Paper la protezione solare - Informazione e prevenzione

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La PROTEZIONE solare INFORMAZIONE E PREVENZIONE


Testo scritto dal Comitato Scientifico della

© Copyright FGE 2019

Stampa: Litografia Valli Via Pavia, 100 – 21056 Induno Olona VA Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo. Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione totale o parziale. Edizione Novembre 2019


PREVENZIONE SOLARE Il sole e la sua energia

La principale fonte di energia del nostro pianeta è rappresentata dal sole che regola tutti i processi naturali tanto che senza di esso non esisterebbe la vita. Sotto la sua luce e il suo calore la vita organica si è potuta sviluppare ed evolvere, fino a giungere a noi. Per questo motivo la luce solare è un elemento fondamentale per il nostro benessere fisico e psicologico: entro determinati limiti stimola o permette al corpo umano di produrre elementi biochimici di grande importanza come ad esempio la vitamina D e la serotonina. Un’esposizione eccessiva, tuttavia, può arrivare a causare danni molto gravi alla salute, talvolta anche gravi. Gli occhi in particolare sono estremamente sensibili alla luce, e possono subire danni anche irreversibili a causa di un’esposizione prolungata o acuta. Tra le principali fonti colpevoli degli effetti nocivi provenienti dalla luce del sole ci sono i raggi ultravioletti, o UV.

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IL SOLE E LA SUA ENERGIA Oltre il 90% dei raggi UV attraversa le nuvole In montagna la neve riflette più dell’80% dei raggi UV

L’intensità dei raggi, salendo di altitudine, aumenta del 4% ogni 300 metri

Il 60% delle radiazioni di concentra tra le 10 del mattino e le 2 del pomeriggio

Chi lavora al chiuso ha un’esposizione alle radiazioni UV pari al 10-20% di chi lavora all’aria aperta

L’ombra può ridurre di oltre il 50% le radiazioni La sabbia chiara riflette più del 15% del raggi UV

A mezzo metro di profondità la radiazione UV è ridotta solo del 40% rispetto alla superficie


oni ora

Proteggersi da questo tipo di radiazioni solari è fondamentale e deve essere preso seriamente in ogni situazione, anche quando non vi è un’esposizione diretta alla luce solare. I raggi UV possono riflettersi sulll’acqua, sullla sabbia e sulla la neve.

Anche le superfici chiare possono riflettere i raggi ultravioletti che di conseguenza colpiscono i nostri occhi, e ciò ne aumenta notevolmente la pericolosità, anche quando siamo tranquillamente all’ombra. I raggi UV attraversano le nuvole: alcune frequenze ultraviolette non si fanno fermare da una giornata di pioggia: possono infatti attraversare lo strato di nuvole e arrivare a noi, seppur con una minore intensità. L’intensità dei raggi UV cresce nelle ore centrali della giornata, con l’aumentare dell’altitudine e con l’altezza del sole. Per questo tocca le punte massime nei mesi estivi, quando il sole è più alto. È dunque sempre prezioso il consiglio di ridurre al minimo l’esposizione al sole nelle ore più calde, dalle 10 del mattino alle 4 del pomeriggio. Questa precauzione è necessaria perché un’esposizione non protetta degli occhi può provocare reazioni nel breve periodo come fotosensibilità, irritazioni e arrossamenti transitori (congiuntiviti, ustioni della cornea e forte lacrimazione), ma nel lungo periodo i danni possono essere anche più gravi, facilitando l’insorgenza della cataratta e delle maculopatie, vere e proprie lesioni della retina che possono essere causate direttamente o indirettamente dall’esposizione prolungata ai raggi solari”.

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L’energia emessa dal sole si propaga nell’universo sotto forma di onde definite radiazioni elettromagnetiche, che in base al loro livello energetico sono distinte in ionizzanti e non ionizzanti. Le radiazioni non ionizzanti sono dotate di livelli energetici molto più bassi e non interagiscono con la materia a livello molecolare ma a livello superficiale, illuminandola e causandone l’innalzamento termico. Ne fanno parte le radiazioni dello spettro visibile, che tutti conosciamo come luce e colori, le radiazioni infrarosse, le microonde e le onde radio. Le radiazioni ionizzanti caratterizzate da un’energia maggiore sono in grado di interagire con la materia fino a modificare l’ambiente circostante, modificando le strutture atomiche degli elementi e a livello organico modificare il DNA di piante, animali, esseri umani. Le radiazioni ionizzanti contengono tutte le radiazioni elettromagnetiche con una frequenza energetica superiore al viola dello spettro visibile. In questa fascia vengono categorizzate le radiazioni ultraviolette UVA, UVB, UVC, i raggi X e i raggi gamma, che, a diverse intensità, vengono tutte prodotte dal sole. Paradossalmente le radiazioni emesse dal sole potrebbero debellare la vita sulla terra in pochissimo tempo. Solo grazie alla protezione di speciali filtri del nostro pianeta, come il campo elettromagnetico, l’atmosfera ed all’interno di essa lo strato di ozono, la vita può continuare a prosperare. 6


LE RADIAZIONI SOLARI DANNOSE PER L’OCCHIO I raggi ultravioletti I raggi ultravioletti sono un gruppo di frequenze elettromagnetiche prodotte principalmente dal sole, in uno spettro che si espande tra la luce viola e i raggi X. Questo tipo di radiazioni è ulteriormente diviso in tre sotto categorie, gli UVA, gli UVB e gli UVC. la radiazione UV di tipo C è la più intensa a livello di frequenza ener-

getica. Molto più pericolosa rispetto alle altre tipologie di UV, viene efficacemente bloccata dall’atmosfera terrestre, in particolare dallo strato di ozono. Questo tipo di radiazione viene impiegata nelle lampade germicide per la sterilizzazione di utensili e ambienti ospedalieri e laboratori clinici, grazie alla capacità degli UVC di uccidere quasi la totalità di virus, batteri e muffe. la radiazione UV-B è anch’essa una tipologia di radiazione potenzialmente pericolosa per la salute se assorbita senza le dovute precauzioni. Viene per la maggiore bloccata dall’atmosfera terrestre e può essere bloccata anche dallo strato di nuvole. Una percentuale raggiunge tuttavia la superficie terrestre, e se non viene bloccata da una protezione adeguata può provocare bruciature, invecchiamento della pelle, fotodermatiti fino al cancro nella pelle, o la cataratta, la cheratocongiuntivite attinica o danni alla retina nell’occhio. Gli UVB vengono utilizzati in forma di laser in diverse applicazioni industriali e vengono utilizzati spesso in dermatologia nella fototerapia. 7


la radiazione UV-A è quella che più in abbondanza raggiunge la

superficie terrestre. È la principale responsabile della melanogenesi della pelle, quello che chiamiamo abbronzatura. Un’esposizione acuta ai raggi UVA non è tendenzialmente pericolosa, ma un’esposizione continua e prolungata, anche a quantità modiche, di questo tipo di radiazione può avere effetti pericolosi per la salute.

L’INTERAZIONE TRA LE RADIAZIONI SOLARI E I NOSTRI OCCHI I nostri occhi interagiscono continuamente con le radiazioni elettromagnetiche. Quando la luce colpisce un oggetto interagisce con esso. Alcune frequenze del suo spettro vengono assorbite, mentre altre rimbalzano su di esso. La buccia di una banana assorbe quasi tutte le frequenze, ma ne rimbalza altre ed in particolare quelle della frequenza del giallo. Queste frequenze raggiungono i nostri occhi e il nostro cervello le registra come un impulso, un’informazione, un colore. Per noi quindi la banana avrà una buccia di colore giallo.

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Quando invece la luce viene completamente riflessa da un oggetto, assorbendo quindi poche o nessuna frequenza delle radiazioni dello spettro visibile, il colore percepito dai nostri occhi sarà il bianco, mentre se al contrario un oggetto tende assorbire tutte le frequenze di luce e quindi poche o nessuna frequenza raggiunge il nostro occhio, percepiamo il non-colore nero. Questo è uno dei motivi per cui un’auto nera lasciata sotto il sole estivo si scalda molto più velocemente di una bianca; proprio perché assorbendo le frequenze della luce assorbe anche energia termica. Esporsi alla luce senza precauzioni o la dovuta prudenza può danneggiare sensibilmente l’occhio umano. Quelle maggiormente dannose sono:

Radiazioni infrarosse Le radiazioni infrarosse tendono ad esINFRAROSSO sere troppo deboli in natura per essere dannose per l’occhio. Tuttavia se assorbite in quantità sufficiente possono risultare anch’esse nocive. Se assorbite a livello delle palpebre manifestano effetti a breve termine, quali: vasodilatazione, eritema e flittene palpebrali, a livello della superficie corneale causando la Sindrome da Occhio Secco secondario all’evaporazione del film lacrimale; nonché effetti a lungo termine quali cataratte e lievi alterazioni maculari. Lampade industriali e laser ad infrarossi possono essere i principali responsabili di questa tipologia di danno.

Radiazioni del visibile Fissare il sole può danneggiare anche irreparabilmente la retina e la qualità visiva. Le persone che subiscono danni oculari dopo aver guardato un’eclissi sono il classico caso di fotoretinite. La fotoretinite è caratterizzata da una fase acuta, a seguito di un abbagliamento, e una fase cronica con un danno irreparabile alla macula o alla retina, come una sorta di ustione. La luce visibile può però irritare e danneggiare anche altre parti dell’occhio, come la cornea, la congiuntiva e il cristallino. Pterigio, fotocheratiti e cataratta sono solo alcune delle patologie causate dalla luce del sole. 9


Particolarmente sotto accusa è la parte di frequenze dello spettro visibile indicata come “luce blu” che si è dimostrata capace anche di influire sui cicli circadiani influendo negativamente sui ritmi di sonno e di veglia.

Radiazioni ultraviolette I raggi UV-A colpiscono la lacrimazione con effetti, prevalentemente

a breve termine, caratterizzati dalla comparsa di Occhio Secco Evaporativo. I raggi UV-B colpiscono la cornea e la congiuntiva con effetti a breve termine caratterizzati da cheratocongiuntivite attinica, mentre quelli a lungo termine prevedono l’insorgenza di Pterigio, una condizione che determina la crescita anomala della congiuntiva sulla cornea. I raggi UV-C colpiscono il cristallino con effetti, prevalentemente, a lungo termine caratterizzati dall’insorgenza di cataratta.

Struttura oculare

Tipo di radiazioni solari

Danni

Palpebre

UVA, UVB, UVB, UVC e infrarosso

dermatiti attiniche e desquamazioni cutanee

Congiuntiva

Tutte le radiazioni

Pinguecola, Pterigione congiuntiviti attiniche

Cornea

tutti gli UVB, parte degli UVA e gli infrarossi

cheratite attinica

Cristallino

UVA e parte degli UVB

cataratta

Retina

Assorbe tutte le radiazioni del visibile

degenerazione maculare fototossica

Essendo la luce una fonte di energia, l’esposizione prolungata al sole è quindi responsabile di danni a carico delle palpebre, della cornea, del cristallino e della retina più o meno gravi a seconda della tipologia di radiazione luminosa interessata e del tempo di esposizione.

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CHI È MAGGIORMENTE A RISCHIO Tutte le persone, uomini e donne di qualsiasi età, sono esposte ai danni oculari da esposizione ai raggi solari

I bambini

Poiché circa l’80% dell’esposizione della intera vita ai raggi UVA e UVB avviene prima dei 18 anni, saranno i più piccoli ad essere particolarmente esposti, trascorrendo buona parte del loro tempo all’aria aperta. I bambini hanno inoltre un cristallino molto più trasparente di un adulto, e per questo l’occhio di un bambino tende ad assorbire maggiori quantità di ultravioletti, con un aumento del rischio di patologie oculari nel lungo termine.

Gli adulti e gli sportivi

Tutti gli individui impiegati in attività all’aperto, che quindi espongono gli occhi alla luce solare per un considerevole numero di ore.

Gli anziani

Il fisiologico invecchiamento comporta la perdita di gran parte dei processi di riparazione dei tessuti oculari, compresi quelli danneggiati dall’esposizione pluridecennale alla luce solare.

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PROTEGGERE I NOSTRI OCCHI CON GLI OCCHIALI DA SOLE

Il più efficace sistema di protezione dei nostri occhi nei confronti delle radiazioni solari avviene attraverso l’utilizzo degli occhiali con lenti da sole. L’uso degli occhiali con lenti da sole è importante infatti non tanto perché essi vanno di moda, ma soprattutto perché costituiscono una protezione indispensabile per i nostri occhi.

Un occhiale da sole oltre che ridurre l’abbagliamento deve, principalmente, assorbire tutta la radiazione dell’ultravioletto e proteggere dalle altre radiazioni nocive senza però alterare la visione dei colori. Le lenti da sole possono essere realizzate in diverse colorazioni a seconda delle necessità di protezione e delle necessità di utilizzo; come, ad esempio, nel caso di una persona alla guida di un’automobile, in cui una buona parte delle radiazioni dannose vengano già assorbite dal vetro del parabrezza, o nel caso di una persona che si trovi in alta montagna dove, invece, l’esposizione ai raggi UV è massima. Le lenti da sole, inoltre, possono essere utili non solo per la protezione di un occhio sano dalle radiazioni dannose, ma anche in tutte quelle patologie oculari quali cataratta, afachia, retinopatia, degenerazione maculare o simili; dove possono alleviare la sintomatologia visiva associata alle patologie oculari sopra descritte, quali fotofobia, abbagliamento e perdita di contrasto. Le lenti da sole possono essere di diverse colorazioni a seconda delle necessità di utilizzo e protettive.

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Filtro verde

- 100% protezione UV - Scarsa visibilità in ambienti scuri, - media influenza sulla percezione dei colori

Filtro grigio

- 100% protezione UV, - visibilità in ambienti scuri inversamente proporzionale alla tinta - influenza sulla percezione dei colori inversamente proporzionale alla tinta

Filtro marrone

- 100% protezione UV, - visibilità in ambienti scuri inversamente proporzionale alla tinta - influenza sulla percezione dei colori inversamente proporzionale alla tinta Infine a qualsiasi tipo di lente può applicarsi il trattamento di specchiatura, utile in condizioni di luce molto intensa, come sulla neve e sui ghiacciai.

Filtro specchio - - -

100% protezione UV, Buona visibilità in ambienti scuri Scarsa influenza sulla percezione dei colori

Perché la lente da sole possa produrre questi benefici è importante che sia di ottima qualità e sia conforme alla normativa di settore che richiede, dal 1° luglio 1995, che tutte le lenti da sole riportino in etichetta l’indicazione del potere filtrante, da zero a 4, e il marchio CE (UNI-ENISO 1836)

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Classe

Tipologia di lente

Percentuale di luce trasmessa

Utilizzo

0

Lenti bianche o leggermente colorate. Lenti fotocromatiche allo stato più chiaro.

80-100%

Luoghi chiusi, cielo coperto

1

Lenti leggermente colorate

43-79%

Luce solare, attenuata

2

Lenti mediamente colorate

18-42%

Luce solare media

3

Lenti scure. Lenti fotocromatiche allo stato più scuro.

8-17%

Luce solare forte

4

Lenti molto scure

3-7%

Luce solare molto intensa (alta montagna, neve, ghiacciaio)

CLASSI DEI FILTRI Classe CE dei filtrati da sole

(numenclatura europea)

NORME CE (EN 1836:1997) Livello di assorbimento della luce

Condizioni di utilizzo consigliate

0

Luminosità solare molto bassa ed ambienti interni. Idoneo per la guida diurna.

1

Bassa luminosità solare. Guida notturna solo se l'assorbimento della luce è minore del 25%.

2

Media luminosità solare. Non idoneo per la guida notturna.

3

Forte luminosità solare. Non idoneo per la guida notturna.

Luminosità solare molto intensa.

4

(in alta montagna-ghiacciai-su neve)

Non idoneo neppure per la guida diurna.

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Prima ancora della montatura, è quindi molto importante la scelta e l’utilizzo di lenti da sole perché: La luce solare può danneggiare l’occhio a tutte le età La lente da sole deve proteggere dalle radiazioni più nocive, quali l’ultravioletto senza alterare la percezione dei colori. La lente da sole può evitare i danni da radiazioni solari a carico delle diverse strutture oculari. La Lente da sole, con l’aggiunta di un filtro polarizzante è in grado di ridurre l’abbagliamento, il riverbero e migliorare il contrasto in tutte le condizioni quali guida mare o neve. La lente da sole con le diverse colorazioni disponibili è in grado di esaltare o abbattere determinate lunghezze d’onda garantendo la percezione di colori sempre nitidi e vivaci in tutte le condizioni quali guida, mare o neve. Solo le lenti con il marchio CE sono caratterizzate anche da una capacità di assorbimento delle radiazioni solari, diversa a seconda dell’intensità luminosa dell’ambiente in cui ci si trova Elemento molto importante poiché quanto più la zona è luminosa, tanto più alta dovrà essere la capacità di assorbimento. In montagna, ad esempio, la capacità di assorbimento delle lenti dovrà essere piuttosto elevata, intorno al 90%, mentre al mare l’assorbimento dovrà aggirarsi almeno attorno al 75%. Alle lenti da sole possono essere aggiunti alcuni filtri quali: – Fotocromatici: caratterizzati dalla capacità di scurirsi al sole e schiarire al buio, adattandosi al meglio alle diverse condizioni di luminosità; – Polarizzanti: caratterizzati dalla capacità di bloccare la luce riflessa eliminando il riverbero e migliorando il contrasto. – Degradanti: caratterizzati da una progressione di tonalità che permette di modulare l’intensità luminosa rendendoli particolarmente adatti in determinate patologie retiniche. Il trattamento polarizzante può essere associato a qualsiasi tipo di colorazione della lente.

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GLI OCCHIALI DA SOLE PER BAMBINI Come abbiamo visto, i bambini sono altamente a rischio di sviluppare danni da radiazioni solari vista la delicatezza delle loro strutture oculari. Nello stesso tempo l’esposizione alla luce, come nel caso di vacanze al mare o in montagna, è fondamentale per lo sviluppo corporeo ed oculare. È fondamentale, quindi, fare in modo che il bambino possa praticare tutte le attività all’aperto, quali sport e gioco, proteggendo i suoi occhi dai danni del sole con un paio di occhiali sicuri e resistenti. In questi casi è opportuno l’utilizzo di lenti infrangibili grigie o marroni, che filtrano i raggi UVA – UVB - UVC al 100%, ma non interferiscono con la percezione dei colori. Altrettanto importante la scelta della montatura. Le montature da sole per i bambini devono essere al tempo stesso resistenti, leggere e maneggevoli, possibilmente senza parti metalliche che possono causare traumi oculari in caso di rottura. Devono avere un ponte basso e un frontale con anelli ben centrati, tale da assicurare un campo visivo ampio e uniforme, con copertura pressoché globale dell’occhio e una lunghezza delle aste che deve essere adeguata al volto, onde evitare che l’occhiale scivoli sul naso o prema contro le tempie. Il materiale deve preservare la pelle del bambino dalle allergie e non deve deformarsi con il calore del sole.

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DOMANDE E RISPOSTE Comuni domande e semplici risposte dell’Oculista

Cosa provoca l’esposizione eccessiva al sole? L’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in assenza di adeguata protezione, è alquanto dannosa a livello oculare così come lo è per la pelle. Uno dei problemi più comuni è legato ai luoghi in cui è presente molto riverbero (spiaggia o piste da sci), dove si può essere colpiti da cheratocongiuntivite attinica, un’infiammazione acuta che coinvolge sia la congiuntiva sia la cornea: i sintomi sono lacrimazione, dolore, gonfiore alle palpebre, sensazione di sabbia negli occhi, vista annebbiata o ridotta. Cosa si può fare in questo caso? È necessario recarsi dall’oculista, il quale verificherà se si è contratta qualche malattia e, in caso positivo, dovrà somministrare una terapia adatta. Si tratta, comunque, di un disturbo lieve, che generalmente si risolve nel giro di pochi giorni senza lasciare alcuna conseguenza. Come prevenire i disturbi oculari causati dai raggi solari? È sempre fondamentale proteggere gli occhi indossando occhiali da sole scuri dotati di filtri a norma di legge. Inoltre, un cappello a tesa larga offre un certo grado di protezione. Bisogna ricorrere a tali protezioni in tutte le situazioni in cui ci sia una forte esposizione ai raggi ultravioletti (mare, montagna o lampade e lettini abbronzanti). Qualora compaiano fastidi quali bruciore, rossore e fotofobia (intolleranza alla luce), visione offuscata, macchie scure sulla parte bianca del bulbo (simili a nei) - è consigliabile recarsi dall’oculista che, una volta formulata l’esatta diagnosi, quando necessario prescriverà la terapia idonea. A quali terapie si può ricorrere da soli? Per automedicazione si possono usare in abbondanza le lacrime artificiali. È però importante evitare di usare farmaci senza aver prima contattato il proprio medico oculista perché, in presenza di una cheratocongiuntivite (congiuntivite associata a una cheratite), l’uso di un collirio errato potrebbe persino peggiorare il quadro clinico.

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Cosa avviene se si fissa il sole? Se lo si fissa troppo a lungo si rischia una “maculopatia fototraumatica”: purtroppo si tratta di un danno che potrebbe essere irrimediabile poiché, a causa dei raggi ultravioletti non filtrati, può generare una cicatrice sulla retina nella zona maculare (area centrale della retina deputata alla visione dei volti, alla lettura, alla guida, ecc.). Le conseguenze possono essere anche molto gravi, con perdita temporanea o permanente della visione centrale (ad esempio una macchia al centro del campo visivo perché la retina è stata danneggiata). Una raccomandazione tanto fondamentale quanto ovvia è quella di non guardare mai direttamente il sole. Nel caso in cui lo si voglia osservare – ad esempio quando si verifica un’eclissi solare – è necessario fare uso di filtri speciali (non bastano assolutamente gli occhiali scuri ordinari, ma bisogna acquistare filtri specifici usati anche dagli astronomi). Quali tipi di radiazioni solari, in particolare, sono nocive per le diverse strutture oculari? L’occhio è particolarmente esposto allo stress causato dalla luce con determinate frequenze. I fotoni visibili “violetti e blu”, insieme ai raggi UVA, possono essere nocivi soprattutto per la retina, mentre il cristallino e la cornea sono particolarmente sensibili ai raggi UVC. La cornea fa da primo filtro per le radiazioni luminose ed è, quindi, la prima struttura a essere potenzialmente danneggiata da un’eccessiva esposizione (fotocheratite). L’assorbimento delle radiazioni solari, col passare degli anni, può accelerare l’invecchiamento del cristallino e ne causa la perdita della trasparenza (cataratta), con conseguente indebolimento della vista. Invece i danni che le radiazioni solari possono provocare alla retina sono in larga misura irreversibili. Diverse patologie hanno dimostrato un coinvolgimento delle radiazioni solari nell’induzione o nella progressione del danno retinico: edema maculare cistoide, retinopatia solare o epiteliopatia e degenerazione maculare legata all’età. Cosa fare quando si portano le lenti a contatto? Bisogna evitare di addormentarsi mentre le si porta, soprattutto se si resta esposti al sole, oltre ad evitare che la sabbia finisca negli occhi. Le lacrime artificiali dovrebbero essere utilizzate spesso quando si fa uso di lenti a contatto perché l’occhio tende a seccarsi più facilmente soprattutto se fa molto caldo. Fonti: IAPB Italia (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità) – PubMed

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Non uscite nelle ore più calde: in estate tra le 10 e le 14 non si ha solo il picco di calore, ma anche quello di raggi UV. Siate cauti anche nei giorni di brutto tempo, in quanto gli UVA possono passare attraverso le nuvole. Tenete d’occhio il meteo e internet: attraverso i canali di comunicazione ufficiali potete trovare gli indici UV della giornata ed eventuali consigli su quando uscire e come proteggersi. Se usate certi farmaci, siate prudenti: controllate sempre il bugiardino delle medicine che assumete. Alcune di queste potrebbero rendervi particolarmente esposti ai danni da raggi UV. Se soffrite già di patologie oculari (cataratta, pterigio, degenerazione maculare o maculopatia fototraumatica) potreste peggiorare ulteriormente la situazione. Se avete fatto un’operazione di cataratta tenete presente che, nonostante le nuove lenti intraoculari siano dotate di filtro anti-UV, è sempre consigliabile una protezione ulteriore. Altre radiazioni potenzialmente nocive a livello della retina, come la luce blu, non sono infatti filtrate dalla maggior parte di questi impianti. Attenti alle superfici riflettenti: andare a sciare senza un buon paio di occhiali da sole o una mascherina può provocare seri disturbi alla vista. Attenzione anche alla sabbia di una spiaggia o al riflesso dell’acqua se andate in barca. Occhio ai rischi del mestiere: alcuni oggetti come saldatrici, fiamme ossidriche, strumenti per dentisti o altri macchinari industriali emettono un grande quantitativo di radiazioni UV. Indossare le protezioni è un dovere.


Alla corretta abitudine di indossare occhiali da sole è comunque altrettanto importante abbinare la effettuazione almeno una volta l’anno di controlli dello stato di salute dei propri occhi dal medico oculista

www.fondazionesalmoiraghievigano.it


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