€ 1,00 mensile di cultura cinematografica
Questo è il cinema bellezza!
Tour italiano per festeggiare la nascita della nuova Cineteca
La creatura immortale di Mary Shelley
Un album del “leoniano” Christopher Frayling
Conoscere il cinema di Pier Paolo Pasolini
2018 numero 2 anno XXXVIII
Viaggio in Italia...con il cinema tunisino
18
Febbraio
L’annus horribilis del cinema italiano
Secondo ciclo di appuntamenti organizzati dal Centro Studi di Casarsa
Berlinale 2018
Appuntamento a Berlino dal 15 al 25 febbraio
Shirley Clarke cineasta indipendente (with music) Un cineconcerto per riscoprire l’opera della regista americana
Scrivere di cinema 2018: Premio A. Farassino
Al via la 16esima edizione del concorso per giovani aspiranti critici spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Questo è il cinema bellezza!
Andrea Crozzoli
Editoriale
L’annus horribilis del cinema italiano
Italia/Francia: abitanti 60,4 / 66,9 (in milioni); presenze 2017 al cinema 92,3 / 209,2 (in milioni); quota cinema nazionale 17% / 37%; quota cinema americano 65% / 48%. Senza riempirsi la testa con tanti numeri, questa è la desolante fotografia dello stato di salute del cinema italiano paragonato al cinema francese. E’ bastata la pausa creativa di un Garrone o Sorrentino o Moretti etc. che nel 2017 non hanno fatto uscire un loro film, per veder crollare del 46% la quota delle presenze del cinema italiano al box office. Ma la gracilità del sistema italiano è spalmata nei vari settori: dalla produzione alla distribuzione passando per l’esercizio. Uno sport nazionale praticato in tutti i settori è sempre stato quello di intascarsi i profitti e chiedere allo stato aiuti quando c’erano perdite. Anche nel cinema l’esercizio cinematografico, ha intascato lauti guadagni nel periodo d’oro e trasformato in negozi e supermercati i cinema nel momento della crisi. Si contano sulle dita di una mano in Italia gli esempi di investimento di sale monoschermi metropolitane trasformate in multisala. Quel poco si è decentrato in periferia (costa molto meno) con multiplex che sfornano solo blockbuster, lasciando i centri urbani deserti. In Italia sono rimasti attivi solo 3.680 schermi cinematografici contro i 5.740 in Francia. Risultato? Noi ci assestiamo poco sopra i 92 milioni di spettatori mentre in Francia continuano a navigare tranquillamente sopra i 200 milioni di ingressi annui. Nel generale calo italiano a due cifre, una realtà sembra resistere a questa tendenza divenuta irreversibile: Cinemazero! Resistenza principalmente dovuta all’affezione costante del pubblico verso la sala come conseguenza dell’accuratezza della programmazione. Accuratezza che richiede settimanalmente uno sforzo titanico nella costante anche se incruenta battaglia con la distribuzione. Una volta prodotto il film, ma anche prima, viene stipulato un contratto con la distribuzione che si occuperà dell’uscita del film nelle sale. BIM, Lucky Red, Warner Bros, Academy ed altre distribuzioni hanno la sede a Roma e poca conoscenza della periferia. Stipulano, quindi, a loro volta un accordo con un distributore regionale che li rappresenti. Padova è la sede deputata per il Triveneto e nella rarefazione del mercato sono rimasti sostanzialmente in due a seguire la distribuzione regionale per cui si ritrovano a rappresentare più case romane che escono contemporaneamente con film più o meno impegnativi dal punto di vista economico. Ogni casa di distribuzione centrale a Roma pretende che il rappresentante regionale piazzi il proprio film in uscita su tutti gli schermi disponibili. Da decenni accade che le richieste di Cinemazero non coincidono con le pretese di uscita dei distributori. Un cinepanettone, mai programmato a Cinemazero, diventa prioritario su tutto e tutti! L’unico metro di misura sono gli incassi. La qualità del film, la narrazione, l’interpretazione, la regia sono orpelli insignificanti per il distributore e Cinemazero si ritrova a combattere durissime battaglie ogni settimana per evitare di inserire in cartellone film fintamente culturali o meramente commerciali. Infinite discussioni si nascondono dietro i titoli programmati, urla e minacce sono all’ordine del giorno. Nonostante gli anni di esperienza il distributore è convinto (inutilmente) che alzando la voce può ottenere quello che vuole. Che minacciando sanzioni avrà sempre un suo film imposto. Un durissimo e sfibrante braccio di ferro che si rinnova puntualmente ogni settimana ( il lunedì) nel momento in cui si decide la programmazione. Questo è il cinema bellezza!
In copertina Laura Bispuri, regista di Figlia Mia unico film italiano alla 68esima edizione del Festival del Cinema di Berlino.
cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Febbraio 2018, n. 2 anno XXXVII ISSN 2533-1655
Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica
Viaggio in Italia con il cinema tunisino
Mohamed Challouf
A 50 anni dal primo passaggio di Roberto Rossellini in Tunisia per le riprese di uno dei suoi ultimi film, Gli atti degli apostoli, e nell’anno della sua tanto attesa apertura, la neonata cineteca tunisina organizza Viaggio in Italia con il Cinema Tunisino, cinque tappe in cinque città italiane nel segno del cinema tunisino classico e contemporaneo. Una rassegna itinerante che si svolgerà tra gennaio e febbraio 2018, per mettere in comunicazioni alcune realtà di alto profilo affacciati sul Mediterraneo. L’evento infatti è reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Arbor di Lugano, del Centro Nazionale del Cinema e dell’Immagine, Tunisi e del Comitato degli immigrati tunisini in Italia e grazie anche alla collaborazione organizzativa della Cineteca Italiana di Milano, la Cineteca Nazionale di Roma, il Cinema Post Modernissimo di Perugia, Cinemazero di Pordenone e l’Associazione Culturale SudTitles di Palermo. Il programma complessivo della rassegna prevede 6 film appartenenti sia al passato nelle loro versioni recentemente restaurate sia film di oggi, considerati tra le produzioni più importanti e interessanti degli ultimi anni e che hanno ricevuto importanti riconoscimenti ai festival di Venezia e di Locarno. Sarà un’occasione unica per scoprire i primi passi nel cinema di Claudia Cardinale e di Omar Sharif nel film Goha di Jaques Baratier presentato a Cannes nel 1959, per incontrare Nacer Khemir autore di Les Baliseurs du Desert film cult presentato da Enrico Ghezzi all’interno della programmazione di Fuori Orario e presentata quest’anno nella sezione Venezia Classici in versione restaurata dalla CINEMATEK (cinémathèque Royale de Belgique). La rassegna darà la possibilità di conoscere alcuni tra i più bei film tunisini degli ultimi tempi come The last of Us di Alaeddine Slim, premio opera prima Luigi De Laurentis alla Settimana della Critica, Venezia 2016 e candidato all’Oscar per il miglior film in lingua straniera. L’iniziativa ha anche l’obiettivo di rafforzare i futuri scambi tra la neonata cineteca tunisina e tre dei più importanti centri d’archivi cinematografici italiani (la cineteca italiana di Milano, la cineteca Nazionale di Roma e la Filmoteca Regionale Siciliana). Il “tour” ha un valore particolarmente significativo per il curatore GIOVEDÌ 1 FEBBRAIO 2018 | CINEMAZERO della rassegna Mohammed Challouf, che ha studiato e vissuto a Perugia, 18.30 | The Last of US di Ala Eddine Slim (2016, 94’) per molti anni dove, con la collabora- In collaborazione con “Gli occhi dell’Africa” . Premio zione dell'amico Enzo Forini, ha creato opera prima Luigi De Laurentis alla Settimana della nel 1982 le GIORNATE DEL CINEMA AFRICANO di Perugia. Molte sono Critica, Venezia 2016 e candidato all’Oscar per il miglior state negli anni le collaborazioni con film in lingua straniera. Cinemazero generate da questa mani- N, un giovane subsahariano, attraversa il deserto per festazione, partendo dal cinema per arrivare in nord Africa e realizzare il passaggio clandearrivare alla musica, con film e concer- stino verso l’Europa. Ruberà una barca e comincerà la ti di assoluta importanza rimasti inde- sua traversata. La barca smetterà di funzionare in lebili nella mente dei pordenonesi. mezzo al mare… Oltre ai film citati sopra, il programma --della rassegna del 2017 prevede anche 20.00 | Buffet con Cous Cous c/o Nifty House la presentazione al pubblico di, Zeineb (di fronte a Cinemazero) n’aime pas la neige della giovane e --talentuosa regista tunisina Kaouther 21.00 | Al Haimoune, les Baliseurs du desert di Nacer Ben Hnia, di Traversées primo lungo Khemir (1984, 95’) Intervengono Mohamed Challouf metraggio di Mahmoud Ben (Cinémathèque Tunisienne) e il regista Nacer Khemir. Mahmoud, selezione officiale in una delle edizioni passate della Mostra di Copia restaurata a cura della cinémathèque Royale de venezia e in fine, Tahar Cheriaa all’om- Belgique - Selezione ufficiale Venezia Classici 2017 bra del Baobab, ultimo documentario Un giovane insegnante viene inviato in un villaggio di Mohamed Challouf , che racconta isolato del deserto tunisino, ma invece di dedicarsi l’incontro tra i pionieri del cinema in all’insegnamento l’uomo scompare inseguendo enigAfrica e la nascita negli anni sessanta mi e perdendosi nello spazio-tempo delle favole e delle del panafricanismo cinematografico leggende della secolare cultura araba. che induce nel 1966 alla fondazione Per info e prevendite www.cinemazero.it. Biglietto del primo festival d’Africa e del unico 2 film e buffet 12€ intero - 10€ ridotto Le Giornate Mondo Arabo: (film singolo: prezzi normali) Cinematografiche di Cartagine.
Cinema tunisino
Un tour italiano per festeggiare la nascita della nuova Cineteca
La creatura immortale di Mary Shelley
Lorenzo Codelli
”Frankenstein” 1818 - 2018
Un album del “leoniano” Christopher Frayling
Il 1 gennaio 1818 uscì a Londra il primo volume di “Frankenstein. Or, The Modern Prometheus”. Anonimo, cioè senza il nome dell’autrice. Per festeggiare il bicentenario, Sir Christopher Frayling ha dato alle stampe “Frankenstein : The First Two Hundred Years” (Reel Art Press, Londra). Nel primo capitolo lo storico esprime il desiderio di poter fare un salto nel tempo onde assistere agli eventi che erano successi in una notte di tempesta tra il 17 e il 18 giugno 1816. “Quando la diciottenne Mary Godwin (in seguito Mary Shelley) raccontò la scena della ‘creazione’ del suo Frankenstein durante una riunione famigliare dedicata ai racconti di fantasmi in una lussuosa villa di vacanze che sovrasta la costa orientale del lago di Ginevra, poco fuori città. E quando Lord Byron, ospite della serata, iniziò il primo racconto di vampiri della letteratura moderna (...) Gli altri partecipanti erano il poeta Percy Shelley, un ventiquatrenne che sembrava più vecchio; il dottor John William Polidori, medico e diarista segreto di Byron; e la volatile sorellastra diciottenne di Mary, Clara Mary Jane Clairmont”. L’autore inquadra le biografie di questi personaggi riproducendo mirabili ritratti d’epoca. In quella Villa Diodati Frayling ha trascorso recentemente un paio di giorni onde respirarne arcani e leggende. Che cosa ne sapeva Mary Shelley delle ricerche scientifiche per originare creature artificiali, “freak” umanoidi? Secondo Frayling la scrittrice s’era ispirata soprattutto ai racconti gotici di Matthew Gregory Lewis, ai quadri tenebrosi di Henry Fuseli e a diverse altre altre fonti iconografiche e letterarie. Il suo romanzo mescola horror, mystery, arcadia, onirismo, autobiografia velata. Malgrado alcune stroncature, Frankenstein ottenne ottime reazioni da parte di critici letterari e di scrittori illustri quali Walter Scott. In un lampo se ne impadronirono i teatranti inglesi e francesi mettendone in scena variazioni terrificanti. Tra le inedite illustrazioni riportate nel volume due stupefacenti sketch di Richard Wynn Keene per lo spettacolo The Bottle Imp (1828) di Richard Brimsley Peake (uno riprodotto qui a fianco): la creatura umanoide a squami e arti da pipistrello sembra proprio il divino anfibio che Guillermo Del Toro ha plasmato per il suo straordinario The Shape of Water. Collezionista e cultore accanito di reperti d’arte fantastica, il regista messicano ha raccolto i suoi tesori in una serie di lussureggianti volumi editi da insighteditions.com. Nell’800, artisti europei e americani sfruttano tutte le possibilità offerte dal mito di Frankenstein, ben prima che arrivi la “settima arte”. La compagnia di Thomas Alva Edison produce nel 1910 Frankenstein con Charles Ogle nella parte del mostro. L’espressionismo tedesco gli ridà nuova linfa col Golem bonaccione di Paul Wegener e la robot mefistofelica del Metropolis di Fritz Lang. Nel 1931 James Whale dirige a Hollywood per la Universal il suo raggiante Frankenstein. Al diluvio successivo, inarrestabile, di mostri e mostriciattoli, Frayling dedica una spettacolare “visual celebration” abbracciando cinema, pubblicità, fumetti, sfx, poster, pulp novels, tv ecc. Questo bellissimo album, ideato dal biografo onnisciente di Sergio Leone, oltre che esegeta pioniere dello “spaghetti western”, ci ha indotto a ripescare dagli scaffali della biblioteca un volume curato da Ornella Volta nel lontano 1965: “Frankenstein & Company” (Sugar Editore, Milano). L’innovativa ricercatrice triestina vi aveva raccolto una messe di dati, testi, bio-filmografie, fotografie, riguardanti non solo la creatura di Mary Shelley ma anche il dottor Jekyll di Robert Louis Stevenson, il Dracula di Bram Stoker, il Golem di Gustav Meyrink, la Mummia di Théophile Gautier, l’Uomo Invisibile di Herbert George Wells, ecc. Un baedecker dalle pagine ingiallite quanto preziose. “In breve - conclude Frayling -, dopo duecento anni Frankenstein vive! Forse il romanzo viene citato piuttosto che letto - come la Breve storia del tempo (1988) di Stephen Hawking - eppure vive tuttora. E Mary Shelley ha dimostrato d’essere ancora più influente rispetto a suo padre, sua madre e suo marito, un fatto che l’avrebbe fortemente sorpresa”.
Proseguono gli incontri organizzati dal Centro Studi di Casarsa
Luciano De Giusti
Il costante interesse nei confronti del cinema di Pasolini e la domanda di conoscenza che lo riguarda non si è esaurita con il primo ciclo di incontri autunnali. Perciò, dopo quelli dedicati ai suoi primi film, il Centro Studi di Casarsa propone un secondo ciclo di lezioni introduttive volte a diffondere la conoscenza testuale di un’altra stagione del grande regista. Mentre la prima parte della sua opera venne concepita, sotto il segno di Gramsci, come cinema nazional-popolare, quella che seguì si svolse nel segno della crisi dell’idea stessa di popolo. Quando il popolo, che era stato al centro della sua poetica, gli appare sfiIL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI gurato e dissolto nell’indifferenziata massa sociaVenerdì 9 febbraio 2018 | Ore 20.30 le, il poeta avverte che non può più essere il suo LA RABBIA: film di montaggio, film saggio destinatario naturale e si rivolge a una ristretta politico, film poetico. Introduce Riccardo cerchia del ceto intellettuale. Prende vita la fase Costantini. Proiezione La rabbia (1963, 53’) e del cinema d’élite, secondo una scansione formulata da Pasolini stesso. Uno sguardo più particolaLa sequenza del fiore di carta (1968, 10’) reggiato fa notare la presenza di alcuni film singo——— lari, di transizione tra una stagione e l’altra. Infatti, Venerdì 16 febbraio 2018 | Ore 20.30 L’amore e il sesso in Italia: inchiesta sul mentre una prima fase declina e l’altra decolla, campo. Introduce Luciano De Giusti. Pasolini si misura con forme testuali diverse: dal film di montaggio a quello d’inchiesta, dal breve Proiezione Comizi d’amore (1964,92’) episodio fiabesco al lungo apologo allegorico nei ——— quali trova espressione la sua inesauribile vocaVenerdì 23 febbraio 2018 | Ore 20.30 zione a sperimentare. La fiaba ideologica di Uccellacci e uccellini Con La rabbia (1963) fa esperienza del film che Introduce Luciano De Giusti. Proiezione La scaturisce dal montaggio di materiali d’archivio terra vista dalla luna (1966, 31’) provenienti in gran parte da cinegiornali degli anni ——— precedenti - fine ’50, primi ’60 - con i quali compoMercoledì 28 febbraio 2018 | Ore 20.45 ne un saggio ideologicamente orientato alla Proiezione Uccellacci e uccellini (1966, 86’) denuncia dei mali del mondo contemporaneo, L’evento si terrà presso il Teatro Pasolini di mal temperati dai pochi beni (tra i quali la “lieta familiare ombra” di Papa Giovanni). Pasolini affiCasarsa (ingresso libero) da il suo commento di eventi e fenomeni alla voce ——— di Giorgio Bassani modulata in elegia nel momenVenerdì 2 marzo 2018 | Ore 20.30 Un sogno dentro un sogno. Introduce to liricamente più alto del film, ovvero quando legge i versi dedicati dal regista a Marilyn Monroe. Lorenzo Sangalli. Proiezione Che cosa sono L’anno successivo realizza invece un film inchiesta le nuvole? (1967, 22’) sull’amore e sul sesso nell’Italia di quel tempo, Comizi d’amore (1964), dal quale affiora l’immagine di un paese in bilico, una parte del quale si affaccia alla modernità lasciandosi alle spalle una mentalità talora arcaica di cui sembra prigioniero soprattutto il meridione italiano. La registrazione dei primi segni della mutazione antropologica in atto viene rilevata da un regista che esercita sul campo il suo sguardo da antropologo appassionato, che interloquisce con le persone che incontra e poi sottopone i dati raccolti nelle sue ricerche al giudizio di Moravia e Musatti. Tornando al film di finzione, Pasolini imprime una svolta radicale all’originaria vocazione realista del suo cinema: con Uccellacci uccellini (1965) il regista sperimenta il proprio talento di narratore per immagini nella forma dell’apologo in cui la realtà viene rappresentata in chiave allegorica e simbolica. Ne scaturisce una “fiaba ideocomica”, più ideologica che comica, nella quale il grande Totò viene spogliato della sua maschera (insieme all’armamentario di battute sfregianti) e restituito alla dolente umanità che da essa trapelava. Preso dal piacere del gioco, Pasolini riproporrà l’attore ormai al crepuscolo, insieme a Ninetto Davoli – “uno stradivario e uno zuffoletto” - nell’episodio La Terra vista dalla Luna (1967), originalmente preparato da una sceneggiatura a fumetti. Nello stesso spirito, in Che cosa sono le nuvole? (1968), dirigerà l’ attore nella sua ultima interpretazione, quella di Jago in una rappresentazione dell’Otello di Shakespeare per marionette. Per il marionettista che tira i fili del loro destino Pasolini si affida all’amico poeta Francesco Leonetti, recentemente scomparso, che era già stato la voce del corvo petulante di Uccellacci uccellini, un film che, in quanto emblematico di quella stagione, verrà proiettato sul grande schermo del Teatro Pasolini a Casarsa.
Il cinema di Pasolini
Conoscere il cinema di Pier Paolo Pasolini: seconda parte
Appuntamento a Berlino dal 15 al 25 febbraio
Marco Fortunato
Berlinale 2018
Berlinale 2018 Si è concluso in questi giorni l’annucio – come tradizione centellinato – dei film che prenderanno parte al prossimo Festival del cinema di Berlino, giunto alla sua 68esima edizione, che prenderà il via il 15 febbraio. Ricchissima, come sempre, l’offerta, con oltre 400 titoli in cartellone, di cui 19 in competizione per l’Orso d’oro e gli Orsi d’argento (gli ultimi titoli verranno svelati nella conferenza stampa del 6 febbraio). Ad aprire il Festival sarà Isle of Dogs di Wes Anderson che torna ad utilizzare la tecnica della stop-motion – la stessa con cui realizzò nel 2009 l'adattamento da Roald Dahl di Fantastic Mr Fox – per portarci in Giappone, in un futuro distopico nel quale tutti i cani sono stati esiliati su un'isola piena di rifiuti e un ragazzino cerca disperatamente di ritrovare il proprio cane scomparso. Tra i film in concorso grande curiosità per l’ultima fatica di Steven Soderbergh che con Unsane ha dichiarato di voler dare una svolta indie alla propria carriera. Il film, girato in totale segretezza con protagonisti Claire Foy e Juno Temple, si annuncia particolare sia per la forma che per il contenuto. Rappresenta infatti la prima esperienza del regista col genere horror, e racconta le vicende di una donna affidata in un ospedale psichiatrico che deve fare i conti con le proprie paure ed inoltre è stato interamente realizzato utilizzando esclusivamente dei cellulari al posto delle macchine da presa. Scorrendo l’elenco degli habituée spiccano i nomi di Gus Van Sant e Benoit Jacquot. Il primo in corsa con un biopic Don't Worry He Won't Get Far On Foot, tratto dalle memorie di John Callahan, che ebbe una vita incredibile: all'età di 12 anni divenne un alcolista e poco dopo divenne anche tossicodipendente. A 21 anni, a causa di un grave incidente automobilistico, divenne paralitico. In questa condizione decise di cambiare vita, sfruttare l'uso delle mani e diventare fumettista. Jacquot, che nel 2012 aprì la Berlinale con Les adieux à la reine, punta invece su una storia dai temi più classici. Il suo Eva, è la storia di una femme fatale che fa perdere la testa ad uno scrittore il quale se ne innamora perdutamente mentre la sua fidanzata viene spinta al suicidio a causa del comportamento sfuggente di lui. Il film è tratto dal romanzo omonimo di James Hadley Chase, dal quale era già stato tratto il film, sempre con lo stesso titolo, con Jeanne Moreau, del 1962. Al loro fianco Lav Diaz, uno che ai festival vince quasi sempre, ma del cui film (Season of the devil) si sa pochissimo se non che è ambientato in un remoto villaggio delle Filippine all'epoca della legge marziale, dove spadroneggia una banda di miliziani. Anche la polacca Małgorzata Szumowska, in lizza con Mug – nel quale un uomo si sottopone a un trapianto del viso cadendo in una terribile crisi di identità - è un volto noto a Berlino. Già in concorso nel 2013 vinse l’Orso d’argento con Body nel 2015, lo stesso anno in cui concorreva anche il russo Alexeï Guerman Jr. con Under Electric Clouds (premiato anch’esso). Quest’ultimo presenterà Dovlatov, il racconto di 4 giorni della vita del poeta russo Sergei Dovlatov scrittore estremamente prolifico che dovette duramente lottare per essere pubblicato durante il regime sovietico. Per l’Italia la nostra portabandiera sarà Laura Bispuri. Al centro del suo Figlia mia la giovane Vittoria, divisa tra due madri, Tina (Valeria Golino), madre amorevole che vive in rapporto simbiotico con la piccola e Angelica (Alba Rohrwacher) ragazza fragile e istintiva, dalla vita scombinata. Le due donne si contenderanno l’amore di una figlia che, a sua volta, vivrà domande, paure e scoperte, in una continua rincorsa alla scoperta di sé stessa. Un po’ di tricolore anche nella sezione Panorama che ospiterà il lungometraggio d'esordio di due ventottenni registi romani, i fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo. Il loro La terra dell'abbastanza ha per protagonisti Mirko e Manolo, due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, per errore, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto, un biglietto d’entrata per l'inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso.
Shirley Clark, cineasta indipendente (with Live Music)
Letizia M. Gatti
Shirley Clark
Un cineconcerto per riscoprire l'opera fondamentale della regista americana
Shirley Clarke (1919–1997) è stata una delle figure preminenti del cinema indipendente americano. Opere come The Connection (1961) e Portrait of Jason (1967) hanno ispirato generazioni di registi, posando lo sguardo della macchina da presa sulla vita dei reietti e dei vinti. Negli anni Sessanta, insieme a Jonas Mekas Venerdì 2 marzo 2018 | Ore 20.45 e altri filmmaker del New American Cinema Group, Shirley Clarke fondò The FilmBRUSSELS LOOPS Makers’ Cooperative, centro propulsore delProiezione di alcuni corti-jazz di Shirley Clarke, l’avanguardia artistica newyorchese. Con sonorizzati dal vivo da Maria Teresa Soldani Robert Frost: A Lover’s Quarrel with the In collaborazione con Filmforum2018 World (1963) vinse l’Oscar al miglior docuUdine/Gorizia. Programma e distribuzione a mentario ma la sua carriera, al pari della sua cura di Reading Bloom e Milestone Films. vita, fu segnata dal cinema di ricerca, in aspra polemica con l’industria culturale holInteri 10€ | Ridotti e Cinemazerocard 7,5€ lywoodiana. Ornette: Made In America(1985), il suo ultimo lungometraggio, è un ritratto eccezionale del pioniere del freejazz Ornette Coleman e un testamento del suo straordinario talento. A Pordenone il 2 marzo, in collaborazione con Reading Bloom (Torino) e Filmforum 2018 (Udine/Gorizia) verrà presentata dopo l'anteprima italiana dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia, una selezione di cortometraggi accompagnati dalla musica originale dal vivo di Maria Teresa Soldani (chitarra elettrica, drones, effetti). Il programma dei film proposti inizia con BRIDGES-GO-ROUND 1/2 [1958, 4 min] , suggestiva sinfonia urbana in cui i ponti di New York si rifrangono in un caledoiscopio di vivide immagini astratte, ottenute mediante la tecnica del “bipacking”. La pellicola fu prodotta in due versioni, entrambe restaurate a partire da un negativo 16mm: la prima è accompagnata da un brano tratto dalla colonna sonora del film Il pianeta proibito di Fred M. Wilcox, ad opera dei pionieri della musica elettronica Louis and Bebe Barron; la seconda è declinata in chiave jazz da Teo Macero, sassofonista e produttore discografico di Miles Davis. Shirley Clarke amava entrambe le versioni, che spesso venivano mostrate nel corso della stessa proiezione. “È un modo meraviglioso di guardare il film perché si può vedere come il suono modifica il contenuto.” (S.C.) Il programma prevede poi BRUSSELS LOOPS [1958, 25/50 min]: commissionati dal Dipartimento di Stato americano e proiettati nel Padiglione USA in occasione dell’Expo di Bruxelles del 1958 – ispirato, come la Biennale 2017 “Viva Arte Viva”, al tema dell’Umanesimo –, i Brussels Loops sono un’affascinante collezione di vignette che ritraggono frammenti dell’American Way of Life: merci, fiere, cibo, strade, ponti, vetrine, centri commerciali… La maggior parte di questi film furono girati e montati da D.A. Pennebaker e Shirley Clarke, su invito del documentarista Willard Van Dyke. Poiché il produttore non autorizzò l’utilizzo di musiche, i Brussels Loops furono montati come pezzi jazz. “Divenne un gioco che Penny ed io applicammo sia alle riprese sia al montaggio.” (S.C.) La sonorizzazione di Maria Teresa Soldani si ispira e si ricongiunge al filone musicale elettronico avviato da Louis and Bebe Barron per la colonna sonora di Bridges-Go-Round [1958]. È costruita su una texture di estratti radio e TV, sintetizzatori campionati e suoni in loop – che ricompongono un immaginario reale e finzionale degli anni Cinquanta negli Stati Uniti – sulla quale la musicista suona e improvvisa dal vivo con la chitarra elettrica semiacustica attaccata alla pedaliera di effetti. Maria Teresa Soldani è musicista, compositrice e videomaker. È autrice di colonne sonore, molte delle quali realizzate per i film di Daniele Segre tra cui Nome di Battaglia Donna (2016), presentato in anteprima al 34° Torino Film Festival. Con il moniker American Splendor realizza progetti d’interazione tra la musica e le altre arti come l’album Crash (2014) e la performance visivo musicale Sotterraneo (2016), ispirata al romanzo Underworld di Don DeLillo. Ha pubblicato la monografia Naked City. Identità indipendenza e ricerca nel cinema newyorchese (Quaderni di CinemaSud, 2013) e numerosi articoli in riviste e libri, tra cui «Imaginations», «Cinéma&Cie», «SegnoCinema», «Duellanti» e il catalogo di Invideo. Attualmente è videomaker e coordinatrice della web-tv del Centro Per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Al via la sedicesima edizione del concorso per giovani aspiranti critici cinematografici
Alessandro Venier
Al via la sedicesima edizione di Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino, l’unico concorso nazionale di critica cinematografica per giovani presente in Italia, promosso da Cinemazero, Fondazione Pordenonelegge.it, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani in collaborazione con MYmovies.it, Far East Film Festival e minima&moralia. Scrivere di Cinema, intitolato al critico Alberto Farassino, uno dei protagonisti della critica italiana, attento ai giovani sia come spettatori che come autori, è indirizzato a tutti gli aspiranti critici tra i 15 e i 25 anni residenti in Italia, che dal 1 febbraio al 15 giugno potranno iscriversi alla pagina del concorso scriveredicinema.mymovies.it e inviare le loro recensioni su film della presente stagione cinematografica. Dopo l’iscrizione alla pagina del concorso scriveredicinema.mymovies.it, i giovani aspiranti critici potranno iniziare a inviare le loro recensioni su un film della presente stagione cinematografica. Giorgio Viaro (nella foto a fianco, direttore del magazine Best Movie e dei siti Bestmovie.it e Bestserial.it, direttore artistico del Cine&Comic Fest di Genova) ha accettato l’invito a far parte della giuria di Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino, composta anche da Enrico Magrelli (critico cinematografico, conduttore di Hollywood Party su Radio3, vicedirettore di Bif&St di Bari) e Adriano De Grandis (critico del Gazzettino, fiduciario del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Sezione Triveneto) e presieduta da Viola Farassino (costumista per il cinema, la televisione e il teatro). A loro spetterà il compito di decretare i vincitori per le due sezioni di gara Young Adult (15 – 18 anni) e Under 25 (20 – 25 anni). I premi rispecchiano lo spirito e l’obiettivo del concorso: permettere ai ragazzi di misurarsi con l’articolato mondo cinematografico, vivere accanto a professionisti di primo piano e mettere il proprio talento alla prova dei fatti. I primi classificati della sezione Under25 seguiranno il Far East Film Festival di Udine, il maggiore festival europeo di cinema popolare dell'Estremo Oriente, come inviati di MYmovies e dovranno recensire i film che vedranno per la testata, coordinati dal caporedattore. Inoltre, i vincitori di entrambe le sezioni andranno a formare una redazione online che collaborerà con il blog di approfondimento culturale e cinematografico, minima&moralia, e con MYmovies.it. Come premio collaterale del concorso, è stato istituito il Premio Mediateche FVG, promosso da Crèdit Agricole FriulAdria in collaborazione con Mediateca Cinemazero (Pordenone), Mediateca Mario Quargnolo (Udine), Mediateca Ugo Casiraghi (Gorizia), Mediateca La Cappella Underground (Trieste) ed è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado della Regione FVG. Una giuria, composta da referenti delle quattro mediateche della regione e da insegnanti di quattro scuole secondarie di secondo grado del territorio sarà chiamata a premiare la migliore recensione. La classe del vincitore sarà premiata con un evento formativo all’interno del festival Le Voci dell’Inchiesta. Il concorso si chiuderà con le premiazioni, che avverranno nell’ambito di pordenonelegge, Festa del libro con gli autori (19-23 settembre 2018). Come ogni anno, verrà scelto un testimonial del concorso tra i protagonisti del cinema contemporaneo chiamato racconterà al pubblico la sua visione e la sua esperienza sul fronte della scrittura dedicata al cinema. E si conosceranno i vincitori di Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino 2018.
Scrivere di Cinema 2018
Scrivere di Cinema: la critica la scrivi tu!
Fronte comune contro il bullismo
Fabia Mellina Bares
Insieme contro il bullismo
L’impegno della Garante Regionale per i diritti dei bambini e degli adolescenti
Non c’è dubbio che per contrastare fenomeni di bullismo e comportamenti prevaricatori in genere sia richiesto il coinvolgimento effettivo di tutti gli attori coinvolti: scuole, genitori, alunni, servizi socio assistenziali, pubblica sicurezza e quanti a diverso titolo si adoperano per l’educazione, lo sviluppo e l’integrazione sociale di bambini e ragazzi. Tutto ciò sostenuto ed implementato da precise e puntuali politiche. E’ ferma convinzione della scrivente, infatti, che solamente un sistema collaborativo fra famiglia, scuola e società possa dare risposte concrete e consenta di superare reciproche diffidenze che possono, tra l’altro, influire negativamente sui ragazzi. In particolare in alcune fasi di sviluppo caratterizzate da fragilità, soprattutto emotiva, tale instabilità può determinare un disagio che si esprime in vari modi e che si possono manifestare in famiglia, nella società, a scuola. Con questa convinzione, il Garante si è fatto promotore di un progetto di coordinamento che, coinvolgendo altri soggetti (Commissione regionale per le pari opportunità, Co.Re.Com, Polizia Postale, Ufficio Scolastico Regionale, Consulte studentesche, Sistema delle Mediateche FVG e associazionismo) si pone l’obiettivo di strutturare e rafforzare una rete regionale di interventi di promozione del benessere e contrasto di situazioni di disagio. Tale azione avrà riscontri positivi se può contare sull’effettivo coinvolgimento attivo degli adulti consapevoli del loro ruolo che li vede vicini al percorso evolutivo dell’adolescente ma anche impegnati a definire la propria funzione di guida e di garante delle regole, in conformità a quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989 che, nel tracciare un programma pedagogico di estremo interesse e di grande rilevanza, impone alla comunità degli adulti, a tutte le agenzie formative una riflessione sui programmi, sulle metodologie, sulle prassi educative, in quanto il bambino/ragazzo deve essere continuamente e concretamente aiutato nel cammino di costruzione della personalità, individuale e sociale. Nell’ambito del Protocollo “Coordinamento di attività per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del bullismo ed il cyberbullismo”, il Garante ha cercato la collaborazione del Sistema delle Mediateche FVG perché crede nella potenzialità educativa e comunicativa della didattica del linguaggio audiovisivo che accompagna bambini e ragazzi nella visione del film o di spezzoni dello stesso, con lo scopo di provocare una reazione emotiva alla visione stessa e, attraverso un esercizio di brainstorming collettivo, permettere di raccogliere impressioni, emozioni, idee suscitate dalla visione. Il film si propone, infatti, come strumento per l’acquisizione di una capacità di analisi critica del contesto, nello specifico del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Il confronto che ne segue, le proposte e le riflessioni guidate dagli insegnanti e dagli esperti in sala e successivamente nel proseguimento del lavoro in classe, consentono poi una rielaborazione del vissuto ed una modificazione di atteggiamento nel gruppo dei pari. Parimenti, i laboratori che precedono e seguono la visione del prodotto audiovisivo, consentono di avviare e rafforzare dialogo e confronto tra coetanei, tra ragazzi ed adulti di riferimento del sistema scuola ed extra scuola, producendo ricadute positive in termini di riflessione ed assunzione di responsabilità collettiva. I bambini e i ragazzi, oggi più che mai, necessitano e richiedono adulti autorevoli, competenti e responsabili con i quali entrare in relazione in uno scambio reciproco, partecipato, proficuo per potersi orientare nella complessità che li avvolge, nei tanti troppi e contraddittori messaggi e stimoli che rischiano di disorientare, di imbrogliare, di far perdere il senso ed il significato vero del vivere. L’Organo di garanzia che presiedo è a disposizione per attivare ogni iniziativa utile in tale senso e farsi promotore di buone prassi in regione. Ne è un esempio e modello il ciclo di proiezioni promosse da Cinemazero, C.E.C., La Cappella Underground, Cinecity e Kinemax in occasione della Seconda Giornata Nazionale contro il bullismo a scuola (7 febbraio). Nel corso di una settimana, a partire dal 5 febbraio, le sale di tutto il territorio regionale accolgono le matinée per studenti e insegnanti con film dedicati al tema del bullismo e del cyberbullismo: per dare nuova linfa alla riflessione, ai piedi dello schermo cinematografico, con l'aiuto di esperti di MEC, UNICEF e testimonial istituzionali dei progetti di intervento al fenomeno. Per informazioni, scrivere a didattica@cinemazero.it
Giovedì 8 febbraio proiezione e incontro sulla “rigenerazione urbana” a Cinemazero
Circolo Legambiente "Fabiano Grizzo"
È un tema quasi inesplorato dal cinema e pressoché assente dal dibattito pubblico, quello della rigenerazione urbana. Eppure, se ci guardiamo intorno, le nostre città sono piene di spazi vuoti e svuotati, luoghi che hanno perso la loro funzione originaria e chiedono oggi di essere ripensati. Sono le "Amnesie Urbane" su cui si concentra l'omonimo progetto del circolo Legambiente "Fabiano Grizzo" di Pordenone, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con una rete di soggetti del territorio: Cinemazero, Aruotalibera, Il Filo Urbano, La Compagnia delle Rose, Ubik Art, Terraè, Associazione Comunità San Valentino. Assieme a Cinemazero, Legambiente ha voluto raccogliere la sfida e proporre la proiezione giovedì 8 febbraio alle 21 a Cinemazero - del film documentario di Michele Mellara e Alessandro Rossi God save the Green (Italia, 2013), a cui seguirà un dibattuto proprio sul tema della rigenerazione urbana e del recupero degli spazi, a partire dalle storie di ritorno alla terra nelle periferie delle città e quindi della nascita di orti urbani sempre più diffusi, spazi che, prima vuoti, non sono diventati solo luoghi di produzione di cibo ma anche di nuove forme di socialità. Su questo, tra l'altro, Legambiente ha realizzato una mappatura degli orti urbani e dei giardini condivisi a Pordenone, con un video e un libro sul tema. La rigenerazione urbana è un modo di riappropriarsi degli spazi della città, di costruire progetti e percorsi condivisi e creativi, dal basso. È il lato positivo dello stop al consumo di suolo. Lasciare libera la terra non ancora cementificata significa anche volgere lo sguardo al costruito, agli spazi in città, per dare loro nuova vita e far crescere opportunità, negli spazi verdi, perché non vengano cementificati, e negli edifici vuoti. Sul tema, l'interesse dei cittadini è crescente, come ha dimostrato la risposta dei pordenonesi alle prime azioni realizzate nell'ambito di “Amnesie Urbane”. L'avvio è stata la distribuzione di 154 rose, realizzate riciclando la moquette rosa della tappa pordenonese del 100° Giro d’Italia, l'anno scorso. Il numero non è casuale: c'è una rosa per ogni spazio vuoto mappato in centro città. Ogni fiore conteneva un messaggio di come lo “scarto” possa trasformarsi in risorsa e in nuove opportunità. A novembre, grazie a un incontro formativo e di approfondimento sui temi della rigenerazione urbana e dell'innovazione sociale, hanno portato a Pordenone la loro esperienza diverse realtà che realizzano, nel concreto, progetti di recupero e riutilizzo di spazi urbani. Sono emerse criticità e ostacoli, ma anche una forte spinta a "fare" qualcosa di concreto, a riprendersi la città. Sono esempi geograficamente vicini a noi: a San Stino di Livenza, il circolo Legambiente Veneto Orientale ha recuperato una parte dismessa della stazione ferroviaria, facendone la sede dell'associazione, ma anche un piccolo ostello per ciclisti, con ciclofficina fornita di quanto serve per proseguire la strada su due ruote. A Trieste un gruppo di giovani artisti ha avviato l'Hangar Teatri con lo slogan: "Si riparavano auto. Si riparano persone", perché lo spazio è quello di una vecchia carrozzeria in un quartiere abbastanza centrale. A Padova, tra i palazzi e il cemento di Piazza Gasparotto, vicino alla stazione, è nato GasparOrto, con cui, appunto, un gruppo si è autorganizzato per portare il verde in città. A San Donà di Piave, è lo stesso Comune che cerca di innescare percorsi di rigenerazione e cambiamento, mentre a Bologna l'associazione Planimetrie Culturali fa rivivere gli spazi in modo temporaneo, riappropriandosi dell'idea di città condivisa. A Belluno l'ex Caserma Piave è diventata la Casa dei Beni Comuni, grazie a un percorso che ha visto lavorare assieme l'amministrazione comunale e il Comitato Acqua Bene Comune, che aveva unito diverse anime attorno al Referendum sull'acqua pubblica nel 2011. Allargando lo sguardo alla nostra regione, le aree militari dismesse sono circa quattrocento: inutilizzate e per lo più abbandonate al degrado: vecchie caserme, polveriere, poligoni, postazioni dei battaglioni d'arresto, alloggi per i militari. Sono le macerie di quella che doveva essere la "fortezza" per difendere l'Italia dall'avanzata del nemico comunista. Gli spazi da rigenerare, a Pordenone e in Friuli Venezia Giulia, non mancano: la proiezione a Cinemazero nell'ambito di Amnesie Urbane, sarà un'occasione per riportare il dibattito in città, in un percorso in cui la partecipazione dei cittadini sia sempre più ampia e porti alla condivisione di idee e all'unione di energie per costruire futuri spazi di vita. Per info: pordenone@legambientefvg.it
Amnesie urbane
Amnesie urbane
Domani accadrà ovvero se non si va non si vede
CONTRO I BUONI E CONTRO LE VITTIME
Catena di Villorba (Tv) - Fabrica, 5 e 6 febbraio 2018
Torna Contro i buoni e contro le vittime: questo il titolo del workshop gratuito che il regista Andrea Segre terrà a Fabrica il 5 e 6 febbraio. Segre proporrà esempi di pratiche e prodotti del cinema del reale che aiutano a capire come raccontare le migrazioni e i cambiamento sociali ad esse connesse, senza cadere nell’uso dei meccanismi emotivi del marketing umanitario. Con l’ausilio di brani di tre film (Mare Chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre, Ibi di Andrea Segre e con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou e Les Sauteurs di Moritz Siebert, Estehan Wagner e Abou Bakar Sidibé). Segre rifletterà con i partecipanti sul processo relazionale e produttivo che ne sta alla base, sugli aspetti estetici e di contenuto, e sull’effetto comunicativo che può avere il prodotto finale. Lunedì 5 febbraio alle 19.30, inoltre, nell’auditorium di Fabrica verrà proiettato il documentario Ibi, in cui Segre segue il percorso di questa donna nata in Benin ed immigrata in Italia, dividendo le sue riprese con quelle fatte dalla stessa Ibi per raccontare se stessa e la sua nuova vita a Castel Volturno ai figli rimasti in Africa. Info: www.fabrica.it
REVOLUTION HAS BEEN TELEVISED - INSTALLAZIONI NEL BUNKER ANTIAEREO DEL CASTELLO DI UDINE
DI VIDEOARTE
Udine, Rifugio antiaereo Piazza I°Maggio - dal 23 al 25 febbraio 2018
Nella severa e suggestiva cornice del rifugio antiaereo di Udine, una selezione di lavori di videoarte indaga la creazione dell’identità nazionale (anche attraverso la propaganda) dalla Prima guerra mondiale ai conflitti bellici di oggi. Contrariamente alla comunicazione unilaterale imposta dai mass media, l’arte lascia ancora ampia possibilità di dialogo, di rappresentazione, di significazione e di ricerca: gli artisti Mattia Cesaria (Italia), Vanessa Gageos (Romania), Michail Hustaty e Lenka Kuricova (Repubblica Ceca), Arijana Fridrih (Croazia) e Katarzyna Pagowska (Polonia), esporranno le loro opere video all’interno del bunker udinese indagando e affrontando l’ampio tema della manipolazione dell’immagine in epoca bellica, non indugiando sulla violenza delle immagini stesse, bensì favorendo una percezione intima dei simboli che contengono. Il bunker ospitante la mostra, costruito nel 1943 per dare rifugio ai cittadini in seguito ai continui bombardamenti aerei, diventa parte integrante delle installazioni stesse, cornice che penetra nelle opere con la sua estetica tagliente, spiccata, dal suono riverberante. Info: www.iodeposito.org
FILMFORUM 2018
Gorizia e Udine - dal 28 febbraio al 7 marzo 2018
FilmForum è un festival internazionale dedicato alla cultura cinematografica e alle arti visive contemporanee che si propone di saldare ricerca, diffusione della conoscenza ed esposizione spettacolare. La manifestazione intende da sempre intercettare e sviluppare gli ambiti artistici e di ricerca più vivaci e innovativi, ponendosi come punto di riferimento per numerosi settori del sapere contemporaneo (tra cui videogame studies, postcinema, porn studies, film heritage). FilmForum si svolge a Udine e Gorizia e propone un programma di conferenze, incontri, workshop e proiezioni. Ospita inoltre il Premio Limina per libri sul cinema italiani e internazionali. La manifestazione si rivolge a un pubblico plurale che include specialisti, studiosi e studenti di discipline legate agli audiovisivi e ai nuovi media ma anche semplici appassionati di cinema e culture visive in generale. Info: www.filmforumfestival.it
ORE 15.17 ATTACCO AL TRENO
I TRE AMERICANI CHE RIUSCIRONO A BLOCCARE LA FOLLIA OMICIDA DI UN TERRORISTA DI CLINT EASTwOOD La sera del 21 agosto 2015 un marocchino di 26 anni di nome Ayoub alQahzzani aprì il fuoco con un kalashnikov su un treno partito da Amsterdam in direzione Parigi. Un tentativo di attacco terroristico sventato da tre coraggiosi giovani americani in viaggio per l'Europa che si trovarono al momento giusto nel posto giusto, il treno Thalys #9364. The 15:17 to Paris ripercorre le vite dei tre amici, due militari e un civile, dai problemi d'infanzia alla ricerca del loro posto nel mondo, fino alla serie di sfortunati eventi che hanno preceduto l'attacco. Nelle prime ore della sera del 21 agosto 2015, il mondo ha assistito stupefatto alla notizia divulgata dai media, di un tentato attacco terroristico sul treno Thalys n. 9364 diretto a Parigi, sventato da tre coraggiosi giovani americani in viaggio attraverso l’Europa. Il film ripercorre le vite di questi tre amici, dai problemi dell’infanzia alla ricerca del loro posto nel mondo, fino alla serie di sfortunati eventi che hanno preceduto l’attacco. Durante quell’esperienza che li ha messi a dura prova, la loro amicizia non ha mai vacillato, diventando la loro arma più potente che ha consentito loro di salvare le vite di oltre 500 passeggeri presenti a bordo. Dopo American Sniper e Sully, Eastwood porta sul grande schermo un’altra variazione sul tema “eroismo”, soffermandosi ancora una volta su di una storia vera: l’attacco terroristico al treno #9364 partito da Brussels e diretto a Parigi nel 2015. Quel giorno un terrorista dell’ISIS ha minacciato di uccidere i 500 passeggeri presenti sul treno e grazie all’intervento di tre uomini normali, Anthony Sadler, Alek Skarlatos e Spencer Stone, la tragedia è stata evitata. [www.blog.screenweek.it]
i film del mese
Un film di Clint Eastwood. con Anthony Sadler, Alek Skarlatos, Spencer Stone. Or.: USA, 2018. Durata: 95’
(Tit. Or.: The Shape of Water) Un film di Guillermo Del Toro. con Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Richard Jenkins. Or.: USA , 2017. Durata: 117’
LA FORMA DELL’ACQUA
TREDICI NOMINATION AGLI OSCAR PER LA STORIA D'AMORE ESTETICA E MORALE DI gUILLERMO DEL TORO Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall'aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarle è Elisa. Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria. Ma il loro sentimento dovrà presto fare i conti con una gerarchia ostile incarnata dal dispotico Strickland. In piena corsa alle stelle contro i russi, gli Stati Uniti non badano a spese e a crudeltà. Per garantirsi e garantire al suo Paese un futuro stellare, Strickland è deciso a tutto. È sufficiente osservare l'arte contemporanea per convincersi degli effetti suscitati dalle trasformazioni della vita acquatica sull'ecosistema e di conseguenza sulla vita degli uomini. Da Damien Hirst, che valorizza il corallo minacciato dal riscaldamento degli oceani, a Suzanne Husky e alle sue sirene, il fondo marino ossessiona numerosi artisti. Se alcuni tra loro sondano quello che si gioca oggi nella profondità dei fondali, altri ci pescano una mitologia ancestrale e una nuova inquietudine. Architetto di incubi, Guillermo del Toro si iscrive nella seconda categoria, rinnovando le affinità, umide e furiose, che gli esseri umani intrattengono con il mondo marino. Sospeso tra nevrosi terrestri (la Guerra Fredda e l'irriducibile paura del diverso) e iridescenze acquatiche, The Shape of Water inventa sotto i nostri occhi un nuovo continente, tra mare e terra, scongiurando l'annegamento con la potenza dei fantasmi. Proseguendo la sua relazione con lo straordinario, l'autore avanza nella Storia e produce un'articolazione sottile, ma senza gravezza metaforica, tra realtà e doppio fantasmagorico che spiega i suoi oscuri meccanismi. Precipitato in piena Guerra Fredda, il racconto agisce su due livelli, quello della cronaca realista (la violenza della Storia) e quello dell'immaginario mitologico (l'incontro con la straordinaria creatura), e osserva due movimenti, quelli su cui si equilibra tenacemente il cinema dell'autore. Non è la prima volta che il regista messicano accomoda il racconto onirico al cuore della Storia (Il labirinto del fauno è ambientato nella Spagna franchista), in cui fantasmi infantili e oggettività sinistra si accordano con poesia e pertinenza. Se ieri era un labirinto funebre, oggi è uno specchio d'acqua idillico da cui emerge e in cui immerge un nuovo immaginario, ibridando elementi umani e forme acquatiche. (...) Del Toro conferisce al suo film una portata estetica e morale esemplare. (...) Perchè il fantastico, per il regista non serve a esorcizzare le paure ma piuttosto a viverle. È l'ultima espressione di speranza e di terrore dell'uomo. Recuperando le radici creative della serie B e rigenerandole infaticabilmente, l'autore invita lo spettatore a riconsiderare i generi e il loro stile, lo persuade della loro inesauribilità, isolandone i meccanismi fondamentali e trovando la chiave per attivarne gli ingranaggi determinato a provare che l'amore può essere contagioso e il silenzio una lezione sovversiva. [www.mymovies.it]
Un film di Gabriele Muccino. Con Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci. Or.: USA , 2018. Durata: 105’
A CASA TUTTI BENE
IL RACCONTO PERVERSAMENTE IRONICO DELLE CONTRADDIZIONI DI UNA FAMIGLIA ALLARGATA DI gABRIELE MUCCINO Una grande famiglia, che come tutte ha parenti che si vedono spesso e altri che non si vedono quasi più, si ritrova tutta insieme per festeggiare le Nozze d'Oro dei nonni Alba e Pietro sull'isola dove questi si sono trasferiti a vivere, in una splendida villa con vista sul golfo. Un'improvvisa mareggiata blocca l'arrivo dei traghetti e fa saltare il rientro previsto in serata costringendo tutti a restare sull'isola, dove dovranno convivere per tre giorni e a fare i conti con loro stessi, con il proprio passato, le gelosie, i tradimenti, e inaspettati colpi di fulmine. Racconto la storia perversamente ironica di una famiglia estesa, che si cela dietro una grande maschera di ipocrisia finché non "scoppia" la vita. Il film esplora più generazioni, compresa l'adolescenza, e più classi sociali. Gli altri film erano pezzetti di un affresco da diverse angolazioni anche generazionali. Qui il ritratto è completo. Le riprese del filmsono state girate nella splendida Ischia, e l'isola reale e simbolica rappresenta per i protagonisti di questa avventura uno specchio sul reale da cui non è possibile scappare e con il quale è necessario fare i conti. Alla fine della tempesta, ovvero dello scontro con tutte le cose lasciate in sospeso e che bisognava assolutamente affrontare, tutta la famiglia riuscirà a tornare a casa, ma niente sarà più come prima. Un ritorno alle origini, a un'Italia e ad un confronto con se stesso - come ha dichiarato lo stesso Muccino a cui neanche lui - come i protagonisti del film - può sottrarsi. [www.cineblog.it]
LA SCUOLA AL CINEMA | FEBBRAIO 2018
Al prezzo di € 3,00 a studente (insegnanti e adulti accompagnatori non pagano), è possibile partecipare alle proiezioni mattutine presso le sale di Cinemazero e dello Zancanaro. Ogni proiezione è un evento, accompagnato dal commento critico di un esperto. E' obbligatoria la prenotazione scrivendo a didattica@cinemazero.it Ogni mese insegnanti e segreterie didattiche ricevono tramite mail la lista di tutti gli appuntamenti in sala. Per essere inseriti nella mailing list, inviare il proprio contatto a didattica@cinemazero.it 7 febbraio 2018 - Seconda giornata nazionale contro il bullismo a scuola In ragione della collaborazione con la Garante regionale per i diritti della persona con specifiche funzioni per l'infanzia e l'adolescenza, Cinemazero propone di riflettere su uno dei temi più controversi del nostro tempo. Tre sono le proposte cinematografiche per le matinée destinate agli studenti, in base a tre fasce d'età: L'età imperfetta di Ulisse Lendaro (secondarie di secondo grado); La forma della voce di Naoko Yamada (secondarie di primo e secondo grado); Ernest & Celestine di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner (scuole primarie). Per informazioni e prenotazioni, scrivere a didattica@cinemazero.it Febbraio 2018 | Scrivere di cinema Premio Alberto Farassino In occasione della nuova edizione del concorso che premia i più giovani critici cinematografici di Friuli Venezia Giulia e Italia tutta, Cinemazero promuove in fascia oraria mattutina nelle sue sale la proiezione del film Il ragazzo invisibile - Seconda generazione di Gabriele Salvatores. Per informazioni e prenotazioni, scrivere a didattica@cinemazero.it IL RAGAZZO INVISIBILE - SECONDA GENERAZIONE di Gabriele Salvatores, con Ludovico Girardello, Ksenia Rappoport (Italia 2017, 90') Michele Silenzi è cresciuto: ora ha 16 anni e il temperamento tipico dell'adolescente scontroso, anche perché, oltre alla crisi di crescita comune a tutti i teenager, ha gravi problemi da affrontare. Il primo è un lutto, di cui è impossibile parlare senza fare spoiler. Il secondo è il dono dell'invisibilità, abbinato a quella forza incontrollata che gli ha permesso, al termine de Il ragazzo invisibile, di distruggere un sottomarino. Il terzo è un passato scomodo del quale fanno parte una madre biologica russa e una gemella cresciuta in Marocco della quale non sospettava l'esistenza. Ora Michele dovrà capire se essere uno "speciale" sia davvero un dono o una dannazione, scoprire chi vuole essere davvero, e fare i conti con il suo lato oscuro - "si chiama diventare adulti", in un universo in cui "l'evoluzione della specie non è mai indolore" (MYmovies.it) Coming soon in Febbraio! CARAVAGGIO - L'ANIMA E IL SANGUE di Jesus Garces Lambert. (Italia, 2018, 93’) Un viaggio emozionante nella vita e nelle opere di Michelangelo Merisi.
ATTO DI DIFESA - NELSON MANDELA E IL PROCESSO RIVONIA di Jean van de Velde (Sudafrica/ 2017, 121'). Gli uomini contro l'Apartheid.
I Nostri Viaggi di Gruppo 03/02: Van Gogh a Vicenza e Montecchio Maggiore %RORJQD H OD PRVWUD ´ , RiYROX]LRQDUL GHO· µ 17-18/02: Benessere e cultura alle terme in Slovenia 24/02: Venezia ² Il Museo del Profumo e &D· 3HVDUR 04/03: La città di Bergamo e la mostra di Raffaello )HVWD GHOOD 'RQQD FRQ ´&HQD-6SHWWDFRORµ 10-11/03: In Toscana, tra ville ed antiche camelie 17/03: Venezia ² Sestiere di San Marco e museo Correr 17-24/03: Le Meteore, la Grecia e la Macedonia sulle orme di Alessandro Magno SDVVDQGR SHU¬ 02/04: Pasquetta fuori porta al giardino di Sissi a Merano 08/04: Navigazione tra le Ville Venete lungo il Brenta 11-14/04: Minicrociera tra Genova, Ajaccio e Marsiglia 15/04:Laguna di Venezia, San Lazzaro e San Francesco 20- , SDUFKL GL 3OLWYLFH H GHOOD .UND 0HGMXJRULH ¬ 21/04: Venezia ² il Ghetto Ebraico a Canareggio 26/04- 1DSROL &DSUL OD &RVWLHUD $PDOILWDQD ¬ 12/05: Venezia ² San Servolo ed il Museo della Pazzia 19/05: La navigazione sul Sile e la città di Treviso 20-26/05: Polonia e Repubblica Ceca in tour 02-03/06: 1HOO·DQWLFR Ducato di Parma e Piacenza 07-11/06: Dresda, Lipsia, Meissen e la Sassonia 09/06: 6HVWLHUH GL &DVWHOOR 0XVHR GHOOD 0HGLFLQD H¬ 16-17/06: Il Trenino Rosso del Bernina 23/06-01/07: In Romania, tra castelli,monasteri ¬ 18-23/07: New York ad un click da te 14 -15/07: Il Trenino Rosso del Bernina tra Italia e Svizzera 11-19/08: Le città Anseatiche e la Germania da fiaba 01-02/09: Weekend tra San Marino ed Urbino 08-09/09: Il Trenino Rosso del Bernina 14- /D 0DUHPPD O·$UJHQWDULR H O·LVROD GHO *LJOLR 23-30/09: Il Portogallo da intenditori 31/10-07/11: Magica Persia
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