I Ceri
GUBBIO
La Festa 2015
L’ALBUM FOTOGRAFICO
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quindicinale d’informazione www.15giorni.it
Giovedì 11 Giugno 2015 Anno III Numero
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BASTA CON LE ZUFFE E LE TESI STRAMPALATE SULL’EPILOGO DEI CERI. LA BASILICA È UN LUOGO SACRO E NON PUÒ ESSERE TERRENO DI SCONTRO E DIVISIONI. SE NON PREVALE LA RAGIONEVOLEZZA, TRA DIBATTITI E TAVOLI INCONCLUDENTI, MEGLIO SMONTARE IL PORTONE IL GIORNO DELLA FESTA
CARO VESCOVO, TOLGA LA PORTA
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SCOMMETTERE SUL PROPRIO FUTURO
In tempi di crisi la “vera crisi” affonda radici più nella mente che non nelle tasche della gente. Può sembrare un paradosso, ma non è un caso se ad oggi oltre 3,5 milioni di giovani non solo sono senza lavoro, ma addirittura per loro stessa ammissione non si adoperano per cercare una sistemazione lavorativa. Mancanza di motivazioni o che altro? Difficile rispondere in maniera semplice e diretta, perché in fondo ogni caso si porta dietro una determinata scia di motivazioni e ragioni. Di certo, però, soprattutto tra i giovani è forte la voglia di non misurarsi col mercato del lavoro, preferendo vivere comodamente la propria vita che in fondo, tranne rare eccezioni, non riserva rinunce e tantomeno responsabilità, poiché il sostegno delle famiglie non viene mai meno (anche in età avanzata). IL “VALORE” DEL TUO LAVORO In tempi di crisi, la “vera molla” per cambiare passo si lega all’ingegno e all’astuzia. Ma anche e soprattutto alla “voglia di cambiare” il proprio destino. Non senza sacrifici, perché nessuno ti regala niente e tantomeno è pronto a stenderti tappeti rossi davanti. Ma rimboccandosi le maniche e uscendo dalla logica delle comodità della vita di “dipendente lavoratore” è possibile costruirsi occasioni, opportunità e nuove possibilità di crescita e confronto. “Ogni volta che sento qualche mio coetaneo lamentarsi che manca il lavoro o non ci sono opportunità non riesco a trattenere la rabbia”, confessa Roberto Ghirelli. La sua è una storia come tante, ma è semplice e pure abbastanza esaustiva per spiegare quello che oggi è il suo mondo. “Ho sempre rifuggito l’idea di affidare a qualcun altro il “valore” del mio operato. È un po’ quello che accade con i lavoratori dipendenti: vieni pagato a ore, ma chi può dire quanto vale la tua ora di servizio? Questa mentalità è tipica di chi vuole accontentarsi, di chi non vuole mettersi in gioco e preferisce che siano gli altri a decidere per lui. Ecco perché ho scelto un’altra via. Libera, responsabile, ma pure in grado di ampliarmi gli orizzonti”. METTERSI IN GIOCO Roberto è un ragazzo come tanti, ma da qualche tempo ha cominciato a scoprire quelli che sono i vantaggi derivanti da un’attività di Network Margketing. In che cosa consiste? “Nell’organizzare una rete di vendita e distribuzione di prodotti e servizi, con la finalità di permettere a chiunque di poter diventare distributore e creare a sua volta una rete di distributori senza consistenti investimenti di denaro”. Un imprenditore indipendente in tutto e per tutto. “Dal 2005 questa figura è regolamentata anche dal diritto del lavoro italiano, ma come al solito in Italia è arrivata tardi, poiché negli USA esiste già dal 1934. Il motivo di questo ritardo è dovuto probabilmente al fatto che così facendo uno Stato impiega molta più fatica a mantenere il controllo sugli individui, che di fatto rinunciano al lavoro dipendente per crearsi spazi propri e nuovi orizzonti”. E come fardello del ritardo nell’introduzione del Network Marketing all’interno del mercato lavorativo italiano, ancora oggi molti individui lo bollano come un qualcosa di poco serio e credibile, paragonandolo alla più classica “catena di Sant’Antonio”. “È una cattiveria, ma è soprattutto la dimostrazione che la gente non vuol capire di cosa si tratta”, risponde secco Roberto. “Qui ognuno è imprenditore di se stesso, e se non s’impegna a fondo con aggiornamenti, formazione ed esperienza sul campo è destinato a fallire a prescindere. Ritorna il problema iniziale: se non ti metti in gioco, anche in un mercato dove i costi sono bassissimi e dove sei tu a dare valore al tuo lavoro sarai destinato a fallire. Ci sono tanti ragazzi che preferiscono trascorrere ore e ore davanti a un televisore o al bar anziché cogliere le opportunità che il mondo gli offre, o magari studiare all’infinito credendo che l’università un giorno gli aprirà orizzonti e quant’altro, ma la realtà purtoppo è un’altra. Dopotutto, le grandi invenzioni che hanno cambiato la storia sono avvenute tutte in tempo di crisi”. Roberto ha scelto l’esperienza di NeverGiveUp per realizzare il suo sogno: “Sono orgoglioso di far parte di questo team. Con me ci sono Mattia Di Chiara, Simone Mengoni, Sergio Cediel, Elena Morelli, Moreno Bellucci e Valerio Merli, e stanno facendo un gran bel lavoro”.
“NIENTE È IMPOSSIBILE”
“In tempo di crisi nessuno parla di un settore che sta prendendo piede in Italia – spiega Mattia Di Chiara – quello del Network Marketing. Questa tipologia di lavoro non solo ti permette di avere potenziali guadagni molto alti, ma ti permette di fare una crescita personale che non ha eguali. Grazie a questo lavoro, che io non chiamo nemmeno “lavoro”, si incontrano persone con una visione di vita positiva e soprattutto gente che non si lamenta della propria situazione economica e tantomeno dà la colpa agli eventi, ma fa in modo di cambiare il proprio status. Nel Network Marketing il termine “impossibile” non esiste, sta alla singola persona decidere quanto vorrà arrivare in alto e se essere padrona del proprio destino oppure no. Il mondo sta cambiando, il lavoro sta cambiando, chi non avrà un business online nei prossimi anni non potrà essere competitivo nel mercato. E soprattutto, il “posto fisso” andrà scomparendo. Decidere di iniziare un’attività di Network Marketing in questo momento è una scelta giusta, perché non richiede grossi investimenti e se si saprà apprendere i giusti insegnamenti da chi è arrivato in alto prima di te e farai le stesse cose, arriverai anche tu. Questo “lavoro” è semplicissimo: devi copiare dai migliori, ci vuole perseveranza e voglia di arrivare. I limiti sono stati creati per essere superati, e se una persona ha voglia di chiedere il massimo da se stesso, non può essere che il lavoro perfetto. Ma la cosa bella è che questo “lavoro” possono farlo tutti, dai 18enni agli 80enni. La crisi c’è e ci sta rendendo la vita molto più dura, ma c’è sempre una via per uscirne, dipende solo e soltanto da te”.
LA NOSTRA MISSION
NeverGiveUp è un team eugubino che ha sposato in pieno la filosofia del Network Marketing. Da alcune settimane è presente sul territorio e ha già potenziato il proprio organico, proponendo prodotti nuovi e innovativi dedicati al benessere e alla salute accomunati dalla presenza del Ganoderma Lucidum (Ling Zhi, Reishi), un rimedio curativo e di medicamento preventivo idoneo al funzionamento complesso dell’organismo umano, utile e particolarmente indicato per la prevenzione di numerose patologie tra cui le affezioni cardiocircolatorie e in caso di ipertensione arteriosa. Il Ganoderma Lucidum si compone di 150 antiossidanti, germanio, organico, omega 3 e 9, betaglucani, polisaccaridi e vitamina B, C e D, particolarmente indicato per chi soffre di insonnia, stanchezza, disturbi del sistema epatico, artrite, acidità di stomaco, allergie, difficoltà digestive, mal di testa ed emicrania, colesterolo alto, ipertensione, malattie auto immuni, aritmia e controllo del peso.
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COPERTINA
VIA IL PORTONE PER NON VERGOGNARSI NEL CHIOSTRO
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L’EPILOGO DEI CERI È DEGENERATO TRA FRUSTRAZIONI FANATISMI ED ECCESSI. L’AGONISMO, LA COMPETIZIONE E I COMPORTAMENTI INDEGNI PRENDONO IL SOPRAVVENTO DIMENTICANDO SIGNIFICATI E VALORI DEL RITO. SOLTANTO IL VESCOVO PUÒ FARE CHIAREZZA: LA FESTA SI CONCLUDE NELLA BASILICA CHE È UN LUOGO SACRO E COME TALE VA RISPETTATO di MASSIMO BOCCUCCI E allora di fronte allo scempio, tutto va ricondotto alla soChi ha più giudizio l’adoperi. Soprattutto chi ha più autorità stanza della questione: i Ceri concludono la corsa nel chiostro e autorevolezza le eserciti. Di fronte agli eccessi e i fanatismi, della basilica che è un luogo sacro. Non può essere quindi, la l’agonismo estremo e le frustrazioni, le tesi inventate e farneCasa del Padre, il teatrino delle scorribande più vergognose ticanti, c’è solo il rimedio del decisionismo chiaro, corretto e ponderato. I dibattiti e i tavoli hanno fin qui prodotto solo con comportamenti ed espressioni verbali irrispettosi, pietosi, intollerabili. Se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori discussioni sterili ed enunciati di principio mai realmente apquando i Ceri entrano in basilica: il vescovo non può tolleplicati. Il parolaio dell’ovvietà non muta le cose. L’epilogo della rarlo. Ecco perché c’è una soluzione logica, se non si arriva festa dei Ceri non può essere una corrida, non può esprimere a miti consigli per isolare i facinorosi: rimuovere, nelle giorun vincitore e un vinto in nome di uno spirito ceraiolo, evonate dei Ceri, il portone del chiostro della basilica. Si toglie cando tradizioni distorte nel senso quando non fasulle, che lo strumento - suo malgrado sia chiaro - della discordia e del in realtà diviene sopraffazione, ego smisurato, ribaltamento controsenso. Senza il portone, verrebbe subito a cadere ogni di forma e sostanza della corsa. Un Cero non può entrare da tentazione e sarebbe bloccata sul nascere ogni deriva. solo e chiudere la festa da solo come se gli altri due, fino a Il vescovo può prendere una decisione così clamorosa che fa quel momento, hanno fatto solo le comparse. I Ceri partono e da deterrente e rappresenta un segnale fortissimo. Farà scanarrivano assieme, così come sono assieme rendono omaggio dalo, qualcuno potrebbe osservare. Il primo a fare scandalo a Sant’Ubaldo davanti all’urna che ne custodisce le spoglie infu Gesù Cristo (per chi ha fede, chi non ce l’ha dovrebbe fare corrotte. Non è una tesi: è l’essenza della festa per chi la vede a meno anche della festa dei Ceri) e fece scandalo il vescovo e la sente dalle prime luci dell’alba. Ubaldo Baldassini spesso maltrattato dai suoi stessi conIl Cero non è di una taverna, per quanto affollata, o di una Facittadini che poi l’adorarono e venerarono. Agire per il bene miglia ceraiola che con tutto il rispetto non s’è mai capito reale per il meglio. Il tempo delle buone parole non finisce mai mente a cosa serva. Non si vuole costituire un Ente Ceri, che tra soltanto se alle buone parole seguono i fatti. Per non fare la le altre funzioni di tutela e promozione potrebbe avere l’autorità per frenare eventuali derive, ma in compenso s’inventano fine degli ignavi di dantesca memoria che non agiscono né nel bene né nel male, senza mai osare limitandosi ad adeguarsi, tavoli inconcludenti e si seminano comunicati in ordine sparcompresi gli Angeli che non si schierarono nella battaglia perso senza trovare mai una sintesi (fosse anche un referendum) sa da Lucifero contro Dio. che possa portare a una soluzione ragionevole, difficilmente contestabile pur se non unanimemente condivisa.
L’INIZIATIVA 15Giorni e PhotoStudio al lavoro per l’opera che celebra tutta l’edizione 2015
A fine mese torna l’album fotografico Un’altra edizione della Festa dei Ceri è andata in archivio, con l’omaggio dei piccoli ceraioli che il 2 giugno scorso hanno omaggiato degnamente il San-
to Patrono con la corsa dei Ceri Piccoli. Lentamente l’estate sta prendendo il sopravvento, e di Ceri si tornerà a parlare tra qualche mese, anche se poi è prassi comune considerare ogni occasione buona (anche d’estate) per parlare di questioni ceraiole. Sulla scia dell’ottimo successo ottenuto lo scorso anno, 15Giorni e PhotoStudio hanno deciso di riproporre l’opera che racchiude tutte le foto più belle
Oltre 500 eugubini ricevono comodamente sul loro pc e in anteprima il nuovo numero di
e significative della festa 2015. Alla fine di giugno vedrà la luce “I Ceri - La Festa 2015”, l’album fotografico che ripercorrerà i momenti salienti della corsa del 15 maggio, di quelle dei Ceri Mezzani e Piccoli e pure del St. Ubaldo Day di Jessup, dove la comunità locale ha già avuto modo di apprezzare l’album 2014 e attende con ansia quello nuovo, in uscita tra poche settimane in tutte le edicole e librerie eugubine.
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ATTUALITÀ
I LAVORI NON PARTONO. ANCORA CONGELATO IL FINANZIAMENTO DI QUASI TRE MILIONI. IL COMUNE HA FATTO SCORRERE ALTRO TEMPO E ORA HA SOLLEVATO FORTI DUBBI IL NUOVO SOPRINTENDENTE STEFANO GIZZI ARRIVATO DALLE MARCHE
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di MASSIMO BOCCUCCI dal presidente Tutto tace e non partono i lavori per riquaStefano Gizzi della Fondaziolificare le Logge dei Tiratori. È calato il sine Carisp, Carlo lenzio, diremmo quasi l’oblio. Anche tra le imprese eugubine Colaiacovo, ha che si preparavano a farsi coinvolgere s’è fatta strada la convinzione che il progetto predisposto dalla Fondazione Cassa di continuato ad ottenere soldi Risparmio di Perugia - inserito nel Quadro strategico di valoa palate per firizzazione del centro storico presentato in pompa magna dalnanziare le più la Giunta Stirati - torna a essere congelato in attesa di chissà disparate operazioni, si sono tradotti in una trappola per l’orcosa e chissà quando. Non risulta completato l’iter tecnicoganismo bancario. Ora la Fondazione si ritrova incartata con burocratico di competenza del Comune e dunque non si può l’impossibilità di procedere nonostante le ripetute rassicuraprocedere. L’allungamento dei tempi ha avuto oltretutto un zioni. Per tenere alta l’attenzione il Comitato dei Beni Cultufuoriprogramma del tutto inaspettato. rali (non è dato sapere se soggetto costituito giuridicamente Infatti, gli ultimi rumors, captati negli ambienti bene inforo gruppo spontaneo in libera uscita) ha pensato di promuovemati, rivelano che avrebbe avanzato fortissimi dubbi il nuovo re il Premio Logge dei Tiratori destinato alle opere di vario soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, l’argenere (fotografia, pittura, scultura, ceramica, ricamo, video, chitetto Stefano Gizzi che nell’ambito dei riassetti voluti dal poesie, racconti, ed eventualmente altro) che immortaleranMinistero dei Beni Culturali, è subentrato ad Anna Di Bene no il monumento (piccioni e sporcizia compresi). Tutte le nominata responsabile delle tre province della Toscana del opere in concorso da consegnare entro il prossimo 10 giugno Sud (nuovo organo interprovinciale che sostituisce la Soprin- fa sapere il comitato - saranno esposte in una mostra curata tendenza di Arezzo). Il popolare sito internet marchigiano da un critico d’arte. Una giuria di esperti sceglierà l’opera più Cronache Maceratesi inquadrava Gizzi, il 12 marzo scorso sasignificativa che sarà riprodotta in 25 manifesti da affiggere lutandone il trasferimento a Perugia, come “l’uomo dei no alla nel centro storico (in caso di video verranno stampati dei lottizzazione del Burchio di Porto Recanati, quello del Colle fotogrammi). Non è dato sapere se il nuovo soprintendente dell’Infinito di Recanati e dei dehors di Ancona”. Gizzi, la Giunta Stirati e gli uffici tecnici del Comune saranno A quanto pare torna tutto in discussione e i tempi lunghi nei ospiti d’onore alla cerimonia di premiazione. quali si è dimenata l’Amministrazione Comunale che intanto GUBBIO Via Perugina, 121
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15 151515 PIAZZA GRANDE La magistratura è impegnata a verificare l’intera vicenda 1515 15 Muretto, gara sospesa1515151515 15 15
Lettera alla Corinzi 13
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DOPO LA GARA D’APPALTO ESPLETATA A MAGGIO 2014 E LUNGHI MESI DI SILENZI, L’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE HA DATO SEGUITO IN POCHI GIORNI ALLA DELIBERA DELLA GIUNTA STIRATI COMUNICANDO ALLA DITTA CHE I LAVORI ALMENO PER ORA NON VERRANNO AFFIDATI di MASSIMO BOCCUCCI le motivazioni tecnico-burocratiche che hanno portato alla soLunghi mesi di silenzi dopo una gara d’appalto espletata il 13 spensione dell’affidamento dei lavori e che non sono contenute maggio 2014 e i lavori affidati provvisoriamente il 17 settemnella missiva trasmessa dall’ufficio tecnico comunale alla Corinzi bre. Pochi giorni sono bastati, invece, per dare seguito alla de13. Si attendono anche gli sviluppi sull’interessamento della malibera politica della Giunta Stirati che ha chiesto e ottenuto dal gistratura che sarebbe stata sollecitata a verificare l’intera vicendirigente Francesco Pes, del settore urbanistico, pianificazione da con le connesse procedure e le relazioni tra l’input politico ambientale e patrimonio, di sospendere tutto. In poche righe la cooperativa Corinzi 13 ha appreso - in una missiva firmata e l’iter tecnico. Molte attenzioni sono poi rivolte alle ordinanze dall’ingegnere Pes - che è sospeso, almeno per ora senza age le azioni di controllo relative ai comportamenti in occasione giungere altro, l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza del della Festa dei Ceri: infatti, sia il 15 maggio che per i successivi muretto di piazza Grande. È stato così data attuazione alla deliappuntamenti folcloristici (come del resto negli anni passati) si bera con cui la Giunta Stirati ha bloccato l’intervento disposto sono ammassate persone, soprattutto giovani, sul muretto che dall’allora commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro tra non pochi pericoli si affaccia sul vuoto per oltre quindici mecon l’iter tecnico portato avanti e tenuto poi in sospeso per luntri nella sottostante via Baldassini senza alcuna protezione. INSIEME PER RICCARDO L’associazione Insieme, costituita go tempo senza comunicazioni né determinazioni al riguardo. La in memoria di Riccardo Monacelli che perse la vita ventenne Giunta Stirati ha inteso ridiscutere il progetto e la gara d’appalto nel giugno 2011 scivolando da quel muretto-trappola, si sta batgià espletata facendo riferimento a un dibattito cittadino sulla tendo per un sistema di protezione ed è tornata alla carica inquestione, proveniente dagli stessi settori che contestano il procontrando il sindaco Filippo Mario Stirati. Il sodalizio aspetta le getto delle Logge dei Tiratori e i nuovi centri commerciali andati mosse dell’Amministrazione Comunale e, in assenza di soluzioni avanti regolarmente. rapidamente adottate, prenderà ulteriori iniziative. MAGISTRATURA INTERESSATA Si aspettano di conoscere
Pista ciclabile, pasticcio colossale La pista ciclabile diventa un caso. Proteste furibonde e critiche feroci da parte degli abitanti della zona e da più parti, malumori nella stessa maggioranza, summit continui tra amministratori e tecnici comunali, lo spettro del danno erariale per com’è stata gestita l’intera faccenda. L’operazione costa una tombola: 335mila euro. In via Leonardo da Vinci, nel secondo tratto, i lavori sono stati bloccati. Qualcosa non torna per la posizione dei marciapiede e dei parcheggi. Qualcosa non torna anche perché la pista ciclabile, tanto reclamizzata, fa irruzione nelle rotonde con riflessi negativi e pericolosi a livello di traffico veicolare. Insomma, un guazzabuglio tra Amministrazione Comunale e uffici tecnici che rischia di sfociare in esposti e denunce. C’è chi è pronto ad affilare le armi studiando il progetto dalle prime fasi e fino alla sua attuazione con le relative spese. Sono in discussione le procedure, i rilievi tecnici e la fase attuativa. Ci sono segnalazioni da parte dei cittadini che criticano fortemente l’operazione e si stanno sollevando dubbi anche all’interno delle forze politiche molto sensibili all’umore popolare. M.Boc.
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ELEZIONI REGIONALI A Palazzo Cesaroni la città riesce a mantenere due consiglieri
Mezza Gubbio non ha votato Smacchi e Biancarelli... bingo!
ASTENSIONE RECORD E POCHE PREFERENZE. I DUE ELETTI SONO ALLEATI E PURE AVVERSARI: INTANTO GLI SPETTA 9.300 EURO AL MESE PER 5 ANNI. IL PD SI RIALZA, LA COALIZIONE DEL SINDACO FILIPPO STIRATI ELEGGE MA INCASSA SOLO 2.000 VOTI E NON È UN BEL SEGNALE
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Chi ha vinto queste elezioni? Innanzitutto chi non ha votato mandando, a Gubbio come altrove, un altro segnale forte e chiaro che la misura è colma e fa schifo la politica così come s’è ridotta. A Gubbio c’è il minimo storico dei votanti, il 51,79%, addirittura sotto la media regionale e nazionale, cosa mai vista in passato. Sono andati alle urne in 14.404 su 27.815 aventi diritto, con percentuali calate paurosamente rispetto alle Comunali dell’anno scorso (-21,05%) e alle Regionali del 2010 (-13,73%). Cosa può rappresentare un presidente di Regione, con tutto il rispetto per Catiuscia Marini, che in Umbria prende il 42,78% dei voti sul 53,90% dei votanti? Si è nella posizione, occhio e croce, della scandalosa Emilia Romagna dove governa un signore, Stefano Bonacini del Pd, che è stato eletto con il 49% del 37,7% di votanti. GLI ELETTI Un doppio effetto pratico queste ultime elezioni l’hanno avuto: ci saranno, come nella passata legislatura, due consiglieri regionali eugubini (vedremo se anche assessori). Andrea Smacchi del Pd ha confermato il posto da 9.300 euro al mese per i prossimi 5 anni grazie a 4.721 preferenze, di cui 1.617 nei seggi eugubini, che gli sono valse l’ultimo dei 10 posti presi dal Pd a Palazzo Cesaroni. Bingo. Giuseppe Biancarelli - transitato in un anno dal Pd, alla lista civica Liberi e Democratici fino a Umbria più Uguale con Sel e l’ex assessore regionale Stefano Vinti di Rifondazione Comunista - ha conseguito 1.234 preferenze, di cui 1.066 nei seggi eugubini, che hanno fruttato il primo posto per distacco nella lista entrata in Regione con il 2,57% (e meno male che a Sel & C non piaceva la legge elettorale: con percentuali del genere in altre Regioni e Paesi non si governa neppure un condominio). Bingo. Va subito precisato che Biancarelli non ha bisogno dello stipendio in Regione (e gli fa onore), tanto che ha promesso in campagna elettorale di proporre subito un taglio drastico dei compensi
(minimo il 50%, compresa l’indennità sostitutiva del vitalizio). Se non dovesse passare la sua proposta, sarà interessante vedere quali conseguenze riterrà di assumere lo stesso Biancarelli e quanti voteranno a favore della sua proposta. Se vince la sfida passa alla storia: come non fare il tifo per lui? Curiosità: a Biancarelli sono bastati 1.066 voti eugubini. Ricordiamo quando Marino Cernicchi ne prese 1.047 alle Comunali del 2006: potrebbe rivendicare pure lui un posto a Palazzo Cesaroni, no? PD DOUBLE FACE Le elezioni hanno rianimato il povero Pd eugubino che, quando va a rimorchio delle consultazioni non locali, fa sempre un figurone. Ha ottenuto il 36,65%, rispetto al 19,11% del 2014 e il 29,59% delle Regionali precedenti. La coalizione del sindaco Stirati ha eletto Biancarelli, però in termini di consensi assoluti registra un numero davvero modesto: 2.039 voti sommando Umbria più Uguale-Sel (1.423, l’11,29%) e Psi (616, il 4,88%). Con Scelgo Gubbio cerchiobottista in ordine sparso (un po’ con Biancarelli, un po’ con Ricci, un po’ col Pd), questo dato fa riflettere considerando anche quanto si è speso Stirati in campagna elettorale. RIFONDAZIONE SPARITA Il centrodestra? Stendiamo un velo pietoso. Non esiste, anche perché il fenomeno Lega (terza con il 9,34%) non non ha referenti eugubini. Fabrizio Palazzari (ex Rifondazione Comunista e già vicesindaco di Diego Guerrini) si è fermato a 141 voti nei seggi eugubini, mentre Ernesta Cambiotti (ex coordinatrice di Forza Italia) ne ha presi 145. È scomparsa Rifondazione Comunista: nel 2010 aveva eletto Orfeo Goracci, che stavolta ha appoggiato Casa Rossa con Aurelio Fabiani votato da 142 elettori, pari all’1,12%. Seconda piazza per il Movimento 5 Stelle (15,62%) con l’effetto-Grillo che ha resistito. M.Boc.
Per il governo e la lotta
Bufera sull’Umbricellum
Smacchi è un uomo di governo: incarna il renzismo, anche se è stato bersaniano e poi con Cuperlo. Biancarelli da quando è uscito dal Pd sbattendo la porta (dopo aver fatto la minoranza interna) è l’uomo di governo e di lotta (in questo - non su altro – assomiglia tanto al predecessore Goracci). Smacchi e Biancarelli sono alleati ma di fatto non lo sono. Restano pietre le parole del presidente del Consiglio Comunale dopo l’elezione (anche se in politica si dimenticano spesso: ricordate la Marini? L’anno scorso dette dei traditori politici a Stirati, Biancarelli & C per poi imbarcarli quest’anno nella sua coalizione): “Gubbio ha un solo rappresentante, sono io e non chi ha fatto zero per 5 anni”, ha fatto sapere Biancarelli. Una botta mica da ridere nel proporsi di fare il pungolo della Marini che ha aspramente criticato in passato e mai citato in campagna elettorale. Cosa potrà guadagnarci Gubbio da questo nuovo tandem? Staremo a vedere.
Il ricorso è già partito e gli esperti non hanno dubbi: la legge elettorale per la Regione, il cosiddetto Umbricellum, è da considerarsi incostituzionale e dunque potrebbe essere bocciato dalla Consulta. È una legge che viene giudicata fatta su misura per le forze che già governavano la Regione, ovvero la Marini e il Pd che ha fatto l’asso pigliatutto, con un trattamento di favore per la maggioranza e per la ripartizione dei seggi, compreso la sbarramento difforme tra chi vince e chi perde. Umbria più uguale-Sel ha eletto un consigliere di maggioranza con un misero 2,57%, calcolato peraltro non sui voti di lista ma su quelli della presidente Marini che è andata sopra le liste di circa 3 punti percentuali. Perciò Carla Casciari del Pd, ex assessore della Giunta Marini, ha annunciato ricorso. C’è una mobilitazione perché i giudici della Consulta prendano subito in esame la legge e si esprimano. Se dovesse risultare incostituzionale sarà interessante vedere se gli eletti resteranno aggrappati alle poltrone.
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POLITICA
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A MOLTI IN CONSIGLIO
SI LIBERA LA PRESIDENZA DELL’ASSEMBLEA DI PALAZZO PRETORIO: LA MAGGIORANZA DEVE DECIDERE SE TENERLA PER SÉ O CONSEGNARLA AI GRILLINI CHE VOTARONO UN ANNO FA IL NEO CONSIGLIERE REGIONALE. FABRIZIO MARINELLI PRIMO DEI NON ELETTI PRONTO A ENTRARE di MASSIMO BOCCUCCI Si libera un posto in Consiglio ComuIntanto, si sono subito punzecchiati a urne chiuse il Pd e Linale. È quello di Giuseppe Biancaberi e Democratici analizzando i risultati. “Auspichiamo che relli, neo eletto in Regione. Il primo Biancarelli possa in questa sua diversa collocazione e forte dei non eletti, nella lista civica Liberi del consenso ottenuto nel mondo dell’estrema sinistra - ha e Democratici, è Fabrizio Marinelscritto il Pd quasi a inquadrarlo come l’erede di Orfeo Goracli, di Carbonesca, dipendente della ci - contribuire al perseguimento degli obiettivi utili per GubProvincia, che ha ottenuto 63 prefebio”. La lista civica punta sul fatto che “avere Biancarelli signirenze alle elezioni comunali del 2014. E si libera il posto da fica assicurarsi un contributo di serietà, competenza, onestà presidente dell’assemblea e questo fa sicuramente gola. Pree libertà da ogni condizionamento, sudditanza e vassallaggio”. cisiamo: non è incompatibile la carica di consigliere regionale Già, condizionamento, sudditanza e vassallaggio ci ricordano con quella di consigliere comunale e presidente del consiglio tanto le battaglie del decennio goracciano. comunale, e anche questo rende l’idea di come la politica sia un mondo tutto a parte con la sommatoria indiscriminata delle poltrone e, per la dirla all’arguto Buzzi (coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale), “una mucca da far mangiare per poi mungerla”. GRILLINI ALLA FINESTRA Biancarelli, eletto a palazzo Cesaroni con Umbria più uguale-Sel, può tenere bloccati i due incarichi a palazzo Pretorio almeno per il CON IL PATROCINIO DEL COMUNE ORGANIZZATA DA: CON LA COLLABORAZIONE DI: momento finché non si trova la soluzione DI SCHEGGIA E PASCELUPO gradita. A Biancarelli, però, gli arrivano insistenti inviti a lasciare palazzo Pretorio e a dimettersi quanto prima: l’hanno fatto Andrea Smacchi del Pd, alleato in Regione dopo la rielezione ma all’opposizione in Comune, e Luca Casagrande giovane segretario del circolo Lenin di Rifondazione Comunista. La somma di tre incarichi istituzionali sarà oggetto di riflessione tanto all’interno della coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati quanto nei partiti e nell’assemblea consiliare. Difficilmente Biancarelli resisterà a conservare tutti i ruoli: si prenderà il tempo per valutare con i suoi le strategie più funzionali. La magI Color gioranza dovrà valutare se scegliere la sucCON TANTE BANCARELLE i cessione al suo interno oppure aprire alle della DELLA PRIMAVERA minoranza, con un occhio particolare verPrimav era so il Movimento 5 Stelle che l’anno scorso votò Biancarelli e non è ai ferri corti come invece il Pd. I grillini si sono già fatti avanti, proponendo Sara Mariucci. PUNTURE DI SPILLO Stirati ha augurato buon lavoro (stare in Regione è sicuramente un lavoro e sostanziosamente remunerato!) a Smacchi e Biancarelli, mandando SPONSOR UFFICIALE: segnali distensivi data l’imbarazzante situazione (alleati a Perugia e contrapposti ferocemente a Gubbio). Si vedrà se la convivenza sotto lo stesso tetto della Marini (in nome immaginiamo del supremo interesse di Gubbio...) farà cambiare le cose.
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TERZIARIO Varato l’organismo voluto dall’Amministrazione Comunale per stimolare il settore
Turismo, un carrozzone più che una consulta
CI SONO LA BELLEZZA DI 35 DELEGATI ALL’INTERNO, E IL NUMERO È DESTINATO A SALIRE Può essere sottile il filo tra partecipazione, coinvolgimento, confusione, adunata popolare per alimentare consensi politici-elettorali. Non ci sono più i Comitati Territoriali e adesso spuntano le Consulte. È stata varata dall’Amministrazione Comunale quella sul turismo. Un organismo agile e snello? Macché. Un carrozzone alla moda della politica, costituito da 35 delegati che dovranno confrontarsi e studiare soluzione per incentivare il turismo che mostra segnali di ripresa ma in termini assoluto è ben lontano con circa 200mila presenze dagli standard di altre città storico-artistiche. Il numero dei componenti, oltretutto, è destinato a crescere. E c’è qualcuno che ha messo un freno perché in partenza si è pensato di nominarne una cinquantina di delegati. Lo scetticismo attorno a questa Consulta viene perfino dall’interno, legato in partenza proprio al numero esorbitante dei delegati. La Giunta Comunale non ha badato a riserve, anzi ha tirato dentro, con apposito atto, gente di varia umanità e delle più disparate provenienze legando al settore di tutto di più, e senza neanche un freno anagrafico. La Consulta è chiamata a collaborare con l’Amministrazione Comunale nell’ela-
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borazione di politiche di promozione, sviluppo delle attività economiche, culturali, sociali e turistiche ed ogni altra attività di particolare rilevanza per la collettività. Sulla base di quanto approvato dal Consiglio Comunale e di quanto disposto dall’apposito regolamento, si compone di soggetti in rappresentanza degli enti, organismi e categorie più disparate. Il Comune è rappresentato dal sindaco Filippo Mario Stirati e dall’assessore al Turismo, Lorenzo Rughi. Sono coinvolti i consiglieri comunali Annabella Cambiotti e Luca Barilari, quindi Roberto Tanganelli, Lucio Lupini, Simone Minelli, Paola Mercurelli Salari, i fratelli Mario e Paolo Salciarini, Alessandro Luconi, Cinzia Rosati, Carmela Colaiacovo, Riccardo Pierini, Marco Paciotti, Pierangelo Bianchi, Pierucci Francesco, Anna Pizzichelli, Giuseppe Belardi, Riccardo Rossi, Daniele Martinelli, Giampietro Rampini, Colombo Pifarotti, Vinicio Ciaccasassi, Raffaele Capponi, Alfredo Monacelli, Federica De Angelis, Mariano Tirimagni, Jacopo Fò, Nello Fiorucci, Filippo Paciotti, Evelino Vagnarelli, Federico Minelli, Valentina Panichi, Nancy Latini. Manca qualcuno? Avanti, c’è posto. M.Boc.
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ATTUALITÀ
PRONTO IL PROGETTO E STANZIATI 80MILA EURO PER LA NUOVA CENTRALE DI ASPIRAZIONE E COMBUSTIONE DEL BIOGAS. POLEMICHE SULLA GARA D’APPALTO DEI RIFIUTI ALL’ATI 1
Soldi e ancora soldi per la vecchia decrepita discarica di Colognola travolta dagli scandali tra un’inchiesta e l’altra. Assorbe risorse economiche in continuazione e resta nella bufera la discarica, per la quale il Comune per lunghi anni non ha accantonato fondi e che rientra nella complessa partita della gestione dei rifiuti dopo l’ingresso nell’Ati 1 tra le polemiche. La Giunta Stirati ha deliberato l’installazione di una nuova centrale di aspirazione e combustione del biogas, con l’approvazione del progetto definitivo e lo stanziamento previsto di 80mila euro sulla base dell’iter istruttorio seguito dal funzionario Francesco Pierotti dell’ufficio tecnico comunale. Il Comune ha stipulato un contratto di project-financing con la ditta Berica Impianti Srl per la realizzazione dell’impianto di captazione e recupero a fini energetici del biogas prodotto dalla discarica. La Berica Impianti ha comunicato all’ente di aver constatato che la discarica non produce biogas di qualità e quantità sufficiente alla produzione di energia elettrica, inviando un’offerta per la cessione delle opere realizzate a seguito di annullamento della convenzione d’uso del biogas. È seguita la nota del dirigente comunale Raffaele Santini, mentre la proget-
tazione e la direzione dei lavori sono stati affidati all’ingegnere Valter Fabio Filippetti di Cooprogetti. La discarica è sempre al centro di attenzioni e diatribe sia per gli effetti dell’adesione all’Ati 1 che per le vicende giudiziarie in corso. Si resta in attesa di capire come verrà gestito il sito di Colognola nel quadro degli accordi con i 14 Comuni dell’Ati 1 (Alta Umbria), in particolare con Città di Castello. Andranno verificate le eventuali correlazioni tra la gara d’appalto per l’affidamento per 15 anni del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, interamente gestita sul piano pratico dal Comune tifernate, e alcune concessioni per Gubbio (potrebbe essere dirottato all’Ati 1 un dirigente dell’ufficio tecnico comunale). Il consigliere comunale Francesco Gagliardi (centrodestra) ha posto l’accento sulla bozza di gara rilevando come sorprende l’ammissione alla gara, per un valore di servizi stimato in oltre 300 milioni di euro, di imprese con minimo 13 milioni di fatturato prefigurando l’ipotesi di un vestito su misura. Molte attenzioni sono rivolte alla Sogepu di Città di Castello che all’ultima assemblea dei soci ha determinato le condizioni per partecipare alla gara. M.Boc.
L’Associazione Impegno per il Burkina Faso
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Dopo l’ultima missione in Burkina del gennaio scorso, l’Associazione L’Impegno di Gubbio continua con le sue opere di solidarietà. È da poco partito un container contenente una parte del materiale necessario per la realizzazione di un reparto di oculistica presso l’ospedale di Nanoro, sempre in Burkina Faso. Il reparto verrà allestito in un padiglione che i Padri Camilliani, ai quali è affidata la gestione dell’ospedale, ci hanno dedicato. Una volta completato, esso comprenderà due sale operatorie, una saletta di anestesia, una saletta per la sterilizzazione dei ferri, un ambulatorio per gli ottici e un laboratorio per l’esecuzione
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D’ora in poi il sovrappeso resterà solo un brutto ricordo...
degli occhiali. Siamo poi in contatto con la ditta che sta realizzando il pozzo finanziato dall’Associazione Leukos di Gubbio e continua l’attività di adozione di bambini a distanza, nonché l’invio di materiale di prima necessità, come latte in polvere. Il prossimo 5 luglio avrà luogo in Piazza Grande una serata di solidarietà durante la quale verranno presentati abiti che le ragazze della scuola di moda di Gubbio hanno realizzato con le stoffe del Burkina. Ringraziamo tutti coloro che con le donazioni ed il 5 per mille permettono tutto questo! Continuate a sostenerci! Per donare il 5 per mille il codice è il seguente: 920 129 305 48 MASSAGGI Depilazione Epilazione permanente Trattamento viso Lifting anti-age Manicure-Pedicure RIcostruzione unghie Allungamento ciglia Trucco giorno-sera Trucco sposa Gel per unghie Pressoterapia Smalto permanente
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15 15151 LAVORI Presente anche il cardinale Bassetti, oltre alle istituzioni civili e religiose locali 1515 1 L’esterno della Basilica 1515151515 15 15
in tutto il suo splendore
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PRESENTATI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DELL’INTERA AREA ADIACENTE. SONO OLTRE 40 LE AZIENDE EUGUBINE HANNO DATO IL LORO APPORTO ASSIEME AI TANTI VOLONTARI
di ROBERTO BARBACCI che ha garantito un contributo sostanzioso ai lavori, dicendoUn intervento atteso e si lui stesso “emozionato sul piano personale e gratificato su di grande impatto, un quello istituzionale per l’opera realizzata”. modo per dimostrare CARATTERISTICHE Alla cerimonia ha partecipato una gran una volta di più la vifolla, composta per buona parte dai volontari che hanno pretalità di una comunità stato il proprio contributo per la realizzazione dell’area. A loro che riesce sempre a far mons. Panfili ha rivolto un grosso ringraziamento, enunciando emergere il proprio lato tutte le fasi che hanno portato al completamento dell’intermigliore quando volge lo vento, cominciato con il restauro della croce che è ben visibile sguardo al Patrono. L’inaugurazione dell’opera di riqualificada tutta la città. Per due anni si sono susseguiti idee e prozione dell’area esterna della Basilica di Sant’Ubaldo è servita getti, fino alla stesura di un vero e proprio piano di recupero per ammirare la bontà del lavoro svolto, e soprattutto la voglia dell’intera area, che ha prodotto una riqualificazione di indube la capacità degli eugubini di rendere il luogo di culto a loro bio spessore e qualità. più caro quanto più accogliente e al passo con i tempi. Un interIl consueto saluto degli vento di straordinaria bellezza, una riqualificazione della quale Sbandieratori di Gubbio solo pochi mesi fa in pochi si sarebbero immaginati. Un lavoro ha fatto da sfondo alla attento che non ha trascurato alcun particolare, consegnando breve cerimonia di inaualla comunità eugubina un piccolo gioiello. Un’opera, va detgurazione, col Sindaco to, resa possibile grazie a una potente opera di volontariato Stirati che ha tagliato il da parte di numerose aziende locali (oltre 40), che in qualche nastro e ha introdotto modo hanno voluto omaggiare il Patrono contribuendo nel liospiti e curiosi all’inmite delle proprie possibilità alla realizzazione dell’intervento. terno del piccolo anfiteatro (si tratta di un emiciclo), posto al “La generosità degli eugubini è straordinaria, e questa nuova centro dei lavori effettuati all’esterno. Sono inoltre stati potenala del convento lo dimostra”, ha commentato mons. Fausto ziati anche gli spazi interni, con camere, cucine e saloni adibiti Panfili, rettore della Basilica di Sant’Ubaldo. Assieme a lui, che ad accogliere pellegrini, gruppi di visitatori da fuori e pure dai ha fatto gli onori di casa con don Stefano Bocciolesi, c’erano confini diocesani per ritiri e quant’altro legato alla preparaziooltre al vescovo Mario ne spirituale di adulti e ragazzi. Molti curiosi nei giorni scorsi Ceccobelli anche il cardihanno voluto osservare da vicino l’esito dell’intervento, pasnale di Perugia Gualtiero seggiando nell’ala che è quotidianamente aperta al pubblico. Bassetti, oltre alle istituTanti sono orgogliosi di quanto fatto, ben sapendo che è stata zioni cittadine e al presila generosità e la devozione degli eugubini a rendere possibile dente della Fondazione tutto questo, in un luogo dove riconciliazione e unità non debCassa di Risparmio di Pebono mai venir meno. rugia Carlo Colaiacovo,
Un successo il convegno delle Città Murate Il “XII Congresso Internazionale Città Murate Lions”, tenuto a Gubbio dal Lions Club Gubbio Host, non ha tradito le attese. Tutti gli sforzi profusi per la realizzazione dell’evento sono stati ripagati, con le bellezze eugubine al centro dell’interesse e dello stupore dei duecento congressisti intervenuti dall’Italia e dall’estero. Grazie anche alla qualità dei relatori Franco Mezzanotte, Patrizia Castelli, Michele Bilancia e Raniero Regni, ognuno per le proprie competenze, sin dall’inizio dei lavori il convegno ha elaborato una sorta di mosaico decisamente interessante attorno al tema congressuale “Le mura, il centro storico e la piazza: significati simbolici e funzione educatrice”, con un video introduttivo molto ben elaborato realizzato da Giampaolo Pauselli, “Lions Club Gubbio Host Città Murate” (Youtube). Lara Pascolini ha vinto il concorso fotografico che il Lions Club Gubbio Host ha indetto per l’occasione, mentre il premio rivolto ai giovani e dedicato alla realizzazione del logo dell’evento è stato vinto da Enrico Barbi. L’entusiasmo dei 231 ospiti, che nel pomeriggio hanno visitato il palazzo dei Consoli e goduto di una panoramica generale di Gubbio a bordo del trenino Gubbio Express, ha toccato il massimo durante la serata di gala di sabato 23
maggio nella splendida location di Palazzo Ducale prima (allietata dalla cantautrice eugubina Laura Pauselli, dai Serenologhi e dalla Banda) e in occasione della corsa dei Ceri Mezzani il giorno dopo, presentata anche attraverso la visione dei filmati “E Gubbio rinasce” di Giampaolo Pauselli (Youtube) e “Ceri-Enjoy & Share” di Renato Maria Rogari. L’evento congressuale ha rappresentato una splendida occasione per offrire Gubbio, e il meglio di Gubbio, a un pubblico attento e interessato. Il tutto reso possibile grazie ai contributi di Fondazione Cassa di Risparmio, Camera di Commercio, Birra Flea, e CVR, e alla collaborazione del Comune, della Sovrintendenza, della Colacem e di altre realtà private che a vario titolo hanno voluto sostenere il progetto. “Speriamo di aver offerto il volto migliore di Gubbio - ha spiegato il presidente Virgilio Lispi ai club intervenuti -. Essere Lions vuol dire affrontare temi seri e importanti, eppure noi siamo convinti che il sorriso e la giocosità non siano impedimenti piuttosto “valori aggiunti” per illuminare le strade che a quei temi tendono”.
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LA ROCCA
Sant’Ubaldo, oltre il“mito” della riconciliazione
Da quando nel 1985 l’allora vescovo di Gubbio, Ennio Antonelli, ebbe l’idea (col senno di poi malaugurata) di definire il Patrono “santo della riconciliazione”, questo titolo è diventato una sorta di mantra che a cura di viene ripetuto ossessivamente ogni LUIGI GIRLANDA volta che si parla di Sant’Ubaldo. Si celebrava in quell’anno il IX centenario della nascita del Patrono e il futuro cardinale Antonelli pensò di indicare come tema della riflessione e ispirazione dell’azione pastorale quello appunto di “Ubaldo. Santo della riconciliazione”. Scelta più che legittima, per carità, ma che non teneva conto di un fenomeno in atto ormai da secoli. La cultura moderna, infatti, profondamente anticristiana, ha sempre compiuto un’operazione di demistificazione dei termini e dei valori della fede, trasformandoli e adattandoli alla propria visione del mondo. È accaduto così, ad esempio, per gli ideali della Rivoluzione francese (libertà, fraternità e uguaglianza), tutti mutuati dalla dottrina cattolica ma trasformati e adattati al significato che ne davano le logge massoniche sparse in tutta la Francia del XVIII secolo e che prepararono e organizzarono per decenni il famigerato 1789. Purtroppo, anche il termine “riconciliazione” ha subito la stessa sorte. Solo in una sana prospettiva cattolica questa parola assume un significato non ambiguo. La riconciliazione ha infatti senso solo nella Verità e senza questa diventa uno sterile, insignificante e vago sentimento di concordia e unità di intenti. Un esempio può aiutare a capire. Se la riconciliazione fosse semplicemente uno sdolcinato “andare d’accordo”, senza l’insostituibile ancoraggio all’unica Verità che salva (cioè Gesù Cristo), anche due cosche mafiose in lotta tra loro potrebbero realizzarla, per esempio in vista di un obiettivo malavitoso da raggiungere. Quando la folla, per fare un altro esempio, durante il processo di Gesù gridò a gran voce a Pilato di liberare l’assassino Barabba, tutti erano riconciliati, anche le fazioni spesso in lotta tra loro (scribi,
farisei, sadducei, zeloti e via riconciliando). Senza la Verità la riconciliazione più che un valore diventa un disvalore. Parlare di Ubaldo come “santo della riconciliazione” in un mondo che ha smarrito il vero significato cattolico di questa parola, rischia di tradire completamente il messaggio del Patrono. Per tutta la sua vita Sant’Ubaldo si è adoperato per condurre il popolo eugubino alla Verità cattolica, unica via per raggiungere la salvezza eterna dell’anima. Emblematico a tale proposito l’episodio del cieco che venne a chiedere al Santo vescovo di Gubbio il miracolo di recuperare la vista. Alla luce del mondo Sant’Ubaldo preferì donare al povero cieco la luce vera che illumina ogni uomo, cioè Cristo e la vita eterna. Da uomo medioevale quale era, Sant’Ubaldo non era “equidistante” (valore oggi santificato, ma profondamente anticattolico) tra verità ed errore, non vedeva la riconciliazione nella concordia tra gli uomini ma solo nel raggiungimento dell’unità nella Verità. Dal punto di vista del mondo egli non fu neanche un uomo della riconciliazione ad ogni costo. Quando le città limitrofe minacciavano di attaccare Gubbio, Sant’Ubaldo si dimostrò abile stratega militare e, benedette le armi degli eugubini, durante la battaglia che aveva pianificato si ritirò a pregare in cattedrale non perché si andasse tutti d’accordo, ma perché il suo popolo vincesse la guerra. Anche l’episodio del capomastro che spinse Sant’Ubaldo nella fossa della calce viva è emblematico per comprendere il vero senso della riconciliazione. Il Patrono, da uomo di Dio, aveva capito che il capomastro si era pentito e quindi si era aperto alla Verità cristiana. Per questo, dopo il perdono di Dio, era doveroso che giungesse anche il perdono del suo rappresentante a Gubbio. Più che “santo della riconciliazione”, Ubaldo fu “santo del perdono”. Per questo non ha troppo senso, ad esempio, tirare in ballo la “riconciliazione” alla fine della corsa dei Ceri. Si può anche stare uniti ma non avere Dio nel cuore. Sant’Ubaldo non ci vuole tutti “uniti”, ma tutti “salvi”. Per questo egli è “terrore dell’inferno”. Per questo i suoi figli sperano nella salvezza di Dio insieme a lui. “E noi col Protettore il Ciel coroni”.
LETTERE IN REDAZIONE
La posta dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it
Vigili urbani... o gabellieri? È evidente che essere multati per non aver trovato parcheggio pur avendo regolare permesso di sosta provoca amarezza. Essere multati perché quella sosta serviva a dare assistenza ad una persona totalmente disabile rende furiosi. Chi purtroppo ha una persona da assistere con gravi deficit fisici e cognitivi, oppure è aggredita da una qualsiasi grave malattia, sa e comprende a fondo quello che dico: oltre le infinite barriere da superare ogni santo giorno si viene vergognosamente “munti” da chi riesce a farlo approfittando dello stato di bisogno. Prima con mio padre e ora con mia madre, io e i miei familiari come molti altri abbiamo dovuto e dobbiamo affrontare situazioni difficili e drammatiche. Certo i solerti vigili non possono conoscere le situazioni di ognuno di noi, e anche se magari ci conosciamo fin da bambini, non sono di certo i 28,70 euro a farmi decidere di scrivere questo articolo. Chi va a pesca sa che per la pastura se ne spendono almeno tre volte tanto, ma il senso di profonda ingiustizia provocata da futili motivi, volendo far cassa con le multe per poter pagare stipendi a chi fa le multe, fa rabbia. La verità è che il comandante dei vigili urbani dovrebbe essere eletto dai cittadini come l’equivalente sceriffo delle cittadine americane. Lo sceriffo sceglie il suo personale e alla elezione successiva, se non hanno fatto bene il loro lavoro, tutti a casa. Premetto che è la seconda volta che prendo una “multa da assistenza” in meno di un anno, le uniche due multe della mia vita prese a Gubbio in 38 anni che uso mezzi a motore. Sabato 23 maggio 2015 alle ore 18 mi reco presso il parcheggio dell’ex seminario e non trovo posto negli appositi spazi in quanto tutti occupati, compresa la parte “alluvionale” e il vicino parcheggio del teatro romano. Ovunque ci sono parcheggiate auto, molte senza permessi e addirittura di fuori provincia, questo nonostante dei cartelli gialli evidenziassero come il parcheggio fosse destinato ai residenti. Il fatto della rimozione forzata passa in secondo piano perché altrimenti si libererebbero dei parcheggi per i residenti e non si potrebbero fare ulteriori multe.
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Dopo aver fatto le tre girate del parcheggio come i Ceri in Piazza Grande trovo un posto che in nessun modo reca disturbo a chicchessia, anzi, a differenza di Via Perugina ci sarebbe passato un pullman gran turismo a due piani. Espongo bene in vista il permesso, 45 minuti per dare l’assistenza necessaria e al mio ritorno trovo la multa altrettanto bene in vista a circa 20 cm in linea d’aria dal permesso ben esposto. La domanda sorge spontanea: perché in queste giornate particolari non si mette un vigile sull’entrata del parcheggio dell’ex seminario per consentire l’accesso solo agli aventi diritto? Semplice: se non entrano i senza permesso come si fa a multare loro e anche i possessori di regolare permesso che sono costretti ad inventarsi il parcheggio? Due piccioni con una fava. Per questo lancio due appelli: a tutti i residenti che non trovano parcheggio dico di chiamare i vigili per farvene liberare uno ogni volta, ai non residenti di stare attenti che il fatto ci siano i Ceri o qualche festività come Natale non conta più nulla, perchè sarete multati. A TUTTI GLI EUGUBINI, LANCIO LA CAMPAGNA “MULTE ZERO”: stiamo attenti in ogni occasione a non dare più motivo per far multe cosi, almeno se non proprio lo sceriffo qualcun altro se ne dovrà andare a casa. E se i politici aumentano le tasse perché non fanno più cassa con le multe, manderemo a casa pure loro! Non si capisce perché nel settore pubblico debbano rimanere sempre tutti impuniti: sbagliano i lavori e dobbiamo pagare noi, sbagliano le concessioni e dobbiamo pagare noi, sbaglia indirizzo il dottore della Asl nel fare il controllo e rimette i soldi il malato, sbaglia l’impiegato dell’agenzia delle entrate e arriva Equitalia, arriva una cartella assurda di Equitalia e il poveraccio di turno si da fuoco, sbaglia il politico e il buco lo dobbiamo riempire noi, a chi ruba gli si dà uno scappellotto... ma insomma, sarà forse ora che come nel settore privato chi sbaglia paga veramente di persona? Patrizio Pannacci
Anonimi del web, solo“quaquaraquà”
Caro Direttore, osservando la società eugubina del momento e in modo particolare le esternazioni (di solito apocrife) dei nostri concittadini su svariati temi e non ultimo quello dello “scaviamento” del Cero di Sant’Ubaldo, mi è ritornato in mente quanto diceva Leonardo Sciascia nel romanzo “Il giorno della civetta”. Sciascia divideva l’umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i piglianculo e i quaquaraqua e che questi ultimi, in particolare, “dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere (trosce), perché la loro vita non ha più senso e più espressione delle anatre”. Non sto a dilungarmi sulle predette varie classi di umanità, ma quella che più ha attivato la mia attenzione è la classe dei “quaraquaraqua”. Questi ignorano il significato del termine dignità, vivono starnazzando tra la folla e quando attirano l’attenzione, loro malgrado, rispondono “chi, io?”. Danno in cambio il proprio essere con il vivere altrui. I “quaraquaraqua” non trovano apprezzamenti da nessuno oltre che da altri “quaraquaraqua”, anzi spesso sono oggetto di scherno addirittura
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da parte degli “ominicchi” e il che è tutto dire. Vivono in un loro mondo particolare fatto di nascondimenti (antri o bettole esagerando con qualche bicchiere di vino “brenco”) quali moderni rivoluzionari. Pensano di dire la loro finché non trovano il loro ideologo (normalmente un ex politico trombato o portaborse o altro) che, alla fine esasperato ma molto inorgoglito, decide per loro scribacchiando un testo infarcito di stupidaggini, ma che mai sarà sottoscritto con le proprie generalità o con quelle di coloro che l’hanno proposto. È la classica tattica di “tirare il sasso e nascondere la mano”, cioè vivere nell’anonimato e Gubbio è piena di simili congreghe. Sull’argomento sono veramente campioni. Questo è il liquido amniotico in cui è immersa l’umanità eugubina. Una prova? I social network infarciti di pseudonimi fantasiosi. Non avere il coraggio di esporre, democraticamente, le proprie idee è segno di una civiltà/società in decadenza. Ne usciremo e ci risolleveremo? Ho forti dubbi. Così è se vi pare. Cordialmente. Ruggero Fogliano Morelli
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CALCIO
L’EX PRESIDENTE SI È DIMESSO DA AMMINISTRATORE DELEGATO, MA RESTA COME CONSIGLIERE. LA RETROCESSIONE IN SERIE D APRE SCENARI INQUIETANTI TRA CONTI IN ROSSO, AMBIENTE DELUSO, DISAFFEZIONE E LA VOGLIA MATTA DI RIPESCAGGIO
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La tentazione è quella di prendersela con tutti, perché quando si retrocede le motivazioni e i coinvolgimenti sono molteplici. Un’analisi lucida, seria, prova ad andare alla radice. E nel caso del Gubbio, tornato mestamente nei dilettanti dopo 17 anni, bisogna partire dall’ex presidente Marco Fioriti, che ha impostato la stagione (lo ha detto Notari subito dopo la partita contro il Savona), da ottobre è diventato amministratore delegato e dopo la retrocessione si è dimesso. Fioriti è il presidente della doppia promozione fino alla Serie B. Innegabile, ma non sfuggano dei passaggi: prima e dopo l’avvento di Vincenzo Torrente, con al fianco Gigi Simoni e Stefano Giammarioli, il Gubbio era passato soprattutto attraverso le tribolazioni con la salvezza all’ultima o penultima giornata. La scalata è figlia di un capolavoro tecnico, tanto che dopo sono ricominciate le illusioni e le delusioni. Ancora oggi viene da chiedersi come sia stata gestita la Serie B e le scelte rispetto ai 7,5 milioni di euro incassati quell’anno, e soprattutto perché non è stato confermato Torrente vero artefice del miracolo. CHE CONFUSIONE! Fioriti ha impostato quest’ultima stagione tenendo conto di situazioni molto particolare: ha riconvertito Giuseppe Pannacci da direttore generale a direttore sportivo e ha volu-
to Leonardo Acori. Notari, dopo avere passato mezzo giugno 2014 a sparare a zero dichiarando di starsene fuori (segno premonitore?), è entrato nella sala da pranzo con la tavola praticamente già apparecchiata. Sulla tavola c’erano e ci sono esposizioni economiche verso l’Erario e altri, che Notari ha preso in mano quando dal primo ottobre ha assunto formalmente la presidenza. È vero, l’imprenditore di Semonte non ha cambiato un piatto e neanche una forchetta ma a quel punto ha sperato che Fioriti, Pannacci e Acori bastassero per salvarsi. Sorvoliamo sulla partenza in campionato (2 punti in 5 giornate), la prodigiosa rimonta (27 punti alla fine del girone di andata, sesto posto a -5 dai playoff con pruriti ambiziosi in ordine sparso), il declino lento e impietoso. A un certo punto Fioriti è riapparso fino a parlare alla squadra e a presentarsi negli spogliatoi del “Barbetti” a pochi minuti dalla partita col Savona. Si è capito, alla resa dei conti, che Fioriti ha preso il Gubbio in C2, che il Gubbio ha avuto la fortuna di trovare Torrente (con Simoni e Giammarioli) per salire fino alla Serie B per poi registrarsi i presupposti - secondo quanto dichiarato da Notari nel fine-partita contro il Savona - che hanno visto i colori rossoblù retrocedere nei dilettanti. M.Boc.
SOCIALE La gestione affidata alla cooperativa Nuova Dimensione
Presentato il Centro Diurno Arboreto
È stato presentato a Gubbio il nuovo Centro Diurno socio riabilitativo educativo Arboreto, struttura adibita ad accogliere persone diversamente abili adulte e gestita dalla cooperativa perugina Nuova Dimensione. Il responsabile del centro, Massimo De Giorgi, ha accolto i presenti (numerose le istituzioni civili e religiose intervenute) spiegando che “Arboreto nasce per fornire agli ospiti i classici servizi laboratori ali, ma il pensiero primario è quello di proiettare tutto ciò anche all’esterno. La volontà è quella di integrare all’assistenza classica un’idea di riabilitazione che passa attraverso la cura assistenziale mirando al superamento degli elementi sociali invalidanti”. La struttura, che al momento ospita dieci persone e che può arrivare a un massimo di quindici, è in funzione già dalla metà di febbraio, in via dell’Alboreto 64 a Gubbio, aperta dal lunedì al venerdì con orario 8,30-16,30. Si occuperà di laboratori di cucina, grafico-pittorici, decoupage e informatica, oltre che di uscite sensoriali o a scopo puramente didattico. “Accettiamo la sfida di misurarci in un nuovo territorio”, ha aggiunto Paola Sensi, socio di Nuova Dimensione. “Vogliamo creare uno spirito di collaborazione e una sinergia con le altre associazioni perché si può arrivare lontano solo camminando insieme”. Il Sindaco Stirati ha ribadito la disponibilità del Comune a permettere il buon funzionamento della struttura.
Foto Gubbiofans
RETROCESSIONE
Francioni conquista le Marche
Un eugubino alla “conquista” delle Marche. Emanuele Francioni ha vissuto un’annata super col Vismara nel campionato di Eccellenza marchigiana, arrivando a giocarsi la finale play-off e conquistando il titolo di capocannoniere con 16 reti realizzate. Ma i direttori sportivi e gli allenatori marchigiani sono andati oltre, assegnando all’attaccante eugubino anche il premio di migliori giocatore del torneo 2014-15. “È stata una bellissima sorpresa, sinceramente anche un po’ inaspettata”, confessa Emanuele, 29 anni e una maturità calcistica giunta forse al suo apice. A premiarlo è stato Michele Paolucci, attaccante del Latina che con Francioni ha duellato a suon di gol una decina di anni fa nel campionato Primavera: “Segnammo entrambi una doppietta in uno Juventus-Modena terminato 3-3, gara nella quale segnò pure Marchisio. La cosa sorprendente è che lui stesso mi ha confidato di ricordarsi di quella partita e delle nostre doppiette”. Altra soddisfazione per chi ha fatto dell’umiltà e della dedizione il proprio modo di essere. Tanto che adesso, col Gubbio tornato nei dilettanti, c’è chi vorrebbe vederlo indossare la maglia rossoblù dopo i trascorsi nelle giovanili. “Da eugubino quella maglia ha un sapore e un valore speciale. Ma è davvero presto per parlarne...”. Intanto si gode la ribalta e un maggio… indimenticabile, segnato prima dalla grande corsa col Cero di Sant’Antonio e poi dalla laurea conseguita in geologia. E chi l’ha detto che i bravi giocatori non possono essere pure bravi studiosi? R.Bar.
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