€ 1,00 mensile di cultura cinematografica
A Pordenonelegge la presentazione del libro dedicato al film incompiuto del regista di Quarto Potere
Cinema e letteratura: storia di un lungo amore Gli appuntamenti di Pordenonelegge targati Cinemazero
And the winner is... Durante Pordenonelegge le premiazioni del concorso Scrivere di cinema con Lucia Mascino
Cinemazero vola col jazz Venerdì 28 settembre un appuntamento da non perdere tra musica e fotografia
"Quando andiamo al cinema, partecipiamo all’umanità" Matinée, laboratori e visioni speciali per la didattica di Cinemazero dell'anno scolastico che verrà
Leoni, statuette e “The Kingmaker” Secondo Variety è Venezia il festival più influente nella corsa agli Oscar
La musica delle Giornate del Cinema Muto Dal 6 al 13 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone
Martone Revolution: Bassano, Napoli, Capri, Venezia Il poliedrico autore tra palcoscenici, installazioni e cinema spedizione in abbonamento postale L. 662/96 art. 2 comma 20/b filiale di pordenone - pubblicità inferiore al 45% contiene i.p. in caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Pordenone per la restituzione al mittente previo pagamento resi
18
Settembre
Too Much Johnson: Orson Welles nei ferventi anni del New Deal
2018 numero 8 anno XXXVIII
L’amico americano ad Arles Fino a domenica 23 settembre le imperdibili mostre di Arles
Fino a domenica 23 settembre le imperdibili mostre di Arles
Andrea Crozzoli
Editoriale
L’amico americano ad Arles Arles sta alla fotografia come Cannes sta al cinema; e il cinema non è altro che immagini, ovvero fotografie, in movimento! Ma Arles (nonostante la 49ma edizione di quest’anno) ha mantenuto nel corso del tempo, a differenza del Festival di Cannes, una sua freschezza giovanile e una curiosità verso i nuovi orizzonti dell’immagine senza paludarsi dietro tappeti rossi o tenue de soirée che fanno solo tanto glamour e poca cultura. Freschezza a cominciare dal manifesto che utilizza una immagine, capovolta, di William Wegman [ft 1-2] che ha bizzarramente eletto a modelli i suoi cani. Il fotografo statunitense, ha recentemente donato la sua collezione al Metropolitan Museum of Art di New York assieme a 174 brevi video realizzati tra il 1970 e il 1999. è, infatti, l’America uno degli assi portanti delle oltre 40 mostre che compongono la manifestazione di Arles: dagli splendidi scatti in bianco e nero anni ‘50, mai esposti prima, di Robert Frank; alle stupende immagini di un gruppo di fotografi europei che raccontano gli ultimi sessanta anni di storia Usa. Particolarmente suggestive le fotografie di Gregor Sailer, giovane fotografo tirolese (è nato a Schwaz nel 1980), che ha presentato ad Arles The Potemkine Village esposizione che trae origine 1 dalla storia di Grigory Aleksandrovich Potemkin, feldmaresciallo e favorito dell’imperatrice Caterina di Russia, il quale voleva stupire l’imperatrice, in visita alla Crimea recentemente annessa, facendole attraversare solo i villaggi dove aveva fatto costruire le facciate nuove per coprire la miseria delle case del luogo. Su questo spunto Sailer documenta in maniera artistica ed originale l’architettura di interi villaggi, fra cui quelli costruiti nel deserto del Mojave, eretti unicamente per l’addestramento delle truppe statunitensi. Un curioso e affascinante viaggio fra città finte e 2 architetture di “facciata”. L’infaticabile direttore di Arles Sam Stourdzé [ft 3], per sottolineare quanto le arti siano interconnesse fra loro, ha proposto anche una mostra, con il Musée National Picasso di Parigi, per una riflessione e confronto fra due giganti delle arti figurative come Godard e Picasso, ovvero fra l’enfant terrible della nouvelle vague francese e uno dei più grandi artisti del XXmo secolo. Il percorso espositivo evidenzia molti punti di 3 contatto iconografici, poco studiati e approfonditi, fra i due artisti. Inoltre Stourdzé, con intuito, da quattro anni esporta nel sud della Cina, a Xiamen, un’edizione asiatica della manifestazione codiretta dal fotografo cinese RongRong [ft 4], con quale hanno fondato la Three Shadows Photography Art Center in Beijing e Xiamen. Se Arles ha 90.000 presenze, Xiamen, dopo solo la quarta edizione, è già a 60.000 presenze con un ruolo leader nella fotografia in Asia tanto da creare il China’s First Women’s Photography 4 Award.
In copertina Damien Chazelle che aprirà la Mostra del Cinema di Venezia con il film First Man; fotografia di Elena Tubaro
cinemazeronotizie mensile di informazione cinematografica Settembre 2018, n. 8 anno XXXVIII Direttore Responsabile Andrea Crozzoli Comitato di redazione Piero Colussi Riccardo Costantini Marco Fortunato Sabatino Landi Tommaso Lessio Silvia Moras Maurizio Solidoro Collaboratori Lorenzo Codelli Luciano De Giusti Manuela Morana Elisabetta Pieretto Segretaria di redazione Elena d’Inca Direzione, redazione, amministrazione Via Mazzini, 2 33170 Pordenone, Tel. 0434.520404 Fax 0434.522603 Cassa: 0434-520527 e-mail: cinemazero@cinemazero.it http//www.cinemazero.it Progetto grafico Patrizio A. De Mattio [DM+B&Associati] - Pn Composizione e Fotoliti Cinemazero - Pn Pellicole e Stampa Sincromia - Roveredo in Piano Abbonamenti Italia E. 10,00 Estero E. 14,00 Registrazione Tribunale di Pordenone N. 168 del 3/6/1981 Questo periodico è iscritto alla: Unione Italiana Stampa Periodica
A Pordenonelegge la presentazione del libro dedicato al film incompiuto del regista di Quarto potere
Cinema&Libri
Too Much Johnson: Orson Welles nei ferventi anni del New Deal
Massimiliano Studer
Molti mi hanno domandato perché dedicare tre anni di ricerca e più di duecento pagine a un film incompiuto e minore della carriera di Orson Welles, uno dei più importanti cineasti statunitensi della storia del cinema. Rispondo sempre che Too Much Johnson è un perfetto esempio di quello che, nel dibattito evoluzionistico, è stato definito con l’espressione di “anello mancante”. Questa opera, infatti, quando è stata interrogata adeguatamente, ha svelato sorprese incredibili, moltissime delle quali mai pubblicate fino a ora. Perché non è stato solo interessante e, in molti casi, avvincente indagare e scoprire tutti i retroscena dell’incredibile ritrovamento a opera di Cinemazero (Welles aveva sempre detto che il film era bruciato, nel 1970, nella sua villa di Madrid!), ma altrettanto stupefacente è stata la scoperta di molti dettagli e informazioni riguardanti il contesto storico in cui è avvenuta la nascita di questo esperimento cine-teatrale, che Welles ha voluto, con grande determinazione, portare in scena nell’agosto del 1938. Sono emersi, infatti, molti legami tra Too Much Johnson e la passione politica che Welles inseriva nei suoi lavori teatrali del periodo. Diversi collaboratori del regista, infatti, erano iscritti al Partito Comunista Americano e lo stesso Welles aderì, proprio nel 1938, al Fronte Popolare. Tutti elementi che insospettirono l’FBI (allora guidato da Edgar Hoover), che in quel periodo, sebbene la presidenza degli Stati Uniti fosse nelle mani di Franklin Delano Roosevelt, era alla ricerca di qualsiasi traccia che portasse a individuare un potenziale appartenente al Partito Comunista. A causa di queste attività politiche, Welles venne tenuto sotto indagine per parecchio tempo: dal 1938 al 1975. Lo stimolo a indagare questi aspetti legati a Too Much Johnson è arrivato dalla persona che ha reso possibile l’identificazione del film, Ciro Giorgini, grande esperto di Welles e autore della trasmissione televisiva di RAI 3, Fuori Orario. Ho avuto la fortuna di incontrare Ciro nell’atrio del Teatro Verdi di Pordenone, il giorno dopo l’anteprima mondiale del film. Successivamente lo andai a trovare a Roma, a casa sua, nel febbraio 2014 per un’intervista video che avevamo concordato di realizzare proprio durante quel primissimo incontro pordenonese. Durante l’intervista, Ciro mi diede, con il suo stile oratorio inconfondibile, alcuni spunti che anni dopo risultarono fondamentali per il mio lavoro di ricerca. Il punto di partenza di quell’intervista fu la sua esperienza di spettatore della rassegna che Paolo Mereghetti aveva organizzato all’Obraz Cinestudio di Milano nel 1977. Un luogo che conoscevo molto bene, perché era il cineclub di cui mio papà, Sandro, era stato uno dei fondatori, insieme a Enrico Livraghi. Molti stimoli arrivarono dall’intervista a Ciro e, sull’onda dell’entusiasmo di scavare a fondo sulla vicenda, decisi nel 2015 di proporre agli amici di Cinemazero e della Cineteca del Friuli - Piero Colussi, Paolo Cherchi Usai e Livio Jacob in primis - di aiutarmi a indagare più a fondo sull’affaire Too Much Johnson con un libro, che Pierre Della Vigna, fondatore della casa editrice Mimesis, mi aveva concesso di pubblicare. Ho iniziato così a prendere contatto con Alice Rispoli, infaticabile archivista di Gemona, che ha provveduto a inviarmi alcuni documenti che attestavano un incredibile archivio di pellicole recuperate dalla Ditta Roiatti, che conservò inconsapevolmente per decenni questi lavori di Welles. Moltissimo materiale, al cui interno c’era la traccia che più mi interessava: la storia delle bobine, in nitrato, del film incompiuto di Orson Welles Too Much Johnson. Nel Il libro di Massimiliano Studer corso delle ricerche, mi sono, inoltre, imbattuto, grazie alla Alle origini di Quarto Potere segnalazione di un amico, il Prof. Franco Prono, in un archivio Too Much Johnson il film perduto Welles depositato al Museo Nazionale del Cinema di Torino, di Orson Welles (ed. Mimesis) totalmente sconosciuto a livello internazionale. Ho così avuto verrà presentato nell'ambito di modo di consultare dei documenti che attestavano la volontà Pordenonelegge di Welles di raccontare il falso circa l’entità di quell’incendio e in collaborazione con Cinemazero nascondere, di conseguenza, il film alla critica. Alle origini di venerdi 21 settembre alle ore 21.00 Quarto potere è un omaggio a Welles ed è stato scritto con a Palazzo Montereale Mantica l’ambizione di dimostrare che Too Much Johnson, non è solo un film chiave per capire la poetica dell’autore di Quarto pote- Intervengono re, ma è soprattutto una fonte straordinaria per comprendere Paolo Mereghetti e Massimiliano Studer presenta Piero Colussi. le scelte personali e artistiche del suo autore.
Gli appuntamenti di Pordenonelegge targati Cinemazero
Elisabetta Pieretto Cinema&Letteratura
Cinema e letteratura: storia di un lungo amore Le proposte di cinema e letteratura che nascono dalla sinergia tra Cinemazero e Pordenonelegge quest’anno, più che in passate edizioni, sono capaci di intercettare differenti interessi ed età, oltre a mostrare come il rapporto tra il mondo della scrittura e quello del cinema sia prolifico e imprevedibile. Nell’incontro con Massimiliano Studer e Paolo Mereghetti ci sarà modo di approfondire e scoprire il primo Orson Welles: chi era colui che di lì a poco sarebbe diventato uno dei più grandi registi di tutti i tempi? è una scoperta avvenuta nel 2008 nei magazzini di Cinemazero a spingere Studer ad approfondire le origini di Welles, prestando particolare attenzione al contesto storico e politico-culturale della New York degli anni Trenta in cui l’autore si formò. Too Much Johnson è probabilmente il primo film di Welles, da lui prodotto, scritto, diretto e montato (in una stanza d’albergo a New York) e ha come protagonisti due attori feticci quali Joseph Cotten e Judy Holliday; la trama ruota attorno ad un personaggio principale, il vero Johnson, che si trova continuamente perseguitato da altre due persone che assumono la sua identità. E’ certo che il film, nonostante fosse definito una delle opere preferite del regista, non fu completato a causa dei grossi problemi finanziari del giovane Welles: la pellicola, per una serie di difficoltà, non era mai stata proiettata in pubblico e Welles, essendone molto legato, ne conservava le bobine nella sua villa di Madrid. Nel 1970, a causa di un incendio, il film fu bruciato e lo stesso regista dichiarò di averne persa l’unica copia della pellicola. Questo fintanto non avviene la miracolosa scoperta: Cinemazero ritrova una copia che, dopo il restauro ad opera della Cineteca del Friuli, viene proiettata in anteprima mondiale alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. A dialogare con Studer, sulla rocambolesca storia di Too Much Johnson e sulle origini di Welles ci sarà il critico Paolo Mereghetti, che del libro ne ha formato la prefazione. L’incontro con Paolo Di Paolo e Lino Guanciale nasce da uno spettacolo scritto da Di Paolo (e pubblicato da Luca Sossella Editore) che decide di confrontarsi con una delle pellicole più dirompenti degli anni settanta: La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, quando uscì, innescò immediatamente un dibattito all’interno della sinistra di allora, mettendone in discussione la capacità di rappresentare il proletariato. Come scrisse lo stesso Petri, “con il mio film sono stati polemici tutti, sindacalisti, studenti di sinistra, intellettuali, dirigenti comunisti, maoisti; ciascuno avrebbe voluto un'opera che sostenesse le proprie ragioni: invece questo è un film sulla classe operaia”. La polemica fu così presente che il film non ebbe una grande fortuna in Italia, nonostante la Palma d'Oro a Cannes e il cast importante, fra cui Gian Maria Volonté, Mariangela Melato e Salvo Randone. La vicenda dell'operaio Lulù Massa (interpretato allora da Volonté, ora da Lino Guanciale) stakanovista odiato dai colleghi, osannato e sfruttato dalla fabbrica BAN, che perso un dito scopre per un istante la coscienza di classe, si intreccia nello spettacolo di Di Paolo con le vicende che hanno accompagnato la genesi e la ricezione contestatissima del film. Lo spettacolo è costruito attorno alla sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, ai materiali che ripercorrono la loro officina creativa, a come il film è arrivato al pubblico di ieri e di oggi, e a piccoli capolavori della letteratura italiana di quegli anni, ricomposti in una nuova tessitura drammaturgica. Si tratta senza dubbio di un singolare e stimolante modo di intrecciare i linguaggi (cinema, letteratura e teatro) in modo da restituire la complessità di un’opera e attualizzarla grazie a un presente che ne condivide la tensione politica e culturale. Attraverso una riscoperta di un’opera filmica del 1971, Di Paolo prova a riflettere sulla recente storia del nostro Paese, con le sue ritornanti accensioni utopiche e i suoi successivi bruschi risvegli. Chiude un appuntamento dedicato ai più giovani. Sofia Viscardi a soli 18 anni è diventata la portavoce della Generazione Z e il suo romanzo d’esordio, Succede, è diventato in poco tempo un caso editoriale con più di 100.000 copie vendute; è stata inserita da Aldo Cazzullo come rappresentante positiva della sua generazione nel libro I 70 italiani che resteranno. Quest’anno Succede è diventato un film per la regia della giovanissima Francesca Mazzoleni, al suo esordio cinematografico, dopo essersi diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia. A Pordenonelegge racconteranno il loro incontro artistico che ha dato vita a un film (e prima a un libro) capace di restituire con estrema sincerità e immediatezza uno dei periodi più belli e insieme definitivi della vita: l’adolescenza.
Durante Pordenonelegge le premiazioni del concorso Scrivere di cinema con Lucia Mascino
Alessandro Venier
Negli occhi, il sorriso di Claudia in Amori che non sanno stare al mondo. Quel sorriso capace di racchiudere una miriade di sfumature. Nella mente, gli sguardi di Mrs Emerald in Favola. Quelli sguardi a cui non servono parole. E ancora l’ironica commissario Fusco de I delitti del Bar Lume e l’algida Gabriella di Suburra. Sono i tanti e diversi volti di Lucia Mascino, le ultime straordinarie interpretazioni che abbiamo potuto incrociare tra grande e piccolo schermo. E sarà proprio Lucia Mascino l’ospite speciale e testimonial d’eccezione della cerimonia di premiazione del concorso Scrivere di Cinema - Premio Alberto Farassino, promosso da Cinemazero, Fondazione Pordenonelegge.it, il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e MYmovies.it. Nel corso dell’evento, che si svolgerà venerdì 21 settembre alle ore 10.00 a Cinemazero all’interno del festival pordenonelegge.it, Lucia Mascino, in un dialogo sul cinema con il giornalista e critico enrico Magrelli, condividerà, con gli studenti in sala, la propria esperienza di attrice. Una decisione naturale per Scrivere di Cinema che vuole restituire alla platea di ragazzi, anche durante le premiazioni, un momento di formazione sull’universo cinematografico con la possibilità di un confronto diretto con chi ha fatto del cinema il proprio mestiere. Un’occasione, inoltre, per festeggiare assieme a Lucia Mascino questa sua straordinaria annata cinematografica e suggellare la sedicesima edizione del concorso che ha visto triplicare il numero dei partecipanti. Come da tradizione l'evento vedrà anche la partecipazione della giuria del premio nazionale chiamata a valutare le migliori recensioni delle sezioni Young Adult e Under 25 composta da critici professionisti - Giorgio Viaro (direttore del magazine Best Movie e dei siti Bestmovie.it e Bestserial.it, direttore artistico del Cine&Comic Fest di Genova), enrico Magrelli (critico cinematografico, conduttore di Hollywood Party su Radio3, vicedirettore di Bif&St di Bari), Adriano De Grandis (critico del Gazzettino e responsabile della sezione Triveneto del Sncci) - e presieduta da Viola Farassino (costumista per il cinema, la televisione e il teatro). Scrivere di Cinema Premio Alberto Farassino, rivolto a tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, è uno dei più importanti concorsi nazionali di critica cinematografica presenti in Italia. Nel palmares dei premi spicca la partecipazione come critici cinematografici per MYmovies.it all’edizione 2019 del Far East Film Festival di Udine, il maggiore festival europeo di cinema popolare dell'Estremo Oriente. Ma non solo. I vincitori andranno a costituire una vera e propria redazione di critica cinematografica per il blog Minima&Moralia e per Mymovies.it. Verrà inoltre assegnato il Premio Mediateche FVG, promosso da Crèdit Agricole FriulAdria in collaborazione con Mediateca Cinemazero (Pordenone), Mediateca Mario Quargnolo (Udine), SCRIVeRe DI CIneMA - le premiazioni Mediateca Ugo Casiraghi (Gorizia), Mediateca La Cappella Underground (Trieste), rivolto agli stuVenerdì 11 settembre, ore 10.00 denti delle Scuole Secondarie di II grado della Cinemazero Regione FVG. Una giuria, composta dai responsabili dell’attività didattica delle quattro mediateche della regione e Prenotazioni per le scuole superiori da un rappresentante di quattro scuole secondarie solo on line. di secondo grado del territorio sarà chiamata a Sarà attivo il tasto “PRenOTA” premiare la migliore recensione della Regione FVG. dalle ore 9.00 di mercoledì 5 settembre La classe del vincitore sarà premiata con un evenfino ad esaurimento dei posti disponibili. to formativo loro dedicato, all’interno del festival Le Voci dell’Inchiesta.
Cinema&Concorsi
and the winner is ...
Venerdì 28 settembre un appuntamento da non perdere tra musica e fotografia
Cinemazero vola col jazz
zione con in collabora
Riccardo Costantini Cinema&Musica
La stagione di eventi cinematografici che parte con settembre porta con sé una novità importante, in linea con la lunga storia “intrisa di jazz” di Cinemazero. Non tutte le carte possono essere ancora svelate, ma intanto possiamo racontare che s'inaugura con un evento speciale una collaborazione sostanziale con “Il volo del jazz”, manifestazione di altissimo profilo che ormai da molti anni porta in particolare al Teatro Zancanaro a Sacile e non solo grandi concerti di respiro europeo, richiamando pubblico vasto e vario. La rinnovata SalaGrande di Cinemazero, da sempre con un'acustica formidabile, si è rivelata ancora - nella sua nuova veste - adatta a ospitare anche concerti, come già dimostrato con successo per Baba Sissoko/Anonello Salis e Diyar Üren Mehrovî/Cantalicunti.... La prima data de “Il volo del jazz 2018” dunque - ed è questa l'importante novità della collaborazione - è l'anteprima che si terrà proprio a Cinemazero venerdì 28 settembre alle ore 21.00 e vedrà protagonisti Giovanni Falzone (tromba e elettronica), Alessandro Rossi (batteria e elettronica) Pino ninfa (progetto e fotografie), per uno spettacolo di sicuro appeal per il grande pubblico: Sulle tracce dell’Avventura. Omaggio a Hugo Pratt. Si tratta di un evento multimediale, da ciò l'opportunità del luogo, che prevede una performance di musica e fotografia, incentrato sul tema dell’avventura, immaginaria ed immaginata. Ninfa ha dapprima ideato un percorso in immagini, diventato libro – da ciò il titolo dello spettacolo - in cui racconta, in nove capitoli, viaggi che risuonano dei luoghi dei personaggi prattiani, da Corto Maltese agli Scorpioni del deserto, come l’Argentina e il Tango, L’Etiopia e i suoi deserti del sud, Cuba, gli Stati Uniti, il poeta Rimbaud e Venezia, insieme a una serie di ritratti fatti a Pratt nella sua casa studio in Svizzera. Un percorso di meridiani e paralleli tracciati da e su Hugo Pratt, gioco di specchi che incorniciano sensazioni che si incastrano, aderiscono perfettamente al mondo irripetibile di Corto Maltese. “Nel vocabolario privato di Hugo Pratt la parola avventura è sicuramente quella che amava di più, quella che riempiva con più significati ,quella che lo ha accompagnato anche quando stava immobile e non c'era una nuova partenza a sollecitare la sua fantasia. (…) Con questo sentimento prattiano, Pino Ninfa ha concepito questa performance e il suo lavoro artistico, che esprime attraverso la fotografia, alimentandola di sostanza pittorica e simbolica. Guardando le fotografie di Ninfa è palese quanto ami le opere e il vivere di Pratt, che vengono evocati con un sentimento poetico, seguendo le tracce lasciate dal Maestro” (Vincenzo Mollica). Il progetto rende omaggio alla creatività VeneRDì 28 SeTTeMbRe ORe 21.00 - CIneMAzeRO e alla fantasia del suo veneziano di adoSulle tracce dell’Avventura. Omaggio a Hugo Pratt zione Pratt, che a Venezia ha dedicato Una performance multimediale racconta in jazz l’avventura. molte delle sue strisce e dove ha Giovanni Falzone + Alessandro Rossi + Pino Ninfa ambientato molte delle storie che vedono protagonista il suo celebre alter ego, (Fuori abbonamento “Il volo del Jazz”) Corto Maltese, flemmatico marinaio, biglietto unico € 10,00 come lui instancabile viaggiatore e romantico sognatore. La musica di questo viaggio è firmata da Giovanni Falzone e Alessandro Rossi che con le loro atmosfere ci porteranno a incontrare l’avventura sotto varie forme, creando un connubio intrigante e stimolante con le immagini all’insegna di una passione comune che li lega a Pino Ninfa: il jazz. Un viaggio in musica e immagini che racconta la grande favola di Venezia, del deserto, del mondo nascosto della massoneria, del grande fardello delle vie d’acqua e di letteratura, di confraternite e di dandy, di voci e strumenti dal mondo, di marine e di rocce, di altri romei e di altre giuliette, di anfratti bui e complici. Di mappe e di misteri. Di geografie passionali e appassionate: un viaggio, da non perdere.
Matinée, laboratori e visioni speciali per la didattica di Cinemazero dell'anno scolastico che verrà
"Quando andiamo al cinema, partecipiamo all’umanità"
Manuela Morana
Cinema&Didattica
“Quando andiamo al cinema, partecipiamo all'umanità”. Così dice nel suo Einsegner a vivre (2014), Insegnare a vivere, Edgard Morin, figura tra le più autorevoli della cultura contemporanea, maestro di pensiero, capace di suggerire come affrontare le sfide della educazione e della vita. Indossare le vite degli altri, sentire la forza dei sentimenti di coloro che vivono sul grande schermo, è un'esperienza di proiezione psichica che solo il cinema riesce ad assicurare. A chiunque: qualsiasi sia l'età, la cultura di origine, la religione, il paese di appartenenza. Cinemazero rimane in ascolto, raccoglie segnali, contribuisce a creare spazi di dialogo e analisi condivisa, dove al cinema e alle immagini venga assegnato il compito più nobile di cui è capace l'arte: favorire la comprensione del reale e antropologica, e stimolare la coscienza della complessità umana. La nuova didattica del cinema firmata da Cinemazero si affaccia al nuovo anno scolastico 2018-2019 con una proposta che include tanto le consolidate quanto le inedite esperienze educative. Partiamo da queste ultime. Forte dell'accreditamento regionale, previsto dalla direttiva n.170/2016, sarà lanciato un corso di aggiornamento di alfabetizzazione cinematografica per insegnanti di ogni ordine e grado. Con location Palazzo Badini, il percorso avrà la durata di oltre 50 ore e vedrà alternarsi nella conduzione numerosi professionisti ed esperti di cinema. Molteplici saranno i temi trattati: dalla messa in quadro della realtà alla grammatica della regia, facendo leva sulla didattica frontale e stimolando di continuo la discussione e lo scambio tra i partecipanti. Il percorso prevede la visione di numerosi testi cinematografici e l'analisi degli stessi, offrendo ai partecipanti la possibilità di poterli includere nella didattica curricolare destinata agli studenti. Tutte le informazioni da conoscere per iscriversi al corso saranno rese pubbliche a partire dal 10 settembre 2018 sul sito di Cinemazero e tramite una mail diffusa alle segreterie didattiche degli istituti scolastici. Le matinée al cinema non mancheranno anche per il nuovo anno scolastico che verrà, e già a partire da settembre, le quattro sale di Piazza Maestri del Lavoro e il Cinema Zancanaro di Sacile saranno pronti per accogliere studenti e insegnanti. Film del passato e della stagione cinematografica in corso, e preziosità d'autore provenienti dai maggiori festival internazionali, a partire da quello veneziano che apre i battenti a fine agosto, potranno essere scoperti in orario curricolare. Alla visione condivisa in sala, Cinemazero garantisce il supporto e la consulenza necessari per la selezione dell'opera e per la sua presentazione a cura di un esperto, utile per orientare la comprensione e per focalizzare temi e motivi di cui l'opera stessa si fa portatrice e fregia. Molte matinée sono promosse in collaborazione con enti del territorio vicini, per valori e progettualità, a Cinemazero e vocati alla formazione civica e umana dei giovani, dei minori non accompagnati, e di tutti coloro che compongono la comunità educante. Il cinema in aula, invece, prende la forma di laboratori didattici che possono svolgersi sia in orario curricolare che extracurricolare, alla presenza dell'insegnante. Il cinema può accompagnare lo studio della storia, della letteratura, dell'economia e lo fa contando su un archivio maestoso di titoli, dall'epo- Per conoscere tutta la didattica di Cinemazero, ca del muto ai giorni nostri. Il film può diventare per pianificare un'attività e conoscerne i costi, oggetto di studio, poiché, come detto a chiare lette- scrivere a didattica@cinemazero.it re da un regista del nostro tempo, il filippino Lav Diaz, siamo destinati a “vedere il mondo attraverso il cinema”. Perché i registi e gli sceneggiatori sono uomini immersi in un tempo e in un luogo che è lo stesso da noi vissuto. Il film può diventare catalizzatore per una esperienza laboratoriale pratica, che solleciti il role playing e la messa in pasta di testa e mani per dare forma visiva a un'idea e trasformarla in cortometraggio, in documentario, in spot, in videoclip. A queste azioni, si aggiungono i laboratori per i centri di aggregazione giovanile, per le comunità migranti, i programmi speciali di visioni e incontri curati in occasione de Le Giornate del cinema muto (ottobre), del festival Le Voci dell'Inchiesta (aprile), di Pordenonelegge.it, e i progetti speciali come A colpi di note, Filmcrossing, Scrivere di cinema e tanto altro ancora.
Secondo Variety è Venezia il festival più influente nella corsa agli Oscar
Marco Fortunato
Cinema&Festival
Leoni, statuette e “The Kingmaker” 75esimo anniversario per il primo festival cinematografico internazionale del mondo, nato il 6 agosto 1932 al Lido di Venezia. Una ricorrenza speciale che il direttore Alberto Barbera – soprannominato The Kingmaker – ha deciso di festeggiare mettendo a punto un programma che il Guardian ha definito “il migliore di sempre” e molte delle più autorevoli testate internazionali di settore (Variety, The Hollywood reporter, ecc.) hanno già classificato come un’anticipazione “lagunare” della corsa agli Oscar. In effetti erano anni che non si vedevano così tanti premiati dall’Academy in gara per Leone d’Oro, il più importante riconoscimento assegnato in laguna il cui destino mira a confermare il “teorema Venezia” (ideato nel 2013 da Variety) secondo cui oggi è quella del Lido la kermesse festivaliera che influenza le nomine alla corsa per gli Oscar più di qualunque altro festival. E non è un caso che a deciderne le sorti quest’anno sia il messicano Guillermo Del Toro che con La forma dell’acqua ha conquistato, tra le altre, proprio le statuette più ambite, quelle per il Miglior Film e la Miglior regia. Dal 29 agosto all’8 settembre la dieci giorni festivaliera si annuncia ricchissima: 21 film in concorso, 22 proiezioni speciali, 19 titoli per la sezione Orizzonti e ben 40 opere nello spazio dedicato alla Virtual Reality. Senza contare la proposta, sempre di altissimo livello, della Settimana della Critica curata dal Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici. Scorrendo l’elenco dei titoli in concorso ufficiale l’occhio non può che cadere su First Man di Damien Chazelle, pellicola di apertura nella quale il regista di La La Land si affida nuovamente a Ryan Gosling, questa volta insieme a Claire Foy, per farci (ri)vivere l’allunaggio del 1969. In cartellone troviamo poi l’attesissimo Roma, nuova opera di Alfonso Cuarón che, a 5 anni di distanza dal pluripremiato Gravity, racconta, in un film parzialmente autobiografico, la vita di una famiglia messicana durante gli anni ’70 e il già Leone d’oro Mike Leigh, in gara con Peterloo ritratto epico di uno degli episodi più sanguinosi e tristemente noti della storia britannica quando una pacifica manifestazione per la riforma elettorale fu soffocata nel sangue. Tra i grandi autori attesi in laguna ci sono poi Jacques Audiard con la dark comedy western (che in molti davano per sicuro a Cannes) The Sisters brothers su due fratelli ingaggiati per uccidere un cercatore d’oro, i fratelli Coen con The ballad of buster Scruggs - mini serie western in sei episodi - e László Nemes, che dopo l’Oscar per Il figlio di Saul presenterà la sua opera seconda Sunset, ambientata a Budapest alla vigilia della Prima Guerra Mondiale definita da Barbera “un progetto ambiziosissimo”. Nota dolente, la rappresentanza femminile: l’unica donna in gara viene dall’Australia e, con il suo film, The nightingale, ci porta nella Tasmania di inizio Ottocento. Una storia di vendetta al femminile dalle tinte forti firmata dalla talentuosa Jennifer Kent già autrice dell’intrigante horror psicologico Babadook. Di qualità la rappresentanza italiana capeggiata dal veterano FIRST MAN di Damien Chazelle Mario Martone. Il suo Capri-Revolution ci porta sull’isola del Golfo di Napoli nel 1914 dove assisteremo all’incontro tra una pastorella locale e gli artisti europei che avevano fondato una “comune” d’antan. Al suo fianco Luca Guadagnino che ha scelto di cimentarsi in una personale rivisitazione del film Suspiria di Dario Argento. Infine Roberto Minervini, autore di What You Gonna Do When the World’s On Fire? che, scavando alla radice della disuguaglianza sociale nell’America di oggi e concentrandosi sull’irrisolta questione razziale nei confronti degli afriPETERLOO di Mike Leigh cani americani, porta al Lido un pezzo di FVG (il suo lavoro è stato infatti sostenuto dal Fondo Regionale per l’Audiovisivo). Spazio infine anche alla serialità con le prime due puntate in anteprima mondiale de L’amica geniale di Saverio Costanzo, adattamento della fortunata saga letteraria di Elena Ferrante. “L’edizione è ricca e curiosa” ha detto Barbera in chiusura di conferenza stampa “Ci sono molti film di genere e molte scoperte, ben otto opere prime” facendo intendere che un festival deve anche saper rischiare. A noi non resta che augurargli “in CAPRI-REVOLUTION bocca al lupo” nella speranza che (anche questa volta) The di Mario Martone Kingmaker ci abbia visto giusto.
Dal 6 al 13 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone
Le Giornate del Cinema Muto
La musica delle Giornate del Cinema Muto Pordenone si prepara ad accogliere, dal 6 al 13 ottobre al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, una nuova edizione delle Giornate del Cinema Muto, la trentasettesima, e la terza diretta da Jay Weissberg. Nella lista degli eventi più attesi ci sono come ogni anno le serate con l'orchestra ma tutti gli accompagnamenti dal vivo rendono le proiezioni delle Giornate un unicum irripetibile. Occorre quindi partire dalla formidabile squadra dei musicisti del festival, un gruppo di professionisti specializzati capaci di esaltare le qualità di ogni singolo film in programma: Neil Brand, Günter Buchwald, Philip Carli, Stephen Horne, Donald Sosin, John Sweeney, Gabriel Thibaudeau, a cui nel tempo si sono aggiunti Frank Bockius, Mauro Colombis, Maud Nelissen, Daan van den Hurk. Quest’anno sarà proprio uno di loro, l’americano Philip Carli, a dirigere l’Orchestra San Marco di Pordenone nell’esecuzione della travolgente partitura che ha composto per Captain Salvation (La nave dei galeotti, US 1927), il film di John S. Robertson che la sera di sabato 6 ottobre inaugura il festival. Protagonista è il grande attore svedese Lars Hanson, nel ruolo di un giovane prete che sottrae la prostituta Bess (una magnifica interpretazione di Pauline Starke) alla crudeltà dei suoi bigotti concittadini. A chiudere le Giornate sabato 13 ottobre e, in replica, domenica 14, sarà invece Le joueur d'échecs (Il giocatore di scacchi, FR 1927) di Raymond bernard accompagnato dalla partitura originale di Henri Rabaud eseguita ancora dall'Orchestra San Marco di Pordenone diretta dal Maestro Mark Fitz-Gerald. Il film, un'affascinante combinazione di intrighi di corte e di cinema fantastico "da brivido", acclamato per le scenografie visionarie del grande architetto Robert Mallet-Stevens, è la dimostrazione dell'altissimo livello artistico raggiunto dal cinema muto nella sua fase conclusiva. Ambientato nel XVIII secolo e tratto molto liberamente dalla storia del Barone Wolfgang von Kempelen, che con il suo leggendario automa, abilissimo giocatore di scacchi, stupì le teste coronate d'Europa, racconta un momento cruciale nella lotta per l'indipendenza polacca. Eccezionalmente, il programma di quest’anno prevede per mercoledì 10 ottobre un terzo evento orchestrale, una co-produOSPITA Un OSPITe zione delle Giornate e di Piano FVG: I promessi sposi di Mario DeLLe GIORnATe DeL CIneMA MUTO! bonnard nel recente restauro della Cineteca Italiana di Sono tante le famiglie di Pordenone che Milano, per il quale ha composto la musica Valter Sivilotti, udinegli anni hanno accolto gli ospiti delle nese la cui fama ha varcato da tempo i confini nazionali. A eseGiornate che chiedono di poter usufruire guirla, con la direzione del Maestro Massimo belli, sarà di un alloggio presso privati, e come ogni l’Orchestra busoni di Trieste in collaborazione con l'Orchestra anno il festival rinnova l'invito, rivolto a naonis di Pordenone. chi dispone di camere o appartamenti Altri accompagnamenti speciali si susseguono nel corso della liberi in città, a contattare l'organizzaziosettimana: da Assunta Spina di Francesca Bertini e Gustavo ne chiamando i numeri Serena, con il compositore e chitarrista John T. La barbera e il 0434 1881011 o 324 8992620 mandolinista Carlo Aonzo, a L'Atlantide di Jacques Feyder, oppure scrivendo all’indirizzo email con un ensemble di musicisti algerini. Per Das alte Gesetz, infodesk.gcm@cinetecadelfriuli.org, dramma di E.A. Dupont sulla vita degli ebrei nel XIX secolo, per dare o confermare la propria disponitorna a Pordenone la nota violinista klezmer Alicia Svigals. La bilità o per avere ulteriori informazioni. Zerorchestra presenta per la prima volta al pubblico internazionale delle Giornate lo spettacolo note dal fronte, con le immagini della Grande Guerra dagli archivi della Cineteca del Friuli; e una nuova partitura per La memoria dell'altro di Alberto Degli Abbati, con Lyda Borelli e Mario Bonnard, sarà eseguita dagli allievi del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste. Senza dimenticare i giovanissimi alunni di due scuole secondarie di Pordenone, che sfidandosi “a colpi di note” accompagnano quest'anno le comiche di Buster Keaton The Paleface e The Scarecrow. LARS HANSON IN CAPTAIN SALVATION (US 1927) DI JOHN S. ROBERTSON CREDITS: ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS AND SCIENCES – MARGARET HERRICK LIBRARY Ma il primo di tutti gli appuntamenti è a Sacile, venerdì 5 ottobre, in quel Teatro zancanaro che ha ospitato otto edizioni delle Giornate del Cinema Muto. Nell’evento di pre-apertura, i musicisti della zerorchestra diretti da Stephen Horne accompagnano il film Beauty's Worth, con la sempre straordinaria Marion Davies diretta dal regista statunitense di origine lucaFRANCESCA BERTINI na Robert G. Vignola. La presentazione, realizzata in collaboIN ASSUNTA SPINA (IT 1915) razione con il Comune di Sacile, segue l'anteprima mondiale DI FRANCESCA BERTINI dell'11 agosto a Trivigno, in provincia di Potenza, paese natale di E GUSTAVO SERENA. FOTOGRAMMA DALLA PELLICOLA PRESERVATA Vignola. Info: www.giornatedelcinemamuto.it PRESSO L’ARCHIVIO FILMICO DELLA CINETECA NAZIONALE.
Il poliedrico autore tra palcoscenici, installazioni e cinema
Lorenzo Codelli
Singing in the Rain
Martone Revolution: Bassano, Napoli, Capri, Venezia Che memorabili serate a Bassano del Grappa, il 13 e 14 luglio! Nei giardini incantati di Villa Cà Erizzo affacciata sul Brenta - cent'anni fa vi avevano soggiornato i giovanissimi militari americani Ernest Hemingway, John Dos Passos, John Howard Lawson -, dopo una settimana di dure esercitazioni sotto il sole rovente, il venerdì va in scena al tramonto la prova generale de Il combattimento di Tancredi e Clorinda (1). Opera lirica in un atto di Giorgio Battistelli; trasposizione postmodern delle composizioni rinascimentali di Claudio Monteverdi ispirate alla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Regia e concept di Mario Martone, reduce dalla Scala di Milano e dalla Staatsoper di Berlino. Maestro d'armi Renzo Musumeci Greco, erede dell'illustre dinastia di spadaccini risalente ai Mille di Garibaldi. Marco Angius dirige l'Orchestra del Veneto. Tre i cantanti. La soprano Giulia Bolcato è Clorinda, guerriera musulmana travestita da uomo. Il tenore Mirko Guadagnini è Tancredi, invincibile crociato. Il baritono Domenico Balzani è il Testo, un frate che illustra brechtianamente lo «scontro di civiltà». Cavalcate e duelli all'ultimo sangue con spade e armature pesantissime, filano lisci sul green soft del parco. Applausi e brindisi finali dal parterre di invitati. Il sabato al tramonto duecento spettatori paganti arrivano sul prato, e d'improvviso... il diluvio universale! Corriamo a ripararci, chi sotto le tettoie della villa, chi nella cappella all'ingresso. Panico tra gli organizzatori. La grandinata torrenziale peggiora. Martone: «Ripenso la regia e facciamo l'opera al pianoforte, all'interno della cappella». Musumeci Greco ridimensiona le ardite coreografie. Un'oretta più tardi, i pazienti spettatori, accalcati dentro l'intima chiesetta, assistono alle introduzioni dall'abside di Martone, Musumeci Greco e Angius (nella foto di Andrea Crozzoli, Martone accanto a Giulia Bolcato e Mirko Guadagnini). E finalmente si godono il Combattimento, versione da camera, in religioso silenzio. Ovazioni finali interminabili. Miracolosamente, fuori la tempesta è passata. Dai palcoscenici dei massimi teatri lirici e di prosa internazionali, alle caves underground, alle cavee en plein air, a spazi d'ogni genere, Mario Martone in quarant'anni di carriera li ha sperimentati tutti quanti, inarrestabile. Per non dire dei suoi ariosissimi film. Dai corti giovanili quali Lucio Amelio terrae motus (1993), al mitico Morte di un matematico napoletano, fino a Il giovane favoloso, passando per Noi credevamo, Teatro di guerra, L'odore del sangue, L'amore molesto. Questo gioiello del 1995 fu il primo adattamento di un romanzo dell'allora semisconosciuta Elena Ferrante; è stato restaurato recentemente dalla Cineteca di Bologna in vista del lancio negli Stati Uniti. Un percorso polivalente unico, riassunto nell'imperdibile installazione creata da Martone al pianoterra del Museo Madre di Napoli (2). Seduti al buio su poltrone girevoli, indossando cuffie con quattro soundtrack a scelta, seguiamo su quattro schermi i video-montaggi lunghi 9 ore 1/2 tratti dall'opera omnia martoniana. Una babele di suoni, visioni, backstage, frammenti inediti, salti nel tempo. Una spudorata confessione, non certo una celebrazione. Ai piani alti dello stesso, innovativo museo, tra i capolavori dell'arte contemporanea, un salone viene dedicato a Joseph Beuys. Il 1° aprile 1980 Beuys incontrò a Napoli Andy Warhol grazie al gallerista Lucio Amelio. Fu Amelio ad allestire la prima mostra italiana di Beuys. Sul manifesto, il motto in italiano La rivoluzione siamo noi. Da un'altra parete gli fa eco il suo celebre multiplo con lo stesso titolo sessantottino. Quest'opera e il soggiorno partenopeo di Beuys hanno ispirato a Martone Capri Revolution. Lo scopriremo il 6 settembre sugli schermi della Mostra di Venezia, in concorso. E sugli schermi di Cinemazero a dicembre, alla presenza, cela va sans dire, di Mario Martone e della produttrice sacilese Francesca Cima. (1) http://www.operaestate.it/evento/il-combattimento-di-tancredi-e-clorinda/ (2) http://www.madrenapoli.it/1977-2018-mario-martone-museo-madre/. La mostra è stata prolungata fino all'autunno. Contemporaneamente, al Palazzo Reale di Napoli, la bellissima mostra Trent'anni uniti 1987 / 2017 sottolinea il ruolo di Martone come co-fondatore di Teatri Uniti. La vulcanica compagnia multimediale guidata da Angelo Curti e Toni Servillo ha lanciato talenti quali Paolo Sorrentino, Licia Maglietta, Nicola Giuliano, Iaia Forte, Enzo Moscato, Pasquale Mari e tanti altri. http://www.teatriuniti.it/
Gli appuntamenti di Pordenonelegge targati Cinemazero GIOVeDì 20 SeTTeMbRe ORe 9.30 e 11.00 MEDIATECA DI CINEMAZERO
HARRY TI PReSenTO POTTeR Laboratorio tra libri e film (per scuole medie)
GIOVeDì 20 SeTTeMbRe ORe 11.30 SPAZIO ASCOTRADE
SUCCEDE, DAL LIbRO AL FILM: L’ADOLeSCenzA RACCOnTATA In PRIMA PeRSOnA Incontro con Sofia Viscardi e Francesca Mazzoleni. Presenta Manlio Castagna
VeneRDì 21 SeTTeMbRe ORe 9.30 e 11.00 MEDIATECA DI CINEMAZERO
neL PAeSe DeI MOSTRI SeLVAGGI Laboratorio dal libro al film (per scuole elementari)
VeneRDì 21 SeTTeMbRe ORe 10.00 AULA MAGNA DI CINEMAZERO
PReMIAzIOnI DI SCRIVeRe DI CIneMA PReMIO ALbeRTO FARASSInO Ospite speciale Lucia Mascino
VeneRDì 21 SeTTeMbRe ORe 21.00 PALAZZO MONTEREALE MANTICA
ALLe ORIGInI DI QUARTO POTeRe Incontro con Paolo Mereghetti e Massimiliamo Studer. Presenta Piero Colussi
DOMenICA 23 SeTTeMbRe ORe 17.30 CAPITOL
LA CLASSe OPeRAIA VA In PARADISO Incontro con Paolo Di Paolo e Lino Guanciale
Tutte le info su www.pordenonelegge.it
i film del mese
Regia di John Carroll Lynch. Con Harry Dean Stanton, David Lynch, Ron Livingston, Ed Begley Jr., Tom Skerritt. Titolo originale: Lucky. USA, 2017, durata 88 minuti.
Regia di Ol Parker. Con Amanda Seyfried, Pierce Brosnan, Meryl Streep, Colin Firth, Lily James, Stellan Skarsgård. Titolo originale: Mamma Mia: Here We Go Again!. USA, 2018, durata 114 minuti..
Regia di Kore'eda Hirokazu. Con Lily Franky, Kirin Kiki, Sôsuke Ikematsu, Mayu Matsuoka, Sakura Andô, Jyo Kairi. Titolo originale: Shoplifters. Giappone, 2018, durata 121 minuti.
Regia di Emanuele Scaringi. Con Simone Liberati, Pietro Castellitto, Laura Morante, Valerio Aprea, Claudia Pandolfi. Italia, 2018, durata 99 minuti.
UN RITRATTO AGRODOLCE DELLA SENILITÀ ED UNA GRANDE PROVA D’ATTORE
LUCKY DI JOHn CARROLL LYnCH
Alla soglia dei novant'anni Lucky tiene fede al suo nomignolo. Pur fumando un pacchetto di sigarette al giorno e bevendo alcolici, le sue diagnosi mediche sono impeccabili. Ma dopo una caduta comincia a temere la morte e la solitudine. Quando in un film tutto è prevedibile, ma il fatto che lo sia non ha alcuna importanza. Lucky è un film di attori, anzi di attore: un Harry Dean Stanton alle prese con la performance di una vita, in cui infonde elementi autobiografici e schegge delle maschere indossate in passato. Una parabola sulla paura della morte e su come affrontarla per ritrovare interesse e stupore nella vita. Un omaggio cinefilo a un'icona del cinema, la cui associazione con il deserto, che circonda la cittadina in cui il film è ambientato, rimanda immediatamente a Paris, Texas insieme ad altre mille interpretazioni di una carriera lunghissima: come quelle con David Lynch - nessuna parentela con John Carroll Lynch, il regista di Lucky - che qui si ritaglia il ruolo di un altro anziano solitario, più eccentrico e meno cinico di Lucky, fissato con una testuggine centenaria fuggita di casa. Metafora forse ovvia, ma ottimamente gestita, di un mondo che sopravvive al passaggio dell'uomo, alla caducità di esistenze che si affannano a lasciare un segno indelebile. (da mymovies.it)
NUMEROSI FLASHBACK PER IL SEQUEL DEL MUSICAL MAMMA MIA!
MAMMA MIA - CI RISIAMO! DI OL PARKeR
Sono passati alcuni anni e Sophie ha deciso di rimodernare l'hotel di famiglia, sull'isola greca di Kalokairi, per rendere omaggio a Donna, che l'ha cresciuta da sola in quel paradiso terrestre. Mentre soffre per la lontananza di Sky e si adopera perché l'inaugurazione dell'hotel sia memorabile, la giovane donna ripensa alla vita di sua madre, a quel pugno di giorni che le sconvolsero la vita e alla scelta di restare sull'isola, la stessa che sta maturando lei, tra entusiasmo e perplessità. (...) (da mymovies.it)
IL FILM PALMA D’ORO DEL FESTIVAL DI CANNES
Un AFFARe DI FAMIGLIA DI KORe'eDA HIROKAzU
In un umile appartamento vive una piccola comunità di persone, che sembra unita da legami di parentela. Così non è, nonostante la presenza di una "nonna" e di una coppia, formata dall'operaio edile Osamu e da Nobuyo, dipendente di una lavanderia. Quando Osamu trova per strada una bambina che sembra abbandonata dai genitori, decide di accoglierla in casa. La famiglia, per definizione, non si sceglie. O forse la vera famiglia è proprio quella che si ha la rara facoltà di scegliere. Libero arbitrio parentale: un tema niente affatto nuovo nel cinema di Kore-eda Hirokazu, dallo scambio di figli di Father and Son alla sorellanza estesa di Little Sister. Ma Un affare di famiglia percorre solo in apparenza binari antichi, nascondendo una differente declinazione della materia, che guarda al sociale come l'autore non faceva dai tempi di Nessuno lo sa. In un'opera brutalmente separata in due atti, che lavora molto sul dialogo con lo spettatore. Il primo segmento sembra esaudire appieno le aspettative di quest'ultimo, introducendolo a un gruppo di ladruncoli che, per interesse prima e per affetto poi, si ritrova a festeggiare un colpo, simulando di avere dei rapporti effettivi di parentela. Tutto sembra procedere nella direzione più attesa, sino alla svolta narrativa che riapre il vaso di Pandora e rimette tutto in discussione. "Buoni", "cattivi", giusto e sbagliato, diventano concetti ribaltati sullo spettatore e sui suoi dubbi, con una padronanza della narrazione - già intravista nel "rashomoniano" The Third Murder - che guarda al relativismo di Kurosawa Akira, ancor più che al consueto termine di paragone di Ozu. Kore-eda è ormai talmente padrone della propria poetica, elaborata attraverso una lunga e pregevole filmografia, da poterne disporre a piacimento, rivoltandola come un guanto per offrire nuovi punti di vista, nuove ricerche di verità. (...) (da mymovies.it)
L'ADATTAMENTO DELL'OMONIMA GRAPHIC NOVEL BESTSELLER DI ZEROCALCARE
LA PROFezIA DeLL’ ARMADILLO DI eMAnUeLe SCARInGI
Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley. Terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all'aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti.
Regia di Spike Lee. Con Adam Driver, Ryan Eggold, Topher Grace, Laura Harrier, Robert John Burke. USA, 2018, durata 128 minuti..
LA STORIA DEL POLIZIOTTO AFRO-AMERICANO CHE RIUSCÌ A ENTRARE A FAR PARTE DEL KU KLUX KLAN
bLACKKKLAnSMAn DI SPIKe Lee
Colorado, anni Settanta. Ron Stallworth entra nel Dipartimento di polizia di Denver dopo la laurea. Fra i suoi primi incarichi c'è quello di infiltrarsi ad un incontro con il leader afroamericano Stokey Carmichael, dove Ron si imbatte in Patrice, una sorta di Angela Davis organizzatrice dell'evento e convinta sostenitrice del movimento di autoaffermazione black. è un risveglio per il giovane uomo che fino a quel momento sembrava non aver prestato troppa attenzione alla propria appartenenza razziale, nè troppo valore al proprio background etnico. A Ron viene l'idea di infiltrarsi nel Ku Klux Klan locale, cui si propone come nuovo membro. Naturalmente puo' farlo solo al telefono, dato il colore della sua pelle, e avrà bisogno di un alter ego bianco in grado di incontrare di persona il gruppo razzista. Entra dunque in scena Flip Zimmerman, collega poliziotto di origine ebraica pronto a farsi passare per un membro della pura razza ariana di nome... Ron Stallworth. (da mymovies.it) Regia di Terry Gilliam. Con Adam Driver, Olga Kurylenko, Stellan Skarsgård, Jonathan Pryce, Óscar Jaenada. Titolo originale: The Man Who Killed Don Quixote. Gran Bretagna, Spagna, 2018,
Regia di Lukas Dhont. Con Victor Polster, Arieh Worthalter, Oliver Bodart, Tijmen Govaerts, Katelijne Damen. Belgio, 2018, durata 105 minuti.
LA STORIA DI DON CHISCIOTTE
RACCONTATA ATTRAVERSO LO SGUARDO DI UN REGISTA PUBBLICITARIO
L'UOMO CHe UCCISe DOn CHISCIOTTe DI TeRRY GILLIAM
Toby è un geniale ma anche cinico regista di spot che si trova su un set spagnolo in cui sta lavorando su un soggetto legato a Don Chisciotte. L'incontro con un gitano che vende dvd pirata di film ambientati in Spagna gli fa ritrovare la copia di un'opera giovanile girata in un paesino poco distante e avente lo stesso tema. Con quel lavoro aveva creato numerose aspettative negli abitanti e non tutte sono andate a buon fine. Terry Gilliam dopo 25 anni è finalmente riuscito a realizzare il suo film su Don Chisciotte delle cui vicissitudini produttive ci resta testimonianza nel prezioso Lost in La Mancha realizzato sul set e con interviste aggiunte nel 2001. (da mymovies.it)
NATA NEL CORPO DI UOMO, LARA È UNA RAGAZZA CHE SOGNA DI DIVENTARE BALLERINA
GIRL DI LUKAS DHOnT
Lara ha quindici anni e un sogno, diventare una ballerina professionista. Ci prova ogni giorno Lara, alla sbarra, in sala, davanti allo specchio, nascondendo al mondo il suo segreto. Lara vuole danzare come una ragazza ma è nata ragazzo e deve fare i conti con un corpo che non ama, trasfigurandolo attraverso la danza e trasformandolo con gli ormoni. Seguita da un padre amorevole e un’équipe di medici che l’accompagnano psicologicamente nel passaggio di genere, insegue sulle punte il giorno dell’emancipazione da un corpo che odia fino a spezzarlo. Opera prima di Lukas Dhont, Girl è un crudo racconto di formazione che “mescola i sogni con gli ormoni”. Come nella celebre canzone di Fabrizio De André (“Princesa”), come nella camera di Lara, ansiosa di diventare donna. Ma per quello ci vuole pazienza, le dice il padre in una delle repliche più belle del film di Lukas Dhont, che indaga l’attesa di una riattribuzione sessuale e sonda i movimenti intimi di un’adolescente irriducibile alla mercé della natura che sul suo conto si è davvero sbagliata. E allora Lara la combatte coi mezzi che ha e con la pratica di una disciplina che può essere più tiranna del destino. Lara danza e impone al corpo un esercizio estenuante perché assomigli presto all’idea più vicina che ha di sé. Coming of age che volge in coming of self, Girl è un film sull’impazienza della giovinezza, sulla sofferenza del corpo e sul percorso di un’anima per diventare se stessa. Nelle lunghe e straordinarie sequenze di danza, la protagonista prova con tenacia e altrettanto dolore a riprendere possesso del suo corpo, a domarlo, a correggerlo, a piegarlo alla sua volontà. Un corpo a misura del suo desiderio. Un corpo che chiede spazio a quel padre presente e accogliente che impara con lei a lasciarla andare, che si aggrappa emozionato gli ultimi bagliori della sua infanzia. (da mymovies.it)
i film del mese
La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo. A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l'amico d'infanzia Secco. La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l'incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di "tagliati fuori". (da mymovies.it)
L’ ARLECCHINO ERRANTE 2018 – XXII° EDIZIONE
Domani accadrà ovvero se non si va non si vede
Luoghi vari - dal 10 Settembre al 3 Ottobre 2018 “Teatri dell’orso” (animale simbolo ancestrale della Russia) è il titolo della XXII° edizione del festival L’Arlecchino errante, che proporrà nel suo programma un dialogo variegato e ricco di spunti con il teatro russo contemporaneo, attraverso l’ospitalità di diversi artisti e pedagoghi di tre diverse capitali della Russia: quella politica, Mosca; quella culturale, San Pietroburgo; quella linguistica eppure lontana, Irkutsk. Ospite d’onore sarà Kostantin Raykin, figlio di Arkady, leggendario comico trasformista del periodo sovietico, del quale ha eguagliato la fama: un capocomico abilissimo nelle trasformazioni sul palco (paragonabile nella bravura all’italiano Brachetti) e anima del prestigioso teatro Satirikon di Mosca nonché titolare della Scuola superiore di Arti sceniche. Insieme a lui le prestigiose compagnie del Teatro Vampilov di Irkutsk e del Teatro Bryantsev di San Pietroburgo. E poi, gli artisti di strada e alcuni omaggi friulani e italiani alla cultura teatrale russa: la Filarmonica Città di Pordenone con Chaykowskij; l’orchestra a Plettro Sanvitese ad animare una lettura poetica su Alexandr Pushkin; il Teatro degli Incamminati di Milano con “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov; la compagnia Hellequin della Scuola Sperimentale dell’Attore con una favola tradizionale Russa, la Kasha con l’ascia. Ci sarà anche Claudia Contin Arlecchino con “Gli Abitanti di Arlecchinia”, tradizionale e cangiante inaugurazione del Festival fin dalla prima edizione. Info: www.arlecchinoerrante.com
LORENZO MATTOTTI. NEL PAESE DELLA MAGIA. DISEGNI Pordenone, Studiovivacomix - dal 14 settembre al 15 ottobre 2018 Curata da Paola Bristot e Giovanna Durì, la mostra si ispira ai dieci disegni originali realizzati da Lorenzo Mattotti nel 1995 e legati al testo di Henri Micheaux Au pays de la Magie. La mostra è anche l'occasione per un nuovo progetto editoriale: una cartella in tiratura limitata, firmata dall’autore e accompagnata da un’introduzione di Marco Belpoliti. In mostra sarà esposta anche l’opera “Durante il temporale” del 1994 (courtesy Studio Tommaseo, Trieste). Questi disegni sono "una felice invenzione che guida la mano dell’autore e che sembra veder nascere anche sotto i suoi stessi occhi la meraviglia e l’inganno del disegno" - spiega la curatrice Paola Bristot. "Lorenzo Mattotti procede per fascinazione e suggestione [...] e segue il proprio istinto, dettato dal filo dei suoi pensieri sguinzagliati dietro al correre veloce del pennino a china. E, in effetti, a magia si aggiunge magia. [...] In questa produzione singolare dei disegni per Michaux sentiamo la freschezza e la potenza del segno che ci guida per sentieri inesplorati, dove una medusa può essere presa all’amo e al tempo stesso sedere languida sul balcone di un salottino e tenere i tentacoli sul tappeto. [...] è l’idea della Favola, del favoloso che è proprio quello che stiamo cercando [...] Nella favola troviamo le radici dei sogni e possiamo vedere attraverso e inventarci forse così un mondo migliore". Lorenzo Mattotti ha firmato il manifesto della Biennale Cinema di Venezia 2018 e tutto il mondo del disegno e della settima arte è in attesa del suo lungometraggio di animazione “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, con un soggetto tratto dall’omonimo libro di Dino Buzzati. Info: www.vivacomix.net
GLI APPUNTAMENTI DEL CENTRO STUDI PASOLINI 14 e 19 settembre 2018 In occasione della prima edizione della Summer School che verrà ospitata dal 13 al 15 settembre presso Casa Colussi-Pasolini di Casarsa verrà presentato il recente volume di Luciano De Fiore Risposte pratiche, risposte sante. Pasolini, il tempo e la politica edito da Castelvecchi. L’autore che insegna Storia della filosofia moderna alla Sapienza di Roma dialogherà con Lisa Gasparotto e Paolo Desogus: l’appuntamento è per venerdì 14 settembre ore 21.00 presso la sala incontri del Centro Studi. Nell’ambito di Pordenonelegge verrà invece presentato il recentissimo La biblioteca di Pasolini edito da Olschki e curato da Graziella Chiarcossi e Franco Zabagli. L’incontro che verrà condotto dal giornalista Mario Brandolin vedrà la presenza di Nico Naldini, poeta e scrittore, Gloria Manghetti, direttrice del Gabinetto Vieusseux di Firenze e Franco Zabagli curatore del Fondo Pasolini presente a Firenze. L’appuntamento è per mercoledì 19 settembre ore 11.30 a Palazzo Montereale Mantica di Pordenone. Info: www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it
CERVIGNANO FILM FESTIVAL Cervignano - dal 18 al 23 settembre 2018 La nostra regione, il Friuli Venezia Giulia è, per definizione, terra di confine e crocevia di popoli e di culture. Segnatamente Cervignano del Friuli, la cittadina che ospita la manifestazione giunta quest’anno alla sesta edizione, fino al 1915 era l’ultimo avamposto dell’impero asburgico (il fiume Ausa segnava la linea di divisione tra Austria e Italia). Queste elementari constatazioni hanno suggerito agli organizzatori di approfondire il tema decisivo del confine e del limite attraverso il filtro di un festival cinematografico che provi a raccogliere i migliori cortometraggi e documentari di giovani filmmaker sul tema e organizzando, parallelamente alla competizione, incontri di approfondimento, workshop e tavole rotonde. Info: www.cervignanofilmfestival.it
NON SOLO PROFUMERIA...
IN ESCLUSIVA
SERVIZIO
trucco personalizzato
MAKE-UP
MAKE-UP
school
MAKE-UP
BUONO SCONTO
20
SULL’ACQUISTO DI
profumo 1 % A TUA SCELTA
VALIDO DALL’1 AL 30 SETTEMBRE 2018 presso la Profumeria Aurora di Pordenone
PROFUMERIA AURORA Centro Commerciale Meduna - VIA MUSILE, 9/15- TEL. 0434 241091