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chebella
Land Rover Defender P400e PHEV SUA ALTEZZA
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CON IL NUOVO DEFENDER SIAMO AL COSPETTO DI UN MODELLO E DI UN'AZIENDA CHE STA AVENDO IL CORAGGIO DI CAMBIARE, DI AGGIORNARSI E SVECCHIARSI, DI CAPIRE LE TENDENZE PERCORRENDO UNA NUOVA STRADA SENZA PERÒ DIMENTICARE IL LUNGO CAMMINO CHE L’HA PORTATA SIN QUI
di Alessandro Camorali (titolare di Camal Studio)
ome accade per il buon vino molto spesso bisogna avere pazienza prima di poter assaporare il miglior risultato. Al momento della sua presentazione credo che in molti abbiano storto il naso, è sempre molto difficile dare un colpo di spugna così forte ad un modello di automobile dal così grande passato. La Land Rover Defender, infatti, rappresenta un'icona dell'off-road, probabilmente genitrice stessa del termine. Un’immagine indistruttibile nella mente degli appassionati di auto, cruda ed essenziale, riconoscibile e affidabile in qualsiasi situazione, in qualunque parte del mondo.
L'impero britannico ne ha permesso la sua facile divulgazione come dotazione essenziale per l'esplorazione, mezzo efficace nel deserto così come nella foresta, nella neve così come nel fango. Non esiste un safari africano senza Defender; non importa modello o anno di fabbricazione perché tanto Defender è sinonimo di sicurezza e affidabilità.
Però i tempi cambiano e anche Defender aveva bisogno di affrontare l'ultimo dei grandi scenari, il più difficile ed esigente:la città.
Il nuovo Defender alza l'asticella anche in termini di robustezza in off-road e comfort su strada. La robusta piattaforma D7x di Land Rover (la struttura più rigida mai realizzata dal brand) supporta le tecnologie all-terrain più avanzate per offrire capacità inarrestabili. La sorprendente maneggevolezza rende la guida gratificante ed offre un comfort di prima classe su ogni superficie. Da segnalare infine che gli esperti Euro NCAP hanno assegnato alla Defender la valutazione massima di cinque stelle
Un veicolo nato per essere libero, ma ora i progettisti e i designer inglesi dovevano rispondere alla necessità di realizzare un veicolo versatile sull'asfalto cittadino così come pronto a sporcarsi le ruote da vera 4x4, senza perdere la natura delle antenate.
La sfida deve essere stata difficile per gli ingegneri tanto quanto per i designer. La nuova linea infatti corre sul sentiero del rinnovamento scelto dalla casa inglese. Un rinnovamento che significa design pulito e moderno, così come già per Velar prima e i nuovi Evoque e Range Rover poi.
E quindi gli spigoli del passato lasciano spazio a nuove superfici, sempre squadrate nella forma generale ma impreziosite da sezioni più morbide e arrotondate, fondamentali per conferire quell'aspetto di modernità e “retro-futurismo” che ormai è divenuto moda in questo periodo.
Il frontale sembra nascere da un unico volume, intarsiato e definito da calandra e fari in modo riconoscibile, iniziando e continuando il nuovo volto del family feeling Land Rover.
La pulizia e la mancanza di tridimensionalitá però non abbandonano l'heritage della precedenti
versioni, donandoci una interpretazione moderna del tema iconico a calandra arretrata e un disegno riconoscibile dei proiettori storici rotondi incastonati, tagliati e rielaborati.
La versione a passo corto conferisce alla vista laterale una parentela stretta con il DNA avventuriero del veicolo mentre, nella versione a passo lungo, intravediamo il poliedrico SUV ricercato nel nuovo layout del veicolo urbano. I parafanghi si amalgamano in modo organico alla fiancata e strizzano l'occhio al trend moderno e meno radicale.
Nel posteriore invece tutto è ancora maggiormente semplificato rispetto ai modelli del passato. I fanali non sono più sporgenti da una superfice piatta e verticale ma integrati in essa, rendendo ancora più cruda e netta la coda. La ruota di scorta, come sempre, rimane in bella mostra appesa in modo asimmetrico sul portellone… anche se la maggior parte dei suoi acquirenti probabilmente non sarò in grado di cambiarla!
La vetratura laterale e il tetto hanno uno sviluppo orizzontale e parallelo rispetto alla linea di terra, così come tutte le altre linee dell'auto, donandole
Il nuovo Defender P400e iscrive il modello al gran ballo delle ibride plug-in. Spinto dall’accoppiata di un motore a benzina, quattro cilindri da 2,0 l itri, capace di 300 CV, e di un motore elettrico da 105 kW, alimentato da una batteria da 19,2 kWh, il P400e fornisce una potenza combinata di 404 CV, offrendo prestazioni e risposte di grande rilievo, garantendo la possibilità di viaggiare (in determinate condizioni) in “elettrico puro” per oltre 40 chilometri. L’auto offre una coppia notevole insieme a bassi costi di esercizio, con emissioni di CO2 di soli 74 g/km e bassi consumi, che in situazioni particolarmente favorevoli possono spingersi sino a 3,3 litri per 100 km
Anche le prestazioni sono notevoli. Defender P400e è capace di scattare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi e raggiunge una velocità massima di 209 km/h. Di serie su tutti i modelli Defender P400e ci sono cerchi in lega da 20 pollici e sospensioni pneumatiche elettroniche. Tutte le varianti PHEV sono dotate di serie di un cavo di ricarica in modalità 3, mentre è disponibile anche un cavo in modalità 2 opzionale. Il cavo di ricarica in modalità 3 consente la ricarica all'80% in due ore, mentre in modalità 2 richiede circa sette ore per ricaricarsi all'80%. Utilizzando un caricabatterie rapido da 50 kW, il P400e si carica all'80% della capacità in 30 minuti
un effetto "visiera" che ne circonda il perimetro intero. Gli interni sono “minimal” ma non basici, ogni cosa è stata studiata per riportare il cliente a quell'aspetto avventuriero ed essenziale dei primi modelli, utilizzando però materiali e finiture da vettura premium.
Una plancia a sviluppo orizzontale, ove spicca un ampio schermo digitale nel mezzo, razionalizza gli spazi evidenziando la consolle del cambio posta subito a ridosso nella parte bassa e contenete i principali comandi per la guida in strada e fuori. Pannelli porta, sedili e tunnel centrale sono tutti realizzati cercando spigoli e forme geometriche basiche, trasferendo il tipico senso di carrozzeria spoglia, se pur invece morbida e ben curata nei materiali.
Come detto in apertura l'operazione è di quelle che fanno sbarrare gli occhi ai puristi legati al passato mentre, a mio giudizio, guardando il nuovo Defender siamo al cospetto di un modello e di un'azienda che sta avendo il coraggio di cambiare, di aggiornarsi e svecchiarsi, di capire le tendenze percorrendo una nuova strada senza però dimenticare quella fino ad ora percorsa.