Ultimi ragazzi

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MAX BRALLIER

COME SOPRAVVIVERE A UN’APOCALISSE ZOMBIE

€ 13,50

SE MB RA UN VID EO GA ME MA È LA MI A VITA VE RA !

ultimi ragazzi sulla terra

J E F F K IN N E Y , au tor e di D IA RI O D I U N A SC H IA PPA

gli

EN TE . “S PAVE NTOS AM EN TE DI VE RT BR IV ID I.. . Qu es to lib ro pr ov oc a gr an di e RI SATE an co ra più gr an di !”

www.castoro-on-line.it

illustrazioni di DOUGLAS HOLGATE


Gli ultimi ragazzi sulla Terra di Max Brallier illustrazioni di Douglas Holgate Traduzione di Giovanna Pecoraro © 2017 Editrice Il Castoro Srl viale Andrea Doria 7, 20124 Milano www.castoro-on-line.it info@castoro-on-line.it Editing e impaginazione: Il Paragrafo Pubblicato per la prima volta nel 2015 negli Stati Uniti da Viking, un imprint di Penguin Rnadom House LLC Copyright testo © 2015 Max Brallier. Copyright illustrazioni © 2015 Douglas Holgate Book design di Jim Hoover ISBN 978-88-6966-195-2


MAX BRALLIER

illustrazioni di DOUGLAS HOLGATE



Ad Alyse, per il sostegno, i consigli, l’orientamento e l’amore, l’amore, l’amore. Sei il mio tesoro. E non è finita... Questo libro è una specie di lettera d’amore indirizzata a un gruppo di grandi amici: Mikey, Mouth, Data e Chunk. Roberta, Teeny, Samantha e Chrissy. Angus e Troy. Gordy Lachance e Chris Chambers. Scotty Smalls e Benny the Jet. Corey, Haley e Jimmy. Grazie, amici... e grazie a chi vi ha fatti. M.B. Ad Allyson e Angus: spero che non dovremo mai mettere in atto piani di sopravvivenza alfa o beta per invasioni zombie, ma sappiate che, se mai dovesse accadere, non vorrei trascorrere l’apocalisse accanto a nessun altro. D.H.



capitolo uno Questo sono io. No, non il mostro gigante. Sotto il mostro gigante. Il tipo atterrato sul didietro, con la mazza da baseball fracassata. SĂŹ, quel bel ragazzo che sta per finire sbranato. 1


Quarantadue giorni fa ero il solito Jack Sullivan: un tredicenne che viveva la sua vita banale nella banale città di Wakefield. Non mi sognavo nemmeno di fare l’eroe, non mi sognavo nemmeno di essere un duro, e non mi sognavo nemmeno di combattere mostri giganti. E ora guardatemi qua, a lottare con un bestione colossale sul tetto del megastore CVS.

La vita è pura follia. Anzi, ora come ora tutto il mondo è pura follia. Guardate le finestre rotte. Guardate i rampicanti selvatici sul fianco dell’edificio. Sono tutte cose perfettamente non normali. 2


(non normale)

(non normale) (non e) al n orm

E io? Io sono non normale da... ehm, sempre. Sono sempre stato diverso. Tanto per cominciare, sono orfano... Mi hanno sballottato in tutto il Paese come un pacco postale, in case e famiglie sempre diverse, finchĂŠ sono atterrato in questo buco di cittĂ , Wakefield, a dicembre. Ma tutti quei traslochi ti temprano. Finisce che ti senti in gamba, sicuro di te, e che ci sai fare con le ragazze. Insomma, finisce che diventi JACK SULLIVAN. Oh, checcav...!

CAZZOTTO DI MOSTRO IN ARRIVO!!! 3


! h s A cR

per un pelo! Urca. Mi sono quasi beccato un cazzotto di mostro sul cranio. Sono qui al CVS perché mi serve un kit per riparare occhiali: sapete, quei miniset di attrezzi che comprano i padri quando gli si rompono le montature. Sì, lo so, è da sfigati. Solo che io ho un walkie, che si è fracassato, e per ripararlo mi serve un cacciavite piccolo, piccolissimo, superminuscolo, e l’unico posto dove posso trovare un cacciavite piccolo, piccolissimo, super-minuscolo è appunto un kit per riparare occhiali. Doveva essere una missione facile e veloce. Ma se c’è una cosa che ho imparato dalla vita dopo l’Apocalisse Mostruosa è questa: niente è facile e niente è veloce. 4


Questo mostro è il più odioso, feroce e orripilante di tutti quelli che ho incontrato finora. Lui è proprio...

sbar a

bam!

Cavoli! Il suo mega-pugno portentoso martella il soffitto fino a farlo schizzare in mille pezzi come se fosse di cristallo. Io inciampo, capitombolo indietro e atterro sulle chiappe. Ne ho abbastanza di fare da punching ball al mostro. Perché, sapete, è da parecchio che faccio da punching ball al mondo, e non è che ci provi granché gusto. Perciò reagisco. Mi alzo in piedi. Mi scrollo di dosso la polvere. Impugno la mazza. Non troppo stretta, non troppo morbida... come dice il mister durante l’allenamento.

Solo che non devo colpire la palla lanciata da un ragazzino imbranato... Devo sfracellare un mostro. 5



DUeLLO

MORTALE

C VINCEHI

RÀ?


Vince lui, alla fine. La mega-manona del mostro mi solleva in aria. Nelle sue grinfie sembro il ditale di Pollicino. Cerco di afferrare la mia mazza da baseball (meglio nota come “mazza affetta-mostri”), ma la stretta stritolante del mostro mi inchioda le braccia ai fianchi. Mi piazza dritto davanti al suo musone. Una specie di bava appiccicosa gli sgocciola dalle labbra. I suoi occhi mi scannerizzano e le narici fremono mentre inspira il mio odore. Mi sento come la fanciulla rapita da King Kong, solo che, dalla faccia, non mi pare che questo energumeno abbia intenzione di baciarmi. Mi annusa ancora, facendomi volare i capelli con uno sbuffo. Il suo alito è... ehi, gli servirebbe un po’ di filo interdentale. Negli ultimi quarantadue giorni ne ho incontrati di mostri, ma nessuno come lui: nessuno mi ha scrutato, annusato, passato ai raggi X. Nessuno aveva l’aria così paurosamente sveglia. Ho un crampo allo stomaco e so che è un avvertimento, lo sento: questo bestione non è solo malvagio, è il MALE assoluto al duecento per cento. Sul suo faccione appare un ghigno sinistro, come a dire: “Non sono un teppistello qualunque. Sono un Malvagio con la M maiuscola, e mi divertirò a sfracellare il tuo corpicino umano”. 8


Con un verso raccapricciante le fauci del bestione si spalancano, scoprendo un esercito di fetide zanne costellate di brandelli di carne. Io scalcio. Mi dimeno. E, a un passo dall’essere sbranato, MORDO. I miei denti affondano nella carne del mostro e la sua stretta si allenta, quel tanto che basta perchÊ io riesca a impugnare la mazza e...

Molla l’osso, stupido mostro!


... sbatterla sul suo mega-cranio finchĂŠ lui ruggisce una specie di BLAARG!!!, il suo palmo si apre e... Oh-oh... Ecco che precipito giĂš attraverso il buco nel tetto, dritto dritto dentro il CVS...

Ahii!

Bo n k!


Atterro nel reparto dolci & schifezze. Agguanto un Oreo dal pacchetto e me lo caccio in bocca. Mmm... È un Oreo un po’ stantio, ma è pur sempre un Oreo, e le merendine chi te le dà di questi tempi? E poi, dopo la fine del mondo, quel che trovi è tuo. Funziona così, e io non ci rinuncio. Mica sono scemo! Mi alzo e analizzo la situazione. I piedoni del mostro riempiono, tipo, tutto lo store. Un alluce nel reparto scuola, l’altro in quello dei deodoranti. Salto la zampa e corro verso l’entrata, e lì trovo esattamente quel che cercavo...

Mi infilo il kit in tasca. Ma a quel punto... 11


C R A S H !!

Le grinfie del mostro attraversano il tetto come fosse di burro. Il soffitto si sbriciola mentre mi fiondo verso la porta. Mi piacerebbe farmi un giretto, sfogliare qualche rivista, provarmi degli occhiali da sole tosti, sgranocchiare un pacchetto di patatine. Ma non ho tempo, con quel mostro colossale alle calcagna, non so se mi spiego. Prendo l’uscita e...

VIA!


Sfreccio oltre un’auto accartocciata e un giardino pieno di erbacce, e mi infilo sotto il portico crollato di una casa abbandonata. Tiro fuori la macchina fotografica. Ce l’ho sempre con me. Sempre. Guardo nel mirino, metto a fuoco, zoomo e... Fotografo tutti i mostri che incontro, così poi posso studiare le loro strategie di attacco e difesa, i loro punti deboli e quelli forti, eccetera eccetera. E poi do a ciascuno un nome. Già, ma questo, come cavolo lo chiamo? Che nome si può dare a un mostro talmente terrificante che a guardarlo ti si strapazzano le budella come uova al tegame? Il bestione emette un altro ruggito, una specie di BLAAARG! Mmm. Blarg. Suona bene... D’un tratto si sente un frastuono, come una sfera da demolizione schiantata contro dieci milioni di mattoncini Lego. Il CVS si sbriciola al passaggio di Blarg, che sbuca nel parcheggio abbattendo i muri. Quando la polvere si posa, lo

C L I C!!

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vedo tutto intero: ritto sulle zampe grosse come tronchi di quercia, un gigante di puro terrore. Lui è...

BLARG

Alto 12 metri.

Puzza come il vomito di tre giorni.

Pelle corazzata.

Zampe artigliate (per artigliare tutto e tutti). Tentacoli (che schifo!).


Blarg caccia il naso a terra e sniffa. Solleva un’auto e sbircia sotto. Oddio, è sulle tracce di... di... me! Analizza le macerie che lo circondano. Scruta il portico. Il portico dove mi sono nasc... Gulp. Può vedermi? Indietreggio di qualche centimetro per restare nell’ombra. Dopo qualche istante, Blarg alza il testone verso il cielo. Un grido assordante gli esplode dai polmoni, dando sfogo a tutta la sua frustrazione. Allora non mi ha visto! Blarg si gira e si avvia stile terremoto ambulante lungo Spring Street, lasciandosi alle spalle le rovine del CVS, col naso incollato a terra come un segugio. Un segugio che conosce il mio odore... Sguscio fuori dal portico e penso: “Ero a tanto così...” A tanto così da un mostro super-megaterrificante. Mi sto abituando al fatto di trovarmi a tanto così da cose super-mega-terrificanti. Cosa posso dire della vita dopo l’Apocalisse Mostruosa? Fa paura. Fa paura, ed è anche parecchio strana. Ma pazienza, perché sono parecchio strano anch’io. E adesso, è ora di tornare alla casa sull’albero...

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gio rn i fa M i ch iam o Ja ck , e fin o a 42 ero un RAGA ZZ O NO RM AL E, ch e viv ev a un a vit a no rm ale . E ZO M BI E M a po i è ar riv at a l’A PO CALI SS tto il gio rn o. e ad es so co m ba tto m os tr i tu ente co m e Pa zz es co , no ? M a so es at ta m . ca va rm ela in qu es ta sit ua zio ne COSE DA FARE : Localizzare Quint, il mio migliore amico Trovare e salvare June, la ragazza dei miei sogni Uccidere Blarg, il mostro più grosso e cattivo che si aggira in città Diventare il guerriero antizombie e uccisore di mostri più in gamba del pianeta! ISBN 978-88-6966-195-2

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