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80 e!
€ 1,00 mensile di cultura cinematografica
In sala la sorprendente opera prima di Maysaloun Hamoud
Un rap contro le ingiustizie
Serata evento in occasione della Giornata Internazionale della Donna
RE-ACT a Pordenone
70 ospiti per il prestigioso workshop internazionale
Speciale Le Voci dell’Inchiesta 2017
Un inserto da staccare e conservare con i principali film del festival!
Domani accadrà
Marzo
Libere, disobbedienti e innamorate
17 2017 numero 3 anno XXXVII
L’importante, andandosene, è non lasciare macerie
Chiude la storica rivista CircuitoCinema di Venezia
Ovvero se non si va non si vede
La scuola al cinema
Gli appuntamenti di marzo per studenti ed insegnanti spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Chiude la gloriosa testata cinematografica
Andrea Crozzoli
Editoriale
“L’importante, andandosene, è non lasciare macerie.” L’amico Roberto Ellero è stato, nel panorama degli operatori cultural/cinematografici, forse l’unico esempio virtuoso di pubblico impiego al servizio della comunità. Ha sapientemente, nel corso degli anni e di amministrazioni comunali di vario colore politico (sia nella prima che nella seconda Repubblica), creato a Venezia un “Circuito Cinema” di alto valore culturale e mantenuto in vita nella città lagunare una serie di sale che altrimenti avrebbero chiuso. Se oggi a Venezia il cinema, aldilà della blasonata Mostra Internazionale della Biennale, esiste e prospera lo si deve a lui e alle sue innate doti culturali e, anche, manageriali. Uomo di cultura, studioso, scrittore, critico, oltre che dirigente comunale del settore cinema, Roberto Ellero, ora in quiescenza, aveva fondato, nel lontano 1986, anche l’omonima rivista CircuitoCinema, valido strumento a supporto di una promozione comunale della cultura cinematografica, qualcosa di analogo a CinemazeroNotizie, ossia un organo di formazione e informazione per le migliaia di spettatori che frequentano le sale cinematografiche. Ha quindi destato sconcerto e stupore l’improvvisa decisione del Comune di Venezia di chiudere, dopo oltre trent’anni di ininterrotta attività, la testata giornalistica CircuitoCinema. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà al pubblico cinematografico veneziano che si è visto unilateralmente sottrarre un mensile così “atteso” - un mensile specifico di ben otto pagine di cinema su grande formato - formuliamo pertanto l’auspicio per un immediato ripristino della rivista, strumento oltrechè guida ragionata e analitica, tanto delle rassegne quanto dei nuovi film in uscita. Un pubblico veneziano di «...affezionati anche a quegli editoriali, semplicemente siglati in partenza r.e., che non facevano sconti a nessuno (amministratori e mercato, produttori e distributori), espressione di un’autonomia culturale - scrive lo stesso Roberto Ellero sulla rivista on line Ytali - che è il primo presupposto della critica, non solo cinematografica.». Un percorso, quello di CircuitoCinema, in qualche modo molto simile al percorso culturale della nostra testata che fortunosamente è riuscita, almeno finora, ad evitare la chiusura. Prosegue Ellero nel suo articolo: «La soppressione della rivista CircuitoCinema comporta un danno reale all’utenza... privata di uno strumento informativo che dava senso e spessore ai percorsi cinematografici proposti. E il costo di quella rivista – redatta in casa, con prestigiose collaborazioni da tempo immemore su base volontaria, ovvero gratuite, le sole spese di stampa... – sono davvero poca cosa in confronto alle entrate prodotte da Circuito Cinema grazie anche a quella rivista: 1.200.000 euro l’anno circa... Ma al danno reale si somma quello simbolico. E non occorre aver letto Freud o Lacan per capire quanto sia importante la valenza significante del simbolico.» «Nel caso specifico, una rivista di cinema uscita per trent’anni in una città vocata al cinema sin dai primi vagiti dei Lumière (1896), sede del primo e più importante festival (1932), protagonista di migliaia di film... - continua Ellero - Signor Sindaco, se l’idea di sopprimere CircuitoCinema è stata sua, ci ripensi; se è stata di qualcun altro provveda, visto che la responsabilità politica resta comunque sua.» E chiude Roberto Ellero il suo intervento con una sferzata: «Come ho avuto modo di dirle, Signor Sindaco, in uno dei nostri rari incontri quand’ero in Comune, siamo tutti di passaggio. L’importante, andandosene, è non lasciare macerie.» Auspicio valido per Sindaci, Presidenti, Amministratori, ecc. ecc.
In copertina un’immagine tratta dal film Lo and Behold: internet il futuro è oggi di Werner Herzog inserita nel programma di Aspettando LE VOCI DELL’INCHIESTA 2017
cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Marzo 2017, n. 3 anno XXXVII Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica
In sala, grazie alla Tucker Film, la sorprendente opera prima di Maysaloun Hamoud
Gianmatteo Pellizzari
Cosa fanno tre giovani donne arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le giovani donne del mondo: amano, ridono, piangono, inseguono desideri, cadono, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando marijuana, ballando, in attesa dell’alba. Cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. O, come nel caso della timida Nour (Shaden Kamboura), vengono salvate da un perimetro che qualcun altro ha stabilito per loro. Ci pensano Laila (Mouna Hawa) e Salma (Sana Jammelieh), attraverso la loro potente voglia di vivere e il loro sanissimo anticonformismo, a sbriciolare le insicurezze e le diffidenze della nuova coinquilina. Anzi: della nuova amica. Sì, perché Libere, disobbedienti e innamorate (In Between), sorprendente opera prima che possiamo collocare nell’asse ereditario di Sognando Beckham e Caramel, è una piccola grande storia di amicizia. Una riflessione a cuore aperto sull’indipendenza femminile che la regista Maysaloun Hamoud, brillante promessa del cinema mediorientale, sa gestire con asciuttezza, umorismo e istinto rock. Mentre Hollywood plasma il terzo capitolo cinematografico di Sex and the City, dunque, anche Libere, disobbedienti e innamorate (coproduzione franco-israeliana firmata da Shlomi Elkabetz, il regista di Viviane) ci racconta brillantemente una città e ci parla schiettamente di sesso: una Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground, tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, di chi le giudica, di chi le umilia. Non è facile essere Laila (avvocatessa emancipata, la canna sempre accesa tra le dita e l’uomo giusto che non bussa mai alla porta), non è facile essere Salma (dj lesbica, tanto passionale quanto fragile, figlia di genitori ferocemente devoti alla tradizione), non è sicuramente facile essere Nour (studentessa modello, vittima predestinata della peggiore sopraffazione maschilista), ma bisogna almeno provarci. E ogni singolo tentativo, come appunto ci ricorda Libere, disobbedienti e innamorate, si traduce in un prezioso passo avanti. «La mia generazione non può convivere ancora a lungo con i codici obsoleti della società patriarcale e dello sciovinismo: è tempo di mettere le carte in tavola. Se continuiamo a nascondere le nostre paure sotto il tappeto, finiremo per inciamparci sopra e sarà troppo tardi». Nata a Budapest, ma cresciuta in un villaggio a nord di Israele, Maysaloun Hamud si è laureata alla Minshar Film School e ha poi vissuto a Jaffa. Libere, disobbedienti e innamorate è il suo primo lungometraggio, dopo i corti Shades of Light (2009), Scent of Morning (2010) e Salma (2012). «Libere, disobbedienti e innamorate – spiega – è il ritratto di tre giovani donne arabe che vivono e amano a Tel Aviv. Ho cercato di raccontare il complicato dualismo della loro quotidianità, stretto fra la tradizione da cui provengono e la sregolatezza della metropoli in cui abitano, e il prezzo che devono pagare per una condizione che normalmente può apparire scontata: la libertà di lavorare, fare festa, scopare, scegliere. Laila, Salma e Nour scelgono, appunto, di non voltarsi a guardare indietro, anche se il loro viaggio dolceamaro verso il futuro è lontano da qualunque certezza». Un film che parla – a vari livelli – di emancipazione non può essere, ovviamente, un film senza musica. E Libere, disobbedienti e innamorate di musica ne ha tanta, dall’hip hop dei Dam, irresistibile band palestinese attiva in Israele, fino alla splendida hit Aziza della star libanese Yasmine Hamdan, pupilla di Marc Collin dei Nouvelle Vague. Una scelta ben precisa, quella di puntare sulla forza d’urto di Sua Maestà Yasmine, non solo in quanto regina dell’indie electro folk arabo («Sì, è una definizione leggermente lunga» scherza lei), ma in quanto simbolo d’indipendenza.
Tre donne arabe a Tel Aviv
“Libere, disobbedienti... e innamorate”
Cinemazero e Neda Day insieme la cultura del rispetto dei diritti delle donne
Manuela Morana
Gioranata Internazionale della Donna
Un rap contro le ingiustizie La voce delle donne trova amplificazione anche al cinema, in sala. Quest'anno, come ogni anno, dopo tutto, in occasione dell'Otto Marzo, la Giornata per i diritti delle donne, Cinemazero accoglie e promuove in collaborazione con Neda Day di Pordenone, l'associazione culturale presieduta dal dott. Taher Djafarizad da anni è attiva sul territorio per la promozione e la diffusione di una cultura del rispetto dei diritti delle donne, con l'associazione culturale Odeia e il Comune di Pordenone , una proiezione-evento che punta i riflettori sui temi del femminile, del suo ruolo nella contemporaneità, dello specifico dell'essere donna nei paesi dove i diritti sono limitati o compromessi. In una stagione e in un mondo, quelli di oggi, ancora dolentemente attraversati da molteplici istanze negative che restringono le libertà delle donne, che motivano l'esercizio, ai loro danni, di vecchie e nuove forme di violenza, risulta quanto mai saliente e necessario sollecitare il dialogo per informare e scongiurare i fantasmi della non conoscenza, per contribuire a educare le nuove generazioni, senza dimenticare le meno giovani. Sono ben tre le proiezioni-evento in programma nel mese di marzo, inserite in Aspettando le Voci, il programma di ben 7 eventi speciale, tra cui incontri con gli autori e numerose anteprime della decima edizione de Le Voci dell'Inchiesta (Pordenone, 5-9 aprile 2017), il festival dedicato al cinema del reale, ai suoi autori, alle numerose storie del mondo contemporaneo raccontate dal loro sguardo. Tutte e tre le proiezioni costituiscono un appuntamento di pura conoscenza e un invito all'analisi e all'approfondimento, con la guida speciale di alcuni interlocutori d'eccezione, da sempre attenti e vigili sui temi delle condizioni delle donne. Il film scelto, mai uscito nelle sale italiane, è SONITA di Rokhsareh Ghaem Maghami (Germania/Iran/Svizzera, 2015, 91’). Premiato dal pubblico all’International Documentary Film Festival Amsterdam 2016, evento di punta per la promozione del documentario, il film ruota attorno al sogno di Sonita Alizadeh di diventare una rapper famosa. Ha solo 18 anni, al momento della realizzazione del film, ma i suoi testi sono tutt'altro che superficiali, anzi impegnati e intrisi di maturità, forzata dalle difficoltà della sua vita, una su tutte il sofferto trasferimento in tenera età dal paese natio, l'Afghanistan. I testi delle sue canzoni parlano di giustizia sociale e di rivendicazione dei diritti delle donne, di emancipazione. Cantare questo genere di musica non è ritenuto sconveniente solo nel suo paese d'origine, ma lo è anche in Iran, dove è persino vietato dalla legge. La storia di vita della fanciulla Sonita è un modello di crescita segnato da consapevolezza, tenacia e anche sofferenza: caratteristiche che la rendono ideale per presentarla al pubblico dei più giovani. Ecco perché la proiezione-evento, che è fissata per il pubblico della città per mercoledì 8 marzo, alle ore 21.00, si svolgerà anche in orario mattutino sia Cinemazero di Pordenone (8 marzo alle ore 9:00) che al Cinema Zancanaro di Sacile (7 marzo alle ore 9:30) e sarà rivolta, .in questi due appuntamenti, esclusivamente al pubblico degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e ai loro insegnanti. Tutte le proiezioni-evento, serale e due mattutine, saranno arricchite dalla partecipazione di Najmeh Musavi Piambari. Ospite dell'associazione Neda Day, la donna è attivista, traduttrice e scrittrice nata a Teheran in Iran. Esiliata a Parigi, si è laureata in sociologia alla Sorbona, e poi in ingegneria civile. Attualmente è consigliera capo per progetti europei del governo francese. Nel 1996 è fra i fondatori della rivista Arash (il giornale della diaspora iraniana). La sua voce di donna costituirà l'interlocuzione necessaria per il pubblico di studenti e insegnanti che intendano trovare nuove risposte, che intendano conoscere da vicino la testimonianza di vita di coloro che hanno visto coi propri occhi gli effetti e le conseguenze della discriminazione e dell'esercizio vessatorio di norme di controllo e annullamento dei diritti e delle libertà. Per prenotare la partecipazione alle matinée di Pordenone e Sacile è necessario inviare una mail a didattica@cinemazero.it Per partecipare alle anteprime di Aspettando le Voci si suggerisce di consultare il sito www.voci-inchiesta.it
Tanti gli appuntamenti per addetti ai lavori, curiosi e appassionati in vista de Le Voci dell’Inchiesta
Croatian Audiovisual Centre - Hrvatski audiovizualni centar, il Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e lo Slovenski Filmski Center, hanno annunciato i progetti e i partecipanti del 3 ° Workshop RE-ACT che si svolgerà nell'ambito della nuova proposta del TorinoFilmLab dedicata alle Serie. I progetti selezionati sono infatti di fiction e documentario, e per la prima volta in assoluto, anche di serie televisiva! Il workshop RE-ACT si terrà a Pordenone, dall'11 al 14 marzo 2017, grazie alla collaborazione con Cinemazero / Le voci dell'inchiesta, impegnando varie location della città. I Workshops di RE-ACT si articolano su un periodo di tre anni a partire dal 2015, dando la possibilità ad almeno sei team creativi da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia di sviluppare i loro progetti con incontri individuali con gli esperti/tutor di TorinoFilmLab e RE-ACT, di lavorare in sessioni di gruppo e partecipare alle sessioni plenarie, nonché di prendere parte a una piattaforma di rete pensata su misura per le esigenze produttive/creative, di presentare i loro progetti a possibili partner di co-produzione e rappresentanti di fondi cinematografici internazionali. Dopo il successo delle precedenti edizioni di successo dei Workshop RE-ACT, anche quest'anno i team creativi che sono stati selezionati lavoreranno sui loro progetti in fase di sviluppo seguendo un apposito programma di RE-ACT, che sposa le attività del programma SeriesLab. Sui 20 progetti presentati per il terzo workshop RE-ACT, sono stati selezionati i seguenti 7: 1. Hotel Alcohol, scritto da/regia: Jan Cvitkovič, produttore: Miha Černec (Staragara), Slovenia, film di finzione 2. Women who hunt, scritto da/regia: Urška Djukić, produttore: Marina Gumzi (Nosorogi), Slovenia, documentario 3. Penguins, scritto da: Anita Ceko, regia: Ivan Sikavica, produttore: Jure Pavlović (Sekvenca), Croazia, Serie TV 4. The witch hunter, scrittore: Maja Pek, produttore: Danijel Pek (Antitalent), Croazia, Serie TV 5. Borderline, scritto da/regia: Tiha Gudac, Iva Tkalec, Isabella Rinaldi, produttore: Ljubo Zdjelarević (Kinoteka), Croazia, Serie TV 6. Krvava snezinka, scritto da: Luca Chinaglia, Anton Špacapan Vončina, regia: Luca Chinaglia, produttori: David Cej, Igor Prinčič (Transmedia), Italia, film di finzione 7. Nuovo cinema Buie, scritto da: Mila Orlic, regia: Alessio Bozzer, produttore: Alessio Bozzer (Videoest), Italia, documentario
ASPETTANDO LE VOCI DELL'INCHIESTA | GLI APPUNTAMENTI DI MARZO MERCOLEDÌ 8 MARZO | ORE 21.00 | In collaborazione con Neda Day e Comune di Pordenone In occasione della Giornata Internazionale della Donna. Interviene Najmeh Musavi Piambari, attivista iraniana, consigliera capo per progetti europei del governo francese. SONITA di Rokhsareh Maghami. Or.: Germania, Iran Svizzera, 2015. Dur.:91’ Sonita Alizadeh, afgana, ha 18 anni e sogna di diventare una rapper famosa. I suoi testi sono maturi, parlano di giustizia sociale e rivendicazione dei diritti delle donne... Il rap, ancor più se impegnato, è vietato in Iran, dove vive. GIOVEDÌ 16 MARZO | ORE 21.00 | Alla Presenza di Silvio Soldini, regista IL FIUME HA SEMPRE RAGIONE di Silvio Soldini. Or.: Italia, 2016. Dur.:72’ Alberto Casiraghy e Josef Weiss sono due artisti della tipografia. Arte che esercitano come pratica della manualità, come lavoro artigianale. Soldini realizza un ritratto di due figure che consapevolmente si pongono “contro” le logiche caotiche moderne, puntando all’essenzialità delle parole e dei pensieri. GIOVEDÌ 23 MARZO | ORE 21.00 | Introduce Giorgio Jannis, esperto di culture digitali LO AND BEHOLD INTERNET: IL FUTURO È OGGI di Werner Herzog. Or.: USA, 2016. Dur.: 108’ Qual è il futuro della rete? Quali i rischi e i benefici del “dominio del web”? Con sguardo disincantato, acume e ironia, tipici di Wener Herzog, Lo and Behold (espressione che si potrebbe tradurre con “ammira!”) ne esplora pregi e contraddizioni. GIOVEDÌ 30 MARZO | ORE 21.00 | In collaborazione con Fondazione Bambini e Autismo Onlus LIFE ANIMATED di Roger Ross Williams. Or.: USA; 2016. Dur.: 91’. Candidato all’Oscar 2017. I classici Disney hanno scandito l’infanzia di tutti, ma per qualcuno hanno avuto un significato particolarmente importante. È il caso di Owen, bimbo autistico che nel tempo trova proprio nei film Disney come fare breccia nella barriera che lo separa dal mondo, esprimendosi attraverso la voce dei suoi eroi.
Workshop e anteprime
RE-ACT a Pordenone, 70 ospiti per il prestigioso workshop internazionale
INSERTO INSERTO STACCABILE STACCABILE I PRINCIP PALI ALI FILM DELLA A DECIMA A EDIZIONE ED DEL L FESTIV VAL AL
FOREVER PURE
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: SPORT, CALCIO, RAZZISMO, ISRAELE, PALESTINA, TIFO
TOWER
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: INCHIESTE ANIMAATE, TE, USA, STRAGE, CAMPUS, UNIVERSITÀ
di Maya Zinshtein (Israele / Irlanda / Inghilterra / Norvegia, 2016)
La storia incredibile della squadra di calcio più famosa di Israele, dove, viziata dalla politica, la passione sportiva si trasforma in odio religioso e razziale Il Beitar di Gerusalemme gioca in serie A in Israele e disputa le coppe UEFA. UEFA. La sua La squadra non ha mai avuto tifoseria - tra le più caldee d’Europa, dd’Europa Europa, è ebreo-ultraortodossa. ebreo ultr ebreo-ultr giocatori musulmani, fino a quando il proprietario della squadra, l’oligarca russo Arcadi prove-Gaydamak, mette provocatoriamente sotto contratto due giovani giocatori islamici prove nienti dalla Cecenia. Entrambi i giovani devono affrontare i cori razzisti, razzisti, i fischi della Pure”. La folla e leggere gli striscioni con slogan come “Morte agli arabi” e “Forever Pure”. loro presenza trasforma i sostenitori in nemici della propria squadra e avvia uno scontro ideologico dall’ampia portata.
di Keith Maitland (Stati Uniti, 2016)
La prima strage in un campus universitario: il racconto emozionante dei 96 intermina intermina-bili minuti che cambiarono per sempre l’America Il primo agosto 1966 numerosi colpi di pistola risuonarono sul tranquillo campus dell’U dell’U-niversità del Texas Texas a Austin. Il bilancio delle vittime fu drammatico: 13 morti e 32 feriti. A cinquant’anni di distanza dalla prima carneficina avvenuta in una scuola, scuola, vittime e tetestimoni ricordano davanti alla telecamera quella folle giornata. Un resoconto affascinante su una tragedia senza senso, un documentario poetico e fedele del primo massacro scolastico nella storia degli USA a ricordare, nel cinquantesimo anniversario dei fatti, che questa forma di di violenza violenza resta un problema non non risolto. risolto risolto.
WAITING W AITING FOR GIRAFFES GIRAFFE
di Marco De Stefanis (Olanda / Belgio, 2016)
“Dateci 5 minuti per fare la pace, ne usiamo 3 e ne ritorniamo 2!”, dicono i direttori dello Zoo palestinese e quello di Gerusalemme, sognando di mostrare le giraffe ai bambini dei territori occupati
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: ISRAELE, PALESTINA, STRISCIA DI GAZA, ANIMALI, NATURA, T INTIFADA
Il dottor Sami Khadr è il veterinario dello Zoo di Qalqilya, che si trova a ovest della CisgiorCisgiordania, vicino al confine con Israele. Non è facile lavorare nell’unico zoo del mondo in territorio occupato occupato,, ma il dottor Khadr è determinato a ripopolare il parco, impegnandosi in particolare nella ricerca di due nuove giraffe. Cerca così una collaborazione con un vicino zoo israeliano. Un racconto toccante del clima che si respira lungo la striscia di Gaza Gaza,, dove i palestinesi sono circondati ai lati dagli israeliani, chiusi in una stretta gabbia, esattamente come gli animali dello Zoo di Qalqilya...
TUTTO IL CALENDARIO CALENDARIO COMPLETO, COMPLETO,CON CONORARI ORARIEEOSPITI OSPITISUSU www.facebook.com/vociinchiesta - www.voci-inchiesta.it A breve disponibile disponibile inincartaceo cartaceoaaCinemazero e in Mediateca
SHALOM ITALIA
di Tamar Tal Anati (Israele/Germania, 2016)
Tra presente e ricordo, il viaggio - a tratti ironico a tratti commovente - di tre fratelli per non dimenticare il loro (e nostro) passato
TAGS: SHOAH, NAZISMO, STORIA, MEMORIA, ITALIA
Dopo settant’anni tre fratelli italiani ebrei si incontrano per cercare il luogo dove i loro genitori li nascosero per sfuggire ai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Viaggiando attraverso la Toscana, si immergono in una fitta foresta alla ricerca dei resti della grotta in cui si erano rifugiati per sfuggire al nemico. Spesso, mentre gustano un buon pasto e abbondante vino, i tre discutono con buonumore e battibecchi fraterni, riportando alla mente i loro ricordi, tra realtà e fantasia. Un splendida storia di fratellanza, ma anche il racconto della necessità di ricordare e negoziare un passato doloroso.
NOWHERE TO HIDE
T D
di Zaradasht Ahmed (Norvegia/Svezia, 2016)
Uno struggente racconto in prima persona: un infermiere iraqueno che cura i feriti, all’arrivo dell’ISIS è costretto a fuggire, figli sottobraccio, senza smettere di filmare...
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: ISIS, USA, IRAQ, ISLAM, GUERRA
Dopo che gli americani hanno lasciato l’Iraq nel 2011, all’infermiere Nori Sharif viene richiesto di filmare il suo paese, fornendo immagini di una delle zone più pericolose e inaccessibili, “il triangolo della morte”, nel centro dell’Iraq. Lavorando nell’ospedale di Jalawla, Nori ha filmato le vittime della guerra nel corso di cinque anni. La guerra ha separato le famiglie, prodotto mutilati, distrutto le infrastrutture, ma il vero dramma è quando - inaspettato - l’ISIS cresce di potere e prende il comando della città. Sharif continua a filmare, nonostante non ci sia alcun luogo dove nascondersi e non sappia più cosa fare della propria vita...
DUGMA: THE BUTTON
A
T J
di Paul Salahadin Refsdal (Norvegia, 2016)
I kamikaze possono essere persone come tutte le altre? Un racconto delicato, per mostrare chi siano gli attentatori e cosa pensino pochi attimi prima della loro ultima missione
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: KAMIKAZE, SIRIA, ARABIA SAUDITA
Con malcelato orgoglio, Abu Qaswara, un uomo bonario e amante del pollo fritto mostra il veicolo blindato che userà un giorno in una missione suicida. Con la benedizione di Allah e una pressione del pulsante (la dugma del titolo) invierà il nemico all’inferno e se stesso al paradiso. Con lui si prepara un foreign fighter inglese, che sogna di essere padre, anche se lo sarà per poco tempo. A cosa pensano, come vivono, cosa provano i kamikaze del Fronte al Nusra mentre si preparano all’ultima missione della propria vita? Hanno dubbi, rimpianti, rimorsi? A svelarlo è il documentario girato in Siria, dall’altra parte del fronte. Quella occupata dagli aspiranti kamikaze di al Nusra.
LA CHANA
TAGS: BIOGRAFIA, DANZA, FLAMENCO
Negli anni ‘60 e ‘70, Antonia Santiago Amador, “La Chana”, era una ballerina di flamenco molto popolare, fino a quando improvvisamente scomparve dalla scena pubblica, al culmine della sua carriera. La ritroviamo in questo documentario che racconta il percorso che ha portato al suo ritorno, per un ultimo spettacolo (da seduta), nel 2013. La protagonista si racconta intimamente, parlando del suo amore per il flamenco e svelando i reali motivi che l’hanno portata ad allontanarsi dal mondo del ballo. Una donna che ha sofferto a causa di un marito violento, ma che ha saputo reagire e riprendersi la propria vita.
THE GROWN-UPS
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: SINDROME DI DOWN, AUTONOMIA, INDIPENDENZA SOCIALE, UGUAGLIANZA
T A
di Lucija Stojevic (Islanda/ Spagna/ Stati Uniti, 2016)
Un viaggio che ci trasporta sotto la pelle e nella mente della piú grande ballerina gipsy: “La Chana”, una vita di passione e flamenco
ANTEPRIMA NAZIONALE
A
A
T C
di Maite Alberdi (Cile / Francia / Paesi Bassi, 2016)
“Chi siamo noi?” I sogni d’amore e d’indipendenza di quattro ragazzi con la sindrome di down, raccontati con un tocco leggero Anita, Rita, Riccardo e Andrés frequentano da 40 anni una scuola per bambini con la sindrome di Down. Dopo tutto questo tempo, stanno iniziando a stancarsi di questo ambiente sicuro e nessuno di loro vede più come una sfida lavorare nel panificio della scuola. Anelano a una maggiore autonomia, ma, purtroppo, la società in cui vivono non è attrezzata per soddisfare il loro desiderio di maggiore indipendenza. La regista ci accompagna nel microcosmo di questi quattro “giovani adulti” senza giudicarli, ma limitandosi ad osservarli, aiutando così il pubblico a capire problemi, frustrazioni e speranze dei protagonisti.
TUTTO IL CALENDARIO COMPLETO, CON ORARI E OSPITI SU www.facebook.com/vociinchiesta - www.voci-inchiesta.it A breve disponibile in cartaceo a Cinemazero e in Mediateca
T L
T D
CAMERAPERSON
TAGS: BIOGRAFIA, CAMERAMAN, FILM DIARIO, BELLEZZA, VIAGGIO
di Kirsten Johnson (USA, 2016)
Una vita da videoreporter: un viaggio entusiasmante nel bello, che si manifesta (inaspettato) nelle immagini, inseguendo la stupenda varietà dei popoli e dei luoghi Per 25 anni la direttrice della fotografia americana Kristen Johnson ha girato il mondo in compagnia dei più grandi registi del mondo, tra cui Michel Moore e Laura Poitras. In Cameraperson, come regista ha raccolto materiali provenienti dalla lavorazione di moltissimi dei film a cui ha collaborato, mescolandoli a filmati della sua famiglia, dando vita a un eccezionale film-diario che è anche una riflessione profonda e commovente su cosa voglia dire raccontare attraverso le immagini la vita, con le sue sofferenze e le sue gioie.
THE CONFESSION
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: GUANTANAMO, CARCERE, JIHAD, ISLAM
di Ashish Ghadiali (Regno Unito, 2016)
La storia di Moazzam Begg, presunto estremista deportato a Guantanamo, parla al cuore della gente, raccontando come sia difficile giudicare in maniera univoca Moazzam Begg è un cittadino inglese-pakistano di seconda generazione, nato in India da una famiglia di religione musulmana. Trasferitosi in Pakistan Begg viene catturato e rinchiuso prima Kandahar e a Bagram, poi a Guantanamo, accusato dagli Stati Uniti di essere un combattente nemico. A stupire è la figura di Begg: non somiglia per niente allo stereotipo dell’estremista islamico. È un uomo minuto, che non alza mai la voce e sostiene i suoi argomenti senza fare appello alla fede religiosa. The Confession è il suo resoconto di prima mano, una cronaca della Jihad moderna e la discesa disastrosa del terrore.
SEED - THE UNTOLD STORY
di Jon Betz, Taggart Siegel (USA, 2016)
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: SEMI, AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE, BIODIVERSITÀ, FUTURO
Un viaggio nella varietà dei colori della natura: proteggere la diversità dei semi, un’affascinante battaglia, per difendere il futuro del nostro cibo Per l’attivista ambientale Vandana Shiva gli agricoltori oggi sono costretti a vivere in un’epoca di “seme schiavitù”. Con le grandi aziende agro-tech a dominare, come la Monsanto, che limitano e contaminano ciò che mangiamo, è necessario rispondere a livello globale. SEED - The Untold Story affronta un tema di cui si parla poco, ma che sta diventando sempre più cruciale a causa del cambiamento climatico in atto e del consolidamento del potere dell’industria dei semi. Un documentario che dà finalmente voce agli appelli inascoltati di contadini, scienziati e comunità.
SACRED
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: FEDE, SPIRITUALITÀ, CULTURA, RELIGIONE
di Thomas Lennon (USA, 2016)
Un percorso emozionante attraverso l’esperienza della preghiera e della fede nella vita quotidiana delle persone di tutto il mondo Diretto dal premio Oscar Thomas Lennon e girato in tutto il mondo da 40 squadre di produzione, Sacred immerge lo spettatore in un’esplorazione della spiritualità attraverso l’esperienza della preghiera e della fede nella vita quotidiana con uno stile intensamente profondo. Un viaggio intorno al mondo tra il pellegrinaggio di 1000 giorni di un monaco buddista in Giappone fino a una prigione in Angola dove i carcerati si convertono, trovando la fede. Un film mozzafiato che riesce ad essere allo stesso tempo profondamente personale e universalmente umano.
MERCI PATRON
TAGS: POLITICA, FRANCIA, SATIRA, LAVORO, FABBRICA, OPERAI
di François Ruffin (Francia, 2016)
Marx in versione camera nascosta: il “Michel Moore” francese, tra denuncia e azione, in un documentario diventato caso nazionale in Francia Film-manifesto delle proteste contro la Loi Travail voluta dal ministro del lavoro Myriam El Khomri, con conseguenze pesanti a livello di diritti, orari, permessi, straordinari, per i lavoratori francesi. Ruffin comincia a filmare nel 2013, quando l’uomo più ricco di Francia, Bernard Arnault, chiede la nazionalità belga. Un film d’azione o meglio di spionaggio industriale in cui però niente è finto e la sceneggiatura non è decisa in anticipo, un film sociale in cui non c’è nessuna entità collettiva. Una commedia satirica dei servi che si prendono gioco dei padroni dove li si sbeffeggia pubblicamente.
LA CORSA DE L’ORA
TAGS: ITALIA, GIORNALE, MAFIA, DENUNCIA, GIORNALISMO
di Antonio Bellia (Italia, 2017)
L’avventura dello storico quotidiano di Palermo: una “fabbrica delle notizie” nel nome della legalità e contro la mafia La storia de L’Ora negli anni della direzione di Vittorio Nisticò, tra il 1954 e il 1975. Le vicende del quotidiano, chiuso nel 1992, si intrecciano con quelle della sua città e con l’impegno di tanti intellettuali, giornalisti, scrittori che frequentarono la redazione e che fecero del L’Ora qualcosa di più di un semplice giornale, dove la cronaca si trasformava in resistenza a Cosa Nostra. Il film conta sulla testimonianza di alcuni dei protagonisti di quella stagione, oggi firme autorevoli nei quotidiani italiani.
ASSALTO AL CIELO
TAGS: ITALIA, POLITICA, 1967,1977 RIVOLUZIONE, LOTTA
di Francesco Munzi (Italia, 2016)
Alla ricerca delle voci originali dell’utopia italiana animata da ragazzi che in un decennio di fuoco tentarono l’“assalto al cielo” Costruito con materiale documentario di archivio, il film racconta la parabola delle lotte politiche extraparlamentari tra il ‘67 ed il ‘77 dei giovani che tra slanci e sogni, ma anche violenze e delitti, inseguirono l’idea della rivoluzione, tentando l’assalto al cielo. Diviso in tre parti, il film esprime il sentimento che oggi conserviamo di quegli anni, mescolando nelle scelte del materiale e di montaggio, memoria personale, storia, spunti di riflessione e desiderio di trasfigurazione. Una chiave di lettura diversa per capire meglio la storia del proprio Paese in uno dei momenti più turbolenti dell’Italia.
THERE WILL BE WATER
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: ACQUA, ENERGIA, RISORSE RINNOVABILI, TECNOLOGIE, START-UP, INVENZIONE
FOOD RELOVUTION
TAGS: CARNE, VEGETARIANO, ALIMENTAZIONE, CIBO
di Per Liebeck (Danimarca, 2016)
Un’idea semplice, ma geniale: il sogno di trasformare l’acqua in energia, nel mezzo del deserto. Un’impresa realmente realizzabile... “Nel prossimo secolo le guerre scoppieranno per l’acqua e non più per il petrolio o per motivi politici”. Con il mondo che sta rapidamente esaurendo le sue risorse d’acqua, l’ingegnere britannico Bill Watts ha una grande idea per risolvere il problema: trasformare l’acqua salata in una fonte di energia, sfruttando le vaste aree desertiche del Pianeta per produrre energia, cibo e acqua potabile. Il progetto è stato denominato “The Sahara Forest Project” e viene finanziato dal governo norvegese, da aziende private e da organizzazioni internazionali. Rendere concreta e sostenibile economicamente questa geniale intuizione, però, non è semplice, anzi.
di Thomas Torelli (Italia, 2016)
Scegliere ciò che mangiamo con consapevolezza è un atto rivoluzionario che può cambiare il mondo. “Tutto ciò che mangi ha una conseguenza”. La “cultura della carne” ha impatti sulla salute, sulla fame nel mondo, sul benessere degli animali e sull’ambiente. Sono problemi globali, che riguardano tutti. Oggi anche solo fare la spesa in maniera consapevole, sapere cosa si compra e cosa si mangia, è il primo importantissimo passo verso un mondo migliore. Uno strumento stimolante di comprensione e di informazione, che ci ricorda che abbiamo il potere di cambiare le cose se vogliamo davvero, a cominciare da noi stessi.
TUTTI A CASA: POTERE AL POPOLO? di Lise Birk Pedersell (Danimarca, Norvegia, Italia, 2017)
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: ITALIA, POLITICA, GRILLO, M5S
Uno sguardo unico e inedito dietro le quinte dei 5 Stelle, fenomeno che ha rivoluzionato l’assetto politico italiano Il Movimento 5 Stelle nel 2013 guadagna il 25% di voti nelle elezioni parlamentari. Un nuovo modo di fare politica che vede nelle strade e nella rete il modo migliore per combattere l’arroganza politica e la corruzione. Il documentario esplora l’influenza che i movimenti populisti hanno nelle democrazie occidentali, evidenziando le difficoltà che insorgono quando la “rivoluzione” incontra una realtà politica ormai consolidata.
CHINA’S VAN GOGHS
ANTEPRIMA NAZIONALE TAGS: ARTE, PITTURA, CINA, MUSEI
di Yu Haibo, Yu Kiki (Cina, Paesi Bassi, 2016) Dal Made in China al Creato in Cina: la storia di un pittore che sogna di essere quel Van Gogh che riproduce serialmente per i turisti occidentali Nel villaggio Dafen, in Cina, laboriosi pittori riproducono le opere dei più famosi artisti. Queste copie sono poi vendute in migliaia di negozi in tutto il mondo. La loro richiesta è molto alta, tanto che i pittori sono costretti a lavorare 24 ore su 24, senza tregua, sottopagati per il loro duro lavoro. Ma Xiaoyong Zhao è deciso ad affermarsi come artista e non come pittore di copie. Vuole viaggiare e vedere da vicino un vero quadro di Van Gogh. Un film sul sogno di un uomo, ma anche sui contrasti del folle mondo in cui viviamo.
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Un film di di Paul Verhoeven (I). Un film con Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny. Francia, 2016. Durata: 130 min.
LA STORIA VERA CHE HA CAMBIATO IL DESTINO DEI MATRIMONI INTERRAZZIALI
LOVING
DI j eFF NIChOLS Richard Loving vive in una zona rurale della Virginia americana. Sua madre fa la levatrice, lui è muratore, e si diletta a mettere mano ai motori delle automobili per farle vincere alle gare di strada. È innamorato di Mildred, ricambiato, e la porta a Washington per sposarla. Ma è il 1959 e la Virginia punisce con il carcere le unioni miste. Al bianco Richard e alla nera Mildred non resta che dichiararsi colpevoli e accettare un esilio di 25 anni in un altro stato. Grazie all'interessamento della lega per i diritti civili, il caso Loving versus Virginia arriverà fino alla corte Suprema. Capitolo trascurato della poco edificante vicenda del razzismo americano, la storia dell’unione mista tra Richard e Mildred Loving considerata un crimine nella Virginia del ’58, era stata ripescata nemmeno cinque anni fa dal documentario The Loving Story, cui Jeff Nichols si è rifatto con una cifra meno battagliera e più sentimentale. Affidandosi a due volti poco stellari come quello dell’eterno comprimario Joel Edgerton e della rivelazione Ruth Negga, il regista americano disegna con encomiabile misura le sommesse e tormentate scene da un matrimonio, che non s’ha da fare nell’America segregazionista di allora. Tra la Storia grande e la piccola però, Nichols privilegia soprattutto la seconda, lasciando sullo sfondo figure e cliché del tipico dramma razziale per illuminare l’amore solido e perseverante di due persone quasi incredule, l’amore nonostante tutto. L’intelligenza politica del film sta proprio qui, nella decisione di rivoltare la questione della pelle in quella del sentimento, più ampia e universale, e del diritto sacrosanto e naturale ad essere provato e vissuto. Non a caso la cifra forte di questo melò così emozionante e trattenuto è l’ambientazione rurale, dal doppio valore simbolico di Natura e di Frontiera (mentre lo spazio legale, culturale, della questione, è sempre uno spazio chiuso: una prigione, una città, la corte federale. A nessuno di questo i Loving, nomen omen, sembrano appartenere). Dal punto di vista formale, Jeff Nichols continua invece ad assumere come punto di riferimento il passato, la memoria del cinema classico americano come custode della democrazia, letteralmente del potere di tutti di poter essere tutto. Un immaginario che è come una Storia al contrario, dove gli ultimi sono spesso gli attori principali, eroi ed eroine come Richard e Mildred, cui Edgerton e la Negga regalano una grandezza che se ne sta appartata, pudica e singolare, silenziosa e fiera. Una grandezza che si lascia abbracciare. [www.cinematografo.it]
ISABELLE HUPPERT IN UN FILM IN PERFETTO EQUILIBRIO TRA DRAMMA E COMMEDIA
eLLe
DI PAUL VeRhOeVeN Riuscite ad immaginare una commedia che si apre con uno stupro? Beh, noi forse no, ma Paul Verhoeven sì, ci riesce. Non solo. La realizza pure. Cerchiamo però di non fuorviare più di tanto; l’ultimo film del regista olandese è l’ennesimo in questa edizione a stravolgere i generi pur attenendovisi. Non li nega, piuttosto li trascende. Ci gioca insomma. Michèle (Isabelle Huppert) è una donna indipendente, facoltosa, a capo di una software house di videogiochi. Succede che un uomo incappucciato irrompe nella sua abitazione e la violenta. È la prima sequenza, su cui Verhoeven lavora benissimo: schermo nero, oggetti che cadono a terra e si rompono, gemiti e urla, primo piano su un gatto meraviglioso… e poi, solo allora, l’inquadratura della Huppert e del suo stupratore a cose fatte. Da quel momento Michèle continua ad essere contatta da questo suo ammiratore, e la dinamica principe riguarda proprio l'indagine della donna che vuole scoprire l'identità del suo aggressore. Classico episodio à la Haneke, sebbene qui venga anticipato a tal punto da mantenerne appena il tenore. Di lì a poco si capisce che Elle va a parare da tutt’altra parte. Cinque minuti dopo sembra infatti che non sia accaduto alcunché; Michèle è tranquilla, si relaziona serenamente con tutti, sul lavoro così come a cena con ex-marito ed amici: «ho cercato di pensare ad un altro modo per comunicarvi questa cosa ma non l’ho trovato. Perciò… l’altro giorno sono stata vittima di uno stupro». Iniziale gelo, è il momento della verità: qui capisci che cosa è quest’ultima fatica di Verhoeven. I commensali si sincerano sulle condizioni di Michèle, le chiedono perché non abbia denunciato la cosa alla polizia; pochi istanti, finché non irrompe il cameriere col vino. Robert, il marito dell’amica, si comporta come se niente fosse, conferma che la bottiglia va bene e si blocca un istante, consigliando al cameriere di tornare dopo cinque minuti dato che "forse" non è il momento. Elle è pieno di passaggi simili, capaci di stemperare anche la scena più tesa, più controversa, e ci riesce sempre senza eccezioni. Non si creda però che il punto stia nel farci ridere: quella di Verhoeven è una critica spietata, in cui il sarcasmo è usato come arma appuntita. Troppi gli strati, nessuna spiegazione. Certo, anzitutto è la borghesia a farne le spese: un pugno di alienati che vivo-
i film del mese
Un film di Jeff Nichols. Un film con Joel Edgerton, Ruth Negga, Michael Shannon (II). Gran Bretagna, 2016. Durata: 123 min.
i film del mese
no su un altro pianeta, dalle reazioni imprevedibili. Perché l’aspetto che più contraddistingue Elle sta proprio nella sua genuina imprevedibilità, in questo senso comportandosi come un ottimo thriller. La Huppert è perfetta, in tutto e per tutto. Le piccole e grandi battaglie che ingaggia costantemente con tutti, senza cedere di un millimetro, necessitavano di una presenza come la sua, apparentemente innocua ma al tempo stesso carica di quell’erotismo conturbante. Lei (Elle) è il mistero, il pericolo, qualcosa che ci attrae ma che non conosceremo mai abbastanza. Chiunque le si avvicina, in un modo o nell’altro, ne resta profondamente cambiato, in alcuni casi stravolto. Ma ciò che davvero colpisce è la spontaneità con cui affronta qualunque situazione con una calma inquietante, tipica di chi è su un altro livello, di chi sa e ha sempre e comunque la situazione sotto controllo. Quello di Paul Verhoeven è un ritorno a tutti gli effetti. Il suo Elle è suo, per l'appunto, quantunque declinato in varie maniere, dal film francese al film di genere, passando per la sperimentazione. Perché anche a questo livello il film ha qualcosa da dire, ponendosi comunque sulla soglia dell’arthouse, per quanto accessibile. Ambiguo, stratificato, psicologicamente violento, Elle è un oggetto affascinante, a tratti irresistibile. Ha il sapore dell’ignoto, quel richiamo a cui nessuno può dirsi davvero refrattario. Eppure martella, mostrando la cattiveria, quella vera, senza però, giustamente, tentare di spiegarla. (Tit. Or.: La tortue rouge) Un film di Michael Dudok de Wit. Animazione. Francia, 2016. Durata: 80 min.
UN’OPERAMETAFORICA CHE ESPRIME AMORE PER LA NATURA E PER L’UOMO
LA t ARt ARUGA ROSSA
DI MIChAeL DUDOk Scampato a una tempesta tropicale e spiaggiato su un'isola deserta, un uomo si organizza per la sopravvivenza. Sotto lo sguardo curioso di granchi insabbiati esplora l'isola alla ricerca di qualcuno e di qualcosa. Qualcosa che gli permetta di rimettersi in mare. Favorito dalla vegetazione rigogliosa costruisce una zattera, una, due, tre volte. Ma i suoi molteplici tentativi sono costantemente impediti da una forza sotto marina e misteriosa che lo rovescia in mare. A sabotarlo è un'enorme tartaruga rossa contro cui sfoga la frustrazione della solitudine e da cui riceve consolazione alla solitudine. La tartaruga rossa debutta con una tempesta in alto mare. Onde gigantesche frangono con furore lo schermo. Un naufrago è al cuore di quel movimento poderoso. Tra l'uomo e la natura si scatena una guerra ineguale. Il motivo è dato ma il sontuoso film d'animazione di Michaël Dudok de Wit si prende tutto il tempo per rovesciarlo nel suo contrario: un'emozionante storia di riconciliazione e di fusione amorosa. Perché quella che dispiega La tartaruga rossa è una forza misteriosa, qualche volta accogliente e qualche altra riluttante, qualche volta impassibile, qualche altra instabile. Non siamo davanti all'ennesima storia esotica in cui la natura è mera riserva di accessori a disposizione dell'ingegnosità dell'uomo. Al principio l'uomo fa l'uomo e crede alla chimera di una conquista. Si accanisce, costruisce una zattera di fortuna ma il mare non lo lascia partire. Dieci, cento volte prova a prendere il largo, altrettante è affondato da una presenza enigmatica e invisibile. Ma l'ultimo tentativo gli rivela l'apparenza del suo avversario e la consapevolezza di essere (una) parte del tutto. Frustrati nelle attese e nelle abitudini di spettatori, torniamo a riva, esploriamo col protagonista i luoghi, sperimentiamo la dolcezza dei frutti e la furia brutale delle piogge tropicali, precipitando nel fondo di un crepaccio e rialzandoci perché film e vita possano continuare. Nel modo della natura. Natura con cui il regista stabilisce un legame carnale. Spettatore e protagonista aspettando sulla riva che il tempo scorra, volgendo il punto di vista e scoprendo essenziale quello che credevano ornamentale: i flussi e riflussi della corrente marina, il ritmo dei giorni, il mutare delle stagioni. L'uomo non colonizza quel territorio edenico e selvaggio, niente capanna come avrebbe fatto Robinson Crusoe. Sull'isola tutto resta inviolato, l'uomo è solo di passaggio, una parentesi breve dinanzi all'età dell'universo. Animato a mano con acquerello e carboncino, La tartaruga rossa respira con la natura e parla la sua lingua. Senza dialoghi, questo racconto contemplativo si esprime attraverso la luce cangiante, il fragore di un temporale, lo schianto di un tuono, lo scroscio di una corrente di acqua dolce, il crepitio del fuoco, l'infrangersi delle onde, il fruscio delle foglie. Il supplemento di animismo giapponese tradisce l'influenza dello Studio Ghibli, l'afflato e la partecipazione di Isao Takahata e Hayao Miyazaki, sedotti dai lavori dell'autore olandese (The Monk and the Fish, Father and Daughter), percorsi da una malinconia tenace che dice della fuga del tempo, degli anni che passano sul bordo del fiume o su un'isola in mezzo al mare. La tartaruga rossa è un'opera semplice e metaforica che disegna la vita attraverso le sue tappe (ostacoli, scoperte, solitudine, amore, genitorialità, vecchiaia, morte) ed esprime un rispetto profondo per la natura e la natura umana, veicolando un sentimento di pace e ammirazione davanti al suo mistero. Rivelazione sospesa tra terra e mare, tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, La tartaruga rossa è drammatizzato con la sola forza del disegno, dei colori, dei movimenti, della musica che interpreta e amplifica la purezza delle linee.
LA SCUOLA AL CINEMA - MARZO 2017
Al prezzo di € 3,00 a studente (insegnanti e adulti accompagnatori non pagano), è possibile partecipare alle proiezioni mattutine presso le sale di Cinemazero e dello Zancanaro. Ogni proiezione è un evento, accompagnato dal commento critico di un esperto. E' obbligatoria la prenotazione scrivendo a didattica@cinemazero.it Ogni mese insegnanti e segreterie didattiche ricevono tramite mail la lista di tutti gli appuntamenti in sala. Per essere inseriti nella mailing list, inviare il proprio contatto a didattica@cinemazero.it Martedì 7 marzo 2017 ore 9:30 | Cinema Zancanaro di Sacile Mercoledì 8 marzo 2017 ore 9:00 | Cinemazero Proiezione-evento sviluppata con Neda Day, Comune di Pordenone, Associazione culturale Odeia. SONITA di Rokhsareh Ghaem Maghami. Con Sonita Alidazeh. Germania/Iran/Svizzera, 2015, 91’ Premiato dal pubblico all’International Documentary Film Festival Amsterdam 2016. Interverrà Najmeh Musavi Piambani, attivista, traduttrice e scrittrice nata a Teheran, tra i fondatori della rivista Arash (il giornale della diaspora iraniana) Il sogno di Sonita Alizadeh è quello di diventare una rapper famosa. Ha solo 18 anni ma i suoi testi sono impegnati e intrisi di maturità, una maturità forzata dalle difficoltà della sua vita, una su tutte il sofferto trasferimento in tenera età dal paese natio, l'Afghanistan, all'Iran. Emigrazione che è costata la vita a suo padre. Le sue canzoni parlano di donne costrette a sposarsi con uomini che non amano, donne vendute, tutto quello che lei ha visto e in parte vissuto nel suo paese d'origine. Sono testi che parlano di giustizia sociale e rivendicazione dei diritti delle donne, di emancipazione e che lo fanno in maniera molto diretta, senza retorica, come si confà alla prosodia rap. Cantare questo genere di musica non è ritenuto sconveniente solo nel suo paese d'origine, ma lo è anche in Iran, dove è persino vietato dalla legge. Venerdì 24 marzo 2017 ore 9:30 | Cinemazero Anteprima festival Le Voci dell'Inchiesta 2017 decima edizione LO & BEHOLD. INTERNET: IL FUTURO È OGGI (Tit. Or.: Lo and Behold, Reveries of the Connected World) di Werner Herzog. USA 2016, 108' Qual è il futuro della rete? Si può ancora immaginare un mondo senza connessione Internet? Quali sono i limiti dell'essere costantemente connessi? Siamo in grado di difenderci dalle minacce che si nascondono dietro all'utilizzo di questo mezzo così potente? Con lo sguardo disincantato, l'acume e l'ironia a cui questo straordinario cineasta ci ha abituato nel corso della sua lunga produzione di documentari, Lo and Behold (espressione che si potrebbe tradurre con "ammira!") tenta di riflettere su questi temi, esplorando anche le zone marginali, più controverse, che ne mettono in luce le contraddizioni. Un racconto “ a capitoli” tra la fascinazione, lo scetticismo e l'inquietudine derivante dall'utilizzo di questo mezzo che di fatto, come viene detto più volte nel film, è "fuori controllo”. Il documentario si apre con Leonard Kleinrock, professore di informatica che ci guida alla scoperta della stanza 3420, il luogo a cui si fa risalire la nascita della rete. Incontreremo anche Kevin Mitnick, fra i più abili hacker al mondo; Elon Musk, cofondatore di PayPal, conosciuto per la compagnia SpaceX, azienda che si occupa di rendere più accessibili i viaggi spaziali per l'essere umano e sta lavorando al progetto di un vaiggio su Marte e Ted Nelson, colui che ha coniato il termine "ipertesto", che ci racconta come il linguaggio HTML abbia in realtà tradito la concezione originaria di ipertesto in rete, non sfruttandone appieno le potenzialità. Giovedì 30 marzo 2017 ore 9:30 | Cinemazero Proiezione-evento sviluppata con Fondazione Bambini e autismo Onlus LIFE ANIMATED di Roger Ross Williams. Con Jonathan Freeman, Gilbert Gottfried. USA 2016, 91' La Sirenetta, il Re Leone, Aladdin... i classici Disney hanno scandito l'infanzia di noi tutti, ma per qualcuno hanno avuto un significato particolarmente importante. È il caso di Owen, che all'età di tre anni ha iniziato a manifestare i sintomi di una grave forma di autismo. Chiuso in se stesso, incapace di elaborare le proprie emozioni, Owen trova proprio nei film Disney un tramite per fare breccia nella barriera che lo separa dal mondo, sviluppando un modo del tutto alternativo ed eccezionale di esprimersi attraverso la voce dei suoi eroi. Dal regista premio Oscar Roger Ross Williams, una storia universale che testimonia come le opere di fantasia non servano solo a fuggire dalla realtà, ma abbiano un potere segreto ben più importante: quello di aiutarci ad affrontarla.
DEDICA A BJÖRN LARSSON
Domani accadrà ovvero se non si va non si vede
Pordenone, dall’11 al 18 marzo 2017
Nel fitto panorama dei festival letterari, Dedicasi distingue per essere tra i più longevi e per la singolarità della sua formula: è incentrato infatti su un unico autore - una figura di spicco della letteratura internazionale - intorno al quale viene costruito un percorso in cui si succedono conversazioni, interviste, spettacoli teatrali, cinema, musica; un percorso denso ma dai ritmi pacati, che consente al pubblico una conoscenza più approfondita dell’autore. Dedicaoffre dunque al pubblico un’occasione rara per condividere una coerente riflessione sulla figura dell’ospite scelto come dedicatario, cosicché dal fulcro della sua produzione letteraria si possa spaziare sul pensiero, sui contesti culturali, sulle varie forme artistiche che i più diversi mezzi espressivi sanno far emergere dalla sua opera. L’edizione 2017 del festival è dedicata a Björn Larsson , scrittore e saggista svedese, viaggiatore, appassionato di mare e di navigazione. Tra i più originali autori scandinavi contemporanei per il suo stile spesso “eclettico ed impressionista”, invita a navigare senza rotte prestabilite là dove la realtà si offre con l’energia simbolica dell’arte e la fantasia arriva a “immaginare il vero”. Dedica , promossa dall’Associazione Culturale Thesis di Pordenone, è sostenuta in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone e dalla Fondazione Crup cui si aggiungono altri soggetti privati. Info: www.dedicafestival.it
FILMFORUM 2017
Gorizia, Udine - dal 29 marzo al 1° aprile 2017
FilmForum è un festival internazionale dedicato alla cultura cinematografica e alle arti visive contemporanee che si propone di saldare ricerca, diffusione della conoscenza ed esposizione spettacolare. La manifestazione intende da sempre intercettare e sviluppare gli ambiti artistici e di ricerca più vivaci e innovativi, ponendosi come punto di riferimento per numerosi settori del sapere contemporaneo (tra cui videogame studies, postcinema, porn studies, film heritage). FilmForum si svolge a Udine e Gorizia e propone un programma di conferenze, incontri, workshop e proiezioni. Ospita inoltre il Premio Limina per libri sul cinema italiani e internazionali. La manifestazione si rivolge a un vasto pubblico che include specialisti, studiosi e studenti di discipline legate agli audiovisivi e ai nuovi media ma anche semplici appassionati di cinema e culture visive in generale. Info: www.filmforumfestival.it
ÈSTORIA A TEATRO: GLI ITALIANI AL TEMPO DELLA CRISI Pordenone, Teatro Comunale G.Verdi - domenica 26 marzo 2017
Dopo l’esperienza avviata nell’aprile nel 2016 con l’incontro sulla schiavitù di Massimo Fini, èStoria e il Teatro Verdi di Pordenone proseguono e intensificano una collaborazione mirata alla divulgazione culturale da proporre a un pubblico sempre più attento, desideroso e capace di misurarsi con temi profondi. È stato costruito un programma di quattro appuntamenti, sviluppati a partire dal titolo Essere italiani: forme, invenzioni e prospettive di un’identità, pensato in collegamento a Italia mia – l’identità italiana, tema della tredicesima edizione del Festival internazionale della Storia (a Gorizia dal 25 al 28 maggio). L’incontro di marzo, Gli italiani al tempo della crisi, vedrà gli interventi di Roberta Carlini, Valerio Castronovo e Piercarlo Fiumanò. Qual è il reale impatto della crisi finanziaria iniziata nel 2008? La risposta non può limitarsi né al contesto italiano né all’ambito finanziario. Il profondo cambiamento in atto nel Belpaese è parte integrante di un più ampio contesto che, sullo scenario europeo, tocca i cruciali temi dell’economia e dell’integrazione, partendo dalle loro conseguenze sulla nostra vita quotidiana. Info: www.estoria.it
I Nostri Viaggi di Gruppo 12/03: Festa della donna in Villa Veneta 26/03: In navigazione tra le Ville del Brenta 07-10/04: Tour dei Balcani e Medjugorie 09/04: I giardini di Sissi a Merano 14-17/04: Pasqua nel Circeo 22-24/04: ,O ODJR G¡2UWD O¡DFTXHUHOOR GL 'LR 25-30/04: Amsterdam e la fioritura dei tulipani 25/04-01/05: A spasso per la Corsica 07/05: Arte, bici & tra i Colli Euganei 19-22/05: Il Lago di Costanza 28/05: La laguna di Venezia sconosciuta 29/05-02/06: Malta e Gozo in tour 30/05-04/06: Parigi e i Castelli della Loira 01-04/06: Viterbo e le terre degli Etruschi 02-04/06: La Costa Azzurra e Monte Carlo 10-11/06; 08-09/07; 02-03/09:Il treno del Bernina 11-18/06: Crociera nei Fiordi Norvegesi 15- /¡LQILRUDWD GL 6SHOOR H O¡8PEULD 16-20/06: La Spagna del Nord - I Paesi Baschi 30/06-08/07: La Romania, Budapest e Belgrado 15-22/07: Tour Mosca e San Pietroburgo 24-30/07: Soggiorno tra Livigno e la Svizzera 21-28/08: Santiago di Compostela e il Portogallo 07-11/09: In Polonia sulle orme di Chopin 17/09: Il Treno dei Sapori al Lago di Iseo 24-29/09: In Sicilia tra vulcani ed isole 01/10: ,O 7UHQR GHOO¡2OLR DO /DJR GL ,VHR 15-22/10: Le Meteore, la Macedonia e i Patrimoni Unesco dell¡$OEDQLD GHO 6XG 03-08/12: Immacolata al caldo QHOO¡LVROD di Madeira OD 3HUOD GHOO¡$WODQWLFR
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