2012
REGIONE UMBRIA
PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PERUGIA
CONSULTA IMMIGRATI DEL COMUNE DI PERUGIA
PREMIO LETTERARIO NAZIONALE
Il Cesvol svolge le sue attività con risorse del Fondo Speciale per il Volontariato amministrato dal Comitato di Gestione dell’Umbria e alimentato dalle seguenti Fondazioni bancarie:
Poesie Immigrate
Il Cesvol (Centro servizi per il volontariato della Provincia di Perugia) attraverso il servizio pubblicazioni/editoria, realizza ogni anno una collana di libri dal titolo: “I Quaderni del Volontariato”.
rivolto ad Immigrati residenti in Italia
Le produzioni editoriali vengono realizzate ed offerte gratuitamente dal Cesvol alle Associazioni di Volontariato che vengono selezionate per tali produzioni e che propongono tematiche sociali. Fondazione Monte Paschi Siena Chiunque fosse interessato ad approfondire i contenuti della una Fondazione Cassa Risparmio Terni e Narni
pubblicazione o riceverne una o più copie, è invitato a devolvere il contributo economico (pari o superiore a 10 euro a copia) con il
Fondazione Cassa Risparmio Spoleto
versamento su c/c bancario Monte dei Paschi IBAN: IT 95 F 010300 3073 000000 467051 intestato a Cesvol – Centro servizi volontariato
Poesie immigrate
Fondazione Cassa Risparmio Perugia
Cesvol Centro Servizi Volontariato della Provincia di Perugia Via Sandro Penna 104/106 Sant’Andrea delle Fratte 06132 Perugia tel. 075.5271976 fax. 075.5287998 Sito Internet: www.pgcesvol.net Visita anche la nostra pagina
Info e contatti: pubblicazioni@pgcesvol.net
Perugia pro Centro Culturale Iraniani. Fondazione Cassa Risparmio Foligno Fondazione Cassa Risparmio Orvieto
Con il Patrocinio della Regione Umbria
Fondazione Cassa Risp. Città di Castello
Edizione 2012
2012
Premio Letterario Nazionale
Poesie Immigrate Concorso Nazionale di poesia rivolto ad immigrati residenti in Italia
II Edizione Anno 2012
Cesvol Centro Servizi Volontariato della Provicia di Perugia Via Sandro Penna 104/106 Sant’Andrea delle Fratte 06132 Perugia tel. 075.5271976 fax. 075.5287998 Sito Internet: www.pgcesvol.net Visita anche la nostra pagina su
Info e contatti pubblicazioni@pgcesvol.net
Con il Patrocinio della Regione Umbria
Edizione: Giugno 2012 Progetto grafico e videoimpaginazione: Chiara Gagliano Stampa Digital Point (Ponte Felcino)
Tutti i diritti sono riservati Ogni riproduzione, anche parziale è vietata
Introduzione Solidarietà e coesione sono i due obiettivi fondamentali della carta culturale del Cesvol: solidarietà perché l’azione del volontario e delle associazioni che li raggruppano è fondamentalmente appoggio e cura di chi per varie ragioni ne ha bisogno; la coesione potrebbe essere considerato come obiettivo secondario rispetto alla solidarietà ma in effetti essendo un’effetto diretto delle azioni solidali è bene considerarlo invece come obiettivo dello stesso piano della solidarietà. Le “poesie immigrate” ed il relativo concorso ormai esteso a tutto il territorio nazionale rispondono all’esigenza della coesione nel tentativo di qualificare soggetti “stranieri” come cittadini a pieno titolo dell’italia nel cui territorio risiedono ormai da anni. L’intento del Cesvol è di dare voce a questi soggetti, alle loro culture, alle loro usanze, alle loro tradizioni adottando il linguaggio della poesie che da sempre universalmente unifica tutte le culture. I partecipanti a questa edizione del concorso appartengono a 19 paesi e culture diverse e tutti hanno voluto esprimere in forma poetica idee, sensazioni, progetti. Il Cesvol ne è particolarmente lieto perché come già osservato da importanti studiosi (sociologi e antropologi) solo un mix di culture può senza abiura di quelle precedenti crearne nuove di successo fondate su una comunanza di valori che rendono coesa la società. Le prime due poesie vincitrici si rifanno a temi comprensibili da tutti e perciò poetici, la terra madre, la primavera, la stagione in cui la vita rinasce, i sogni quasi come se ciascuno di noi avesse bisogno di radici (la terra) e librarsi nella spazialità infinita dei sogni. Complimenti a due persone che speriamo di poter conoscere e di annoverarli per sempre come amici del Cesvol. Avv. Luigi Lanna Presidente Cesvol Perugia
5
“Non prendete i miei occhi sono lo straniero alla ricerca di una patria.” Mahmud Darvisti Poeta palestinese
Siamo lieti di poter svolgere la cerimonia della premiazione della seconda edizione del concorso nazionale di poesia rivolta solo agli immigrati (o stranieri, o nuovi cittadini...). come proiettano le statistiche, in italia vivono più di 5 milioni stranieri. loro hanno un bagaglio culturale molto ampio. questo bagaglio può arricchire anche la cultura nazionale senza togliere niente da essa e portare una visione di mondi diversi con esprienze diverse: la visione dei mondi in un mondo globalizzato. L’intenzione di questo concorso è fare conoscere e far esprimere i sentimenti degli stranieri quali vivono lontano dalla loro terra d’origine per diversi ragioni, come: fame, miseria, sfruttamento, repressione, le maledette guerre continue... . questa lontananza comporta la nostalgia che oramai è ntrinseca. È un sentimento nostalgico che noi stranieri, ci portiamo dentro per sempre. La poesia, come tutte le espressioni artistiche, è un mezzo di comunicazione: comunicazione con altri per essere partecipe nel loro dolore e nella loro gioia, nel bene e nel male... . Per questi motivi e grazie all’interessamento dimostrato dall’associazone Cesvol Perugia, abbiamo dato un appuntamento per organizzare questo concorso, e far conoscere il ruolo della letteratura in un mondo, senza pregiudizi, e nel suo insieme, la conoscenza tra i popoli. Ramin Mohammadi Hossein Presidente della giuria
7
Vincitori
9
Primo classificato sessione uomini Qellal Rabie Kenitra - Marocco con “Un piccolo sogno nero”
Questa poesia in prosa è la testimonianza dei sentimenti, degli ideali, della condizione umana e delle aspirazioni di un uomo che insegue la libertà e i suoi sogni intrisi di tristezza e di malinconia. Che denuncia un mondo di falsità, di violenze e di sorda indifferenza di fronte alla guerra e al male, per scuotere le cosciènze e lanciare un messaggio di timida, ma ineluttabile speranza. Angelo Veneziani
11
“Un piccolo sogno nero” Sono l’uccello che non ha mai volato Ha sognato, ma non ha mai provato Un povero uccello cresciuto in un mondo crudele. Un mondo dove cresce ormai solo l’erba selvatica, dove non si distingue fra il bene e il male, fra l’amore e l’odio, fra la pace e la guerra... Sono l’uccello che ha voglia di volare, e alla gabbia ha paura di tornare. Sogna la luce del sole, le onde della libertà che brillano, sogna le ali che sbattono e che non sono più ferite. E dice, perché non posso volare? Perché non posso nemmeno cantare? Un tempo ero felice e contento sognavo di volare da un ramo all’altro, cantavo una canzone dopo l’altra... ma in realtà scopro che sono sempre dentro, triste e malinconico, prigioniero in una gabbia di ferro prezioso a forma di castello e una finta casetta che uso come rifugio... a dire il vero sono ormai abituato a stare qui, non ho più paura !l oggi la mia paura è quella di stare fuori, la paura di essere dentro ad un grandissimo labirinto che ha solo l’entrata ma non l’uscita, abitato da creature mascherate, finte, che pensano di vivere a lungo e alla tine non godono nemmeno di un minuto che pensano di governare luniverso, e fanno qualsiasi cosa per essere padroni, barare, violentare, distruggere e addirittura uccidere. Loro uccidono per piacere e dicono: per forza! Loro mangiano da soli e dicono: maledetta crisi, mettono in galera tutta l’opposizione e dicono: democrazia loro diffondono la cattiveria e dicono: un bene comune bruciano i nostri va12
lori e dicono: cerchiamo l’identità toro sono quelli che non vanno a nanna senza leggere il Principe. loro sono degli essere umani diversi dagli altri. Scoprendo la realtà al di la del mio “Castello”, mi è passata la voglia di volare non ho più voglia di uscire, accetto la mia identità, la Gabbia.
13
Prima classificata sessione donne Marisol Cecilia Albornoz Chavez Perù con “Madre Terra Primaverile”
«Per il rapporto sacro e profondo con la sua Terra, splendida Madre benigna, lasciata con dolore in cerca di un destino diverso. Sostanziano questa composizione poetica un amore adorante, espresso attraverso immagini liriche, rese con un linguaggio ricco e musicale, ed una profonda nostalgia che si esplicita nell'ultimo verso: “Ti aspetterò, ti aspetterò, sempre” che è il saluto della sua Madre Terra». Maria Pia Sannella 14
Madre Terra Primaverile Madre Terra, natura divina di nobile carattere con profonde radici storiche; sei bella signora profumata con essenze naturali, accoglienti in ogni stagione non hai mai saputo rifiutare la presenza dei turisti, prepotenti che in passato hanno invaso la tua casa, hanno distrutto i tuoi recinti, hanno strappato i teneri boccioli dei giardini, ti hanno lacerato senza pietà ai tuoi cari figli. Amata terra primaverile sostenuta dalle tue mani sicure ho passeggiato lungo i vicoli, ho lasciato lungo i marciapiedi l’impronta dei mie passi, timidi, ho degustato le delizie che mi hai offerto, ho riso, ho pianto insieme a te come potrei dimenticare la tua saggezza che con maestria mi raccontavi la tua storia, storia che noi figli non lasceremo mai estinguersi; lo portiamo appresso ovunque siamo. Terra della eterna primavera le tue armoniose melodie attenuano le mie nostalgie che ogni tanto arrivano, puntuali miei occhi non ti vedono da molto tempo, non sento più le brezze del Huallaga, non sfrutto più del tuo sole, della pioggia, del vento, non sento più il sussurro della notte e il tuo profumo floreale è svanito dai miei sensi, ma il mio cuore non smette mai di volerte bene. Madre, Madre Terra, ti ho lasciata, li, seduta nel tuo trono mi hai lasciata fuggire, lontana, per volontà mia forze hai voluto, per me, un destino diverso ecco perchè non hai avuto il coraggio di trattenermi mi hai salutata in una silenziosa sera stellata vestita tutta di nero, elegante, mi hai incoraggiata senza dimostarmi debolezza ma non dimentico le tue belle parole d’addio: “Ti aspetterò, ti aspetterò, sempre”
15
Finalisti
17
“Foluke� di Adeyemy Bosede Adetutu Akure - Nigeria
Piccola, intelligente, silenziosa mi manca. Ricordo come ride non ho trovato mai nessuno come lei.
18
“Voglio Fiondarmi� di Arif Mohammad Bangladesh
Voglio Fiondarmi! Da piccolo immaginavo per me un'infinitĂ di esperienze. Erano i miei sogni, erano i miei grandi progetti. Ho sentito subito quanto fossero diversi da quelli della mia famiglia, e ho iniziato a pensarmi in solitudine. Crescendo, mi sono accorto che solo io posso pensare la mia vita come un percorso in cui sentirmi sempre proiettato in avanti. Gli altri sognano vedendomi fermo. Ho immaginato la mia vita come un sasso lanciato da una fionda: mi afferra una mano, che vuole farmi retrocedere. Mi tiene in tensione e fermo. Ma io riesco a sentirmi, riesco a capire che se mi fermo cado e rimango li, nello stesso punto in cui sono. Voglio fiondarmi e utilizzo la forza di quella mano per andare avanti, mi lancio in quel viaggio chiamato vita.
19
“Fra la sfida e le illusioni” “Gli occhi del cielo” “Mi manchi” di Condori Baldeòn Ynocensia Jesusa Huànuco - Perù
“Fra la sfida e le illusioni” Nel mezzo di un mare di festa e augurio le mie illusione per cambiare di vita si riempiva di gioia e malinconia, solo la vecchia valigetta del mio nonno sapeva quanti sogni e speranze speravo di compiere, come patto di promessa. Era una follia rinunciare, anche alla mia figlia Ma, lei e la mia famiglia meritavano una vita migliore. VI mio desiderio di attraversare la frontiera feceva brillare le mie vergini illusioni che sfiorava il mistico cielo promesso. Pian piano il tempo mi sfidava fra i fischi sentivo la grinta di un vento impetuoso che nascosto cercava di mettermi paura mentre il mio cuore si faceva coraggio Niente poteva fermarmi l'emozione era più forte della sfida rimanevo stupita per gli alti archi misteriosi la maestà delle solide torri rispecchiavano la forza di questa nazione. Già proprio vero...l’Italia è bella ovunque.
20
Mentre il freddo provava a strappare le mie fragili emozioni i miei occhi si scioglievano di fronte alla neve Ma, la mia anima si inchinava agli altari di chiese e antiche cattedrali che meraviglia di arte e monumenti divini!!. In ogni rintocco delle campane si sente battere il cuore di un popolo unito le colombe intonano il canto di pace e liberta' Mentre i miei versi dipingono il vento le brezza del mare fanno le coccole alle stelle. Grazie Italia amata, sei il motore dei miei sospiri e testimone del grande amore per la mia nazione.
“Gli occhi del cieloâ€? Non ci sono parole, si fa nodo la mia gola mai ho dimenticato il suo misterioso e sublime sguardo che al vederla mi sembrava uno specchio nel cielo. Mentre la paura e il rimorso mi perseguitavano A lei, le brillavano gli occhi di gioia. Nostante la sua etĂ ' avanzata, faceva di tutto per andare avanti ad ogni santo offriva un suo voto Si svegliava presto per sentire il profumo dell’alba in ogni sospiro godeva del tempo suo desiderio era vedere la prima luce del sole Al cader della notte cercava la luna ad ogni stella dava loro un nome e gli angeli le cantavano attorno. la sua dolcezza..mi faceva sognare Nelle sue delicate e dolci mani 21
godevo della carezza di mia mamma Nei suoi saggi consigli sentivo la voce flebile di mia nonna che mi ripeteva: «senza speranza si cammina verso il nulla». Il suo sorriso mi consolava e ricordavo l’innocenza e la purezza della mia piccola bambina. In ogni storia che mi raccontava rivivevo ricordi incancellabili della mia adorata famiglia che per ora il destino mi allontana presto ci farà ritrovare Lei mi faceva battere il cuore e ricordar di loro con tutto il mio amore grazie alla sua incredibile forza la mia vita ha ritrovato il vigore e risvegliato una nuova speranza Non tutto era rose e fiori ogni tanto la prendeva il tormento bastava un gelido ricordo nella sua mente e tornava la polvere sulla sua pelle. Con tutto il mio amore la stringevo forte, mentre si ricomponeva. Da quel momento non mi sono più sentito sola. Oggi, lei è la stella più bella del cielo.
“Mi manchi” Nel silenzio della notte i tuoi occhi accendono la luce nel cielo il tuo sorriso da movimento alle stelle 22
le tue mani compongono melodia alla luna. Mi manchi tanto, Amore mio lI mio cuore ti pensa i miei occhi dipingono il tuo sguardo la mia ombra sente la tua voce il mio corpo immagina le tue carezze le mie labbra godono dei tuoi dolce bacci Tutto mi fa pensare al tuo amore in ogni angolo del muro sento le vibrazione del tuo sospiro la mia anima ritrova la calma tu sei la mia grande emozione la tua voce è verbo d’amore tu sei la luna, io il sole la mia vita ha bisogno del tuo profumo. Il tuo sole, brilla in qualunque stagione tu sei speranza a prima luce i tuoi baci sono petali che fioriscono ad ogni parola d’amore. Mi manchi tanto amore mio. Se solo, il tempo e la distanza fossero invisibili ti giuro, che ti sarei accanto ogni istante, giorno dopo giorno godrei della fiamma del nostro grande Amore. Ti porterei con me, fino ai confini del mondo mai più ti lascerei solo. Ti amo
23
“Per dirti” “Tenerezza” “Patria mia” di Crispim Da Costa Rosana San Paolo - Brasile
“Per dirti” Per dirti amore ho dovuto vivere mille vite perché di terra sono fatta terra lontana e calpestata terra nostalgica e allontanata per dirti amore ho dovuto graffiare il tuo petto forte perché di acqua sono fatta acqua oceanica e sconfinata acqua salmastra e distratta per dirti amore ho dovuto amare diversi volte perché di aria sono fatta aria calda e laboriosa aria vitale e vittoriosa per dirti amore ho dovuto rinascere senza pentimento perché di fuoco sono fatta fuoco ambiguo e seduttore fuoco amico e protettore oggi per dirti amore non devo fare niente di più che amarti senza impedimenti perché di te io sono fatta
24
“Tenerezza” Attendo che il mare mi dia un segnale per capire dove arriverò Forse, ad un porto sicuro o in una isola tutta mia Voglio sentire la mia voce femminile Sono stanca di fare l'uomo e derubare con la tenerezza tutte le frontiere del cuore Non voglio né un amante, né un marito Ma sì, un’anima per tutta la vita
“Patria mia” Patria mia dei giorni lontani cancella i confini e riporta nel mio ventre la feconda speranza del domani Patria mia dei giorni lontani bevi il mio sangue e decifra la mia appartenenza Patria mia dei giorni lontani abbraccia il mio dono come frutto da maturare Patria mia dei giorni lontani avvicinati al mio cuore e ascolta struggenti versi d'amore Patria mia dei giorni lontani adottami senza perdere la maternità di viaggi sconfinati Patria mia narrami la Storia guardandomi negli occhi sono tua figlia che viene da giorni lontani a raccogliere il tuo spirito per i giorni a venire 25
“Il dolore di una guerra” “Terra mia” “L’amore” di El Gana Nejwa Khouribga - Marocco “Il dolore di una guerra” Odio la guerra Odio la violenza Il sangue dell’umanità in una devastante guerra porta male, rancore cancella le nostre belle emozioni la nostra voglia di vivere cancella i nostri desideri e i nostri progetti.
“Terra mia” Fuggo dal mio paese d’origine staccandomi dalla mia terra, dalla mia famiglia, dalla mia cultura, dalla mia tradizione addio terra sono in Europa la vita per me era troppa dura avevo perso la gioia di vivere la forza d’ andare avanti mi sentivo un fallito 26
la malinconia mi accompagnava ovunque terra mia sono stato obbligato ad abbandonarti per la povertà in cui vivevo mi sono avventurato, in una realtà che non conoscevo...
“L’amore” L’amore non significa guardarsi negl’occhi e dirsi ti amo ma avere grande ricchezza nel cuore infinito come nell’aldilà L’amore quando puoi dai e meglio ricevi
27
“Il cane” “L’abbraccio” di Guzman Araceli Ximena Bolivia
“Il Cane” Stanco e affamato si prostra in un angolo sembra che il freddo gli penetri l’anima e le forze lo abbandonino, ma non si dà per vinto e continua abbaiare, magari qualcuno lo capirà. Inutile speranza percheè il suo “strano linguaggio” a nessuno sembra importare. Rimane perplesso per le varie reazione che la sua presenza occasiona, qualcuno lo ignora altri lo evitano, non manca chi lo compatisce. Pensa...se solo tutto il suo intorno riuscisse capire che lui non farebbe del male a nessuno, che a un cuore nobile e tenero ed e anche saggio. Si perde in un disperato abbaiare e si sveglia angustiato, ancora quel incubo che lo perseguita da anni “essere un cane no amato”, il suo cuore palpita, le lacrime cadono abbondanti. Lontano dal suo popolo abbraccia i ricordi e sogna i suoi cari che un giorno ritroverà ed è per loro che resterà.
28
“L’Abbraccio” La stringe a se con forza e dolcezza meravigliosa sensazione che il caldo del su corpo provoca lei si perde per un istante e poi i ricordi scorrono veloci e pensa a suoi cari “sono troppo distanti” I suoi pensieri attravesano l’ oceano e si trova li dove era nata, li dove era tanto aprezzata perfino rispettata. Ricorda quel giorno che lo incontro, sorriso amabile, sguardo saggio e cuore nobile ed e' li che lei lo amo, da allora mai lo lasciò. Per il suo amore rinunciò a se stessa abbandonando la carriera che da anni forgiò, restarono indietro la madre, il padre, fratello e sorelle e tanti amici e poi sogni infranti, orgoglio ferito, angustia e nostalgia la colpiscono senza freno e cadono ancora le lacrime dello sconforto Si appoggia al suo amato cercando sollevo e ascolta il suo cuore che batte sereno, si avvolge nel suo caldo abraccio e lui la sostiene e mitiga suo pianto perché lui ci sarà sempre e la amerà per sè stesso e per gli altri che la rifiutano e condannano perche ebbè'il peccato di amare un uomo di diversa nazionalità Si guardano negli occhi e comunicano senza neanche parlare in una lingua universale che nessuno distruggerà. Gioiose risate circondano quella sciena surreale sono i suoi tre piccoli che si uniscono a loro in un divino abraccio che con il suo potere sconfiggerà egosimo, sconforto e razzismo.
29
“Ninna nanna dell’esilio” “Quaranta primavere” “Sindrome di Ulisse” di Lopez Rico Ana Málaga - Spagna
“Ninna nanna dell’esilio” Silenzio; ha detto silenzio il padre del mio bambino. I tratti del clandestino nel suo viso io presenzio. Silenzio ho detto silenzio. Nostro figlio é cittadino italiano, e il suo destino è questa patria. Sentenzio. Silenzio. Il silenzio mente. i] suo volto è come il nostro, gli rimpiango amaramente. Appena prende il colostro, silenzio, silenzio gente: questo figlio è pure il vostro.
30
“Quaranta primavere” Una nota. Ci vediamo fra un anno. Era arrivato il giorno dell’Addio. Non c’era più la sua giacca di panno. La paura di restare nell’oblio arrivò nella notte delle fughe, lungo la strada del lieve brusio. Quel cappello. Grigio. Vecchio di rughe. Si allontanava senza frenesia sul molo di scarico delle acciughe. Quaranta primavere in nostalgia. Le rughe del cappello più vissute e la sua giovinezza andata via. Lettere con delle ciocche canute e altri pensieri alle persone amate. E aspettano ancora che hanno salute all’angolo buio delle immigrate.
31
“Sindrome di Ulisse” L’oceano. Sorso immenso. Profondo. Dolci correnti di Salitudine. Liquido imprevisto. Mite, iracondo. Onde salmastre d’ingratitudine. Profuma, Salitudine marina! Cosparge quel tuo sale di lamento. Innaffia con la lacrima salina il pianto che vorrei in questo tormento. Le guance, verso il tuo litorale. Tristi fiumi salati lungo il viso. Salsedine amara, quanto fai male? È salinità senza paradiso l’inferno dolciastro e continentale d’un pianto marino non condiviso.
32
“Fame” “Nostalgia” “L’amore” di Loreto Marifell del Pilar El Tigre - Venezuela
“Fame” Come uno sconosciuto con passi sicuri nel silenzio di chi niente ha, tra piccoli e grandi sfrutta corpo e anima, senza poter guardare, senza poter toccare. un orizzonte proibito un sogno vietato, nel buoi accecante ti avvolge, nell’impossibile, di un niente, nega una libertà. Non esiste un futuro, il passato continua ad essere presente non c’è scampo, il giorno chiude i suo occhi la notte è quindi eterna, e così, sconfitto con le mani vuote, con lo sguardo finto, la fame ti abbraccia la terra ti chiama
33
“Nostalgia” L’albero del tempo con le sue radici, camminando attraversa il vento, e mi porta ad un luogo ambiguo, in cui ancora una volta rinasco. Ma se il pensiero tace il cuore parla ed è sempre attraversoil tempo vissuto e ancorato nello stesso pensiero, che aspetto! Aspetto! il ritorno si...il ritorno lì, dove sono nate le mie illusioni dove la regola e la norma è l’abitudine, dove il dovere sorge dall’amore, lì dove il ricordo trova la forza. dove l’ansia di un domani ritrova il coraggio, lì dove malgrado le mani vuote avevo tutto. E...se ritornassi...chissà se l’oggi sarebbe la nostalgia diun domani.
34
“L’amore” Nella corrente dei miei pensieri mi perdo, Nell’immensità del mio spazio mi rifugio. L’intimo del tuo sguardo mi invita, con espressioni ormai intese disseti me. Nella distanza, nell’insolita logica di chi é consapevole di sottrarre nel vuoto, di afferrare niente. Nessuno è capace di vivere ciò che il cuore non sente. Si senti vivi, nutri, sfami la tua fantasia, non c’è distanza se il cuore è solo uno. Sei tu il mio viaggio, e lo accompagno con un bagaglio di ambizioni, nell'attesa di riempire lo spazio della tua assenza, di abbracciare il tuo pensiero disperso, di illuminare le mie notti e dipingere i miei giorni
35
“Una vita da immigrato” “Libertà” “Pittura” di Marke Neat Debar - Macedonia
“Una vita da immigrato” Luglio 1993! Per dimenticare la monotonia da immigrato in Italia, in Via dei Martiri a Foligno, cercavo di immaginare la mia casa in patria. Vedo il movimento delle mie rondini li, nel giardino di casa! Mi venivano in mente tutti! Si! Proprio tutti! In quella notte di fine luglio, le stelle, fuochi di scintille! In dormisveglia cercavo di riprendere sonno, ad arrendermi ad esso, ...ma niente! Respiri ansimanti provenivano dalla finestra come il “corvo” di Edgar Allan Poe... “Che fine hai fatto papà?! ...quando ritorni, per aprire quella valigia da immigrato?!” Due o tre volte mi sono svegliato! Nella stanza in penombra. Un'alba di luglio. Preso dal ritmo dei pensieri, Mi preparavo ad andare a lavoro.
36
“Libertà” Libertà. sempre abbiamo avuto paura di te! Ci hanno detto che sei inafferrabile - tabù e che il pane quotidiano in te non è mai abbastanza. Mai non ti abbiamo conosciuto i ricatti ci oscurano la pazienza Perciò la paura di non averti Cresceva, ci gonfiava di giorno in giorno ingiustizia vergognosa sullo sfondo della pittura. Camminiamo sulla lama di questa paura per te Libertà! Strappando il lenzuolo della morte! Per entrare nella tua limpidità Questa paura l'abbiamo trasformata in orgoglio! Libertà, Adilà della paura per te... Ci abbracciamo io e te. Libertà!
37
“Pittura” Un sabato freddo - gelido con pioggia d’inverno! Veramente dici che questa è l’immagine di una vita da immigrato!?
38
“Nigeria” di Mohammed Adobakar Gidado Taraba - Africa
“Nigeria” Paese mio tanto petrolio, ma nessun governo
39
“Partire” “Anime vaganti” “Pensavo mi volesse” di Mongouè Mathias N’Gaoundéré - Camerun - Africa
“Partire” Ti lascio oh Africa mia Madre non me ne volere Di te non posso più godere Perdonami anima mia Sono sazio di te ma soffro L’altrove mi chiama, lo sai ha più fama Si, il tuo silenzio parla di chi mi ama Eppure all’ignoto mi offro Dicono che partire sia morire Dammi la forza di tradire Uccidi quest'onta di fuggire Chi ama non fa soffrire E allora perché, perché non partirei? Lo sai che per te morirei Purché morte non alimenti noia Fammi andare, lascia che moia So che di me ti ricorderai Mandami via insisto
40
E sebbene mi richiamerai Aiutami se puoi, io non resisto Ah vedrai vedrai Se parto ti salverai Ogni sorger del sol ti sentiranno Di te si accorgeranno Ti lascio culla dell’Umanità Odio non sapere se mi perdonerai Non ci pensare sono tuo figlio dai! Con me porto la tua verità Sei la mia convinzione Io per te sono una occasione Dove sono anche tu ci sei Tu. Eterna passione degli Dei
“Anime vaganti” Mi hai chiamato eppure mi respingi Può tanta beltà negarsi all’Idillio? Ah, era questo il dorato esilio Destesto le braccia con cui mi cingi Troppi stranieri Troppi Neri Tutto qui? Nientaltro da dire? Ma quanti Arabi, c’è di che gioire! Lo sai ma fai finta Qui ci sono pochi bianchi 41
Pochi e tutti stanchi Prima o poi la daranno vinta Fidati. i Rumeni non ti bastano Le anime migranti non protestano Passano senza lasciar traccia Offrono timidamente le braccia Zitti zitti lavorano Usali non ti vergognare Puliscono, zappano Non hanno più tempo per sognare Anche se ha tutti dai sui nervi Non te lo diranno mai Che ci possono fare gli servi Tu basta che allievi i loro guai
“Pensavo mi volesse” Non l’ho mai conosciuta Ma quanto mi sarebbe piaciuta La sognavo poi la sbagliavo La contemplavo, la adoravo Amore eterna novità Per gente come me, senza identità Me l’hanno raccontata Dentro di me l’ho sublimata La vivevo ma non esisteva La desideravo ma si nascondeva 42
Non ce l’ho fatta sono scappato Per inseguirla mi sono allontanato Per conservarla l’ho abbandonata Senza averla l’ho ripudiata Eppure ama come pochi Amor vero fatto di fuochi Che presenza generosa e paziente Sempre e comunque sufficiente Calma come una dea mi lasciò andare Come me i miei fratelli al mare Andate, andate tanto tornerete qua mi lasciate e qua mi ritroverete. No, non può esser un addio Tornerò per quant'è vero iddio! Mi persi durante il viaggio Scoprì che desideravo un miraggio Nel paese che seduce e respinge L’indifferenza a tutto mi costringe Ho sepolto la guerra per trovar pace Ma in me il successo ancora tace Mi hanno deriso, escluso Eccomi, umiliato, confuso L’angoscia mi ha attanagliato Lei so dove è ma mi manca il fiato Padre oh padre guardami se hai pietà Le mie sofferenze non hanno età
43
Mi hanno lacerato l’anima Tu sì che sai cosa è la mia anima Fame e sete mi hanno imposto Con la vergogna sono risposto Lo vedi? I poveracci sono loro Lascia che mi fischino in coro No, non mi fanno male Per me è tutto uguale Amato non son stato mai Felice io? Giammai! Lei dov’è quando sono solo sul treno? Quando l’ultimo interlocutore Mi lascia con il mio dolore Perché non strega il freno? Se mi fermano sono perso Mi ritroverà in cella È lì che sognando la nera mammella Quando di uscire non vi è verso Odierà chi mi parla per dovere Mentre il resto della mia vita legge Il dovere della legge. La legge ostile, Iegge del potere Ah eccola spiccare il volo Nel frattempo sono ancora solo Solo e povero lontano dal mare Dove si dividono il mio colore e nessuno nota il mio dolore Gliele darei queste lacrime amare
44
Ora solo in te confido esilio Insegnami ad amarti Fa di me un figlio Cosa non potrei darti? Mi basta un angolo, un attimo Tanto non avrò ciò che mi piace L’ho perso il mio sogno intimo Se n’è andata per sempre la mia pace Quanta nostalgia terra mia fuggevole amica mia Fidata custode di grandi segreti Casa viva senza pareti L’ho trovata nel vuoto dei miei giorni In questa Mecca di stranieri. Tutti nuovi, tutti pionieri Con in programma mille ritorni Terra gravida di pregiudizi che partorisce contraddizioni Terra di delusioni e ambizioni Opportunità e ossessione Malinconia, eterna passione Ma quanti pianti, quanti supplizi Lei era lì. Pensavo non mi volesse No, non mi aspetava, mi seguiva. Allora le sue vie erano connesse Eri già tu Italia, tutta viva Tu la mia amica Tu, la mia Africa. 45
“La Patria” “Si dedica all’Italia” “Benvenuta in Italia” di Nedado Julia Ekaterinburg - Russia
“Benvenuta in Italia” Il mio arrivo in Italia all’improvviso È stato sorprendente. senza avviso. In Russia ho vissuto mollo vivo, Girava la testa mia gloria televisiva. Bagaglio utile di tal equivalenza E sempre presente nella mia esperienza. Lavoro, parenti, case riscaldate Ormai, per il tempo sono lasciati. L’ambientazione qui è stata mollo dura, In Russia è meno. freddo, vi assicuro. L’umidità è più cattiva di meno trenta, Ilfreddo rt.isso non mi far spavento. Studiai la lingua, mentalità, cultura, Iniziai sentirmi molto più sicura. Per me sono bellissime le canzoni le Napoletane, Anche se non sono d’accordo persone Siciliane. 46
Quando le mie vacanze italiane stavano finendo, Il mio futuro marito stava da me venendo. Siamo sposati, abbiamo due stupendi, figli, Ancora per il permesso di soggiorno sto infila. Venire in Italia per fare belle vacanze è meraviglioso, Ma per restare sempre – le cose diventano mostruose. Hanno i tutti diritto ad essere in regola con garanzia, In gioco sporco entra il scifo con il nome “ipocrisia”. Sono gentili con te la gente, se i soldi devi pagare, E se non hai più, giuro - ,fanno il muso, senza pensare... Potenza e i soldi cambiano le qualità della gente, forte, Per ragionare modo tale ho tutti torti. Mettendo maschere della bugia in realtà Non è riurine l’energia per santa verità. Burocrazia – strega ignorante sta fiorendo, Con violenza morale popolo sta uccidendo... E l’unico è tranquillo, riempia i tasconi, È Silvio, compagno Berlusconi. Situazione politica pur troppo è sconvolgente, Verso la rivoluzione sta spingendo la gente. Un poveraccio affermato ruba il pane e va in prigione, E chi ruba i miliardi è libero, mi parla di religione.
47
Gli immigrati sono trattati come criminali, Ma veri criminali stanno godendo le acque termali. Sulle ragazze dell’est, bellissime davvero. ignobili poliziotti superano i poteri. per soddisfare le proprie esigenze, dimostrano la sua impotenza. Per attirar il permesso di soggiorno è una lotta, Poliziotti gli offrono l’offerta “di una notte”. Le povere ragazze sono disperate, Offerte volgari vanno accettate. Sequenza: Per gli italiani tutti dell’est son terribilmente brutte, Perchè chi viene dall’est son sporche prostitute. Ridicolo pensiero d’amoralità che cresca nelle teste, Distrugga i pensatori, e le persone dell’est oneste. Dio, che triste e grigio in un paese bello, Non corrisponde l’immagina all’interno... Sorriso di un bambino felice e puro Chieda la fine di guerra fredda dura. Salviamo la bellezza, la pace, l’amore, e scopriremo nell’anima un tesoro ...
48
“La Patria” Cara Russia, la mia Patria potente, Mi scuserai un giorno, che ti ho lasciato e sono andata. È stato un periodo difficile per il mio spirito innocente. Ho obbedito al destino e ho proseguito all’incontro. Chi sa, se Dio darà e ci incontreremo di nuovo. I successi importanti creammo solo noi, Se manteniamo la parola che abbiamo dato, oppure, se raggiungiamo gli olimpi più alti dipende solo da noi stessi. Io ricordo la tua neve che copre i tetti, i temporali e le piogge di primavera Dall’altra parte della finestra. Quanto mi mancano. E ora basta... Silenzio...Il mio pupetto sta russando dolcemente guardando i sogni di un bimbo d’arcobaleno.
“Si dedica all’Italia” Mia bella nobile Signora Italia, Sei un paese solare e luminoso, Pieno dei sorrisi e di natura avvolgente, Pieno di talenti e di meraviglie, Dei ricchi e dei poveri, Con le anime molto grandi e molto misere.
49
Le tue stradine storiche esprimono profumi della cucina PiÚ particolare del mondo La tua lingua stupenda è Come la musica per le mie stanche orecchie. Le tue opere d’arte Mi fanno godere e mi danno educazione spirituale. Mi riempiono delle energie vitali, nascono in me la voglia di aspirarti in continuazione. Sei straordinaria Signora, con grande contrasto in tutto. Si sta bene esserci il tuo ospite e Difficile esserci per te uno straniero. Sei una speranza per molta gente, che credono in te... Ma la gente devono credere in se per crescere. Basta una volta solo visitarti, per innamorarsi in te, restarci unito con te, come il vento, abbracciandoti...
50
“Lui” “Ricominciare” di Nila Aurora Battisti Perù “Lui” Dopo l’arrivo tanta nostalgia la mia terra troppo lontana non sempre accoglienze serene ero solo una straniera Poi un giorno ti ho visto; un uomo bello, elegante, non giovane. Ti vedevo spesso passare Un sorriso e tra noi l'affetto come per antica conoscenza. Mi hai voluto bene, ti ho voluto bene. In te il padre cercato: affetto, premure, consigli. Questo da bambina volevo. Mi hai tenuto come una figlia, ti ho sentito come padre. Con te la nostalgia diminuiva, l’Italia una terra da amare. Ora però non ci se più. Vorrei tornare in dietro nel tempo, dire le parole che non ho detto. Il mio amore, la mia gratitudine perché vero padre sei stato, vera figlia mi sono sentita 51
e vera figlia rimango; cercando il costante ricordo per trattenerti ancora. La morte non è così forte da cancellare tutto.
“Ricominciare” Ricordo il mio paese piena di nostalgia in me sempre presente il giorno che partii. Le nuvole piangevano con me, anche il cielo sentiva il mio dolore. Lasciavo la mia casa, il mio paese, quella che io chiamavo la mia gente, la cara terra dei miei primi passi. Mi sentivo una pianta torturata; con un colpo strappate le radici. Lontano c’era un mondo sconosciuto; quale mano prendeva la mia mano? Nessun sorriso certo mi attendeva. M’era sembrata come un’avventura, ora invece il richiamo dell’ignoto mostrava gia segnali di sventura. Soffrivano lo stomaco ed il cuore nell’abbandono delle cose care. Mi dicevo: coraggio – coraggio – ripetevo. Come sempre la mamma t’accompagna, in paradiso lo spazio non conta, salira sull’aereo accanto a te. Coraggio, nuove strade, altre radici in una terra che ti fa paura. 52
Coraggio tu rinasci nuovamente, lascia quel nido che poco t’offriva. Forse i sogni saranno realizzati. Ti pesa il cuore come fa un macigno, rende pesante questo tuo partire. Vi saluto miei cari, amici miei, questa rondine parte, vola via. Basta piangere, basta aver paura. Affronterò la vita di domani.
53
“Paese mio” “Canzone d’amore per Betty” di Olaiya Olamide Rasaq Lagos State, Nigeria - Africa
“Paese mio” Paese mio buon paese, ricco di risorse naturali, abbandonato. Ti penso e sono annoiato, triste vorrei piangere. Spero ti svilupperai meglio ancora
“Canzone d’amore per Betty” É come vedere il cielo per la prima volta le stagioni possono cambiare, dall’inverno alla primavera ma io ti amerò fino alla fine del tempo, qualsiasi cosa accada. All’improvviso il mondo sembra un luogo perfetto all’improvviso sento tanta grazia e la mia vita non si butta via. Non esistono montagne troppo alte, fiumi troppo grandi. Ascoltami e sarò lì al tuo fianco le nuvole di pioggia possono raggrupparsi e le stelle scontrarsi ma io ti amo, ti amerò fino alla fine dei tempo, qualsiasi cosa accada io ti amerò.
54
“Io” “Ogni giorno” “Puttana” di Olariu Brindusa Iuliana Romania
“Io” Sono un’immigrata e vivo come tale sperimentando il nuovo e rimpiangendo il vecchio Sono un’immigrata un vagabondo negli sguardi ma con il richiamo del ritorno nel sangue Sono un’immigrata e tante volte scaravento al muro la mia diversità!
“Ogni giorno” Ogni giorno un passo avanti e uno indietro per non perdermi qui ed essere là, scendo ad incontrare la strada e guardo per non perdere l’immagine di frontiera, tra passato e presente me stessa.
55
“Puttana?” Puttana? E come se ti chiami puttana! Lo dicono tutti persino le strade, le vie strapiene di occhi di lupo le scie dei fari che coprono il buio lo dicono tutti ma non ti riconosci sotto parole d’offesa e frasi inventate regali un corpo da tempo rimosso sorprendi l’amore in buchi di luce e sensi di colpa... ma...anche se ti chiami puttana... brandelli di cuore hai sulle mani e un cielo azzurro ti colpisce lo sguardo un cuore lasciato a sguazzare nell’ inferno richiama!
56
“Perchè” “Dove sta andando l’infanzia?” “Il dialogo con figlio pittore” di Palusonik Tamara Bielorussia
“Perchè” Non capisco chi e perchè Ha inventato le guerre, L’odio, l’invidia, la crudeltà e violenza? Non è bello vivere in pace? O comporre canzoni d’amore? O dire solo belle parole? Perche solo l’AMORE è capace di fare il miracolo, cioè: sciogliere il grande blocco di ghiaccio, coltivare i fiori sulla terra arsa e innalzare ponti d’amicizia e pace. Perché dai cuori sinceri e buoni Potrà uscire tanto calore e luce Da rifiorire il nostro vecchio pianeta E trasformarlo in un giardino paradisiaco. Perché per far sbocciare i fiori Occorre Tanta luce e calore d’amore! Dobbiamo solo ricordare che Tutti i fiori di tutti i domani Sono dei semi di oggi! 57
“Dove sta andando l’infanzia?” Il sole è arancione, il cielo è arancione. Tutto intorno a me è misterioso e favoloso. In questa ora dell’aurora sulle meravigliose foglioline di erba verde brillano, come diamanti, goccioline di rugiada! Il vento birichino con il suo l’abito magico trasforma il prato variopinto in un immenso susseguirsi di onde marine, dai colori piu bizzarri. Il canto polifonico degli ucelli si fonda in una melodia unica. Vicino ad una piccola casa si trova un fiumicello, dall’acqua limpida e trasparente;tulle acque di questo fiumicello gli infiniti raggi del sole si divertono a rincorrersi e giocherellare. Non lontano si distende un immenso tappeto multicolore tessuto da erbe i fiori pratensi, sul quale camminano maestose cicogne bianchi. E sorprendente, quanta calma ci sia qui! Mi fa piacere andare incontro il sole che sta sorgendo e che guardandomi con tenerezza, mi accarezza con i suoi raggi. Camminando, ho accarezzato un bel fiore, che ha trasmesso un calore straordinario al mio corpo. Poco più avanti c’è una betulla. I suoi rami assomigliano a delle braccia che mi vengono incontro e mi vogliono abbracciare. Prendo in mano un ramo – per me è come se stessi scambiano una stretta di mano con un carissimo amico. L’intenso profumo delle erbe e degli infiniti fiori hanno impregnato l’aria di gioia e di energia particolare, che la mia anima sta assorbendo. Il collegamento con la natura é un sentimento profondo ed inspiegabile. Questo si può soltanto sentire, quando intorno c'e una deliziosa ainionia di bellezza, una infinita sensazione di felicità, di gioia, di pace. Non esistono offese e delusioni. L’anima mia piena di musica viva fatta dalla luce del sole. Vicino a me sono papà e mamma. Io vedo i loro occhi, buoni e sorridenti. Tutti e due con grande pazienza rispondono a tutti i miei “PERCHÉ?” All’improviso un suono strano rompe questa quiete: è il suono petulante alla sveglia! 58
Peccato! Sono gettata violentemente nella realtà. Favoloso “paese” di infanzia! Il distacco è doloroso, perche mi rendo conto che tornare in quella spensieratezza è possibile solo nei sogni... Forse è vero, che la pienezza di felicità appartiene al “paese” dell'infanzia. Ah, come è bella l’ingenuità e spontaneità di quel tempo, quando vedi tutto “rose e fiori”! Quando non conosci ancora i mali della disonestà e dell’egoismo. Quando tutto il mondo sembra cosi buono, bello,sincero. Oh, quanti “PERCHE?” vengono adesso! Perchè tanti persone sono ipocrite e bugiarde? Perche adesso spesso sento “freddo” per l’insensibilità nonostante la giornata calda? Perchè anche se il sole brilla fulgido, qualche volta il mondo mi appare grigio? Cara bella, serena la mia infanzia! Come era tutto diverso! Perchè tante cose si perdono nel vortice della vita? Ma il bambino vive sempre dentro di noi. E la vita è fatta prima di tutto per il bello! E molto importante allora tirare ferri dai recondito profondo dell’anima questi momenti luminosi che rialzano lo spirito.
“Il dialogo tra figlio pittore” Figlio mio, ho creato La tua virtù immaginativa Con i pensieri miei: i paesaggi che crei suscitano l’ammirazione di tanta gente. Ma perche? Questo è lo sbaglio tuo! Di questi tempi È come se la gente avesse una corazza sul cuore. Non tocca più nessuno il romanticismo, 59
quando il pensiero è soltanto soldi, soldi, soldi Ascolta, il mondo si sveglia, perchè non il business, ma la pittura, la musica, la bella poesia sono capaci di far tornare ogni essere umano sulla via della bontà! Perchè soltanto la bellezza è capace di salvare il mondo! lo credo in questo! Ti prego, credilo anche tu!
60
“Attitudini” “Amori Perenni” Eterno Ritorno” di Prestia Julia Eleonora Buenos Aires - Argentina
“Attitudini” Vicino al porto di Buenos Aires il vento del fiume arriva come l’alito di Juanjo dopo aver bevuto un mate. Tremano i chioschi con campanelle. Ridono gli artigiani del cuoio e dei tessuti tra le tende piantate sulla ghiaia. Si riempie l'aria del profumo di questo quartiere di Buenos Aires dove sono nata e vissuta per anni, da dove ho visto andar via i migliori uomini d’America e spiato l’arrivo dei predatori più avidi della terra, dove si alzano venti case decenti e si inabissano milioni di corpi. Senza averne titolo oggi cammino verso il mio popolo che distrugge monumenti della menzogna costruiti nei parchi di lillà e streghe. Nella piazza dove si gioca ad essere scoperti tra pali di luce soffusa giaceva la pietra coloniale eretta per le colpe dell’eccidio gli europei hanno dimenticato che la loro casa è costruita su una fossa comune. Perché Buenos Aires ha una breve esistenza 61
di grande mondo, per questa strada che costeggia il fiume andavano e venivano popoli e passioni. Uomini profughi custodi del pensiero, donne sole ereditiere di coraggio. Oggi tutto questo è leggenda. I porci rotolano mollicci corpi nella polvere della piazza e quando le pazze del giovedì segnano il cerchio alle tre è l’ora in cui gli assassini tornano a dire: “Dov’è questo dolore?” "Dove i sovversivi, le checche e le puttane?" Nessuno vuole rispondere. Un prete. Un militare. Un sarto. Non possono neanche raccontare la storia recente. “Che ne hanno fatto dei corpi?” “Dov’è la mia famiglia?” Mio padre è morto. Dorme nella sua tomba del cimitero più occulto e impunito. Dorme mentre io parlo a questi bambini vestiti con marchi complici: Roberta, Simina, Fatima, Mustafà, Jianxia. Se chiedo di mio padre chi saprà rispondermi a Buenos Aires? Chi saprà dirmi se questo popolo naufraga verso il cielo, sorge nei pantani, e ricade dagli aerei che volano sul delta? So che fugge via con il profumo dei parchi di lillà e streghe, con la pazienza nell’animo degli uomini prigionieri, lievi come l’alito di Juanjo, mio unico amore laggiù, dopo aver bevuto un mate vicino, molto vicino al porto.
62
“Amori perenni” La nonna Josefina era ormai paralizzata quando é morta. Per molti anni Mariana la pensò in piedi nel patio mentre spuntava foglie secche di gerani. La nonna non era tanto vecchia nei suoi pensieri agile e burbera mentre le insegnava il “punto a giorno” secondo l’usanza delle clarisse. Andava dalla cucina al salotto, dalla camera al bagno, a volte silenziosa, altre mormorando, mai urlando la rabbia dell’esilio. Nei pensieri di Mariana, in lontananza, la nonna Josefina viveva una vita fiera senza rimorsi e carica d’amore.
63
“Eterno ritorno� L’una e mezzo. Canto sommesso di cicale. Le otto e cinquantuno. Display in attesa ritorno nascosto. Le due e tre quarti. Confini da attraversare, guardie sull'attenti. Le undici e cinque Faccia a sud, sguardo disteso. Le quattro e quaranta. Dita che suonano corde a vuoto. Le cinque e dieci. Indovinare i tempi di un respiro in controtempo. Le sei e un minuto. pallido riflesso di luce negli occhi. Le sei e quarantacinque. Saluti al padrone, letto liberato Le sette e dodici. Quattro mandate, chiusa la prigione. Le sette e quaranta. Sole in faccia, bacio non dato. Le otto e ventinove. Promessa rimandata, valigia dei sogni.
64
“Paese mio” di Safadie Abdul Afez Saida Lebanon - Africa
“Paese mio” Dentro lei c’è il mio memoriale più bello, qui sono le melodie dei più famosi cantanti. È il Paese del paradiso è il Paese dei tre fiumi. Qui ho trovato Abdul. Abdul sono io l’Italia è il Paese mio.
65
“Un sogno elettrizzante” “Terra del mio cuore” “Teatro” di Velez Quintero Sandra Calì - Colombia
“Un sogno elettrizzante” Un caldo Dicembre nel Pacifico I miei occhi immersi nell'invenzione dell'oceano, Ti videro. Eri li...guardando il nulla, Pensando chissà. Un sacco di cose. II vento soffiava, e la brezza accarezzava, Come lo fecero i nostri corpi, Persi nella follia della passione. Tutto durò un solo dicembre Tutto durò un solo istante, Tutto e solo tutto, era un sogno elettrizzante. Oggi ti ricordo nella tua Italia, Mentre tu vivi nella mia amata terra colombiana.
66
“Terra del mio cuore� Oggi lascio la mia terra, Con il cuore pieno di sogni e desideri, Oggi lascio la mia terra, sperando di raggiungere le stelle per un futuro migliore, La mia anima si veste di valore, Per iniziar questo lungo percorso Volgendo lo sguardo in quello di una guerriera disposta a dare tutto per il suo paese. Oggi lascio la mia terra, Con una missione e una visione, Lasciando alle spalle le sconfitte e le illusioni, per iniziare una nuova sfida Dando tutto senza timore Oggi lascio la mia terra„ Salvando nella mia memoria, Le lacrime di mia madre, Oggi lascio la mia terra, Con le sagge parole di mio amato padre.
67
“Teatro” Che segreto nasconde? È la magia del teatro Che mi trasporta con la sua danza magistrale. Composta da mille colori, Perfetto con la genialità della sua esistenza. Che segreto nasconde? Mi vengono i brividi a sentire la sua passione La sua follia, la sua rabbia e il suo amore, La sua tolleranza e i suoi sogni... Le loro voci e corpi. Che segreto nasconde? La delizia della seduzione le parole veementi, Senza la tua vita...Io Senza la tua vita...Io Sarebbe solo un semplice gioco di immaginazione.
68
“Triste” “Felice” “Io mi ricordo” di Yembi Fatou Costa d’Avorio - Africa
“Triste” II mio cuore è triste. Triste come la città un giorno di pioggia. Finestre chiuse, persone per strada.
“Felice” Io sono felice. Felice quando tu sei qui, vicino a me. Felice come una donna per la prima volta alla maternità. Non mi lasciare
“Io mi ricordo” Amina è la mia amica lontana. Una ragazza bella, intelligente e dolce. Un giorno è partita e mi ha lasciata sola. A letto la sera guardo la sua foto e sono triste. Spero di vederla, un giorno.
69
71
Indice Introduzione di Luigi Lanna Presidente Cesvol Perugia
5
Prefazione di Ramin Mohammadi Hossein Presidente della Giuria
7
Vincitori
9
Primo classificato sessione uomini “Un piccolo sogno nero”, Qellal Rabie
11
Prima classificata sessione donne “Madre terra primaverile”, Marisol Cecilia Albornoz Chavez
14
Finalisti
17
Adeyemy Bosede Adetutu, Foluke
18
Arif Mohammed, Voglio fiondarmi
19
Condori Baldeòn Ynocensia Jesusa Fra la sfida e le illusioni Gli occhi del cielo Mi manchi,
20 20 21 22
Crispim Da Costa Rosana Per dirti Tenerezza Patria mia
24 24 25 25
72
El Gana Nejwa Il dolore di una guerra Terra mia L’amore
26 26 26 27
Guzman Araceli Ximena Il cane L’abbraccio
28 28 29
Lopez Rico Ana Ninna nanna dell’esilio Quaranta primavere Sindrome di Ulisse
30 30 31 32
Loreto Marifell del Pilar Fame Nostalgia L’amore
33 33 34 35
Marke Neat Una vita da immigrato Libertà Pittura
36 36 37 38
Mohammed Adobakar Gidado “Nigeria”
39 39
Mongouè Mathias Partire Anime vaganti Pensavo mi volesse
40 40 41 42
73
Nedado Julia Benvenuta in Italia La Patria Si dedica all’Italia
46 46 49 49
Nila Aurora Battisti Lui Ricominciare
51 51 52
Olaiya Olamide Rasaq “Paese mio” “Canzone d’amore per Betty”
54 54 54
Olariu Brindusa Iuliana Io Ogni giorno Puttana?
55 55 55 56
Palusonik Tamara Perchè Dove sta andando l’infanzia? Il dialogo con figlio pittore
57 57 58 59
Prestia Julia Eleonora Attitudini Amori Perenni Eterno Ritorno”
61 61 63 64
Safadie Abdul Afez Paese mio
65 65
74
Velez Quintero Sandra Un sogno elettrizzante Terra del mio cuore Teatro
66 66 67 68
Yembi Fatou Triste Felice Io mi ricordo
69 69 69 69
Commissione giudicatrice
76
75
Commissione Giudicatrice RAMIN MOHAMMADI HOSSEIN Presidente della Giuria MARIA PIA SANNELLA Poetessa (Giurata) LUCIANA TEDESCHI Poetessa (Giurata) ANGELO VENEZIANI Presidente associazione culturale “Il Corimbo” (Giurato) GIVIS TEGNO Poeta, scrittore (Giurato)
76