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Martedì 20 Ottobre 2015 Anno III Numero
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SCELGO LA POLTRONA LA LISTA CIVICA HA MENTITO NASCONDENDO AGLI EUGUBINI IL DOCUMENTO DOVE SI FA RIFERIMENTO AI PROBLEMI DELLA CITTÀ, VERIFICA DI MAGGIORANZA E RIMPASTO DI GIUNTA: LO PUBBLICHIAMO IN ESCLUSIVA. INTANTO INFURIA LA LOTTA PER IL RICCO POSTO IN REGIONE TRA GIUSEPPE BIANCARELLI E CARLA CASCIARI: DECIDERÀ IL CONSIGLIO DI STATO
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COPERTINA
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IL DOCUMENTO E LA POLTRONA!
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LA COALIZIONE DI STIRATI È IN FIBRILLAZIONE PER GLI EFFETTI DEL DOCUMENTO DI SCELGO GUBBIO E LA POSIZIONE IMBARAZZANTE DI GIUSEPPE BIANCARELLI, CHE NON SI È DIMESSO DAL CONSIGLIO COMUNALE NEL TIMORE DI PERDERE TUTTO DOPO IL RICORSO DI CARLA CASCIARI, CHE RIVENDICA LA POLTRONA A PALAZZO CESARONI: DECIDE IL CONSIGLIO DI STATO di MASSIMO BOCCUCCI Biancarelli e Carla Casciari per la ricca poltrona di consiC’è un documento dal titolo “Quindici mesi di amministrazione cittadina”. C’è la data del 29 settembre 2015. C’è la gliere regionale. Sono alleati di Catiuscia Marini, l’uno con firma del consiglio direttivo di “Scelgo Gubbio”. C’è un comuUmbria più uguale (la lista entrata in Regione con il 2.57% - al nicato stampa di Scelgo Gubbio del 7 ottobre in cui è scritto liscio della già bassissima soglia del 2,5% - calcolando però testualmente: “Non esiste alcun comunicato stampa o altro soltanto i voti di lista e non tutti i voti validi espressi come è naturale che sia) e l’altra del Pd che si è fatto una legge su midocumento pubblico di Scelgo Gubbio che contiene critiche sura per prendersi praticamente tutto. Il Tar ha dato ragione all’amministrazione comunale e la richiesta di un rimpasto di alla Casciari, mentre Biancarelli è assistito dall’avvocato MaGiunta”. La politica brilla sempre più per i sotterfugi, le bugie, rio Bruto Gaggioli Santini compagno di lista civica (Liberi e il carrierismo, le poltrone e l’ufficio concessioni (posti, incariDemocratici) poi affiancato da un legale romano per il ricorso chi e appalti per gli amici) più che per occuparsi del bene pubal Consiglio di Stato. Ora c’è la sospensiva in attesa del problico e dei cittadini. E allora facciamo opera di verità e traspanunciamento: il tribunale amministrativo è convocato per il 5 renza con senso di responsabilità pubblicando integralmente novembre. Sono dunque i giudici a stabilire la composizione il documento di Scelgo Gubbio negato nella sostanza e sopratdel consiglio regionale costruito su misura dal Pd con le liste tutto tenuto nascosto agli eugubini pur trattando di temi di pubblico interesse. Questa lista civica - con ex democristiani, comprimarie accontentate con un paio di strapuntini. Resta col fiato sospeso Biancarelli, che è anche presidente della sequalche marpione, giovani rampanti e rapporti stretti con la conda commissione tenendosi ben stretti da mesi anche gli Curia - è nata da un anno e mezzo, però è già sulle orme dei incarichi di consigliere comunale e presidente del Consiglio vecchi partiti che amano risolvere tutto nelle segrete stanze Comunale nel timore di perdere tutto. facendosi gli affari propri. Il Palazzo e la Poltrona sono sacri GIRARE PAGINA PER LEGGERE IL DOCUMENTO INTEGRALE in politica, come dimostra la battaglia legale tra Giuseppe
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IL DOCUMENTO INTEGRALE DI SCELGO GUBBIO
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Con questo documento, il movimento politico Scelgo Gubbio vuole tracciare una linea di confine a quindici mesi dall’inizio del mandato amministrativo. Ciò che di buono è stato avviato in questo periodo è sotto gli occhi di tutti; ma restano comunque troppe “lacune”, che ci impediscono di poter fare il salto di qualità definitivo e poter avviare la seconda fase, fondamentale, della nostra esperienza amministrativa. Abbiamo creduto molto in questo progetto, tanto da essere la prima forza della coalizione a candidare Filippo Stirati a sindaco di Gubbio. E ci dispiacerebbe che tutto il movimento creato e lo spirito positivo, risvegliatosi in città, si incagli dietro a infantili personalismi e all’incapacità da parte di alcuni di noi, di capire che è il momento di rilanciare l’azione. Ci sono questioni di varia natura che non possono essere più trascurate ma che vanno poste al centro di una discussione che deve coinvolgere tutta la maggioranza e tutto il movimento. Dal dibattito su queste questioni, poi, ognuno potrà tirare le sue conclusioni, ma la sintesi – alla fine – spetta unicamente al sindaco. Ci sembra giusto, dunque, esporre con la massima chiarezza e onestà quelle che - secondo noi - sono evidenze che vanno affrontate con risposte e prese di posizione precise non più rinviabili. Altrimenti, risulterà che quelli “fuori posto” siamo noi e non ci sentiremo più di continuare, almeno con questa formula di alleanza. Ecco, in sintesi, i problemi che avvertiamo: Ci sono deleghe e settori dell’amministrazione assolutamente non presidiati (abbiamo sempre dato un nome e un cognome ai problemi), dove gli amministratori in questione risultano assenti nella maggior parte dei casi. Se e quando si interessano delle questioni credono di poter liquidare l’attività riguardante le proprie deleghe affidando indirizzi ai dirigenti e ai funzionari, senza controllare iter e modalità di svolgimento. Questo può essere, forse, possibile in altri Comuni di altri Paesi, non nel nostro: l’assessore e il sindaco devono continuamente e personalmente sollecitare i dipendenti sulle varie attività, altrimenti i risultati - anche i più banali - non arrivano. Ci sono assessori che difficilmente si interfacciano con gli altri assessori e tanto meno con il Consiglio e con la maggioranza tutta. A oggi, ci sono assessori che non si sono MAI degnati di partecipare a una riunione di maggioranza o, peggio ancora, che non si sono MAI premurati di rendicontare o di coinvolgere su loro progetti anche la maggioranza. Alcuni sono in balia dei propri funzionari di riferimento, oppure gli lasciano carta bianca, non essendo in grado con il proprio arbitrio di controbattere o di aggiungere una “sostanza” propria.
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Questi amministratori non rispondono a nessuno neanche alle proprie forze politiche di appartenenza. Tutto ciò potrebbe essere anche accettabile se si vedessero risultati concreti, che invece non ci sono. Di contro, assistiamo quotidianamente a comportamenti infantili di pura difesa di facciata delle singole deleghe, vissute a compartimenti stagni, a esclusivo beneficio della visibilità dei singoli, senza alcun riscontro in progetti concreti e di reale accelerazione per la macchina amministrativa. Si tratta di un clima assolutamente non favorevole, percepito anche dall’esterno. In varie occasioni, ci siamo trovati a dover fare da “pacificatori” o da “risolutori” di fronte ai cittadini, o a dover difendere l’operato di qualcuno - per amor di patria ma a malincuore - di fronte al Consiglio comunale. LO “SPECCHIO” NEI SERVIZI AL CITTADINO Quanto detto sopra si riflette inevitabilmente sui servizi al cittadino. La mancata riorganizzazione del personale - dopo 15 mesi passati tra continui rinvii e “misteri” - sta trascinando tutto l’apparato comunale verso una deriva imbarazzante, di cui noi, “corpo politico” ci troviamo spesso a essere i “sindacalisti”, i “giustificatori”. Al contrario, dovremmo essere i rappresentanti dei cittadini che esigono una burocrazia efficiente e rapida (abbiamo infiniti esempi del contrario). In questi mesi, anche di fronte a vicende imbarazzanti, non è stato mai preso un provvedimento serio e formale contro quei dipendenti che mancano nel proprio lavoro. Altri, addirittura, si sono permessi di offendere e criticare aspramente e pubblicamente, l’attività dell’amministrazione di cui sono dipendenti, rimanendo impuniti, in linea con il buonismo e l’inconcludenza che diverse volte ci hanno caratterizzato. Le dirigenze continuano a essere scollegate e non coordinate tra loro. Basti pensare a cosa avviene quasi quotidianamente con la Polizia municipale e i vari eventi o celebrazioni che si sovrappongono (tanto per citare piccoli esempi). Nessuno si parla, non vi è professionalità nello svolgere la propria mansione e, questo, fagocita anche quei pochi che in partenza avrebbero capacità e voglia di fare. Il mancato Piano di comunicazione istituzionale determina ancora oggi una nebulosa indefinita nel reperimento di qualsiasi informazione, specie in certi ambiti. Il sito Internet presenta informazioni errate, che risalgono ad anni indietro e nessuno si è adoperato per modificarlo. Ci sono servizi che navigano in piena autonomia senza una dirigenza di riferimento che possa rendere conto di obiettivi ed efficienza.
Le cose minime di sopravvivenza di cui ci lamentavamo prima di entrare in Comune, sono ancora allo stesso livello, le incrostazioni sono le stesse, anzi peggiorate dall’attesa di una riorganizzazione in stile “Aspettando Godot”. Tutto questo mina fortemente i rapporti con i cittadini e le grandi progettualità che di contro si stanno mettendo in campo. IN CONSIGLIO SENZA COORDINAMENTO DI MAGGIORANZA Il nostro gruppo, composto esclusivamente da persone che lavorano nel privato, cerca sempre di piegare i propri tempi lavorativi alle esigenze dell’impegno amministrativo assunto. Questo - chiaramente - non può avvenire sempre. Diversamente, nel gruppo più numeroso, quello di “Liberi e Democratici”, anche persone che sono in pensione o occupano posti statali, e avrebbero più tempo a disposizione, spesso fuggono dalle loro responsabilità e dagli impegni. Nessuno si può permettere di fare i conti in tasca agli altri, neanche del tempo impiegato; ma che almeno le responsabilità siano distribuite. La maggioranza vive uno scollamento dato dalla coesistenza di embrioni diversi, in cui il principale gruppo di maggioranza in termini numerici, non fornisce però altrettanto supporto (testimonianza ne sono le riunioni di maggioranza e il peso degli interventi in Consiglio e Commissioni) Non è mai decollato un coordinamento reale delle forze di maggioranza. O meglio, le forze di maggioranza forse non esistono, ma esistono semplicemente alcune individualità e non sempre tra l’altro presenti e attente. Questo genera uno scollamento dalla quotidianità e il perpetuarsi di equilibri presunti, da dover mantenere ma che non hanno riscontri reali. In Consiglio comunale, si pretende a volte che i consiglieri accettino pedissequamente il lavoro dell’esecutivo o, viceversa, gli stimoli che possono arrivare (vedi i due Ordini del giorno di Scelgo Gubbio) vengono vissuti come atti di lesa maestà e con uno spirito totalmente inadeguato: alcuni assessori si sono “piccati” per nostre sollecitazioni, senza poi dimostrare sul campo che le loro recriminazioni erano giuste. I risultati non si vedono. Durante il Consiglio comunale del 24/09/2015, addirittura, si è votato un Odg del Pd riguardante la riorganizzazione scolastica, in quatto e quattr’otto, dopo che i consiglieri “piddini” avevano polemizzato per mesi sulla riorganizzazione scolastica, raccogliendo firme tra i genitori. Lo stesso gruppo consiliare del Pd non ha accettato che il documento venisse firmato da tutti i capigruppo, per conservarne la piena paternità. Questi sono atteggiamenti che sviliscono la dignità dei consiglieri comunali: certe linee dovrebbero essere chiarite dall’assessore con i consiglieri di maggioranza. Tutto quello che noi denunciamo è percepito allo stesso modo anche da alcuni negli altri gruppi, ma si preferisce tacere. Oltre a tutto ciò, veniamo continuamente indicati, più all’interno che all’esterno, come oscuri manovratori di questa amministrazione, come coloro che vogliono accaparrarsi posizioni e guadagnare spazio, anche se non si capisce come, dove e perché. Su questo, il campo va assolutamente sgombrato a partire dall’interno. Il sindaco è sempre a conoscenza dell’attività amministrativa, tutto è sempre stato alla luce del sole, le ambiguità si creano quando restano cose non dette. Noi, al con-
trario, pensiamo di essere sempre diretti e schietti; ma questo non sempre è stato apprezzato come una qualità, basti pensare alla questione Logge dei Tiratori o alla votazione sulla famosa delibera dell’Ati, avvenuta senza che la maggioranza venisse informata. La nostra certezza è che, troppo spesso, per alcuni nostri “colleghi” dell’amministrazione cittadina, il problema sia chi segnala un problema, e non chi ne è causa! QUELLO CHE CI STA A CUORE In definitiva, a Scelgo Gubbio interessa un’esperienza amministrativa vera, concreta e innovativa, che comporta scelte energiche, che non guarda in modo più assoluto alla prossima scadenza elettorale, che comincia già a essere fin troppo vicina. Non vogliamo vivere in perpetua campagna elettorale. Per questo e molti altri motivi che sarebbe lungo elencare, riteniamo imprescindibile quanto segue: una verifica dettagliata di tutte le deleghe della Giunta e una conseguente riorganizzazione, cambiando la squadra dove necessario, senza trincerarsi dietro presunti equilibri di forze, che non ci riguardano (ovviamente anche i nostri assessori sono i primi a essere a disposizione); il rilancio di obiettivi netti, chiari e puntuali, anche minimi, da qui a fine anno con conseguente e immediata verifica su alcuni temi imprescindibili: personale, urbanistica, Gubbio Cultura e Multiservizi, rifiuti, Polizia municipale centro storico, Urp e comunicazione, con scadenze e verifiche ben calendarizzate; ovviamente, anche i nostri consiglieri sono a disposizione a partire dagli incarichi nelle commissioni e fino alla disponibilità a rimettere il loro mandato se necessario. Con il nostro impegno (di tutta la coalizione) siamo riusciti a impedire alle “volpi” di questa città di prenderne il governo, abbiamo promesso di cambiare, rendere questo Comune amico dei cittadini, snellirlo e renderlo più efficiente. Oggi, nonostante un clima differente rispetto al passato, il coro dei “corvi” ricomincia a infoltirsi. La minaccia che per alcuni è di natura “politica”, per noi è di natura diversa, ovvero “amministrativa”: solo ottenendo risultati sempre più ambiziosi, solo coinvolgendo persone capaci e non bandierine, faremo al meglio il nostro dovere e faremo stare zitti i corvi! Infine, teniamo a rimarcare, se ce ne fosse ancora bisogno, la nostra lealtà alla coalizione e, su tale chiarimento, crediamo che la sintesi spetti esclusivamente al sindaco, dopo un confronto esteso a tutta la maggioranza. In conclusione, riteniamo che nel tempo congruo di un paio di settimane sia necessario avere dal Sindaco una sua valutazione dello scenario che abbiamo tratteggiato. È anche giusto, a nostro avviso, che tale valutazione sia inserita in un documento, che può farci avere rispondendo a questa mail, in modo da riportarla correttamente nella nostra assemblea e proseguire nel dibattito interno per poi giungere ad una sintesi. Il senso che si percepisce, o anche il solo rischio, che la nostra carica innovativa e riformista si possa impantanare nell’impossibilità di agire è un’ipotesi che noi di Scelgo Gubbio non possiamo accettare.
LA DECISIONE Al posto dell’ex candidato sindaco salirà a palazzo Pretorio Francesco Zaccagni
Ennio Palazzari lascia il consiglio comunale Saluterà il Consiglio Comunale: la decisione l’ha presa Ennio Palazzari comunicandola alla lista civica Impegno per Gubbio. Lo farà in concreto a fine anno. Gli subentrerà Francesco Zaccagni, 43 anni, trascorsi nel Psi, primo degli eletti l’anno scorso con 162 preferenze nella lista di Palazzari, candidato a sindaco del centrosinistra targato Pd, con alleati anche i Popolari per Gubbio. Il manager intende concludere l’anno per poi farsi fa parte, mentre confida a quanti lo circondano tutta la delusione per la situazione cittadina. È convinto che la politica eugubina sia inconcludente con la città rimasta indietro sulle
questioni più importanti, e che la maggioranza se ne stia asserragliata nel fortino senza concludere nulla di produttivo se non qualche spruzzata di trucco sul viso per l’immagine. Palazzari, impegnato per la prima volta in politica, ha subito preso le distanze dal Pd costituendo il Gruppo Misto. Ha provato dai banchi della minoranza a dare un contributo di competenze, forte dell’esperienza professionale specie in materia di economia e sviluppo. Ha rivelato di trovarsi in un contesto ideologizzato e caratterizzato da vecchi sistemi con scarsa visione strategica. M.Boc.
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AVANTI A COLPI DI FIRME
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SUL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE RIPARTE LA CROCIATA DEI CONTRARI, MA C’È ANCHE UNA PETIZIONE A FAVORE DEI LAVORI. LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO FA TRAPELARE CHE L’INTERVENTO DOVREBBE PARTIRE ENTRO IL MESE DI NOVEMBRE. IL COMITATO DEI BENI CULTURALI HA ORGANIZZATO UNA MOSTRA-PROVOCAZIONE FINO AL 25 OTTOBRE di MASSIMO BOCCUCCI LETTERA APPELLO Pressioni ai massimi livelli per tenere tutto bloccato vengono dalla lettera-appello “Salviamo le logge dalla vetrificazione” inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente della commissione italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi, alla direzione del Parlamento Europeo a Roma. Tra i primi firmatari ci sono gli eugubini Ubaldo Emanuele Scavizzi, Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Goffredo Fofi. Si parla nella missiva di “violento attacco al cuore della città” e di “opera inutile”, evidenziando come “le logge, che potrebbero essere restituite alla collettività come piazza aperta e coperta, luogo d’incontro e aggregazione, dove organizzare eventi, o semplicemente come museo Come i Montecchi e i Capuleti. Da una parte c’è chi vuole che di se stesse, mostrando l’attività che vi si svolgeva, se non si il progetto di riqualificazione delle Logge dei Tiratori venga correrà ai ripari saranno trasformate in un salone standard attuato, con l’investimento di tre milioni di euro stanziati orpolifunzionale con parquet e aria condizionata”. mai da cinque anni dalla Fondazione Cassa di Risparmio di MOSTRA-PROVOCAZIONE Tra cultura, sfida e provocazioPerugia proprietaria del complesso monumentale per ridare ne l’iniziativa di una mostra sulle Logge promossa dal comidecoro e rendere funzionale il seicentesco loggiato superiore. tato per la tutela dei beni culturali e del paesaggio. È un modo Dall’altra parte c’è chi si oppone e ha messo in campo una per tenere alta l’attenzione e la tensione. La mostra “Le logge crociata per boicottare l’operazione. Le due fazioni adesso si della bellezza, due anni di fronteggiano anche a colpi di petizioni popolari con la raclotta contro la vetrificaziocolta di firme pro o contro. Tutto questo mentre sarebbe alla ne delle Logge dei Tiratori” stretta finale il via libera per i lavori: dalla Fondazione traè aperta fino al 25 ottobre pela, infatti, che l’intervento possa partire a novembre. Tutto nel convento di San Frantace a palazzo Pretorio, dove il sindaco Filippo Mario Stirati cesco, sotto la direzione non è più tornato sull’argomento dopo le critiche feroci sul artistica di Nello Teodori nuovo soprintendente regionale Stefano Gizzi che ha bloccae inserita nel programma to tutto. La vicenda ora sarebbe gestita direttamente a Roma della Giornata del Contemporaneo dedicata all’arte contemdal ministero dei Beni Culturali. poranea. Con l’esposizione delle opere d’arte e del materiale I COMITATI Sono schierati a favore dell’operazione Fabrizio prodotto nei due anni di attività del comitato, ci sono anche Cerbella e Cesare Sannipoli, che sul blog Live Gubbio hanno eventi e giornate di studio. chiesto di far partire i lavori. “Su questo argomento - fanno TUONA GAGLIARDI Critiche feroci vengono dal consigliere sapere - la voce del popolo eugubino è fondamentale e per Francesco Gagliardi (centrodestra, nella foto) che accusa la questo motivo un gruppo di Giunta Stirati di aver gestito in 15 mesi lentamente e male persone vuole costituire un la vicenda. “Per gli scempi abbiamo assistito a corsie prefecomitato a favore dell’inirenziali - denuncia Gagliardi - come la decisione di pagare un ziativa. L’intervento rappremilione e mezzo di euro a chi ha fallito nel parcheggio di San senta un sogno, mai esauPietro, assunta dopo due settimane dall’insediamento della dito, dell’accesso al piano giunta, e quella di buttare via 335mila euro per la maledetta superiore di un monumento pista ciclabile, presa prima che finisse il 2014 consentendo simbolo”. Ma non molla il ai tecnici del Comune di rivendicare e intascare i premi delfronte contrario al progetto che prevede la posa di vetri spela progettazione. Si scatena ciali per fare del loggiato superiore, da anni preda dei piccioni invece l’inferno e si erge un tra l’incuria e l’abbandono, una sala convegni ed espositiva. È muro di gomma dai burostata promossa, pure sul web, una petizione appoggiata dal crati tra l’inerzia degli amcircolo Lenin di Rifondazione Comunista che torna ad agitare ministratori contro il priil fantasma dei “poteri forti” e difende il soprintendente Gizzi vato che vuole investire per (nella foto) “ligio al dovere e alla legge, attaccato solo perché creare occasioni di sviluppo ha mandato a monte il progetto”. Per il Prc le “logge possono e turistico e culturale per i debbono essere aperte e fruibili, nel quadro di un progetto di prossimi decenni”. valorizzazione che leghi il quartiere di San Giovanni a piazza 40 Martiri”.
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15 IL CASO
DON MATTEO CARO CI COSTA E I TURISTI CALANO
È BUFERA SUI COSTI DELLA PUNTATA EUGUBINA DELLA FICTION, MENTRE LO STORICO GIAMBALDO BELARDI LANCIA L’ALLARME SULLE RIPERCUSSIONI DELL’OPERAZIONE MEDIATICA
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di MASSIMO BOCCUCCI nelle presenze occupando la settima posizione tra i 12 comC’era una volta la fiction Don Matteo vetrina mediatica. prensori”, spiega lo storico Giambaldo Belardi, che ha ripeAdesso è un peso economico tutamente rimarcato come il turismo a Gubbio sia ben lontaper le tasche dei cittadini, che no nelle cifre assolute e nelle dinamiche percentuali rispetto oltretutto alla Rai già pagano ad altre città d’arte anche limitrofe. Da qui l’appello del professore: “Urge l’attivazione dell’incuil canone, e le ripercussioni batore o acceleratore d’impresa. Quest’anno la Giunta Stirati sui flussi turistici non sono ha enfatizzato l’attivazione a Gubbio di diversi eventi, sostepiù così evidenti. Partiamo nendo che hanno avuto effetti molto positivi sui flussi nel terdalla puntata eugubina, dopo ritorio. Si ritiene che Don Matteo abbia avuto effetti positivi il trasloco dall’anno scorso in passato ma temo che sia sopravvalutato. Ci si è vantati di a Spoleto, e dai finanziamenti accordati alla produzione che essere riusciti a ottenere che le riprese della fiction fossero l’hanno resa possibile. L’operazione è costata 80mila euro, girate a Gubbio scatenando dure reazioni da parte di Spoleto di cui 35mila garantiti dal Comune e 45mila dalla Regione, per il contributo concesso dalla Regione”. Viene posta da Beoltre a una serie di benefit. Si è sollevata la polemica, senza escludere interventi degli organismi di controllo. Ma c’è un lardi pure la questione del futuro della fiction (“Per il prossimo anno sembra profilarsi una concorrenza tra Gubbio e Spoaltro aspetto particolare, ovvero l’impatto sui flussi turistici leto per accaparrarsi la nuova serie, ammesso che rimanga che è incredibilmente negativo rispetto al passato. “Nel primo in Umbria”) fino a rivolgere l’invito perché vengano promossi semestre 2015 gli arrivi e le presenze sono diminuiti nello “eventi di alta qualità inseriti in pacchetti turistici superando spoletino, mentre il comprensorio eugubino ha fatto registrail mordi e fuggi”. re un misero aumento dell’1,19% negli arrivi e dello 0,41%
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Ci sono di mezzo gli avvocati sulla palestra di San Marco, ci sono fatture e bollette da pagare e non si sa bene come uscire da questa imbarazzante situazione. Intanto dal Comune hanno deciso di temporeggiare affidando, per ora, la gestione transitoria in attesa di definire l’appalto. È quanto ha previsto il settore urbanistica, pianificazione ambientale e patrimonio del Comune, diretto da Francesco Pes, che con una determina ha autorizzato l’uso temporaneo all’associazione Spinning Gubbio che si è resa disponibile - spiega l’atto - a garantire l’apertura e la chiusura dell’impianto al fine di renderlo fruibile alle altre associazioni che vorranno usufruirne. Il dirigente Pes ha fatto riferimento all’attività ventennale di gestione dell’impianto garantita dall’associazione San Marco e all’iter con bando a evidenza pubblica per l’individuazione di un nuovo soggetto. “È necessario e opportuno – è spiegato nella determina dirigenziale -, nelle more dell’espletamento delle procedure di gara, rendere usufruibile il Cva da parte di utenti esterni, bambini, ragazzi, portatori di handicap, associazioni sportive”. Sono state avanzate richieste da parte di associazioni sportive dilettantistiche che chiedono di poter continuare a utilizzare la palestra. Da qui la decisione di coinvolgere Spinning Gubbio che - è stato precisato - non è gravata da oneri di nessun genere, è responsabile solo per eventuali danni causati durante l’uso diretto da parte dei propri soci e iscritti, con l’esonero dai danni eventualmente causati da altri che risponderanno in proprio e senza alcun addebito nei confronti dei gestori. La struttura rientrerà nella piena disponibilità del Comune non appena concluse le procedure di assegnazione della gara.
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Palestra di San Marco, la gestione è un rebus
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ASSOCIAZIONI Durante l’appuntamento annuale sono stati premiati gli Officers Distrettuali
Il Governatore Sediari ha fatto visita ai due Club Lions di Gubbio
Lo scorso 2 ottobre i Lions Clubs Gubbio Host e Gubbio Piazza Grande hanno ricevuto la tradizionale visita del Governatore del Distretto 108L Tommaso Sediari. Scopo dell’incontro, molto importante nella vita lionistica, è la verifica dei progetti calendarizzati per l’anno lionistico in corso dai Clubs, illustrati dai rispettivi presidenti Carlo Giuli e Sira Guerra Migliarini. Ma è anche l’analisi delle eventuali difficoltà operative che possono presentarsi. Un dialogo costruttivo in cui il Governatore Sediari ha molto apprezzato le numerose attività che vedono coinvolti entrambi i Clubs a livello locale e non solo, non mancando di dare ulteriori preziosi spunti di riflessione, specie in merito a una sempre maggiore apertura verso i giovani. Entrambi i Clubs, con i loro programmi di lavoro per l’anno 2015-2016, hanno dato ancora una volta prova di quanto capillare sia la loro presenza nella comunità. Oltre ai diversi “services” nazionali e internazionali, sono stati presentati
progetti specifici finalizzati a tradurre i principi lionistici di amicizia e solidarietà in atti pratici e costruttivi soprattutto nel territorio eugubino. Il Governatore ha poi consegnato dei riconoscimenti agli Officers Distrettuali, coloro cioè che seguono in particolar modo un aspetto e un tema della vita lionistica, e che per l’anno in corso sono Gino Brischi (Rapporti con altre associazioni), Sira Guerra Migliarini (Diventa donatore di midollo osseo, diventa un eroe sconosciuto), Rita Cecchetti (che ha curato l’aspetto “Salute” in seno al Service “Educazione per i bambini e i ragazzi”) e Giuseppina Volpi (“SOS rosa” e “Raccolta occhiali usati”). L’appuntamento annuale ha ribadito una volta di più quanto i Lions siano una realtà associativa profondamente attenta alla vita e alle esigenze della comunità in cui vive ed opera, all’insegna della più totale trasparenza e onestà morale.
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Joint Gubbio, partono i primi progetti dell’Acceleratore
Daniele Sannipoli mette le ali
A pochi mesi dal varo ufficiale, l’Acceleratore d’impresa Joint Gubbio ha presentato i primi progetti di sviluppo, con particolare attenzione rivolta al mondo dei giovani e della scuola in generale. L’esperienza di Joint, che il Comune ha da subito incentivato stringendo un’apposita convenzione e concedendo i locali in passato utilizzati dal GAL nel complesso di San Benedetto come sede (ma c’è la volontà di spostare progressivamente i locali e gli uffici nel complesso di Santo Spirito), nasce per iniziativa di un comitato locale fatto di imprenditori, professionisti, esperti di vari ambiti ed altri operatori che hanno deciso di mettere assieme competenze al servizio della collettività, coinvolgendo nel progetto partner istituzionali, scientifici e finanziari. L’acceleratore diventa dunque un percorso di esperienze, idee, relazioni, informazioni, soluzioni e quant’altro possa connettersi all’interno e attraverso il territorio, sviluppando idee per creare start up o modelli di business, o semplicemente per studiare strategie di rilancio e promozione della propria impresa. Nei giorni scorsi Joint Gubbio ha svelato la nuova piattaforma internet, che consentirà di ampliare ulteriormente le opportunità di contatti e sinergie con privati e aziende. Nel corso di un primo incontro, tenuto presso l’aula magna dell’IIS “Cassata-Gattapone”, è stata inoltre presentata a partnership con Cubitlab, uno dei principali centri di ricerca per tecnologie wireless e smart cities, destinato a finanziarie e ad attrarre diverse tipologie di start up nel territorio. Numerosi sono stati gli interventi che da più parti hanno incentivato e lodato l’iniziativa, non ultimo quello del dott. Tomaso Marzoto di IBAN (Italian Business Angels Network), associazione che racchiude imprenditori, direttori di aziende ed organizzazioni varie, particolarmente attente a finanziare progetti di impresa in ambiti innovativi e sostenibili. R.Bar.
Dal PoloLiceale “Giuseppe Mazzatinti” verso un futuro tutto da scoprire e già ricco di soddisfazioni: è la storia di Daniele Sannipoli, diplomatosi con 100 e lode lo scorso anno scolastico e iscritto all’università di Padova, già terzo classificato alle Olimpiadi delle Lingue Classiche. Gli è stato conferito un prestigioso riconoscimento dal presidente del Senato, Pietro Grasso, a Palazzo Madama nel corso della “Giornata delle Eccellenze 2015”, mentre il 22 ottobre sarà al Quirinale per ricevere il premio “Alfiere del Lavoro-Medaglia del Presidente della Repubblica”, organizzato dalla Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro con l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica. Il nominativo del giovane è stato selezionato - viene spiegato - sulla base dei risultati di tutta la sua carriera scolastica, tra i candidati segnalati dai presidi di tutta Italia. La cerimonia sarà trasmessa in diretta dalla Rai. Una lettera è giunta anche alla soddisfatta preside Maria Marinangeli (nella foto assieme a Daniele) con le congratulazioni rivolte al corpo docente per i successi ottenuti dallo studente.
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LETTERE IN REDAZIONE
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La bolletta dell’acqua è sempre più cara
Oggi paghiamo le “partite pregresse”, domani il “deposito cauzionale”, da sempre il profitto e tra un anno che s’inventeranno? Dal nome “partite pregresse” sembrerebbe un vecchio conto non saldato per il periodo 2003 al 2011. Parliamo di oltre 5,2 milioni di euro di conguagli, inseriti in 6 rate a partire dalle bollette di agosto di Umbra Acque spa, che incidono circa dal 5 al 7% della fattura, a seconda dei consumi, metodo che continua a colpire, tra l’altro, in particolare le famiglie numerose. Eppure i costi del SII sostenuti 2003-2011, rendicontati dal gestore, sono inferiori a quelli pianificati (dati relazione all. b – delibera ATI2 9/2015 e ATI1 6/2015) tali da rappresentare un ricavo piuttosto che una perdita. C’è una differenza di oltre 15,4 milioni di euro tra i costi previsti e quelli sostenuti dovuta soprattutto a investimenti non realizzati (oltre 11 milioni di euro), ma che sono comunque stati pagati con le tariffe di questi anni, compresa una quota di profitto (Remunerazione del Capitale Investito) di oltre 28 milioni di euro. Nonostante ciò l’Assemblea dei Sindaci dell’ATI 1 e 2 ha deliberato di riconoscere al gestore 5,2 milioni di euro di conguagli, comprensivi di un ulteriore aggravio, dettato dagli indici previsti dal nuovo metodo tariffario AEEGSI, generando profitti sui profitti. Ma le storture della privatizzazione (ricordiamo sostenuta trasversalmente da tutte le forze politiche che ci amministrano attualmente) non finiscono qui, infatti: 1) Umbra Acque spa non paga ai comuni i canoni di concessione (come dichiarato da alcuni consiglieri comunali) per coprire i mutui a suo tempo assunti per realizzare quegli investimenti, mutui che restano quindi a carico dei comuni, quindi delle tasse dei cittadini. 2) Nei primi anni di gestione erano già previste delle perdite (fino al 2008 punto di break even come da delibera) ed era anche previsto il loro recupero sulle tariffe degli anni successivi (quante volte le paghiamo queste presunte perdite?).
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3) Gli investimenti sono stati realizzati in ritardo e in maniera difforme da quanto previsto nel piano d’ambito, parte non erano rispondenti all’interesse pubblico, un’altra parte sono risultati non congrui nei costi di realizzazione e/o affidati “in carenza di procedure di evidenza pubblica”. 4) Sui canoni di depurazione i gestori hanno continuato a incamerare milioni di Euro non dovuti per servizi non resi, in ciò aiutati dal Decreto Ministeriale 30/9/2009, che non impone un rimborso automatico agli aventi diritto, ma solo dietro richiesta. Migliaia di utenti oggi sono ancora inconsapevoli di avere diritto al rimborso, fino a 10 anni di canoni di depurazione pagati. 5) Il prossimo aumento in bolletta, già annunciato da Umbra Acque spa, sarà l’adeguamento del deposito cauzionale corrispondente a circa 3 bollette che sicuramente comporterà un ulteriore esborso di soldi da parte degli utenti specialmente per le famiglie numerose. Il referendum del 2011 avrebbe dovuto eliminare il profitto dall’acqua, al contrario oggi ci troviamo di fronte ad una moltiplicazione di costi e di profitti su un bene indispensabile alla vita. Per difendere l’acqua e riprenderci il diritto di decidere, abbiamo già promosso “l’obbedienza civile” con l’autoriduzione delle bollette e un ricorso al TAR Umbria contro l’applicazione del metodo tariffario AEEGSI. Oggi, visto il silenzio e la connivenza della politica, per fermare la speculazione sull’acqua e l’ulteriore prelievo relativo alle partite pregresse, possiamo solo far valere le nostre ragioni con un ricorso al TAR Umbria finanziato con il piccolo contributo di tutti! Per questo iniziamo da oggi una campagna di raccolta fondi fino ai primi giorni di novembre. A Gubbio ci trovate in via Reposati 6 c/o - Comitato Acqua Gubbio, ogni martedì dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Info: acquapubblicapg@gmail.com, Michel 338.1912990, Massimo 338.4611681, Elisabetta 333.7826433. Comitato Acqua Pubblica
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IL CASO L’amministrazione s’è vista costretta a dirottare nel sito soldi previsti per altri interventi
Colognola, 500mila euro per un’altra emergenza
LA GIUNTA STIRATI COSTRETTA A REPERIRE FONDI PER GESTIRE LA DISCARICA COMUNALE Altri 500mila euro per la discarica di Colognola. Ormai è una costante quella di reperire soldi per fronteggiare l’emergenza continua. Per scongiurare l’ennesimo blocco dell’attività la Giunta Stirati ha dovuto stanziare mezzo milione tirandolo fuori all’ultimo momento dal bilancio preventivo 2015. Nessuno ha detto nulla: sono state reperite risorse economiche in fretta e furia per mantenere operativa la discarica, già nell’occhio del ciclone per le inchieste giudiziarie e i processi da celebrare, oltre che per i conti in profondo rosso. L’Amministrazione Comunale ha dovuto rinunciare ad alcune operazioni, soprattutto a livello di urbanistica e lavori pubblici, per intervenire su Colognola. Ne hanno fatto le spese alcune questioni aperte da tempo che sono state bloccate senza fondi a disposizione. Nella maggioranza si fa riferimento alla strada di collegamento tra il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco in via dell’Arboreto, la cui apertura è attesa entro dicembre, e la caserma dei carabinieri nella soprastante via Leonardo da Vinci. Quel tratto di strada viene considerato come una cerniera indispensabile per alleggerire il flusso veicolare accanto alla nuova viabilità, realizzata dai
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privati nel quadro delle opere di urbanizzazione su un’area lottizzata. La discarica di Colognola ha sottratto parecchi soldi per quest’anno e la situazione è destinata a ripetersi anche nel 2016 perché non si sono mai accantonate le somme (dirottate altrove nel tempo) necessarie per gestire la fase terminale. Eppure sono stati incassati milioni dal conferimento dei rifiuti di altri Comuni e privati (anche su questo la magistratura perugina indaga). Sono richiesti altri importi ingenti, da prelevare da diversi capitoli di spesa e investimenti a discapito per esempio anche della manutenzione ordinaria e straordinaria. A meno che venga qualche soluzione all’interno dell’Ati 1, ma in questo caso con il timore di ripercussioni sulle bollette dei cittadini. M.Boc.
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CALCIO Notari confida nella ricapitalizzazione per ripartire. Ma intanto Brugnoni si defila
Gubbio, la partita si gioca in società
Un periodo delicato con una finestra sul futuro. Sul campo, dove la squadra di Giuseppe Magi sta lentamente (e non senza fatica) tentando di risalire la china dopo il dazio pagato a un’estate di titubanze e attese (evidentemente troppo prolungate). Ma anche e soprattutto in società, dove Sauro Notari è costretto a guardarsi attorno per capire dov’è che può trovare le risorse per affrontare le incombenze alle porte. La retrocessione nei dilettanti, oltre ai risvolti legati alla delusione della tifoseria (abituata fin troppo bene dopo 17 stagioni consecutive nei professionisti), si porta appresso soprattutto il fardello dei debiti pregressi, con l’esercizio di bilancio al 30 giugno 2015 che s’è chiuso con 354mila euro di perdite, compresa una quota non avuta dal Parma, che è fallito (in totale i debiti sono quantificabili a oltre 2 milioni di euro, di cui due terzi nei confronti dell’Erario). Il prossimo 21 ottobre Notari ha convocato l’assemblea che dovrà procedere con la ricapitalizzazione delle perdite, ma alla quale
non prenderà parte l’ex vice-presidente Giancarlo Brugnoni, che ha annunciato l’intenzione di voler rinunciare alle quote in suo possesso (il 22%), destinate alla famiglia di Fernardo e Filippo Barbetti, che già gestiscono il settore giovanile rossoblù dopo la sostanziale fusione con l’Atletico. Alla ricapitalizzazione aderiranno Marco Fioriti (che detiene il 21%, intestate al figlio Fabio) e Rodolfo Mencarelli (17%). Notari, che detiene il 23%, sa che ciascuno dovrà farsi carico di circa 80mila euro pro quota, verificando in assemblea cosa faranno i soci minori. Le riunioni tecniche che si sono succedute sono state incentrate su come evitare strade alternative, vedi il cosiddetto “fallimento pilotato” di cui Notari ha parlato più volte nelle settimane scorse, teso a ripulire il club dai circa due milioni di debiti pregressi. E in sospeso c’è sempre l’indagine della Guardia di Finanza su fatturazioni e contratti, al punto che non si escludono verifiche sulla gestione dell’ultimo quinquennio. R.Bar.
Cipiciani e i piani per il 2016 (con vista Moto2) 8
NI 20 AN A VAT DI PRO NZA IE ESPER
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È già tempo di pensare al futuro. A quel futuro che Lorenzo Cipiciani si augura essere ancora in sella. Magari sulla Honda 600 che nell’ultima stagione gli ha regalato tante emozioni e soddisfazioni nel Bridgestone Challenge Champions, dove ha chiuso il campionato al quarto posto nella classifica assoluta, conquistando tre podi nei 7 round stagionali (un secondo e due terzi posti). Oppure, perché no, emigrando in quella terra di Spagna che è diventata la nuova culla del motociclismo, e magari lanciarsi nel campionato iberico di Moto2, uno dei trampolini di lancio per entrare nel circuito del motomondiale. “Sarebbe davvero qualcosa di unico”, ammette il centauro eugubino. Che invero ha già studiato un progetto per provare ad andare a correre in Spagna. “C’è più di un’ipotesi sul tavolo, fatta con tanto di conti alla mano. Vediamo se alla fine le cose andranno nel verso sperato, anche se mi rendo conto che in questa fase è dura riuscire a reperire tutte le risorse necessarie per poter competere con i migliori”. L’alternativa, come detto, è restare nel BCC e puntare magari al titolo, forte di un feeling con la moto che grazie al lavoro dei meccanici Fabrizio Franchini e Flavio Riccio è divenuta davvero competitiva. “La stagione l’ho chiusa in crescendo, ora vediamodi prepararci bene. A gennaio ho in programma una sessione di test a Jerez e non vedo l’ora di tornare in pista”. R.Bar.
CALCIO
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FONTANELLE BRANCA, IL LATO BELLO DEL CALCIO
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IN TANTI SI STRINGONO ATTORNO ALLA SQUADRA BIANCOBLÙ, SORPRENDENTEMENTE AI VERTICI DEL TORNEO DI PROMOZIONE. UN COLLETTIVO GIOVANE E PIENO DI CALCIATORI EUGUBINI CHE STA RISCUOTENDO CONSENSI, CON UNA DIRIGENZA APPASSIONATA E PIENA DI INIZIATIVA di ROBERTO BARBACCI La favola che non t’aspetdia è ben superiore alle ti. Quella che nasce in 250 persone a partita) e un piccolo paese dove garantendo sempre un il calcio da sempre raplivello di spettacolo avpresenta un motivo di vincente. Con una grande aggregazione, un canale varietà di talenti, quasi privilegiato per divertirtutti passati nel settore si e far divertire coloro giovanile del Gubbio (ma che la pratica sportiva senza aver avuto mai l’hanno sempre vissuta l’opportunità di cimenalla stregua di una passione, senza assilli di sorta. È una fatarsi in prima squadra) e già invidiati da molte altre realtà vole bella e buona, quella del Fontanelle Branca. Nessuno ben più importanti in vista del mercato invernale. se lo sarebbe atteso in cima al campionato di Promozione, VALORE AGGIUNTO Il resto lo stanno facendo dirigenti e vopalcoscenico che per la prima volta ha accolto la formazione lontari che hanno sposato appieno la causa della società del eugubina, nata nell’estate del 2002 dalla fusione di due realtà presidente Riccardo Tittarelli (e con lui lo storico presiden(l’AS Branca e l’AS Fontanelle) che hanno saputo integrarsi e te Fausto Fioroni, oltre a Giorgio Saldi che presidede la parcrescere assieme, garantendo a tanti giovani eugubini la poste del settore giovanile). Gli ingenti sforzi fatti per completare sibilità di confrontarsi in campionati che altrimenti avrebbei lavori di adeguamento del “Santa Barbara” sono la prova più ro potuto disputare solo fuori dai confini locali. grande della voglia e della passione che stanno alla base del AI PIANI ALTI Sul campo la storia è nota a tutti: un avvincenprogetto. Tanti giovani del settore giovanile del Fontanelle si te avvio di stagione ha consentito ai ragazzi di Andrea Lisastanno affacciando in prima squadra, valorizzando il tessuto relli (che peraltro è esordiente assoluto in panchina, avendo locale come da tempo non accadeva. Il tutto in un contesto appeso gli scarpini al chiodo dopo aver contribuito alla proche fa dell’allegria e del divertimento (non passa settimana mozione della squadra nello scorso torneo) di prendere la nella quale non c’è una ricorrenza da celebrare con una cena, testa e mettere assieme una dote di punti preziosa in ottica come evidenzia la foto in alto a destra) il suo valore aggiunto. salvezza, che era e rimane l’unico obiettivo stagionale. Una E se poi il campo dovesse continuare a regalare gioie, tanto rosa, va detto, composta interamente da calciatori eugubini, di guadagnato. A Branca ormai non si parla d’altro: al campo nessuno dei quali riceve rimborsi (è solo passione) ma che raogni domenica è una festa e sembra quasi di essere tornati ramente si perdono un singolo allenamento. Un gruppo unito indietro nel tempo, quando il calcio era solo passione e divere coeso che ha saputo ambientarsi in fretta in Promozione, timento, e dove tutti si sentivano coinvolti e protagonisti. richiamando al “Santa Barbara” un nutrito pubblico (la me-
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LA ROCCA
La strana rinuncia di Benedetto XVI
È sotto gli occhi di tutti la drammatica situazione in cui versa la Chiesa cattolica, che per la prima volta nella storia sembra considerare normale l’esistenza di due papi. Avevamo chiarito che a destare sgomento e a cura di imbarazzo in tutti gli esperti di diLUIGI GIRLANDA ritto canonico è la strana definizione di Benedetto XVI come “Papa emerito”. Il papato, infatti, non essendo un sacramento indelebile come l’episcopato, ma soltanto un incarico, non prevede la permanenza dell’ufficio in chi liberamente rinuncia ad esso. Nota la vicenda di Celestino V (colui che per Dante fece “il gran rifiuto”) che, una volta rinunciato all’incarico di sommo pontefice della Chiesa cattolica, ritornò giustamente alla sua vita da eremita, lontano dal Vaticano e senza alcun titolo specifico. Oggi invece si considera del tutto normale il fatto Joseph Ratzinger, un papa che sembra aver rinunciato all’incarico, continui tranquillamente ad abitare in Vaticano, si vesta ancora con l’abito papale, abbia nel suo stemma le insegne delle “chiavi di san Pietro” (simbolo inequivocabile del papato), passi le sue vacanze a Castel Gandolfo (la residenza estiva dei Papi) e, addirittura, continui ad essere chiamato “Sua Santità” – titolo riservato al solo sommo pontefice - anche dallo stesso Bergoglio. Tutto questo, anche se nel mondo ecclesiale si continua a voler far finta di niente, contrasta con la stessa costituzione divina della Chiesa, così come voluta dal suo fondatore Gesù Cristo, il quale ha previsto un solo ed unico sommo pontefice e, come è noto, nessuna autorità umana, fosse anche la più alta, ha il potere di modificare quanto fondato e stabilito da Dio stesso. Un altro problema, legato strettamente al primo, è rappresentato dalla natura del tutto inedita delle cosiddette “dimissioni” di Ratzinger. Per far sembrare tutto normale, fin dal giorno dell’annuncio shock si è cominciato a ripetere che “Benedetto XVI aveva rinunciato al papato”. Le cose non stanno esattamente così, come si evince sia dai comportamenti successivi di Ratzinger sia dall’analisi attenta delle parole pronunciate per la sua “rinuncia”. Se ne è occupato, tra gli altri, anche l’insospettabile Vittorio Messori che ha portato all’attenzione
del pubblico, dalle colonne del Corriere della Sera, lo studio fatto da un prestigioso canonista, Stefano Violi. Analizzando le parole della “declaratio” di Benedetto XVI, Violi ha fatto emergere come la pseudo rinuncia al Papato sia in realtà una rinuncia al solo “ministero attivo” dell’ufficio di sommo pontefice e non all’incarico accettato al momento dell’elezione. Per rendere le cose più chiare ci serviamo di un esempio: è come se un padre decidesse, a suo avviso per il bene del proprio figlio, di rinunciare attivamente all’esercizio della paternità, ma non alla paternità in quanto tale. In poche parole, Ratzinger avrebbe rinunciato a fare il Papa ma non all’essere Papa. Una sottigliezza non da poco. Nel linguaggio tecnico così suona: rinuncia al ministerium ma non al munus petrino. Sono inequivocabili le parole dello stesso Ratzinger al riguardo nella sua ultima udienza prima del ritiro: “La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo”. Ma allora, ed ecco la domanda che nessuno sembra avere il coraggio di porre chiaramente, se Benedetto XVI è ancora Papa (anche se non in modo attivo) e se la Chiesa ha per costituzione divina immodificabile un solo Papa, come è possibile una successione a lui? Si succede a un Papa defunto (“morto un Papa se ne fa sempre un altro” si dice a Roma) oppure a un Papa dimissionario che non è più Papa (come Celestino V), ma non a un Papa vivo che mantiene il suo ufficio, anche se non in modo attivo. Eppure, per sanare la questione, basterebbe che Benedetto XVI facesse chiarezza, tornando ad essere cardinale e chiarendo inequivocabilmente la natura della sua rinuncia. Il problema però è che tutte le volte che si è provato a fargli dire qualcosa, Ratzinger non ha fatto altro che confermare il suo essere “ancora Papa”. La questione diventa ancora più sconcertante se si passano ad analizzare alcune profezie riconosciute dalla Chiesa che sembrano proprio parlare di un momento drammatico in cui ci sarebbe stati due Papi. Dovremo occuparcene ancora, essendo la questione davvero inquietante.
LA PRECISAZIONE Il riferimento è alla notizia di copertina pubblicata nel numero scorso
Il Rettore prende le distanze da Don Salvatore Una telefonata cordiale ricevuta da parte di Monsignor Fausto Panfili, rettore della basilica di Sant’Ubaldo, e anche un suo passaggio durante la messa per puntualizzare sulla presenza a Gubbio di Don Salvatore Santaguida. Ci ha chiesto di chiarire, il rettore, che lui con questa storia non c’entra nulla. Lo facciamo senza problemi e con assoluto rispetto, registrando la presa di distanza dal prete antimafia, che ha tolto dal controllo dei boss della ‘ndrangheta una processione pasquale in una parrocchia del vibonese in Calabria,
per poi essere tirato in ballo da un pentito che l’ha accusato di aver favorito una cosca malavitosa (il prete è stato rinviato a giudizio). Don Salvatore è stato nascosto per un po’ di tempo e si è rifugiato a Sant’Ubaldo d’accordo con i vertici ecclesiastici. Non siamo entrati, volutamente, in altri particolari per la delicatezza del caso. Non abbiamo fatto nomi né specificato circostanze particolari, dunque nessun riferimento a rettori o altri. La storia, rigorosamente autentica, è stata posta all’attenzione dei lettori così com’è. M.Boc.
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L’Impegno Onlus organizza la festa per il Burkina Faso il 24 ottobre al CVA di Semonte
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Incontri verso l’Anno Giubilare
In preparazione all’Anno Giubilare della Misericordia, l’Abbazia di San Secondo propone una serie di appuntamenti tra “Musica e Spiritualità”. Gli eventi sono promossi dai Canonici Regolari Lateranensi, per volere di don Pasquale Criscuolo, con la supervisione del maestro Giordando Palazzari e il supporto tecnico di Giordano Passamonti. Il 25 ottobre si esibirà il soprano Sabrina Morena, con Lorenzo Antinori all’organo.
NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
Anche quest’anno l’Associazione “L’Impegno Onlus” di Gubbio organizza una festa di solidarietà, i cui proventi andranno a finanziare l’attività dell’associazione in Burkina Faso. In questo paese nel cuore dell’Africa, così lontano e sempre più povero, l’associazione opera ormai da diversi anni con vari progetti: adozioni a distanza, creazione di pozzi per acqua potabile, invio di materiale di prima necessità. In particolar modo, opera in collaborazione con l’ospedale di Nanoro, retto da frati camilliani, dove L’Impegno ha realizzato un centro per il trattamento e la cura di patologie dell’occhio, avvalendosi della professionalità di specialisti del settore, come il dottore Giovanni Battista Sbordone, primario oculista degli ospedali di Branca e Città di Castello, e dei tecnici ottici della Visionottica Salciarini di Gubbio, inviando a questo scopo una grande quantità di materiale specifico, come lenti intraoculari, lenti per occhiali, prodotti diversi per interventi chirurgici dell’occhio. Quest’anno il presidente dell’associazione, dottor Luigi Panata, curerà in prima persona l’allestimento di una sede più adeguata per le sale operatorie e gli ambulatori, in modo da creare un vero e proprio reparto di oculistica con annesso laboratorio di ottica. L’Associazione L’Impegno confida nella generosità del popolo eugubino e umbro in genere per poter realizzare questi progetti ambiziosi. Tanto è stato fatto fino ad ora con l’aiuto di tutti. Siamo certi che anche quest’anno tante persone interverranno alla IX festa di solidarietà con cena e ballo, che avrà luogo sabato 24 ottobre 2015 a partire dalle ore 20 presso il CVA di Semonte.
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www.15giorni.it Società Editrice Infopress srl Tel./Fax 075.9271422 Mail redazione@15giorni.it Direttore Commerciale: Giancarlo Barbacci Tel. 339.5744413 Mail giancarlo.barbacci@libero.it Direttore Editoriale Massimo Boccucci Direttore Responsabile Roberto Barbacci Collaboratori: Luigi Girlanda Stampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG) Chiuso in redazione: Venerdì 16 Ottobre 2015 Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013
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MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015
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