15 Giorni - Numero 55 - 25 Maggio 2016

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quindicinale d’informazione

Mercoledì 25 Maggio 2016 Anno IV Numero 55

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La riscoperta del centro SEGNALI DI RIPRESA DENTRO LE MURA PER LA CRESCENTE RICHIESTA DI APPARTAMENTI E ATTIVITÀ COMMERCIALI, SPECIE NELLA RISTORAZIONE. ATTIRANO DI PIÙ LE VIE PRINCIPALI, LA PARTE ALTA DELLA CITTÀ E SAN PIETRO

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COPERTINA

Centro storico, attrazione fatale

SI TORNA A INVESTIRE PER GLI APPARTAMENTI E LE ATTIVITÀ ALL’INTERNO DELLE MURA URBICHE. CORSO GARIBALDI E VIA DEI CONSOLI ATTIRANO MOLTO, COSÌ COME LA PARTE ALTA DELLA CITTÀ E IL QUARTIERE DI SAN PIETRO (ASPETTANDO I PARCHEGGI). I GIOVANI PRONTI A SCOMMETTERE di MASSIMO BOCCUCCI Ritorno al centro storico. È bellissimo solo pensarlo. Qualche buon segnale si vede ed è un ottimo motivo per cavalcare, e possibilmente incoraggiare, la riscoperta del cuore di Gubbio. Con la crisi impietosa che non molla, si rivedono tante cose negli stili di vita e un segno viene proprio dal rinato interesse per tornare a vivere la città. Lo testimoniano le crescenti richieste di appartamenti dentro le mura, più in affitto che da acquistare.

Stesso discorso per le attività commerciali, a cominciare dalla ristorazione e principalmente per i servizi rivolti ai turisti più che alla domanda interna. Il quadro è in evoluzione e in questa prima parte dell’anno registra dei numeri in controtendenza rispetto al passato. Fa più rumore un albero che cade - si dice - di una foresta che cresce, ma stavolta c’è davvero qualcosa che sta crescendo e che va sostenuto.

ZONE E CIFRE Per capire la portata della situazione, si rileva che su un campione di 50 richieste di abitazioni e locali per attività commerciali, il 30% riguarda appartamenti dentro le mura e il 20% i locali per il commercio. Le zone più appetibili sono la parte alta della città e San Pietro, senza trascurare i punti nevralgici col proverbiale appeal come corso Garibaldi, via dei Consoli, via Cavour e piazza Bosone. Per le abitazioni, le quotazioni degli affitti oscillano tra 350 e 450 euro per soluzioni con cucina, due camere e bagno. Le quotazioni economiche variano, poi, a seconda delle vie nei singoli quartieri. Ha un grosso potenziale di sviluppo il quartiere di San Pietro non appena sarà completato il maxi parcheggio multipiano e tenendo conto delle potenzialità del complesso monumentale che ospita diversi servizi e di cui si attende il potenziamento. È chiamata a recitare un ruolo di

impulso l’Amministrazione Comunale non tanto come imprenditore o gestore di risorse economiche (la fiducia nel comparto pubblico è ai minimi storici e le risorse vengono assorbite per lo più per autoalimentarsi e coprire i debiti) ma per agevolare quanto più possibile l’iniziativa dei privati, unica vera possibilità di rilancio dell’economia e dello sviluppo sociale.

L’ANALISI “C’è una ritrovata tendenza all’investimento - spiega Francesco Capanelli del marchio in franchising specializzato Solo Affitti in via Perugina -. Ci sono in particolare i giovani che cercano di intraprendere delle nuove attività, preferibilmente proprio nel centro storico. La ristorazione è l’attività più ricercata, unitamente ad altre formule simili come pizzerie al taglio e servizi alimentari per vegetariani, vegani, celiaci”. Si rileva un’evidente volontà nell’indirizzarsi specificatamente verso questi settori, come conferma Michela Minelli di Solo Affitti: “Vengono chiesti locali con la disponibilità della canna fumaria e la cui destinazione d’uso può essere variata. La riscoperta del centro storico come risorsa è un fattore estremamente positivo per la vitalità della città e per aumentarne la capacità attrattativa. Ci si augura che sia un trend positivo destinato a rafforzarsi”.

GUBBIO FA CENTRO Guarda con attenzione al fenomeno, e si adopera per favorirlo, l’associazione Gubbio fa Centro. Alla presidenza c’è la giovane Lucia Rossi, che evidenzia come “la riscoperta del centro storico è un bene comune da vivere. È un luogo commerciale ma soprattutto il cuore della città. L’esempio lampante è che in poco più di 5 anni la nostra associazione nata da una decina di iscritti, oggi ne comprende 80 con circa 200 professionisti coinvolti”.

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POLITICA

PD, il vero duello è tra Smacchi e Di Benedetto

LE MANOVRE NEL PD PER LE PROSSIME ELEZIONI: LOTTA IN FAMIGLIA TRA IL CONSIGLIERE REGIONALE DELFINO DI BOCCI E L’EX ASSESSORE, POSSIBILE ALLEATO DELL’UMBERTIDESE GIULIETTI. SULLO SFONDO LA BATTAGLIA PER LA SUCCESSIONE ALLA MARINI IN REGIONE. MA C’È ANCHE L’ALA DI GIANNI PECCI di MASSIMO BOCCUCCI

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C’è un partito, il Pd, diviso (da sempre) e smanioso di leadership e poltrone. Non che gli altri siano tanto diversi, sia chiaro, ma a Gubbio i Democratici fanno storia a sé perché vanno in mille pezzi a ogni elezione e si contendono anche l’aria che respiriamo.

Andrea Smacchi Adesso c’è una marginalità nel quadro politico eugubino che mette tutti in imbarazzo nel Pd, anche se qualcuno nel partito ha trovato il modo di sistemare se stesso. Così è partita la sfida per prendere in mano la situazione e preparare la riscossa elettorale. Il vero duello che si profila, stando ai rumors di piazza Oderisi, ha sullo sfondo la battaglia quotidiana in Regione con la prospettiva della successione di Catiuscia Marini che sta gestendo il secondo e ultimo mandato. Il sottosegretario della Valnerina Gianpiero Bocci e il parlamentare umbertidese Giampiero Giulietti guardano ai territori: il delfino di Bocci su Gubbio è Andrea Smacchi, al secondo mandato da consigliere regionale e allettato dall’idea di poter fare il sindaco garantendosi un futuro politico portando in dote il Comune al potentissimo sottosegretario al ministero dell’Interno di area ex Dc, mentre Giulietti con la corrente piddina dei cosiddetti giovani turchi troverebbe la sponda nell’architetto Raffaello Di Benedetto, già dirigente della Provincia ed ex assessore nella Giunta Guerrini.

SFIDE INCROCIATE Se Bocci e Giulietti potrebbero sfidarsi per la Regione nel 2020, con la Marini pronta a sostenere tutti meno che Bocci, i riflessi su Gubbio si avrebbero in anticipo perché per il Comune la scadenza naturale del mandato di Stirati è nel 2019.

Raffaello Di Benedetto Lo scenario che si fa avanti - mutevole chiaramente perché in politica un anno può valere un secolo (bisognerà vedere anche i risultati di Renzi alle amministrative di giugno e al referendum di ottobre) - vede sulla scena due leader. Smacchi è intenzionato a prendere le redini del Pd (con una guida scelta da lui: Virna Venerucci in pole position ma c’è la fila) e a mettersi in gioco per palazzo Pretorio contro Stirati e chi ci sarà. Intanto, Virna Venerucci porta l’attività professionale di architetto nella nuova segreteria provinciale del partito, guidata da Dante Andrea Rossi, visto che si occuperà di urbanistica e politiche paesaggistiche. Di Benedetto è deciso a giocarsi le proprie possibilità senza escludere eventuali accordi con lo stesso Stirati se il Pd dovesse ancora una volta andare in mille pezzi. Le sfide incrociate per la Regione hanno dunque delle pesanti ripercussioni su Gubbio dove si potrebbe assistere, d’ora in poi a un duello senza esclusione di colpi con in mezzo, per ora, l’ala che si rifà all’ex presidente del consiglio comunale Gianni Pecci.

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VIABILITÀ

LE PAVIMENTAZIONI SONO UN OBIETTIVO

Intervento del Sindaco Filippo Mario Stirati

È riaffiorata nelle ultime settimane una discussione accesa, ma in alcuni casi fondata su informazioni inesatte, relativamente al tema delle manutenzioni stradali e pavimentazioni all’interno del nostro centro storico. Va da sé che l’obiettivo strategico fondamentale è quello che tutte le vie e i vicoli anche minori della parte storica di Gubbio, debbano essere pavimentati secondo precisi canoni, a cominciare dai materiali da utilizzare per ottenere ben precisi risultati estetici e filologici. È bene sapere che, se si vogliono evitare valutazioni del tutto fuori luogo e lontane dalla sia pur minima consapevolezza di ordine tecnico e finanziario, pavimentare o ripavimentare adeguando tutto il sistema delle reti tecnologiche sottostante, ha un costo di 500-600 euro a metro quadro. Questo significa che una via anche di medie dimensioni comporta oneri di centinaia di migliaia di euro, o addirittura al disopra del milione di euro. Se si definisce il recente intervento in via della Repubblica un’occasione mancata, a meno che non si sia accecati da preconcetta ostilità verso chi amministra attualmente, si compie un’affermazione del tutto fuori tema.

In via della Repubblica, così come in via Mazzatinti, via Reposati e via Armanni, l’Enel ha ripristinato gli scavi effettuati per interventi tecnologici sulla propria rete, non già con delle brutte toppe ma con una riasfaltatura completa. Nulla a che vedere con i nostri programmi e obiettivi che mirano con progettazioni già predisposte, naturalmente da finanziare con risorse straordinarie, a pavimentare l’intera via della Repubblica in maniera prioritaria, unitamente ad altre vie del centro atorico. Sono milioni di euro quelli che occorrerebbero per la totale pavimentazione del centro storico e le risorse oggi disponibili per gli investimenti, alcuni dei quali del tutto inderogabili, hanno consentito operazioni importanti come quella che si sta portando avanti a San Pietro o in via Perugina, ma non esaustive rispetto a quanto sarebbe stato necessario ed auspicabile. I vincoli di bilancio determinati dal Patto di stabilità fino all’esercizio dell’anno scorso, i tagli prodottisi progressivamente a danno dei Comuni, ne hanno fortemente limitato le capacità di intervento e di investimento. Ricordo tuttavia che questa amministrazione ha portato a termine la pavimentazione di piazza San Pietro, così come il completamento di via Cantalmaggi. È nostra ferma e precisa volontà incrementare questa tipologia di opere pubbliche, per dare al centro storico, unitamente a una più appropriata organizzazione del traffico,un aspetto sempre più consono alle caratteristiche di una città medievale di eccellenza.

FILIPPO MARIO STIRATI Sindaco di Gubbio

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FESTA DEI CERI

Non solo tutela: un occhio ai valori

ASPETTANDO I CERI PICCOLI, ULTIMO APPUNTAMENTO DEL CALENDARIO CERAIOLO, GLI EUGUBINI HANNO SFOGATO I LORO PENSIERI SUI SOCIAL. NON SENZA ECCESSI di ROBERTO BARBACCI Lentamente si torna alla normalità, con negli occhi ancora i colori di un’altra edizione della Festa dei Ceri che ha saputo coinvolgere, entusiasmare e far gioire tanti eugubini vicini e lontani. Nemmeno la pioggia, caduta copiosa come da tempo non si ricordava (di fatto era dal 1989 che non si assisteva a una corsa tanto bagnata), ha spento gli ardori dei ceraioli, uniti nel rendere omaggio al Patrono. Alla fine tutto è andato secondo le attese: una corsa perfetta per tutti e tre i Ceri, con Sant’Ubaldo che nell’ascesa al monte s’è garantito quel margine di sicurezza per chiudere il portone senza troppa difficoltà.

Nel chiostro, come annunciato nelle settimane precedenti dal documento della famiglia dei santubaldari, il Cero è stato scavijato anche se nell’occasione s’è assistito comunque a un mezzo fuori programma, col capodieci Stefano Rossi che ha atteso gli altri due Ceri col santo in mano all’ingresso della basilica.

L’INSOLENTE PIAZZA VIRTUALE Nel pieno dell’era social, nei giorni successivi alla festa si sono scatenati i commenti più disparati, alimentando un vespaio di polemiche e pensieri che hanno interrogato i più sulla necessità di porre un freno al dilagare incontrollato di discussioni fatte da dietro la tastiera. Ormai le piazze, i vicoli e le strade che un tempo rappresentavano il luogo ideale di confronto tra ceraioli sono state sostituite dai social network che finiscono spesso e volentieri per tirar fuori il lato peggiore di tante persone, favorendo accuse e insulti gratuiti in nome di un’insana voglia di protagonismo. Al di là della classica “cojonarella” (che resta viva, seppur in minima parte), la sensazione è che i social favoriscano per lo più scontri e discussioni delle quali si farebbe volentieri a meno. È un altro aspetto da considerare nell’evoluzione di una festa che fatica a trovare una sua collocazione “naturale” in un contesto segnato da un progressivo imbarbarimento, e che necessita oggi più che mai di trovare una soluzione anche per ciò che concerne

la tutela stessa della sua immagine, sia all’esterno che all’interno.

Non sono passate inosservate, sempre sui social, immagini di ceraioli e turisti ubriachi o fatti di cronaca riconducibili ad eccessi che nulla hanno a che spartire La corsa dei Mezzani Pauselli con lo spirito della festa stessa.

SPAZIO AI GIOVANI Il sole che aveva fatto capolino soltanto nella prima parte della giornata lo scorso 15 maggio ha invece sorriso ai ceraioli più giovani, con la Festa dei Ceri Mezzani che ha regalato un’altra domenica di forti emozioni. Se la ricorderanno i capodieci Enrico Tomarelli, Cristiano Fecchi e Nicola Caroli, che hanno guidato con ardore e passione i rispettivi Ceri. Perfetta la corsa di Sant’Ubaldo, sfortunata quella di San Giorgio che è caduto sull’ultimo stradone, precludendosi la chance di provare ad entrare, mentre Sant’Antonio ha registrato piccole incertezze in via Cavour e all’uscita delle girate della sera. Il programma dell’edizione 2016 si concluderà come sempre il prossimo 2 giugno con la Festa dei Ceri Piccoli, guidata dai capodieci Alessio Gnagni, Lorenzo Cerri e Mirco Bazzurri.

L’ALBUM FOTOGRAFICO 15Giorni, assieme a PhotoStudio, proporrà anche quest’anno l’album fotografico dedicato a tutti gli appuntamenti ceraioli 2016. Per il terzo anno consecutivo sarà possibile custodire in un’unica opera tutte le immagini più belle della festa del 15 maggio, di quelle dei Mezzani e Piccoli e pure del St.Ubaldo Day di Jessup, che verrà celebrato sabato 28 maggio. Non mancherà poi anche un piccolo excursus sulle celebrazioni ubaldiane della cittadina francese di Thann, alle quali è stato invitato a partecipare anche il Sindaco Filippo Mario Stirati. L’album “I Ceri - La Festa 2016” verrà pubblicato dopo l’estate in tutte le edicole e librerie cittadine.

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ATTUALITÀ

Carro attrezzi e multe, parte la contestazione

DISAVVENTURA IN VIA BALDASSINI PER DUE CONIUGI CHE ABITANO DAVANTI GLI ARCONI. HANNO PRESENTATO IL RICORSO CONTRO IL VERBALE DEI VIGILI URBANI E IL CARTELLO CHE VIETA LA SOSTA COMPARSO ALL’IMPROVVISO SENZA SPECIFICARE LE RAGIONI

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Hanno lasciato l’auto davanti casa, come fanno sempre, e nel giro di un’ora è arrivato il carro attrezzi che si è portato via l’una e l’altra. È accaduto nel centro storico, in via Baldassini, dove il fascino si mescola però spesso ai problemi e ai disagi.

Diventa un tormento, ed è a dir poco fastidioso, se la mattina esci di casa verso mezzogiorno e nel giro di un’ora hanno portato via l’auto con il carro attrezzi perché non ti sei accorto che è spuntato fuori all’improvviso, non si sa da quanto tempo, un cartello posizionato in alto su un muro a lato della via che indica il divieto di sosta per due giorni senza spiegare il motivo.

Per due coniugi eugubini, che abitano davanti agli Arconi, la disavventura in un giorno feriale è costata il disagio di ritrovarsi senza le rispettive auto, da dover riprendere al deposito versando 65 euro per il recupero e lasciando invece in sospeso i 96 euro delle due multe che verranno contestate con la volontà di richiedere indietro pure i soldi della rimozione.

Le contestazioni sono su più fronti, a cominciare dal verbale fin troppo generico redatto dai solerti vigili urbani, dov’è stata riportata semplicemente la dicitura del divieto di sosta senza specificare altro, sebbene i due veicoli siano dotati di regolare permesso previsto per i residenti. Viene contestato, foto alla mano, anche il cartello posto a lato d’ingresso della via perché ritenuto non conforme a quanto stabilito dalle norme vigenti, oltre a mancare della specifica sulle ragioni del divieto di sosta e senza certezze sul tempo minimo di affissione, ovvero almeno 48 ore prima dell’entrata in vigore del divieto temporaneo. È diventata una questione di principio opporsi ai provvedi-

menti dei vigili urbani per i due coniugi che in via Baldassini vivono tra non pochi problemi. Si dicono infatti continuamente alle prese con le condizioni pessime del fondo stradale, le difficoltà nel trovare il parcheggio di sera quando i controlli non ci sono e chiunque si sente libero di sostare costringendo i residenti a dover cercare altrove, fino alle continue chiusure al traffico, specie in occasione delle feste ceraiole a maggio. Il contenzioso legale nei confronti del Comune è appena cominciato con l’epilogo tutto da scoprire.

GUASTUGLIA, UNA MAIL AL GOVERNO PER INTERVENIRE

Fino al 31 maggio è possibile inviare a bellezza@governo.it la candidatura di un monumento o di un sito a cui destinare una parte dei 150 milioni di euro stanziati dal governo.

Il consigliere comunale Francesco Gagliardi ha proposto di inviare una mail indicando specificatamente “Area archeologica della Guastuglia in Gubbio”. Gagliardi evidenzia di aver avanzato questa proposta anche alla Giunta Stirati e all’intero Consiglio Comunale. “L’Amministrazione Comunale - spiega Gagliardi - potrà, se sarà interessata, fornire al Governo informazioni più dettagliate per evidenziare l’importanza di questo luogo archeologico”.

IL CASO

LA RETE FOGNARIA NON REGGE

ALLACCI SOTTO TIRO: QUANDO PIOVE SI ALLAGANO CASE E STRADE. PER IL POLO COMMERCIALE DI FONTECESE INDAGA LA MAGISTRATURA SUL COLLEGAMENTO CON IL FOSSO DI ZAPPACENERE, MENTRE SONO NEI GUAI EMI E CONAD CHE DOVRANNO RIVEDERE I RISPETTIVI PROGETTI di MASSIMO BOCCUCCI

Le fogne non reggono. Quando piove, specie se diluvia per non dire della grandine che ogni tanto si fa vedere e sentire, il sistema fognario salta in continuazione con allagamenti e disagi che creano problemi alle abitazioni e lungo le strade della periferia e del centro storico. La rete è obsoleta e inadeguata a sostenere certi carichi di afflusso dell’acqua piovana. Nelle abitazioni si va in crisi perché nei seminterrati, previsti dal piano regolatore, gli allagamenti sono sempre più frequenti. La situazione peggiora in alcune zone dove sono in costruzione i nuovi insediamenti produttivi. Le opere di urbanizzazione non hanno tenuto conto, in molti casi, della possibilità di insediamento delle attività con l’esigenza di scarichi in quantità significative. Ne sanno qualcosa gli investitori di Emi (in costruzione in via della Piaggiola) e Conad (il cantiere è appena partito in via Perugina) che sono costretti a fare delle modifiche importanti ai progetti in essere, con la necessità di variazioni tecniche dal forte impatto anche economico. Si parla di parecchi soldi da aggiungere ai già cospicui investimenti. Le due catene della grande distribuzione tutto s’aspettavano meno che gli allacci all’attuale rete risultassero insufficienti. Anche perché gli uffici tecnici comunali dovrebbero aver visionato i progetti, che vanno autorizzati, e dunque c’è il sospetto che nessuno si sia accorto degli allacci inadeguati a reggere gli scarichi previsti.

CASO FONTECESE Ancor più complessa è l’operazione del polo commerciale di Fontecese su una superficie di 10mila metri quadrati con una presenza notevole sull’area e il problema delle opere di urbanizzazione e dell’allaccio al fosso di Zappacenere. Proprio questo particolare aspetto ha innescato un’indagine della magistratura perugina che sta scavando a fondo sull’intero investimento dopo l’esposto-denuncia di tre famiglie della zona. C’è un fronte che coinvolge il sindaco Filippo Mario Stirati chiamato in causa da Massimo Casagrande, uno dei firmatari dell’esposto inoltrato alla Procura della Repubblica di Perugia. Si imputa al sindaco soprattutto l’omissione di atti d’ufficio. Stirati, commentando il blitz al Comune disposto dai magistrati per acquisire documenti e raccogliere testimonianze, aveva dichiarato che “la convenzione è stata firmata alla vigilia del ballottaggio del 2014

e dopo l’insediamento non si poteva tornare indietro”. In una lettera aperta, Casagrande ha ricordato di aver inviato il 30 ottobre 2014 allo stesso Stirati e al dirigente comunale Francesco Pes, oltre che ad amministratori Il cantiere di Emi in via della Piaggiola e dirigenti di Provincia e Regione, un atto di diffida a procedere nel quale “venivano circostanziati dei falsi riportati nell’elaborato G relativo alle opere di urbanizzazione”. La questione più delicata è il fosso di Zappacenere. “Non è 4,80x3 metri - ha spiegato Casagrande - e abbiamo evidenziato la mancanza di autorizzazione della Provincia allo scarico. Proprio sulla base di questo documento sono stati rilasciati i titoli ed è stato dato inizio ai lavori”. Per Casagrande, il sindaco aveva l’obbligo, di fronte alla notizia di reato riportata nella diffida, di verificare e trasferire entro un mese il fascicolo in Procura. “Lui non lo ha fatto, ma noi sì - aggiunge Casagrande -.

Basta prendersela con chi l’ha preceduto, se il sindaco ha qualcosa da dire vada dal magistrato che conduce le indagini”. Stirati ha anche evidenziato che quando ha chiesto informative agli uffici competenti gli sono sempre state fornite ampie rassicurazioni sulle procedure adottate.

POLITICI ALL’ASSALTO Il polo di Fontecese è diventato anche un caso politico: i consiglieri regionali Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini della Lega Nord hanno chiesto “la convocazione di un’audizione in Seconda commissione con i dirigenti regionali competenti e i responsabili degli uffici tecnici comunali di Gubbio al fine di verificare la correttezza delle procedure”. Viene richiamata l’indagine della magistratura perché faccia “chiarezza sulla vicenda che al momento sembra presentare più ombre che luci”, quindi gli stessi consiglieri prospettano che “se in commissione non verranno chiariti i dubbi, proseguiremo il dibattito in aula”.

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di LUIGI GIRLANDA

LA CHIESA LASCIA AI POVERI SOLO UN QUINTO DEI SOLDI

Ogni anno la Chiesa cattolica spende oltre venti milioni di euro per la campagna pubblicitaria a favore dell’8 per mille.

Il gioco vale davvero la candela, visto che dagli ultimi dati noti (quelli del 2015) il Vaticano intasca oltre un miliardo di euro ogni anno grazie ai contribuenti italiani. Lo strano e perverso meccanismo del calcolo, di cui ci siamo già occupati, fa sì che a fronte del 36% di italiani che mette la firma a favore della Chiesa cattolica, il Vaticano riesce a intascare comunque l’80% di tutte le dichiarazioni dei redditi (anche di chi lascia in bianco il modulo dell’8per mille). Tutto questo non è proprio bello, ma si può rispondere che è comunque a norma di legge. Quello che genera maggiore perplessità, soprattutto in una chiesa che esalta praticamente ogni giorno il valore della povertà e della carità verso i più poveri, è il modo in cui la cifra enorme raccolta viene poi spesa dal Vaticano. Chi guarda gli spot pub-

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L’ATTESA PER IL PALIO 2016

Si rinnova la tradizionale sfida tra Gubbio e Sansepolcro, pronte a sfidarsi a colpi di veretta nel Palio della Balestra in programma domenica 29 maggio in piazza Grande. Un appuntamento sempre molto sentito che vedrà i balestrieri eugubini impegnati nel

LA ROCCA

blicitari si illude forse che grazie all’8per mille si sono aiutate milione di persone in difficoltà, sia in Italia che nelle missioni all’estero e che il contributo degli italiani sia devoluto essenzialmente in opere di carità. Non a caso, il sito internet dedicato dalla Chiesa alle opere svolte grazie all’8per mille si chiama emblematicamente “chiediloaloro. it”, quasi a rassicurare i contribuenti italiani che tutto è fatto per gli ultimi e gli emarginati. In realtà, se si vanno a controllare gli ultimi dati noti, le cose non stanno proprio così. Del miliardo e 200mila euro incassati dalla Chiesa, oltre il 30% viene speso per il sostentamento dei sacerdoti. La fetta più grande della torta, oltre il 40%, viene invece speso per “esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana”. Ora, basta vedere come sono ridotte le nostre liturgie - sempre più sciatte e trasandate - per rendersi conto che non dovrebbero costare tutti quei soldi. Inoltre, per ogni occasione straordinaria (battesimi, cresime, funerali, matrimoni, benedizioni varie) i fedeli fanno sempre offerte abbastanza sostanziose ai sacerdoti. Ma allora dove va a finire il grosso della torta? Magari nelle “esigenze pastorali” di cui parla la voce di spesa? E quali sarebbero? Forse le varie assemblee diocesane, i vari convegni o ritiri spirituali?

Mistero della fede! Alle opere di carità resta invece un misero 20% (quindi solo un quinto del malloppo). Un po’ poco per giustificare l’enfasi data al sostentamento dei bisognosi negli spot che ogni anni costano alla Chiesa quasi 30 milioni di euro. Spot che ingannano il contribuente non solo sulla reale destinazione dei fondi raccolti, ma anche sull’immagine di chiesa che trasmettono. In effetti, protagonisti degli spot sono quasi sempre sacerdoti vestiti con talare. Gli esperti di marketing sanno bene che nella pubblicità il messaggio deve essere rassicurante. E gli italiani identificano ancora il sacerdote con l’abito che indossa: basta vedere i famosi personaggi di don Camillo o don Matteo, sempre rigorosamente vestiti da preti con la talare.

Quando si tratta di chiedere soldi, ecco che si offre l’immagine del sacerdote tradizionale. Nella realtà le cose stanno molto diversamente. Un sacerdote eugubino, tanto per fare un esempio, chiamato dalla CEI qualche anno fa a partecipare allo spot, per giorni ha cercato una talare da indossare visto che non ne aveva mai avuta una. I preti ormai vestono o con abiti di marca o trasandati, a seconda del proprio gusto, ma non certo con l’abito nero. E c’è di più: se qualche sacerdote o seminarista osa indossare abitualmente la talare viene come minimo bacchettato dai superiori e spesso rimosso o cacciato dal seminario e messo in mezzo a una strada (ne abbiamo avuti diversi casi anche nella diocesi di Gubbio). Ma allora come deve comportarsi un fedele cattolico di fronte alla scelta dell’8per mille? Firmare o non firmare è la stessa cosa, visto che comunque i soldi vanno alla Chiesa cattolica. E allora come fare per fare contento papa Bergoglio e contribuire a costruire una Chiesa povera? C’è qualche altra possibilità? È quello che cercheremo di vedere la prossima volta. Tanto ancora c’è tempo prima di presentare la propria dichiarazione dei redditi.

difendere l’onore della città, auspicando di ripetere la fantastica doppietta dell’anno passato quando a maggio s’impose il giovane Gianmarco Piccotti, mentre a settembre in piazza Torre di Berta a Sansepolcro fu Gabriele Rogari a centrare il bersaglio. Al vincitore andrà il palio realizzato dall’artista fiorentina Anna Maria Guarnieri.

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Fernando Barbetti in cabina di regia

CALCIO

LA NUOVA STAGIONE, DOPO IL RITORNO IN LEGA PRO, PARTE NEL SEGNO DI UN IMPEGNO DIRETTO DELL’EX PRESIDENTE CHE AFFIANCA NOTARI ED È DIVENTATO UN RIFERIMENTO PER LE STRATEGIE E LE SCELTE ORGANIZZATIVE E DI MERCATO

di MASSIMO BOCCUCCI

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Stavolta Sauro Notari vuole fare le cose per bene, anche meglio di quest’ultima stagione trionfale e sicuramente in modo diverso rispetto a due anni fa quando la retrocessione non l’ha mai digerita. “Se avessi fatto di testa mia, saremmo rimasti in Lega Pro. Non ripeterò certi errori”, ha confidato agli amici il patron traendo dalla lezione del passato la spinta per un futuro diverso. E per rafforzare questa volontà, allargando per quanto possibile la base societaria che dopo la ricapitalizzazione di gennaio conta attualmente una decina di soci, sa di poter contare su Fernando e Filippo Barbetti che possono considerarsi i suoi riferimenti primari, oltre a Rodolfo Mencarelli e Marco Fioriti. Non c’è soltanto di mezzo l’accordo con la scuola calcio Atletico Gubbio (presieduta da Filippo Barbetti) per la gestione del settore giovanile, con la ritrovata ribalta professionistica per la prospettata partecipazione ai campionati Berretti, Allievi Nazionali e Giovanissimi Nazionali. C’è un coinvolgimento forte e diretto di Fernando Barbetti che è presente in sede quasi quotidianamente e partecipa attivamente a tutte le strategie e scelte. Il 15 maggio per la festa dei Ceri ha fatto da guida al tecnico Giuseppe Magi, verso il quale ha grande considerazione e stima tanto da averne caldeggiato subito la conferma. Ora l’imprenditore è pronto a dare il massimo apporto per mettere a punto tutti i piani della nuova stagione.

ASSE CON LA ROMA Fernando Barbetti, già presidente nel 1977 al ’79 e al fianco di Leonello Mosca nei primi anni ’90, si sta interessando di struttura societaria, organizzazione generale, marketing, pubblicità e segue da vicino - con il figlio Filippo e il confermato diesse Giuseppe Pannacci - tutte le mosse sul mercato. Non è un mistero l’asse preferenziale che Fernando Barbetti vorrebbe con la Roma, tanto da aver affrontato l’argomento anche in qualche summit serale con Pannacci nella sua villa di San Marco. C’è la volontà, soprattutto per tenere

bassi i costi di gestione, di ricorrere ai giovani da ottenere in prestito dai club di Serie A (non solo la Roma) e B, verificando al contempo le risorse del settore giovanile (Conti e Schiaroli vengono considerati i pezzi pregiati, c’è poi da verificare il destino degli eugubini Fumanti e Barbacci).

BUDGET E BOMBER Dovrà essere soprattutto individuato un budget preciso, tenendo conto delle esposizioni debitorie che ammontano ad almeno un paio di milioni di cui buona parte verso l’Erario attraverso Equitalia. Anche su questo Fernando Barbetti intende trasmettere sicurezza e idee chiare. Si conta di fare tutto con circa 1,7 milioni di euro, almeno 300mila euro meno di due anni fa quando Notari era subentrato a Fioriti trovando molte cose già fatte. Il presidente, trovando d’accordo con Fernando Barbetti, vuole investire soprattutto su un attaccante forte, abituato ad andare in doppia cifra, anche di categoria superiore se possibile. C’è in sostanza l’intenzione di ripercorrere la strada della stagione trascorsa quando la differenza l’ha fatta l’attacco, specie da gennaio, con i vari Ferri Marini, Ferretti, Zuppardo e Crocetti.

POKER MERAVIGLIA: ANCHE IL PONTE D’ASSI FA FESTA

La stagione d’oro del calcio eugubino s’è impreziosita di un’ulteriore promozione: dopo quelle di Gubbio (in Lega Pro), Fontanelle Branca (in Eccellenza) e Padule San Marco (Prima Cat.), il Ponte d’Assi di Lorenzo Billi ha completato il poker, salendo a sua volta in Prima. Merito dei due successi ottenuti nel girone a 4 delle perdenti play-off di Seconda.

Una bella soddisfazione per la società claretandblue, che sarà novizia assoluta nel campionato di Prima Categoria.

LA BACHECA DI Gli annunci e le segnalazioni dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it

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IL CASO Sant’Ambrogio lasciato nel più totale abbandono. E c’è chi si era offerto di fare il custode volontario

L’EREMO DIMENTICATO...

quasi perpendicolari alla strada che si incastra Lasciato al proprio destino, abbandonato e nella stretta Gola del Bottaccione. La storia sopraffatto da muffe e ragnatele il trecentescientifica s’intreccia con l’archeologia (per la sco eremo di Sant’Ambrogio, arrampicato sul presenza in zona di una “cittadella preistoriversante est del monte Foce, tra il verde e le ca”) e l’architettura (del complesso si hanno rocce. Bello fuori e bello anche dentro se non notizie dal 1331). Fu l’allora vescovo Pietro fosse da tempo prigioniero del suo destino di Gabrielli a radunarvi tutti gli eremiti sparsi trascuratezza e degrado. Un pezzo di strada nelle vicinanze, ai quali successivamente lo per arrivarci continua a frenare senza che stesso prelato dette loro la Regola di Sant’ nessuno alzi un dito, mentre la struttura è in Agostino. preda ai segni dell’incuria. C’è chi si è offerto volontariamente di fare il custode perché Quasi impossibile salire all’eremo Al 1419, con la Bolla di Papa Martino V, risale il trasferimento dei Canonici Regolari ai quali si unirono poi i si possa mantenere il decoro e tutta la dignità che merita un Renani, fino ad acquisire l’attuale conformazione unendosi alla luogo sacro in un complesso monumentale di pregio. Ne ha canonica di San Secondo nel 1445 per decisione di Papa Calliparlato con il vescovo Mario Ceccobelli e segnali sono arrivati sto III, prendendo il nome di Sant’Ambrogio che porta tutt’ogpure al sindaco Filippo Mario Stirati. Da quando nel 2009 le gi. La figura di maggiore riferimento resta il Beato Arcangelo Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco si sono trasfeCanetoli, vissuto fino al 1513, che richiamò attorno a sé una rite al monastero San Marziale nel centro storico, il declino s’è moltitudine di fedeli attratti dalla fama di santità. Il suo corpo fatto costante e inesorabile. incorrotto riposa sotto l’altare maggiore di marmi pregiati e Quel gioiello, di cui si apprezza perfino l’antico impianto per policromi nella chiesa, insieme a quello del Beato Francesco la raccolta di acqua piovana che con un sistema di filtri veniva Nanni. Nella stessa chiesa ci sono anche i resti mortali del veresa potabile, merita di continuare a brillare ricordando l’ulscovo Agostino Steuco, filosofo eugubino del ‘500. Rimangotima ristrutturazione conclusasi nel 2000 per iniziativa di un no loro a vegliare il complesso abbandonato.

M.Boc. comitato. Il romitorio, di tre piani e le grotte, poggia su pareti

L’INIZIATIVA

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PER SFIDARE LA CRISI NASCE ARTINGENIO

Rilanciare l’artigianato di fronte alla crisi economica sempre più devastante del sistema produttivo locale, a cominciare dalle cementerie con tutto l’indotto. Artingenio Gubbio è un’operazione che punta, attraverso una rete d’impresa tra alcuni artigiani eugubini, alla valorizzazione della tradizione manifatturiera di pregio. L’atto è stato firmato nello studio del notaio Sara Brugnoni con l’assistenza legale di Federico Monacelli. Viene considerato questo un primo passo per promuovere vari settori, come la lavorazione di legno, ferro, marmo, ceramica d’arte e pelle, fino all’oreficeria e la stampa tipografica e miniatura. Lo spirito che anima l’iniziativa imprenditoriale è l’orgoglio del fare

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

FARMACIE

artigiano, con un invito esplicito rivolto ai giovani, alla riscoperta delle abilità del passato. C’è la volontà dichiarata di raccogliere e rinnovare la tradizione affrontando le sfide della modernità in un percorso di crescita e per ridare ossigeno alle radici. È attesa a breve la presentazione ufficiale da parte di Artingenio Gubbio del marchio e del programma operativo.

ARTI E MESTIERI La ritrovata voglia di artigianato registra un movimento su più fronti, come testimonia l’attivazione della Fondazione Arti e Mestieri Storici che coinvolge il Comune con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, i cui soldi sono ormai sempre più ricercati e indispensabili per le casse comunali per lo più assorbite dai debiti e dal mantenimento del sistema. Il progetto prevede la promozione, studio e salvaguardia delle arti e dei mestieri di eccellenza, con la costituzione di un polo museale sulla base di una convenzione per il recupero e l’uso di palazzo Beni, di proprietà comunale per lascito dell’Arma dei Carabinieri.

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

VENERDÌ 10 GIUGNO 2016

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