San Damiano de Veuster

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San Damiano de Veuster L’eroe di Molokai

a cura del Centro Missionario Francescano delle Marche laperlapreziosa@libero.it

Introduzione A volte ci sono atti di così incredibile eroismo che riescono a scuotere con il loro coraggio il torpore e la superficialità del mondo intero. Quando il 10 maggio 1873 il missionario belga Damiano de Veuster partì volontariamente per andare a rinchiudersi nell’isola-ghetto dei lebbrosi di Molokai, la carta stampata di mezzo globo diede risalto all’audacia di questo sacerdote che aveva osato varcare le porte dell’inferno sulla terra. Poiché quell’isola era veramente una Geenna. «Nessuna legge, nessun Dio, nessun padrone». Solo l’incubo nauseabondo di corpi sfigurati dalla lebbra e selvagge lotte tra miserabili per ottenere un pasto o una bottiglia. Padre Damiano giunse in questa cloaca del mondo seguendo la sua vocazione, come un folle di Dio che «sceglie di chiudere con le proprie mani le porte del suo sepolcro». Poteva essere unicamente il gesto di un pazzo o quello di un santo, ma solo i santi sanno trasformare l’inferno in paradiso e questo fu quello che accadde. Come un martire della carità visse per sedici lunghi anni nel putrido lebbrosario, impregnando un simile ambiente con la sua carità al punto tale che un lebbroso giungerà a dire che non avrebbe voluto guarire, se questo avesse significato doversi allontanare da Padre Damiano. Sono dichiarazioni di riconoscenza sconfinata, che solo un uomo dal cuore immenso può ricevere. Immenso come l’oceano che lo circondava...


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San Damiano de Veuster by Roberto Brunelli - Issuu