Irinerari Folk 30° edizione

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ITINERARI FOLK 2017

FEMMINILE PLURALE LUGLIO - AGOSTO | 2017 Trento | Cortile Crispi Bonporti | ore 21.30

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ITINERARI FOLK 2017 lunedì 3 luglio

TRIO IN UNO (Italia Brasile) LA DAME BLANCHE (Cuba) venerdì 7 luglio

ANA ALCAIDE (Spagna) lunedì 10 luglio

NAMGYAL LHAMO (Tibet) BISSEROV SISTERS (Bulgaria) venerdì 14 luglio

KARDEMIMMIT (Finlandia) lunedì 17 luglio

SONA JOBARTEH (Gambia) venerdì 21 luglio

QUINTETTO NIGRA (Italia) RACHELE COLOMBO - MIRANDA CORTES (Italia Francia) lunedì 24 luglio

LEYLA McCALLA (USA) venerdì 28 luglio ANDHIRA (Italia) lunedì 31 luglio

CHET NUNETA (Francia) venerdì 4 agosto

LE POULES À COLIN (Canada) lunedì 7 agosto

ELLEN MACDONALD & DÀIMH (Scozia) venerdì 11 agosto

CARMEN SOUZA (Capo Verde)

FEMMINILE PLURALE

Trento | Cortile Crispi Bonporti | ore 21.30


Trent'anni di concerti Era il 1988 quando nasceva Itinerari folk, rassegna di musica acustica etnica e contemporanea, a cura dell'Assessorato cultura del Comune di Trento, in collaborazione con l'associazione Carolan's Welcome. Di lì a poco, nel 1990, l'organizzazione sarebbe passata al Centro Servizi Culturali S. Chiara che muoveva i suoi primi passi. In questi trent'anni pensiamo che la rassegna non sia invecchiata per niente. Ha saputo mostrarci quante cose possono nascondersi dietro un'etichetta come il “folk”, un po' fuori moda, ma che contiene valori irrinunciabili come la memoria, le tradizioni, le identità. Lo raccontava profeticamente Alan Lomax, etnomusicologo americano, quando diceva: “quando tutto il mondo sarà stanco della musica video elettronica distribuita in massa, i nostri discendenti ci disprezzeranno per aver buttato via la parte migliore della nostra cultura”. Portando a Trento tante immagini e suoni del mondo, Itinerari folk ha dato un onesto contributo per accreditare l'idea di una città, capoluogo di una provincia che vuole essere aperta ed europea. Di più, edizione dopo edizione, non è mai venuta meno a quella funzione di servizio pubblico, attraverso cui si è formato un pubblico attento alla qualità artistica e curioso di scoprire i percorsi di conoscenza che sono stati proposti. L'auspicio di questo compleanno è che al di là delle forme organizzative che si vorranno scegliere – i valori e lo spirito di questa rassegna possano continuare e raccogliere attorno a sé quell'apprezzamento e quel sostegno necessario ad allargare ancora di più la sua platea di frequentatori. Il tema di quest'anno L'idea di dedicare questa edizione al mondo femminile nella musica di radice tradizionale ci è parsa fin dall'inizio suggestiva ma al contempo astratta se non confortata dall'evidenza di fatti e segnali concreti da rinvenire sulla scena internazionale di questo genere. Ad aiutarci a motivare questa scelta sono giunte due notizie, entrambe provenienti dalla Spagna, alla luce delle quali il tema si conferma valida intuizione per rappresentare un'evoluzione in atto. La prima notizia arriva con un CD: il nuovo lavoro di Ana Alcaide, dedicato alle leggende sul potere del femminile in svariate culture del mondo (Leyenda), la cui immagine di copertina, iconica e quasi mitologica, è stata di ispirazione per i materiali di presentazione della rassegna di quest'anno. La seconda notizia è contenuta nell'inchiesta di una rivista musicale catalana, legata al “Tradicionarius” un folk festival amico, potremmo dire gemello, in quanto nato anche lui nel 1988, con cui abbiamo più volte collaborato. Questo reportage ha messo in luce e selezionato 100 nuove voci femminili della scena musicale catalana. Fenomeno rappresentato in un CD dal titolo “Femeni i plural: nuove voci di donna” che ne documenta una ventina. Ecco spiegata l'origine di quel Femminile plurale che ci è sembrato la formula più azzeccata per descrivere la trentesima edizione di Itinerari folk, articolata su quindici diversi progetti artistici, presentati in dodici serate dal 3 luglio all'11 agosto. Un programma di concerti che ruotano attorno al tema femminile, al suo protagonismo, alle sue storie, alle peculiari sensibilità artistiche che le donne di oggi sanno esprimere in varie parti del mondo. Uno sguardo al palcoscenico della world music nostrana e internazionale che ci consente di mettere a fuoco temi, identità e visioni artistiche con al centro la donna, il suo impegno civile e nella cultura, la sua passione per la vita e i sentimenti che rendono l'umanità piena di bellezza e speranza. La voce ha un ruolo predominante e in questo senso anche la varietà sonora dei linguaggi dall'Africa alla Sardegna, dagli antichi idiomi gaelici alle lingue slave, dal Tibet al Canada francofono, dal Veneto al Piemonte. D'altra parte la lingua è madre, quindi femmina, e nel gioco del mondo il femminile è plurale, come le lingue e le musiche che rappresentano la nostra vita e il nostro anelito ad una comunità migliore. Mauro Odorizzi consulente artistico


lunedì 3 luglio

TRIO IN UNO (Italia Brasile) Giulia Tamanini, Josè Ferreira e Pablo Schinke sono tre studenti che si trasferiscono a Parigi per portare a termine la propria formazione musicale. All'anagrafe Giulia proviene da una famiglia trentina. Nasce nel capoluogo esattamente nel 1988, proprio nell'anno in cui questa rassegna iniziava il suo percorso. Già all'età di otto anni inizia a studiare il sassofono e tre anni dopo entra al Conservatorio Bonporti di Trento dove si diploma nel 2007. L'incontro parigino con Josè e Pablo mette in luce una grande affinità musicale, il piacere di suonare assieme, da cui deriva anche la scelta del nome di questo trio, oltre alla passione per la musica strumentale brasiliana. Dal 2014, il trio si distingue sulla scena della musica strumentale brasiliana nella capitale francese. La musica dei grandi compositori brasiliani come VillaLobos, Egberto Gismonti, Sergio Assad, Hamilton de Holanda, Marco Pereira, per citarne alcuni, influenza e integra fra loro le diverse esperienze dei tre musicisti, ispirando un comune universo musicale. Con una originale formazione, composta da sassofono, violoncello e chitarra a sette corde, e con inediti arrangiamenti e interpretazioni, Trio in Uno ha dimostrato la capacità di affrontare un repertorio ambizioso con sicurezza, esplorando un mondo sonoro che risulta esaltato dalla forza dell'espressività cameristica. Nel luglio 2015, Trio In Uno ha presentato il suo primo album "Lilas", accolto con entusiasmo da critica e pubblico in Italia, Francia e Brasile. Se ne occupano riviste specializzate in generi diversi. Trad'Mag, il più noto magazine transalpino sulle musiche del mondo, ne parla così: “Un suono curato, spesso virtuoso nel buon senso del termine e soprattutto con arrangiamenti molto affascinanti e ben realizzati.“

Giulia Tamanini sassofono Pablo Schinke violoncello José Ferreira chitarra sette corde


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LA DAME BLANCHE (Cuba) Yaite Ramos, alias “La Dame Blanche”, è una giovane e talentuosa musicista cubana che vive a Parigi, figlia di Jesus "Aguaje" Ramos, noto come direttore musicale del Buena Vista Social Club. Con una formazione musicale solida e ricca di esperienze, ha suonato come flautista e come vocalist /cantante in gruppi di rilievo della scena caraibico-sudamericana come “Sargento Garcia” e “El Hijo de la Cumbia”. Yaite ha percorso una strada lunga e talvolta difficile. Tutto comincia a Cuba dove è nata, nel cuore di uno sbalorditivo calderone musicale dove regna la figura del padre, Jesus "Aguaje" Ramos, un trombonista eccezionale. Le feste di famiglia sono le riunioni di straordinari musicisti, la crema della musica cubana. Oggi Yaite, mettendo a frutto talento, esperienze e un gusto innato per i nuovi linguaggi, presenta il suo nuovo album registrato con Marc Babylotion Damblé (Sargento Garcia, Amadou & Mariam, Orishas), ingegnere del suono francese e beat maker, e composto sotto la direzione artistica di Emiliano Gomez, ovvero El Hijo de La Cumbia, un produttore argentino famoso per la sua fusione di Cumbia e suoni urbani. Partecipano a questa grande festa una sfilza di ospiti illustri: Philippe Cohen-Solal (Gotan Project), Toy Selectah (Control Machete), DJ Nakeye, Flaco Nuñez (Orishas). I testi sono ricchi di significato sociale ed affondano le loro radici nella tradizione della musica urbana, caraibica e sudamericana.

Yaite Ramos Rodriguez voce e flauto traverso Pierre «Pedro» Mangeard batteria Marc «Babylotion» Damblé Live Act, tastiere, Computer & Dubs

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 7 luglio

ANA ALCAIDE (Spagna) Leyenda, la forza del femminile, è il nuovo progetto musicale di Ana Alcaide, musicista di Toledo già ospite di Itinerari folk nel 2012. Si tratta certamente di un CD e di un concerto molto importanti e ambiziosi sia sotto il profilo culturale che sotto il profilo spettacolare. Sei musicisti in scena, un insieme di strumenti affascinante e potente, una componente visuale ad arricchire un racconto che si dipana tra le suggestioni e le ispirazioni evocate dalla mitologia e della leggende che hanno al centro il potere della donna e la sua energia ancestrale proiettata nel mondo attuale. Una ricerca che Ana ha sviluppato a partire da storie spagnole, europee e di diverse altre parti del mondo. Un viaggio atemporale alla scoperta delle qualità e del profondo legame del femminile con la natura e l'essenza della vita. L'interesse per la musica antica e le sue suggestioni timbriche si unisce ad un approccio curioso verso le musiche del mondo e una dimensione meno austera e più coinvolgente all'orecchio dello spettatore di oggi. La ricchezza strumentale e l'ispirazione di questo progetto hanno ottenuto un positivo riscontro sulla scena internazionale negli ultimi anni attraverso il gradimento che Ana Alcaide ha raccolto in numerosi concerti in giro per l'Europa, in Canada, Argentina, Uruguay, Corea del Sud, Indonesia, Marocco, Uzbekistan. Leyenda è stato prima di tutto un viaggio personale di Ana Alcaide all'interno di se stessa e della propria consapevolezza sulla femminilità come forza primigenia, ma al contempo un omaggio a tutte le donne e al lato femminile della vita che tutti possiamo sperimentare come protagonista ed essenziale elemento nella storia e nell'evoluzione delle comunità.

Ana Alcaide voce, nyckelharpa, violino Hardanger Rainer Seiferth chitarre, bouzouki Bill Cooley salterio, ud, santur, percussioni Bruno Duque flauti, clarinetto, dulzaina, cori Iván Mellén percussioni Paul Castejón tastiere, percussioni, cori


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Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


lunedì 10 luglio

NAMGYAL LHAMO (Tibet) Cantante, cantautrice, attrice e performing artist, Namgyal Lhamo è nata a Shigatse, in Tibet. Conosciuta anche come l'usignolo del Tibet, Namgyal Lhamo è un'acclamata interprete del canto tradizionale tibetano e dell'Opera. Ha iniziato a otto anni, dimostrando immediatamente un talento prodigioso che le ha consentito di intraprendere gli studi con i grandi maestri dell'Opera tibetana e del Tibetan Institute of Performing Arts, istituzione che Sua Santità il Dalai Lama ha voluto al centro dell'attività di preservazione culturale del suo popolo in esilio. Dal 1980 vive in Olanda e continua attraverso l'attività artistica la sua missione a favore della cultura tibetana. Ha recentemente pubblicato due fondamentali antologie di canzoni dell'Opera classica e della tradizione popolare del Paese delle Nevi. Accompagna le sue esibizioni canore con il caratteristico liuto tibetano. Come in molti paesi dell'Asia anche il Tibet non conosce la musica polifonica, così il liuto sviluppa una linea melodica di base o svolge una funzione ritmica. Ha tre corde doppie di norma accordate in la re sol. Le sue interpretazioni delle canzoni tibetane del diciassettesimo secolo e dei repertori nomadi di Amdo e Kham, sono famose ai tibetani di tutto il mondo. L'esperienza e la disciplina che Namgyal Lhamo ha acquisito nel corso degli anni, hanno contribuito a rendere le sue performance in giro per il mondo, dei momenti magici, capaci di restituire attraverso le canzoni un suono esclusivo simbolico dell'originario ambiente montano dell'altipiano più alto del mondo.

Namgyal Lhamo dranyen il liuto Tibetano e il gyumang la celesta Tibetana


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BISSEROV SISTERS (Bulgaria) Proseguendo un'antica tradizione orale, le Bisserov Sisters hanno imparato il loro repertorio ascoltando le voci delle generazioni precedenti. La loro madre, di origine russa, e le sorelle cantavano alle diverse sagre e celebrazioni popolari. Così il repertorio folklorico si è mantenuto vivo ed è stato trasmesso loro a partire dai brani e dalle musiche della regione di Pirin. È evidente la presenza di un suono arcaico legato ad uno stile vocale diafonico, ad una ritmica ricca e versatile, nonché ad una marcata espressività interpretativa. Le canzoni trattano argomenti molto vari: canzoni sul raccolto, sul matrimonio, sulla natura, canzoni rivoluzionarie o haidouk (che raccontano di personaggi al limite della legalità), canzoni religiose, canzoni d'amore e canzoni comiche. Anche le melodie presentano una notevole varietà e sono caratterizzate da peculiari ornamentazioni oltre all'inserimento di “urla” in toni indefiniti. Le Bisserov Sisters non si limitano ad interpretare le canzoni della loro infanzia, ma allargano l'attenzione a brani di altre regioni, utilizzando stili caratteristici dei diversi territori bulgari. Si accompagnano con vari strumenti popolari come il tarambuka e la daire, che sono delle percussioni, e la tambura, uno strumento a plettro. Hanno imparato la tecnica del canto corale nel "Filip Koutev" National Folk Ensemble, un'esperienza fondamentale sulle modalità del canto “a cappella” e per acquisire un repertorio rappresentativo. Eseguono anche brani di compositori bulgari, tra cui Nikolai Kaufman, Alexander Yossifof e Filip Koutev.

Lyubimka Lazarova Biserova voce e tambura Mitra Lazarova Stoimenova voce e tambura Vera Stefanova Ignatova voce e tambura Rositsa Stefanova Stoimenova voce e tarambuka

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 14 luglio

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KARDEMIMMIT (Finlandia) Si tratta di un ensemble composto da quattro ragazze scandinave, che presenta un delicato repertorio di canti popolari e d'autore accompagnandosi con un incantevole strumento a corda chiamato Kantele. Un'opportunità unica per conoscere quello che è considerato lo strumento nazionale finnico, appartenente alla famiglia delle cetre, ma sviluppatosi in queste regioni sia sotto il profilo strutturale e organologico sia nella prassi esecutiva e nell'utilizzo fino a farlo diventare un protagonista assoluto nella musica popolare. Oltre al suono cristallino dei Kantele che possono presentare varie dimensioni e accordature, con un numero variabile di corde da 15 a 38, la musica di questo gruppo si basa su eteree melodie vocali, e su intrecci sonori e armonie tipiche della musica tradizionale finnica, scandinava e della musica dell'est. Una proposta elaborata con freschezza da giovani artiste che si dimostrano in grado di introdurre elementi di rinnovamento nel repertorio tradizionale, motivo per cui hanno ottenuto vari riconoscimenti. Bisogna ricordare che Kardemimmit nasce nel 1999, quando le sue componenti avevano meno di 10 anni d'età. La scelta di costruire una band intorno al suono del Kantele è stata una scelta pionieristica. Già nel 2004 sono state nominate gruppo dell'anno dalla Kantele Association, mentre l'anno successivo hanno vinto un concorso internazionale dedicato a questo strumento. Hanno realizzato quattro albums, Viira (2006), Kaisla (2009), Autio Huvila (2012) e Onni (2015). Il nome di questo gruppo è formato da due parole finniche: kardemumma (la spezia, cardamomo) e mimmit (ragazza di grande personalità).

Maija Pokela voce, kantele Jutta Rahmel voce, kantele Anna Wegelius voce, kantele Leeni Wegelius voce, kantele

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


lunedì 17 luglio

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SONA JOBARTEH (Gambia) Sona Jobarteh può essere considerata una delle musiciste africane più originali ed interessanti del momento. Cantante e interprete della kora, strumento molto diffuso nei paesi dell'Africa centro–occidentale, è nipote di Amadu Bansang Jobarteh, uno dei più importanti Griot della sua generazione, migrato dal Mali al Gambia. Ma è anche cugina di un personaggio ancora più popolare: il grande virtuoso della kora, Toumani Diabate. Nata nel 1983 a Londra, ha sempre mantenuto strettissimi legami con il paese d'origine. Con Tunde Jegede ha approfondito la tecnica e i repertori della kora. Ha studiato violoncello, arpa e pianoforte al Royal College of Music, e composizione alla Purcell School of Music, ma ha voluto cimentarsi anche con l'improvvisazione jazzistica. Una preparazione musicale insolitamente ricca che rende il suo futuro artistico molto promettente. Ha partecipato a molti dischi come ospite, ma ne ha firmati sin qui soltanto due come leader. L'ultimo, «Fasiya» viene presentato in questa nuova tournée europea che propone un live di grande fascino ed efficacia spettacolare, ma si potranno ascoltare sicuramente anche brani dell'ormai imminente nuova produzione discografica, «Gambia», fra cui la suggestiva canzone dedicata al suo paese che darà il titolo all'album. Il debutto discografico come leader avviene nel 2008, con l'album «Afro–acoustic soul», in cui affronta temi sociali molto forti e cerca di arrivare ad un pubblico il più possibile ampio, mescolando le influenze della tradizione africana e della musica classica europea con i suoni molto “radiofonici” del pop contemporaneo. Ha realizzato tra l'altro la bellissima colonna sonora di un riuscito documentario sull'Africa, «Motherland», uscito nel 2010.

Sona Jobarteh voce, kora, chitarra Derek Johnson chitarra acustica Andi McLean basso Westley Joseph batteria Mamadou Sarr percussioni

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 21 luglio

QUINTETTO NIGRA (Italia) Il Quintetto Nigra è un gruppo vocale di formazione composita: al suo interno si combinano le voci sia di musicisti che hanno consolidato la loro esperienza nell'area della musica tradizionale, in gruppi attivi nella riscoperta e nella valorizzazione della musica piemontese, sia di musicisti che provengono dall'ambito della musica colta. Il nome del gruppo è un riconoscimento al canavesano Costantino Nigra (1818-1907), diplomatico e statista risorgimentale, ma anche letterato e studioso che per primo si dedicò con passione alla raccolta e allo studio del patrimonio dei canti popolari piemontesi. Lo spirito eclettico del gruppo si ritrova anche nel repertorio: la fonte da cui si attinge è il vasto patrimonio della musica popolare piemontese, ma le melodie tradizionali vengono riproposte con arrangiamenti originali da cui possono emergere anche sonorità di altre epoche e provenienze. La varietà e la ricchezza delle armonie rendono perfettamente autonomi i brani, che vengono eseguiti dalle sole voci, senza accompagnamento strumentale. Se pure rimodellati su nuovi arrangiamenti, questi brani mantengono intatta la dimensione della cultura popolare da cui derivano, e di questa ripropongono gli stati d'animo, gli atteggiamenti, i valori e i sentimenti. Primo fra tutti l'amore, osservato da varie angolature, e poi la povertà, la fatica del vivere, i vizi e le debolezze, la dignità e il valore della persona. Temi senza tempo, che rendono questi canti ancora attuali e perfettamente comprensibili per la nostra sensibilità.

Maria Teresa Nesci Maria Adelaide Negrin Giulia Marasso Devis Longo Luciano Fava


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RACHELE COLOMBO MIRANDA CORTES (Italia Francia) 'NDAR è il titolo del loro primo album: una sorta di suite che nasce dall'incontro fra due artiste curiose e complesse che hanno deciso di mescolare i propri percorsi musicali e di scompaginare le carte della musica world mescolandola e contaminandola con ironia dentro vari generi e influenze. “Un'opera di rara bellezza e di intensità lirica che non mancherà di appassionare quanti vi dedicheranno con amore un ascolto... “ (Salvatore Esposito Blogfoolk). “ 'NDAR ci consegna 67 minuti di grande folk d`autore... uno dei migliori dieci album dell'anno” (Michele Neri – VINILE). Un disco dai particolari colori linguistici: inserti recitativi in greco antico nel brano Mediterraneus, il latino nel Requiem d'Aqua, la lingua rustica Pavana in Ruzzante tornato dalla guerra, la lingua madre francese per Miranda Cortes, l'italiano e in particolar modo il dialetto veneto per Rachele Colombo, interprete profondamente legata alle proprie radici culturali. Miranda Cortes, alla fisarmonica, è interprete dall'affascinante presenza scenica e dal forte carisma che rivela una spiccata vena virtuosistica e naturali doti di improvvisazione. Rachele Colombo, è una polistrumentista versatile, con una vocalità eccezionale e un interessante percorso che si dipana tra musica veneta e un'originale idea di cantautorato.

Rachele Colombo canto, chitarra, percussioni Miranda Cortes fisarmonica, canto

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


lunedì 24 luglio

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LEYLA McCALLA (USA) Leyla McCalla é una cantante e violoncellista di origini haitiane. Nata a New York, dove si é diplomata con studi classici di violoncello, viene attratta dal folklore americano e dal battito della strada, per poi scegliere New Orleans come sua città elettiva. Per questo motivo la sua musica è una ricerca personale che affonda le radici nella cultura afroamericana, caraibica e creola. Dopo il primo album “Vari-Colored Songs”, in cui ha musicato le liriche del poeta afro-americano Langston Hughes, Leyla ha pubblicato il suo nuovo album “A Day for the Hunter, a Day for the Prey” che ne conferma le grandi qualità, e in cui mescola idiomi creoli haitiani, influenze classiche e folk francofono della Louisiana. Un lavoro che è molto piaciuto anche ai critici musicali del Vecchio continente e che spiega questo suo primo tour europeo. Il tutto confezionato con una grande sobrietà strumentale, accompagnata da una voce forte e semplice, ma con un gusto immenso e una capacità di emozionare davvero unica. Per quanto riguarda i contenuti Leyla continua l'esplorazione di temi connessi alla giustizia sociale e allo sviluppo di una coscienza e consapevolezza panafricana. Da ricordare la sua importante partecipazione al gruppo “Carolina Chocolate Drops” guidato da Rhiannon Giddens, che interviene come ospite alla registrazione del suo ultimo album insieme al leggendario chitarrista Marc Ribot, a Louis Michot dei “The Lost Bayou Ramblers” e a Sarah Quintana, nota songwriter di New Orleans.

Leyla McCalla violoncello, banjo, canto La Bria Bonet violino, canto Daniel Trembay chitarra, banjo, percussioni, canto

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 28 luglio

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ANDHIRA (Italia) "Con la loro musica costruiscono un sogno reale che noi possiamo vivere; un momento di meditazione, paesaggio naturale e spiritualità come ebbrezza nella sua semplice sonorità per un mondo che non deve morire". Marcia Theophilo, Poetessa e Candidata al Premio Nobel Letteratura. Ad Andhira l'attribuzione di un genere musicale sta stretta, si può parlare invece di un animo musicale randagio, dal quale prende vita un repertorio mutevole nella forma e nello stile di ogni singolo brano, passando per tradizioni classiche e popolari, labili confini mediterranei, agili profili di sardità e altro ancora. L'organico comprende tre voci femminili, e un pianoforte. La loro produzione discografica comprende due gemme che hanno ricevuto consensi notevolissimi nel mondo della musica etnica, “Sotto il vento e le vele” e “Nakitirando”, edito come il primo da Ala Bianca. Quest'ultimo è una raccolta eterogenea di composizioni, frutto di un ciclo compositivo caratterizzato da una frequente relazione con differenti forme d'arte e di ricerca, da incontri e collaborazioni con artisti di diverse provenienze culturali. Ad impreziosire alcune tracce di questo lavoro sono le sonorità abilmente create da Mauro Pagani, Madya Diebate e Alberto Cabiddu, e la mano di alcuni amici autori e coautori come Sergio Pira, Pietro Lorrai e Carlo Antonio Borghi. Infine, il testo di un altro brano e la presentazione dell'album portano la firma della grande poetessa candidata al Nobel Marcia Theophilo.

Elena Nulchis voce e harmonium indiano Egidiana Carta voce Elisa Zedda voce Luca Nulchis pianoforte, harmonium indiano e voce

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


lunedì 31 luglio

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CHET NUNETA (Francia) I contorni dell'identità musicale di questo speciale progetto centrato su voci e percussioni risiedono nell'incrocio tra musiche tradizionali e attuali, tra culture lontane e interiorità, alla luce di un tema portante che è quello delle migrazioni. Polifonie dal mondo che intendono raccontare il fenomeno permanente del viaggio che l'uomo, in ogni epoca, ha intrapreso per ragioni di necessità, diffondendo e facendo in questo modo interagire culture, costumi, abitudini e modi di pensare. Per questo ensemble si tratta di un percorso iniziato nel 2008 e sviluppatosi attraverso tre album e numerosi concerti in tutta Europa, con un grande riscontro di pubblico e critica. Con “Agora” , il terzo album uscito proprio nel 2017, il progetto Chet Nuneta si definisce con ancora maggiore chiarezza rispetto alla tematica delle migrazioni e si caratterizza per forza espressiva e intensiva come uno splendido esempio di ricerca artistica basato sull'intreccio di temi culturali, di linguaggi e di sonorità con peculiari caratteri di originalità e innovazione. La scena diventa un luogo teatrale, una piazza pubblica dove si mescolano poesia, ritmi, voci e idiomi alla ricerca di un possibile dialogo, di un incontro umano con l'altro. Si rincorrono in un bazar di linguaggi il creolo delle Reunion, il kurdo, il giapponese, l'angolano, xhosa, berbero, inglese, napoletano, albanese, arabo, spagnolo, bulgaro, e altri.

Lilia Ruocco canto Beatriz Salmeron Martin canto Anne Roy canto Fouad Achkir canto e percussioni Frederic Faure percussioni

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 4 agosto

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LE POULES À COLIN (Canada) Prendono il loro nome da una famosa canzone popolare del Quebec e rappresentano il nuovo volto, anche anagrafico, della musica di radice tradizionale del Canada, una terra ricca di cultura, di talenti e di prodotti musicali di grande qualità purtroppo poco noti alle nostre latitudini. Les Poules à Colin è un gruppo a trazione femminile originario della regione di Lanaudière. Quattro ragazze cresciute in famiglie i cui genitori sono tutti musicisti di fama in Canada. L'unico componente maschile ammesso fa parte della famiglia e in qualità di fratello si dà un gran da fare per il sound del gruppo con banjo, mandolino e la caratteristica ritmica con i piedi. Nonostante la loro giovane età (20-25), i membri del gruppo sono insieme da oltre sette anni. Hanno una forte presenza scenica e dimostrano un piacere contagioso nel condividere con il pubblico la propria musica che si ispira alla musica tradizionale del Quebec ma integra anche elementi di bluegrass e country folk, il tutto con un pizzico di pop-jazz. Composizioni originali, strumentali accattivanti ricchi di ritmo e influenze celtiche, canzoni in francese e in inglese. Un suono maturo, ma presentato con grande freschezza. Con tre album alle spalle e uno nuovo in arrivo proprio nel 2017, di cui sentiremo delle anticipazioni, dopo anni di gavetta nei club e nei talent, il gruppo si è finalmente lanciato nell'arena dei grandi festival come Celtic Connections (UK) e Dranouter (B), in Europa come negli Stati Uniti e in Australia, come nuova proposta della scena folk-trad del Quebec e francofona.

Sarah Marchand piano, voce Béatrix Méthé violino, voce Éléonore Pitre chitarra, voce Marie-Savoie-Levac basso, voce Colin Savoie-Levac chitarra, mandolino, banjo, bouzouki, podoritmia, voce

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


lunedì 7 agosto

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ELLEN MACDONALD & DÀIMH (Scozia) Ellen MacDonald è considerata una delle migliori voci gaeliche recentemente apparse sulla scena folk scozzese. Ha trovato velocemente molti ammiratori per le sue incredibili qualità vocali e di interprete. Nata e cresciuta ad Inverness, Ellen ha studiato nell'unica università scozzese dedicata alla lingua gaelica, Sabhal Mòr Ostaig nell'isola di Skye. È anche attrice e recentemente è stata nominata migliore attrice al FilmG Awards per la sua interpretazione nel cortometraggio “Briste”. Fa parte del cast della serie tv in lingua gaelica “Bannan”, prodotta e trasmessa da BBC Scotland. Il gruppo Dàimh (pronuncia da-eve) propone un approccio moderno alla musica tradizionale scozzese. Composta da musicisti provenienti da ambiti musicali differenti – chi ha studiato in Irlanda, chi in Scozia e chi in America – la band mischia sapientemente la musica della tradizione con i nuovi ritmi e le influenze che ciascun componente della band ha incontrato nel corso del proprio percorso musicale. La loro musica è energia allo stato puro, un mix sempre diverso di melodie e canzoni che esaltano lo stile personale di ogni componente, creando un sound compatto e avvincente. Dàimh ha all'attivo centinaia di spettacoli in tutta Europa, Stati Uniti e Canada e sei incisioni discografiche di successo. Il loro ultimo disco, registrato alle Isole Ebridi, sviluppa in maniera molto suggestiva l'attenzione alla cultura e al linguaggio gaelico, con il fondamentale contributo di Ellen MacDonald, erede di una tradizione di rara intensità e forza.

Ellen MacDonald voce Angus MacKenzie Highland Pipes & Whistle Murdo Cameron mandola, mandolino e organetto diatonico Gabe McVarish violino Ross Martin chitarra

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


venerdì 11 agosto

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CARMEN SOUZA (Capo Verde) Artista poliedrica, Carmen Souza ci presenta l'ultimo lavoro, con la collaudata formazione in trio, e aggiunge nuovi percorsi, traiettorie di incontro e temi alla sua proposta musicale. “Creology” è un passo naturale verso il mondo Afro, che Carmen Souza & Theo Pascal hanno sperimentato e sentono come proprio, con la musica che in questo disco è itinerante, su una rotta oltre oceano, partendo da paesi ex colonie portoghesi, come Capo Verde, Mozambico, Angola attraversando il mare e toccando il Brasile e Cuba per arrivare sulle coste di New Orleans. Si possono scoprire ritmi come Batuque, Funana, Semba, Quilapanga, suoni cubani e afro-brasiliani nonchè l'atmosfera di New Orleans, il tutto mescolato per creare ciò che abbiamo imparato ad identificare come il Souza Pascal Afro Sound. Dicono di lei...“una musica senza eguali, di rara limpidezza. Il soul del mondo del ventunesimo secolo” (David Sylvian). Carmen Souza é certamente una delle voci più interessanti della world music degli ultimi anni. Nata a Lisbona da una famiglia capoverdiana di estrazione cristiana, la sua musica fonde in sé tanti generi musicali: dalla Morna, al Batuke, dal Jazz, al Soul e oltre. Carmen parte dalla forza delle proprie radici per scoprire frontiere sempre nuove. Il suo modo di cantare è una versione del tutto personale della verve di Billie Holiday, Nina Simone e Cesaria Evora: tra melodie inusuali, umori esotici, africanismi e scat jazz, vibrati controllati e frasi dall'andamento imprevedibile.

Carmen Souza voce, chitarra, piano Theo Pascal voce, chitarra, piano e basso Elias Kacomanolis percussioni

Trento Cortile Crispi Bonporti ore 21.30


STUDIO BI QUATTRO

ITINERARI FOLK 2017 FEMMINILE PLURALE LUGLIO - AGOSTO | 2017 Trento | Cortile Crispi Bonporti | ore 21.30

Biglietti Intero Euro 5,00 Ridotto Euro 3,00 (under 15) Prevendite

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

COMUNE DI TRENTO

Casse Rurali del Trentino Online www.primiallaprima.it Il giorno del concerto a partire dalle ore 20 presso il Cortile Crispi Bonporti In caso di pioggia i concerti si svolgeranno al Teatro Cuminetti Direttore Francesco Nardelli Consulente artistico Mauro Odorizzi

INFO Centro Servizi Culturali S. Chiara www.csc.tn.it

www.itinerarifolk.it

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@CentroSChiara @centrosantachiara @csc_trentino


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