Tecno Verde Ev. n. 18/2022

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La rivista DEL MANUTENTORE UT OL EV ION

18 / 2022

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La versione interattiva di TecnoVerde è visualizzabile sul sito www.gardenegrill.it

COVER STORY Hinowa compie 35 anni

SPECIALE RETI Ferro Bulloni, realtà tutta italiana

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EDITORIALE

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18 / 2022 La rivista d’informazione per la sezione golf, in esclusiva per AITG Registrazione Tribunale Civile di Milano n. 181 del 13/06/2018

IN COPERTINA:

COVER STORY

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La nuova piattaforma TeleCrawler22S

Attualità, distribuzione, economia, mercato È organo ufficia le dell’Unione Professionisti Agri-Garden

E.T. SRL e-mail: redazione.garden@edizionitecniche.it Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Palmanova 213 - 20132 Milano Centralino: 0266988424

BIOLOGICO

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Le associazioni del BIO esultano

Direttore responsabile: Camilla Galimberti camilla.galimberti@edizionitecniche.it Promozione e sviluppo: Marisa Luisi pr@edizionitecniche.it Ufficio Relazioni Esterne: Antonio Gianfreda sales@edizionitecniche.it

Collaboratori specializzati: Carmen Antona, Andrea Barendson, Lucio Brioschi, Giovanni Carlini, Giulia Gorgazzi, Emiliano Panfilo, Antonio Rana, Roberto Turina, Jacopo Giovanni Cima Progetto grafico e impaginazione: Laura Longoni

LA PIANTA

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Albero di Giuda

Stampa: Villa Tipografia Via Puecher snc 23884 Sirone (LC)

Sede e Direzione: Via Palmanova 213 20132 - Milano Centralino: 0266988424

Relazioni clienti: tel. 0266988424 Consulenti per la pubblicità: tel. 0266988424 Ufficio traffico / Pubblicità web: tel. 0266988424 Servizio abbonamenti e corsi di formazione: tel. 0266988424

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È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e fotografie senza preventiva autorizzazione. Fotografie a colori o in bianco e nero, testi

SOMMARIO

Digital Marketing: portali@edizionitecniche.it

dattiloscritti, prodotti inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. Garanzia di riservatezza per gli abbonati. Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: E.T. srl - Responsabile Dati, via Palmanova 213, 20132 - Milano Registrazione Tribunale Civile di Milano n. 181 del 13/06/2018 Le informazioni custodite nell’archivio elettronico dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la testata e gli allegati, anche pubblicitari, di interesse pubblico (legge 675/96 tutela dati personali). Garden Grill&Pet è in collaborazione editoriale con: Markt in Grun, Motorist, Motors Losirs, Jardinerie Vegetal, Garden Trade News. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presta il Servizio Cortesia, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03, via Palmanova 213, 20132 - Milano


EDITORIALE

Dopo il Covid arriva la guerra e… la ripartenza rallenta Nell’epoca attuale della globalizzazione l’Italia non decide da sola se entrare in guerra. L’impegno militare viene stabilito insieme alle organizzazioni sovranazionali di cui il nostro Paese fa parte: prime fra tutte, la Nato e l’Unione Europea. La Nato, come è noto, è l’Alleanza Atlantica creata nel 1949 in contrapposizione al “blocco sovietico” guidato dall’Urss, l’antenato dell’odierna Russia. È dotata di potenti strumenti militari, in massima parte messi a disposizione dagli Usa che sono rimasti attivi anche dopo la caduta dell’Unione Sovietica e di recente sono stati potenziati per fronteggiare le minacce della Russia ed anche quelle della Cina e della Corea, che sono dotate di armi nucleari e di distruzione di massa. La Nato agisce di concerto e in blocco. L’art. 5 del Trattato stabilisce, infatti, che un «attacco armato» contro uno Stato membro viene considerato come un attacco diretto a tutti gli altri Stati appartenenti all’Alleanza. Dunque, tutti possono dichiarare guerra all’aggressore di un qualsiasi Stato che fa parte della Nato. Perciò, l’Italia per rispettare i suoi obblighi internazionali deve intervenire militarmente non solo se i suoi confini vengono violati, ma anche se uno Stato alleato dovesse subire questi attacchi armati. L’Ucraina, invece, non è membro Nato, e quindi sono state adottate soluzioni diverse. La guerra in Ucraina rallenterà la crescita nell’Unione Europea. Anche l’Italia, pur crescendo rispetto al 2021 e al 2020, nel 2022 vedrà calare almeno dello 0,7% le

previsioni, che erano pari al +4,1% per quest’anno, sul Pil (prodotto interno lordo), per l’aumento dei prezzi dell’energia. Secondo Unimpresa, qualora il conflitto russo-ucraino si confermasse di lunga durata, il prodotto interno lordo italiano, nello scenario più avverso, accuserebbe un contraccolpo dell’1,1%, fermandosi complessivamente sotto la soglia del 3%. ...L’Italia deve prepararsi a un anno molto complesso: l’aumento del prezzo delle materie prime farà inevitabilmente salire i costi di produzione delle attività manifatturiere, con danni durissimi da sopportare soprattutto per le piccole e medie imprese. Insomma dopo il Covid-19 ci mancava la guerra!!

Il Direttore Camilla Francesca Galimberti camilla.galimberti@edizionitecniche.it

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COVER STORY

La nuova TeleCrawler22S,

efficienza, sicurezza e sostenibilità Hinowa, che quest’anno compie 35 anni dalla sua fondazione, presenta al mercato la nuova piattaforma telescopica che si caratterizza per le sue performance e la sua efficienza di alto livello oltre ad essere ecologica grazie alle diverse motorizzazioni disponibili.

CHI E’ HINOWA L’azienda ha costantemente sviluppato nuovi dispositivi ed esteso il suo business, offrendo sempre il meglio ai propri clienti, sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti che per l’assistenza tecnica offerta ai propri clienti. Dalla sua fondazione nel 1987, sono stati numerosi i momenti fondamentali per lo sviluppo societario. Nel corso degli anni, infatti, l’azienda ha saputo costantemente innovare i propri prodotti ed estendere l’area di lavoro, investendo continuamente in tecnologie all’avanguardia e nuovi macchinari, come quel-

li della serie Performance IIIS o i nuovi modelli di minidumper lanciati negli ultimi anni. Negli oltre 30 anni di attività, inoltre, anche la sede societaria è stata protagonista di numerose trasformazioni e ampliamenti, fino ad arrivare alle dimensioni attuali, con 35.000 mq coperti, all’interno di un’area totale di 90.000 mq. Nel prossimo futuro la società si propone di ampliare lo sviluppo di nuove e sempre più tecnologiche macchine in grado di semplificare le attività di numerosi professionisti. In queste pagine di articolo presentiamo la nuova telescopica TeleCrawler22S. Hi-

nowa presenta la nuova piattaforma telescopica TeleCrawler22S, la versione “full capacity” con diagramma di lavoro senza restrizioni, di una macchina efficiente, sicura e che presenta la più alta tecnologia presente sul mercato. È stata sviluppata per migliorare la produttività, semplificare il lavoro e aumentare la sicurezza in qualsiasi condizione, anche su terreni difficili o con spazi ridotti, e con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. È infatti disponibile in tre diverse unità di potenza: il rivoluzionario sistema completamente elettrico, la tecnologia bi-


COVER STORY energy che combina motori termici ed elettrici e il motore diesel Kubota Z602 accoppiato al motore elettrico da 230V. LE CARATTERISTICHE La piattaforma TeleCrawler22S presenta caratteristiche innovative che sottolineano il carattere unico di questa nuova tipologia di macchina e la rendono lo stato dell’arte delle piattaforme telescopiche: • Ha un’altezza di lavoro di 22 m mentre lo sbraccio orizzontale è di 12,4 m. Portata unica di 230 Kg senza restrizioni per tutto il diagramma di lavoro, per supportare 2 persone di 80 kg + un’attrezzatura di 70 kg. • Area di stabilizzazione variabile per posizionare la macchina anche nelle zone più ostiche: l’area completa è di 408 x 427 cm, l’area ridotta è di 240 x 573 cm e l’area di stabilizzazione parziale è di 325 x 427 cm. • Carro cingolato con sistema di allargamento (88-130 cm). • Nuovo cesto DSE, con dimensioni generose e dal design funzionale: doppia entrata laterale (destra e sinistra) con doppia scaletta che permette l’ingresso e l’uscita indipendente dei 2 operatori; fondo con griglia per poter garantire la visuale sotto il piano di calpestio e per il drenaggio dell’acqua; ot-

timizzazione dello spazio interno a favore dell’operatore; piano di appoggio in alluminio antiscivolo; 4 ruote per consentire un più agevole spostamento quando il cesto è smontato, e dotate di freno per stoccaggio; possibilità di montaggio di un innovativo dispositivo anti-schiacciamento. • Controllo automatico dell’estensione del braccio telescopico durante la salita/discesa: è possibile mantenere in automatico la stessa distanza dalla parete per seguire una linea verticale, sia in salita che in discesa. Grazie a questo effetto “scissor” l’operatore, mantenendo il filomuro in automatico, può de-

dicarsi al lavoro da svolgere senza dover adeguare in continuazione l’estensione del braccio telescopico in modo manuale. Così è possibile lavorare con facilità e più rapidamente. • Funzione “Go Home”: consente di chiudere e allineare il braccio telescopico, automaticamente e in sicurezza, per portare la macchina alla posizione di trasporto con un solo pulsante. • Funzione “Go Back”: la macchina, prima di avviare la funzione “Go Home”, memorizza l’ultima posizione di lavoro assunta così da tornarci automaticamente premendo un solo pulsante. È una funzione unica che permette di avere un importante risparmio di tempo e un incremento significativo della produttività. • Sistema integrato di diagnosi che consente all’operatore di individuare eventuali anomalie e di monitorare i principali parametri di funzionamento del pacco batterie direttamente dal display del telecomando. • Sicurezza ai massimi vertici della categoria in ogni fase d’intervento grazie a una serie di dispositivi all’avanguardia: sistema di autostabilizzazione, telecomando con informazioni visive, cingoli antitraccia opzionali (evitano di danneggiare le superfici degli edifici in cui si opera), fari di lavoro a LED anteriori e posteriori e innovativo dispositivo anti-entrapment del nuovo cesto DSE (dual side entry). La piattaforma telescopica TC22S offre massima efficienza e performance anche grazie alle diverse motorizzazioni disponibili, che contraddistinguono questa nuova piattaforma aerea e consentono una significativa riduzione delle emissioni di CO2, senza rinunciare a nulla in termini di prestazioni e affidabilità: • Full Electric: un sistema molto più funzionale rispetto a quello idraulico e consente di adottare un pacco batterie agli ioni di litio e

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COVER STORY

motori di trazione elettrici potenti ed efficienti, assicurando le medesime prestazioni di una piattaforma a trazione idraulica. • Bi-Energy: sistema che offre la possibilità di selezionare la fonte di alimentazione. Si può optare per l’azionamento con batterie Lithium-Ion (con pacco batterie da 6,1 kWh) che rappresenta una soluzione ecologica garantendo notevole autonomia, assenza di rumore, vibrazioni ed emissioni allo scarico, non necessita di connessioni elettriche, né di particolari manutenzioni. Oppure si può selezionare l’attivazione del motore termico, che consente di operare in maniera del tutto analoga a una normale macchina diesel. • Motore diesel Kubota Z602 bicilindrico + il motore elettrico da 230V. È dotato del controllo automatico del numero dei giri “HD autorev”, raffreddato a liquido e conforme alla normativa sulle emissioni EPA/CARB Tier 4 + EU Stage V. • La macchina è inoltre dotata di sistema START & STOP: il motore elettrico si avvia solo al comando dei movimenti, a favore di una massima autonomia di lavoro e al risparmio energetico. • Il sottocarro della versione “full electric”, è costruito utilizzando motori di trazione elettrici che consentono di eseguirne la trasla-

zione senza l’utilizzo di olio idraulico. La tecnologia con motore a magneti permanenti garantisce un rendimento più elevato rispetto a quelli elettrici tradizionali. Il tutto si traduce in una impareggiabile autonomia di lavoro. • Sicurezza anche in luoghi difficili: un’ulteriore peculiarità dei motori di trazione elettrici è la generosa coppia motrice. La macchina può lavorare su terreni fangosi e pendenze considerevoli, inoltre, l’assenza di olio nel sistema di traslazione elimina totalmente il rischio di perdite sul terreno, garantendo il rispetto per l’ambiente (“zero leakage”). CARATTERISTICHE TECNICHE

CAMPI DI UTILIZZO La piattaforma telescopica TC22S è una macchina multifunzione molto avanzata, ecologica e di facile utilizzo, frutto di un processo di Ricerca&Sviluppo continuo da parte del team Hinowa. Per questo sta riscontrando grande successo presso le società di noleggio. L’alimentazione Lithium-Ion, grazie alle ridotte emissioni acustiche e alla totale assenza di gas di scarico, permette di utilizzare la piattaforma senza restrizioni di orario anche in luoghi chiusi. Consente quindi a più clienti di essere presenti in diversi settori. È la soluzione ideale per svolgere operazioni come la manutenzione, la ristrutturazione, la verniciatura, la pulizia, la potatura degli alberi, l’edilizia e molte altre ancora. a cura di Jacopo Giovanni Cima


Da oltre 20 anni al fianco delle persone più vulnerabili per garantire il Diritto alla Salute nelle periferie del mondo.

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SPECIALE RETI

FERRO BULLONI, una realtà tutta italiana

Pandemia, aumento dei costi delle materie prime e ora la guerra…. insomma due anni difficili ma nonostante tutto non sono andati male.

Abbiamo sentito Ferro Bulloni, per fare un po’ il bilancio di questi ultimi due anni caratterizzati da pandemia, crescita dei costi delle materie prime, rincaro dell’energia e la guerra. Ne è emerso che il 2021 è stato un buon anno e nonostante i rincari, stringendo un po’ i denti, si può evitare il fermo produzione. Insomma Ferro Bulloni è un esempio di azienda italiana che nonostante le difficoltà di mercato non si ferma e continua a combattere per man-

tenere il suo MADE IN ITALY. Vediamo cosa ci ha raccontato Filippo Boghi, Amministratore Delegato. Il 2021 è stato ancora un anno caratterizzato dalla pandemia, com’è andato? Nonostante tutte le difficoltà legate alla crisi pandemica che ha caratterizzato il 2021, Ferro Bulloni ha registrato una buona crescita di volumi e fatturato. Il mercato ha reagito positivamente trainato dall’e-

dilizia grazie a tutti gli incentivi stanziati dal Governo e dall’Unione Europea. Un altro aspetto che ha permesso alle aziende produttrici Italiane di ottenere ottimi risultati nel 2021, soprattutto per Ferro Bulloni che da sempre punta tutto sul “Made in Italy”, è stato anche il forte rallentamento degli arrivi dalla Cina dovuti agli elevati costi del trasporto ed ai lunghi tempi di consegna e non da ultimo la bassa qualità che alla lunga ci premia.


LA SchedA

FERRO BULLONI, l’innovativo occultante orizzontale Ferro Bulloni è orgogliosa di presentare un nuovo innovativo prodotto per recinzioni distribuito in esclusiva in tutto il territorio nazionale. Trattasi di un occultante orizzontale da applicare alle nostre cancellate in pannelli elettrosaldati con lo scopo di ricreare un ambiente privato e proteggersi da sguardi indiscreti. Il Kit occultante orizzontale proposto da Ferro Bulloni è contraddistinto da un alto livello qualitativo in quanto realizzato in polipropilene, un materiale plastico nobile con un’elevata resistenza ai raggi UV ed un’ottima tenuta alle basse temperature. Nonostante sia un prodotto qualitativo, il costo risulta essere molto competitivo rispetto ad altri prodotti alternativi presenti sul mercato. L’occultante orizzontale di Ferro Bulloni è caratterizzato anche da un’estrema

facilità e rapidità di posa in quanto, al contrario dei prodotti simili disponibili sul mercato generalmente proposti in confezioni da 25 o 50 metri, è fornito in bande pretagliate a misura del pannello che dunque non è necessario tagliare in fase di installazione, rischiando di romperle o rovinarle. Questo lo rende un prodotto unico nel suo genere per rapporto qualità/ prezzo. Anche l’aspetto estetico è molto piacevole poiché è possibile realizzare molteplici varianti di posa con le due colorazioni proposte: il verde RAL 6005 ed il grigio RAL 7016. L’occultante, oltre che generare la privacy per cui è stato realizzato, funge anche da barriera acustica e riparo contro il vento.

Bisogna però accertarsi di saettare opportunamente ogni palo della recinzione occultata per evitare spiacevoli inconvenienti in presenza di forte vento. Infatti l’occultante, una volta posato, genera una assoluta barriera al vento col rischio, se non opportunamente molto ben rinforzato, di seri danni alla stessa recinzione. L’occultante è fornito in scatole di cartone molto pratiche per lo stoccaggio. Infatti, al contrario dell’occultante verticale, ogni scatola dell’occultante orizzontale può essere utilizzata per due altezze di pannello e dunque non più una scatola per ogni altezza. Si riduce così drasticamente sia lo spazio riservato allo stoccaggio sia l’impegno finanziario.

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SPECIALE RETI erano già raddoppiati. Per evitare fermi di produzione abbiamo continuato ad acquistare seguendo il trend rialzista e questo avrà sicuramente un impatto negativo sulla nostra marginalità se i prezzi dovessero scendere, ma al contempo ci permetterà di continuare ad evadere puntualmente gli ordini ai nostri clienti, che è un servizio per noi imprescindibile. Le previsioni per l’anno in corso non sono positive perché i prezzi hanno raggiunto un livello troppo elevato affinché nel mercato persista una buona domanda. Dunque, ci aspettiamo un rallentamento delle vendite se non ci sarà una diminuzione dei prezzi nel secondo semestre dell’anno in corso. Quest’anno è un anno, invece, caratterizzato dall’aumento delle materie prime e dalla difficoltà del loro reperimento. Come avete fronteggiato questo problema? Quest’anno purtroppo è iniziato trascinandosi tutte le criticità riscontrate nel corso del 2021 in termini di aumento dei prezzi e

difficoltà di reperibilità delle materie prime. Basti pensare che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina l’acciaio, componente primario per la produzione delle recinzioni metalliche, è incrementato più di quanto aumentato nel corso di tutto il 2021, anno in cui in rapporto al 2020 i prezzi delle materie prime

Quali sono le caratteristiche principali di una rete/cancellata di qualità? Alla base di una recinzione metallica di qualità c’è l’utilizzo di materie prime che garantiscono la necessaria resistenza e durata nel tempo. Per la nostra produzione


SPECIALE RETI utilizziamo esclusivamente acciaio certificato, zinco puro e plastiche atossiche e non inquinanti, prive di sostanze nocive come piombo e cadmio, conformi a quanto previsto dalla normativa REACH. La qualità dei sistemi di recinzione di Ferro Bulloni è garantita da severi controlli che prevedono prove di resistenza alla corrosione con test di nebbia salina che verifica l’inalterabilità del rivestimento ed assicura la durata nel tempo senza formazione di macchie o ruggine. I testi di tenuta ai raggi UV attestano la resistenza ai raggi solari. Tutti questi processi sono realizzati nei nostri impianti produttivi di Rogeno (Italia) e Chimilin (Francia). La cura meticolosa delle varie fasi dei processi industriali è garanzia dell’eccellenza che Ferro Bulloni è in grado di fornire grazie alle certificazioni di Qualità ISO 9001, Ambiente ISO 14001 e Sicurezza ISO 45001. Avete novità da proporre al mercato? Se si, quali? Ferro Bulloni è ora orgogliosa di presentare un nuovo innovativo prodotto a corredo delle nostre recinzioni in pannelli. Trattasi di un occultante orizzontale da applicare alle cancellate in pannelli elettrosaldati per creare un ambiente intimo proteggendosi da sguardi

indiscreti. Maggiori approfondimenti nella scheda dedicata. Quali sono i vs punti di forza? Tecnologia e innovazione usata nella produzione del vs prodotto, formazione, certificazioni, materie prime di alta qualità? L’innovazione di prodotto è diventata sempre più una caratteristica

determinante per distinguersi sul mercato. Ferro Bulloni da decenni investe moltissimo nelle nuove tecnologie installando macchinari sempre più performanti ed automatizzati. Cerchiamo inoltre di semplificare l’utilizzo di molti dei nostri articoli mantenendo comunque sempre molto alta la qualità del prodotto. L’aspetto estetico è sempre più tenuto in considerazione e per questo curiamo nei minimi dettagli il design dei nostri prodotti proponendo nuovi sistemi di recinzioni e nuove finiture. Un altro aspetto a cui dedicata molta attenzione è l’eco-sostenibilità. Ad esempio, Ferro Bulloni utilizza per il rivestimento dei suoi prodotti solamente resine in poliestere puro al 100%, nel rispetto della Direttiva REACH. Le materie prime in acciaio da noi utilizzate sono certificate CE. a cura di Jacopo Giovanni Cima

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BIOLOGICO

Le associazioni del bio esultano La legge sul biologico è finalmente una realtà. Il Senato ha approvato in via definitiva il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. a cura di Jacopo Giovanni Cima AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio esprimono un plauso per il lavoro di tutti i parlamentari che ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi - meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati del 9 febbraio una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano. L’approvazione del disegno di legge n.988 giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Grazie alla legge sarà possibile

utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica. Dopo 15 anni e 3 legislature è passata una norma fondamentale, tanto attesa dal settore. Il nostro Paese ha un primato nel biologico conquistato grazie all’impegno di tanti agricoltori, spesso giovani, e di operatori della filiera che hanno creduto nella scommessa di conciliare il legittimo interesse d’impresa con il bene pubblico della difesa del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini. Oggi questo impegno viene finalmente riconosciuto con l’approvazione della legge sul bio.

La norma contiene elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. Il biologico rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo economico e sociale dei territori rurali, inoltre ha un ruolo centrale per il clima, per la tutela della biodiversità e per offrire soluzioni innovative per il resto dell’agricoltura. “L’impegno unitario delle associazioni del bio ha consentito di ottenere un grande risultato che, nonostante gli innumerevoli attacchi strumentali e gli argomenti utilizzati per screditare la biodinamica e cercare d’indebolire tutto il settore del biologico, ha permesso di approvare il testo di legge. Questa norma, attesa da oltre 15 anni, è essenziale per sostenere la conversione agroecologica, consentendo anche all’Italia di avvalersi del sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata per far crescere il settore sia in termini di produzione che di consumi. Grazie a questa legge il biologico può diventare il mo-


BIOLOGICO tore di rilancio dell’intero comparto agroalimentare. L’Italia ha una forte vocazione al biologico, che va incrementata e valorizzata con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e comunicazione per continuare ad essere leader tra i Paesi europei che stanno investendo fortemente in questa forma di agricoltura che tutela l’uomo e l’ambiente, oltre a creare concrete opportunità di occupazione per i giovani e le donne”, hanno sottolineato FederBio, AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio. Allora vediamo chi sono queste associazioni che insieme si sono battute per il benessere della collettività e dell’ambiente. FederBio

FederBio è una federazione di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, avente l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. E’ riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali. È socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione. La Federazione è strutturata in sezioni soci tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni Culturali. FederBio è dunque un’entità multiprofessionale, tesa a migliorare e ad estendere la qualità e la quantità del prodotto alimentare ottenuto con tecniche di agricoltura biologica e biodinamica, attraverso regole deontologiche e professionali, in linea con le norme cogenti e con le direttive IFOAM. In particolare, FederBio intende garantire la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati,

vincolati in questo senso da un Codice Etico e si preoccupa di verificare l’applicazione degli standard comuni. Per rafforzare il comparto, la Federazione favorisce la diffusione della conoscenza e della cultura del mondo del biologico e, attraverso il progetto Accademia Bio, garantisce un’offerta formativa qualificata capace di soddisfare le esigenze del settore biologico e biodinamico. La Federazione ha intrapreso da tempo la definizione di linee guida, standard di produzione e regolamenti tecnici su aspetti rilevanti ai fini della corretta e uniforme applicazione delle normative vigenti in agricoltura biologica, dunque con ricadute dirette sul miglioramento dell’efficienza del settore. FederBio svolge la propria attività anche in ambito internazionale, collaborando con gli enti, le fiere di settore e le istituzioni di riferimento in progetti finalizzati al trasferimento del know-how e alla promozione del biologico italiano nel mondo. Fonte sito ufficiale di FederBio

ASSOBIO

AssoBio è l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali. Ricerca rapporti di collaborazione e il confronto con tutte le organizzazioni, enti e organismi che perseguano finalità convergenti con le proprie. A oggi AssoBio conta più di 100 soci del settore agroalimentare e cosmetico, è retta da un consiglio direttivo costituito da imprenditori e conta su un team dedicato di professionisti. Costituita nel 2006, l l’associazione è registrata a Padova, Reg. Atti privati 10107 del 25.10.06. Ha carattere e strutture democratiche ed è indipendente da partiti politici, organizzazioni generaliste, organismi di controllo o enti di qualsiasi natura.

La mission di AssoBio: • si impegna a progettare e condurre interventi di rappresentanza della comunità imprenditoriale del settore agroalimentare biologico (imprese dell’agroindustria e della distribuzione) nei diversi ambiti istituzionali, direttamente e anche attraverso la partecipazione attiva ad organismi interprofessionali e di consultazione. • Lo scopo di Assobio è soddisfare la domanda espressa dai suoi componenti, assicurando interventi efficaci, appropriati, convenienti e orientati alla tutela e allo sviluppo. Fonte sito ufficiale di AssoBio

BIODINAMICA

IL MOVIMENTO BIODINAMICO ha cominciato a radicarsi negli anni ’30 del secolo passato.Oggi è organizzato con una sede centrale in Milano e sezioni regionali. Nel 1985, a fianco dell’associazione, che prosegue il suo impegno in ambito culturale, formativo, informativo e di ricerca è nata la Demeter Associazione Italia, che ha il compito della tutela del marchio, del controllo e della certificazione delle aziende agricole che producono secondo il metodo biodinamico, verificando la conformità dei prodotti alle Norme Internazionali di Produzione e di Trasformazione Demeter. Da anni l’agricoltura biodinamica dà fertilità alla terra, qualità agli alimenti, salute all’uomo e agli animali. Per diffonderla tra gli agricoltori e far conoscere i suoi prodotti a consumatori e commercianti, l’Associazione per l’agricoltura Biodinamica organizza corsi, convegni e iniziative culturali. L’associazione, senza scopo di lucro, vive e lavora grazie al sostegno dei suoi soci. Per questo ogni quota associativa è importante per poter proseguire nelle attività di divulgazione. L’iscrizione

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BIOLOGICO dà diritto a partecipare alle manifestazioni organizzate dall’Associazione e dalle Sezioni Regionali, ricevere gratuitamente il Calendario delle Semine di Maria Thun, ricevere il notiziario trimestrale, sconti sulle pubblicazioni biodinamiche. Fonte sito ufficiale di Biodinamica

AIAB

AIAB è un’associazione di produttori, tecnici e cittadini-consumatori. E’ la messa in rete del movimento biologico e rappresenta prioritariamente gli interessi dei produttori biologici, attraverso la promozione dell’agricoltura biologica quale modello di sviluppo sostenibile, basato sui principi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse, rispetto dell’ambiente, del benessere animale e della salute di chi consuma. L’agricoltura biologica è, infatti, un modello di sviluppo per le campagne italiane, alternativo all’ “agricoltura industriale”, capace di indirizzare in senso ecologico i comportamenti degli operatori e dei cittadini, ad un approccio consapevole al sistema produttivo e al consumo. Gli interessi dei produttori biologici riguardano gli interessi dei cittadini-consumatori ed esaltano la funzione dei tecnici specializzati in agricoltura biologica. Fonte sito ufficiale di Aiab

ASS.O.CERT.BIO

ASS.O.CERT.BIO è una associazione apartitica ed apolitica e non ha scopo di lucro. L’Associazione ha come scopo la tutela degli interessi anche collettivi economici, profes-

sionali e sociali degli associati. In particolare, l’“ASS.O.CERT.BIO” persegue lo scopo di 1. Promuovere la partecipazione attiva di tutti gli associati nei diversi contesti istituzionali, privati e pubblici nei quali è prevista e richiesta una adeguata, continuativa e professionale rappresentanza; 2. Assicurare in tutte le sedi istituzionali e non, pubbliche e private una democratica, completa adeguata e professionale rappresentanza e tutela degli interessi e delle aspettative degli associati; 3. Favorire lo sviluppo della cultura della certificazione e dell’accreditamento quale servizio svolto nell’interesse pubblico perché negli utenti e nei consumatori possa crescere la fiducia nella qualità e sicurezza dei beni e dei servizi certificati che circolano in un mercato sempre più ampio e generale; 4. Contribuire e concorrere, pur nel rispetto della indipendenza ed in-

dividualità dei singoli associati, alla valorizzazione e promozione tecnica, scientifica, culturale, sociale ed etica di tutti i processi connessi all’agricoltura ed alla produzione biologica ed alle certificazioni di origine e di specie di tutte le sedi pubbliche e private, e nei confronti delle istituzioni e delle Organizzazioni economiche, politiche, sociali e culturali, anche per contribuire a migliorare, semplificare e rendere più efficiente il sistema di controllo e di certificazione; 5. Favorire il progresso e lo sviluppo delle attività degli associati, stimolandone, nel rispetto di tutte le vigenti normative statali ed europee, la collaborazione ed il confronto; 6. Erogare servizi di interesse generale di informazione ed assistenza a favore degli associati, nei limiti di tempo per tempo fissati dalla Legge. Fonte sito ufficiale di Ass.o.cert.bio


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TULIPANI CHE PASSIONE! A Bussolengo l’incanto della fioritura e della raccolta dei tulipani. Un’esperienza semplice e naturale da non lasciarsi sfuggire. Una nuova tendenza che si sta diffondendo in tutta Europa, in particolare in Italia. A breve un campo fiorito con oltre 100mila tulipani di tantissimi colori potrà accogliere grandi e bambini che si perderanno alla ricerca dei fiori più belli da cogliere. Il terreno in cui sono stati piantati i bulbi costituisce un’espansione del vivaio Flover e si trova in un luogo speciale, tra le colline moreniche dell’entroterra gardesano: una bellissima terrazza sulla Valdadige con una splendida vista sul Baldo e sui forti di Pastrengo. Qui sarà possibile scegliere e raccogliere di persona i tulipani, circondati da una distesa coloratissima di fiori. Durante il percorso si potranno raccogliere i tulipani che si vorranno, magari trovando qua e là qualche sorpresa per aggiungere un’esperienza all’esperienza. Il campo di tulipani è stato realizzato per la prima volta nel 2020, per festeggiare i 40 anni di attività di Flover, ma la pandemia ha impedito di condividerlo con i visitatori; nel 2021 l’iniziativa si è potuta finalmente realizzare con la raccolta diretta dei fiori dal luogo di coltivazione. Flover crede fermamente nel far interagire le persone con la natura, dagli adulti ai bambini, e questa si presenta come un’occasione davvero originale per un’immersione nel verde per tutta la famiglia. Oltre 90 le varietà di tulipani presenti nel campo, precoci e tardive. Questo ampio assortimento di varietà garantirà una fioritura a scalare: trattandosi di bulbi misti, essi non fioriranno tutti insieme e così, visitando il campo in momenti diversi, sarà possibile assistere a fioriture differenti e diverse sfumature di colore. Durante il periodo di fioritura, il campo ospiterà anche alcune

iniziative. Sabato 2 e domenica 3 aprile, durante tutta la giornata, in compagnia del Coniglio FLO si terrà la “Caccia alle uova in vivaio”, una sorta di grande caccia al tesoro, con tanto di mappa, quiz, animazioni e il laboratorio “Avvicinamento al mondo degli alpaca” (su prenotazione). La “Caccia alle uova” sarà replicata anche a Flover di Desio (MB) il 9 e il 10 aprile (l’iniziativa si terrà solo in caso di bel tempo). Un aspetto interessante da sapere è anche che il campo di tulipani favorisce la presenza di insetti impollinatori, che aiutano a lottare contro ciò che danneggia le colture intorno: i fiori non hanno quindi più solo un valore decorativo ma contribuiscono in maniera attiva al mantenimento dell’ecosistema. “Il nostro obiettivo è anche quello di aiutare le persone a tornare alla natura, soddisfacendo il proprio bisogno di vedere cose bel-

le e armoniose, scoprendo i segreti delle piante, vivendo esperienze concrete e autentiche. Il nostro è un invito - rivolto a tutti - a concedersi una pausa e ad allontanarsi dagli schermi dei telefoni e dei computer per un contatto più diretto e intenso con la natura. – afferma Silvano Girelli AD Flover - Bussolengo è il paese dove siamo nati, perciò per noi è importante che sia il simbolo della cultura del verde”. a cura di Jacopo Giovanni Cima

Informazioni: Dove: Flover Garden Center, via Pastrengo 14 a Bussolengo (VR) Contatti: tel. 045 6704141 info@flover.it www.flover.it Facebook: @floververona Instagram @floververona


FIERE ORTICOLARIO 2022: RITORNO AL FUTURO

NEWS

“Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono”. Orticolario prende a prestito le parole della scrittrice britannica J.K. Rowling per costruire la sua realtà. Come? Con tutta l’immaginazione di cui è capace, dopo due anni, volta nuovamente pagina organizzando la dodicesima edizione in presenza, dal 29 settembre al 2 ottobre nel parco di Villa Erba, a Cernobbio (CO), sul Lago di Como. Per dare ancora più valore al ritorno alla sua forma originaria, attinge alle fonti più profonde dell’inventiva. Ecco, quindi, il titolo di Orticolario 2022, “Groncioli di fiaba”: nel vocabolario toscano i groncioli sono i tozzi di pane avanzato; pertanto, il titolo dell’evento evoca tozzi di nutrimento puro, incontaminato, immaginario. Tozzi preziosi, che salvano dalla fame di fantasia, e che hanno bisogno di essere salvati, preservati. Il tema e la pianta dell’anno seguono a ruota questo concetto: il primo è la Fiaba, il secondo è il Bambù. LE FORME DI ORTICOLARIO NEL 2020 E NEL 2021. Negli ultimi due anni l’evento ha cambiato più volte fisionomia. Non si è mai fermato, ha seguito il corso degli eventi. Nel 2020, quando organizzare incontri in presenza era una chimera, ha assunto la forma di Orticolario “The Origin”, versione virtuale immersiva, per fare una passeggiata a Villa Erba – nel parco, nel centro espositivo, in Villa Antica e nelle sue segrete, 30.000 mq scansionati in 3D – e incontrare ben 138 espositori (la piattaforma è tuttora visitabile dal sito orticolario.it). Nel 2021, quando gli eventi si potevano organizzare in modo contingentato, ecco Orticolario Diffuso, una serie di appuntamenti culturali per grandi e piccoli, proposti sul territorio comasco da giugno a dicembre. Qui qualche numero: The Origin, dal 15 ottobre 2020 al 31 dicembre 2021, ha collezionato 174.939 visualizzazioni di pagina; Orticolario Diffuso ha visto la realizzazione di ben dieci laboratori e due installazioni artistiche, tutti accolti con un grande successo di pubblico. Basti pensare che la gran parte dei laboratori ha registrato il sold out e si sono rese necessarie repliche per far fronte alle numerose richieste, mentre le installazioni sono state prorogate.

FEDERUNACOMA MACCHINE AGRICOLE: PROROGATI I TERMINI PER IL 4.0

Il decreto Milleproroghe sposta da giugno a dicembre i termini per la consegna dei mezzi meccanici con sistemi digitali, e mantiene per l’anno in corso le stesse percentuali di sgravio vigenti nel 2021. Lo slittamento dei termini permette di rispettare i tempi di consegna dei mezzi, superando le difficoltà che le industrie agromeccaniche possono avere negli approvvigionamenti di energia e materie prime. Lo slittamento dei termini per la consegna e per l’installazione dei prodotti 4.0 – in vigore da questa mattina dopo la pubblicazione della conversione in legge del Decreto Milleproroghe avvenuta ieri – comprende anche le macchine e le attrezzature agricole. La proroga riguarda i mezzi e sistemi con dispositivi elettronici, rispondenti ai requisiti previsti dal Piano Nazionale Transizione 4.0, che sono stati prenotati entro il dicembre 2021 (con regolare acconto del 20%), e che potranno in virtù del Decreto essere consegnati non più entro il 30 giugno di quest’anno ma entro il 31 dicembre. Lo slittamento di sei mesi, richiesto da alcune organizzazioni della Confindustria per i rispettivi settori e da FederUnacoma per quanto riguarda in particolare quello dell’agromeccanica, è stato necessario a fronte della crisi delle materie prime e delle forniture energetiche, che sta rallentando la produzione e che rende difficile per le case costruttrici il rispetto dei tempi di consegna inizialmente stabiliti. Lo spostamento dei termini sancito all’interno del Decreto Milleproroghe (DL 30 dicembre 2021 n.228) previene dunque il rischio di inadempienza nelle consegne da parte delle case costruttrici, e inoltre prolunga a tutto il 2022 le stesse condizioni stabilite per l’anno precedente, vale a dire credito d’imposta pari al 40% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, credito del 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni e del 10% per la fascia dai 10 fino ai 20 milioni. Per gli acquisti che verranno fatti nel triennio 2023-25 le percentuali detraibili si dimezzano, e vengono dunque fissate rispettivamente al 20%, al 10% e al 5% per le tre fasce d’investimento. “Gli incentivi 4.0 si stanno rivelando un ottimo driver per il mercato delle macchine agricole – commenta il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti – ma non vanno interpretati come un semplice incentivo agli acquisti, giacché la transizione verso il digitale è un processo molto complesso, che richiede una cultura tecnologica tale da consentire alle aziende agricole di scegliere i dispositivi più adatti alla proprie esigenze, e agli operatori di utilizzare in modo efficace le tecnologie di nuova generazione”. “Il 4.0 – conclude Malavolti – attiva un processo d’innovazione che interviene ad ogni livello, a partire dalla scuola e dalle strutture di formazione”.

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SCHEDE PIANTE

Albero di Giuda

L’Albero di Giuda o anche detto siliquastro, appartiene alla famiglia delle Fabaceae (leguminose). Questo arbusto ornamentale da giardino è originario del Mediterraneo Orientale e dell’Asia Minore. Un tempo, infatti, era molto diffuso su tutte le coste e nelle regioni dal clima più favorevole. Lo si trovava facilmente in parchi e giardini, già allora molto ricercato per la forma aggraziata e la fioritura vivace e copiosa, oltre che per le dimensioni contenute. STORIA L’etimologia del termine deriva dal greco kerkís che significa letteralmente navicella e dal latino siliqua, cioè baccello. Il riferimento è alla tipica forma oblunga dei frutti. Nella tradizione cristiana, il nome di questo albero è legato alla credenza medievale creata per spiegare la curiosa fioritura sulla corteccia nuda che fa capolino ancor prima che le foglie appaiano sui rami. La leggenda narra che sotto questo

albero Giuda diede il famigerato bacio del tradimento a Gesù. Poco dopo, travolto da un inconsolabile rimorso, l’apostolo vi si impiccò. CARATTERISTICHE GENERALI La sua adattabilità lo rende un albero perfetto per le città, i giardini e i parchi anche perché ha bisogno di pochissime cure ed è estremamente resistente all’inquinamento atmosferico. Le esigenze colturali dell’albero di Giuda sono davvero minime anche in termini di innaffiature nel periodo estivo. Essenziale, però, è evitargli ristagni idrici che potrebbero danneggiare l’apparato radicolare della pianta. Infatti viene spesso utilizzato come pianta ornamentale per ornare giardini, ed è indicato anche per le alberature stradali, grazie proprio alla sua resistenza all’atmosfera di città. Anche se nei giardini italiani non ha ancora trovato l’apprezzamento che merita, questo albero è perfetto per chi cerca una pianta ornamentale facile da coltivare

e di sicuro impatto scenografico. Si mostra come un albero caducifoglio dalle medie dimensioni: raggiunge i 10 m di altezza; possiede una ricca ramificazione che gli conferisce un’eccezionale bellezza, una chioma arrotondata, e una corteccia dalle tonalità grigie nerastre. Le foglie sono lucide, di colore rossastro inizialmente e poi sempre più tendente al verde intenso, sono glauche sulla parte inferiore; assumono una forma rotonda e reniforme, larghe fino a 10 cm circa. L’Albero di Giuda, verso i sei anni di età, produce fiori molto apprezzati per la loro forma e bellezza, di un allegro colore rosa o lilla; sono riuniti in racemi che spuntano prima delle foglie, ovvero nel mese di marzo o in quello di aprile. Una loro peculiarità sta nel fatto che nascono direttamente dalla corteccia dei rami e del tronco. I frutti sono simili a legumi penduli e di colore scuro, molto numerosi. La cosa ancora più straordinaria dell’albero di Giuda è che produce


SCHEDE PIANTE fiori commestibili sia a crudo, ad esempio nelle insalate, che fritti in pastella. Alcuni li conservano addirittura in salamoia o sottaceto per poi aggiungerli alle minestre, zuppe o pizzaiole. La moltiplicazione dell’Albero di Giuda avviene principalmente mediante la semina, da effettuare durante il mese di marzo, servendosi di contenitori riempiti con una specifica composta. Cresciuta la piantina, dovrà essere interrata in vasi di circa dieci centimetri di diametro, in vivaio dove dovranno restare per almeno un paio di anni, prima di procedere con la messa a dimora definitiva. L’Albero di Giuda è originario dell’Europa del sud e dell’Asia Minore; l’arbusto non ha particolari pretese in fatto di terreno, a patto che questo sia umido, e se è possibile lievemente calcareo o sassoso. Naturalmente, è importante che il substrato sia ben drenato, così da evitare l’insorgenza di fastidiosi ristagni di acqua, molto pericolosi per questo genere di pianta. TEMPERATURA L’Albero di Giuda ha bisogno di un’esposizione in pieno sole, e di essere coltivato in zone a clima temperato; in caso di inverni particolarmente rigidi, è opportuno proteggere la pianta dal freddo, se questo è particolarmente prolun-

gato, senza contare che non tollera le raffiche di vento. Ben sopporta l’inquinamento atmosferico, per cui è possibile coltivarlo nei centri abitati. MANTENIMENTO E’ importante non annaffiare la pianta in modo eccessivo, o troppo frequentemente; durante le stagioni fredde, è bene sospendere le irrigazioni. E’ opportuno annaffiare soprattutto se si tratta di esemplari giovani. E’ possibile effettuare la potatura in seguito alla fioritura così da permettere una buona crescita e uno sviluppo più favorevole

per nuove ramificazioni. La concimazione dell’Albero di Giuda si pratica all’inizio della primavera o in autunno, servendosi di humus o stallatico; in inverno si consiglia di sospendere, o ridurre drasticamente le fertilizzazioni: potrebbe sorgere il rischio di esporre i nuovi germogli a gelate. AVVERSITÀ L’Albero di Giuda è generalmente un esemplare piuttosto rustico, tuttavia è spesso minacciato dalla presenza di afidi che ne danneggiano l’apparato fogliare; è possibile sbarazzarsene servendosi di antiparassitari specifici. In più, l’albero può essere attaccato dal cosiddetto cancro da “Nectria”. a cura di Jacopo Giovanni Cima

CURIOSITA’

Al di là delle leggende, il nome di questa pianta potrebbe essere legato alla sua regione di provenienza, la Giudea, vale a dire l’attuale Palestina. Dunque, albero di Giudea e non di Giuda, come erroneamente si pensa. La storpiatura potrebbe essere frutto di un banale errore di trasposizione.

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FIERE

EUROFLORA 2022, un mondo di rara bellezza A Genova dal 23 aprile all’8 maggio 2022, piante, fiori e arte nei Parchi e nei Musei di Nervi. Tante le novità, curiosità e i percorsi sensoriali della XII edizione. Tre Parchi storici contigui affacciati sulla scogliera e tre Musei dedicati alle arti figurative dell’Ottocento e del Novecento sono l’eccezionale scenografia di Euroflora 2022, XII edizione della Mostra Internazionale del fiore e della pianta ornamentale e unico appuntamento italiano. L’apertura è in

programma per sabato 23 aprile e si concluderà domenica 8 maggio. Le aziende partecipanti saranno più di 300, all’interno di grandi collettive e con le partecipazioni di singole aziende, espressione delle eccellenze produttive del Paese, Comuni e realtà istituzionali di primo piano come il Ministero del-

le Politiche Agricole e Forestali, il Ministero della Transizione Ecologica, l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori e l’Associazione Florovivaisti Italiani. Il viaggio tra le grandi collettive regionali italiane, da nord a sud, partirà dal Piemonte, e attraverserà Liguria, Sardegna, Marche, Campania, Puglia, Calabria per concludersi con la Sicilia. L’Emilia sarà presente con il Distretto turistico. Sarà l’ANCI nazionale a rappresentare i Comuni italiani con la celebrazione dei piccoli borghi e un omaggio al Milite Ignoto. Tra le esposizioni singole sono numerose le aziende liguri, specializzate in piante aromatiche, piante fiorite e succulente, le piemontesi con le acidofile in primo piano, importanti le presenze dalla Toscana con importanti produttori di piante da vivaio, dalla Sardegna e dalla Puglia con ambientazioni della flora tipica. Nutrito il gruppo delle presenze straniere, da segnalare l’importante ritorno dei Paesi Bassi con un’ampia esposizione. Ritorno a Genova anche per il Principato di Monaco con i Jardins Exotique,, la seconda volta della Cina in rappresentanza di China Flower Expo, la Francia con le Floralies di Nantes, da quest’anno gemellate con Euroflora, e poi la Spagna con un giardino dedicato all’evento tradizionale della città di Murcia, l’Entierro de la Sardina, e gli Stati Uniti con la città di Columbus (Ohio). “Siamo orgogliosi di presentare


FIERE oggi i contenuti Euroflora 2022, frutto di un lavoro avviato nel 2020 con la cura e l’impegno all’altezza della storia della manifestazione” – sottolinea il presidente di Porto Antico di Genova Spa Mauro Ferrando. “Il riconoscimento internazionale di AIPH e la classificazione di manifestazione fieristica internazionale della Regione Liguria, sono il risultato di un attento riposizionamento della manifestazione, premiato dall’elevato livello qualitativo delle presenze di questa dodicesima edizione”. “Voglio evidenziare - ha proseguito Ferrando - che Euroflora è un grande spettacolo capace di emozionare e allo stesso tempo un importante strumento di promozione per il settore del florovivaismo. Per due settimane l’attenzione si catalizza su un settore che dopo il breve e traumatico stop imposto dal lockdown ha visto una brillante ripresa nell’export che, fino a questo momento, ha macinato tassi di espansione superiori al 30% e che ci auguriamo possa mantenersi anche in questo periodo di rincari del costo dell’energia e delle materie prime. I sedici giorni di Genova costituiscono il momento clou per presentare al grande pubblico, agli appassionati e agli operatori del settore lo stato dell’arte

del comparto con novità ed eccellenze. L’Agenzia Ice, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, ha inserito la rassegna nel piano di promozione del Made in Italy e ha organizzato due missioni operatori con una serie di incontri B2B con i produttori italiani. Sono davvero ammirato per l’intenso lavoro di preparazione che sta dietro a ogni loro singola presenza espositiva, agli sponsor il cui sostegno quest’anno si è ulteriormente rafforzato e che vede nomi di grande prestigio, che presentano affinità importanti ai temi della manifestazione. Un sentito ringraziamento va alla Regione Liguria per lo straordinario supporto alla partecipazione dei floricoltori liguri, coadiuvata operativamente dalla Camera di Commercio, e al Comune di Genova che, insieme all’intero sistema delle società partecipate, sostiene la manifestazione con servizi essenziali, collabora con importanti attività di promozione e realizza partecipazioni di rilevante interesse botanico e di grande attualità”. “Genova si prepara - afferma il sindaco Marco Bucci - per accogliere una delle manifestazioni internazionali più importante del settore florovivaistico. Una marea di colo-

ri, profumi, essenze faranno mostra di sè in una cornice esclusiva come quella dei Parchi di Nervi. Un’edizione che segna anche la ripartenza dopo la pandemia, che ci ha costretti a rimandare l’appuntamento di un anno. Per il 2022, però, potremo contare su un allestimento spettacolare, con lo scopo di mandare un messaggio non solo di bellezza e di tecnologia, ma anche di sostenibilità ambientale”. “La floricoltura ligure - evidenzia Paolo Corsiglia, membro della giunta Camerale - è fatta di oltre 4000 aziende, 15.000 addetti e una produzione lorda annua di oltre 400 milioni di euro, tra fiori e fronde recise tipiche del sanremese e piante fiorite e aromatiche della Piana di Albenga, ma anche nelle altre province liguri sono presenti importanti realtà di floricoltura. La produzione ligure per oltre l’80% è destinata all’esportazione e giornalmente raggiunge tutte le principali città del mondo. “La ripresa di Euroflora dopo la pandemia - spiega il vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana - sigla il rilancio e il sostegno alla nostra articolata filiera orto-floro-vivaistica grazie all’impegno delle istituzioni e degli sponsor unitamente alle associazioni di categoria rappresentate dal Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure e al Sistema Camerale Ligure col loro know-how, che accompagnano la Regione nelle più significative iniziative di promozione territoriale. La presenza di eccellenza della produzione ligure a Euroflora 2022 con oltre 50mila piante in vaso, cui

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FIERE si affiancheranno le composizioni di fiori e fronde che ci rendono famosi in tutto il mondo, riescono a tradursi in passaporto di bellezza, cultura e lavoro made in Liguria, in un messaggio che supera l’armonia o la particolarità del fiore stesso guardando al futuro”. “Questa edizione di Euroflora sarà una straordinaria vetrina per Genova e per la Liguria – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti - un grande orgoglio da presentare all’Italia e all’estero, anche grazie all’opportunità che siamo riusciti ad assicurare con la presenza del logo della kermesse sulle maglie di Genoa e Sampdoria in occasione del prossimo derby della Lanterna. Euroflora è la più grande manifestazione floreale europea che a febbraio ha ottenuto anche la qualifica internazionale e ora è ufficialmente inserita nel calendario mondiale degli eventi fieristici. La splendida cornice sul mare dei Parchi di Nervi ospiterà un eccezionale spettacolo: un evento che richiamerà non solo i liguri ma anche i turisti che torneranno a trovarci, speriamo quest’anno anche dall’estero. In questa direzione abbiamo già avuto ampie rassicurazioni dal ministero delle Infrastrutture sulla lunga pausa dai cantieri autostradali chiesta

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in concomitanza con le festività pasquali e i ponti di primavera fino all’8 maggio, in modo da favorire gli arrivi in città in occasione di questa grande manifestazione. Euroflora, che costituisce una tradizione storica di Genova di grande importanza, è anche un pezzo del futuro che stiamo costruendo: questa edizione - conclude Toti sarà un importante segnale della ripartenza del nostro territorio dopo la pandemia da Covid-19, mentre prosegue l’impegno nostro e di tutte le Istituzioni a sostegno dei profughi in fuga dall’Ucraina”. La sostenibilità, un impegno in divenire Con la svolta impressa nel 2018 dal trasferimento della manifestazione dal quartiere fieristico a un contesto naturale di rara bellezza, è stata data sostanza e concretezza al tema della sostenibilità, con installazioni e allestimenti generali scenografici, rispettosi dell’armonia generale, un sistema di mobilità basato esclusivamente sull’uso dei mezzi pubblici - treno, bus e taxi - un ridotto uso della plastica, l’ottimizzazione della raccolta differenziata e, grazie ai lavori di elettrificazione realizzati nei Parchi dal Comune di Genova, l’eliminazione totale dell’impiego

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dei generatori. Sostenibilità significa anche riutilizzo dei materiali di scarto delle manutenzioni dei parchi, come porzioni di tronco e foglie di palma, ramaglie che l’Associazione Florovivaisti Italiani utilizzerà per allestire parte del loro spazio. Acqua e grandi ovali al centro del progetto Grandi ellissi arricchite da forme circolari, delineano nuovi percorsi provvisori, a integrazione di quelli esistenti, e i perimetri delle aree espositive. Fil rouge dell’intera manifestazione è l’acqua, 16 fontane saranno un elemento scenografico determinante che produrrà anche un piacevole sottofondo sonoro. Gli zampilli raggiungeranno, nelle fontane più grandi, i sei metri di altezza. Novità, rarità e curiosità in esposizione Farà il suo debutto proprio in occasione di Euroflora la “Rosa di Genova”, nata dalla collaborazione tra il Garden Club di Genova e Nirp International. Una rosa a cespuglio, con grandi fiori di colore bianco e rosso, colori simbolo della città di Genova. Bella, resistente, rifiorente, ben adattabile ai cambiamenti climatici, diventerà un allegro simbolo del capoluogo ligure nei giardini e nei parchi di tutto il mondo. Dalle coltivazioni di Echecactus Flor, l’azienda di Bordighera specializzata nella produzione di succulente, arriva la nuova “Echeveria Serena”, brevettata con il nome della figlia, dai genitori della proprietaria dell’azienda. Ingresso ufficiale anche per la “Petunia Allegra”, presentata dall’azienda Farao nell’ambito della collettiva della Regione Campania a Villa Grimaldi. E’ la prima petunia 100% a doppio fiore, utilizzabile come reciso; le varianti sono bianco, viola, rosa, rosa salmone e bicolore. Sempre rimanendo in terra campana tutte da vedere nell’area


FIERE prospiciente l’ingresso della Villa sui parchi, le installazioni che riproducono il colonnato maiolicato del Monastero di Santa Chiara a Napoli con la posa di piante arbustive di Ginestra vesuviana. Si chiama “Puglia ancestrale” la presentazione realizzata da Esecuzione Verde Group, patrocinata dalla Regione Puglia e dalla Città Metropolitana di Bari, che tra ulivi e piante fiorite tipiche dell’area ospiterà la riproduzione di un pagliaro. Particolare costruzione rurale, realizzata con la tecnica del muro a secco. Di origine collocabile presumibilmente intorno all’anno 1000 dopo Cristo, le pajare sono Patrimonio Unesco dal 1996. Utilizzate dai contadini come luogo di riposo dopo un’intensa giornata di lavoro o per sfuggire a un improvviso temporale, spesso, fungevano da abitazioni estive, ideali per controllare da vicino il bestiame e le coltivazioni più delicate. Molto simili ai trulli, si contraddistinguono per l’ambiente piccolo e spartano, privo di finestre e sono a forma di tronco di cono. Tra gli agrumi le notizie più intriganti arrivano dalla collettiva dei Vivai Cinelli, composta da cinque aziende toscane e sarde, e dalla collettiva della Regione Sicilia. La prima incuriosirà il pubblico con Sa Pompìa, una varietà di limone endemica della Sardegna, uno tra gli agrumi più rari al mondo e riscoperto pochi anni fa. La seconda sarà il fingerlime Microcitrus australasica coltivato con successo in Sicilia e comunemente chiamato in Italia “Limone Caviale” per via della sua polpa composta da tante vescicole sferiche, cariche di succo, che lo fanno somigliare al caviale. Tra le curiosità botaniche in mostra le baby plant dei Vivai Milone di Lamezia Terme. Nate nei laboratori di micropropagazione sono piante in miniatura, spesso più piccole del frutto che saranno capaci di generare una volta diventate di normali dimensioni, e saranno esposte in piccoli

Euroflora 1966

vasetti o in provetta. Il Parco del Beigua presenta alcune varietà vegetali endemiche protette esclusive, come la viola di Bertoloni e la peverina di Voltri (Cerastium utriense), l’aquilegia delle ofioliti e la dafne odorosa (Daphne cneorum), il piccolo fiore rosa, simbolo del Parco. Sono le serpentinofite, piante che crescono sulle “rocce verdi”, il substrato roccioso in gran parte ofiolitico caratteristico del Geoparco. Un cammino nelle eccellenze produttive italiane, dal carciofo di Paestum al bergamotto di Reggio Calabria, dalla castagna di Montella alla cipolla di Tropea al pomodorino del piennolo del Vesuvio, è il racconto dell’Accademia delle Imprese Europee che con il marchio P.I.T. permette ai consumatori di essere certi della provenienza del prodotto che stanno acquistando. L’ultima curiosità riguarda l’Associazione Radioamatori Italiani di Genova presente a Euroflora con la postazione “II1Flor” che consentirà ai radiomatori di tutto il mondo di collegarsi per ricevere la cartolina di conferma del collegamento con le floralies genovesi.

delle grandi floralies internazionali, prevede l’organizzazione di concorsi per gli espositori finalizzati a premiare le migliori partecipazioni italiane ed estere. Sono 256, suddivisi in concorsi d’onore, estetici e tecnici. Un concorso ad hoc valuta le presentazioni meglio conservate per tutta la durata della manifestazione. Tra le novità una targa intitolata a Gigliola Genta, progettista di Aster Genova prematuramente scomparsa, da assegnare all’espositore che meglio avrà interpretato il suo stile armonico con piante, fiori e complementi d’arredo e il premio, destinato a ripetersi a ogni edizione, a ricordo della figura di Giovanni Robiglio, figura centrale nella storia della manifestazione. Andrà all’espositore che avrà totalizzato il più alto numero di premi.

I concorsi e le giurie internazionali Euroflora 2022, come è tradizione

Per maggiori info: www.euroflora.genova.it

Mercato Verde Il Mercato Verde, ovvero la zona destinata a stand commerciali dove i visitatori potranno acquistare piante e fiori, sarà collocato nella parte a monte di Parco Gropallo offrendo un’ultima vista panoramica ai visitatori in uscita.

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Manutenzione e paesaggistica

Menaggio & Cadenabbia Golf Club Per conoscere le caratteristiche del Menaggio & Cadenabbia Golf Club e la gestione e cura del verde abbiamo interpellato Roberto Putzolu, greenkeeper della struttura. realizzazione e TAPPETO ERBOSO Nato sul Lago di Como alla fine dell’800 per iniziativa di quattro gentiluomini britannici, è il secondo Golf Club più antico d’Italia. All’epoca, infatti, il lago di Como era una delle mete più frequentate dal turismo d’élite anglosassone che aveva trovato un’area ideale tra Menaggio, Tremezzo, Cadenabbia e Bellagio, dove erano sorti alberghi e ville per dare ospitalità ad una comunità in continuo incremento. Si trattava soprattutto di industriali e commercianti tessili uniti dallo stesso business e dall’amore per questi luoghi. Nell’intento di ricreare il loro ambiente, pur in un contesto diverso, dal cli-

ma decisamente migliore, quattro gentiluomini Inglesi, capeggiati dal banchiere Henry John Mylius, si riunirono il 10 Gennaio 1907 all’hotel Victoria di Menaggio per fondare il Menaggio Cadenabbia golf club. Mylius fu il primo presidente. Segretari onorari furono W. Lassetter, proprietario di villa Margherita a Cadenabbia, ed E. F. Eliot, cliente abituale dell’hotel Victoria. L’altro gentiluomo era il Commander C. Buckland della Royal Navy. Il terreno adatto fu reperito nella località di Croce proprio sopra Menaggio, vicino alle ville di due amici. Lì venne costruito un primo percorso a nove buche, ampliato negli anni seguenti. Nel 1919 Mr Wyatt, parente di Mylius, diventa

presidente del club e acquistando nuovi terreni amplia il campo di golf portandolo a 18 buche. Nel corso degli anni si sono succeduti diversi presidenti, finché nel 1961 la famiglia Roncoroni acquistò il golf club dai precedenti proprietari inglesi. Per trent’anni, fino al 1992, diventò così presidente Antonio Roncoroni, che identificò il suo nome con il Menaggio & Cadenabbia Golf Club e che rappresentò per lui la sua seconda vita. Roncoroni fu il fondatore della PGA Italiana e lavorò molto per far crescere questo sport in Italia. Nel 1965 il campo venne completamente ridisegnato da John Harris su iniziativa di Antonio Roncoroni. Lo stile tipicamente inglese regna ancora oggi incontrastato sul percorso e nelle sale del circolo, punteggiate da stampe d’ epoca, pregiate come quella che raffigura Tom Morris “Grande” di St Andrews, che lo storico del Royal & Ancient Golf Club scozzese, R.A.L. Burnett, donò nel 1985 ad Antonio Roncoroni, per suggellare un’autentica amicizia fra i due sodalizi. Il primo


Manutenzione e paesaggistica

COMPOSIZIONE E MANUTENZIONE DEL TAPPETO ERBOSO

percorso nacque nel 1907 ed era solo di 9 buche occupando parte della proprietà attuale. Il campo si trasformò nel 1923 diventando un difficile 18 buche Par 64. In entrambe le occasioni c’è stata la supervisione di John Henry Taylor nella realizzazione e trasformazione del percorso. Nel 1963 la nuova proprietà chiamò John Harris a ridisegnare il percorso, che subì una vera e propria rivoluzione con l’aggiunta di 4 nuove buche e la modifica di altre 8. Il Par passò da 66 a 69. Il percorso ha poi subìto

ulteriori modifiche che hanno portato il Par a 70. Le piante sono cresciute, i fairway si sono stretti ed il campo si presenta assai delicato. Sorto su una collina dal substrato roccioso presenta una manutenzione abbastanza difficoltosa, ma comunque efficace per la cura e gestione del verde. Negli ultimi anni il percorso sta subendo diversi lavori restyling soprattutto per quanto riguarda la conformazione di alcuni green senza però modificare le caratteristiche distintive dello stile del campo da golf.

Il percorso del golf club presenta una composizione del tappetto erboso molto variegata soprattutto per via dell’età del campo. I green sono in agrostis stolonifera con presenza, vista l’età del percorso, di poa annua presente in maniera non eccessiva. I tee e i fairway hanno una composizione di poa pratensis, lolium anche se negli ultimi anni si sta tentando di favorire l’insediamento di bermuda grass soprattutto in zone del percorso particolarmente sensibili alle carenze idriche. Nei rough è presente oltre al lolium e alla poa pratensis anche specie erbose autoctone della zona. Per quanto riguarda la realizzazione, manutenzione e cura delle aree verdi, il golf club collabora con molteplici fornitori, scegliendolo ogni volta in base alle specifiche esigenze del mercato. Per quanto concerne le azioni mirate al rispetto dell’ambiente, da diversi anni il golf di Menaggio ha deciso di adottare una politica volta all’eliminazione di qualsiasi prodotto fitosanitario chimico sia per la cura e la prevenzione delle malattie che possono interessare il tappetto erboso. A tal proposito, grazie ai propri consulenti agronomi, sono stati predispostiti dei protocolli biologici al 100% che si stanno rivelando efficaci contro le avversità del tappetto erboso. Il golf club ha ricevuto nel 2013 e nel 2016 due importanti riconoscimenti in ambito ambientale da parte del Federazione Italiana Golf nell’ambito del progetto “Impegnati nel Verde”, rispettivamente per il settore Energia e Cultural Heritage, Paesaggio Storico Ambientale, Artistico e Culturale. Passione e dedizione al lavoro da parte di tutto lo staff del golf Menaggio rendono possibile avere un percorso con uno standard qualitativo all’altez-

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Manutenzione e paesaggistica za e in grado di soddisfare le esigenze golfistiche di giocatori e soci con handicap differenti.

SISTEMA DI IRRIGAZIONE E SUPERFICIE IRRIGUA Il sistema di irrigazione è di tipo mono cavo realizzato a metà degli anni ‘90. Sono state installate tre centraline per il controllo e la gestione dei programmi irrigui e recentemente sono stati sostituiti e resi più moderni da avanzati sistemi Rain Bird che permettono anche una gestione da remoto delle stazioni. Sempre negli ultimi anni si stanno realizzando impianti di micro irrigazione nei collar dei green atti a ridurre il consumo idrico oltre a benefici al tappetto erboso. L’approvvigionamento idrico avviene unicamente da apporti di acque piovane che vengono convogliate in un bacino di raccolta da dove avviene poi il prelievo con pompa inverter. La superfice irrigua del per-


Manutenzione e paesaggistica

corso è di 14 ettari, di cui 1 ettaro di green, 1 di tee e 12 di fairway.

Il parco macchine Le macchine utilizzate per cura e manutenzione del percorso sono Toro e John Deere, fornite da diversi concessionari e distributori.

Nello specifico per i green vengono utilizzati le Toro 3250, John Deere 2500 ed una singola John Deere. Per collar e tee c’è una Toro 3250 3WD. Per i fairway le macchine sono una Toro 3100 ed una John Deere 7200, per i rough una John Deere 8800 e per i bunker

MENAGGIO & CADENABBIA GOLF CLUB

una John Deere. Completano il parco macchine una Maredo polifunzionale con micro chiodi e micro carote, arieggiatori Toro per carotature e chiodature, due trattori John Deere utilizzati per altri lavori manutentivi del percorso e un trattore Goldoni.

Ubicazione e struttura È ubicato a Menaggio, sul lago di Como. È il secondo golf club più antico d’Italia. Il golf club comprende un percorso a 18 buche Par 70, che negli anni ha subìto diverse trasformazioni. Completano la struttura una biblioteca, un pro-shop, una club house ed un ristorante. Realizzazione e tappeto erboso È nato alla fine dell’800 per iniziativa di quattro gentiluomini britannici, capeggiati da Henry John Mylius, che nel fondarono il golf club ad inizio 1907. Inizialmente il percorso era a 9 buche e venne ampliato a 18 buche nel 1923. Nel 1961 la struttura venne acquistata dalla famiglia Roncoroni e quattro anni dopo il percorso venne completamente ridisegnato da John Harris, il quale lo rivoluzionò con l’aggiunta di 4 nuove buche e la modifica di altre 8. Il Par passò da 66 a 69. Il percorso ha poi subìto ulteriori modifiche che hanno portato il Par a 70. Negli ultimi anni il percorso sta subendo diversi lavori restyling soprattutto per quanto riguarda la conformazione di alcuni green senza però modificare le caratteristiche distintive dello stile del campo da golf. Il percorso del golf club presenta una composizione del tappetto erboso molto variegata soprattutto per via dell’età del campo. I green sono in agrostis stolonifera con presenza, vista l’età del percorso, di poa annua presente in maniera non eccessiva. I tee e i fairway hanno una composizione di poa pratensis, lolium anche se negli ultimi anni si sta tentando di favorire l’insediamento di bermuda grass soprattutto in zone del percorso particolarmente sensibili alle carenze idriche. Nei rough è presente oltre al lolium e alla poa pratensis anche specie erbose autoctone della zona. A.S.D. Menaggio & Cadenabbia Golf Club Via Wyatt, 54 22010 Menaggio CO Tel. 034432103 segreteria@golfclubmenaggio.it www.golfclubmenaggio.it

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NEWS

PRODOTTI KOHLER VINCE IL DIESEL OF THE YEAR 2022

LA NUOVA SERIE DI MOTORI KSD RIPORTA PER LA TERZA VOLTA IN CASA KOHLER IL PREMIO DIESEL OF THE YEAR. Il DIESEL Of The Year torna in casa Kohler, che si aggiudica il premio per la terza volta in dieci anni grazie al nuovo motore KSD 1403TCA. Nel 2012 se l’era aggiudicato il KDI 2504TCR, mentre nel 2015 aveva vinto con il KDI 3404TCR SCR. La rivista DIESEL, dal 1986 una delle principali riviste specializzate del settore nel panorama europeo, assegna ogni anno questo prestigioso titolo al motore diesel più innovativo. Oggi Kohler è orgogliosa di vincere il DIESEL Of The Year 2022, celebrato con una cerimonia di premiazione nel museo della storica sede di Reggio Emilia, nella suggestiva galleria color che vede esposti alcuni tra i motori che hanno segnato la storia dell’azienda. Il motore vincitore fa parte della neonata serie di motori KSD, Kohler Small Displacement, studiata per adattarsi a tutte le aree geografiche, essere conforme a tutte le normative nel mondo, e compatibile con tutti i tipi di macchine. La serie KSD è il risultato di un approccio totalmente orientato al mercato e al cliente. È semplice, perché può essere facilmente integrata con i sempre più complessi sistemi elettronici delle macchine industriali, che sono in continua evoluzione. È versatile, perché può essere adattata alle macchine senza necessità di apportare modifiche o riprogettazioni. È avanzata, perché permette diverse personalizzazioni per tutti i cicli di lavoro, oltre a offrire la possibilità di scambio dati con un ridotto numero di connessioni fisiche. Il 1403TCA, che sta per Turbo Common Rail with Aftercooler, è uno dei tre motori della gamma KSD, che comprende anche il 1403 Turbo Common Rail e il 1403 Naturally Aspirated. Questa versione vanta una coppia massima di 120 Nm @ 1400 giri/min, un rapporto cilindrata-coppia competitivo con motori di pari cilindrata ma con potenze tra i 30 e i 42 kW che necessitano di sistemi di aftertreatment. Il motore sotto i 19 kW rispetta la normativa vigente in materia di emissioni: EU Stage V, US Tier 4 Final e, alla fine di quest’anno, anche China Stage IV. I consumi sono ridotti grazie all’ottimizzazione della velocità del motore e al controllo sull’idraulica. Gli intervalli di ricambio sono estesi al massimo, mentre i costi di gestione sono bassi, anche grazie a funzionalità intelligenti di prognostica e diagnostica. “Ricordate i recenti allarmi su una possibile fine dei motori a combustione interna? […] si sbagliavano, e il diesel ha ancora un lungo futuro davanti a sé. La serie KSD ne è la dimostrazione. Ciò che ci ha spinto ad assegnare questo DIESEL Of The Year 2022 è proprio l’audacia di aver investito in una gamma di motori di questo tipo” afferma Fabio Botturi, Coordinatore Editoriale di DIESEL. “La giuria del DIESEL Of The Year ha anche apprezzato la versatilità del motore e l’elasticità delle caratteristiche e delle configurazioni per semplificare l’installazione da parte dei produttori di apparecchiature originali (OEM)”. “Siamo entusiasti e onorati di ricevere questo prestigioso premio ora, per la terza volta in dieci anni. È la dimostrazione del forte impegno di Kohler nel business e dei continui investimenti in nuovi motori” commenta Vincenzo Perrone, Presidente di Kohler Engines. “Tutto ciò che è stato realizzato lo dobbiamo al duro lavoro del nostro team globale. Le parole non possono esprimere quanto io sia orgoglioso degli sforzi collettivi compiuti da tutti i nostri associati per rendere il KSD una realtà. È grazie alla loro dedizione, perseveranza e lavoro di squadra, per non parlare dell’esperienza e del know-how, che questo progetto si è realizzato, ed è stato e continuerà ad essere un grande successo”.

AZIENDE JOHN DEERE SEMPLIFICA L’ACCESSO ALL’RTK

Il nuovo ricevitore StarFire™ 7000 di John Deere permette di accedere con semplicità all’agricoltura di precisione. Senza necessitare di hardware aggiuntivo, il ricevitore offre la precisione RTK di +/-2,5 cm e i clienti beneficeranno di una migliore copertura della rete satellitare. Sono sempre più numerosi gli agricoltori che desiderano utilizzare la precisione dell’RTK ma non ci si avvicinano a causa del maggiore investimento iniziale. Ora, John Deere offre il nuovo StarFire™ 7000 con un segnale di correzione completamente nuovo: StarFire™ RTK. Il nuovo segnale può essere attivato in tutta semplicità acquistando una licenza rinnovabile, senza la necessità di sostenere investimenti per l’hardware aggiuntivo o per le attivazioni. Con una velocità di acquisizione inferiore a 10 minuti, il lavoro nel campo può iniziare fino a tre volte più velocemente di prima. La ripetibilità di almeno cinque anni dei confini di campo registrati permette di creare passate e file nello stesso campo, coltura dopo coltura. I confini di campo possono essere utilizzati oltre la stagione per l’attivazione e la disattivazione automatiche ad alta precisione delle sezioni del braccio dell’irroratrice. Ciò significa che John Deere fornisce una soluzione migliore per l’uso crescente dell’agricoltura di precisione. Proprio come i modelli precedenti, il nuovo ricevitore offre il segnale di correzione SF1 gratuito di serie e può essere aggiornato a Radio e Mobile RTK. Il ricevitore StarFire™ 7000 riceve i segnali satellitari Galileo e BeiDou oltre a GPS e GLONASS. Ciò garantisce un’intensità del segnale più forte senza costi aggiuntivi e più indipendente da interferenze quali, per esempio, le zone d’ombra sotto gli alberi. Il ricevitore è disponibile in una versione universale/trasportabile e integrata. La versione integrata viene costruita nel tetto della macchina direttamente dalla fabbrica mentre il ricevitore universale è idoneo per un uso flessibile. Con le nuove e pratiche maniglie sui lati, può essere spostato da una macchina all’altra o su diverse attrezzature in maniera ancora più semplice. Il ricevitore è compatibile con le macchine nuove e quelle esistenti e può, pertanto, essere usato per l’intera flotta. Per scoraggiare i furti di ricevitori universali, John Deere offre agli utenti la possibilità di configurare un codice PIN. Il codice PIN può essere definito per due livelli di accesso, per esempio un amministratore e un operatore. È inoltre disponibile la protezione aggiuntiva con kit di blocco meccanico e il ricevitore può essere rimosso una volta terminato il lavoro per essere riposto in sicurezza fino all’impiego successivo. Il nuovo StarFireTM 7000 sarà disponibile per l’ordine con le nuove mietitrebbie e raccoglitrici di cotone Serie X MY 2023 in versione integrata. Sarà disponibile come soluzione universale per l’adattamento successivo nell’inverno 2022/23.


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