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Un insieme di docu-film che parla di vite nel mondo a noi contemporaneo. Storie di cui si è a conoscenza, o meno, che il mondo dovrebbe conoscere. Storie che cambieranno il modo di vedere ciò che ci circonda. Chiamerei questo insieme di docu-film “Biografie contemporanee”, un titolo che sicuramente circonda tutti i film indicati. Di seguito i film proposti:
INDIA'S DAUGHTER Regia di Leslee Udwin (Regno Unito/2015/63') Il grande desiderio della giovane Jyoti è diventare medico. Ora ha ventitré anni e quel sogno sta per diventare realtà. Ma una sera di dicembre a Nuova Delhi il suo destino è in agguato su un autobus, su cui viaggiano i suoi aguzzini. Il crimine di Jyoti: essere insieme a un amico, con cui sta tornando dal cinema, di notte. La sua condanna: la morte. Questo film racconta una vita e la tragedia della sua fine, un massacro troppo efferato per lasciare indifferente perfino l’India, dove la violenza sessuale è terribilmente frequente. Racconta la composta disperazione dei genitori e le proteste di piazza, proseguite per oltre un mese. Racconta l’agghiacciante difesa degli assassini e dei loro avvocati, basata su un principio che non smette di fare vittime: quello secondo cui la libertà femminile è una colpa. THE RUSSIAN WOODPECKER Regia di Chad Gracia (Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito/2015/82') Fedor Alexandrovich, artista ucraino, aveva quattro anni quando avvenne il disastro di Chernobyl. Quando sceglie d'indagare su quella catastrofe arriva a scoprire la Duga, una gigantesca e misteriosa antenna costruita dai sovietici nei pressi della centrale nucleare. Produce il rumore di un picchio e doveva interferire con le comunicazioni occidentali, per disturbarle e infiltrarvi la propaganda filo-sovietica. Ma quest'antenna, uno dei segreti russi di cui è piena la storia della Guerra fredda, potrebbe non essere estranea allo scoppio del reattore... Nel bel mezzo della rivoluzione ucraina, Fedor porta alla luce una verità pericolosa e deve scegliere se rivelarla o proteggere se stesso e la sua famiglia. Film rivelazione al Sundance 2015.
THE AMINA PROFILE Regia di Sophie Deraspe (Canada/2015/84') Tra i fiori insanguinati della primavera araba, sboccia un amore virtuale. Tra Amina e Sandra, una canadese e una siriana che si incontrano in una chat, dapprima è affinità, poi simpatia, e in breve passione. Nasce una relazione a distanza piena di promesse, tenerezza e, nel deteriorarsi del clima politico, angosce. Amina diventa una nota blogger coinvolta nell'opposizione al regime siriano, poi sparisce. Prigioniera? E dove? Sandra si muove per cercarla, appoggiata da attivisti e giornalisti. Ma qualcuno ha mai visto Amina dal vivo? In questo film la storia di un amore si trasforma sotto i nostri occhi in un mistero ancora più profondo: è difficile lottare per la libertà, ma è ancora più difficile capire quale sia.
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THE ERPATAK MODEL Regia di Benny Brunnen, Keno Verseck (Olanda/2015/76') L’incredibile storia di Erpatak, un villaggio rurale dell’Ungheria trasformato in un piccolo nucleo orwelliano dall’idea politica di un solo uomo: il sindaco. Il costume tradizionale magiaro è la sua divisa e i suoi metodi sono alquanto sbrigativi, ma è di destra o di sinistra la sua politica? È di destra la disciplina? È di sinistra il lavoro comune? Di certo, nell’Erpatak Model ci sono entrambi, ovviamente per il supremo bene collettivo. E che chi collabora è un costruttore, degno di ogni aiuto, mentre chi dissente è un distruttore: un nemico. Ci immergiamo nel clima di una moderna “dittatura democratica” nel cuore dell’Europa, che ci mostra quanto siano vicini a noi, geograficamente ma anche mentalmente, la violenza ideologica e il nazionalismo.
A SYRIAN LOVE STORY Regia di Sean McAllister (Regno Unito/2015/90') Un buco nel muro attraverso cui due prigionieri si guardano e man mano si innamorano, anche se il viso e il corpo di lei sono sempre più segnati dalle torture. Sembra un romanzo ma è la storia di Amer e Raghda incarcerati in Siria per aver partecipato alle proteste contro il governo. Una volta liberati, i due giovani coronarono il loro sogno di una famiglia; ma con l'arrivo della primavera araba, diventata un simbolo della rivoluzione, Raghda viene di nuovo arrestata. Sean McAllister racconta una lunga odissea, tra una guerra civile che infuria e una vita famigliare che va in pezzi, mentre si dipana il dramma di una donna divisa tra l'amore per il marito e i figli e l'impegno per la libertà del suo Paese.
Tutte le trame sono prese dal sito del Biografilm Festival (fonte di ispirazione per la scelta dei film)
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