Nr.
46
Aprile 2020
0 0 , 0 €
l’arte in BMW
BUON COMPLEANNO! 60 anni Mazda R360 50 anni Range Rover 40 anni Audi Quattro
Nr.
46
Aprile 2020
IN QUESTO NUMERO 7
7
20
34
#chefoto! #cheroba! Artautomobile
#chebella!
Honda Civica Sport Line
34
46
60
60
#chemacchina! Opel Corsa - VIDEO
#chefuoristrada!
King of the Hammers - VIDEO
PRONTI A PERCORRERE LE STRADE DEL FUTURO.
Il mondo della mobilità sta cambiando e così pure l’esperienza di guida che i vostri clienti si aspettano. Il futuro della mobilità sta per essere riprogettato sulle ali di Monroe.
MONROEINTELLIGENTSUSPENSION.COM © 2 0 2 0 T E N N E C O E M E A B V B A , A D R I V ™ C O M P A N Y.
Nr.
46
Aprile 2020
IN QUESTO NUMERO 74
#chestoria!
Range Rover - VIDEO
84
Che voglia di partire!
92
10.448.406 Audi quattro
92
102
110
110
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#cheleggenda! I love R360
#chenovità!
Seat Leon - VIDEO
Cheauto magazine Direttore Responsabile e Editore Vittorio Gargiulo
Periodico mensile digitale Via Pesa del Lino 2B 20900 MONZA info@cheautomagazine.com www.cheautomagazine.com Periodico non soggetto all’obbligo di registrazione ai sensi dell’art. 3-bis del Decreto Legge 103/2012
Pubblicazione online ILLIUM LLC (DANIA BEACH – FL – USA)
Responsabile redazione USA Niccolò Gargiulo Collaboratori Alessandro Camorali (stile & design) John Close (sport) Marco Cortesi Domenico Faro Gian Maria Gabbiani (test) Salvo Venuti (off road) Grafica e Impaginazione Diego Galbiati
#cheauto
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Tutti i materiali e i contenuti presenti in questa pubblicazione inclusi testi, fotografie, illustrazioni, video sono protetti da copyright e/o altri diritti di proprietà intellettuale. I materiali e i contenuti presenti su questo periodico si intendono pubblicati per un utilizzo personale e non commerciale del lettore. Il lettore accetta e garantisce di non copiare e/o distribuire integralmente o parzialmente i contenuti di questo periodico o di effettuarne un utilizzo commerciale. Il lettore accetta inoltre di non riprodurre, distribuire, mostrare, modificare, adattare, tradurre e derivare altri prodotti dal quanto pubblicato in questo periodico.
UNDER THE HIGH PATRONAGE OF HIS SERENE HIGHNESS PRINCE ALBERT II OF MONACO
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2020
11 - 14 JUNE GRIMALDI FORUM
10 JUNE AVANT-PREMIÈRE - OPENING COCKTAIL
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#chefoto!
DOPO LA PRESENTAZIONE A DUBAI NEL NOVEMBRE SCORSO AVREMMO DOVUTO VEDERLA A GINEVRA MA, COME TUTTI SAPPIAMO, LA RASSEGNA ELVETICA NON HA AVUTO LUOGO. NEL FRATTEMPO PERÒ I COLLAUDI IN PISTA E SU STRADA SONO STATI COMPLETATI (SE NE È OCCUPATA LA PILOTA ITALIANA VICKY PIRIA). SCOCCA E CARROZZERIA IN CARBONIO, MOTORE ELETTRICO “DEVASTANTE” (OLTRE 2.000 CAVALLI) E OLTRE 400 CHILOMETRI ORARI DI VELOCITÀ MASSIMA. LA OWL SARÀ PRODOTTA DA MANIFATTURA AUTOMOBILI TORINO IN SOLO 50 ESEMPLARI, PREZZO BASE 2.900.000 EURO
#che___!! #chefoto
A INIZIO MARZO HYUNDAI HA SVELATO IN COREA IL SUO NUOVO CONCEPT PROPHECY EV. FIGLIO DI UNA RAFFINATISSIMA RICERCA AERODINAMICA, PROPHECY SI DISTINGUE PER L’UTILIZZO DI MATERIALI INNOVATIVI, COME L’ACRILICO TRASPARENTE, UTILIZZATO UN PIÙ DI UN’AREA PER RENDERE VISIBILI LE PARTI MECCANICHE E LE LORO VARIE FUNZIONI
#chefoto!
ASTON MARTIN VOLTA PAGINA E PER LA SUPERCAR VALHALLA PASSA AD UN NUOVISSIMO V6, CHE RAPPRESENTA IL PRIMO PROPULSORE TOTALMENTE PROGETTATO ALL’INTERNO DELL’AZIENDA DAL 1968. SI TRATTA DI UN 3 LITRI TURBOCOMPRESSO CHE EQUIPAGGERÀ LA VETTURA DAL 2022 E CHE SARÀ “ELETTRIFICATO” GRAZIE AD UN SISTEMA IBRIDO, ANCH’ESSO PROGETTATO E REALIZZATO DALLA STESSA ASTON MARTIN. NEL COMPLESSO LA POWER UNIT DELLA VALHALLA SARÀ CONFORME ALLE DIRETTIVE EURO 7
#chefoto!
ORA CHE I FESTEGGIAMENTI DEL VENTENNALE SONO TERMINATI, 2020 PROMETTE DI ESSERE UN ANNO CHIAVE LUNGO IL PERCORSO DI PAGANI. LA PRODUZIONE DELLA HUAYRA ROADSTER BC (NELLA FOTOGRAFIA) HA IMBOCCATO IL RETTILINEO FINALE COSÌ COME QUELLO DELLA PAGANI IMOLA, CHE SARÀ REALIZZATA IN CINQUE ESEMPLARI SOLTANTO
#chefoto!
A CAUSA DELLA PANDEMIA COVID, IL RECENTE RALLY GUANAJUATO MEXICO POTREBBE RESTARE L’ULTIMO EVENTO MOTORISTICO INTERNAZIONALE PER UN LUNGO PERIODO ANCORA. TERMINATO IL 14 MARZO CON UN GIORNO DI ANTICIPO (A CAUSA APPUNTO DELLA PANDEMIA), IL RALLY IRIDATO HA VISTO LA VITTORIA DEI FRANCESI OGIER E INGRASSIA CON LA TOYOTA YARIS WRC, CHE HANNO PRECEDUTO DI CIRCA MEZZO MINUTO L’EQUIPAGGIO ESTONE TANAKJARVEOJA (HYUNDAI I20) E I FINLANDESI SUNINENLEHTINEN (FORD FIESTA). NELLA FOTO UN BEL VOLO DELLA TOYOTA DI EVANS-MARTIN, QUARTI ASSOLUTI
#chefoto!
BENTLEY MULLINER HA PRESENTATO POCHE SETTIMANE OR SONO IL PRIMO MODELLO DELLA “COLLEZIONE” 2020. SI CHIAMA CONTINENTAL GT CONVERTIBLE EQUESTRIAN EDITION ED È STATA COMMISSIONATA DAL CONCESSIONARIO DI BRISTOL. MOLTI I RICHIAMI ALL’ATTIVITÀ EQUESTRE SIA NEI COLORI, CHE NEI MATERIALI E NELLE FINITURE. LA DIVISIONE MULLINER DI BENTLEY NON SI OCCUPA SOLO DI REALIZZARE VEICOLI SPECIALI E PERSONALIZZATI MA ANCHE DI RESTAURARE BENTLEY (MULLINER CLASSIC) DEL PASSATO NONCHÉ CONCEPIRE NUOVE FORME E CONCEPT (MULLINER COACHBUILT)
#ca!
La nuova rivista/mensile/digitale
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#che___! #cheroba
ARTAUTOMOBILE QUATTRO BMW BY FUTURA 2000
L’ARTISTA CONTEMPORANEO FUTURA 2000 HA AVUTO CARTA BIANCA NELLA RIVISITAZIONE DI QUATTRO MODELLI DI BMW M2 CHE CERTAMENTE NON PASSANO INOSSERVATI
#cheroba!
BMW NON È NUOVA ALLE COLLABORAZIONI CON ARTISTI DI FAMA MONDIALE, CHE DATANO A PARTIRE DAGLI ANNI 70 DEL SECOLO SCORSO. NEL 1972 L’ARTISTA GERHARD RICHTER REALIZZÒ TRE DIPINTI DI ENORMI DIMENSIONI PER L’INGRESSO DELLA SEDE CENTRALE A MONACO E DA ALLORA ARTISTI QUALI ANDY WARHOL, JEFF KOONS, DANIEL BARENBOIM, JONAS KAUFMANN E L’ARCHISTAR ZAHA HANNO COLLABORATO CON BMW. IL PROGETTO PIÙ CONOSCIUTO (BMW ART CAR) COMINCIÒ NEL LONTANO 1975 CON UNA BMW 3.0 CSL DIPINTA DA ALEXANDER CALDER. OGGI SI È SCELTO UN MODELLO DI GRAN SUCCESSO, LA BMW M2 COMPETITION. SPINTA DA UN MOTORE SEI CILINDRI M TWINPOWER TURBO DA 410 CAVALLI, LA M2 È STATO IL MODELLO PIÙ VENDUTO NEL 2019 TRA LE SPORTIVE DELLA GAMMA M DI BMW
el 2019 BMW ha venduto più di 2.520.000 autovetture e più di 175.000 motocicli. Si tratta senz’altro di un’azienda di grande successo, che sente comunque la necessità di restare fedele ad alcune scelte fatte molti decenni or sono. Scelte sovente inconsuete e spesso al di la del marketing vero e proprio. Come, ad esempio, quella di legare i propri prodotti al mondo dell’arte, che ha portato nello scorso inverno alla collaborazione tra la casa di Monaco di Baviera e l’artista contemporaneo FUTURA 2000, pseudonimo di Leonard Hilton McGurr. L’artista americano, noto per i suoi graffiti e famoso per l’uso del colore e le forme concentriche, ha lavorato alla creazione di tre pezzi unici su base BMW M2 Competition e ad una versione della stessa auto che diventerà un’edizione limitata, in vendita a partire da giugno 2020. La presentazione dei lavori di FUTURA 2000 si è tenuta in febbraio a Los Angeles, durante la seconda edizione di Frieze, un evento internazionale di arte svoltosi presso gli studi cinematografici Paramount Pictures.
#cheroba!
#cheroba!
Nell’occasione Mark Flasch, CEO di BMW M, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di aver potuto lavorare con un artista molto conosciuto come FUTURA 2000. Il suo stile ribelle si adatta perfettamente ad un’automobile giovane e selvaggia come la BMW M2 Competition”. Da parte sua FUTURA 2000 ha aggiunto: “La BMW M2 Competition è una vettura dinamica, estroversa e oserei dire perfino provocante. Considero un grande onore personale poter aggiungere il mio tocco a questo modello”. Il lavoro di FUTURA 2000 sulla M2 Competition è riconoscibile soprattutto in virtù dalla speciale verniciatura delle carrozzerie, dove l’oscurità lascia spazio a fulmini, sfumature misteriose e a raffigurazioni di ingranaggi. Ci viene da aggiungere che sono notevoli anche le ruote “total black” da 19 pollici… ma queste non sono farina del sacco di FUTURA 2000. FUTURA 2000 ha lavorato sia sugli interni che sugli esterni delle auto tedesche, aggiungendo tocchi unici quali il design del pannello strumenti e della console centrale, i sedili in pelle bicolore nero e avorio e il volante sportivo in pelle Alcantara. Nell’edizione limitata sono inoltre presenti finiture che riportano il numero della vettura e la firma dell’artista.
#cheroba!
FUTURA 2000, ALL’ANAGRAFE LEONARD HILTON MCGURR, EMERSE NELL’AMBITO DELL’ARTE DI STRADA NEGLI ANNI OTTANTA GRAZIE AI SUOI GRAFFITI. DIVENNE VELOCEMENTE CONOSCIUTO PER IL SUO APPROCCIO INNOVATIVO, CHE INTRODUCEVA FORME ASTRATTE E UN USO TUTTO PARTICOLARE DEL COLORE, E SI RITROVÒ BEN PRESTO IN UN MOVIMENTO ARTISTICO INSIEME AD ALTRI NOMI NOTI QUALI JEAN-MICHAEL BASQUIAT, KEITH HARING, DONDI WHITE E RAMMELLZEE. PIÙ RECENTEMENTE HA PRESTATO I SUOI TALENTI A PROGETTI IN AMBITO COMMERCIALE COLLABORANDO CON DIVERSI NOTI MARCHI
#cheroba!
BMW HA RECENTEMENTE PRESENTATO IL CONCEPT I4, CHE RAPPRESENTA LA VISIONE DEL FUTURO DELLA I4, CHE ENTRERÀ IN PRODUZIONE NEL 2021 E RAPPRESENTERÀ IL PROMO MODELLO ELETTRICO “MIDSIZE” DELLA CASA BAVARESE. IL CONCEPT VUOLE RAPPRESENTARE LE NUOVE DINAMICHE DI ECCELLENZA, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’AERODINAMICA, ALLE FORME ELEGANTI E SPORTIVE AL TEMPO STESSO, E GRANDE ATTENZIONE AL DESIGN INTERNO. LA FRUIBILITÀ E LA FUNZIONALITÀ DELLO SPAZIO INTERNO È UN ALTRO “PLUS” DI QUESTA COUPÉ 4 PORTE. DA SOTTOLINEARE COME ANCHE LA RUMOROSITÀ (CREATA ARTIFICIALMENTE) DELLA VETTURA SIA STATA OGGETTO DI UN PARTICOLARE STUDIO AFFIDATO AL MUSICISTA HANS ZIMMER ASSIEME AL BMW SOUND DESIGNER RENZO VITALE. SONO ADDIRITTURA DISPONIBILI DUE MODALITÀ SONORE: LA MODALITÀ BASE CORE E LA PIÙ INTENSA SPORT. IL PROPULSORE DELLA FUTURA I4 SARÀ CAPACE DI BEN 390 KW (PARI A 530 CAVALLI) E LA VETTURA SARÀ REALIZZATA A MONACO DI BAVIERA, OVE BMW STA INVESTENDO CIRCA 200 MILIONI DI EURO PER ALLESTIRE LE LINEE DI PRODUZIONE
#cheroba!
OLIVER ZIPSE, CHAIRMAN DEL BOARD DI BMW, HA SOTTOLINEATO MERCOLEDÌ 17 MARZO A MONACO: “PRENDIAMO SUL SERIO LE NOSTRE RESPONSABILITÀ, SIA QUANDO SI TRATTA DI GARANTIRE LA PROTEZIONE E LA SALUTE DEI NOSTRI DIPENDENTI SIA DI RAGGIUNGERE IL MIGLIOR EQUILIBRIO POSSIBILE IN TERMINI DI REDDITIVITÀ. UNA COSA È CERTA: IL CORONAVIRUS È QUI ORA, MA CI SARÀ ANCHE UN TEMPO DOPO IL CORONAVIRUS. L’APPROCCIO CHE STIAMO ADOTTANDO RIFLETTE CHIARAMENTE LA CAPACITÀ DEL NOSTRO GRUPPO DI REAGIRE RAPIDAMENTE E IN MODO FLESSIBILE. LE NUOVE TECNOLOGIE SONO FONDAMENTALI PER IL FUTURO DELLA MOBILITÀ - HA PROSEGUITO ZIPSE - FINO AL 2025, INTENDIAMO INVESTIRE OLTRE 30 MILIARDI DI EURO IN RICERCA E SVILUPPO PER CONSOLIDARE LA NOSTRA POSIZIONE DI LEADER DELL’INNOVAZIONE. CIÒ ESPRIME ANCHE LA NOSTRA FIDUCIA PER IL FUTURO SVILUPPO DEL BUSINESS. LA CAPACITÀ DI INTEGRARE DIVERSE TECNOLOGIE PER FORMARE UN SISTEMA COMPLETO È DI VITALE IMPORTANZA. LE AZIENDE IN GRADO DI SVILUPPARE E COMBINARE HARDWARE E SOFTWARE IN EGUAL MISURA DARANNO FORMA AL FUTURO DELL’AUTOMOBILE. A QUESTO PROPOSITO, SIAMO CHIARAMENTE NELLA CORSIA DI SORPASSO.”
#ca!
#chebella!
TUNING DI SERIE
HONDA CIVIC SPORT LINE
L’ANALISI STILISTICA DI ALESSANDRO CAMORALI SI CONCENTRA QUESTO MESE SULLA HONDA CIVIC SPORT LINE, CHE RICHIAMA ESPLICITAMENTE LE CIVIC DA CORSA… SENZA PERÒ OFFRIRE PRESTAZIONI DA SUPER-SPORTIVA di Alessandro Camorali (titolare di Camal Studio e docente IAAD)
#chebella!
hi come, il sottoscritto, è nato e cresciuto nella provincia di una grande città sa bene che le regole sono ben diverse, soprattutto se ti riferisci agli svaghi quotidiani o agli hobby, da svolgersi rigorosamente nei garage! Si iniziava con le biciclette, magari verniciandole a bomboletta e montando qualche pezzo pregiato, si passava poi agli scooter, modificandoli in modi non del tutto legali, per poi finire con le auto, difficilmente lasciate “di serie”. Ci si divertiva con le grafiche, gli assetti, i distanziali, gli alettoni e gli impianti stereo con subwoofer belli potenti, alimentati a caricatori CD! Altri tempi verrebbe da dire.... e invece no. Basta aprire i garage di provincia per ritrovare le stesse modalità tra i ragazzi nati nel 2000. La sola differenza è che ora queste vetture non sono illegali e pericolose, ma rigorosamente “di serie”. Stiamo parlando, quale esempio di questa tendenza, della Honda Civic Sport Line, un’auto il cui look esterno è stato appena rinnovato e che, a vederla, incute quasi timore. Un reale super-concetrato di orpelli aerodinamici, sfoghi e griglie, che la fanno sembrare pronta per scendere in pista o a mangiar polvere in qualche rally del nord Europa! La sua carrozzeria, ormai superata da tempo in termini di stilemi e trattamenti, viene come nascosta da chili di phard, un trucco pesante per eluderne la vera età, non più al passo con i tempi.
HONDA HA ANNUNCIATO CHE TUTTI I NUOVI MODELLI IN GAMMA SARANNO PRESTISSIMO DOTATI DI SISTEMI DI INFOTAINMENT DI ULTIMA GENERAZIONE. QUESTA SCELTA PREMIUM TROVA APPLICAZIONE GIÀ NELL’IMMEDIATO, CON LA APP MY HONDA+ E L’ASSISTENTE PERSONALE HONDA (CHE SARANNO DI SERIE GIÀ SULLA NUOVA HONDA E SULL’INTERA GAMMA JAZZ E JAZZ CROSSTAR). L’APP CONNESSA MY HONDA+ OFFRE UNA SERIE DI FUNZIONI DA REMOTO PER GARANTIRE FACILITÀ D’USO E LA MASSIMA SICUREZZA ANCHE A DISTANZA, MENTRE L’ASSISTENTE PERSONALE HONDA È IN GRADO DI COMPRENDERE IL CONTESTO PER OFFRIRE RISPOSTE PERSONALIZZATE. SULLA NUOVA CIVIC APPARE ANCHE MIGLIORATA L’ERGONOMIA DEI COMANDI POSTI SULLA PLANCIA FRONTALE, CON NUOVE MANOPOLE E PULSANTI FISICI PER CONTROLLARE L’INFOTAINMENT E IL SISTEMA DI CLIMATIZZAZIONE.
#chebella!
A mio parere troppo squadrate e rigide le forme, mentre gli interni sono ancora appartenenti ad una generazione precedente. L’alettone e lo stile aggressivo dei paraurti e minigonne eludono il vero tema di stile, portando l’attenzione del ragazzo-cliente più attento al tuning verso ciò che più si fa notare. In questa versione 1.0 T Executive Sport Line, il motore della Civic in realtà non è neppure troppo muscoloso (130 CV) e rappresenta la prova del travestimento orientale di questa Honda: un’armatura da guerriero samurai, atta più a spaventare il nemico piuttosto che a enfatizzare le proprie virtù. Passando all’analisi dell’auto, rispetto al modello di partenza, possiamo notare un paraurti anteriore con prese aria maggiorate, calandra più “aperta” e snorkel sul cofano. Sui lati troviamo uno sfogo d’aria dietro alla ruota anteriore, ricavato da un allargamento del parafango anteriore, pinze freno colorate a contrasto e una minigonna maggiorata. Nel posteriore invece si fa notare un finto diffusore salire sul paraurti attraverso altri sfoghi e griglie, da cui svettando tre tubi di scarico in posizione centrale mentre, da parte sua, un grande alettone abbraccia tutto il posteriore in modo ingombrante e molto nostalgico, quasi a ricordare gli anni ‘90. D’altra parte la Civic, nella sua versione più estrema, è un’auto di alte prestazioni, tant’è che nella declinazione da pista è da anni protagonista assoluta
HONDA HA DI RECENTE AMPLIATO ANCHE LA GAMMA CIVIC TYPE R CON L’AGGIUNTA DI DUE NUOVE VERSIONI, LIMITED EDITION E SPORT LINE. BASATE SULLE PRESTAZIONI SPORTIVE DELLA TYPE R GT STANDARD, LE DUE NUOVE VERSIONI ARRICCHISCONO IL MIX DI STILE E PRESTAZIONI DELLA GAMMA. LA LIMITED EDITION, È LA VERSIONE PIÙ ESTREMA DI SEMPRE E NE VERRANNO COMMERCIALIZZATE SOLTANTO 100. DI BEN 47 KG PIÙ LEGGERA DELLA TYPE R GT, LA LIMITED EDITION È SPINTA DAL POTENTE MOTORE 2.0 TURBO VTEC CHE VANTA UNA POTENZA MASSIMA DI 320 CV A 6.500 GIRI/MIN E UNA COPPIA MASSIMA DI 400 NM TRA I 2.500 E 4.500 GIRI/MIN. QUESTA CIVIC RAGGIUNGE DA 0-100KM/H IN APPENA 5,7 SECONDI. DAL CANTO SUO LA TYPE R SPORT LINE SI FA NOTARE PER LO SPOILER POSTERIORE RIBASSATO, CHE LE CONFERISCE UNA SILHOUETTE PIÙ DISCRETA E PER UNA LINEA GRIGIO ARGENTATA, CHE CORRE LUNGO IL BORDO INFERIORE DELLA VETTURA. QUESTA VERSIONE OFFRE UNA GUIDA SPORTIVA MA MENO AGGRESSIVA DELLE SUE SORELLE PIÙ ESTREME. COME L’INTERA GAMMA CIVIC, ANCHE LA NUOVA TYPE R SPORT LINE AVRÀ A BORDO UN SISTEMA DI INFOTAINMENT DA 7”, CON RADIO DAB, APPLE CARPLAY E ANDROID AUTO
#chebella!
del campionato Mondiale Turismo (WTCR), che nel 2019 ha pure vinto. E’ chiaro quindi l’intento della Casa di richiamare apertamente, anche in versioni meno prestazionali e quantomeno nell’estetica, la vettura vincente in pista. Tra le novità vi sono anche i gruppi ottici full LED e un nuovo design per le luci di posizione a LED, che riprende il disegno a lame della griglia frontale. Sono previsti nuovi cerchi in lega da 16” per l’allestimento base e la possibilità di montare i cerchi sportivi “Shark Grey” da 17” sui modelli di gamma superiore, personalizzando in modo ancora più deciso questa nuova Civic. E stata anche aggiunta una nuova colorazione per la carrozzeria esterna, “Obsidian Blue”, che arricchisce la gamma colori ad oggi disponibili. Gli interni si impreziosiscono di colori a contrasto mentre i sedili sono decisamente sportivi (quello del guidatore è regolabile in ben otto direzioni), altro esplicito richiamo alla natura sportiva della Civic. Ma il cruscotto e lo schermo centrale risultano piccoli per gli standard moderni e integrati in modo poco innovativo. In generale credo sia una vettura rivolta ai più giovani, ragazzi che non hanno ancora ben chiaro lo scopo di una vettura e il concetto di mobilità del futuro, che preferiscono farsi notare piuttosto che sedurre, l’apparenza prima della sostanza.
#chebella!
HONDA CIVIC MANTIENE IN GAMMA UNA SERIE DI PROPULSORI SPORTIVI ED EFFICIENTI, CON CAMBIO AUTOMATICO (CVT) O MANUALE A SEI RAPPORTI. L’UNITÀ TURBO VTEC DA 1.0 LITRI, CON UNA POTENZA DI 126 CV E UNA COPPIA DI 200 NM, REGISTRA EMISSIONI DI CO2 A PARTIRE DA 107 G/KM* PER LA VERSIONE COMFORT CON CAMBIO CVT, E UN CONSUMO DI CARBURANTE A PARTIRE DA 5.9L/100 KM** PER LA VERSIONE COMFORT CON CAMBIO MANUALE A SEI RAPPORTI. IL PIÙ POTENTE BENZINA TURBO VTEC DA 1.5 LITRI EROGA 182 CV E 240 NM DI COPPIA, CON EMISSIONI DA 128 G/KM* PER IL CAMBIO MANUALE A SEI RAPPORTI E CONSUMI COMBINATI DI 6.1L/100 KM**. IL RINNOVATO MOTORE DIESEL I-DTEC DA 1.6 LITRI OFFRE 120 CV E UNA COPPIA DI 300 NM, CON EMISSIONI PARI A 90 G/KM. DATI FORNITI DALLA CASA: *CICLO COMBINATO NEDC / **CICLO COMBINATO WLTP
#chebella!
LA NUOVA CIVIC MANTIENE IL SOFISTICATO TELAIO CAPACE DI OFFRIRE OTTIMA MANEGGEVOLEZZA E COMFORT MENTRE LA CARROZZERIA CONIUGA LEGGEREZZA ED ELEVATA RIGIDITÀ. IL CENTRO DI GRAVITÀ RIBASSATO E IL NUOVO SISTEMA DI SOSPENSIONI PREMIUM MACPHERSON GARANTISCONO UN’ESPERIENZA DI GUIDA COINVOLGENTE E SICURA. HONDA CIVIC VANTA UNA GAMMA COMPLETA DI TECNOLOGIE DI SICUREZZA CHE HA PERMESSO ALLA BERLINA GIAPPONESE DI OTTENERE 5 STELLE NEI TEST EURO NCAP. HONDA SENSING, UNO DEI PIÙ AVANZATI SISTEMI ATTIVI DI SICUREZZA E ASSISTENZA ALLA GUIDA DISPONIBILI SUL MERCATO, È PREVISTO SU TUTTI GLI ALLESTIMENTI. COMPRENDE IL SISTEMA DI FRENATA CON RIDUZIONE DELL’IMPATTO, IL CRUISE CONTROL ADATTATIVO, L’AVVISO DI ABBANDONO DI CORSIA, IL SISTEMA DI MANTENIMENTO DELLA CORSIA E IL RICONOSCIMENTO DELLA SEGNALETICA STRADALE
#ca!
#chemacchina!
UNA BELLA CORSA OPEL CORSA
LA SESTA GENERAZIONE DI OPEL CORSA OFFRE IL MEGLIO PER CHIUNQUE. DIVERTENTE E ONESTA NEI COMPORTAMENTI, HA PROPULSORI EFFICIENTI ED EQUIPAGGIAMENTI, SUL FRONTE SICUREZZA, DEGNI DI VETTURE DI SEGMENTI SUPERIORI di Marco Cortesi
#chemacchina!
er un giornalista, la prova su strada di una city car è sempre una sfida. Questo infatti è il tipo di vettura per cui una prova su strada può avere il maggiore impatto nella decisione di acquistare. Per tipologia e caratterizzazione, sono auto per cui il lato razionale assume un peso importante nella scelta. Per spiegarci. Più una vettura è particolare, grande, costosa, emozionante, più l’acquirente è deciso nell’idea di acquistarla. Molti hanno praticamente già fatto la loro scelta, e ben difficilmente leggere una prova su strada, per quanto negativa, gli farà cambiare idea. Magari gli darà qualche informazione pratica in più, ma a meno che tutte le prove su strada effettuate parlino di vetture che vanno a fuoco o si rompono, il cliente resterà convinto della sua scelta. Viceversa, in particolare se parliamo di un modello con un motore tranquillo e parsimonioso, vetture come la Opel Corsa sono spesso destinate ad essere auto “da battaglia”. Pur avendo la propria forte personalità, per molti acquirenti si tratterà di uno strumento che li accompagnerà nel quotidiano e che pertanto devono funzionare al meglio, durare quanto più possibile ed impattare meno possibile sul... portafoglio. Ci saranno sicuramente persone conquistate dalla linea, o clienti storici Opel che andranno “in automatico”, ma la grande maggioranza farà un calcolo. Caratteristiche tecniche, sicurezza, qualità, consumo, prezzo anche in rapporto con l’equipaggiamento. In questo caso, anche per il marchio che la produce c’è molto in ballo. Di city car se ne vendono tante, con marginalità spesso risicatissime, e non si può sbagliare. Oltretutto Opel si sta giocando un ruolo nel gruppo PSA-FCA, sempre più grande e affollato di brand.
#chemacchina!
a fuori, la Opel Corsa non nasconde la propria parentela con la Peugeot 208. Rispetto al modello precedente il passo avanti è visibile, con un corpo vettura a prima vista più sportivo e ben proporzionato, anche grazie all’altezza ridotta che conferisce un’aria più “piantata a terra”. E se la cugina francese ha scelto un’impostazione di design più aggressiva, con luci dalla forma fantasiosa e utilizzo della plastica nera anche per parafanghi e fascia centrale del portellone (effetto SUV), la Corsa è più tradizionale, ma anche più elegante nel complesso, seguendo chiaramente gusti “tedeschi”. E’ alta la qualità percepita, aiutata anche da dettagli come la mascherina con design 3D, le “lame” orizzontali delle luci diurne e l’effetto fumé dei fanali posteriori. L’esemplare in prova propone la carrozzeria bicolore, preferita da molti degli acquirenti del modello per spezzare i toni. Oltre al tetto, sono neri (lucidi) anche i cerchi in lega da 16 pollici optional. Per i cerchi le scelte sono tante, e si arriva anche a 17 pollici con finitura diamantata. La piccola Opel è anche una vera specialista di aerodinamica. Opel ne ha infatti ottimizzato l’aerodinamica nella galleria del vento dell’Università di Stoccarda e il risultati sono un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a solo 0,29 oltre a un’ulteriore riduzione dell’area anteriore (rispetto al modello precedente) che ora è pari a soli 2,13 m2. Tutto ciò rende la nuova Corsa una delle vetture più aerodinamiche del segmento. L’interno replica le scelte stilistiche fatte per l’esterno, con un feeling più classico e razionale sia nel design, coi classici strumenti tondi, sia dal punto di vista ergonomico in termini di posizionamento degli elementi. In altre parole: la presenza della componente high-tech, che c’è ed è in sostanza la medesima della 208, è meno preponderante, anche solo per il fatto di essere posizionata più in basso.
#chemacchina!
GRAZIE ALLE NUMEROSE OPZIONI DISPONIBILI, LA NUOVA CORSA PUÒ ESSERE PERSONALIZZATA IN MILLE MODI. AD ESEMPIO GLI SPECIALI CERCHI “BICOLOR” I CON CLIP DA APPORRE SUI RAGGI O IL KIT GS LINE PER LA CARROZZERIA (SOGLIE BATTITACCO LATERALI COLOR NERO LUCIDO E LE MINIGONNE ANTERIORI E POSTERIORI). MA CI SONO ANCHE IL KIT DECALCOLMANIE SPORTIVE, I COPRISPECCHIETTI RETROVISORI ESTERNI COLORATI E LE BARRE CON LOGO PURE DISPONIBILI IN BIANCO, ROSSO, NERO E BLU E IN CARBON LOOK. DA SOTTOLINEARE ANCHE L’ADATTATORE PER GLI SCHIENALI DEI SEDILI ANTERIORI (DOTATO DI GANCI E APPENDIABITI), I SUPPORTI PER I DIVERSI TIPI DI TABLET PER I PASSEGGERI POSTERIORI E, SE SI VUOLE PASSARE IL TEMPO GIOCANDO A CARTE, ANCHE IL TAVOLINO PIEGHEVOLE FLEXCONNECT
#chemacchina!
La qualità dei materiali e delle finiture è alta ed è veramente difficile trovare qualcosa su cui obiettare. L’unica pecca, se così si può chiamare, in rapporto a parte della concorrenza, è il display touchscreen LCD senza schermo in vetro. Lato infotainment, non manca l’integrazione con Apple CarPlay e Android Auto, peraltro ormai comune a qualunque vettura di ultima generazione. In strada la Corsa, con la motorizzazione 1.2 da 75 cavalli, è tranquilla, ma nell’uso quotidiano, ovvero quello a cui è destinata, non si sentono deficit prestazionali e la guida, anche grazie al cambio ben manovrabile, riesce anche ad essere piacevole. Morbido e tranquillo l’assetto, ma con uno sterzo preciso e soprattutto un ottimo telaio. Anche quando viene messa in difficoltà, e inizia un po’ a coricare, la Corsa trasmette fiducia e resta ben ferma, sopportando pure qualche “maltrattamento”. Merito di un avantreno sicuramente ben progettato. Insomma, mai sportiva ma sempre sicura. Complessivamente un ottimo prodotto per chi guarda alla sostanza e non ha velleità sportive o “aggressive” di qualunque genere, soprattutto alla luce del buon rapporto qualità-prezzo. La Corsa col motore da 75 cavalli parte da 14.850 € (in promo a 10.900 €) mentre per la Elegance, come quella in prova, si sale sopra i 17.000 €. Per il motore turbo da 100 cavalli, sempre 1.2, si parte da poco più di 16.500 €. Se si vogliono maggiori prestazioni è disponibile lo stesso propulsore in “taglio” da 131 cavalli (a partire da 20.750 €) con cambio automatico a 8 rapporti di serie, mentre l’offerta diesel propone un propulsore 1.5 da 102 cavalli, con prezzi in partenza da 17.550 €. Da non dimenticare anche la Corsa-E elettrica, che costa 30.800 € prima degli incentivi. Sulla nuova Opel Corsa si apprezza la recente tendenza, messa in atto da parte di tutti i costruttori,
#chemacchina!
a rendere disponibili di serie sempre più sistemi di sicurezza attivi, anche sulle vetture di taglio più economico. Spiccano di serie il riconoscimento dei segnali stradali, il sensore anticollisione con riconoscimento pedoni, il rilevatore di stanchezza del guidatore, i sensori pressione gomme e il cruise control/ limitatore di velocità ma soprattutto un ottimo lane assist. Al contrario di altre soluzioni, che limitano l’intervento ad avvisi sonori o a leggere correzioni, la Corsa in caso di uscita di corsia senza segnalazione ti rimanda nella corsia senza farsi troppe domande (la cosa migliore per evitare incidenti). La distrazione è la prima causa di incidenti e va presa sul serio! Con la nuova Opel Corsa hanno fatto la loro comparsa per la prima volta in una vettura del segmento delle piccole i fari anteriori attivi a matrice di LED che non abbagliano gli altri automobilisti e, al di fuori delle aree urbane, inseriscono automaticamente gli abbaglianti. Gli otto elementi LED sono gestiti mediante telecamera anteriore ad alta risoluzione e adattano continuamente il fascio di luce alle situazioni del traffico e all’ambiente circostante. Le auto che provengono dalla direzione opposta e quelle che si trovano davanti a noi vengono semplicemente e automaticamente “tagliate fuori” dal fascio di luce, eliminando l’abbagliamento, mentre chi guida ha sempre gli abbaglianti al massimo. In questo modo il guidatore si avvantaggia di una visibilità notturna ottimale e dispone di più tempo per evitare potenziali incidenti con oggetti o animali. Il massimo della visibilità senza bisogno di accendere e spegnere manualmente gli abbaglianti: tutto avviene automaticamente. Una illuminazione notevolmente migliorata in condizioni di visibilità ridotta, come durante la notte, va a vantaggio anche del comfort di guida, soprattutto per tutti coloro che percepiscono come disagevole la guida in queste condizioni.
#chemacchina!
OPEL OFFRE UNA PARTICOLARE PROPOSTA RISERVATA AI NEOPATENTATI. LA PROPOSTA RIGUARDA NUOVA CORSA NELLA LUSSUOSA VERSIONE ELEGANCE CON IL MOTORE BENZINA 1.2 75 CV, CHE VIENE EQUIPAGGIATA DI SERIE DEL SISTEMA DI FRENATA AUTOMATICA DI EMERGENZA BASATO SU RADAR. ANCHE IL SISTEMA PER LA PREVENZIONE DEI COLPI DI SONNO FA PARTE DELLA DOTAZIONE COSÌ COME IL RICONOSCIMENTO CARTELLI STRADALI, GRAZIE ALLA NUOVA E AVANZATISSIMA TELECAMERA ANTERIORE. L’OFFERTA DI OPEL SU NUOVA CORSA DEDICATA AI NEOPATENTATI PREVEDE UNA FORMULA DI NOLEGGIO FREE2MOVE LEASE SU 12 MESI DI DURATA E 15.000 CHILOMETRI DI PERCORRENZA. IL NOLEGGIO COMPRENDE TUTTI I SERVIZI COME TASSA DI PROPRIETÀ, ASSICURAZIONE RESPONSABILITÀ CIVILE, INFORTUNIO CONDUCENTE, INCENDIO E FURTO, KASKO E LA TUTELA LEGALE. LA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA SONO COMPRESE COSÌ COME L’ASSISTENZA STRADALE 24 ORE AL GIORNO E LA VETTURA SOSTITUTIVA. E’ PREVISTO UN ANTICIPO DI 1.726 EURO, SEGUITO DA UN CANONE MENSILE DI 299 EURO PER 11 MESI (ESEMPIO VALIDO NELLA PROVINCIA DI TRENTO E SENZA AGGIUNTA DI OPZIONI)
#ca!
#chefuoristrada!
Art Eugenio - Red Bull Content Pool
OVER
THE TOP
KING OF THE HAMMERS NON È SOLO UN EVENTO MOTORISTICO, È LO STILE DI VITA DI UN POPOLO DI APPASSIONATI CHE PER DIECI GIORNI VIVE (E SI DIVERTE!) IN UNA CITTÀ NEL MEZZO DEL DESERTO di Niccolò Gargiulo fotografie e video Ultra4
#chefuoristrada!
’espressione inglese che meglio riesce a descrivere il King of the Hammers? Over the top, oltre il limite. La manifestazione che si tiene ogni anno, a inizio febbraio, nel deserto della Johnson Valley in California è tutta, totalmente, visceralmente over the top. King of the Hammers è infatti un evento esorbitante, irriverente e assolutamente eccessivo, dedicato agli amanti della guida off-road nel deserto. Tutti sanno che in America lo spettacolo deve prevalere su tutto e (per certi versi) più si è “sopra le righe” e meglio è… e allora perché non costruire dal nulla una intera città, chiamarla Hammertown, popolarla per una decina di giorni di svitati (in senso buono si intende) con i loro pickup, buggy, UTV, moto e perfino Monster Trucks? E per non farci mancare nulla organizzare anche un gran concerto rock di chiusura? King of the Hammers quest’anno ha ospitato (in grande stile USA, va sottolineato) anche l’apertura del Nitto Ultra4 Championship 2020, con una delle gare fuoristrada più ardue del Nuovo Continente. In lizza anche le vetture della classe regina Ultra4 Class (si è in pratica liberi di iscrivere qualsiasi vettura a trazione integrale) che si sono sfidate su lunghi percorsi nel deserto, intervallati da difficili sezioni di rock crawling e prove speciali su circuiti appositamente creati per l’evento.
#chefuoristrada!
#chefuoristrada!
Art Eugenio - Red Bull Content Pool
SEBBENE IL “KING OF THE HAMMERS” VERO E PROPRIO SI TENGA INTERAMENTE IN UNA GIORNATA, LA DIECI GIORNI CALIFORNIANA BRULICA DI PICCOLI E GRANDI EVENTI SECONDARI, CON CIRCA 50.000 PERSONE, TRA PARTECIPANTI E PUBBLICO, A PRENDERE PARTE ALLA FESTA. L’EVENTO, NATO NEL 2007, È PASSATO DA 12 TEAM ISCRITTI (ALL’EPOCA SI POTEVA PARTECIPARE SOLO SU INVITO) A PIÙ DI 300 ISCRITTI, CHE INSIEME AL PUBBLICO RIEMPIONO L’ENORME “CITTÀ TEMPORANEA” COSTRUITA NEL DESERTO CHE PRENDE IL NOME DI HAMMERTOWN
#chefuoristrada!
A VINCERE IL KING OF THE HAMMERS 2020 È STATO JOSH BLYLER SUL MILLER MOTORSPORTS BUGGY N.21, CHE HA CONCLUSO IL PERCORSO DI 341 KM IN 7 ORE E 6 MINUTI, PIÙ VELOCEMENTE DI TUTTI NONOSTANTE UN CAPPOTTAMENTO NELLE FASI CONCLUSIVE DELLA GARA. BLYLER HA DICHIARATO: “SAPEVO DI ESSERE IN TESTA… MA COME UN IDIOTA SONO ARRIVATO TROPPO VELOCE A QUELLA CURVA E MI SONO RITROVATO SOTTOSOPRA. IL BUGGY MILLER SEMBRA PERÒ INDISTRUTTIBILE E VINCERE NON MI SEMBRA VERO. VENIAMO QUI PER VIVERE UN ESPERIENZA, PER DIVERTIRCI E ANCHE SOLO FINIRE LA GARE È UN GRANDE ONORE”. AL SECONDO POSTO MARCOS GOMEZ (BUGGY N. 86), ANCH’ESSO COINVOLTO IN UN INCIDENTE, AL QUALE ERA STATO INIZIALMENTE NEGATO IL SECONDO GRADINO DEL PODIO PER PROBLEMI TECNICI AL TRASPONDER, CHE NON AVEVA REGISTRATO CORRETTAMENTE I TEMPI. L’ALTRO BUGGY DEL TEAM MILLER (N.41) HA QUINDI CONCLUSO IN TERZA POSIZIONE, GUIDATO AL TRAGUARDO DA ERIK MILLER
#chefuoristrada!
TRA GLI EVENTI MINORI IN PROGRAMMA A HAMMERTOWN, DUE SONO PARTICOLARMENTE APPREZZATI DAGLI APPASSIONATI. IL JUMP CHALLENGE, GARA DI SALTO IN LUNGO APERTO ANCHE AGLI ESAGERATI MONSTER TRUCK AMERICANI, CHE REGALANO AL PUBBLICO MOMENTI DI PURA ADRENALINA, E LO SHOOTOUT, GARA CRONOMETRATA DI ROCK CLIMBING CHE SI CORRE IN NOTTURNA SU UNA RIPIDA PARETE ROCCIOSA NEI PRESSI DELLA CITTÀ TEMPORANEA
#chefuoristrada!
QUELLO DI QUEST’ANNO È STATO UN KING OF THE HAMMERS PARTICOLARMENTE DURO, CON MOLTI INCIDENTI CHE HANNO RESO DIFFICILE LA CONCLUSIONE DELLA CORSA PER LA MAGGIOR PARTE DEI CONCORRENTI, COMME ACCADUTO A MICHAEL AYERSMAN E MICHAEL FEAGINS COINVOLTI “IN COPPIA”, IN UN INCIDENTE ALQUANTO SINGOLARE. BEN 65 DEI 110 EQUIPAGGI AL VIA NON HANNO VISTO LA BANDIERA A SCACCHI RITIRANDOSI PER INCIDENTI O PER PROBLEMI TECNICI
#ca!
#chestoria!
UN’INCONSUETA INSTALLAZIONE D’ARTE SULLA NEVE HA DATO IL VIA ALLE CELEBRAZIONI PER I CINQUANT’ANNI DI RANGE ROVER. PROTAGONISTI L’ARTISTA SIMON BECK, IL PUGILE ANTONY JOSHUA E IL GELO DEL CIRCOLO POLARE
FROZEN RANGE ROVER
COMPIE MEZZO SECOLO
#chestoria!
and Rover ha inziato un anno di celebrazioni per i cinquant’anni di Range Rover creando un gigantesco pezzo d’arte sotto zero ad Arjeplog, vicino al circolo polare artico, in Svezia. Un inospitale susseguirsi di laghi e foreste di conifere, questo è Arjeplog, in Svezia, nei pressi del Circolo Polare Artico. Un luogo tranquillo quanto estremo, sereno quanto selvaggio, con paesaggi da mozzare il (gelido) fiato. La regione, come detto, è costellata di laghi che in inverno ghiacciano e diventano la palestra ideale per testare automobili e piloti in condizioni estreme. Ed è proprio qui che Land Rover e Jaguar da parecchi anni vengono a provare le loro nuove vetture, messe alla prova sia dalle basse temperature che dalle condizioni di assoluta mancanza di aderenza sui tracciati ricavati sul lago. Ma Arjeplog non è solo sede del centro di prova bensì anche della Ice Academy, ovvero della “scuola guida” su neve e ghiaccio aperta a tutti i clienti Land Rover e Jaguar. Da anni si organizzano con successo molti corsi di vari livelli con vetture che coprono l’intera gamma della Casa inglese. Da segnalare che, per chi ha già frequentato l’Academy, esiste anche l’Ice Drive Advanced, programma più impegnativo ma anche decisamente più divertente! Oltre a ciò la Ice Academy è anche la base di partenza e arrivo di alcuni meravigliosi tour nei paesaggi incantati del Circolo Polare in inverno (da non perdere il lago Hornavan).
#chestoria!
LE AUTO PRESENTI A ARJEPLOG PER L’ESIBIZIONE DI ANTONY JOSHUA: • RANGE ROVER SVAUTOBIOGRAPHY LA RANGE ROVER PIÙ ELEGANTE E RAFFINATA DI SEMPRE, OFFRE UNA SCELTA DI MOTORI CHE INCLUDE L’IBRIDO PLUG-IN •
RANGE ROVER SVAUTOBIOGRAPHY DYNAMIC COMBINA RAFFINATEZZA INTERNA AD UN V8 SOVRALIMENTATO DA 565 CV: LUSSO SOFISTICATO E CAPACITÀ OFF ROAD
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RANGE ROVER SPORT SVR LA RANGE ROVER PIÙ VELOCE MAI PRODOTTA. LA SPORT SVR DA 575 CV ACCELERA DA 0 A 100 KM/H IN 4,5 SECONDI E RAGGIUNGE LA VELOCITÀ DI 283 KM/H
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RANGE ROVER VELAR SVA DYNAMIC OFFRE MAGGIORE COMFORT E MAGGIORI PRESTAZIONI RISPETTO AL MODELLO BASE
#chestoria!
Vengono organizzate escursioni chiamate Ice Drive, di tre giorni, e Ice Drive Plus di quattro giorni… e se siete fortunati potreste anche incappare in una stupefacente Aurora Boreale. E a fine giornata perché farsi mancare una bistecca di renna oppure un burger d’Alce con una squisita salsa ai miritlli rossi? Il tutto senza mai essere abbandonati da espertissime guide e dagli istruttori di guida della Academy (per informazioni landrover.com/experincesweden). Ma torniamo alle celebrazioni del giubileo di Range Rover, al gelido modo di fare arte di Simon Beck e ai cazzotti di Antony Joshua. La struttura di Arjeplog si sviluppa sul lago ghiacciato ed è nota soprattutto per la pista circolare (ben 260 metri di diametro) usata per alcuni test. Proprio li, il rinomato “artista della neve” Simon Beck ha creato un mega-logo dell’anniversario, compiendo più di 45.000 passi sulla superficie nevosa all’interno del cerchio. Passi tutti rigorosamente uguali, rigorosamente allineati e equidistanti l’uno dall’altro. Ospite d’onore di questo primo atto delle celebrazioni targate Range Rover è stato il campione mondiale dei pesi massimi Anthony Joshua, che ha potuto provare in condizioni estreme varie vetture della gamma. “Non vedo l’ora che arrivi giugno - ha dichiarato Antony - perché la famiglia Range Rover celebrerà
#chestoria!
il 50° anniversario e io difenderò le mie cinture mondiali. E per andare a Londra il 20 giugno a sfidare Kubrat Pulev, utilizzerò senz’altro la mia nuova Range Rover SVAutobiography personalizzata. Nulla può eguagliare la sua combinazione di comfort e capacità dinamiche… immagino che sia ciò che ottieni dopo cinque decenni di esperienza.” E se lo dice lui, visto il mestiere che fa, non è proprio il caso di contraddirlo. La lussuosa famiglia Range Rover compierà 50 anni di innovazione e raffinatezza senza pari in giugno, nell’anniversario dell’introduzione della Range Rover a due porte nel 1970. Da allora Range Rover Sport, Range Rover Evoque e Range Rover Velar hanno ha ampliato la famiglia in una gamma di quattro potenti suv tra più desiderabili al mondo. La Range Rover originale era un suv a quattro ruote motrici che introduceva freni antibloccaggio, controllo elettronico della trazione e sospensioni pneumatiche elettroniche, mentre la Range Rover del 2012 ha poi aperto la strada all’architettura in alluminio nei suv di grandi dimensioni. Da parte sua, nell’occasione, il team di ingegneri e designer di Land Rover Special Vehicle (la divisione che si occupa di vetture personalizzate) ha voluto portare sulla neve di Arjeplog quattro specialissimi modelli permettendo a Joshua di sbizzarrirsi in lunghe derapate… in attesa di giugno.
#ca!
#chestoria!
CHE VOGLIA DI PARTIRE! RAM 1500 REBEL OTG MOLTO AFFASCINANTE IL CONCEPT PICKUP RAM-MOPAR PENSATO PER GLI AMANTI DELL’OVERLANDING. DERIVATO DAL RAM 1500 MY 2020, IL REBEL OTG È DOTATO DI UNA TENDA PIEGHEVOLE SUL TETTO E, PER RENDERE LA VITA PIÙ PIACEVOLE, C’È ANCHE IL FRIGO BOX E UN FORNELLO A GAS!
#chestoria!
efinizione: l’overlanding è quella passione che miscela la guida fuoristradistica al campeggio, con veicoli adatti (o adattati) che mettono insieme capacità 4x4 e confort da quasi camperisti. E, per chi ancora non se ne fosse accorto, l’overlanding è una passione che, partita dagli USA, sta contagiando molti anche in Europa. Oggi l’overlanding non è più una moda ma è una realtà di successo.
Questo concept è derivato dal pickup RAM 1500 MY 2020 ed è spinto dal nuovo motore EcoDiesel V-6 da 3 litri, che offre eccezionali livelli di coppia e maggiore autonomia di guida grazie al serbatoio da 125 litri, ideale per viaggiare su lunghe distanze. Rispetto al modello di serie sono state apportate delle migliorie per aumentare le prestazioni e le capacità off-road, soprattutto grazie al kit assetto rialzato da 2” by Mopar, alle ruote Beadlock e agli pneumatici Goodyear di 35”.
Mopar, azienda del gruppo FCA di ricambi e componentistica, al recente SEMA di Las Vegas ha presentato due nuovi concept pickup, di cui uno espressamente destinato all’Overlanding battezzato RAM 1500 Rebel OTG.
Il concept OTG presenta molti accessori realizzati da Mopar, come il paraurti anteriore con verricello integrato, una calandra più grande con badge RAM e una presa d’aria snorkel. Il tutto contribuisce a migliorare le capacità off-road.
#chestoria!
Per proteggere la vettura quando si attraversano i percorsi più impervi, sono state installate anche fasce paracolpi sulle ruote anteriori e posteriori e barre di protezione parasassi rock-rail lungo la fiancata. Un paraurti posteriore, adattato dal modello Tradesman 1500, migliora inoltre l’angolo di uscita della vettura grazie allo spostamento del terminale di scarico. Inoltre, grazie alla versatilità offerta dal portellone posteriore multifunzione, con porte ad apertura indipendente e ripartizione 60/40, il cassone può essere accessoriato in modo da offrire la funzionalità necessaria ad affrontare le avventure più estreme. E passiamo all’aspetto camping vero e proprio. Una struttura speciale, fissata sulla parte superiore del cassone, consente di alloggiare una tenda pie-
ghevole sul tetto, a cui si accede tramite una scaletta a scomparsa. Per rendere ancora più piacevole le esperienze di overlanding, il cassone presenta un frigobox a scomparsa alimentato a batteria, un gruppo di cottura dotato di fornello a gas e lavello e un impianto idrico di bordo. Sul tetto della cabina è montata una ulteriore struttura, in cui riporre attrezzatura varia. A disposizione anche un set di pannelli solari, apribile in qualsiasi momento per generare elettricità e disporre così di un’alimentazione elettrica di riserva, eliminando la necessità di ricorrere a gruppi generatori a gas e liberando al contempo spazio per trasportare altri oggetti. Una scaletta a scomparsa, sulla parte posteriore del cassone dal lato conducente,
#chestoria!
facilita le operazioni di carico e scarico. Il concept RAM è inoltre dotato di un compressore aria di bordo situato nel cassone. Per le operazioni di recupero ed estrazione, l’OTG monta un verricello integrato nel paraurti anteriore, tavole di recupero fissate al sistema portapacchi e un martinetto al di sopra della cabina. Per illuminare a giorno la zona di campeggio nelle ore notturne, sul paraurti anteriore sono montate luci a LED che facilitano le operazioni di disbrigo nella guida off-road. Sempre per illuminare la zona di campeggio, nel paraurti posteriore sono state incorporate ulteriori luci ausiliarie a LED e luci di utilità sul sistema portapacchi posteriore.
Infine il look esterno, che sottolinea la natura di “overlander” del concept MoparRAM 1500 Rebel OTG attraverso belle finiture esterne ed interne “Mojave Sand” e una grafica MOPAR Rebel sul cofano. “Rispetto alle tradizionali avventure in 4x4, nell’overlanding l’obiettivo finale è il viaggio in quanto tale. L’intento è quello di esplorare, piuttosto che superare ostacoli - ha affermato in proposito JoeDehner, Head of RamTruck and Mopar design - questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato questo concept, per consentire di intraprendere il turismo di avventura in modo autonomo e confidando sulla propria vettura, esplorando località remote e interagendo con altre culture. Questa è esattamente la vettura che vorrei avere ogni volta che scelgo di spingermi su percorsi estremi off-the-grid.”
#ca!
#chestoria!
UN COMPLEANNO IMPORTANTE 10.448.406 AUDI QUATTRO
40 ANNI DI AUDI QUATTRO: INNOVAZIONI TECNICHE E SUCCESSI SPORTIVI ALL’AVANGUARDIA DELLA TECNICA. DAL 1980 AD OGGI, SONO STATI PRODOTTE QUASI DIECI MILIONI E MEZZO DI VETTURE A TRAZIONE INTEGRALE
#chestoria!
NELLA LUNGA CARRIERA DELLE VARIE AUDI QUATTRO VALE LA PENA RICORDARE ANCHE ALCUNI LEGGENDARI SPOT PUBBLICITARI. NEL 1986, IL PILOTA DI RALLY HARALD DEMUTH HA GUIDATO UN’AUDI 100 CS QUATTRO LUNGO IL TRAMPOLINO DI SALTO CON GLI SCI DI KAIPOLA, IN FINLANDIA…. MA IN SALITA! NEL 2019 INVECE, IL CAMPIONE DI RALLYCROSS MATTIAS EKSTRÖM NON È STATO DA MENO, PERCORRENDO IN SALITA IL TRATTO PIÙ RIPIDO, CON PENDENZE FINO ALL’85%, DELLA CELEBRE STREIF DI KITZBÜHEL, LA PISTA DI DISCESA LIBERA PIÙ DIFFICILE AL MONDO,AL VOLANTE DI UN’AUDI E-TRON S DOTATA DI TRE MOTORI ELETTRICI
a 40 anni, le 4WD sono una colonna portante del Marchio dei quattro anelli. La trazione quattro è sinonimo di sicurezza, prestazioni ed efficienza, qualità che nel corso dei decenni sono state rafforzate dal successo dei modelli stradali e da tantissimi trionfi nel Motorsport. Oggi, fatta eccezione per la gamma A1, la trazione integrale è disponibile per ogni modello a listino. Tutte le Audi a elevate prestazioni, in primis appartenenti alle serie S ed RS, scaricano a terra la potenza mediante le quattro ruote motrici. Pensate che dal 1980 Audi ha prodotto ben 10.448.406 auto a trazione integrale quattro, 804.224 delle quali nel solo 2019. E, proprio nel 2019, quasi il 45% delle vetture Audi prodotte nel mondo (prevalentemente negli stabilimenti di Changchun in Cina e San José Chiapa in Messico) erano dotate della trazione quattro. Al debutto, avvenuto nel 1980 in occasione del Salone di Ginevra, l’iconica coupé Audi quattro catalizzò l’attenzione grazie al sistema di trazione integrale leggero, compatto, efficiente e non soggetto a frizioni o dissipazioni d’energia. Caratteristiche che rendevano la trazione quattro particolarmente adatta tanto per le vetture sportive quanto per i modelli di grande serie. Equipaggiata con una versione potenziata (200 CV) del noto 5 cilindri turbo di 2,1 litri presentato nell’autunno del 1979, la coupé Audi Ur quattro è stata poi costantemente aggiornata sino al 1991 e,
#chestoria!
nel 1984, affiancata dalla variante Sport quattro da 306 CV. Da ricordare anche quanto avvenne nel 1986, allorquando il differenziale centrale bloccabile manualmente venne sostituito da un più moderno differenziale centrale TorSen, in grado di ripartire in modo variabile la coppia tra gli assali. Porta invece la data del 1995 la prima Audi TDI con trazione integrale permanente, mentre nel 1999 la tecnologia quattro è stata dedicata (per la prima volta) a modelli compatti quali Audi A3 e Audi TT. Nel 2005 debuttò la configurazione asimmetrica, mediante un differenziale centrale autobloccante meccanico, con ripartizione della coppia tra anteriore e posteriore 40:60, mentre nel 2007 è stata introdotta la soluzione mediante giunto viscoso all’avantreno, dedicata alla supercar Audi R8. Nel 2016 è stata poi la volta della trazione quattro con tecnologia ultra infine, nel 2018, ha debuttato la trazione quattro elettrica sulla spettacolare e-tron. Audi quattro ha esordito nel Motorsport all’inizio del 1981 in occasione dello Jänner Rallye in Austria. Da allora, il sistema di trazione integrale progettato dalla Casa di Ingolstadt ha rivoluzionato il mondo dei rally e delle competizioni. Nel 1982 Audi conquistò il titolo costruttori nel Mondiale rally, mentre nel 1983 il finlandese Hannu Mikkola si aggiudicò la classifica piloti. La doppiettà arriverà poco dopo, nel 1984,
OGGI ALLA TRAZIONE QUATTRO ELETTRICA SI ACCOMPAGNA UNA PRIMA MONDIALE: IL TORQUE VECTORING ELETTRICO, CHE RIPARTISCE LA COPPIA TRA LE RUOTE POSTERIORI CON I VANTAGGI GARANTITI DAL “CLASSICO” DIFFERENZIALE SPORTIVO AUDI NELL’ERA DELLA MOBILITÀ A ZERO EMISSIONI. E’ UN’INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL DEBUTTO CON I PROTOTIPI AUDI E-TRON S E AUDI E-TRON S SPORTBACK. LA FUNZIONE TORQUE VECTORING ELETTRICA, E LA CONSEGUENTE RIPARTIZIONE DELLA SPINTA TRA LE RUOTE POSTERIORI, SI ATTIVA IN POCHI MILLISECONDI PUR GESTENDO VALORI DI COPPIA DECISAMENTE ELEVATI. ACCELERANDO CON DECISIONE IN USCITA DI CURVA, VENGONO TRASMESSI ALLA RUOTA POSTERIORE ESTERNA SINO A 220 NM DI COPPIA IN PIÙ RISPETTO A QUANTO INDIRIZZATO ALLA RUOTA INTERNA. UN’OPERAZIONE CHE AVVIENE CON TEMPI QUATTRO VOLTE PIÙ RAPIDI RISPETTO A UN SISTEMA MECCANICO E CON TRASMISSIONI DI COPPIA SENSIBILMENTE SUPERIORI, A VANTAGGIO DELLA RAPIDITÀ IN INSERIMENTO E DELL’AGILITÀ. UNA CARATTERISTICA RESA POSSIBILE DALL’ASSENZA DI QUALSIASI FRIZIONE MECCANICA E DALLA RAPIDITÀ DI DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA
#chestoria!
quando lo svedese Stig Blomqvist si laureò Campione del Mondo al volante della Sport quattro a passo corto, seguita nel 1985 dalla Sport quattro S1 da 476 CV. E poteva mancare la Pikes Peak, la cronoscalata più celebre al mondo, nell’albo d’oro della quattro? Certamente no. E’ del 1987 infatti il successo di Walter Rohrl con una S1 appositamente preparata. Negli anni successivi, Audi si è dedicò al Motorsport soprattutto in pista. Nel 1988 ha conquistato il titolo costruttori e piloti nella serie americana Trans Am con l’Audi 200 mentre l’anno successivo ha partecipato con successo alla serie IMSA GTO. Nel 1990 Audi ha debuttato nel DTM (Campionato Tedesco Turismo) con la possente V8 quattro DTM, conquistando il titolo piloti per due anni consecutivi mentre nel 1996, la A4 quattro Super Touring ha partecipato a sette campionati nazionali, vincendoli tutti. Due anni dopo, i regolamenti europei bandirono la trazione integrale dalle gare Turismo, di fatto mettendo alla porta le vetture dei quattro anelli. Bisogna quindi aspettare il 2012 per rivedere un’Audi a trazione integrale in pista. Si trattava dell’Audi R18 e-tron quattro a tecnologia ibrida. Il motore V6 TDI muoveva le ruote posteriori, mentre all’avantreno agiva la propulsione elettrica. I risultati furono eclatanti: tre vittorie consecutive alla 24 Ore di Le Mans e due titoli piloti e costruttori nel FIA World Endurance Championship.
#chestoria!
40 ANNI DI AUDI QUATTRO I NUMERI DEL SUCCESSO DAL 1980, SONO STATI PRODOTTI 10,5 MILIONI DI AUDI A TRAZIONE INTEGRALE QUATTRO NEL 2019, 804.224 VETTURE A TRAZIONE QUATTRO PRODOTTE NEL MONDO, DELLE QUALI 258.765 IN GERMANIA TRAZIONE QUATTRO DI SERIE PER TUTTI I MODELLI AUDI PIÙ PERFORMANTI TRAZIONE QUATTRO MECCANICA QUATTRO CONFIGURAZIONI TECNICHE: TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE QUATTRO CON DIFFERENZIALE CENTRALE AUTOBLOCCANTE E QUATTRO CON TECNOLOGIA ULTRA PER I MODELLI A MOTORE ANTERIORE LONGITUDINALE QUATTRO CON FRIZIONE A LAMELLE PER I MODELLI CON MOTORE ANTERIORE TRASVERSALE E PER LA SPORTIVA AUDI R8
TRAZIONE QUATTRO ELETTRICA AUDI E-TRON ED E-TRON SPORTBACK: UN MOTORE ELETTRICO IN CORRISPONDENZA DI CIASCUNO DEGLI ASSALI AUDI E-TRON S PROTOTYPE E AUDI E-TRON S SPORTBACK PROTOTYPE: TRE MOTORI ELETTRICI, DUE DEI QUALI IN CORRISPONDENZA DELL’ASSALE POSTERIORE, E TORQUE VECTORING ELETTRICO PIETRE MILIARI DELLA TECNICA 1980 - 1999: AUDI UR-QUATTRO DAL 1980 E AUDI SPORT QUATTRO DAL 1984 CON DIFFERENZIALE CENTRALE A BLOCCAGGIO MANUALE, NEL 1986 DIFFERENZIALE CENTRALE TORSEN, NEL 1999 AUDI TT E AUDI A3 A TRAZIONE QUATTRO 2000 - 2020: NEL 2005, DIFFERENZIALE CENTRALE AUTOBLOCCANTE MECCANICO CON RIPARTIZIONE DELLA COPPIA ASIMMETRICA, NEL 2007 AUDI R8 CON GIUNTO VISCOSO ALL’AVANTRENO, NEL 2016 TRAZIONE QUATTRO CON TECNOLOGIA ULTRA QUATTRO NEL MOTORSPORT ANNI ’80: DAL 1982 AL 1984 QUATTRO TITOLI NEL CAMPIONATO DEL MONDO RALLY, DAL 1985 AL 1987 TRE VITTORIE ALLA PIKES PEAK. SUCCESSI NEGLI USA NELLE COMPETIZIONI TRANS AM E IMSA GTO ANNI ’90: NEL 1990 E NEL 1991 TITOLI PILOTI NEL DTM, NEL 1996 SETTE TITOLI NELLA CATEGORIA SUPER TOURING ANNI 2000: TRE VITTORIE CONSECUTIVE A LE MANS E QUATTRO TITOLI WEC CON AUDI R18 E-TRON QUATTRO
#ca!
#cheleggenda!
LA MAZDA CHE CONQUISTÒ IL CUORE DEI GIAPPONESI
ATTRAENTE E RAGGIUNGIBILE, LA R360 COUPÉ DOMINÒ IL MERCATO DELLE KEI CAR SIN DAL GIORNO DEL SUO LANCIO NEL 1960. FU L’INIZIO DI UNA TRADIZIONE DI VETTURE DI STILE, DIVERTENTI E ACCESSIBILI
#cheleggenda!
ra gli anni 50 e 60 il governo giapponese diede ai costruttori alcune linee guida per le vetture che qui in Italia chiamavamo “utilitarie”. Infatti, limitando le dimensioni dei veicoli del segmento kei car (3m x 1,3m) e la cilindrata del motore (360 cm3), il governo sperava di supportare l’industria automobilistica nazionale, favorendo modelli a prezzi accessibili e mettendo alla portata di tutti il sogno di possedere un’auto. E nel 1960 la piccola e adorabile Mazda R360 divenne immediatamente il nuovo punto di riferimento per le microcar in Giappone. Risale quindi alla sua primissima automobile la lunga tradizione di casa Mazda in fatto di costruzione di auto piccole e leggere. MA GIÀ NEL SETTEMBRE 1962 ALLA R360 COUPÉ SI AFFIANCÒ UNA SECONDA “MICROCAR”, QUESTA VOLTA ADDIRITTURA CON QUATTRO PORTE. IL MODELLO ERA EQUIPAGGIATO CON UN MOTORE A QUATTRO TEMPI DI DI 358 CC PER QUATTRO CILINDRI. SI CHIAMAVA CAROL E, A SUA VOLTA, FU IL CAPOSTIPITE DI UN FORTUNATISSIMA DINASTIA DI PICCOLE MAZDA
Poco conosciuta fuori del Giappone, la Mazda R360 è stata un grande successo in patria. Pensate che nel solo giorno del lancio (maggio 1960) la prima autovettura dell’azienda vendette 4.500 unità e alla fine di quell’anno conquistò quasi i due terzi del fiorente segmento delle “kei car” (microcar), per non parlare dell’oltre 15% dell’intero mercato automobilistico nazionale. Fu un momento spartiacque per Toyo Kogyo, come all’epoca si chiamava Mazda Motor Corporation. Per il costruttore di furgoni, era davvero l’inizio di una nuova era… La prima vettura Mazda era anche molto efficiente, con un motore a quattro tempi più silenzioso e pulito, nonché più parca in termini di consumo di carburante, affidabile e facile da usare rispetto ai propulsori a due tempi utilizzati dalla concorrenza. Il due cilindri a V da 360 cm3 della R360 erogava 12kW/16CV, che non sembrano tanti, ma doveva muovere solo 380 kg.!
#cheleggenda!
La velocità massima era di 90 km/h: ottima per la categoria e addirittura abbondante considerando le condizioni delle strade in Giappone all’inizio degli anni 60. Realizzare una vettura attraente con i limiti imposti dal governo richiese parecchia ingegnosità. Non potendo agire sulla cilindrata del motore, Mazda rivolse la propria attenzione a tutti quegli aspetti che, al contrario, erano sotto il controllo dei progettisti, come l’innovazione nel design e il peso. Era la nascita della “strategia del grammo” del Costruttore nipponico, quasi un’ossessione per il contenimento della massa: legato soprattutto alla leggendaria roadster MX5, questo approccio è ancora oggi parte integrante di tutti i modelli Mazda. Il risultato di quegli sforzi fece della R360 la vettura più leggera della sua categoria e, di fatto, la quattro posti più leggera al mondo. Mazda esaminò ogni possibilità per ridurre il peso: sotto il cofano della R360 a motore posteriore, gli ingegneri scelsero testate in alluminio e la lega di magnesio per la scatola del cambio e la coppa dell’olio. Anche il cofano era in alluminio, mentre il lunotto posteriore utilizzava un plexiglass sviluppato appositamente. Inoltre la struttura monoscocca senza telaio offrì ulteriori vantaggi in termini di peso e una sicurezza superiore negli urti. Si trattò di una vera lezione di ingegneria sul contenimento del peso, oggi un elemento centrale della Skyactiv Technology di Mazda. La leggerezza portò ad un forte miglioramento del comportamento su strada della R360. Ma giocarono un ruolo importante anche le sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, la cui configurazione leggera ha ridotto le vibrazioni e migliorato il comfort di marcia, soprattutto sullo sconnesso.
#cheleggenda!
Oltre al motore a quattro tempi, il cambio manuale e quello opzionale semiautomatico a quattro marce (primo esempio giapponese di automatico con convertitore di coppia) distinguevano la R360 dalla concorrenza che offriva soltanto dei cambi manuali a tre marce. Di conseguenza, la R360 era coinvolgente e divertente: esprimendo lo spirito Jinba Ittai, la connessione tra conducente e vettura, offriva un’esperienza di guida superiore per una microcar di quell’epoca. Un altro focus fu sullo stile: mentre all’epoca la maggior parte delle kei car erano berline o familiari, Mazda progettò una coupé elegante. Tuttavia, nonostante l’ingegneria innovativa e i materiali relativamente costosi, una produzione efficiente consentì a Mazda di mantenere il prezzo della R360 manuale a 300.000 yen (quindi circa 830 dollari americani). Le analogie tra allora e oggi sono molte. La R360 non fu la prima kei car sul mercato, ma divenne subito la più popolare grazie al suo stile, alla leggerezza, al coinvolgimento del conducente e alla convenienza, che sono anche caratteristiche delle Mazda di oggi. La R360 ha assolutamente definito il DNA di Mazda come produttore di veicoli che si distinguono per lo stile, efficienti e soprattutto divertenti da guidare. In altre parole a definire l’esclusiva filosofia automobilistica Mazda. L’attenzione su innovazione, equilibrio, ingegneria della leggerezza e divertimento di guida prevale ancora a distanza di 60 anni. E la sua insistenza nel mettere l’anima nei suoi prodotti, anche se il loro scopo principale è semplicemente quello di servire come mezzo di trasporto accessibile.
#ca!
#chenovità!
IL PRIMO VIAGGIO LA NUOVA SEAT LEON
GIUNTA ALLA QUARTA GENERAZIONE, NUOVA LEON È LA PRIMA VETTURA COMPLETAMENTE CONNESSA DEL MARCHIO. LA SICUREZZA E LE ASSISTENZE ALLA GUIDA SONO GLI ASPETTI CHIAVE NEL NUOVO MODELLO
#chenovità!
ono le sei del mattino a Martorell, il sole non è ancora sorto e un clamoroso set di luci illumina uno dei depositi di SEAT. C’è un’intera troupe cinematografica al lavoro e la nuova Leon muove i primi passi… “Con la nuova tecnologia di illuminazione, non solo migliora la visibilità ma si riducono i consumi, eliminando i fari alogeni”. Chi parla così è Daniel Cortina, Product Manager di SEAT Leon in occasione della prima uscita ufficiale su strada dell’ultima nata della casa iberica. E infatti, per strada, Leon si fa riconoscere al primo sguardo, impossibile non notare i suoi fari e l’illuminazione “coast-to-coast” che caratterizza il posteriore. Tecnologia Full LED fino a 900 lumen per una visuale perfetta anche nelle zone più buie. Una volta in marcia, Leon trasmette segnali positivi. Il suo design, ad esempio, appare di grande carattere, armonioso e proporzionato. Ma non si tratta solo di stile, la nuova veste estetica ha pure consentito di migliorare il coefficiente aerodinamico dell’8%.“In quanto a qualità percepita, la nuova Leon si avvicina ai segmenti premium. Al volante vengono percepite poi l’agilità, la dinamica di guida e la stabilità” prosegue Daniel Cortina. Durante il viaggio Leon non è mai sola, perché è il primo modello SEAT completamente connesso.
#chenovitĂ !
LA NUOVA LEON IN CIFRE • 5 MOTORIZZAZIONI: BENZINA, DIESEL, METANO, MILD-HYBRID E IBRIDA PLUG-IN • 2 TIPI DI TRASMISSIONE: MANUALE E DSG • 2 VERSIONI DI CARROZZERIA: HATCHBACK E SPORTSTOURER • 4 ALLESTIMENTI (IN ITALIA): STYLE, BUSINESS, XCELLENCE ED FR • 0 PULSANTI: PER ATTIVARE L’INFOTAINMENT • 10 POLLICI: SCHERMO TOUCH DELL’INFOTAINMENT • 380 LITRI: IL BAGAGLIAIO DELLA VERSIONE HATCHBACK • 620 LITRI: IL BAGAGLIAIO DELLA VERSIONE SPORTSTOURER
#chenovità!
Grazie a una eSIM integrata, le informazioni relative allo status della strada vengono mostrate in tempo reale sullo schermo di infotainment centrale da 10”, che offre controllo gestuale e controllo vocale naturale. “Il riconoscimento vocale permette al conducente di interagire con il sistema in modo rapido, facile e sicuro, sia nel caso di informazioni relative alla navigazione, sia, ad esempio, per la musica” prosegue Daniel Cortina. Per viaggiare in sicurezza, lo smartphone si collega grazie alla tecnologia Full Link, caricandosi nel mentre in modalità wireless (usando una connessione senza fili tramite Bluetooth® o WLAN con Apple CarPlay, o via cavo con Android Auto). La nuova generazione di Leon ha imboccato con decisione la strada della guida autonoma. Si tratta senza dubbio della SEAT la più sicura di sempre, anche perché è la più connessa di sempre e, per conseguenza, la più collaborativa con il conducente. Assistenti come il Dynamic Chassis Control, il Lane Departure Warning e il Cruise Control Adattivo Predittivo si avvicinano già a un futuro caratterizzato da funzionalità di guida autonoma. “Potremmo quasi parlare di un livello 2 di guida autonoma, - prosegue Cortina - grazie allo Smart Cruise Control, al Lane Assist o al rinnovato sistema di frenata di emergenza, che offre ora nuove funzionalità come l’assistente di svolta (Turn Assist), che consente di evitare urti agli incroci con auto provenienti dal senso opposto”.
#ca!
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