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NUOVA FORD BRONCO INTO THE WILD

di Alessandro Camorali (titolare di Camal Studio e docente IAAD)

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IL SUO ASPETTO È FORTE E RIPORTA SUBITO AI VALORI “ICONICI” DEL NOME BRONCO. I PROGETTISTI E GLI STILISTI FORD HANNO LAVORATO SPALLA A SPALLA PERCHÉ IL RISULTATO FOSSE UN PERFETTO MATRIMONIO TRA VINCOLI TECNICI E SOLUZIONI STILISTICHE

ALLA BASE DELLE “ABILITÀ” DEL NUOVO BRONCO C’È L’ESCLUSIVO TERRAIN MANAGEMENT SYSTEM, PROGETTATO PER AIUTARE I CONDUCENTI A “NAVIGARE” SU QUALSIASI TIPO DI TERRENO. SONO PREVISTE FINO A OTTO MODALITÀ SELEZIONABILI, TRA CUI NORMAL, ECO, SPORT, SLIPPERY E SAND, CON L’AGGIUNTA DELLE SELEZIONI BAJA, MUD/RUTS E ROCK CRAWL PER LA GUIDA IN FUORISTRADA IMPEGNATIVI. INOLTRE SONO DISPONIBILI DUE OPZIONI 4X4: UNA CONFIGURAZIONE DI BASE E UNA 4X4 AVANZATA. L’OPZIONE DI BASE UTILIZZA UN SISTEMA DI TRASFERIMENTO ELETTRONICO DELLA TRAZIONE A DUE VELOCITÀ, MENTRE IL SISTEMA AVANZATO OPZIONALE DISPONE DI UN SISTEMA DI TRASFERIMENTO ELETTROMECCANICO A DUE VELOCITÀ, CHE AGGIUNGE ANCHE UNA MODALITÀ AUTOMATICA a parola giusta con cui mi sento di iniziare è… finalmente! Stavamo assistendo da anni ad una tendenza generale delle case automobilistiche ad assecondare il marketing e i trend della moda, senza mai fermarsi un attimo a riflettere sulle proprie origini.

Sì, perché di questo si stratta, un brand nasce e diventa famoso per un motivo, incontra il gusto dei propri clienti e la loro fedeltà grazie ad un’identità, spesso forte e non per tutti.

Questo era il mondo delle auto nei primi cento anni dalla propria nascita. Ogni brand era forte in qualcosa, si distingueva per la meccanica, per l’estetica, per il lusso o anche solo per lo status di lifestyle che il marchio infondeva nei clienti e nelle campagne pubblicitarie.

Poi le vendite sono iniziate a calare, il mercato a diventare stretto per tutti i vecchi brand… a cui si ne aggiungevano di nuovi, anno dopo anno.

Per accattivarsi nuovamente il favore dei clienti le case automobilistiche commisero, a mio avviso, uno dei più grandi errori nella storia del settore: dare troppo ascolto al marketing.

Iniziarono a seguire freddi numeri e un gusto “di massa” generalizzato, sacrificando spesso i punti forti del proprio retaggio storico. Un esempio lampante di quanto sto dicendo lo abbiamo tutti sotto gli occhi con Land Rover e il suo nuovo Defender. Ma in generale troviamo un appiattimento, una tendenza ad uniformare target e stilemi da parte di quasi tutte le case automobilistiche, siano esse nate per l’offroad o come supercar sportive...

POTENZA E COPPIA INVIDIABILI SI RAGGIUNGONO GRAZIE AL MOTORE ECOBOOST V6 DA 2,7 LITRI, CAPACE DI 310 CAVALLI E 542NM DI COPPIA, MENTRE L’ECOBOOST DA 2,3 LITRI QUATTRO CILINDRI RAGGIUNGE UNA COPPIA DI 420 NM CON UNA POTENZA DI 270 CAVALLI. PER ARRAMPICARSI AGEVOLMENTE IN OFF ROAD A BASSA VELOCITÀ, GLI INGEGNERI AMERICANI HANNO SFORNATO UN INEDITO CAMBIO MANUALE A 7 VELOCITÀ (6 + 1). DA PARTE SUA IL CAMBIO AUTOMATICO SELECTSHIFT A 10 RAPPORTI, SEMPLIFICA LA GUIDA SU STRADA E FUORISTRADA

Alla fine tutte cadono nella trappola del SUV, il veicolo più venduto nei mercati di tutto il mondo.

In termini di stile questo significa diluire il siero dell’identità del brand con tanta semplice acqua commerciale. Forme standardizzate e nessun azzardo nella guerra dei numeri di mercato!

Anche la Ford stessa è clamorosamente caduta in un’aberrazione simile, trasformando una “pony car” come la Mustang in una crossover elettrica! In un percorso catartico però ha deciso, allo stesso tempo, di riportare in vita un’icona del passato, una regina dell’outdoor, il Bronco. Non una semplice Ford ma quasi un marchio a se stante.

Le persone che vivono in Asia o nel vecchio continente forse non possono percepire appieno quanto questa icona americana porti con sè tutta una cultura di lifestyle, capace di cavalcare generazioni di americani, quelli autentici che vivono l’esperienza più “wild” del vasto e vario territorio che li ospita.

Il suo aspetto è forte, la linea squadrata infonde solidità e modularità, due aspetti fondamentali per un progetto come questo.

Fin da subito. Le innumerevoli personalizzazioni che può avere questo veicolo lo rendono adatto ad ogni scopo, il matrimonio tra vincoli tecnici e soluzioni stilistiche qui è spinto all’estremo, senza troppi fronzoli. Non esiste un’area sul Bronco che non sia stata pensata per essere utilizzata.

Il frontale iconico non delude i nostalgici, viene rinfrescato in chiave moderna ma ne mantiene la calandra nera a sviluppo orizzontale,

IL BRONCO È DA SEMPRE UNO DEI FUORISTRADA PIÙ APPREZZATI DAGLI AMANTI DEL RESTO MOD. IN QUESTO SPETTACOLARE ESEMPLARE DEL 1977 I RESTAURATORI HANNO PUNTATO SOPRATTUTTO SUL LUSSO INTERNO E SULLE FINITURE ESTERNE, DAVVERO RIMARCHEVOLI. LA VERNICE SCELTA ARRIVA DAL CATALOGO HARLEY DAVIDSON (SI CHIAMA ROOT BEER BROWN). IL MOTORE È UN FORD COYOTE 5.000 ACCOPPIATO AD UNA TRASMISSIONE AUTOMATICA FORD 4R70W A QUATTRO RAPPORTI. LE SOSPENSIONI SONO COMPLETAMENTE NUOVE (AMMORTIZZATORI RANCHO) COME PURE IL SISTEMA DI SOLLEVAMENTO dove fari rotondi trapassati da un fregio orizzontale cromato completano la figura. Dal canto suo la scritta Bronco troneggia nel mezzo a lettere cromate e distanziate tra loro.

Fiancata e cofano mantengono superfici dallo sviluppo e dalle sezioni squadrate ma allo stesso tempo ammorbidite nelle giunzioni per avvicinarsi al linguaggio moderno. Parti in plastica nera contornano gli archi ruota e definiscono le forme dei paraurti anteriore e posteriore mantenendo una linea di divisione orizzontale con la carrozzeria molto alta, a sottolineare la natura off road del mezzo.

La nota di stile iconico la troviamo inoltre nella zona parabrezza e tetto, dove il bicolore dona importanza al giro anteriore intorno al vetro, verniciato come la carrozzeria, e relega tutta la parte alta posteriore del veicolo a “campo neutro” per la modularità delle versioni, non tralasciando ovviamente il richiamo alla storica progenitrice.

E dopo la Jeep Wrangler finalmente un’altra vettura di serie che offre la possibilità di togliere le portieree! Il Bronco infatti ha diverse opzioni in tal senso, sia se vi piacciano o che le troviate superflue. Esiste anche una via di mezzo, con sportelli senza vetri e forati per la maggior parte, che fungono più da ornamento che non da utile protezione.

Potrei riempire altre pagine descrivendo solo la moltitudine di accessori previsti da Ford su questa vettura... La modularità prevede una infinità di combinazioni che hanno come unico limite la fantasia del cliente. Canne da pesca sul cofano, scalette e corsie di fissaggi, con tetto o completamente scoperta, ruote giganti (può montare delle enormi 35 pollici)

e roll-bar a vista sono solo alcuni dei “non compromessi” che si possono avere su questa nuova Ford.

Unica nota migliorabile, a parer mio, poteva essere ciò che si vede di telaio eliminando le portiere, ancora troppo tecnico e poco curato per un progetto nato anche con questo intento.

Gli interni sono lineari e dai tratti duri ma non per questo banali. Una plancia a sviluppo orizzontale e dal volume verticale con un ampio monitor centrale dona imponenza e sicurezza alla zona guida e passeggero, completata da un tunnel centrale che ospita cambio, porta bicchieri e un ampio bracciolo. I sedili sono ampi e a prima vista comodi.

Tutto richiama, ove possibile, la storica Bronco.

Il mio pensiero finale è che Ford abbia fatto centro con questo progetto, andando a rispondere ad una crescente fetta di mercato di giovani clienti pronti per avventure urbane e non.

Un target di sportivi e viaggiatori dall’animo “green”, che non vogliono investire cifre impossibili per l’acquisto di una vettura o a cui le finiture di pregio ancora non importano... Ricordiamo infatti che il Ford Bronco sarà acquistabile da una cifra intorno ai 30.000 dollari nella versione base e che quasi sicuramente sarà presto disponibile anche in versione ibrida, viste le politiche recenti Ford.

Sì può facilmente capire come molti, soprattutto sul mercato interno USA, vedranno in questo fuoristrada una valida alternativa a Land Rover o Jeep, assai costosi e ormai un po’ lontani dalle caratteristiche che li resero iconici per i rispettivi brand.

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