mi ha portato papà è uno skateboard. Lo stacco dal foglio, con delicatezza. Lentamente.
FSSS!
Puff! B ang!
Chiudo gli occhi, sono quasi spaventata. 14
Appena l’adesivo si stacca dal foglio, si trasforma in un vero
Skateboard nelle mie mani.
È UNA FOLLIA. «MAMMA!!!» Mia madre fa irruzione nella mia stanza all’inseguimento di mio fratello James, che le ha rubato le scarpe. «Martina, smetti di urlare. Spaventi tuo fratello.» James sbava sul tappeto e butta le scarpe di qua e di là. A me non sembra molto spaventato. Mamma vede che ho in mano lo skateboard: «Che brava che hai deciso di muoverti un po’! Mi
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raccomando, metti sempre il casco e le protezioni». Mio fratello molla le scarpe e cerca di prendermi lo skateboard. «Mamma», faccio io, «questo skate era un adesivo, è diventato vero!». Non mi presta più attenzione, è troppo impegnata a pulire il mento di mio fratello. «Molti ragazzi attaccano adesivi sullo skateboard e a te piacciono così tanto!» È così occupata a cercare di prendere James che non si accorge nemmeno di stare sotto un arcobaleno. Mamma corre per il corridoio alle calcagna di mio fratello e in quel momento capisco che i miei genitori non crederanno mai al fatto che i miei adesivi sono magici. A quanto pare, devo tenere per me la notizia dei loro poteri straordinari. E la cosa mi va benone.
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artina R ivera adora gli sticker! I
U n giorno i l papa l e fa un rega l o davvero specia l e :
sono sticker magici che prendono vita!
R iusciranno i suoi nuovi amici ad aiutar l a a vincere l a timidezza? o l a metteranno in un mare di guai?
V enite
a conoscere ...
! è un’autrice bestseller per ragazzi da oltre quindici anni. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo, in 16 lingue, e le sono valsi molti premi. Vive a Los Angeles, in California, con la sua famiglia.
Illustrazioni di copertina © 2016 Inga Wilmink
€ 12,50
www.castoro-on-line.it