15 Giorni - Numero 49 - 05 Febbraio 2016 by VivoGubbio

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Venerdì 5 Febbraio 2016 Anno IV Numero

LE MANI DI PERUGIA SULLA DIOCESI SIVA

ESCLU

NUOVO CLAMOROSO SCENARIO SUL DESTINO DIOCESANO: IN VATICANO SI PUNTA A RIDISEGNARE L’UMBRIA. GUBBIO SPERA CHE ASSISI DIVENTI LEGATORIA PONTIFICIA PER UNIRE GUALDO TADINO E NOCERA, MA I FRATI VORREBBERO RESTARE COSÌ. ALLORA PRENDE CORPO L’IPOTESI DI UN’AGGREGAZIONE ATTORNO AL CAPOLUOGO

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15 151515 1515 15 15 1515 DIOCESI, SALE IL TIMORE 151515 COPERTINA

PER L’ANNESSIONE

GLI ACCORPAMENTI POTREBBERO SPINGERE GUBBIO VERSO PERUGIA. DOMENICO CANCIAN, VESCOVO DI CITTÀ DI CASTELLO, È CANDIDATO ALLA SUCCESSIONE DI BASSETTI E CECCOBELLI NELLA NUOVA AGGREGAZIONE. L’UNICA SPERANZA ARRIVA DALLA POSSIBILITÀ CHE ASSISI DIVENTI LEGATORIA PONTIFICIA, MA I FRATI HANNO GIÀ ESPRESSO LA LORO CONTRARIETÀ di MASSIMO BOCCUCCI Sono sempre più forti le preoccupadei frati che fanno altri ragionamenti zioni sul destino della Diocesi eue strategie diverse. La comunità congubina. Un certo ottimismo diffuso ventuale assisate avrebbe già fatto nei mesi scorsi sta lasciando adesso conoscere a Papa Francesco e agli alti il campo a nuovi fondati timori sulla prelati della curia romana la volontà perdita per Gubbio della secolare audi mantenere il proprio attuale assetto tonomia, interrotta tra il 1972 e l’81 diocesano. La Diocesi di Gubbio con gli quando venne unita con Città di Caattuali parametri di popolazione (cirstello sotto la guida di Cesare Pagani. ca 52mila battezzati su 55mila abitanSi sta facendo strada infatti il progetto, ti) non avrebbe scampo pur essendo in discussione nella commissione vaticana insediata da Papa tra le più antiche d’Italia ed estendendosi su un territorio di Francesco che punta al taglio di 36 delle 226 diocesi italiane, 900 chilometri quadrati. O cambiano i parametri oppure c’è di un mega-accorpamento con Perugia dei territori di Gubda escogitare qualcosa. bio e Città di Castello. L’operazione potrebbe materializzarsi QUANTA STORIA Attualmente Gubbio conta 39 parrocchie nel 2017 quando il cardinale Gualtiero Bassetti compirà 75 e 49 sacerdoti, comprendendo gli ambiti comunali di Gubbio, anni raggiungendo la soglia del pensionamento da arcivescoUmbertide, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo fino alla confivo di Perugia-Città della Pieve. Il vescovo di Gubbio, Mario nante Cantiano in provincia di Pesaro-Urbino. Nell’ipotetica Ceccobelli, avrebbe dunque una proroga (75 anni li compirà nuova possibile aggregazione con Perugia verrebbero esclusi il prossimo 14 agosto), in attesa del riassetto con riduzione Scheggia e Pascelupo con Costacciaro (dirottati su Assisi) e delle attuali otto Diocesi umbre. Alla guida di questa Diocesi Cantiano spostata sull’asse marchigiano Fano-Cagli-Pergola. perugina allargata potrebbe essere chiamato l’attuale vescoVa detto che il rischio di un cambio drastico di prospettiva per vo di Città di Castello, Domenico Cancian, classe 1947. È uno Gubbio, con la perdita della propria storica autonomia, è in scenario di cui si parla con insistenza in certi ambienti. Sono questo momento molto concreto. Così come va rimarcato che al lavoro le diplomazie eugubine, in Curia come ad altri livelli, c’è negli ambienti della Curia un forte impegno affinché posper cercare di mantenere l’autonomia puntando ad accorpare sano andare a buon fine i contatti e gli interventi attivi da più qualche territorio per accrescere il bacino degli abitanti. parti. Gubbio fa appello soprattutto al suo passato ricordando LEGATORIA PONTIFICIA A Gubbio si pensa da tempo nella con orgoglio il primo vescovo storicamente documentato, Depossibilità di preservare la propria diocesi attraverso l’accorcenzio, menzionato in una lettera del 416 di Papa Innocenzo pamento dei territori di Gualdo Tadino, Nocera Umbra, FosI con la quale il pontefice si riferisce ai “praedecessores tui”. sato di Vico e Sigillo sganciati da Assisi che potrebbe assumeIndizio che altri vescovi hanno preceduto Decenzio, almeno re lo status di delegazione pontificia sul modello di Loreto. fin dal IV secolo. E con la speranza che altri vescovi verranno Ma questa ipotesi verrebbe scartata per l’espressa volontà sulle orme di Decenzio e Ubaldo.

15 151515 1515 15151515 GIUNTA SENZA SOCIALISTI, 15 15 15 15 15

POLITICA

ZACCAGNI PARTE COL FURTO AL LAVORO I NUOVI ASSESSORI ODERISI NELLO FIORUCCI E GABRIELE DAMIANI CHE FINO A POCHE ORE DALL’UFFICIALIZZAZIONE ESCLUDEVA OGNI COINVOLGIMENTO NELLA GIUNTA. IL PSI NON HA L’EREDE DI PIEROTTI. BLITZ DEI LADRI A CASA DEL NEO CONSIGLIERE COMUNALE

di MASSIMO BOCCUCCI Le grandi manovre sono state lunghe e faogni coinvolgimento. La situazione ricorticose, condotte in una serie di summit a da quando nel maggio 2005 il sindaco porte serrate e alla fine hanno trovato poOrfeo Goracci, al posto di Pavilio Lupini sto Oderisi Nello Fiorucci (al turismo) e eletto in Regione, nominò assessore per Gabriele Damiani (sport e associazioni), la prima volta la professoressa Maria Crisubentrati ai dimissionari Lorenzo Rughi stina Ercoli che fino a qualche ora prima e Francesco Pierotti. Il rimpasto, chiesto escludeva di volerlo fare. Il giorno della da Scelgo Gubbio a fine settembre nel famipresentazione Goracci si vantò di aver degerato documento, ha portato un paio di ritocchi e il passaggio pistato tutti. A chi fece notare l’”adorabile bugia” della Ercoli, interno di qualche delega. Il sindaco ha mantenuto l’urbanistici fu la battuta pronta: “Anche Moggi disse che non avrebbe ca il centro storico, il coordinamento del pool dei fondi europei, mai ceduto Zidane e l’indomani passò al Real Madrid!”. Mapolizia e sicurezza urbana, le società partecipate (per la Gubbio gari se lo ricorderà bene Aldo Cacciamani, che a quel tempo Cultura Multiservizi diffuso il bando per il nuovo amministrastava nella giunta Goracci e oggi sta con Liberi e Democratici tore). Si narra, da settori della maggioranza, che il vertice denella maggioranza di Stirati. cisivo a Santa Lucia sarebbe stato infuocato con Stirati che a ZACCAGNI E I LADRI Se lo ricorderà Francesco Zaccagni il un certo punto avrebbe perfino minacciato le dimissioni tra i suo ingresso, al posto di Ennio Palazzari, in consiglio comumalpancisti in ordine sparso. Per qualcuno della coalizione il nale: il martedì (19 gennaio) ha preso possesso dello scranno rimpasto avrebbe dovuto essere più energire e non riguardare a palazzo Pretorio, il venerdì successivo (22) i ladri si sono solo la giunta ma anche la presidenza del consiglio. introdotti in casa sua nel tardo pomeriggio sfidando anche il PSI FUORI GIOCO Dal rimpasto è rimasto fuori il Psi che s’è sistema d’allarme fino a portare via, dopo aver forzato un inritrovato senza assessori dopo le dimissioni di Pierotti. Fiofisso del giardino della sua villetta in viale Don Minzoni dietro rucci è stato infatti caldeggiato dai Liberi e Democratici, con l’Edificio Scolastico, un cassetto del comò in camera da letto uno sponsor d’eccezione come il presidente del consiglio co(poi ritrovato a San Biagio) pieno di gioielli e bigiotteria. “Giumunale Giuseppe Biancarelli, mentre Damiani è collegato a ro che in Comune - si è sfogato il neo consigliere comunale Scelgo Gubbio per i rapporti anche con Lorenzo Rughi dimes- mi adopererò al massimo per rendere ai ladri la vita quanto sosi il 9 novembre scorso e il sostegno in campagna elettorale. più difficile. Credo molto nella videosorveglianza e nella colI socialisti hanno avuto un burrascoso travaglio interno con laborazione tra i cittadini. Noi eugubini siamo una comunità dimissioni e malumori emersi nel dibattito a margine molto litigiosa, ma capace anche di fare corpo unico dei vertici di maggioranza in cui il partito è stato rapper azioni collettive utili a tutti. Le persone devono presentato da Paolo Lilli, molto legato a Stirati. unirsi, collaborare tra loro e con le forze dell’ordine CORSI E RICORSI Curioso quanto è capitato con per qualsiasi situazione sospetta. Ogni tipo di inforDamiani. A quanti alla vigilia della nomina gli hanmazione e segnalazione può risultare preziosa, anche no chiesto dell’incarico, ha escluso categoricamente quella solo apparentemente più insignificante”.

CONSIGLIO REGIONALE

L’ANTENNA TELEFONICA

Colpo di scena nella vicenda Biancarelli-Casciari. Sono in ballo la poltrona, 9.300 euro al mese, il potere. Così il presidente del consiglio comunale dopo l’esclusione da palazzo Cesaroni ha deciso di inoltrare un altro ricorso, stavolta alle sezioni unite della Cassazione per difetto di giurisdizione del Consiglio di Stato, sperando di riportare la faccenda nello stesso Consiglio di Stato ma davanti a giudici diversi. I legali di Biancarelli, tra cui Mario Bruto Gaggioli Santini, si riservano altre due possibilità: ricorrere nuovamente al Consiglio di Stato, contestando nel merito la precedente sentenza, e alla Corte Europea per i diritti dell’uomo. La simpatica E ironica rubrica delle Foglie sul quotidiano Il Messaggero ha chiosato sull’iniziativa legale di Biancarelli: “Di sicuro sarà un successo, se non altro per gli avvocati”. M.Boc.

Contro la Wind ma soprattutto contro il Comune dopo aver lottato per impedire che venisse messo in piedi un traliccio con nove antenne alto circa 27 metri nella zona industriale di Padule. “La politica ha fallito”, vanno giù duro gli abitanti della zona. Il Comitato No Antenna, che ha raccolto 1.500 firme a sostegno della battaglia, aspetta la sentenza del Tar, che esaminerà la faccenda ad aprile quando l’impianto sarà già attivato. Il comitato fa leva sulle autorizzazioni. Il sindaco Stirati, nell’ultimo incontro a Padule tenuto il 1° febbraio scorso, ha sottolineato la regolarità tecnico-burocratica delle procedure.

Biancarelli non molla: pronto un altro ricorso

Traliccio Wind a Padule, la politica ha fallito

15 151515 LA QUESTIONE Il TAR ha fissato al 6 aprile l’udienza sul ricorso di Italia Nostra 1515 15 Logge, pressioni per 1515151515 15 15

allungare i tempi

IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CARISP, CARLO COLAIACOVO, PUNTA A FAR ASSEGNARE I LAVORI E FAR PARTIRE L’INTERVENTO ENTRO MARZO, PRIMA DI DOVER LASCIARE L’INCARICO È chiaro il piano del comitato che si oppone al progetto delle Logge dei Tiratori: allungare quanto più possibile i tempi tenendo congelato il progetto di riqualificazione perché a marzo scade il secondo mandato di Carlo Colaiacovo alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, proprietaria del complesso monumentale. Gli ambienti perugini, dentro e fuori la Fondazione, mugugnano perché da circa due anni sono congelati gli oltre tre milioni di euro destinati all’operazione. Se Gubbio deve litigare su questo investimento - dicono a Perugia è meglio dirottare quei soldi altrove, dove farebbero carte false per averli. Carlo Colaiacovo è consapevole che il cambio della guardia alla presidenza potrebbe frenare ulteriormente la realizzazione del progetto e a questo puntano quanti l’avversano. Il Tar dell’Umbria ha deciso di entrare direttamente nel merito del ricorso presentato dall’associazione ambientalista Italia Nostra, con l’udienza fissata per il 6 aprile. Italia Nostra contesta il piano attuativo di riutilizzo del loggiato superiore seicentesco il cui degrado ha superato i livelli di guardia tra l’incuria, l’inutilizzo e i piccioni. I giudici del tribunale amministrativo regionale non hanno preso neanche in esame l’ipotesi di bloccare l’iter del progetto. La contestazione al Tar riguarda il piano attuativo che prevede

la realizzazione di un passaggio pedonale diretto da piazza 40 Martiri a piazza San Giovanni e la ristrutturazione dell’immobile con la posa nel loggiato superiore di vetrate speciali concordate con la Soprintendenza. La Fondazione Carisp può dunque proseguire tranquillamente nelle procedure di gara per appaltare i lavori. Si stanno attivando in pratica i soldi bloccati per le lunghe procedure tecnico-burocratiche sia per l’opposizione del comitato locale per la tutela dei beni culturali sostenuto da Rifondazione Comunista-Gubbio Libera e ultimamente anche dal Movimento 5 Stelle. PRO E CONTRO L’operazione è stata autorizzata dal Comune, che incassa 300mila euro, dopo l’approvazione della Soprintendenza e del ministero dei Beni Culturali. Il comitato che si oppone continuare a cercare il sostegno di esperti e le ribalte mediatiche, come i contatti tenuti con la redazione di Tagadà su La 7 contestando poi il servizio trasmesso che ha riportato tutte le posizioni. Tra le ultime iniziative si registra un’adesione alla linea del comitato da parte del magistrato Paolo Maddalena, già giudice costituzionale, e dell’urbanista Vezio De Lucia, intervistati dalla giornalista Giovanna Nigi aderente fin dall’inizio alla battaglia del comitato eugubino. M.Boc.

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15 POLITICA

SCELGO GUBBIO DECISA: BILANCIO ENTRO APRILE

IL PRESIDENTE DEL MOVIMENTO, MATTEO VINTI, ANTICIPA LE NUOVE SFIDE: “VORREMMO CHE TUTTO FOSSE DECISO PIÙ VELOCEMENTE. NON SAPPIAMO DISTINGUERE SE STIAMO ANDANDO PIANO OPPURE, VISTO DOVE SI OPERA, STIAMO ANDANDO ANCHE TROPPO VELOCI”

di MASSIMO BOCCUCCI Scelgo Gubbio ago della bilancia dopo aver fatto a conti fatti, ne ha beneficiato maggiormente; separecchio rumore col documento che a fine setgno evidente che ritrovare la fiducia dei cittadini tembre ha dato uno scossone alla maggioranza. dopo anni di deserto politico non era facile. Ma L’ala moderata della coalizione di Stirati fa la proce la stiamo mettendo tutta. Nella gestione delle pria parte e al contempo cerca di tenere un po’ a risorse comunali, crediamo fermamente che la freno gli ingombranti volponi dei Liberi e Demostrada intrapresa sia quella giusta e il Comune, cratici con ex Pd ed ex Rifondazione. Matteo Vindopo due anni di gestione Stirati-Mancini, può ti, presidente del movimento sorto nel 2014 come finalmente cominciare a brillare di luce propria. lista civica, affronta tutti i temi del momento. Per il 2016 abbiamo giá in programma di approQual è stato il risultato più importante che ritenete di aver vare il bilancio preventivo entro aprile: questo ci darà la posottenuto dalla verifica di maggioranza e dal rimpasto? sibilità di organizzare con maggiore efficienza l’attività della “La verifica appena conclusa è stata una tappa importante macchina comunale”. per questa amministrazione, per ridare slancio all’azione poSecondo voi di cosa ha bisogno principalmente la città? litica e soprattutto per unire ancora di più la compagine di “La crisi economico-politica di questi anni, ha evidenziato il fatgoverno. Il lavoro è stato lungo e intenso, non senza qualche to che la città ha bisogno di investimenti che offrano la possibimomento di confronto acceso, ma ha dato buoni risultati: al lità di poter ampliare i propri orizzonti, al fine di creare nuovi di là della nomina dei nuovi assessori, il risultato migliore è posti di lavoro e mettere in campo nuove potenzialità inespresche tutte le forze politiche coinvolte si sono sedute al tavose. In quest’ottica l’esperienza di Joint è volta proprio a questo: lo senza rivendicare nulla. Così abbiamo potuto affrontare le dare una struttura di appoggio a chi cerca di creare una nuova situazioni con molta schiettezza. È stato concordato, inoltre, possibilità lavorativa in primo luogo per sé offrendo una nuoche il tavolo continuerà a riunirsi con costanza per cercare di va opportunità per tutta la città. La struttura Joint ha ricevuto portare a termine gli obiettivi prefissati. molte richieste, segno evidente che il mondo dell’imprenditoConsiderate una fase-due quella che si è aperta con l’inria, soprattutto giovanile, ha bisogno di rigenerarsi”. gresso dei due nuovi assessori? È vero che sarà un uomo molto vicino a voi (l’architetto “Il 2016 ci porta a proseguire il cammino intrapreso da due Zoe Rossi) a guidare la società partecipata Gubbio Cultuanni a questa parte cercando di migliorarci laddove possira e Multiservizi? bile. Ringrazio Lorenzo Rughi per il gran lavoro svolto e la “Dopo le investiture dirette precedenti, questa volta il sindadedizione che ha messo nel portare a compimento numerosi co e la maggioranza hanno scelto di optare per un bando di obiettivi che sono sotto gli occhi di tutti. Ci attendono numeconcorso; il nome del nuovo amministratore sarà scelto tra i rose sfide come il Puc2 dell’ex ospedale e il completamento soggetti che presenteranno le caratteristiche più confacenti al del parcheggio di San Pietro. L’Amministrazione Stirati ha racruolo, importantissimo, da ricoprire. Il toto -amministratore colto come eredità pesante del passato queste due situazioni, di questi giorni altro non è che la gran cassa delle minoranze che sembravano problemi insormontabili. Ora, anche grazie che sparano nomi a go-go perché poi, se per caso ci prendono, a scelte che a qualcuno possono essere sembrate impopolari, diranno che lo avevano previsto”. si possono raccogliendo i primi frutti. Non parlerei quindi di Cosa rispondete a chi pensa che la coalizione di governo una fase-due, piuttosto di una fase uno-bis che parte con molsia troppo sbilanciata sui Liberi e Democratici degli ex Pd? to slancio e positività e che non sarà oscurata dalla continua “La lista Liberi e Demoratici ha ottenuto il miglior risultato propaganda elettorale che le opposizioni stanno portando elettorale nel sostegno a Stirati con una presenza numerica avanti, senza mai fare una proposta concreta”. più pesante rispetto anche alla nostra lista civica, che pure ha Come spiegate il fatto che il Psi non è più rappresentato avuto un consenso straordinario. A noi, interessati soprattutin giunta dopo le dimissioni di Pierotti? to al bene della città piuttosto che a mettere bandierine, non “Il sindaco ha scelto in totale autonomia i nuovi assessori importa dove e se la maggioranza è sbilanciata. Ci interessa senza che le forze politiche avessero imposto qualcosa. Pure che la coalizione faccia bene a prescindere”. questo è uno dei grandi pregi di questa Amministrazione: saCosa apprezzate maggiormente di Stirati e su cosa invece persi rigenerare mantenendo sempre la capacità di guardare vi aspettate qualcosa di diverso? a quello che è necessario e non a quello che fa comodo. Ogni “La nostra lista è stata la prima a candidare ufficialmente Stiforza politica al tavolo ha dato dimostrazione di umiltà metrati. Occorreva una persona di alto profilo personale e cultutendo in primo piano il bene della città”. rale e che, pur rappresentando il nuovo corso, avesse avuto Su cosa in particolare ritenete di avete inciso in questo esperienza politica. Il sindaco si è confermato all’altezza delle anno e mezzo? aspettative. Noi, come lista civica fatta per la maggior parte di “Sicuramente, grazie ai suoi assessori di riferimento, Scelgo persone che vengono dal mondo delle professioni e del lavoro Gubbio ha potuto offrire un maggiore contributo nei settoautonomo, vorremmo che tutto fosse deciso più velocemenri del turismo, nella gestione delle risorse comunali e nella te. Ecco, non sappiamo distinguere se stiamo andando piano creazione di Joint. Sul turismo il cambio di passo è stato nooppure, visto dove si opera, stiamo andando anche troppo tevole, trovando spesso però forti opposizioni proprio da chi, veloci”.

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MUSICAL Protagonista per la regia di Gisella Calì. Il giovane sta facendo importanti esperienze

Matteo Volpotti e la sfida di “Rent”

A me gli occhi, please. Chi sale su un palco questo chiede e si aspetta. Succede anche a Matteo Volpotti, protagonista del musical “Rent” andato in scena a Roma il 2 febbraio scorso in anteprima nazionale al Teatro Brancaccio, per la regia di Gisella Calì e la produzione Dafni Spettacoli. È previsto per la prossima stagione un tour nazionale. Il giovane eugubino, che compirà 25 anni a maggio, sta mettendo in fila importanti esperienze. Vive a Roma dove si è formato alla Music Academy e al Laboratorio Italiano del Musical ed è arrivato il momento di fare il salto di qualità con la prima parte da protagonista dopo le rappresentazioni in ensamble. Matteo Volpotti ha lavorato con Marco Simeoli, allievo di Gigi Proietti, partecipando a due edizioni dell’Oscar italiano del musical. Con una compagnia sta portando in scena per il secondo anno una commedia in dialetto romanesco che è un omaggio a Trilussa. Nel cast di “Rent” figurano nomi importanti del musical italiano quali Giuseppe Verzicco, Roberto Rossetti e Giovanna

D’Angi, già protagonisti delle maggiori grandi produzioni firmate Compagnia della Rancia, Peeparrow di Massimo Romeo Piparo e Stage Entertainment. Si tratta di un musical americano scritto nel 1996 da Jonathan Larson, morto proprio il giorno prima del debutto. È un adattamento rock ispirato alla Boheme di Puccini: al posto di Parigi e della tubercolosi, i giovani artisti squattrinati affrontano la vita del sobborgo newyorkese fronteggiando problemi di Aids e sfratto. “Lo spettacolo è carico di significati ed emozioni - spiega Matteo Volpotti - trattando il tema dell’amore in tutte le sue forme, con forte accento sull’amore omosessuale. L’amore è anche quello che lega due amici, due giovani spaventati di scoprirsi malati, un aspirante regista non malato, da me interpretato, che vive con la consapevolezza di perdere tutti. Il dramma è affrontato dai protagonisti in modo non drammatico, poichè l’unica risposta alla morte è ancora una volta soltanto l’amore”. M.Boc.

CULTURA E SPETTACOLO

Carlo Cerri sale sul palco della Scala

IL FIGLIO DELL’INDIMENTICABILE “PEPPE ‘L CAPELARO” È UN APPREZZATO DISEGNATORE DI LUCI E SCENOGRAFO. HA APERTO ALLA SCALA LA STAGIONE DEL BALLETTO È sempre stato orgoglioso del suo Carlo. Quando ne parlava, l’indimenticabile “Peppe ‘l Capelaro”, che in corso Garibaldi ha gestito per anni con la moglie Maria Urbani il rinomato negozio di cappelleria, raccontava la strada professionale del figlio che diventava un sempre più apprezzato disegnatore di luci e scenografo. Giuseppe Cerri sarebbe andato oggi ancora più fiero di Carlo, la cui impronta s’è vista forte nella prima della stagione del balletto al Teatro alla Scala di Milano nel segno dell’etoile Roberto Bolle e ospite Polina Semionova (nella foto in basso) protagonisti della favola di Cenerentola sulle musiche di Sergej Prokofiev e le coreografie di Mauro Bigonzetti. Nella nuova produzione in due atti, presentata dal corpo di ballo e orchestra del prestigioso teatro meneghino, c’è stato spazio per Cerri come curatore delle scene e le luci. Lo spettacolo, andato in scena dal 19 dicembre fino a metà gennaio, ha riservato emozioni forti grazie a un cast d’eccezione sotto la direzione di Michail Jurowski. Per Carlo Cerri, 58 anni, si è trattato di un’altra esperienza di assoluta qualità che va a inserirsi in un curriculum costruito nei migliori teatri italiani e con artisti di chiara fama. Le sue radici restano, mentre a Gubbio vive la sorella Caterina. Lui è cresciuto a Roma e oggi fa la spola tra Firenze e Reggio Emilia muovendosi per gli allestimenti degli spettacoli ai quali prende parte con compiti di primo piano nello staff tecnico. Questa prima scaligera del balletto è stata speciale. L’ultima presenza di Cenerentola alla Scala risale al 2006: stavolta la favola di Perrault ha portato come novità al repertorio la ricchezza melodica e descrittiva della musica di Prokofiev, l’universo fantastico e fiabesco, la trama articolata di episodi e dinamiche tra i protagonisti. M.Boc.

MUSICA

Quest’anno a Sanremo vince FabioVagnarelli

Conquistano il pubblico anche della tv gli Oblivion, il gruppo che ha tra i protagonisti l’eugubino Fabio Vagnarelli. Un’esperienza unica nel suo genere che ha prodotto un condensato in cinque minuti di tutte le canzone vincitrici del Festival di Sanremo, da “Grazie dei fior” cantata nel 1951 da Nilla Pizzi fino all’ultimo “Grande Amore” con Il Volo. “Evolution of Sanremo” è la sfida geniale degli Oblivion che hanno già raccolto consensi di pubblico e critica. I 65 brani che hanno fatto la storia del festival della canzone italiana sono proposti in modo straordinario, in rigoroso ordine cronologico, interpretati “a cappella” con grande virtuosismo dai cinque cantattori specializzati in esilaranti parodie. Fabio Vagnarelli, che compirà 34 anni a luglio, sta vivendo un’avventura artistica consolidata nel tempo e che gli stando continue soddisfazioni. Ha iniziato a studiare musica giovanissimo, ha quindi intrapreso la strada del musical senza tralasciare gli studi. E il bello deve ancora venire.

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LA ROCCA

L’antisemitismo, figlio legittimo della modernità

Il “Giorno della Memoria” che si celebra ogni 27 gennaio in ricordo dell’Olocausto è una delle ricorrenze in cui si avverte con maggiore sgomento la contraddittorietà della nostra cultura post moderna. Se da un lato, infatti, si ricordano doverosaa cura di mente le vittime ebree (e non solo) LUIGI GIRLANDA della barbarie nazionalsocialista, affinché l’orrore, mai abbastanza deprecato, di ciò che accadde in Europa durante la Seconda guerra mondiale non abbia mai più a ripetersi, dall’altro lato non si può non sottolineare come l’intellighenzia culturale tenda ancora a celebrare, senza un minimo di autocritica, ciò che di quel massacro disumano fu causa diretta. Spesso si dimentica che l’antisemitismo è figlio di quella modernità che ancora oggi, nelle scuole come nelle università, viene esaltata e dipinta come “rinascita dopo i secoli bui del medioevo” e si arriva perfino a sostenere che l’odio verso gli ebrei sia stato prodotto dal cattolicesimo, che nella liturgia antica del venerdì santo, in vigore fino al 1970, li definiva addirittura “perfidi Judaeis”. Ma l’antisemitismo è, come dicevamo, figlio naturale di quella modernità che ha nel protestantesimo e poi nell’illuminismo, nell’idealismo, in Nietzsche e nel darwinismo i suoi maestri indiscussi. Nel 1543, due anni prima di morire, Lutero scrive un saggio, Von den Juden und ihren Lügen (Degli ebrei e delle loro menzogne) dove si può leggere quella che sarebbe stata un’analisi e una soluzione perfetta per Hitler: «Esseri tanto disperati, cattivi, velenosi e diabolici fino al midollo sono questi ebrei, i quali in questi millequattrocento anni sono stati la nostra piaga, pestilenza, e ogni sventura, e continuano ad esserlo. Essi sono velenose, aspre, vendicative, perfide serpi, assassini e figli del demonio, che pungono e nuocciono in segreto, non potendolo fare apertamente. In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto. Bisogna allo stesso modo distruggere e

smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari. Bisogna proibire ai loro rabbini - pena la morte - di continuare a insegnare». Non meno virulente le parole di un altro maestro della modernità, il “tollerante” Voltaire: «Non troverete negli ebrei che un popolo ignorante e barbaro, che unisce da tempo la più sordida avarizia alla più detestabile superstizione e al più invincibile odio per tutti i popoli che li tollerano e li arricchiscono. (…) È giusto che una specie così perversa divori se stessa e che la terra venga purificata da questa razza». A queste inquietanti prospettive “moderne” si aggiungano i “Discorsi alla nazione tedesca” dell’idealista Fichte, che non a caso vedeva in Lutero il più grande dei tedeschi, e dove viene teorizzata la purezza e la superiorità della stirpe tedesca su tutte le altre e si aggiunga infine un pizzico di “teoria di Darwin” sulla selezione naturale come meccanismo con cui avviene l’evoluzione delle specie e il micidiale cocktail - che da Lutero arriva a Hitler - è servito. Non è un caso che furono proprio i luterani i maggiori sostenitori di Hitler (d’altra parte, con un fondatore come Lutero, che scriveva le cose che abbiamo riportato, la cosa è purtroppo ben comprensibile). Sin dal 1930, prima che il Führer salisse al potere attraverso libere elezioni (anche se, è bene ricordarlo, in nessuna elezione il partito di Hitler ebbe la maggioranza nei Länder cattolici, mentre stravinse sempre nelle zone della Germania convertite al protestantesimo), i Deutsche Christen (i Cristiani Tedeschi) si erano organizzati sul modello del partito nazista, nella protestante Chiesa del Reich che accettava solo battezzati “ariani”. Dopo le elezioni del ’33 la suddetta chiesa inviò a Hitler un telegramma che così diceva: “Noi salutiamo il nostro Führer. (…) Noi, pastori evangelici, assicuriamo fedeltà assoluta e preghiere ardenti”. Più chiaro di così. Forse andrebbe ricordato anche oltre Tevere, visto l’entusiasmo con cui si comincia a salutare il quinto centenario della cosiddetta “Riforma protestante” e del suo maestro Lutero.

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IL CASO

IL TRENO DEI DESIDERI ALL’INCONTRARIO VA...

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO SULLA VARIANTE FERROVIARIA PER ASSISI-AEROPORTO DI SANT’EGIDIO-GUBBIO. C’È LA FREGATURA: NON È UN ATTO VINCOLANTE, COME ACCADUTO GIÀ PER L’ALBERGHIERO AL “CASSATA-GATTAPONE”. SAPPIAMO COM’È FINITA... Provano a prenderci per fessi, duole scriverlo ma purtroppo è così. Lo fanno spesso in Regione, come al Parlamento del resto, e allora vi raccontiamo l’ultima diavoleria di palazzo Cesaroni, centro vitale del carrozzone politico perugina. Il nuovo piano regionale dei trasporti, un po’ un libro dei sogni visto che molte strade fanno schifo e di ferrovie si parla invano da decenni, è stato approvato ed è spuntato fuori un ordine del giorno, dopo un emendamento al piano rimasto però lettera morta, che sostiene il progetto di variante ferroviaria sull’asse Assisi-aeroporto di Sant’EgidioGubbio al posto del raddoppio Orte-Falconara di cui si parla dagli anni ‘90 e che è progettato dal 2003. Hanno esultato in tandem per l’approvazione gli alleati-nemici Andrea Smacchi e Giuseppe Biancarelli (prima di essere silurato dal Consiglio di Stato) come se per Gubbio si aprissero prospettive concrete, con impegni scadenzati, mentre in realtà quell’ordine del giorno va considerato per ora l’ennesima promessa di qualcosa che è tutta da vedere. Il cerchiobottismo delle forze politiche in Regione è stucchevole con un gioco delle parti, sapendo che sulle volontà di rafforzamento della rete ferroviaria (da tempo brutalmente ridimensionata in Umbria già in termini di ferrnate sulle tratte storiche) prevalgono campanilismi e promesse ciascuno a casa propria, senza che in realtà succeda nulla. Non si fa ormai da lunghi anni il raddop-

pio della Orte-Falconara, né è in previsione che si faccia. Figurarsi se ci saranno azioni concrete per qualche altro progetto ferroviario. COME PER L’ALBERGHIERO Smacchi (ma pure Biancarelli stava imparando benissimo) ha capito il giochino e allora è andata in scena la stessa storiella dell’indirizzo alberghiero chiesto dal “Cassata-Gattapone”, sostenuto a gran voce dalla società civile con gli immancabili politici di tutte le razze pronti a cavalcare. Ricordate l’alberghiero? In Regione venne approvato due anni fa un ordine del giorno che impegnava la presidente Catiuscia Marini a concederlo da questo anno scolastico. La Marini si era presa l’impegno solenne. Tutti felici e contenti. Peccato che poi tutto è saltato per la tenaglia degli oppositori (un asse contrario tra Città di Castello, Assisi e Spoleto). Smacchi dovendo ripresentarsi alle regionali (che avrebbe rinunciato a 9.300 euro al mese? Mica è matto) ha giocato su più tavoli e di fatto le crociate eugubine per avere l’indirizzo si sono perse nel nulla. Guarda caso, strillarono all’interno del Pd e della sinistra eugubina gli stessi che poi col Pd si sono alleati per la Regione alle ultime elezioni. C’era pure Orfeo Goracci a battersi, ben sapendo che non contava più niente e che qualcosa doveva comunque fare per giustificare il ricco stipendio. L’alberghiero si è perso per strada. Il progetto per la variante ferroviaria è per il momento su un binario morto. R.Bar.

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ATTUALITÀ

APRE GLI OCCHI SULLA CITTÀ

OLTRE TREMILA ADESIONI DAL 6 GENNAIO. IN QUESTO LUOGO VIRTUALE GLI EUGUBINI SI CONFRONTANO QUOTIDIANAMENTE SU TEMI E PROBLEMI. UNA VIA PER USCIRE DAI PALAZZI E DALLE SEGRETE STANZE DELLA POLITICA La politica dei partiti, movimenti e liste civiche sempre più impopolare, autoreferenziale, impegnata soprattutto a fare summit nelle segrete stanze tra documenti top secret e poltrone da ripartire, soldi da gestire soprattutto tra “amici”, favori e incarichi da elargire. E allora meglio dirsele in faccia le cose - ovvero approfondire temi e problemi, proposte e critiche - con uno strumento agile, aperto e senza steccati né tornaconti. Nasce così “Gubbio 2016”, il gruppo che dal 6 gennaio scorso si è costituito spontaneamente su Facebook. C’è la foto identificativa del Campanone con la torretta e i merli del palazzo dei Consoli. E sono oltre tremila le adesioni tutte eugubine. Ditelo su Facebook, un luogo virtuale dove questo gruppo esce giorno dopo giorno allo scoperto. Non viene usato il linguaggio del politicamente corretto. Si esterna in modo serio e diretto, mettendoci la faccia e la correttezza nell’esprimersi, tirando fuori quel che si pensa sulle problematiche della città attraverso dati e informazioni fino ad aprire il confronto.

PIAZZA VIRTUALE Si parte dalla convinzione che in questo momento storico, con la crisi che continua a mordere, tutti possono contribuire alla riflessione per trovare soluzioni concrete. “E’ un luogo vero del confronto cittadino dove le opinioni si rispettano tra loro alimentando il dialogo per rendere viva la comunità”, spiega il consigliere comunale Francesco Gagliardi promotore di questa iniziativa trasversale. In prospettiva c’è l’intenzione di affiancare alla piazza virtuale gli incontri pubblici per approfondire gli argomenti e avanzare proposte. La via dei social network è quella dello sfogo e dell’analisi in campo aperto, se utilizzata in modo corretto senza anonimati e volgarità, così il dibattito esce dai canali spesso controllati per aprirsi all’opinione pubblica. Il gruppo è in viaggio per leggere la città e capire la direzione che Gubbio può intraprendere per il futuro. Ci sono i numeri e i fatti, presi soprattutto dall’economia e dal tessuto sociale cittadino: dai flussi del mercato occupazionale, con le cifre di occupati e disoccupati, a quelli turistici. “Non si discute tanto sulle cause, più o meno remote, che ci hanno con-

dotto alla situazione attuale - osserva l’avvocato Gagliardi -. Vogliamo sapere cosa siamo oggi e quali potenzialità esprimiamo come comunità cittadina. Perciò la pagina si chiama Gubbio 2016. Una conoscenza propedeutica alla costruzione di almeno tre proposte concrete di sviluppo economico. Abbiamo scelto la piattaforma virtuale perché è un mezzo di comunicazione veloce che consente il dialogo tra generazioni diverse per età e abitudini”. M.Boc.

“Grazie di cuore alle cure palliative” La famiglia di Franco Ercoli rivolge un pensiero particolare e un sentito ringraziamento a tutti gli operatori delle cure palliative di Gubbio per la professionalità, l’umanità e la qualità dell’assistenza prestata nel momento di bisogno.

LETTERE IN REDAZIONE La posta dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it

Acque leggermente agitate Tendenti alla calma piatta È tempo di fare un bilancio sull’attività svolta da Comitato Acqua Umbra e i risultati ottenuti. Nel 2015 ci siamo impegnati nell’organizzare vari banchetti in Piazza; partecipato al convegno “Territori contro la Privatizzazione dell’Acqua”; mantenuto aperto il punto d’ascolto con una certa regolarità; affiancato i Consiglieri del Movimento 5 Stelle su un OdG (approvato) sulle morosità incolpevoli e sui distacchi; svolto la nostra campagna di sensibilizzazione e di informazione attraverso articoli pubblicati su organi di informazione (15Giorni) e attraverso un sito internet (Live Gubbio) e aperto un Gruppo Facebook “Comitato Acqua Gubbio”. Possiamo ritenerci soddisfatti per quello che abbiamo fatto, ma per quanto riguarda per i risultati dobbiamo constatare, con dispiacere, che l’anno trascorso si è dimostrato alquanto deludente. Malgrado i continui aumenti delle tariffe, le ultime “gabelle” imposte (vedi partite pregresse e deposito cauzionale), le continue lamentele che si riscontrano tra gli utenti, i servizi offerti da Umbra Acque siano carenti sia nella fornitura del servizio idrico, sia nei sistemi di depurazione, gli utenti appaiono sempre più rassegnati nel pagare, accettando senza nessuna reazione queste imposizioni sia economiche che di servizio. Reazione che nel 2011 portò gli Italiani e soprattutto gli eugubini a recarsi in massa a votare a favore di un’acqua pubblica e contro i profitti fatti sull’acqua dalle società di gestione. Quello spirito di democrazia popolare travolse, come un’onda impetuosa, tutto e tutti, ma la cosa fu poi sapientemente inabissata nel silenzio dell’informazione, nei meandri di una politica sempre più asservita alle leggi di mercato e ai poteri forti, in modo tale che diventasse una “risacca”. Con i nostri comitati stiamo portando avanti quella lotta pacifica e democratica che ci aveva visti tra i promotori di quei referendum insieme a tanti di voi. Noi ancor oggi stiamo applicando l’auto-riduzione delle bollette decurtando quello che prima era la remunerazione del capitale investito, ora abilmente camuffata in costi finanziari; ancor oggi stiamo richiedendo la restituzione del canone di depurazione per quegli utenti che non erano collegati al sistema e che per diversi anni hanno pagato un servizio di cui non usufruivano; ancora oggi abbiamo un ricorso al TAR dell’Umbria contro l’applicazione del metodo tariffario AEEGSI, da poco abbiamo presentato un ricorso al Presidente Mattarella contro le “partite pregresse”, un conguaglio di circa 5,2 milioni che verrà addebitato sulle nostre bollette con la “SOLITA” approvazione degli ATI sia 1 che 2. Noi però continueremo questa “battaglia” per tutelare un nostro diritto che era stato sancito attraverso i referendum del 2011, informando i cittadini di come i nostri governanti stiano disattendendo quei referendum, attraverso politiche conniventi con le società di gestione, regolate solo da interessi economici che non tengono conto delle difficoltà e degli interessi dei cittadini. Cercheremo di risvegliare quella coscienza popolare che in tempi passati aveva portato molti di noi a ribellarsi democraticamente per tutelare un bene primario e irrinunciabile come l’acqua. Il Comitato Acqua Gubbio rinnova l’invito a tutti gli eugubini di partecipare e vi attende tutti i martedì in Via Reposati n. 5 dalle 17 alle 19. Info: acquapubblicapg@gmail. com o tel. Alessandro 333 3223199. Comitato Acqua Pubblica

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ALTRE PROPOSTE IN AGENZIA

MONDO SCUOLA

Al Mazzatinti tra filosofi e campioni

In arrivo personaggi di spicco al Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” per incontri aperti a tutti. Si comincia il 12 febbraio, alle ore 10 presso l’aula magna della sede di via dell’Arboreto, con il fisico e filosofo Luca Guzzardi. L’incontro con gli studenti dell’indirizzo scientifico sarà sul tema “Le parole e le cose”, ed è realizzato in collaborazione con il laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno. Il 15 febbraio alle ore 11 sempre presso la sede di via dell’Arboreto, ospite del liceo sportivo il calciatore Francesco Magnanelli, capitano del Sassuolo che a Gubbio ha cominciato la sua carriera. Il filosofo Diego Fusaro, ricercatore presso l’università San Raffaele di Milano, è atteso il 16 febbraio presso la sala convegni dell’hotel “Beniamino Ubaldi” alle ore 9.30, per gli studenti delle quinte classi sul tema “Etica ed economia”.

AS GUBBIO Il “mistero” delle cordate per il prossimo mercato

Ricapitalizzazione ok, ora i soci sono una decina NOTARI, BARBETTI, FIORITI E MENCARELLI SI SONO DIVISI LE QUOTE PER CIRCA 300MILA EURO. LA SOCIETÀ SI È RIDOTTA

È andato tutto secondo i piani, allungando i tempi quanto più possibile per ricapitalizzare la società: gli oltre 300mila euro previsti sono stati garantiti soprattutto da Sauro Notari, Filippo Barbetti, Marco Fioriti e Rodolfo Mencarelli. Non ci sono state sorprese. Dalla ricapitalizzazione esce una società ridotta nei soci di circa due-terzi, da una trentina a una decina. Hanno sottoscritto l’aumento di capitale per il corrispettivo delle quote già in possesso Vincenzo Monacelli, Renato Rialti, il segretario Antonio Cecchetti, i collaboratori della segreteria Paris Volpi e Mario Marcheggiani. Sono usciti dal giro soci e dirigenti che hanno fatto la storia del Gubbio, su tutti Giancarlo Brugnoni, già vicepresidente e in società per una trentina d’anni. La ricapitalizzazione normalizza in questa fase la situazione, al di là dei carichi pendenti soprattutto verso l’Erario e rateizzati (1,7 milioni di euro). Un primo passo fondamentale è stato fatto e questi soldi messi nelle casse rossoblù servono per gestire parte della stagione, verificando la prossima estate come sarà la situazione finanziaria e se ci sarà bisogno di un’eventuale nuova ricapitalizzazione. L’esposizione debitoria resta molto alta e si vedrà come Notari e Barbetti la gestiranno. È stata accantonata, almeno per ora, la strada del cosiddetto “fallimento pilotato”, ricordando che quella formula non è stata frutto di un’ipotesi giornalistica ma ne ha parlato più volte il presidente Notari in ambienti pubblici e in diverse riunioni: questo va precisato per fare chiarezza evitando di raccontare bugie ai tifosi. MISTERO CORDATA Nella durissima presa di posizione della società verso alcuni tifosi dopo il provvedimento disciplinare che ha costretto la squadra a giocare a porte chiuse contro il Ponsacco al “Barbetti”, ha colpito un passaggio del comunicato rimasto sotto silenzio. È interessante capire, in prospettiva, cosa avrà voluto dire il presidente Notari con una frase sibillina: “Ci aspettiamo chiaramente una cordata per le prossime campagne acquisti fatte di contatti che di certo non sono passati per i canali istituzionali ma solo per convenienze ed opportunità che nulla hanno a che fare con l’informazione e l’aggiornamento nei confronti dei tifosi”. Di quale cordata parla la società? A cosa si riferisce? Dove si va a parare? Mistero fitto. Un fatto è certo: di cordate interessate al Gubbio, per quanto è dato sapere, non c’è neppure l’ombra. M.Boc.

NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

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www.15giorni.it Società Editrice Infopress srl Tel./Fax 075.9271422 Mail redazione@15giorni.it Direttore Commerciale: Giancarlo Barbacci Tel. 339.5744413 Mail giancarlo.barbacci@libero.it Direttore Editoriale Massimo Boccucci Direttore Responsabile Roberto Barbacci Collaboratori: Luigi Girlanda Stampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG) Chiuso in redazione: Mercoledì 3 Febbraio 2016 Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO 2016

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