Tecnica Molitoria aprile 2025

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Cinzia Simonelli* - Aldo Carnia

1Ente Nazionale Risi, Centro Ricerche sul Riso, Laboratorio di Chimica Merceologia e Biologia Molecolare Strada per Ceretto 4 - 27030 Castello D’Agogna (PV) - Italia *email: c.simonelli@enterisi.it

Riso

Caratterizzazione del Carnaroli e delle varietà di riso nello stesso gruppo

Characterization of Carnaroli and rice varieties in the same group

Parole chiave: riso, Carnaroli, varietà similari

Sommario

Il 2025 è stato battezzato come “l’anno del riso italiano” in quanto, tra gli altri, si festeggiano gli 80 anni della nascita della varietà Carnaroli, iscritta nel lontano 1945, di cui Ente Nazionale Risi è responsabile della conservazione in purezza. Il Carnaroli è da sempre definito “il re dei risotti” e possiede caratteristiche peculiari che permettono un risultato nel piatto sempre ottimale, sia nelle case degli italiani che nelle cucine degli chef stellati. Tale iconica varietà, conosciuta in tutto il mondo, può essere coltivata in diversi areali italiani che potrebbero influire sulle sue proprietà chimico-merceologiche. Nel tempo sono state inoltre selezionate varietà similari che possono fregiarsi nella commercializzazione proprio con la denominazione “Carnaroli” e si vuole in questo ambito indagare se vi siano delle significative differenze da un punto di vista analitico che ne indichino la distinguibilità.

Keywords: rice, Carnaroli rice, similar varieties Abstract

2025 has been named “the year of Italian rice” because, among other things, it marks the 80th anniversary of the birth of the Carnaroli variety, registered in 1945, for which the National Rice Authority is responsible for preserving its purity. Carnaroli has always been called “the king of risottos” and has peculiar characteristics that allow for an always optimal result on the plate both in the homes of Italians and in the kitchens of starred chefs. This iconic variety, known throughout the world, can be grown in different Italian areas that could influence its chemical-merceological properties. Over time, similar varieties have also been selected and can be commercialized with the name “Carnaroli”; in this context we want to investigate whether there are significant differences from an analytical point of view that indicate their distinguishability.

Tab. 1 - Parametri di caratterizzazione del Carnaroli e delle varietà analoghe.

Proprietà

grezzi [g/100g]

ne in merito alla dimensionalità dei granelli di riso) emergono delle variabilità rispetto a Carnaroli (Fig. 1), che risulta confrontabile con la VAR B. La VAR D è quella che presenta la più bassa massa dei 1.000 grani; statisticamente diversa è quindi la VAR G, seguita da VAR C, VAR E e VAR A. Quest’ultima non risulta scostarsi in modo significativo da VAR F, varietà a più elevata massa dei 1.000 grani.

Fig. 1 - Massa dei 1.000 grani delle varietà del gruppo Carnaroli.

CEREALI

Import/export cerealicolo

in Italia nel 2024

L’Associazione Nazionale Cerealisti (Anacer) ha stilato l’analisi dell’import/export cerealicolo in Italia nel 2024. Sulla base delle rilevazioni Istat, le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche sono aumentate nelle quantità di 2.735.000 t (+11,9%) e diminuite nei valori di 652,6 milioni di euro (-6,9%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le importazioni di cereali in granella aumentano di 1,87 milioni di t (+12%), con un controvalore in diminuzione di 504,7 milioni di euro (-10% rispetto al 2023). L’incremento è dovuto soprattutto al grano tenero (+1,19 mio/t, pari a +22%) ed al mais (+905.000 t, pari a +14%); quest’ultimo registra valori in calo di 172 milioni di euro (-9,4%). Tra gli altri cereali in granella risulta aumentare l’import di orzo (+23.700 t nelle quantità e -44,0 milioni di euro nei valori), avena (+17.500 t) e sorgo (+66.000 t), mentre per il grano duro l’anno si chiude con arrivi dall’estero in diminuzione del 10,6% (-332.000 t) ed un controvalore pure in calo del 25% (-315,8 milioni di euro). Le importazioni

Import cerealicolo in Italia nell’intero 2024, rispetto al 2023 (fonte: Anacer).

Andamento storico dell’import/export cerealicolo italiano dal 2009 al 2024 (fonte: Anacer).

Import

Import

Import

Export

00198 Roma – Via Lovanio, 6 – Codice Fiscale 80134430588 Tel. 06.841.65.54 – 06.884.02.96 – Telefax 06.884.08.77 – E-mail: anacer@anacer.it

valori) e semola di grano duro (+2% nelle quantità e -6% nei valori). L’export dei cereali in granella risulta in calo sia nelle quantità (-85.500 t) che nei valori (-31,4 milioni di euro).

00198 Roma – Via Lovanio, 6 – Codice Fiscale 80134430588 Tel. 06.841.65.54 – 06.884.02.96 – Telefax 06.884.08.77 – E-mail: anacer@anacer.it

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero 2024 un esborso di valuta pari a 8.809,6 milioni di euro (9.462,2 nel 2023) ed introiti per 5.916,4 milioni di euro (5.869,9 nel 2023).

Pertanto, il saldo valutario netto è pari a -2.893,2 milioni di euro, contro -3.592,3 milioni nel 2023.

Si segnala che i dati, basati sull’anno solare, sono stati elaborati ai fini della bilancia commerciale del settore cerealicolo. Per una corretta analisi dei flussi commerciali import/export, deve essere considerato il periodo 1 luglio – 30 giugno, corrispondente alla campagna di commercializzazione agricola.

MACINAZIONE

Influenza del temperaggio con ultrasuoni sulla farina di sorgo

L’assenza di tecnologie di macinazione standardizzate contribuisce al basso utilizzo del sorgo nell’alimentazione. La maggior parte dei metodi di macinazione esistenti, adottati da altre colture, produce farina di qualità inferiore con eccessive perdite di endosperma. Tuttavia, l’implementazione di tecniche di temperaggio appropriate prima della macinazione su molino a rulli può migliorare le caratteristiche della farina e i suoi rendimenti. In uno studio uscito su Journal of the ASABE, ricercatori americani hanno sviluppato una tecnologia con un molino a rulli di laboratorio per produrre una farina di sorgo di alta qualità, adatta ad applicazioni senza glutine. I trattamenti con ultrasuoni sono stati effettuati grazie ad un dispositivo a sonda con una frequenza di 20 kHz e una potenza di 600 W. I chicchi sono stati immersi in acqua (1:1 w/v) e sottoposti al trattamento con ultrasuoni impostato su un’amplitudine del 75% per 1, 1,5 e 2 minuti. Dopo il trattamento, i chicchi sono stati scolati, asciugati superficialmente e temperati per 24 ore in sacchetti di polietilene sigillati per raggiungere un livello di umidità del 17%. È stato studiato l’effetto del trattamento con ultrasuoni (UST) su macinazione e caratteristiche della farina di sorgo bianco non tannico e di sorgo Sumac rosso-tannico. I risultati sono stati confrontati con quelli del sorgo macinato, con un processo di temperaggio standard (umidità al 17%). Il temperaggio con ultrasuoni (UST) ha avuto un impatto significativo su macinazione e qualità della farina in termini di rendimento di macinazione, dimensione delle particelle, amido danneggiato

e contenuto di ceneri. L’UST ha determinato una riduzione significativa dell’indice di durezza sia del sorgo bianco (da 79,02 (controllo) a 72,6-73,6) che del Sumac (da 84,5 (controllo) a 76,2-78,29). In particolare, il rendimento di macinazione del sorgo bianco ha mostrato un aumento con la durata del trattamento, passando dal 73,3% (controllo) al 76,6-78,2%. Il sorgo Sumac rosso-tannico macinato con il trattamento di 1 minuto con ultrasuoni ha prodotto un rendimento di crusca superiore (5,8%) rispetto al metodo di temperaggio standard (1,7%), indicando un miglioramento nell’efficienza di macinazione. L’UST di 1 minuto ha portato a una separazione efficiente della crusca e ha migliorato il contenuto di ceneri sia nel sorgo bianco (0,87%) che nel Sumac (0,69%), rispetto ai rispettivi controlli (1,05 e 1,4%). L’analisi delle componenti principali ha definito le interrelazioni tra i gruppi di trattamento e i parametri analizzati per le proprietà dei chicchi e della farina. Complessivamente, il flusso di macinazione sviluppato è stato adatto sia per le varietà di sorgo bianco che per il Sumac rosso-tannico, indipendentemente dalle loro differenze nelle proprietà fisiche, e l’uso dell’UST ha migliorato la qualità della farina di entrambi i campioni.

PANIFICAZIONE

Ultrasuoni su crusca di avena e orzo

La fermentazione della crusca con pasta madre può superare i problemi tecnologici incontrati nella panificazione, ma favorisce l’attività della beta-glucanasi endogena, causando la degradazione dei beta-glucani.

In uno studio uscito su Food and Bioprocess Technology, ricercatori cechi hanno analizzato gli effetti del pretrattamento a ultrasuoni ad alta intensità (US) sulla crusca di avena (OB) e orzo (BB) in relazione al contenuto di beta-glucani, alle loro proprietà e alla conservazione durante la lavorazione, oltre che alle cinetiche di acidificazione della fermentazione con pasta madre e alla loro applicazione nel pane piatto. Per ridurre l’attività della beta-glucanasi, OB e BB (sospensioni al 15% in acqua) sono state pretrattate con ultrasuoni prima della fermentazione con pasta madre. Sono

Potenzialità del lievito madre a base di piselli

Su Journal of Functional Foods si segnala uno studio in cui ricercatori del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università di Bari hanno confrontato l’efficacia del lievito madre di tipo I, preparato con semola di grano duro (S1), farina di piselli (S2) o una miscela 50:50 di semola e farina di piselli (S3), nel migliorare la qualità nutrizionale, i composti antiossidanti, la dige-

ribilità in vitro e l’aroma della focaccia tradizionale di grano duro. Sono state preparate sei focacce: tre con il 40% di S1, S2 e S3 e tre con la stessa quantità di farine non fermentate. Il lievito madre a base di piselli ha aumentato il contenuto di composti fenolici (8,82±0,12 mg GAE/g s.s. nella focaccia con il 40% di farina di piselli rispetto a 4,92±0,41 mg GAE/g s.s. nella focaccia con semola non fermentata), migliorando così l’attività antiossidante. Le focacce con farina di piselli o lievito madre di piselli sono risultate una “fonte di proteine” e “ad alto contenuto di fibre” secondo il Regolamento UE 1924/2006. Inoltre, il lievito madre di piselli ha rallentato la digeribilità dell’amido in vitro, migliorato la digeribilità delle proteine e arricchito il profilo aromatico con un aumento di aldeidi, alcoli e composti della reazione di Maillard.

Cottura ohmica: effetto dei parametri di processo sulla qualità fisico-chimica

Su Journal of Food Engineering è apparso uno studio in cui scienziati austriaci hanno analizzato il potenziale della cottura ohmica come alternativa energeticamente efficiente alla cottura convenzionale nella produzione di pane di frumento, con particolare attenzione ai parametri di qualità.

Sono stati valutati gli effetti della potenza specifica in ingresso (1-5 kW/kg) e delle diverse configurazioni delle camere di trattamento a piastre parallele in relazione ai parametri fisico-chimici risultanti. La cottura ohmica a elevate potenze in ingresso (5 kW/kg) ha ridotto i tempi di cottura del 98% rispetto alla cottura convenzionale. Tuttavia, per quanto riguarda la qualità del prodotto, potenze inferiori (<=3 kW/kg) hanno mostrato vantaggi specifici in termini di una struttura della mollica più uniforme e un maggiore grado di cottura dell’amido. Le camere di trattamento con elettrodi spessi (>=5 mm) e una superficie del prodotto ridotta sono state associate a inomogeneità nel trattamento, con conseguenti perdite di prodotto più elevate e un volume del pane inferiore. I risultati evidenziano l’importanza della potenza in ingresso e del disegno della camera di trattamento come strumenti di controllo per concetti di cottura ohmica personalizzati, al fine di ottenere specifiche proprietà del prodotto. È emersa la necessità di un successivo tempo di mantenimento dopo la fase di riscaldamento, per ottenere una qualità del prodotto comparabile a quella del pane cotto convenzionalmente.

PASTA

Prestazioni tecnologiche delle farine di frumento tenero per pasta fresca

In uno studio pubblicato su Food and Bioprocess Technology, ricercatori spagnoli hanno valutato le caratteristiche tecno-funzionali di farine commerciali di frumento tenero con diversi gradi di raffinazione (composizione chimica, proprietà funzionali, reologiche e legate all’amido) e la loro relazione con la qualità della pasta fresca prodotta (comportamento in cottura, proprietà meccaniche e ottiche, e analisi sensoriale).

In particolare, la capacità di ritenzione idrica, l’assorbimento dei grassi e l’attitudine al rigonfiamento delle farine diminuiscono progressivamente con l’aumento del grado di raffinazione (fino al 25, 16 e 36%).

Per quanto riguarda le proprietà dell’amido, il processo di gelatinizzazione risulta negativamente influenzato da tassi di estrazione più elevati, portando a una minore consistenza dei gel di amido integrale (~17% in meno nella forza massima durante il riscaldamento e ~12,39% in meno nella viscosità di picco).

La pasta cotta risulta più scura e più rossa all’aumentare del tasso di estrazione. Inoltre, quella base di farina integrale presenta una perdita in cottura superiore del 42%, è più dura dell’86% e più compatta del 101%, portando alla produzione di una pasta fresca meno elastica e con minore capacità di rigonfiamento.

Tuttavia, farine con un basso grado di raffinazione consentono di ottenere un prodotto finale di buona qualità e naturalmente ricco dal punto di vista nutrizionale.

Pasta senza glutine con mais viola

I prodotti senza glutine, inclusa la pasta, sono generalmente molto processati e poveri di composti antiossidanti, con qualità organolettiche spesso compromesse. Per superare tali limitazioni, su Innovative Food Science and Emerging Technologies è apparso uno studio in cui ricercatori spagnoli hanno sperimentato una nuova pasta senza glutine utilizzando il mais viola, una varietà ricca di polifenoli antiossidanti. Sono state sviluppate cinque varianti di pasta: 100% semola di grano, 100% mais giallo, 90% mais giallo +10% farina di riso, 100% mais viola e 90% mais viola +10% farina di riso. La composizione chimica di queste varianti (in particolare il contenuto di polifenoli) è stata analizzata, insieme alle loro proprietà fisiche, chimiche e sensoriali, dopo l’estrusione e la bollitura. Per la prima volta sono stati riportati nuovi derivati della cianidina e della spermidina nel mais. L’estrusione si è rivelata efficace nella produzione della pasta di mais, preservando il contenuto di polifenoli e ottenendo buone proprietà fisiche e tecnologiche, mentre la bollitura ha ridotto i livelli di polifenoli fino all’80%. L’analisi sensoriale ha evidenziato alcune caratteristiche indesiderate associate al mais viola. In generale, la pasta di mais viola mostra un buon potenziale come alternativa senza glutine, ricca di antiossidanti e moderatamente resistente ai processi di produzione e cottura, anche se le caratteristiche sensoriali potrebbero necessitare di ulteriori ottimizzazioni per una maggiore accettazione da parte dei consumatori.

MANGIMI

Farina di insetti competitiva

In un articolo su Food and Humanity, ricercatori americani hanno proposto la farina di insetti come una possibile soluzione per ridurre la dipendenza del sistema alimentare dalla farina di pesce e di soia, data le problematiche ambientali e i diritti umani legati a tali ingredienti. Tuttavia, la farina di insetti è troppo costosa per competere con quella di pesce e di soia, ostacolandone l’adozione in agricoltura su larga scala. Ci sono poche indicazioni che la farina di insetti possa diventare più economica nel prossimo futuro, soprattutto perché l’industria degli insetti si trova ad affrontare ostacoli come la mancanza di tecnologie di produzione su larga scala, l’utilizzo limitato dei rifiuti alimentari e l’assenza di standardizzazione nella qualità della farina di insetti. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di creare impianti di produzione nei Paesi tropicali, dove i costi energetici sono più bassi e i costi del lavoro più contenuti, ma ciò comporterebbe sacrificare l’autosufficienza alimentare e potrebbe causare perdite di posti di lavoro. Un’altra soluzione prevede l’applicazione di un sovrapprezzo per la carne di animali alimentati con insetti, ma gli studi rivelano che i consumatori non sarebbero favorevoli a pagare tale sovrapprezzo. Complessivamente, è improbabile che la farina di insetti sostituisca quella di pesce e soia nel prossimo futuro; potrebbe essere più realistico affrontare le sfide legate all’esaurimento dei pesci destinati alla produzione di mangimi e alla coltivazione della soia, aumentando l’efficienza agricola e utilizzando strumenti politici mirati, sia a livello nazionale che transnazionale.

MACCHINE

Innovazione e certificazione per uno stoccaggio sicuro

Nel settore molitorio, la sicurezza e la qualità degli impianti di conservazione e trasformazione dei cereali sono aspetti imprescindibili. Da sempre sinonimo di affidabilità e durabilità nella progettazione e realizzazione di impianti di stoccaggio, Cimas compie un ulteriore passo avanti, introducendo nuovi materiali e certificazioni per elevare gli standard del settore. I sili vengono ora realizzati anche con Magnelis ZM310, materiale che assicura una resistenza alla corrosione fino a 10 volte superiore rispetto agli acciai zincati tradizionali, garantendo maggiore longevità degli impianti anche in condizioni ambientali difficili. Tale scelta tecnologica si traduce in strutture più affidabili, con minori costi di manutenzione e una maggiore tutela del prodotto stoccato.

Una delle caratteristiche più interessanti di Magnelis ZM310 è la capacità di autorigenerarsi: se il rivestimento subisce graffi o danni superficiali, il magnesio presente nella composizione aiuta a ripri-

Stabilimento produttivo di Perugia (Cimas).

Sonde di temperatura per cuscinetti

Il surriscaldamento dei cuscinetti è una delle principali cause di esplosioni negli impianti che operano in ambienti potenzialmente esplosivi, con alta presenza di polveri. Per prevenire possibili surriscaldamenti, le sonde di temperatura vengono installate nei punti critici, per un monitoraggio costante, così da poter intervenire tempestivamente, evitando costosi fermi macchina per manutenzioni o sostituzioni.

Sonde di temperatura, dall’alto WDB8, ADB8 e WDB7 (Verdi).

Le sonde della serie WDB8 di Verdi si avvitano direttamente nella sede del cuscinetto, sostituendo l’ingrassatore. Ogni sonda è dotata di un ingrassatore integrato che permette la lubrificazione del cuscinetto senza necessità di smontaggio. Il modello ADB8 , fissato come le WDB8, è regolabile in profondità ed è disponibile in diverse lunghezze (50, 100, 200 e 300 mm) per garantire la massima aderenza all’albero. Di diversa concezione, le WDB7 sono progettate per il rilevamento della temperatura delle superfici e si fissano tramite capocorda su motori, riduttori o basamenti di macchinari. L’ultima novità è VIBMIL , sensore sviluppato per il

Sonda correttamente fissata nel cuscinetto (Verdi).

Mole abrasive per l’industria molitoria

Marchio del Gruppo Saint-Gobain, Norton è da oltre 140 anni un punto di riferimento per tutte le applicazioni che utilizzano abrasivi, dalla rettifica al taglio, dallo sbavo alla finitura e lucidatura, fino alla decorticazione del grano. Grazie alla certificazione per il contatto con gli alimenti, gli abrasivi Norton trovano impiego nell’industria alimentare, in particolare nella lavorazione di diversi tipi di cereali, con applicazioni come la decorticazione del grano.

Mole abrasive per decorticazione

Norton è in grado di fornire mole abrasive (pietre) di qualsiasi forma e dimensione per la decorticazione del grano duro e tenero, nonché di legumi come lenticchie, fave e ceci, e di altri cereali come orzo, farro e cous cous. Inoltre, offre soluzioni per la sbramatura e la sbiancatura del riso.

Le mole possono essere realizzate in abrasivo convenzionale, solitamente in carburo di silicio nero o verde, oppure in versione diamantata. Possono essere applicate su corpi forniti dal cliente (tramite un processo di ridiamantatura su corpi rigenerati) o completamente nuovi.

Grazie a una lunga esperienza, Norton è diventata un fornitore di fiducia per i principali produttori italiani di semola e farina. Le sue mole possono essere realizzate per le principali macchine decorticatrici disponibili sul mercato o su disegno del cliente.

Mole convenzionali (Norton).

Mola diamantata (Norton).

ANALISI

Colore della farina: indicatore di qualità

Il colore della farina rappresenta un parametro di qualità fondamentale per mugnai, panificatori e produttori alimentari. L’aspetto visivo della farina influisce su percezione ed aspettative dei consumatori, e il colore è strettamente legato a proprietà, come la purezza, il tasso di estrazione e il contenuto di ceneri. I moderni processi di macinazione si basano su misurazioni precise del colore per garantire uniformità, ottimizzare le miscele di grano e soddisfare le specifiche di prodotto.

Connessione tra colore e qualità

La presenza di particelle di crusca, il contenuto proteico e le condizioni di macinazione influenzano la tonalità finale. Ad esempio, le farine ad alto contenuto di ceneri tendono ad avere un colore più

Dispositivi di misurazione obiettiva del colore per la costanza cromatica della farina (Konica Minolta).

MERCATI

Continua la crescita del bio in Europa e in Italia

Secondo i dati diffusi dall’italiana FerderBio ripresi dal “The World of Organic Agriculture 2024”, riferito al 2023 e presentato a Biofach dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL, in collaborazione con IFOAM , la Federazione internazionale del biologico, l’Europa accelera nella transizione agroecologica, con l’11% delle superfici agricole ora coltivate con metodo biologico. L’indagine rileva infatti che, nell’Unione Europea, le superfici bio hanno raggiunto i 17,7 milioni di ettari, pari al 10,9% della SAU totale, con una crescita del 3,6% rispetto al 2022. A livello continentale, includendo quindi anche i Paesi extra-UE, il biologico copre 19,5 milioni di ettari, registrando un aumento del 4,1%.

Tra i singoli Stati, la Spagna guida la classifica con 3 milioni di ettari, seguita dalla Francia (2,8 milioni) e dall’ Italia, terza con 2,5 milioni di ettari.

Tuttavia, il nostro Paese si distingue per la quota più alta di SAU biologica, che con 2,46 milioni di ettari sfiora il 20%, quasi il doppio della media europea, ferma al 9,6% nel 2021, e mantiene il primato per numero di operatori bio, con oltre 84.191 aziende su un totale europeo di 495.000. Inoltre, guida la classifica anche per il numero di trasformatori bio, quasi 25.000, a fronte di una quota complessiva europea di 94.627.

Per quanto riguarda i consumi, dopo il lieve calo registrato nel 2022, il mercato del biologico ha ripreso slancio nel 2023, raggiungendo un valore di 54,7 miliardi di euro in Europa (+3%), di cui 46,5 miliardi nei Paesi UE (+2,9%). La Germania si conferma il principale mercato europeo, con vendite pari a 16,1 miliardi di euro, seguito dalla Francia. A livello globale, l’Unione Europea è il secondo mercato per il biologico, dopo gli Stati Uniti (59 miliardi di euro).

Allargando lo sguardo, secondo i dati di The World of Organic Agriculture 2024, la superficie agricola coltivata a biologico nel mondo è cresciuta del 2,6% nel 2023, raggiungendo 98,9 milioni di ettari, gestiti da 4,3 milioni di produttori bio. Anche le vendite globali di prodotti biologici hanno registrato un aumento, superando i 136 miliardi di euro.

Anche secondo i dati forniti dal Servizio esteri del Dipartimento statunitense dell’agricoltura (USDA), dopo un calo significativo nel 2022, il mercato biologico UE ha iniziato a recuperare nel 2023, raggiungendo un valore di 50,4 miliardi di dollari, con un aumento del 10,5% rispetto al 2022. Tale recupero è attribuibile alla ripresa economica dei consumatori dopo anni di alta inflazione. In generale, il Vecchio Continente può contare su una base di consumatori stabile che si mantiene abbastanza resiliente e c’è da aspettarsi che continuerà a crescere in tutti i Paesi dell’Unione, eccetto Grecia e Finlandia, seppure ad un ritmo inferiore. L’USDA ricorda che l’accordo di equivalenza sul biologico tra Stati Uniti (USA) e Unione Europea (UE), entrato in vigore il 1° giugno 2012, ha semplificato il commercio tra i due più grandi mercati bio mondiali. Questo consente ai prodotti alimentari e agricoli certificati come biologici negli USA o nell’UE di

NOTIZIE

Un buon 2024 per Bühler

Pur in un contesto economico globale sempre più incerto, Bühler ha chiuso il 2024 con un aumento della redditività, registrando un EBIT di 227 milioni di CHF. L’anno scorso il fatturato è rimasto stabile a 3,0 miliardi di CHF (-0,8%), a fronte di ordinativi per 2,8 miliardi di CHF (-9,9%), dove l’impatto dei tassi di cambio è stato significativo. Grazie al miglioramento della produttività, la redditività del gruppo è aumentata per il quarto anno consecutivo, portando l’EBIT al 7,6% del fatturato, contro il 7,2% dell’anno precedente, mentre l’utile netto è salito a CHF 189 milioni, corrispondente a un margine del 6,3% (anno precedente: 5,9%).

Buone notizie arrivano dal fatturato delle divisioni Grains & Food, cresciuto del 2,0%, arrivando a 2.249 milioni di CHF, trainato dal

caso di guasto di un alimentatore. Tali dispositivi, configurati nello stack virtuale VCStack con link a 10Gb, fungono da core della rete, operando come un unico apparato per garantire elevata affidabilità.

I server e i rack periferici, equipaggiati con access switch Allied Telesis, sono connessi in modo incrociato con doppio percorso, garantendo un elevato livello di ridondanza e disponibilità. Tutto il traffico di rete passa attraverso i due switch x930, comprese le richieste da e verso i server, le apparecchiature di produzione, i sistemi di macinatura del grano, i magazzini delle materie prime e dei prodotti finiti, nonché i processi di insaccamento delle farine e la gestione aziendale. Grazie a questa collaborazione, è stato possibile raggiungere elevati standard di efficienza e prestazioni di rete, eliminando rallentamenti e interruzioni. “Allied Telesis si è confermato un partner prezioso, in grado di fornire dispositivi avanzati che assicurano ridondanza e tolleranza ai guasti, ottimizzando la rete e minimizzando i tempi di inattività”, sottolinea  Antonio Maggioni, system project manager di Agomir.

Risultati e sviluppi futuri

L’implementazione di queste tecnologie ha migliorato la sicurezza e la disponibilità di dati e servizi. Ora l’azienda può affrontare la perdita di un’intera sala server, senza compromettere l’operatività, riducendo il rischio di blackout.

La ridondanza dei sistemi e una progettazione accurata garantiscono un accesso costante alle informazioni, anche in situazioni di emergenza. Una rete robusta non solo aumenta la resilienza, ma crea anche una solida base per la crescita futura, permettendo operazioni quotidiane senza interruzioni, una risposta rapida alle esigenze aziendali e un servizio continuo ai clienti.

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