CinemazeroNotizie settembre 2017

€ 1,00 mensile di cultura cinematografica

Cinemazero pronto ad affrontare le nuove sfide

Film e premi importanti per le tematiche ambientali

A Venezia si parla (di nuovo) italiano

Molto cinema tricolore alla 74ma edizione della Mostra del Cinema

Piccoli critici crescono - Scrivere di cinema Le premiazioni del concorso intitolato ad Alberto Farassino

Il cinema da leggere (e da guardare)

Un ricco programma per gli appassionati di cinema e scrittura

Le giornate del Cinema Muto

Al via il festival dedicato al cinema delle origini

Tutti al cinema, è suonata la campanella

La proposta didattica di Cinemazero per l’anno scolastico 2017/18

2017 numero 8 anno XXXVII

SiciliAmbiente: il sole brilla sui documentari

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Settembre

Verso il quarantennale passando per una grande novità

spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Verso il quarantennale dell’associazione, passando per una grande novità

Andrea Crozzoli

Editoriale

Cinemazero pronto ad affrontare le nuove sfide Siamo ormai vicini al quarantesimo anno di ininterrotta attività per Cinemazero, 1978>2018, dove quell’“ininterrotta” sta a significare anche continui cambiamenti e modifiche per rimanere costantemente al passo con i tempi. Ma anche precederli, i tempi, se possibile e se ci riusciamo. In questo senso va la prossima apertura della nuova sala, la quarta, in quello che è rimasto l’unico cinema in città.

Finalmente quattro schermi cinematografici, di nuovo, dopo tanti anni a Pordenone. Una nuova sfida, un nuovo canale per programmare il buon di cinema di qualità.

Il mercato cinematografico è sempre più veloce nella presentazione dei film. Ogni settimana tre, quattro, anche cinque film nuovi sugli schermi e se non si è in grado di espletarli subito, li perdi per strada, sopraffatti dagli altri film. Una quarta sala fa aumentare del 25% le possibilità di vedere pellicole di qualità a Pordenone. Il tutto per rimanere al passo con le nuove proposte, con scenari inediti, a volte inattesi, “dove la mano dell’uomo non ha ancora messo piede”, come sentenziavano nei prossimamente degli anni ‘50.

L’aumento della capacità di proposta di Cinemazero farà aumentare anche le pretese dei noleggiatori per l’uscita immediata dei loro film. Sarà una lotta dura riuscire a mantenere saldamente la barra della qualità, senza cedere alle loro pressioni che raggiungono spesso toni “aspri, franchi e decisi” come si usa dire nel linguaggio diplomatico. Fortunatamente, però, Cinemazero ha anche saputo rinnovare lo staff operativo, aggiornandolo, non solo anagraficamente, per consentire a tutta la struttura di continuare ad avere la capacità e gli strumenti per gestire al meglio anche questi delicati aspetti.

Non è stato facile e nemmeno semplice il rinnovo in un’Italia dove vengono definiti “giovani” quelli sui 40 e dintorni (termine che in qualunque altro Paese europeo sarebbe, come minimo, fuori luogo). Un’Italia dove, da un probo Ministro della Repubblica, sono stati definiti bamboccioni e da un altro Ministro sono stati invitati, per trovare lavoro, non a spedire curriculum, bensì a saper giocare bene a calcetto. Quasi a voler dare ragione a chi ci definisce il Paese del capitalismo di relazione, per cui, se si deve affidare un lavoro non si guarda al merito ma all’amico dell’amico; così poi quella persona dovrà, a sua volta, un favore, e in questo percorso carsico di favori incrociati tutte le gerarchie sociali restano intatte con sconfinamenti in aree oscure, dai contorni pericolosamente sfumati.

Non è sempre così e i primi quaranta anni di storia di Cinemazero hanno dimostrato che si può, si deve, far qualcosa che segua un percorso diverso. E i prossimi anni di Cinemazero saranno nel solco di questa continuità, di indipendenza, di libertà di pensiero e autonomia da pressioni e clan.

Lavoreremo molto anche su Internet, strumento dalle potenzialità ancora non del tutto sondate, che sembra aver reso disponibile tutto a tutti in questo villaggio globale che è la rete. Sui social network, negli ultimi tempi, sono dilagati i troll: utenti anonimi del web che usano i social unicamente per insultare, screditare, gettare fango.

Propagatori virali di fake news, la loro azione perniciosa è mossa unicamente dalla voglia di spaventare, seminare odio e sconcerto.

"La battaglia si espande a qualsiasi argomento, perfino a remake di film anni '80", scrive il Times, portando ad esempio come i troll abbiano preso di mira, con pesanti insulti su Twitter, l’attrice di colore Leslie Jones. Daremo, quindi, ai clicks, ai followers, ai likes e alle visualizzazioni, il peso che meritano e continueremo a lavorare per un futuro che non potrà che essere migliore del presente.

In copertina Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon protagonisti del film L’ordine delle cose di Andrea Segre che inaugurerà - domenica 10 settembre la nuova quarta sala di Cinemazero.

cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Settembre 2017, n. 8 anno XXXVII

Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica

SiciliAmbiente, il sole brilla sui documentari ecologici

Riccardo Costantini

Si è tenuta dal 18 al 23 luglio a San Vito Lo Capo (Trapani) la IX edizione di SiciliAmbiente Documentary Film Festival, un appuntamento che da nove anni si rinnova e che si propone di contribuire attraverso il cinema alla diffusione di una "cultura della sostenibilità". Il Festival diretto dal regista Antonio Bellia, con la direzione organizzativa di Sheila Melosu si è svolto nelle due arene all'aperto, una sulla splendida spiaggia di San Vito Lo Capo, l'altra nei giardini di Palazzo La Porta, e perfino sul mare, su uno schermo cinematografico gonfiabile galeggiante.

Oltre 60 le opere in concorso e 4 le sezioni competitive. Un ampio panorama di anteprime nazionali e internazionali e di film premiati in tutto il mondo, dedicati ai diritti umani e alle questioni ambientali: i rifiuti, l’energia, i cambiamenti climatici, la mobilità e i grandi processi di trasformazione dell’ambiente attraverso l’intervento dell’uomo...

Antonio Bellia, che il pubblico di Cinemazero ha avuto modo di apprezzare all'ultima edizione de Le voci dell'inchiesta dove ha presentato il suo ultimo documentario La corsa de L'Ora ha impostato il programma con una forte consapevolezza: “la necessità di uno sviluppo sostenibile è sempre più forte e diffusa tra i registi di cinema del reale: selezionando ho creato un fil rouge che lega le tematiche ambientali e i diritti umani, due grandi ambiti che ho voluto mescolati in un unico racconto”.

Il pubblico, festivaliero e non (moltissimi i turisti partecipanti nell'affollatissima località balneare sicialiana) hanno potuto godere non solo di proiezioni e incontri con i registi ospiti, ma anche di workshop e tavole rotonde sui temi cari al Festival, con presentazioni di libri (in collaborazione con Navarra Editore, le cui pubblicazioni su Peppino Impastato e altri protagonisti dell'anti-mafia meritano un’attenzione particolare), mostre fotografiche, un mercato dell’artigianato e del riuso, attività ludiche, biciclettate, regate e laboratori di educazione ambientale rivolti ai più piccoli.

Testimonial della nona edizione di SiciliAmbiente sono stati due volti cari al pubblico come quelli degli attori Claudio Gioè (La mafia uccide solo d'estate, I cento passi, La meglio gioventù...) e Tea Falco (Io e te, I vicerè, 1993...) che hanno presieduto rispettivamente la Giuria dei lungometraggi, composta anche da Riccardo Costantini (Cinemazero, Le voci dell'inchiesta) e Fabio Nunziata (montatore “storico” di Abel Ferrara), e quella dei corti e della migliore animazione.

Miglior documentario della sezione lungometraggi è risultato Mundiya Kepanga, The voice of the forest (nell’immagine a fianco) di Marc Dozier e Luc Marescot (Francia, 2017). Il ritratto di un capo tribù Huli in Papua Nuova Guinea, una voce della foresta che poeticamente mette in guardia sul pericolo della deforestazione. La giuria ha assegnato al film il Premio “Il Faro” sponsorizzato da Arpa Sicilia e Laboratorio InFea “per aver raccontato un personaggio di rara potenza comunicativa che ricorda con illuminante saggezza il necessario legame ancestrale con l’ambiente”. Al secondo posto della sezione lungometraggi Jardines de plomo (Perù, Italia, Spagna 2017), il film di Alessandro Pugno, girato a 4000 metri in Perù, sulla lotta di un gruppo di ragazzi e della loro insegnante per dimostrare la contaminazione delle acque del distretto da parte delle miniere locali, “piccoli grandi eroi quotidiani - come recita la motivazione della giuria - che in un contesto difficile e compromesso, testimoniano la lotta che dovrebbe essere di tutti, per rendere il proprio ambiente migliore ogni giorno”.

In collaborazione con l'AAMOD - Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico il Festival ha proposto una piccola ma magnifica rassegna di opere realizzate in Africa da Ansano Giannarelli e appartenenti all'Archivio. I film di Giannarelli sono stati una lietissima sorpresa per il pubblico: meritano infatti di essere visti e rivisti, per originalità, qualità dell'immagine, particolarità della struttura narrativa e illuminante uso del dialogo fra sonoro in presa diretta e musiche.

SiciliaAmbiente

Al festival di San Vito Lo Capo film e premi importanti per le tematiche ambientali

A Venezia si parla (di nuovo) italiano!

Marco Fortunato

Mostra del Cinema di Venezia 2017

Dal 30 agosto al 9 settembre la 74ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia

«Devo dire che sono soddisfatto al 97%, nel senso che sono solo due o tre i film che volevamo e che sono nel cartellone di altri festival». Con questa frase Alberto Barbera, direttore artistico della 74ma Mostra del Cinema di Venezia, ha chiuso la conferenza stampa di presentazione del programma ufficale della kermesse che animerà il Lido dal prossimo 30 agosto al 9 settembre. Parole importanti che preannunciano un’edizione che promette di puntare tutto sulla qualità, anche e soprattutto di casa nostra.

Perché, ed è una gran bella notizia, di cinema italiano, ce ne sarà davvero tanto.

Ben quattro (su 21) i titoli tricolore in concorso. Il primo sarà l’attesissimo The Leisure Seeker, primo film “americano” di Paolo Virzì scritto assieme a Stephen Amidon, Francesca Archibugi e al Premio Strega Francesco Piccolo. Un road movie il cui titolo deriva dal soprannome del vecchio camper con cui Ella e John (Helen Mirren e Donald Sutherland, qui sopra) andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Oggi sono molto malati e per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre i due decidono di salire bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1 per un (ultimo) viaggio in un’America che non riconoscono più. Tra momenti esilaranti ed altri di autentico terrore sarà l’occasione per ripercorrere una storia d’amore coniugale nutrita da passione e devozione, ma anche da ossessioni segrete pronte a riemergere con grande intensità.

Sarà quindi la volta di Ammore e Malavita dei Manetti Bros (nella foto qui sotto) un musical napoletano sulla camorra e i cantanti neo melodici. La storia di un killer spietato che invece di sbarazzarsi di una ragazza considerata "scomoda" dal clan, se ne innamora, iniziando così una lotta senza quartiere tra musica, azione e pallottole sullo sfondo del golfo di Napoli.

Chiudono il poker dei “magnifici quattro” due giovani registi: il trentino Andrea Pallaoro e il romano Sebastiano Riso. Pallaoro, dopo il brillante esordio alla Mostra di Venezia 2013 nella sezione Orizzonti con Medeas firma Hannah intimo ritratto di una donna (Charlotte Rampling) vittima della solitudine, in quello che si annuncia come il primo capitolo di una trilogia incentrata su protagoniste femminili e che punta a mettere a nudo il confine sottile e delicato tra l'identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali. Sebastiano Riso – già autore di Più buio di Mezzanotte, coraggioso racconto sulla "minoranza" omosessuale – porta in scena Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel in Una famiglia, un film altrettanto coraggioso che affronta il complesso tema del diritto alla famiglia con una storia forte e nelle stesso tempo poetica.

Titoli molto diversi per forma e contenuti, accomunati – per riprendere nuovamente le parole di Barbera - “dalla voglia di sperimentare e di non abbandonarsi ad schemi collaudati” che disegnano “la panoramica di un Paese (e di un cinema) autentico, vario e ricco di qualità”. Un cinema e un Paese protagonisti anche nella sezione Orizzonti - presieduta quest’anno da Gianni Amelio - che può vantare un altro quartetto di titoli tricolore. A partire dal film d’apertura Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli interamente dedicato a Christa Paffgen (il vero nome di Nico) donna dalla bellezza leggendaria, musa di Warhol e cantante dei Velvet Underground che vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. Un film sul coraggio di mettersi in gioco e di “cambiare strada” come ha fatto, artisticamente parlando, Cosimo Gomez, che dopo un passato da scenografo esordisce dietro alla macchina da presa con Brutti e cattivi una gangster story decisamente fuori dal comune dove tutti fregano tutti senza nessuna pietà in una girandola di inseguimenti, cruente vendette, esecuzioni sanguinose e tradimenti incrociati. Di tutt’altro registro La vita in comune di Edoardo Winspeare, storia poetica e fiabesca che si svolge nel Comune immaginario di Disperata popolato da personaggi paradossali e allo stesso tempo molto plausi-

bili. Spazio infine all’animazione d’autore con Gatta Cenerentola, (a lato) lavoro collettivo di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, ispirato all'omonima opera teatrale di Roberto De Simone.

Una fiaba dark e visionaria, ambientata a Napoli, in un futuro non troppo lontano.

E non è ancora tutto. C’è infatti molto Belpaese anche tra gli eventi fuori concorso i documentari e le proiezioni speciali, che vedono impegnati due registi molto apprezzati dal pubblico di Cinemazero. Ne Il colore nascosto delle cose Silvio Soldini si concentra sull'improbabile storia d'amore tra Emma (Valeria Golino) un’osteopata che ha perso la vista a 16 anni e Teo (Adriano Giannini) uomo perennemente in fuga dalla vita e dalla sue responsabilità assorbito completamente dal suo lavoro di creativo in un'agenzia pubblicitaria. Lui è attratto e impaurito dal mondo buio di lei, che invece cerca una distrazione dopo la recente separazione dal marito. Ad unirli un’ondata di passione su cui scaricare i reciproci pesi del cuore. Torna al Lido anche Andrea Segre con L’ordine delle cose con protagonista il friulano Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon. Un film di finzione che nasce da un lungo lavoro di ricerca sui meccanismi di uno degli eventi storici più importanti dell’attualità: gli accordi tra Italia e Libia per controllare i flussi migratori nel Mediterraneo. Un lavoro importante e necessario, figlio del pluriennale impegno del regista sulla materia, che si interroga su uno dei grandi temi del nostro presente: come coniugare ragion di Stato ed etica? Quali sono le conseguenze umane e politiche di ciò che stiamo vivendo?

Significativa anche la presenza in programma di una serie tv italiana (Suburra – la serie) di cui vedremo in anteprima le prime due puntate: il progetto – il primo italiano prodotto da Netflix – è diretto da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi e vede nel cast Alessandro Borghi, Claudia Gerini e Filippo Nigro.

Tornando al concorso ufficiale, la pattuglia italiana dovrà fare i conti con una concorrenza che si annuncia comunque molto agguerrita. L’America primeggia per quantità con ben sei titoli in competizione. Il primo sarà Alexander Payne, già regista di Sideways, Paradiso amaro e del toccante Nebraska, che presenterà Downsizing: una fiaba a metà tra fantascienza ed ecologia che segue le avventure di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo ordinario di Omaha che, insieme a sua moglie Audrey sogna una vita migliore decidendo di sottoporsi ad una pratica controversa – essere rimpiccioliti a pochi centimetri di altezza – che cambierà le loro vite per sempre. Matt Damon che ritroviamo, in versione detective, anche in Suburbicon (a sinistra) di George Clooney, attore/regista ormai di casa al Lido, che tenterà di aggiudicarsi il Leone d’Oro con un noir poliziesco ambientato negli anni Cinquanta, impreziosito dalla sceneggiatura di Joel e Ethan Coen.

Grande curiosità intorno a Mother! horrorthriller firmato da Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence e Javier Bardem nei panni di una coppia che vede la propria relazione messa alla prova quando un ospite non invitato si presenta a casa a loro, interrompendo la loro quieta esistenza. E ancora Martin McDonagh con Three Billboards Outside Ebbig, Missouri; Paul Schrader con First Reformed e il grande Friedrick Wiseman con Ex Libris – New York Public Library interamente dedicato a quel luogo magico di Manhattan, frequentato ogni giorno da migliaia di persone.

Dalla Francia arrivano il nuovo film di Abdellatif Kechiche (Mektoub, my love: Canto Uno); La Villa di Robert Guédiguian; L’insulte del giovane libanese ma francese di adozione Ziad Doueiri e Jusqu’a la garde dell’esordiente Xavier Legrand, autore dell’unica opera prima in concorso. Tra le fila messicane, Guillermo Del Toro con la sua nuova fiaba nera fra il mistery e la fantascienza The Shape of Water, ricca di attori importanti quali Michael Shannon e Sally Hawkins; dalla Gran Bretagna Andrew Haigh con Lean On Pete e da Israele occhi puntati su Samuel Maoz (Foxtrot) già vincitore al Lido con il discusso Lebanon nel 2009.

L’Oriente è rappresentato dal documentario Human Flow dell’artista cinese Ai Weiwei - cui recentemente è stata dedicata una personale a Palazzo Strozzi a Firenze - connazionale della regista Vivian Qu, in gara con la sua opera seconda Jia Nian Hua e da un grande ritorno come quello del maestro Hirokazu Kore-eda che torna alla Mostra con The Third Murder dopo numerose presenze al Festival di Cannes. Dall’Australia infine il regista aborigeno - il primo in assoluto a Venezia - Warwick Thorton porta il suo Sweet Country.

Insomma un menù ricco – anzi ricchissimo – per quantità e qualità. E, adesso, la parola passa ai giurati e al pubblico che decreteranno se la ricetta finale funzionerà.

Appuntamento venerdì 15 settembre a Cinemazero per le premiazioni dell’edizione 2017

Alessandro Venier

Scrivere di Cinema

Piccoli critici crescono Nelle orecchie il suono delle parole di Seventeen, dalla colonna sonora di quel gran bel film che è Veloce come il vento. La voce è quella di Matilda De Angelis, una voce delicata, ma capace di graffiare. Una voce piena, che sembra parlare ai giovani, a tutti i figli e fratelli. You’re alone, your faith so unsafe, so unsafe. La sintesi di un’età racchiusa nella strofa di una canzone che vibra nello stomaco, tanto quanto le curve fatte a 200 all’ora, inseguendo il mito del fratello, tanto quanto la fragilità di uno sguardo delicato.

Ha esordito così al cinema Matilda, con il film di Matteo Rovere accanto a Stefano Accorsi, costruendo un personaggio tosto, raccontando la storia di Giulia, ragazza costretta a diventare donna troppo presto. Una ragazza sfrontata si, ma anche dolce e vulnerabile. La sua Giulia restituisce l’universo di un’età, è la sintesi dell’adolescenza, della sua complessità fatta di sicurezze e incertezze.

Ed è proprio Matilda De Angelis l’ospite speciale e testimonial d’eccezione della cerimonia di premiazione del concorso Scrivere di Cinema - Premio Alberto Farassino, promosso da Cinemazero, Fondazione Pordenonelegge.it, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e MYmovies.it. Nel corso dell’evento, che si svolgerà venerdì 15 settembre alle ore 10.00 a Cinemazero, Matilda De Angelis, in un dialogo sul cinema con il giornalista e critico Enrico Magrelli, condividerà, con gli studenti in sala, la propria esperienza di giovanissima attrice e cantante. Una decisione naturale che vuole restituire alla platea di ragazzi un momento di formazione sull’universo cinematografico, ma anche la possibilità di un confronto diretto con una coetanea, uno dei volti emergenti del cinema italiano.

Come da tradizione l'evento vedrà anche la partecipazione della giuria del premio nazionale chiamata a valutare le migliori recensioni delle sezioni Young Adult e Under 25 composta da critici professionisti - Mauro Gervasini (direttore editoriale di Film Tv, selezionatore per la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia), Enrico Magrelli (critico cinematografico, conduttore di Hollywood Party su Radio3, vicedirettore di Bif&Si di Bari), Adriano De Grandis (critico del Gazzettino e responsabile della sezione Triveneto del Sncci) - e presieduta da Viola Farassino (costumista per il cinema, la televisione e il teatro). Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino, rivolto a tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, è uno dei più importanti concorsi nazionali di critica cinematografica presenti in Italia. Nel palmares dei premi spicca la partecipazione come critici cinematografici all’edizione 2018 del Far East Film Festival di Udine, il maggiore festival europeo di cinema popolare dell'Estremo Oriente. Ma non solo. I vincitori andranno a costituire una vera e propria redazione di critica cinematografica per il blog Minima&Moralia e per Mymovies.it. Verrà inoltre assegnato il Premio Mediateche FVG, promosso da Crèdit Agricole FriulAdria in collaborazione con Mediateca Cinemazero (Pordenone), Mediateca Mario Quargnolo (Udine), Mediateca Ugo Casiraghi (Gorizia), Mediateca La Cappella Underground (Trieste), rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado della Regione FVG. Una giuria, composta dai responsabili dell’attività didattica delle quattro mediateche della regione e da un rappresentante di quattro scuole secondarie di secondo grado del territorio sarà chiamata a premiare la migliore recensione. La classe del vincitore sarà premiata con un evento formativo loro dedicato, all’interno del festival Le Voci dell’Inchiesta. Prenotazioni online per le scuole superiori dalle ore 8 di lunedì 4 settembre alle ore 18 di lunedì 11 settembre.

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Il cinema da leggere (e da guardare)

Elisabetta Pieretto

Gli incontri legati al cinema all’interno del programma di Pordenonelegge 2017, nati grazie alla sinergia tra il festival e Cinemazero, offrono un’ampia gamma di opportunità per chi è appassionato di cinema e di scrittura e, al tempo stesso, riescono a fotografare in modo trasparente quanto di eterogeneo e vitale sta accadendo nel cinema italiano. A partire dal cinema mainstream di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini che, attraverso la loro collaborazione, sono stati capaci di dare voce (e immagine) a un cinema popolare denso di sentimenti – si pensi al loro ultimo film, Fortunata - nel quale viene da chiedersi dove finisca la scrittura dell’una per dare spazio alla regia dell’altro. Sarebbe riduttivo, nel loro caso, parlare di semplice trasposizione cinematografica: c’è molto di più, qualcosa di inestricabile, quasi simbiotico, che unisce, intreccia, sovrappone la voce della scrittura con quella cinematografica tanto da non distinguerle più. Sarà la ricerca di quel segreto l’oggetto dell’incontro con una delle coppie più famose del cinema italiano in dialogo con lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo.

Quasi agli antipodi l’opera di Leonardo Di Costanzo, documentarista di grande levatura, che dopo l’esordio alla regia di finzione con L’intervallo, vi torna con un film intenso, L’intrusa, per il quale si conferma ancora una Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini volta regista dalla spiccata sensibilità autoriale. sul set di Fortunata (foto di Paolo Ciriello) E sarà proprio l’anteprima a Cinemazero de L’intrusa, presentato con successo di pubblico e critica all’ultima edizione del Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane il 28 settembre, ad anticipare il dialogo tra Di Costanzo e Dario Zonta, voce storica di Hollywood Party e autore del libro L’invenzione del reale, conversazioni su un altro cinema nel quale indaga una “nuova onda” del cinema italiano, approfondendo per la prima volta in maniera organica il lavoro di autori - tra i quali anche Di Costanzo – che partendo dal reale sono riusciti, con diverse gradazioni, a trascenderlo, proponendo un cinema innovativo che prova a dire chi siamo, cosa facciamo e dove stiamo andando.

Dal reale si distaccano decisamente i due registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che, dopo il felice esordio Salvo, tornano al cinema con Sicilian Ghost Story liberamente tratto dal racconto di Marco Mancassola e dedicato a Giuseppe Di Matteo, il giovane sequestrato e ucciso dalla Mafia. Film di apertura alla Semaine de la critique all’ultimo Festival di Cannes, riesce ad affrontare un fatto così terribile attraverso la dimensione della favola nera e a restituire a Di Matteo una dignità nella memoria che da tempo non c’era più.

Guidati dal Premio Strega Nicola Lagioia, gli autori si confronteranno sul valore del racconto per portare all’attenzione dei più giovani un evento così tragico nella memoria dell’intero Paese.

Luigi Nono e il cinema è il titolo dell’incontro nato in occasione della pubblicazione dell’omonimo libro scritto dal musicologo Roberto Calabretto e presentato in anteprima a Pordenonelegge. Nono è stato un compositore che ha concesso l’utilizzo della propria musica in determinati documentari, che ha dimostrato una grande competenza ogni qualvolta si è trovato a dover parlare di cinema, che ha pensato al cinema come possibile momento di ispirazione per la sua stessa musica e che ha realizzato una traduzione musicale di un film da lui particolarmente amato, Sacrificio di Tarkovskij. È questo capitolo mancante nella sua biografia che Calabretto cercherà di tracciare a Pordenonelegge, accompagnato da Nuria Schoenberg Nono e il critico musicale Sandro Cappelletto.

A chiudere simbolicamente gli appuntamenti di cinema e letteratura, ci saranno le consuete premiazioni di Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino 2017, il concorso nazionale di critica cinematografica rivolto ai giovani, di cui parliamo nella pagina accanto.

Per maggiori info su giorni e orari degli incontri: www.pordenonelegge.it

Il cinema a Pordenonelegge

Un ricco programma di eventi per gli appassionati di cinema e di scrittura

Le Giornate del Cinema Muto 2017 Le Giornate del Cinema Muto

Dal 30 settembre al 7 ottobre al via il Festival dedicato alle origini del cinema

Sono tantissime le scoperte che le Giornate del Cinema Muto riservano al pubblico della 36a edizione, ma non si può non partire da quella che riguarda l’intramontabile icona di bellezza e sensualità Louise Brooks. Il festival, che quest’anno arriva con un po’ di anticipo - dal 30 settembre al 7 ottobre al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone - ospiterà la prima internazionale dei 22 minuti ritrovati al Národní Filmový Archiv di Praga di Now We’re in the Air (tit it: Aviatori per forza) di Frank Strayer, una commedia americana ambientata Carl Davids alla direzione dell’Orchestra (foto di Paolo Jacob, 2016) durante la prima guerra mondiale, in cui Louise Brooks interpreta due gemelle, una cresciuta in Francia e l'altra in Germania. Il frammento del film, che fino a oggi era considerato interamente perduto, è stato riscoperto dallo storico del cinema e presidente del San Francisco Silent Film Festival Robert Byrne, che in stretta collaborazione con l’archivio ceco ha seguito anche il complesso restauro. Nel materiale sopravvissuto la Brooks compare nei panni della gemella francese, incantevole in quel tutú nero reso celebre dalle fotografie scattate da Eugene Robert Richee, che ora magicamente prendono vita sullo schermo.

Cos’altro pescare da otto intere giornate di proiezioni? Naturalmente i grandi eventi con l’orchestra, ricordando però che gli accompagnamenti dal vivo sono la regola e che ci saranno altri eventi musicali speciali, come la preapertura di venerdì 29 settembre con The Wind (1928) di Victor Sjöström, presentato al Teatro Zancanaro di Sacile con la nuova partitura scritta e diretta da Günter Buchwald eseguita dalla Zerorchestra con l’Accademia d'Archi Arrigoni.

A inaugurare ufficialmente le Giornate al Teatro Verdi, sabato 30 settembre, sarà un altro capolavoro senza età, The Crowd (La folla, 1928) di King Vidor, accompagnato dall’Orchestra San Marco di Pordenone diretta da Carl Davis, autore della partitura.

Racconto realistico delle diverse fasi della vita di un uomo comune, dalle ambizioni gio- James Murray, Eleanor Boardman in THE CROWD / LA FOLLA (US 1928) di King Vidor vanili alle esperienze – anche dolorose – della maturità, La folla ha influenzato tanti registi fra cui Vittorio De Sica, che dichiarò esplicitamente di esservisi ispirato per Ladri di biciclette.

L’evento che chiuderà il festival sabato 7 ottobre porta la firma di Ernst Lubitsch. Il suo The Student Prince in Old Heidelberg (Il principe studente, 1927), frizzante commedia di ambientazione mitteleuropea sull’impossibile amore tra un principe ereditario e la figlia di un locandiere, interpretati dalle superstar Ramon Novarro e Norma Shearer, sarà accompagnato dall'Orchestra San Marco di Pordenone diretta da Mark Fitz-Gerald, sempre su partitura di Carl Davis. Si replica il pomeriggio di domenica 8 ottoOSPITA UN OSPITE bre. Non mancherà l’appuntamento DELLE GIORNATE DEL CINEMA MUTO! con “A colpi di note” e fra le rassegne Si rinnova l’invito ai pordenonesi che hanno camere o figurano il cinema scandinavo, i appartamenti liberi ad accogliere gli ospiti delle western europei, i film del canone, Giornate che chiedono di poter usufruire di un alloggio Luca Comerio, gli effetti della guerra, presso privati. Coloro che sono pronti ad aprirsi a que- le “donne forti” della commedia, l’osto tipo di accoglienza e coloro che, avendolo fatto in maggio a Pola Negri e quello per i 70 passato, vogliono rinnovare l’esperienza, sono pregati anni della Cineteca Italiana di Milano. di contattare gli uffici del festival al numero 324 8992620 Agli eventi collaterali che tradizionalo all’indirizzo email infodesk.gcm@cinetecadelfriuli.org. mente affiancano le Giornate – Naturalmente si può chiamare anche solo per chiedere FilmFair, il Collegium, le Pordenone ulteriori informazioni. Aderire alla formula Ospita un Masterclasses, le matinée per le ospite è un gesto importante che da molti anni contri- scuole – si aggiunge quest’anno il buisce al successo delle Giornate.

Cinemobile, un vero regalo alla città.

Mercoledì 27 settembre la presentazione dell’offerta didattica per il prossimo anno scolastico

Manuela Morana

Sarà presentata mercoledì 27 settembre alle ore 17 a Palazzo Badini la proposta didattica per l'anno scolastico 2017-2018, parte più che mai viva e integrante la ricca progettualità della Mediateca Cinemazero, curata dallo staff di formatori all'audiovisivo e ai nuovi media per studenti e insegnanti di ogni ordine e grado del territorio pordenonese. Aperto a giovani e ad adulti che vivono tutti i giorni tra le mura scolastiche ma anche a tutti coloro che siano interessati a scoprire il potenziale formativo del linguaggio audiovisivo e del cinema e, più estesamente, della media literacy, l'incontro costituirà una preziosa occasione di scoperta, analisi e riflessione. A partire dai dati numerici relativi alle attività svolte nel passato anno scolastico, e che testimoniano la persistente capacità di Cinemazero di proporre e diffondere buone pratiche educative in ambito scolastico utilizzando il linguaggio audiovisivo, sarà possibile delineare l'insieme delle progettualità sviluppate con successo sul territorio, anche in partenership con enti e professionalità con cui sono condivise la vocazione e le finalità di educazione e formazione dei minori.

La didattica in aula nell'anno scolastico 2016-2017 ha coinvolto un team di 6 professionisti del linguaggio audiovisivo e incluso laboratori teorici e pratici, di produzione video, nonché cineforum a tema.

Si sottolineano: il laboratorio di geolocalizzazione storica del centro città di Pordenone, col Liceo Leopardi Maiorana di Pordenone, nell'ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro; il laboratorio di produzione audiovisiva inserito in un progetto Erasmus Plus all'istituto scolastico "Antonio Scarpa" di Motta di Livenza; il lancio del laboratorio diffuso di cinema del reale destinato a studenti delle scuole secondarie di primo grado di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sicilia, Sardegna, nell'ambito del festival Le Voci dell'inchiesta e in collaborazione con le Film Commission dei territori regionali coinvolti.

Durante l'anno scolastico la Sala Grande, la Sala Pasolini e Totò aprono da sempre le porte agli studenti di ogni grado per offrire loro l'esperienza della visione di un film in sala, oggi troppo spesso trascurata di fronte al proliferare di altri schermi e spazi di fruizione. Con una media di 3 proiezioni al mese, e talora in collaborazione con enti del territorio, attivi nella promozione culturale, e dei valori sociali e civili – tra questi, Fondazione Bambini Autismo, Associazione Neda Day, ARPA LaREA FVG, Ufficio Garanzia FVG per i diritti dei bambini e degli adolescenti, Comitato UNICEF Pordenone, Caritas Pordenone e tanti altri, incluso il Comune di Pordenone – Cinemazero propone titoli della nuova stagione cinematografica e classici restaurati guidandone l'analisi con commenti prima e dopo la visione a cura di esperti. Un notevole successo di pubblico si è registrato in occasione de Le Giornate del cinema muto, a ottobre 2016, con due matinée sold out che hanno visto la partecipazione del maestro Ian Mistrorigo chiamato a musicare dal vivo i classici del cinema delle origini e in concomitanza con Le Voci dell'inchiesta, il festival vocato all'indagine del reale e del contemporaneo attraverso il documentario, che ha attirato una platea ricchissima di studenti interessati ai temi della sostenibilità ambientale, della mafia italiana, dell'attivismo politico tra i giovani degli anni Duemila.

L'impegno per l'anno scolastico che verrà è quello di replicare se non di accrescere i numeri raggiunti fino ad oggi, potendo contare anche sulla presenza della nuovissima quarta sala.

Altrettanta determinazione accompagnerà la produzione: dell'edizione 2018 del progetto speciale A colpi di note che vedrà ampliare il proprio parterre di orchestre ed estendere geograficamente raggio d'azione e pubblico; del concorso Scrivere di cinema – Premio Alberto Farassino, promosso insieme con Fondazione pordenonelegge.it e Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani; del progetto Film Crossing ideato e promosso da Fondazione Radio Magica Onlus con Centro Balducci. Nel corso dell'incontro del 27 settembre, al fianco dello staff della Didattica di Cinemazero interverranno anche alcune personalità del mondo della formazione all'audiovisivo e ai nuovi media con un breve speech su alcuni dei temi più salienti dell'attuale scenario educativo. Inoltre, sarà annunciato il nuovo programma di formazione su linguaggio audiovisivo, cinema e media literacy per insegnanti ed educatori. Per partecipare è necessario prenotare scrivendo a didattica@cinemazero.it entro il 22 settembre 2017

Guardando s’impara

Tutti in sala, è suonata la campanella!

lA VItA In Comune

LA STORIA DI UN’AMICIZIA IMPROBABILE TRA UN SINDACO DEPRESSO E DUE GALEOTTI DI eDoARDo wInSPeARe A Disperata, un piccolo paese del sud Italia dimenticato da Dio, il malinconico sindaco Filippo Pisanelli si sente terribilmente inadeguato al proprio compito.

Solo l'amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti gli fanno intravedere un po' di luce nella depressione generale. In carcere conosce Pati, un criminale di basso calibro del suo stesso paese. Il sogno di Pati e di suo fratello Angiolino era di diventare i boss del Capo di Leuca, ma l'incontro con l'arte cambia tutti, e così un'inconsueta amicizia tra i tre porterà ciascuno a compiere delle scelte coraggiose: i due ormai ex banditi subiranno una vera e propria conversione alla poesia e alla bellezza del Creato, mentre il sindaco troverà il coraggio per difendere delle idee, forse folli, ma per cui vale la pena battersi. La ricomparsa della foca monaca sarà il segno che qualcosa è cambiato. La vita del timido Filippo è ormai capovolta e lui ci si butta dentro con un tuffo, finalmente circondato non da paure ma da un silenzio pacifico.

Questa inconsueta relazione non cambierà solo i tre amici bensì sarà anche foriera di una rinascita civile per la piccola comunità di Disperata..

Il titolo ha un doppio significato, uno politico, l'altro sociale. Qui il "comune" è sia un sostantivo, per indicare la sede della vita amministrativa del paesino salentino di Disperata, che un aggettivo, nel significato di vita condivisa all'interno di una comunità. Il film è una commedia dove si raccontano delle situazioni molto serie con dei personaggi reali che credono fermamente - e a volte purtroppo - in quello che fanno.

Il regista ha dichiarato: "Non si cerca la simpatia, né l'effetto provocato da una battuta, ma si narra la storia di un gruppo di personaggi paradossali e allo stesso tempo, mi si creda, molto plausibili in un paese del Basso Salento. Il paesino di Disperata si trova nel Finis Terrae d'Italia o, come diceva Carmelo Bene, "al sud del sud dei Santi", dove la lontananza dai centri di potere crea dei personaggi naturalmente originali.

La ricerca dell'umorismo attraverso la leggerezza e la poesia è così presente in tutto il film da non sembrare una commedia classica. Potrei citare i riferimenti letterari e cinematografici per introdurre il lettore al tipo di atmosfera e umorismo del film, ma preferisco che sia lo spettatore a scoprirli, come anche non sta a me esprimermi sulla qualità della sceneggiatura. Mi si perdonerà invece se rivendico una grande originalità nella scrittura La vita in comune... e speriamo anche nella sua messa in scena". [www.mymovies.it]

i film del mese

Un film di Edoardo Winspeare. Con Gustavo Caputo, Antonio Carluccio, Claudio Giangreco. Or.: Italia, 2016. Durata: 110 min.

Un film di Silvio Soldini. Con Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna commegna. Or.: Italia, 2017. Durata: 115 min

Il ColoRe nASCoSto Delle CoSe DI SIlVIo SolDInI

UNA GRANDE PASSIONE, PER UN’AMORE CHE SI PUÒ SENTIRE MA NON VEDERE

Teo (Adriano Giannini) è un uomo in fuga. Dal suo passato, dalla famiglia di origine, dai letti delle donne con cui passa la notte e da cui scivola fuori alle prime luci del giorno, dalle responsabilità. Il lavoro è l'unica cosa che veramente ama, fa il "creativo" per un'agenzia pubblicitaria e non stacca mai, tablet e cellulari lo tengono in perenne e compulsiva connessione con il mondo.

Emma (Valeria Golino) ha perso la vista a sedici anni, ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio. O meglio, l'ha riacchiappata al volo, ha fatto a pugni con il suo handicap e l'ha accettato con la consapevolezza che ogni giorno è una battaglia. Fa l'osteopata e gira per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Si è da poco separata dal marito e Teo, brillante e scanzonato, sembra la persona giusta con cui concedersi una distrazione. Per Teo invece, tutto nasce per gioco e per scommessa, Emma è diversa da tutte le donne incontrate finora ed è attratto e impaurito dal suo mondo.

Una ventata di leggerezza li sorprende, ma quel galleggiare in allegria bruscamente finisce. Ognuno torna alla propria vita, ma niente sarà più come prima.

Una storia coinvolgente, quella raccontata in "Il colore nascosto delle cose" dal regista Silvio Soldini, noto al grande pubblico per il grande successo di "Pane e tulipani" del 2000. Il film ruota attorno al personaggio di Teo (Adriano Giannini), un uomo costantemente pronto a scappare da un passato troppo scomodo, dalle sue origini e dalle camere delle donne occasionali con cui va a letto e dalle quali cerca di liberarsi il prima possibile, sgattaiolando fuori dalle loro casa alle prime avvisaglie dell'alba.

L'unica cosa che Teo ama davvero, è la sua professione 'creativa' presso una nota azienda di comunicazione pubblicitaria. Tablet, cellulare e pc sono fedeli ed inseparabili strumenti che lo tengono costantemente, seppure sempre connesso in rete, al di fuori della vita e del mondo circostante. Emma, invece, (interpretata da Valeria Golino) ha perso l'uso della vista all'età di sedici anni, ma non ha permesso che questa disgrazia facesse sprofondare il suo futuro nell'oscurità.

Fare i conti con la consapevolezza che tutto attorno a lei, d'ora in poi, sarebbe rimasto buio, non è stato facile per Emma, che ha dovuto imparare a convivere con una nuova sé, affrontando ogni giorno come fosse una sfida, ma senza rinunciare alla sua autonomia. Emma non è una donna come tutte le altre La donna ha affrontato da poco una separazione dolorosa e Teo, con il suo carattere apparentemente allegro e spensierato, sembra rappresentare il modo

i film del mese

migliore per prendersi una pausa 'non troppo seria'; ma Emma non è come tutte le altre e l'uomo, che aveva iniziato con lei una frequentazione quasi per scherzo, ne rimane inevitabilmente attratto e spaventato allo stesso tempo.

L'incontro tra i due è un'ondata di passione, da cui lasciarsi travolgere e su cui scaricare i reciproci pesi del cuore [www.ecodelcinema.com] Un film di Joel Hopkins. Con Brendan Gleeson, Diane Keaton, James Norton,. Or.: Gran Bretagna, 2017. Durata: 102 min.

(Tit. Or.: The Beguiled) Un film di Sofia Coppola. Con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst. Or.: USA, 2017. Durata: 91 min.

APPuntAmento Al PARCo

UN NUOVO AMORE... E UNA CASA DA DIFENDERE

DI Joel HoPKInS Hampstead, quartiere nell'area nord-ovest di Londra, è famoso per il suo splendido parco, Hampstead Heath, un'oasi di tranquillità nel cuore della metropoli. Sul limitare del parco abita Emily Walters (Diane Keaton), una vedova americana che, dalla scomparsa del marito, fatica a concentrarsi sulle cose che richiedono attenzione, come il suo vecchio appartamento che sta cadendo a pezzi, le sue finanze sempre più esigue e suo figlio Philip (James Norton).

Nonostante l'incoraggiamento e il sostegno della sua cara amica Fiona (Lesley Manville), Emily non vuole ammettere che, di fatto, riesce a malapena a sopravvivere. Un giorno, mentre dalla finestra del suo attico guarda la sconfinata distesa di verde del parco, Emily vede una capanna fatiscente che sembra essere abitata da un uomo alquanto trasandato. E dopo aver assistito all'aggressione che l'uomo subisce ad opera di un gruppo di delinquenti, Emily chiama la polizia e osserva con il binocolo l'arrivo delle forze dell'ordine. Il giorno dopo decide di avventurarsi nel parco alla ricerca dello sconosciuto.

Donald Horner (Brendan Gleeson) vive serenamente in armonia con la natura del grande spazio verde del parco da 17 anni, ma il suo stile di vita è in pericolo: la sua casa è presa di mira da speculatori edilizi senza scrupoli che stanno cercando di sfrattarlo. È naturalmente sospettoso nei confronti di Emily e con educazione respinge le sue attenzioni, ma dietro ai modi burberi dell'uomo, si intuisce la sua natura gentile e seducente. Quando Emily scopre che Fiona sta capitanando un'iniziativa a sostegno degli immobiliaristi nella loro comunità, Emily trova il coraggio di intervenire e di schierarsi dalla parte di Donald nella battaglia sempre più infuocata per salvare la sua preziosa isola di pace all'interno del parco. Malgrado i tentativi di Philip di convincerla a ritirarsi tranquillamente in campagna, Emily è più che mai decisa a difendere il sostentamento materiale ed emozionale di quest'uomo taciturno e fuori dal comune, un uomo che potrebbe proprio essere la persona che riesce a conquistarla.

l’IngAnno

LA COPPOLA RILEGGE UN CLASSICO GIOCANDO CON I GENERI CON SAPIENTE LEGGEREZZA DI SoFIA CoPPolA In piena Guerra di Secessione, nel profondo Sud, le donne di diverse età che sono rimaste in un internato per ragazze di buona famiglia danno ricovero ad un soldato ferito. Dopo averlo curato e rifocillato costui resta confinato nella sua camera attraendo però, in vario modo e misura, l'attenzione di tutte. La tensione aumenterà mutando profondamente i rapporti tra loro e l'ospite.

Curato nei minimi dettagli, a partire dagli abiti fino alle pietanze messe in tavola, il film di Sofia Coppola mescola diversi generi, dal film storico al dramma da camera, bilanciando perfettamente gli elementi quasi thriller all'eccitazione erotica. Senza sfociare nel grottesco e nello splatter, la Coppola si concentra sulla psicologia di questo gruppo di donne che inizialmente funziona all'unisono per poi ritrovarsi diviso e in conflitto con il sopraggiungere del maschio, seducente e affascinante in principio, poi violento e arrogante quando si sente in minoranza, non potendo esercitare quel suo senso di superiorità a cui è stato abituato e che è pronto a prendersi con la forza, rompendo giuramenti e dichiarazioni d'amore, mettendo le donne l'una contro l'altra, che però, invece di dividersi, capiscono che, per la loro sopravvivenza, devono tornare a risuonare insieme, ognuna con la propria abilità, per far fronte comune e compatto contro la superbia di chi crede di poterle dominare solo perché femmine e quindi deboli ai suoi occhi. Orchestrando una magnifica commedia nera, che centra almeno due scene memorabili, quelle delle cene, in cui si discute di torte di mele e funghi, con sotto-testi assai differenti, e una battuta cult, quella, pronunciata da Martha, "portami il libro di anatomia!", Sofia Coppola firma uno dei suoi film più femminili, in cui le donne sono ritratte nei loro pregi e nei loro difetti, esseri a volte sensuali a volte timidi, che si fanno trascinare dall'amore romantico come dalla passione, pronte ad essere materne ma anche rivali, inclini alla riflessione e all'arte come al pragmatismo, pronte, più degli uomini, a mantenere fede alla parola data se in ballo c'è la sopravvivenza del gruppo.

Senza sfociare in un femminismo fine a se stesso, la regista fa una matura riflessione sul femminino, più evoluta rispetto a quella di Il giardino delle vergini suicide (1999), in cui esorta le donne a rimboccarsi le maniche e fare fronte comune per resistere alle violenze e alle discriminazioni di cui sono vittime ogni giorno, invece che dividersi facendo il gioco degli uomini che le vogliono sottomesse. [www.movieplayer.it]

l’IntRuSA

UN’ACUTA RIFLESSIONE SOCIALE IMPREZIOSITA DA UNA SENSIBILITÀ AUTORIALE DI leonARDo DI ConStAnzo Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica. Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio. l suo secondo lungometraggio non documentaristico Leonardo Di Costanzo sfata la regola non scritta secondo la quale a un buon film di esordio ne segue un secondo non alla stessa altezza qualitativa.

L'intrusa infatti non solo conferma che Di Costanzo sa come entrare nel vivo dei temi che affronta ma che sa girare anche con modalità di ripresa e con scelte di location non ancorate a presunti stilemi obbligati. Chi ricorda L'intervallo troverà qui la stessa sensibilità autoriale veicolata da riprese e montaggio diversi. Di Costanzo acquisisce la fisicità al contempo controllata ed empatica della danzatrice Raffaella Giordano e le affida il ruolo di Giovanna, una donna che quotidianamente deve sottoporre al banco di prova della realtà e del pregiudizio le sue scelte che sono dettate dall'esigenza di stare vicina ai più deboli. I quali però a loro volta ritengono di avere acquisito uno status che consente loro di ergersi a giudici. È ciò che accade quando Maria chiede aiuto portando però addosso il marchio della 'moglie del camorrista'. Non importa che sia bisognosa di un rifugio che le consenta di prendere le distanze da un mondo che l'ha attratta quando era una ragazzina poco più grande di quelli che il centro ospita ogni giorno. Le altre mamme non approvano la sua presenza. All'interno della gabbia triangolare (i cui vertici sono costituiti da Giovanna e collaboratori, da Maria e dai genitori dei bambini che frequentano il centro) si trova Rita. È a lei che va garantito un futuro diverso dal presente che già ha iniziato a segnarla e la fa vergognare di suo padre. È a lei che sua madre guarda cercando di nascondere le lacrime, rivedendo se stessa e cercando, come può e come sa, di proteggerla. È un'impresa ardua che richiede delle scelte anche non facili. Come quelle che debbono compiere le Giovanne e i Giovanni che operano ogni giorno nel sociale con strutture cooperative, sostituendo con umanità, professionalità e passione uno stato latitante

i film del mese

Un film di Leonardo di Costanzo. Con Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Marcello Fonte. Or.: Italia, 2017. Durata: 95 min.

LA SCUOLA AL CINEMA - EVENTO SPECIALE

Al prezzo di € 3,00 a studente (insegnanti e adulti accompagnatori non pagano), è possibile partecipare alle proiezioni mattutine presso le sale di Cinemazero e dello Zancanaro.

Ogni proiezione è un evento, accompagnato dal commento critico di un esperto.

E' obbligatoria la prenotazione scrivendo a didattica@cinemazero.it Ogni mese insegnanti e segreterie didattiche ricevono tramite mail la lista di tutti gli appuntamenti in sala. Per essere inseriti nella mailing list, inviare il proprio contatto a didattica@cinemazero.it

EMOJI - ACCENDI LE EMOZIONI

di Tony Leondis USA, 2017, 88' Evento su prenotazione Cinemazero - Pordenone / Zancanaro - Sacile Emoji, storia davvero sorprendente e formativa prodotta dalla Sony Pictures Corporation, catapulta gli spettatori nell'universo di Messaggiopolis, una bizzarra città popolata dalle emoticon, che trascorrono il tempo sperando d'essere scelte dal proprietario dello smartphone. Tra le tante c'è Gene, che però non ha una sola espressione ma molteplici! E’l'unico capace di cambiare espressione secondo la sua volontà, creando spesse volte molto caos con la sua diversità ed imprevedibilità. Sarà proprio questo a spingere Gene in un viaggio, insieme agli alti amici per cercare di trasformarsi, ma lungo il tragitto qualcosa li rallenta: un male maggiore e inaspettato li travolge. Con l'aiuto di un amico e della hacker Rebel, Gene forse riuscirà a trovare la sua identità e a salvare l'intero universo delle emoticon.

Nonostante il termine sia entrato nella cultura mainstream solo negli ultimi anni in cui la messaggistica istantanea si è diffusa tramite i telefoni cellulari, la parola emoji nasce negli anni '90 in Giappone e letteralmente identifica l'unione di immagine e carattere. Una piccola immagine che ha il compito di comunicare uno stato d'animo, una sensazione o anche solo un gesto. Prese nel loro complesso (come farà il film) le emoji compongono un insieme di caratteri, personalità, gesti e sensazioni.

La proiezione sarà accompagnata da una lezione condotta in collaborazione con Associazione MEC - Media Educazione Comunità. Informazioni e prenotazioni: didattica@cinemazero.it

COMANDANTE TRIBUNO. MARIO MODOTTI

Domani accadrà ovvero se non si va non si vede

Pordenone, Cinemazero - 28 settembre

L’ANPI di Pordenone, Cinemazero e Joker Image, Giovedì 28 Settembre 2017 alle ore 20,30 a Cinemazero, presenteranno e proietteranno in anteprima il docufilm “Comandante Tribuno. Mario Modotti”, regia di Roberto M. Cuello. Il docufilm racconta la vita di Mario Modotti – nome di battaglia “Tribuno”- la sua lotta partigiana, la sua prigionia e la sua morte come ultimo gesto di impegno civile e militare. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale Mario Modotti fa parte del movimento operaio clandestino e dopo l’8 settembre del 1943 decide di combattere contro il nazifascismo contribuendo alla creazione del movimento partigiano nel Friuli Venezia Giulia. Le sue qualità di leader lo portano a diventare il Comandante della nascente brigata “Garibaldi”.

Successivamente nella Val Cellina organizza la Brigata unificata “Ippolito Nievo A” di cui ne diventa il Comandante. Sarà catturato nel febbraio del 1945 e ad aprile dello stesso anno, pochi giorni dalla liberazione di Udine, verrà fucilato assieme ad altri 28 patrioti. Alla sua memoria venne conferita la Medaglia d’Argento al Valore Militare. Sarà presente il regista. Info: www.cinemazero.it

I TANTI PASOLINI: A CASARSA UNA MOSTRA SUL PASOLINI DEGLI ANNI SESSANTA CON LE STORICHE FOTOGRAFIE DI CARLO RICCARDI Casarsa, Centro Studi Pasolini – Dal 9 settembre al 12 novembre

Sabato 9 settembre 2017, alle 18, presso il Centro Studi Pasolini di Casarsa, vernice della mostra “I tanti Pasolini” con la partecipazione di Roberto Ippolito, Filippo La Porta, Piero Colussi, presidente del Centro studi Pier Paolo Pasolini, e Angela Felice, direttore.

Cinquanta scatti, provenienti dallo storico Archivio Riccardi di Roma, che svelano le molteplici sfaccettature dell’anima del poeta.

Indiscusso testimone con i suoi scatti delle vicende culturali, sociali e politiche nel nostro Paese, dall’immediato dopoguerra in poi, è anche il maestro Riccardi (91 anni il prossimo 3 ottobre), il primo paparazzo della “dolce vita”, amico di Ennio Flaiano, Federico Fellini, Totò e tantissimi altri personaggi della cultura e della vita pubblica italiana, autore di fotografie ora esposte in mostre permanenti a Roma, Pechino e San Pietroburgo. La mostra ha generato anche un piccolo catalogo omonimo, pubblicato da Agr, che sarà disponibile a Casa Colussi. Dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00, il sabato 15.00-19.00 e la domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00), via Guido Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia, 0434 870593, info@centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it Info: www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it

UNA CAMMINATA (VIRTUALE) DI 1964 METRI ALLA GALLERIA BERTOIA Pordenone, Corso Vittorio Emanuele II – Dal 26 agosto al 15 ottobre

Fino al 15 ottobre la Galleria Harry Bertoia di Pordenone permetterà di ammirare Pordenone La Città Dipinta, 1964 metri narrati da Fulvio Comin e disegnati da Pierfranco Fabris. Dal ponte di Adamo Eva al termine di Corso Garibaldi Fabris ha disegnato, con grande magia, la Città Dipinta e Comin, usando prezioso inchiostro, l'ha descritta. Dal giovedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00; la domenica anche dalle 10.00 alle 12.00.

Ingresso gratuito

DIVI IN MOSAICO A PALAZZO RICCHIERI

Pordenone, Corso Vittorio Emanuele II – Dal 2 settembre al 15 ottobre

Verranno esposti 38 quadri, unici e irripetibili, rivisitati in una chiave moderna neo-pop, che testimoniano il valore dell’antica tecnica del mosaico nel mondo dell’arte contemporanea. Una ricca e articolata collezione di ritratti musivi, dedicati a famosi personaggi dell’arte e dello spettacolo divenuti i volti iconici nella nostra società contemporanea, realizzati da più di trenta giovani talenti provenienti dalla Scuola Mosaicisti del Friuli.

Durante la cerimonia inaugurale del 2 settembre sarranno premiati i due giovani mosaicisti vincitori del Concorso Mosaic Young Talent 2017.rritorio ancora abbastanza vergine rispetto alle iniziative espositive, proprio grazie a collaborazioni qualificate come quella con Cinemazero.