AREE DI SERVIZIO - CAR CARE - CAR WASH - CONVENIENCE STORE - ENERGIA - ENERGIE ALTERNATIVE - OIL - SICUREZZA - VIABILITÀ
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E. T. SRL - 20068 Peschiera Borromeo (Mi) - Via Quasimodo,1 - Spedizione in Abbonamento Postale 70% MI/LO - n.161 - Anno XIX
Carwash Il bilancio del 2020
Oil&nonOil Piace il format ibrido
Anfia Il mercato auto in Europa
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Via Nazionale, 279 - Codisotto di Luzzara (RE) - Italy tel. 0522 976731 r.a. - 0522 978002- fax 0522 976903 - www.atassrl.it - info.atas@tin.it
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Sommario numero 161
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MUSEO FISOGNI Quando le società petrolifere scoprirono il “fascino dell’autodromo”
ATTUALITÁ Oil&nonOil Bilancio positivo per il debutto del format ibrido
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ATTUALITÁ Macchine a gettoni per autolavaggio e corrispettivi automatici: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
PARLIAMO DI... Il 2020 del mercato CarWash
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pag. 7 Editoriale
pag. 33 Attualità
pag. 9 News
pag. 44 Mercato
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anno XIX - numero 161 Per abbonamenti: abbonamenti@edizionitecniche.it
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marketroad n°161
Carwash Il bIlanCIo del 2020
oIl&nonoIl PIaCe Il format IbrIdo
anfIa Il merCato auto In euroPa
editoriale di Camilla Galimberti
Manovra 2021: bonus pubblicità al 50% prorogato fino al 2022 Il bonus pubblicità sarà concesso nella misura unica del 50% della spesa sostenuta - come previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio - anche nel 2021 e nel 2022. La proroga viene introdotta dalla Manovra 2021 per fronteggiare il calo degli investimenti pubblicitari a seguito dell’emergenza Covid-19. Il bonus pubblicità è rivolto a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali come previsto dalla norma istitutiva dell’agevolazione - che hanno effettuato investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica, anche online.
Bonus pubblicità: novità per il 2021
Per far fronte alla riduzione degli investimenti pubblicitari a causa della crisi Covid-19, la Manovra 2021 intende dare continuità al regime straordinario del bonus pubblicità previsto per il 2020 dal decreto Cura Italia e dal dl Rilancio, confermandolo anche per il 2021 e il 2022. Questo significa che per il biennio 2021-2022 il credito d’imposta sarà concesso nella misura unica del 50% del valore assoluto degli investimenti pubblicitari effettuati (“a regime”, invece, è concesso nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati) sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale. L’agevolazione sarà concessa entro il limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno anno. Di conseguenza, il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione sarà incrementato di 50 milioni di euro sia per il 2021 che per il 2022. L’incentivo potrà essere richiesto all’Agenzia delle Entrate, una volta stabiliti i termini per la presentazione delle domande.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
A ‘Let’s Talk Business’ di Automechanika il punto su Covid e mercato dell’Aftermarket Con “Let’s Talk Business” Automechanika ha lanciato una serie di incontri online rivolti al pubblico internazionale nel quale verranno rivolti temi di interesse generale nel settore dell’Aftermarket. La prima di questa conferenze si è svolta lo scorso 30 ottobre ed è stata incentrata sull’impatto del Covid-19 sul mercato Aftermarket e sulle sfide che pone alla supply chain. Hanno partecipato all’incontro: Manfred Baden, President Automotive Aftermarket Robert Bosch GmbH, Rolf Sudmann, Vicepresidente esecutivo ContiTech, Jean-Francois Bouveyron, Vicepresidente Aftermarket Emea Delphi Technologies Aftermarket, Michael Söding, Ceo Automotive Aftermarket Schaeffler AG e Helmut Ernst, Senior Vice President Aftermarket ZF AG. Dal loro confronto è emerso che dopo il blocco totale o parziale delle settimane del lockdown, in estate il mercato ha evidenziato significativi segnali di ripresa di mostrando di essere resiliente. Non solo, le aziende hanno imparato molto dalla situazione derivante dal coronavirus e in molte hanno colto l’occasione per migliorare la gestione della propria supply chain e dei suoi processi.
Format ibrido per Automechanika Shangai Come da programma, Automechanika Shanghai si è svolta dal 2 al 5 dicembre. Per la prima volta l’evento ha adottato un format ibrido, che univa la fiera commerciale fisica con una piattaforma digitale per i visitatori al di fuori della Cina. Le funzionalità onnicomprensive offerte dalla piattaforma - live streaming di eventi, matchmaking, stand digitali, lanci di prodotti e molto altro - sono state accessibili dal 30 novembre al 6 dicembre scorso.
Il Gruppo Ham apre la prima stazione di GNL-CNG con serbatoio interrato in Europa Con l’apertura della stazione di servizio HAM Irún LNG-CNG a Gipuzkoa in Spagna, il Gruppo Ham si assegna il merito di aver aperto la prima stazione di GNL-CNG in Europa con serbatoio interrato. L’apertura di questa nuova stazione è stata possibile grazie allo sviluppo dello Yellow Project, che ha consentito l’installazione di una stazione di servizio ultracompatta che si sviluppa su soli 310 mq ed è completamente percorribile dai veicoli sul 95% della sua superficie. Dispone di un serbatoio LNG da 80.000 litri, che funziona a basse pressioni (3 bar). Il serbatoio, che non sottrae spazio alla stazione di servizio, ha una pompa sommersa e la capacità di fornire fino a 12.000kg / h di GNL e 10.000 chili di metano al giorno. La Stazione di Servizio viene monitorata a distanza in modo da avere garanzia del perfetto funzionamento ed eventualmente risolvere rapidamente qualsiasi incidente.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
Al via il nuovo sistema per il monitoraggio delle infrastrutture di Autostrade per l’Italia Dal 24 novembre scorso è operativo il nuovo sistema digitale per il monitoraggio delle infrastrutture autostradali, basato su IBM Maximo e sviluppato da Autostrade Tech, società tecnologica del Gruppo Autostrade per l’Italia, insieme a IBM e Fincantieri NexTech. La nuova piattaforma di monitoraggio, che utilizzerà l’intelligenza artificiale di IBM, si avvarrà dell’uso di droni, di IoT (Internet of Things) e modellazione digitale 3D di Fincantieri NexTech per innovare in modo radicale le attività di sorveglianza e monitoraggio di oltre 4.500 opere presenti sulla rete autostradale di ASPI, aumentando fortemente l’efficienza e la trasparenza di tali processi. La collaborazione pluriennale siglata tra Autostrade Tech, IBM e Fincantieri NexTech prevede inoltre che il sistema possa essere messo a disposizione del mercato, sia in logica di servizio as a service sia on premise. Gli ispettori potranno svolgere gli accertamenti sulle condizioni di ciascuna opera accedendo in tempo reale, tramite un tablet, a tutte le informazioni che la caratterizzano. Un vero e proprio archivio digitale, che raccoglie informazioni classificate per tipologia e consultabili attraverso una app per un’adeguata fruibilità sul campo. Tramite lo stesso tablet potranno inserire direttamente nel nuovo sistema digitale tutti i dettagli e le foto rilevate nel corso dell’ispezione rendendone immediata la disponibilità alle strutture aziendali deputate. La piattaforma è attualmente in uso sulle 430 opere delle due Direzioni di Tronco autostradali di Cassino e Bari e sarà progressivamente estesa entro la fine dell’anno sulla totalità dei 1.943 ponti e dei 2.000 cavalcavia della
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rete di Autostrade per l’Italia. Nel corso del 2021 la sua applicazione sarà estesa ai processi di manutenzione dei ponti e cavalcavia e a tutte le 587 gallerie della rete. Nello stesso anno saranno anche introdotti sistemi di pesatura dinamica, che consentiranno sia di verificare, in entrata in autostrada, il rispetto dei limiti di peso autorizzati per i Transiti Eccezionali, sia di monitorare in tempo reale il comportamento delle infrastrutture al passaggio dei mezzi pesanti.
Unione Petrolifera si chiamerà Unione Energie Per La Mobilità Lo scorso 6 ottobre in occasione dell’assemblea annuale Unione Petrolifera (Up) ha ufficializzato di aver cambiato il proprio nome in Unione Energie per la Mobilità (Unem). La nuova denominazione è espressione della rinnovata mission strategica dell’associazione che è promuovere, accompagnare e sostenere l’evoluzione dei propri associati e rappresentare nuove realtà attive sulle tematiche ambientali, sui carburanti decarbonizzati e sull’innovazione e la ricerca in tali ambiti. Unem nasce in un momento di grande mutamento dell’intera filiera del settore dei carburanti che è impegnata a cogliere la sfida della decarbonizzazione con investimenti in ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni per dare una risposta concreta alle esigenze della mobilità moderna di merci e persone. Come sottolinea la stessa Unem nella presentazione sul proprio sito ufficiale, “il settore è impegnato da tempo in questo percorso evolutivo e ci sono casi concreti in cui siamo all’avanguardia in Europa. Ad esempio i biocarburanti, che sono carburanti di origine fossile con una quota di componenti di origine vegetale che è destinata a crescere nei prossimi anni. Ci sono poi esperienze nella produzione o nella trasformazione congiunta di biocomponenti “drop-in” per la miscelazione che va al di là dei mandati normativi. Diversi processi di idrotrattamento di oli vegetali (HVO), tutti basati sul know-how delle raffinerie, sono stati sviluppati dalle compagnie petrolifere e dai fornitori di tecnologia. L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che può contare su due bioraffinerie. La prossima generazione di biocarburanti avanzati è già in fase di sviluppo e ci sono diversi progetti di ricerca e sviluppo che esplorano diversi approcci” si legge ancora sul sito di Unem dove vengono citate sia la possibilità di trasformare la biomassa lignocellulosica (paglia, residui forestali) in biocombustibile in diversi modi sia la tecnologia “Waste-to-Fuel” “per la realizzazione di uno degli obiettivi della economia circolare, come la trasformazione di rifiuti grassi e oli in carboturbo
rinnovabile, diesel e nafta, con una riduzione del 90% delI’impronta di CO2 rispetto ai combustibili convenzionali. Ci sono esempi di progetti molto significativi e promettenti per lo sviluppo di biocarburanti di terza generazione. Questi hanno credenziali di sostenibilità superiori sia in termini di riduzione delle emissioni di gas serra che di impatto sull’uso del suolo e sugli ecosistemi. Diverse raffinerie stanno inoltre lavorando su progetti finalizzati all’utilizzo o alla produzione del cosiddetto “idrogeno verde”, ovvero l’idrogeno prodotto da elettricità rinnovabile, che offre il doppio vantaggio di ridurre le emissioni dei carburanti e degli altri prodotti della raffinazione, consentendo al tempo stesso lo stoccaggio dell’elettricità rinnovabile in eccesso generata quando l’offerta supera la domanda. Una tecnologia che ha il potenziale per rafforzare la posizione di leadership dell’industria della raffinazione europea nella diffusione di future soluzioni a basse emissioni di carbonio come PTL e H2 per la mobilità”. Sempre nella presentazione pubblicata sul suo sito Unem osserva che “lo sviluppo di combustibili alternativi è anche un settore di grande interesse per le aziende che operano nella logistica e nella distribuzione. Si stanno sviluppando progetti per un combustibile alternativo costituito da metanolo derivante da gas naturale ed etanolo da fonti rinnovabili (poi miscelati con i componenti petroliferi delle raffinerie). Nella distribuzione dei prodotti, alcuni punti vendita stanno offrendo ai consumatori un’ampia gamma di carburanti e energie alternative. Inoltre, stanno utilizzando energia rinnovabile autoprodotta per rendere gli stessi punti vendita energeticamente e carbonicamente neutrali. È probabile che il loro numero aumenterà in modo significativo, man mano che verranno sviluppati nuovi prodotti”.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
Sono nati gli additivi per carburante targati Bullock Il marchio italiano di Tavola, molto noto nel campo degli antifurti meccanici, ha lanciato una linea completa di innovativi additivi per carburante. Una gamma di 13 additivi che portano con sé nel mondo dei motori tutti i valori del marchio: innovazione, performance, protezione, qualità, affidabilità e sicurezza. Ogni referenza è caratterizzata da una tecnologia specifica per tipologia di prodotto, ingredienti vincenti per garantire all’auto prestazioni ottimali e una guida sicura e affidabile. Un utilizzo regolare di questi prodotti permette di ridurre i consumi, le emissioni inquinanti e i gas di scarico, e i costi di manutenzione. All’interno della gamma ci sono prodotti in grado di svolgere tre diverse azioni: preventiva, risolutiva e migliorativa. Per questa nuova linea Bullock ha scelto Davide Valsecchi come brand ambassador. Per gli appassionati di motori Valsecchi è un vero e proprio punto di riferimento: campione del mondo GP2 nonché ex collaudatore in Formula 1, ora è impegnato al volante nei campionati di Gran Turismo e come opinionista e commentatore tecnico per Sky Sport F1. Il lancio di questa nuova linea è accompagnato dall’attività “Soddisfatto o rimborsato”. Dopo aver acquistato un additivo tra tutti quelli in flacone con il collarino dedicato, e averlo provato per 15 giorni, sarà possibile, in caso di insoddisfazione, richiedere il rimborso entro 10 giorni visitando il sito www.promobullockadditivi.it, oppure, inquadrando il QR code presente sul collarino.
ANFIA: a ottobre il mercato dell’auto resta stabile Nello scorso mese di ottobre sono state immatricolate 157.168 auto nuove, -0,1% su ottobre 2019. Il dato è comunicato da Anfia che osserva anche che nei primi dieci mesi dell’anno le vendite di auto nuove hanno totalizzato 1.123.469 unità, -30,9% su gennaio-ottobre 2019. Le oltre 500mila immatricolazioni in meno, rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno fortemente impattato su tutto il settore automotive (industria, commercio e servizi), ha premesso Anfia secondo cui rimangono evidenti le difficoltà di ripresa del mercato e dei volumi produttivi pre-Covid-19. Il dato interessante è che le vendite registrate negli ultimi mesi dimostrano l’interesse dei consumatori verso le vetture a basse emissioni. Ne consegue – si osserva nel comunicato dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – che è necessario che il sistema sostenga e stimoli la domanda per poter rendere l’offerta accessibile ad una platea ancora più ampia. I dati di ottobre evidenziano il proseguimento del calo delle alimentazioni tradizionali: la quota di auto nuove diesel è del 30,5% nel mese e del 34,1% nel cumulato. Da inizio anno le auto diesel perdono il 42,0% del mercato. La quota di mercato delle auto a benzina si attesta al 31,7% nel mese e al 39,1% nel cumulato, i volumi scendono del 31,2% a ottobre e del 38,5% nei dieci mesi. Le immatricolazioni delle vetture ad alimentazione alternativa raddoppiano anche nel mese di ottobre (+105,1%), raggiungendo una quota del 37,8%, mentre, da inizio 2020, rappresentano il 26,8% del totale del mercato, 11,4 p.p. in più dello stesso periodo del 2019, con una crescita del 20%.
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Responsible CareAwards 2020: Arexons è tra i vincitori Arexons annuncia di essere tra i vincitori dei Responsible Care Awards 2020, il premio che viene assegnato annualmente ® dal CEFIC - Consiglio Europeo delle Industrie Chimiche. Il tema dell’edizione di quest’anno era “Caring in COVID-19 AWARD 2020 Times”. La giuria ha riconosciuto ad Arexons premiata Caring in COVID-19 Times tra le iniziative trasversali a diverse categorie, l’impegno dimostrato nella riconversione degli impianti produttivi, in Applications encompassing several categories risposta all’emergenza dettata dalla pandemia e a supporto degli ospedali della Regione Lombardia. Nelle prime settimane dell’emergenza della scorsa primavera, Arexons si era infatti subito attivata, nella propria sede di Cernusco sul Naviglio, a realizzare e produrre il detergente multi-uso OUR COMMITMENT TO SUST e multi-superficie Fulcron Detergente Igienizzante, donando poi, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, 20.000 confezioni del prodotto alle strutture sanitarie lombarde. Le premiazioni dei Responsible Care Awards Arexons S.p.A, Italy 2020 si sono tenute in forma virtuale lo scorso 13 ottobre. Project: Conversion of production plants to L’edizione di quest’anno ha registrato il record di candidature donate Hygiene detergent rispetto agli anni precedenti: Arexons è stata premiata, insieme a sole altre 15 aziende in tutta Europa, proprio per la rapidità con cui ha saputo riconvertire la linea produttiva, fornendo un aiuto concreto agli ospedali alle prese con Daniele Ferrari Marco Mensink l’emergenza.
European Responsible Care
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Responsible Care
OUR COMMITMENT TO SUSTAINABILITY ¨
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Asap vs Covid-19: servizi e servitization per reagire Asap – Service Management Forum, la community per la ricerca, la formazione, il networking e il trasferimento di soluzioni nell’ambito del sistema prodotto-servizio attiva presso l’Università di Brescia ha deciso di offrire il proprio contributo e la propria professionalità a supporto dell’emergenza Covid-19, mettendo a disposizione importanti spunti su come servizi e tecnologie possano oggi essere utili per affrontare e gestire la crisi. A questo scopo ha reso disponibile sul proprio sito (http://www. asapsmf.org) un white paper nel quale sono raccolti i risultati della ricerca “Reagire a Covid-19 l’importanza dei servizi” con la quale ha voluto approfondire e comprendere come le imprese possano oggi reagire alla crisi attraverso i servizi e le opportunità derivanti dalla “digital servitization”. Lo studio si basa su un’ampia survey che ha coinvolto oltre 180 aziende con interviste approfondite a direttori e manager. Tra le aziende coinvolte 145 sono classificate come “prodotto-centriche”. Sono, cioè, aziende manifatturiere o di distribuzione e servizio su prodotti fisici (quali filiali commerciali di aziende manifatturiere, distributori, fornitori di servizi di manutenzione…), operanti per lo più nei settori dei beni strumentali o di consumo durevole. Oltre a spunti e suggerimenti operativi nati dal confronto di esperienze tra docenti, ricercatori, direttori e manager nel documento viene anche proposto un modello interpretativo a supporto della gestione di un’emergenza. Le evidenze raccolte – si legge tra l’altro nell’Executive Summary dello studio - dimostrano che chi ha puntato su strategie di (digital) servitization,
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e quindi sulla offerta di servizi e servizi digitali, da un lato potrebbe aver mitigato l’impatto del lock down. Dall’altro, potrebbe essere più pronto per la ripartenza. I risultati esposti nel proseguo di questo white paper mostrano come l’adozione delle nuove tecnologie sia chiave per migliorare l’erogazione dei servizi esistenti e facilitare lo sviluppo di nuovi servizi, questi ultimi fondamentali per la competitività delle aziende italiane, tanto più in questa situazione di emergenza”. Partendo dalla constatazione che la domanda di servizi è notoriamente anticiclica rispetto a quella di nuovi prodotti la ricerca sottolinea l’importanza che le aziende si adoperino per supportare i clienti con servizi a valore aggiunto che li supportino nell’impegno a promuovere la ripresa del proprio business, sfruttino la leva delle tecnologie e dei dati per aiutare i propri clienti a sviluppare a loro volta servizi smart da offrire alla propria clientela.
Enel ed Eni insieme per lo sviluppo dell’idrogeno Enel ed Eni hanno reso noto che lavorando insieme per sviluppare progetti di idrogeno verde attraverso elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile. Gli elettrolizzatori saranno posizionati nelle vicinanze di due delle raffinerie Eni presso cui l’idrogeno verde possa rappresentare la migliore opzione di decarbonizzazione. Ciascuno dei due progetti pilota includerà un elettrolizzatore di circa 10 MW e si prevede che inizino a generare idrogeno verde entro il 2022-2023. Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel, ha dichiarato: “Siamo interessati ad esplorare con Eni il promettente settore dell’idrogeno verde. Insieme, abbiamo identificato un paio di siti da cui iniziare con i primi progetti. Il sistema generale che abbiamo in mente”, ha proseguito Starace, “funzionerà come un circuito chiuso in cui l’elettrolizzatore alimentato da energia rinnovabile e la raffineria saranno presso lo stesso sito, evitando così la costruzione di complesse infrastrutture di trasporto per l’idrogeno. Desideriamo vedere l’idrogeno verde rifornire i processi di raffineria e bioraffineria di Eni e stiamo lavorando per avere il primo sistema operativo prima della fine del nostro attuale piano triennale”. Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha ricordato che “questa collaborazione per lo sviluppo dell’idrogeno verde rientra nella più ampia strategia di transizione energetica di Eni. Il nostro obiettivo”, ha spiegato, “è quello di accelerare la riduzione della nostra impronta carbonica, implementando le migliori soluzioni applicabili a basse emissioni di CO2, verdi o blu, per ridurre le nostre emissioni dirette e fornire prodotti bio ai nostri clienti “. Nel segmento dell’idrogeno verde, il Gruppo Enel sta sviluppando progetti anche in Spagna, Cile e Stati Uniti. Se i miglioramenti economici attesi nel settore dell’idrogeno verde dovessero essere confermati, il Gruppo prevede di aumentare la sua capacità di produzione di idrogeno verde a oltre 2 GW entro il 2030. Eni sta studiando ulteriori progetti in Italia e nel Regno Unito nel segmento dell’idrogeno. La due big company hanno anche precisato che questa intesa potrà essere oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto della normativa applicabile, ivi inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate.
Digitalizzazione delle PMI: Il Covid funge da acceleratore L’impatto del Covid sul processo di digitalizzazione delle piccole e medie imprese traspare nettamente da un unico dato: l’incremento del +86% nel numero delle PMI che negli ultimi 4 mesi hanno avviato almeno una azione di web marketing. Il dato è contenuto Sin uno studio condotto da Marketing01, azienda specializzata in web marketing e tra i migliori 30 Google Premier Partner del mondo, dal quale si evince anche che a far registrare i tassi di incremento più elevati sono stati il commercio al dettaglio di prodotti artigianali e la ristorazione, seguito dai sevizi di professionisti appartenenti a categorie che fino allo scorso anno erano tipicamente poco attivi sui social (come i personal trainer) o che hanno incrementato la propria attività (corsi online), e dal turismo. Nel 38% dei casi, è stato scelto un solo strumento sul quale investire. In particolare nel 78% dei casi la scelta è caduta sui social, soprattutto Facebook e Instagram. Dallo studio emerge anche che: - Il 62% delle PMI analizzate ha apportato una serie di importanti modifiche al proprio sito web (restyling grafico, modifica del menu, riorganizzazione delle informazioni in ottica SEO e creazione di e-commerce di proprietà) - Il 49% ha avviato almeno una campagna di Google Ads - il 17% ha acquistato articoli a pagamento su testate online, - il 5% ha realizzato campagne di e-mail marketing, - l’8% ha scelto altri strumenti - il 34% è approdato su Google shopping - il 26% su altre piattaforme di vendite online - il 19% ha sviluppato un proprio e-commerce - il 21% ha offerto la possibilità di ordinare tramite social, telefono e WhatsApp.
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Appuntamento in pillole con la sicurezza, le fiere del settore, le novità prodotto
DKV: Charge4Europe punta a raggiungere i 120.000 punti di ricarica entro fine anno Charge4Europe, la joint venture di DKV Mobility e innogy eMobility Solutions, ha iniziato la sua attività solo nel 2019, ma ha già attivato il suo 100.000esimo punto di ricarica pubblica ed è impegnato ad arrivare a quota 120 mila entro fine anno. “In Charge4Europe, stiamo lavorando alla massima velocità per creare una rete per la ricarica elettrica che copra tutta l’Europa”, afferma Sven Mehringer, Managing Director Energy & Vehicle Services di DKV. “In questo modo, insieme ai nostri clienti e partner, vogliamo contribuire al successo di questa significativa transizione energetica”. Oltre che in Austria, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo è già possibile accedere alla rete convenzionata con Charge4Europe anche nel nostro paese avendo accesso a oltre 9.900 punti di ricarica pubblica di tutti i principali operatori. Marco Berardelli, Managing Director di DKV Italia aggiunge: “stiamo lavorando per lanciare in Italia, nel 2021, il servizio di ricarica sul posto di lavoro e a casa. DKV sarà in grado di fornire una soluzione completa dalla
fornitura dell’infrastruttura di ricarica, all‘installazione e gestione, fino al servizio di ricarica stesso. Saremo in grado di fornire ai nostri clienti soluzioni su misura per i loro veicoli elettrici e fin da subito avranno accesso ad un servizio innovativo, trasparente e senza interruzioni”. La rete Charge4Europe è accessibile ai clienti DKV tramite al DKV Card +Charge, che permette anche il rifornimento di carburanti tradizionali e alternativi e l’utilizzo di tutti gli altri servizi DKV come lavaggi, parcheggi e assistenza stradale, e tramite l’app eCharge+.
Covid-19: Faib Fegica e Figisc e Assopetroli, insieme a sostegno dei distributori indipendenti Il 5 novembre scorso Faib, Fegica e Figisc hanno sottoscritto con Assopetroli, l’Accordo collettivo aziendale allo scopo di condividere congiuntamente una serie di interventi straordinari ritenuti necessari alla luce degli effetti causati dalla nuova emergenza sanitaria “Covid-19” e dei conseguenti interventi normativi assunti dal Governo. Le previsioni e le misure straordinarie contenute nell’Accordo sono valide dal giorno successivo alla sua sottoscrizione sino alla cessazione dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 o, comunque, fino alla valutazione di una proroga qualora l’emergenza si prolungasse oltre il 31 gennaio 2021. In considerazione delle specificità degli impianti di distribuzione carburanti Indipendenti e dei regimi diversi di operatività le previsioni dell’Accordo siglato ai sensi dell’art 19, della L. 57/2001 troveranno applicazione in base all’accoglimento da parte dei retisti delle vive raccomandazioni loro rivolte da Assopetroli. Il testo dell’Accordo interviene in materia di Drop, di pagamenti e rid, di attivazione del self prepay, di rimborso delle dotazione dei DPI, di pagamento dei canoni di locazione dei locali commerciali per i mesi di novembre e dicembre. Inoltre Assopetroli chiede pressantemente ai propri iscritti di riconoscere ai gestori impossibilitati a condurre gli impianti per implicazioni dovute al Coronavirus una Una Tantum o una polizza assicurativa, oltre ad assumere l’impegno formale a definire ulteriori misure a fronte di specifiche difficoltà segnalate dalle Associazioni dei gestori.
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eCooltra Impresa arriva anche in Italia Cooltra Group, la società leader in Europa nel mercato della mobilità su due ruote sostenibile e condivisa, annuncia l’arrivo in Italia di eCooltra Impresa che offre servizi di scooter sharing studiati appositamente per le aziende. Dall’inizio della pandemia, l’uso del veicolo individuale rispetto al trasporto pubblico è cresciuto costantemente. Per rispondere alle esigenze delle aziende e dei lavoratori nella nuova normalità, Cooltra Group lancia eCooltra Impresa, il servizio di scooter sharing basato su un sistema di tariffe forfettarie di cui le aziende possono beneficiare per spostamenti sicuri e sostenibili del proprio personale. In un periodo in cui lo smartworking affianca la presenza negli uffici, gli spostamenti casa/lavoro diventano una delle grandi sfide della nuova normalità. Con eCooltra Impresa, è possibile concordare un forfait mensile per ogni dipendente e scegliere tra diverse tariffe, a partire da 11 euro per dipendente. Le tariffe includono 20 o 40 minuti di trasporto al giorno, dal lunedì alla domenica, a seconda delle esigenze del dipendente. Il servizio è disponibile a Barcellona, Madrid, Valencia, Lisbona, Milano e Roma. Nel caso di Barcellona, viene utilizzato sia per lo scooter sharing che per il bike sharing elettrico ed è stato lanciato a metà giugno 2020.
Parte da Parma la collaborazione tra IP e Domino’s Pizza I distributori IP del Gruppo Api e Domino’s Pizza hanno siglato una collaborazione, che parte da Parma, per l’apertura di nuovi punti vendita nelle aree di servizio IP in tutta Italia. La partnership, che unisce mobilità e ristorazione, combinando la sosta per il rifornimento con la possibilità di gustare sul posto, ritirare oppure richiedere a domicilio una pizza preparata con i migliori ingredienti delle eccellenze italiane e con le ricette di successo internazionale, si è concretizzata nell’inaugurazione a Parma della prima pizzeria all’interno di un Punto Vendita IP. Obiettivo del progetto è dar vita a una rete che si estenderà nel resto d’Italia con un servizio di qualità ed innovativo, orientato ad offrire un’esperienza integrata. Il punto vendita Domino’s è situato nella stazione di via Emilia Est, 105 con uno spazio di 100 mq e 16 risorse di staff. “Con questo accordo”, ha dichiarato Simone Alfonsi, Direttore Vendite di IP, “l’esperienza d’acquisto dei nostri clienti si arricchisce di gusto e qualità; oggi ci affianchiamo ad un Partner internazionale pur continuando a pensare local. Sappiamo quanto le esigenze dei consumatori evolvano continuamente rispetto a prodotti e servizi offerti, per questo, lavoriamo guardando al nostro Punto vendita come ad un asset strategico multiservizi. L’intento è di intercettare o anticipare trend e rendere più fluida l’esperienza dei clienti che scelgono di venire da noi”. “Proseguono i piani di rapido sviluppo ed espansione della nostra catena”, ha invece commentato Marcello Bottoli, Presidente di Domino’s Pizza in Italia “che prevedono l’apertura di altri sei nuovi ristoranti Domino’s entro la fine del 2020, di cui 4 in collaborazione proprio con IP. La formula di apertura all’interno delle stazioni di rifornimento valorizzerà ulteriormente il nostro servizio, garantendo ai clienti il parcheggio in prossimità del ristorante e offrendo una sosta di qualità ed in estrema sicurezza, o anche la possibilità di ritirare le nostre pizze per il consumo a casa. Inoltre, le Pizzerie Domino’s presso le stazioni IP forniranno il tradizionale servizio a domicilio”. IP e Domino’s Pizza stanno anche lavorando insieme per elaborare iniziative di marketing congiunte, che permetteranno ai clienti di ottenere sconti e agevolazioni in seguito all’acquisto combinato dei due servizi.
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dagli archivi del Museo Fisogni]
Quando le società petrolifere scoprirono il “fascino dell’Autodromo” A partire dagli anni 60 la consapevolezza del loro appeal sul pubblico convinse numerose compagnie a investire per organizzare o sponsorizzare delle gare automobilistiche con l’obiettivo di promuovere i loro prodotti presso un target di potenziali clienti particolarmente selezionato In passato, molte società petrolifere organizzavano o sponsorizzavano eventi e competizioni automobilistiche, con fini promozionali per il proprio marchio e i propri prodotti. Per esse, si trattava di “questioni di prestigio, di sperimentazione, di pubblicità”, senza contare “il lato poetico e romantico” del motorsport dell’epoca. In questo settore, tra le più attive c’era la Fina italiana, che negli anni ’60 promuoveva, tra gli altri, il Trofeo Purfina e il Gran Premio Purfina.
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Meno conosciuti della più nota Mobil Economy Cup (famosa gara di regolarità della Mobil, che premiava le auto che consumavano meno benzina), quelle della Fina erano però vere e proprie competizioni automobilistiche, cui parteciparono anche vetture di Formula 3. Le notizie su questi eventi, per la verità, sono abbastanza frammentarie, ma gli archivi del Museo Fisogni, in particolare con i numeri d’epoca della rivista “Purfina” e con alcuni opu-
scoli ufficiali, permettono di ricostruire se non la storia completa almeno l’atmosfera che si respirava sul circuito della competizione. La prima edizione del Trofeo Purfina fu organizzata il 23 e 24 maggio 1959 dall’Automobile Club di Milano in Versilia, gara valevole per il Campionato italiano di Turismo svoltasi lungo un percorso di 326 km da Monza a Focette. Erano ammesse “le vetture delle Categorie Turismo e Gran Turismo”, mentre l’iscrizione costava 8.000 lire. I concorrenti, ovviamente, “sono tenuti a impiegare unicamente carburante o supercarburante Purfina”; alla partenza, i partecipanti ricevevano “gratuitamente buoni valevoli per il prelievo di 40 litri” di benzina. La corsa fu vinta da Luigi Baldini, pilota già attivo in altre competizioni come la Targa Florio, nonostante alcune penalità comminate dai giudici. Al secondo posto, dietro alla Giulietta del vincitore, una Fiat 600. I premi andavano dalle 20.000 alle 150.000 lire, per un totale di 30 concorrenti premiati e di 1.300.000 lire. L’evento si era svolto in più fasi: cominciato con una “impegnativa prova di velocità” a Monza, si era poi trasformato in una gara di regolarità nel tragitto fino in Versilia, con “controlli orari” lungo il percorso. Infine “la competizione era completata da una prova di regolarità in salita e da due prove di precisione”. Complice la validità della corsa per il Campionato Turismo e altri tornei minori, e i ricchi premi in palio, la gara aveva attirato ben 95 partecipanti da tutta Italia; “tutto questo - scriveva la rivista della Fina - dice chiaramente come il Trofeo Purfina in Versilia sia destinato a diventare una classica prova nel suo genere”. Da segnalare anche la presenza, in questa prima
edizione, del Ministro dei Trasporti Armando Angelini come ospite d’onore. Nel 1960 fu organizzata una seconda edizione, prevista per il mese di giugno. Nello stesso anno, maggiormente degna di nota è la collaborazione con la “Scuderia Madunina” di Milano che, oltre a firmare un accordo per la fornitura esclusiva di carburanti e lubrificanti con la compagnia belga, organizzò a Monza il primo Gran Premio Purfina, “dedicato alle Junior” delle formule giovanili. Da segnalare inoltre che esisteva perfino un apposito Trofeo Purfina di motonautica. Da allora in avanti proprio il Gran Premio Purfina (talora anch’esso chiamato “Trofeo Fina”) assunse sempre più rilevanza, anche perché le vetture di Formula Junior (e poi di Formula 3) partecipanti all’evento “hanno raggiunto i limiti delle monoposto Grand Prix”, con velocità “sul filo dei 200 ÷ 210 km/h”. “Le elevatissime potenze raggiunte dai motori” diceva poeticamente l’articolo della Fina, “riportano sui circuiti la bellezza e la purezza del corridore”, con “i moderni mostri formati da
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dagli archivi del Museo Fisogni]
uomo e macchina in un corpo solo di carne e di acciaio”, in cui “il carburante [specialmente se a marchio Fina!] e il sangue sono una cosa sola”. La prima edizione del Gran Premio vide il successo di Giancarlo Baghetti, futuro pilota Ferrari in F1, al volante di una Dagrada-Lancia, una delle vetture che utilizzava carburanti Fina. Il campionato, però, se lo aggiudicò Colin Davis, altro nome emergente all’epoca. Nonostante non guidasse un’auto con carburanti Purfina, a fine anno la compagnia offrì ugualmente al neo-campione “una grande coppa d’argento” e un orologio d’oro. Se il titolo piloti fu vinto dagli avversari, la squadra migliore fu proprio la “Madunina”, il che valse alla Fina il premio per la “società petrolifera che ha assistito la Scuderia meglio classificata”.
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Se il Gran Premio di Formula Junior vedeva la partecipazione di nomi noti, il Trofeo Purfina sviluppò invece diverse classi di partecipazione, al punto che nella 3^ edizione, svoltasi a Bologna, troviamo anche dei kart, iscritti alla “classe 100 cc libera”. Questa manifestazione, tuttavia, non sembra avere avuto vita lunga, a differenza del Gran Premio a Monza che, quello sì, divenne “un classico dell’automobilismo sportivo italiano ed europeo”. Dopo due anni di stop, infatti, la manifestazione venne rilanciata con la 2^ edizione del 1963, e sarebbe rimasta in calendario per alcuni anni. Tra i vincitori, da segnalare anche Giacomo “Geki” Russo (edizioni 1963 e 1964, 4 volte campione di Formula Junior), sfortunato pilota italiano attivo anche in F1 e morto nel 1967. L’edizione del 1965 del “Gran Premio Vigorelli-Trofeo Fina” era valevole per 4 campionati, tra cui quello di Formula 3. Per l’iscrizione servivano 20.000 lire; i concorrenti erano tenuti ad utilizzare “carburante in normale distribuzione presso le stazioni di rifornimento”. Ogni squadra, ovviamente, aveva il suo fornitore e la Fina, come detto, era quello ufficiale della Scuderia Madunina, che si aggiudicò la gara. Nella 5^ edizione che si tenne il 1° maggio 1966, il pre-gara divenne uno spazio di promozione anche per l’Alfa Romeo, che colse l’occasione per organizzare “una sfilata di nuovissime luccicanti Alfa Romeo Spider”. Tra i partecipanti alla competizione, anche Tonino Ascari, figlio del campionissimo di F1, corridore per la Scuderia Tazio Nuvolari. La gara, “tutta viva, dall’inizio al termine, tutta tensione, per i corridori” fu vinta dall’inglese Mike Beckwith. Ai box era presente anche una moderna officina elettronica della Fina, di cui vi abbiamo parlato in qualche numero fa. Tra i partecipanti all’edizione del 1967 è da segnalare anche Andrea de Adamich, che correrà in F1 con Ferrari e McLaren. L’ultimo articolo dedicato alla competizione è quello per la 7^ edizione del 1968: a partecipare alla gara, ormai esclusivamente con vetture di Formula 3, ben 60 piloti e 18 costruttori da oltre 10 paesi diversi, oltre ad un pubblico numeroso assiepato “sulle tribune e lungo il percorso”. Una gara emozionante, e “l’arrivo è già passato alla storia: cinque piloti a contatto di ruota, una macchina costretta a passare a duecento all’ora nel
corridoio dei box, brivido nella folla, disastro evitato, squalifica del primo arrivato”. La vittoria andò all’italiano Franco Bernabei, “alla media di km/h 148,368: una vittoria meritatissima, anche se ottenuta a tavolino”. Come sempre, la premiazione era affidata all’AD (o come si chiamava all’epoca, Amministratore Direttore Generale) della Fina italiana, Emanuele Ortoleva. Abbiamo qualche informazione anche per l’edizione 1969, in cui il Gran Premio Fina era abbinato alla 2^ Coppa Geki, in memoria dello sfortunato pilota italiano vincitore di due edizioni. Per i premi erano stanziati 2 milioni di lire, di cui 500.000 destinate al vincitore, e poi via via fino al 12° classificato che si aggiudicava 60.000 lire. Per i piloti stranieri, era inoltre riconosciuto un premio “di partenza”, in base alla posizione ottenuta in qualifica. Si conclude questa breve storia dei trofei Fina,
simbolo di un’epoca in cui il “fascino e romanticismo dell’Autodromo” erano ancora talmente sentiti che le compagnie petrolifere di tutto il mondo erano disposte a sopportare “gravi oneri e severi impegni” pur di far parte del mondo delle corse, per impressionare “la folla” che si assiepava sui circuiti e promuovere, così facendo, la propria linea di prodotti.
Il Museo Fisogni Il Museo Fisogni è stato fondato da Guido Fisogni nel 1966. Si trova a Tradate (Va) ed è unico nel suo genere. Durante gli anni il Museo ha acquisito sempre più importanza diventando il più completo al mondo relativamente al settore della distribuzione del carburante. Oggi il Museo si compone di più di 5000 pezzi di archeologia industriale tra pompe di benzina, targhe, grafiche, latte d’olio, oliatori, aerometri, compressori, estintori.. e un incredibile numero di cartoline d’epoca e gadgets, ognuno raffigurante un logo di una società petrolifera dall’inizio del secolo scorso. Il Museo ha anche un folto archivio di materiale pubblicitario e di disegni tecnici, continuamente consultati dagli studenti e dai designer. Il Museo è anche una location per eventi aziendali e privati. Per informazioni: www.museo-fisogni.org mail: fisogni@museo-fisogni.org
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Attualità]
Oil&nonOil, bilancio positivo per il debutto del format ibrido La 15sima edizione del Salone passerà alla storia per essere uno dei pochissimi eventi fieristici svoltisi in Italia nel 2020, ma soprattutto per essere la prima ad integrare fisico e digitale abbinando all’esposizione in presenza un fitto programma di convegni in streaming. E i riscontri non sono mancati «Questa edizione di Oil&nonOil è la prima manifestazione fisica organizzata dopo il lockdown. Sono convinto che essere riusciti a far svolgere in presenza un evento b2b di rilevanza nazionale e in un momento di grande incertezza, costituisca un segnale importante, per il settore rappresentato e per il sistema fieristico. La rassegna ha dimostrato che, grazie al protocollo di prevenzione anti-Covid, è possibile fare fiere business in presenza e in sicurezza. E che il comparto aspettava come noi questo momento di incontro e ripartenza, come ha attestato il pubblico di buyer ancora più motivato e di qualità». A stilare questo bilancio positivo della 15sima edizione di Oil&nonOil è Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere. Il coraggio dimostrato dagli organizzatori è stato infatti premiato dai riscontri ottenuti dalla manifestazione che si è svolta come di consueto a Verona dal 21 al 23 ottobre scorso. Alla conclusione delle tre giornate di incontri b2b in presenza e convegni in streaming il bilancio delle presenze, tra presenze fisiche agli stand e collegamenti online ai webinar, è di 1.800 operatori che non hanno voluto perdere l’opportunità di aggiornarsi e confrontarsi sulle tendenze e sull’evoluzione dei mercati dell’energia, partecipando al salone dedicato a energie, carburanti e servizi alla mobilità, organizzato a Veronafiere in collaborazione con Mirumir. 60 le aziende espositrici presenti nel padiglione 4 di Veronafiere che sono state rappresentative dei vari settori legati al mondo delle oltre 22.600 stazioni di servizio e dei 25mila autolavaggi presenti in Italia: car-
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HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON DOVRESTE NEMMENO IMMAGINARE.
Grazie per la concessione di questa pagina.
AIUTAMI A DIMENTICARLE.
ADOTTA A DISTANZA UN EX-COMBATTENTE. Forse non lo sai che in Italia i combattimenti tra cani sono un orrore che dilaga. E che le sue vittime aumentano, così come il denaro insanguinato delle scommesse nelle tasche della malavita che li organizza. Allevati nella violenza per la violenza, torturati nella mente e nel fisico, drogati e infine scatenati l’uno contro l’altro a sbranarsi, migliaia di cani muoiono così. Per uscire da quest’inferno hanno bisogno di quell’aiuto che ogni uomo gli deve e che l’Enpa ha per missione. Un aiuto fatto d’amore, ma anche di studio, ricerca e professionalità. Tutte cose indispensabili per ridare la vita a queste povere vittime e per consentirgli di trovare una vera famiglia con cui vivere serenamente, in totale sicurezza.
Ente Nazionale Protezione Animali www.enpa.it
Per farlo, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto: sostieni a distanza uno di loro, il cane di cui sarai ufficialmente uno dei tutori e di cui conoscerai la storia. Puoi farlo con un contributo mensile di 20 Euro, se preferisci anche in un unico versamento per più mesi. Puoi scegliere, indicando la causale, il conto corrente postale (nr. 7482084 intestato a Banca Monte dei Paschi di Siena - Cassiere Pro Tempore Enpa), il bonifico bancario continuativo (IBAN IT39S0853046040000430101775) oppure di andare su www.enpa.it e cliccare “Adozioni a distanza”. Sarà fiscalmente deducibile e potrai interromperlo con la sola 23 sospensione. Grazie, se ci aiuterai a dimostrare che per ogni criminale che trasforma i cani in belve ci sono persone che le fanno ritornare cani.
Attualità] buranti convenzionali e alternativi, impianti di rifornimento, stoccaggio e trasporto, sistemi di gestione e tutti i servizi collegati Come di consueto, l’esposizione era affiancata da un fitto programma – ben 11 gli appuntamenti proposti – di conferenze e workshop, che per la prima volta si sono svolte in diretta streaming. L’offerta espositiva per l’edizione 2020 ha previsto la presenza nel padiglione 4 di oltre 60 aziende, rappresentative dei vari settori merceologici legati al mondo delle stazioni di servizio. Come già accaduto nelle precedenti edizioni la fiera, principale appuntamento annuale per l’intero settore, ha inserito il tema dei carburanti all’interno della mobilità in generale e anche della questione della transizione energetica. La parte convegnistica di aggiornamento professionale che nella tradizione di Oil&nonOil riveste da sempre un ruolo fondamentale è stata strutturata come sempre in modo da offrire agli operatori l’opportunità di fare il punto sui temi e le sfide più importanti come transizione energetica, ammodernamen-
to della rete, riduzione delle emissioni inquinanti, effetti del Green New Deal europeo su logistica e distribuzione, senza dimenticare le questioni normative. La razionalizzazione e la modernizzazione della rete di distribuzione Sono stati diversi gli appuntamenti dedicati alla razionalizzazione e all’ammodernamento della rete che sono state le questioni al centro di questa edizione di Oil&nonOil. Nella prima giornata del Salone o temi affrontati sono stati la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, la sostenibilità ambientale e l’impiego delle nuove tecnologie per mantenere legalità e qualità dei prodotti. La mattinata si è aperta con il convegno organizzato online dal titolo “Le nuove prospettive di razionalizzazione e ammodernamento della rete: la risoluzione de Toma”. Il webinar ha messo a confronto rappresentanti di diverse associazioni di settore e delle istituzioni, partendo dalla Risoluzione de Toma,
Razionalizzazione della rete, la proposta di Faib, Fegica E Figisc Lo scorso 22 ottobre Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno presentato “il modello per una rete razionale per abbattere i fuorilegge e dare un futuro” al settore della rete distributiva dei carburanti. In una nota congiunta le tre federazioni osservano come siano in corso da 40 anni interventi legislativi
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per tentare di razionalizzare la rete distributiva dei carburanti: il primo con il Dpcm 8/7/1978, l’ultimo con la legge 124/2017. In questo contesto, l’unico tentativo riuscito è avvenuto in epoca di concessione pubblica: da più di 38 mila impianti nel 1978, a meno di 25 mila nel 1998. Per Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio liberalizzazioni e “aperture” del mercato “hanno fallito miseramente”. Secondo i dati del ministero dello Sviluppo economico (Mise) al primo ottobre 2020 sono 23.805, contro i 22.460 del 21 ottobre 2021 pari a 1.345 i punti vendita in più, solo negli ultimi 12 mesi, nonostante la pandemia di
Covid-19. In questo contesto l’erogato medio annuo per impianto in Italia è di 1.367 litri, contro i 3.460 in Germania, i 3.912 in Francia e i 4.155mila in Regno Unito. Secondo il ministero delle Finanze, già nel 2016, oltre 5.000 impianti dichiaravano di aver venduto meno di 300 mila litri. Nella nota congiunta Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno annunciato di assumere l’iniziativa rendendo pubblico il loro modello di riforma per una rete più efficiente e razionale. Tra gli obiettivi dichiarati del modello quello di imporre a compagnie e retisti la chiusura di 10mila impianti inefficienti (sotto i 600mila
approvata l’anno scorso e la cui attuazione ha incontrato molti ostacoli, ai quali si è aggiunta l’emergenza coronavirus. L’evento ha visto gli interventi di Guido Di Napoli, dirigente della divisione Carburanti e mobilità sostenibile del ministero dello Sviluppo economico (Mise), Roberto Lambicchi, dirigente dell’unità organizzativa Commercio, servizi e fiere della Regione Lombardia; Massimiliano Giannocco, responsabile dei rapporti con le istituzioni e gli enti locali dell’Unione energie per la mobilità (Unem); Claudio Laurora, presidente di Assocostieri Servizi; Giovanni Turriziani, vicepresidente Rete di Assopetroli-Assoenergia; Bruno Bearzi, presidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti (Figisc); Roberto Di Vincenzo, segretario generale della Federazione italiana gestori carburanti e affini (Fegica Cisl); Martino Landi, presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib); Silvia Migliorini, direttrice di Assogasliquidi-Federchimica; Licia Balboni, presidente di Federmetano; Flavio Merigo, litri dichiarati, senza attività integrative, abbandonati dal gestore) più 150 in autostrada, tra il 2021 e il 2023, per ottenere una rete più snella, favorire i controlli degli organi ispettivi e aumentare l’indice di produttività per impianto. Di conseguenza, restituire alla collettività almeno otto miliardi di euro di gettito erariale evaso e almeno 1,4 miliardi al mercato agli operatori onesti; ricostruire un sistema regolatorio certo, favorire il rientro delle multinazionali; attirare nuovi investimenti da dedicare alla modernizzazione della rete in coerenza con una mobilità sostenibile sul piano ambientale e con l’attuale fase di transizione energetica. Strumenti
presidente di Assogasmetano; Mariarosa Baroni, presidente di Ngv Italy. Dal dibattito sono emerse le criticità della rete di distribuzione di carburanti italiana che vede alcuni dei numeri più alti in Europa per impianti, ben 22.655, per complessivi 22.260 punti vendita attivi e 395 in sospensiva, ma con un erogato medio di 1.320 metri cubi di benzina e gasolio, nettamente al di sotto di Paesi come la Germania che vanta un erogato medio di 3.486 metri cubi. A fronte di questa situazione, i partecipanti al convegno hanno osservato i deboli risultati dell’Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti, lanciata nel 2017 dal ministero dello Sviluppo economico, e che ad oggi, pur offrendo la possibilità di una fotografia della situazione sul territorio, non sembra aver assolto alla sua funzione di consentire una razionalizzazione della rete. In questo contesto, dal convegno è emersa la necessità di una maggiore collaborazione e uniformità sia dal punto di vista dell’applicazione delle leggi vigenti che di azioni da parte
essenziali del modello, sottolinea la nota sono: il Fondo pubblico a cui i proprietari debbono conferire gli impianti da portare in chiusura, per garantire trasparenza, effettivo smantellamento e il relativo rispetto dei tempi e degli
standard legislativi per la bonifica ambientale; il Durn carburanti con il quale i proprietari degli impianti debbono certificare di non aver pendenze con la giustizia e di aver pienamente rispettato le leggi speciali di settore.
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Attualità]
delle istituzioni, con l’erogazione di fondi per la realizzazione delle bonifiche che consentano una ristrutturazione della rete efficace, concreta e a supporto delle aziende coinvolte. Altro tema affrontato è stato quello della concorrenza con una rete che presenta anomalie che spesso non consentono alle aziende eque condizioni per competere e raggiungere la sostenibilità economica, con conseguenze per gestori e lavoratori del settore. Per quanto riguarda i carburanti gassosi, dal convegno è emersa la
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necessità di strutturare la rete, evitando aperture di impianti in aree già ben servite, avviando politiche non solo sul lato dell’offerta ma anche della domanda. Tra gli strumenti individuati un’Anagrafe più flessibile e in contatto con l’Osservaprezzi, l’estensione ai carburanti liquidi della metodologia sull’Iva applicata a quelli gassosi, l’erogazione di metano in modalità self-service non presidiata. La giornata è proseguita con il convegno dal titolo “Le chiusure delle stazioni di servizio e il ripristino ambientale” organizzato da Unem, Unione Energie per la Mobilità. Nel suo intervento, il responsabile Unem dei rapporti con le istituzioni e gli enti locali, Massimiliano Giannocco, ha delineato un quadro dell’evoluzione della rete a partire dall’Anagrafe degli impianti e dalla Dafi, la Direttiva europea per le infrastrutture necessarie allo sviluppo dei combustibili alternativi. Giovanni Favale, Program Manager di Eni Rewind, la società del gruppo Eni che dal 2016 opera nel campo del risanamento ambientale di siti petrolchimici dismessi, ha descritto alcune delle nuove tecnologie attualmente impiegate, come la Surfactant Enhanced Remediation (Ser): su 45 interventi progettuali in corso, ha sottolineato, ben 29 si avvalgono di tecnologie innovative.
A fronte dell’innovazione tecnologia persistono, tuttavia, problemi radicati visto che, come ha affermato l’ad di Ecotherm Luca Caratto, vi sono interlocutori a livello di enti locali con approcci diversi, non solo tra regione e regione, ma anche tra un comune e l’altro. “Questo è un elemento che non si può trascurare e sul quale dobbiamo lavorare affinché l’approccio sia uniforme”, ha sostenuto Caratto, la cui azienda ha maturato una notevole esperienza in 1.500 procedimenti ambientali, il 75% dei quali riguardanti i punti vendita di carburanti. Il dirigente ha invocato, invece, una maggiore sinergia tra tutti gli attori coinvolti. Nel suo intervento Federico Galbusera, specialista salute, sicurezza e ambiente di Tamoil ha ribadito che servono strumenti come l’analisi del rischio per passare da una visione dell’economia lineare a una circolare che consenta di usare le risorse in maniera ottimale e di ridurre la produzione di rifiuti. In particolare,
una delle possibilità più importanti è quella del monitoraggio diretto del “soil gas”. Nonostante le incertezze, Ciro Cervizzi, specialista salute, sicurezza e ambiente di Stantec, colosso internazionale della consulenza e progettazione ingegneristica, ritiene che sia comunque possibile avere un’idea dell’evoluzione della stazione di rifornimento, che andrà di pari passo con la tendenza alla diversificazione delle fonti energetiche e allo sviluppo dei carburanti alternativi. Per il manager di Stantec le stazioni del futuro dovranno soddisfare consumatori più esigenti e si passerà da un modello di business basato sul veicolo a uno basato sul cliente. Complessivamente dal confronto è emersa l’importanza di trovare soluzioni per azioni mirate rispettose della salute umana e dell’ambiente e improntate ai principi dell’economia circolare. Il ripristino ambientale degli impianti di carburante si è imposto anche come un aspetto essenziale ai fini della razionalizzazio-
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ne della rete, insieme alla necessità di chiarimenti normativi, di un maggiore controllo delle situazioni di illegalità e di una ridefinizione dei rapporti contrattuali nella distribuzione. Solo con la realizzazione delle bonifiche, per le quali servono fondi, si potrà avere un vero ammodernamento della rete. L’illegalità pone un’ipoteca sulle prospettive del settore Nell’ambito di Oil&nonOil si è svolto anche un convegno su un tema destinato a condizionare in misura importante il futuro del settore: quello della legalità. Il numero rilevante delle inchieste in corso e delle azioni penali promosse denunciano infatti che si tratta di un fenomeno criminoso ancora ampiamente presente, consolidatosi negli anni e che coinvolge tutto
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il territorio nazionale. Il danno a livello erariale è stimato in 6 miliardi di euro per quanto riguarda l’Iva e in quasi 1,5 miliardi di euro per le accise. I partecipanti al convegno “Illegalità: il punto sulle frodi e i rischi per chi compra”. si sono trovati concordi nel riscontrare la necessità di norme più chiare, elastiche ed esaustive, ma anche l’urgenza di una modernizzazione del settore tramite strumenti tecnologici e digitali che consentano anzitutto di prevenire le frodi. In questo contesto rappresenta un passo in avanti, il nuovo strumento del Das (Documento di accompagnamento semplificato) elettronico o e-Das per la circolazione di benzina e gasolio usato come carburante assoggettati ad accisa il cui utilizzo è divenuto obbligatorio per gli operatori interessati.
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Macchine a gettoni per autolavaggio e corrispettivi automatici: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Si riporta la risposta dell’Interpello numero 417 del 29 settembre 2020 nel quale l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la gettoniera a moneta è tenuta ad adempiere all’obbligo di accreditamento del gestore e di censimento degli apparecchi Per tutti i settori che prevedono l’uso di vending machine è in vigore dal gennaio 2018 l’obbligo di trasmettere telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Al riguardo si ricorda che Il periodo transitorio per l’adozione degli strumenti per la trasmissione dei corrispettivi telematici, per gli operatori con volume d’affari sotto i 400.000 euro, è stato rinviato dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021, per effetto della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Rilancio. Tra i settori coinvolti figu-
ra anche quello dell’autolavaggio che utilizza gli impianti a gettoni per assicurare la costante disponibilità del servizio. Entro tale data, i soggetti interessati devono provvedere a dotarsi degli strumenti necessari per evitare di incorrere in sanzioni. In merito agli adempimenti ai quali sono tenuti le vending machine utilizzate negli impianti di autolavaggio offre importanti chiarimenti la risposta n. 417 del 29 settembre 2020 dell’Agenzia delle Entrate che di seguito riportiamo integralmente.
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Attualità] AGENZIA DELLE ENTRATE
il servizio e non già per finalità di lucro.”
Risposta n. 417
SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE L’istante non prospetta alcuna soluzione.
OGGETTO: Interpello articolo 11, comma 1, lettera a), legge 27 luglio 2000, n. 212 - pesa pubblica funzionante a gettoni - certificazione dei corrispettivi Con l’istanza di interpello specificata in oggetto, è stato esposto il seguente QUESITO [ALFA] (di seguito istante) fa presente, in sintesi, di essere proprietario di una Pesa pubblica funzionante a gettoni, il cui valore nominale è “stabilito dall’Amministrazione Comunale nell’ambito delle tariffe riferite ai ‘servizi a domanda individuale’. Il costo del gettone è fissato principalmente con l’obiettivo di erogare un servizio pubblico” ed è, quindi, finalizzato al ristoro delle spese vive sostenute. L’attuale gettoniera, per motivi organizzativi e di sgravio delle incombenze degli uffici comunali, dovrebbe essere sostituita da una gettoniera a moneta. Al riguardo, è dubbio se l’impianto si configuri come “vending machine” di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, e, in caso affermativo, se sia soggetto agli “obblighi di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate degli incassi”, che l’istante ribadisce “sono di natura ‘risarcitoria’ delle spese sostenute per mantenere attivo
PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE Al fine del corretto inquadramento della fattispecie, si richiama preliminarmente la circolare n. 18 del 22 maggio 1976, in cui, “al fine di dirimere perplessità e pervenire ad una precisa individuazione delle operazioni rientranti nell’ambito di applicazione dell’imposta” sul valore aggiunto, è fornita “una elencazione positiva delle attività che, esercitate dagli Enti pubblici territoriali, sia con gestione in economia diretta sia attraverso Aziende Municipalizzate, presentano il requisito oggettivo per l’imponibilità”. Nell’allegato n. 1, tra le attività rientranti nel campo di applicazione dell’IVA, al numero 23, figura il servizio di “Pesa pubblica”. Trattasi, in particolare, di una attività riconducibile tra quelle di cui all’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, la cui certificazione è effettuata secondo quanto stabilito dall’articolo 2, commi 1 e 2, del d.lgs. n. 127 del 2015, ai sensi del quale “1. A decorrere dal 1° gennaio 2020 i soggetti che effettuano le operazioni di cui all’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, memorizzano elettroni-
La macchine che erogano gettoni per autolavaggio rientrano nella categoria vending machine A stabilirlo è la stessa Agenzia delle Entrate che nella risposta n. 20 pubblicata il 5 febbraio 2020 afferma: [...] In riferimento a quest’ultimo aspetto, va ricordato che le “macchinette cambia monete”, come definite dall’istante - ossia, per quanto è dato intendere, le macchine che erogano gettoni (o strumenti equivalenti) utilizzati per il servizio di autolavaggio - quando rispettino i requisiti previsti dai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia (cfr., in particolare, i provvedimenti prot. n. 102807 del 30 giugno 2016 e prot. n. 61936 del 30 marzo 2017) sono da considerarsi distributori automatici o vending machine (si veda la risoluzione n. 116/E del 21 dicembre 2016) e sono sottoposti alla relativa disciplina. [...]
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camente e trasmettono telematicamente all’Agenzia delle entrate i dati relativi ai corrispettivi giornalieri.[...] [...omissis...] 2. A decorrere dal 1° aprile 2017, la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi di cui al comma 1 sono obbligatorie per i soggetti passivi che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi tramite distributori automatici. Al fine dell’assolvimento dell’obbligo di cui al precedente periodo, nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate di cui al comma 4, sono indicate soluzioni che consentano di non incidere sull’attuale funzionamento degli apparecchi distributori e garantiscano, nel rispetto dei normali tempi di obsolescenza e rinnovo degli stessi, la sicurezza e l’inalterabilità dei dati dei corrispettivi acquisiti dagli operatori. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate possono essere stabiliti termini differiti, rispetto al 1° aprile 2017, di entrata in vigore dell’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi, in relazione alle specifiche variabili tecniche di peculiari distributori automatici.”.
Ciò chiarito, passando all’esame della qualificazione della gettoniera a moneta per il servizio di pesa pubblica come vending machine, si richiamano le precisazioni rese con la risoluzione n. 116/E del 21 dicembre 2016, nonché da ultimo con la risposta n. 20 pubblicata il 5 febbraio 2020 nell’apposita sezione del sito della scrivente (www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/normativa-e-prassi/risposteagliinterpelli), a proposito delle macchine cambia monete che erogano gettoni per il servizio di auto-lavaggio, secondo cui, “le macchine che erogano gettoni (o strumenti equivalenti) utilizzati per il servizio di autolavaggio - quando rispettino i requisiti previsti dai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia (cfr., in particolare, i provvedimenti prot. n. 102807 del 30 giugno 2016 e prot. n. 61936 del 30 marzo 2017) sono da considerarsi distributori automatici o vending machine (si veda la risoluzione n. 116/E del 21 dicembre 2016) e sono sottoposti alla relativa disciplina.” In detti provvedimenti (prot. n. 102807 del 30 giugno 2016 e prot. n. 61936 del 30 marzo 2017) è definito distributore automatico qual-
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siasi apparecchio che, su richiesta dell’utente, eroga - direttamente (nel caso, ad esempio, di cibi e bevande) o indirettamente (nel caso dell’acquisto di gettoni poi inseriti in altre macchine per farle funzionare o della ricarica di chiavette) - prodotti e servizi ed è costituito almeno dalle seguenti componenti hardware, tra loro collegate: • uno o più sistemi di pagamento; • un sistema elettronico (c.d. sistema master) costituito, generalmente ma non esclusivamente, da una o più schede elettroniche dotate di processore con memoria, capace di memorizzare e processare dati al fine di erogare il bene o il servizio selezionato dall’utente finale; • un erogatore di beni e/o servizi. In generale, dunque, anche la “gettoniera a monete” di cui intende dotarsi l’istante deve avere le caratteristiche disposte dai provvedimenti sopra richiamati ed essere assoggettata ai relativi obblighi, in particolare di accreditamento del gestore e di censimento degli apparecchi. Circa l’assoggettamento ai predetti obblighi di un soggetto pubblico come l’istante, si rinvia a quanto chiarito con la risposta alla consulenza giuridica n. 3 pubblicata il 24 gennaio 2019 nell’apposita sezione del sito della scrivente ( www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/ normativa-e-prassi/risposte-agliinterpelli/risposte-alle-istanze-di-consulenza-giuridica), se-
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condo cui “Non vi è, in merito, alcuna esclusione per le Pubbliche Amministrazioni, le quali, tuttavia, potranno adempiere gli oneri (accreditamento, censimento dei sistemi master, memorizzazione e trasmissione delle informazioni ex articolo 2, comma 2, del D.lgs. n. 127 del 2015) secondo le modalità e i termini definiti nelle Convenzioni di cooperazione informatica eventualmente sottoscritte con l’Agenzia delle entrate e a partire dal momento in cui la stessa metterà a catalogo (pubblicato sul sito dell’Agenzia) i servizi necessari per l’invio dei dati dei corrispettivi (si veda il punto 7 del medesimo provvedimento). Da tale data, qualora gli enti interessati non sottoscrivano le predette Convenzioni o non integrino quelle già esistenti, saranno tenuti ad assolvere all’obbligo di cui all’articolo 2, comma 2, del D.lgs. n. 127 del 2015 mediante le modalità ordinarie di trasmissione previste per gli altri soggetti passivi IVA.” . Allo stato attuale, tuttavia, il servizio sopra richiamato non risulta ancora essere stato messo a catalogo tra i servizi per gli enti locali che, pertanto, non sono tenuti ad adempiere alla memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi percepiti mediante i distributori automatici. [...] IL CAPO DIVISIONE (firmato digitalmente)
Attualità]
Il circuito di Vallelunga
il primo Hub dell’e-mobility e Smart Racing Circuit d’Italia A seguito della nuova collaborazione tra Enel X e il circuito gestito da Aci l’autodromo diventerà un polo per lo sviluppo e per il test delle tecnologie di ricarica delle auto elettriche e per il motorsport
La collaborazione tra Enel X e il Circuito gestito da ACI Vallelunga viene confermata e apre la strada alla creazione del primo Hub dell’e-mobility e Smart Racing Circuit d’Italia. Con un comunicato emesso lo scorso mese di novembre, infatti, la business line globale del Gruppo Enel dedicata ai prodotti innovativi e soluzioni digitali, ha, infatti, comunicato di aver rinnovato la partnership con l’autodromo con l’obiettivo di sviluppare e testare le tecnologie di ricarica delle auto elettriche e per il motorsport. Il circuito di Vallelunga, grazie alla lunghezza della pista, consente di poter ricaricare e scaricare in sicurezza e in modo efficace i veicoli elettrici rivelandosi per Enel
X il luogo ideale per effettuare i test di compatibilità delle auto con tutte le infrastrutture di ricarica esistenti e in via di sviluppo. Il progetto prevede che a Vallelunga vengano testati più di 20 modelli di auto elettriche ogni anno e che l’Enel X Lab gestisca anche i test di impatto elettrico sulla rete (power quality), preservandone la stabilità. “La conferma della partnership con Vallelunga rafforza un binomio che in questi anni ha consentito a Enel X di diventare un punto di riferimento nel settore del motorsport e di promuovere la diffusione della mobilità elettrica nel Paese”, ha dichiarato Alberto Piglia, responsabile e-mobility di Enel X. “Il circuito
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Attualità]
di Vallelunga rappresenta, per la lunga storia e il know-how del team di professionisti che ci lavorano, un polo strategico per lo sviluppo delle tecnologie di ricarica; per questo motivo siamo convinti che nei prossimi anni potrà dare ulteriore impulso alla crescita e alla diffusione della mobilità elettrica nelle competizioni sportive e nell’utilizzo quotidiano dei veicoli elettrici”. Una soddisfazione per la rinnovata partnership che è pienamente condivisa anche da Carlo Alessi, presidente ACI Vallelunga S.p.A. “Innanzitutto la nostra gratitudine per la fiducia riposta. Siamo lieti di poter continuare la collaborazione con Enel X e di mettere a disposizione i nostri impianti per
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l’importante attività di sviluppo dei progetti in ambito del motorsport e della mobilità elettrica”, ha dichiarato prima di sottolineare che “grazie alla tecnologia di cui Enel X ha dotato i nostri impianti, l’Autodromo è considerato ormai una struttura all’avanguardia in Europa per le attività di ricerca e sviluppo e di testing, presentazione e lancio di veicoli elettrici.” Enel X installerà all’interno dei Box dell’autodromo di Vallelunga caricatori ad alta potenza (fino a 120 kW) che permetteranno di ricaricare 7 veicoli contemporaneamente. Si tratta di high charger all’avanguardia che contribuiranno a rendere Vallelunga il primo Smart Racing Circuit d’Italia.
Nelle aree dell’Autodromo, Centro Guida Sicura e Centro Congressi di Vallelunga, e in quelle di pista e Centro Guida Sicura di Lainate, vicino Milano, sempre gestiti da ACI Vallelunga, sono già disponibili oltre 25 infrastrutture di ricarica di diverse tipologie per i dipendenti e visitatori del circuito che hanno un veicolo elettrico e tre di queste, poste all’ingresso degli autodromi, sono aperte al pubblico. Inoltre all’interno del Centro di guida sicura di Vallelunga verrà realizzato l’X-Room, uno spazio dedicato alla mobilità elettrica di Enel X che potrà essere utilizzato come sala meeting e dove sarà possibile ripercorrere, grazie al racconto e alla riproduzione di tutte le infrastrutture di ricarica sviluppate dall’azienda i miglioramenti tecnologici degli ultimi 20 anni. Enel X è partner dei Centri Guida Sicura e proprio in questi organizza attività di training per veicoli elettrici.
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Parliamo de…il 2020 del mercato CarWash]
La pandemia è stata per tutti un motore di cambiamento
Fedeli al principio secondo cui ogni momento di crisi porta con sé tante criticità ma anche diverse opportunità per chi è abbastanza pronto e flessibile per accoglierle, le aziende alle quali abbiamo chiesto di fare un punto su un anno a dir poco complesso come il 2020 hanno affrontato la crisi innescata dalla Pandemia dando prova di grande reattività nel modificare la propria offerta al mercato e nell’applicare il proprio know how tecnologico alla messa a punto di prodotti innovativi capaci di consentire ai titolari di impianti di autolavaggio loro clienti di distinguersi per la capacità di assicurare alla propria clientela un’esperienza di utilizzo soddisfacente
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Abbiamo subito risposto alle nuove esigenze create dalla Pandemia
Intervista a Patricia Masia, Ceo di ISTOBAL Italia Una sintetica descrizione della gamma di prodotto da voi offerta al mondo dell’autolavaggio Istobal offre soluzioni innovative complete, sostenibili e flessibili per il lavaggio, la sanificazione e la cura di tutti i tipi di veicoli, che si caratterizzano anche per la loro grande affidabilità ed efficienza. Sviluppiamo un’ampia gamma di prodotti che facilitano la gestione dell’attività di lavaggio, aumentandone la redditività e migliorando la user experience. Il tutto in un quadro di servizi innovativi e personalizzati che ci permettono di offrire un’attenzione completa, attenta e agile. Copriamo tutte le esigenze del settore con un’offerta globale di impianti di lavaggio automatico (portali, tunnel di lavaggio e archi) e centri di lavaggio a pressione, tra le altre soluzioni, sia per auto che per veicoli industriali. ISTOBAL ha sviluppato una linea completa di servizi di sanificazione per tutti i tipi di veicoli. Per la sanificazione esterna dei veicoli, ha incorporato programmi con prodotto disinfettante nei portali di lavaggio di automobili della gamma M’NEX e M’START e nei centri di lavaggio ad alta pressione che funzionano come complemento finale di un programma di lavaggio. A questo si aggiungono gli ozonizzatori che effettuano una completa sanificazione dell’abitacolo in soli 8 minuti, nebulizzatori manuali con disinfettante
Inoltre, siamo pionieri nella trasformazione digitale degli impianti di lavaggio con IstoConnect e disponiamo di una nostra gamma di prodotti chimici biodegradabili, insieme a un Servizio di Assistenza Tecnica tra i più completi e tecnologicamente avanzati. Quali sono state le criticità che per quanto riguarda la vostra azienda si sono evidenziate durante la pandemia e quali le opportunità su cui avete lavorato? Negli ultimi anni Istobal si è affermata come fornitore di soluzioni per il lavaggio e la manutenzione dei veicoli nel mercato italiano. Infatti, l’Italia è attualmente il nostro secondo mercato di esportazione dopo la Francia e registra una crescita positiva di anno in anno. Con l’arrivo del COvid-19, abbiamo adattato la nostra attività alla
e gli archi automatici per la disinfezione esterna dei veicoli a 360 gradi. Infine con ISTOBAL HW’INTRAWASH l’azienda propone il primo impianto
automatico standardizzato in Europa per il lavaggio e la disinfezione professionale di rimorchi refrigerati, box camion, rimorchi e container marittimi.
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Parliamo de…il 2020 del mercato CarWash] nuova realtà derivata dalla pandemia. Sul piano produttivo, abbiamo rapidamente sviluppato archi per la sanificazione dei DPI e degli esterni dei veicoli che abbiamo messo a disposizione delle autorità sanitarie italiane come ad esempio il 118. Abbiamo inoltre sviluppato una linea completa per la pulizia interna ed esterna di tutti i tipi di veicoli per rispondere alle nuove esigenze del mercato e abbiamo messo a disposizione del settore specifico dei servizi di manutenzione, adattati alla nuova realtà. Sul piano organizzativo dell’azienda, abbiamo implementato una serie di misure interne, come la promozione dello Smartworking, la flessibilità degli orari e dei turni, per permetterci di continuare a sviluppare la nostra attività commerciale. Quali sono i trend che stanno guidando la domanda oggi e quali sono i cambiamenti più significativi rispetto al passato? La pandemia ha evidenziato la necessità di rafforzare la pulizia e l’igiene di tutti i tipi di veicoli per evitare il rischio di contagio. In questo senso, c’è una richiesta di soluzioni globali, efficaci, veloci e sicure sia per la sanificazione interna che esterna di tutti i tipi di veicoli. D’altra parte, va anche notato che i nuovi scenari di mobilità e di connettività stanno cambiando l’attuale modello di stazioni di servizio, compresa l’area dell’autolavaggio. A questo proposito, si registra una richiesta di impianti sempre più tecnologici e digitali, che offrono una maggiore produttività e redditività, lavaggi con la massima efficienza e una piacevole esperienza per l’utente finale. Richieste che soddisfiamo con IstoConnect, l’esclusiva tecnologia sul mercato che consente di avere impianti di lavaggio connessi al 100%. Basata su IoT e Big Data, IstoConnect permette la gestione digitale dell’impianto, facilita la conoscenza
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di tutti i dati contabili e dello stato dell’impianto con una supervisione e gestione remota delle macchine, oltre a fornire informazioni sul comportamento dell’utente. In questo modo si ottiene il massimo rendimento dell’impianto riducendo i tempi di attesa tra un lavaggio e l’altro, aumentando la frequenza dei lavaggi e il ticket medio e offrendo al consumatore promozioni personalizzate per fidelizzarlo. Quali iniziative ha intrapreso la vostra azienda per sostenere i propri clienti del mondo dell’autolavaggio in questo anno per loro oggettivamente difficile? Le nostre iniziative sono finalizzate a rispondere alle nuove esigenze di pulizia derivanti dalla pandemia con la rapida produzione di una gamma completa per la pulizia interna ed esterna dei veicoli. Abbiamo anche implementato altri servizi nel Servizio di Assistenza tecnica per garantire il corretto funzionamento degli impianti di lavaggio durante il periodo di stand-by causato dallo stato di allarme, insieme ad altre misure per implementare rapidamente le nuove soluzioni igienico-sanitarie originate dalla pandemia. Una breve descrizione sulla novità o sul prodotto di punta che avete appena proposto o state per proporre in questo mercato, a quale target di utilizzatore sono rivolte e in che cosa si distinguono e differenziano rispetto a quanto proposto dai vostri competitor? La gamma di impianti per la sanificazione interna ed esterna dei veicoli è una linea completa che consente agli impianti di lavaggio di incorporare il servizio di sanificazione in modo rapido, efficace e sicuro. Sono inoltre disponibili programmi per la sanificazione esterna nei portali di lavaggio e nei centri di lavaggio attraverso kit di aggiornamento per quelle stazioni che dispongono già dei nostri portali della gamma M’NEX, START e dei centri di lavaggio. Sviluppiamo anche complementi per la sanificazione degli interni, come il nebulizzatore manuale e l’ozonizzatore. Un’altra delle nostre soluzioni è l’arco automatico per la disinfezione esterna a 360 gradi. Dispone di un sistema di dosaggio elettrico per garantire la corretta diluizione del prodotto disinfettante, tra gli altri sistemi che guidano e facilitano la manovra del conducente nel processo di disinfezione in modo che non effettui disinfezioni errate.
Un anno soddisfacente per i volumi di vendita e anche per le prospettive Intervista a Marco Costamagna, A.D. di Mtm Hydro Una sintetica descrizione della gamma di prodotto da voi offerta al mondo dell’autolavaggio Produciamo una linea completa di macchine selfservice per aree car-wash (aspiratori, lavatappeti, colonnine erogatrici di prodotto, ecc...) e tutti gli accessori di supporto alle piste di lavaggio selfservice (pistole, lance, spazzole, bracci, ecc...). Quali sono state le criticità che per quanto riguarda la vostra azienda si sono evidenziate durante la pandemia e quali le opportunità su cui avete lavorato? Tenuto conto delle difficoltà di movimentazione causa i vari lockdown a cui abbiamo dovuto sottostare, per ciò che concerne il mercato del car-wash riteniamo che l’anno che sta per concludersi sia comunque soddisfacente sia per i volumi di vendita che per le prospettive. In effetti se c’è una cosa che è emersa chiaramente durante questa pandemia è il continuo bisogno e necessità di pulizia. Ovviamente questo riguarda anche i mezzi che utilizziamo quotidianamente per i nostri spostamenti e di conseguenza il nostro settore. Relativamente alla nostra azienda, questa primavera abbiamo subito percepito che il mercato avrebbe richiesto strumenti per la sanificazione ed igienizzazione e che tali attrezzature avrebbero creato i presupposti per l’utilizzo delle attrezzature che tradizionalmente abbiamo in gamma. Pertanto, durante il lockdown abbiamo messo a punto una gamma di macchine e soluzioni per la pulizia, la disinfezione, la sterilizzazione e la sanificazione professionale degli ambienti. Sfruttando la tecnologia di nebulizzazione micron di aria-prodotto sanitizzante antibatterico siamo stati in grado di fornire in tempi record ed in quantità sufficienti per soddisfare la crescita di domanda proveniente alla nostra clientela le seguenti macchine: • LD1 Sanispray: una nuova colonnina self service universale professionale che sanifica, igienizza, sterilizza e pulisce a fondo l’interno
e l’esterno di ogni veicolo in modo completo e professionale andando ad eliminare tutti i batteri presenti. • GV Sanispray: un nuovo erogatore di prodotto carrellato che oltre all’interno e l’esterno dei Veicoli trova applicazione in ambienti di lavoro, piccole e medie e grandi industrie, officine, ecc… • GVP Sanispray: un nuovo erogatore portatile di prodotto che sanifica, igienizza, sterilizza e pulisce a fondo con estrema maneggevolezza e facilità di utilizzo grazie alle sue dimensioni e peso ridotto. Quali sono i trend che stanno guidando la domanda oggi e quali sono i cambiamenti più significativi rispetto al passato? Relativamente alle nostre gamme è sempre più richiesta una maggiore flessibilità di adattamento ai diversi sistemi di pagamento, ovvero, la possibilità di poter pagare con più opzioni possibili
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Parliamo de…il 2020 del mercato CarWash] ed un’interfaccia “user friendly” per agevolare lo scambio di informazioni ed istruzioni di utilizzo con l’utilizzatore. Chiaramente abbiamo lavorato molto su questi punti andando a fornire la possibilità di poter installare e gestire tramite i nostri software i diversi sistemi di pagamento, display, monitor remoti, ecc.. Quali iniziative ha intrapreso la vostra azienda per sostenere i propri clienti del mondo dell’autolavaggio in questo anno per loro oggettivamente difficile? Tramite l’associazione Federlavaggi di cui attualmente ho l’onore ed onere di esserne il Presidente, abbiamo collaborato attivamente alla redazione, prima della fine del primo lockdown, di idonee linee guide utili per preservare la salute degli operatori e dei clienti che si recano presso l’impianto. In particolare, sono state redatte linee guida per portale, pista e area finitura self-service SPW è un modulo self service “stand alone” di facile e veloce installazione per tutti i mezzi di trasporto e le attrezzature di svago che offre varie funzioni a seconda della configurazione scelta: prelavaggio e risciacquo in alta pressione, generatore di schiuma in alta pressione o in alternativa in bassa pressione con spazzola. A richiesta è possibile completare la macchina con l’aggiunta di kit quali per esempio moscerini o lavacerchi.
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e linee guida per tunnel servito con attività di finitura con addetto. Abbiamo posto particolare attenzione verso quelle attrezzature che, per il loro principio di funzionamento, comportano la movimentazione di aria e particelle che rischiano di essere contaminate (aspiratori, pistole soffianti, battitappeti, ecc..). Inoltre, abbiamo analizzato le varie sequenze delle operazioni che gli addetti, siano essi dipendenti o utilizzatori finali, debbano mettere in pratica per evitare il contagio e la contaminazione anche tenendo in considerazione le diverse tipologie di veicoli (mezzi privati, mezzi di trasporto pubblici, ambulanze, mezzi di soccorso, ecc…) Una breve descrizione sulla novità o sul prodotto di punta che avete appena proposto o state per proporre in questo mercato, a quale target di utilizzatore sono rivolte e in che cosa si distinguono e differenziano rispetto a quanto proposto dai vostri competitor? In parallelo allo sviluppo di soluzioni pensate per contrastare la pandemia Covid-19, l’azienda ha sviluppato prodotti innovativi e non presenti sul mercato, pensati per la fase di ripartenza. Durante il lockdown è emerso chiaramente l’orientamento a promuovere come mezzo di mobilità e svago la bicicletta. Per altro già prima di questa pandemia il settore bike stava performando con numeri di vendita in forte crescita. Pertanto, ci siamo posti la domanda: terminata l’attività sportiva come possiamo fare per consentire agli utenti di prendersi cura della propria bici così come se fosse un’automobile? BKW è la risposta: Colonnina “stand alone” self service per pulizia approfondita di tutti i tipi di biciclette grazie all’innovativo braccio “reggi bici” universale con prelavaggio e risciacquo in bassa pressione (l’alternativa al lavaggio ad alta pressione, dannoso per guarnizioni, cuscinetti, batterie, ecc…), generatore di schiuma in bassa pressione con spazzola ed asciugatura ad aria. A richiesta è possibile completare la macchina con l’aggiunta del gonfiagomme con compressore integrato. Come si dice in gergo: l’appetito vien mangiando, abbiamo però voluto pensare non solo alle biciclette ma anche a tutti i mezzi e le attrezzature che ruotano intorno all’attività outdoor: aree di servizio, autolavaggi, aree di campeggio, punti di noleggio, ecc….ed è così che è nato SPW.
I nostri clienti hanno sempre potuto contare su di noi Intervista a Thomas Unglert, Area Sales Manager di Otto Christ Wash Systems Una sintetica descrizione della gamma di prodotto da voi offerta al mondo dell’autolavaggio Rispondo in modo estremamente sintetico: Christ Wash Systems fornisce tutti tipi di impianti di lavaggio e attrezzature piazzale. Quali sono state le criticità che per quanto riguarda la vostra azienda si sono evidenziate durante la pandemia e quali le opportunità su cui avete lavorato? Siamo soddisfatti dell’andamento del mercato, visto la situazione particolare creata dalla pandemia. Grazie a un grande sforzo dei responsabili e alla flessibilità di cui dispone la nostra organizzazione, siamo stati in grado di rimanere in produzione anche durante il primo lockdown, una cosa molto importante per i clienti. Tra le criticità, una è stata che durante il lockdown, non ci è stato permesso di fornire e collaudare impianti in Italia e in alcuni altri mercati, e un’altra è la riservatezza di alcuni clienti nel decidere su un investimento a causa della incertezza economica attuale. Christ ha lavorato durante il 2020 per rinnovare un gran parte della propria gamma di prodotti, introducendo un design e una “brand identity” totalmente nuova. Abbiamo iniziato con il portale “Cadis” al fine di 2019, e proseguito questo processo con la presentazione del nuovo portale “Vega” e delle nuove attrezzature da piazzale in autunno. Abbiamo organizzato i “Christ Car Wash Days” per creare una piattaforma per presentare questi prodotti ai clienti interessati nonostante la cancellazione delle fiere e rispettando le regole igieniche. Abbiamo organizzato anche un evento per i clienti italiani, che ci hanno dato un feedback particolarmente positivo sulle novità. Siamo quindi convinti che piaceranno a tutto il mercato italiano. I nuovi prodotti verranno forniti a partire da gennaio.
Quali sono i trend che stanno guidando la domanda oggi e quali sono i cambiamenti più significativi rispetto al passato? I trend si evolvono sempre. Il “Drive-In” per portali, che permette al cliente rimanere seduto durante il lavaggio, è un tema che è diventato sempre più importante durante gli ultimi anni, e il Covid potrebbe far crescere l’interesse ancora in più. Un altro trend che riguarda i titolari dell’autolavaggio è l’accesso remoto all’impianto, per analizzare l’operazione e i dati chiavi del proprio business, e fare interventi. L’Italia fa un grande sforzo nel mondo della “Industria 4.0”, e nostri impianti possono essere dotati con questi funzionamenti.
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Parliamo de…il 2020 del mercato CarWash] Quali iniziative ha intrapreso la vostra azienda per sostenere i propri clienti del mondo dell’autolavaggio in questo anno per loro oggettivamente difficile? Il benefit più importanti per i clienti, senza dubbio, è stato che tutta la nostra organizzazione ha continuato a restare operativa durante tutto l’anno e senza sospensioni. Siamo sempre stati in grado di produrre, fornire e installare impianti quando e dove è stato permesso, e abbiamo assicurato l’assistenza tecnica e la disponibilità di ricambi senza restrizioni. Anche se è vero che il governo tedesco non ha decretato la chiusura degli stabilimenti produttivi nel lockdown, ciò non significa che sia stato facile rimanere in produzione. È stato necessario un grande sforzo per assicurare il rifornimento delle fabbriche insieme con nostri fornitori con l’obiettivo di garantire la disponibilità degli impianti ai clienti. In questo caso però più che di una “iniziativa”, parlerei di un compito imprescindibile per tutto lo staff. Una breve descrizione sulla novità o sul prodotto di punta che avete appena proposto o
state per proporre in questo mercato, a quale target di utilizzatore sono rivolte e in che cosa si distinguono e differenziano rispetto a quanto proposto dai vostri competitor? La novità più interessante è il portale “Vega”, che è nostro nuovo “top di gamma” per portali di 3 spazzole. Si tratta di un prodotto totalmente nuovo, sviluppato per rispondere ai trend nel mercato che rappresenta lo sviluppo tecnico degli ultimi anni. È dotato di tecnologia di scansione del contorno dei veicoli e di un nuovo software che permette di migliorare la prestazione del sistema, per quanto riguarda sia il risultato del lavaggio, sia la capacità dell’impianto. Con il nuovo impianto abbiamo anche rinnovati gli accessori, il terminale dell’utente è stato dotato con lo stesso design del portale e di display touch. Anche tutta la componentistica del portale è stata migliorata per rendere il prodotto ancora più performante rispetto ai portali già provati e apprezzati dai nostri clienti.
Vega presenta una migliorata comunicazione tra impianto e utente, con display per posizionamento del veicolo e indicazione dei cicli di lavaggio più grandi. L’utente li vede più facilmente e questo rende l’esperienza del lavaggio più piacevole e più semplice l’utilizzo. L’impianto sfrutta la nuova “brand identity” Christ che usa i Blade come elemento di identificazione. I Blade di Vega nella dotazione top, funzionano come semaforo di posizionamento e indicatore dei cicli di lavaggio integrato, e danno all’impianto una apparenza assolutamente nuova nel mondo dell’autolavaggio.
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Mercato]
Mercato autovetture: in crescita solo i modelli ad alimentazione alternativa Nella classifica dei Paesi Europei per immatricolazioni di veicoli con alimentazione alternativa l’Italia si posiziona al terzo poso alle spalle di Germania e Regno Unito Nei primi nove mesi dell’anno, in Europa il mercato auto con alimentazione alternativa cresce sia in termini di volumi, a fronte di un mercato complessivo in forte calo, che in peso percentuale e totalizza 1.888.838 nuove immatricolazioni andando a raddoppiare la propria quota sul totale mercato che sale al 22,1% dal 10,5% registrato nel periodo gennaio-settembre 2019. Il dato è contenuto nel “Focus UE/EFTA Mercato autovetture ad alimentazione alternativa - Gennaio - settembre 2020. Rapporto trimestrale sull’andamento del mercato europeo delle autovetture ad alimentazione alternativa” pubblicato da Anfia Nel rapporto si rileva che sono in particolare le auto ricaricabili (ECV) a realizzare ottimi risultati in tutti i mercati: nei primi nove mesi dell’anno le loro vendite sono aumentate del 102,7%, quelle delle auto ibride mild-full del 42,6%, mentre il mercato delle auto a gas è calato del 29,4%, rispetto allo stesso periodo del 2019. Da gennaio a settembre 2020, oltre 1 consumatore su 5 ha optato per l’acquisto di modelli a trazione alternativa, con una scelta preponderante per i modelli elettrificati, portando le quote di mercato al 9,0% per le ricaricabili, all’11,5% per le ibride tradi-
zionali, mentre le auto a gas mantengono una quota marginale (1,6%). In termini di volumi, la Germania conferma la propria leadership del mercato “green”, con 419.557 nuove immatricolazioni di auto da inizio anno (+87,6%) e una quota di mercato del 22,2%; seguono Regno Unito (314.655 unità, +75,4%, 16,7% di quota) e Italia (242.176 unità, +8,9%, 12,8% di quota).
Figura 1. UE/EFTA/UK - Immatricolazioni Autovetture Nuove Per Alimentazione Gennaio-Settembre 2020 / Gennaio-Settembre 2019 Quote per tipo di alimentazione, differenze tendenziali in volumi e in percentuale Fonte: I grafici di questo articolo sono tratti da: Anfia “Focus UE/EFTA Mercato autovetture ad alimentazione alternativa - Gennaio - settembre 2020. Rapporto trimestrale sull’andamento del mercato europeo delle autovetture ad alimentazione alternativa”
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Mercato] Trend del mercato autovetture: tutte le alimentazioni Nei primi nove mesi del 2020 il mercato UE/ EFTA/UK delle autovetture nuove risulta in calo del 29,2% rispetto all’analogo periodo del 2019, con 8.532.338 veicoli venduti. Il mercato delle auto diesel si ridimensiona del 37,9%, con una perdita di 1.399.606 unità e una quota che scende al 26,9% (era al 30,7% nel periodo gennaio-settembre 2019). Il diesel conta 2.296.445 autovetture nuove immatricolate. I maggiori cali tendenziali si registrano nei cinque major markets: Germania (-276mila), Italia (-269mila), Regno Unito (-269mila), Francia (-197mila) e Spagna (-100mila), dove è stato venduto il 73,2% delle auto diesel immatricolate in UE/EFTA/UK. Solo in Irlanda le vendite di auto a gasolio hanno una quota superiore al 40% sul totale mercato. In Italia valgono il 34,6% del mercato, una quota comunque superiore agli altri major markets che si fermano al 31,0% in Francia, al 29,9% in Germania, al 27,9% in Spagna e al 16,8% nel Regno Unito. Le quote più basse si registrano in Norvegia (10,3%) e nei Paesi Bassi (4,5%). Nei primi nove mesi del 2020 le vendite di auto a benzina sono state 4.347.055, -38,7% su base annua, il 50,9% delle vendite complessive (7,9 punti in meno della quota di gennaio-settembre 2019). Paesi Bassi e Polonia hanno le quote di auto a benzina più alte tra i Paesi europei, rispettivamente il 66,4% ed il 65,0% del proprio mercato, mentre la Norvegia è il solo paese in cui si attestano sotto il 10% (9,8% nei
primi nove mesi del 2020). Con un aumento del 49,4%, sono state immatricolate 1.888.838 auto ad alimentazione alternativa, il 22,1% delle vendite complessive da gennaio a settembre. Al buon andamento del mercato nel 1° trimestre del 2020 (+48% e 19% di quota) è seguita una flessione del 4,3% nel 2° trimestre, dovuta principalmente all’emergenza Covid-19, mentre nel 3° trimestre si segnala un forte recupero del 103,9% rispetto allo stesso periodo del 2019 e una quota che sale al 26% del mercato. La crescita del mercato eco-friendly è determinata soprattutto dalle vendite di auto elettrificate (ECV+HEV), che triplicano quasi i volumi immatricolati, triplicando la loro quota in un mercato in pesante contrazione.
Figura 5. UE/EFTA/UK - immatricolazioni trimestrali di auto ECV (BEV+PHEV) DAL 2014 AL 2020
Figura 2. UE/EFTA/UK - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE NUOVE PER ALIMENTAZIONE, Gennaio-Settembre 2020 / Gennaio-Settembre 2019 in % sul totale mercato
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