AREE DI SERVIZIO - CAR CARE - CAR WASH - CONVENIENCE STORE - ENERGIA - ENERGIE ALTERNATIVE - OIL - SICUREZZA - VIABILITÀ
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L’AUTOLAVAGGIO SI PRENOTA CON L’APP
COVID-19: DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
COVID-19: IGIENIZZAZIONE AUTO
Arco di sanificazione
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Sommario numero 159
TENDENZE L’autolavaggio che si prenota a domicilio con un’App Pag 14
MUSEO FISOGNI Officine elettroniche Fina, un’idea da riproporre in chiave moderna? Pag 18
EMERGENZA COVID-19 Guanti e mascherine: un mercato in “emergenza” Pagina 24
DOSSIER Igienizzazione auto Pagina 34
pag. 7 Editoriale pag. 9 News
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anno XIX - numero 159 Per abbonamenti: abbonamenti@edizionitecniche.it
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marketroad n°159
L’AUTOLAVAGGIO SI PRENOTA CON L’APP
COVID-19: DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
COVID-19: SANIFICAZIONE AUTO
editoriale di Camilla Galimberti
DECRETO LEGGE “RILANCIO”, CREDITO DI IMPOSTA AL 50% SU TUTTI GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI 2020 Le difficoltà che le imprese stanno tuttora affrontando a seguito del lockdown hanno generato una serie di conseguenze di tipo organizzativo e, inevitabilmente, di tipo economico. Le imprese resilienti hanno, tra le altre, dovuto rapidamente ripensare anche i loro piani commerciali, ridefinendo le attività promozionali e le spese pubblicitarie per cercare di sostenere e rilanciare le vendite e così contenere i danni derivanti da un fatturato non in linea con quello atteso. In questa direzione un aiuto concreto arriva dall’art. 89 del Decreto “Cura Italia” - i cui benefici e regole di applicazione sono dettagliati di seguito. Per quanto concerne il nostro campo, l’art. 89 del Decreto “Cura Italia” (D.L. 18/2020 del 17 marzo 2020 pubblicato nella G.U. n. 70 dello stesso giorno), entrato in vigore il 17 marzo 2020 ha introdotto un regime straordinario, limitatamente al 2020, per il bonus investimenti pubblicitari pari al 30% sul complesso degli investimenti pubblicitari effettuati nel 2020, e non, quindi, sui soli investimenti incrementali. Con il D.L. “Rilancio”, pubblicato nella G.U. del 19 maggio 2020, che modifica ulteriormente il regime straordinario previsto per il 2020 dal c.d. D.L. “Cura Italia”, la misura del credito d’imposta per investimenti pubblicitari nel 2020 sale dal 30% al 50%, prevedendo, in sostanza, un regime straordinario limitatamente al 2020 per il credito d’imposta per investimenti pubblicitari.
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I protagonisti]
IN PRIMA LINEA NELLA SANIFICAZIONE ANCHE PRIMA DEL COVID-19 Ivan Frigo, Sales office di Tecnovap spiega che la sua azienda offre da sempre una gamma specifica agli autolavaggi, ma anche all’industria meccanica e alimentare In un momento storico così difficile, Tecnovap mette a disposizione una gamma di generatori specifici per la sanificazione a vapore che, grazie al vapore saturo secco generato ad alta temperatura (180°C), garantiscono l’eliminazione di batteri, virus e muffe da ogni superficie. Il Covid-19 ha dato nuovo impulso alla domanda nel settore dell’autolavaggio? Ha dato un maggiore impulso alla ricerca di soluzioni per la sanificazione degli abitacoli delle autovetture, anche se, in realtà, questo percorso era già in atto da anni in quanto l’attenzione per temi come la riduzione di uso di detergenti chimici, la salvaguardia del consumo di enormi quantità di acqua e la sanificazione delle superfici dai batteri, virus, allergeni ed acari; portava sempre più i gestori alla ricerca dei nostri generatori di vapore. Il mercato della nostra linea per il car wash dal 2009 è stato costantemente in aumento ogni anno, quindi non penso che una volta finita la pandemia subirà inclinazioni. Quali sono i target di clientela a cui vi rivolgete nel settore autolavaggio? La nostra gamma di generatori di vapore va da
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3,65 kW 220 V a 36 kW 400 V per il servito. Inoltre abbiamo anche un modello di colonnina in self- service a 3,65 kW. Con questa vasta gamma riusciamo a coprire tutto il mercato, dai gommisti, ai carrozzieri, ai distributori di benzina, agli autolavaggi ecc… Le nostre attività di marketing erano già da prima focalizzate sui temi della sanificazione delle superfici con il nostro vapore saturo secco a 180° C per l’eliminazione di batteri, virus, acari ed allergeni. A seguito della pandemia le vendite sono aumentate in maniera esponenziale, ma già prima i nostri prodotti venivano acquistati per offrire al cliente finale un servizio aggiuntivo che includesse oltre alla tradizionale pulizia degli interni anche la sanificazione ad alta temperatura con il vapore. Diciamo che in un momento in cui l’attenzione per la sanificazione è aumentata avere un prodotto come il nostro consente al gestore di fornire un servizio adeguato ed efficiente e, al contempo, rappresenta un importante richiamo per aumentare il traffico sul piazzale e creare nuovo business. Quali soluzioni proponente in particolare al settore autolavaggio? Il nostro prodotto di punta rimane sempre la colonnina self service “Car Hygiene Plus” per la sanificazione delle auto con vapore a 165° C ed aspirazione.Per il servito consigliamo sempre i nostri 2 generatori di vapore “Junior Star Max” (mod. 220V) e “Steam Tech (mod. 400V).
news
Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
Istobal e Bianchi&Maestri donano gli archi per la sanificazione dei DPI al 118 di Modena Con la comparsa del Covid-19, Istobal ha adattato i suoi progetti di lavaggio per il settore automobilistico in modo che possano contribuire alla sanificazione esterna dei veicoli e realizzare la sanificazione dei DPI del personale sanitario e della protezione civile in modo sicuro e controllato. Questi archi sono già utilizzati con successo in Spagna, non solo negli ospedali e nelle diverse sedi delle forze dell’ordine dello Stato, ma anche nelle stazioni di lavaggio in modo che la società possa effettuare la sanificazione esterna dei loro veicoli. Istobal e Bianchi&Maestri hanno donato un arco automatico di sanificazione dei DPI, che nebulizza al passaggio prodotto per la sanificazione sui DPI del personale sanitario in modo rapido e completo in 15 secondi. In questo modo, contribuisce a ridurre la carica virale in questi professionisti durante la loro giornata di lavoro ed è efficace in modo che possano rimuovere in modo più sicuro le loro speciali tute protettive. La capacità media di sanificazione quotidiana di questo arco è di oltre 4.000 professionisti con DPI. Allo stesso modo, hanno anche messo a disposizione del 118 di Modena un arco per la sanificazione esterna dei veicoli, che ha una capacità media di circa 1.000 veicoli al giorno ed esegue una sanificazione 360 ° in una passata con prodotto biocida. Con esso le ambulanze vengono sanificate quotidianamente e presto effettuerà anche la sanificazione dei camion dei pompieri e delle flotte delle forze di polizia, oltre ai veicoli dei Carabinieri. I prodotti chimici che Istobal utilizza per la sanificazione sono registrati come virucidi in Italia.
Oltre 9 mila le stazioni DKV attive in Italia DKV Euro Service negli ultimi anni, e con rinnovato impulso dal gennaio 2020, ha lavorato molto nell’ampliamento e diversificazione della propria rete di rifornimento per rispondere alle esigenze della propria clientela e per non farsi trovare impreparata dai cambiamenti in atto. Anche grazie a questo impegno di recente ha comunicato di aver superato la soglia di 9.000 stazioni di rifornimento attive in Italia. Attualmente il network DKV detiene oltre il 43% dell’intera rete distributiva nazionale. L’estensione del network include nuove stazioni delle principali compagnie petrolifere, nuove pompe bianche e low cost che permettono di massimizzare il risparmio della clientela, sia che guidino un TIR, un autobus, un veicolo commerciale o un’auto aziendale. Il processo di diversificazione degli impianti non passa solo dall’ampia offerta di brand inclusi con la DKV CARD, ma anche dalla disponibilità di varie tipologie di carburante acquistabili. Con la DKV Card sono già disponibili oltre 2.000 stazioni con carburante GPL, 400 con Metano gassoso, 40 in cui è disponibile fare il pieno di Metano liquido e 2.000 punti di ricarica del veicolo elettrico. “Sappiamo che per restare leader bisogna sempre evolversi e oggi il mercato chiede diversificazione, capillarità e punti di rifornimento con carburanti alternativi: noi siamo orgogliosi di poter dire che anche in questo caso siamo in grado di mettere in campo una delle migliori offerte del settore, con ben 9.000 stazioni e 4.500 punti di rifornimento green, in continua espansione” ha dichiarato Marco Berardelli, Managing Director di DKV Euro Service Italia.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
GfK Sinottica: gli italiani e le auto nel dopo Covid Da alcune settimane gli italiani hanno ricominciato a muoversi liberamente su tutto il territorio nazionale, rispetto al passato, mostrano una certa diffidenza nei confronti del trasporto pubblico e in sharing. Secondo GfK Covid-19 Tracking, 1 italiano su 3 ha intenzione di incrementare l’utilizzo dell’auto privata rispetto a prima dell’emergenza Coronavirus. Quali tendenze relative al mondo Automotive possiamo quindi aspettarci per i prossimi mesi? Dai dati di GfK Sinottica emergono alcune indicazioni interessanti sugli atteggiamenti degli automobilisti italiani: La prima è che i nostri connazionali hanno ripreso a cercare informazioni sul mondo dell’auto. Dall’inizio della Fase 2, infatti, la navigazione su siti Automotive registra un +34% rispetto al periodo del lockdown. Una delle tendenze più marcate della fase di “new normal” che stiamo vivendo è la forte accelerazione della digitalizzazione in tutti gli strati della popolazione italiana (Baby Boomer compresi) e una diffusione capillare dell’e-commerce. Come impattano questi trend sul mondo Automotive? I dati GfK Sinottica riferiti al 2019 mostrano una propensione crescente nei confronti degli acquisti online: ben il 50% degli automobilisti prenderebbe in considerazione l’idea di acquistare un’auto su Internet, se fosse possibile. Ma cosa valuterebbero gli Italiani se dovessero acquistare un’auto nuova oggi? Stilando la classifica dei tipi di motore che si prenderebbero in considerazione al momento dell’acquisto, gli automobilisti Italiani dichiarano di preferire sempre meno l’alimentazione Diesel. Pur raccogliendo ancora molti consensi, tra il 2015 e il 2019 il motore Diesel ha fatto registrare un -27% nelle dichiarazioni di preferenza degli automobilisti. Stabile il Benzina, mentre cresce in maniera esponenziale il motore Ibrido (benzina + elettrico), che in soli quattro anni (tra il 2015 e il 2019) ha visto un aumento del +74% nelle preferenze dichiarate. In generale, diventano sempre più rilevanti le caratteristiche ecologiche.
Anfia: serve una strategia comune per il futuro dell’industria automotive “Il piano integrato di sostegno alle filiere industriali più colpite dalla pandemia da Covid-19 è un’occasione da non perdere per il rilancio del settore automotive, tra i protagonisti del nostro sistema economico con il più alto moltiplicatore sia di valore aggiunto (3,2) che occupazionale (3), superiori alla media europea”. Così Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA, intervenendo agli Stati Generali dell’economia lo scorso 17 giugno ha posto l’accento sulla necessità di misure straordinarie a sostegno di un settore critico per l’economia italiana. “É necessario” ha proseguito Scudieri, “attuare con urgenza misure di breve termine, che indirizzino la domanda verso le vetture più virtuose in termini di emissioni di CO2, come quelle a trazione elettrica (BEV) e ibride ricaricabili (PHEV), ma rivolgendo gli incentivi ad un pubblico più vasto e con capacità di spesa minore, al fine di favorire il rinnovo del parco e la ripresa della domanda già nel corso del 2020”. Tra le richieste di Scudieri anche “l’istituzione di un premio temporaneo per autovetture e veicoli commerciali in stock presso i concessionari e i produttori (quelli prodotti in data antecedente al 25 marzo 2020 e accumulati sui piazzali durante il lockdown) con contestuale rottamazione di un veicolo di pari categoria da Euro 0 a Euro 4. Infine, serve introdurre anche una misura finalizzata al supporto agli investimenti delle imprese e al rinnovo del parco dei veicoli commerciali, cioè agevolazioni per l’acquisto di veicoli commerciali fino a 12 t di massa totale a terra, favorendo le alimentazioni alternative e l’eventuale contestuale rottamazione di un vecchio veicolo”.
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Unrae: nei primi 5 mesi dell’anno perse 460.000 immatricolazioni Secondo i dati diffusi lo scorso 1° giugno dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a maggio diminuiscono del 49,6% le immatricolazioni di autovetture, a 99.711 unità rispetto alle 197.881 dello stesso mese dello scorso anno, con una perdita di circa 98.000 unità. Nel cumulato gennaio-maggio le immatricolazioni in meno diventano quindi quasi 460.000, da 910.872 a 451.366 unità, un tracollo del 50,4%. “Il dato delle immatricolazioni di maggio per la maggior parte consegne di ordini sottoscritti prima dell’inizio dell’emergenza da Covid-19, conferma la gravità della crisi senza precedenti che sta attraversando il settore auto”, commenta Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, auspicando provvedimenti immediati. “Nonostante la riapertura a inizio maggio dopo due mesi di chiusura completa, il sistema della distribuzione auto resta attanagliato da una grave crisi di liquidità, appesantito da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario. D’altra parte, la mera riapertura dei concessionari non basta a far ripartire la domanda, con famiglie e imprese prostrate dal crollo dell’attività economica e con un futuro quanto mai incerto e fosco. Testimonianza ne sono i dati raccolti a fine maggio che parlano di un calo degli ordinativi di circa il 60% rispetto a maggio dello scorso anno.” Nell’analisi della domanda di autovetture a maggio per tipo di alimentazione, spiccano i segni positivi delle immatricolazioni di vetture con motorizzazioni alternative: dal +18% delle ibride, che con 12.618 immatricolazioni passano da una quota del 5,4% dello scorso anno a una del 12,5% di maggio 2020, al +55% delle elettriche con 1.816 unità e una quota dell’1,8%. Forte la contrazione, invece, per le alimentazioni tradizionali, che insieme rappresentano oltre il 77% del mercato totale, con il benzina in calo del 52% (a 41.466 unità) e il diesel che perde il 56% a 36.309 unità. In linea con la tendenza del mercato complessivo il Gpl (-51%) e il metano (-49%).degli acquisti online: ben il 50% degli automobilisti prenderebbe in considerazione l’idea di acquistare un’auto su Internet, se fosse possibile. Ma cosa valuterebbero gli Italiani se dovessero acquistare un’auto nuova oggi? Stilando la classifica dei tipi di motore che si prenderebbero in considerazione al momento dell’acquisto, gli automobilisti Italiani dichiarano di preferire sempre meno l’alimentazione Diesel. Pur raccogliendo ancora molti consensi, tra il 2015 e il 2019 il motore Diesel ha fatto registrare un -27% nelle dichiarazioni di preferenza degli automobilisti. Stabile il Benzina, mentre cresce in maniera esponenziale il motore Ibrido (benzina + elettrico), che in soli quattro anni (tra il 2015 e il 2019) ha visto un aumento del +74% nelle preferenze dichiarate. In generale, diventano sempre più rilevanti le caratteristiche ecologiche.
Automechanika rinviata al settembre 2021 14-18 settembre 2021: queste le nuove date per la prossima edizione di Automechanika Frankfurt. La decisione è la conseguenza del protrarsi delle misure per il contenimento della diffusione del Covid-19, sia a livello locale che globale. Con l’occasione è stato anche comunicato che, dal momento che la manifestazione manterrà la consueta cadenza biennale, da adesso in avanti si svolgerà negli anni dispari.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
Ecobonus: il Mise rifinanzia il fondo È stata aperta sulla piattaforma online https://ecobonus.mise.gov.it/ la nuova fase di prenotazione dei contributi per l’acquisto di veicoli nuovi a ridotte emissioni appartenenti alla categoria M1, omologati come autovettura e destinati al trasporto di persone. A seguito delle numerose richieste che hanno determinato l’esaurimento dei primi 40 milioni di euro stanziati per il 2020, il Ministero dello Sviluppo economico ha subito disposto l’ulteriore finanziamento della misura con 20 milioni di euro. Il fondo dedicato all’ecobonus è stato inoltre potenziato dal Decreto Rilancio con risorse pari a 100 milioni di euro per l’anno 2020 e 200 milioni per il 2021, che si aggiungono ai 70 milioni già stanziati dalla Legge bilancio 2019 per il prossimo anno. La misura promossa dal MiSE e gestita da Invitalia ha l’obiettivo di favorire, attraverso contributi statali fino a 6.000 euro, la mobilità sostenibile con l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi a basse emissioni di CO2. La scadenza della nuova fase di prenotazione è stata fissata al 31 dicembre 2020. La nuova disponibilità del Fondo è diventata operativa per le prenotazioni sulla piattaforma Ecobonus dal 18 giugno scorso.
Contributi a fondo perduto: alcuni chiarimenti per i distributori di carburante Si riporta il testo integrale della nota pubblicata sul sito di Faib ritenendo che possa essere di interesse. Nella giornata di ieri (18 giugno - N.d.r.) si sono riuniti i fiscalisti di Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica Cisl che hanno condiviso la nota qui sotto riportata in merito al contributo a fondo perduto previsto dal DL 34/2020. Nell’incontro, gli uffici delle nostre Federazioni hanno condiviso che con la circolare 15/E/2020 l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla fruizione del contributo a fondo perduto di cui all’ articolo 25 del D.L. n. 34/2020. In particolare, al paragrafo 2), punto 1) della circolare viene chiarito che ai fini del rispetto del requisito dimensionale ( ricavi ai sensi dell’articolo 85 comma 1,lettere a) e b) del TUIR non superiori a 5 milioni di euro ) per i distributori di carburante i ricavi dell’anno 2019 vengono determinati secondo le modalità dell’articolo 18,comma 10 del DPR 600/73 e quindi al netto del prezzo corrisposto al fornitore e dunque senza le accise. Inoltre, per stabilire se il gestore ha diritto a ricevere il contributo a fondo perduto, oltre a quanto sopra indicato, al paragrafo 2) punto 2) della circolare richiamata si fa riferimento al “fatturato ed ai corrispettivi” realizzati nel mese di aprile. L’ Agenzia delle Entrate a tal proposito specifica che per ragioni di semplificazione ed in coerenza con la ratio del contributo, per i commercianti al minuto, categoria nella quale sono inclusi i gestori, si devono considerare il totale dei corrispettivi oltre ad eventuali fatture attive emesse, al netto dell’IVA, che hanno concorso alla liquidazione IVA del mese di aprile. Pertanto, considerato che il gestore dell’impianto di distribuzione carburanti annota giornalmente nel registro dei corrispettivi gli incassi del carburante e delle attività non oil, ai fini del riconoscimento del contributo a fondo perduto, dovrà semplicemente verificare se il volume delle vendite registrate nel mese di aprile 2020 sono state inferiori ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, comprensivi in questo caso delle accise.
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Agenzia delle Entrate: online il Vademecum sulle misure fiscali del Dl Rilancio È disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il Vademecum di Agenzia delle Entrate e di Agenzia delle entrate – Riscossione sul Decreto Rilancio che illustra in modo schematico le disposizioni contenute nel Dl n. 34/2020, che prevede misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia e di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid19. In particolare, sono sintetizzate tutte le novità di carattere fiscale e descritti i bonus e le agevolazioni introdotte dal decreto legge per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare i disagi causati dall’emergenza del coronavirus. Tra queste iI bonus per casa e energia. Le detrazioni per interventi di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico e per l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, passano al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni possono essere fruite in 5 rate annuali di pari importo oppure si può optare per la trasformazione in credito d’imposta o sconto per l’importo corrispondente alla detrazione. Il Vademecum fa anche il punto sui contributi a fondo perduto per piccole e medie imprese e autonomi titolari di partita Iva che nel mese di aprile 2020 hanno avuto un fatturato inferiore ai 2/3 di quello di aprile 2019.
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TENDENZE]
L’AUTOLAVAGGIO CHE SI PRENOTA A DOMICILIO CON UN’APP Il mondo dell’autolavaggio si arricchisce di una nuova opzione che punta a soddisfare le esigenze dei privati, ma anche, come vedremo delle attività che o hanno una propria flotta o intendono ampliare la rosa dei servizi da offrire alla clientela. Il tutto non necessariamente a discapito del tradizionale impianto di autolavaggio
Lo scorso 15 giugno è arrivato l’annuncio che Wash Out, la startup che si occupa di car washing, ha appena finalizzato il closing per l’acquisizione del 70% del proprio pacchetto azionario in favore di Telepass, società del gruppo Atlantia che si occupa della distribuzione di servizi digitali per la smart mobility. La notizia ha acceso i riflettori sul fenomeno del lavaggio auto a domicilio prenotabile con App. Per il settore rappresenta una novità che, almeno nelle città più grandi, sembra avere le carte in regola per suscitare l’interesse sia di coloro che pur di non rinunciare a mantenere in perfetta forma la propria auto sono costretti a districarsi per trovare il modo di conciliare questa incombenza con un’agenda quanto mai fitta di impegni, sia di chi, al contrario, vive il lavaggio della propria macchina come un impegno da assolvere soltanto quando
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è esclusivamente necessario e con il minimo dispendio di tempo e di soldi. A rendere possibile questo nuovo approccio al servizio di lavaggio veicoli è la disponibilità di nuovi strumenti conseguente al processo di digitalizzazione degli ultimi anni. Il fulcro del servizio è l’App Il fiorire di App a cui abbiamo assistito negli ultimi anni è uno degli effetti prodotti da questo processo di digitalizzazione che ha interessato i diversi ambiti della vita personale, lavorativa e pubblica. Tra le prime a pensare di applicarle al mondo dell’autolavaggio figurano sicuramente le aziende che producono impianti di autolavaggio che hanno messo a punto delle App che offrono funzionalità atte a migliorare i servizi offerti al gestore e al cliente in modo da offrire ad entrambi
nuovi motivazioni e anche un’esperienza d’uso molto più soddisfacente ed accattivante. E proprio le App sono lo strumento che ha creato i presupposti del fenomeno del lavaggio a domicilio di auto e moto. Un servizio che dà una nuova e inedita lettura del modo di vivere l’esperienza del lavaggio puntando a valorizzare al massimo i concetti di facilità, semplicità, risparmio di tempo e di soldi, sostenibilità e, non potrebbe essere altrimenti, di qualità del risultato e sicurezza. Scaricando l’app proprietaria della società dalla quale vuole servirsi nella versione compatibile con iOS o con Android a seconda del tipo di smartphone utilizzato, il cliente può prenotare il lavaggio specificando il tipo di veicolo e i dati che consentono di identificarlo (la targa) il luogo (presso la propria abitazione, il posto di lavoro, il garage o altro), l’orario e il tipo di lavaggio. Il washer incaricato provvederà a raggiungere il veicolo utilizzando come mezzo di locomozione una bicicletta o la moto per minimizzare l’impatto ambientale. Il lavaggio verrà eseguito a mano attenendosi agli standard di qualità e alle procedure apprese in fase di formazione ed utilizzando detergenti ecologici e biodegradabili e, quasi sempre, senza utilizzare energia elettrica e acqua in modo da evitare o, al massimo, ridurre al minimo indispensabile la formazione di residui liquidi e solidi. Sempre attraverso l’applicazione il cliente viene aggiornato sul fatto che il lavoro è stato ultimato e in qualche caso ha anche modo di valutare i risultati perché riceve una foto del veicolo lavato. Il servizio di pulizia dell’interno auto viene in genere subordinato alla presenza del proprietario o di un suo incaricato che provvede all’apertura del veicolo. In molti casi l’App può essere utilizzata anche per effettuare il pagamento. A scegliere il lavaggio auto e moto a domicilio sono i privati, ma anche diverse aziende e dealer che hanno flotte aziendali o, in generale, attività – ad esempio le strutture alberghiere - interessate a offrire questo servizio ai propri clienti o che gestiscono auto storiche o di lusso.
Secondo una stima pubblicata sul proprio sito da Mister Lavaggio, azienda del settore operante in diverse città italiane, con questo metodo si risparmiano circa 150 litri di acqua e 150 grammi di detergenti per ogni lavaggio. Una stima che viene sostanzialmente confermata anche dagli altri player. Ad oggi esistono diverse società che offrono questo servizio. Tranne alcune, la maggior parte opera a livello locale. Opera esclusivamente su Roma Lavygo che, dopo aver limitato al momento del lancio la propria attività alle sole zone centrali sta oggi progressivamente ampliando il proprio ambito di attività anche ad altri Municipi. I suoi washer si spostano in bicicletta ed effettuano il lavaggio a secco. Questo fa sì che acqua utilizzata sia soltanto quella per diluire il detergente, pari a 500ml a fronte dei 80/140 litri consumati dai lavaggi automatici o a mano con getto d’acqua, come puntualizza la società sul proprio sito. Sta progressivamente espandendo la propria area di attività Mister Lavaggio che oltre al lavaggio di interni ed esterni offre anche servizi come la messa a nuovo delle plastiche o la sanificazione degli ambienti e anche il lavaggio di mezzi differenti previo contatto con il washer per definirne il costo. L’offerta prevede anche dei pacchetti che consentono di accedere a tutti i servizi a un prezzo più vantaggioso. Al momento il pagamento viene effettuato direttamente al washer al termine del lavaggio, ma la società ha annunciato l’intenzione di implementare a breve anche il pagamento in App. Si differenzia un po’ dagli altri il modello di business adottato da
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TENDENZE] Washora. La sua App, infatti, prevede anche la possibilità di richiedere un lavaggio auto presso un tradizionale impianto di autolavaggio. In questo caso il vantaggio per il cliente è che può delegare l’incombenza risparmiando tempo per dedicarsi ad altre attività. Il vantaggio per il gestore è che anche grazie al supporto che riceve può sviluppare campagne marketing mirate e differenziare la
propria offerta rispetto ai competitor. Il servizio è ovviamente attivo esclusivamente presso gli impianti di autolavaggio convenzionati. L’elenco è disponibile sulla App ed è in continua evoluzione. Il pagamento viene effettuato online al termine del servizio con possibilità di scaricare la fattura. L’azienda propone convenzioni particolari ad aziende ed hotel.
UN MODELLO DI BUSINESS CHE HA CREATO UNA DISRUPTION NEL SETTORE Nell’intervista Stefano Macchia, Marketing Manager di Washout spiega che i plus di questo servizio sono la capacità di coniugare comodità, risparmio di tempo, qualità e cura dell’auto e sostenibilità e, anche, di creare una nuova figura professionale altamente specializzata: il washer.
Dr Macchia, come è nata l’idea di offrire un servizio di autolavaggio a domicilio? Come valutate l’andamento della domanda? Wash Out è nata grazie a Christian Padovan, Andrea Galassi e Alessandro Morlin. Tutti e tre milanesi, 30enni che si conoscono da sempre, cresciuti insieme sui banchi di scuola. Due di loro hanno frequentato la Bocconi, motivo per cui Wash Out ha mosso i primi passi proprio nell’incubatore dell’università. Nel 2018, grazie all’iniezione di capitali da parte di importanti realtà come Neva Finventures veicolo di Corporate Venture Capital di Intesa Sanpaolo e
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Telepass (che ha acquisito il 70% della società a giugno di quest’anno), Wash Out ha lasciato l’incubatore, trasferendosi in un ufficio che ospita oggi, uno staff di venti persone che si aggiungono agli oltre 100 washer presenti nelle città in cui è disponibile il servizio. Potreste delineare un identikit del vostro cliente tipo? Quali sono le motivazioni che lo spingono a preferire una soluzione di questo tipo rispetto, ad esempio, all’autolavaggio tradizionale? Vi proponete come alternativa secca all’autolavaggio tradizionale o in
qualche caso avete sviluppato o potreste essere disponibili a sviluppare delle sinergie con i titolari di impianti di autolavaggio? Wash Out viene scelta da chi è alla ricerca di un servizio altamente professionale che riesca a coniugare la comodità e il risparmio di tempo con la massima qualità e cura dell’auto senza tralasciare l’aspetto Eco-friendly. Grazie al suo modello di business innovativo ha creato fin da subito una disruption nel settore del lavaggio di auto e moto, puntando su un servizio unico, alla creazione di nuove figure professionali altamente specializzate come i washer, allo sviluppo di un’app proprietaria per il lavaggio a domicilio e alla sostenibilità ambientale grazie a nuove tecniche di lavaggio che si differenziano da quelle utilizzate dei lavaggi tradizionali. Come è strutturato il vostro servizio? In quali città o regioni operate? Che tipo di formazione assicurate ai vostri washer? La nostra azienda consente di lavare auto e moto a domicilio. Dove e quando si vuole. Basterà registrarsi sull’applicazione, disponibile per iOS e Android, inserire i dati relativi al veicolo che si vuole far lavare, selezionare uno slot tra quelli disponibili specificando data ed ora ed indicare l’indirizzo in cui il veicolo è stazionato. Un incaricato Wash Out si recherà in bici o in moto nel luogo indicato a lavare il veicolo con prodotti ecologici che non necessitano di acqua esterna per essere utilizzati. Si può scegliere il tipo di lavaggio: esterno, interno e igienizzazione. Per il servizio di lavaggio interno è necessaria l’apertura del veicolo da parte del proprietario o di un delegato. Il pagamento avviene comodamente tramite app, con carta o PayPal. Il nostro servizio ad oggi è attivo in cinque città italiane (Milano, Torino, Firenze, Roma e Bologna) e tutti i washer iniziano il loro percorso solo dopo aver
completato un lungo periodo di training con dei test on field e un approfondimento sui prodotti utilizzati per il lavaggio. L’emergenza Coronavirus vi ha indotto a modificare la vostra offerta? Durante il lockdown l’attività non si è fermata, grazie all’intuizione di una nuova linea di business: Wash Out ha introdotto un servizio di igienizzazione dei veicoli per privati e flotte aziendali. Eseguiamo, in una prima fase, l’igienizzazione di tutte le superfici dell’abitacolo e, in ultima fase, una purificazione dell’impianto di condizionamento della vettura con uno aerosol disinfettante. Utilizziamo prodotti registrati come Presidio Medico Chirurgico dal Ministero della Sanità e coerenti con il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19, sezione pulizia di ambienti non sanitari. Come selezionate i fornitori dei prodotti da voi utilizzati? Quali caratteristiche devono soddisfare? Il lavaggio è a secco, i prodotti sono ecologici e non necessitano di acqua esterna per essere utilizzati. Si tratta, infatti, di detergenti che si vaporizzano al momento dell’utilizzo e sollevano lo sporco facendolo staccare dalla superficie del veicolo. Con appositi panni in microfibra lo sporco viene poi rimosso e catturato. Questo permette all’incaricato di eseguire il lavaggio senza sporcare l’ambiente circostante al veicolo, senza produrre scarti al suolo o vapori nocivi. Non vengono generate schiume o altro tipo di residui in perfetta coerenza “green”. Vengono utilizzati prodotti specifici per ogni tipo di superficie del veicolo (vetro, plastica, interni, tessuto).
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dagli archivi del Museo Fisogni]
OFFICINE ELETTRONICHE FINA, UN’IDEA DA RIPROPORRE IN CHIAVE MODERNA? Quando fece la sua comparsa agli inizi degli anni 60, questa testing car suscitò molto scalpore e tanto apprezzamento da indurre anche realtà italiane a proporre una propria soluzione. Alla luce di alcuni fenomeni che si vanno manifestando sul mercato italiano, ripercorrere questa storia potrebbe aprire la strada a reinterpretazioni di questo servizio in salsa contemporanea “Ogni lavoro che merita di essere fatto, merita di essere fatto bene” - Cit. “Medico chirurgo” della Purfina tedesca”. Nell’estate del 1962 uno strano veicolo si aggira per le stazioni di servizio Fina di tutta
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Italia, catturando l’attenzione di automobilisti e curiosi. Si tratta di un Ford Taunus Transit rosso e blu, con la scritta Fina e targa tedesca, che si ferma ad ogni benzinaio della compagnia belga che incontra. Perché questo veicolo genera tra il pubblico tanta curiosità? Semplice: non
si tratta di un semplice mezzo di servizio, ma di un “testwagen”, “testing-car” all’inglese, attrezzato di modernissime attrezzature che lo rendono una “officina elettronica” a tutti gli effetti. Proprio a questo furgone, e alle sue caratteristiche, la “Rivista Purfina” dedica alcuni articoli, che possiamo ripercorrere grazie all’archivio del Museo Fisogni, che raccoglie la più grande collezione al mondo di pompe di benzina e oggetti relativi alle stazioni di servizio. Il giornalista, sorpreso come chiunque altro di fronte a tanta modernità, descrive nel dettaglio e con stupore le potenzialità di questo nuovo mezzo, usato dalla Fina in Germania, Gran Bretagna e altri Paesi, che si trova in Italia per una campagna dimostrativa. Il piccolo furgone Ford pare dotato di tutto, controlla le vetture con precisione chirurgica, e l’impressione sul pubblico è davvero notevole: l’esperto tedesco, “nel camice bianco immacolato, con lo stetoscopio ausculta il motore […]; allineati in modo perfetto, puliti in modo incredibile, scintillano chiavi, pinze, tenaglie, cacciaviti di ogni foggia e misura. Subisco il fascino del suo lavoro, […] lo vedo
chirurgo, teso nello sforzo supremo […], mi aspetto di sentire dalle sue labbra ordini taglienti: «garza… bisturi… garza…». Non dice niente, invece; lavora preciso, in silenzio; è più un orologiaio che un chirurgo”. Insomma, questo strano “scienziato”, dal camice bianco e il linguaggio incomprensibile (parla tedesco, non dimentichiamolo), ipnotizza i presenti con il suo lavoro; a bordo del furgone dispone di tutto il necessario per un controllo accuratissimo della vettura: contagiri professionali, misuratore di tensione, strumenti per analizzare l’efficienza del condensatore e delle bobine, regolatori di carburante,
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dagli archivi del Museo Fisogni]
apparecchi per testare il circuito d’accensione, misuratori di pressione… Insomma, un vero e proprio “laboratorio su ruote” per una messa a punto altamente professionale. Certo, ci sono anche degli inconvenienti: “per un lavoro di 5 minuti, i tecnici lavorano un quarto d’ora”, e per l’intero processo possono
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volerci “svariate ore”, ma gli esperti in camice bianco non se ne preoccupano: il lavoro deve essere fatto “a regola d’arte”. Anche l’eventuale impazienza degli automobilisti si smorza presto: la “piccola folla” che caratterizza il “piccolo mondo” che ogni ora si forma attorno al furgone, rimane come ipnotizzata dal lavoro, ammirata per la precisione dei tecnici dal linguaggio incomprensibile, curiosa per l’esito del controllo. Non perdono la pazienza neppure i proprietari delle vetture: troppo in ansia prima, per timore “dell’annuncio di una piccola anomalia”, troppo “entusiasti” dopo per l’ottima qualità del lavoro, con un motore che “non è mai andato così bene”. L’interesse per queste officine itineranti, che si spostano da una stazione di servizio all’altra, è davvero tanto, “i clienti sono accorsi numerosi”, i gestori “hanno espresso il desiderio di disporre con una certa regolarità del testwagen”. Al punto che anche la Purfina italiana inizia ad approntare “i primi testing-car italiani”, che arrivano nel 1963. Arrivano i testing car italiani Chiamati “motor-test”, i primi furgoni nostrani –
degli eleganti Lancia Jolly – iniziano a circolare infatti l’anno successivo, apparentemente con un buon successo, e saranno utilizzati in seguito anche durante le gare del Trofeo Fina. In nome dell’elettronica e della “scienza motoristica”, considerata alla pari della “scienza medica”, tecnici e meccanici girano le stazioni di servizio della Fina per diagnosticare e curare qualsiasi problema al motore degli automobilisti, fornendo un servizio aggiuntivo e attirando un maggior pubblico presso i benzinai della compagnia. Un servizio che è anche un po’ lo specchio di un’altra epoca, che andava all’affannosa ricerca della modernità, dell’elettronica (termine che ai tempi aveva un gusto quasi esotico) e del benessere, con il desiderio di lasciarsi rapidamente alle spalle i ricordi della guerra e delle sue conseguenze. Il benzinaio era il luogo simbolo di questa ricerca, uno status symbol per i tanti che iniziavano a “farsi l’automobile”, la quale era un vero e proprio motivo di “orgoglio”. Un appeal, in effetti, che i benzinai sembrano aver perso negli ultimi decenni. Complici le crisi energetiche degli anni ’70 e ’80, molte compagnie straniere hanno lasciato il Paese, e si è assistito in generale al cambio della mentalità degli automobilisti. Oggi il benzinaio, se non dotato di gommista, officina o autolavaggio,
è tornato ad essere poco più che un punto di rifornimento. Una recente ricerca effettuata da Surveyeah (società italiana di indagini di mercato) per conto del Museo Fisogni, ha rivelato che persino il cambio dell’olio, azione un tempo comunissima nelle stazioni di servizio, è oggi svolto perlopiù dalle officine (63% degli intervistati), seguite dalle reti ufficiali di concessionari (23%) e dal fai-da-te (11%), mentre solo il 3% degli automobilisti sceglie il semplice benzinaio. Se si pensa che nel 1973 (stando a una ricerca Mobil conservata al Fisogni) il cambio dell’olio
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dagli archivi del Museo Fisogni] avveniva direttamente al distributore nel 50% dei casi, si capisce bene quanto siano cambiate le abitudini degli italiani in questi ultimi 50 anni. Viene da chiedersi, però, se l’idea delle officine itineranti sia da considerarsi definitivamente superata. Oggi, certo, può sembrare assurdo pensare a un furgoncino pieno di elettronica che gira per benzinai, alla ricerca di automobilisti che, oltre a fare il pieno, vogliano fare una diagnosi completa al proprio veicolo; è anche vero però che, in epoca di coronavirus, gli sposamenti sono diventati più complicati, quando non sconsigliati, ed anche un semplice passaggio in officina può rivelarsi difficoltoso. La già citata ricerca di Surveyeah ha dimostrato che, nonostante la pandemia, la maggior parte degli italiani non ha intenzione, nei
IL MUSEO FISOGNI Il Museo Fisogni è stato fondato da Guido Fisogni nel 1966. Si trova a Tradate (Va) ed è unico nel suo genere. Durante gli anni il Museo ha acquisito sempre più importanza diventando il più completo al mondo relativamente al settore della distribuzione del carburante. Oggi il Museo si compone di più di 5000 pezzi di archeologia industriale tra pompe di benzina, targhe, grafiche, latte d’olio, oliatori, aerometri, compressori, estintori.. e un incredibile numero di cartoline d’epoca e gadgets, ognuno raffigurante un logo di una società petrolifera dall’inizio del secolo scorso. Il Museo ha anche un folto archivio di materiale pubblicitario e di disegni tecnici, continuamente consultati dagli studenti e dai designer. Il Museo è anche una location per eventi aziendali e privati. Per informazioni: www.museo-fisogni.org mail: fisogni@museo-fisogni.org
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prossimi anni, di diminuire il proprio uso dell’automobile: allora come fare per gestire la manutenzione delle auto, limitando tuttavia traffico e code all’interno delle officine? Forse un servizio “a domicilio”, tramite una versione moderna delle vecchie “officine elettroniche” Fina e un’app dedicata, potrebbe rappresentare un’alternativa non indifferente; del resto, delle applicazioni per il monitoraggio a distanza delle auto esistono già, così come servizi di officine a domicilio (alcune dotate, come un tempo, di veri e propri furgoni!), e persino di autolavaggi (si pensi, per citarne una, all’applicazione WashOut, che permette di scegliere tra diverse
tipologie di lavaggio per ogni tipologia di veicolo). Che sia fattibile compiere lo “step” successivo, diffondendo questa tipologia di servizio in maniera capillare? Noi l’idea l’abbiamo lanciata, ai posteri l’ardua sentenza! (Marco Mocchetti)
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Emergenza Covid-19]
GUANTI E MASCHERINE: UN MERCATO IN “EMERGENZA”
L’emergenza Covid ha determinato un picco della domanda di mascherine e guanti che si è ben perso tradotta in una oggettiva difficoltà a reperire questi prodotti. Difficoltà alla quale ha contribuito anche il fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di articoli di importazione. A complicare ulteriormente lo scenario hanno contribuito, lato mascherine, la decisione di fissare il prezzo delle chirurgiche a 50 centesimi, e, lato guanti, l’introduzione dell’obbligo di utilizzarlo sui mezzi pubblici, nelle attività commerciali e in generale sui loghi di lavoro. Per cercare di fare il punto sulle dinamiche che stanno interessando il settore dei Dpi in generale e di guanti e mascherine in particolare abbiamo invitato alcuni player del settore a rispondere alle seguenti domande, lasciando loro la scelta di decidere se rispondere a tutte o solo ad alcune.
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Come si è mossa la sua azienda per gestire l’impatto dell’emergenza Covid-19? Avete avuto difficoltà nel reperire guanti e mascherine sul mercato? Visti
gli obblighi di legge, aziende, artigiani e utenti professionali e ovviamente utenti
privati continueranno ad alimentare la domanda di guanti e mascherine anche nei prossimi mesi.
Questa prospettiva vi ha convinto a investire in attività come la riorganizzazione o il
potenziamento della produzione, l’inserimento di nuovi fornitori magari reperiti in Italia o in ambito
UE o ad approcciare nuovi mercati?
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In
questa fase, quanto è rilevante per la vostra azienda il canale della ferramenta
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In una nota del 30 aprile scorso Assofermet evidenzia che la decisione di fissare a cinquanta centesimi al netto dell’IVA il prezzo di vendita al pubblico delle mascherine chirurgiche, ha scatenato un vero caos. Per quanto vi riguarda, pensate che nel breve periodo sarà possibile
tradizionale?
Quale
impatto ha avuto l’emergenza
mascherine da loro proposto?
Covid
sull’assortimento di guanti e
reperire mascherine chirurgiche a questo prezzo o prevedete che questo vincolo porterà i
canali distributivi meno generalisti come quello della Ferramenta a concentrarsi su modelli più sofisticati anche se più costosi?
Giovanni Sorreca, 3M Regional Division Leader Personal Safety Division - South East Europe
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Allo scoppio del Coronavirus, ci siamo trovati ad affrontare a livello globale una situazione di emergenza che non si era mai verificata prima e che non era prevedibile. Questa emergenza ha portato ad un’esplosione improvvisa della domanda di dispositivi di protezione individuale. Si tratta di una sfida per tutto il settore: nonostante gli sforzi messi in atto da parte di 3M e degli altri produttori, infatti, al momento la richiesta globale di mascherine supera la capacità produttiva di tutto il comparto. Sin dall’inizio dell’epidemia, ci stiamo impegnando a sostenere la salute pubblica e stiamo collaborando con i Governi per indirizzare i rifornimenti verso le aree più critiche. Al fine di contribuire a soddisfare la crescita della domanda, abbiamo potenziato al massimo la produzione in ogni stabilimento nel mondo, permettendo di raddoppiare la nostra capacità produttiva globale e raggiungere la quota di 1,1 miliardi di mascherine N95 all’anno, ovvero quasi 100 milioni di pezzi al mese. Abbiamo inoltre accelerato gli investimenti per espandere ancora di più la nostra capacità globale, che prevediamo di poter raddoppiare entro i prossimi 12 mesi, arrivando a
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Emergenza Covid-19] produrre quasi 2 miliardi di mascherine. Infine, abbiamo stretto una partnership con Ford Motor, volta ad aumentare la produzione di respiratori elettroventilati 3M. Questi apparecchi, studiati per proteggere le vie respiratorie dei lavoratori, compresi quelli del settore sanitario, utilizzano un sistema a batteria montato in vita che eroga aria filtrata a un apposito cappuccio o casco. In Italia, come previsto dalle disposizioni governative, gli ordini di acquisto della Protezione Civile nazionale hanno priorità rispetto ad ogni altra richiesta. Stiamo inoltre rifornendo ospedali e aziende che si occupano di servizi essenziali per il Paese. Non abbiamo modificato i prezzi dei nostri respiratori e siamo impegnati attivamente nella lotta contro la speculazione sui prezzi, le frodi e le contraffazioni dei nostri prodotti in relazione all’epidemia di Covid-19. Stiamo collaborando anche con i grandi operatori delle vendite online per identificare e rimuovere dai loro siti web le offerte di prodotti contraffatti o di prodotti originali ma a prezzi esorbitanti, per poi segnalarle alle autorità di competenti. Al fine di far fronte all’elevata richiesta di mascherine chirurgiche e dispostivi di protezione, durante la fase 1 è stata consentita la commercializzazione di prodotti privi delle necessarie certificazioni europee ma con la sola autorizzazione provvisoria da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail. Il Governo ha inoltre incentivato la produzione italiana, permettendo a molte imprese di incrementare fino a tre volte la loro capacità produttiva e a molte aziende tessili di convertire la propria produzione. Nonostante questi interventi, l’importazione di dispositivi di protezione continuerà ad essere necessaria per fronteggiare una domanda che si prevede rimarrà molto elevata anche nei prossimi mesi. Riteniamo però che gli sforzi congiunti di produttori nazionali, di multinazionali specializzate come 3M e di nuove imprese consentiranno di affrontare la fase 2 dell’emergenza in sicurezza e con una disponibilità di mascherine adeguata alle necessità attuali. Questa emergenza ha fatto sì che tutti comprendessimo quanto è importante lavorare sulla pianificazione e sulla razionalizzazione dei flussi di acquisto. Ci auguriamo che questo permetterà di non trovarci più impreparati davanti a una emergenza di tali proporzioni.
Maurizio Verna Business Development Manager di Grupa Topex
1 Non abbiamo in assortimento i guanti in lattice o materiale simile “usa
e getta”. Per quanto riguarda le mascherine, come Grupa Topex parlo esclusivamente di mascherine con classe di protezione FFP1, FFP2, FFP3 e mezze maschere con diverse tipologie di filtri con tutte le certificazioni “ufficiali” e test effettuati da istituti riconosciuti. Questi articoli sono stati sotto pressione fin da fine gennaio a causa della situazione sviluppatasi inizialmente in Cina. Di conseguenza, da febbraio non siamo riusciti a soddisfare le richieste della nostra clientela. Tuttora le difficoltà persistono e persisteranno almeno fino a luglio. 2 Il nostro ufficio marketing e R&D è intervenuto inizialmente per verificare la possibilità di trovare fornitori alternativi in EU affidabili e con prodotti dalle caratteristiche rispondenti a quelle già presenti nella nostra gamma, ma la ricerca non ha portato ai risultati desiderati, perché erano tutti già a pieno regime e non avevano spazio per nuovi clienti o non alle condizioni da noi richieste. Questo ha ovviamente impedito l’apertura di nuovi canali distributivi utilizzando questa linea di prodotti. Abbiamo comunque proseguito alla implementazione dei nostri piano di sviluppo dell’assortimento come previsto dal piano 2020-2021. 3 Per noi in Italia il canale tradizionale rimane quello trainante, grazie alla buona collaborazione creata nel tempo con alcuni grossisti e a una selezione di negozi al dettaglio. É un dato di fatto
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che sia i grossisti che i dettaglianti si sono dovuti attrezzare per cercare e fornire alla loro clientela questi DPI di base. In Italia ciò è stato facilitato sicuramente dalla totale deregolamentazione di questi prodotti praticamente non più sottoposti a vincoli stringenti di certificazione. Anche se le difficoltà di reperimento sono rimaste dato la smisurata dimensione della domanda a cui la pur incrementata offerta non è sempre riuscita a dare piena soddisfazione. 4 Si potrebbe aprire un discorso molto lungo che toccherebbe molti aspetti, a cominciare dalla logica dell’intervento statale sul mercato di qualunque prodotto. Mi limito quindi a esporre la mia personale visione sull’effetto di questa pandemia sull’assortimento offerto dal canale Ferramenta. Non potrà mancare la mascherina di uso quotidiano, semplice, sempre disponibile anche se sarà saranno comunque più ricercata e acquistata su altri canali distributivi (dal canale moderno alla farmacia all’e-commerce). La ferramenta dovrà continuare ad essere concentrata sui prodotti più qualitativi e specialistici avendo anche la possibilità di allargare l’offerta a causa della nuova dimensione del mercato che verrà sostenuto nel tempo come effetto anche di una nuova presa di coscienza verso questi DPI, la cui importanza è stata troppo spesso “sottovalutata” Almeno... fino a ieri.
Danilo Peressini Responsabile Comm.le Italia - Divisione Professional di Icoguanti
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Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, in Icoguanti lavoriamo con un buon livello di programmazione. Pertanto, da quando è scoppiata la pandemia ad oggi per quanto riguarda i guanti monouso, non abbiamo mai avuto dei periodi di indisponibilità totale di prodotto. Abbiamo avuto sicuramente arrivi di container più dilatati nel tempo ma siamo soddisfatti del numero di clienti che siamo riusciti a raggiungere e servire. Non nego che bilanciare domanda ed offerta in questo momento non è facile: ci troviamo in una situazione nella quale bisognerebbe avere dei magazzini pieni senza fine… e non basterebbero! 2 Questa è una tematica a cui tengo particolarmente perché con la riapertura totale delle attività, con tutti i cittadini che torneranno man mano a fare una vita “normale” il consumo di guanti andrà alle stelle, anche a causa della disinformazione generale mediatica che ci bombarda ogni giorno. Provo a spiegarmi meglio: i guanti devono essere utilizzati in tutti gli ambiti dove una norma lo prevede (ospedali, RSA, industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, ecc ecc). Per le strade quasi la totalità delle persone indossa guanti monouso e poi si tocca occhi, orecchie, naso e la mascherina che sta indossando. Si tratta di un utilizzo errato del guanto, perché basterebbe igienizzare spesso le proprie mani con un prodotto ad alto concentrato di alcol per avere un effetto di maggior protezione. Per cercare di sensibilizzare clienti e consumatori a questo tipo di cultura Icoguanti ha infatti introdotto un gel igienizzante naturale con base alcol 70% in due fragranze. Ognuno di noi deve essere cosciente che questo consumo di guanti altro non è se non materiale che viene in qualche modo sottratto a tutte quelle realtà citate in precedenza che invece se non dispongono di guanti sono costrette a chiudere. 3 Da quando è esplosa l’emergenza covid-19 la richiesta di Dpi specifici ha avuto un incremento vertiginoso, ma senza alcuna logica un po’ su tutti i canali, tra cui anche quello della Ferramenta. Oggi lo scopo di ogni rivendita è avere guanti, non si parla più di materiale, spessore, certificazioni… Sono saltate completamente tutte le logiche di gamma e assortimento costruite nel tempo, oggi si parla solo di avere guanti.
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Emergenza Covid-19] ALBERICI PRESENTA LA GAMMA ANTI COVID-19
L’emergenza Covid-19 ha dato impulso alla domanda di soluzioni in grado di consentire alle attività commerciali di ogni settore di adempiere alle disposizioni in materia di prevenzione del contagio e di distanziamento sociale ampliando la gamma dei servizi offerti alla clientela. Avendo intercettato questa esigenza, la Alberici di Castel San Pietro Terme (Bo), specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi automatici di pagamento, ha deciso di mettere a frutto il proprio know how per proporre con Sanitix24 un distributore multiuso specifico per la vendita di ogni tipo di prodotto igienizzante che, in più, evita contatti diretti e passaggi di denaro fra persone nel rispetto della salute di venditori e acquirenti. E proprio per garantire una maggiore sicurezza e versatilità, è prevista anche l’opzione per pagamenti cashless o con carte. Grazie al
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design compatto e ultramoderno, alla possibilità di scegliere tra installazione a muro o a piedistallo questo distributore trova facilmente posto all’interno o all’esterno di centri commerciali, farmacie, tabaccherie, autoloavaggi, stazioni di servizio e, in generale, in tutte le situazioni nelle quali è necessario impedire che si creino assembramenti o si è interessati ad offrire alla propria clientela un servizio igienizzante express 24H su 24. Il distributore può essere acquistato separatamente o anche insieme alla linea di prodotti compatibili ideata da Alberici che comprende mascherine filtranti riutilizzabili, salviette disinfettanti e gel igienizzante. Lo spazio
interno distribuito su 8 colonne, permette di immagazzinare fino a 160 prodotti. Il display grafico anti-vandalo da 5 pollici consente di gestire e visualizzare le impostazioni, che sono personalizzabili, e anche di visualizzare numerosi parametri della contabilità o lo stato di servizio delle periferiche (lettore di banconote, gettoniera, erogatore multimoneta a disco). Mira a facilitare l’osservanza delle misure di sicurezza anche Tca – Thermo Control Access. Si tratta di un dispositivo di controllo degli accessi con rilevazione della temperatura corporea compatto, intuitivo e collegabile a varchi d’accesso automatizzati preesistenti.
Andrea Baita, direttore commerciale di Industrial Starter
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L’emergenza ha fatto esplodere la richiesta di quattro categorie di prodotti, mascherine, tute mono suso, guanti mono uso e occhiali e visiere trasparenti. Mentre per mascherine e visiere siamo riusciti ad offrire ai nostri clienti delle valide alternative, per i guanti monouso e soprattutto per le tute la situazione è decisamente più complicata. 2 Sicuramente abbiamo dovuto riorganizzarci, inserire nuovi fornitori europei e la cosa che ci ha fatto molto piacere è stato l’inizio di una partnership con CF, azienda locale specializzata del settore ospedaliero che ha iniziato a produrre mascherine igieniche che noi stiamo distribuendo con soddisfazione. 3 Come sappiamo il canale ferramenta di fatto è sempre rimasto aperto perché la maggioranza dei punti vendita ha il codice Ateco che gli permetteva di farlo; inoltre credo che sia da sempre un canale reattivo e pronto a sfruttare le opportunità che i fornitori mettono a disposizione. 4 Sicuramente è stata una decisione presa con buone intenzioni ma forse ha generato più danni che benefici. Chi aveva comunque dato un servizio sociale fornendo mascherine si è trovato da un giorno all’altro spiazzato. Nel nostro caso abbiamo subito un danno relativamente ad un prodotto in TNT ma realizzato in Italia che già a noi costava più dei famosi 50 centesimi. Invece non abbiamo risentito della cosa con il progetto mascherine riutilizzabili che consentono di stare sotto i 15 centesimi all’utilizzatore per utilizzo.
Elisabetta Perni, Country Sales Manager Italy - Mediterranean - Israel di Mapa Professional
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È vero! La domanda di guanti impermeabili in generale è aumentata molto bruscamente nelle ultime settimane. La richiesta particolarmente elevata è molto più alta della capacità di produzione mondiale. Mapa ha subito pressioni molto forti sulle sue scorte, in particolare sui guanti monouso. Tuttavia, si sta impegnando molto per servire i propri clienti al meglio. A questo scopo ha anche aumentato la capacità di produzione di guanti monouso proprio per poter rispondere alle richieste dei suoi clienti. 2 In effetti, prevediamo che questa domanda aumenti ancora nei prossimi mesi. Per questo motivo, non solo aumenteremo la nostra capacità di produzione di guanti monouso, ma stiamo anche lavorando per incrementare la nostra capacità produttiva di guanti chimici riutilizzabili. Inoltre, aumenteremo il numero
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Emergenza Covid-19] di referenze della nostra gamma certificate contro i virus EN 374-5 - Virus; ad oggi ne abbiamo 7 certificate secondo questo standard. 3 Mapa collabora da sempre con il canale tradizionale attraverso grandi distributori specializzati nel settore. Anche questo settore ha aumentato in modo significativo la domanda di guanti monouso e riutilizzabili per far fronte all’emergenza Covid19. Mapa è molto attenta e si impegna ogni giorno per fornire ai propri clienti il miglior servizio possibile.
Giorgio Moschini Strategic Development & Marketing Manager Mungo
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La forte domanda mondiale, il fatto che i produttori fossero concentrati per la quasi totalità nell’est del mondo e l’assenza totale di scorte da parte dello Stato e delle Regioni ha causato fenomeni speculativi spesso incontrollabili sul fronte dei prezzi, problematiche relative alla qualità dei prodotti e non ultimo l’immissione nel mercato di prodotti non certificati venduti come tali. I pochi prodotti che sono riusciti e riescono ad arrivare in Italia spesso vengono acquistati in modo forzoso dalla Protezione Civile a prezzi imposti per sopperire alle necessità del loro personale e del personale sanitario. Di fronte a tale situazione il Governo Italiano è intervenuto in due modi, autorizzando, a seguito di un esame documentale da parte dell’INAIL, l’immissione nel mercato di mascherine senza la certificazione necessaria ma che dovrebbero avere le caratteristiche tecniche necessarie per essere certificate e in secondo luogo autorizzando l’utilizzo di maschere filtranti ove sia possibile il distanziamento sociale e al di fuori di spazi comuni come mense o aree di ristoro o snack (D.L. n° 18 del 17/03/2020). 2 Mungo ha deciso di lanciare una gamma di prodotti Safety tutti di provenienza Italiana che si compone di tre linee 1. Dispositivi di Protezione Individuale (mascherine, visiere, occhiali e guanti). 2. Disinfezione, Igienizzazione e Sanificazione (sia della persona che degli ambienti e dei prodotti). 3. Tecnologia per la sicurezza: termometri, termocamere con Intelligenza Artificiale per il controllo della presenza di mascherine e della temperatura corporea, generatori di Ozono. 3 Il nostro canale di riferimento sono la ferramenta e l’utensileria professionale e le rivendite di materiale edile. Abbiamo puntato su una gamma completa e soprattutto sul servizio puntando a soddisfare sia le grandi che le piccole richieste in termini numerici con tempestività e continuità. 4 Certamente infatti nel nostro catalogo Safety Line tra i dispositivi di protezione individuale certificati abbiamo inserito solo e unicamente mascherine FFP2 senza filtro le uniche che garantiscono la propria e l’altrui protezione.
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David Beccati, Web Marketing Specialist di Seba
1 La nostra azienda, come molti altri, ha faticato e sta faticando
a reperire sul mercato internazionale i DPI in generale e nello specifico tutto ciò che coinvolge l’emergenza Covid-19. Essendo importatori, in un primo momento non riuscivamo a reperire mascherine e facciali filtranti di nessuna tipologia; e successivamente, con l’aggravarsi della situazione e con l’aumento della domanda, indumenti monouso, occhiali di protezione. Soprattutto i guanti monouso hanno iniziato a scarseggiare. L’emergenza globale Covid-19 e la grande richiesta, hanno fatto sì che tutte le scorte si esaurissero in breve tempo e che i prezzi salissero a dismisura. 2 Consapevoli che questa emergenza durerà a lungo e che di conseguenza anche il fabbisogno di DPI di protezione dal Covid-19 dovrà essere soddisfatto, abbiamo cercato di da subito di guardarci intorno. Già agli albori della crisi Covid-19 abbiamo iniziato a cercare nel mercato globale nuovi fornitori: anche se non senza fatica siamo riusciti a trovarli, soddisfacendo (anche se momentaneamente solo in parte) la domanda dei nostri clienti. Ovviamente, il nostro obbiettivo è di rispondere al meglio alle esigenze del mercato e dei nostri clienti per fornire le giuste misure di protezione per poter lavorare in sicurezza. 3 Per noi le Ferramenta Tradizionali sono e saranno sempre un canale privilegiato e forte. Come per molti altri settori, la richiesta di facciali filtranti, guanti monouso, e DPI per la protezione visivo/respiratoria ha avuto una forte accelerazione dovuta al momento storico in cui viviamo. Questi DPI sono diventati articoli di prima necessità, essendo uno strumento di protezione che è entrato a far parte della nostra quotidianità. 4 Parlando da importatori, la nostra opinione è che difficilmente si riuscirà a reperire dal mercato mascherine chirurgiche a meno di 50 centesimi. Anche ipotizzando che volessimo produrle noi stessi, i limiti imposti non permetterebbero nemmeno di coprire le spese di produzione. Essendoci quindi poco margine di guadagno penso che probabilmente, le Ferramenta preferiranno approvvigionarsi di tipologie di facciali filtranti più performanti, quali FFP2 o FFP3.
Sergio Veronese, ceo di Rosver
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In quanto distributori di DPI siamo dall’altra parte della filiera. Nella prima fase, marzo ed aprile, il problema principale sono state le mascherine, richieste in quantitativi altissimi in qualunque tipo di modello, senza troppi distinguo tra FFP2 e le altre. I guanti nella prima fase c’erano, trattandosi di un prodotto molto più utilizzato lavorativamente parlando delle mascherine; le scorte scarseggiavano ma non erano obbligatori per la popolazione e la maggior parte degli esercizi erano chiusi, quindi la pressione esercitata dalla domanda era
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Emergenza Covid-19] ancora contenuta. Da maggio i guanti sono il vero problema, anche perché è stato scelto di renderli obbligatori per la riapertura di tutte le attività e per accedere ai mezzi pubblici e al supermercato. Altri paesi hanno adottato un protocollo diverso rispetto ai guanti. Non credo che la scelta dell’Italia sia sostenibile, in questa fase si rischia di lasciar privi di protezione i lavoratori che devono assolutamente proteggersi, per il loro tipo di esposizione, per dotare gli impiegati di un enorme quantitativo di guanti che certamente non saranno utilizzati. In questo momento non avere i guanti in nitrile vuol dire non poter riaprire la propria attività o esporsi al rischio di diventare penalmente responsabile dei contagi eventuali tra i propri dipendenti. 2 I nostri principali fornitori di guanti e mascherine erano già italiani, Brenta e BLS in testa. La prima ha continuato a rifornirci in piccoli quantitativi, la seconda ha destinato tutte le proprie produzioni alla sanità italiana, scelta comprensibile, costringendoci a cercare la via dell’import. Abbiamo 60.000 mascherine equivalenti alle FFP2 bloccate in attesa che Inail si esprima sul livello di protezione da riconoscere a quanto abbiamo ordinato. Sui guanti, se non ci sarà un approccio differenziato alla loro obbligatorietà, prevedo grossi problemi. Bisogna render chiaro a tutti che attrezzarsi per produrre mascherine, spesso artigianali, è molto diverso dal mettere in piedi degli impianti di produzione di guanti. Il mercato è globale, non credo che l’autarchia sia l’approccio giusto. Ora è importante che il prezzo al pubblico delle mascherine si abbassi e con le nostre mascherine Made in Italy valide e disponibili nei quantitativi richiesti stiamo dando il nostro contributo diminuendo il nostro margine. 3 Utensilerie e ferramenta sono il nostro canale principale di vendita in Italia. Per la prima volta abbiamo rifornito soggetti diversi, come la sanità, le farmacie, le case di riposo. Spesso l’abbiamo fatto tramite questo canale, che è stato essenziale per spostare dal mondo del lavoro a quello della sanità tutti i DPI essenziali (tute, visiere, mascherine FFP2, guanti monouso...). Insieme alle farmacie le ferramenta e sono i punti vendita dove le persone e le aziende sono abituate a comprare guanti e mascherine. Per loro potrebbe essere un’occasione di rilancio. 4 0,50 per una mascherina chirurgica è un prezzo altissimo. La popolazione ha una percezione distorta sul costo industriale di questo prodotto. Imporne il prezzo di vendita è stata una scelta efficace per ottenere l’effetto di calmierare i prezzi. Il mercato porterà presto ad un prezzo al pubblico molto più basso, vicino ai 30 centesimi. Ora che le persone non possono più mostrare la parte più distintiva del proprio corpo, il viso, vedranno la mascherina come un accessorio importante e questo porterà alla diffusione di maschere tessili.
GESTIONE E SMALTIMENTO DI MASCHERINE E GUANTI Lo scorso 8 maggio il Gruppo di Lavoro ISS Ambiente – Rifiuti COVID-19 ha diffuso un documento “Indicazioni ad interim su gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico” nel quale vengono descritte le procedure di smaltimento di 3 tipi di rifiuti, e precisamente:
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1. Mascherine e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze domestiche dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria - si ribadisce quanto indicato nel Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev. (20) che raccomanda di smaltire mascherine e
guanti monouso, come anche la carta per usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) nei rifiuti indifferenziati. Per ulteriore precauzione di raccomanda di inserire le mascherine e gli altri dispositivi monouso usati giornalmente dai soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria in un sacchetto che, una
volta chiuso avendo cura di non comprimerlo, verrà smaltito poi nel sacco dei rifiuti indifferenziati, secondo le procedure descritte nel dettaglio nel Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev. (20). 2. Mascherine e guanti monouso provenienti dalla popolazione generale, smaltiti da utenze domestiche dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria - si raccomanda di mantenere le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. Si ribadisce quanto nel Rapporto ISS COVID19, n. 3/2020 Rev. (20) che raccomanda di smaltire mascherine e guanti monouso, come anche la carta per usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) nei rifiuti indifferenziati. 3. Mascherine e guanti monouso provenienti da personale in attività
lavorative di tipo privato o pubblico per le quali non sia già previsto l’utilizzo di tali dispositivi da specifiche leggi o regolamenti - Per quelle attività lavorative per le quali esistono già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301), si raccomanda il conferimento di mascherine e guanti monouso con tali rifiuti. Per le attività lavorative che non hanno già flussi di rifiuti assimilati ai rifiuti urbani indifferenziati, il codice in grado di rappresentare meglio la tipologia di rifiuto costituito dalle mascherine e i guanti monouso è l’EER 150203. Considerando la natura dei materiali utilizzati, per tali dispositivi di protezione, e che questi rispondono ad una
esigenza di tutela della salute pubblica e non di particolari categorie di lavoratori esposti a specifici rischi professionali e considerato anche il carattere transitorio del loro utilizzo, la loro assimilazione a rifiuti urbani appare una ulteriore possibilità alla quale fare ricorso con il fine di sgravare sia le aziende sia le attività pubbliche e private da eventuali complicazioni di carattere economico e gestionale. Si raccomanda, in ogni caso, di predisporre regole e procedure opportune per indicare ai lavoratori di NON gettare i guanti e le mascherine monouso in contenitori non dedicati a questo scopo, quali, per esempio, cestini individuali dei singoli ambienti di lavoro, o cestini a servizio di scrivanie o presenti lungo 5 corridoi, nei locali di ristoro, nei servizi igienici o presenti in altri luoghi frequentati e frequentabili da più soggetti. La frequenza di ricambio dei sacchi interni ai contenitori dipenderà dal numero di mascherine e guanti monouso utilizzati quotidianamente nonché dal tipo di contenitori/sacchi messi a disposizione dal datore di lavoro.
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO]
IL COVID HA DATO NUOVO IMPULSO A UNA DOMANDA CHE GIÀ C’ERA L’esperienza delle aziende protagoniste di questo dossier è che l’emergenza abbia più che altro contribuito ad ampliare il parco di utilizzatori interessati a igienizzare la propria auto accendendo i riflettori sulle soluzioni per sanificare gli interni Come in tutti gli ambiti, anche in questo si può parlare di un “pre” e di un “post” emergenza Coronavirus, anche se la domanda di soluzioni per la sanificazione e igienizzazione dell’auto era preesistente. Lo staff di AD Produzione spiega: “produciamo il nostro Erogatore di Prodotto Battericida Sanificante dal 2004, le Lavainterni da oltre 20 anni e analogamente le Lavatappeti con battericida sono sul mercato dal 2002. Questo dato ci consente di affermare che l’esigenza di sanificare l’auto non è dovuta (o almeno, non solo) alla situazione pandemica di questo 2020. Con il Covid-19 sono state di certo riconsiderate con più attenzione queste macchine, ma per quel che ci riguarda non sono una novità. Pertanto chi si rivolge a noi, ha la certezza dell’affidabilità, dell’esperienza e della tecnologia che si è evoluta e migliorata negli anni insieme ai nostri clienti”. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavor. “Sicuramente il Covid-19 ha dato una spinta importante al concetto di
sanificazione e igienizzazione dell’’interno dell’auto. L’esigenza era già presente, ma solo per poche persone particolarmente attente. Con il Covid-19 è aumentato in modo esponenziale questo bisogno” Rossetti ritiene che indurrà molti utenti ad avvalersi di un servizio professionale. “Il fai da te” spiega, “vale per chi già prima del Covid-19 lo faceva. Oggi abbiamo un nuovo “consumatore” che chiede un servizio professionale e che garantisca l’igienizzazione e la sanificazione”. La pandemia ha soltanto agito da stimolo a una domanda preesistente anche secondo Olindo Ruocchio, Comunicazione e Marketing di Italia Service. “La nostra Azienda produce sistemi di igienizzazione e disinfezione dal 1998, quando brevettammo il sistema Sanny”, premette prima di osservare “e questa è la dimostrazione che l’esigenza di abbattere la carica batterica ed eventuali patogeni esiste ed è sentita da parecchio tempo. Direi che la pandemia ha aumentato la necessità e la richiesta, di conseguenza ha stimolato l’informazione e,
Altur: l’atomizzatore micronizzante Microvid permette di raggiungere ogni parte dell’abitacolo e climatizzatore con il detergente igienizzante Hygienvap
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quindi, il servizio professionale che già esisteva oggi è migliorato”. Anche Federico Bonfante, Responsabile vendite Italia di Mtm Hydro ritiene che “l’esigenza di sanificare l’auto è sempre stata presente e costante nel mondo degli autolavaggi, il Covid-19 ha dato una notevole spinta nel sensibilizzare l’automobilista normalmente meno attento e scrupoloso che prima non usava o richiedeva questo servizio”. “La sanificazione interna delle auto e soprattutto di alcuni mezzi particolari (es. autoambulanze)”, afferma Massimo Sartor, Responsabile Divisione Chimica di Washtec, “è sempre stata una attività legata agli autolavaggi. Il Covid-19 ha enfatizzato la necessità per le auto e ha fatto nascere l’esigenza anche di una igienizzazione esterna delle vetture. Per la sanificazione interna è certamente importante avvalersi di servizio professionale, mentre per l’igienizzazione esterna è possibile usufruire anche degli impianti self service purché dotati di specifici programmi di lavaggio e prodotti sicuri per gli utenti”. Pensa a un cambio di mentalità Luca Taccini, Direttore Commerciale Italia di L.C.I. Sàrl – Flowey products secondo cui l’emergenza “ha dato nuovo impulso ad una attività che era già svolta in molti settori (vedi ristorazione, alimentare, trasporto, ecc.) sebbene limitata a determinati ambiti operativi. Io penso che molti imprenditori si organizzeranno, anche internamente, per svolgere d’ora in avanti con continuità l’attività di igienizzazione dei propri ambienti / automezzi / macchinari”. La domanda
Ad Produzione: per le loro dimensioni ridotte gli erogatori EPB-P, EPB-PE, EPB-P1 possono essere utilizzati negli abitacoli delle auto, ma anche in numerosi altri ambienti
di soluzioni per la sanificazione ed igienizzazione dei veicoli “non è nata su impulso del Covid-19, in quanto anche se in maniera minore, prima della pandemia venivano già effettuati dei servizi di igienizzazione sia degli interni sia degli impianti di condizionamento dei veicoli”, rileva anche Antonio Cirillo, Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar. “Dopo l’avvento del virus, le esigenze di igienizzazione (e conseguentemente di mercato) ci hanno visti impegnati in un ampliamento della gamma dei prodotti igienizzanti, per rispondere anche ai requisiti richiesti dal Ministero della Salute e dall’ISS che hanno portato ad un conseguente aumento della richiesta di prodotto. Ritengo che almeno in un primo momento, ci sarà una richiesta da parte della clientela finale di igienizzare il proprio veicolo. Il ripetersi di questa abitudine, dipenderà dall’andamento della pandemia e dai prezzi che verranno praticati per effettuare il servizio di igienizzazione. I nuovi prodotti sono: KIM 70 igienizzante manuale per superfici con il 70% di alcol, Aerosan igienizzante a base di Sali
Antonio Cirillo Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO] d’Ammonio Quaternario e ad alcol ed Oxygen a base di Perossido di idrogeno, entrambi per l’igienizzazione di ambienti ed abitacoli con nebulizzatori elettronici ed a ultrasuoni e Oxygen”. Il Covid-19 ha fatto nascere un’esigenza e un’attenzione particolare per l’igienizzazione dell’auto anche secondo Marta Berton, Account Communication Manager di Fra-Ber, che rileva: “La domanda di questo genere di articoli è aumentata drasticamente tanto che c’è stata la necessità di creare e offrire prodotti nuovi che prima della pandemia avevano una richiesta decisamente inferiore. Tutte le attività, comprese i lavaggisti, hanno dovuto avvalersi di un servizio professionale per potersi adeguare alle nuove specifiche e in molti casi hanno dovuto implementare la propria attività con attrezzature, macchinari e prodotti che potessero permettere loro di offrire quello di cui il pubblico aveva adesso bisogno”. Questo picco di domanda ha indotto alcune aziende a inserire questi prodotti nel proprio catalogo. Come conferma Cristian Spagnol, Funzionario tecnico commerciale di Altur, che affronta il tema da una diversa prospettiva. “La nostra gamma di prodotti per Flowey: HD45 Bactoviral Ultra Rfu è l’igienizzazione dell’auto è nata un detergente sgrassante disinfettante, su impulso del Covid19. Abbiamo virucida, battericida, lievicida, pronto sviluppato il Microvid, da utilizzare all’uso ideale per tutte le superfici, i con il suo igienizzante Hygienvap, dispositivi e le macchine che possono per la sicurezza degli operatori essere lavate e disinfettate con acqua dell’automotive. Proteggiamo gli operatori professionali da possibili fonti di contagio, rendendo il loro ambiente di lavoro (abitacolo) sicuro per l’utilizzo. É inoltre raccomandato un secondo trattamento a lavoro finito, e quindi prima della riconsegna, a tutela del cliente finale proprietario o guidatore del veicolo. Quindi”, conclude, “la sanificazione è prevista come una procedura da inserire standard nel processo lavorativo di ogni professionista che deve entrare e lavorare negli abitacoli delle automobili dei clienti”. Lo scenario è in evoluzione visto che secondo Pier Alessandro Boni, consulente nazionale alle vendite presso Ricci, ”attualmente gli utilizzatori non conoscono quali siano le aziende
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Federico Bonfante Responsabile vendite Italia di Mtm Hydro
che hanno almeno una esperienza in un settore, od in un canale di vendita o di utilizzo, delle innumerevoli aziende apparse sul mercato”. Emergenza Coronavirus ed evoluzione dei target utenti “Offrendo una completa gamma di generatori di vapore professionali” Dante Rossetti, di Lavor, “il nostro target è costituito da tutte le attività che a vario titolo svolgono il servizio professionale di sanificazione interno auto. Aggiungerei inoltre autosaloni e concessionari in genere. Stiamo sviluppando video prodotti dedicati a spiegare come sanificare l’interno auto grazie all’uso dei nostri generatori di vapore. Per quanto riguarda l’argomento oggetto dell’articolo non mi sembra vi siano stati attività nate ad hoc. Stiamo gestendo le richieste da chi già prima di Covid trattava i nostri prodotti e li usava abitualmente per la pulizia dell’auto. Più che i target di utilizzatori secondo Rossetti il cambiamento riguarda “l’approccio e il tipo di utilizzo che se ne fa oltre alla maggiore attenzione e nuove procedure messe in atto per la una sanificazione corretta”. Sembra condividere questa lettura anche lo Staff AD Produzione. “La nostra clientela è varia ma orientata al car-care: autolavaggi, stazioni di servizio e officine meccaniche. Tutti vengono costantemente aggiornati sulle novità, sulle informazioni utili, sulle offerte e quant’altro attraverso newsletter, riviste di settore, social network come Youtube e la nuova nata fanpage di Facebook, oltre naturalmente al sito che teniamo continuamente aggiornato e dove
cerchiamo di inserire tutte le informazioni più richieste. Inoltre il nostro Ufficio Commerciale è sempre pronto a rispondere ad ogni domanda e richiesta. Considerando il nostro settore di riferimento, la nostra la fascia di buyers era già discretamente ampia e varia ex ante pandemia e non abbiamo rilevato cambiamenti sostanziali al riguardo. Washtec premette Massimo Sartor “tratta soprattutto con concessionarie e autolavaggi. La promozione dei prodotti di lavaggio avviene principalmente con la prima fornitura dei prodotti stessi in abbinata con l’impianto: la sinergia macchine-prodotti chimici è vincente. Il marchio Auwa by WashTec è ormai un brand molto conosciuto sul mercato e la qualità dei prodotti è la ns miglior referenza”. Durante l’emergenza l’azienda “ha offerto ai propri clienti l’installazione di un pacchetto prodotto/programma igienizzante per gli esterni, sugli impianti a tunnel e portale, in aggiunta ai programmi esistenti. Il programma è stato corredato da supporti di comunicazione efficaci, per aiutare i nostri clienti a venderlo. Questa proposta ha avuto molto successo e ci ha consentito anche di approcciare clienti che, pur avendo un nostro impianto, avevano preferito acquistare i detergenti da altri produttori. Per fortuna non abbiamo mai dovuto affrontare una pandemia prima e quindi fare previsioni su
Massimo Sartor, Responsabile Divisione Chimica di Washtec
come le persone “metabolizzeranno” il pericolo una volta rientrata l’emergenza ci riesce difficile: speriamo solo che il virus non ritorni!”. Diverso l’approccio adottato da Altur. Cristian Spagnol riferisce che la sua azienda si rivolge “soprattutto agli autolavaggi e all’autoriparazione. I prodotti sono comunque adatti anche agli ambienti di lavoro industriali, uffici, negozi e tutte le attività aperte al pubblico. Le attività di marketing e comunicazione che abbiamo in corso riguardano i canali di vendita abituali, quindi tramite agenti e grossisti o fornitura diretta ai negozi in base alle zone. L’emergenza Covid ci ha dato lo stimolo di preparare nuovi Fra-Ber: Multicyd Sany Fog prodotti. Inizialmente il gel igienizzante è un decontaminante per uso per le mani, per aiutare i nostri clienti e atmosferico a fumo denso e venditori a rendersi “interessanti” in un gradevolmente profumato ideale periodo particolare in cui cominciava per la detergenza rapida e l’igiene profonda delle superfici. il distanziamento sociale. Subito dopo, Lascia veicoli (auto, moto, con il lockdown generale ci siamo camper, camion, etc), uffici, trovati a produrre e vendere quasi case, industrie, palestre, etc. solamente il gel, ed è diventato un vero e splendenti e profumati. La tanica proprio impegno etico. Sia per sostenere è disponibile nel formato da 5 Lt le famiglie dei nostri lavoratori, che per fare qualcosa di utile per aiutare la Comunità a ridurre la diffusione del virus. In un periodo in cui trovare in commercio il Gel nelle Farmacie siamo partiti a fornire quelle del nostro territorio autoctono, oltre a fare delle donazioni a comuni e protezione civile, per poi continuare a rispondere a richieste da tutta Italia”. In prospettiva Spagnol ritiene che “l’interesse dipenderà sicuramente da come evolverà la diffusione del Virus”. Si rivolge a un target molto ampio anche Italia Service che, spiega Olindo Ruocchio, “fornisce sistemi di disinfezione specifici a seconda delle esigenze. Serviamo autolavaggi, imprese di trasporto sia di beni che di persone tanto nel settore pubblico quanto nel privato, produciamo attrezzature specifiche per l’horeca, lavoriamo con il servizio sanitario ma anche con le attività commerciali e le industrie. L’azienda ha sempre puntato all’informazione diretta e continua a farlo sfruttando tutti i canali di comunicazione”. L’emergenza Covid vi ha offerto l’opportunità di approcciare nuovi target? Quali? Ritenete che il loro interesse cadrà una
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO] volta rientrata l’emergenza “più che darci la possibilità di approcciare nuovi target ha alzato l’attenzione di alcune categorie poco abituate a considerare i rischi derivati dagli agenti patogeni e, per quanto sicuramente l’interesse diminuirà ad emergenza rientrata, pensiamo che il cambiamento principale portato dalla pandemia sia a livello culturale e questo è un bene, per tutti”. “Il nostro cliente tipo è il costruttore di autolavaggi e il concessionario di zona che
ne fa la vendita e l’assistenza. Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo potenziato in maniera considerevole il sito internet e i vari canali social presenti sul web con foto, filmati e istruzioni per un corretto utilizzo dei nostri prodotti”, afferma Federico Bonfante di Mtm Hydro spiegando che anche con l’emergenza “non abbiamo avuto l’esigenza di trovare nuovi canali di vendita, abbiamo avuto la fortuna di contare su una rete commerciale ormai consolidata da 20 anni che si
L’AUTOLAVAGGIO VEDE IN QUESTI PRODOTTI UN’OPPORTUNITÀ NELLA FASE DELLA RIPARTENZA? Negli ultimi mesi abbiamo registrato una piccola percentuale in più di richieste relative alle macchine per la sanificazione: dagli Erogatori di Prodotto Battericida Sanificante (self-service e portatile), alle Lavainterni, Lavatappeti con battericida, ma non sta a noi ipotizzare o meno se i nostri clienti abbiano visto nei nostri prodotti una soluzione per far ripartire la loro attività e recuperare il tempo e le opportunità di lavoro perse durante il lockdown. La nostra Mission in questo periodo è stata all’insegna dell’informazione costante con ogni mezzo a disposizione a favore di tutti i nostri contatti. Per questo motivo è stata fortemente voluta e realizzata una pagina sul nostro sito web, chiamata Covid-19, in cui sono state raggruppate le risposte a tutte quelle domande che i nostri clienti giornalmente ci ponevano. Grazie ai loro spunti abbiamo potuto realizzare un cassetto colmo di materiale utile all’occasione, quali schede tecnico-commerciali delle macchine per la sanificazione, cartellonistica, video, risultati dei test effettuati sui prodotti chimici, link e documenti
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della Gazzetta Ufficiale e del Ministero della Salute. Staff AD Produzione Ora più che mai, è importante ripartire col piede giusto. Differenziarsi con la qualità ed efficienza è sempre stato un dato di fatto per i clienti che utilizzano la nostra chimica. In questo periodo diamo la possibilità alle attività di distinguersi anche con la sanificazione, per mezzo di tecnologia e prodotto esclusivi e di nostra produzione. Accogliere la clientela con il dispenser di gel igienizzante per le mani, dare la possibilità di acquistare la confezione tascabile, utilizzare il Microvid negli abitacoli prima e dopo il servizio e farlo sapere a tutti tramite i social è la cosa prioritaria per rassicurare e richiamare la clientela. Inoltre raccomandiamo di utilizzare la soluzione disinfettante a bagno, per le microfibre e strumenti di pulizia, per dare la garanzia di non trasmettere il virus da un’auto all’altra. Cristian Spagnol, Funzionario tecnico commerciale di Altur Sicuramente sì, un trattamento igienizzante iniziale di tipo profondo è stato
fondamentale, ma poi in molti (e fra questi, naturalmente, anche fra la clientela finale) hanno compreso quanto sia necessario e importante proseguire con trattamenti igienizzanti di mantenimento. Questo sta già portando a una maggiore attenzione e frequenza nel rivolgersi ai professionisti del settore. Marta Berton, Account Communication Manager di Fra-Ber Sicuramente per gli autolavaggi si è aperta una opportunità di business. Coloro che hanno saputo lavorare in modo serio, utilizzando prodotti idonei, attivando opportune relazioni con i soggetti che hanno necessità assoluta di questi servizi (ad esempio taxisti e NCC) potranno godere anche in futuro di un vantaggio competitivo e di fatturato aggiuntivo. Luca Taccini, Direttore Commerciale Italia di L.C.I. Sàrl – Flowey products Per molti sanificazione modo per qualcosa ed clienti, per l’opportunità
offrire la è stato il recuperare attirare nuovi altri è stata di affermare
è saputa adattare alla situazione, il nostro lavoro è stato dare loro un’offerta adeguata e veloce alle esigenze del mercato attuale. Personalmente credo che il concetto di sanificazione dell’auto sia entrato in testa all’automobilista e che in futuro si continuerà a trattare attrezzature per sanificare come un normale accessorio da piazzale come ad esempio l’aspirapolvere”. Stazioni di servizio ed autolavaggi, per l’utilizzo delle mani nel corso dell’utilizzo fisico della la propria professionalità perché offrivano già prima dell’emergenza un servizio di qualità. A mio avviso chi si è affidato all’improvvisazione rischia figuracce, viviamo nell’epoca dell’informazione. Olindo Ruocchio, Comunicazione e Marketing di Italia Service Da quello che ho potuto constatare attraverso la nostra forza vendita, la ripartenza è stata un po’ lenta, influenzata anche dal clima che non sta aiutando gli operatori degli autolavaggi. Il servizio di igienizzazione è visto come un’occasione per attrarre più clienti e legare maggiormente la clientela abituale ma tutto dipenderà da quanto sarà sentita l’esigenza di igienizzare il proprio veicolo. Altro aspetto non di poco conto, saranno i prezzi applicati a questo tipo di servizio. Se verrà considerato elevato, dubito che il fatturato degli autolavaggi potrà aumentare. Al momento, noto ancora un po’ di confusione sul tipo di prodotti igienizzante da utilizzare, soprattutto con i nebulizzatori elettronici e ad ultrasuoni. A tal proposito, abbiamo formulato 2 prodotti specifici: Aerosan ed Oxygen.
pompa di benzina o le varie manopole nel lavaggio sono i principali target indicati da Pier Alessandro Boni, per Ricci Che anche se in misura minore serve anche “negozi e centriauto”. Al picco di richieste durante l’emergenza più elevata alla sanificazione dell’abitacolo auto, rispetto a prima. Sull’ ordine del 30 %” si sbilancia Boni. Prima del Covid-19 dichiara Antonio Cirillo di Kimicar, “la nostra clientela era costituita
Antonio Cirillo, Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar Sicuramente sì, oggi la sanificazione dell’auto diventa un servizio che, se fatto bene e con i giusti macchinari e prodotti, diventa differenziante rispetto alla concorrenza. É la scelta vincente di chi rapidamente vuole recuperare fatturato e fidelizzare il cliente. Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavor Pur non avendo diretto confronto con i titolari di autolavaggi devo dire che si, il tema della sanificazione è stato recepito molto bene, anche grazie alle preziose linee guida fornite dalla Federlavaggi che ha dato specifiche indicazioni su come intervenire sulla pulizia interna ed esterna delle automobili. Federico Bonfante, Responsabile vendite Italia di Mtm Hydro
Dovranno far leva utilizzando la classica domanda: cosa ha fatto per la sanificazione dell’abitacolo? Spesso per pigrizia il cliente si dimentica di fare certe operazioni, sempre più necessarie e
quindi, se opportunamente sollecitato, accetta di buon grado di aderire. Il rischio è di non esagerare con il prezzo, spesso assurdo o sommato al conto automaticamente, senza essere stato richiesto. (accade maggiormente nella meccanica, dove vengono aggiunte 30/40 euro di sanificazione “obbligatoria” (da chi? non si sa bene). La cifra non è accettata su un lavaggio, ma su una riparazione o cambio gomme, è “meno visibile”. Pier Alessandro Boni, consulente nazionale alle vendite presso Ricci Tutti i titolari di impianti di lavaggio hanno certamente individuato le possibilità per tentare di recuperare il fatturato perduto. Mi sento di dire, però, che la maggior parte dei nostri clienti non ha voluto speculare su una situazione tragica per trarre extra profitti, ma solo recuperare quanto possibile il terreno perduto, offrendo con la possibilità di igienizzare la propria vettura anche esternamente (dove il virus c’è) un vero e importante servizio alla propria clientela. Massimo Sartor, Responsabile Divisione Chimica di Washtec
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO]
Italia Service: Il sistema Sanny, nella foto proposto nella versione mobile, effettua una disinfezione efficace con tempi effettivi e reali inferiori ai 7 minuti e con un costo vivo tra chimico ed energia elettrica inferiore ai 10 centesimi di euro
da autolavaggi, stazioni di servizio, negozi di autoaccessori e autoricambi, autonoleggi, concessionarie auto, flotte di mezzi pesanti. Dopo l’avvento del virus, pur sviluppando ulteriormente il settore auto, abbiamo aperto nuovi canali di vendita (non in concorrenza) specializzati nella rivendita e nell’utilizzo di questi prodotti. Sull’onda della forte richiesta del mercato e dei precisi requisiti che devono avere, questi prodotti si vendono con il supporto di una documentazione tecnica che è imprescindibile. Da qui l’esigenza di redigere una documentazione tecnica che oltre a sostenere la vendita, metta al sicuro il cliente dagli inevitabili controlli. Gli strumenti di marketing a supporto della vendita di questi prodotti sono quindi: una specifica scheda tecnica “Anti Covid-19” per ogni prodotto igienizzante, una dichiarazione di avvenuta igienizzazione, un cartellone che Washtec: ShineTecs + ShieldTecs: l’abbinamento dei due prodotti top di gamma dell’azienda assicura alla carrozzeria uno splendore e una protezione intensi e duraturi, con effetto idrorepellente sui cristalli
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indica il servizio di igienizzazione, un cartoncino da applicare sullo specchietto retrovisore o sulla leva del cambio che informa dell’avvenuta igienizzazione, la comunicazione pubblicitaria e redazionale sulla stampa specializzata”. Cirillo riconosce che “effettivamente l’emergenza ci ha permesso di ottenere una maggiore “profondità” di vendita con i Clienti già acquisiti e di aprire nuovi canali di vendita; tenere vivo l’interesse di questi clienti per noi ed i nostri prodotti, dipenderà soprattutto dalla nostra rete di vendita, indipendentemente dal fatto che l’emergenza rientri o meno”. Dal punto di vista commerciale questo periodo ha offerto nuove opportunità a Fra-Ber. “Ci rivolgiamo a tutti, stazioni di servizio, autolavaggi, negozi che trattano articoli per la manutenzione dell’auto, horeca, GDO oltreché, naturalmente, al consumatore finale”, dichiara Marta Berton spiegando che “per far conoscere i nostri prodotti in questo particolare momento facciamo campagne social, online, dimostrazioni sul posto, corsi di formazione ai professionisti dell’autolavaggio. L’emergenza” è la sua analisi, “ci ha permesso di raccogliere tanti nuovi contatti e di allargare il fronte della nostra clientela in quanto molte aziende chimiche e del nostro stesso settore si sono fatte trovare impreparate difronte alla prepotente richiesta di prodotti igienizzanti. Una volta che sarà terminata siamo certi che la professionalità mostrata, unita alla qualità dei nostri prodotti, farà in modo che tanti di questi nuovi clienti rimarranno legati al nostro brand anche per la fornitura di altre e nuove referenze”. Flowey è presente in molti Paesi del mondo e in modo trasversale in molti settori, dalle stazioni di servizio agli autolavaggi, ai colorifici, alle ferramenta, ricorda Luca Taccini, Direttore Commerciale Italia di L.C.I. Sàrl – Flowey products. “La nostra attività di marketing prevede la realizzazione di operazioni dirette con i nostri concessionari regionali / distributori di zona al fine di sensibilizzare i clienti finali che possono operare anche in settori di mercato molto diversificati”, In merito all’impatto del Coronavirus sui target di utilizzatori Taccini rileva che “in realtà i target di riferimento non sono cambiati, per quanto ci riguarda. É cambiato il numero di operatori dei diversi target che si sono interessati a soluzioni igienizzanti e che in periodi ante Covid non
avevano affrontato il problema. Sicuramente nei prossimi mesi alcuni clienti finali diminuiranno progressivamente il loro interesse a tali prodotti, ma altri continueranno a effettuare attività di igienizzazione, anche se non obbligati dai protocolli e dalla Legge”. L’evoluzione dei criteri che guidano le scelte di acquisto La preoccupazione di evitare il contagio ha spinto molti clienti a riconsiderare la propria scala di priorità ridimensionando l’importanza del prezzo e favorendo una maggiore attenzione per le prestazioni e ad aspetti prima trascurati come il luogo di provenienza. Cristian Spagnol, Funzionario tecnico commerciale di Altur afferma “la nostra clientela sicuramente privilegia le prestazioni. Produrre un gel con contenuto alcolico superiore aell’80% ha fatto la differenza ed è stato molto apprezzato. Progettare e produrre l’atomizzatore Microvid “in patria” invece che importare un prodotto dall’Estremo Oriente, ci ha permesso di ottimizzarne l’affidabilità e la resa in accoppiata col prodotto Hygienvap, oltre che a far lavorare un’impresa artigianale Italiana. Anche questo è stato un gesto etico verso il nostro Paese e molto apprezzato dalla clientela. Siamo infatti un’impresa artigianale a conduzione Familiare da sempre focalizzata all’ottenimento della massima soddisfazione del cliente in termini di prestazioni, qualità ed Italianità”. Marta Berton, Account Communication Manager di Fra-Ber tiene a precisare “la nostra azienda sin dalla sua nascita si affida alla professionalità e alla qualità dei prodotti. Il cliente che arriva da noi sa che troverà sempre un prodotto di assoluta eccellenza. Da noi non esistono prodotti di scarsa qualità. La nostra attività di comunicazione e marketing, pertanto, punta da sempre a trasmettere questo tipo di messaggio sia al professionista, sia al consumatore finale: se ti rivolgi a Fra-ber sai che ti potrai fidare e sentire sempre al sicuro. L’opinione di Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavor è che la leva prezzo, che storicamente ha un valore molto alto, durante Covid.19 abbia avuto meno importanza. Disponibilità ed efficacia del prodotto sono state le parole chiave di questi ultimi mesi”. Forse anche per questo, parlando delle attività di
Dante Rossetti Responsabile Marketing di Lavor
marketing della sua azienda Rossetti sottolinea “cerchiamo per prima cosa di fare informazione e spiegare come la nostra vasta gamma di prodotti possa, usata correttamente, soddisfare il bisogno di igiene e sanificazione che oggi il consumatore chiede. Abbiamo poi lavorato a livello grafica per far capire i molteplici campi di applicazione che la gamma può soddisfare”. Concorda con questa lettura Federico Bonfante, Responsabile Vendite Italia di Mtm Hydro. “Sicuramente il discorso prezzo in questo momento è passato in secondo piano quando si tratta di sanificare l’auto, il cliente percepisce (giustamente) questo tipo di servizio ormai necessario. Sui social affrontiamo il tema sanificazione con video dettagliati sul come utilizzare le nostre attrezzature nelle diverse applicazioni: auto, uffici, magazzini, negozi ecc.”. Conferma che questo è il trend anche Antonio Cirillo, Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar: “il cliente prima di acquistare il prodotto si informa e vuole essere rassicurato sul Lavor: GV ETNA 4.1 FR pulisce in profondità i sedili e i tappetini auto sanificando tutte le superfici lasciandole asciutte ed eliminando completamente i batteri dalle superfici
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO] I PRODOTTI SU CUI PUNTANO LE AZIENDE E PERCHÉ La caratteristica che ci rende competitivi sul mercato non è di sicuro il prezzo, ma la qualità che la nostra azienda cerca quotidianamente. I tre modelli di Erogatori di prodotto battericida sanificante portatile (EPB-P, EPB-PE, EPB-P1) sono sì una novità post Covid-19, ma solo nel formato, in quanto uniscono l’esperienza pluriennale del self-service all’innovazione e la versatilità del formato portatile. Le dimensioni ridotte, infatti, favoriscono l’impiego di questi erogatori in ambienti diversi ed eterogenei: abitacoli dei veicoli della flotta aziendale, ambienti di lavoro (magazzino, produzione, spogliatoi, merci in arrivo e in partenza), uffici, palestre e molti altri ancora. Staff Ad Produzione Segnalo in particolare Microvid, l’atomizzatore micronizzante che in pochi minuti permette di raggiungere ogni parte dell’abitacolo e climatizzatore, utilizzando il detergente igienizzante Hygienvap. Il prodotto è sicuro verso la persona e rispetta tutti i materiali degli interni dell’abitacolo. Il liquido è formulato con 3 principi attivi tra cui 2 indicati dal Ministero della Salute ed i rapporti dell’ISS sulle tecniche e prodotti da utilizzare per la sanificazione degli ambienti. La nebulizzazione avviene a freddo, quindi non vengono alterate le caratteristiche del prodotto, come può
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avvenire invece con altre tecniche di fumigazione. La nebulizzazione è talmente fine che non bagna né appanna i vetri. Si collega ad una fonte di aria compressa, normalmente presente su ogni attività di autolavaggio ed autoriparazione. È utilizzabile anche negli ambienti, per mezzo di un compressore anche da hobbistica, fornibile ad esempio da ferramenta e negozi tecnici. Cristian Spagnol, Funzionario tecnico commerciale di Altur I prodotti igienizzanti di punta in questo momento sono tre: il decontaminante Multicyd Sany Fog che favorisce, insieme con lo sporco, l’asportazione di germi e batteri, sostanze responsabili dei cattivi odori nei tessuti, simil-pelle, ski, cruscotti, scrivanie, ecc.; Multicyd Sany, uno sgrassatore e purificatore igienizzante concentrato ideale per la detergenza rapida e l’igiene profonda delle superfici che lascia veicoli (auto, moto, camper, camion, etc), uffici, case, palestre e cassonetti splendenti e profumati e All Sany Alcohol ideale per la detergenza rapida e l’igiene profonda delle superfici che lascia lucide e splendenti. Inoltre, All Sany Alcohol favorisce la rimozione, con lo sporco, dei germi e batteri, non lascia agenti chimici aggressivi e non richiede risciacquo. La speciale formula è priva di coloranti e arricchita di profumo senza
allergeni. Contiene almeno il 75% di alcool come richiesto dal Ministero della Salute per l’igienizzazione delle superfici (prodotto conforme circolare del DGPRE 0005443). Marta Berton, Account Communication Manager di Fra-Ber Il sistema Sanny sia nella versione mobile che in quella fissa che permette di fare una disinfezione efficace con tempi effettivi e reali inferiori ai 7 minuti e con un costo vivo tra chimico ed energia elettrica inferiore ai 10 centesimi di euro. Si tratta di un’attrezzatura compatta, leggera, facilmente trasportabile e molto maneggevole. Ideale per la sanificazione degli autoveicoli e mezzi di trasporto, compresi gli impianti di climatizzazione. Il suo funzionamento è molto semplice, si accende con un pulsante e tramite l’uso dell’apposita pistola si direziona la soluzione nebulizzata in modo semplice ed efficace. Il processo di nebulizzazione avviene facendo scontrare il liquido con un getto d’aria ad elevata velocità e un ulteriore passaggio attraverso un orifizio che garantisce una scomposizione accurata del detergente, producendo particelle da circa 18 micron di diametro. La scomposizione del prodotto chimico in così piccole dimensioni lo fa passare dallo stato liquido a soluzione aeriforme
permettendo una rapida evaporazione del prodotto erogato. A ciclo di lavoro ultimato non rimarranno tracce, macchie o aloni. Olindo Ruocchio, Comunicazione e Marketing di Italia Service Operiamo da anni nel mondo della igienizzazione e disinfezione per molti settori: sanitario, alimentare, alberghiero, trasporti, ecc. La nostra azienda ha una gamma di prodotti specifici per soddisfare tutte le diverse necessità in questo ambito. Il prodotto attualmente di punta, con caratteristiche particolarmente innovative è il Flowey HD45 Bactoviral Ultra RFU. Si tratta di un prodotto igienizzante, virucida e battericida con ottime proprietà sgrassanti e detergenti. É pronto all’uso e svolge la sua azione igienizzante in tempi rapidi. Conforme alle norme EN14476, EN1276, EN13697 e dotato di certificazioni in Lussemburgo, Francia e Germania, può essere utilizzato in molteplici e differenziati ambiti: trasporti, autoveicoli, sanità, alberghiero e ristorazione, uffici, scuole, ecc. Non lascia tracce, non lascia odori. Luca Taccini, Direttore Commerciale Italia di L.C.I. Sàrl – Flowey products La nostra gamma dei prodotti è piuttosto ricca. Tra i prodotti per igienizzazione ambienti abbiamo Aerosan (a base di Sali d’Ammonio Quaternario ed etanolo), Oxygen (a base di Perossido di Idrogeno),
Odor Control Spray (schiuma spray per igienizzazione condizionatori) e Odor Control Total Spray (igienizzante deodorante spray per ambienti e condizionatori aria). Per l’igienizzazione delle superfici abbiamo KIM 70 (a base di etanolo), KIM (igienizzante profumato a base di Sali d’Ammonio Quaternario), KIM Igienizzante (incolore ed inodore), KIM Igienizzante Pronto Uso ed Oxygen. Per i tessuti abbiamo Smacchia Oxy (a base di Perossido di idrogeno) e Smacchia Chlor (a base di Ipoclorito di sodio) Tutta la gamma è composta da prodotti conformi alle direttive del Min. della Salute ed ISS ed hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo. Antonio Cirillo, Responsabile Commerciale e Marketing di Kimicar La nostra gamma di generatori di vapore professionali a marchio Lavor, anche pre Covid19, era una gamma completa ed adatta alla sanificazione di interni auto. Abbiamo lavorato su un accessorio dedicato che possa nebulizzare senza bagnare un prodotto chimico all’interno dell’auto, studiato appositamente per la sanificazione e per sconfiggere Covid19. Tutto in modo semplice, rapido, professionale e nel rispetto dei protocolli emanati. Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavor Il nostro prodotto di punta è la colonnina LD1 Sanispray che di per sé non è una
novità, ma a causa della pandemia la richiesta è cresciuta enormemente. Come novità citerei il fatto che abbiamo trasportato il concetto di erogazione del prodotto sanificante anche su dispositivo mobile (GV) e portatile (GVP). Federico Bonfante, Responsabile vendite Italia di Mtm Hydro La nostra società ha sempre operando nel campo della pulizia ed igiene in ambito auto e casa e vanta una specifica esperienza nel settore della detergenza. Purtroppo si sono visti entrare nel mercato operatori di tutt’altro settore e canale, puntando tutto sul prezzo più basso, con inevitabili turbative del mercato e con prodotti spesso non ben identificati. Pier Alessandro Boni, consulente nazionale alle vendite presso Ricci ShineTecs + ShieldTecs è un prodotto ormai consolidato, generatore di profitti per tutti i nostri clienti, con caratteristiche uniche quali l’effetto riparatore dei graffi. ShieldTecs è l’ultimo nato e provvede uno scudo brillante e duraturo sulla carrozzeria, oltre ad una asciugatura perfetta e l’eccezionale idrorepellenza sui cristalli. L’abbinamento dei due prodotti assicura un risultato di grande effetto e attraente per i clienti! Massimo Sartor, Responsabile Divisione Chimica di Washtec
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DOSSIER IGIENIZZAZIONE AUTO] Ricci: Car Mix, detergente igienizzante pronto all’uso a base di Sali quaternari di ammonio, con ampio spettro d’azione nei confronti dei batteri GRAM positivi e negativi, lieviti e funghi
fatto che ciò che sta per comprare sia conforme alle Direttive del Ministero della Salute, sia per una questione di resa sia per non avere problemi in caso di controlli da parte degli organi ispettivi. A tal proposito abbiamo per l’appunto redatto delle specifiche schede dedicate ai prodotti igienizzanti “Anti Covid-19” e relative dichiarazioni di avvenuta igienizzazione”. Massimo Sartor, Responsabile Divisione Chimica di Washtec ribadisce che “i nostri clienti, con grande senso di responsabilità, affrontano l’emergenza privilegiando tutte le misure di sicurezza per i propri clienti e senza speculazioni sull’offerta dei programmi di lavaggio e puntando sui prodotti top per dare un servizio ancora e sempre maggiore alla propria clientela”. Molto dipende anche dal singolo target, osserva Olindo Ruocchio, Comunicazione e Marketing di Italia Service. “Il mercato è vario e ci sono richieste Mtm Hydro: Tre modelli di nebulizzatori destinati principalmente al car wash: versione colonnina fissa, versione con ruote e versione “pocket” leggera e portatile
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Kimicar: La gamma dei igienizzanti comprende prodotti per igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei tessuti e delle mani
di tutti i tipi, a fare la differenza è la capacità di far comprendere ai clienti che effettuare la disinfezione su un automobile è diverso che farlo in uno shop piuttosto che in una cella frigorifera, da questo momento è necessario lo sviluppo di una proposta legata all’effettiva esigenza con lo scopo di proporre un servizio che mantenga quanto promette, sono in tanti a parlare di sanificazione e di questi tanti, in realtà, effettivamente non lo fanno” è la sua conclusione. Pier Alessandro Boni, consulente nazionale alle vendite presso Ricci ritiene che “attualmente l’utilizzatore non conosce bene l’utilizzo dell’uso corretto dei prodotti: sia per un messaggio non chiaro da parte della stampa, televisione. Ci sono state troppe imprecisioni anche ai vertici dei ministeri. Pensiamo alle mascherine … si, no, forse, o le distanze … 1 metro, no 1,80, no 2 metri ???”. La maggiore attenzione alla qualità è destinata a durare anche secondo Luca Taccini, Direttore Commerciale Italia di L.C.I. Sàrl – Flowey products. “In un primo tempo, per far fronte alla necessità di avere il prodotto e poter quindi essere in regola per riaprire la propria attività, molti imprenditori (o comunque consumatori finali) hanno acquistato qualunque tipo di prodotto che promettesse di “rispettare quanto indicato nei protocolli” e a qualsiasi prezzo. Oggi la scelta viene effettuata con maggiore attenzione, privilegiando la qualità del prodotto, le sue caratteristiche igienizzanti / disinfettanti, l’impatto sulle superfici trattate e sulla persona che maneggia o utilizza il prodotto (ad esempio gli effetti dei gel disinfettanti sulla pelle delle mani).
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