15 Giorni - Numero 62 - 26 Ottobre 2016 by VivoGubbio

GUBBIO quindicinale d’informazione

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Mercoledì 26 Ottobre 2016 Anno IV Numero 62

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GLI SPACCATI

IN PIAZZA ODERISI INFURIA LA BATTAGLIA NEL PD. DIVISIONI SU REFERENDUM, ALLEANZE E STRATEGIE TRA PERSONALISMI E CARRIERISMI. RESA DEI CONTI AL CONGRESSO DOPO IL VOTO. SMACCHI CERCA L’ACCORDO CON BARILARI PER SCEGLIERE IL SEGRETARIO E ISOLARE IL GRUPPO DI BENEDETTO

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COPERTINA

PD spaccato sul referendum, resa dei conti al congresso

IL PARTITO SI GIOCA MOLTO IL 4 DICEMBRE PER CAPIRE LA PRESA SULL’ELETTORATO EUGUBINO DOPO LA BATOSTA DI DUE ANNI FA ALLE COMUNALI. È PARTICOLARMENTE AGGUERRITO IL FRONTE INTERNO DEL NO. ORIELLA PASSERI LASCERÀ LA SEGRETERIA. ASSE SMACCHI-BARILARI PER ISOLARE IL GRUPPO DI BENEDETTO di MASSIMO BOCCUCCI A parole i piddini eugubini sono tutti renziani, anche quelli che alle primarie per il segretario nazionale votarono prima Bersani e poi Cuperlo. Anche a Gubbio, però, il referendum divide parecchio. In piazza Oderisi, peraltro, le spaccatture tra personalismi e Andrea Smacchi carrierismi sono una costante, diremmo quasi un marchio distintivo guardando l’excursus storico dell’ultimo ventennio. La battaglia sulla discussa e controversa riforma costituzionale non risparmia il Pd eugubino che ufficialmente è schierato per il Sì e cerca di risollevarsi dopo il minimo storico ottenuto alle ultime elezioni Comunali due anni fa quando nello stesso giorno fu in grado di incassare la cifra percentuale record del 59% alle Europee e un mistero 19% alle Comunali. Le elezioni Regionali dell’anno scorso hanno detto che quando ci sono scenari diversi da quello locale i discorsi cambiano. Ora la mobilitazione per aiutare Renzi in questa battagia referendaria piena di incognite potrebbe risollevare il morale e rigasare la dirigenza e la base che subito dopo preparerà il congresso per proiettarsi verso il futuro. Ma c’è un fronte del No che aggueritissimo lavora sotto traccia per dare un altro scossone al partito interpretando la pancia popolare (la gente potrebbe esprimersi sulle condizioni del Paese più che nel merito della riforma). PASSERI LASCIA Il referendum è un conto, il quotidiano e le prospettive territoriali un altro. La segretaria Oriella Passeri lascerà dopo le referendum quando verrà convocato il congresso dove si andrà a un azzeramento. Lei farà un passo indietro, dopo la reggenza caratterizzata dai toni bassi e l’impegno a tenere incollati i pezzi del partito, e si vedranno gli schieramenti con le relative alleanze. Fin qui il Pd ha visto tre blocchi distinti formati attorno Virna Venerucci al consigliere comunale Andrea Smac-

chi, all’ex presidente del Consiglio Comunale Gianni Pecci, all’ex assessore Raffaello Di Benedetto. In questa fase si parla con insistenza - e ci sono stati vertici e cene più o meno segrete al proposito - di un asse tra Smacchi e il giovane consigliere comunale Luca Luca Barilari Barilari anello di congiunzione del gruppo Pecci. Per adesso nessuno vuole uscire allo scoperto e prevalgono, con le riunioni stile carboneria, gli accordi sottobanco tra le smentite di rito. CERCASI SEGRETARIO Sarà l’esito del congresso, con le anime in campo, e la scelta del segretario a far capire come sono i rapporti di forza e soprattutto le alleanze che proietteranno il Pd verso gli scenari futuri. L’obiettivo è dichiarato: riprendere in mano il Comune, superando lo choc di tre elezioni perse (2001, 2006, 2014) su quattro (è andata bene con Guerrini nel 2011 ma solo per l’accordo di tutta la sinistra durato appena due anni). Smacchi il suo candidato per le Comunali del 2019 già ce l’ha: l’architetto Virna Venerucci che ci scherza sopra ma ben consapevole di come larga parte del piano più o meno segreto ruoti proprio attorno a lei per poi aprire la strada a una candidatura eugubina vincente per le Regionali del 2020 e all’incarico di assessore esterno per Smacchi dopo i due mandati a palazzo Cesaroni. Per la segreteria potrebbe spuntare un nome nuovo di compromesso sull’asse Smacchi-Barilari con il gruppo Di Benedetto pronto a giocarsi le proprie carte pesando l’incidenza e l’incidenza negli equilibri interni del partito. Dirigenti e militanti restano disorientati di fronte alle indiscrezioni che escono dalla vecchia sede di piazza Oderisi. Ma una cosa è certa: le cene carbonare (non a base di carbonara) ci sono e a qualcuno il futuro sta a cuore tantissimo fin da oggi. Raffaello Di Benedetto

POLITICA Il giovane esponente della Giunta Stirati ha deciso di aderire al Psi. Potrebbe entrare Pasquale Di Bacco

L’ASSESSORE DAMIANI VA CON I SOCIALISTI

Gabriele Damiani adesso è a tutti gli effetti un assessore in quota Psi. Il trentenne entrato nella Giunta Stirati a gennaio nel rimpasto messo in atto dal sindaco, che gli ha affidato le deleghe di sport e associazioni tenute dal socialista Francesco Pierotti poi dimissionario, ha partecipato al direttivo dei socialisti e ha formalmente aderito. Si sta riorganizzando cercando di ampliare le proprie fila il Psi, che si è spaccato due anni fa tra chi ha deciso di seguire Stirati con il simbolo ufficiale mentre una parte si è alleata col Pd sconfitto alle elezioni comunali. A novembre è previsto il congresso locale con la volontà dichiarata di aprire una fase nuova coinvolgendo i giovani per dare un rinnovato slancio al progetto politico. Il Psi punta a darsi un’immagine fresca per togliersi di

dosso l’immagine di partito poltronista visti i vari incarichi ottenuti, in qualche caso anche ben remunerati. L’attuale segretaria Valeria Passamonti sta traghettando il partito verso le nuove sfide e si vedrà proprio da congresso il livello di partecipazione e la piattaforma programmatico anche rispetto all’attuale coalizione di governo. Tra le indiscrezioni circola anche quella di un’adesione di Pasquale Di Bacco, leader del movimento Popolari per Gubbio con trascorsi nel centrodestra. Damiani viene da una tradizione familiare socialista - riferiscono i dirigenti locali del partito - anche se aveva guardato con attenzione ai movimenti civici, come “Scelgo Gubbio”. M.Boc.

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POLTRONA DORATA, SI MOBILITA LA CASSAZIONE CONTINUA LO SCONTRO IN TRIBUNALE TRA BIANCARELLI E CARLA CASCIARI PER IL POSTO DI CONSIGLIERE CHE VALE 9.300 EURO AL MESE

Ci dicono che è una faccenda tutta politico-istituzionale, di rappresentanza dei territori e di equilibri tra i partiti per frenare il dominio incontrastato del Pd. Non ci dicono invece che sono in ballo 9.300 euro al mese, poiché tanto vale il posto di consigliere regionale, oltre alla possibilità di imbucare qualche amico di cordata per chiamata diretta con un bello stipendio in palio. Il seggio a palazzo Cesaroni è in realtà una poltrona dorata che vale i ricorsi a raffica tra Giuseppe Biancarelli eletto con la lista “Umbria più uguale” e poi rimosso in favore di Carla Casciari del Pd. Da un momento all’altro è atteso il pronunciamento della Corte di Cassazione dopo il “ribaltone” arrivato con la sentenza del Tar dell’Umbria e confermato dal Consiglio di Stato, che ha assegnato la poltrona alla Casciari sfilandola via a Biancarelli. L’udienza davanti alla Cassazione a Sezioni Riunite, l’11 ottobre scorso, ha posto delle questioni di legittimità giurisdizionale con un’aria sempre tesissima tra i due contendenti mentre resta a guardare la maggioranza in Regione che al momento è monocolore Pd. La Cassazione è chiamata a verificare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione delle norme di diritto. Le sentenze del Consiglio di Stato sono impugnabili in Cassazione esclusivamente per motivi inerenti alla giurisdizione, nel caso la decisione dei giudici d’appello abbia violato o i confini che distinguono le funzioni dello Stato (legislativa, amministrativa, giurisdizionale) oppure, all’intemo della funzione giurisdizionale, i confini che distinguono tra giudice ordinario, giudice amministrativo e altri giudici speciali. REBUS SBARRAMENTO Tra Biancarelli e la Casciari il problema è la soglia di sbarramento fissata al 2,5% dalla legge elettorale regionale adottata nella scorsa legislatura dalla commissione presieduta da Andrea Smacchi. La lista “Umbria più uguale” è entrata con Biancarelli a palazzo Cesaroni perché lo sbarramento è stato calcolato in base ai voti ottenuti dalle liste. Nel suo ricorso, confermato dal Consiglio di Stato, la Casciari ha chiesto invece che la soglia del 2,5% fosse misurata sulla somma tra i voti delle liste e le preferenze ottenute dalla candidata alla presidenza Catiuscia Marini. In questo modo la lista di Biancarelli non è riuscita a raggiungere il quorum necessario per entrare in Consiglio Regionale. Da qui l’estromissione del rappresentate di “Umbria più uguale”. Nel caso la pronuncia della Corte di Cassazione fosse a favore di Biancarelli, il suo ritorno in Consiglio Regionale non sarebbe però automatico: la questione dovrebbe infatti tornare davanti alla giustizia amministrativa. M.Boc.

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POLITICA

“TURISMO VEICOLO CRUCIALE PER LA RIPRESA ECONOMICA”

IL SINDACO FILIPPO MARIO STIRATI ESALTA IL RITORNO D’IMMAGINE E DI PRESENZE OTTENUTO CON IL FESTIVAL DEL MEDIOEVO ASPETTANDO LA MOSTRA DEL TARTUFO: “OCCORRE CHE CI SIA UN CONVINTO GIOCO DI SQUADRA TRA ISTITUZIONI E OPERATORI DEL SETTORE IN UNA LOGICA DI RETE E DI SISTEMA”. OTTIMISMO PER I TEMPI DEI LAVORI SULLA PIAN D’ASSINO alla luce dei nuovi flussi turistici legati ai pellegrinaggi religiosi, ai sentieri, alla bicicletta e allo sport in genere”. È stato appaltato il tratto da Mocaiana al bivio per Pietralunga della strada Pian d’Assino e in 40 mesi dovrà essere pronto: si può essere fiduciosi che una volta Festival del Medioevo tanto i tempi saranno rispettati? “Spero proprio di sì. I tempi per la realizzazione delle opere pubbliche sono uno dei nodi critici dell’Italia. Ho detto anche poco tempo fa al presidente del consiglio Matteo Renzi che i Comuni vanno messi nelle condizioni di poter spendere con procedure più snelle almeno le risorse che hanno a disposizione”.

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di MASSIMO BOCCUCCI Ottobre è un mese da ricordare: dopo il Festival del Medioevo, ecco la valorizzazione di un’altra straordinaria risorsa come il tartufo bianco e in mezzo la notizia dei lavori appaltati per il tratto a ovest della strada Pian d’Assino da Mocaiana al bivio per Pietralunga. Sindaco, che appuntamento sarà la Mostra del tartufo di quest’anno? “Tentiamo un grande rilancio anche in presenza di notevoli difficoltà finanziarie, dato che non avremo l’opportunità di accedere ai bandi del GAL. Il tartufo è un’eccellenza del territorio da promuovere in grande stile”. Ci sarà un momento speciale, voluto da lei sindaco, con l’omaggio al regista Mariano Laurenti, che ha fatto divertire intere generazioni con la commedia sexy all’italiana e a Gubbio vive da 10 anni. Sabato 29 ottobre racconterà al pubblico la sua storia e il privilegio di aver lavorato con mostri sacri come Totò e Sofia Loren. Lo verranno a salutare Lino Banfi e Laura Chiatti. Come valuta il ritorno di queste iniziative? “Fanno parte dell’idea-forza di inserire nell’ambito delle manifestazioni dedicate al tartufo presenze del mondo dello spettacolo, in questo caso, e comunque partecipazioni di notevole impatto mediatico che arricchiscano l’offerta del programma e la rendano assai accattivante”. Un passo indietro: cosa lascia in eredità il Festival del Medioevo? “La consapevolezza di un grande evento che colloca la città in una dimensione europea e internazionale”. Quali sono stati gli elementi maggiormente qualificanti dell’edizione di quest’anno? “La formula è molto ben costruita: il profilo altissimo dei relatori, le numerose iniziative artistico-culturali dal teatro alla musica, l’editoria, il mercato medievale, la miniatura, le iniziative per i ragazzi, la moda e così via. Ciò spiega la strepitosa presenza di pubblico”. Le scuse a Dante hanno diviso e provocato reazioni, pure tra gli storici presenti al Festival: è stata più una scelta di campo o un’operazione d’immagine? “Una scelta di campo, condivisa con i giovani del mondo della scuola, tradottasi, peraltro, in una raffinata operazione d’immagine”. Con i settori produttivi locali in una crisi senza fine, in che misura il turismo può risollevare le sorti economico-occupazionali del territorio? “Il turismo è un grande volano per il nostro territorio in vista di una possibile ripresa economica e occupazionale. Io ci ho sempre creduto tantissimo. Occorre naturalmente che ci sia un convinto gioco di squadra tra istituzioni e operatori del settore in una logica di rete e di sistema. Ci aiutano sicuramente il superamento dell’isolamento viario e le strategie di area vasta e di area interna tese a coniugare la valorizzazione dei centri e dei borghi storici, con i relativi beni artistico-culturali, e le bellezze del paesaggio, dell’ambiente, le peculiarità eno-gastronomiche, anche

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“La Pian d’Assino verrà completata”

ROCCO GIRLANDA, DIRIGENTE ANAS E DETERMINANTE PER L’AMMODERNAMENTO DEL TRATTO A OVEST, PARLA DEI LAVORI APPALTATI DA MOCAIANA AL BIVIO PER PIETRALUNGA E CONFERMA IL COMPLETAMENTO FINO ALL’INNESTO CON LA E-45 INSERITO NEL PIANO TRIENNALE 2017-2019 DELLE OPERE PUBBLICHE di MASSIMO BOCCUCCI

Sta redigendo il progetto esecutivo per poi attivare il cantiere l’impresa Collini Lavori Spa di Trento, che tra le 47 offerte presentate si è aggiudicata l’appalto da 72 milioni di euro per il tratto a ovest della strada Pian d’Assino da Mocaiana al bivio per Pietralunga. L’azienda trentina, fondata nel 1932 dal geometra Leone Collini, è considerata tra le più quotate in Italia ed è specializzata nella realizzazione di strade, ferrovie, ponti e viadotti in gallerie. Per completare 3,7 chilometri sono previsti 40 mesi di tempo, compresi 4 mesi per la redazione del progetto esecutivo. È previsto l’utilizzo nei diversi turni di 180-200 operatori per realizzare il nuovo svincolo di Pietralunga con quattro gallerie per uno sviluppo complessivo di 1.273 metri (circa il 35% del tracciato) e di quattro viadotti, per complessivi 275 metri, oltre a tre sottopassi scatolari e altre opere minori. È stato determinante l’impegno di Rocco Girlanda, oggi dirigente dell’Anas, che ha favorito lo stanziamento economico e ha tutto l’iter già come sottosegretario al ministero delle Infrastrutture alla guida del Cipe e poi consulente dello stesso ministero. L’assegnazione dell’appalto è un passaggio decisivo per riuscire a completare l’ammodernamento da Mocaiana a Montecorona? “È solo una delle tappe del percorso, benché importante. La questione, per quello che riguarda la realizzazione del primo tratto, si è conclusa con l’approvazione della delibera Cipe da me presieduto nell’aprile 2014. È li che si concretizza l’opera, visto che viene assegnato irrevocabilmente il finanziamento, e dato mandato ad Anas di eseguire l’opera”. Sui tempi cosa dovremo aspettarci? “Si tratta di un appalto integrato, quindi una volta arrivati all’aggiudicazione definitiva, l’impresa assegnataria dovrà occuparsi della realizzazione del progetto esecutivo finale. Penso occorra un semestre. Poi, passando per Mocaiana, vedremo le prime ruspe all’opera”. Perché c’è voluto così tanto tempo per affidare i lavori? “Non sono d’accordo. L’opera fa parte dell’accordo di programma Ministero delle Infrastrutture-Anas 2014, approvato dal Cipe e che contiene oltre 20 opere. Questa di Gubbio è la prima che viene aggiudicata. Ovviamente si può fare sempre meglio, ma almeno qui non possiamo lamentarci”. Nel tratto a ovest ogni tanto si aprono i cantieri e ultimamente verso Camporeggiano ne sono aperti due a distanza ravvicinata con tanto di impianti semaforici che creano code e proteste: si può programmare diversamente per ridurre i disagi? “Siamo alle solite. Se le strade non sono manutenute ci si lamenta, se si fanno le manutenzioni ci sono code e si protesta. La verità è che la logistica di quella arteria è particolare e ci sono stati degli smottamenti imprevedibili con conseguenti interventi in urgenza per il completo ripristino. È la natura e contro non si può andare. Sono profondamente convinto che Anas e tutti gli operatori coinvolti fanno sempre del loro meglio per evitare ogni possibile disagio all’utenza e per garantire sempre la massima sicurezza, anche in periodi di forte ristrettezza economica come quello attuale”.

Come si può procedere per andare avanti con l’ammodernamento dal bivio per Pietralunga all’innesto con la E-45? “Rispondo svelando una piccola esclusiva. A partire dal 2015 si è entrati nel concetto di programmazione plurienLo svincolo di Mocaiana nale delle opere stradali. Un contratto di programma tra Anas e Ministero delle Infrastrutture, già approvato dal Cipe, prevede in forma programmatica tutte le opere necessarie allo sviluppo del Paese e al completamento delle arterie esistenti. In questo programma, valido per il triennio 2017-2019, è già inserito per il 2019 il completamento del tratto da Pietralunga all’innesto con la E-45. Mi consenta, per una volta, di fare il presuntuoso e ricordare che come al solito c’è chi le cose le fa, ovviamente quando ne ricorrono le condizioni, e chi si limita a fare copia incolla di notizie già vecchie e occuparsi solo di andare a tagliare i nastri. Mi riferisco agli ultimi commenti, venuti da più parti su questo argomento e perché no a quelli sull’inaugurazione della Gubbio-Perugia, anche questa finanziata dal Mit e inserita nel programma delle 6 opere più importanti di Italia - decreto Sblocca Italia - quando ero sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture. Senza quella legge ancora saremmo passati da Scritto. Ora le strade ci sono, o arriveranno presto, e quindi siamo usciti dal leggendario isolamento. Adesso serve una politica per l’attrazione e la trasformazione da arterie di uscita ad arterie di entrata. Non faccio politica cittadina ma, al momento e con tutto il rispetto io di adoni non ne vedo”. ARCHIVIAZIONE Si è peraltro chiuso per lui, con l’archiviazione, il capitolo giudiziario sulla presunta assegnazione di un incarico per il collaudo dell’hub del porto di Trieste, poi non assegnato. L’inchiesta risale al marzo dello scorso anno quando l’eugubino era consigliere di Maurizio Lupi (ministro alle Infrastrutture e Trasporti indotto alle dimissioni), dopo essere stato parlamentare e sottosegretario. A Girlanda è stato comunicato che il gip Angelo Pezzuti del tribunale di Firenze, su richiesta dei pm Luca Turco e Giuseppina Mione, ha disposto l’archiviazione dell’accusa di concorso in turbativa d’asta. Era stato coinvolto in una larga inchiesta perché nominato in alcune telefonate tra altri indagati (posizione archiviata anche la loro). “Si è conclusa una vicenda che ha portato inevitabile sofferenza - dice Girlanda - perciò ho accolto con gioia questa notizia. Nonostante ogni disponibilità a collaborare con la magistratura, in questi lunghi mesi non sono mai stato convocato per essere ascoltato. Sono stato sempre sereno sull’epilogo dell’inGirlanda assieme a Lupi chiesta”.

Dibattito aperto sulle “opere incompiute”

ATTUALITÀ

IL PUC DI SAN PIETRO CON IL PARCHEGGIO MULTIPIANO, LA PISTA CICLABILE E ADESSO IL PERCORSO DELL’ACQUEDOTTO DEL BOTTACIONE SONO AL CENTRO DI INTERROGAZIONI DEL PD ALLA GIUNTA STIRATI

Cosa sono il Puc di San Pietro, la pista ciclabile e il percorso dell’acquedotto medioevale del Bottaccione? Non ha dubbi il Pd: si tratta di opere pubbliche incompiute e discusse. Viene alzato il tiro partendo dal piano urbanistico complesso di via Fonte Avellana in piedi ormai dal 2007, al centro di altrettante interrogazioni alla Giunta Stirati da parte dei consiglieri comunali Il prato secco di San Pietro Virna Venerucci, Marco Cardile e Luca Barilari. Sui ritardi e le prospettive ci sono le sollecitazioni del gruppo piddino. Per il parcheggio multipiano di via Fonte Avellana, che ha già raddoppiato i costi di partenza da 6 a 12 milioni di euro di fondi pubblici (e non è ancora finita), viene ricordato l’impegno annunciato e non concretizzato dall’Amministrazione Comunale di aprire entro giugno di quest’anno almeno un piano. Ci sarebbero problemi nel nuovo stralcio dei lavori in corso perché all’impresa sarebbero state chieste delle modifiche sull’intervento con un contenzioso che avrebbe bloccato tutto. Il Pd torna a chiedere la revisione del progetto per la parte frontale che si affaccia sulla via allo scopo di ridurre l’impatto sul complesso di San Pietro e lo stesso tratto di strada. Resta ancora il muro pericolante a monte del parcheggio, con un sistema di contenimento provvisorio, ed è stato lasciato all’abbandono lo spazio verde ricavato sul piano

della vecchia palestra realizzato l’anno scorso dall’impresa che aveva eseguito lo stralcio precedente dei lavori. Il Pd chiede anche che siano resi pubblici i posti auto venduti o prenotati dai privati. POLEMICHE IN PISTA Sulla pista ciclabile, sempre al centro di polemiche perché pericolosa, inutilizzata e già in parte rovinata, il gruppo consiliare piddino rilancia lo stato dei lavori con i relativi costi sostenuti, ricordando il finanziamento di 335mila euro di cui 120mila dal ministero dell’Ambiente e il resto dalle casse comunali. Vengono poste la questioni del collaudo e delle certificazioni necessarie in materia di sicurezza e dei controlli per evitare la sosta delle auto all’interno del circuito, di fronte a svariate denunce soprattutto in acuni tratti di via Leonardo da Vinci. GOLA DEL BOTTACCIONE Infine, la messa in sicurezza e la fruibilità pedonale del percorso sopra l’acquedotto medioevale del Bottaccione dovevano essere ultimate dopo aver attinto fondi comunitari per circa 380mila euro, da impegnare entro dicembre 2015, nell’ambito del Master plan area eugubino-gualdese. Il Pd chiede lumi sui ritardi e su quanti soldi siano stati spesi fin qui. La pista ciclabile M.Boc.

IL CASO

GUBBIO CULTURA, ECCO LE MANOVRE DI SALVATAGGIO

SI VA VERSO IL CAMBIO DEL CONTRATTO DI SERVIZIO CON GLI INCASSI DEI PARCHEGGI DIROTTATI PER DUE-TERZI SULLA SOCIETÀ COMUNALE TRAVOLTA DAI DEBITI. INCHIESTA GIUDIZIARIA AL BIVIO: ACQUISITI I DOCUMENTI E PRIME AUDIZIONI. MANOVRE ANCHE SULLA SCUOLA DI MUSICA Le manovre di salvataggio sono in corso per risanare la società comunale Gubbio Cultura e Multiservizi Srl travolta dai debiti. La Giunta Stirati, che ha deciso di procedere con la ricapitalizzazione attingendo dal bilancio comunale 500mila euro quest’anno e altri 800mila nel 2017, ha messo mano alla modalità per tirare fuori tutti questi soldi andando verso un repentino cambio di condizioni nel contratto di servizio sulla gestione dei parcheggi a pagamento. L’accordo in vigore ormai da tempo prevede che spettano al Comune due-terzi degli incassi derivanti dai ticket della sosta con la restante parte destinata alla Gubbio Cultura. Si va verso il ribaltamento dei termini del contratto, ovvero i due-terzi dovrebbero essere destinati alla Gubbio Cultura, come peraltro aveva chiesto ripetutamente l’ex amministratore Roberto Tanganelli. C’è un debito maturato dalla Gubbio Cultura nei confronti del Comune, suo unico proprietario, legato proprio agli incassi dei parcheggi trattenuti per intero. Con questa manovra si punta a garantire nuove e maggiori entrate economiche alla società comunale dopo i tagli operati negli anni scorsi. Al piano sta lavorando il commercialista Paolo Rocchi che da tre mesi, già prima della nomina a liquidatore, gestisce come studio professionale la contabilità per conto della Gubbio Cultura, su incarico conferito da Alessandro Brunetti successore di Tanganelli come amministratore. È chiaro che l’amministrazione comunale in questo modo vedrebbe ridurre delle entrate con ripercussioni negative sugli equilibri di bilancio. Nel lasciare l’incarico, Tanganelli ha inteso sottolineare come il Comune negli ultimi quattro anni non abbia mai erogato alcun tipo di contributo economico né di altro tipo alla Gubbio Cultura

che non è ricorsa a finanziamenti bancari e non ha mai avuto decreti ingiuntivi. L’INCHIESTA Sono intanto al lavoro la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica di Perugia dopo gli esposti e le segnalazioni arrivate da più parti, non ultima la trasmissione alla magistratura contabile chiesta e ottenuta dal Movimento 5 Stelle della delibera di liquidazione della società partecipata adottata a maggioranza dal Consiglio Comunale (numero 86 del 29 luglio 2016). È stata acquisita una voluminosa documentazione e sono state fatte delle audizioni per mettere assieme i tasselli di un complesso mosaico, partendo dalla costituzione nel 2007 di questa società partecipata che è servita di fatto per eludere il cosiddetto Patto di Stabilità e ha visto, specie all’inizio, assumere personale per chiamata diretta senza concorso pubblico. I magistrati sono impegnati a ripercorrere l’attività della società fin dalla sua nascita per verificare la legittimità di procedure, strategie e gestione politico-amministrativa. SCUOLA DI MUSICA Alla Gubbio Cultura si lega anche la scuola comunale di musica. Il Comune ha riassorbito l’attività togliendola alla sua società. Si è costituita un’associazione locale che per ricevere con affidamento diretto, senza gara d’appalto, la gestione dei corsi. Il Comune lascerebbe all’associazione l’intera attività, compreso l’incasso delle rette degli allievi, e garantirebbe un contributo economico e gli spazi. Questo è il piano di cui si sta discutendo, con il coordinamento del dirigente Raoul Caldarelli, mentre l’allungamento dei tempi (gli anni scorsi si partiva a ottobre dopo il battage promozionale) sta favorendo iniziative private già avviate. M.Boc.

SCUOLA Al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” torna il progetto per conoscere meglio il capolavoro di Dante

ALLA SCOPERTA DELLA DIVINA COMMEDIA

Il progetto ha una sottolineatura eloquente: “Leggere la Divina Commedia oggi”. Nel titolo c’è già tutto. Andare alla scoperta del capolavoro di Dante Alighieri, appena concluso a Gubbio il Festival del Medioevo, è un contributo alla ricerca e allo studio di questo affascinante periodo storico approfondendo con gli studenti, ma anche con chiunque voglia prendere parte agli incontri, attraverso la lettura commentata di alcuni canti dell’opera letteraria più famosa al mondo. L’iniziativa è aperta agli interessati che possono rivolgersi presso la segreteria del liceo. Le letture, curate e coordinate dall’insegnante Luigi Girlanda con la collaborazione di Fabio Menichini docente scolastico e alcuni interventi del preside Maria Marinangeli, si tengono alle ore 15, fino al prossimo marzo, alle ore 15 presso l’Aula Magna della sede di piazzale Leopardi. L’iniziativa vuole permettere a chiunque di accostarsi al poema di Dante attraverso una metodologia accattivante che prevede anche l’utilizzo di materiale multimediale. “Ci si chiede - spiegano Marinangeli, Girlanda e Menichini - perché si è obbligati a conoscere un’opera scritta nel 1300. Con queste lezioni si forniranno le ragioni. La commedia è un’eccezionale testimonianza culturale, spirituale, ideale, esistenziale, morale e storica della civiltà cui tutti apparteniamo. Viviamo in un mondo strutturato intorno ai valori e alla tradizione cristiana, che Dante ha sistemato in un’allegoria poetica di grande fascino. Infatti, non si può negare

che etica e società siano fortemente legate ai concetti e ai contenuti comportamentali espressi dal poema e dalla filosofia tomista. Culturalmente e storicamente, Dante parla con precisione dell’ingegno e dei successi, dei mali e dei fallimenti delle umane società, facendo conoscere fatti, persone, avvenimenti del passato. Il poeta punta l’indice su papi, governatori e signori che hanno remato contro il benessere e lo sviluppo della società ma, dall’altra parte, offre modelli costruttivi e fondamentali di serietà, moralità e giustizia, a cui l’essere umano dovrebbe costantemente tendere. Parla dell’uomo, delle crisi, del percorso che ogni anima deve compiere per crescere, migliorare, essere felice. In questo senso l’Inferno è la confusione e il male dove tutti passiamo nei nostri momenti bui; il Purgatorio è il luogo dell’impegno e della costruzione. il Paradiso è il premio con la gioia da raggiungere. Leggere e comprendere la Divina Commedia significa partecipare alla più bella opera mai scritta e nutrirsi di verità, conoscenza e grande spiritualità”. Ecco il calendario degli incontri: INFERNO (particolarmente indicato agli alunni delle classi terze): 26 ottobre, 8, 15, 22 e 29 novembre. PURGATORIO (particolarmente indicato agli alunni delle classi quarte): 6, 13 e 20 dicembre, 10 e 17 gennaio. PARADISO (particolarmente indicato per le classi quinte): 7, 14, 22 e 28 febbraio, 7 marzo.

GUBBIO NON HA PRESENTATO PROGETTI

VERRÀ PREMIATA IL 14 NOVEMBRE

C’erano un bel po’ di soldi per i Centri Commerciali Naturali. Ma Gubbio è rimasta fuori da giochi. Non ci sono state adesioni, non ha funzionato la rete che avrebbe dovuto attivarsi per accedere ai fondi di cui hanno beneficiato 114 imprese umbre in quattro ambiti territoriali che, insieme con i Comuni e le associazioni di categoria, hanno redatto i progetti per portare risorse economiche nei centri storici. I criteri erano previsti nel bando pubblico per la concessione di contributi per le imprese commerciali e artigianali e del turismo aderenti ai Centri Commerciali Naturali innovativi e stabili costituiti nelle aree classificate come zona A dai comuni umbri e, oppure, nelle aree delimitate dai Quadri Strategici di Valorizzazione (Qsv). “Il Qsv ha fallito in partenza la propria mission - ha denunciato il consigliere comunale Virna Venerucci del Pd - essendo un contenitore vuoto, senza proposte condivise né accordi con il mondo economico. Mi chiedo dove sia stata la guida dell’amministrazione comunale in questi mesi di preparazione al bando rispetto a quanto avvenuto negli altri territori. Si deve prendere atto che purtroppo nel tessuto economico dell’artigiano, commercio e turismo è difficile fare rete e che forse non è ancora uscito dalla crisi”. Una parte degli interventi finanziati riguardava la realizzazione dei marchi e delle fidelity card, l’attivazione delle reti wifi, la segnaletica al servizio degli utenti, altri servizi condivisi. Molte imprese umbre hanno colto l’occasione del bando anche per interventi di riqualificazione delle proprie attività. Da Gubbio non è stata presentata alcuna proposta: non si è riusciti a coinvolgere il numero minimo di 25 imprese disposte a mettersi in gioco. Si erano attivate l’associazione Gubbio fa Centro e la Confcommercio. Era una grossa opportunità da inserire nel contesto dello strumento Qsv adottato dal Comune e di cui si attendono i riscontri concreti in termini di applicazione operativa e circolazione di risorse economiche.

Arriva un grande riconoscimento per la studentessa eugubina del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” Giorgia Marchi, protagonista nel passato anno scolastico delle finali nazionali delle Olimpiadi di Italiano. Gli straordinari risultati raggiunti a livello scolastico l’hanno portata all’attenzione della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, tanto che lo scorso 23 settembre la giovane studentessa ha ricevuto la notizia del conferimento del premio “Alfieri del LavoroMedaglia del Presidente della Repubblica”, istituito dalla Federazione stessa e con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica. Giorgia Marchi è stata selezionata assieme ad altri studenti in un elenco di candidati segnalati dai presidi di tutta Italia ed è stata premiata sulla base dei risultati ottenuti durante tutta la carriera scolastica. Gloria riceverà il premio il prossimo 14 novembre dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del conferimento durante la quale verranno premiato altri 25 Cavalieri del Lavoro, nominati lo scorso 2 giugno durante la Festa della Repubblica. La Marchi sarà ospite della federazione nei giorni 12, 13 e 14 novembre, ma la comunità di San Marco che da sempre frequenta con entusiasmo e dedizione è pronta a festeggiarla domenica 20 novembre. Il parroco don Menotti Staffici è già al lavoro e Giorgia verrà omaggiata durante la funzione religiosa delle 11 alla presenza del vescovo, mons. Mario Ceccobelli, con la partecipazione della corale Cantores Beati Ubaldi e della dirigenza del “Mazzatinti” assieme a professori e compagni di banco. “È la prima volta che Gubbio annovera un Cavaliere del Lavoro insignito per meriti scolastici all’età di 18 anni - spiega don Menotti - e per questo ci sentiamo grati a Giorgia che così facendo tiene alto il nome della città nel campo delle eccellenze. È doveroso da parte nostra ringraziarla per quanto fatto e accompagnarla in questo momento così particolare della sua vita”. R.Bar.

CENTRI COMMERCIALI NATURALI, PERSI I SOLDI DEL BANDO REGIONALE

GIORGIA MARCHI STUDENTESSA MODELLO E CAVALIERE DEL LAVORO

ATTUALITÀ

Calano le offerte per i sacerdoti

NELLE CHIESE DELLA DIOCESI SEGNO NEGATIVO DEI CONTRIBUTI PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO. PER L’INCARICATO DIOCESANO DEL SETTORE SOVVENIRE, FERNANDO GIOMBINI, È “COLPA DELLA CRISI ECONOMICA E LA POCA TRASPARENZA NEL FARE PROMOZIONE ALL’INTERNO DELLE PARROCCHIE” di MASSIMO BOCCUCCI Calano vistosamente nelle chiese della diocesi le offerte libere per il sostentamento dei sacerdoti. Sono stati ufficializzati i dati relativi al 2015 e nel raffronto con l’anno precedente emerge il segno negativo, sulla falsa riga di quanto del resto viene rilevato anche per le offerte generiche raccolte anche durante le messe e a livello di contributi legati alla denuncia dei redditi con l’8 per mille destinato alla Chiesa cattolica. Nella ventina di bussolotti collocati nelle chiese diocesane, sui territori di Gubbio, Umbertide, Scheggia Pascelupo e Cantiano, sono stati raccolti l’anno scorso 5.823,70 euro rispetto ai 7.449,87 del 2014, con una riduzione del 21%. Il calo è tutto circoscritto al territorio di Gubbio, dal momento che gli indicatori sono invece positivi per quanto riguarda l’umbertidese così come per Scheggia e Cantiano. SUCCESSORE IMMINENTE Il saldo è negativo a Gubbio sia per il numero delle offerte (-28,1%) che a livello di importo raccolto, ovvero 4.256,70 contro 6.337,87 euro, con un calo pari al 32,8%. Non ci voleva questo segnale in un passaggio delicato per la diocesi eugubina, che attende di conoscere il successore di Mario Ceccobelli. Viene dato per favorito il 56enne cagliese don Mar-

co Presciutti, ma circolano comunque anche le candidature del 46enne fanese don Giorgio Giovanelli, del 50enne romagnolo don Stefano Brizi vicario generale a Pesaro e del 52enne perugino Paolo Giulietti ausiliario al fianco dell’arcivescovo Bassetti, Chiunque arriverà, non troverà una situazione semplice per il contesto ambientale attraversato da divisioni, contraddizioni, problematiche in più direzioni. C’è un tessuto sociale da conoscere subito bene andando al di là degli aspetti di facciata, spesso molto ingannevoli, e ci sarà da intervenire nell’ambito delle vocazioni tra diversi giovani che hanno intrapreso il percorso per poi essere accantonati e allontanati, tenendo conto che sono rimasti 49 sacerdoti di cui svariati in età particolarmente avanzata. Le offerte libere diminuite inducono a qualche riflessione a cui non si è sottratto l’incaricato diocesano del settore ‘sovvenire’, Fernando Giombini, che ha fatto come il calo sia dovuto “a diversi fattori, dalla crisi economica alla poca trasparenza nel fare promozione nelle parrocchie”. Giombini ha rivolto un appello affinché parroci e laici coinvolti nelle parrocchie si impegnino “a invertire la tendenza facendo tornare il segno positivo”.

LUIGI E ADA, UN AMORE CHE DURA DA 70 ANNI

Cari nonni Luigi e Ada, che bel traguardo avete raggiunto! Era l’anno 1946, quando, il 17 ottobre a Montanaldo di Gubbio, siete convolati a nozze giurandovi amore eterno. Oggi, per il vostro settantesimo anniversario di matrimonio siamo qui a festeggiare con voi questo magnifico evento che testimonia la sincerità e la forza di questo legame. Ci avete insegnato che amore, stima e rispetto reciproco sono gli ingredienti essenziali per affrontare un lungo cammino insieme. Mano nella mano, avete goduto delle gioie e superato le difficoltà della vita, creando una famiglia unita e numerosa. Tutti noi oggi vi ringraziamo per l’esempio che quotidianamente ci date. Buone nozze di ferro dai figli Fiorella e Danilo, nipoti Giuliana, Gabriella, Donatella e Martina; e pronipoti Valentina, Serena, Alessia e Andrea.

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Bergoglio commemora Lutero, dimenticando tradizione ed ebrei

L’imminente viaggio di Bergoglio in Svezia per commemorare il quinto centenario della cosiddetta “riforma protestante” rischia di creare un impasse che potrebbe avere conseguenze drammatiche per la Chiesa cattolica. Il tutto si svolgerà il prossimo 31 ottobre, data molto significativa perché proprio in quel giorno del 1517 Martin Lutero affisse sul portale della chiesa di Ognissanti a Wittenberg le sue famigerate 95 tesi che scardinavano l’intero impianto della dottrina cattolica e segnavano inesorabilmente la fine dell’unità religiosa della cristianità occidentale. Le conseguenze, ovviamente, furono drammatiche: la rivoluzione di Lutero non solo causò guerre fratricide e sanguinose in tutta Europa, ma fu all’origine anche della infame strage di contadini che, sulla scia dei disordini causati da Lutero, si illusero di poter affrancarsi dal potere dei ricchi feudatari tedeschi, i quali soppressero nel sangue i loro tentativi di rivolta. Lutero, inoltre, stava dalla parte dei signori, non certo da quella dei contadini, anche perché il suo movimento di riforma era stato appoggiato proprio dai ricchi principi tedeschi che speravano, attraverso la rivolta contro Roma, di poter mettere le mani sui ricchi possedimenti della Chiesa. Ma la strage di vite umane, almeno in una prospettiva di fede, è meno che niente se paragonata alla strage di anime che il movimento iniziato da Lutero comporta sul piano metafisico. Il grande papa San Pio X usò parole durissime a questo riguardo, nel suo famoso Catechismo maggiore: “Il protestantesimo o religione riformata, come orgogliosamente la chiamarono i suoi fondatori, è la somma di tutte le eresie, che furono prima di esso, che sono state dopo, e che potranno nascere ancora a fare strage delle anime” (n. 129). Se fino ad ora, in nome di un malinteso ecumenismo e sulla scorta di una errata interpretazione del Concilio Vaticano II, si sono fatte passare le più inquietanti iniziative di sincretismo religioso, di fronte a una celebrazione così ufficiale dell’eresia protestante anche i più entusiasti sostenitori del dialogo ecumenico cominciano ad avanzare qualche perplessità. In effetti, la condanna della riforma luterana è unanime in tutti i testi ufficiali del magistero della Chiesa. Anche il Concilio Vaticano II ricorda chiaramente che “i fratelli

LA ROCCA

da noi separati, sia essi individualmente, sia le loro comunità e Chiese, non godono di quella unità, che Gesù Cristo ha voluto elargire a tutti quelli che ha rigenerato e vivificato insieme per formare un solo corpo in vista di una vita nuova, unità attestata dalle sacre Scritture e dalla veneranda tradizione della Chiesa. Infatti solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza” (Unitatis redintegratio n. 3). Andare ora a celebrare l’anniversario delle 95 tesi di Lutero, dove viene detto che la Chiesa cattolica non è la vera chiesa di Cristo, su quali documenti della Tradizione cattolica può trovare una qualunque giustificazione? Si è inoltre sottovalutato un rischio non secondario: Lutero scrisse parole agghiaccianti nei confronti degli ebrei, tanto che quando, al processo di Norimberga, il nazista Julius Streicher (il direttore della rivista “Der Sturmer”) era accusato, si difendeva dicendo che non lui, ma Lutero stesso sarebbe dovuto sedere sui banchi degli accusati. Che ecumenismo è quello che per andare incontro ai protestanti creerà un incidente diplomatico con gli ebrei? In effetti, l’inquietante monaco tedesco ha scritto parole che spesso vengono rimosse con imbarazzo dagli stessi seguaci delle comunità da lui nate. “In primo luogo - scrive Lutero nel suo trattato dal significativo titolo Degli ebrei e delle loro menzogne - bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto. (…) Secondo: bisogna allo stesso modo distruggere e smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari, perché sappiano che non sono signori nel nostro Paese, come invece si vantano di essere (…). Bisogna proibire ai loro rabbini - pena la morte - di continuare a insegnare. Bisogna abolire completamente per gli ebrei il salvacondotto per le strade. Essi devono rimanere a casa. Chi ora voglia ospitare, nutrire, onorare queste serpi velenose e piccoli demoni, ossia i peggiori nemici di Cristo Signore nostro e di tutti noi, raccomando sinceramente questi ebrei. E se non è abbastanza se la faccia anche fare in bocca, o gli strisci nel culo e adori questo luogo santo, poi si vanti di essere stato misericordioso, di avere rafforzato il diavolo e i suoi cuccioli”. Queste le parole del monaco che Bergoglio andrà a commemorare il prossimo 31 ottobre. Tutto normale?

MUSICA Grande successo del concerto organizzato dal professor Lucio Vinciotti nella chiesa di Santa Maria

LIRICA CHE PASSIONE CON I GIOVANI TALENTI

Metti un pomeriggio speciale nella chiesa di Santa Maria al Corso, il 16 ottobre scorso, con il concerto lirico promosso dalla Famiglia dei Santantoniari, dalla Bottega di Euterpe (Fondazione Giuseppe Mazzatinti) e dal polo tecnico “Cassata-Gattapone” per l’organizzazione del professor Lucio Vinciotti. Il concerto, nella sua decima edizione, ha rappresentato uno dei più importanti appuntamenti. In una chiesa gremita, il soprano Lucia Casagrande Raffi e il baritono Lucio Mauti sono stati accompagnati dall’Orchestra da camera di Gubbio con Katia Ghigi primo violino e Giovanni Sannipoli direttore d’orchestra. Hanno partecipato anche giovani cantanti

lirici come i soprani Elena Antonini, Valeria Fratini, Sara Saldi e il tenore Giorgio Piccotti. Con loro anche giovani studenti di conservatorio che fanno parte dell’Orchestra da camera di Gubbio. Il concerto, nato nelle scuole, tra i suoi intenti ha visto anche quello di far conoscere e valorizzare i talenti nel campo della musica classica e lirica. Nella prima parte sono stati eseguiti brani di Bizet, Rossini, Puccini e Bellini, mentre la seconda parte è stata dedicata interamente a Mozart con un duetto dal “Così fan tutte” e cinque brani dalle “Nozze di Figaro” eseguiti nell’ordine in cui si presentano nell’opera così da poter seguire più facilmente la trama.

INCHIESTA

Anche tanti eugubini se ne vanno all’estero

IN FORTE AUMENTO QUANTI HANNO SCELTO DI VIVERE FUORI DALL’ITALIA A CAUSA DELLA CRISI ECONOMICA E DELLE TASSE SEMPRE PIÙ ALTE. GUBBIO FA REGISTRARE IL 7,7% DI RESIDENTI OLTRE I CONFINI NAZIONALI di ROBERTO BARBACCI

Sono davvero impietosi i dati, riferiti all’anno NON PIÙ ISOLA FELICE Emerge un quadro scorso secondo l’ultimo rapporto della Fondecisamente preoccupante al quale Gubbio dazione Migrantes, di quanti hanno lascianon si sottrae per gli effetti di una condito l’Italia per trasferirsi all’estero. Sono zione sociale, economica e occupazionale stati sul territorio nazionale oltre 110mila, da allarme totale. Le maggiori aziende del di cui 1.165 che dall’Umbria sono andati a interritorio stanno operando ridimensionafoltire una comunità che in ordine sparso nei menti e tagli di produzione e di personale. continenti ha raggiunto quota 34.670. GubSoffrono anche le piccole e medie imprese, bio ha una percentuale del 7,7% di giovani oltre che il settore del commercio. La ripreSempre più italiani vanno all’estero ma anche pensionati che hanno deciso di sa di cui si sente talvolta parlare, nei fatti andarsene per svariati motivi, su tutti la crisi economica genenon si vede e anzi gli indicatori sono in rosso. C’è qualche dato rale (anche occupazionale) e un livello di tassazione diventato positivo sul fronte del turismo, con i dati che fanno registrare sempre più insostenibile tra il disagio sociale e i problemi della un segno più per larga parte dell’anno e una frenata dopo il sicurezza. Nocera Umbra guida in percentuale la classifica dei terremoto di fine agosto. La scelta di andare all’estero si misuComuni dove nel 2015 c’è stato il maggior numero di partenze ra con il crescente grado di insoddisfazione per il tasso di vivi(9,4%), seguita da Cannara (8%), Gubbio (7,7%), Passignano bilità anche in una realtà come Gubbio che resta a dimensione (7,1%), Bevagna (6,7%). A Perugia il rapporto scende al 3,4%, d’uomo rispetto ad altri contesti. mentre a Temi si attesta al 3,7%. Dal 2007 al 2015, con l’arrivo Il fenomeno dell’emigrazione riguarda in molti casi i giovani della crisi, se ne sono andati quasi 8.000 umbri, con un increche vanno all’estero per studiare o per lavorare, così come se mendo del 30% in meno di un decennio, e quasi il 4% della ne vanno gli anziani che riescono a cavarsela meglio con la propopolazione del Cuore Verde ormai vive, lavora o studia fuori pria pensione rispetto alla congiuntura locale. Le politiche nadai confini nazionali. I dati dell’anagrafe degli italiani residenti zionali e locali incoraggiano le partenze a fronte di tassazioni all’estero (Aire) rivela che la percentuale tra uomini e donne sempre più alte e servizi sempre più ridotti (ormai si paga praumbre più o o meno si equivale (52% maschi), circa il 54% ha ticamente tutto, dalla sanità al resto) e scadenti. Sono questi meno di cinquant’anni e il 20% ne ha meno di 34. I Paesi prefefattori che assorbono i pensieri e le riflessioni più dello sconriti sono Francia (con quasi 7.000 umbri), Svizzera, Argentina, tro politico sulla discussa e controversa riforma istituzionale Germania e Brasile. di Renzi.

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Il Gubbio viaggia spedito ma non tutti sono contenti

GRAZIE ALLE VITTORIE IN TRASFERTA LA SQUADRA DI MAGI RIMANE ANCORATA ALLE ZONE CHE CONTANO MENTRE LA TIFOSERIA SI DIVIDE SULLE SCELTE DEL TECNICO E SULL’IMPIEGO SEMPRE MINORE DEI GIOVANI Sorprendente è dir poco. Non s’offenda nessuno: Venezia-Bassano in programma nell’ultimo weekalzi la mano chi soltanto un paio di mesi fa avrebend di ottobre, la prospettiva di agganciare la vetbe scommesso un solo euro sul Gubbio piazzato ta è tutt’altro che remota (il Gubbio se la vedrà in casa col Teramo). Se le rose fioriranno lo si capirà nei piani alti della classifica dopo quarto di stagione. Un cammino esaltante e a tratti travolmeglio nei prossimi due mesi quando i rossoblù gente, specie in trasferta dove la banda Magi ha saranno attesi dagli esami (sulla carta) più duri, saputo sfruttare al massimo le caratteristiche di ma intanto lo zoccolo duro della tifoseria si gode squadra “da corsa”, con tanti giocatori brevilinei il momento e guarda avanti con fiducia, complice anche il bel gioco offerto dalla squadra che sin qui e una spiccata propensione a non buttare mai via s’è imposta alla stregua della più bella del girola palla. Di colpo si sono affievolite le voci di chi ne. Le polemiche sullo scarso utilizzo dei giovani continuava a invocare la benedetta prima punta Kalombo in azione Belfiore (e a quanto pare anche in società hanno capito lasciano il tempo che trovano e servono semmai che ha poco senso parlarne) con la sola “grana” rappresentacome unico appiglio per provare a destabilizzare un ambiente ta dall’arbitraggio del teramano De Remigis nella gara con la che ha saputo però isolarsi al meglio dopo settimane abbastanza “perturbate”. Il tifoso medio eugubino in fondo è certamente più Maceratese che è costata la terza sconfitta su 5 gare interne. È esigente di uno del Real Madrid o del Barcellona: ecco perché proprio questo il paradosso: il Gubbio vince fuori ma poi perde quanto sta facendo Magi acquista ancora più valore. in casa, eppure nessuna delle pretendenti alla vittoria finale sin qui ha preso il largo. Anzi, con lo scontro diretto al vertice tra R.Bar.

GUBBIO TENNISTAVOLO, LA STAGIONE PARTE BENE

È cominciata decisamente nel migliore dei modi la stagione dell’ASD Gubbio Tennistavolo, società che milita nel campionato di Serie D1 e che nelle prime due giornate ha conquistato altrettante vittorie per 5-0 contro Endas e Senior Montegrillo. Prestazioni convincenti che lasciano ben sperare in vista di un’annata densa di buoni propositi, con gli eugubini pronti a dare battaglia per le prime posizioni. Particolarmente convincente il successo sulla formazione perugina, con il giovane Francesco Ghiandoni che ha vinto in apertura di incontro contro il belga Simon Philippe (sempre battuto dal talento eugubino nei tre scontri diretti disputati nell’ultimo anno) seguito a ruota da Giacomo Santillo, il giocatore di punta della squadra, che ha superato Emanuele d’Onofrio, il più pericoloso degli av-

versari, con un 3-1 senza troppe preoccupazioni. Al presidente Francesco Vitali, contro il più debole degli ospiti Francesco Scarpellini, il compito di chiudere virtualmente i giochi, tanto che poi Santillo e Ghiandoni hanno vinto le rispettive partite chiudendo sul 5-0 finale. Gubbio ride e il calendario pure: a novembre sono in programma tre gare consecutive in casa prima del filotto di trasferte (ben 7 consecutive) che potrebbe proiettare la squadra definitivamente nei piani alti della classifica. Intanto è stato reso conto anche il campionato di Serie D2 che vedrà l’altra squadra eugubina dell’Ikuvium debuttare il 31 ottobre a Perugia. È una sorta di vivaio per la prima squadra che punta a far bene in un torneo certamente livellato verso l’alto, ma con la voglia di imparare in fretta.

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Tutelare l’immagine passa per la titolarità

FESTA DEI CERI

SI RIAPRE IL DIBATTITO SE CI DEBBA ESSERE UN SOGGETTO GIURIDICAMENTE COSTITUITO TITOLARE DELLA FESTA PER EVITARNE LO SFRUTTAMENTO E SVILUPPARE POTENZIALITÀ. DAL SINDACO STIRATI ECCO L’INIZIATIVA DEL CONSORZIO: INSEDIATI IL GIUDICE MATTEINI CHIARI E GLI AVVOCATI MARCHETTI E MONACELLI PER TROVARE LA FORMULA

La formula del consorzio da attivare per gestire l’immagine della Festa dei Ceri riapre il dibattito se vi debba essere per questa festa popolare un organismo in grado di gestirla nel suo insieme. Il sindaco Filippo Mario Stirati circoscrive i compiti di questo ipotetico consorzio alla tutela dell’immagine. “È da troppo tempo che lamentiamo, a seguito di episodi offensivi, un utilizzo improprio, volgarmente commerciale o comunque anomalo dell’immagine de Ceri - spiega Stirati -, ma anche di altri irrinunciabili simboli di Gubbio come l’Albero di Natale più grande del mondo. Unitamente alla Diocesi, all’Università dei Muratori, all’associazione Maggio Eugubino e alle Famiglie dei Ceri, abbiamo ritenuto opportuno affidare a dei consulenti legali ed esperti, il magistrato in pensione Sergio Matteini Chiari, e gli avvocati Marco Marchetti e Mario Monacelli, il compito di definire una soluzione giuridica in modo da non rendere più sterili e spuntate le nostre armi per stroncare i fenomeni negativi”. Il piano di Stirati prevede che il consorzio sia dotato di una sua veste giuridica e un suo regolamento finalizzato all’esclusiva tutela dell’immagine, senza altre competenza lasciando in essere l’autonomia statutaria di ogni soggetto coinvolto. “Se chi è titolare dei Ceri decide di intraprendere un’azione, noi potremmo supportarla e affiancarla costituendoci in giudizio anche come comunità regionale”. L’ha detto la governatrice Catiuscia Marini. Parole sante. Ma chi è il titolare dei Ceri? Legalmente non c’è. Il cosiddetto tavolo istituzionale svolge funzioni di rap-

presentanza ma non ha una titolarità definita e costituita. La questione s’inserisce nelle vicende sempre aperto dello sfruttamento dell’immagine dei Ceri, anche a fini commerciali pubblicitari. Salami e bottiglie d’acqua minerale a forma di Ceri, fino a vederli spaccati da un atleta di taekwondo nel logo della federazione. La catena è lunga di spot promozionali realizzati prendendo i simboli della secolare tradizione euguina. Si vedrà che tipo di consorzio attivare, tenendo conto che fin qui la festa è stata considerata di popolo anche in presenza di controversie legali che vengono rigettate dal giudice di turno perché i Ceri sono appunto un rito popolare senza alcun soggetto giuridico che ne abbia la titolarità. La Marini, sollecitata sull’argomento tutela dal consigliere eugubino Andrea Smacchi del Pd, ha rilanciato di fatto il nodo, ovvero chi può avviare un’azione legale verso chi sfrutta impropriamente l’immagine dei Ceri e se c’è la possibilità di ricorrere a un copyright. C’è poi la differenza, fatta notare dalla stessa Marini, tra l’utilizzo del simbolo Cero e del logo della Regione che raffigura i Ceri. “Noi possiamo tutelare il logo regionale nella sua interezza spiega Marini -, abbiamo una disciplina attenta su come si danno il patrocinio e il logo, che prevede le modalità con cui esercitare diffide o richieste di risarcimento per l’immagine dell’ente. Distinta invece è la tutela dei Ceri in quanto tradizione storica e simbolo di una comunità. La tutela dei Ceri deve trovare un’apposita disciplina negli enti titolari dei Ceri stessi”. R.Bar.

ARRIVA L’ALBUM “I CERI - LA FESTA 2016”

Per il terzo anno consecutivo 15Giorni e PhotoStudio sono lieti di presentare l’opera fotografica “I Ceri - La Festa 2016”, che racchiude in 160 pagine tutti gli scatti più significativi delle celebrazioni 2016 in onore di Sant’Ubaldo effettuate a Gubbio e nelle città gemellate di Jessup, Thann e Livinallongo. Un’opera che negli ultimi anni s’è imposta all’attenzione per il suo carattere documentario e storico, e che per l’occasione si compone oltre che degli appuntamenti eugubini del mese di maggio (quindi la festa del 15 maggio seguita da Ceri Mezzani e Piccoli) anche del St.Ubaldo Day di Jessup, della Cremations des tres sapins di Thann e della trasferta organizzata dall’Associazione Eugubini nel Mondo presso il Col di Lana con l’accensione della Fiaccola della Riconciliazione. Un album a 360 gradi che sarà disponibile in tutte le edicole e librerie a partire dal 28 ottobre, e che verrà presentato alla cittadinanza alla presenza delle istituzioni legate alla Festa dei Ceri nella giornata di Martedì 1° Novembre presso la Sala Consiliare di palazzo Pretorio.

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IL NUOVO ALBUM

Per il terzo anno consecutivo siamo lieti di presentare alla comunità eugubina l’opera che ripercorre i momenti salienti della Festa dei Ceri 2016

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REDAZIONALE La modella inglese Shirin O’Neill racconta la sua esperienza nel centro estetico eugubino

MISS ENGLAND OSPITE DA MADRENATURA DI GLORIA FRONGILLO

Il Centro Estetico MadreNatura con Grotta di Sale della dott.ssa Gloria Frongillo ha voluto omaggiare tutti suoi clienti il 17 settembre con la presenza esclusiva, direttamente da Londra, di Shirin O’Neill. Modella inglese per grandi marchi internazionali come Maybelline, Victoria Beckham e altri brand, è stata finalista e vincitrice di Miss England Beauty, ma è anche una delle nostre più rinomate clienti tanto che viene a farci visita spesso durante le sue vacanze relax in Italia. “È molto piacevole l’ambiente naturale ricreato da Gloria nel centro Madre Natura - spiega - rilassante, elegante e accogliente. E trovo eccellente la Grotta di Sale con tutti i benefici… respiro all’interno aria pura e mi sento ogni volta liberata (addirittura mi cola il naso!), lo stress se ne va e anche i malesseri di stagione! Londra del resto ha troppo smog…”, aggiunge scuotendo la testa. “Qui ho apprezzato I trattamenti corpo con Bagni di Vapore Termal, sono indicati per la mia pelle. Adoro il trattamento con Vitamine perché mi rigenera, è sorprendente il risultato immediato tonico e l’inebriante profumazione che persiste fino sera! Nel mio lavoro è estremamente importante ogni dettaglio, dal make-up alla cura della pel-

MICHELE ROSSI NEO DOTTORE

Si è brillantemente laureato il ventiseienne Michele Rossi: ha ottenuto 110 e Lode alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia. Ha discusso la tesi “Il trattamento coercitivo nell’anoressia nervosa: aspetti clinici ed etici”, relatrice la professoressa Patrizia Moretti. Al giovane Michele le felicitazioni dei genitori Francesco e Paola, di tutti i familiari e gli amici e della nostra Redazione.

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

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