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ALLA CApACITà INNOvATIvA

Può descriverci la realtà di Sacar oggi?

Siamo nati alla fine degli anni Settanta come azienda di confezionamento di minuterie metalliche rivolte al libero servizio.

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Da allora abbiamo continuato ad implementare la nostra offerta e oggi nel reparto Ferramenta Sacar è l’azienda che, a livello europeo, si distingue per la capacità di proporre un’offerta davvero completa. Con la sola esclusione degli utensili manuali ed elettrici, va a toccare praticamente tutti i settori merceologici: i complementi d’arredamento, quali ad esem- pio le maniglie per porte, la minuteria, gli accessori per mobili, tra cui maniglie e pomoli, la sicurezza, con le serrature e le casseforti, le macchine per la duplicazione delle chiavi fino ad arrivare alle cassette postali e alle catene e corde.

Quali sono i canali distributivi nei quali siete presenti?

Sacar presidia il canale della grande distribuzione. Annoveriamo tra i nostri clienti praticamente tutte le insegne del canale GDO e DIY. Abbiamo il potenziale per servire anche il canale tradizionale, ma per il momento abbiamo preferito concentrarci sulla grande distribuzione.

Anche perché le filosofie di questi due canali sono diverse….

Esatto. In alcuni settori Sacar può essere considerata un’azienda produttrice in quanto facciamo produrre esternamente e a nostro marchio alcune referenze. Potremmo quindi essere interessanti anche per i grossisti e per alcune Ferramenta. Nonostante questo, però, da sempre la nostra scelta è stata quella di concentrare i nostri sforzi per crescere nella grande distribuzione, proponendo articoli di qualità, soluzioni espositive distintive e un servizio di altissimo livello. Nei settori più tecnici, oltre a fornire espositori molto innovativi, garantiamo anche la formazione del personale di vendita. In un canale come quello della grande distribuzione, in cui il turnover del personale è elevato, la formazione è cruciale.

E lo è ancor di più in settori come, ad esempio, quello della duplicazione delle chiavi che, in questo momento, sono interessati da un’importante evoluzione. Riuscire a garantire al cliente il supporto di un addetto competente, ben addestrato e aggiornato sulle più recenti tecnologie può fare la differenza e può essere l’elemento che consente di sviluppare questo mercato in tutto il suo potenziale.

Quale tra le diverse categorie di prodotto che avete a catalogo, sta performando meglio in questo momento?

Come anticipato prima, siamo nati operando nella minuteria sia confezionata sia sfusa. Questo è da sempre un nostro punto di forza. Nel confezionato siamo molto attenti a proporre soluzioni intelligenti, come la suddivisione per colori, per facilitare la scelta. Se, invece, la sua domanda tende a stabilire quale categoria oggi contribuisce di più al nostro fatturato, devo dire che è difficile dare una risposta precisa, perché per un’azienda come la nostra che lavora con la grande distribuzione e tratta tanti settori merceologici, l’incidenza di un singolo comparto può variare anche repentinamente in funzione del fatto che Sacar venga o meno scelta da una di queste insegne come partner in una delle famiglie di prodotto che abbiamo a catalogo. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo beneficiato del fatto che è venuto meno un competitor nel settore sicurezza. Siamo riusciti ad acquisire quasi totalmente la quota di mercato che si era liberata, grazie alla competenza in questo settore, e ad alcune innovazioni che sono state apprezzate dal mercato quale, ad esempio, il QRCode di montaggio. Allo stato attuale la sicurezza e la duplicazione delle chiavi evidenziano una crescita interessante, e i settori che abbiamo via via implementato incidono sul fatturato almeno tanto quanto quello della minuteria da cui siamo partiti.

In un mercato in grande fermento come l’attuale, forse a fare la differenza è anche la capacità di intercettare tempestivamente le opportunità laddove si presentano…

La nostra forza è che, a differenza dei nostri competitor che di solito operano in un solo settore, abbiamo un’offerta ampia e multisettoriale. Questo è visto come un plus da alcune insegne della grande distribuzione, perché consente loro di avere un unico fornitore per diverse famiglie merceologiche.

La vostra azienda ha sostenuto diversi investimenti per conciliare business e sostenibilità. Ci può spiegare meglio? Su che fronti operate in questo ambito?

Per noi la sostenibilità non è uno strumento di marketing, ma un impegno concreto. E non da oggi. Da circa 10 anni, infatti, ci siamo trasferiti in questo nuovo stabilimento, che non solo è totalmente autosufficiente sul piano energetico, ma produce anche un surplus. E questo grazie all’impianto di pannelli fotovoltaici, ma anche ad altri fattori, tra cui la presenza di un magazzino automatico con moduli per il recupero di energia. Ancor prima ancora di costruire l’attuale sede, la sostenibilità era già uno dei nostri criteri guida nella scelta dei materiali da utilizzare per il packaging dei prodotti che confezioniamo e rivendiamo a nostro marchio. Questo ci ha portato ormai da diversi anni a utilizzare nei nostri blister il PET al posto del consueto PVC. In questo momento i nostri investimenti nella ricerca sono concentrati su come trovare il modo per utilizzare il PLA, una bioplastica compostabile, nei nostri im-

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