#cheauto quando l’auto fa spettacolo
Nr.
01
Marzo 2016
Tutte le novità di Ginevra
Touring Superleggera Disco Volante Spyder
RIACCENDIAMO LA PASSIONE!!!
GYMKHANA 8...
#cheauto quando l’auto fa spettacolo
Nr.
01
Marzo 2016
checosac’è #chedire? 5 #chefoto #cheroba
6 16
• Unione (in)civile - VIDEO
#chebella 30 • Alfa Romeo Disco Volante Touring
#chenovità 45 • Tutto Ginevra 2016
#chemacchina 92 • Mercedes Benz GLE Coupé
#checorse 108 • Formula 1: io sto con Lewis - VIDEO • Tom Kristensen: il maratoneta
#chestoria 128 • 75 anni di Jeep - VIDEO
#chepassione 140 • Un trio di guerrieri - VIDEO • Ancora GT40!
the super-spectacular photobook of the DAKAR 2016
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chedire
Un’idea nuova? Basta copiare il ciclismo di Vittorio Gargiulo
Alcuni
mesi or sono i promotori del Campionato Mondiale Turismo (WTCC) hanno lanciato la grande novità del 2016 denominata MAC3, che sta a significare Manufacturer Against the Clock 3 e cioè “3 auto di uno stesso costruttore contro il cronomentro”. Trattasi di una appendice delle prove ufficiali che vedrà in pista una pattuglia di tre piloti/tre macchine, di uno stesso costruttore, che darà il meglio di sé in una serie di giri cronometrati per un minimo di dieci chilometri. La particolarità sta che il cronometro si fermerà quando la terza e ultima delle vetture taglierà il traguardo e pertanto sarà importante per i tre “tirarsi” a vicenda, non ostacolarsi e giocare veramente di squadra, cercando così di piombare veloci e compatti sul traguardo finale. Orbene, promoter del Mondiale Turismo è Eurosport Events, braccio organizzativo dell’emittente televisiva Eurosport che, da molti anni, diffonde le immagini del Tour de France ciclistico a cui questa sfida a squadre è chiaramente ispirata. Da tempo immemore infatti il ciclismo vive bellissime gare di squadra sia su strada che su pista e il concetto del “lavoro di squadra” è da sempre in primissimo piano nelle corse ciclistiche. Eurosport Events non ha mai nascosto questa ispirazione al mondo del ciclismo, addirittura pare che dietro questa idea ci sia lo zampino dell’indimenticato campione del pedale
Greg Lemond, collaboratore fisso di Eurosport in occasione del Tour. Abbiamo la sensazione che la cosa funzionerà: garantisce maggior spettacolo, aggiunge un po’ di pepe alla lotta per il titolo Costruttori e (soprattutto) offre un supplemento clamoroso di visibilità ai brand coinvolti che, per parecchi minuti, saranno padroni della scena televisiva a prescindere dal loro livello di reale competitività. Fin qui tutto bene ma adesso c’è anche la bella alzata di ingegno dei signori della Formula 1, che hanno a loro volta deciso di copiare il ciclismo. Si chiama infatti “corsa a eliminazione” o “australiana” quell’antica specialità del ciclismo su pista che vede eliminato l’ultimo del gruppo ogni due giri. E’ una gara spettacolare, tiratissima, dove si sgomita soprattutto nelle retrovie per evitare il “taglio”. In Formula 1 la tagliola sull’ultimo verrà applicata in qualifica ogni novanta secondi, ma la filosofia è assolutamente identica. Purtroppo l’Ufficio Complicazione Affari Semplici, che da molti anni detta legge nella massima Formula, troverà il modo di rendere incomprensibile ai più quanto sta avvenendo in pista … ma il concetto in sé potrebbe non essere sbagliato. Quanto meno incuriosisce e contiene il gene della competizione allo stato puro. Con le dovute correzioni e semplificazioni potrebbe rivelarsi un fatto positivo… ma i diritti d’autore resteranno comunque proprietà di chi pedala.
chefoto Una Range Rover Autobiography è stata protagonista delle cerimonia di presentazione della navetta spaziale Virgin SpaceShip Two, presso la base di Mojave (California) il 19 febbraio. Dall’aprile 2014 è in corso una stretta collaborazione tra Land Rover e Virgin Galactic.
chefoto Nella primavera del 1979 Mercedes presentò per la prima volta al pubblico la Classe G, che 37 anni di storia hanno trasformato in una vera icona del mondo off-road, con oltre 250.000 unità vendute in tutto il mondo.
chefoto La Hyundai “New Generation� i20 WRC di Dani Sordo e Marc Martin impegnata in una prova speciale del Guanajuato Rally del Messico. Copyright Hyundai Motors Company
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Daniel Ricciardo alla guida della sua Red Bull Formula 1 durante i test di preparazione tenuti sul circuito de Catalunya (nei pressi di Barcellona) ai primi di Marzo. Photo by Dan Istitene/Getty Images Red Bull Content
chefoto
Matt Mingay protagonista di uno spettacolare cappottamento multiplo durante gara 2 della tappa di Adelaide (Australia) della Stadium Super Trucks Series.
#ca
cheroba
Ken è tornato con Barbie
unione (in)civile
unione (in)civile La separazione è durata poco e per “Gymkhana 8 Dubai” Ken Block è tornato con la sua convivente storica Barbie. Il lancio del suo ultimo video è anche l’occasione per conoscere più da vicino questo furbissimo personaggiopilota-showmanbusinessman che ha saputo trasformare la sua passione (e il suo talento) in un bancomat in servizio permanente effettivo… di Vittorio Gargiulo * Pictures courtesy of Monster Energy media & Hoonigan Racing Division
unione (in)civile
Evidentemente Ken non poteva stare senza la sua Barbie e, proprio come per l’omonimo fidanzato storico della bambolina Mattel, la separazione non è andata al di là di un paio di anni in cui, tra l’altro, i due si sono comunque visti molto spesso sulle piste di Rallycross. La Barbie di Ken Block è inglese, minuta ma robusta e soprattutto vivace ai limiti della buona creanza… e di cognome fa Fiesta. Ken l’aveva lasciata in occasione di Gymkhana Seven, quando si fece abbindolare da una matura e disinibita Americana di Detroit.
La signora Mustang del resto portava benissimo i suoi cinquant’anni e fu capace di regalare a Ken un’adrenalinica avventura a Los Angeles e dintorni. Ma come tutte le avventure era destinata a finire e Ken, che in fondo -anche se non sembra- è un brav’uomo, è tornato tra le braccia della sua sfrontata inglesina. Destinazione Dubai per un week-end-super-hot (anche per la temperatura ambiente), troupe cine al seguito e via: giù il pedale, smoke & noise, rumore e fumo!
“Quando X-Dubai mi chiamò come partner lo scorso anno – ha dichiarato Block – una delle carte che giocarono fu la possibilità di avere carta bianca per girare una nuova edizione di Gymkhana a Dubai. A un’offerta simile era impossibile dire di no e quindi presi la palla al balzo. Scatenarsi sulla Sheik Zayed Road chiusa al pubblico per la seconda volta nella storia (è la strada principale di Dubai ed era stata chiusa una sola volta, durante la visita del Presidente George W. Bush nel 2008), avere accesso ad una pista di atterraggio chiusa con un 747 e filmare nei pressi del Burj Park, che è parte del Burj Khalifa è stato qualcosa di incredibile. Ora è giunto per me il momento di ringraziare di cuore tutta la popolazione di Dubai per
avermi dato questa opportunità, grazie davvero! Può apparire una frase scontata… ma posso affermare che questo è il mio episodio di Gymkhana preferito” Ma facciamo un passettino indietro. Cresciuto a Long Beach, California, nel 2005 Ken Block riesce a concretizzare il suo sogno e a divenire un pilota di rally professionista. Al termine della sua prima stagione di gare si aggiudica il titolo di “Rookie of the Year” assegnato da Rally America e da quel momento la sua carriera segue una traiettoria in ascesa. Dapprima contribuisce in modo decisivo a far crescere in USA la passione per i rally partecipando agli X Games e vincendo numerose tappe del Campionato Rally USA.
unione (in)civile
unione (in)civile
brav’uomo, molto diverso dal personaggio che ha creato e popola l’immaginario di milioni di giovani fans nel mondo. Abbiamo recentemente avuto modo di incontrarlo in Inghilterra, in occasione di un evento organizzato da uno dei suoi munifici sponsor. Ken, tu sei pilota, showman, imprenditore o cos’altro? Chi è veramente Ken Block?
Poi nel 2010 debutta con la sua Fiesta nel Mondiale e pochi sanno che è stato uno dei quattro (soltanto) piloti USA ad aver conquistato punti iridati. Ma la popolarità globale arriva quando, con il suo team, Block decide di produrre un video altamente spettacolare e adrenalinico che chiama Gymkhana: è fatta, il video diventa un fenomeno virale e Ken conquista milioni e milioni di fans ad ogni latitudine. Dopo quel video altri ne sono seguiti e siamo ora all’ottava puntata di questa serie che, ad oggi, ha collezionato più di 300 milioni (!!!) di visualizzazioni. Nel frattempo Ken fa di tutto per non far dimenticare di essere un pilota: vince il campionato Global Rallycross negli USA e quest’anno potremo vederlo all’opera nella serie iridata di Rallycross. Come abbiamo detto Ken è in fondo un
“Sono una persona che ama la competizione e che ama divertirsi. Quindi mi diverto se competo… ma ho anche pensato che sarebbe stato divertente portare auto da gara come la mia Fiesta fuori dal contesto delle corse a fare con lei altre cose…” Tu sei anche stato incredibilmente abile a trasformare tutto questo in un eccellente affare… “Certo, assolutamente! Alla fine della storia le corse automobilistiche sono molto costose. Costa un mucchio di dollari fare le cose che amo fare e pertanto era necessario trovare il modo di offrire agli sponsor la massima visibilità possibile in modo che si convincessero a investire sempre di più così da permettermi di buttarmi in tutte le cose pazze che faccio ogni anno. E’ stato un esercizio davvero interessante e ora mi diverto molto in giro per il mondo, offendo agli sponsor non solo gare, esibizioni e visibilità ma anche un’opportunità di vero business”.
Qual’è stata la miglior decisione nella tua carriera? E il momento peggiore? “Probabilmente la mossa migliore è stata quella di abbracciare totalmente la filosofia del social media, di internet, e di cercare di utilizzarli per mostrare ciò che facevo, al di là dei tradizionali contenitori quali campionati, gare, eccetera. In passato un atleta poteva contare solo sulla visibilità garantita dalle scelte di coloro che seguivano quello sport. Oggi invece, in un certo senso, abbiamo noi il controllo e possiamo fare in modo che la visibilità sia puntuale e sempre maggiore. I momenti peggiori invece sono certamente stati gli incidenti. Il peggiore mi capitò durante un Rally del Portogallo.
Questa di Dubai è forse la più cinematografica delle imprese di Block. La sua fida Ford Fiesta ST RX43, grazie a una livrea ultra riflettente creata appositamente, è incredibilmente in grado di abbagliaree cambiare colore. Questa è anche la seconda volta che Gymkhana viene girato fuori dagli USA dopo che in Francia venne girato Gymkhana Three.
unione (in)civile
Ken Block parteciperà nel 2016 al Campionato Mondiale FIA Rallycross 2016 al volante di una Ford Focus RS. La vettura è basata sulla versione di produzione, con la quale condivide tecnologie come la trazione integrale sportiva con ripartizione dinamica della coppia. La Focus RS Rallycross è spinta da un motore EcoBoost da 600 cavalli, per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 2”.
unione (in)civile
L’incidente quando arriva arriva… fa parte del gioco. Ho sempre pensato che avendo iniziato tardi a correre dovevo imparare molto in fretta, ma ho comunque sempre fatto del mio meglio e, sfortunatamente, quando spingi al limite qualche volta sbatti, questa è la realtà delle gare” Sei uno dei quattro piloti americani ad aver conquistato punti nel mondiale rally. Credi che saresti stato capace di stare nel primi cinque al mondo se ti fossi concentrato solo su quello?
“Questa è probabilmente la cosa che più mi innervosisce e dispiace, perché ero e sono convinto di avere l’abilità per farlo ma non ne ho avuto il tempo. Se guardate ai piloti migliori vi rendete conto che impiegano anni e anni per arrivare dove sono… e questo è ciò che bisogna fare: partecipare ad ogni gara, ogni anno, migliorare le tue note, fare moltissimi test. Io semplicemente non avevo il tempo per farlo, ero già impegnato su molti fronti, con gli sponsor… e poi sono papà di tre ragazzi: semplicemente non potevo fare tutto! E sfortunatamente il Mondiale Rally richiede dedizione totale, un sacco di tempo. Oggi nel rallycross sono in grado di correre ad alo livello e di partecipare ad un intero campionato perché questa specialità richiede molto meno tempo dei rallies. Ma alla fine mi ritengo un pilota da rally, mi piacciono e mi spiace non partecipare al Campionato del Mondo.” Le corse sono molto cambiate durante la tua carriera. Ma le corse hanno cambiato te? “No. Per me si è trattato di un sogno divenuto realtà. Ho iniziato a correre per puro divertimento, sapevo di avere un po’ di talento ma non avevo idea su cosa sarei riuscito a combinare. Sono stato capace di fare cose fantastiche in giro per il mondo, compreso correre nel Mondiale rally e finire nei primi 10. Non avrei mai pensato di riuscirci… è stata una bellissima esperienza…”.
#ca
chebella
La nuova fuoriserie inaugura i festeggiamenti per i 90 anni di Touring Superleggera
ECCOLA DI NUOVO... Touring compie novant’anni e festeggia presentando l’Alfa Romeo Disco Volante Spyder, una fuoriserie a due posti, basata sull’autotelaio Alfa Romeo 8C Competizione Spider, destinata ai collezionisti più esigenti. Sarà disponibile in soli sette esemplari, parte dei quali già acquistati
eccola di nuovo ...
“È
la prima vettura aperta della storia recente di Touring Superleggera – dice il capo del design Louis de Fabribeckers – e come tale è l’espressione più pura dei dettami del futuro linguaggio del design Touring. Se la Disco Volante del 1952 era stata rivoluzionaria, Disco Volante Spyder è sorprendente ed eccitante, come dev’essere una fuoriserie. Per non compromettere minimamente il piacere di una guida “open air”, l’auto è stata concepita come se non dovesse avere il tetto. L’idea era di realizzare un progetto dinamico, scattante e circolare, senza essere aggressivo”. Il parabrezza è basso, con un taglio netto, con la traversa superiore nascosta, per conferire leggerezza e dinamicità. Una linea ininterrotta avvolge l’intera vettura, dal parabrezza ai finestrini fino alle carenature posteriori, conferendo un design sorprendente, senza punti di discontinuità. Il design si ispira decisamente alla prima Disco Volante e all’approccio aerodinamico che la caratterizzava. Nell’attuale Spyder il concetto è estremizzato. Le carenature aerodinamiche dietro all’abitacolo non sono un componente separato ma prolungano la linea orizzontale del parabrezza, con una suggestione aerodinamica sorprendente. Per la sua nuova creatura Touring, pur se famosa per la battitura a mano di pannelli d’alluminio, ha integrato progressivamente l’utilizzo dei materiali compositi più avanzati alla ricerca di leggerezza e rigidità. La carrozzeria utilizza quindi un mix di pannelli di alluminio e fibra di carbonio.
eccola di nuovo ...
Carrozzeria Touring Superleggera, considerata in tutto il mondo tra i massimi esponenti della scuola stilistica italiana, è nata a Milano nel 1926 e si è subito affermata nel ristretto ambiente degli stilisti internazionali per la duplice attività di costruttore di “fuoriserie”, e di progettista e costruttore di automobili ad alte prestazioni per i marchi più nobili dell’epoca d’oro delle grandi automobili: Alfa Romeo, Isotta Fraschini, Bmw, Lancia, per continuare nel dopoguerra anche con Aston Martin, Ferrari, Lamborghini, Maserati e Pegaso.
eccola di nuovo ...
La Spyder conserva molti dei tratti che hanno reso Disco Volante un’icona. Le ruote anteriori coperte trasmettono sensazioni di velocità ed eleganza, mentre quelle posteriori, scoperte, dalle spalle vigorose, conferiscono un senso di potenza a tutta l’auto. Touring ha inoltre deciso di montare un innovativo tetto gemello in carbonio che garantisce la stessa protezione di un vero coupé. Questo design conferisce ulteriori vantaggi: bellezza, leggerezza e praticità. Per Alfa Romeo Disco Volante Spyder, Touring ha scelto l’autotelaio di Alfa Romeo 8C Competizione Spider per l’eccezionale rigidità e leggerezza della struttura, perfetta per ridisegnare una vettura ad alte prestazioni. Disegnare e carrozzare forme assolutamente nuove sul telaio di una vettura esistente richiede particolare attenzione ai requisiti di sicurezza, qualità e prestazioni. Il meticoloso processo di ingegnerizzazione ha avuto il costante supporto del team di ingegneri Alfa Ro-
meo per la valutazione di fattibilità, la sicurezza e l’omologazione, i calcoli strutturali e le simulazioni. Ad esempio, uno studio intensivo è stato portato avanti in collaborazione con Alfa Romeo per permettere la realizzazione di una nuova cornice del parabrezza e di una traversa posteriore che congiunge i montanti in fibra di carbonio strutturale. L’architettura è a motore anteriore, cambio al ponte posteriore e trazione posteriore. Il propulsore, compatto e leggero, è un V8 da 4,7 litri e 450 CV con 480Nm di coppia massima ed è accoppiato a un cambio sequenziale elettroattuato a 6 rapporti con comando a palette. L’insieme, completato dal sistema frenante carbo-ceramico generosamente dimensionato, permette una guida attiva, dinamica e di estrema precisione. Disco Volante Spyder accelera da 0 a 100 km/h (0-62 mph) in 4,5 secondi, e raggiunge circa 292 Km/h (181 mph) di velocità massima.
Il termine “Spyder” è comunemente usato per definire una vettura cabriolet a due posti. “Spyder” non esiste nel dizionario inglese. Negli anni sessanta i designer italiani ritenevano l’anomalia ortografica più originale ed accattivante, con un tocco esotico che strizzava l’occhio alla clientela oltremanica. Touring ha deliberatamente scelto questo “Italian touch”, come omaggio alla tradizione dei carrozzieri italiani.
eccola di nuovo ...
Il prezzo di Alfa Romeo Disco Volante Spyder by Touring è su richiesta. Il tempo di consegna è di 6 mesi dal momento in cui è resa disponibile la vettura da trasformare. Tutti i componenti e le parti modificate da Touring godono di una garanzia di 2 anni, con chilometraggio illimitato. I concessionari Alfa Romeo sono autorizzati alla manutenzione e riparazioni dei componenti d’origine, mentre Touring fornisce loro documentazione tecnica e ricambi per i propri componenti e sistemi.
eccola di nuovo ...
Disco Volante Spyder si ispira ad Alfa Romeo C52 del 1952, che al Motor Show di New York del 1953 era stata capace di colpire l’immaginario collettivo con una livrea avveniristica, pioniera dell’era spaziale, guadagnandosi il soprannome di Disco Volante. Usando i componenti di Alfa Romeo 1900 C, la vettura fu dotata di un nuovo telaio tubolare e di una meravigliosa carrozzeria in alluminio, leggera ed efficiente.
eccola di nuovo ...
scheda tecnica DIMENSIONI Lunghezza: Larghezza: Altezza: Passo: Serbatoio:
4620 mm 2032 mm 1309 mm 2640 mm 88 litri
MOTORE Cilindri / tipo: Cilindrata: Potenza: Coppia Massima: Omologazione:
V8, 90° 4691 cc 331 kW (450CV) 7000 giri/min 480 Nm 4750 giri/min Euro 5
CAMBIO E TRASMISSIONE Trazione posteriore Cambio sequenziale sincronizzato elettroattuato a 6 rapporticon comandi al volante e funzione automatico. Differenziale a slittamento limitato. RUOTE Pneumatici: Cerchioni:
Pirelli PZero Rosso anteriore 245/35 ZR20 / posteriore 285/35 ZR20 alluminio forgiato
PRESTAZIONI VelocitĂ Massima (stimata): 292 Km/h Accelerazione (stimata) 0-100 Km/h: 4,5 sec CONSUMI Urbano: Extra-urbano: Combinato: Emissioni CO2 (combinato):
24,40 l/100 Km 11,60 l/100 Km 16,30 l/100 Km 379 g/Km
#ca
IL GRANDE EVENTO DEDICATO AGLI APPASSIONATI DI AUTO
FIERA DI VERONA
13-14-15 MAGGIO 2016 IL POSTO IDEALE NON SOLO PER ACQUISTARE LE CLASSICHE ITALIANE E TEDESCHE, MA ANCHE PER VENDERE, GAREGGIARE, SOGNARE.
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SABATO 14 MAGGIO 2016
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Segreteria organizzativa: Intermeeting Srl - Via Fornace Morandi 24 - 35133 Padova T +39 049 7386856 - Fax +39 049 9819826 - e mail: info@veronalegendcars.com
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chenovità
L’86° edizione del salone di Ginevra non ha deluso le attese e ha stabilito una serie di record importanti. C’era molta attesa per capire e verificare come le gradi case automobilistiche si apprestano a vivere questa stagione di ripresa per molti versi ancora debole. E la capacità di reazione di molti Brand è stata positivamente sorprendente. Con ben 120 “prime” mondiali e 200 espositori provenienti da oltre 30 Paesi, il Salone di Ginevra si è confermato tra i 5 principali Saloni del pianeta e di certo non ha deluso le decine di migliaia di visitatori in cerca di nuove supercar come di super-efficienti vetture a basso impatto ambientale, che ci proiettano già verso un futuro fatto di guida autonoma e forme meravigliose.
Ginevra International Motor Show
Abarth 124 spider
Il marchio dello scorpione ha presentato la propria versione della 124 Spider. La piccola sportiva sarà in vendita in autunno con prezzi a partire da 40 mila Euro. Equipaggiata con motore turbo MultiAir quattro cilindri da 1,4 litri, la 124 Spider raggiungerà i 232 km/h grazie ai 170 cavalli e ai 250Nm di coppia. L’accelerazione 0-100km/h sarà coperta in 6,8 secondi.
Alfa Romeo Giulia
Alfa Romeo ha presentato la nuova gamma Giulia durante il Salone di Ginevra, che debutterà nei concessionari in primavera (potrà essere ordinata ufficialmente dal 15 aprile). Saranno tre le versioni disponibili al momento del lancio sul mercato: Giulia, Super e Quadrifoglio. Il motore più potente sarà il V6 da 510 cavalli, affiancato da due motori diesel 2,2 litri da 180 e 150 cavalli e da un motore 2 litri benzina da 200 cavalli. Saranno disponibili un cambio manuale a 6 marce o il cambio automatico a 8 marce.
Ginevra International Motor Show
Aston Martin DB11
Il nuovo motore V12 5,2 twin-turbo da’ alla nuova Aston Martin DB11 il vanto di essere la piu’ potente DB della storia della casa inglese. Il motore sviluppa più di 600 cavalli e consente alla vettura di raggiungere una velocità massima di più di 320 km/h. Prezzo base di Euro 204.900.
Audi Q2
Il nuovo Audi Q2 è un SUV potente ma piuttosto neutro nel design. Lungo 4190mm e largo 1790mm permette parecchie personalizzazioni sia dal punto di vista delle configurazioni interni che degli accessori.
Ginevra International Motor Show
Bentley
Mulsanne & Flying Spur V8 S
La berlina di alta gamma Bentley si modernizza ed è ora disponibile nelle versioni Speed e Long Wheelbase. Il “passo lungo” di quest’ultima la rende una vera e propria limousine con ambpio spazio per i passeggeri. Il motore V8 da 6,75 litri genera 512 cavalli mentre, nella versione Speed, la potenza viene aumentata a 537 cavalli.
Ginevra International Motor Show
BMW
M760Li xDrive BMW ha presentato il top di gamma per quanto riguarda la Serie 7. La BMW M760Li xDrive vanta la preparazione M Performance insieme al 12 cilindri Turbo TwinPower che scatena 610 cavalli e spinge la sportiva tedesca da 0a 100 in soli 3,7 secondi.
Bugatti Chiron
Dopo una lunga attesa la nuova Bugatti è stata mostrata al pubblico per la prima volta a Ginevra. Chiron sarà consegnata al primo cliente in autunno, uno dei 500 fortunati che sborseranno ben 2,4 milioni di Euro per poter guidare questa bestia da 1500 cavalli!
Ginevra International Motor Show
Citroën
C4 Cactus Rip Curl Citroën C4 Cactus Rip Curl nasce dalla collaborazione tra Citroën e Rip Curl, marchio leggendario nel mondo del surf. Il sistema Grip Control controlla e migliora la trazione durante il fuori strada, grazie ad un avanzata funzione anti-slittamento integrata nell’elettronica della vettura.
Corvette Grand Sport
DNA di una vettura da corsa grazie al pacchetto aerodinamico “racing”, la nuova Corvette Grand Sport è una delle auto dal design più sportivo tra quelle presentate a Ginevra. Il motore LT1 V8 da 460 cavalli è accompagnato dalla trasmissione con cambio manuale al volante disponibile con sette o otto marce.
Ginevra International Motor Show
DS
E-TENSE
DS tenta il colpo grosso con la supercar elettrica E-TENSE. Emissioni zero ma tanta potenza (402cv per una coppia motore di 516 Nm), design aggressivo e naturalmente tanta tecnologia. I fari DS LED Vision possono ruotare fino a 180° grazie al software che ne controlla le funzioni in autostrada cosÏ come sotto la pioggia o in condizioni di nebbia.
Ginevra International Motor Show
Dacia
Duster Essential Nuovi colori e linee marcate per le nuove versioni speciali Dacia. Novità anche per quanto riguarda i cerchi e il comfort per i passeggeri che potranno godere di connettività Bluetooth e USB all’interno dei veicoli.
Ford
Fiesta ST200
La nuova Ford Fiesta ST200 presentata a Ginevra è la Fiesta piÚ potente mai prodotta. Il motore 1,6 EcoBoost spinge la vettura da 0 a 100km/h in 6,7 secondi. Le novità nel design riguardano soprattutto gli esterni con un nuovo colore grigio e cerchi in lega nero opaco.
Ginevra International Motor Show
Ferrari GTC4Lusso
Ferrari introduce per la prima volta le ruote posteriori sterzanti associate alle quattro ruote motrici nella nuova GTC4Lusso. Il risultato è il sistema 4RM-S, un brevetto del cavallino rampante. Le prestazioni naturalmente non mancano con il motore 12 cilindri capace di produrre 690 cavalli a 8000 giri.
Ginevra International Motor Show
FIAT
Tipo
Presentata sia in versione berlina che station wagon la nuova FIAT Tipo vanta un bagagliaio record da 440 litri (550 litri per la station wagon). Saranno quattro i motori proposti dal Lingotto, due diesel Multijet da 1,3 litri e 1,6 litri rispettivamente, il propulsore 1,4 16v benzina da 95 cavalli e il bifuel benzina/GPL 1,4 T-Jet da 120 cavalli.
Honda Civic prototype
Vedremo la nuova Honda Civic in strada non prima del 2017 ma nel frattempo ci è stato mostrato a Ginevra il prototipo dal quale seguirà la vettura di serie. Civic sarà la prima vettura in Europa ad essere dotata del motore Honda VTEC Turbo (da 1,0 e 1,5 litri) ma sarà disponibile anche con il propulsore 1,6 i-DTEC diesel.
Ginevra International Motor Show
Hyundai IONIQ
Il parco delle vetture IONIQ era presente al complete a Ginevra: IONIQ Ibrida, Elettrica e Ibrida plug-in. Hyundai è il primo costruttore a presentare un modello con tre diverse combinazioni di motore elettrico. Sia IONIQ Ibrida che Ibrida plug-in montano motore Kappa 4 cilindri da 1,6 litri e raggiungono i 185km/h. IONIQ Elettrica ha un’autonomia di 250 km grazie alla batteria da 28kWh.
Ginevra International Motor Show
Jeep
Cherokee Overland
Jeep Cherokee Overland, il nuovo top di gamma Jeep, è stato presentato a Ginevra con un motore 2,2 litri turbo diesel Multijet II da 200 cavalli con cambio automatico a nove marce. Le novità nel design comprendono nuove colorazioni per le portiere, nuova griglia anteriore, cerchi in alluminio da 18 pollici e fari bi-xenon ora di serie.
Kia
Optima Sportswagon La Kia Optima Sportswagon sarà disponibile verso la fine dell’anno. La station wagon a trazione anteriore verrà offerta con motori Euro 6, tra cui il potente turbo 2 litri della versione GT.
Ginevra International Motor Show
Jaguar F-Type SVR
Con il marchio SVR di Jaguar non ci si può che attendere una vettura super sportiva dalle altissime prestazioni. E’ il caso della F-TYPE SVR che sfrutta appieno il telaio in alluminio leggero e il propulsore Land Rover V8 5,0 nella sua configurazione più evoluta. Da 0 a 100 in soli 3,5 secondi e velocità massima superiore a 320 km/h raggiunta sugli pneumatici speciali Pirelli P Zero 265/35/ZR20 e 305/30/ZR20.
Ginevra International Motor Show
Lamborghini Centenario
Lamborghini Centenario vuole mostrare il meglio della casa di Sant’Agata Bolognese. Solo 40 di queste versioni (20 coupe e 20 roadster tutte già prenotate) verranno consegnate a clienti che hanno sborsato 1,75 milioni di Euro. Il V12 Lamborghini produce 770 cavalli e consente un impressionante 0-100 in soli 2,8 secondi e 0-300 km/h in 23,5 secondi. Quasi superfluo notare che la velocità massima sarà superiore ai 350 km/h.
Maserati Levante
Il primo SUV nella lunga storia Maserati costerà sui 75 mila Euro ed arriverà negli showroom in primavera. Il lusso di vede soprattutto negli interni a partire dalla finissima pelle ed alla seta Ermenegildo Zegna. Il SUV Maserati Levante sarà dotato di propulsore V6 Twin-Turbo a benzina da 3 litri, con potenze da 350 a 430 cavalli. Il motore diesel sarà il V6 3 litri da 275 cavalli. Levante sarà capace di raggiungere i 264 km/h coprendo gli 0-100 in 5,2 secondi.
Ginevra International Motor Show
Lexus LC 500h
Lexus ha presentato la versione ibrida della LC 500. La vettura è piÚ performante e efficiente grazie al sistema ibrido Multi Stage di Lexus.
Ginevra International Motor Show
McLaren 675LT & 570GT
La McLaren 675LT Spider verrà prodotta in soli 500 esemplari. Grazie all’uso abbondante di fibra di carbonio il tettuccio può essere aperto con la vettura in movimento fino a 40km/h. La 570GT è stata concepita come vettura di introduzione al mondo McLaren. Nonostante ciò, la scocca in carbonio e il motore turbo da 3,8 litri fanno di questa vettura una vera supercar da 570 cavalli.
Mercedes-AMG C43 Cabriolet & Mercedes C300
La versione AMG della C43 vanta 362cv grazie al motore 3 litri V6 Biturbo ed al cambio automatico 9G-TRONIC (di serie nelle vetture AMG a quattro ruote motrici). La C300 è la entry-level per quanto riguarda i cabrio Mercedes. La vettura assomiglia ai coupé classe C e ha praticamente le stesse dimensioni. E’ disponibile sia con trazione posteriore che a quattro ruote motrici.
Ginevra International Motor Show
Nissan
Premium Concepts
Quashqai e X-Trail di Nissan ringiovaniscono con la presentazione di due concept che grazie all’utilizzo di fibra di carbonio, cerchi da 20 pollici e un nuovo design per l’anteriore danno un tocco aggressivo alle queste vetture familiari.
Opel/Vauxhall
GT Concept & Mokka
Le innovazioni chiave presenti sul concept GT riguardano soprattutto le portiere con i finestrini integrati che ingannano l’occhio, il quale non riesce a percepire il passaggio dalla carrozzeria al vetro. L’elettronica la fa da padrona: un touchpad integrato nella profilo rosso del tettuccio consente di aprire le portiere verso l’alto in modo da permettere di entrare nella vettura anche dopo i parcheggi più stretti. Il range di vetture Mokka è stato ampliato per includere il motore turbo da 1,4 litri a iniezione diretta da 152 cavalli.
Ginevra International Motor Show
Porsche 911 R
La nuova Porsche 911 R vanta 500 cavalli grazie al suo motore 4 litri V6 a trazione posteriore. I 911 esemplari prodotti raggiungono i 100 km/h in 3,7 secondi ed una velocitĂ massima di 323 km/h.
Renault
SCENIC & Megane Sport Tourer GT Il design della Renault SCENIC ha subito diversi cambiamenti. Particolare attenzione è stata posta sui fanali (LED PURE VISION sull’anteriore mentre le tecnologia Edge Light consente l’effetto 3D per quanto riguarda le luci posteriori) e sui cerchi da 20 pollici, ora di serie su tutta la gamma. Entro la fine dell’anno SCENIC dovrebbe essere disponibile anche in versione ibrida. La nuova MEGANE Sport Tourer GT è la prima vettura della casa francese disponibile con 4CONTROL, un sistema di assistenza che addolcisce la guida sulle strade più tortuose.
Ginevra International Motor Show
Peugeot 2008
Il SUV Peugeot 2008 è stato ridisegnato per sembrare elegante ma al tempo stesso potente e aggressivo, in particolare nelle versioni GT. Gli accessori elettronici includono sistemi di ausilio in frenata, telecamere posteriori e Park Assist per riuscire anche nei parcheggi piÚ difficili.
Ginevra International Motor Show
Rinspeed Etos
Rinspeed ha presentato “Ʃtos”. Basandosi sulla BMW i8 il lavoro dei preparatori tedeschi si è concentrato sul sistema di guida autonoma e sugli interni. Di notevole rilevanza il volante che si ritrae e diventa parte del cruscotto come se non fosse mai stato presente. Due schermi curvi da 21 pollici e mezzo proiettano tutto le informazioni necessarie ai passeggeri, compreso quello che succede fuori dalla vettura ripreso dalle otto telecamere esterne ad alta definizione.
SEAT
Ateca
Il SUV SEAT Ateca sarĂ disponibile con trazione anteriore o a quattro ruote motrici. I benefici della tecnologia saranno protagonisti con diversi sistemi di assistenza elettronica e con i fari anteriori LED intelligenti.
Ginevra International Motor Show
ŠKODA VisionS
Il design ŠKODA applicato alla piattaforma SUV è molto piacevole alla vista. Il primo veicolo della casa ceca a sei posti su tre file di sedili è equipaggiato con un motore ibrido da 225 cavalli. Da 0 a 100 in 7,4 secondi, questo SUV è capace di viaggiare per 1000 km senza rifornimento. Il motore elettrico da solo è in grado si spingere VisionS fino a 50km/h.
Spyker C8 Preliator
Spyker torna alle origini e propone la C8 Preliator, ispirata molto alla tradizione aeronautica della casa olandese. Sono tante le personalizzazioni disponibili a partire dai 16 colori standard. Il motore V8 produce 525 cavalli.
Ginevra International Motor Show
SsangYong Tivoli XLV & SIV-2 Il concept XLV dispone dello stesso pianale della Tivoli ma si allunga di 235mm per accomodare un bagagliaio più ampio rispetto all’auto di serie. Verrà offerto con due motori da 1,6 litri (diesel o benzina). Il concept SIV-2 è una vettura ibrida che monta un motore turbo 1500 di cilindrata, che insieme al motore elettrico da 10kW è in grado quasi di azzerare rumore ed emissioni a basse velocità.
Subaru XV Concept
Il concept Subaru XV ci ha mostrato quello che sarà il nuovo design ‘DYNAMIC X SOLID’ imponente e dall’apparenza robusta. Il colore ‘Glacier Khaki Silica’ è stato creato apposta per dare l’impressione che la vettura sia ricoperta di ghiaccio.
Ginevra International Motor Show
Suzuki Baleno
Suzuki ha presentato il nuovo Baleno, vettura piÚ rigida e leggera rispetto alle versioni precedenti. E’ disponibile con un motore 1000 di cilindrata o con un propulsore da 1,2 litri ibrido.
Toyota
CH-R
Toyota, da sempre leader della tecnologia ibrida, ha presentato il moderno SUV C-HR. Con l’ultima iterazione del motore 1,8 ibrido le emissioni saranno inferiori a 90 g/km. Alternativamente C-HR sarà disponibile con il motore 85 kW 1,2 litri già presente nei modelli Auris.
Ginevra International Motor Show
Volkswagen Phideon & T-Cross Breeze
Questo interessante concept Volkswagen è un cabrio ibrido plug-in lungo 4133mm, largo 1798mm e dal passo di 2565mm. Un veicolo compatto dal design giovane e moderno, perfetto per le gite fuori città .
#ca
20-22 MAGGIO 2016 ESPOSIZIONE AUTO MOTORSPORT AFTERMARKET ECOTECH MOBILITY GUIDA SICURA TEST ED DEMO DRIVE ESIBIZIONI
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chemacchina Mercedes Benz GLE Coupé
Come la preferite? GLE Coupé abbina la fisionomia e l’agilità tipiche di questa famiglia di vetture alla versatilità e alla robustezza di un SUV. Tutte le versioni sono equipaggiate con cambio automatico a nove rapporti 9G-TRONIC e trazione integrale permanente 4MATIC.
come la preferite?
come la preferite?
Nella
GLE Coupé l’apparente conflitto tra sportività e comfort viene risolto grazie al sistema DYNAMIC SELECT. Mediante i quattro programmi di marcia disponibili in abbinamento con l’AIRMATIC ADS (INDIVIDUAL, COMFORT, SLIPPERY, SPORT e la modalità SPORT+) che il guidatore può selezionare con una manopola sulla consolle, la gestione variabile della dinamica di marcia consente di impostare vari parametri specifici. Collegando in rete tutti i sistemi di regolazione, il sistema genera diversi stili di guida. Il nome di ogni programma parla da sé: SPORT fa del GLE Coupé una vettura sportiva e agile, con una spiccata dinamica longitudinale e trasversale. A tutto ciò si contrappone diametralmente la modalità COMFORT che privilegia tutti quei parametri all’insegna del benessere, tipici delle berline Mercedes-Benz, per garantire un comportamento rilassato e la massima efficienza energetica. La modalità SLIPPERY ottimizza il comportamento di marcia in presenza di bassi valori di aderenza, ad esempio su fondo stradale innevato o ghiacciato. Inoltre, in tutte le motorizzazioni il programma INDIVIDUAL offre al guidatore la possibilità di programmare e memorizzare le sue preferenze personali, entro i limiti imposti dalle varie strategie di regolazione. Binomio perfetto: trazione integrale e cambio automatico a nove rapporti In questa vettura Mercedes-Benz mostra per la prima volta le potenzialità del nuovo cambio automatico a nove rapporti 9G-TRONIC a bordo di una Coupé a trazione integrale in configurazione longitudinale. A seconda del
come la preferite?
programma di marcia selezionato, il 9G-TRONIC assume un comportamento agile e spontaneo oppure molto confortevole. Ciò permette di sfruttare appieno le potenzialità del nuovo sistema di trasmissione, in grado di garantire sia un’elevata velocità di innesto e perfetti passaggi tra i rapporti nella guida decisamente sportiva, sia cambi marcia morbidi e appena percettibili nelle andature a velocità di crociera. Per sua natura la trazione integrale permanente 4MATIC assicura un comportamento di marcia sicuro e allo stesso tempo armonioso e sportivo. Sui modelli GLE 350 d 4MATIC e GLE 400 4MATIC la coppia è ripartita in egual misura tra avantreno e retrotreno. Pacchetto stabilità: AIRMATIC con ADS Plus e sterzo diretto sportivo L’estrema stabilità della vettura è anche frutto delle sospensioni pneumatiche AIRMATIC, totalmente riprogettate per la GLE Coupé e dotate del sistema di sospensioni attive ADS Plus, che per la prima volta consente una regolazione continua e variabile dello smorzamento. Inoltre dalla sinergia tra lo sterzo diretto di nuova configurazione e il volante sportivo compatto si ottiene un’eccellente maneggevolezza in tutte le condizioni di impiego: dalle manovre in città alle velocità sostenute in autostrada, fino alla guida più che piacevole su strade tortuose di montagna. Al contempo le barre antirollio attive sull’asse anteriore e su quello posteriore incrementano il comfort, portandolo al livello di una berlina e bilanciano le sollecitazioni che si possono verificare su un lato della vettura, ad esempio in presenza di una buca nel manto stradale. Motorizzazioni tra 190 kW (258 CV) e 245 kW (333 CV) GLE 350 d 4MATIC eroga una potenza di
come la preferite?
190 kW (258 CV) e mette a disposizione una coppia massima di 620 Nm da 1.600 giri/ min. Per incrementare ulteriormente l’efficienza, in questa motorizzazione è stata adottata una sorta di apertura a feritoie del radiatore regolabile che ottimizza il passaggio dell’aria di raffreddamento. Nel modello a benzina GLE 400 4MATIC trova impiego il nuovo V6 Biturbo a iniezione diretta da 245 kW (333 CV) e 480 Nm di coppia dai 1400 giri/min. Il look deciso di entrambi i modelli è supportato anche da cerchi in lega a 10 razze da 20, da 21 o da 22 pollici. Design: sintesi perfetta GLE Coupé incarna sapientemente i principi consolidati del design MercedesBenz e sintetizza i tratti caratteristici di due generi automobilistici agli antipodi: coupé e SUV. GLE presenta gli elementi stilistici peculiari di tutti i moderni Coupé Mercedes-Benz: coniuga una spiccata sportività a una forte propensione estetica e sensoriale al lusso. Allo stesso tempo vi si possono cogliere rimandi al SUV classico. Con parafanghi prominenti, grandi passaruota, una linea di cintura alta e una notevole altezza libera dal suolo, questo modello porta le prerogative di un grosso coupé a quattro porte ad un livello superiore. Da questo patrimonio stilistico prendono vita proporzioni estreme dall’estetica pronunciata, determinata soprattutto dal rapporto entusiasmante tra la parte superiore piatta e il corpo accentuato, mentre la silhouette comunica dinamismo e agilità. La mascherina sportiva verticale del radiatore, provvista di una lamella e incorniciata dai fari tridimensionali interamente a LED, è l’elemento principale del frontale a sbalzo corto. La linea del cofano motore digradante verso la parte anteriore e le tipiche curvature ellittiche Mercedes sottolineano l’appartenenza della GLE Coupé alla scuderia dei modelli Mercedes-Benz spiccatamente sportivi.
come la preferite?
Anche la conformazione della coda, chiaramente ispirata all’originale linea della Classe S Coupé, sottolinea l’appartenenza della vettura alla famiglia dei Coupé. Gli elementi di stile caratteristici della vista posteriore sono i sottili gruppi ottici dal design tridimensionale, l’ampia modanatura cromata posta al di sopra e la targa inserita nel paraurti. Gli interni non deludono Gli interni comunicano un’esclusività moderna e, a seconda del gusto personale, possono assumere un aspetto che spazia dallo sportivo al classico-elegante. Negli allestimenti interni si può optare per una monocromia nera fino ad arrivare alle più diverse combinazioni di tonalità, dove il nero si accompagna al beige zenzero, al grigio cristallo, al marrone cuoio o al colore porcellana. Nell’abitacolo attirano subito l’attenzione il volante compatto e sportivo, così come i sedili e gli elementi di infotainment già riscontrabili a bordo di Classe C, Classe E e Classe S. Il display informativo, ben visibile e collocato in posizione ergonomica, non è completamente sospeso, essendo in parte integrato nella plancia portastrumenti. Accanto al display sono posizionate le bocchette centrali che, come quelle esterne, sono provviste di una cornice in silver shadow. L’abitacolo dalle dimensioni estremamente generose per un coupé può ospitare fino a cinque persone. Il vano posteriore del GLE Coupé è il più spazioso del suo segmento. Grazie all’ampio tetto in cristallo Panorama (a richiesta), la sensazione di ariosità dell’abitacolo è percepita da tutti i passeggeri. Inoltre, con un volume massimo di 1720 litri, il Coupé vanta il bagagliaio più capiente della categoria,
stabilendo anche un record mondiale per questo genere di vetture. L’infotainment è affidato all’impianto Audio 20 CD per la versione SPORT con otto altoparlanti e al modulo di comunicazione Remote Online per l’utilizzo dei servizi Mercedes connect me in Europa (disponibilità a seconda dei Paesi). Il sistema comprende anche un lettore DVD e il sistema di riconoscimento automatico dei segnali stradali con funzione di allerta marcia contromano. Un piacere per la vista: abbinamenti di colori e materiali Per quanto concerne la personalizzazione della GLE Coupé, ogni desiderio del Cliente può essere esaudito, usufruendo ancora una volta dei pacchetti di equipaggiamenti. Ad esempio è possibile accentuare il look sportivo del SUV Coupé con gli esterni AMG Line, di serie per PREMIUM , che comprendono, tra gli altri equipaggiamenti, lo spoiler anteriore e la grembialatura posteriore AMG o i cerchi in lega AMG da 53,3 cm (21’’) e 55,9 cm (22’’). Chi desidera rendere la vettura ancora più marcatamente sportiva può abbinare questi elementi al pacchetto Night, che prevede, ad esempio, la tonalità nera lucidata a specchio per la lamella della mascherina del radiatore e per l’alloggiamento dei retrovisori esterni. Anche l’ampia gamma di vernici standard e metallizzate e le pressoché illimitate soluzioni di allestimento per gli interni offrono grande libertà di personalizzazione. Complessivamente sono disponibili 11 vernici, di cui sette metallizzate e due speciali con pigmenti ad effetto. L’offerta si basa su tre versioni: SPORT, EXCLUSIVE e PREMIUM, ognuna delle quali prevede numerosi dettagli specifici per gli interni e gli esterni.
come la preferite?
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dati tecnici principali
GLE 350 d 4MATIC
Motore Cilindrata cm3
GLE 400 4MATIC
Motore V6 diesel, Motore V6 benzina, iniezione diretta, iniezione diretta, turbocompressore biturbo 2.987 2.996
Potenza kW (CV) / giri/min
190 (258) / 3600
245 (333) 5500
Coppia Nm / giri/min
620 / 1600 - 2400
480 / 1400 - 4000
Categoria di emissione
Euro 6
Cambio automatico a nove rapporti 9G-TRONIC Trazione
integrale permanente 4MATIC
Ripartizione della coppia ant./post.
50:50
Lunghezza/larghezza/altezza mm
4.900 / 2.003 / 1.731
Passo mm
2.915
Carreggiata ant./post. mm
1.658 / 1.725
Cerchi/Pneumatici
8,5 J x 20 / 275/50 R 20
#ca
checorse
www.enricozanarini.com
la NOTA di ENRICO Enrico Zanarini è uno dei manager di maggior esperienza e successo in Formula 1. Sino dalla metà degli anni “80 gioca un ruolo di primaria importanza nel paddock e ha supportato la carriera di piloti quali Eddie Irvine, Giancarlo Fisichella e Vitantonio Liuzzi, solo per citarne alcuni. Enrico inoltre gestisce la presenza di rilevanti sponsor ed è alla testa di una rinomata agenzia internazionale di sport marketing. Da un paio di anni ha iniziato a commentare i fatti più importanti della Formula 1 su un suo blog e ha ora accettato di pubblicare su #cheauto! questi suoi interessanti “appunti”. Da parte nostra siamo orgogliosi di dare spazio a questi suoi liberi commenti anche se in qualche occasione possono non coincidere totalmente con il punto di vista della testata.
IO STO
IO STO C Per
favore no! Questa è la peggior trovata della storia della Formula 1” ha detto Lewis Hamilton quando ha visto per la prima volta il sistema Halo montato sulla Ferrari durante i test di marzo. Il nuovo sistema di protezione della testa del pilota ha suscitato molti commenti tra piloti e addetti dei team, alcuni a favore e alcuni contro. Da parte mia sono totalmente con Hamilton, Alonso e Hulkenberg quando si sono dichiarati contrari all’introduzione di questo elemento. La sicurezza non deve mai essere in discussione, questo è chiaro, ma il nuovo roll bar Halo va esattamente nella direzione opposta a quella che la Formula 1 dovrebbe perseguire per riguadagnare popolarità e l’affetto dei fans.
Negli anni più recenti abbiamo visto (e toccato con mano) il nostro sport perdere pezzi qua e la a causa di discutibili decisioni che hanno avuto la conseguenza di far quasi scomparire fascino della Formula 1, da sempre legato a valori immutabili quali rischio, coraggio, velocità. L’introduzione di regole sportive assai complicate, il dominio di aspetti tecnici di difficile comprensione (come il cambio della tipolo-
O CON LEWIS
CON LEWIS
la nota di Enrico
Sebastian Vettel: “Mi sono trovato abbastanza bene con il sistema “Halo”, anche se credo che possa essere migliorato, sicuramente in termini di estetica e di visibilità, ma credo che presto ne vedremo un’evoluzione. Esteticamente non è bello, ma se può aiutare, se grazie a lui almeno i due piloti che hanno perso la vita di recente potessero essere ancora con noi, allora potrebbe anche essere il sistema più antiestetico di questo mondo, ma avrebbe comunque ragione di esistere.“
gia di motori), la diminuzione del rumore, le intricatissime relazioni tra i Team quando si tratta di prendere decisioni e, più di recente, l’intempestiva sfuriata di un preoccupatissimo “boss” a proposito del futuro di questo sport. Tutti fatti negativi che sicuramente non aiuteranno a recuperare l’enorme visibilità dissipata negli ultimi anni. I piloti sono l’anima di questa sfida, loro sono i veri protagonisti e il faro guida. Ma ormai troppo è stato tolto al loro ruolo e alla loro immagine un tempo sfavillante. Spesso, durante le interviste televisive, appaiono paragonabili a dei robot, sono ormai divenuti muti discepoli di una religione perduta. Personaggi del calibro di Lauda, Hunt, Villeneuve o Irvine sono solo un ricordo e il “circus degli eroi” assomiglia sempre più ad una processione di impiegati della Formula 1. L’unico a differenziarsi quando apre bocca è proprio Hamilton, che può far leva sulla sua tripla corona iridata. E Lewis, che quando condanna Halo va contro i suoi stessi interessi, sembra parlare a nome della perduta categoria dei “senza paura”… ben detto Campione!
Photo Š Ferrari
la nota di Enrico
I tifosi della Ferrari hanno di che essere felici e ansiosi al tempo stesso. Le Rosse hanno viaggiato veloci e quasi senza problemi durante i test invernali. L’attacco al dominio Mercedes nel 2016 pare una prospettiva realistica Photo Š Ferrari
la nota di Enrico
Ottime prestazioni le ha fornite la Force India, che non è nuova a partenze sprint nella prima parte di stagione, puntualmente seguite da netti cali dopo metà campionato
la nota di Enrico
Più improntati al perseguimento di un’affidabilità assoluta che alla ricerca dell’exploit velocistico i test della Mercedes. I campioni in carica sono pronti ma dovranno gestire al meglio la cronica e aspra rivalità tra Hamilton e Rosberg. Per il tedesco è un anno delicatissimo: dopo essere stato demolito da Hamilton nel corso delle ultime due stagioni per lui il 2016 ha il sapore dell’ultima spiaggia
I test di Barcellona hanno anche visto il rientro in Formula di Renault con una propria squadra e non solo come fornitrice di motori. Giovani (e probabilmente troppo acerbi) entrambi i piloti scelti per questo rientro: il finlandese Kevin Magnussen e l’inglese figlio d’arte Joylon Palmer
#ca
checorse
Intervista con Tom Kristensen
IL MARATONETA Presente in Florida per ricoprire il ruolo di Commissario Sportivo alla 24 Ore di Daytona, Tom Kristensen ha confermato che il suo titolo di “re delle maratone” è più che mai azzeccato… di Niccolo’ Gargiulo
Dici
Kristensen e subito pensi al re dell’Endurance, a colui che ha vinto ben nove 24 Ore di Le Mans, al pilota che ha fatto della resistenza estrema la sua qualità vincente. Ma il danese maratoneta lo è anche fuori dall’abitacolo della LMP1. Presente in Florida il mese scorso per ricprire il ruolo di Commissario Sportivo alla 24 Ore di Daytona, Tom Kristensen ha dimostrato ancora una volta di essere in gran forma ... Sotto le palme il quarantottenne danese ha partecipato alla mezza maratona di Fort Lauderdale, a nord di Miami, ed è stato in grado di concludere al quindicesimo posto tra i 274 partecipanti nella sua fascia di età! Un ottimo esempio di serietà e preparazione fisica, soprattutto considerando che recentemente ha firmato un contratto con Audi
Sport come “tutore” dei piloti ufficiali Audi nei programmi di fitness. Ma torniamo a Daytona dove, va detto, l’atmosfera che si respira è davvero unica, molto diversa da quella di cui si gode a Le Mans ma altrettanto affascinante. Quest’anno la tradizione si è ripetuta ancora una volta e per la cinquantaquattresima volta auto stupende hanno riempito la griglia di partenza mentre gli spettatori hanno occupato gli spalti del nuovo “Motorsport Stadium”… e un volto familiare è stato avvistato nel paddock: Tom Kristensen. “Mr. Le Mans” in persona ha partecipato per la prima volta nella sua carriera alla 24 ore di Daytona, non come pilota però, ma come Commissario Sportivo. Abbiamo così avuto la possibilità di avvicinarlo per scambiare quattro cchiacchiere.
il maratoneta
Riguardo alla lunga carriera nel mondo delle corse automobilistiche, tornerebbe indietro per cambiare qualcosa? “No, non ho rimpianti. Sono stato molto fortunato a poter guidare fantastiche automobili, ho gareggiato per grandi squadre e con compagni di squadra molto forti. Come sapete, gareggiare nell’endurance è stato l’apice della mia carriera: ho amato l’atmosfera che si respira nel paddock durante le gare di durata, in particolare ho sempre apprezzato quel senso di rispetto e di cameratismo tra partecipanti che credo sia unico nel mondo delle corse. Dal momento della mia prima gara endurance non ho più smesso di amare questa disciplina. No, nessun rimpianto! Avrei sicuramente potuto… frenare un po’ prima alcune volte, ma credo che si continui a imparare dai propri errori, si impara dall’esperienza e a fine giornata si è diventati un pilota migliore”. Per molti piloti correre in Formula 1 è il traguardo più ambito. E’ stato così anche per Tom Kristensen? “Beh si. Da ragazzo, correndo sui go-kart in giro per l’Europa ho sicuramente sognato la Formula 1. E’ stata una delle ragioni per cui sono diventato un pilota, ma dalla Danimarca è stato difficile farsi notare e affermarsi in questo mondo, soprattutto per quanto riguarda le sponsorizzazioni. Sono maturato molto nel campionato tedesco di Formula 3 e nel campionato di Formula 3 giapponese, che ho vinto entrambi, poi sono andato in Formula 3000. Ho fatto tutti i passi canonici verso la Formula 1, ma ho avuto la più grande occasione quan-
Tom Kristensen sulla Audi R8 a Le Mans nel 2002
il maratoneta
do firmai per il Team Joest, appena due giorni prima della 24 ore di Le Mans del 1997. Presi parte alla gara guidando una Porsche privata insieme a Michele Alboreto e Stefan Johansson. Alboreto fu incredibilmente gentile con me. Non mi fece alcuna pressione, mi disse solo che era onorato di avermi come compagno di squadra. Non ci potevo credere! Lui proveniva da una lunga carriera in Formula 1 ed era molto determinato a vincere Le Mans. Finire la gara di quell’anno con la vittoria assoluta e con il record sul giro è stato incredibile!!! Non smetterò mai di ringraziare non solo la squadra ma anche Johansson e Alboreto per il modo in cui hanno creduto in me e per le molte cose che mi hanno insegnato. Quello fu l’inizio della mia carriera nelle gare endurance”.
Michele Alboreto a Le Mans 1997 sulla TWR Porsche WSC-95 condivisa con Tom Kristensen e Stefan Johansson. Fu quella la prima di nove vittorie per Kristensen
Tom Kristensen al volante della Audi R-18 e-tron Quattro durante la sua ultima 24 Ore di Le Mans (Photo Rolex)
il maratoneta
Dopo una carriera con così tanti successi, sta prendendo in seria considerazione una carriera ai vertici della FIA? “Jean Todt mi ha chiesto di prendere un ruolo dirigenziale, che ho assunto insieme con Charlie Whiting e altri colleghi. E’ il mio secondo anno come presidente della Commissione Piloti, che ha un ruolo consultivo, ma che fa sentire il proprio peso su diversi temi. Direi che abbiamo parecchia importanza all’interno della FIA visto che siamo impegnati a far sentire la voce di quasi tutti i piloti del mondo. Emerson Fittipaldi è il vice presidente della commissione e tutte le varie categorie del motorsport sono rappresentate, dal karting alle monoposto al rally. E’ molto importante che i piloti abbiano un forte peso all’interno della FIA e in tutto il mondo dei motori”. E come si vede Kristensen come futuro Presidente FIA? Ci ha mai pensato?... In un primo momento Tom sorride, ma poi scuote con forza la testa e dice di no. Ribadisce che preferirebbe lavorare con i piloti piuttosto che diventare un politico: “Ho a cuore questo sport e ho le mie opinioni, ma non sono necessariamente un politico. Sono un grande appassionato con una grande passione per le corse”. Qualche idea concreta su come dovrebbero cambiare le cose nel mondo dei motori? “E’ una bella domanda. Vorrei solo dire che dal punto di vista di un pilota queste auto stanno diventando sempre più complesse ed è qualcosa che dobbiamo tenere d’occhio, perché abbiamo bisogno che i piloti migliori vincano le gare più difficili. Sono i piloti a dover
Il pilota danese ancora su Audi alla 24 Ore del 2008
il maratoneta
essere in grado di fare la differenza senza le molte distrazioni di un’auto sempre più complessa. I regolamenti sportivi e la sicurezza dei tracciati sono alcune altre cose che necessitano la nostra attenzione. Vorrei assicurarmi che i piloti rispettino tutte le regole in pista”. Mr. Le Mans ha anche voluto condividere i suoi pensieri sulla 24 ore di Daytona, gara che ogni anno apre la stagione motoristica americana: “La cosa veramente speciale è che questa è la casa delle corse americane. C’è tantissima storia qui, da quando hanno iniziato a correre sulle spiagge di Daytona Beach, fino ad oggi con questa nuova imponente struttura grazie alla quale gli spettatori sono in grado di vedere tutto quello che succede in ogni angolo della pista. Non credo sia il circuito preferito da nessuno ma ci sono sempre grandi battagli tra molti piloti provenienti da categorie diverse. Credo che il cameratismo e il prestigio di questa gara siano le cose più particolari di Daytona”.
L’eccitante arrive della classee GTLM quest’anno a Dayton. Oliver Gavin vince con la sua Corvette davanti alla vettura gemella di Antonio Garcia (Photo Rolex/Stephan Cooper)
L’arrivo della Honda HPD Ligier JS P2 che ha trionfato a sorpresa nella 24 Ore 2016 guidata da Scott Sharp, Johannes van Overbeek e Pipo Derani (Photo Rolex/Tom O’Neal)
#ca
chestoria
“IL SOLE NON
MAI SULLA
Nata nel 1941 Jeep festeggia quest’anno 75 anni di storia militare e di avventure all’aria aperta
N TRAMONTA
FORTE JEEP”
il sole non tramonta mai sulla forte Jeep
Gli
italiani fecero conoscenza con le Willys in circostanze tragiche, nel 1943, quando le truppe Alleate invasero prima la Sicilia e poi sbarcarono a Taranto, Reggio Calabria e infine a Salerno. Ma per capire meglio come mai oltre 600.000 (!) Willys divennero assolute protagoniste della Seconda Guerra Mondiale occorre fare un passo indietro. Nel corso della torrida estate del 1940 le Forze Armate americane informarono le case automobilistiche di essere alla ricerca di un “veicolo leggero da ricognizione” che potesse prendere il posto delle motociclette. L’Esercito degli Stati Uniti invitò così 135 costruttori a sviluppare un veicolo che rispondesse ad un lungo elenco di requisiti tecnici: • • • • • • • • • •
Capacità di carico di 272 kg. Passo inferiore a 190 cm. Altezza inferiore a 91 cm. Motore in grado assicurare una velocità compresa tra 5 e 80 km/h. Carrozzeria di forma rettangolare. Trazione integrale e riduttore a due velocità. Parabrezza ripiegabile. Tre sedili anatomici. Fari oscurabili. Massa complessiva inferiore a 590 kg.
Inizialmente, Willys-Overland e American Bantam Car Manufacturing Company furono le uniche a dimostrarsi interessate al progetto ma ad esse si aggiunse presto anche Ford Motor Company. Le tre case produttrici entrarono così in competizione per aggiudicarsi l’incarico governativo e costruirono alcuni
prototipi a tempo di record. Il capo ingegnere di Bantam insieme ad un team di dirigenti dell’azienda svilupparono un progetto che in 49 giorni portò alla realizzazione del primo esemplare. Delmar G. Roos progettò il Willys Quad per Willys-Overland mentre Ford realizzò il modello GP (General Purpose), noto come “ Pygmy “ ed equipaggiato con un motore per uso agricolo Ford/Ferguson riadattato. Poche settimane dopo ognuna delle tre aziende consegnò all’Esercito il proprio prototipo e fu autorizzata a costruire 70 esemplari campione. Nel novembre 1940 a Camp Holabird, nel Maryland, l’esercito prese possesso di questi veicoli. Ognuno di questi tre progetti andava oltre il peso richiesto di 590 kg. ma ben presto fu chiaro che si trattava di un limite troppo basso e questa specifica venne modificata per la successiva fornitura di veicoli. Nel marzo 1941 le Forze Armate passarono alla fase successiva: Bantam doveva costruire 1.500 esemplari del Model 40 BRC, Ford ulteriori 1.500 di una versione modificata e migliorata del Pygmy GP e Willys 1.500 del suo Quad. I successivi collaudi portarono l’Esercito a scegliere Willys come principale casa costruttrice… l’epopea della Jeep aveva così inizio. Di conseguenza, la maggior parte delle Bantam e delle Ford GP prodotte venne spedita in Gran Bretagna e in Russia nell’ambito del programma “lend-lease”. In Gran Bretagna, il veicolo Ford divenne famoso come “Blitz Buggy”. Con una serie di modifiche e di migliorie, Willys Quad divenne il modello MA e più tardi il modello MB. Per l’Esercito americano e per il mondo intero divenne invece noto come Jeep.
Jeep Willys MA 1941
Secondo alcuni, questo nome deriva dalla sigla “GP”, che nel gergo militare era l’abbreviazione di “General Purpose”. Altri sostengono invece che il veicolo prendesse il nome da “Eugene the Jeep”, un noto personaggio dei fumetti di Braccio di Ferro. Qualunque sia la sua vera origine, la parola Jeep è entrata prima nel vocabolario americano, e poi in quello internazionale. Il modello Willys MA aveva il cambio sul piantone dello sterzo, aperture nella parte inferiore delle fiancate, due strumenti circolari sul cruscotto e la leva del freno a mano sul lato sinistro. La Willys si impegnò a fondo per abbassare il peso a 980 kg. e rispettare le nuove specifiche dell’Esercito e i pezzi rimossi dal modello MA per raggiungere questo
obiettivo furono montati sulla successiva generazione MB, che pesava appena 181 kg. in più. Willys-Overland produsse per l’Esercito americano più di 368.000 veicoli, ai quali si aggiunsero altri 277.000 veicoli prodotti su licenza da Ford. Al termine del conflitto, Willys registrò il nome “Jeep” e decise di convertirlo in un fuoristrada adatto all’impiego nelle aziende agricole: nasce così la Universal Jeep per uso civile. All’epoca, una delle campagne pubblicitarie Willys recitava “Il sole non tramonta mai sulla forte Jeep” e l’azienda cominciò a fare in modo che il mondo sapesse che questo veicolo era stato creato da Willys.
il sole non tramonta mai sulla forte Jeep
Jeep CJ-2A 1945-1949
Nel 1945 fu prodotto il modello CJ-2A, il primo veicolo Jeep destinato ad un impiego civile. Venne dotato di portellone posteriore, ruota di scorta montata lateralmente, fari di maggiori dimensioni, tappo del serbatoio esterno e di molti altri accessori che non erano presenti sulla precedente versione militare.
Diverse caratteristiche della CJ-2A, come il motore I-4 da 2.195 cc, il cambio T-90A, il riduttore Spicer 18 e gli assali rigidi anteriori Dana 25 e posteriori Dana 23-2, furono utilizzati su molti altri modelli Jeep negli anni a venire. Il modello CJ-2A fu prodotto per quattro anni.
Jeep Jeepster
montato il motore originale a quattro cilindri L-Head.
La Jeepster fu l’ultimo veicolo in stile Phaeton con carrozzeria aperta prodotto da una casa automobilistica americana a utilizzare tendine laterali di protezione anziché finestrini. Inizialmente equipaggiata con motore “Go-Devil”, fu successivamente dotata di motore “Hurricane” da 2.638 cc a sei cilindri. Questo modello non fu mai prodotto con la trazione integrale.
Jeep CJ-3B
1948-1951
Jeep CJ-3A 1949-1953
Introdotto nel 1948, il modello CJ-3A era molto simile al suo predecessore, ma il parabrezza era un unico elemento e l’assale posteriore più robusto. Su questo modello era
1953-1968
La serie CJ fu aggiornata nel 1953 con l’introduzione del modello CJ-3B. Questa nuova versione presentava griglia frontale e cofano motore più alti rispetto alla precedente versione militare per ospitare il nuovo motore Hurricane a quattro cilindri di tipo F-Head. La versione CJ-3B restò in produzione fino al 1968 e fu realizzata negli Stati Uniti in 155.494 esemplari. Nel 1953, la società Willys-Overland fu venduta a Henry J. Kaiser per 60 milioni di dollari. La Kaiser Company avviò un intenso programma di ricerca e sviluppo che aveva lo scopo di ampliare la gamma di modelli Jeep.
il sole non tramonta mai sulla forte Jeep
Jeep CJ-5 1955-1983
Nel 1955, la Kaiser presentò il modello CJ-5, realizzato sulla base del modello M38A1 utilizzato nel 1951 nella Guerra di Corea, e contraddistinto da paraurti anteriori arrotondati. Era leggermente più grande del modello CJ-3B, rispetto al quale aveva un passo più lungo e una maggiore lunghezza complessiva. Le migliorie al motore, agli assali, alla trasmissione e al comfort dei sedili resero il modello CJ-5 il mezzo ideale per un pubblico sempre più interessato ai fuoristrada. Il modello CJ-5 presentava linee più morbide e profili più arrotondati. Con un passo di 205 cm., questo veicolo fu prodotto in più di 600.000 esemplari in oltre 30 anni.
Jeep CJ-6 1956-1975
Al modello CJ-5 venne affiancato un modello a passo lungo (20 pollici/50 cm in più) denominato CJ-6, che, passo a parte, era quasi identico alla versione CJ-5, ma con un maggior spazio di carico. Inoltre, nel 1956 Jeep arricchì la serie CJ introducendo una variazione a cabina avanzata. AMC dotò i due modelli CJ-5 e CJ-6 di assali rinforzati, freni potenziati e battistrada più largo. Nel 1965 fu presentato il nuovo motore V6 “Dauntless” che era disponibile a richiesta sui modelli CJ-5 con passo da 205 cm (81 pollici) e sui modelli CJ-6 con passo da 256 cm.. Questo motore aveva una potenza da 155 CV, quasi doppia rispetto a quella del normale quattro cilindri. Era la prima volta che un modello CJ era equipaggiato con un motore V6. A partire dal 1973, tutti i modelli CJ furono dotati di motore V8 da 4.981 cc o 5.899 cc di produzione AMC.
il sole non tramonta mai sulla forte Jeep
Per festeggiare i 75 anni di attività Jeep ha lanciato le versioni speciali “75th Anniversary”. Tutti gli esemplari “75th Anniversary” sfoggiano esternamente un’esclusiva tonalità verde Jeep (Sarge Green, Recon Green o Jungle Green, a seconda del modello), presentano cerchi di colore Low Gloss Bronze, finiture esterne color bronzo e arancio, interni esclusivi contraddistinti da sedili con logo “75th Anniversary” a rilievo, tetto apribile e badge esterno “75th Anniversary”.
Jeep Willys Wagon 1946-1965
Una station wagon con passo da 265 cm. che rimase per molto tempo il modello preferito dagli appassionati. La trazione integrale fu introdotta nel 1949.
il sole non tramonta mai sulla forte Jeep
Jeep Pickup 1947-1965
Un pickup con passo da 299 cm. che non presentava modifiche di prodotto significative. Si trattò del primo tentativo da parte di WillysOverland di diversificare Jeep dalla serie CJ.
Jeep FC 150/170 Pickup 1957-1965
I veicoli della serie Jeep Forward-Control di Jeep erano sostanzialmente camion da lavoro: il modello FC 150 presentava un passo di 205 cm. e il modello FC 170 di 262 cm. Nel periodo in cui furono prodotti, questi modelli non subirono modifiche sostanziali. Nel 1959 e nel 1960, tuttavia, alcuni modelli furono equipaggiati con assali rigidi anteriori e posteriori. Inoltre, alcuni modelli del 1959 erano disponibili con doppie ruote posteriori e cambio manuale a quattro velocità.
Jeep Wagoneer 1963-1983
Il modello Jeep Wagoneer del 1963 fu il primo veicolo a trazione integrale dotato di trasmissione automatica, ed è considerato il predecessore dei moderni SUV. A richiesta erano disponibili sospensioni anteriori indipendenti. Nel 1973, Jeep fu il primo a proporre il Quadra-Trac®, il primo sistema automatico di trazione integrale permanente, che sarebbe stato disponibile sui grandi camion e sulle station wagon.
#ca
chepassione Nissan si scatena con un trio di concept “Winter Warrior”
Un TRIO di GUERRIERI Questi prototipi di Pathfinder, Murano e Rogue sono stati realizzatiper resistere all’estremo clima invernale grazie ad una specialissima configurazione da neve Le trasformazioni da vetture di serie a “Warrior” sono possibili grazie ai “pacchetti” di Nissan Design America e all’utilizzo di componenti Nissan originali, studiate per i patiti dell’avventura
un trio di guerrieri
L’inverno
sta finendo e bisogna riconoscere che in Europa di è trattato di un inverno particolarmente mite. Ma ad ogni buon conto l’inverno non può mai essere sottovalutato, soprattutto se si parla di automobili. Neve, ghiaccio e condizioni difficili che mettono a dura prova anche il più prestazionale dei veicoli a trazione integrale. Ma ovviare alle spiacevoli conseguenze di condizioni meteorologiche estreme ci ha pensato Nissan con i sui nuovi modelli “Winter Warrior”. In occasione del recente Salone dell’automobile di Chicago, Nissan ha infatti presentato tre versioni speciali dei popolari modelli Pathfinder, Murano e Rogue (da noi conosciuto come Qashqai) dotati di una serie di cingoli da neve. I concept Nissan “Winter Warrior” sono così riusciti ad affrontare le nevicate da record abbattutesi sul Nord America e le durissime situazioni che ne sono derivate. “Rogue, Murano e Pathfinder sono i crossover a trazione integrale più popolari tra i nostri clienti, come confermano i dati eccezionali di vendita nel 2015 e nel mese di gennaio 2016” - ha detto Christian Meunier, vice presidente di Nissan Sales & Marketing negli USA - “con i prototipi Winter Warrior, abbiamo voluto spingere il design delle vetture al limite, potenziando i sistemi di trazione dei veicoli con veri cingoli da neve, grazie ad altri accessori originali Nissan e ad un restyling personalizzato”.
I Nissan Warriors montano cingoli DOMINATOR®, prodotti da American Track Truck, lunghi 121 cm, alti 76 cm e larghi 38 cm, sostituendosi a ruote e pneumatici dei veicoli. Le sospensioni e i passaruota sono stati modificati di conseguenza, ma il resto, inclusi i motori e trasmissioni Xtronic, è tutto di serie. Inconsueta è anche la colorazione dei veicoli in rosso opaco. La lista degli accessori originali Nissan montati sui “Winter Warriors” comprende tra gli altri, la rivestitura protettiva per gli interni, i parafanghi anteriori e posteriori e un paio di tende da campeggio incluse per i veri appassionati dell’avventura. “Il design Nissan e l’eccezionale altezza da terra hanno trasformato questi veicoli in veri e propri mostri per il clima estremo, non sono di certo giocattoli…ma di sicuro sono divertenti da guidare proprio come tutta la nostra linea di crossover.” Ha poi sottolineato Christian Meunier. I SUV e crossover Nissan hanno fatto registrare vendite record negli ultimi anni negli Stati Uniti. Nel 2015, le vendite di Murano sono aumentate del 33%, mentre Rogue ha superato il proprio record con 287.000 unità vendute con un aumento del 44%. Il trend di vendite è proseguito all’inizio del 2016 con un primo mese da record per Pathfinder, Rogue e Murano, che è valso un incremento del 5%, 26% e 46% rispettivamente.
un trio di guerrieri
un trio di guerrieri
Per una Nissan non è mai‌ troppo freddo! In concomitanza con il debutto sul mercato europeo della nuova Nissan LEAF 30kWh Nissan ha prodotto e distribuito questo curioso cortometraggio svelando la macchina da un blocco di ghiaccio a Norefjell, Norvegia.
#ca
chepassione Shelby American lancia la GT40 MKII “50° Anniversario” per celebrare la tripletta a Le Mans del 1966
ANCOR
• La produzione delle GT40 MKII “50° Anniversario” sarà limitata a 20 esemplari • Oltre due terzi delle parti saranno intercambiabili con l’originale macchina da competizione
RA GT40!
ancora GT40!
Mentre
la casa madre Ford sta scaldando i motori per competere a Le Mans l’ultima generazione della Ford GT, Shelby American Inc. (una società controllata da Carroll Shelby International Inc.) si prepara a lanciare una serie limitata di venti vetture GT40 MKII “Edizione Speciale 50 ° Anniversario” per ricordare lo storico risultato del 1966 a Le Mans. A metà degli anni sessanta, Henry Ford II si rivolse a Carroll Shelby per aiutare la propria casa costruttrice a vincere il Campionato del Mondo Marche (come allora era chiamato quello che oggi è il Mondiale Endurance) e a conquistare la vittoria in una della più importanti gare automobilistiche del mondo, la 24 Ore di Le Mans. Il binomio Ford & Shelby iniziò alla grande,
con un sonoro successo “in casa”, alla 24 Ore di Daytona nel febbraio del 1966. Da alloro iniziò loro dominio nelle gare riservate ai “prototipi” che li portò a conquistare già nel “66 un’incredibile tripletta a Le Mans per poi vincere ancora nei tre anni seguenti. “Il coinvolgimento di Carroll Shelby nel programma Le Mans della Ford è uno dei capitoli più importanti della nostra storia agonistica” ha dichiarato Joe Conway, co-CEO di Carroll Shelby International “Carroll Shelby condivise il desiderio di Henry Ford II di sconfiggere la casa di Enzo Ferrari sulla scena internazionale per far guadagnare alle case automobilistiche americane il rispetto di tutto il mondo. La partnership di successo tra Shelby e Ford sopravvive ancora oggi e può essere identificata in ogni veicolo che costruiamo”.
ancora GT40!
La produzione delle vetture Shelby odierne è incentrata attorno allo disegno originale del telaio monoscocca in acciaio e alle sospensioni completamente indipendenti che utilizzano bracci di lunghezze diverse.
Da sottolineare è il fatto che oltre due terzi delle parti sono intercambiabili con la macchina da corsa originale. La vettura rimane identica alla GT40 MK II anche nelle dimensioni (lunga 4140 mm ed alta 1016 mm) con gli stessi due serbatoi da quasi 38 litri ciascuno. Anche l’abitacolo rimane fedele all’originale con la strumentazione Smith e i sedili con finiture cromate. Le vetture possono essere ordinate sia con guida a destra sia con guida a sinistra in tre configurazioni di colore: nero/argento, blu/ bianco o rosso/bianco con ruote da 15 pollici in stile Halibrand originale. Non c’è che dire: con il blocco motore Ford FE 427, la macchina sembra appena uscita da un parco chiuso dei mitici anni sessanta… aggiunta del condizionatore a parte.
www.SHELBY.com
702.942.7325
ancora GT40!
Fondata dal leggendario Carroll Shelby, Shelby American costruisce e commercializza vetture sportive e accessori. L’azienda costruisce autentiche repliche delle vetture Cobra, compresa la 427 S/C, 289 FIA, 289 e Daytona CoupÊ. Shelby American offre anche i pacchetti Shelby GT, 1000, GT500 Super Snake, Shelby Terlingua Racing Team e GTS per le Ford Mustang 2005-2016. Sono in produzione anche i pick-up Shelby Raptor e Shelby F-150.
#ca
#cheauto quando l’auto fa spettacolo
ro e m u n o im s s ro p il te e rd e p non ONLINE il 16 APRILE!
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Direttore Responsabile Vittorio Gargiulo Responsabile redazione USA Niccolò Gargiulo Grafica Diego Galbiati
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