ELABORATO FINALE DIDATEC BASE ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PRESIDIO: Liceo Scientifico “B. Rescigno” Roccapiemonte (SA) TUTOR:Cimino Maria Rosaria CORSISTA:Augusto Aurelia
Sono una docente di scuola primaria e insegno da oltre 30 anni. Ho sempre cercato di attuare una didattica che rispondesse alle esigenze dei miei alunni e che tenesse conto delle innovazioni tecnologiche.
Durante questi anni ho partecipato a molti corsi di formazione per l'uso e la conoscenza del PC a scuola e ultimamente anche ad un PON per l'uso della LIM nella didattica. Quando sono venuta a conoscenza del progetto DIDATEC ho pensato subito di iscrivermi per poter ulteriormente approfondire il mio percorso. Ed, infatti, grazie alla guida della Tutor M.R. Cimino, e allo studio dei testi che ho scaricato, ho sperimentato con successo queste tecnologie. Fin dall'inizio del corso ho capito che programmare le lezioni utilizzando il PC come supporto tecnologico ha grandi vantaggi, perché permette agli alunni di collaborare e condividere idee ed esperienze, creando un apprendimento di tipo individualizzato ed autonomo, monitorando le loro prestazioni ed i progressi negli apprendimenti. Questo corso base DIDATEC, a differenza degli altri che ho seguito, è stato più operativo, mi ha aiutato a conoscere e usare realmente gli 1
“strumenti” per aiutare l'efficacia della mia didattica.
Poi, nella mia aula è stata montata una LIM e questo mi ha dato l'opportunità di mettere in pratica le teorie imparate, in quanto essa riassume in un unico supporto tre importanti aspetti: -come strumento di intermediazione multimediale unisce teoria e pratica ed avvicina l’alunno a concetti anche molto complessi; -come registro di archiviazione digitale permette di memorizzare tutto quello che in passato, una volta cancellato, veniva rimosso dalla lavagna. La riusabilità dell’archivio digitale, oltre a poter essere usato ogni volta in cui se ne ha bisogno, rappresenta una testimonianza dei progressi e del percorso svolto da ogni alunno; -come strumento di azione e interazione non è più un luogo statico o di verifica ma permette di tornare sui contenuti in qualsiasi momento e infinite volte e di realizzare insieme, alunno e docente, contenuti didattici digitali che possono uscire dai confini dell’aula con un semplice click e allo stesso modo entrare in aula dal mondo del web.
Come ho dettagliatamente descritto nell’analisi del problema, ho cominciato a sperimentare l'uso della LIM con un programma di recupero e rafforzamento delle abilità di base nella lingua italiana. Nella mia classe erano presenti alcuni bambini DSA che presentavano scarsa concentrazione, per cui erano necessarie continue sollecitazioni. Proprio per questo, oltre alla metodologia tradizionale della lezione frontale, fatta di libri, quaderni, strumenti cartacei, ho creduto che fosse necessario motivarli maggiormente per suscitare curiosità ed interesse.
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Ho cercato di coinvolgerli attraverso attività laboratoriali svolte con una metodologia di COOPERATIVE LEARNING stimolando in loro un sentimento di interdipendenza agendo su diverse strutture: -gli obiettivi (interdipendenza di obiettivi): davo obiettivi comuni a tutto il gruppo; -i compiti (interdipendenza di compito): assegnavo al gruppo compiti che nessun membro era in grado di eseguire da solo; -i ruoli (interdipendenza di ruolo): distribuivo fra i membri i ruoli necessari ad un buon andamento del gruppo; -le risorse (interdipendenza di risorse): fornivo i materiali e gli strumenti di lavoro non individualmente ma al gruppo che ne organizzava l’utilizzo; -la valutazione (interdipendenza di ricompensa): il successo di ognuno dipendeva da quello di ogni altro membro del gruppo e la valutazione individuale risentiva sia della prestazione personale sia della valutazione che veniva attribuita alla prestazione del gruppo.
Con l'uso della LIM e del PC tutto è stato più facile perché i piccoli gruppi, dopo l'attività frontale con LIM e libro di testo, hanno svolto test interattivi, prove a scelta multipla, domande vero/falso,da completare… attraverso l’uso di file di testo, filmati, costruzione collaborativa di mappe e di testi che hanno dato loro la possibilità di ricevere subito la valutazione ed il feedback dei propri errori e la loro correzioni.
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Attraverso una strategia attiva, ho proposto agli alunni quiz di analisi grammaticale e logica per stimolarli al PROBLEM SOLVING e alla ROLE PLAYING. Nelle attività proposte la tecnologia assolveva ad innumerevoli funzioni, ma soprattutto: - vivacizzava la lezione frontale, rendendola più coinvolgente spostando il focus dall’insegnante al contenuto, reso più accattivante grazie all’interattività e alla condivisione col gruppo classe; -aumentava l’entusiasmo e la partecipazione perché le risorse didattiche a cui ho attinto risultavano più accattivanti, diversificate, meglio calibrate e personalizzate; -migliorava le dinamiche relazionali valorizzando le dinamiche di gruppo, incrementando la collaborazione e la cooperazione in classe; -contribuiva ad un’efficacia presentazione di informazioni, a modellare concetti e processi mentali, a creare simulazioni e a stimolare discussioni tali da rafforzare l’autonomia e un modo personale di affrontare lo studio; -influiva positivamente sull'attenzione, la memorizzazione, la motivazione e il coinvolgimento degli studenti; -offriva l’integrazione di media diversi: la multimedialità raccoglie in sé tutti i vantaggi dei sussidi didattici finora utilizzati; -permetteva la manipolazione degli oggetti didattici e l’attivazione di tutti i canali sensoriali, rispondendo in modo efficace a tutti gli stili cognitivi e le intelligenze multiple degli alunni; 4
-mi permetteva di strutturare la lezione con particolare attenzione alle forme di comunicazione, alla gradualità nella presentazione dei concetti, alla ricerca delle tecniche più mirate ai diversi stili cognitivi degli allievi; -permetteva la riflessione e il confronto tra alunni dando loro la possibilità di condividere strategie utili per lo svolgimento del compito. Inoltre mi sono resa conto che in questo percorso è stato di fondamentale importanza il ruolo del docente.
L’ insegnante, infatti, ha il compito di creare nell’alunno familiarità e pratica con le nuove tecnologie, intese come strumenti che servono a creare una nuova forma di sapere e una nuova organizzazione delle conoscenze. Bisogna aiutare gli alunni a comprendere tre punti basilari: -come selezionare le informazioni; -come scambiare e condividere informazioni; -come rivedere e modificare il proprio lavoro riflettendo criticamente sulla sua qualità. E’ solo partendo da questa base che si possono ottenere ottimi risultati nell’uso delle TIC nella didattica che diventerà attiva e partecipativa. Non sarà un percorso facile né breve, ma se verrà realizzato da tutte noi docenti veramente nella scuola ci sarà una “rivoluzione digitale” che renderà la scuola moderna e al passo con i tempi in continua evoluzione. Concludendo, posso dire che questo corso è stato veramente proficuo sia per quello che ho imparato che per i rapporti umani che ho coltivato: mi ha dato l'opportunità di scambiare idee e opinioni con le mie compagne di corso, abbiamo collaborato aiutandoci nella realizzazione dei vari percorsi e sostenendoci nei momenti di maggiore difficoltà, abbiamo rinsaldato i nostri rapporti improntati su valori di amicizia e condivisione.
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