Si pensa a due e si apre il mondo. Il tutto è sempre qualcosa di diverso e di più rispetto alla somma delle parti e questo vale a partire da due, la forma minima che apre alla molteplicità. Se da zero a uno, infatti, c’è nascita, creazione, emergenza, da uno a due c’è rottura, movimento, e quindi vita: le dinamiche si fanno infinite e imprevedibili. Nel suo tredicesimo numero, Multiverso si sofferma su queste combinazioni indagando cosa succede se nella dualità prevale la competizione o la cooperazione. Un tema attuale se si pensa alle molte dualità su cui si sono costruiti il nostro pensiero e la nostra società: cosa ne è della famiglia, oggi, tradizionalmente formata sulla coppia? che senso hanno destra e sinistra, pubblico e privato, stato e mercato? e nell’era della riproducibilità e della sempre più facile duplicazione, che ne sarà del diritto d’autore? fedeltà e tradimento, identità e mescolanza, mente e corpo, ragione e sentimento...