Capri Mon Amour
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di Francesco Antinolfi / ph. Umberto D’Aniello
QUELLA PREGNANTE LEGGEREZZA DEL BELLO ITALO CALVINO LE DEDICÒ LA PRIMA DELLE CINQUE, CELEBERRIME, LEZIONI AMERICANE. IL MAESTRO FEDERICO FELLINI AMAVA DEFINIRLA “UNA CATEGORIA DELLO SPIRITO, L’ESATTO CONTRARIO DELLA SUPERFICIALITÀ”. L’ISOLA DI CAPRI, CON L’ETEREA LEVITÀ DEI SUOI LUOGHI, E L’IDEA D’ELEGANZA DI CESARE ATTOLINI, CON LE ARMONIOSE LINEE DEI SUOI CAPI, NE SONO INELUTTABILMENTE PERMEATI
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Cesare Attolini
That pregnant lightness of beauty. Italo Calvino dedicated to it the first of the five, famous, American Lessons. The master Federico Fellini used to define it “a spirit’s category, the right opposite of superficiality”. The Capri Island, with the ethereal lightness of its places, and the idea of elegance of Cesare Attolini, with the harmonious lines of his clothes, are ineluctably permeated by it.
Prenderò in prestito pensieri e parole tratti dalle righe iniziali del saggio “La Leggerezza”, prima delle cinque stra citate “Lezioni Americane” che Italo Calvino, se non fosse morto prima, avrebbe dovuto tenere all’Università di Harvard durante l’anno accademico 1985-86. «Dopo quarant'anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l'ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio. In questa conferenza cercherò di spiegare - a me stesso e a voi - perché sono stato portato a considerare la leggerezza un valore anziché un difetto», così scriveva Calvino. Leggerezza. Sottrazione di peso. Un valore anziché un difetto. Parole che, senza dubbio, raccontano della volontà di non sovraccaricare la realtà circostante e le istanze prodotte dall’attività intellettuale e creativa, in ogni loro potenziale manifestazione, di pesanti e artificiose sovrastrutture. Semplicemente, perché già pienamente significanti. Espressioni compiute del sé. Asserzione ancor più vera se riferita alla categoria del “bello”, secondo Platone uno dei tre generi supremi di valori, assieme al “vero” e al “bene”. Questa pubblicazione vuol essere, più o meno consapevolmente, poco importa, null’altro che espressione di tale pensiero. Narrazione, iconografica e testuale, dell’incontro tra due entità che fanno della leggerezza, intesa alla maniera appena citata di Calvino, un carattere pregnante del loro modo d’essere e quindi di manifestarsi (continuando a far riferimento al pensiero di Platone, secondo cui il “bello” è espressione del “bene” se muove i suoi passi illuminata dalla categoria del “vero”). L’isola di Capri, da un lato, con l’eterea levità dei suoi orizzonti che uniscono in un unico sguardo cielo e mare, infiniti e liberi. Con il connubio armonico di forme morbide e colori delicati. Con l’intrecciarsi delle piccole stradine che corrono lente tra le case basse e bianche. Con l’eleganza semplice della sua Piazzetta, salotto icona dell’isola e simbolo di
I will borrow thoughts and words by the opening lines of the essay “The Lightness”, first of the famous five “American Lessons” that Italo Calvino, if he hadn’t died before, should have exposed at Haward University during the academic year 1985-1986. “After 40 years that I write fiction, after having explored different ways and made experiments, it is time that I find a global definition of my work; I would propose this one: my operation has been most of the times a subtraction of weight; I have tried to take it away from human figures, to celestial bodies and cities; moreover I have tried to take it away to the structure of tale and to the language. In this conference I will try to explain - to myself and to you – why I considered lightness a value instead of a defect”, this is what Italo Calvino wrote. Lightness, Weight subtraction. A value more than a defect. Words that without any doubt, tell about the will to not overload reality and the instances produced by the intellectual and creative activity, in every their potential manifestation, with heavy superstructures. Simply, since they already are meaningful. A line that is even more true if referred to the category of “beautiful”, according to Plato one of the three supreme gender of values, together with the “truth” and the “good”. This publication is meant to be, more or less consciously, nothing more than an expressions of that thought. Narration, iconographical and textual, of the meeting between two entities that make of the lightness, intended at the way that Calvino did, a pregnant character of their way to be and to appear (continuing to refer to Plato’s thought, according which the “beauty” is expression of the “good” if moves its steps brighten by the category of
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Massimiliano Attolini
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the “truth”). The Island of Capri, in a way, with the ethereal lightness of its horizons that mix together in a unique glance sky and sea, endless and free. With the harmonious union of soft shapes and delicate colors. With the interweave that slowly run between short and white houses. With the simple elegance of its Piazzetta, iconic hall and symbol of that Italian style that, starting from the 60’s, has fascinated the whole world. With the enchantment of via Tragara and of Augustus’s gardens, from which can be seen, the mythical Faraglioni. With the casual refinement of via Camerelle, a concentrate in a few meters of boutiques of the most famous international luxury brands, that anyway appears not too stately and luxuriant. In short with its ability to be a place/no place where it is possible to enjoy in an immediate, simple and light way, the beauty in all its shapes. Cesare Attolini, with his attitude to give to the male figure an imago fluens as agile as harmonious. With his distinctive capacity, that born in that far 1930 by the great intuitions that led Vincenzo Attolini to create the first unstructured jacket to then improve with the wise skill of his son Cesare, to give life to clothes, moreover jackets characterized by a simple, discrete, soft elegance and yet full of style. Without useless frills, no wrong note, full renounce to meaningless extravagances. A lightness which is translated by the extraordinary experience of wearing a clothe that “weights” as a second skin, capable to make feel comfortable everyone who wears it. Characteristics born by a rare esthetic sense, without any stylistic dead way, and by a unique sartorial skill capable of giving to each clothe a conscious and never flaunted refinement. And it is so inevitable, to make a step back into time evoking the famous episode in which, just walking trough Capri’s streets, the famous and super elegant, Duke of Windsor, since then dressed only with English suites, fell so much in love with a creation of Vincenzo Attolini to stop the men who wore it asking him the name of the tailor. I like to imagine that, just breathing and admiring the pregnant esthetic lightness of Capri places and of that unstructured jacket wore with a feeling of freedom by that passerby, he couldn’t resist to substrate his structural weights from his English jackets and convert to this new, elegant and light imago fluens made by Attolini. Today as yesterday and, surely, tomorrow.
quell’italian lifestyle che, a partire dagli anni Sessanta, ha affascinato il mondo intero. Con l’incanto di via Tragara e dei giardini di Augusto, da cui si possono osservare, monolitici e impalpabili allo stesso tempo, i mitici Faraglioni. Con la disinvolta raffinatezza di via Camerelle, un concentrato in pochissimi metri di boutique dei più prestigiosi luxury brand internazionali, che tuttavia riesce a manifestare di sè nulla di pomposo e ridondante. Insomma, con quella sua unica capacità di essere un luogo/non-luogo dove è possibile godere in maniera immediata, semplice, leggera appunto, del bello in ogni sua forma. Cesare Attolini, dall’altro, con quell’attitudine tutta sua di saper conferire alla figura maschile un’imago fluens tanto agile quanto armoniosa. Con quella sua capacità distintiva, che nasce nel lontano 1930 dalle intuizioni mirabili che condussero Vincenzo Attolini a creare la prima giacca destrutturata per poi perfezionarsi con la sapiente maestria di suo figlio Cesare, di saper dare vita a capi, le giacche anzitutto, caratterizzati da un’accezione di eleganza lineare, discreta, morbida eppur piena di carattere. Niente fronzoli inutili, nessuna nota stonata, piena rinuncia al ricorso a stravaganze che lasciano il tempo che trovano. Una leggerezza che si traduce concretamente nella straordinaria esperienza di indossare un capo che “pesa” poco più di una seconda pelle, capace di far sentire chi lo indossa assolutamente a proprio agio. Caratteristiche che nascono da un senso estetico raro, privo di qualsiasi tipologia di zavorra stilistica, oltre che da una sapienza sartoriale unica capace di conferire a ciascun capo una raffinatezza consapevole e mai ostentata. Ed è inevitabile, allora, fare un salto indietro nel tempo rievocando il celebre episodio in cui, proprio passeggiando per le stradine di Capri, il celebre, elegantissimo, Duca di Windsor, sempre e solo abbigliato sino ad allora con abiti cuciti da sarti inglesi, s’innamorò di una creazione di Vincenzo Attolini. Al punto da fermare il passante che la indossava per chiedergli di chi ne fosse la paternità. Mi piace immaginare che, proprio respirando ed ammirando la pregnante leggerezza estetica dei luoghi capresi e della giacca destrutturata indossata con piena sensazione di libertà da quel passante, non abbia potuto resistere alla tentazione di sottrarre i pesi strutturali delle sue giacche di scuola britannica per convertirsi a questa nuova, elegante e leggera allo stesso tempo, imago fluens forgiata in casa Attolini. Ieri come oggi e, certamente, domani.
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Giuseppe Attolini
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VILLE CAPRESI,
DIMORE MEDITERRANEE CAPRI, TERRA DI GIARDINI, DI MARE, DI AGRUMI, DI NATURA LIBERA E SELVAGGIA. MA ANCHE ISOLA RICCA DI BELLEZZE ARCHITETTONICHE CHE, COME GEMME PREZIOSE, SI INCASTONANO NEGLI SCENARI PAESAGGISTICI CONFERENDO A QUESTO LUOGO UN FASCINO SENZA TEMPO DI CRISTINA MANIA / PH. UMBERTO D’ANIELLO
VILLE CAPRESI, DIMORE MEDITERRANEE
Maestosi simboli di epoche passate, silenti testimoni dei tempi che furono, sfarzosi custodi di eterne meraviglie. Le ville capresi raccontano una storia di grandiosa opulenza, popolata da personaggi illustri che scelsero la piccola perla del Golfo di Napoli per farne la propria residenza privilegiata. Come Villa San Michele, abitazione "aperta al sole e al vento e alle voci del mare" di Axel Munthe, uno dei personaggi più famosi di Capri. Medico svedese appassionato di archeologia, il dottor Munthe scelse uno dei luoghi più panoramici, come i ruderi dell’antica cappella di San Michele ad Anacapri, per costruire la sua dimora e il caso letterario dell’anno: correva l’anno 1928 quando il filantropo di Oskarshamn, piccola località della costa baltica, pubblicò con successo “La Storia di San Michele” trasformando la struttura in una delle attrazioni più visitate dell’epoca. Non meno affascinante la storia di Villa Lysis, manifestazione esemplare dello stile liberty di inizio novecento. Costruita per volere del Barone
Capri’s Villas, Mediterranean Homes. Capri, land of gardens, sea, citrus and wild and free nature. But also an island rich in architectonic beauties that, like precious gems, get set in the landscapes giving to this place a timeless charm. Magnificent symbols of ancient times, silent witnesses of the past, princely keepers of eternal marvels. Capri’s villas tell a story of great opulence, populated of famous people who choose the little pearl of the Neapolitan Gulf as their favored home. Like Villa San Michele, an home opened “to the sun, the wind and the sea’s voices” of Axel Munthe, one of the most famous personality of Capri. A Swedish doctor, with a passion for archeology,who choose one of the most panoramic place, as the ruins of the ancient San Michele chapel in Anacapri, to built his residence and the casebook of the year: it was the 1928 when the philanthropist of Oskarshamn, small locality on the Baltic coast, successfully published “The History of San Michele” turning the building in one of the
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VILLE CAPRESI, DIMORE MEDITERRANEE
Jacques d'Adelsward-Fersen, la villa si tramutò ben presto in un punto di riferimento per scrittori e artisti dell’epoca. Gli ospiti venivano accolti dalle quattro imponenti colonne ioniche finemente decorate e da un architrave sul quale, ancora oggi, campeggia la scritta “amori et dolori sacrum”, ossia “ sacro all'amore e al dolore”. Ma è il salone principale, dove domina la scalinata che conduce al primo piano, ad aver ospitato negli anni gli amici del Barone, eclettico dandy e viveur dell’epoca, immortalato tra le pagine del romanzo “L’esule di Capri” di Roger Peyrefitte.
most viewed attractions of that time. Not less fascinating is Villa Lysis’s history, exemplar manifestation of the liberty style of the first twentieth century. Built by the Baron Jacques d'Adelsward-Fersen, the villa soon became a meeting place for artists and writers of the time. Guests were welcomed by the four massive ionic columns finely decorated and by a lintel on which, still today, stands the written “amori et dolori sacrum”, that means “sacred to love and pain”. But it is the main hall, where dominates the staircase that leads to the first floor, to have hosted in years baron’s friends, eclectic dandy and ancient viveur, immortalized in the novel “Capri’s Exile” by Roger Peyrefitte.
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CANTAMI,
O CAPRI INTENSE, SUGGESTIVE, EVOCATIVE. SONO LE PAROLE CHE SCRITTORI E POETI HANNO UTILIZZATO PER DESCRIVERE LA MAGIA DELL’ISOLA AZZURRA. DA NERUDA A DOUGLAS, DA DICKENS A RAINER MARIA RILKE: UN VIAGGIO TRA I VERSI CHE LASCIANO IN BOCCA IL SAPORE DOLCE DI FORTI EMOZIONI PH. UMBERTO D’ANIELLO
“… CAPRI È SACRA. L’OBIETTIVO NON È VEDERLA, MA AVVERTIRVI UNA CERTA QUALITÀ DI EMOZIONI” JEAN-PAULE SARTRE
“… CAPRI IS SACRED. THE GOAL IT IS NOT TO SEE IT, BUT FEELING A CERTAIN QUALITY OF EMOTIONS” JEAN-PAULE SARTRE
“PER ME CI SONO UNA QUIETE E UNA GIOIA AD ANACAPRI CHE NON HO MAI TROVATO IN NESSUN’ALTRA PARTE DEL MONDO” GRAHAM GREENE
“I THINK THAT IN ANACAPRI THERE ARE SUCH A CALM AND JOY THAT I HAVE NEVER FOUND IN ANY OTHER PART OF THE WORLD.” GRAHAM GREENE
“Vicino alla superf icie dell ’acqua, non lontano da me, vidi una stella azzurra, che proiettava un lungo raggio di luce, puro come l ’etere, sullo specchio dell ’acqua” Hans Christian Andersen
“Near the water’s surface, not too far from me, I saw a blue star, throwing a long ray of light, pure as ether, on the stretch of water” Hans Christian Andersen
GLI AMANTI DI CAPRI L’isola regge nel suo centro l’Anima come una moneta che il tempo e il vento pulirono lasciandola pura come mandorla intatta e agreste tagliata in pelle di zaffiro E lì il nostro Amore fu la torre invisibile che trema nel fumo. L’orbe vuoto trattenne la sua coda stellata e la rete coi pesci del cielo... perché gli Amanti di Capri chiusero gli occhi e un roco lampo inchiodò nel sibilante circuito marino la Paura, che fuggì, dissanguandosi e a morte ferita come la minaccia di un pesce spaventoso da arpione improvviso sconfitto. E poi, nel miele oceanico, naviga la statua di prua, Nuda, allacciata dall’eccitante ciclone maschile. Pablo Neruda
CAPRI LOVERS The Island holds in its centre the Soul like a coin that time and wind have cleaned leaving it pure as an almond intact and rustic cut in sapphire’s leather And there our love was the invisible tower trembling through the smoke. The empty blind kept its starry tale and the net with sky’s fishes… because Capri lovers closed their eyes and a hoarse lightning nailed down into the sibilant marine course the Fear, that breeding and deathly wounded escaped as the treat of a frightening fish defeated by a sudden harpoon. And then, in the oceanic honey, sails the fore’s statue, naked, stroke up by the thrilling male storm. Pablo Neruda
CHIOMA DI CAPRI Capri, regina di rocce, / nel tuo vestito / color giglio e amaranto son vissuto per svolgere / dolore e gioia, la vigna / di grappoli abbaglianti conquistati nel mondo, / il trepido tesoro / d'aroma e di capelli, lampada zenitale, / rosa espansa, / arnia del mio pianeta. Vi sbarcai in inverno. La veste di zaff iro / custodiva ai suoi piedi, / e nuda sorgeva in vapori di cattedrale marina. Una bellezza di pietra. / In ogni scheggia della sua pelle rinverdiva la primavera pura / che celava un tesoro tra le crepe. Un lampo rosso e giallo / sotto la luce tersa / giaceva sonnolento aspettando / di scatenare la sua forza. Sulla riva di uccelli immobili, / in mezzo al cielo, / un grido rauco, il vento e la schiuma indicibile. D'argento e pietra è la tua veste, appena erompe il f iore azzurro a ricamare / il manto irsuto / col suo sangue celeste. Solitaria Capri, vino / di chicchi d'argento, / calice d'inverno, pieno di fermento invisibile, / alzai la tua fermezza, / la tua luce soave, le tue forme, e il tuo alcol di stella / bevvi come se adagio / nascesse in me la vita. Isola, dai tuoi muri / ho colto il piccolo f iore notturno e lo serbo sul petto. E dal mare, girando intorno a te, / ho fatto un anello d'acqua che è rimasto sulle onde / a cingere le torri orgogliose / di pietra f iorita, le cime spaccate / che ressero il mio amore e serberanno con mani implacabili / l'impronta dei miei baci. Pablo Neruda
CAPRI’S CROWN Capri, queen of rocks, / in your dress / coloured in lily and reddish purple I lived to experience / pain and joy, the vineyard of dazzling grapes / conquered in the world, / the trepid treasure of aroma and hair, / zenithal light, / expanded rose, hive of my planet. / I landed here in the winter. The sapphire dress, / kept at its feet, / and raised up naked wrapped in vapours of marine cathedral. / A stone beauty. In every flake of its skin revived the pure spring / hiding a treasure among its slits. Under the clear light / drowsy laid / a red and yellow lightning waiting to / trigger off its anger. Thought the sky / on the shore of still births, / an hoarse scream, the wind and the nameless sea foam. Silver and stone is your dress, just when burst out the blue flower embroidering / the bristly layer with its blue blood. Lonely Capri, wine of silver grapes, / I rose up the winter chalice, full / of invisible leaven, to your f irmness, / your gentle light, your shapes, and I drank / you starry alcohol / slowly feel a new life spreading in me. Island, I picked up from your walls the little nightly flower that I keep on my chest. / And by the sea, turning around you, I made a water ring that remained on the waves / to enclose the prideful towers made of flowered stone, / the broken tops / that held my love and will keep with invisible hands / the mark of my kisses. Pablo Neruda
�Una nuvola, una macchia d'argento sopra quella distesa illimitata di mare azzurro e cielo, ammantata da un'aura di irrealtà che si infrange però ben presto sulle sponde del porto di Marina Grande." Norman Douglas
“A cloud, a silver spot on that endless expanse of blue sea and sky, covered by an unreal halo that soon breaks on the harbor’s shores of Marina Grande.” Norman Douglas
CANTO DEL MARE CAPRI. MARINA PICCOLA Ancestrale f iato dal mare, / vento di mare la notte: / tu non approdi a nessuno, se uno è sveglio, / deve vedersela, su come ti sopporta; / Ancestrale f iato del mare, che soff ia / solo come per rocce arcane, / tutto spazio che irrompe dentro da lontano. O come ti sente / un f ico alla deriva / lassÚ, nella luce lunare. Rainer Maria Rilke
SONG OF THE SEA CAPRI. MARINA PICCOLA Ancestral breath of the sea, / wind of ocean at night: / you land to nobody, if someone is awake, / must face, on how to endure you; Ancestral breath of the sea, / that blows / alone as for ancient rocks, it is all space, / that breaks inside from far away. / O how hears you an adrift f ig / above, in the moonlight. Rainer Maria Rilke
SULLA VIA
DEL PROFUMO AD OGNI PASSO AVVOLGONO, INEBRIANO E RISVEGLIANO I SENSI. SONO I PROFUMI DI AGRUMI, FIORI E SALSEDINE CHE SI SPRIGIONA DALLE AZZURRE ACQUE DEL GOLFO DI NAPOLI. PERCHÈ GLI INCANTATI SCENARI DI CAPRI NON SOLO CONQUISTANO LA VISTA MA, GRAZIE ALLE LORO NATURALI FRAGRANZE, APPAGANO ANCHE L’OLFATTO DI CRISTINA MANIA / PH. UMBERTO D’ANIELLO
SULLA VIA DEL PROF UMO
Carlo Angelo Talamona, il grande architetto italiano del primo Novecento, ne era assolutamente convinto: il paesaggio caprese andava rispettato e non aggredito con colate di cemento. L’unicità dell’Isola Azzurra risiede proprio nella natura che domina incontrastata, regalando allo sguardo scorci meravigliosi dove la macchia mediterranea mostra il suo volto migliore. Ma non solo la vista può godere di tanta bellezza. Anche l’olfatto. Non appena si giunge a Capri, infatti, si viene catturati dall’intenso odore del mare incontaminato, esalato dalle profonde acque blu scaldate dal calore del sole. La salsedine si imprime nelle forme lignee dei gozzi attraccati nel porto, per poi penetrare dolcemente nelle narici. Passeggiando tra le strette vie si giunge nella Piazzetta, luogo di incontro per turisti e residenti grazie ai raffinati bar da dove si libera l’intenso aroma del caffè. Proseguendo tra le stradine che attraversano l’isola, si viene poi rapiti dall’aspro odore degli agrumi. I rami degli
On the way of smell. With every step they wrap up, inebriate and awake the senses. They are smells of citrus, flowers and saltiness spreading out from the blue waters of the Neapolitan Gulf. Because the enchanted Capri’s landscapes not only conquer the sight but, thanks to their natural fragrances, gratify also the olfaction. Carlo Angelo Talamona, the great architect of the first twentieth century, was absolutely sure: Capri’s landscape has to be respected without covering it with concrete flows. The uniqueness of the island lies in its dominating nature, that gives to the eyes wonderful paths where the Mediterranean soil shows its better side. But not only the sight could enjoy of such beauty, but also the olfaction. When you arrive in Capri, indeed, you suddenly get wrapped up by smells of the uncontaminated sea, exalted by the deep blue water warmed by the sun. The saltiness gets impressed in wooden shapes on fishing boats docked in the port, to then slowly penetrates into the nostrils. Walking trough the small streets you arrive in the Piazzetta, meeting place for tourists and inhabitants thanks to its refined bars from which comes an
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SULLA VIA DEL PROF UMO
alberi si colorano di sfere gialle e arancioni che sprigionano l’inconfondibile profumo di arance e limoni. Continuando il percorso olfattivo ci si trova immersi nei variopinti giardini di Augusto o di Villa San Michele. Qui i sensi si perdono nell’esplosione di fragranze floreali: bucanville, rose, violette, ciclamini disperdono tutt’intorno le loro delicate note aromatiche. E non è un caso che qui, lungo il viale che conduce ai giardini augustei, sorge l’antica fabbrica di profumi di Carthusia. Leggenda vuole, infatti, che nel lontano 1380 il Padre Priore della Certosa di San Giacomo, per omaggiare l’arrivo della regina Giovanna d’Angiò, raccolse i più bei fiori dell’isola e li lasciò macerare nell’acqua per tre giorni. Al momento di buttarla il monaco venne rapito dalla fragranza emanata da quel liquido: nacquero così i profumi della flora caprese, silenti testimoni di una natura libera e selvaggia, preziosi custodi della straordinaria ricchezza della macchia mediterranea.
intense smell of coffee. Going on along the little avenues that cross the island you get conquered by the sharp scent of fruits. Branches coloured with yellow and orange spheres that spread out the unmistakable orange and lemon’s smell. Keep going along the olfactory path you get lost in the multicoloured Augustus’s gardens or the Villa San Michele ones. Here senses get conquered by an explosion of flower fragrances: buncaville, roses, violets, cyclamens scatter all around their aromatic notes. And it is not by chance that right here, along the street leading to the Augustus’s gardens, raises the ancient scent’s factory Carthusia. According to the legend, in fact, on the 1380 the Prior Father of San Giacomo Certosa, to celebrate the arrival of Queen Giovanna d’Angiò, picked up the most beautiful flowers of the island leaving them to macerate in water for three days. When the monk was about to throw it away got fascinated by its smell: in this was have born Capri’s flora fragrances, silent witnesses of a free and wild nature, precious keeper of the extraordinary richness of the Mediterranean soil.
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LA CANZONE
DEL MARE LEGGENDE, MITI E TRADIZIONI. SONO I RACCONTI E I RICORDI DI CHI VIVE IL MARE A REGALARCI UN’INEDITA CAPRI, INTRISA DI MISTERO E ROMANTICISMO, COME QUELLO CHE DA SECOLI CONTRADDISTINGUE IL LAVORO DI PESCATORI E MARINAI. DI VALERIA PALIERI / PH. UMBERTO D’ANIELLO
LA CANZONE DEL MARE
“Non conosci Capri se non l’hai vista dal mare” , questo il consiglio, quasi un monito, che gli abitanti dell’isola suggeriscono a quanti vi approdano per la prima volta attratti dalle sue innumerevoli bellezze. Depositari di un rito arcaico, che sa di leggenda, i marinai e pescatori locali hanno trasformato questo paradiso del Mediterraneo nella propria ragione di vita. Sostentamento e tradizioni, spesso tramandate di padre in figlio, hanno nei secoli caratterizzato il lavoro di chi, quotidianamente, sceglie la via del mare sfidando con coraggio abissi e intemperie. Sarà il fascino dei tipici gozzi capresi, intrisi di ricordi e di salsedine, o saranno forse le suggestive leggende popolari così vive nell’immaginario collettivo, ma il lavoro dei marinai, qui più che
Capri’s boats. Legends, myths and traditions. They are the stories and the memories of people living by the sea to give us an inedited vision of Capri, full of mystery and romanticism, like the one that, for centuries, has distinguished the work of fishermen and sailors. “You don’t know Capri if you didn’t see it from the sea”, this is the advice, almost a warning, given by the island’s inhabitants to all the people who come here for the first time attracted by its many beauties. Keepers of an archaic ritual, tasting like a legend, local fishermen and sailors has made of this Mediterranean paradise their own raison d'être. Sustenance and traditions, often passed on from father to son, has for centuries characterized the work of who, every day, choose the sea
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LA CANZONE DEL MARE
altrove, è sinonimo di orgoglio, romanticismo e mistero. Come i miti e i racconti che li vedono protagonisti, da quelli sui pescatori corallari, figure eroiche imbarcate nel ‘600 su piccole feluche, agli spiriti, temuti dagli uomini di mare, che infestavano le acque cristalline della Grotta di Gradola, nota oggi come Azzurra. Abituati a vivere l’isola e le sue acque dai riflessi color smeraldo, i pescatori rappresentano e raccontano, ancora oggi, un punto di vista differente, fatto di silenzi e solitudine, di baie incantate, profondità marine e relitti dimenticati, molteplici in questo tratto di mare. Come i resti delle imbarcazioni di epoca romana, trasformate in dimora per pesci e fauna marina, o quelli di infauste missioni nel corso della seconda guerra mondiale. Lontano dalla mondanità e dal vocio della terra ferma c’è tutto un mondo da esplorare, fatto di storia, cultura e scenari mozzafiato ma soprattutto di sensibilità differenti, esperienze di vita, testimonianze e ricordi come quelli di continua a tramandare “la canzone del mare”.
path challenging with bravery abysses and storms. It could be the charm of the typical Capri’s fishing boats, full of memories and saltiness, or maybe it might be the suggestive popular legends so alive in the collective imagination, but sailor’s work, here more than everywhere else, is synonymous of pride, romanticism and mystery. Just as the myths and stories in which they are protagonists, from the one about coral fishermen, heroic figures embarked during the ‘600 on small boats, to the spirits, feared by sea men, who haunted Gradola Grotta’s cystalline waters, better known today as Azzurra. Fishermen, used to live the island and its emerald waters, represent and tell, still today, a different point of view, made of silence and loneliness, marine depths and forgotten wrecks, not hard to find in this sea stretch. Like the ruins of roman boats, turned into home for fishes and faunas, or those one about unlucky mission during the World War II. Far from the spotlight and the confusion of solid ground there is a whole world to explore, made of history, culture and breathtaking scenarios but above all of different sensitivities, life’s experiences, testimonies and memories of people who keeps passing on the “sea song”.
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IMPRONTE
DI STILE
PERFETTO CONNUBIO DI STILI ARCHITETTONICI DIVERSI MA CON UNA MATRICE COMUNE CHE RIEVOCA LE COSTRUZIONI DELLA ROMA IMPERIALE. CAPRI SI RACCONTA ATTRAVERSO LE SUE PECULIARI COSTRUZIONI, TESTIMONIANZA DI POPOLI E VIAGGIATORI CHE QUI HANNO LASCIATO LE ORME DEL PROPRIO PASSAGGIO. DI CRISTINA MANIA / PH. UMBERTO D’ANIELLO
IMPRONTE DI STILE
Era il primo secolo a.c. quando i romani si accorsero di questa piccola isola circondata dalle acque blu del Golfo di Napoli. Così l’imperatore Tiberio non esitò a trasformare il punto più panoramico di questo luogo nella sua maestosa residenza, conosciuta come Villa Jovis. Da allora l’architettura caprese ha subìto l’impronta romana che si è tramandata nei secoli attraverso i celebri colonnati. Elementi tipici delle case mediterranee, queste strutture abbelliscono gli ingressi delle ville e offrono alla vista suggestivi scenari. Nella Certosa di San Giacomo gli archi a tutto sesto in pietra calcarea sono sostenuti da ampie strutture cilindriche da cui prende vita il chiostro grande con le celle monastiche, fulcro dell'antico convento. Il chiostro piccolo, invece, con le cinque arcate in lunghezza e quattro in larghezza, fa affidamento su colonne decisamente più esili e decorate con capitelli di età romana e bizantina. Ma la Capri che si ammira oggi è anche il frutto delle sperimentazioni di fine Ottocento dovute agli architetti europei – soprattutto tedeschi, scandinavi, francesi – che scelsero l’isola come tappa obbligata del loro tour di formazione. Dapprima il fascino esotico del luogo fece scaturire costruzioni improntate all’Orientalismo. In seguito però si recuperarono i temi
Impressions of style. Perfect union of different architectonic styles but with a common roots that recalls the constructions of the Imperial Rome. Capri unveils itself through its peculiars buildings, testimonies of people and travelers who left here their footprints. It was the first century B.C. when Romans noticed this small Island surrounded by the blue waters of the Neapolitan Gulf. So the emperor Tiberius didn’t hesitate to make of the most panoramic point of this place his majestic residence, known as Villa Jovis. Since then, in centuries, Capri’s architecture has always kept the roman sign passing it on through the famous porticos. Typical elements of Mediterranean homes, these structures embellish the entrance of villas giving to the sight suggestive scenarios. In the San Giacomo Certosa the round arches in calcareous stone are carried by great cylindrical structures from which takes life the big cloister with monastic cells, fulcrum of the ancient convent. While the small cloister, with its five arcades in length and four in width, is supported by thinner columns decorated with roman and byzantine capitals. But the Capri we admire today is also the result of the experimentation of the last nineteenth century made by European
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IMPRONTE DI STILE
della classicità, rendendo omaggio ai resti archeologici e alla memoria di Tiberio, ma anche lo stile mediterraneo fatto di linde case bianche, emblema di un’antica saggezza popolare. Da qui muove i suoi passi l’architettura moderna del primo Novecento. Come l’affascinante dimora Villa Lysis, progettata dal pittore e architetto Edouard Chimot, pura esplosione di stile Liberty. Il pianterreno si apre con un pronao poggiante su quattro colonne e preceduto da un'ampia scalinata, ad imitazione di un tempio classico. Le dorature del salone rimandano a Klimt, Olbrich e alla "secessione viennese" mentre i particolari decorativi della ringhiera dello scalone si rifanno ai virtuosismi dell’Art Noveau. Piccole abitazioni e grandi ville imperiali: in questa peculiare alternanza architettonica risiede l’unicità paesaggistica caprese che attraverso tetti, facciate e preziosi ingressi, racconta una storia che si perde nei meandri del tempo.
architects – fist of all Germans, Scandinavians, French – who choose the island as an obliged stop on their training tour. In first instance the exotic charm of this place gave inspiration for oriental style buildings. Later, they will take back classical themes, celebrating the archeological finds and Tiberius memory, but also the Mediterranean style made by clear white houses, emblems of an ancient popular wisdom. From here starts its journey the modern architecture of the first twentieth century. Like the fascinating Villa Lysis residence, pure explosion of Liberty style. The groundfloor opens with an atrium standing on four columns and anticipated by a big staircase, as imitating a classical temple. The gold decorations brings back to the memory Klimt, Olbrich and the “Viennese secession” while the decorative details of the banisher come from the Art Noveau virtuosities. Small homes and big imperial villas: in this particular architectonical alternation lies the uniqueness of Capri’s landscape that through roofs, faces and precious entrances, tells a story lost in time’s meanders.
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L’ORIZZONTE
DEI SOGNI
VOCI SOLITARIE, SILENZI IRREALI E PANORAMI MOZZAFIATO. LA QUIETE DEL CREPUSCOLO CAPRESE È PRELUDIO DI UNA NOTTE SENZA FINE DI VALERIA PALIERI / PH. UMBERTO D’ANIELLO
L’ORIZZONTE DEI SOGNI
Non è il tempo a scandire il ritmo delle giornate capresi, sono i colori, i profumi e i sapori che contraddistinguono da sempre l'Isola Azzura, dimora nei secoli di nobili e intellettuali, artisti e sognatori, celebrità e uomini d'affari alla ricerca di un buen retiro dove assaporare bellezza e libertà. Sono le passeggiate solitarie, i panorami mozzafiato e quei silenzi irreali a confluire nell'orizzonte, al calar della sera, quando il tramonto con le sue struggenti sfumature cede il passo a sogni e immaginazione. Dall'estremità sud-occidentale di Capri, dove si erge il Faro di Punta Carena, a Ventroso e Marina Piccola, fino ai Faraglioni, la baia si tinge di cromatismi intensi, così vividi da lasciare una traccia indelebile nei ricordi dei visitatori. Dopo la quiete del crepuscolo prende vita la lunga notte caprese, tra il vocio all'ombra dello storico campanile e i bar della suggestiva Piazzetta, “il salotto del mondo” che si appresta a festeggiare, aspettando l'alba, sulle note dell'Anema e Core.
The dreams horizon. It’s not time to mark the rhythm of days in Capri, but they are the colors, the smells and the tastes that have always distinguished the Blue Island, home, during years, of nobles and intellectuals, artists and dreamers, celebrities and business men searching for a buen retiro where to find beauty and freedom. When night falls, and sunset with its romantic shades leaves the scene to dreams and imagination, lonely walks, breathtaking panoramas and unreal silences flood into that horizon. From the South-West part of Capri, where stands the Punta Carena Lighthouse, in Ventroso and Marina Piccola, up to the Faraglioni, the bay paints with intense chromatisms, so vivid to leave a permanent trace in the memories of visitors. After the twilight’s peace starts the long caprese night, among the clatter at the shade of the historic bell tower and the bars of the suggestive Piazzetta, ”the world’s salon” that is going to celebrate, waiting for the dawn, on Anema and Core’s notes.
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IL RICHIAMO
DELE SIRENE NON SOLO META DI VILLEGGIATURA PER CELEBRITIES E BUSINESS MAN, CAPRI È ANCHE PALCOSCENICO DI ARCAICHE LEGGENDE, PRIMA FRA TUTTE QUELLA DELLE SIRENE. E’ PROPRIO QUI INFATTI, SECONDO IL MITO, CHE SI RIFUGEREBBERO QUESTE AMMALIANTI CREATURE. DI MAURO CAPRIOLI
IL RICHIAMO DELLE SIRENE
Quale miglior luogo se non Capri, con i suoi panorami mozzafiato e il blu del mare, dove far vivere straordinari miti e leggende? Angeli che vegliano sull’isola e spiriti maligni che, secondo gli antichi romani, abitavano la splendida Grotta Azzurra. Ma le vere protagoniste di questi racconti sono le Sirene. Metà donne e metà pesce, avvolte in un’aura magica, da millenni incantano l’immaginario collettivo con la loro sinuosa sensualità. E’ stato lo scrittore latino Servio che per primo ha indicato Capri come luogo di residenza di queste fiabesche creature. Ma sono le stesse caratteristiche naturali dell’isola, ricca di distese verdi e di precipizi scoscesi, a renderla così simile al luogo descritto da Omero nell’Odissea, in cui l’eroico Ulisse viene attratto proprio qui dal loro meraviglioso canto. Ancora oggi, a Marina Piccola, dove troneggia maestoso “Lo scoglio delle Sirene”, sono in molti ad ammirare con trasporto quella grande distesa di roccia che svetta sull’azzurro mare caprese . Tra mito e realtà, la leggenda rivive dunque sui fondali cristallini dell’Isola, abile, oggi come ieri, nell'attrarre migliaia di viaggiatori da tutto il mondo. Ed è l'essenza stessa di Capri, nella sua impareggiabile bellezza, a diventare Sirena, trasformandosi in un richiamo dal fascino irresistibile.
The Mermaids call. Not only a tourist destination for celebrities and business man, Capri it is also the stage of archaic legends, first of all the Mermaids one. It is just here indeed, according to the myth, that would refuge these enchanting creatures. Which better place there would be more than Capri, with its breathtaking panoramas and the blue sea, to set extraordinary myths and legends? Angels watching over the island and evil spirits who, according to ancient Romans, haunted the splendid Grotta Azzurra. But the real protagonists of these stories are Mermaids. Half women half fishes, wrapped up in a magic halo, by millennium captivate the collective imagination with their sinuous sensuality. Servio, the famous Latin writer was the first to indicate Capri as the residence of these fairy creatures. But they are the natural characteristics of the island itself, rich in green spaces and steep cliffs, to make it so similar to the place described by Homer in his Odyssey, in which the heroic Ulysses is attracted right here from their marvelous singing. Yet today, in Marina Piccola, where the “Mermaids Rock” dominates, many people admire with emotion that big rock expanse that stands over the Capri’s blue sea. So between myth and reality, the legend keeps on living in the island’s crystalline seabeds, capable, today as yesterday, to attract thousands of travelers from all over the world. And it is the essence of Capri, in its incomparable beauty, to turn itself into a Mermaid, becoming an irresistible fascinating call.
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CIAK SI GIRA:
A CAPRI È DI SCENA IL JET SET DA INGRID BERGMAN A CLARK GABLE, DA JACKIE KENNEDY AL CELEBRE COUTURIER VALENTINO. L'ISOLA AZZURRA È STATA NEGLI ANNI, E CONTINUA AD ESSERE, TEATRO E PALCOSCENICO DELLE PERSONALITÀ PIÙ CELEBRI DI TUTTI I TEMPI, ALLA RICERCA DI UN BUEN RETIRO DOVE ASSAPORARE BELLEZZA E LIBERTÀ. DI VALERIA PALIERI
A CAPRI É DI SCENA IL JET SET
Jacqueline Kennedy amava curiosare tra i negozietti di via Le Botteghe, Jane Russel preferiva passeggiare senza meta lungo via Vittorio Emanuele, Brigitte Bardot girava tra i vicoli a piedi nudi, mentre Kirk Douglas indugiava al sole in uno dei tanti tavolini del Gran Caffè dove era solita rilassarsi anche l'attrice svedese Ingrid Bergman. Questi sono solo alcuni degli attimi rubati, preziosi momenti di relax che il jet set internazionale - star hollywoodiane, socialite, teste coronate e aristocrazia – era solito concedersi al riparo dai clamori della mondanità in quel buen retiro tra le acque azzurre del Mediterraneo. Perchè se artisti, pittori, creativi e intellettuali hanno tratto ispirazione nei secoli dalle calde e assolate bellezze
Lights, camera, action: the jet set goes on stage in Capri. From Ingrid Bergman to Clarke Gable, from Jackie Kennedy to the famous couturier Valentino. The Blue Island has been in years, and it is still today, theater and stage of the most famous celebrities in the world, looking for a buen ritiro where to find beauty and freedom. Jacqueline Kennedy loved peering in the little shops in via Le Botteghe, Jane Russel preferred to just take a walk in via Vittorio Emanuele, Brigitte Bardot walked around barefoot, while Kirk Douglas stood under the sun sitting in one of the Gran Café tables where also the Swedish actress Ingrid Bergman used to stay. Those are just some stolen moments, precious instants of relax that the
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A CAPRI É DI SCENA IL JET SET
capresi, sono stati i divi e le divine del grande schermo a trasformare l'isola in una delle mete più ambite, osservate e frequentate in tutto il mondo. E a testimoniare con affetto come Capri sia stata nei decenni scenografia e teatro di storie d'amore, di viaggi spensierati e week end all'insegna del relax sono le istantanee in bianco e nero, cartoline nostalgiche pubblicate ancora oggi, che hanno immortalato i personaggi più in vista approdati sull'isola, come Corinne Calvet e Clarke Gable, solo per citarne alcuni. Fotografata ma anche telegenica, l'isola ha ospitato, dal 1920 ad oggi, ben sessantacinque produzioni, da “Dorothea Mertz” a “Incontrarsi
international jet set – Hollywood stars, socialite, crowned heads and aristocracy – used to take far from the spotlights, in that buen ritiro among the Mediterranean blue waters. Because if artists, painters, creative and intellectuals got inspired through centuries by the warm and bright beauties of Capri, were movies stars who turned the island into one of the most wanted, observed and crowded destination. And to testify with affection how in years Capri has been the set and theater of love stories, thoughtless journeys and relaxing weekends there are the black and white pictures, nostalgic postcards published still today, that immortalized the most famous people came on the island, as Corinne Calvet and Clarke Gable, just to say two names.
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A CAPRI É DI SCENA IL JET SET
e dirsi addio”, da “Musica che si allontana” a “Neve a Capri” e “Fragole e vaniglia” fino a “La pelle”, “Il medico di Capri” e il recente “L’affare Bonnard”, confermandosi una location d'eccezione per registi e cineasti. Ma se il grande e il piccolo schermo l'hanno trasformata negli anni in una protagonista assoluta è stata la moda a consacrarla indelebilmente sulle pagine patinate delle riviste di settore: dove anno dopo anno, stagione dopo stagione si imprimevano nell'immaginario collettivo le stampe del marchese Emilio Pucci, indossate all'ombra dei faraglioni dalla manequine dell'epoca Ivy Nicholson, o le raffinate creazioni sartoriali del couturier Valentino Garavani, ispirato dall'isola incantatrice.
Photographed but also telegenic, the island has hosted, since the 1920 up to now, sixty five productions, from “Dorothea Mertz” to “Incontrarsi e dirsi addio”, from “Musica che si allontana” to “Neve a Capri” and “Fragole e vaniglia” ending up to “La pelle”, “Il medico di Capri” and the more recent “L’affare Bonnard”, confirming to be a special location for movie directors and film makers. But if cinema and TV turned it into an absolute protagonist has been fashion to definitely put it on the covers of glossy magazines: where year by year, season by season got impressed in the collective imagination the patterns of the marquis Emilio Pucci, wore at the shades of the Faraglioni by the manequine Ivy Nicholson, or the refined sartorial creations of the couturier Valentino Garavani, inspired by the captivating island.
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IL VOLTO SCOLPITO
DI CAPRI IN PERFETTA SINTONIA CON LE SCULTURE
CREATE DALLA NATURA, CAPRI CUSTODISCE ALCUNE TRA LE PIÙ PREZIOSE STATUE DEL NOSTRO PAESE. OPERE D’ARTE SENZA TEMPO, IMPRESSE NELLA PIETRA, CHE ALIMENTANO ANCORA OGGI L’AURA MAGICA DELL’ISOLA. DI MAURO CAPRIOLI / PH. UMBERTO D’ANIELLO
IL VOLTO SCOLPITO DI CAPRI
Scogli maestosi, ripide insenature e rocce dalle forme fantasiose, l’isola di Capri è scolpita nei minimi dettagli dalle mani del più sapiente degli artisti: Madre Natura. Il suo paesaggio è un’opera d’arte naturale amato e ammirato da scrittori, attori, registi e scultori che con i loro lavori hanno contribuito ad arricchire l’incantevole fascino dell’isola. Tante sono infatti le sculture, classiche e moderne, che adornano alcune tra le ville più sontuose, dimore dei più noti personaggi capresi. Statue di imperatori e politici ma anche di divinità. Un esempio importante è rappresentato dalle innumerevoli opere collezionate dal medico svedese Axel Munthe e custodite oggi nella sua Villa San Michele. Reperti di epoca romana, etrusca ed egizia, tra cui spiccano la testa di Medusa , che adornava il tempio di Venere a Roma e il busto dell’imperatore Tiberio. Tra questi anche la celebre sfinge, uno dei simboli artistici dell’isola, posizionata sul punto più alto della villa e affacciata sull’immenso mare
The sculpted face of Capri. In perfect synch with the sculptures created by nature, Capri keeps some of the most precious statues of our country. Timeless masterpieces, carved in stone, which still today fuel the island’s magic halo. Majestic rocks, steep nooks and stones with imaginative shapes, Capri island is sculpted in every details by the hands of the greatest artist: Mother Nature. Its landscape is a natural masterpiece loved and admired by writers, actors, movie makers and sculptors who have contributed with their works to enrich the enchanting charm of the island. There are so many sculptures indeed, classic and modern, that decorate some of the most sumptuous villas, homes of the most famous Capri’s personalities. Statues of emperors and politicians but also divinities. The great numbers of works collected by the Swedish doctor Axel Munthe, today kept in his Villa San Michele , are an important example. Etrurian, Roman and Egyptian finds, among which stands out the Medusa’s head, that once decorated the temple of Venus in Rome and the bust of the emperor Tiberius. Among them there is also the famous sphinx, one
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IL VOLTO SCOLPITO DI CAPRI
del Golfo di Napoli. Intrise di bellezza anche le statue che abbelliscono i raffinati Giardini d’Augusto, come quella di Afrodite e il monumento di Lenin, eretto nel 1908 in occasione della sua visita a Capri. Busti e corpi dalle pose sinuose che accompagnano il visitatore alla scoperta di un vero e proprio angolo di paradiso, volti incisi per sempre nella pietra che catturano l’attimo e imprigionano il tempo, regalando all’uomo un istante di eternità. Grandi scenari, rocce che sembrano toccare il cielo, un orizzonte infinito in cui perdere il proprio sguardo, un mare cristallino dai mille toni di blu e tanta arte. Un’arte pura, antica, maestosa che incanta e persuade il viaggiatore di trovarsi davvero nel “paese delle meraviglie”.
of the artistic symbol of the island, positioned on the highest part of the villa from which overlooks the immense sea of the Neapolitan Gulf. Even the statues that embellish the refined Augustus’s Gardens are full of beauty, like the Aphrodite’s one and the Lenin’s monument, built on the 1908 in occasion of his visit to Capri. Busts and bodies with sinuous poses which leads the visitor through the discovering of a real piece of heaven, faces carved in stone that catch the moment and imprison time, giving to the mankind an instant of eternity. Great sceneries, rocks so high that seem to touch the sky, and endless horizon in which lose your look, a crystalline sea by a thousand blue tones and art. A pure art, and ancient and majestic one that enchants and convinces the traveler to really be in “wonderland”.
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NEL BLU
DIPINTO DI BLU SOLE, GLAMOUR, MONDANITÀ, STORIA E LEGGENDA QUESTI GLI INGREDIENTI CHE DA SEMPRE RENDONO CAPRI UNA META TURISTICA D’ECCEZIONE. MA A TRASFORMARLA IN UN'ESPERIENZA DAVVERO UNICA È IL SUO MARE, COSÌ INTENSO DA INCANTARE CHIUNQUE SI CONCEDA UN ATTIMO PER AMMIRARLO E LASCIARSI TRASPORTARE VERSO ORIZZONTI SCONFINATI. DI MAURO CAPRIOLI / PH. UMBERTO D’ANIELLO
NEL BLU DIPINTO DI BLU
Dall’azzurro al verde smeraldo, dal turchese al blu cobalto, le tonalità del mare di Capri sono infinite ed incantano per la loro naturale bellezza. Da sempre l’isola azzurra è meta di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, ed in particolare del jet set internazionale, che trova qui una vera oasi di pace e di eleganza. Ville sfarzose, giardini dai mille colori, vicoli caratteristici e panorami da togliere il fiato, fanno di Capri una vera perla del Mediterraneo. Artisti, scrittori e registi, nel corso degli anni, hanno preso ispirazione proprio dalle sue straordinarie acque, così cariche di colore, così cristalline e affascinanti. E’ facile qui dimenticare il caos delle città e lasciarsi trasportare dall’incessante movimento delle onde, in un turbine di emozioni, dove cielo e terra sembrano confondersi. Di giorno è il sole del Golfo di Napoli a illuminare il mare, trasformandolo in una distesa sconfinata di cromatismi intensi, di notte, grazie alla complicità della luna, le acque si tingono invece di un blu caldo e profondo. Il luogo ideale dove ritrovare se stessi e lasciarsi alla spalle la frenesia che attanaglia la
Into the blue painted in blue. Sun, glamour, jet set, history and legend, these are the ingredients that have always made of Capri a unique tourist destination. But what makes of it a real fantastic experience is the sea, so intense to enchant everyone who could take a moment to admire it and just letting go forward boundless horizons. From azure to emerald green, from turquoise to cobalt blue, the tones of the Capri’s sea are just endless and fascinate for their natural beauty. The Blue Island has always been a destination for people coming from every part of the globe, and especially for the international jet set, who finds here a real elegant and peaceful oasis. Magnificent villas, multicolor gardens, typical alleys and breathtaking panoramas, make of Capri a real pearl of the Mediterranean. Artists, writers and movie makers, in years, got their inspiration just by its splendid waters, so colorful , so crystalline and captivating. It is so easy to forget about the chaos of cities here and just flow with the restless waves movement, in a swirl
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NEL BLU DIPINTO DI BLU
quotidianità. Lo sapevano bene anche le grandi star di Hollywood come Rita Hayworth, Litz Taylor o Grace Kelly che si rifugiavano proprio qui per dissipare tra queste acque i pensieri delle loro vite, a volte troppo tumultuose. Lo sapeva Pablo Neruda che ha riconosciuto in questo “sangue celeste” una magia senza tempo. Capri è dunque l’isola del relax, del glamour, di vacanze esclusive e antiche bellezze, ma soprattutto è l’isola del mare, l’Isola Blu per eccellenza. Gli amanti vengono qui per innamorarsi, i solitari per ritrovare se stessi, gli artisti per carpirne la scintilla che darà vita a capolavori inattesi, i registi per scovare un set naturale dove far rivivere l’emozione del cinema. E' un'inclinazione naturale, quella di Capri, di emanare magia, la stessa che ricerca chi approda qui. Perché un mistero antico ed infinito come quello del mare, aiuta a soddisfare uno dei bisogni più innati e primari dell’essere umano, quello di sognare.
of emotions, where earth and sky seem to melt together. During the day the sun of the Neapolitan Gulf lights up the sea, transforming it in a boundless expanse of intense chromatisms; at night, also thanks to the moon complicity, waters paints of a warm and deep blue. The ideal place where find yourself leaving behind the craziness of everyday life. Big Hollywood stars as Rita Hayworth, Litz Tailor and Grace Kelly knew it very well, in fact they used to come here to dissipate in these waters the thoughts of their lives, sometimes too tumultuous. Also Pablo Neruda knew this who recognized in this “blue blood” a never ending magic. So Capri is the island of relax, of glamour, of exclusive vacations and ancient beauties, but above all it is the sea’s island, the Blue one par excellence. Lovers come here to fall in love, solitaries to find themselves, artists to steal that special spark that will give life to unexpected masterpieces, movie makers to hunt out a natural set creating the emotion of the cinema. It is a Capri’s born aptitude to emanate energy, the same one searched by people who land here. Because such an old and endless mystery as the sea, helps to satisfies one of the most inborn and primary need of human being, to dream.
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